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FuoriAsse#23

Officina della cultura

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icordarci di ricordare qualcosa»: un<br />

nocciolo, un seme qualcosa che vuole<br />

«firoire/che chiede a qualcuno di farlo<br />

aprire/di lasciargli dire quello che ha da<br />

dire. Pacific Palidases».<br />

Questi luoghi da cui riaffiorano i ricordi<br />

a volte sono fondali oscuri e profondi;<br />

oppure sono posti che oggi raggiungiamo<br />

solo virtualmente, magari grazie a<br />

Google. All’interno della raccolta, colpisce<br />

La donna che va nei bar, che è il racconto<br />

di ritrovi frequentati con regolarità.<br />

E anche qui si coglie quel senso di<br />

recupero di un vissuto, quasi una<br />

ricomparsa, in quanto è il lettore che,<br />

come in un puzzle, ricompone i pezzi<br />

delle vite raccontate da Voltolini: «Esce<br />

di casa: quando è sul marciapiede ha un<br />

attimo di incertezza,/se prendere a destra<br />

o a sinistra,/non cambia molto,<br />

perché o fa un giro in senso orario/ o lo<br />

fa in senso antiorario/ ma in tutti e due<br />

i casi passerà dagli stessi bar/solo in<br />

ordine diverso». La donna che va nei bar<br />

è anche la storia di una esistenza; è un<br />

microracconto che si apre a tante possibilità<br />

di lettura. Si percepisce qui un<br />

senso di riconoscimento, perciò una<br />

sicurezza da parte della donna che si<br />

muove apparendo in questi versi: la<br />

donna non inciampa negli ostacoli dello<br />

spazio urbano.<br />

@Philippe Bourgouin<br />

FUOR ASSE<br />

30<br />

Riflessi Metropolitani

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