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SentieriselvaggiMagazineN.01

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INTERVISTE<br />

quel momento: la prima, appunto, è che continuando<br />

a fare il regista dovetti anche dare delle<br />

indicazioni, soprattutto durante le riprese con degli<br />

obiettivi stretti. L’altra cosa è che effettivamente,<br />

come alcune volte succede, la scena determinò<br />

anche in alcuni degli interpreti una certa ilarità e<br />

io dovetti controllarmi perché, essendo del partito<br />

di Bertorelli, del Conte Bulla, dovevo avere un atteggiamento<br />

molto serioso e molto ostile al personaggio<br />

di Castellitto. Però non ero nello spirito di<br />

essere sempre presente alla Hitchcock, anche se<br />

qualche volta lo sono stato.<br />

Mi sembra di aver notato una coincidenza<br />

tra i finali di L’ora di religione, di Buongiorno,<br />

notte e de Il regista di matrimoni: i film<br />

si chiudono tutti e tre con un sorriso. Forse<br />

non si può parlare di trilogia del sorriso, però<br />

è come se ci fosse qualcosa di liberatorio in<br />

questi sorrisi finali.<br />

Ne L’ora di religione, almeno nelle intenzioni,<br />

c’era un diverso modo di sorridere perché Picciafuoco<br />

pensa al sorriso della mamma così apparentemente<br />

coinvolgente e affettivo, in realtà<br />

freddo e crede di aver assunto, proprio per formazione<br />

familiare, questo sorriso un po’ cinico,<br />

un po’ sarcastico, un po’, direi anche, disperato<br />

e cerca quindi di combattere contro questo sorriso,<br />

di arrabbiarsi contro di esso, usando sempre<br />

la massima discrezione: c’è la soddisfazione<br />

di accompagnare il figlio a scuola, di non essere<br />

presente all’udienza papale e quindi l’esigenza di<br />

contrapporre quest’ultimo sorriso al primo, di cui<br />

tra l’altro non si rendeva neanche conto. Infatti il<br />

Conte Bulla, in quel modo un po’ assurdo, nota<br />

questo sorriso e lo rimprovera di sorridere in quel<br />

modo. Cerco sempre di non affidare al film messaggi<br />

finali. Quel sorriso di Picciafuoco ne L’ora di<br />

religione in fondo significa l’aver azzeccato una<br />

mossa e quindi sorriderne. Poi ci saranno molti<br />

altri problemi che gli si presenteranno in futuro.<br />

Cerco sempre di non affidare al<br />

film messaggi finali<br />

Per quanto riguarda la scelta di Sergio Castellitto,<br />

che poi tornerò anche ne Il regista di<br />

matrimoni, ha pensato subito a lui per il personaggio<br />

di Picciafuoco?<br />

Per Il regista di matrimoni sì. Il personaggio era<br />

stato ideato sull’immagine di Sergio. Per L’ora di<br />

religione si è trattato di un avvicinamento non immediato.<br />

Però si trattava di un attore con cui desideravo<br />

lavorare e che avevo “bordeggiato” in<br />

altre situazioni in cui poi non era stato possibile.<br />

Poi mi è apparso l’interprete giusto e ha fatto un<br />

ottimo lavoro.<br />

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