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Cet air qui m’obsède jour et nuit<br />
Cet air n’est pas né d’aujourd’hui<br />
(Edith Piaf, Padam Padam)<br />
fidanzata del protagonista Daniel nonché molla<br />
costante del suo desiderio e dell’azione sfrenata<br />
del film. L’attrice nata non poteva trovare “casa”<br />
migliore dell’EuropaCorp di Besson, una sorta di<br />
factory cormaniana nel cuore dell’Europa. Il grande<br />
pubblico e il cinema di serie A l’avevano ormai<br />
conosciuta: il più era fatto. Riceve la sua prima<br />
candidatura al César per il doppio ruolo in Les<br />
Jolies Choses, dove interpreta due gemelle in un<br />
pericoloso e ambiguo scambio di identità; poi,<br />
in pochi anni, riesce a ritagliarsi ruoli da protagonista<br />
in irriverenti film di genere come Furia di<br />
Alexandre Aja o Jeux d’enfants di Yann Samuell<br />
e piccoli ruoli in produzioni importanti come lo<br />
splendido Big Fish di Tim Burton (dove è la nuora<br />
francese che diventa la luce rigeneratrice dei sogni<br />
del vecchio Albert Finney) o Una lunga domenica<br />
di passioni di Jean Pierre Jeunet (dove interpreta<br />
la spietata vendicatrice Tina Lombardi) per il quale<br />
vince nel 2005 il suo primo César.<br />
COVER<br />
I suoi personaggi nei film francesi<br />
sono donne perennemente legate<br />
a un’identità forte<br />
Da questo momento in poi la sua carriera sarà<br />
equamente divisa tra Francia e Stati Uniti, con<br />
ruoli molto diversi tra loro ma sempre strettamente<br />
connessi alla dicotomia interiorità/immagine. I<br />
suoi personaggi nei film francesi sono donne perennemente<br />
legate a un’identità forte e spesso destinate<br />
alla tragedia come, ovviamente, la divina<br />
Edith Piaf. Il tradizionale biopic diretto da Olivier<br />
Dahan è totalmente al servizio dell’interpretazione<br />
di Marion Cotillard, che in un notevolissimo sforzo<br />
mimetico entra non solo nel corpo ma anche<br />
nel dramma di una donna divisa tra l’endemica<br />
disperazione privata e il trionfo totale nell’arte. La<br />
giovane promessa del cinema francese diventa<br />
così la seconda attrice (dopo Sophia Loren, nel<br />
1960, con La Ciociara) a vincere un Oscar come<br />
miglior interprete protagonista per un’opera non<br />
in lingua inglese. E ancora: nel bel film del compagno<br />
Guillaume Canet (Piccole bugie tra amici)<br />
interpreta Marie, un’infelice trentenne persa già in<br />
un passato di abbandoni e rimpianti, che è il vero<br />
volto tragico di questa commedia. Quindi: l’essere<br />
(bella) donna al “cinema” in Europa si porta<br />
dietro indissolubilmente tutta una tradizione di ri-<br />
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