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3<br />
dal materiale essendo possibile lavorare<br />
anche materiali come il rame, i ceramici e<br />
icarburi;ilprocessolaser,inoltre,èmeno<br />
inquinante e più sicuro per gli operatori<br />
in quanto non vengono utilizzate sostanze<br />
chimiche pericolose. L’elettroerosione<br />
richiede invece tempi e costi elevati nella<br />
preparazione dell’elettrodo.<br />
La tecnologia laser per asportazione presenta<br />
inoltre un vantaggio a livello di ingombri<br />
non essendoci contatto con la<br />
zona di lavoro, con conseguente diminuzione<br />
delle sollecitazioni (usura) e dei rischi<br />
di collisione. Tutto questo rende il<br />
laser estremamente flessibile rispetto a<br />
molte tecnologie, permettendo di texturizzare<br />
superfici decisamente complesse<br />
un tempo impensabili, e creando elevate<br />
possibilità di personalizzazione del<br />
prodotto.<br />
Con il laser texturing, tecnologia ormai<br />
evoluta e consolidata, è possibile incidere<br />
direttamente sugli stampi fresati delle texture<br />
di qualsiasi tipo, dalle più artistiche<br />
alle più geometriche e regolari (Figure 2 e<br />
3). Nella fotografia di Figura 2, in particolare,<br />
è riportato uno stampo per bottiglie<br />
di plastica dove sono riportate texture di<br />
entrambe le tipologie.<br />
Il principio fisico su cui si basa il texturing<br />
è l’ablazione laser, per cui il materiale<br />
viene asportato vaporizzandolo layer<br />
per layer con un processo termico fino<br />
all’ottenimento della geometria desiderata<br />
sulla superficie del pezzo, utilizzando<br />
il fascio laser come utensile grande<br />
poche decine di micron.<br />
Il processo consiste nel distribuire il fascio<br />
laser tramite uno Scanner 3D dotato<br />
di una coppia di specchi galvanometrici e<br />
di una lente motorizzata che permette di<br />
mantenere il fuoco su superfici free-form<br />
tridimensionali; il singolo layer di lavorazione<br />
viene suddiviso in più piazzamenti<br />
le cui dimensioni dipendono dalla configurazione<br />
del sistema ottico. La configurazione<br />
ottimale di macchina individuata<br />
da C.B.Ferrari per raggiungere con elevata<br />
flessibilità ogni zona di lavorazione è<br />
caratterizzata da 5 assi meccanici (3 lineari<br />
e 2 rotativi), in aggiunta ai 3 assi ottici sopra<br />
menzionati (Figura 4).<br />
La parte meccanica della macchina è gestita<br />
mediante controlli numerici Heidenhain,<br />
Siemens o Bosch, mentre la parte<br />
ottica è governata tramite un Software<br />
sviluppato da C.B.Ferrari; sempre di<br />
C.B.Ferrari è il CAM in grado di gestire<br />
più configurazioni macchina (tipo di<br />
controllo, configurazione assi, caratteristiche<br />
sistema ottico e laser) e di esportare<br />
in modo funzionale e semplice i file<br />
di lavorazione sia per la parte meccanica<br />
che quella ottica, utilizzando opportuni algoritmi<br />
di compensazione che evitano la<br />
formazione di difetti tra le zone di giunzione<br />
tra i vari piazzamenti e le superfici<br />
lavorate.<br />
Il Material Removal Rate si attesta tra 1 e<br />
10 micron per ogni layer di lavorazione<br />
LA CONSEGUENZA<br />
LOGICA<br />
6Tecnologie-<br />
Un team più forte<br />
Tecnologia di manipolazione<br />
Tecnologia ammortizzazione<br />
Tecnologia lineare<br />
Tecnologia processi industriali<br />
Tecnologia utensili<br />
Tecnologia macchine<br />
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