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Liturgia-delle-Ore-IV-ULN-web(1)

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566 Ordinario

Tempo, oppure dal Proprio o dal Comune dei santi, secondo

l’Ufficio che si è celebrato.

L’orazione viene introdotta dall’invito Preghiamo e

conclusa dalla formula adatta, cioè:

Se l’orazione è rivolta al Padre:

Per il nostro Signore Gesù Cristo,

tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Se è rivolta al Padre, ma verso la fine dell’orazione

si fa menzione del Figlio:

Egli è Dio, e vive e regna con te,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Se è rivolta al Figlio:

Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Si risponde:

Amen.

Si conclude, almeno nella celebrazione comune, con

l’acclamazione:

Benediciamo il Signore.

@. Rendiamo grazie a Dio.

Nelle celebrazioni vigiliari delle domeniche e delle solennità,

al Te Deum si fanno precedere i cantici e la lettura

evangelica, come è indicato in Appendice (p. 1843).

Se l’Ufficio delle letture si celebra immediatamente

prima di un’altra Ora, l’inno proprio di quest’ultima può

fungere da inno del predetto Ufficio. Al termine dell’Ufficio

delle letture si omettono l’orazione e l’acclamazione,

e all’inizio dell’Ora seguente il versetto di introduzione

con il Gloria al Padre.

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