Marzo 2018
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
▲▲▲ ▲▲▲<br />
▲<br />
LIVORNOnonstop<br />
8 editoria<br />
storia<br />
Dopo la Liberazione del 25 aprile 1945 la struttura fu allestita dagli Americani<br />
tra Livorno e Pisa per ospitare i prigionieri tedeschi e gli italiani della Repubblica di Salò<br />
Oltre 32mila internati<br />
nel Campo di Coltano<br />
Ho sempre<br />
avuto<br />
conoscenza<br />
del vicino<br />
campo di<br />
concentramento<br />
di Coltano<br />
(battezzato dagli americani<br />
“PWE 337”), tra Livorno e<br />
Pisa, allestito al termine del secondo<br />
conflitto mondiale dagli<br />
Alleati, utilizzato, tra maggio e<br />
novembre del 1945, come centro<br />
di detenzione per prigionieri<br />
di guerra fascisti della ex Repubblica<br />
Sociale Italiana, militari<br />
germanici e collaborazionisti<br />
dell’esercito tedesco di<br />
altre nazionalità. Quello che mi<br />
ha sorpreso è invece il fatto di<br />
apprendere che vi erano internati<br />
oltre 32mila persone (in<br />
altri testi si parla di 35mila, cifre<br />
davvero impressionanti),<br />
uomini e donne di tutte le età,<br />
bambini e vecchi compresi,<br />
di Mario Lorenzini<br />
1945:Una panoramica sul Campo PWE 337 (Prisoner of War Encampment) di Coltano<br />
1945:Alcune baracche del Campo di concentramento di Coltano<br />
che furono sottoposti a condizioni<br />
di vita estremamente<br />
crude, al limite della sopravvivenza.<br />
In un foglio dattiloscritto, che<br />
mi è capitato fra le mani visitando<br />
la rinnovata sede della<br />
Proloco di Coltano, indirizzato<br />
al Presidente del Consiglio<br />
dei Ministri e, per conoscenza<br />
al Ministero degli Interni e<br />
della Guerra, si legge, tra le<br />
altre cose, quanto segue:<br />
“Come è stato già precedentemente<br />
comunicato nel campo<br />
di prigionia di Coltano<br />
337 vi sono oltre 32.000 prigionieri<br />
fra cui moltissimi ragazzi<br />
fra i 13 e i 17 anni e<br />
molti giovani delle classi ‘23,<br />
‘24, ‘25, sotto pena di fucilazione<br />
e di rappresaglia per<br />
le loro famiglie a prestare servizio<br />
nell’esercito repubblicano.<br />
Vi sono inoltre civili erroneamente<br />
rastrellati, partigiani<br />
internati soltanto perché privi<br />
di documenti di identificazione<br />
altri per aver usufruito<br />
degli automezzi che trasportavano<br />
i prigionieri in diversi<br />
campi di concentramento;<br />
altri, prigionieri in Germania<br />
che alla data della capitolazione<br />
tentavano di raggiungere<br />
le proprie famigle. Vi sono<br />
infine vecchi fino a 75 anni,<br />
grandi invalidi mancanti di<br />
un arto, tubercolotici, anche<br />
bisognevoli di urgenti cure e<br />
atti operatori.<br />
Tutta questa gente vive in<br />
▲