Marzo 2018
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
▲▲▲<br />
▲<br />
LIVORNOnonstop<br />
12<br />
boia dé<br />
Cesare Bartolena: Partenza dei Volontari Garibaldini (1872), olio su tela, cm. 110x241 - Museo Fattori, Livorno<br />
▲<br />
per motivi storici perché<br />
raffigurante la Partenza dei<br />
volontari garibaldini dal<br />
Calambrone il 9 giugno 1860<br />
(l’evento è ricordato da un<br />
cippo sul luogo) ed in proposito<br />
val la pena di un piccolo<br />
approfondimento, perché i<br />
garibaldini cittadini furono<br />
migliaia, secondo boia dè!<br />
La partecipazione labronica<br />
alla spedizione dei Mille avvenne<br />
in più ondate: la prima<br />
(in 35 unità), con a capo il livornese<br />
Jacopo Sgarallino<br />
(1823-1879), lasciò il porto<br />
labronico il 1° di maggio col<br />
piroscafo Etruria per recarsi<br />
a Genova e quindi a Quarto<br />
dove s’imbarcò con il grosso<br />
del contingente sul piroscafo<br />
Lombardo il cui comandante<br />
era Nino Bixio ed il direttore<br />
di macchina Giuseppe Orlando<br />
(poi fondatore del Cantiere<br />
omonimo). La seconda (in<br />
77), agli ordini del fratello di<br />
Jacopo, Andrea (1819-1887),<br />
lasciò Livorno il 2 di maggio<br />
sulla tartana Adelina, sbarcò<br />
a Talamone il 5 e fu ordinata<br />
assieme ad altri in più compagnie,<br />
una delle quali ricevette<br />
il nome Livorno. Prima<br />
della quarta (in circa 2.000,<br />
colla partecipazione di Giovanni<br />
Guarducci (1813-1863)<br />
che era stato a capo della difesa<br />
della città nel maggio del<br />
1849), infine, fu quella raffigurata<br />
da Bartolena e riguardò<br />
i 1.200 volontari (di cui<br />
800 livornesi) organizzati e<br />
guidati dal cittadino Vincenzo<br />
Malenchini (1813-1881),<br />
che aveva creato per l’occasione<br />
un centro di reclutamento<br />
in una trattoria di via<br />
della Rondinella.<br />
Tornado alla pittura, l’eredità<br />
dei Macchiaioli sarà raccolta<br />
dai cosiddetti Postmacchiaioli,<br />
pittori di origine soprattutto<br />
toscana che furono<br />
attivi tra il 1880 ed il 1930:<br />
oltre al pisano Gugliemo Lori<br />
(1869-1913), il viareggino<br />
Lorenzo Viani (1882-1936),<br />
il lucchese Filadelfo Simi<br />
(1849-1923), i fiorentini Galileo<br />
Chini (1873-1956), Cesare<br />
Ciani (1854.-1925),<br />
Giorgio Kienerk (1869-<br />
1948), Ruggero Panerai<br />
(1862-1923) e Gustavo Sforni<br />
(1888-1939), i ravennati<br />
Ugo Manaresi (1851-1917) e<br />
Massimo Torchi (1856-<br />
1915), il barese Gaetano Spinelli<br />
(1877-1945), soprattutto<br />
ben 23 livornesi, terzo<br />
boia dè, con cui una sino ad<br />
allora pigra Livorno sembrò<br />
voler delimitare un nuovo territorio<br />
della pittura in prosecuzione<br />
di quanto iniziato<br />
mezzo secolo prima dai Macchiaioli.<br />
Come già detto nella<br />
precedente puntata il via fu<br />
dato dal desiderio negli anni<br />
Ottanta dell’Ottocento di<br />
consacrare la nostra città<br />
come luogo di ricambio attivo<br />
del ristagno in essere nel<br />
costume artistico fiorentino.<br />
Ecco l’Esposizione Nazionale<br />
d’Arte “Illustrazione Italiana”<br />
tenutasi in riva al Tirreno<br />
nel 1886, che si propose una<br />
periodicità quale poi non<br />
ebbe, ma che fu uno dei primi<br />
casi di manifestazioni artistiche<br />
tenutesi in località turistiche:<br />
contrariamente al<br />
progetto originale che ne voleva<br />
la sede davanti ai Bagni<br />
Pancaldi, fu eretto un apposito<br />
padiglione in Piazza Mazzini:<br />
550 opere di 110 artisti<br />
per 48 giorni e 9.000 visitatori!<br />
Una grossa mano nell’organizzazione<br />
la diede Adolfo<br />
Belimbau (1845-1938), pittore<br />
nato al Cairo da genitori<br />
livornesi ed amico di Corcos<br />
e Ulvi Liegi, autore, tra l’altro,<br />
del bel dipinto Una fonte<br />
a Livorno del 1888.<br />
Esterno del padiglione dell’Espozione Nazionale d’Arte “Illustrazione<br />
Italiana” del 22 agosto 1886 a Livorno in piazza Giuseppe Mazzini.<br />
▲