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FuoriAsse#23

Officina della cultura

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Istantanee<br />

a cura di Cristina De Lauretis<br />

Josef Sudek<br />

Topografia delle macerie. Praga 1945<br />

Museo di Roma in Trastevere<br />

19/07 - 07/10/2018<br />

©Josef Sudek<br />

È un mondo devastato quello che si<br />

apre davanti a Josef Sudek, fotografo<br />

cecoslovacco di fama mondiale, noto anche<br />

come il “Poeta di Praga”. Siamo nel<br />

1945, la Seconda Guerra Mondiale è appena<br />

terminata e Josef Sudek cammina<br />

per le strade di Praga documentando i<br />

danni causati dal conflitto. Non stupisce<br />

che venga definito poeta: il suo sguardo<br />

è malinconico e straziante, profondo e<br />

attento alle piccole cose. La mostra presenta<br />

quaranta immagini inedite, che<br />

vanno ad aggiungersi alla collezione di<br />

quasi quattrocento immagini di Praga<br />

post-guerra. Tre i temi: il monastero<br />

di Emmausy, quasi completamente<br />

distrutto; il bombardamento di Praga<br />

del febbraio ’45; il deposito delle statue<br />

e delle campane confiscate a Maniny.<br />

Ovunque edifici sventrati, macerie,<br />

una città dilaniata. Ma sopra gli edifici<br />

sventrati si affaccia il cielo. Un cielo<br />

limpido e pulito. E tra i palazzi crollati<br />

si fa strada la luce, una luce che si insinua<br />

dall’alto attraverso le fessure illuminando<br />

a tagli ogni angolo: una scala,<br />

un’arcata, quello che rimane di una<br />

finestra. La malinconia avanza di pari<br />

passo con questa luce discreta e determinata,<br />

e si fa via via sempre più intima.<br />

Camminando tra gli scatti si percepisce<br />

un senso di dolorante bellezza e di<br />

FUOR ASSE<br />

50<br />

Istantanee

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