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Liturgia-delle-Ore-IV-ULN-web(1)

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290 Ventiseiesima domenica del Tempo ordinario

di cui condivisero le sofferenze. Essi non amarono il

secolo presente (cfr. 2 Tm 4, 10), ma colui che morì

per noi tutti e che per noi fu risuscitato da Dio.

Rimanete saldi in queste convinzioni e seguite

l’esempio del Signore, fermi e irremovibili nella fede.

Amate i vostri fratelli e amatevi vicendevolmente.

State uniti nella verità, usatevi reciproche attenzioni

con la dolcezza del Signore, non disprezzate nessuno.

Quando potete fare del bene, non differitelo, «perché

l’elemosina libera dalla morte» (Tb 4, 10). «Siate sottomessi

gli uni agli altri» (Ef 5, 21) e «la vostra condotta

tra i pagani sia irreprensibile» (1 Pt 2, 12); meriterete

così lode per le vostre buone opere e non si

bestemmierà il Signore per colpa vostra. Guai a colui

per causa del quale il nome del Signore è disprezzato.

Insegnate a tutti quella santa condotta nella quale

voi stessi vivete.

Molto mi addolorò il caso di Valente, che fu un

tempo presbitero in mezzo a voi e che, con il suo

comportamento, dimostra ora una così grave carenza

nella stima dell’ufficio che gli è stato affidato. Per

questo vi esorto a guardarvi dall’avarizia e ad essere

casti e leali. Astenetevi da ogni male.

Chi non è capace di dominare se stesso, come potrà

esortare gli altri? Perché chi non si astiene dall’avarizia

verrà contaminato dall’idolatria e sarà annoverato

tra i pagani, che ignorano i giudizi del

Signore. «O non sapete che i santi giudicheranno il

mondo» (1 Cor 6, 2), come insegna Paolo?

Io, tuttavia, non ho mai constatato né sentito dire

nulla di simile di voi, in mezzo ai quali lavorò Paolo

ed ai quali egli allude all’inizio della sua lettera. Di

voi infatti egli si gloriava in tutte le chiese che allora

conoscevano Dio, mentre noi non lo conoscevamo

ancora.

Di molta amarezza è, quindi, motivo per me sia

Valente che sua moglie. Il Signore conceda loro la

grazia di una vera conversione. Trattateli però senza

asprezza e non come nemici (cfr. 2 Ts 3, 15), ma ri-

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