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sita perciò di un’iniziativa popolare.<br />

Con Schengen abbiamo ripreso contemporaneamente<br />

anche l’accordo di Dublino.<br />

La Svizzera, nel confronto europeo,<br />

è uno dei paesi con il massimo numero<br />

di richieste d’asilo in proporzione agli<br />

abitanti (secondo l’UNHCR, al 4° posto su<br />

tutti gli stati europei, dopo Malta, Svezia<br />

e Lussemburgo). Gli stati a noi confinanti<br />

hanno un onere decisamente più leggero.<br />

L’immagine di una Svizzera non solidale,<br />

presentata negli ultimi mesi da alcuni politici<br />

e media, è totalmente fuori dalla realtà.<br />

È vero il contrario.<br />

L’accordo di Dublino è crassamente violato<br />

in particolare dall’Italia. Gran parte<br />

dei richiedenti l’asilo, in contrasto con<br />

Dublino, non viene consapevolmente registrata<br />

e fatta proseguire verso nord. Nel<br />

frattempo, le belle parole della ministra<br />

di giustizia, secondo cui questo accordo<br />

funziona benissimo, non si sentono più.<br />

La sua proposta di aiutare l’Italia con la<br />

registrazione, in considerazione della grave<br />

disoccupazione in Italia e degli enormi<br />

controlli della polizia finanziaria - che, per<br />

esempio, verifica il corretto pagamento<br />

tramite la ricevuta presso il cliente - era<br />

decisamente assurda.<br />

L’UE e la Svizzera tollerano queste violazioni<br />

dell’accordo da anni e la Svizzera, in<br />

proporzione al numero di abitanti degli<br />

e autodeterminato. Sono elementi-chiave<br />

della Svizzera.<br />

In primo piano adesso è però per noi la<br />

battaglia per l’attuazione dell’iniziativa<br />

sull’immigrazione di massa e per impedire<br />

la strisciante adesione all’UE mediante<br />

l’accordo-quadro.<br />

L’UE vuole estorcere alla Svizzera un super-accordo-quadro<br />

che, di fatto, degraderebbe<br />

la Svizzera a colonia dell’UE. I<br />

diritti politici unici al mondo di cui godono<br />

le svizzere e gli svizzeri dovrebbero<br />

sottostare ai Diktat dell’élite dell’UE e dei<br />

suoi giudici.<br />

Per questo vorremmo oggi adottare una<br />

nuova risoluzione supplementare dal seguente<br />

contenuto:<br />

Noi vogliamo fermare questa politica traditrice<br />

nei confronti del paese. Quale maggiore<br />

movimento apartitico, ci batteremo con<br />

tutte le forze e con la massima determinazione<br />

- anche con azioni non convenzionali<br />

- affinché la nostra Svizzera rimanga un<br />

paese indipendente, a democrazia diretta,<br />

neutrale e aperto al mondo, nel bel mezzo<br />

dell’Europa.<br />

Guardando in questa sala, vedo delle cittadine<br />

e dei cittadini motivati e responsabili<br />

provenienti da ogni angolo del paese e<br />

appartenenti a tutte le generazioni. Insieme,<br />

abbiamo la forza e il potere di portare<br />

avanti il modello di successo della Svizzealtri<br />

paesi, ne sopporta l’onere maggiore.<br />

In breve: la promessa del Consiglio federale<br />

e della maggioranza del Parlamento<br />

durante la campagna di voto su Schengen/Dublino,<br />

secondo cui la Svizzera non<br />

sarebbe più entrata in materia su richieste<br />

d’asilo di persone provenienti da un paese<br />

sicuro, non viene come al solito mantenuta.<br />

Gli unici argomenti a favore di Schengen<br />

e Dublino sono smentiti. Ci hanno mentito.<br />

Ma non lasceremo che continuino a<br />

imbrogliarci e a raccontarci menzogne.<br />

Esigiamo che la Svizzera controlli di nuovo<br />

le sue frontiere in modo completo e<br />

autonomo.<br />

La stessa UE ha riconosciuto che degli stati<br />

senza frontiere portano alla criminalità<br />

sconfinata. Sempre, quando la sicurezza<br />

è minacciata, i singoli stati reintroducono,<br />

seppure provvisoriamente, i controlli<br />

sistematici alle frontiere. L’ASNI vuole<br />

perciò una decisione popolare, nell’interesse<br />

della sicurezza della popolazione<br />

svizzera, sapendo se le frontiere devono<br />

continuare a essere aperte incondizionatamente,<br />

a scapito della nostra sicurezza e<br />

del nostro sistema sociale, oppure no. Noi<br />

dichiariamo senza compromessi guerra<br />

alla criminalità e all’abuso dell’asilo. Dei<br />

confini sicuri e controllati sono elementi-chiave<br />

di un paese sovrano, autonomo<br />

ra. Affrontiamo allora da subito la battaglia<br />

per la libertà e per l’indipendenza, e vinceremo<br />

– nell’interesse del nostro paese<br />

e nell’interesse delle future generazioni!<br />

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