PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - giugno 2017
Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia e dell'ecumenismo spirirituale)
Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia e dell'ecumenismo spirirituale)
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FEDE & VITA<br />
«Una roccia è il mio Dio»<br />
La montagna è un simbolo<br />
che veicola un’idea di stabilità<br />
e di solidità. Idea trasmessa,<br />
senza soluzione di<br />
continuità, all’elemento<br />
di cui è composta la montagna: la<br />
roccia. Nell’immaginario biblico la<br />
«roccia», a motivo della sua solidità,<br />
quasi naturalmente rappresenta<br />
una metafora del divino.<br />
Simboli biblici > 15 Nella Bibbia la roccia e, in<br />
genere, le alture rocciose che s’innalzano sulle<br />
distese aride trasmettono un senso di solidità e di<br />
riparo, che richiama la protezione e la salvezza che<br />
Dio offre all’uomo. In Gesù, anche la pietra scartata<br />
paradossalmente diventa pietra angolare<br />
◼ <strong>DI</strong> ROBERTO TA<strong>DI</strong>ELLO<br />
Metafora del divino,<br />
fortezza e rifugio<br />
Israele vede nel Signore, suo Dio,<br />
«una» roccia, anzi «la» roccia (ṣûr<br />
in ebraico). Il popolo può fare affidamento<br />
su colui che ha proclamato:<br />
«Io sarò sempre con voi». Il<br />
Signore è un sicuro rifugio di fronte<br />
a tutti gli avversari.<br />
In un bellissimo poema, che<br />
conclude il libro del Deuteronomio,<br />
si trovano dei versi dedicati<br />
alla Roccia di Israele: «Voglio<br />
proclamare il nome del Signore:<br />
magnificate il nostro Dio! Egli è la<br />
roccia: perfette le sue opere, giustizia<br />
tutte le sue vie; è un Dio fedele<br />
e senza malizia, egli è giusto<br />
e retto» (Dt 32,3-4). Anche se gli<br />
avversari di Israele hanno una loro<br />
roccia, comunque saranno sconfitti,<br />
perché «la loro roccia non è come<br />
la nostra» (Dt 32,31). Lasciare<br />
Dio per seguire altri dei significa<br />
per Israele disprezzare la Roccia<br />
che è la sua salvezza (Dt 32,15) e<br />
arrivare perfino a trascurarla: «La<br />
Roccia, che ti ha generato, tu hai<br />
trascurato; hai dimenticato il Dio<br />
che ti ha procreato!» (Dt 32,18).<br />
Il re Davide e Dio,<br />
sua «roccia»<br />
Davide, il cantore salmico per eccellenza,<br />
alla fine del Secondo libro<br />
di Samuele, dopo che il Signore lo<br />
liberò dalla mano di tutti i nemici<br />
e dalla mano di Saul che lo voleva<br />
morto, innalza un canto al Signore<br />
come Roccia, con una variante:<br />
«Signore, mia roccia, mia fortezza,<br />
mio liberatore, mio Dio, mia rupe<br />
in cui mi rifugio; mio scudo, mia<br />
potente salvezza e mio baluardo,<br />
mio nascondiglio che mi salva dalla<br />
violenza tu mi salvi» (2Sam 22,2-<br />
3). Per il re di Israele, Dio, oltre a<br />
essere roccia, è roccaforte o fortezza,<br />
scudo e baluardo perché nelle<br />
diverse vicissitudini della sua ascesa<br />
al trono si è dimostrato un valido<br />
difensore contro ogni nemico. Tutto<br />
questo motiva la sua esultanza:<br />
«Viva il Signore e benedetta la mia<br />
roccia, sia esaltato Dio, rupe della<br />
mia salvezza» (2Sam 22,47).<br />
Al capitolo successivo vengono<br />
riportate le sue ultime parole, una<br />
sorta di testamento, che diventano<br />
profetiche perché pronunciate<br />
sotto l’influsso dello Spirito di Dio.<br />
Nuovamente il re ritorna sul Signore<br />
come roccia di Israele: «Lo<br />
spirito del Signore parla in me,<br />
la sua parola è sulla mia lingua;<br />
il Dio di Giacobbe ha parlato, la<br />
roccia d’Israele mi ha detto: «Chi<br />
governa gli uomini con giustizia,<br />
chi governa con timore di Dio…»<br />
(2Sam 23,2-3).<br />
La solidità e il senso di sicurezza<br />
che Dio roccia trasmette permette<br />
al suo servo Davide di essere un re<br />
guidato dal timore di Dio e dalla<br />
giustizia. Se il re si appoggerà su<br />
questa roccia e su di essa edificherà<br />
la sua vita e il suo governo sarà<br />
come «luce di un mattino quando<br />
sorge il sole, mattino senza nubi,<br />
che fa scintillare dopo la pioggia i<br />
germogli della terra» (2 Sam 23,4).<br />
Nel libro della preghiera di<br />
Israe le, il Salterio, per diciotto volte<br />
il Signore viene invocato come<br />
la Roccia. Dio è «la roccia e la salvezza»<br />
del salmista (Sal 62,3.7). È<br />
il suo baluardo (Sal 31,4). Non c’è<br />
nulla e nessuno pari a Lui: «Infatti,<br />
chi è Dio, se non il Signore? O chi<br />
è roccia, se non il nostro Dio?» (Sal<br />
18,32). Tutti i fedeli sono esortati<br />
ad acclamare alla roccia della salvezza:<br />
«Venite, cantiamo al Signore,<br />
acclamiamo la roccia della nostra<br />
salvezza» (Sal 95,1).<br />
Dio «roccia»<br />
contro la superbia<br />
Tra i profeti di Israele, Isaia attribuisce<br />
a Dio l’appellativo di «roccia»,<br />
non solo nel senso di difesa<br />
passiva, ma anche di forza travolgente<br />
che abbatterà le nazioni<br />
superbe, trincerate nelle loro roccaforti<br />
sui monti: «Confidate nel<br />
Signore sempre, perché il Signore<br />
è una roccia eterna perché egli ha<br />
abbattuto coloro che abitavano in<br />
20 | Portavoce | <strong>giugno</strong> <strong>2017</strong>