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GLI ESPERTI SIAMO NOI<br />

L’ippoterapia o rieducazione<br />

equestre deve essere prescritta dal<br />

Medico Fisiatra o dal Neuropsicologo<br />

infantile. Normalmente la terapia è<br />

eseguita dal Fisioterapista o dallo<br />

Psicomotricista.<br />

YOU ARE WELCOME<br />

I bambini con deficit hanno un<br />

vissuto di frustrazioni. Il cavallo è<br />

esente da ogni forma di giudizio<br />

e pregiudizio, e il bambino<br />

vive la sensazione di essere<br />

completamente accettato.<br />

tatto diretto con l’animale, il suo calore<br />

e le sue reazioni aiutano la presa di coscienza<br />

del proprio corpo, inducendo<br />

nel bambino una migliore organizzazione<br />

della percezione corporea.<br />

Per quanto riguarda più propriamente<br />

la riabilitazione motoria, il cavallo costituisce<br />

una sorta di “prolunga” del<br />

corpo umano. Il rapporto fisico e psicologico<br />

che si sviluppa con il cavallo non<br />

è paragonabile a quello possibile con<br />

dispositivo meccanico o elettrico (ad<br />

esempio un deambulatore).<br />

Questo anche perché la persona affetta<br />

da disabilità neuromotoria sale a cavallo<br />

con particolari accorgimenti, per<br />

consentire la percezione dell’andatura<br />

animale. Dove non arriva il movimento<br />

del malato, va a sostituirsi il passo<br />

dell’animale e ciò è percepito nel punto<br />

nevralgico di contatto tra cavaliere e<br />

cavallo.<br />

Una vantaggio caratteristico dell’ippoterapia<br />

è possibili grazia al modo<br />

specifico di procedere del cavallo. Per<br />

ritmicità, cadenza, etc. l’andamento al<br />

passo somiglia molto a quello dell’essere<br />

umano, per questo l’ippoterapia<br />

è particolarmente indicata nel trattamento<br />

di diverse forme di deficit<br />

motorio: permette di riattivare schemi<br />

motori sopiti in bambini costretti dalla<br />

malattia a muoversi poco e in modo<br />

innaturale.<br />

Non solo, mentre si cavalca, il corpo<br />

umano risponde continuamente<br />

agli stimoli che riceve dal corpo del<br />

cavallo, ad esempio aggiustando<br />

il baricentro del tronco. Il gesto del<br />

cavalcare è un’attività che richiede<br />

una continua capacità non solo di<br />

coordinare i propri movimenti rispetto<br />

a quelli del cavallo ma anche di<br />

imparare a interpretarli e a percepirli<br />

in anticipo di modo da riuscire ad assecondarli<br />

meglio e con più fluidità e<br />

naturalezza.<br />

AMOR DI CAVALIERE<br />

Per quanto riguarda la dimensione<br />

psicologica l’ippoterapia è innanzitutto<br />

una pet therapy che fa leva sui<br />

bisogni affettivi e pratici dell’animale.<br />

Anche il bambino con problemi di relazione<br />

è incuriosito da un essere vivente<br />

grande, possente e “buono”. Il<br />

ragazzo si avvicina al cavallo, creando<br />

con quest’ultimo un legame non verbale,<br />

fatto di sguardi, carezze, vicinanza<br />

fisica e cura reciproca. Il primo passo<br />

è lo stimolo da parte del cavallo, delle<br />

capacità empatiche ed affettive del<br />

bambino. Successivamente, quando è<br />

possibile il ragazzo impara a eseguire<br />

i compiti quotidiani di accudimento<br />

(dall’alimentazione alla pulizia).<br />

Questa partecipazione attiva dei ragazzi<br />

deboli nel mettersi a disposizione<br />

di un essere forte che presenta bisogni<br />

favorisce il senso di utilità e efficacia<br />

personale, quindi l’autostima con tutto<br />

ciò che ne consegue sui fronti dell’iniziativa<br />

autonoma e dell’attenzione e<br />

consapevolezza nello svolgimento dei<br />

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