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Liturgia-delle-Ore-IV-ULN-web(1)

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Ventitreesima domenica del Tempo ordinario 191

taci che cosa ti ha detto il re, tu risponderai loro: Ho

presentato la supplica al re perché non mi mandasse

di nuovo nella casa di Giònata a morirvi».

Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono;

egli rispose proprio come il re gli aveva

ordinato, così che lo lasciarono tranquillo, poiché la

conversazione non era stata ascoltata.

Geremia rimase nell’atrio della prigione fino al

giorno in cui fu presa Gerusalemme.

RESPONSORIO

2 Cor 6, 4-5; Gdt 8, 23 (volg.)

@. In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio,

con molta fermezza nelle tribolazioni, * nel bisogno,

nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni.

&. Tutti quelli che sono graditi al Signore gli rimangono

fedeli

@. nel bisogno, nelle angosce, nelle percosse, nelle

prigioni.

SECONDA LETTURA

Dal «Discorso sulle beatitudini» di san Leone Magno,

papa

(Disc. 95, 6-8; PL 54, 464-465)

La sapienza cristiana

Il Signore dice: «Beati quelli che hanno fame e

sete della giustizia, perché saranno saziati» (Mt 5, 6).

Questa fame non ha nulla a che vedere con la fame

corporale e questa sete non chiede una bevanda terrena,

ma desidera di avere la sua soddisfazione nel

bene della giustizia. Vuole essere introdotta nel segreto

di tutti i beni occulti e brama di riempirsi dello

stesso Signore.

Beata l’anima che aspira a questo cibo e arde di

desiderio per questa bevanda. Non lo ambirebbe certo

se non ne avesse già per nulla assaporato la dolcezza.

Ha udito il Signore che diceva: «Gustate e vedete

quanto è buono il Signore» (Sal 33, 9). Ha rice-

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