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MODULO 6 PARTE 1 (1).pptx (3)

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Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO<br />

PREMESSA, NOZIONI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

L’ambiente in cui viviamo è denso di campi elettromagnetici generati<br />

da macchine, impianti e attrezzature.<br />

Qualsiasi attività umana venga svolta implica un’esposizione a qualche<br />

tipologia di campo elettrico o magnetico a volte anche intenso.<br />

Allo stato attuale non sono disponibili studi pienamente riconosciuti<br />

sull’entità del rischio cancerogeno dovuto a questa tipologia di agenti<br />

fisici.<br />

I limiti di esposizione (valori di azione) definiti dalla raccomandazione<br />

europea 2004/40/CE si riferiscono infatti ad effetti immediati sulla<br />

salute e non tengono conto di eventuali effetti sul lungo periodo.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

La I.A.R.C. (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) nel 2011 è<br />

giunta alla conclusione che le evidenze riportate da molti studi<br />

effettuati in ogni parte del mondo sono troppo deboli per fornire una<br />

spiegazione ad una eventuale relazione tra esposizione ai campi a<br />

radiofrequenza ed insorgenza dei tumori.<br />

Non potendo quindi, per il momento, escludere o confermare in<br />

maniera certa eventuali effetti cancerogeni dei CEM può risultare di<br />

grande utilità poter disporre di una raccolta di valutazioni di sorgenti<br />

normalmente presenti nella nostra vita lavorativa e non lavorativa in<br />

modo da poter limitare l’esposizione.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

IL CAMPO MAGNETICO<br />

Una regione dello spazio nella quale si risentono gli effetti dovuti alla<br />

presenza di correnti elettriche transitanti in conduttori o dovuti a<br />

magneti permanenti.<br />

L’induzione magnetica è il fenomeno per cui un corpo sottoposto<br />

all’azione di un campo elettromagnetico si magnetizza a sua volta.<br />

A uno stesso valore di campo magnetico possono corrispondere<br />

diversi valori di induzione magnetica a seconda che il campo<br />

magnetico sia applicato nel vuoto, in un materiale ferroso o non<br />

ferroso.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Il campo magnetico è una regione di<br />

spazio in cui i dipoli magnetici sono<br />

sottoposti ad un momento<br />

Il campo magnetico è generato da<br />

dipoli magnetici o da cariche<br />

elettriche in movimento (corrente<br />

elettrica)<br />

Il campo magnetico (H) si misura in<br />

Ampere / metro [A/m]; il campo<br />

induzione magnetica (B) si misura in<br />

Tesla [T] o in Gauss [G]<br />

Il campo magnetico e l’induzione<br />

magnetica sono proporzionali: B = μH


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Uno degli effetti della corrente alternata circolante all’interno di un<br />

conduttore, per esempio in una linea che alimenta una lampada, è<br />

quello di creare un’induzione magnetica variabile caratterizzata dalla<br />

stessa frequenza della corrente che genera il campo.<br />

L’induzione magnetica è direttamente proporzionale alla corrente<br />

circolante e diminuisce all’aumentare della distanza con modalità che<br />

dipendono dalla configurazione geometrica del conduttore.<br />

In generale più i conduttori sono vicini, più l’induzione magnetica si<br />

ridurrà velocemente all’aumentare della distanza.


•<br />

Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

• VIDEO LEGGE DI BITOT


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Curve di isolivello di<br />

induzione magnetica<br />

generato da un filo isolato<br />

percorso da una corrente<br />

da un ampere


Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Curve di isolivello di induzione<br />

magnetica generato da due fili<br />

percorsi da una corrente da un<br />

ampere posti a 10 cm di<br />

distanza.<br />

I valori di induzione magnetica<br />

generati dalla configurazione a<br />

due fili risultano molto ridotti<br />

poiché i campi generati da<br />

singoli conduttori tendono ad<br />

annullarsi reciprocamente in<br />

quanto la corrente è sfasata di<br />

180°


Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Si potranno avere valori di I elevati in quei dispositivi dove le correnti<br />

in gioco sono maggiori di 100 ampere o in aree ravvicinate a grandi<br />

avvolgimenti, come per esempio i riscaldatori a induzione o i lettini di<br />

magnetoterapia.


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IL CAMPO ELETTRICO<br />

Una regione di spazio nella quale si risentono gli effetti dovuti alla<br />

presenza di corpi elettrostaticamente carichi, o di conduttori alimentati<br />

con tensioni elettriche elevate tipicamente superiori a 1000 volt.<br />

Valori elevati di campo elettrico si possono essenzialmente ritrovare in<br />

aree adiacenti elettrodotti in alta tensione e grandi motori elettrici.<br />

Negli ambienti abitativi i valori di campo elettrico possono essere presenti<br />

in quanto generati da lampade a risparmio energetico, ionizzatori,<br />

lampade a scarica, tubi catodici.<br />

Il campo elettrico si misura in volt su metro (V/m) e, relativamente agli<br />

elettrodotti e le utenze a frequenza di rete (50 Hz), è indipendente dalla<br />

corrente circolante.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

La corrente elettrica<br />

• La corrente elettrica è il movimento prevalente in una<br />

direzione di cariche elettriche<br />

• Le cariche elettriche in movimento sono generalmente<br />

elettroni, talvolta ioni (atomi con elettroni in eccesso o in<br />

difetto)<br />

• L’intensità (I) di una corrente elettrica esprime il numero di<br />

cariche elettriche che attraversano la sezione unitaria del<br />

mezzo conduttore nell’unità di tempo. Si misura in Ampere<br />

[A]


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Si verifica il passaggio di corrente<br />

elettrica quando le cariche elettriche<br />

sono sottoposte ad una forza che si<br />

esprime come differenza di<br />

potenziale (tensione) tra due punti<br />

del materiale conduttore<br />

Il Campo Elettrico<br />

La differenza di potenziale si misura<br />

in Volt [V]<br />

Il campo elettrico (E) è una regione di<br />

spazio in cui le cariche elettriche sono<br />

sottoposte ad una forza attrattiva o<br />

repulsiva<br />

A sua volta il campo elettrico è<br />

generato dalle cariche elettriche. Si<br />

misura in Volt / metro [V/m]


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

• VIDEO CAMPO ELETTRICO


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• VIDEO COME VISUALIZZARE CE


•<br />

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IL CAMPO ELETTROMAGNETICO


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• Cariche ferme danno origine a campi elettrici<br />

• Cariche in movimento (correnti elettriche) danno origine a campi magnetici<br />

Un campo elettrico variabile genera un campo magnetico<br />

Un campo magnetico variabile genera un campo elettrico<br />

• Da questa proprietà dei campi, Maxwell formulò la teoria delle onde elettromagnetiche


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Il campo elettrico e<br />

il campo magnetico<br />

variano in modo<br />

sinusoidale su piani<br />

perpendicolari


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LUNGHEZZA D’ONDA E FREQUENZA<br />

Come tutti i fenomeni ondulatori, anche le onde elettromagnetiche<br />

sono caratterizzate da lunghezza d’onda e frequenza.<br />

Lunghezza d’onda (λ): è la lunghezza in metri di un’oscillazione<br />

Frequenza (f): è il numero di oscillazioni che si hanno in un secondo,<br />

l’unità di misura è l’hertz (Hz) (1 Hz=1 oscillazione al secondo)


•<br />

Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Parametri di un’onda<br />

A<br />

T<br />

λ<br />

ν<br />

c<br />

Ampiezza dell’onda<br />

Periodo<br />

Lunghezza d’onda<br />

frequenza<br />

velocità di propagazione<br />

La velocità di propagazione c<br />

nel vuoto è pari a circa 300000<br />

km/s


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Il cuore è circa 100.000 volte più attivo elettricamente e magneticamente fino a<br />

5.000 volte più forte del cervello


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RIFERIMENTI NORMATIVI<br />

• Legge quadro n. 36/2001, detta i principi fondamentali per la tutela<br />

della salute dei lavoratori professionalmente esposti e della<br />

popolazione. Introduce, ma non definisce i concetti limite di<br />

esposizione, livello di attenzione e obiettivo di qualità<br />

• D.Lgs. 257/07, Esposizione ai C.E.M. sui luoghi di lavoro<br />

• D.P.C.M. 8 luglio 2003 «determinazione dei limiti di esposizione, dei<br />

valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione<br />

della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla<br />

frequenza di rete (50Hz) generati dagli elettrodotti e cabine.<br />

L’obiettivo di qualità è fissato in 3μT, mentre l’obiettivo<br />

d’attenzione in 10 μT


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

• D.M. 29 maggio 2008 «approvazione della metodologia di calcolo<br />

per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti»<br />

• Tu 81/08<br />

• Raccomandazione europea 1999/519/CE. Per sorgenti non<br />

riconducibili ad elettrodotti, relativamente alla esposizione della<br />

popolazione e per i lavoratori vengono fissati dei valori di<br />

riferimento da non superare


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DEFINIZIONI E LIMITI DI ESPOSIZIONE<br />

• DISTANZA DI PRIMA APPROSSIMAZIONE PER ELETTRODOTTI E<br />

CABINE ELETTRICHE (D.P.A): distanza, in pianta sul livello del suolo,<br />

dalla proiezione del centro linea che garantisce che ogni punto la<br />

cui proiezione al suolo disti dalla proiezione del centro linea più<br />

della DPA, si trovi all’esterno delle fasce di rispetto. Per le cabine<br />

secondarie è la distanza, in pianta sul livello del suolo, da tutte le<br />

pareti della cabina stessa che garantisce i requisiti.


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• Elettrodotto: è l’insieme delle linee elettriche delle<br />

sottostazioni e delle cabine di trasformazione.<br />

• Fascia di rispetto: è lo spazio circostante un elettrodotto, che<br />

comprende tutti i punti, al di sopra e al di sotto del livello del<br />

suolo, caratterizzati da un’induzione magnetica di intensità<br />

maggiore o uguale all’obiettivo di qualità (3 µT). Come<br />

prescritto dall’articolo 4, c. 1 lettera h) della Legge Quadro n.<br />

36 del 22 febbraio 2001, all’interno delle fasce di rispetto non<br />

è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale,<br />

scolastico, sanitario e ad uso che comporti una permanenza<br />

non inferiore a quattro ore


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Si ricorda che le Regioni (fermi i limiti di esposizione, i valori di<br />

attenzione e gli obiettivi di qualità) nella definizione dei tracciati<br />

degli elettrodotti che ricadono nella loro competenza<br />

autorizzativa, devono tener conto anche delle fasce di rispetto<br />

determinate secondo la metodologia in allegato al Decreto 29<br />

maggio 2008 (art. 8, c. 1, lett. b) della Legge 36/2001).


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• IMPIANTO: officina elettrica destinata, simultaneamente o separatamente, alla<br />

produzione, allo smistamento, alla regolazione e alla modifica (trasformazione e/o<br />

conversione) dell'energia elettrica transitante in modo da renderla adatta a soddisfare le<br />

richieste della successiva destinazione. Gli impianti possono essere: Centrali di<br />

produzione, Stazioni elettriche, Cabine di Primarie e Secondarie e Cabine Utente.<br />

• LIMITI DI ESPOSIZIONE (DPCM 8 luglio 2003 art. 3 c. 1): nel caso di esposizione, della<br />

popolazione, a campi elettrici e magnetici, alla frequenza di 50 Hz generati da<br />

elettrodotti, non deve essere superato il limite di esposizione di 100 µT per l'induzione<br />

magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico, intesi come valori efficaci.<br />

• LINEA: collegamento con conduttori elettrici, delimitato da organi di manovra, che<br />

permettono di unire due o più impianti.<br />

• LUOGHI TUTELATI (Legge 36/2001 art. 4 c.1, lettera h): aree di gioco per l’infanzia,<br />

ambienti abitativi, ambienti scolastici e luoghi adibiti a permanenza non inferiore a 4 ore<br />

giornaliere.


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• OBIETTIVO DI QUALITÀ (DPCM 8 luglio 2003 art. 4): nella<br />

progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco<br />

per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi<br />

adibiti a permanenze giornaliere non inferiori a quattro ore e nella<br />

progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui<br />

sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti<br />

nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione<br />

dell'esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici<br />

generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz, è fissato<br />

l'obiettivo di qualità di 3 µT per il valore dell'induzione magnetica,<br />

da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle<br />

normali condizioni di esercizio.


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• PORTATA IN CORRENTE IN SERVIZIO NORMALE: è la corrente che può<br />

essere sopportata da un conduttore per il 100% del tempo con limiti<br />

accettabili del rischio di scarica sugli oggetti mobili e sulle opere<br />

attraversate e dell’invecchiamento. Essa è definita nella norma CEI 11-60 §<br />

2.6. La corrente di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto è la<br />

“portata di corrente in servizio normale relativa al periodo stagionale in<br />

cui essa è più elevata”: · · per gli elettrodotti aerei con tensione 100<br />

kV, è definita dalla norma CEI 11-60;


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

• SOSTEGNO: elemento di supporto meccanico della linea aerea.<br />

• TRATTA: porzione di tronco (campate contigue) avente caratteristiche omogenee<br />

di tipo elettrico, di tipo meccanico (tipologia del conduttore, configurazione<br />

spaziale dei conduttori sui tralicci, ecc.) e relative alla proprietà.<br />

• TRONCO: collegamento metallico che permette di unire fra loro due impianti<br />

(corrisponde alla linea a due estremi).<br />

• VALORE DI ATTENZIONE (DPCM 8 luglio 2003 art. 3 c. 2): a titolo di misura di<br />

cautela per la protezione della popolazione da possibili effetti a lungo termine,<br />

eventualmente connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla<br />

frequenza di rete (50 Hz), nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in<br />

ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore<br />

giornaliere, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 µT, da<br />

intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni<br />

di esercizio.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

EFFETTI BIOLOGICI<br />

I campi magnetici variabili nel tempo (cabine elettriche, elettrodotti,<br />

impianti elettrici a frequenza di rete) creano nei materiali conduttori e<br />

quindi anche nel corpo umano delle correnti indotte.<br />

Queste in base all’intensità possono creare:<br />

• Effetti di riscaldamento o, nel caso del corpo umano<br />

• Interferenze con le correnti elettriche biologiche o dispositivi<br />

salvavita (defibrillatori impiantati)


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

I CEM ad alta frequenza (onde radio, telefoni) producono<br />

essenzialmente fenomeni di riscaldamento nei tessuti esposti.<br />

Secondo IARC i campi a radiofrequenza sono agenti cancerogeni di<br />

classe 2B.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Un effetto accertato delle onde elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza<br />

(anche se non ionizzanti) è l'innalzamento della temperatura dei tessuti biologici<br />

attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua.<br />

I soggetti portatori di pacemaker dovrebbero rispettare una distanza maggiore<br />

di 1 metro fra il telefono e il dispositivo medico, poiché le onde E.M. prodotte<br />

possono creare dei falsi impulsi nei circuiti che potrebbero scoordinare il ritmo.<br />

Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla<br />

base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle<br />

proteine.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Shock termico delle proteine<br />

Quando avviene il surriscaldamento di punti nei tessuti umani, il corpo produce proteine<br />

per far fronte allo shock termico nel tentativo di proteggere e riparare le cellule<br />

surriscaldate. Queste proteine proteggono anche le cellule cancerose rendendole<br />

resistenti alle terapie. In molti tumori il numero di queste proteine risulta altissimo.<br />

Formazione di micronuclei<br />

I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più<br />

in grado di ripararsi correttamente. Gli studi condotti dall'industria delle<br />

telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei<br />

nelle cellule ematiche umane. Tutti i tumori sono causati da un danno genetico e la<br />

presenza di micronuclei nelle cellule è il primo segnale d'allarme del cancro. I medici<br />

che curavano le vittime del disastro nucleare di Chernobyl del 1986 usavano l'esame<br />

dei micronuclei per determinare l'estensione del danno causato dalle radiazioni.


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Effetti sulla tiroide<br />

Le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il<br />

rallentamento o l'arresto della produzione da parte della ghiandola<br />

pineale dell'ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una<br />

drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3<br />

Effetti maggiori nei bambini<br />

I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di<br />

un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte<br />

maggiore rispetto al cervello di un adulto. La distruzione fin dalla<br />

giovane età di cellule neuronali annulla una "riserva cerebrale" che nella<br />

vecchiaia potrebbe compensare la morte di neuroni causata da<br />

Alzheimer o da altre malattie degenerative. Se il cervello ha un eccesso<br />

di neuroni utilizzati poco o nulla, questi possono tornare utile per<br />

sostituire quelli morti a causa di malattia della tarda età.


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Onde elettromagnetiche e loro<br />

caratteristiche<br />

Dicesi onda la propagazione di una perturbazione periodica<br />

con trasporto di energia ma non di materia.<br />

Le caratteristiche di un’onda sono:<br />

Frequenza<br />

Ampiezza<br />

Intensità<br />

Lunghezza d’onda


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Spettro elettromagnetico


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Radiazioni ionizzanti e non<br />

• Le onde elettromagnetiche sono trasportate da particelle chiamate<br />

quanti.<br />

• Quanti di frequenza più elevata (e, quindi, di lunghezza d’onda minore)<br />

trasportano più energia di quelli di frequenza più bassa (e lunghezza<br />

d’onda maggiore).<br />

• Onde elettromagnetiche trasportano un’energia tale da essere in grado<br />

di rompere i legami tra molecole (rad. ionizzanti)<br />

• I campi i cui quanti hanno energia insufficiente per rompere i legami<br />

molecolari vengono invece chiamati “radiazioni non ionizzanti”.<br />

• I campi elettromagnetici prodotti da sorgenti artificiali, che svolgono un<br />

ruolo di primo piano nel mondo industrializzato – elettricità, radioonde<br />

e campi a radiofrequenza – si trovano nella regione dello spettro<br />

elettromagnetico a lunghezze d’onda relativamente grandi e frequenze<br />

relativamente basse, ed i loro quanti non sono in grado di rompere i<br />

legami chimici.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Con il termine elettrosmog si designa il presunto inquinamento elettromagnetico da<br />

radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da emittenti<br />

radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità (come gli<br />

elettrodotti della rete di distribuzione), reti per telefonia cellulare, e dagli stessi<br />

telefoni cellulari.


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INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO<br />

SORGENTI, NORMATIVA, STRUMENTAZIONE PER MISURE E<br />

TIPOLOGIE DI SCHERMATURA


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Sorgenti naturali<br />

• Il Sole: l’energia solare incidente quotidianamente sulla terra<br />

è costituita da onde elettromagnetiche in un ampio spettro di<br />

frequenze<br />

• La Terra: il campo magnetico terrestre prodotto da correnti<br />

elettriche circolanti negli strati profondi della crosta terrestre<br />

• I tessuti biologici sono attraversati continuamente da correnti<br />

biochimiche che accompagnano le funzioni fisiologiche


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Sorgenti artificiali<br />

• Impianti di generazione, trasporto e distribuzione dell’energia<br />

elettrica<br />

• Impianti per le telecomunicazioni (radio, televisione, telefonia<br />

cellulare)<br />

• Tutti i dispositivi elettrici ed elettronici


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Campi<br />

Elettromagnetici<br />

in Bassa<br />

Frequenza


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LINEE ELETTRICHE E<br />

CABINE DI<br />

TRASFORMAZIONE<br />

Le linee elettriche si dividono in 3 grandi<br />

classi:<br />

• alta tensione (380 kV, 220 kV e 132 kV)<br />

• media tensione (15 kV)<br />

• bassa tensione (380 V e 220 V).<br />

Le sorgenti di campi elettromagnetici a 50 Hz di<br />

maggior interesse per l’esposizione della<br />

popolazione sono le linee aeree di alta tensione.<br />

Le cabine di trasformazione, nelle quali la<br />

tensione viene trasformata da alta a media, o da<br />

media a bassa, si dividono in 3 tipologie:<br />

• stazioni di trasformazione (a cui afferiscono le<br />

linee a 380 k e a 220 kV e dove la tensione viene<br />

ridotta a 132 kV)<br />

• cabine primarie di trasformazione (riduzione<br />

di tensione da 132 kV a 15 kV)<br />

• cabine secondarie di trasformazione<br />

(riduzione di tensione da 15 kV a 380 V e a 220<br />

V).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

LINEE AD ALTA<br />

TENSIONE E<br />

ALTISSIMA<br />

TENSIONE<br />

Le linee a 380 kV (altissima tensione, gestite in realtà a 400 kV) rappresentano le<br />

infrastrutture più importanti per il trasporto a grandi distanze dell’energia elettrica<br />

prodotta dalle centrali. Questo tipo di elettrodotti, che si riconosce facilmente per la<br />

tipica forma a “delta rovesciato” è individuabile anche dalla numerazione a tre cifre, che<br />

inizia con il numero 3 (ad esempio: linea n. 301, linea n. 312, linea n. 314,ecc.), riportata<br />

tipicamente sulla targa apposta sul sostegno.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Le linee a 220 kV, prima della costruzione<br />

(anni ’80) delle linee a 380 kV,<br />

rappresentavano lo standard per il<br />

trasporto a grandi distanze dell’energia<br />

elettrica.<br />

Le linee a 220 kV possono avere sia la<br />

forma a “delta rovesciato”, che quella<br />

tipica a “pino” ed hanno una numerazione<br />

a tre cifre che inizia con il numero 2 (ad<br />

esempio: linea n. 256, linea n. 257, linea n.<br />

263, ecc.).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Le linee a 132 kV sono<br />

le più diffuse e presenti<br />

sul territorio poiché<br />

svolgono la funzione di<br />

distribuzione<br />

dell’energia a distanze<br />

più brevi, collegando tra<br />

loro le cabine primarie<br />

di trasformazione. Le<br />

linee a 132 kV hanno la<br />

forma tipica a “pino” ed<br />

hanno una numerazione<br />

a tre cifre (ad esempio:<br />

linea n. 051, linea n.<br />

430, linea n. 510, linea<br />

n. 830, ecc.).<br />

Le linee a 132 kV possono essere sia aeree che interrate.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

LINEE A MEDIA<br />

TENSIONE<br />

L’energia che arriva nelle cabine primarie mediante le<br />

linee ad alta tensione viene ridistribuita capillarmente<br />

sul territorio attraverso le linee di media tensione,<br />

che collegano sia le cabine primarie con quelle<br />

secondarie (MT/BT), che le cabine secondarie tra<br />

loro.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

❑ Le linee a 15 kV possono avere 3 configurazioni:<br />

• aerea con conduttori nudi, cioè senza la guaina isolante (la più<br />

diffusa),<br />

• aerea in cavo cordato, cioè con la guaina isolante,<br />

• interrata<br />

❑ Le linee a 15 kV aeree sono installate su pali di cemento, su sostegni<br />

tubolari e su sostegni troncopiramidali (tralicci) e si distinguono<br />

facilmente dalle linee di alta tensione perché gli elementi che<br />

compongono le catene di isolamento sono al massimo tre.<br />

❑ Per le correnti di bassa intensità che scorrono lungo tali linee e per<br />

le ridotte distanze reciproche tra i 3 conduttori, le linee di media<br />

tensione non rappresentano una sorgente significativa di campi<br />

elettromagnetici a bassa frequenza


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

LINEE DI BASSA TENSIONE (BT)<br />

Le linee BT partono dalle cabine secondarie di<br />

trasformazione (MT/BT) o dalle cassette di<br />

distribuzione e portano l’energia nei luoghi di<br />

vita (220V) e di lavoro (220 V e 380 V).<br />

Esse non rappresentano una sorgente<br />

significativa di campi elettromagnetici a bassa<br />

frequenza.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Le cabine di trasformazione MT/BT producono livelli di induzione magnetica<br />

significativi solo a contatto con le pareti esterne. Tali livelli tuttavia si attenuano<br />

rapidamente con la distanza dalla struttura e diventano trascurabili già a 2 m dalle<br />

pareti esterne della cabina.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI ELETTRODOTTI<br />

Le linee di alta tensione sono schematicamente<br />

composte da quattro elementi:<br />

• sostegno metallico tipicamente di forma<br />

piramidale (traliccio), che ha semplicemente la<br />

funzione meccanica di tenere sollevati da terra i<br />

conduttori ed è elettricamente messo a terra;<br />

• isolatori, dispositivi di vetro e/o ceramica che<br />

tengono meccanicamente agganciati i conduttori<br />

alle mensole (bracci laterali del sostegno) e<br />

servono da isolamento elettrico, evitando il<br />

contatto diretto tra i conduttori e il sostegno;<br />

• 3 conduttori, percorsi dalla corrente. Tra loro<br />

hanno una tensione (differenza di potenziale<br />

elettrico) pari a quella nominale della linea (ad<br />

esempio 132 kV);<br />

• fune di guardia, un conduttore metallico sottile<br />

(che non viene percorso dalla corrente) che<br />

collega le sommità dei sostegni ed ha la funzione<br />

di evitare che i fulmini possano scaricarsi sulla<br />

punta metallica dei sostegni stessi.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

• I 3 CONDUTTORI RAPPRESENTANO LA SORGENTE<br />

DELL’INDUZIONE MAGNETICA<br />

• La differenza di potenziale elettrico presente tra due punti<br />

corrisponde all’energia necessaria per spostare una carica<br />

elettrica unitaria da un punto all’altro.<br />

• Come per un corso d’acqua la differenza di quota (differenza<br />

di potenziale gravitazionale) favorisce lo scorrimento verso il<br />

basso, così per i sistemi elettrici la grande differenza di<br />

potenziale elettrico tra conduttori e terra favorisce il<br />

trasporto di corrente elettrica (e quindi di energia) attraverso<br />

il territorio.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Nello spazio intorno a un elettrodotto ci sono:<br />

• un campo elettrico (E) - con la frequenza di 50 Hz, generato dalla<br />

tensione dei conduttori rispetto a terra.<br />

• un campo di induzione magnetica (B), sempre a 50 Hz, generato<br />

dalle correnti che scorrono nei 3 conduttori.<br />

Il campo elettrico e il campo di induzione magnetica si propagano in<br />

tutte le direzioni, ma hanno una diversa distribuzione nello spazio:<br />

• il campo elettrico sotto i conduttori della linea è verticale e molto<br />

intenso (vedi frecce blu nelle figure);<br />

• il campo di induzione magnetica si propaga per cerchi concentrici<br />

che hanno il centro nei conduttori, attenuandosi di intensità<br />

all’aumentare della distanza dai conduttori stessi (vedi frecce<br />

rosse nelle figure).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Il campo di induzione magnetica varia<br />

nel tempo al variare dell’intensità della<br />

corrente che scorre nei conduttori della<br />

linea. Infatti il consumo di energia<br />

elettrica varia tra il giorno e la notte, tra<br />

l’estate e l’inverno e di anno in anno.<br />

Distribuzione spaziale del campo elettrico<br />

E (in blu) e del campo di induzione<br />

magnetica B (in rosso) intorno ai<br />

conduttori di una linea ad alta tensione


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Sostanziale differenza tra le due grandezze fisiche presenti intorno a<br />

un elettrodotto:<br />

• il campo elettrico alla frequenza di 50 Hz viene schermato dalle<br />

strutture degli edifici ed è, quindi, fortemente ridotto o<br />

inesistente all’interno dei luoghi di vita (abitazioni, scuole, uffici<br />

ecc.);<br />

• al contrario le stesse strutture sono perfettamente trasparenti<br />

rispetto all’induzione magnetica a 50 Hz che, quindi, è<br />

imperturbata e presente all’interno dei luoghi di vita.<br />

Per tale fenomeno fisico la normativa vigente (D.P.C.M. 08.07.2003 e<br />

D.M. 29.05.2008 sulle tecniche di misura) pone l’attenzione in<br />

particolar modo sulla regolamentazione dei livelli dell’induzione<br />

magnetica nei luoghi dove le persone permangono stabilmente.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

LIVELLI DI INDUZIONE<br />

MAGNETICA IN<br />

PROSSIMITÀ DEGLI<br />

ELETTRODOTTI<br />

Se ci troviamo vicino a un<br />

elettrodotto i parametri che<br />

concorrono a determinare il<br />

livello di induzione<br />

magnetica in un punto ben<br />

preciso sono:<br />

• l’intensità della corrente<br />

circolante nella linea e<br />

• la distanza tra il punto<br />

prescelto e i conduttori della<br />

linea.


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Linea a 132 kV con campata lunga 230 m e altezza minima dei conduttori da terra pari a 12 m.<br />

Andamento, a 1.5 m di altezza da terra, dell’induzione magnetica al variare della distanza<br />

dall’asse della linea, calcolato per due correnti.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

La Legge Quadro<br />

n. 36 del 2001<br />

Ha introdotto il concetto di esposizione a lungo<br />

termine della popolazione ai campi<br />

elettromagnetici, distinguendo, quindi, tra:<br />

❑esposizione di breve durata a livelli elevati;<br />

❑esposizione molto prolungata nel tempo a<br />

livelli più contenuti.<br />

• Nel primo caso è stato definito il limite di esposizione (fissato a 100 μT dal D.P.C.M.<br />

08.07.2003): è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,<br />

considerato come valore di immissione, definito ai fini della tutela della salute da<br />

effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della<br />

popolazione.<br />

• Nel secondo caso, poiché tale esposizione prolungata ai campi elettromagnetici<br />

potrebbe essere associata a rischi per la salute, il legislatore, in applicazione del<br />

principio di precauzione, ha ritenuto opportuno definire un livello di induzione<br />

magnetica più basso, compatibile con l'esposizione a lungo termine: il valore di<br />

attenzione, fissato a 10μT dal D.P.C.M. 08.07.2003.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Cautelativamente è stata inoltre definita una<br />

regolamentazione più stringente per le nuove opere da<br />

realizzare, introducendo la differenza tra l’esistente<br />

(eventualmente da risanare) e il nuovo, che dovrà<br />

caratterizzarsi per un’esposizione della popolazione più<br />

contenuta (obiettivo di qualità: 3 μT). I limiti definiti dalla<br />

Legge Quadro sono stati fissati dal D.P.C.M.08.07.2003.<br />

Con la L. 36/01, per gli elettrodotti esistenti, è stato<br />

introdotto anche il criterio del risanamento a carico del<br />

gestore nel caso di superamento del valore di attenzione.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Il D.P.C.M.<br />

08/07/2003<br />

Ha abrogato le distanze tra edifici e<br />

linee elettriche previste dal D.P.C.M.<br />

23/04/1992, sostituendo il vincolo del<br />

rispetto della distanza con il rispetto<br />

dell’obiettivo di qualità: livelli previsti<br />

di induzione magnetica inferiori a 3<br />

μT.<br />

DISTANZE TRA EDIFICI E LINEE ELETTRICHE<br />

Per una corretta descrizione della situazione attuale in termini di esposizione della popolazione<br />

all’induzione magnetica a 50 Hz è necessario precisare che fino al 1992 era possibile costruire molto<br />

vicino alle linee elettriche esistenti, in quanto erano richiesti dal gestore pochi metri di distanza tra<br />

l’edificio in progetto e il conduttore della linea elettrica ad esso più vicino.<br />

In seguito, con il D.P.C.M. 23/04/1992 queste distanze sono state aumentate e portate a:<br />

• 10 m per le linee a 132 kV<br />

• 18 m per le linee a 220 kV<br />

• 28 m per le linee a 380 kV


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FASCE DI RISPETTO PER LE LINEE AD<br />

ALTA TENSIONE<br />

All’interno di una porzione di territorio intorno alla linea,<br />

caratterizzata da valori di induzione magnetica superiori rispetto<br />

all’obiettivo di qualità, non è consentita alcuna destinazione di edifici<br />

ad uso residenziale, scolastico, sanitario, cioè ad uso che comporti una<br />

permanenza non inferiore a quattro ore. Tale concetto si applica sia ai<br />

nuovi edifici rispetto alle linee esistenti, sia ai nuovi elettrodotti<br />

rispetto alle strutture esistenti (D.M. 29.05.2008).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Dal punto di vista tecnico la fascia di rispetto di un elettrodotto è costituita<br />

dal volume cilindrico intorno ai conduttori in cui è superato l’obiettivo di<br />

qualità di 3 μT.<br />

Il volume cilindrico intorno ai conduttori della linea, se proiettato a terra,<br />

diventa una fascia di territorio (a sinistra e a destra del tracciato) di larghezza<br />

costante.<br />

La fascia di rispetto non è la stessa per tutte le linee. Linee simili possono<br />

avere fasce di rispetto diverse, proprio a seconda della tipologia dei<br />

conduttori installati. Pertanto la normativa prevede che sia il<br />

gestore/proprietario (che ne conosce in dettaglio le caratteristiche tecniche) a<br />

calcolare la fascia di rispetto di ogni singola linea elettrica.<br />

Esempio per una linea a 132 kV del volume cilindrico<br />

intorno ai conduttori che rappresenta il vincolo da<br />

rispettare per i nuovi edifici in progetto (in grigio).<br />

All’interno del cilindro viene superato il valore di 3 μT<br />

(obiettivo di qualità) mentre all’esterno, dove si<br />

riscontra un valore inferiore, è possibile costruire.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Il D.P.C.M. 08.07.2003 stabilisce che è compito del gestore<br />

dell’elettrodotto comunicare l’estensione della fascia di rispetto<br />

e, nel successivo D.M. 29.05.2008, non solo viene descritta la<br />

metodologia da seguire per il calcolo della fascia, ma vengono<br />

anche esplicitati i due livelli di approfondimento: la distanza di<br />

prima approssimazione (Dpa) e il calcolo esatto della fascia di<br />

rispetto.<br />

La Dpa deve essere utilizzata dai Comuni per la pianificazione<br />

urbanistica e, quindi, per regolamentare la futura edificazione in<br />

prossimità delle linee elettriche. Su richiesta dei cittadini<br />

interessati e dei Comuni i gestori (Terna SpA e RFI SpA)<br />

comunicano la Dpa in formato numerico (ad esempio: 22m) o<br />

cartografico.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Il calcolo esatto della fascia di rispetto invece deve essere utilizzato dai Comuni esclusivamente nei<br />

casi in cui un edificio in progetto venga a trovarsi, sul piano orizzontale, a distanza inferiore rispetto<br />

alla Dpa comunicata dal gestore. In tali specifiche situazioni il Comune, durante la fase di rilascio della<br />

singola autorizzazione a costruire, richiede al gestore della linea il calcolo esatto della fascia di rispetto<br />

su una o più sezioni verticali passanti per l’edificio in progetto.<br />

Se la Dpa di una linea è pari a 22 m, questo vuol dire che la larghezza complessiva della fascia di<br />

rispetto deve essere pari a 44 m, 22 a sinistra e 22 a destra della linea.<br />

• In pratica:<br />

• • più i conduttori sono alti rispetto al terreno e più con una nuova costruzione ci si può avvicinare<br />

all’asse della linea elettrica<br />

• • essendo la fascia di rispetto rappresentata da un cerchio, l’altezza degli edifici edificabili in<br />

prossimità della linea elettrica può variare in funzione della distanza dal centro del cerchio.


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FASCE DI RISPETTO PER LE LINEE A MEDIA<br />

TENSIONE E PER LE CABINE MT/BT<br />

• La distanza di prima approssimazione (Dpa) delle linee aeree di<br />

media tensione varia tra 4 m e 10 m.<br />

• La differenza sostanziale tra le linee AT e quelle MT è che una linea<br />

ad alta tensione rappresenta per il territorio un vincolo non<br />

rimovibile, in quanto il suo tracciato non è modificabile per<br />

problemi legati agli elevatissimi costi di intervento.<br />

• Il vincolo determinato da una linea a media tensione è invece da<br />

considerarsi rimovibile, in quanto essa può essere (su richiesta e a<br />

carico del richiedente) sia spostata che modificata nella sua<br />

configurazione. Infatti una linea MT aerea con conduttori nudi può<br />

essere trasformata in cavo cordato ad elica (vedi Foto sullo sfondo)<br />

e con tale configurazione la fascia di rispetto viene ad avere un<br />

raggio inferiore ad 1 m.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Per le cabine MT/BT<br />

standard la distanza di<br />

prima approssimazione da<br />

rispettare intorno alla<br />

cabina stessa è al massimo<br />

pari a 2.5 m. in tutte le<br />

direzioni dello. Possono<br />

fare eccezione ed avere<br />

una Dpa maggiore le cabine<br />

MT/BT utente e/o cliente,<br />

dotate di trasformatore di<br />

taglia superiore a quella<br />

standard.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

LINEE INTERRATE<br />

Le linee elettriche a 132 kV e a 15 kV non sono solo aeree esterne, ma<br />

possono essere anche interrate. I conduttori cioè, invece di essere nudi,<br />

vengono rivestiti da una guaina isolante e possono essere collocati molto<br />

vicini tra loro all’interno del terreno, a circa 1 m di profondità. Non è né la<br />

presenza del terreno, né quella della guaina isolante a schermare l’induzione<br />

magnetica, ma, come già esposto, il fatto che i 3 conduttori siano tra loro<br />

molto ravvicinati fa diminuire significativamente l’induzione magnetica<br />

generata.<br />

Per i gestori non vi è nessun obbligo di legge sull’interramento delle linee<br />

aeree esistenti.<br />

Allo stato attuale, poiché i costi di realizzazione di una linea interrata negli<br />

ultimi anni sono diminuiti significativamente, i gestori stessi propongono tale<br />

soluzione progettuale per le nuove linee da realizzare per i tratti che<br />

attraversano il tessuto urbano.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

La Dpa delle linee a 132 kV interrate,<br />

con posa a trifoglio, è pari a 3.1 m,<br />

mentre la Dpa di una linea aerea<br />

simile è di 22 m.<br />

Esempio di linea ad alta tensione (132 kV)<br />

interrata, posata “a trifoglio” all’interno di un<br />

canalina schermante (che viene installata nel<br />

terreno).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

METODOLOGIA DI CALCOLO DELLE FASCE DI<br />

RISPETTO/DPA<br />

l DPCM 8 luglio 2003, all’art. 6, prevede che il proprietario/gestore<br />

dell’elettrodotto comunichi alle autorità competenti l’ampiezza delle<br />

fasce di rispetto ed i dati utilizzati per il calcolo dell’induzione<br />

magnetica, che va eseguito, ai sensi del § 5.1.2 dell’allegato al Decreto<br />

29 maggio 2008 (G.U. n. 156 del 5 luglio 2008), sulla base delle<br />

caratteristiche geometriche, meccaniche ed elettriche della linea,<br />

tenendo conto della presenza di eventuali altri elettrodotti.


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1. bidimensionali (2D), se sono rispettate le<br />

condizioni di cui al § 6.1 della norma CEI<br />

106-11 Parte I;<br />

2. 2. tridimensionali (3D) , in tutti gli altri casi.<br />

Le dimensioni delle fasce di rispetto devono<br />

essere fornite con una approssimazione non<br />

superiore a 1 m.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Al fine di agevolare la gestione territoriale ed il calcolo delle fasce di<br />

rispetto il Decreto introduce una procedura semplificata (§ 5.1.3), per<br />

il calcolo della DPA ai sensi della CEI 106-11 che fa riferimento ad un<br />

modello bidimensionale semplificato, valido per conduttori orizzontali<br />

paralleli, secondo il quale il proprietario /gestore deve:<br />

1.calcolare la fascia di rispetto combinando la configurazione dei<br />

conduttori, geometrica e di fase, e la portata in corrente in<br />

servizio normale che forniscono il risultato più cautelativo<br />

sull’intero tronco di linea (la configurazione ottenuta potrebbe<br />

non corrispondere ad alcuna campata reale);<br />

2.proiettare al suolo verticalmente tale fascia;<br />

3.comunicare l’estensione rispetto alla proiezione al centro linea:<br />

tale distanza (DPA) sarà adottata in modo costante lungo il<br />

tronco.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Nei casi complessi, quali parallelismi, incroci tra linee o<br />

derivazioni e cambi di direzione, il Decreto sopraccitato<br />

introduce, al § 5.1.4, la possibilità per il proprietario/gestore di<br />

individuare l’Area di Prima Approssimazione (che ha la stessa<br />

valenza della DPA - § 5.1.3), da fornire alle autorità competenti:<br />

• in fase di progettazione di nuovi elettrodotti;<br />

• su richiesta puntuale delle medesime autorità competenti per<br />

il rilascio di autorizzazioni alla realizzazione di nuovi luoghi<br />

tutelati in prossimità di elettrodotti esistenti.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

• In fase di progettazione di nuovi elettrodotti in prossimità di<br />

luoghi tutelati, allorquando risulti che la DPA relativa<br />

all’impianto da realizzare includa, seppur parzialmente, tali<br />

luoghi, per una corretta valutazione si dovrà procedere al<br />

calcolo esatto della fascia di rispetto lungo le necessarie<br />

sezioni, tenendo conto della portata in corrente in servizio<br />

normale dichiarata nel procedimento autorizzativo.<br />

• In fase di progettazione di nuovi luoghi tutelati,<br />

allorquando dette realizzazioni si dovessero trovare, se pur<br />

parzialmente, all’interno della DPA, le autorità competenti<br />

potranno chiedere al proprietario/gestore il calcolo esatto<br />

della fascia di rispetto lungo le necessarie sezioni, al fine di<br />

consentire una corretta valutazione.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

In entrambi i casi, qualora la fascia di rispetto, ottenuta con calcolo esatto,<br />

includa, seppur parzialmente, il luogo tutelato si dovrà prevedere una<br />

variante al progetto, in quella specifica sezione, che non presenti luoghi<br />

tutelati all’interno della fascia di rispetto.<br />

Il calcolo sarà effettuato con modello bidimensionale (2D), se rispettate le<br />

condizioni di cui alla CEI 106-11, o con modello tridimensionale (3D) in caso<br />

contrario.<br />

La determinazione della fascia di rispetto è finalizzata alla definizione del<br />

volume, attorno ai conduttori, al cui interno si potrebbe avere una induzione<br />

magnetica superiore a 3 μT e non all’individuazione della proiezione verticale<br />

al suolo di detto volume, come invece definito in maniera semplificata dalla<br />

procedura di calcolo della DPA.<br />

Pertanto il calcolo richiesto dalle autorità competenti va effettuato soltanto<br />

in corrispondenza della sezione di interesse, ovvero interferente con un luogo<br />

tutelato di cui all’art. 4 c. 1 lettera h) della Legge 36/2001.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Nei casi complessi (§ 5.1.4 del Decreto 29 maggio 2008) quali:<br />

• ¾ parallelismi AT (§ 5.1.4.1);<br />

• ¾ incroci AT/AT (§ 5.1.4.4), AT/MT e MT/MT (§ 5.1.4.5);<br />

• ¾ cambi di direzione linee AT (§ 5.1.4.2), MT (§ 5.1.4.3);<br />

il calcolo della fascia può essere effettuato, su richiesta puntuale delle autorità<br />

competenti, con i seguenti approcci:<br />

1. Metodo semplificato, che permette di individuare l’Area di Prima<br />

Approssimazione, determinata sulla base di specifici incrementi<br />

parametrizzati per una prima verifica da parte delle autorità competenti, in<br />

sede di autorizzazione alla realizzazione di nuovi luoghi tutelati o nuovi<br />

elettrodotti;<br />

2. Modello 3D in caso di luoghi tutelati in progettazione interni all’Area di<br />

Prima Approssimazione, al fine di fornire la reale fascia di rispetto al<br />

richiedente l’autorizzazione. Nel caso di incroci di linee di<br />

proprietari/gestori diversi, questi devono eseguire il calcolo con approccio<br />

congiunto.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Nel caso di cabine elettriche, ai sensi del § 5.2 dell’allegato al Decreto 29<br />

maggio 2008 (GU n. 156 del 5 luglio 2008), la fascia di rispetto deve essere<br />

calcolata come segue:<br />

1. Cabine Primarie, generalmente la DPA rientra nel perimetro<br />

dell’impianto (§ 5.2.2) in quanto non vi sono livelli di emissione sensibili<br />

oltre detto perimetro.<br />

2. Cabine Secondarie, nel caso di cabine di tipo box (con dimensioni<br />

mediamente di 4 m x 2.4 m, altezze di 2.4m e 2.7m ed unico<br />

trasformatore) o similari, la DPA, intesa come distanza da ciascuna delle<br />

pareti (tetto, pavimento e pareti laterali) della CS, va calcolata simulando<br />

una linea trifase, con cavi paralleli, percorsa dalla corrente nominale BT<br />

in uscita dal trasformatore (I) e con distanza tra le fasi pari al diametro<br />

reale (conduttore + isolante) del cavo (x) (§ 5.2.1) applicando la seguente<br />

relazione: Dpa= 0.40942 * x 0.5241 * I


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Per Cabine Secondarie differenti dallo standard “box” o<br />

similare sarà previsto il calcolo puntuale, da applicarsi caso per<br />

caso.<br />

Per Cabine Secondarie di sola consegna MT la Dpa da<br />

considerare è quella della linea MT entrante/uscente; qualora<br />

sia presente anche un trasformatore e la cabina sia assimilabile<br />

ad una “box”, la Dpa va calcolata con la formula di cui sopra (§<br />

5.2.1. del DM 29.05.08).<br />

Nel caso di più cavi per ciascuna fase in uscita dal trasformatore<br />

va considerato il cavo unipolare di diametro maggiore.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Come prescritto all’art. 6 del DPCM 8 luglio 2003<br />

i proprietari/gestori provvedono a comunicare<br />

non solo l’ampiezza delle fasce di rispetto, ma<br />

anche i dati per il calcolo delle stesse ai fini delle<br />

verifiche delle autorità competenti, trasmessi<br />

mediante relazione contenente i dati<br />

caratteristici delle linee o cabine e le relative<br />

DPA rispettivamente per linee AT/Cabine<br />

Primarie e per linee MT/Cabine Secondarie.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

DPA DI LINEE E CABINE<br />

In sede di verifica preliminare del rispetto dell’obiettivo di qualità, ai fini<br />

della richiesta di autorizzazione all’edificazione, è possibile effettuare una<br />

rapida valutazione in sito della DPA nella campata di linea in esame. Il<br />

procedimento di valutazione prevede di riconoscere la tipologia delle teste<br />

dei due sostegni, che delimitano la campata, e successivamente, dalle<br />

schede allegate, di individuare la relativa DPA.<br />

La campata in oggetto sarà caratterizzata dalla DPA più grande tra le due,<br />

cioè quella della testa del sostegno con geometria più cautelativa (DPA<br />

maggiore) e sul quale è presente il conduttore di sezione più grande.<br />

Se il luogo tutelato risulta esterno a tale DPA si prosegue nelle<br />

progettazione, altrimenti si rende necessario chiedere informazioni di<br />

dettaglio sulla linea per un calcolo puntuale della fascia di rispetto nella<br />

sezione di interesse.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

In sede di progettazione di nuove linee e cabine<br />

elettriche, nel rispetto dell’obiettivo di qualità, sarà<br />

dichiarata la DPA e i dati di calcolo corrispondenti<br />

(come predisposto nelle schede allegate).<br />

Detta DPA, analogamente al caso di verifica<br />

preliminare, va individuata tra le schede allegate,<br />

combinando la configurazione dei conduttori, la<br />

geometria di fase e la portata in servizio normale<br />

che forniscano la situazione più cautelativa.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Le DPA per linee aeree ed interrate di AT, per linee aeree di MT e per<br />

le cabine elettriche, fa riferimento alle seguenti teste dei sostegni e<br />

configurazioni elettriche:<br />

A. Linee AT<br />

A 1. Semplice terna con mensole normali (132/150 kV);<br />

A 2. Semplice terna con mensole isolanti (132/150 kV);<br />

A 3. Semplice terna a bandiera con mensole normali (132/150<br />

kV);<br />

A 4. Semplice terna a bandiera con mensole isolanti (132/150 kV);<br />

A 5. Tubolare semplice terna con mensole isolanti a triangolo<br />

(132/150 kV);<br />

A 6. Semplice terna a delta (132/150 kV); A 7. Semplice terna tipo<br />

portale (132/150 kV);


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A 8. Semplice terna con mensole normali (220 kV);<br />

A 9. Doppia terna con mensole normali (132/150 kV);<br />

A 10. Doppia terna ottimizzata con mensole normali (132/150 kV);<br />

A 11. Doppia terna con mensole isolanti (132/150 kV);<br />

A 12. Doppia terna ottimizzata con mensole isolanti (132/150 kV);<br />

A 13. Tubolare doppia terna con mensole isolanti (132/150 kV);<br />

A 14. Cavi interrati semplice terna disposti in piano (132/150 kV);<br />

A 15. Cavi interrati semplice terna disposti a trifoglio (132/150 kV);<br />

A 16. Cabina primaria isolata in aria (135/150-15/20 kV).


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Cabine Primarie: la DPA è sicuramente interna<br />

alla cabina se sono rispettate le seguenti<br />

distanze dal perimetro esterno, non interessato<br />

dalle fasce di rispetto delle linee in<br />

ingresso/uscita:<br />

− 14 m<br />

− 7 m dall’asse delle sbarre di AT in aria;<br />

dall’asse delle sbarre di MT in aria.


B. Linee MT<br />

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B 1. Semplice terna con isolatori rigidi (15/20 kV);<br />

B 2. Semplice terna - mensola boxer (15/20 kV);<br />

B 3. Semplice terna con isolatori sospesi (15/20 kV);<br />

B 4. Semplice terna con isolatori sospesi su traliccio (15/20 kV);<br />

B 5. Semplice terna a bandiera (15/20 kV);<br />

B 6. Semplice terna capolinea in amarro (15/20 kV);<br />

B 7. Posto di Trasformazione su Palo - alimentazione da linea in<br />

conduttori nudi (15/20 kV);<br />

B 8. Posto di Trasformazione su Palo – alimentazione con cavo ad elica<br />

visibile (15/20 kV);<br />

B 9. Doppia terna con isolatori sospesi non ottimizzata (15/20 kV);<br />

B 10. Cabina secondaria di tipo “box” o similari, alimentata in cavo<br />

sotterraneo (15/20 kV)


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Posto di trasformazione su Palo (PTP): esso è per<br />

definizione un elemento di linea (norme CEI 11-1).<br />

Considerate le potenze limitate dei trasformatori<br />

installabili sul PTP (max 160 kVA), le geometrie delle<br />

discese dagli amarri dei conduttori di linea ai<br />

passanti del TR e l'impiego per le uscite di bassa<br />

tensione di cavo cordato ad elica, la DPA risultante<br />

ha un’ampiezza inferiore alla distanza prevista dal<br />

DM 21.03.88, n. 449 e s.m.i.


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Elettrodotti - Campo elettrico<br />

• Il campo elettrico generato dagli elettrodotti dipende<br />

principalmente dalla tensione della linea<br />

• Dipende dalla distanza dalla linea e dall’altezza dei conduttori<br />

da terra<br />

• In prossimità delle linee elettriche si misurano i seguenti<br />

valori tipici:<br />

– linee AAT a 380kV ⇨ 4500 - 8000 V/m<br />

– linee AT a 132kV - 150kV ⇨ 2000 - 3000 V/m<br />

– linee MT a 10kV - 30kV ⇨ 200 V/m<br />

• È schermato dagli edifici


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Elettrodotti - Campo magnetico<br />

• Dipende principalmente dall’entità delle correnti che<br />

circolano nei conduttori<br />

• Dipende dalla distanza dalla linea, dall’altezza dei conduttori<br />

da terra e dall’ordine delle fasi<br />

• In prossimità delle linee elettriche si misurano i seguenti<br />

valori tipici:<br />

– linee AAT a 380kV ⇨ 15 - 20 μT<br />

– linee AT a 132kV - 150kV ⇨ 10 μT<br />

– linee MT a 10kV - 30kV ⇨ 5 μT<br />

• Non è schermato dagli edifici


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Campo Elettromagnetico Indoor<br />

• Qualunque apparecchio che funziona ad energia elettrica<br />

genera un campo elettrico e magnetico a bassissima<br />

frequenza ogni volta che è in funzione<br />

• Quando l’apparecchio è spento si può rilevare solo il campo<br />

elettrico generato dai conduttori di alimentazione<br />

• Il livello di campo elettrico riscontrabile è di pochi V/m.<br />

Quando l’apparecchio viene messo in funzione si genera un<br />

campo magnetico che dipende esclusivamente dall’intensità<br />

di corrente e che può assumere valori piuttosto elevati


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Valori tipici di campo elettrico<br />

* alla distanza di 1 cm<br />

Campo elettrico [V/m] misurato a 30 cm dagli apparecchi elettrici


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Valori tipici di campo magnetico<br />

Campo magnetico [μT] misurato a 3 e 30 cm dagli apparecchi<br />

elettrici


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Effetti biologici<br />

Negli ultimi 30 anni è emerso un crescente interesse scientifico<br />

per gli effetti biologici dei campi elettromagnetici a bassa<br />

frequenza (CEMBF)<br />

A livello cellulare gli effetti delle interazioni delle radiazioni<br />

elettromagnetiche con le componenti strutturali della cellula<br />

possono essere classificate in<br />

– reazioni di tipo termico<br />

– reazioni di tipo biologico


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Interazioni delle radiazioni con la<br />

materia vivente<br />

• Le correnti indotte da campi elettrici nei tessuti umani o le<br />

vibrazioni molecolari trasformano l’energia elettromagnetica in<br />

CALORE<br />

• Negli animali omeotermi e nell’uomo il sistema di termoregolazione<br />

permette di mantenere la temperatura corporea costante<br />

• Un riscaldamento eccessivo dei tessuti provocherebbe un danno<br />

irreversibile alle strutture proteiche e lipidiche<br />

• L’energia trasferita dai CEMBF è di piccola entità, per cui il calore<br />

provocato può essere facilmente controllato dai meccanismi di<br />

termoregolazione


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

I CEMBF possono provocare<br />

– alterazioni stereochimiche delle molecole<br />

– orientamento paramagnetico molecolare<br />

– azioni sugli elettroliti<br />

– rottura di legami secondari<br />

causando così<br />

– modificazioni a livello della membrana cellulare<br />

– modificazioni a livello del nucleo e del DNA


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Sono stati segnalati effetti che provocano<br />

– alterazioni del sistema immunitario<br />

– alterazioni dei ritmi biologici circadiani<br />

– alterazione nella produzione di melatonina<br />

– effetti sul sistema nervoso ed endocrino<br />

La letteratura sull’argomento evidenzia che i campi<br />

elettromagnetici producono effetti biologici<br />

Tuttavia molti di questi effetti sono di piccola entità e difficili da<br />

registrare


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Effetti sulla salute<br />

Gli effetti sulla salute provocati da esposizioni prolungate a<br />

CEMBF devono ancora essere ben studiati<br />

Si distingue in<br />

– Effetti acuti<br />

– Effetti cronici<br />

Effetti osservati<br />

– alterazioni comportamentali<br />

– alterazione dell’attività cerebrale<br />

– induzione di neoplasie maligne


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• VIDEO ELETTROSMOG EFFETTI SULL’UOMO


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Strumenti di rilevazione<br />

A banda larga<br />

Misura semplice ed immediata per valutare se siamo sopra i<br />

limiti<br />

A banda stretta<br />

Analizzatore di spettro con indicazione della frequenza. Misura<br />

complessa e lunga


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Strumenti di misura a banda larga<br />

• Le sonde devono<br />

– rispondere ad un solo parametro (E o H)<br />

– essere di piccole dimensioni, tali da non disturbare il campo<br />

– I cavi di collegamento devono essere tali da non comportarsi a loro<br />

volta come delle antenne<br />

• Gli strumenti sono costituiti da<br />

– Sensore di campo elettrico o magnetico<br />

– trasduttore del campo in segnale elettrico proporzionale a E (E²) o H<br />

(H²)<br />

– collegamento all’unità di misura (cavo ad alta impedenza, fibra ottica<br />

ecc.)<br />

– unità di misura e registrazione


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Tipologia delle sonde<br />

• a diodo (le più diffuse)<br />

• bolometriche (uso di termistore per misurare<br />

l’innalzamento della temperatura). Poco usato<br />

in quanto sensibile alle variazioni della<br />

temperatura ambientale<br />

• a termocoppia (limitato a misure di piccoli<br />

campi). Ideale per applicazioni radar


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Sonde a diodo<br />

• Non isotropici<br />

• Isotropici (i più diffusi)<br />

– sono costituiti da diodi multipli collegati a dipoli d’antenna ortogonali<br />

fra loro<br />

– si misura solo il campo totale


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Considerazioni sui sensori a diodo<br />

• risposta quadratica per piccoli segnali<br />

• risposta lineare per segnali medi (nella gamma<br />

tipica di lavoro)<br />

• saturazione per segnali elevati<br />

• rottura delle giunzioni per segnali<br />

estremamente elevati (anche se il sensore non<br />

viene collegato)


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Fonti di errori di misura<br />

• Presenza della sonda e dell’osservatore nel punto di misura<br />

Ciò che misuriamo è il campo perturbato in quanto bisogna tener conto delle cariche<br />

superficiali che si inducono sul piano di terra e sulla superficie della sonda, queste cariche<br />

generano un campo elettrico che si sovrappone a quello presente falsando la misurazione.<br />

Il campo di misurazione deve essere il più possibile sgombero e pianeggiante.<br />

Se ci sono oggetti inamovibili bisogna eseguire diverse misure a varie distanze da essi.<br />

La distanza tra la sonda e gli oggetti presenti dovrebbe essere almeno pari al doppio della<br />

massima dimensione diagonale della sonda.<br />

• modulazione elevata<br />

• sensibilità alla luce (vale per vecchi sensori)<br />

• presenza di elevati gradienti di temperatura<br />

• accoppiamento dei cavi<br />

• presenza di campi intensi fuori banda<br />

• presenza nelle vicinanze di strutture metalliche


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Campi<br />

Elettromagnetici<br />

in<br />

Alta Frequenza


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• I campi elettromagnetici non ionizzanti (sorgenti NIR) hanno<br />

una banda compresa tra 300 kHz e 300 GHz<br />

• L’agente inquinante (campo elettrico e/o magnetico) decresce<br />

rapidamente allontanandosi dalla sorgente<br />

• L’azione inquinante si esercita nell’ambiente solo quando la<br />

sorgente è accesa.<br />

• Allo stato attuale si può affermare che non esiste un<br />

inquinamento su vasta scala territoriale, ma le zone inquinate<br />

sono limitate alle vicinanze della sorgente


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Principali sorgenti


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Macchine<br />

industriali<br />

• Macchine per trattamenti termici<br />

– trasformano l’energia elettromagnetica<br />

in calore<br />

– sono utilizzate in processi che richiedono<br />

un riscaldamento rapido con cicli<br />

controllabili<br />

• In base all’azione fisica predominante<br />

si classificano in tre categorie:<br />

– riscaldatori a perdite dielettriche<br />

– riscaldatori a induzione magnetica<br />

– riscaldatori a microonde<br />

• Sono progettate per erogare potenza<br />

in bande di frequenza assegnate da<br />

convenzioni internazionali


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Riscaldatori a perdite dielettriche<br />

Sono impiegati per il trattamento di materiali dielettrici (legno,<br />

materie plastiche, fibre vegetali, ecc.)<br />

Sono progettati per creare forti campi elettrici (decine di kV/m).<br />

Sono costituiti da un generatore a radiofrequenza e da un<br />

applicatore a condensatore<br />

L’applicatore è formato da due superfici metalliche affacciate<br />

(condensatore) al cui interno è sistemato il materiale da trattare<br />

termicamente<br />

La potenza del generatore va dalle centinaia di W alle decine di<br />

kW


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Il riscaldamento a radiofrequenza avviene grazie alla trasmissione della potenza mediante piattine (P)<br />

dal generatore alla forma (F) della pressa. La rete di protezione (R) viene abbassata dopo l’inserimento<br />

del materiale (M) e prima dell’avvio del ciclo di produzione.<br />

Nel corso dei circa sei minuti propri del ciclo di una pressa, la colla viene scaldata dal cem a<br />

radiofrequenza saldando le parti legnose tra loro. Alla fine del ciclo l’operatore estrae il pezzo incollato<br />

e modellato predisponendolo per le lavorazioni di finitura.<br />

Il lavoratore impegna otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana nel processo produttivo<br />

passando da una pressa all’altra della postazione assegnatagli. Con riferimento alla fig.1.b, l’operatore<br />

transita da (A) a (B) sostando soprattutto in (C) da cui aziona la consolle dei comandi, controlla i tempi<br />

dei cicli e lavora ad un tavolo (D) posto esattamente di fronte alla pressa.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

1. indagine spettrale tramite analizzatore di spettro in banda stretta<br />

collegato, mediante fibra ottica ad un’antenna unidirezionale


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2. MISURA DELLE CARATTERISTICHE DEL CICLO PRODUTTIVO<br />

La lenta variazione dei livelli di campo potrebbe essere dovuta, in via ipotetica, alla<br />

variazione delle caratteristiche dielettriche del materiale al variare della temperatura e<br />

della composizione della colla.


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3. MISURA DELLA BONTÀ DELLA MESSA A TERRA DEL RPD


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4. Controllo dell’esposizione del lavoratore<br />

PUNTO C<br />

PUNTO E


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Riscaldatori a induzione magnetica<br />

Sono impiegati nell’industria<br />

siderurgica (tempera<br />

superficiale, ricottura e<br />

riscaldamento di metalli,<br />

saldatura di tubi),<br />

nell’industria elettronica<br />

(raffinamento<br />

di<br />

semiconduttori, produzione di<br />

fibre ottiche), nell’oreficeria<br />

(fusione di metalli preziosi)<br />

Sono progettati per creare<br />

forti campi magnetici. Sono<br />

costituiti da un generatore a<br />

radiofrequenza e da un<br />

applicatore a bobina<br />

Le potenze impiegate vanno<br />

dalle centinaia di kW alle<br />

migliaia di kW


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Riscaldatori a microonde<br />

Si dividono in due classi:<br />

– per usi domestici<br />

– per usi industriali<br />

Gli apparati industriali sono progettati per la precottura, il<br />

riscaldamento, l’essiccamento e la sterilizzazione di grosse<br />

quantità di materiale<br />

Gli apparati industriali impiegano potenze<br />

di alcune decine di kW


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Le stazioni radio base (SRB) sono gli impianti<br />

della telefonia mobile che ricevono e<br />

ritrasmettono i segnali dei telefoni cellulari,<br />

consentendone il funzionamento.<br />

La propagazione di questi segnali avviene in<br />

bande di frequenza tra i 900 e i 2100 MHz, a<br />

seconda del sistema tecnologico utilizzato<br />

(GSM, DCS, UMTS).<br />

Impianti per la<br />

telefonia mobile,<br />

o stazioni radio<br />

base (SRB)<br />

Una caratteristica fondamentale delle<br />

trasmissioni per telefonia cellulare,<br />

diversamente da quelle per la diffusione<br />

radiotelevisiva, è la bi-direzionalità delle<br />

comunicazioni che avvengono tra la rete<br />

radiomobile costituita dalle SRB installate in<br />

una determinata area ed i terminali mobili<br />

(telefoni cellulari) degli utenti.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Ogni SRB è in grado di servire una porzione di territorio<br />

limitata, detta "cella", le cui dimensioni dipendono dalla<br />

densità degli utenti da servire nell'area, dall´altezza delle<br />

installazioni, dalla potenza impiegata e dalla tipologia<br />

dell´antenna utilizzata.


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Una SRB di un determinato gestore è costituita da uno o più<br />

sistemi di diversa tecnologia (GSM, DCS, UMTS) - e quindi<br />

diverso range assegnato di frequenza in trasmissione e ricezione,<br />

detti servizi.<br />

A loro volta, i vari servizi sono composti da una, due o più<br />

frequentemente, almeno in ambiente urbano, tre antenne<br />

trasmissive, dette celle, diversamente orientate nello spazio al<br />

fine di garantire la copertura del servizio nell'area circostante.<br />

Le antenne dei vari servizi orientate nelle diverse direzioni dello<br />

spazio sono anche dette settori.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Le antenne delle SRB tradizionali sono generalmente montate su<br />

tralicci o pali o sostegni di altro tipo, quali torri di acquedotti, ecc.,<br />

installati sul terreno, oppure ancora su paline fissate al tetto di edifici.<br />

Le altezze di installazione risultano di norma comprese tra 15 e 50<br />

metri.<br />

Su una stessa struttura possono essere presenti più SRB di diversi<br />

gestori (co-siting).<br />

Le installazioni inoltre possono essere fisse o mobili; queste ultime, in<br />

genere costituite da pali cosiddetti carrellati, hanno carattere<br />

provvisorio, essendo legate ad esigenze di servizio particolari<br />

(manifestazioni, fiere, aree soggette a flusso turistico stagionale).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

In alcune zone dei centri urbani, alle SRB di tipo<br />

tradizionale si affiancano quelle micro e pico-cellulari,<br />

ossia sistemi a corto raggio d´azione che garantiscono la<br />

copertura del servizio nella aree a maggior traffico<br />

telefonico (microcelle) e negli ambienti interni (picocelle:<br />

estensori di copertura).<br />

Tali sistemi sono caratterizzati da un minor impatto<br />

visivo rispetto alle normali SRB e dall´uso di potenze<br />

estremamente basse che permettono installazioni anche<br />

a pochi metri dal suolo (circa 3 metri), in genere sulla<br />

parete di edifici o all'interno di insegne.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Parabole per collegamenti<br />

punto-punto o Ponti radio<br />

Tali antenne emettono onde elettromagnetiche in un fascio di irradiazione molto<br />

stretto sul piano verticale che si estende invece orizzontalmente quasi<br />

parallelamente al terreno permettendo di raggiungere anche gli utenti lontani.<br />

Per questo, nelle aree immediatamente al di sotto delle antenne, contrariamente a<br />

quanto si pensa comunemente, i livelli di campo elettromagnetico generati sono<br />

molto contenuti, così come anche in generale al livello del terreno in tutta l'area<br />

circostante.


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Sistemi a rete di tipo Wireless<br />

Sono costituiti da Master<br />

Station, posizionate in<br />

corrispondenza di SRB<br />

esistenti o in siti<br />

appositamente individuati<br />

ed in comunicazione con<br />

un certo numero di<br />

Terminal Station,<br />

assimilabili a ponti radio.<br />

(Punto-Multipunto)


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Modalità di<br />

interconnessione via<br />

radio che permette di<br />

collegare tra loro diversi<br />

dispositivi quali<br />

computer, stampanti,<br />

palmari e smartphone,<br />

all'interno di aziende,<br />

uffici e abitazioni, senza<br />

la necessità di realizzare<br />

reti fisicamente cablate.


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• Il sistema Wi-Fi opera nella banda di frequenza compresa tra 2400 e 2483.5 MHz.<br />

• Esiste anche un altro standard (IEEE 802.11a) che opera in due banda distinte a 5 GHz<br />

(5.150/5.350 GHz e 5.725/5825 GHz), si parla in questo caso di sistema Wi-Fi5.<br />

• I canali utilizzabili dal Wi-Fi in totale sono 13, ma soltanto 3 possono essere occupati nello<br />

stesso luogo fisico per problemi di interferenza, in quanto la larghezza di banda dei segnali<br />

Wi-Fi di 22 MHz deve fare i conti con il passo di canalizzazione che è di 5 MHz. Le velocità di<br />

trasferimento dati sono fino a 11 Mbit/s. Il più recente standard 802.11g certificato dal<br />

IEEE consente una velocità di trasferimento dati che può raggiungere i 54 Mbit/s sulla<br />

frequenza dei 2.5 GHz.<br />

• I dispositivi possono essere spostati per distanze di circa 50/100 metri dall´Access point che<br />

permette l´accesso alla rete, senza perdere la connessione.<br />

• I sistemi Wi-Fi operano con potenze in ingresso estremamente ridotte (in genere inferiori al<br />

decimo di Watt) ed impiegano antenne di piccole dimensioni (al massimo di qualche decina<br />

di cm), omnidirezionali o direzionali a pannello, in genere installate in ambiente interno<br />

(indoor) e con guadagno medio tra 7 e 9 dBi.<br />

• L´impatto elettromagnetico e visivo di questa tipologia di apparati è pertanto assai limitato.


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Impianti di diffusione radiotelevisiva<br />

• ubicate in aree collinari, al di fuori dei centri abitati<br />

• potenze in ingresso assai più elevate, che possono<br />

raggiungere anche valori dell´ordine delle decine di<br />

chilowatt.<br />

• non hanno infatti una diffusione capillare sul territorio,<br />

dovendo diffondere il segnale su aree mediamente<br />

estese, con bacini di utenza che spesso interessano anche<br />

il territorio di più province.<br />

• La qualità del segnale e quindi l´ampiezza dell´area di<br />

copertura sono proporzionali alla potenza di<br />

trasmissione.


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• da 155 a 26100 kHz (radio AM,<br />

a modulazione di ampiezza,<br />

meno diffuse e distinte in:<br />

onde lunghe OL: 155-285 kHz,<br />

onde medie OM: 525-1606<br />

kHz, onde corte OC:<br />

3950-26100 kHz)<br />

• da 87.5 a 108 MHz (radio FM: a<br />

modulazione di frequenza,<br />

banda commerciale)<br />

• da 50 MHz a 870 MHz per le<br />

televisioni (canali da A ad H:<br />

50-230 MHz nelle bande VHF<br />

I-II-III e canali da 21 a 69:<br />

470-870 MHz nelle bande UHF<br />

IV e V).


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

I sistemi trasmissivi radiotelevisivi possono essere costituiti da una singola antenna o<br />

più frequentemente da più antenne distribuite su schiere di elementi, dette cortine o<br />

facce, diversamente orientate nello spazio, a formare sistemi d´antenna complessi.<br />

Le antenne degli impianti televisivi sono di norma costituite da pannelli singoli o in<br />

combinazione tra loro, mentre le antenne radiofoniche sono tipicamente costituite da<br />

elementi lineari (antenne filiformi), anch´esse in genere a schiera.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Come nel caso delle SRB, le installazioni radiotelevisive possono alloggiare, oltre ai<br />

sistemi trasmittenti, anche antenne con funzione di collegamento punto-punto (ponti<br />

radio), ed una singola installazione può ospitare più impianti di diverse emittenti<br />

(co-siting). Installazioni di soli ponti radio radiotelevisivi si ritrovano frequentemente<br />

all´interno dei centri abitati, in genere in corrispondenza degli studi di trasmissione.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

I siti radiotelevisivi, soprattutto quelli di una certa rilevanza, come i siti nazionali<br />

individuati dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni all´interno dei Piani<br />

nazionali di assegnazione delle frequenze radiotelevisive, sono spesso costituiti da<br />

raggruppamenti di tralicci situati a breve distanza l´uno dall´altro. Gli stessi siti possono<br />

essere sfruttati anche da installazioni di telefonia mobile.<br />

Gli impianti radiotelevisivi, per le loro caratteristiche emissive ed in particolare per le<br />

potenze impiegate, costituiscono, se installati in vicinanza di ambienti abitativi o<br />

comunque frequentabili dalla popolazione, le sorgenti di inquinamento<br />

elettromagnetico ad alta frequenza più critiche per l'entità dei campi elettromagnetici<br />

generati, pur essendo minore la percentuale di popolazione coinvolta dall´esposizione<br />

rispetto alle installazioni di telefonia mobile, per la loro diversa distribuzione sul<br />

territorio. L´allarme sociale associato alla presenza di tali impianti risulta spesso più<br />

contenuto rispetto a quello provocato dalle SRB; tuttavia, per quanto sopra esposto, il<br />

loro impatto ambientale non deve essere trascurato.


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Radar<br />

Il loro funzionamento si basa sull'emissione di radiazioni elettromagnetiche e sulla successiva<br />

valutazione degli "echi" prodotti da eventuali oggetti riflettenti (bersagli) posti lungo la direzione di<br />

propagazione dell´onda, con un procedimento simile a quello usato nei sonar.<br />

Il campo di frequenze va da alcuni MHz fino appena oltre il visibile per i radar laser, il principio di<br />

funzionamento è il medesimo in tutte le gamme, ma quel che cambia notevolmente è<br />

l'implementazione del sistema.<br />

La distanza (D) del bersaglio si calcola in base al ritardo con cui l'eco è percepito


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Grazie alla direzionalità del fascio inviato si riesce a risalire alla posizione<br />

angolare del bersaglio.<br />

L´angolo a è detto di elevazione, mentre ß è detto azimutale.<br />

Se si ha a che fare con bersagli in movimento, il radar può seguirne la<br />

traccia e utilizzando strumenti di analisi e di calcolo può riuscire a predirne<br />

la posizione futura.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

I radar, nati per adempire ad esigenze di tipo bellico, oggi trovano infinite applicazioni, in campo<br />

sia militare che soprattutto civile, dalla navigazione ai sistemi di controllo del volo, dai radar<br />

meteo ai sistemi antintrusione, dal controllo dei missili ai dispositivi di assistenza alla guida di<br />

automobili e tanto altro ancora.<br />

I radar di importanza ambientale per le elevate potenze in ingresso presenti sul territorio sono<br />

comunque in numero limitato.<br />

Gli impianti che sono per noi di maggior interesse sono quelli fissi e di grande potenza<br />

principalmente meteo e per il controllo del volo che possono avere impatto sulla popolazione.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Si possono inoltre notare variazioni di frequenza sui segnali di<br />

eco rispetto a quelli inviati da cui si derivano conclusioni sul<br />

fatto che il bersaglio sia fisso o mobile. Sfruttando l'effetto<br />

doppler si determina la velocità di movimento.<br />

Se si ha un sistema con una buona risoluzione coi radar si<br />

riescono a distinguere dimensioni e forma dei bersagli; la<br />

risoluzione si può ottenere in termini di portata e/o di angolo.<br />

Il radar è un dispositivo attivo in cui la portante trasmessa non<br />

è influenzata dall'ambiente circostante come accade per molti<br />

sensori ottici; un sistema radar può individuare bersagli anche<br />

di piccole dimensioni, vicini o lontani, in qualunque condizione<br />

meteo dopo un'opportuna scelta della frequenza di lavoro.


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Valutazione del campo elettromagnetico<br />

• Il campo elettromagnetico emesso da un’antenna non è<br />

uniforme in tutte le direzioni<br />

Lobo orizzontale<br />

Lobo verticale


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Strumenti di misura<br />

• Struttura degli apparati di misura<br />

– a rivelazione diretta<br />

– ad accoppiamento a radiofrequenza<br />

• Ogni apparato di misura è formato da 3 sottosistemi:<br />

– sensore<br />

– linea di collegamento<br />

– apparato di misura e visualizzazione<br />

• Sono possibili due strategie di misura:<br />

– a banda larga<br />

– a banda stretta


Corso di consulente tecnico ambientale 2018<br />

Tipologie di sensori<br />

• Sensori per campo elettrico<br />

– sensori a condensatore<br />

– sensori a dipolo o monopolo corto<br />

• Sensori per campo magnetico<br />

– sensori ad accoppiamento induttivo<br />

• Antenne<br />

– dipolo a mezz’onda<br />

– antenne biconiche<br />

– antenne logaritmiche


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Modalità di esecuzione delle misure<br />

• Misure spaziali a 1.1 e a 1.9 m da terra. Se la differenza è ><br />

del 25% del valore più elevato, si misura anche a 0.5 m.<br />

Poi si calcola la media.<br />

• Ogni misura è il risultato della media temporale su 6<br />

minuti.<br />

• Gli impianti devono rispecchiare la massima potenzialità<br />

(effettiva o calcolata)<br />

• Gli strumenti devono avere:<br />

– Isotropicità =


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Pianificazione di una campagna di<br />

misure<br />

• Valutazione preliminare<br />

– Acquisizione delle informazioni relative al sito<br />

– Acquisizione delle informazioni relative alle sorgenti (frequenza,<br />

potenza, tipo di antenne, cicli di servizio)<br />

• Scelta della strumentazione e verifica del suo regolare<br />

funzionamento<br />

• Scelta delle postazioni di misura per:<br />

– delimitare l’area intorno alla sorgente in cui i valori sono superiori ai<br />

limiti di sicurezza<br />

– accertare il livello di esposizione in cui è probabile la permanenza delle<br />

persone


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• Esecuzione delle misure<br />

• Nuova verifica del regolare funzionamento<br />

della strumentazione<br />

• Analisi critica e valutazione dei risultati


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Effetti biologici<br />

• L’esposizione a campi elettromagnetici comporta<br />

l’innalzamento della temperatura dei tessuti biologici (effetto<br />

termico)<br />

• Gli effetti non termici dei campi elettromagnetici ad alta<br />

frequenza non sono ancora ben conosciuti<br />

• Effetti non termici osservati:<br />

– alterazione degli enzimi della membrana cellulare<br />

– alterazione della crescita cellulare<br />

– alterazione del DNA e dei meccanismi di riparazione<br />

– induzione di neoplasie


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Effetti sulla salute umana<br />

• Effetti acuti<br />

– effetto termico, particolarmente accentuato alle alte frequenze a<br />

causa dell’acqua presente nei tessuti<br />

– effetti cardiaci su persone con disturbi cardiaci e pacemaker<br />

• Effetti cronici o di lungo periodo<br />

– effetto sul sistema nervoso (condizione di stress)<br />

– effetti sul comportamento (comportamenti motori insoliti,<br />

irrequietezza)<br />

– aumento delle frequenza cardiaca e della pressione ematica<br />

– elettro sensibilità (alterazioni cutanee, segnalate in particolare per<br />

operatori a videoterminale)


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Limiti di esposizione del D.M. 381<br />

Per aree con permanenza di persone superiore a 4 ore:<br />

E = 6 V/m<br />

H = 0.016 A/m<br />

D = 0.1 W/m²


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FUNZIONAMENTO SCHERMO<br />

Si basa sulla combinazione di due fenomeni:<br />

•Riflessione<br />

•Assorbimento<br />

• La riflessione è dovuta alla discontinuità<br />

dell’impedenza del mezzo attraverso cui<br />

l’onda si propaga<br />

• L’assorbimento è dovuto alla capacità del<br />

mezzo (schermo) di dissipare l’energia<br />

dell’onda elettromagnetica che lo attraversa


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• ONDE BASSA IMPEDENZA(prevalenza E)<br />

• ONDE ALTA IMPEDENZA(prevalenza H)<br />

• ONDE EM PIANE(CAMPO LONTANO)


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SCHERMATUR<br />

E BASSE<br />

FREQUENZE<br />

• In bassa frequenza il campo elettrico (misurato in<br />

Volt/metro, V/m) non riesce a penetrare i<br />

materiali di costruzione e costituisce un pericolo<br />

solo all’aperto.<br />

• Il campo magnetico (misurato in microTesla, μT)<br />

riesce invece a penetrare anche il cemento<br />

armato ed i materiali edili.<br />

• La schermatura del campo magnetico a 50 Hz si<br />

realizza con dei pannelli metallici multistrato<br />

costituiti da lastre ad alta permeabilità magnetica<br />

alternate a lastre ad alta conducibilità elettrica.<br />

Tale sandwich, collegato ad una messa a terra, è<br />

molto<br />

efficace e può essere applicato alle mura<br />

confinanti di una cabina di trasformazione con<br />

abbattimenti fino al 90%.<br />

• Non è invece possibile la schermatura di un<br />

elettrodotto aereo se non rivestendo<br />

interamente l’edificio.<br />

• La schermatura di un elettrodotto è possibile<br />

solo con l’interramento ed il confinamento del<br />

campo mediante canalizzazioni schermanti.


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SCHERMATUR<br />

E ALTE<br />

FREQUENZE<br />

In presenza di trasmettitori visibili dall’edificio e<br />

specialmente in presenza di ripetitori per<br />

cellulari si scherma il campo elettrico (V/m) ed<br />

automaticamente si elimina anche il magnetico.<br />

Le mura perimetrali riescono, tranne casi di<br />

particolare vicinanza e/o intensità o materiali<br />

poco compatti, a schermare tra il 50 e l’80% i<br />

CEM per cui è sufficiente la schermatura delle<br />

finestre.<br />

I materiali schermanti per l’alta frequenza si<br />

dividono in due categorie:<br />

• Materiali conduttivi elettricamente<br />

• Materiali non conduttivi elettricamente.


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Materiali conduttivi elettricamente (Gabbia di Faraday) che lavorano<br />

principalmente per assorbimento e devono essere collegati ad un impianto di<br />

messa a terra. Tale messa a terra dovrebbe essere indipendente dall’impianto<br />

elettrico dell’edificio in quanto si avrebbe un collegamento diretto con<br />

elettrodomestici ed apparati elettrici. La mancanza di tale collegamento può<br />

far sì che la struttura conduttiva diventi essa stessa un’antenna ricevente e/o<br />

risonante vanificando il risultato.<br />

Materiali non conduttivi elettricamente che agiscono per riflessione delle<br />

onde radio. Sono tessuti con incorporate leghe metalliche rese non<br />

conduttive con particolari trattamenti che riflettono i CEM e non necessitano<br />

di messa a terra. È importante, specialmente in presenza di altissima<br />

frequenza come le microonde della telefonia mobile, che la trama e l’ordito<br />

del tessuto contenente le fibre metalliche siano il più vicine possibile creando<br />

quadretti inferiori ad 1 mm raggiungendo così attenuazioni elevate. Tessuti<br />

che presentano distanze maggiori tra trama ed ordito (es. quadretti da 5<br />

mm), pur essendo più economici, possono schermare su frequenze più basse<br />

con risultati deludenti in presenza di microonde


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Lo strato di materiale ad alta permeabilità magnetica,<br />

permette l’abbattimento dell’induzione magnetica<br />

mediante l’assorbimento del campo magnetico presente. Il<br />

suo comportamento schermante simile ad un “ombrello”<br />

di protezione dal campo magnetico può essere molto<br />

intenso vicino allo schermo ma tende a decadere<br />

allontanandosi dallo schermo.<br />

Lo strato di materiale ad elevata conducibilità elettrica in<br />

presenza di un campo magnetico variabile (campo<br />

induttore) diventa sede di correnti di circolazione, le quali<br />

generano a loro volta un campo magnetico di reazione<br />

(campo indotto). L’effetto combinato dei campi, indotto e<br />

induttore, si traduce in un abbattimento complessivo del<br />

campo magnetico totale.


PIASTRE<br />

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SCHERMANTI<br />

• Piastre LT.<br />

• Piastre MT.<br />

• Piastre HT.


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• L’orientamento delle piastre schermanti rispetto alla “sorgente di campo magnetico”, è fondamentale per la<br />

mitigazione del medesimo.<br />

• Da analisi teoriche supportate anche da test sperimentali si evince che l’apposizione delle piastre con la parte<br />

ferromagnetica rivolta verso la sorgente garantisce una migliore efficienza schermante solamente nel caso in cui ci si<br />

trovi a pochi centimetri dalla schermatura e nel caso in cui venga effettuata una schermatura completa del locale in cui<br />

è presente la sorgente; di conseguenza si consiglia questa tipologia di installazione solamente nel caso in cui la<br />

“vittima” sia molto vicina (pochissimi cm) alla schermatura.<br />

• In tutti gli altri casi le migliori performance schermanti si ottengono con il materiale ad elevata conduttività rivolto<br />

verso la “sorgente” e quello ferromagnetico verso la “vittima”.<br />

Ciò è legato a due fattori che possono essere così riassunti:<br />

1) Il materiale conduttivo funziona sul principio di creare un campo magnetico che si oppone a quello sorgente<br />

attraverso correnti indotte nello stesso, dallo stesso campo sorgente. È quindi opportuno che il materiale conduttivo<br />

veda il maggiore campo sorgente possibile. Se si orienta la piastra con il lato del materiale ferromagnetico verso la<br />

sorgente, questo riduce l’effetto di funzionamento del materiale conduttivo.<br />

2) L’efficienza di uno schermo è legata alla continuità magnetica ed elettrica delle piastre schermanti. Il mancato<br />

collegamento tra le piastre ad elevata conducibilità, riduce fortemente le caratteristiche schermanti complessive, in<br />

quanto le correnti indotte che creano il controcampo si richiudono all’interno della singola piastra e non possono<br />

circolare tra una piastra e l’altra. È quindi fondamentale il collegamento elettrico tra le piastre utilizzando bandelle<br />

o tramite saldatura.


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CANALI E<br />

CANALINE<br />

SCHERMANTI


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…. Con la speranza che non<br />

vi si sia seccato pure a voi ir<br />

gambo!!!!

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