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SentieriselvaggiMagazineN.01

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CANNES 65<br />

sera in discoteca dopo una rissa<br />

dove lui fa il buttafuori. Dopo<br />

averla accompagnata a casa,<br />

si separano. Ma dopo un evento<br />

tragico tornano a riunirsi. La<br />

luce dal buio. Al di sopra delle<br />

profondità che diventano sinonimo<br />

di provvisoria salvezza.<br />

Qui gli sguardi catturano dettagli<br />

come accumuli e determinano<br />

il passaggio dalla felicità alla<br />

tristezza, dalla gioia al dolore,<br />

dal riscatto all´abbattimento.<br />

Marion Cotillard produce tutta<br />

una densità di emozioni incontrollabili.<br />

Si avvertono, si sentono<br />

in un cinema che tocca prima<br />

la pelle, dove l´inquadratura<br />

è subito scontro, collisione e i<br />

combattimenti di Ali mettono a<br />

fuoco una fisicità dove il contatto<br />

(la rissa, il sesso), ma anche<br />

il sangue, il sudore, producono<br />

un´energia devastante.<br />

De rouille et d´os sembra di<br />

vederlo come continuamente<br />

immersi. Sotto l´acqua, al di là<br />

della vita. Da qui gesti falliti (il<br />

ritardo con cui Ali va a prendere<br />

il figlio a scuola), ma soprattutto<br />

fiammanti ritorni dall´inferno:<br />

Stephanie sulla terrazza che,<br />

sullo sfondo della stessa canzone,<br />

riprende i movimenti che<br />

faceva durante lo spettacolo con<br />

le orche è da brividi, così come<br />

il contatto con l´animale attraverso<br />

il vetro. Ma la Cotillard<br />

diventa anche corpo unico con<br />

l´ottimo Matthias Schoenaerts.<br />

Lui con lei sulle spalle, in mare<br />

quando ricomincia a nuotare.<br />

44<br />

Come Lioret in Tutti i nostri desideri.<br />

Reimpossessarsi, riappropriarsi<br />

del tempo che resta o che<br />

ricomincia. Dove il melodramma<br />

va a fuoco con la sporcizia<br />

della terra, della legna che brucia,<br />

dove una delle frasi del primo<br />

incontro “Ti sei vestita come<br />

una puttana” è già uno squarcio<br />

di disperato romanticismo. Un<br />

cinema che potrebbe allinearsi<br />

al Tavernier più istintivo, per poi<br />

oltrepassarlo, quasi duplicarlo.<br />

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