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Liturgia-delle-Ore-IV-ULN-web(1)

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Lodi mattutine 573

Ut mane illud últimum,

quod præstolámur cérnui,

in lucem nobis éffluat,

dum hoc canóre cóncrepat.

Deo Patri sit glória

eiúsque soli Fílio

cum Spíritu Paráclito,

in sempitérna sǽcula. Amen.

SALMODIA

All’inno fa seguito la salmodia, formata da un salmo

mattutino, da un cantico dell’Antico Testamento e da un

salmo di lode, che si recitano ciascuno con l’antifona richiesta

dall’Ufficio che si celebra.

Nell’Ufficio delle domeniche e delle ferie, i salmi, il

cantico e le antifone si prendono dal salterio.

Nelle solennità e nelle feste, i salmi e il cantico si

prendono dalla prima domenica del salterio; le antifone,

invece, dal Proprio o dal Comune.

Nelle memorie, salmi, cantico e antifone si prendono

sempre dal salterio, tranne quando la memoria abbia

salmi e antifone proprie.

Alla salmodia fa seguito la lettura, breve o lunga.

LETTURA BREVE

Nell’Ufficio delle domeniche e delle ferie del Tempo

ordinario, la lettura breve si prende dal salterio.

Nelle solennità e nelle feste si prende dal Proprio o

dal Comune.

Nelle memorie dei santi, quando non vi sia una lettura

propria, si può scegliere tra la lettura del Comune

e quella della feria.

LETTURA LUNGA

In sostituzione della lettura breve, soprattutto nella

celebrazione con il popolo, si può fare una lettura più

lunga, scelta secondo «Principi e Norme», n. 46.

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