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Narrazioni Visive

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2016<br />

LAB<br />

Giornale di laboratorio<br />

VALENTINA VASILE 848634<br />

NARRAZIONI<br />

VISIVE


2016<br />

LAB<br />

Giornale di laboratorio<br />

VALENTINA VASILE 848634<br />

LABORATORIO DI ELEMENTI VISIVI DEL PROGETTO<br />

Politecnico di Milano - Scuola del Design<br />

Design degli interni sez. I2<br />

DOCENTI_Giovanna Piccinno, Giovanna Vitale, Marco Introini<br />

CULTORI DELLA MATERIA_Cristina Foglia


NARRAZIONI<br />

VISIVE


INDICE<br />

NARRAZIONI DI INTERIOR DESIGN<br />

EDITORIALE DI GIOVANNA PICCINNO<br />

6<br />

LA CABINA DA SPIAGGIA<br />

Case Study<br />

DISEGANRE E DESCRIVERE MICROSPAZI ABITABILI<br />

14<br />

LA PERCEZIONE DELLO SPAZIO<br />

Alla ricerca di Louis Kahn. Suggestione video<br />

LO SPAZIO DEL SALK INSTITUTE DI KAHN<br />

18<br />

LA TEORIA DEL CAMPO<br />

La Gestalt e le sette leggi di unificazione figurale<br />

L'UOMO E LA RELAZIONE PROSSEMICA RELAZIONALE<br />

22


IL FUORISALONE<br />

Fotografie, schizzi e modelli, con riferimenti alle leggi di unificazione figurale<br />

RILIEVO DI UN CASO STUDIO<br />

26<br />

LA NARRAZIONE DELLO SPAZIO<br />

Un piccolo progetto per spazi urbani liberamente fruibili<br />

IL CAMPO ALLESTITO E RAPPRESENTATO<br />

_MODELLO<br />

_SCHIZZI<br />

_DISEGNI QUOTATI DIMENSIONATI E IN SCALA<br />

_RILIEVO FOTOGRAFICO<br />

_RENDER E COLLAGE<br />

34


6<br />

NARRAZIONI DI<br />

INTERIOR DESIGN<br />

Editoriale di Giovanna Piccinno<br />

Edificio per abitazioni, Luigi<br />

Caccia Dominioni, Via Messena,<br />

Milano, 1959-63.


7<br />

Per interior design (progettazione degli<br />

interni) si intende tradizionalmente<br />

l’attività di progettazione degli spazi<br />

chiusi destinati ad accogliere le<br />

molteplici attività svolte dall’uomo:<br />

abitare, lavorare, commerciare,<br />

divertirsi, ricevere ed ospitare, pregare.<br />

La progettazione contempla<br />

l’organizzazione spaziale (layout) in<br />

relazione alle attività da coordinare;<br />

la definizione e il controllo degli<br />

elementi legati al comfort ambientale<br />

(luce, suono, temperatura, ecc.); la<br />

progettazione delle qualità primarie<br />

(Design Primario) quali quelle legate<br />

agli aspetti percettivi derivanti dai<br />

materiali e dalle superfici, come colori,<br />

touch/texture, morbidezza, durezza,<br />

ecc.; la definizione attraverso disegno<br />

originale o scelta dal mercato degli<br />

elementi di arredo e di attrezzamento<br />

degli spazi (mobili, imbottiti,<br />

apparecchi di illuminazione, tappeti,<br />

tessili, ecc.) oltre ed eventualmente – in<br />

relazione al tipo di ambiente che si sta<br />

studiando – alla scelta di altri elementi<br />

quali complementi, oggetti, ecc.<br />

Prevede dunque un’attenta<br />

progettazione di equilibri fra molteplici<br />

elementi, da quelli più immateriali a<br />

quelli più fisici, che possono definire<br />

linguaggi e “stili” molto diversi fra loro,<br />

dal minimalismo contemporaneo più<br />

ricercato (quale quello del britannico<br />

John Pawson) – che necessita di una<br />

studiatissima progettazione preventiva<br />

strutturale degli ambienti – al decoro<br />

sofisticato e controllato del francese<br />

Christian Liaigre, alla destrutturata e<br />

sospesa atmosfera degli ambienti del<br />

giapponese Sou Fujimoto.<br />

La progettazione di un “interno”<br />

contempla anche lo studio dei<br />

comportamenti e delle relazioni<br />

prossemiche fra gli utenti (si vedano<br />

gli studi dell’antropologo Edward Hall),<br />

potendo questi incidere fortemente<br />

– in relazione alla configurazione<br />

spaziale e percettiva proposta – sul<br />

funzionamento di uno spazio.<br />

Importante è considerare anche, nella<br />

storia evolutiva della progettazione<br />

degli spazi, quanto ha inciso la teoria<br />

percettiva della Gestalt (Germania,<br />

1910/1930), definendo attraverso<br />

le leggi della configurazione e della<br />

percezione umana, alcuni riferimenti<br />

essenziali per la comprensione delle<br />

logiche legate all’esperienza percettiva.<br />

Figure italiane di rilievo della storia<br />

italiana del progetto – fra cui Gio Ponti,<br />

Giuseppe Terragni, Franco Albini, Luigi<br />

Caccia Dominioni, Marco Zanuso,<br />

Carlo Mollino, Vico Magistretti, Ignazio<br />

Gardella, Carlo Scarpa, Ettore Sottsass,<br />

Achille Castiglioni, Gae Aulenti, Cini<br />

Boeri – hanno inciso fortemente nella<br />

definizione di una qualità degli ambienti<br />

appartenente alla cultura italiana del<br />

progetto di interior, tracciando precisi<br />

percorsi di ricerca, che hanno fatto<br />

scuola in tutto il mondo.<br />

Correlata un tempo,quasi<br />

esclusivamente, agli spazi interni<br />

e chiusi,oggi al contrario l’attività<br />

dell’interior designer contempla<br />

anche tutti quegli spazi generati<br />

dalla civiltà contemporanea, risultato<br />

dell’evoluzione degli spazi urbani<br />

complessi, spesso quindi anche aperti,<br />

interstiziali o di confine fra un dentro e<br />

un fuori.<br />

L' interior design, è divenuta di<br />

fatto un’attività e una competenza<br />

fondamentale e strategica a gestire la<br />

trasformazione qualitativa degli spazi<br />

che viviamo, spesso conseguenza<br />

di azioni di cambio funzionale e/o<br />

dismissione di interi comparti del<br />

tessuto urbano precedentemente<br />

appartenenti alle logiche organizzative<br />

della città della modernità. Città<br />

moderna dove un tempo la forma – la<br />

tipologia – degli edifici, perfettamente<br />

riconoscibile nel suo valore simbolico,<br />

corrispondeva strettamente alla<br />

funzione ospitata:la fabbrica, la casa, i<br />

luoghi di culto, la scuola, gli edifici per<br />

gli uffici e le pubbliche amministrazioni,<br />

gli alberghi, gli edifici per il commercio<br />

e i negozi, ecc., contenevano (secondo<br />

logiche via via aggiornatesi rispetto<br />

ai costumi) le attività dichiarate dalla<br />

loro evidente organizzazione spaziale<br />

e tipologica, con interni strutturati<br />

secondo modelli organizzativi canonici.<br />

Il denso processo di trasformazione dei<br />

modi di utilizzo degli spazi della città<br />

contemporanea, interni ed esterni, si è<br />

avviato con la dismissione delle grandi<br />

industrie avvenuto nell’ultimo ventennio


8<br />

del secolo scorso e con l’avvento della<br />

ICT (Information and Communication<br />

Technology)e ha generato economie<br />

sociali completamente nuove – quali<br />

quelle basate sull’imprenditorialità<br />

autonoma nel campo dei servizi, delle<br />

micro imprese e dei mercati estetici –<br />

capaci di produrre lavoro e innovazione<br />

diffusi e ricerca tecnologica in forma<br />

spontanea. Fenomeni che hanno<br />

avuto avvio nei territori ad alta densità<br />

d’informazioni culturali e di scambi<br />

umani, quali per l’appunto i mercati<br />

urbani saturi di relazioni.<br />

La destrutturazione formale della<br />

metropoli contemporanea è dunque di<br />

fatto ladiretta conseguenza dei processi<br />

di trasformazione economici e sociali<br />

in atto e gli spazi e gli ambienti di cui<br />

è costituita sono oggi continuamente


9<br />

sottopostia nuovi programmi d’uso<br />

funzionale, spesso anche attraverso<br />

processi di ri-funzionalizzazione<br />

spontanea, perdendo di fatto quella stretta<br />

relazione prima descritta fra “immagine”<br />

e “contenuto funzionale” appartenente a<br />

un’era ormai ampiamente superata.<br />

Serpentine Pavillon, Sou Fujimoto,<br />

Londra, 2013


10<br />

Questo fenomeno sta generando<br />

conseguentemente una diffusa domanda<br />

di ambienti abitabili e ospitali in grado<br />

di rispondere al cambiamento dei modi<br />

di fruire degli spazi urbani della società<br />

post-industriale. Tali richieste trovano<br />

una particolare coerenza con le modalità<br />

processuali canoniche del design. In<br />

particolare l’esplorazione multi level e<br />

la fase di feed-back informativo attuano<br />

l’opportunità di pianificare azioni in<br />

progress, di praticare provvedimenti di<br />

adattamento degli interventi, fino alla<br />

loro adattabilità, reversibilità e<br />

ri-localizzazione.<br />

Tale potenzialità coincide con l’ipotesi<br />

di ideare nuovi modelli di abitare,<br />

una rinnovata antropologia degli<br />

spazi,anche verso una maggiore<br />

sostenibilità degli interventi.<br />

Stanza per uomo, Franco Albini,<br />

VI Triennale Milano, 1936.


11<br />

Si assiste dunque a un’estensione<br />

delle competenze dell’interior design<br />

che abbraccia un’ampia gamma di<br />

ambiti, dalla rifunzionalizzazione degli<br />

spazi dismessi alla progettazione degli<br />

ambienti destinati ad abitare in tutte le sue<br />

forme, alla cultura, al lavoro, alle attività<br />

collettive e agli eventi, dall’allestimento<br />

sia temporaneo sia museale, alla<br />

comunicazione, e alla progettazione dei<br />

paesaggi urbani. L’interior design,per<br />

sua natura trasversale, si confronta e<br />

dialoga sempre più con le discipline<br />

affini e di confine, quali architettura e<br />

arte, nuovi media e scienze sociali, arte<br />

del paesaggio, attuando un ricchissimo<br />

e proficuo scambio di linguaggi e<br />

contenuti.


12<br />

Giovanna Piccinno<br />

(Milano, 1959).<br />

Architetto e docente<br />

universitario, come professore<br />

associato insegna Spatial and<br />

Interior Design presso La Scuola<br />

del Design del Politecnico<br />

di Milano e all’estero in<br />

diverse Università. Si occupa<br />

di ricerca e progetto in<br />

relazione allo sviluppo delle<br />

città della post-modernità e<br />

alla sperimentazione di nuove<br />

strategie e logiche per abitare<br />

gli spazi urbani in divenire,<br />

sia nell’ambito del design<br />

degli spazi sia del design del<br />

prodotto.<br />

E’ presidente e coordinatore<br />

dei Corsi di Laurea in Design<br />

degli Interni e Corso di<br />

Laurea Magistrale in Interior<br />

Design presso la Scuola del<br />

Design del Politecnico di<br />

Milano. E’ stata coordinatore<br />

della Sezione di ricerca LEM.<br />

design, Dipartimento di Design<br />

del Politecnico di Milano nel<br />

triennio 2013/2015.<br />

Nel 2009 fonda lo Spatial<br />

Design Int_Teamwork, gruppo<br />

ad apertura internazionale che<br />

opera nel campo della ricerca<br />

applicata. Il suo progetto,<br />

100 Virtuous Cities, è stato<br />

selezionato dal Ministero<br />

dell'Innovazione del Governo<br />

Italiano per rappresentare<br />

“l’Italia degli Innovatori”<br />

presso il Padiglione Italia a<br />

Expo-Shanghai 2010 e da ADI-<br />

Associazione per il Designo<br />

Industriale per Design Index<br />

2010 | Selezione per il XXII<br />

Premio Compasso d’Oro - Ricerca<br />

per l'Impresa.


In alto:<br />

Politecnico di Milano,<br />

Scuola del Design.<br />

Al centro: Il progetto "100<br />

Vurtuous city".<br />

13


14<br />

LA CABINA<br />

DA SPIAGGIA<br />

Disegnare e descrivere microspazi abitabili<br />

Chiunque, almeno una volta nella sua<br />

vita, ha fatto uso dell'intramontabile<br />

cabina da spiaggia.<br />

Con il classico tetto spiovente a due falde<br />

e di colori vivaci, il nostro microspazio<br />

abitabile fa la sua apparizione nella<br />

maggior parte delle spiaggie italiane e<br />

non. Che sia per riporre i giocattoli dei<br />

bambini o gli attrezzi per organizzare<br />

un barbeque sulla spiaggia, la cabina<br />

è sempre disponibile ad accogliere<br />

e riporre i nostri averi, soprattutto se<br />

pesanti o ingombranti.<br />

Fabbricata con materiali leggeri e<br />

traspiranti per assicurare la normale<br />

e rinfrescante circolazione dell'aria,<br />

l'interno della cabina risulta essere così<br />

un piacevole riparo dalla calura esterna.<br />

Difficilmente possiamo notare cabine<br />

isolate; esse infatti, nella maggioranza<br />

dei casi, vengono costruite e disposte<br />

in vicinanza di lidi o spiagge affollate,


16


17<br />

Classiche cabine da spiaggia a<br />

schiera.<br />

in modo tale che nessuno dei bagnanti<br />

ne sia escluso.<br />

La nascita della cabina da spiaggia<br />

si ebbe a partire della seconda metà<br />

dell'Ottocento, quando iniziarono a<br />

diffondersi le prime strutture balneari<br />

sulle spiaggie. Dal momento che alle<br />

donne, secondo i costumi dell'epoca,<br />

non era concesso di farsi vedere in<br />

pubblico in abbigliamento da bagno,<br />

nacquero le prime cabine montate su due<br />

ruote, in modo tale da permettere alle<br />

donne di potersi calare direttamente in<br />

acqua senza essere osservate.<br />

Quindi come abbiamo pututo constatare,<br />

già dalle origini della sua evoluzione, la<br />

cabina da spiaggia si presentava nella<br />

sua attuale forma, cioè con la classica<br />

sagoma di casetta; ma la principale<br />

differenza stava nel fatto che non era<br />

una struttura fissa, ma poteva essera<br />

trasportata, come se fosse una sorta di<br />

carrozza. Col passare delle epoche e<br />

dei costumi il ruolo della cabina da<br />

spiaggia non rimase immutato, ma<br />

si evolse, diventando quello che noi<br />

attualmente conosciamo: cioè un<br />

elemento indispensabile per chiunque<br />

voglia trascorrere una giornata di relax<br />

al mare, senza doversi preoccupare<br />

della custodia e del trasporto dei prori<br />

oggetti personali.<br />

Schizzo di una cabina vista<br />

frontalmente, Valentina Vasile,<br />

2016.


18<br />

LA PERCEZIONE<br />

DELLO SPAZIO<br />

Lo spazio del Salk Institute di Kahn<br />

Salk Institute for Biological<br />

Studies, Louis Kahn, La Jolla,<br />

California,1959-65.<br />

Fondato nel 1960 da Jonas Salk , il<br />

Salk Institute for Biological Studies<br />

è una delle più significative opere<br />

architettoniche del XX secolo.<br />

Orientata in modo tale da affacciarsi<br />

completamente sull'Oceano Pacifico,<br />

la struttura è costituita da un'enorme<br />

piazza centrale in travertino, nella quale,<br />

al centro, scorre un piccolo corso<br />

d'acqua diretto, con piccole cascate,<br />

verso l'orizzonte. Questo canale risulta<br />

essere un elemento di fondamentale<br />

importanza, in quanto divide in modo<br />

simmetrico la struttura; difatti uno dei<br />

concetti base dell'opera di Louis Kahn<br />

risulta essere appunto la "divisione"<br />

la quale viene ripresa anche nella<br />

suddivisione interna dei laboratori<br />

(gli edifici dove si svolgono ricerche<br />

empiriche sono separati da quelli in cui<br />

si svolgono ricerce teoriche).


20


21<br />

Sketch: Salk Institute for<br />

Biological Studies, Louis Kahn,<br />

La Jolla, California,1959-65.<br />

Ideato e progettato da Louis Kahn, il<br />

Salk Institute racchiude in sè i concetti<br />

pirincipali del suo stile architettonico:<br />

secondo il suo pensiero l'opera doveva<br />

essere monumentale, spirituale e<br />

atemporale.<br />

Il cortile interno, che come imponenza<br />

sembra rievocare una cattedrale, in<br />

principio, era stato concepito alberato.<br />

In seguito, su consiglio di Luis Barragan<br />

, Kahn decise di lasciarlo spoglio, come<br />

a far pensare che la piazza si stesse<br />

affacciando al cielo. La forte orizzontalità<br />

di questo spazio arioso e la verticalità<br />

delle torri laterali, suscita nel visitatore<br />

un sentimento di equilibrio, di spazio<br />

assoluto e atemporale molto affascinante.<br />

Inoltre dall'opera è facile notare come vi<br />

sia un assoluto coinvolgimento personale<br />

trasmesso dall'autore: Kahn vi trasferiva<br />

le machevolezze della vita privata che non<br />

riusciva a risolvere e anzichè nascondere<br />

le difficoltà o le imperfezioni, egli le<br />

metteva volutamente in risalto, le<br />

esaltava, come per esempio l'uso del<br />

cemento non rifinito, ruvido ( come le<br />

cicatrici sul viso che egli si procurò<br />

da bambino).<br />

Da tutto questo possiamo quindi<br />

notare che è come se l'anima stessa<br />

di Kahn trovasse dimora nelle sue<br />

opere, e che quest'ultime, senza<br />

limiti di tempo, comunicassero<br />

incessantemente il suo essere.<br />

Interno del Salk Institute


22<br />

LA TEORIA DEL CAMPO<br />

Le Leggi di Unificazione Figurale<br />

Nel XX secolo in Germania si sviluppò<br />

una corrente psicologica incentrata sui<br />

temi della percezione e dell'esperienza:<br />

la psicologia della Gestalt (forma). Il<br />

concetto alla base di questa psicologia<br />

è che "il tutto è diverso dalla somma<br />

delle singole parti", opponendosi<br />

radicalmente ai principi dello<br />

strutturalismo.<br />

Secondo la Gestalt, il Campo indica il<br />

processo della configurazione, cioè il<br />

processo di formazione che porta alla<br />

forma complessiva. In questo modo<br />

le strutture sono dei complessi, delle<br />

totalità il cui comportamento non<br />

viene determinato dai singoli elementi<br />

costituenti, ma dalla natura intrinseca<br />

del processo globale stesso.


23<br />

Modello esercitazione sulle<br />

Leggi di Unificazione figurale,<br />

Valentina Vasile, 2016.


24<br />

Schizzo assonometrico della<br />

rappresentazione di un campo,<br />

Valentina Vasile, 2016.<br />

Vi sono alcuni fattori che ci possono<br />

aiutare a ragruppare e unificare gli<br />

elementi nel tutto: questi fattori vengono<br />

raggruppati nelle Leggi di Unificazione<br />

Figurale. Esse sono sette e vengono<br />

comunemente denominate:<br />

1_Legge della Vicinanza:<br />

A parità di altre condizioni, la variabile<br />

che garantisce l'emergere di una<br />

figura unitaria è rappresentata dalla<br />

distanza relativa degli elementi che la<br />

compongono, ovvero assume il ruolo<br />

di figura la zona delimitata dai margini<br />

che sono più vicini tra loro.<br />

2_Legge della Somiglianza:<br />

Tendono ad unificarsi fra loro elementi<br />

che possiedono un qualche tipo di<br />

somiglianza osservandone la loro<br />

visuale a distanza per ciò che concerne<br />

il colore e gli oggetti, il movimento e il<br />

posizionamento.<br />

3_Legge della Chiusura:<br />

Secondo questo principio, la mente e<br />

l'occhio umano tendono a vedere come<br />

chiuse figure che in realtà non lo sono.<br />

4_Legge del Destino Comune:<br />

Linee rettilinee o curve vengono<br />

percepite come unità quando vengono<br />

intersecate da altre, anche se in linea<br />

di principio le configurazioni che<br />

potrebbero emergere sono molteplici.<br />

5_Legge della Buona Forma:<br />

Figure diverse quando si uniscono,<br />

finiscono per avere ciascuna la propria<br />

forma, anche se questa in realtà non<br />

compare.<br />

6_Legge dell'Esperienza:<br />

Gli elementi del campo visivo che<br />

danno origine a una figura familiare o<br />

dotata di significato tendono a formare<br />

un’unità.<br />

7_Legge del Moto Comune:<br />

Si costituiscono in unità gli elementi<br />

che si muovono insieme o in modo<br />

simile o in opposizione ad altri fermi.


25<br />

Esempio di alcune leggi di<br />

unificazione figurale<br />

Il Triangolo Illusorio,Gaetano<br />

Kanizsa, 1955.


26<br />

IL FUORISALONE<br />

Rilievo di un caso studio<br />

Come ogni anno, in occasione del<br />

Salone del Mobile, nelle vie di Milano le<br />

più importanti aziende di arredamento ,<br />

cercano di attirare tutti gli appassionati<br />

di design per mostrare le loro nuove<br />

idee e progetti.<br />

Quest'anno gli allestimenti più<br />

significativi per il nostro progetto sono<br />

stati molteplici, e fra questi molti si<br />

rifacevano alle Leggi di Unificazione<br />

Figurale della Gestalt.<br />

Il primo è stato l'allestimento<br />

Formafantasma esposto al padiglione<br />

della Lexus in zona Tortona: una serie di<br />

archi in legno di diversa altezza, i quali<br />

visti frontalmente davano l'impressione<br />

di una falsa prospettiva.<br />

Il secondo è stato l'allestimendo 50<br />

Manga Chairs by Nendo.


27<br />

A sinistra:<br />

Logo 55esima edizione del Salone<br />

del Mobile, Lorenzo Marini<br />

Group, Milano, 2016.<br />

A destra:<br />

Formafantasma, Lexus, Fuorisalone<br />

2016, Milano.


28


29<br />

A sinistra:<br />

Sketch Formafantastma,<br />

Valentina Vasile, 2016<br />

In alto:<br />

Sketch Logo 55esima edizione<br />

Salone del Mobile,<br />

Valentina Vasile, 2016.<br />

In basso:<br />

Sketch Asus Glow if Life,<br />

Valentina Vasile, 2016


30<br />

50 Manga Chairs, Nendo,<br />

Fuorisalone 2016, Milano.<br />

Esso è il risultato del tentativo di<br />

adattare il forte carattere simbolico dei<br />

fumetti giapponesi al design dell’arredo:<br />

50 sedie sono state allineate lungo una<br />

griglia, allo scopo di rievocare il senso<br />

di una storia, ciascuna personalizzata<br />

nel design da un elemento tratto dallo<br />

stile manga.<br />

Un altro tipo di istallazione<br />

particolarmente interessante è stata<br />

quella esposta nell'Università Statale di<br />

MIlano: il logo della 55esima edizione<br />

del Salone del Mobile by Lorenzo Marini<br />

vista cucina casa cirecensi.png<br />

Group. La composizione, scomposta<br />

in diverse parti e dai colori<br />

vivaci, è interpretabile solo se<br />

l'osservatore si pone frontalmente.<br />

Tutte queste opere sono state<br />

fondamentali per riuscire ad identificare<br />

al meglio il modello finale, il quale<br />

racchiude le principali caratteristiche e<br />

concetti di tutte e tre le opere analizzate:<br />

il significato di evoluzione delle sedie<br />

di Nendo, la "falsa prospettiva" della<br />

Forma Fantasma e alla trasformazione


31


32


33


34<br />

LA NARRAZIONE<br />

DELLO SPAZIO<br />

Il campo allestito e rappresentato<br />

Situato su una passerella che attraversa<br />

il parco, Mutation è una struttura<br />

architettonica che, grazie alla sua<br />

costante connessione con la rete, è<br />

capace di cambiare il suo aspetto in<br />

base all'orario del giorno e al clima<br />

circostante.<br />

La struttura, dotata di schermi<br />

luminosi esterni, può mostrare, al<br />

di là del programma giornaliero,<br />

qualisasi fotogramma o animazione,<br />

inoltre chiunque può , connettendosi<br />

con il prorpio smartphone, decidere<br />

l'immagine nella quale Mutation si<br />

evolverà.<br />

L'interno è costituito da specchi, i<br />

quali , posto esattamente uno di fronte<br />

all'altro, danno una percezione di<br />

continuità spaziale.


38<br />

Scala grafica:


39<br />

Pianta, assonometria, prospetti e<br />

sezione AA' di Mutation


40


41<br />

Dopo una lunga analisi e riflessione,<br />

l'opera si mostra come una sintesi di<br />

diverse idee e concezioni nate da diverse<br />

opere esposte al Fuorisalone 2016.<br />

Nonostante la sua monumentalità,<br />

uno dei principali cardini costitutivi<br />

dell'opera è proprio la comunicazione<br />

con l'uomo. Essa interagisce "mutando"<br />

il suo aspetto in base al nostro volere,<br />

si adatta ai nostri desideri, si evolve<br />

come la notte quando diventa giorno.<br />

Ed è proprio la Mutazione uno dei<br />

principi fondamentali dell'opera. Questo<br />

già lo si intuisce dalla forma: la struttura,<br />

partendo da una piccola forma della<br />

lettera M, inizia a crescere e ad aprirsi,<br />

fino ad arrivare ad un arco molto più<br />

alto del primo.<br />

Anche le luci e le ombre giocano un<br />

ruolo importante nella comprensione<br />

della composizione architettonica.<br />

Visto le dimensioni notevoli, le ombre<br />

che si generano all'alba e al tramonto,<br />

sembrano che non finiscano mai,<br />

diventano infinite all'occhio dell'uomo.<br />

Di notte invece sembra che sprigioni di<br />

luce propria: gli schermi, illuminandosi<br />

come una galassia piena di stelle,<br />

creano un gioco affascinante di luci e<br />

colori, impossibile da non guardare.<br />

Nella pagina a fianco: render<br />

A sinistra:<br />

Assonometrie descrittive<br />

della mutazione dell'opera<br />

nel corso della giornata;<br />

In basso a destra: Sketch.


42


43


44<br />

2016<br />

LAB<br />

Giornale di laboratorio<br />

VALENTINA VASILE 848634<br />

LABORATORIO DI ELEMENTI VISIVI DEL PROGETTO<br />

Politecnico di Milano - Scuola del Design<br />

Design degli interni sez. I2<br />

DOCENTI_<br />

CULTURE VISIVE, ELEMENTI DI GRAFICA E COLORE - Giovanna Piccinno,<br />

STRUMENTI E TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE GRAFICA - Giovanna Vitale,<br />

PRODUZIONE DELL'IMMAGINE PER IL DISEGNO INDUSTRIALE - Marco Introini<br />

CULTORI DELLA MATERIA_<br />

Cristina Foglia<br />

Print<br />

Grimm Service Snc Di Coldani F. & Rossi A.<br />

2016 - all rights reserved ©

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