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SUONO n° 543

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N. XXX<br />

Editoriale<br />

di Paolo Corciulo<br />

L’Hi-Fi al tempo del Covid-19<br />

Ebbene sì, mi unisco anch’io a un coro più che affollato di pseudo<br />

esperti, scienziati e pseudoscienziati, mestatori, preoccupati, timorosi,<br />

indolenti, capitani coraggiosi (con i complimenti a Gennaro<br />

Arma) e chi ne ha più ne metta... Ma conscio dei miei limiti e con il<br />

dovuto rispetto per chi ha pagato un prezzo gravissimo per questa<br />

infezione, mi limiterò a parlare di quel che conosco, ovvero della<br />

possibile pandemia in Hi-Fi! Cose di poco conto rispetto alla gravità<br />

di altre, in fondo, ma se persino qualche stupido in mutande e che<br />

dà calci a un pallone può esprimere le sue doglianze, perché non<br />

parlare di qualcosa che ha a che fare con la musica?<br />

È evidente che anche in questo settore gli effetti dell’emergenza<br />

che stiamo vivendo comportano sacrifici e danni collaterali di vario<br />

tipo, che già hanno portato alla soppressione o allo spostamento di<br />

quelle manifestazioni considerate il motore del settore (Monaco<br />

2020 definitivamente soppresso, Gran Galà e Milano Hi-end alla<br />

ricerca di una data posposta accettabile...). Ed è altrettanto<br />

evidente che tutte le vetrine sul pubblico (come i<br />

negozi Hi-Fi o di musica, i concerti etc., etc.)<br />

proprio per la loro natura sono soggette a<br />

limitazioni e a una contrazione che non<br />

giova a chi ci campa; credo, tuttavia,<br />

che questa sosta forzata e indesiderata<br />

possa corrispondere anche a un<br />

momento di riflessione che il mercato<br />

attende e che è assolutamente<br />

agognato e necessario perlomeno<br />

dalle persone che la pensano come<br />

me. Obtorto collo tutti noi stiamo<br />

imparando che andare avanti, anche<br />

se la strada principale al momento è<br />

ostruita, è possibile attraverso percorsi<br />

alternativi; una “lezione” che ci sarebbe<br />

stata utile anche in tempi di pace nei quali<br />

però, soprattutto negli ultimi decenni, questo<br />

settore nonostante l’incalzare dell’innovazione<br />

tecnologica (siamo passati dalla musica concreta a quella<br />

liquida, tanto per dire!) non è riuscito a imprimere una svolta<br />

al suo incedere, troppo legato ai fasti del passato, a icone ormai<br />

vuoti a rendere, all’incapacità di una riflessione positiva che ne<br />

cambiasse i contorni e non la sostanza. Perché nel frattempo il<br />

numero delle persone che consuma musica è aumentato in modo<br />

esponenziale… peccato che non si interessino né sappiano di Hi-Fi!<br />

Solo sotto costrizione, dunque, ognuno di noi sta scoprendo<br />

che esistono soluzioni al di fuori di quelle canoniche per andare<br />

avanti, per svolgere le attività ludiche e di lavoro che costituiscono<br />

la nostra vita, per comunicare gli uni con gli altri, anche se<br />

ci viene negato il contatto fisico. E scopriremo, soprattutto noi<br />

generazione evergreen dell’Hi-Fi, quanto sospetto e quanta poca<br />

fiducia avessimo riposto nei sistemi che l’era digitale gli ha messo<br />

a disposizione per fare il loro lavoro. Qualcuno lo sta scoprendo<br />

già adesso, vedendo se stesso, figli o nipoti privati di quel contatto<br />

con l’esterno (una webcam, uno smartphone, un computer) che<br />

gli permetterebbe il telelavoro, l’e-learning, il consulto medico<br />

a distanza.<br />

Tramite quella linea diretta con i nostri lettori che passa per una<br />

astrusa cornetta (Meucci, 1871), a <strong>SUONO</strong> abbiamo imparato a<br />

conoscere le idiosincrasie del canuto popolo dell’Hi-Fi nei confronti<br />

dell’informatica, vista dai più come un fastidioso ammennicolo<br />

legato alla produttività individuale (e negandosi così la gioia delle<br />

tante sfaccettature ludiche disponibili). Ovviamente la ragione per<br />

cui la platea degli appassionati è over “anta” va ricercata altrove<br />

ma mi duole quanto spesso questo o quel lettore sia condizionato<br />

dal digital divide: qualche giorno fa ci ha telefonato un edicolante<br />

su richiesta di un suo cliente che ricercava un arretrato della<br />

rivista; spediremo l’arretrato all’edicolante che contatterà il suo<br />

cliente che si recherà all’edicola… mentre bastava un click e la<br />

copia richiesta sarebbe stata spedita a casa sua!<br />

Negare le opportunità offerte dal digitale è anche<br />

un grosso danno per <strong>SUONO</strong>, in tempo di<br />

Covid-19 o meno: in questi giorni si sta<br />

consumando la transumanza di un grosso<br />

quotidiano, “La Stampa”, dalle forme<br />

canoniche a quelle di un futuro forse<br />

non ben delineato ma a cui tutti<br />

aspirano per sostituire modelli di<br />

sviluppo che non funzionano più<br />

con altri che forse funzioneranno.<br />

Mi sono immaginato a progettare e<br />

comunicare il nostro “Digital First”<br />

e mi sono visto stretto nella morsa<br />

tra la necessità di farlo e il rischio ben<br />

alto che non venga recepito... Per questo<br />

vi chiedo, proprio quando la prudenza<br />

suggerisce di stare lontani gli uni dagli altri<br />

(almeno un metro, please) di starci invece metaforicamente<br />

vicini, utilizzando questo momento di<br />

riflessione forzata per valutare come cambiare il vostro stile<br />

di vita (perlomeno nel modesto agone della riproduzione musicale)<br />

consentendo al digital first (o perlomeno anche al digital first) di<br />

entrare nelle vostre abitudini. E se i poeti torneranno a scrivere<br />

missive d’amore per le amate/i pur non potendoli baciare, e se<br />

persino i commercianti Hi-Fi scopriranno che possono continuare<br />

la loro attività variando, noi, noi tutti, tornando a considerare un<br />

focolaio domestico quelle mura ormai diventate quasi un dormitorio,<br />

potremmo ricordarci che esiste un modo profondo, non<br />

effimero e schiavo della velocità, per provare gioia e godimento.<br />

L’alta fedeltà, la riproduzione di musica e video sono democratici<br />

compagni di questo cammino, nel senso che offrono a ciascuno,<br />

più della sola libera circolazione, la possibilità di fruire dell’opera<br />

dell’ingegno altrui! Utilizziamo allora l’emergenza causata dal<br />

Covid-19, in attesa di ripartire sulle ali di una normalità, per ritrovarci<br />

consapevoli di quel che è essenziale, utile, obsoleto...<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 3


Sommario<br />

N. <strong>543</strong><br />

MARZO - APRILE 2020<br />

EDITORIALE di Paolo Corciulo<br />

Ebbene sì, mi unisco anch’io a un coro più che affollato di pseudo<br />

esperti, scienziati e pseudoscienziati, mestatori, preoccupati...<br />

ANTENNA Prodotti, News, Storie<br />

Scouting tra le proposte del mercato: in un mare di<br />

offerta occorre orientarsi con una bussola!<br />

3<br />

6<br />

SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

SUL CAMPO<br />

CAVI<br />

Ricable Invictus e Dedalus<br />

di Nicola Candelli<br />

26<br />

DALL’ELETTROSTATICO ALLA STAX<br />

Storia di una azienda<br />

di Roberto Salafia<br />

Come ogni storia che si rispetti la creazione e<br />

lo sviluppo di un prodotto deve essere visto<br />

in un contesto storico specifico. Le origini, lo<br />

sviluppo della casa, i suoi diversi prodotti. e<br />

soprattutto la produzione di preamplificatori,<br />

che, possono essere considerati degli<br />

evergreen con qualche semplice<br />

22<br />

accortezza…<br />

SPECIALE VINILE<br />

VOLUME VII<br />

Il dito e la luna<br />

a cura della redazione<br />

Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il<br />

dito… Oltre 70 pagine su temi, comsigli, prodotti,<br />

mantenendo alto il livello critico del nostro<br />

35<br />

concionare.<br />

IN PROVA<br />

PREAMPLIFICATORE<br />

Pass Laboratories XP-32a<br />

cura della redazione<br />

30<br />

INTERVISTA: GIULIO CESARE RICCI<br />

Il predestinato<br />

di Vittorio Pio<br />

Chiunque abbia avuto a che fare con il vinile ha<br />

prima o poi incrociato il suo cammino con<br />

quello di Giulio Cesare Ricci, immaginifico<br />

fondatore dell’etichetta discografica Fonè<br />

alla strabiliante età di ventidue anni.36<br />

40<br />

AMARCORD<br />

Storie e ricordi<br />

di Paolo Corciulo<br />

In genere, parlando di “era d’oro dell’“Hi-Fi”, si fa riferimento agli anni<br />

precedenti i Sessanta ma in Italia c’è stato un periodo altrettanto prolifico<br />

per il settore molto più tardi a cui coincide l’epopea della Hi-Fi Esoter…<br />

INTERVISTA: MAURIZIO VECCHI<br />

Non solo rose…<br />

di Paolo Corciulo<br />

Maurizio Vecchi, esperto e commerciante e la sua<br />

formula originale di vendita peri vinile e dischi,<br />

perché “il software è probabilmente la parte più<br />

importante in un ascolto ad alta fedeltà”…<br />

42


Sommario<br />

VYNILGEDDON<br />

LP a rischio vynilgeddon?<br />

de Il Tremila<br />

L’hanno chiamato vynilgeddon, esasperando forse<br />

gli eventi, ma l’incendio che ha distrutto una delle<br />

due uniche fabbriche di lacche per vinile rischia<br />

di mettere in ginocchio il rifiorente<br />

48 46<br />

mercato del vinile. O no?<br />

DAL PROGETTO MUSICALE ALLA STAMPA<br />

Oggi, domani, chissà…<br />

di Paolo Corciulo<br />

Il passaggio attraverso la lacca, sempre più difficile da reperire (vedi<br />

l’articolo dedicato all’incendio della Apollo), è davvero indispensabile?<br />

E quali alternative esistono e sono percorribili per assicurare che la<br />

domanda, che oggi eccede l’offerta, venga soddisfatta?<br />

55<br />

58<br />

MALEDETTO BLUETOOTH!<br />

Ti amo, ti odio<br />

di Fabio Masia<br />

Che ci sta a fare una cuffia in uno speciale dedicato all’analogico? Ipunti di confine tra le<br />

due forme di ascolto son parecchi e il binomio cuffia - giradischi si incontra su basi solide, e<br />

moderne. UN ponte tra passato e futuro che potrebbe essere la salvezza dell’alta fedeltà?<br />

BRACCIO & TESTINA<br />

Conosciuto il male, è possibile la cura?<br />

di Fabio Masia<br />

Mai come ne lcaso della regolazione dell’insieme braccio<br />

– testina l’approccio umanistico e quello scientifico si<br />

scontrano e si incontrano, tenuti insieme dalla necessità di<br />

poter disporre di un metodo e di un approccio che tenga in<br />

conto sia l’aspetto rigoroso che quello legato alle sensazioni....<br />

IN PROVA<br />

FONORIVELATORE<br />

Dynavector Karat 17 DX<br />

a cura della redazione<br />

64<br />

60<br />

IN PROVA<br />

FONORIVELATORE<br />

Audio-Technica<br />

VM760SLC<br />

a cura della redazione<br />

90<br />

68<br />

SUL CAMPO<br />

GIRADISCHI<br />

Technics SL-1000R<br />

di Maurizio Venezia<br />

IN PROVA<br />

LAVADISCHI<br />

Okki Nokki One<br />

a cura della redazione<br />

IN PROVA<br />

LAVADISCHI<br />

Degritter<br />

a cura della redazione<br />

86<br />

95<br />

S(U)ONORA<br />

LE<br />

gli accessori per l’analogico<br />

72<br />

IN PROVA<br />

UNITÀ PHONO<br />

Fezz Audio<br />

Gaia Mini<br />

a cura della redazione<br />

IN PROVA<br />

UNITÀ PHONO<br />

PS Audio Stellar Phono<br />

a cura della redazione<br />

82<br />

RECENSIONI<br />

Classica - Rock - Jazz<br />

116<br />

A.A.V.V.<br />

76<br />

IN PROVA<br />

UNITÀ PHONO<br />

Audiodinamica<br />

Sistema BeCube<br />

a cura della redazione


ANTENNA<br />

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Tutto<br />

sull’analogico<br />

Se si parla di analogico, in Inghilterra e<br />

non solo, è sicuramente uno dei personaggi<br />

più influenti non fosse altro per<br />

il fatto di aver dato vita a Roksan (1985) per<br />

abbandonarla traumaticamente nel 2011. Touraj<br />

Moghaddam è uno dei guru dell’analogico e<br />

nel frattempo ha dato vita a Vertere Acoustics,<br />

sorprendendo il mercato con la scelta del primo<br />

prodotto per questo marchio, una linea di cavi...<br />

In seguito sono arrivati anche i giradischi (3), i<br />

bracci, uno stadio fono e recentemente anche un<br />

fonorivelatore che, a detta dello stesso Touraj,<br />

“non è niente di rivoluzionario” ma completa<br />

quello che per lui è un sistema inalienabile, ovvero<br />

l’insieme giradischi - braccio - testina a cui<br />

spetta il compito, molto lineare, di “permettere<br />

la lettura più accurata possibile di un oggetto<br />

che viene attraversato da uno stilo lanciato<br />

da un lato all’altro più di 1.000 volte per ogni<br />

centimetro”. Ancor più recente l’introduzione<br />

di un quarto giradischi (DG-1) che però, rispetto<br />

agli altri modelli che appartengono alla fascia<br />

alta e altissima del mercato, risponde all’esigenza<br />

di offrire un prodotto plug ‘n’ play (e quindi<br />

anche di costo contenuto) per i newcomer del<br />

disco nero.<br />

Nei prodotti bandiera Moghaddam ha puntato<br />

molto sulla collaborazione con gli ingegneri<br />

dell’industria musicale; Giles Martin, nei suoi recenti<br />

remix degli album dei Beatles, ha utilizzato<br />

L’articolazione del braccio è realizzata con fili di nylon intrecciati, uno per il movimento sul piano orizzontale<br />

e due per l’asse verticale.<br />

un giradischi<br />

Vertere<br />

MG-1 con braccio SG-1 e<br />

preamplificatore Phono-1 per controllare<br />

e approvare gli acetati e le stampe di<br />

prova; Miles Showell ha invece utilizzato cavi<br />

Vertere nel proprio tornio Neumann VMS 80<br />

ampiamente personalizzato per tagliare master<br />

normali e a metà velocità per artisti del calibro<br />

di Abba, Cream, The Police e The Rolling Stones<br />

e anche il 50° anniversario della Lonely Hearts<br />

Club Band dei Beatles’ Sgt Pepper e The Beatles<br />

(altrimenti noto come “The White Album”).<br />

Nel caso del DG-1, invece, l’attenzione si è concentrata<br />

sulla verifica del proprio know how,<br />

riprogettando gran parte dei componenti per<br />

favorire soluzioni efficienti ma a minor costo.<br />

Il motore, ad esempio, elemento considerato<br />

di primaria importanza da Moghaddam, è<br />

direttamente derivato da quello che si trova<br />

a partire dall’RG-1 Reference e fino all’MG-1.<br />

Il design sincrono integrato a bassa tensione a<br />

24 poli è controllato da un microprocessore su<br />

circuito stampato, mentre un coperchio in rame<br />

e acciaio inossidabile fornisce la schermatura<br />

ad eventuali interferenze. La trasmissione al<br />

piatto avviene tramite una puleggia in lega di<br />

alluminio di precisione con cinghia di trasmissione<br />

in gomma siliconica. Il piatto è anch’esso<br />

in lega lavorata di precisione; sul top è incollato<br />

un tappetino di interfaccia in PETG mentre sul<br />

lato inferiore trova posto un disco in sughero/<br />

neoprene/nitrile che controlla la risonanza del<br />

piatto. Il piatto ruota su un mandrino in acciaio<br />

inossidabile che gira in un alloggiamento utilizzando<br />

una sfera in carburo di tungsteno di<br />

precisione, evitando la necessità di complessi<br />

sistemi di lubrificazione. Il cambio elettronico<br />

della velocità, tramite un interruttore sul retro<br />

dell’apparecchio aumentando la facilità d’uso<br />

ed eliminando la necessità di maneggiare<br />

la cinghia. Il basamento, infine, è il frutto di<br />

una costruzione a sandwich in tre strati, che<br />

6 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Mystic, il primo fonorivelatore di Vertere realizzato<br />

partendo da un corpo in lega di alluminio massiccio.<br />

Il magnete è in Samario - Cobalto con un cantilever<br />

in lega di alluminio.<br />

utilizza acrilico fuso non risonante per formare<br />

il basamento principale e il sotto basamento<br />

che incorpora il pulsante di controllo, l’indicatore<br />

di velocità e l’illuminazione di una serie<br />

di led, selezionabile dall’utente. Il tutto poggia<br />

su un telaio in acciaio, scelto per una stabilità<br />

ottimale, che ospita il circuito di azionamento<br />

del motore e il motore, ed è supportato da tre<br />

piedini regolabili.<br />

Il Tremila<br />

Distributore: Sound by Hari<br />

www.soundbyhari.com<br />

Giradischi Vertere acoustics DG-1<br />

Prezzo: € 3.550,00<br />

Dimensioni: 46,9 x 13 x 38,4 cm (lxaxp)<br />

Peso: 8 Kg<br />

Tipo: con braccio Telaio: rigido a 3 strati<br />

di acrilico Trasmissione: a cinghia Piatto:<br />

in lega di alluminio Velocitŕ (RPM):<br />

33.3 e 45 Braccio: DG-1 Groove Runner a<br />

cuscinetto con asta in sandwich aluminio/<br />

polimero Note: perno in acciaio inossidaile,<br />

VTA regolabile. Testina Audio Technica<br />

AT-VM520.<br />

Fonorivelatore Vertere acoustics Mystic<br />

Prezzo: € 2.500,00<br />

Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0.5<br />

Risp. in freq. (Hz): 10 -40.000 -3dB)<br />

Forza di appoggio (g): 1.9 - 2.1 Stilo:<br />

microellittico in diamante Impedenza<br />

di carico (Ohm): 40 Bilanciamento<br />

tra i canali (dB): migliore di 1,0 Note:<br />

Cantilever in lega di alluminio 7000.<br />

Carico consigliato 680 - 1k5 Ohm, peso<br />

consigliato 2 gr.<br />

7


ANTENNA<br />

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CHALLENGE TRA I SOLCHI<br />

Una gestazione lunga e laboriosa ma, d’altronde, se si vuole interpretare<br />

con originalità lo strumento per riprodurre la musica più antico che ci<br />

sia, il giradischi, è difficile non incontrare qualche difficoltà! Ma le sfide<br />

sono il pane quotidiano dell’asse Jason Stoddard e Mike Moffat: altrimenti<br />

perché chiamare la propria azienda similmente all’imprecazione<br />

più in conosciuta al mondo? Si aggiunga il credo fondativo dell’azienda<br />

(costruire in USA e costruire prodotti poco costosi) ed è già abbastanza,<br />

perlomeno per sollevare la curiosità del mondo audiofilo intero che ha<br />

aspettato con trepidazione questo Sol (...dell’avvenire? Più probabilmente<br />

una storpiatura di Here Comes The Sun da Abbey Road, come azzarda<br />

Stoddard nella sua introduzione al prodotto: Here Comes The Sol) e ora si<br />

appresta ad accoglierlo, visto che la versione definitiva dell’apparecchio,<br />

dopo sei anni dalla “insana” decisione, è stata recentemente rilasciata,<br />

anche se per ora limitata dal voltaggio solo a 110 V.<br />

Un percorso lungo e tortuoso: “...è un grosso problema realizzare un prodotto<br />

che ha circa 36 componenti meccanici, soprattutto se si considera che la<br />

Giradischi Schiit Audio Sol<br />

Prezzo: n.c.<br />

Dimensioni: 42 x 15,25 x 35,56 cm (lxaxp)<br />

Peso: 4,31 Kg<br />

Distributore: Pro Audio Italia - www.proaudioitalia.it<br />

maggior parte dei nostri prodotti finora ha 2 o 3 parti meccaniche principali...”,<br />

chiosa ancora Stoddard, e in effetti è abbastanza raro vedere nella fascia di<br />

prezzo prevista (entro gli 800 dollari) un giradischi con telaio in alluminio<br />

pressofuso (un disegno naked a Y) che utilizza un cuscinetto robusto e<br />

di dimensioni maggiorate con perno invertito sul quale gira un piatto in<br />

alluminio smorzato con schiuma di Poron. Non è l’unica originalità, almeno<br />

in questa fascia di prezzo, in ossequio allo spirito di fondo: il motore ha<br />

un alloggiamento separato e il braccio, un unipivot in fibra di carbonio,<br />

è da 11” con VTA regolabile on the fly e possibilità di sostituire la canna,<br />

una soluzione utilizzata in modo standard da alcuni VPI per molti anni.<br />

Sicuri di se stessi, anche se il primo lotto è stato richiamato per alcune<br />

modifiche, Stoddard e Moffat offrono 5 anni di garanzia e l’orgoglio di<br />

un prodotto anche questo costruito in California!<br />

Il Tremila<br />

Distributore: Tecnofuturo - www.tecnofuturo.it<br />

Tipo: con braccio Telaio: in alluminio a Y Trasmissione: a cinghia<br />

Piatto: in alluminio smorzato con schiuma, da 30 cm Velocità (RPM):<br />

33/45 Braccio: unipivot dritto in carbonio Alzabraccio: si Wow &<br />

Flutter (%): 0,11 Rumble (dB): -74.<br />

8 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


ANTENNA<br />

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L’impedenza può essere prefissata (2-10 o<br />

10-50 Ohm), soluzione considerata da Audio<br />

Hungary migliore di quelle “universali” con<br />

interruttori e resistenze in parallelo. In ogni<br />

caso la Audio Hungary offre la possibilità di<br />

un set up direttamente in fabbrica finalizzato<br />

al miglior interfacciamento con ogni tipo di<br />

testina indicata dal cliente.<br />

Audio Hungary<br />

una storia affascinante<br />

Immaginate l’atmosfera degli anni ’40, immaginatela<br />

all’interno del cosiddetto blocco<br />

orientale dell’Europa dell’Est: la guerra fredda,<br />

là nella cortina di ferro... A Nyiregyhaza,<br />

nell’Ungheria orientale, iniziano le attività<br />

della Rafilm National Radio-and-Film che<br />

affronta con un ampio ventaglio di proposte<br />

il mercato dell’elettronica. Nel 1951 si<br />

stacca una costola (Audio Voice and Film<br />

technical Co) specializzata nella tecnologia<br />

della riproduzione vocale: apparecchiature<br />

per la proiezione di film sonori e per l’amplificazione<br />

che riscuotono un ottimo successo,<br />

al punto da trasformare l’attività concentrandola<br />

sull’elettroacustica e la tecnologia<br />

audio, suggerendo un ulteriore cambio di<br />

nome: nasce Electroacoustic Factory, che<br />

dal 1960 utilizzerà l’acronimo EAG salvo<br />

poi cedere alle pressioni della tedesca AEG<br />

trasformandosi, ancora, in BEAG (Budapest<br />

Electroacoustic Factory)! Sulle ali del successo<br />

commerciale la BEAG arriverà al suo<br />

apice realizzando l’intero sistema audio delle<br />

Olimpiadi di Mosca nel 1980, diventando<br />

la più grande fabbrica elettroacustica del<br />

blocco orientale, salvo poi “esplodere” in<br />

tante società più piccole nel periodo delle<br />

privatizzazioni (1990) avvenute nel paese<br />

dopo la caduta della cortina di ferro (la linea<br />

principale, che conteneva la produzione<br />

di amplificatori, altoparlanti e microfoni,<br />

fu portata avanti dalla Univox Ltd). Anche<br />

la Univox, però, non ha vita lunghissima e<br />

nel 2014, sull’orlo della bancarotta, viene<br />

acquistata dal fisico Laszlo Fabian (che possiede<br />

la più grande azienda privata di telecomunicazioni<br />

dell’Ungheria orientale) e suo<br />

figlio Andras (entrambi nella foto) tramite<br />

la Audio Hungary Kft: frutto della fusione<br />

è, l’anno successivo, l’amplificatore finale<br />

valvolare UNIVOX APX 200. L’obiettivo dei<br />

Fabian è chiaro: “La gente vorrebbe tornare<br />

al passato, e l’analogico è molto meglio del<br />

digitale: c’è una sorta di rito nel suonare un<br />

LP, tenerlo in mano per metterlo sul giradischi<br />

è una bella sensazione!”. In casa vengono<br />

realizzati i trasformatori e Audio-Hungary<br />

dispone della più grande fornitura di valvole<br />

ECC83 TUNGSRAM d’epoca al mondo (più<br />

di 10.000 pezzi)...<br />

L’intero catalogo della casa, sebbene la linea<br />

Qualiton Classic suggerisca di esserlo di più,<br />

è impostato su canoni classici che richiamano<br />

il fascino dell’epoca d’oro della riproduzione<br />

sonora dove valvole e analogico la fanno da<br />

padroni. Apparecchi (e si vede!) inseriti in un<br />

processo di progettazione che si avvale di uno<br />

staff multiforme visto che i vecchi ingegneri<br />

mantenuti in azienda sono stati affiancati da<br />

giovani che vengono fuori dalla scuola. Un’offerta<br />

contenuta nel numero di prodotti tra i<br />

quali, in tema con questo numero di <strong>SUONO</strong>,<br />

merita una particolare citazione il Qualiton<br />

MC, uno step up caratterizzato dall’involucro<br />

in acciaio inossidabile lucido all’interno del<br />

quale è collocata una coppia di trasformatori<br />

ognuno dotato di coperchio in permalloy e<br />

caratterizzato dall’avvolgimento su bachelite.<br />

Unità phono Audio Hungary Qualiton<br />

MC<br />

Prezzo: € 720,00<br />

Dimensioni: 11 x 8 x 15,5 cm (lxaxp)<br />

Peso: 1 Kg<br />

Distributore: MadForMusic - www.<br />

madformusic.it<br />

Tipo: MC Tecnologia: step up Sensibilità<br />

(mV): 0,325 Risp. in freq. (Hz): 5<br />

- 90.000 -3 dB Impedenza MC (Ohm):<br />

2 - 10; 10 - 50 Note: Ogni trasformatore è<br />

dotato di una copertura in permalloy e lo<br />

speciale avvolgimento, posto sulla bobina<br />

in bachelite. Possibilità di scelta tra tre<br />

campi di impedenza.<br />

10 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


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IN BREVE<br />

Prime conseguenze della recente pandemia mondiale: il Munich Hi-End è stato soppresso. Gran Galà e Milano Hi-Fidelity rimandate a data<br />

da destinarsi (per quest’ultima si vocifera metà maggio). Ma non è solo il Corona Virus a creare sconquassi, perlomeno nel settore Hi-Fi! Al<br />

recente cambio di distribuzione di Focal (che ha raggiunto lo stesso distributore dove era approdato Naim), vanno ad aggiungersi anche il<br />

“cambio di casacca” di Triangle (che festeggia quest’anno i 40 anni di vita) approdato nei lidi del distributore Tecnofuturo. Ma il vero rumor<br />

è la decisione del costruttore multinazionale Sound United di riunire sotto un’unica ala la maggior parte dei suoi marchi: cambiano così,<br />

dopo una lunga militanza, i destini di Denon e Classé.<br />

E siamo solo ad inizio anno...<br />

Vinili green<br />

Quanto inquina un LP? Se è vero che le vendite odierne di dischi neri<br />

non sono lontanamente paragonabili a quelle di un tempo, la loro<br />

produzione continua ad avare un forte impatto sull’ambiente così<br />

come quella di qualsiasi altro veicolo, materiale o immateriale, della<br />

musica. Ne parla Kyle Devine, docente al dipartimento di musicologia<br />

dell’Università di Oslo, in un libro intitolato Decomposed, nel quale<br />

mette a confronto il passato e il presente della riproduzione musicale<br />

valutandolo dal punto di vista dell’impronta ecologica e scoprendo che<br />

no, un file riprodotto in streaming non è affatto meno inquinante di un<br />

vinile. Se il PVC, infatti, contiene sostanze cancerogene e la sua produzione<br />

produce esalazioni tossiche e acque reflue, contribuendo assieme<br />

ai CD all’inquinamento da plastica e all’immissione di grandi quantità<br />

di CO2 nell’aria (rientrando appieno, scrive Devine, tra i fenomeni del<br />

petro-capitalismo), i file audio necessitano di infrastrutture fisiche di<br />

archiviazione, elaborazione e trasmissione, con un utilizzo generale<br />

che comporta emissioni di gas serra probabilmente superiori a quelle,<br />

ad esempio, prodotte negli Stati Uniti all’apice del consumo di vinili,<br />

musicassette e CD (si parla di valori compresi tra i 200 e i 350 milioni<br />

di chili all’anno). Meglio, dunque, i cari, vecchi LP? Forse, specie se<br />

“green”. Otto aziende olandesi riunitesi sotto il nome di Green Vinyl<br />

Records, ad esempio, stanno sperimentando alcuni sistemi per rendere<br />

più ecologico il disco, sostituendo il vinile con materiali di impatto<br />

estetico/materico simile ma più ecologici e utilizzando processi che<br />

consentono un risparmio energetico del 60% attraverso l’ottimizzazione<br />

dei tempi di realizzazione e una riduzione dei rifiuti. Nello stesso “solco”<br />

si muovono anche la canadese Viral Technologies, che attraverso sensori<br />

distribuiti lungo la catena di montaggio monitora dall’inizio alla fine<br />

il processo di produzione, e l’olandese Deepgrooves, che a un sistema<br />

di pressa eco-friendly ha abbinato un riuso degli scarti organici come<br />

biomassa per la produzione di elettricità. Ovviamente una parte della<br />

responsabilità è anche sulle spalle del consumatore: la logistica è tra i<br />

fattori che più incidono sulle emissioni e gli sprechi e qui si, comprare<br />

un disco dal negozio vicino casa anziché farselo spedire per posta, sarà<br />

un gesto molto apprezzato dall’ambiente.<br />

Francesco Bonerba<br />

NUOVA SERIE<br />

www.pmc-speakers.com<br />

Vieni ad ascoltarle a Cassano d’Adda da:<br />

Visconti Alta Fedeltà<br />

Se amate la musica,<br />

noi, possiamo fare molto per Voi.<br />

Piazzale Gobetti 20062 Cassano d’Adda (MI)<br />

Tel: +39 0363 361120<br />

info@viscontialtafedelta.it<br />

12 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


ANTENNA<br />

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Giradischi Mark Levinson N° 5105<br />

Distributore: Adeo Group - www.adeogroup.it<br />

Tipo: con braccio Telaio: alluminio Trasmissione:<br />

a cinghia Piatto: in alluminio rivestito<br />

di materiale smorzante da 6,5 kg Velocità<br />

(RPM): 33/45 Braccio: dritto in fibra di carbonio<br />

da 10”<br />

MARK LEVINSON:<br />

NON UN CASO, UNA SCELTA<br />

Dopo una prima esperienza nel 2017 sviluppata<br />

in collaborazione con VPI (N°515) in occasione<br />

del suo 45° anniversario, la casa americana parte<br />

del gruppo Harman, a sua volta acquisito da<br />

Samsung, torna a occuparsi di fonti analogiche<br />

proponendo un giradischi dal costo maggiormente<br />

contenuto: il 515 veniva offerto a 10.000<br />

dollari, per il nuovo modello (5105) il prezzo è<br />

stato fissato a 6.000 dollari, in entrambi i casi<br />

per la versione senza testina. Non si tratta di un<br />

restyling a riduzione ma di un progetto originale,<br />

probabilmente sviluppato direttamente in casa<br />

(non si fa accenno a collaborazioni esterne), che<br />

riprende esteticamente le linee della nuova serie<br />

5000 della casa. Il nuovo giradischi, infatti, è caratterizzato<br />

dal pannello frontale in alluminio<br />

massiccio da un pollice di spessore dove spicca<br />

la finestra in vetro incassata in una cornice di<br />

alluminio anodizzato chiaro che ospita i pulsanti<br />

di controllo della velocità (in alluminio lavorato a<br />

macchina) e lo standby, che riprendono il design<br />

classico della casa. Il sandwich di vinile, MDF e<br />

alluminio utilizzato nel modello di punta per<br />

lo chassis lascia il posto a un plinto in alluminio<br />

massiccio da 5 cm di spessore, ricavato da<br />

una singola sbarra metallica, ed è sospeso su<br />

tre piedini in alluminio regolabili, ciascuno con<br />

un sistema di sospensione interna a materiale<br />

misto (soluzione già adottata nel 515). Una livella<br />

a bolla bianca integrata nel mobile aiuta il set-up<br />

del giradischi. In dotazione il braccio cardanico<br />

da 10” con canna in fibra di carbonio fusa con il<br />

portatestina in alluminio. Il piatto è sospeso su<br />

un asse in acciaio temperato e ruota su cuscinetti<br />

di precisione. Il fondo del cuscinetto è privo di<br />

olio, realizzato in una miscela di materiale composito<br />

con lubrificazione integrata e boccola in<br />

ottone sinterizzato esente da manutenzione.<br />

L’apparecchio sarà disponibile a partire da metà<br />

di quest’anno nelle versioni con solo braccio o<br />

anche con testina premontata.<br />

Paolo Corciulo<br />

L’LP 12 non muore mai!<br />

Non v’è dubbio che, grazie ai vari kit di aggiornamento, il giradischi Linn<br />

Sondek LP12 non solo è uno degli apparecchi più longevi nel campo della<br />

riproduzione audio ma è anche un continuo working in progress di cui beneficiano<br />

gli acquirenti.<br />

In piena era di streaming, soprattutto per l’azienda scozzese che ha puntato<br />

molto su questa soluzione, arriva Karousel, il nuovo cuscinetto di precisione per<br />

migliorare la filiera piatto - mandrino - cuscinetto - sottotelaio, essenziale per<br />

lo svolgimento del ruolo cardine di un giradischi: girare a una velocità costante!<br />

Il Karousel utilizza un rivestimento in carbonio e un alloggiamento più robusto<br />

per il cuscinetto reggispinta, combinato con una forma più piccola e rivestita<br />

più rigida, per migliorare l’area critica che supporta la rotazione e la massa del<br />

piatto. Tutti elementi che contribuiscono, secondo Linn, a ridurre il “rumore<br />

di fondo” del giradischi, per una riproduzione più accurata e dettagliata del<br />

messaggio sonoro.<br />

Distributore: Linn Products Limited - www.linn.co.uk<br />

14 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


ANTENNA<br />

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L’entry level<br />

per Magico<br />

Magico Audio amplia, passo dopo passo, la sua gamma entry level (perlomeno in relazione<br />

agli altri modelli di diffusori), aggiungendo all’A3 il fratello maggiore A5. Pur impiegando le<br />

medesime tecnologie per la realizzazione delle membrane degli altoparlanti (si tratta di un<br />

composto in Nano Tec e grafene per woofer e midrange, berillio per il tweeter a cupola) il<br />

resto cambia. La sezione bassi è costituita da tre woofer da 23 cm, il medio è un componente<br />

inedito da 17,7 cm. Il circuito crossover adopera un disegno proprietario con componenti di<br />

massimo pregio della Mundorf. Lo chassis si avvale della tecnologia aeronautica in alluminio<br />

lavorato MCD con centine interne che separano le varie camere oltre che a irrobustire<br />

ulteriormente la struttura del cabinet per un peso complessivo non indifferente: oltre 80<br />

chili per diffusore! La distribuzione è prevista nella prima metà di quest’anno.<br />

Carlo D’Ottavi<br />

Per info: www.audionatali.com<br />

Diffusori Magico A5<br />

Prezzo: € 24.998,00<br />

Dimensioni: 26,7 x 113,7 x 37,8 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 81 Kg<br />

Distributore: Audio Natali<br />

www.audionatali.com<br />

Tipo: da pavimento Caricamento: sospensione<br />

pneumatica N. vie: 3 Potenza (W):<br />

50-1000 Impedenza (Ohm): 4 Risp. in<br />

freq (Hz): 22-50.000 Sensibilità (dB): 88<br />

Altoparlanti: 3 Wf 23cm in grafene Nano-Tec, 1 Md 12,7 cm in grafene Nanon-Tec e 1 Tw 25<br />

mm cupola in berillio Note: crossover proprietario Ellyptical Symmetry con componenti Mundorf<br />

M-Resist Ultra foil resistors, pendenze 24 dB/ottava Linkwitz-Riley. Chassis in alluminio<br />

Aircraft grade lavorato e rinforzato con centine interne dello stesso materiale.<br />

(RE)ENTER THE MATRIX<br />

Mentre a San Francisco proseguono le riprese del quarto episodio della<br />

saga di Matrix, il cui arrivo nelle sale il 21 maggio 2021 darà seguito alla<br />

trilogia apparentemente conclusasi nel 2003 con Matrix Revolutions e<br />

recentemente riesumata dalla Warner Bros. con la complicità della<br />

regista Lana Wachowski e di parte del cast originale (Keanu Reeves e<br />

Carrie Anne Moss), il mondo (del marketing) si prepara a celebrare il<br />

film cult del 1999. Come? Con un vinile, ovviamente! È infatti disponibile<br />

dal 13 marzo, distribuita da Varèse Sarabande Records, la colonna<br />

sonora realizzata dal compositore vincitore di quattro BMI Film Music<br />

Awards Don Davis, per l’occasione pubblicata su un LP Picture Disc.<br />

Da un lato l’iconico e intramontabile codice verde (che il designer del<br />

film, Simon Whiteley, ha rivelato essere stato ispirato da un libro di<br />

ricette giapponese della moglie), dall’altro Keanu Reeves in azione.<br />

Non è la prima volta che Matrix flirta con il disco nero. Era già capitato<br />

in passato con varie edizioni della colonna sonora dei tre film, tra cui<br />

un’edizione “pillola rossa, pillola blu” del 2016 sempre edita da Varèse<br />

Sarabande, una limitata a 420 copie realizzata dalla Real Gone Music<br />

nel 2017 e un “finito vinile”, pubblicato sempre lo stesso anno, che<br />

dietro il packaging di un LP racchiudeva i tre film in DVD o Blu-Ray (il<br />

disco faceva parte della “Vinyl Edition”, riedizione in cofanetto di alcune<br />

delle serie più iconiche Fox e Warner). D’altra parte, quale supporto<br />

migliore del vinile per riassaporare le atmosfere rétro del film originale<br />

aspettando il nuovo capitolo dell saga? Pronti a rientrare in Matrix?<br />

Francesco Bonerba<br />

16 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


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Record Store Days<br />

Saranno anche sempre di meno ma, per fortuna, restano agguerriti:<br />

i negozi di dischi si festeggiano come d’abitudine il 18 aprile nell’edizione<br />

2020 dell’appuntamento che ormai dal 2008 pone sotto la<br />

luce dei riflettori le rivendite di dischi, l’importante compito di chi<br />

ci lavora e il mondo del disco tutto. L’ambasciatrice di quest’anno<br />

sarà la cantautrice e produttrice Brandi Carlile, vincitrice di ben<br />

cinque Grammy e il suo gruppo, i Twins (Tim e Phil Hanseroth).<br />

Queste le sue parole: “Una delle cose più importanti che fanno i<br />

negozi di dischi è estrarre, archiviare, occuparsi meticolosamente<br />

e mettersi a disposizione dei sogni delle altre persone. I Twins e io<br />

non abbiamo mai realizzato un album che non fosse pensato per<br />

andare a finire in un negozio di dischi indipendente...”.<br />

Anche Audio-Technica è partner dell’evento: “Crediamo che la musica<br />

meriti di essere sempre più valorizzata ed è bello condividere<br />

questi valori insieme allo staff italiano del Record Store Day”. Così<br />

Antonio Sciarrillo, responsabile commerciale Audio-Technica per<br />

l’Italia per SISME spa.<br />

W I NEGOZI DI DISCHI, W NOI<br />

In un articolo apparso su “La Repubblica” il 28 febbraio 2020 e ripreso in copertina, il giornalista di inchiesta Sergio Rizzo dedica al mercato del<br />

vinile una attenta disamina che prende in considerazione le incongruenze riservate e reiterate alla musica (dal 1997 l’IVA sui dischi - 20% - non<br />

è assimilabile a quella per i prodotti culturali per cui “ad un libro che racconta la vita di Giuseppe Verdi si applica il 4% di IVA ma se volessimo<br />

acquistarne un disco dovremmo pagare un’IVA al 20%”). Rizzo ci segnala anche un dato allarmante: dei 1.600 negozi di dischi presenti nel 2006<br />

ne sono rimasti attivi meno di 300! Nell’articolo scopriamo anche che Rizzo è stato uno di noi: trascorreva i pomeriggi nelle “capsule” allestite da<br />

Consorti (noto negozio romano di dischi dell’epoca) per ascoltare i vinili (che venivano fatti girare su giradischi e testine di dubbia qualità e stato,<br />

poi rimessi nella loro custodia e venduti come nuovi!). Rizzo è uno di noi e con magnifica dote di sintesi racconta come “…quei pomeriggi erano<br />

qualcosa di più, la scoperta miracolosa di un mondo magico destinato però a scomparire. Finiva la scuola e si diventava grandi...”. Ma è davvero<br />

impossibile, partendo da emozioni che sono dentro di noi, riproporre, senza apparire nostalgici, esperienze belle e formative?<br />

CONTROCORRENTE<br />

Welcome to the Jungle – Record Store (nome ispirato dal titolo del brano dei Guns & Roses) è l’iniziativa dedicata principalmente ai dischi<br />

in vinile usati (ne sono stati selezionati circa 20.000, poi testati, puliti, e archiviati in un database che ha dato vita al sito omonimo) che dal<br />

2018 è anche un negozio di ampie dimensioni situato nel cuore di Roma (quartiere Prati - nella foto) che vuole essere “un luogo di incontro e<br />

condivisione, di ricerca e discussione su tutto quello che la Storia della Musica ha tradotto nell’elemento tangibile del disco, dalla copertina<br />

al microsolco e su supporto fonografico digitale”. Dalla compravendita dei dischi usati e nuovi, al servizio di lavaggio e valutazione dei propri<br />

LP, passando per conferenze e showcase, senza trascurare l’hardware Hi-Fi vintage e nuovo.<br />

Per info: Welcome to the Jungle Record Store - via Monte Zebio 44a Roma – tel 0687602123 - www.welcometothejunglerecordstore.com<br />

NUOVA SERIE<br />

www.pmc-speakers.com<br />

Vieni ad ascoltarle a Torino da:<br />

Tanti marchi prestigiosi e una vasta offerta di<br />

usato per trattare al meglio la Vostra Musica.<br />

Show room in Corso San Maurizio 79, Torino<br />

Tel.: 011501039 - w ww.dptrade.it - info@dptrade.it<br />

18 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


ANTENNA<br />

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LA PRECISONE È TUTTO!<br />

Posizionata nella fascia di prezzo a cavallo tra Ania e Alpheta 3<br />

(quindi tra 790 e 1.800 euro), la nuova testina Ania Pro è una MC a<br />

bassa massa che adotta un body lavorato di precisione, una sorta<br />

di marchio di fabbrica di Rega che già con Apheta 3 e Aphelion<br />

aveva sviluppato un know how in merito alle lavorazioni con<br />

ridotte tolleranze: i corpi di questi due fonorivelatori sono realizzati<br />

partendo da un unico pezzo di alluminio di altissima qualità.<br />

La lavorazione è avvenuta per elettroerosione in Svizzera presso un<br />

fornitore abituale dell’industria militare e medica, che garantisce<br />

una precisione al micron (un millesimo di millimetro). Data la complessa<br />

forma del corpo della Ania Pro è stato necessario utilizzare<br />

uno stampo in otto parti principali, quattro delle quali devono<br />

muoversi in perfetta sincronia tra loro per ottenere ogni corpo<br />

della cartuccia, ottenuto a iniezione ad alta pressione. Si tratta<br />

della soluzione più complessa che la Rega abbia mai progettato!<br />

Nella Ania Pro si è scelto di utilizzare anche un altro materiale di<br />

difficile lavorazione, il Polyphenylene Sulphide (PSS), per realizzare<br />

lo shell di protezione. L’equipaggio del sistema è basato su<br />

un cantilever a perno romboidale e stilo in diamante con taglio<br />

ellittico nella originale soluzione scelta da Rega e definita Vital, su<br />

una micro bobina avvolta a mano su una struttura a croce (come<br />

nel resto della gamma MC della casa) e un magnete al neodimio.<br />

Agostino Bistarelli<br />

Fonorivelatore Rega Ania Pro<br />

Prezzo: n.c.<br />

Distributore: Green Sounds - www.greensounds.it<br />

Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,35 Forza di appoggio (g): 1.75 -<br />

2 Separazione canali (dB): 29 Stilo: ellittico in diamante Impedenza<br />

di carico (Ohm): 100 Note: corpo in Polyphenylene Sulphide.<br />

20 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

di Roberto Salafi<br />

Il suono Stax<br />

non si dimentica mai<br />

Come ogni storia che si rispetti la creazione e lo sviluppo di un prodotto deve essere visto in un contesto<br />

storico specifico. Per questa ragione, prima di parlare dei diversi progetti realizzati da Stax, vedremo<br />

brevemente le origini e lo sviluppo della casa e i suoi diversi prodotti. Affronteremo qui anche l’analisi<br />

della produzione di preamplificatori, apparecchi che, come vedrete, possono essere considerati degli<br />

evergreen con qualche semplice accortezza… (Prima parte)<br />

La rinomata casa giapponese Stax, nata Showa Ko-On, vede i<br />

suoi natali nel 1938 ad opera di Naotake Hayashi, un ingegnere<br />

di registrazione che nell’immediato dopoguerra lavora per una<br />

compagnia cinese di dischi. Essendo un vero amatore del suono perfetto,<br />

inizia a studiare la teoria elettrostatica e da questo termine prende vita<br />

il nome, abbreviato, della società a cui dà vita: Stax. All’inizio la compagnia<br />

produce microfoni e testine per bracci di giradischi, sempre però<br />

a condensatore. Nel 1952 Stax partecipa alla prima esposizione audio<br />

giapponese; nel 1960 iniziano le vendite della prima cuffia elettrostatica,<br />

la SR.1, che conferirà al marchio riconoscenze internazionali. La SR.1 non<br />

era infatti soltanto la prima cuffia prodotta da Stax ma anche la prima<br />

cuffia al mondo di tipo elettrostatico...<br />

Nel 1963 esce il primo braccio ad uso esclusivo, SA-228, e nel 1965 il<br />

primo braccio ad uso multiplo, UA-03. Questo spiega in parte la ragione<br />

per la quale Stax si cimenta in così tanti prodotti differenti: i suoi progetti<br />

erano così esclusivi e sofisticati da richiedere ulteriori prodotti specifici<br />

per poter funzionare al meglio: se dalle testine si è passati ai bracci, da<br />

questi prendono vita i pre, poi gli amplificatori, i CD player e DAC, perfino<br />

i diffusori. La quantità e qualità di progetti dovrebbe riferirsi a una<br />

grossa industria ma non è così: nei momenti di massimo splendore la<br />

Stax comprendeva 35 persone in massima parte dedicate al montaggio<br />

dei pezzi (forniti da piccole ditte nel territorio, su disegno Stax), mentre<br />

la progettazione era esclusivamente nelle mani del capostipite Naotake<br />

Hayashi e del figlio Takeshi Hayashi. Questa disparità di numero di<br />

progetti-forza lavoro/progettisti e l’alto costo di produzione giocherà<br />

purtroppo un ruolo negativo sull’evoluzione dell’azienda. Una delle poche<br />

branche dell’alta fedeltà non esplorata da Stax sarà quella del giradischi;<br />

la motivazione risiede nel fatto che in Giappone ci fosse già un imbattibile<br />

gigante, Micro Seiki, che oltre a produrre sofisticati giradischi forniva i<br />

suoi servigi e la sua competenza a diversi nomi famosi quali Kenwood/<br />

Trio, Luxman, Pioneer, etc. Le uniche case giapponesi che sviluppavano<br />

da sole progetti in questo campo erano Denon e Technics...<br />

A seguire descriveremo l’intervento e la filosofia della casa in merito ai<br />

preamplificatori mentre in una prossima puntata verranno analizzati<br />

gli altri prodotti Stax a completamento della storia di questo marchio<br />

veramente storico. Per farlo occorre necessariamente dividere questa<br />

Stax SRA-12S: la casa introduce l’alimentazione con voltaggio universalizzato e comincia<br />

a vendere oltre oceano.<br />

22 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


DALL’ELETTROSTATICO ALLA STAX: STORIA DI UNA AZIENDA<br />

tipologia in due categorie specifiche: i pre nati come amplificatori per<br />

cuffie ma con la possibilità di essere usati anche come pre per impianto<br />

completo e quelli nati come pre ma con la possibilità di ascolto in<br />

cuffia. Nella prima sezione si annoverano: SRA-4S (valvole); SRA-6S<br />

(valvole); SRA-7S (valvole); SRA-8S (valvole); SRA-3S (ibrido: valvole<br />

+ transistor); SRA-10S (stato solido); SRA-12S (100/240v.) stato solido,<br />

FET + Transistors, Pura classe A; SRA-14S (100/240v.) Pura classe A.<br />

Nella seconda sezione troviamo: CA-Z; CA-Y (MM); CA-Y (MM e MC);<br />

CA-X; CA-X Pro.<br />

Dalla prima sezione escluderei i primi sei che furono distribuiti solo<br />

in Giappone e forse in USA (avevano infatti il voltaggio solo per questi<br />

Paesi, cosa non rara ai tempi dove molte chicche sono rimaste ad appannaggio<br />

dei mercati interni o d’oltreoceano). Partendo invece dall’SRA-<br />

12S introdotto nel 1977, il voltaggio si universalizza, contribuendo alla<br />

divulgazione dei prodotti; attenzione, però, alle connessioni, in quanto<br />

il voltaggio viene regolato con un selettore presente all’interno dell’apparecchio!<br />

Su internet si trova una completissima review sul SRA-12S<br />

a nome Ken Rockwell che ne decanta le qualità: questo Pre lavora in<br />

pura classe A e scalda moltissimo, per cui è essenziale lasciare i fori di<br />

aerazione superiori e sottostanti liberi e di questo bisogna tener conto<br />

in una possibile collocazione. Per rimanere a casa nostra, sulla rivista<br />

“Stereoplay” (maggio 1978, <strong>n°</strong>55, a pagina 62) il 12S viene impiegato<br />

in una prova quasi tutta Stax, affiancando nientemeno che due mono<br />

amplificatori con risultati eccellenti per merito dei suoi transistor ad<br />

effetto di campo e l’accoppiamento in continua. D’altronde, come sempre<br />

accade negli apparecchi Stax, i componenti usati sono di prima qualità.<br />

I condensatori, ad esempio, in questo pre sono ELNA…<br />

Passando al SRA-14S (nella foto di apertura), introdotto nel 1985, notiamo<br />

un’accelerazione della qualità e del suono notevolissime. Questo pre<br />

per cuffie è anche un pre a tutti gli effetti con la possibilità di diventare un<br />

pre-phono inserendo differenti schede intercambiabili, gli equalizzatori.<br />

Le schede (o moduli) sono le seguenti: EMM-1 per testine MM, EMC-1<br />

per testine MC, ECC-1 per la testina Stax dedicata CPY, JB-1 modulo<br />

ingresso linea. Nel retro dell’SRA-14S ci sono in realtà solo due vani<br />

utilizzabili ma l’inserimento delle schede è facilissimo e quindi sostituire<br />

una all’altra non presenta alcun problema. Lo studio di questo pre ha<br />

origini nobili in quanto venne progettato da STAX in Giappone in collaborazione<br />

con la Germania Federale unendo le esperienze della Stax<br />

con le conoscenze dell’Institute of Broadcasting Technology di Monaco<br />

di Baviera. Ogni misura della distorsione annovera valori sempre con<br />

due zeri dopo la virgola. Oltre al sistema Super-Shunt (vedi box) questo<br />

pre utilizza anche il sistema Ground Reference Amplification che previene<br />

rumori indotti dalla sorgente di alimentazione e riduce al minimo<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Per chi volesse approfondire l’argomento e avere il parere di altri tecnici<br />

sui prodotti Stax consiglio la lettura dei seguenti vecchi numeri di <strong>SUONO</strong><br />

reperibili e acquistabili dal sito stesso della rivista nella sezione “LA RIVISTA”-<br />

ARCHIVIO:<br />

<strong>n°</strong> 66 12/1977 Amplificatore DA300<br />

<strong>n°</strong> 165 2/1987 Casse ESL.81<br />

<strong>n°</strong> 228 5/1992 Amplificatore DMA-X2<br />

<strong>n°</strong> 214 3/1991 Generale: DAC X1T, Pre SRA-14S, DMA-X2, Casse F81X<br />

<strong>n°</strong> 281 11/1996 Casse ELS-F81 (1)<br />

<strong>n°</strong> 282 12/1996 Casse ELS-F81 (2)<br />

Altri riferimenti: Boston Radio Society, Volume 8, #10, July 1980.<br />

DALL’ALTO:<br />

Stax CA-X (1978), due telai, con alimentazione separata: è il primo prodotto nel<br />

quale viene introdotto per la prima volta il sistema di alimentazione “Super-Shunt”.<br />

Stax CA-Y: simile al CA-x con alimentatore interno e due versioni possibili: una con<br />

e una senza il pre-pre per testine MC.<br />

Stax CA-Z (1981): tutto FET e accoppiato in corrente, piccolo ma geniale!<br />

valore ammissibile il tasso di controreazione. L’alimentatore costruito su<br />

specifiche Daimler Benz ha al suo interno un trasformatore che soltanto<br />

Tamura avrebbe potuto realizzare nello stesso modo! Questo Pre costava<br />

nel 1990, quando venne immesso sul mercato italiano, l’incredibile<br />

cifra di 7.700.000 lire (comprensivo degli equalizzatori per le diverse<br />

testine). Il prezzo includeva anche l’alimentatore separato. A completamento<br />

dell’SRA-14S la Stax aveva anche in catalogo l’equalizzatore<br />

PS-3, che apparve sul mercato l’anno seguente e condivideva con l’SRA<br />

la possibilità di inserire gli stessi moduli, ampliando così la versatilità<br />

dell’SRA (una dettagliata ed elogistica prova di questo prodotto si trova<br />

sul <strong>n°</strong>48/1993 della rivista “Stereo” che ha chiuso le pubblicazioni nel<br />

1998 ma che è ottenibile sporadicamente su ebay.it).<br />

Se l’SRA-14S è il più aggiornato pre per cuffia prodotto dalla Stax, una<br />

serie di altri preamplificatori (nati come pre ma utilizzabili “anche” come<br />

pre cuffia) coprono il periodo 1978/81, anche se le date nel caso dei prodotti<br />

Stax influiscono poco sui progetti se l’arco di tempo considerato è<br />

di pochi anni, perché ogni piano di lavoro veniva studiato al massimo<br />

delle sue potenzialità. Il primo è il “famoso” CA-X (1978), un due telai,<br />

dove in uno dei due cabinet alloggia il preamplificatore stesso mentre<br />

nell’altro trova posto l’alimentazione. Si tratta anche del prodotto nel<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 23


INSIDE<br />

SUPER-SHUNT<br />

In un circuito attivo di un prodotto audio i suoi transistor e circuiti integrati<br />

includono un “carico” che attira variabili quantità di corrente dall’alimentatore<br />

in risposta al segnale audio e per completare il circuito il carico di corrente<br />

scorre indietro attraverso la terra del circuito fino al neutrale dell’alimentatore.<br />

Teoricamente questo sistema funziona se non consideriamo che la terra<br />

porta sempre qualche circoscritta impedenza non-zero. Come risultato le<br />

correnti di terra varianti producono e quindi contengono voltaggi di segnale<br />

varianti. Per evitare che ciò avvenga la Stax aggiunse un regolatore “shunt”<br />

in parallelo al carico all’uscita dell’alimentatore, così da mantenere costante<br />

sia la corrente che il voltaggio. Lo Shunt funziona quindi come bilanciatore<br />

in quanto quando il carico richiede più corrente lo Shunt ne richiede meno<br />

mantenendo il totale costante. Come risultato la corrente passante nel circuito<br />

e nella terra è costante e i percorsi di terra non sono più sotto tensione<br />

con i voltaggi in rapporto al segnale. Grazie al costante drenaggio fornito si<br />

aggiunge un beneficio ulteriore. Il voltaggio dell’alimentatore non abbisogna<br />

di modulazione variando le richieste del segnale e quindi l’alimentazione si<br />

presenta perfettamente stabile e priva di rumori, distorsioni e interferenze che<br />

usualmente vengono create dalla modulazione dell’alimentazione. La Stax<br />

brevettò la sua invenzione e allo scadere del brevetto molti produttori hanno<br />

copiato il sistema; oggi è possibile comprare schede già pronte Super-Shunt<br />

Regulator anche su Amazon da inserire su progetti diversi.<br />

quale viene introdotto per la prima volta il sistema di alimentazione<br />

“Super-Shunt”: la Stax ha poi introdotto questa soluzione anche nel<br />

pre CA-Y, nel già citato SRA-14S e nei finali mono DA-50 e DA-100, poi<br />

seguiti dal DMA-X1 e DMA-X2. Nel 1979 la Stax migliorerà ulteriormente<br />

questo pre con la versione aggiornata CA-X Pro mentre nello stesso anno<br />

viene presentato il preamplificatore CA-Y che assomiglia molto al CA-X<br />

ma per ragioni di mercato e di prezzo ha l’alimentatore incorporato. Ne<br />

esistono due versioni, una con e una senza il pre-pre per testine MC. Una<br />

scelta non tanto dovuta alle intenzioni di produzione quanto ai desideri<br />

del consumatore, che poteva ordinare l’acquisto: ad alcuni clienti non<br />

interessava avere il modulo MC e quindi l’apparecchio veniva ordinato<br />

senza, ottenendo così un prezzo più basso! Esternamente le due versioni<br />

sono identiche e qualora doveste trovarne uno sul mercato, se non volete<br />

step-up esterni, sincerativi che sia con MC se vi serve. Questo per due<br />

buone ragioni: primo, oggi è praticamente impossibile trovare il pre-pre<br />

IHA-Y da inserire nel pre che ne è sprovvisto, secondo la sezione MC è<br />

stata studiata da Stax talmente bene da non far rimpiangere qualsivoglia<br />

trasformatore di step-up.<br />

Attualmente sul mercato dell’usato le differenze di prezzo tra il CA-X<br />

e il CA-Y, ammesso di riuscire a trovarli, sono enormi: per il primo si<br />

può arrivare addirittura a 4.000 $ (che è il prezzo vicino all’originale<br />

di quando venne introdotto) mentre il secondo si può trovare a 1.200<br />

/ 1.300 $. Quando vennero introdotti sia il CA-Y che il CA-X apparvero<br />

molto più avanti del loro tempo grazie a diversi fattori: il modulo MC<br />

può adattarsi anche a testine con impedenza bassissima (0,2 mV), la<br />

larghezza di banda è notevole (da 0,33Hz a 1,5Mhz), l’accoppiamento<br />

in corrente, la presenza del Super-Shunt. Lo studio di questi due preamplificatori<br />

era improntato a produrre un prodotto superiore a quelli<br />

a batteria, solitamente più silenziosi. La comparazione tra il CA-X e il<br />

CA-Y lascia perplessi in quanto quasi tutti i valori riferiti alla distorsione,<br />

Cross-talk, rapporto di reiezione del rumore in ingresso, rapporto SN<br />

(segnale/rumore), sono praticamente sovrapponibili. Eppure il CA-X è<br />

più ambito, anche perché esteticamente più bello, più completo e più<br />

grosso (il CA-X misura 436 x 179 x 347 mm e pesa 5,5 Kg mentre il CA-Y<br />

435 x 100 x 381 mm distribuiti in 7,7 Kg). Si può trovare un’ottima prova<br />

del CA-Y abbinato agli Stax DA-50 M e comparato a Krell, McIntosh,<br />

Mark Levinson, Marantz, Threshold, sulla rivista tedesca “Stereoplay”<br />

(<strong>n°</strong>5 maggio 1982, ovviamente in tedesco: Absolute Spitzenklasse).<br />

Ultimo apparecchio di questa disamina dei pre Stax è il piccolo CA-Z<br />

(1981) che non dispone di caratteristiche speciali tranne per il fatto di<br />

essere anche lui tutto FET e accoppiato in corrente; malgrado ciò, a causa<br />

della semplicità di costruzione e dei componenti usati, è preferibile per<br />

suono e dettaglio niente meno che al Krell KS1! O, perlomeno, questo è<br />

il risultato della comparazione descritta su internet in francese sul sito<br />

“LeForum Audio Vintage”. Il CA-Z aveva anch’esso la sezione phono per<br />

testine MM e per testine ad electret con entrata separata marcata COND<br />

PU, riferita ovviamente alla loro testina CPY con un suono, quando<br />

esattamente regolata, veramente imbattibile.<br />

In tutti questi preamplificatori che ormai superano i 40 anni di età,<br />

consiglierei di rimpiazzare i grossi condensatori elettrolitici che credo<br />

abbiano perso la maggior parte della loro capacità con aggiunta di una<br />

molto alta impedenza di HF (alta frequenza); i sostituti, naturalmente,<br />

devono avere le stesse caratteristiche. Per migliorare invece i contatti dei<br />

connettori RCA (non ci sono Canon) che in qualche caso si sono rivelati<br />

un po’ fragili, consiglierei di sostituirli, direttamente se si ha dimestichezza<br />

con il saldatore o da un tecnico specializzato, con Neutrik che si<br />

adattano perfettamente alle posizioni esistenti (se volete risparmiare sui<br />

pezzi e sulla mano d’opera potete sostituire solo quelli che usate). Null’altro<br />

va cambiato, pena la perdita del suono “Stax” così minuziosamente<br />

raggiunto in sede di progetto…<br />

24 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


SELECTOR<br />

di Nicola Candelli<br />

La redazione conosce bene il mio interesse verso i cavi e ogni qualvolta c’è da provarne qualcuno mi<br />

interpella e io con piacere colgo l’invito per effettuare prove di ascolto…<br />

Sono uno di quelli che credono<br />

nelle differenze e nei<br />

miglioramenti che i cavi<br />

sono capaci di apportare al nostro<br />

sistema e, sin dalla loro apparizione,<br />

intorno agli anni ’80, ho<br />

iniziato ad acquistarne e ad accumularne<br />

molti e di molte marche,<br />

che conservo tutt’oggi nonostante<br />

vendite e scambi. Cosa faccio<br />

di questa roba? Semplice, ogni<br />

qualvolta modifico l’assetto del<br />

CAVI<br />

Ricable Invictus e Dedalus<br />

SUL CAMPO<br />

La serie Dedalus<br />

CAVO<br />

RICABLE DEDALUS COAXIAL<br />

Prezzo: € 192,00<br />

Tipo: segnale digitale Conduttore:<br />

1,2 mm2 in Rame<br />

7N MARC con trefoli da 0,08<br />

mm Schermatura: Doppia-<br />

Schermatura: Rame OFC +<br />

Foglio in Alluminio/Magnesio<br />

Isolante: Tecno Polimero<br />

R-TEC Resistenza (mOhm): 75<br />

ohm Capacità (pF): 55 pF/<br />

mt. Note: Disponibile da 0,5, 1,<br />

2, 3, 5 metri. Possibilità di Lunghezza<br />

personalizzata.<br />

CAVO<br />

RICABLE DEDALUS POWER<br />

Prezzo: € 441,00<br />

Tipo: alimentazione Conduttore:<br />

6,40 mm2 in Rame 7N MARC<br />

con trefoli da 0,1 mm Schermatura:<br />

Doppia schermatura totale<br />

con sistema misto Rame/Alluminio/Mylar<br />

Isolante: Tecno Polimero<br />

R-TEC Capacità (pF): 120<br />

pF/mt. Caratteristiche: Connettori<br />

in puro Rame OFC con<br />

scocca Schermata Note: Doppia<br />

Schermatura 3 x 6,4 mm con<br />

connettore Schuko e IEC (VDE).<br />

Disponibile da 1,5, 2,5, 3,5<br />

metri. Possibilità di Lunghezza<br />

personalizzata.<br />

CAVO<br />

RICABLE DEDALUS SIGNAL<br />

Prezzo: € 303,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore:<br />

0,55 mm2 in Rame<br />

7N MARC con trefoli da 0,08<br />

mm Schermatura: Doppia<br />

schermatura: Treccia Rame OFC<br />

+ Mylar e Alluminio Isolante:<br />

Polimero a bassa costante<br />

dielettrica Capacità (pF): 27 pF/<br />

mt. Caratteristiche: Connettori<br />

RCA in puro Rame Note: Disponibile<br />

da 0,5, 1, 2, 3 metri. Possibilità<br />

di lunghezza personalizzata.<br />

Disponibile da 1,5, 2,5, 3,5<br />

metri. Possibilità di Lunghezza<br />

personalizzata.<br />

CAVO<br />

RICABLE DEDALUS SPEAKER<br />

Prezzo: € 483,00<br />

Tipo: potenza Conduttore: 6,4<br />

mm2 in Rame 7N MARC con<br />

trefoli da 0,1 mm Schermatura:<br />

Treccia in Rame OFC<br />

stagnato Isolante: Tecno Polimero<br />

R-TEC Capacità (pF): 50<br />

pF/mt. Caratteristiche: Noise<br />

Reduction Note: Disponibile<br />

da 2, 3, 4, 5 metri. Possibilità di<br />

lunghezza personalizzata.<br />

26 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST<br />

La serie Invictus<br />

CAVO<br />

RICABLE INVICTUS COAXIAL<br />

Prezzo: € 312,00<br />

Tipo: segnale digitale Conduttore:<br />

1,2 mm2 in Rame<br />

7N MARC con trefoli da 0,08<br />

mm Schermatura: Doppia<br />

Schermatura: Rame OFC + Polimero<br />

Termoplastico R-TEC Isolante:<br />

Tecno Polimero R-TEC Resistenza<br />

(mOhm): 75 Capacità<br />

(pF): 45 Caratteristiche: Noise<br />

Reduction Note: Disponibile da<br />

0,5, 1, 2, 3, 5 metri. Possibilità di<br />

lunghezza personalizzata.<br />

CAVO<br />

RICABLE INVICTUS POWER<br />

Prezzo: € 751,00<br />

Tipo: alimentazione Conduttore:<br />

8,40 mm2 in Rame 7N MARC<br />

con trefoli da 0,1 mm Schermatura:<br />

Tripla schermatura totale<br />

con sistema misto Rame/Alluminio/Mylar<br />

Isolante: Tecno Polimero<br />

R-TEC Capacità (pF): 90<br />

pF/mt. Caratteristiche: Connettori<br />

in puro Rame OFC con<br />

scocca Schermata Note: con<br />

connettore Schuko e IEC (VDE).<br />

Disponibile da 1,5, 2,5, 3,5<br />

metri. Possibilità di lunghezza<br />

personalizzata.<br />

CAVO<br />

RICABLE INVICTUS SIGNAL<br />

Prezzo: € 451,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore:<br />

0,57 mm2 in Rame<br />

7N MARC con trefoli da 0,08<br />

mm Schermatura: Doppia<br />

schermatura: Treccia Rame<br />

OFC + Alluminio/Mylar/Magnesio<br />

Isolante: Tecno Polimero<br />

R-TEC Capacità (pF): 23 pF/<br />

mt. Caratteristiche: Noise<br />

Reduction e connettori RCA in<br />

Rame OFC Note: Disponibile da<br />

0,5, 1, 2, 3 metri. Possibilità di<br />

lunghezza personalizzata.<br />

CAVO<br />

RICABLE INVICTUS SPEAKER<br />

Prezzo: € 973,00<br />

Tipo: potenza Conduttore: 7,10<br />

mm2 in Rame 7N MARC con<br />

trefoli da 0,08 mm Schermatura:<br />

Doppia Schermatura<br />

Rame/Alluminio/Magnesio<br />

Isolante: Tecno Polimero<br />

R-TEC Capacità (pF): 40 pF/<br />

mt. Caratteristiche: Noise Reduction<br />

Note: Disponibile da 2,<br />

3, 4, 5 metri. Possibilità di lunghezza<br />

personalizzata.<br />

mio impianto (avviene spesso),<br />

come si fa per gli abiti, vado alla<br />

ricerca tra il materiale disponibile<br />

del cavo più calzante al sistema.<br />

Sarà, ma io le differenze le noto, i<br />

cavi aiutano a modellare il suono<br />

in modo più o meno apprezzabile.<br />

Quelli che ho tra le mani adesso<br />

sono della Ricable, un’azienda<br />

italiana con sede a Novara<br />

che progetta e assembla tutta la<br />

produzione nel proprio stabilimento.<br />

Conoscevo questa azienda<br />

solo attraverso alcuni banner<br />

visti di sfuggita sul web in rete ma<br />

non mi ero mai avvicinato ai suoi<br />

prodotti, forse per via dei prezzi,<br />

molto più bassi di quelli proposti<br />

da altri famosi marchi o da qualche<br />

guru giapponese. Adesso mi<br />

ritrovo sulla scrivania tutta la<br />

serie Ricable denominata Dedalus,<br />

la via di mezzo tra la più<br />

economica Magnum e quella<br />

superiore Invictus composta da<br />

cavi di segnale, potenza, digitale<br />

e alimentazione. Si presentano<br />

ognuno in una confezione rigida<br />

di cartone con impresso il logo e il<br />

nome del prodotto, lontano dalle<br />

confezioni di alcuni cavi in mio<br />

possesso presentate in custodie di<br />

legno foderato di velluto o valigette<br />

in alluminio che sicuramente<br />

hanno contribuito a far lievitare<br />

il prezzo e non il suono. Quindi<br />

molto bene così. Ma è dopo aver<br />

toccato con mano questi cavi che<br />

mi sono trovato di fronte a un<br />

prodotto molto ben realizzato:<br />

una notevole flessibilità nonostante<br />

le dimensioni, una costruzione<br />

dei connettori ben al di sopra<br />

del prezzo richiesto, banane<br />

dei cavi di potenza dotate di un<br />

rinforzo centrale (vedi foto) che<br />

migliorano le capacità meccaniche<br />

e soprattutto impressionanti<br />

connettori IEC e Schuko del cavo<br />

di alimentazione con una scocca<br />

ricavata dal pieno, che mi hanno<br />

davvero colpito sia per il peso<br />

non indifferente che per la tenace<br />

presa. Non da meno le prese RCA<br />

la cui costruzione garantisce un<br />

ottimo contatto. Cavi dello stesso<br />

costo e anche superiore montano<br />

spesso connettori economici<br />

esteticamente appariscenti ma<br />

modesti nei risultati. Inseriti su<br />

di un ampli con i classici spinotti<br />

stampati, risultano poco efficaci<br />

nella presa; inseriti in apparecchi<br />

di classe che hanno connettori<br />

imbullonati e torniti con precisione,<br />

risultano al contrario forzati.<br />

Dopo tre o quattro scambi tra<br />

l’una e l’altra parte, l’adesione risulta<br />

quindi debole su entrambe<br />

le strutture. I Ricable, invece, si<br />

adeguano perfettamente assicurando<br />

sempre una presa efficace<br />

e, nonostante i ripetuti collegamenti,<br />

non ho notato alcun segno<br />

di cedimento. Interessante<br />

ancora la cura riposta nei punti<br />

di saldatura, dove il prodotto viene<br />

sigillato per evitare ossidazioni<br />

nel tempo.<br />

Inseriti in sequenza in sostituzione<br />

dei miei riferimenti, hanno subito<br />

dimostrato senza se e senza<br />

ma qualità musicali al di sopra<br />

delle mie aspettative, richiamando<br />

alla mente una vecchissima<br />

pubblicità che recitava “provare<br />

per credere”. Dopo averli ascol-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 27


SELECTOR<br />

tati, le loro prestazioni sono state<br />

così elevate che convengo con<br />

quanto pubblicizzato della casa<br />

costruttrice: un suono neutro e<br />

dettagliato molto equilibrato di<br />

grande piacevolezza, un palcoscenico<br />

credibile e soprattutto,<br />

aggiungo, fluidità ed assenza<br />

di fatica di ascolto. Dirò di più:<br />

dopo aver collegato il cavo di alimentazione<br />

tra presa al muro e il<br />

mio rigeneratore di corrente PS-<br />

Audio P15, ho avuto la sensazione<br />

che il cavo erogasse più corrente,<br />

come se il volume fosse aumentato,<br />

proponendo una struttura armonica<br />

più solida e convincente.<br />

A questo punto mi sono chiesto<br />

quali prestazioni riservano i cavi<br />

top di questa azienda che, nonostante<br />

l’incremento di prezzo,<br />

restano comunque al di sotto di<br />

diversi cavi in mio possesso: grazie<br />

alla cortesia del sig. Modenesi<br />

della Ricable mi sono ritrovato il<br />

set completo in men che non si<br />

dica! La serie al top della casa offre<br />

il massimo della costruzione<br />

sia per i connettori RCA che per<br />

quelli di potenza, che in questo<br />

caso sono a serrare. Ancora meglio<br />

le spine Schuko e IEC che,<br />

nonostante la maggiore dimensione<br />

dei cavi, conservano ancora<br />

una buona flessibilità. Per l’ascolto<br />

ho utilizzato la stessa procedura<br />

e i risultati confermano senza<br />

dubbio che ci troviamo di fronte<br />

a prodotti che competono con le<br />

migliori realizzazioni presenti sul<br />

mercato. La scelta è dettata solo<br />

dal gusto personale ma queste<br />

due proposte possono senza ombra<br />

di dubbio far parte di impianti<br />

top. Come mio costume, approfittando<br />

della disponibilità dei<br />

miei amici audiofili (loro fingono<br />

ma si prestano ben volentieri<br />

a queste prove di comparazione)<br />

possessori di impianti di classe<br />

ma diversi nelle configurazioni,<br />

effettuo le prove nei loro ambienti<br />

e quando il responso è unanime si<br />

è certi di trovarsi di fronte a prodotti<br />

sicuramente validi. E questi<br />

lo sono eccome, da inserire in<br />

qualsiasi impianto, ancor meglio<br />

su quelli di livello che, capaci di<br />

una migliore risoluzione, sono in<br />

grado di evidenziare al meglio le<br />

differenze tra le varie versioni. La<br />

serie Invictus ha una struttura più<br />

solida con una ricostruzione di un<br />

palcoscenico leggermente arretrato<br />

ma più ampio. La Dedalus,<br />

invece, si presenta con un suono<br />

leggermente più live e proiettato<br />

in avanti. E qui, davvero, entra<br />

in funzione il gusto soggettivo e<br />

tra i vari appassionati si è intavolata<br />

una discussione che non<br />

ha portato né vincitori né vinti. Di<br />

certo sono prodotti molto validi,<br />

degni di essere inseriti in impianti<br />

di alto livello; pur non avendo<br />

avuto la possibilità di provare<br />

la serie più economica, la “Magnum”,<br />

credo che anche questa<br />

possa dare risultati interessanti,<br />

lasciando all’acquirente la scelta<br />

in funzione di gusti, esigenze e<br />

soprattutto denaro da investire.<br />

Un plauso al cavo di alimentazione<br />

Invictus che ancor più del cavo<br />

Dedalus ha apportato miglioramenti<br />

significativi, a riprova che<br />

un’alimentazione accurata apporta<br />

benefici che non ti aspetti;<br />

come sempre affermo, la corrente<br />

è il carburante dei nostri impianti,<br />

più pulita è, migliore sarà il suo<br />

trasferimento e la resa finale. Brava<br />

Ricable, ha fatto centro e credo<br />

proprio che nel mio impianto<br />

qualche blasonato cavo d’oltreoceano<br />

dovrà cedere il posto ad<br />

alcuni prodotti offerti da questa<br />

bella azienda italiana.<br />

Distributore:<br />

Ricable - www.ricable.com<br />

28 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

PREAMPLIFICATORE<br />

Pass Laboratories XP-32<br />

Si scrive Olimpo, si definisce<br />

grazie a uno sparuto<br />

numero di attori (almeno<br />

quelli che meritano) e in<br />

prezzi da capogiro. Ma se<br />

il preamplificatore è il cuore<br />

della catena Hi-Fi, non è<br />

in fondo giusto dedicargli<br />

particolari attenzioni?<br />

Con l’XP-32 si conclude<br />

il terzo rinnovamento<br />

della gamma di preamplificatori<br />

della casa americana<br />

(l’XS fa storia a sé e torneremo<br />

sull’argomento), che prevede tre<br />

step per questo importante componente<br />

del sistema Hi-Fi e a cui<br />

Pass in particolare ha dedicato<br />

molta attenzione nell’ultimo<br />

decennio, anche per la ragione<br />

che mentre nell’amplificazione<br />

di potenza il ruolo preminente<br />

del marchio è acclarato da tempo<br />

immemore, nel segmento dei<br />

pre è mancato per lungo<br />

tempo un “kraken”.<br />

Problema<br />

spazzato<br />

via<br />

nel corso<br />

del nuovo<br />

millennio<br />

che ha visto la task<br />

force condotta da Nelson Pass e<br />

il suo fido Wayne Colburn sviluppare<br />

“il” riferimento XS nel<br />

2013 e declinare le conoscenze<br />

acquisite in una linea a 1, 2 e 3<br />

telai<br />

giunta<br />

alla sua<br />

quarta release<br />

per affinamenti progressivi.<br />

Per questa ragione<br />

non aspettatevi rivoluzioni<br />

copernicane rispetto al precedente<br />

XP-30, o all’antesignano<br />

X-0: sempre di un tre telai si<br />

parla, sebbene realizzato con la<br />

soluzione completamente dual<br />

mono (ingressi, volume e secondo<br />

stadio di alimentazione<br />

di ogni canale contenuti in un<br />

box a parte e una terza unità per<br />

il controllo e il primo stadio di<br />

alimentazione), per un totale di<br />

ben tre box distinti e separati!<br />

Soluzione per certi versi paradossale,<br />

perlomeno se ci si fa<br />

guidare nell’analisi da certi canoni<br />

acquisiti, visto che la soluzione<br />

a tre telai (e tre alimentazioni)<br />

nella scala gerarchica è<br />

comunque “minore” rispetto a<br />

quella a due (elettronica e alimentazioni<br />

separate) utilizzata<br />

nel top assoluto XS - il riscontro<br />

reale non manca però di ricordarci<br />

continuamente come tali<br />

canoni siano ormai antichi e<br />

usurati...<br />

In modo più prosaico ci viene<br />

da pensare che il problema di<br />

quanti telai utilizzare, almeno<br />

nel Pass-pensiero, sia ragione<br />

secondaria rispetto al fare bene<br />

Prezzo: € 23.640,00<br />

Dimensioni: 43,5 x 10,2 x 31,7 cm (lxaxp)<br />

Peso: 28,35 Kg<br />

Distributore: Audio Reference S.r.l.<br />

Via Giuseppe Abamonti, 4 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02 29404989 - Fax 02 29404311<br />

www.audioreference.it<br />

PREAMPLIFICATORE PASS LABORATORIES XP-32<br />

Ingressi: 6 ingressi RCA e XLR + 1 pass through Uscite: 2 RCA e<br />

XLR Risp. in freq. (Hz): 20 - 20.000 +/- 0.05 dB THD (%): < 0.001<br />

Guadagno (dB): 9,6 Impedenza uscita (Ohm): Output Impedance<br />

25 RCA, 50 XLR Note: In triplo telaio.<br />

30 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST<br />

I comandi relativi alla selezione degli ingressi, alla<br />

regolazione del volume e altre funzioni accessorie<br />

sono gestiti da un microcontrollore e inviati alle unità<br />

di amplificazione tramite un bus di comunicazione<br />

digitale che sfrutta il cordone ombelicale. La manopola<br />

del volume, quindi, agisce su un encoder che trasforma<br />

la rotazione in una serie di impulsi. L’eccellente<br />

realizzazione meccanica e la massa della manopola,<br />

tuttavia, restituiscono una sensazione molto<br />

“analogica” con un gusto di “altri” tempi, raramente<br />

percepibile in apparecchi con volume tradizionale.<br />

em veribus sit hicimus,<br />

sus, offictu rest<br />

reperferum saperum<br />

iur ress um eicita volor<br />

reium sitatem que<br />

con elland unt.Ferro<br />

magn ihilis a conectur,<br />

officient entis reperib<br />

usciatet eat.<br />

L’alimentazione è realizzata con tre stadi distinti, due ad alta corrente destinati alle due unità esterne<br />

e uno, invece, specifico per la sezione di controllo e gestione. I tre trasformatori toroidali sono realizzati<br />

dal marchio statunitense Avel e sostituiscono quelli utilizzati in precedenza della canadese Plitron.<br />

La tensione viene rettificata, livellata e filtrata con una batteria di condensatori da 10.000 uF ciascuno.<br />

Tensione che, una volta giunta nelle unità esterne, è ulteriormente filtrata e livellata, per annullare ogni<br />

disturbo e interferenza dovuta alla rete di distribuzione e al primo stadio di alimentazione.<br />

quel che si decide di fare: al tempo<br />

la spiegazione che venne data<br />

è che l’XS è pensato solo per utilizzi<br />

a due canali mentre la scelta<br />

di separare i canali mantenendo<br />

una terza unità di controllo<br />

avrebbe dovuto consentire di<br />

utilizzarne quanti se ne vuole!<br />

Elucubrazioni di lana caprina<br />

a parte, la terza versione del<br />

sistema di preamplificazione a<br />

tre telai, l’apparecchio in prova,<br />

presenta minimali cambiamenti<br />

rispetto al predecessore: i trasformatori<br />

toroidali sono differenti<br />

da quelli dell’XP-30,<br />

fattore del tutto marginale<br />

nell’ambito di una alimentazione<br />

comunque curata in modo<br />

maniacale prima e tutt’ora; il<br />

cavo di connessione tra i contenitori<br />

per i due canali e l’unità di<br />

controllo, invece, è stato decisamente<br />

migliorato esteticamente<br />

e funzionalmente sostituendo il<br />

connettore flat con uno della<br />

JAE adatto per impieghi più<br />

onerosi, ed è comunque più<br />

“guardabile” rispetto alla porta<br />

da stampante da computer utilizzata<br />

precedentemente, decisamente<br />

fuori target se pur funzionale!<br />

Confermata la scelta dei<br />

transistor NOS, inseriti in una<br />

circuitazione che di base rimane<br />

la stessa, magari con stadi e più<br />

cose al contorno. Dato che anche<br />

l’XS utilizza transistor NOS, verrebbe<br />

da chiedersi: ma quanti ne<br />

deve avere? Nella risposta, per<br />

cortesia, esprimere il quantitativo<br />

in una unità di misura... a<br />

container!<br />

Anche qui la riflessione e il<br />

conseguente dibattito potrebbe<br />

fare invidia alla diatriba sul<br />

sesso degli angeli mentre è più<br />

interessante sottolineare come<br />

concordemente con il predecessore<br />

sia presente la funzionalità<br />

dedicata al bi-amping<br />

con doppia uscita pre (due) con<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 31


SELECTOR<br />

Gli ingressi sono disponibili sia in formato XLR<br />

che Single ended che deriva da quello XLR con il<br />

polo negativo ponticellato fisicamente a massa.<br />

Le commutazioni avvengono tramite relè pilotati<br />

da un transistor di potenza. Le uscite preamplificate<br />

sono sdoppiate e il potenziometro analogico ALPS ad<br />

azionamento manuale agisce sul bilanciamento delle<br />

due uscite per il collegamento di due amplificatori con<br />

sensibilità differente in una configurazione per la bi<br />

amplificazione passiva.<br />

La regolazione del volume è affidata a un chip<br />

monolitico JRC MUSES 72320, un sistema<br />

basato su un partitore resistivo controllato<br />

digitalmente da un microprocessore esterno.<br />

È possibile in questo modo personalizzare<br />

i livelli, il controllo del balance e ogni altra<br />

funzione gestibile in remoto.<br />

Lo stadio di ingresso differenziale con<br />

correzione dell’errore, messo a punto e<br />

brevettato da Pass, e lo stadio di uscita<br />

utilizzano FET Toschiba K2013 e J313<br />

New Old Stock, adottati da Pass nelle più<br />

recenti produzioni. I dispositivi, non più<br />

in produzione, sono ancora disponibili sul<br />

mercato.<br />

una regolazione del livello indipendente<br />

per consentire l’utilizzo<br />

di amplificazioni anche<br />

differenti fra loro per tecnologia<br />

e per sensibilità. Colpisce in<br />

particolar modo la propensione<br />

di Pass per questo argomento,<br />

ancor di più se si pensa che ha<br />

dedicato il “falgship” o almeno il<br />

pre più “grosso” per questo scopo.<br />

Ma ancor di più per il fatto<br />

che il sistema è orientato alla<br />

biamplificazione passiva e non<br />

a cose più articolate e magari<br />

più “corrette” (leggasi: a certi<br />

prezzi e a certe vette, si potrebbe<br />

affrontare bianplificazione<br />

attiva e crossover elettronici;<br />

peraltro, un esemplare di questo<br />

tipo è presente nel catalogo<br />

Pass ma è destinato unicamente<br />

alla multiamplificazione del<br />

diffusore top della casa stessa.<br />

L’approccio di Pass, sempre<br />

pragmatico, ha probabilmente<br />

tenuto conto delle indicazioni<br />

del marketing che vogliono<br />

l’utente finale piuttosto restio<br />

32 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST PASS LABORATORIES XP-32<br />

allo stravolgimento dello status<br />

quo. Quindi niente multiamplificazione<br />

attiva, visto che la<br />

biamplificazione passiva porta<br />

comunque a risultati notevoli.<br />

Lascia invece perplessi, almeno<br />

in via teorica, la soluzione adottata<br />

per il volume, realizzato con<br />

un chip integrato, per giunta se<br />

i prodotti antecedenti utilizzavano<br />

un Dallas Semiconductors<br />

DS1802 (XP-10) o il JRC Muse<br />

(XP 32). In precedenza, la regolazione<br />

del livello era realizzata<br />

con un partitore resistivo a componenti<br />

discreti controllato da<br />

un microprocessore, un sistema<br />

complesso, sicuramente critico,<br />

ma che rendeva comunque il<br />

prodotto unico nel suo genere o<br />

almeno appartenente all’agone<br />

dei pochi che sceglievano l’impervia<br />

strada. A prescindere dal<br />

risultato, l’utilizzo di chip, per<br />

carità eccellente ma abbastanza<br />

comune e utilizzato da molti,<br />

toglie un po’ dell’appeal delle<br />

scelte “estreme” (come NOS e<br />

altre cose). Se è vero che con tassativa<br />

frequenza i nuovi prodotti<br />

vanno meglio dei precedenti,<br />

il fatto che siano stati trovati<br />

nuovi ed efficaci equilibri non<br />

cancella il tarlo del dubbio su<br />

come sarebbe andato il prodotto<br />

nuovo con i NOS e il volume a<br />

componenti discreti. Una commistione<br />

di nuove soluzioni ed<br />

elementi iconici a cui si aggiunge<br />

la scelta reiterata e radicata<br />

di Pass di non affrontare l’ambito<br />

digitale per cui l’XP-32 va<br />

in controcorrente con le scelte<br />

di molti altri giganti dell’hi-end<br />

che si sono “piegati” (a vederla<br />

come Pass) alla commistione.<br />

In compenso la versatilità, oltre<br />

a quel che si è detto, si estrinseca<br />

in una pletora di connessioni<br />

replicate anche nella versione<br />

XLR: cinque gli ingressi di linea,<br />

ed è presente anche un ingresso<br />

home cinema e un’uscita per un<br />

dispositivo di registrazione.<br />

Gli ingressi e le uscite sono disponibili sia nel formato XLR che RCA<br />

single ended. Gli ingressi XLR sono dotati di un jumper fornito dalla casa<br />

che connette il pin 3 (il polo negativo del segnale bilanciato) con il pin 1<br />

della massa del segnale per consentire il collegamento con un cavo RCA.<br />

Se invece si desidera utilizzare il cavo XLR il jumper deve essere rimosso.<br />

L’unita di alimentazione e controllo è collegata ai due moduli monofonici<br />

di commutazione e amplificazione del segnale tramite due cavi multipolari<br />

connessi attraverso attacchi multipolari con il corpo in metallo e innesto a<br />

vite a uso intensivo e ad alto isolamento.<br />

Doverose riflessioni, quelle<br />

espresse. Ma dove il dotto concionare<br />

si infrange è con lo choc<br />

che si prova appena collegato<br />

l’XP 32 all’impianto! Una volta<br />

posto l’apparecchio a fare quel<br />

che deve fare ci si rende conto<br />

che tutto assume un valore marginale<br />

rispetto alla sua funzione<br />

d’elezione: suonare. Non è facile<br />

entusiasmarsi per il suono di un<br />

preamplificatore, soprattutto se<br />

in relazione ai concorrenti della<br />

stessa fascia di prezzo e con lo<br />

scopo di stabilire se sia meglio<br />

l’uno o l’altro. Con l’ausilio della<br />

vasta documentazione a corredo<br />

delle prove effettuate con<br />

modelli della stessa casa e non,<br />

segnatamente l’Audio Research<br />

Reference 6SE, visto nascere e<br />

ascoltato a lungo presso l’azienda<br />

stessa e nella nostra redazione<br />

(non dello stesso prezzo ma<br />

per stessa ammissione della casa<br />

produttrice in grado di insediare<br />

per qualità il modello top di<br />

gamma), abbiamo tentato di<br />

parametrare giudizi e posizionamento<br />

dell’XP 32.<br />

Non stupirà premettere che si<br />

tratti di un apparecchio in grado<br />

di offrire complessivamente una<br />

rappresentazione sonora di una<br />

qualità difficilmente<br />

riscontrabile altrove<br />

ma vanno sottolineate<br />

alcune doti che<br />

prevalgono facendosi<br />

apprezzare in<br />

modo molto evidente.<br />

Il livello di dettaglio<br />

e di dinamica<br />

offerto, ad esempio,<br />

sono sbalorditivi e<br />

accompagnati da una<br />

silenziosità eccezionale<br />

che consente di<br />

apprezzare i silenzi<br />

ma anche l’articolazione<br />

di ogni strumento<br />

e delle voci, di<br />

qualunque tipo siano.<br />

La riproposizione<br />

della scena sonora è talmente<br />

credibile da non far invidiare,<br />

con riferimento specifico a questo<br />

parametro, alcun valvolare<br />

o altro concorrente tra quelli da<br />

noi conosciuti. C’è poi un altro<br />

aspetto che non è certamente<br />

da meno e che in via del tutto<br />

teorica lascia spazio all’interpretazione:<br />

l’abbinamento con i<br />

partner e la suscettibilità ai cavi<br />

e alle connessioni! Ebbene, l’XP<br />

32 non è “immune” al cable rolling<br />

e alle caratteristiche degli<br />

apparecchi a esso collegati ma<br />

gli effetti, oltre a essere molto<br />

meno evidenti che in altri casi,<br />

non lasciano mai pensare che<br />

una soluzione suonerà meglio<br />

di un’altra ma “differentemente<br />

bene”! Si tratta di una condizione<br />

curiosa ma, ad esempio,<br />

si apprezza con evidenza un<br />

cablaggio di segnale Kimber,<br />

nel senso che il suono “caratteristico”<br />

di Kimber è percepibile<br />

ma non prevale né fa sì che altre<br />

soluzioni appaiano meno apprezzabili.<br />

Si tratta della magica<br />

concomitanza in cui le varianti e<br />

le piccole sfumature diventano<br />

sempre apprezzabili e mai un<br />

“abbinamento infelice”. In altre<br />

parole, l’XP 32 non ha problemi<br />

di interfacciamento, fa suonare<br />

tutto bene e in modo esemplare<br />

ma evidenzia anche alcune caratteristiche<br />

salienti di partner<br />

di eccellenza!<br />

Non che si possa definire il suono<br />

valvolare: molto di più. Lo<br />

straordinario mélange tra velocità,<br />

precisione, calore e partecipazione<br />

della rappresentazione<br />

(che fa posizionale l’apparecchio<br />

dalle parti delle terre rosse e a<br />

tinte calde dell’ipotetica tavolozza<br />

sonora) è qualcosa di nuovo,<br />

di elevato, olimpico, tanto da<br />

far supporre che per l’XS possa<br />

anche essere arrivata l’ora<br />

della pensione (tra l’altro è in<br />

campo da un bel po’): è nato un<br />

imperatore!<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 33


SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

Il dito<br />

e la luna<br />

a cura della redazione<br />

Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito… Come certo saprete, <strong>SUONO</strong> fatica un po’ ad<br />

aderire a certi acritici peana del fenomeno del momento, non tanto per il gusto di interpretare il ruolo<br />

dei guastafeste quanto per il desiderio di mantenere alto il livello critico del suo concionare.<br />

Così è anche in questo vero e proprio revival dell’analogico che<br />

avviene nel momento di massima radicalizzazione delle modalità<br />

più in auge di ascoltare la musica: sul lato immateriale<br />

lo streaming, che batte a mani basse il download; su quello materico,<br />

appunto, il progressivo distacco dei trend, tra un CD in caduta libera e il<br />

vinile in progressiva crescita. Ma fino a quando? E fino a dove?<br />

I contributi di questo speciale, il sesto della nostra storia, prova a fornirvi<br />

ulteriori elementi per valutare il futuro e come affrontarlo: si parla di<br />

hardware, naturalmente, ma anche di software che mai come nel caso<br />

del vinile vivono simbioticamente questo “ritorno” e un’interpretazione<br />

non sempre univoca del concetto di qualità. Si parla delle nubi che si<br />

addensano all’orizzonte e delle speranze che, forse, diventeranno realtà,<br />

perché la parabola del vinile è ben strana e unica nella storia e nello sviluppo<br />

delle tecnologie, quali esse siano. Un case study che probabilmente<br />

un giorno verrà esaminato nei suoi più piccoli risvolti alla ricerca delle<br />

ragioni che hanno riportato in auge un progetto più che centenario...<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 35


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Vittorio Pio<br />

Il predestinato<br />

Chiunque abbia avuto a che fare con il vinile ha<br />

prima o poi incrociato il suo cammino con quello<br />

di Giulio Cesare Ricci, immaginifico fondatore<br />

dell’etichetta discografica Fonè alla strabiliante<br />

età di ventidue anni.<br />

Nel trentacinquennale da questa ricorrenza si sono succedute<br />

varie celebrazioni per approfondire l’archeologia<br />

culturale che sta dietro al suono eminentemente valvolare<br />

e analogico di “Mastro” vinile, così come lo ha ribattezzato Renzo<br />

Arbore. Un lavoro certosino che guarda al futuro con fiducia. L’occasione<br />

giusta per scambiare due chiacchiere, poi rapidamente dilatatesi,<br />

con un personaggio davvero singolare: uno che non le manda<br />

certo a dire, forte della sua passione e del suo inscalfibile mestiere.<br />

Solitamente i pargoli fantasticano di giochi ed eroi, è noto<br />

invece il suo istinto precoce nei confronti della tecnologia:<br />

si ricorda come ha iniziato a fantasticare di alta fedeltà<br />

sin da bimbo?<br />

L’alta fedeltà ha rappresentato per me un “giocattolo” molto speciale<br />

fin da quando ero piccino. Ricordo che all’età di dieci anni,<br />

ogni qualvolta andavo a trovare il fratello di mia mamma, lo zio<br />

Mario, passavo molto tempo con lui ad ascoltare musica. Aveva un<br />

impianto Hi-Fi molto buono e tantissima musica classica che ho<br />

amato fin da subito. Ho cominciato subito a desiderare un impianto<br />

tutto mio e convinsi i miei genitori ad acquistarmelo dicendo<br />

loro che sarebbe stato l’impianto “definitivo”... una grande bugia.<br />

Infatti nel giro di qualche anno finii per sostituirlo ben più di una<br />

volta. E alla canonica domanda di cosa volessi fare da grande rispondevo:<br />

“i Vinili”. La mia curiosità e il mio interesse erano sia<br />

per gli aspetti tecnici relativi alla registrazione e alla stampa del<br />

supporto che, ovviamente, per la musica. All’inizio era soprattutto<br />

la classica ad avermi conquistato: ricordo di avere letteralmente<br />

consumato la registrazione dei Concerti per Violino e Orchestra<br />

di Paganini eseguiti da Salvatore Accardo, le Sinfonie di Dmitry<br />

Shostakovich, la musica da camera di Tchaikovsky, il Barbiere<br />

di Siviglia diretto da Claudio Abbado e tanto tanto Bach.<br />

Desideravo però ascoltare la musica dal “vero” e quindi volevo andare<br />

ai concerti per vivere l’emozione del live. L’Alta Fedeltà mi dava<br />

la possibilità di rivivere quel fremito nel salotto di casa.<br />

Quindi ci tolga questa curiosità: qual è stato il suo primo<br />

impianto e invece di cosa è composta la sua invidiata<br />

catena oggi?<br />

Più che uno solo me ne vengono subito in mente diversi. In effetti,<br />

però, potrei definire primo impianto quello che sostituì la fonovaligia<br />

della Philips. Si trattava di un amplificatore Hirtel, cassa<br />

ESB, giradischi Thorens, registratore a bobine sempre Philips. Ma<br />

da lì a poco convinsi i miei genitori a cambiarlo con un Harman<br />

Kardon citation eleven e finale twelve, casse AR 3A Improved, registratore<br />

a cassetta Harman Kardon HK1000, il giradischi rimase<br />

il Thorens. Dopo questo impianto ne sono susseguiti naturalmente<br />

molti altri ma per una ragione molto semplice: ogni impianto ha<br />

le sue caratteristiche sonore perché la “verità” è solo dal vivo. Ogni<br />

impianto mette in risalto alcuni aspetti della registrazione ed ecco<br />

perché nel mio caso, così come per tanti altri appassionati, ci sono<br />

36 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


INTERVISTA GIULIO CESARE RICCI<br />

stati molti cambiamenti. Tutto questo per cercare di avvicinarci<br />

il più possibile all’evento live. Questa evoluzione dell’impianto di<br />

ascolto è continuata da quando ho creato Fonè, ormai 37 anni fa.<br />

In tutti gli anni di Fonè il mio atteggiamento è sempre stato quello<br />

di cercare di trovare nell’impianto di ascolto il risultato più vero,<br />

più naturale. L’impianto che oggi utilizzo è lo stesso già da molti<br />

anni e aver raggiunto questo obiettivo mi soddisfa molto. Ricordo,<br />

per esempio, che nel periodo dal 1998 al 2006 – anni che mi hanno<br />

visto collaborare intensamente con il Centro Ricerche Philips<br />

di Eindhoven, Olanda, per la nascita e per lo sviluppo del Super<br />

AudioCD – tantissime volte i colleghi ingegneri della Philips hanno<br />

scelto di venire ad ascoltare delle loro incisioni nel mio sistema di<br />

ascolto in Toscana, e questa cosa naturalmente mi ha fatto molto<br />

piacere. Questo sistema di ascolto che corrisponde “all’era Fonè” è<br />

valvolare e ad alta efficienza. Per etica non ho mai voluto nominare<br />

marchi e modelli dei miei apparecchi per non fare pubblicità. Quello<br />

che vorrei sottolineare è che tutti gli artisti che collaborano con<br />

Fonè dopo aver ascoltato i loro album sul mio impianto di ascolto<br />

rimangono “fulminati”. Vorrei che fosse chiaro che in questi 37<br />

anni di Fonè gli investimenti che ho fatto per migliorare l’impianto<br />

di ascolto sono legati agli aspetti produttivi del Super Audio CD,<br />

Vinile e musica liquida.<br />

Quali sono, quindi, i parametri fondamentali del suono<br />

Fonè e come ha concepito la sua estetica?<br />

La mia idea è sempre stata quella di cercare di far rivivere negli<br />

impianti di riproduzione la qualità e l’emozione propria della<br />

musica dal vero. La musica dal vero è la “verità”, l’Alta Fedeltà<br />

è di conseguenza una “finestra di verità”. Questa finestra deve<br />

“restituire” il più possibile i parametri più importanti della verità,<br />

che per me sono rappresentati dalla timbrica, il colore del suono,<br />

l’altezza, la profondità e la larghezza del campo sonoro, l’acustica<br />

del luogo che ho scelto per la registrazione, “l’aria” che sta intorno<br />

ai suoni.<br />

Da subito un elemento per me fondamentale è stato la scelta dei<br />

luoghi dove registrare, mai in uno studio di registrazione propriamente<br />

detto ma sempre nei luoghi con un’acustica vera e naturale.<br />

I luoghi dove normalmente la musica viene eseguita, luoghi dove<br />

abitualmente il pubblico va a sentire i concerti, e quindi la mia scelta<br />

è stata e continua ed essere: piccoli e grandi teatri storici, piccoli e<br />

grandi auditorium, piccole e grandi chiese storiche, salotti di musica,<br />

palazzi storici, cantine di vecchie dimore per le registrazioni<br />

jazz, castelli.<br />

Per catturare il suono ho utilizzato tecniche microfoniche “minimali”,<br />

solo due microfoni accoppiati. Questo per cercare di rendere al<br />

meglio, in perfetto equilibrio, il suono diretto della musica con il<br />

suono riflesso dell’ambiente acustico dove la musica viene eseguita.<br />

Una coppia, due coppie al massimo tre coppie di microfoni; da<br />

sempre gli antichi microfoni a valvole tedeschi, i leggendari Neumann<br />

U47, U48 e M49. Nessuna manipolazione del suono, mai<br />

usati equalizzatori né sistemi di espansione e compressione, tutta<br />

la catena di registrazione è allo stato dell’arte.<br />

Il suono che ottengo per ogni produzione va in due sistemi di registrazione<br />

separati: uno in dominio analogico e uno in dominio digitale.<br />

Il sistema analogico a nastro è composto da registratori Ampex<br />

ATR102 (Electronic Tube Ampex Model 351 - 1965) 2 tracks, 1/2<br />

inch 30ips nella modifica operata da David Manley. Il sistema digitale<br />

è formato da workstation Signoricci, che utilizzano il programma<br />

Pyramix. I convertitori sono i dCs A/D e D/A ad altissima risoluzione<br />

DSD. La mia idea è sempre stata quella di mettere l’ascoltatore in<br />

un punto di ascolto bene in alto ad una certa distanza dai musicisti<br />

dove i suoni diretti sono in perfetto equilibrio con i suoni riflessi.<br />

Per fare questo ho da sempre utilizzato tecniche bi-microfoniche<br />

sia per piccoli gruppi sia per opere liriche e grandi orchestre.<br />

Sia sempre santo il vinile per il suo fascino e calore, troppo<br />

spesso però capita di sentire anche degli errori marchiani<br />

in fase di riproduzione... come si arriva a chiudere una<br />

incisione analogica perfetta?<br />

Registrare in analogico e trasferire il master analogico in sequenza<br />

su una lacca, quindi uno stamper e poi sul disco finale, è molto<br />

molto difficile se rapportato ai tempi in cui viviamo. I nostri<br />

nonni e i nostri padri che hanno inventato questo meraviglioso<br />

sistema lo hanno affrontato da sempre con un rigore tecnico estremo,<br />

in più hanno aggiunto tanto amore per quello che facevano.<br />

Di questi tempi un atteggiamento del genere è molto raro. Personalmente<br />

ho dedicato tutta la vita a questo aspetto: ho visitato aziende<br />

impegnate nell’analogico sia in Germania che Inghilterra e nel tempo<br />

mi sono confrontato con tanti maestri dell’analogico e professionisti<br />

nella lavorazione del Vinile. Ho cercato in tutti questi anni di<br />

seguire la loro metodologia e i loro consigli. Oltre a questo, però, è<br />

fondamentale avere i macchinari originali analogici perfettamente<br />

revisionati e funzionanti e soprattutto bisogna saperci “andare”.<br />

Quali sono i passaggi fondamentali che racchiudono il suo<br />

esclusivo metodo fonosofico?<br />

Il mio metodo è quello che di fatto veniva utilizzato negli anni ’60 e<br />

prima metà degli anni ’70, un periodo che considero un riferimento<br />

assoluto per il dominio analogico. In sintesi per fare un Vinile di<br />

qualità bisogna partire rigorosamente dal master analogico, il mio<br />

standard è 30ips 2 tracks 1/2 inch. Il master analogico deve essere<br />

trasferito su una lacca di cera. Il mio riferimento da tantissimi anni è<br />

la cutting machine che David Manley mi ha lasciato: un sistema che<br />

David aveva creato mettendo insieme le migliori parti della cutting<br />

machine Neumann e della cutting machine Scully. La lacca dopo<br />

essere stata tagliata deve subire un bagno galvanico, che considero<br />

una fase molto importante. Con la prima galvanica ottenuta che<br />

è un negativo, stampo circa 600 copie; dopo un attento controllo<br />

(planarità, ricerca dei difetti visivi come righi, macchie, etc.., test di<br />

ascolto a campione) ne seleziono giusto 496 che metto a disposizione<br />

del pubblico di tutto il mondo. Stampare una quantità superiore non<br />

garantirebbe la medesima qualità tra una copia e l’altra.<br />

Tecnicamente i solchi è meglio che siamo larghi o profondi?<br />

Sulle produzioni viniliche da me curate non transigo: i solchi devono<br />

essere il più possibile larghi e profondi, ecco perché ogni lato dei<br />

miei dischi deve durare al massimo 21 minuti. Se la durata del lato<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 37


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

fosse maggiore automaticamente per fare entrare la musica nel lato<br />

saremo costretti a diminuire l’ampiezza dei solchi. Questo per me<br />

non vale, avere i solchi larghi e profondi significa restituire nel disco<br />

tutta la dinamica e la qualità della registrazione originale. Questa è<br />

una caratteristica fondamentale dei miei vinili.<br />

Possono incidere in misura maggiore rispetto alla grammatura?<br />

Colgo l’occasione per fare chiarezza su questo argomento. Di questi<br />

tempi chi produce i Vinili si sforza a farli di 180 grammi. Questa<br />

grammatura è inutile se i solchi sono sottili e poco profondi, mentre<br />

invece ha un senso se i solchi sono larghi e profondi. Se i tempi di<br />

rilascio sono più lenti, la pressa riesce ad imprimere al meglio i<br />

solchi del vinile.<br />

Qual è l’odierno stato di salute dell’Alta Fedeltà?<br />

Personalmente sono soddisfatto, forte dei miei 60 anni, di aver<br />

vissuto 50 anni di Alta Fedeltà. È stato un percorso straordinario,<br />

ho ascoltato centinaia e centinaia di impianti piccoli, medi e grandi,<br />

in Italia e in tutto il mondo. Ho conosciuto tantissimi progettisti che<br />

ricordo con grande entusiasmo perché ognuno di loro oltre alle capacità<br />

tecniche amava e ama come me la musica. Oggi l’Alta Fedeltà<br />

vive una strana stagione, mancano impianti piccoli e medi di alta<br />

qualità a un prezzo abbordabile come invece esistevano negli anni<br />

’70 – ’80 e primi anni ’90. L’Alta Fedeltà attualmente è concentrata<br />

su impianti “grandi” e costosi rivolgendosi così solo a una parte<br />

del pubblico, ma oggi più che mai il pubblico che ama la musica<br />

di qualità è numeroso e quindi sarebbe necessaria una proposta di<br />

qualità più popolare.<br />

C’è una tendenza che oppone al dilagante concetto degli<br />

streamer digitali il rilancio del registratore a bobine... lei,<br />

invece, cosa ne pensa?<br />

La mia idea è sempre stata quella di diffondere il repertorio musicale<br />

Fonè in tutti i supporti possibili e immaginabili sia analogici che digitali.<br />

Dare quindi al pubblico tante possibilità per poter ascoltare la<br />

musica Fonè. Negli anni ho realizzato il Vinile (dal 1983 ad oggi non<br />

lo ho mai abbandonato), la musicassetta analogica, il CD, il Super<br />

Audio CD, i file digitali sia a risoluzione CD che in alta risoluzione sia<br />

PCM che DSD e recentemente anche in Original Analog Master Tape.<br />

Tutto questo per dare al pubblico la più ampia possibilità di scelta di<br />

come ascoltare la musica Fonè. Ogni soluzione, sia analogica che digitale,<br />

mi vede impegnato al massimo per ottenere il risultato migliore.<br />

offrire al pubblico di tutto il mondo questo formato. La potenzialità<br />

dell’analogico e del digitale per quanto riguarda “casa Fonè”<br />

è arrivata sia in un dominio che nell’altro al 95%. Ho lasciato un<br />

margine del 5% nell’uno e nell’altro perché il mio atteggiamento è<br />

sempre di continua ricerca.<br />

Ha un riferimento nella concorrenza, ovvero delle case o<br />

produttori di cui ammira il lavoro?<br />

Certamente, stampe originali Decca, Philips, Blue Note, Archive,<br />

Reference Recording, Sheffield, Chesky.<br />

Cosa sta ascoltando in questo periodo?<br />

Un po’ meno classica, più jazz e del buon pop.<br />

A proposito di jazz, mette più volentieri su un disco Blue<br />

Note oppure un incisione Ecm?<br />

Assolutamente un Blue Note.<br />

Mi ha molto incuriosito la presenza nel suo catalogo di artisti<br />

come Vasco Rossi o Paolo Conte. Come ha proceduto a<br />

questa scelta con dei master che non erano firmati da lei e<br />

che feedback ha avuto successivamente dagli artisti stessi?<br />

Tutto è iniziato 12 anni fa, quando ho deciso di mettere a disposizione<br />

la mia esperienza e tutto il mio bagaglio tecnologico, relativamente<br />

al dominio analogico, a degli artisti italiani che non avevano realizzato<br />

con me alcuni dei loro album. La mia idea era di presentare i loro<br />

lavori in Vinile con la massima qualità perché molto spesso questi<br />

album erano stati realizzati in Vinile con qualità “normale”. Il primo<br />

con il quale ho voluto concretizzare quest’idea è stato Renzo Arbore.<br />

Una partenza molto eccitante perché Renzo Arbore è “l’amante”<br />

numero uno del Vinile oltre a essere un grandissimo artista e una<br />

persona straordinaria. Dopo gli album che ho realizzato con lui, oltre<br />

a Vasco Rossi e a Paolo Conte, è stata la volta di Ornella Vanoni,<br />

Stefano Bollani, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Dolcenera, Pino<br />

Daniele… Dopo aver preso accordi con le case che detenevano i di-<br />

Si dice che lei non sia un oltranzista dell’analogico a discapito<br />

del digitale… A suo avviso le potenzialità di entrambi<br />

i formati, sono state pienamente espresse nel 2020?<br />

Una volta per tutte vorrei chiarire che io sono nato analogico e a<br />

valvole, non per niente Renzo Arbore mi chiama Mastro Vinile.<br />

L’impegno nel dominio analogico è stato totale ma lo è stato altrettanto<br />

nel digitale. Ricordo che per 6/7 anni ho collaborato con il<br />

dipartimento del Centro Ricerche Philips di Heindhoven dedicato<br />

al Super Audio CD. La Philips mi ha considerato da subito il “padre<br />

italiano” del Super Audio CD tant’è vero che continuo ancora a<br />

38 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


INTERVISTA GIULIO CESARE RICCI<br />

ritti di questi artisti, ho iniziato a lavorare con il Master originale da<br />

loro fornito processandolo con i miei sistemi analogici e valvolari. Ne<br />

ho realizzato un master finale con il mio standard, quello nominato<br />

in precedenza, che è 30ips 1/2inch 2 tracks. Tutte le lavorazioni<br />

successive sono state realizzate come realizzo d’abitudine i miei<br />

Vinili. Il pubblico ha apprezzato moltissimo il lavoro fatto e anche gli<br />

artisti. Di alcuni di loro come Petra Magoni e Renzo Arbore ricordo<br />

con grande emozione gli ascolti che abbiamo fatto insieme dei test<br />

pressing e della stampa finale dei loro album.<br />

A quali progetti/nuove incisioni sta lavorando adesso?<br />

Molte saranno le novità Fonè sia in Super Audio CD che Vinile<br />

Limited Edition 496 copies che usciranno nel 2020. Attualmente<br />

sto realizzando un ciclo di nuove incisioni con Salvatore Accardo<br />

la cui collaborazione professionale e l’amicizia durano da quasi 30<br />

anni. Le primissime uscite sono due album nel formato Super Audio<br />

CD: il primo Claude Debussy - Maurice Ravel / Music for Violin and<br />

Piano (Salvatore Accardo Violino, Laura Manzini Piano) e il secondo<br />

Pablo De Sarasate / Spanish Dances for Violin and Piano, con gli<br />

stessi interpreti cui si aggiunge Laura Gorna al Violino. Sempre di<br />

Accardo a brevissimo uscirà l’Integrale delle Sonate per Violino e<br />

Pianoforte di Ludwig van Beethoven in occasione dell’anniversario<br />

beethoveniano.<br />

Un altro progetto molto importante che arricchirà le nuove produzioni<br />

del 2020 Fonè è dedicato al pianoforte e a una giovane e brillantissima<br />

pianista il cui nome è Gile Bae, che debutterà nel catalogo<br />

Fonè con un primo album che presenta di Johann Sebastian Bach le<br />

Variazioni Goldberg. Un secondo album che uscirà nell’autunno del<br />

2020 una promenade pianistica da Bach a Prokofiev. Questi due<br />

album usciranno sia nella versione Super Audio CD che in Vinile da<br />

master “rigorosamente” analogico. Le interpretazioni e il suono di<br />

questi due album saranno un riferimento per tutti gli appassionati<br />

della grande musica.<br />

Per finire, il Progetto Fonè Music Festival Piaggio in Super Audio<br />

CD e Vinile: saranno in tutto cinque album che fanno parte delle<br />

incisioni live che ho realizzato in occasione del festival tenutosi la<br />

scorsa primavera presso l’Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera.<br />

Festival che ho organizzato come gran finale dei festeggiamenti<br />

del 35° anniversario Fonè. Come avviene in tutte le mie<br />

produzioni ogni album ha un doppio master, uno analogico e uno<br />

digitale. La particolarità dei cinque album vinilici del progetto Fonè<br />

Music Festival Piaggio è che li ho stampati in America, pressaggio<br />

di altissima qualità.<br />

Quale ritiene sia stata la più grande soddisfazione<br />

personale della sua carriera e qual è invece la sua prossima,<br />

grande sfida?<br />

Di soddisfazioni in quasi 40 anni di attività ne ho avute moltissime<br />

ma la più grande è quella che ogni volta mi dà il pubblico degli<br />

appassionati durante le tante occasioni di incontro e con le tante<br />

email che ricevo. Vorrei ricordarne qualcuna: la nomina da parte<br />

del Capo dello Stato, il Presidente Mattarella, di Cavaliere al Merito<br />

della Repubblica per il mio impegno profuso nella diffusione della<br />

cultura musicale italiana nel mondo. Un’ultimissima soddisfazione<br />

è stata quando la casa editrice Bordeaux mi ha proposto la pubblicazione<br />

di un libro su di me a cura di Pino Salerno, La Fonosofia<br />

del Signoricci; non avrei mai pensato che un ragazzo nato a Livorno<br />

con la voglia di fare dischi meritasse un libro! Il prossimo impegno<br />

sarà cercare di fare incontrare i giovani e la musica di qualità, perché<br />

ritengo non sia giusto che i ragazzi di oggi ascoltino la musica<br />

in mp3 e con modesti auricolari. Lavorerò a livello nazionale per<br />

favorire la diffusione dell’ascolto musicale di qualità nelle scuole.<br />

Per concludere, c’è qualche sassolino che vuole togliersi<br />

dalle tasche?<br />

Sono molto amareggiato che l’Italia, protagonista nella storia della<br />

musica di tutti i tempi, non abbia dato un valido contributo alla<br />

cultura del bel suono. I suoni che sono passati e che passeranno alla<br />

storia sono quelli inglesi, americani e tedeschi... il suono italiano<br />

in classifica occupa una posizione molto marginale e questo mi fa<br />

tristezza. Nulla è casuale, l’Università italiana non ha favorito la cultura<br />

del suono come invece hanno fatto le facoltà di ingegneria degli<br />

altri Paesi. Quello che viene fatto oggi nelle Università su questo<br />

argomento è di un livello “normale” e quindi poco competitivo in una<br />

logica globale. Se parlo della mia esperienza personale, solo per una<br />

volta alcuni anni fa sono stato coinvolto a tenere delle masterclass di<br />

Sound Engineer e Tonmeister a Ferrara Musica nel periodo durante<br />

il quale il Maestro Claudio Abbado era coinvolto. Alcune Università<br />

Italiane hanno cercato di coinvolgermi in momenti didattici ma poi<br />

alla fine sono rimaste solo parole. Recentemente sono stato invece<br />

visitato da una delegazione del Governo cinese con il preciso intento<br />

di coinvolgermi a tenere delle masterclass presso il Conservatorio<br />

e la facoltà di ingegneria di Pechino. Il mio coinvolgimento doveva<br />

iniziare proprio in questo periodo ma a causa del famigerato coronavirus<br />

tutto è stato bloccato. Mi ha fatto riflettere che il governo<br />

cinese abbia dato importanza all’argomento “cultura del suono” e<br />

il loro interessamento mi ha confermato quanto questo argomento<br />

sia importante per la crescita di un musicista e di un tecnico.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 39


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Paolo Corciulo<br />

Amarcord<br />

In genere, parlando di “era d’oro dell’“Hi-Fi”, si fa riferimento agli anni precedenti i Sessanta ma in Italia<br />

c’è stato un periodo altrettanto prolifico per il settore molto più tardi. E di questo sono stato testimone…<br />

Ho cominciato a scrivere di Hi-Fi nella seconda metà degli anni<br />

’70, in un periodo a suo modo altrettanto prolifico di quello<br />

definito l’era d’oro dell’Hi-Fi, seppur con alcune avvisaglie<br />

della crisi che sarebbe seguita. Se da un lato già si manifestavano alcuni<br />

segnali (come la crisi e la dismissione per lungo tempo del marchio<br />

Galactron) dall’altro la spinta dei transistor rendeva più democratica e<br />

ampia la platea dell’alta fedeltà e l’incipiente arrivo dei prodotti Hi-end<br />

apriva vaste praterie, soprattutto nella fase iniziale, a chi proponeva nuovi<br />

criteri di giudizio e apparecchi nati per suonare e non per rispondere<br />

bene alle misure!<br />

Regnava, nel complesso, tra gli operatori del settore, un’atmosfera effervescente<br />

e di opulenza che trovava nel CES di Chicago (Summer CES) più<br />

che in quello di Las Vegas (Winter CES - che pure è l’unico sopravvissuto)<br />

la sua massima espressione, con party lussuosi organizzati dalle aziende<br />

e opportunità che apparivano allora infinite.<br />

Nel corso della mia attività uno dei primi operatori italiani che conobbi,<br />

non il più grande ma uno dei più autorevoli, è stato Giancarlo Bonetti:<br />

merito suo l’aver ricevuto, ancora alle prime armi, una sorta di educazione<br />

siberiana! La sede della Hi-Fi Esoter, l’azienda di distribuzione di<br />

sua proprietà, era in Via Lupetta 2 a Milano; si trattava di una specie<br />

di bomboniera molto lontana dall’idea tradizionale di un ufficio: look a<br />

metà tra la discoteca anni ’60 e il pied-à-terre di uno scapolo impenitente,<br />

tutta tappezzata alle pareti di velluti scuri al tempo stesso inquietanti e<br />

improbabili. Una sensazione bohemien che lo stesso Bonetti alimentava<br />

con le sue camicie strette e sbottonate fino al petto villoso, i pantaloni<br />

anch’essi fascianti ma a zampa di elefante e svariati paia di occhiali di<br />

Entrambi i bracci utilizzavano una articolazione Gimbal su cuscinetti a sfera di precisione.<br />

il più raffinato, Track Fifty, anche una frizione orizzontale e verticale<br />

40 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


BRACCI ESOTER TRACK<br />

improbabile foggia e dimensioni che mi ricordavano la stagione, ormai<br />

passata, dei cosiddetti latin lover (Maurizio Arena, Gigi Rizzi, Rossano<br />

Brazzi), viveur, playboy…<br />

Giancarlo Bonetti era un po’ così: girava in Ferrari e non badava, troppo,<br />

a spese: ricordo un pomeriggio in attesa di una conferenza stampa passata<br />

in uno dei più costosi hotel di Chicago dove alloggiava, suscitando<br />

stupore ai miei occhi, per le prime volte a confronto con la grandeur americana<br />

(grandi marciapiedi, grandi strade e grandi… frigo bar)! Giancarlo<br />

era anche un uomo dalle notevoli capacità imprenditoriali: aveva studiato<br />

marketing e belle arti, aveva lavorato per le nascenti agenzie di pubblicità<br />

creandone una sua (GB Advertising) e realizzando campagne rimaste<br />

famose per marchi come Sansui, Akai, Olympus. Una attività che correva<br />

parallela a quella di distributore Hi-Fi dove il suo fiuto e la dimensione<br />

internazionale - parlava bene l’inglese - gli avevano fatto incontrare Roy<br />

Cizek, dando vita a un connubio tra la genialità di quest’ultimo e le doti<br />

di marketing del primo, che aveva portato il marchio di diffusori Cizek<br />

a un successo, soprattutto in Italia, ben sopra le righe di un’azienda<br />

tutto sommato artigianale. Un successo così radicato nell’immaginario<br />

dell’audiofilo italiano da far sì che, dopo la decisione di Cizek di vendere<br />

e la sfortunata morte di Sheldon Feinstein che aveva acquistato (si narra<br />

che il nuovo presidente della Cizek non utilizzasse un’agenda, preferendo<br />

memorizzare personalmente tutti gli indirizzi e i contatti di fornitori e<br />

clienti, cosa che gettò in difficoltà la società dopo la sua morte), Bonetti<br />

nei primi anni ’90 decidesse di acquistarne il 30%, realizzando in Italia<br />

alcuni modelli della casa americana e affidando il controllo della produzione<br />

a un giovane di cui si sarebbe sentito parlare: Franco Serblin, do<br />

you know? Negli anni successivi Roy Cizek avrebbe ripreso in mano il<br />

marchio che portava il suo nome tramite la sua nuova azienda, la “High<br />

Tech Aspirin by Cizek”, messa in piedi insieme alla sua terza moglie, a<br />

Torrance, California, ma l’epopea del marchio si concluse all’inizio degli<br />

anni ’90, con la morte del suo mentore e Bonetti che rileva le rimanenze<br />

della produzione by High Tech Aspirin.<br />

Prima di abbandonare un settore ancora al suo apice per dedicarsi all’informatica,<br />

Bonetti ebbe anche modo di distribuire il marchio canadese<br />

Oracle: giradischi Hi-end come non se ne vedevano allora, “impreziositi”<br />

Nelle sue scelte (e in quella della Jelco, il fornitore a terzi dei prodotto, non si era<br />

badato a spese: il portatestine era in lega di magnesio e i contatti dorati!<br />

TIPO<br />

CANNA<br />

ARTICOLAZIONE<br />

LUNGHEZZA EFFETTIVA<br />

OVERHANG<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE<br />

Track Fifty<br />

Track Ten<br />

a bilanciamento statico diritto<br />

sezione 9,5 mm<br />

Gimbals One point<br />

229 mm<br />

15 mm<br />

OFFSET 22<br />

ERRORE DI TRACCIAMENTO<br />

-1,1/ +1,9 gradi<br />

FRIZIONE ORIZZ.(MG) 30 50<br />

FRIZIONE VERT. (MG) 30 50<br />

PESO DI LETTURA (GR) da 0 a 3 scatti da 0,1<br />

PESO DELLA TESTINA (GR) 4 10<br />

ANG. DI SOLLEVAMENTO 10<br />

ANG. DI ESCURSIONE ORIZ.<br />

pistone in silicone con discesa morbida<br />

ANTISKATING (GR) da 0,5 a 3<br />

VAT(MM) da 37 a 60<br />

PESO(GR) 392 375<br />

da una aggressiva campagna marketing e un prezzo lunare (nemmeno<br />

allineato a quello in origine) che, per paradosso, contribuì anziché sminuire<br />

la fama del prodotto! Una parentesi che mi è tornata in mente<br />

ritrovando una mail di Giancarlo (e la ragione per cui ne parlo in questo<br />

numero di <strong>SUONO</strong>), è costituita dal fatto che Cizek non fu l’unica<br />

esperienza come proto-costruttore di Bonetti, che all’inizio degli anni<br />

’80 commissionò alla Jelco (casa giapponese specializzata in bracci che<br />

proprio quest’anno festeggia 100 anni di vita), due modelli di bracci:<br />

l’Esoter Track Ten e il Track Fifty. Entrambi prodotti dalle buone prestazioni<br />

offerti a un prezzo molto contenuto, utilizzavano una articolazione<br />

Gimbal su cuscinetti a sfere di precisione. Il Track Ten era un ottimo<br />

compromesso tra qualità e prezzo, con caratteristiche davvero di pregio:<br />

la frizione orizzontale e verticale aveva un valore di 50 mg, la canna era<br />

a larga sezione (9,5 mm) molto rigida, il porta-testine era del tipo fisso<br />

ma in lega di magnesio e i contatti erano dorati. Il Track Fifty era ancora<br />

più sofisticato e utilizzava una frizione orizzontale e verticale di soli 30<br />

mg. In entrambi era possibile la regolazione de VTA e dell’antiskating.<br />

Sull’ANNUARIO DEL <strong>SUONO</strong> i due bracci appaiono nel 1986 e scompaiono<br />

nel 1991; ultimi prezzi rilevati rispettivamente 240.000 e 370.000<br />

lire… Entrambi nelle recensioni dell’epoca venivano considerati un buon<br />

investimento: d’altronde i natali erano tutt’altro che disprezzabili e la<br />

Jelco svolgeva questo servizio per terzi senza risparmiarsi! Considerando<br />

che le capacità meccaniche del tempo erano notevoli pur senza poter<br />

usufruire delle macchine di precisione odierne e il fatto che dovrebbero<br />

esserci ancora in giro alcuni esemplari di bracci Esoter (nella sua mail<br />

Bonetti affermava di averne a magazzino ancora 200 e che trovava le<br />

quotazioni su e-Bay eccessive), acquistarne uno oggi al “giusto prezzo”<br />

sarebbe un buon affare per il consumatore e un modo per omaggiare<br />

il ricordo di uno dei personaggi più caratteristici che hanno calcato il<br />

palcoscenico dell’Hi-Fi italiano!<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 41


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Paolo Corciulo<br />

Non solo<br />

rose…<br />

Conversazione con Maurizio Vecchi, esperto e<br />

commerciante, con formula originale di vendita, di<br />

vinile e dischi perché “il software è probabilmente la<br />

parte più importante in un ascolto ad alta fedeltà”…<br />

Arrivando distrattamente a Piangipane (RA) potresti percorrere<br />

la via omonima più volte senza accorgerti che sei arrivato alla<br />

meta (a me è accaduto la prima volta), se la meta è Musica &<br />

Video, il punto vendita di Maurizio Vecchi che si presenta apparentemente<br />

in modo anonimo (delle vetrine che potrebbero essere l’ingresso<br />

di un ufficio, di un magazzino o di un supermercato), ipotesi immediatamente<br />

scartata non appena se ne varca l’ingresso: due salette con una<br />

selezione attenta (appare chiaro al bene informato) di prodotti, molti<br />

accessori per il vinile e, soprattutto, una sala dei sogni che si svela però<br />

solo passando al primo piano. Perché la sala d’ascolto di Musica & Video<br />

è davvero bella, ben suonante e impostata, soprattutto, nella logica dell’analogico<br />

espresso anche nelle sue forme più estreme: Maurizio Vecchi<br />

è un sostenitore dell’ascolto con i registratori a bobine, molti dei quali<br />

fanno bella mostra di sé all’interno della sala: “ho cominciato quando<br />

il vinile non era ancora ritornato di moda, selezionando soprattutto<br />

un sacco di accessori”.<br />

E invece oggi che tipo di persone animano questo ritorno al<br />

vinile?<br />

Nel pubblico di oggi riscontri una sorta di ignoranza di ritorno (e qui<br />

vengono clienti che sanno mettere le mani sul vinile); il limite di questa<br />

rinascita, ciò che mi spaventa di questa nuova ondata di vinile, è che<br />

spesso vengono proposti giradischi plug ‘n’ play ma le persone non sanno<br />

neanche da dove si comincia!<br />

È un discorso lungo perché presuppone di parlare sia dei giradischi che<br />

del vinile. Direi che questa moda non ha fatto bene al disco nero, ha<br />

giovato alle vendite delle case discografiche ma non ha fatto bene alla<br />

qualità del vinile: fino a 8/9 anni fa, quando c’erano solamente alcune<br />

etichette che proponevano vinili, Original Master Recording, Analog<br />

Production o Sisco, Speakers Corner e in Europa Pure Pleasure, la<br />

qualità era molto alta. Chi stampava vinili non aveva grossi ordini e si<br />

preoccupava della qualità: utilizzava della buona pasta vinilica, quando<br />

stampavano il controllo era più elevato e si tendeva sempre a utilizzare<br />

il master analogico quando disponibile. I vinili costavano - i prezzi erano<br />

decisamente elevati - ma la qualità si percepiva! Oggi mi sembra che si<br />

sia ritornati verso la fine degli anni ’70, quando la cosa importante era<br />

l’apparire e non l’essere...<br />

Forse anche peggio, perché si è tornati agli anni ’60/’70 ma<br />

con apparecchiature… che sono sempre le stesse, senza<br />

quella sensibilità che, al di là delle metafore, serviva in fase di<br />

mastering, frutto di una tradizione orale andata perdendosi.<br />

È vero, difatti i tecnici migliori sono ancora gli americani (Bernie<br />

Grundman & co.) ma non si vede all’orizzonte qualcuno che abbia la<br />

stessa maestria; speriamo che prima o poi salti fuori, sebbene uno dei<br />

grossi problemi sia appunto il controllo qualità della stampa e l’utilizzo<br />

di un vinile di scarsa qualità. Spesso porto questo esempio ai clienti: il<br />

peso del vinile non ha nessuna importanza; quello che faceva la differenza<br />

negli anni ’70 era la qualità del vinile, il famoso vinile vergine che veniva<br />

utilizzato da Original Master Recording nelle sue stampe, perché quei<br />

dischi venivano stampati dalla JVC o dalla Toshiba in Giappone e da<br />

etichette storiche di Jazz eppure le stampe erano di 100 gr, leggerissime.<br />

I dischi si flettevano nelle tue mani ma se li si mettevano in controluce<br />

erano di colore ambrato; quello era il miglior vinile in assoluto: aveva<br />

una silenziosità quasi pari all’ascolto di un CD attuale. Era decisamente<br />

più elevato il rapporto segnale/rumore, potevi alzare di più il volume e<br />

non c’erano problemi quando la testina percorreva il solco non inciso…<br />

Quindi si è tornati indietro: le grosse etichette discografiche guardano al<br />

profitto e non alla qualità, il disco deve costare poco perché si deve vendere;<br />

sono queste le equazioni che portano all’abbassamento della qualità.<br />

Si privilegia il vestito anziché la sostanza: il trionfo<br />

dell’apparenza?<br />

Mettere a punto un giradischi e conoscere i parametri necessari per un<br />

corretto set up è un’arte che è andata irrimediabilmente persa. Lo vedo<br />

dai miei clienti e dalle domande che mi fanno: non c’è conoscenza di<br />

causa. Se non hai un tecnico a disposizione o una conoscenza del set up<br />

del giradischi, l’unica cosa che puoi fare è prendere un giradischi plug<br />

‘n’ play e sperare che non ci siano delle grosse problematiche. Ti faccio<br />

un esempio concreto: ieri ho testato un giradischi della MoFi che viene<br />

considerato plug ‘n’ play: ti danno il contrappeso staccato, ti mettono<br />

una tacca di riferimento fino dove deve andare il contrappeso, la testina<br />

è montata, il VTL regolato…<br />

42 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


INTERVISTA MAURIZIO VECCHI<br />

Il piatto, che ha il perno rovesciato, quando viene messo sul perno siccome<br />

ha poco gioco ci mette parecchio tempo ad andar giù. Anche lì:<br />

se non hai un po’ di esperienza e non cominci a muoverlo per trovare<br />

la posizione per farlo sfiatare, la mattina dopo è ancora lì che galleggia!<br />

Ho fatto le misure e i test per vedere se azimut, peso, VTA e frequenza<br />

di risonanza erano corretti... ma è tutto approssimativo, nel senso che<br />

se regoli il peso come consigliato pesa 2,4 grammi mentre dovrebbe<br />

pesare solo 2; il 20% di differenza in peso è tanto, visto che il peso di<br />

lettura deve andare da 1,8 a 2,2 gr. L’azimuth è corretto: se metti la tua<br />

bella bolla, vedi che quando la testina va a poggiare sul piatto è in bolla,<br />

ma se misuri l’azimuth, quindi la separazione (il canale destro quando<br />

si ascolta il canale sinistro, canale sinistro quando ascolto solo il destro) e<br />

la fase in uscita, vedi che ci sono 10 dB di differenza uno dall’altro e la<br />

fase è sballata di 100 gradi! Servono il disco test e il programma sul computer<br />

per capire come devi effettuare queste regolazioni a regola d’arte.<br />

Quella predisposta è una regolazione standard ma se poi la puntina o il<br />

cantilever non sono esattamente perpendicolari, come spesso succede,<br />

buonanotte ai suonatori!<br />

Altra cosa è il VTL, regolato molto alto, probabilmente perché in seguito<br />

ai test preliminari sanno che suona meglio; ma se il cliente non ha una<br />

bilancina elettronica e un po’ di conoscenza di causa spende 1.000 e più<br />

euro per portarsi a casa qualcosa che non è come immaginava...<br />

Questo significa che anche per far suonare correttamente i plug and<br />

play bisogna avere conoscenze di causa sempre più rare e gli accessori<br />

necessari: una dima di un certo tipo per fare regolazioni come azimuth,<br />

peso di lettura e VTA, una bilancina elettronica e un fotometro per l’azimuth,<br />

un programmino o qualcosina che ti faccia fare qualche misurazione<br />

e un disco test molto avanzato. A questo va aggiunto il fatto<br />

che chi vende giradischi da migliaia di euro non sempre possiede una<br />

competenza all’altezza di ciò che sta vendendo...<br />

Diversificazione o compenetrazione? Vendo “software”<br />

solo agli audiofili, vendo musica agli amanti della musica<br />

o attraverso la musica porto qualcuno ad apprezzarne una<br />

riproduzione di qualità?<br />

Il vinile è stato un logico sbocco per l’Hi-Fi perché è abbastanza facile<br />

capire come il “software” sia probabilmente la parte più importante in un<br />

ascolto ad alta fedeltà. Sappiamo bene, infatti, che se un impianto Hi-Fi<br />

è di alta qualità e vai ad ascoltare un “software” di qualità, l’esperienza è<br />

di grande soddisfazione; diversamente, il risultato è inascoltabile.<br />

Strizzare l’occhio alla parte tecnica e un po’ meno a quella artistica può<br />

sembrare poco corretto ma alla fine è una via. Il problema è la compressione,<br />

perché alla fine anche le grandi registrazioni di classica della<br />

Deutsche Grammophon degli anni ’70 / ’80 tagliavano in alto, tagliavano<br />

in basso, comprimevano e ci si ritrovava qualcosa che suonava bene<br />

nell’autoradio e malissimo nel proprio impianto! Le grandi produzioni<br />

non sono mai di state qualità, probabilmente perché devono suonare<br />

sui media attuali e non sui nostri impianti. Esistono poi delle produzioni<br />

di nicchia: c’è un ritorno al Direct To Disc, magari con back-up<br />

su nastro, mentre Original Master Recording offre dischi con la tecnica<br />

One Step (vedi box). Analog Productions ha rispolverato i vecchi UHQR<br />

che erano i dischi con la vecchia tecnica della Mobile Fidelity negli<br />

anni ’80: vinile vergine 200 grammi fatto con una tecnica particolare<br />

di mastering e pressing in Giappone di qualità straordinaria. Anche<br />

Mickey Hart, Airto Moreira, Flora Purim<br />

DAFOS<br />

Reference Recording 45 RPM – 1983<br />

Mastered By – Doug Sax<br />

Da oltre 20 di anni sono alla ricerca di software di alta qualità e non hai idea di quanto<br />

denaro e tempo ho dovuto investire per poter capire quali sono i dischi e le etichette<br />

di riferimento. Sono partito dal nulla: il primo che mi ricordo si chiama Dafos. Artisticamente<br />

lascia il tempo che trova però ebbe un successo strepitoso perché c’erano<br />

dei brani dove il basso elettrico è viscerale e altri con percussioni e timpani enormi<br />

che erano un test per l’impianto.<br />

Clarity Vinyl, prima di chiudere, ha utilizzato per i suoi cofanetti vinile<br />

trasparente neutro, lo stesso di Classic Records… Se si fa attenzione, il<br />

disco di qualità c’è!<br />

Dal tuo punto di vista, il fatto che oggi il vinile, filologicamente<br />

parlando, quasi non esista più (è sempre più raro realizzare<br />

un master analogico), rappresenta o meno un limite?<br />

Cerco di vendere le cose migliori anche della produzione attuale, e ti<br />

faccio l’esempio dell’ultima versione di The Division Bell dei Pink<br />

Floyd, uscito in questi giorni con una stampa su due vinili blu, come<br />

fu fatto per la prima uscita; ne esistono due stampe, una europea realizzata<br />

probabilmente in Repubblica Ceca e una americana, realizzata<br />

al Quality Record Pressings (QRP), la fabbrica di Acousting Sound di<br />

Analog Productions, che stampa anche per terzi. Questa versione è decisamente<br />

migliore rispetto a quella europea ed è quella che acquisto; costa<br />

sui 55 euro (quasi il doppio di quella europea che si trova su Amazon),<br />

ma ne vale la pena.<br />

Sul nuovo cerco sempre di selezionare le etichette che garantiscono come<br />

punto di partenza il Master analogico originale; quando questo non è<br />

scritto, so bene che nel 99% passa da un file digitale ma ci sono titoli di<br />

qualità artistica talmente elevate che quello che trovi devi averlo in negozio.<br />

La differenza in qualità fra un LP che parte dal mastering analogico<br />

o da un file il digitale è enorme. A suo tempo presi una stampa originale<br />

di Wish You Were Here e la ristampa fatta dalla EMI 100 che era stata<br />

presa sicuramente dal digitale; le ho fatte ascoltare a un cliente, prima<br />

quella digitale – “Guarda che bello, senti, non c’è rumore di fondo, gli<br />

strumenti saltano fuori puliti nello spazio tridimensionale” – e subito<br />

dopo l’altra copia – “Questa però è un’altra cosa! Lì hanno tolto tutto<br />

l’ambiente, segato le armoniche, percepisci che manca qualcosa...”.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 43


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

Se ho ben capito, le tue vendite sono per il 70% via internet e<br />

relative ai dischi. Inoltre: i negozi di dischi vanno scomparendo<br />

ma tu, muovendoti in controtendenza, al solo hardware Hi-Fi<br />

hai aggiunto anche il software. Il momento è cambiato?<br />

Quel 70% si riferisce al numero di clienti. Anche quando un cliente viene<br />

in negozio per comprare un articolo importante, mi ha conosciuto<br />

tramite internet, poi ci siamo parlati per telefono e infine incontrati di<br />

persona... Quindi quello è un cliente del web o del negozio? Io lo vedo<br />

come cliente che non mi avrebbe conosciuto senza internet, come molti<br />

altri che arrivano cercando su Google o attraverso il passaparola.<br />

Ho sempre visto l’alta fedeltà legata in modo forte al software e quindi ho<br />

sempre cercato di dimostrare che un apparecchio di alta fedeltà necessita<br />

di un software di qualità. Andando a cercare software di qualità pian<br />

piano ho iniziato anche a venderlo, aumentando l’offerta. Adesso, con<br />

l’acquisto di grosse collezioni, sono arrivato al limite: nel mio negozio ci<br />

sarebbe lavoro per un’altra persona.<br />

Lyn Stanley<br />

LONDON WITH A TWIST -LIVE AT BERNIE’S<br />

AT Music - Limited Edition Direct to Disc<br />

C’è un’etichetta americana che ha una cantante (Lyn Stanley) che ha fatto una registrazione<br />

direct to disc veramente di nicchia, solo 2.000 copie. È un album doppio che viene al pubblico<br />

140 euro. È stato registrano D to D ma hanno fatto il backup su nastro.<br />

Eppure stiamo parlando di un confronto tra una stampa del tempo,<br />

ascoltata centinaia di volte, e una moderna!<br />

Il fatto di utilizzare un file digitale, comunque, non è necessariamente<br />

sinonimo di bassa qualità; un esempio è un’etichetta che conoscerai<br />

bene, la Telarc, che alla fine anni ’70 primi anni ’80, proprio all’inizio<br />

dell’era PC, ha realizzato alcune registrazioni con il Soundstream, un<br />

registratore digitale pcm. Due o tre titoli particolari ma ottimi, quindi<br />

non è una equazione sempre valida.<br />

C’è ancora chi si libera delle collezioni di vinile?<br />

Ahimè chi si libera delle collezioni, dico ahimè perché certamente è<br />

spiacevole, sono gli eredi perché l’audiofilo, il collezionista, è difficile che<br />

si liberi di una collezione: è parte della sua vita, c’ha creduto e se l’è costruita<br />

per tutta una vita. Poi ci sono coloro che hanno collezioni enormi<br />

e ogni tanto vogliono cambiare, e già lì diventa interessante. E poi ci sono<br />

gli speculatori che acquistano, vano in giro, per passione e/o per guadagno.<br />

Di recente è successo che un rappresentante che ha qualcosa come<br />

3/4000 LP ha cominciato a venderli praticamente tutti: “Guarda voglio<br />

far posto e poi vado ai mercatini ad acquistarne degli altri”…<br />

Invece mercato, fiere, siti: esistono ancora o non più?<br />

Il sito più importante è senza dubbio eBay: trovi veramente il mondo,<br />

vendite con asta oppure a prezzi fissi. L’altro è Discogs, molto interessante<br />

sia per i clienti che per noi commercianti, in quanto ci fa da riferimento.<br />

Infine Popsike, che ha lo storico delle vendite fatte su eBay<br />

negli ultimi 8/9 anni: fai una ricerca per titolo e per data e capisci se un<br />

titolo è cresciuto di prezzo o è calato, dandoti un’indicazione realistica<br />

del vero prezzo di un disco; come su Discogs, è il venduto a stabilire più<br />

o meno il prezzo medio.<br />

In che misura il software richiede impegno da parte del<br />

negoziante?<br />

Ci sono due tipologie di disco, quello nuovo o sigillato e quello usato.<br />

Quello che prende di più ovviamente è quello usato. A parte la selezione<br />

iniziale, il disco che decidi di mettere in vendita sul sito web lo devi prendere,<br />

lavare, apporre una doppia busta interna di protezione e la busta<br />

esterna trasparente. Poi lo devi fotografare e inserire come prodotto sul<br />

sito web; devi andare a vedere il valore e decidere il prezzo di vendita. Il<br />

disco nuovo, invece, non necessita di essere fotografato perché nor-<br />

MOFI ULTRADISC ONE-STEP<br />

Nel processo che porta la lacca alla matrice di stampa invece di utilizzare il processo<br />

standard industriale che consiste in tre passaggi (lacca - mather board metallica -<br />

negativo - positivo - stampa, ognuno con relativa perdita di qualità), si saltano alcuni<br />

step intermedi che allungano il processo in modo da non rovinare la lacca, che può<br />

dare vita a un numero ridotto di matrici di stampa. Se si tolgono tutti questi processi<br />

e si va direttamente in stampa tramite un unico passaggio realizzando quello che<br />

viene chiamato “convert”, il costo aumenta molto perché occorre realizzare molte<br />

lacche e molti convert (particolarmente delicati). “Nonostante questo l’iniziativa di<br />

Mobile Fidelity ha avuto un successo straordinario e sono stati realizzati sei album. Il<br />

primo in 3.000 pezzi (2 x 45 giri) a 100 dollari, il secondo in 4.000 esemplari, poi 5.000,<br />

6.000 e ora 9.000 con un costo a 125 dollari a partire dal quarto titolo. I dischi possono<br />

essere ordinati uno alla volta!”.<br />

44 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


XXX XXX<br />

malmente prendi una foto d’archivio, ma lo devi catalogare, decidere il<br />

prezzo di vendita… Quindi tempo certamente ce ne vuole. Per evitare di<br />

ingolfarmi ho deciso che tutta una serie di LP vengono messi in disparte e<br />

venduti a pochi euro, senza essere sottoposti alle procedure abituali: non<br />

chiedetemi di lavarli, catalogarli, etc.! Li metto nel negozio e chi viene<br />

a trovarmi li vede. Quando vado alle fiere li raccolgo in un paio di flight<br />

case e sono quelli che normalmente vengono esauriti e spazzolati per<br />

primi, anche con il rischio che mi sfugga qualcosa di valore: in genere<br />

i dischi acquistati subito sono quelli di cui ho sbagliato la valutazione!<br />

Ho anche un altro sistema di vendita: le liste. C’è la lista CD classica<br />

e operistica, ci sarà la lista CD pop-rock, etc. Ho circa 9.000 dischi di<br />

classica e ne ho altri 1.500 di Pop e 500 di Rock mentre i cofanetti di<br />

lirica sono probabilmente 1.000 / 1.500.<br />

Il lavaggio su un disco usato quanto incide sulla qualità?<br />

In modo straordinario! Anche quella è un’esperienza maturata nel tempo<br />

e nella quale ho dovuto investire soldi e tempo. Ho cambiato, sia per<br />

curiosità che per conoscerne il funzionamento, un sacco di lavatrici.<br />

Sono partito con la classica VPI, poi con la Clearaudio. In seguito sono<br />

diventato rivenditore autorizzato di Loricraft e poi ho fatto il salto e<br />

sono andato a Kl Audio... Le macchine tipo VPI, i Clearaudio, Okki Nokki,<br />

la Project, sono tutte simili; la differenza la fa il potere di suzione,<br />

quindi la potenza della pompa e il liquido che utilizzi. Un solo lavaggio<br />

spesso non è sufficiente. Quando ascolti l’LP per la prima volta, se era<br />

molto sporco vai a vedere la puntina alla quale, probabilmente, è rimasta<br />

attaccata tutta la sporcizia. Devi riprendere il disco, rilavarlo e riascoltarlo:<br />

la seconda volta va molto meglio. Questa è una operazione che il<br />

privato, che spende 400/500 euro per una Okki Nokki, può fare, ma<br />

Carl Orff – Robert Show e<br />

Atlanta Simphony Orchestra & Chorus Telarc<br />

CARMINA BURANA<br />

London With A Twist -Live At Bernie’s<br />

AT Music - Limited Edition Direct to Disc<br />

Ogni tanto ascolto il Carmina Burana dove c’è Robert Shaw e una orchestra americana.<br />

Certamente non è quello del Deutsch Grammophon dove c’è Jochum ma tutte le volte che<br />

l’ho ascoltato, la qualità è decisamente migliore in trasparenza e dinamicamente rispetto<br />

a qualsiasi versione su CD, SACD, XRCD…<br />

Parte del magazzino LP di Musica & Video.<br />

per il professionista è più complicato. Con la Loricraft si fa un salto in<br />

avanti, perché c’è un’aspirazione punto a punto, con un ugello, un foro<br />

tenuto a distanza dal solco da un filo di nylon; la distanza minima e il foro<br />

molto piccolo assicurano un potere di suzione molto alto. Anche questo<br />

sistema, però, non mi soddisfaceva appieno. Avevo trovato un sistema<br />

veramente micidiale ma ahimè necessitava di 20 minuti a LP: esiste una<br />

ditta in America che si chiama Walker Audio e costruisce giradischi, basi<br />

isolanti, etc.; fa un kit di lavaggio in quattro step diversi - lavaggio, acqua<br />

di risciacquo, e altri due liquidi di lavaggio - con quattro spazzole diverse<br />

per non contaminare l’una con l’altra. Quindi per ogni facciata occorrono<br />

quattro lavaggi; alla fine il disco era veramente pulito!<br />

Ma il vero salto di qualità audio è stato fatto con Kl Audio, l’unica macchina<br />

che lava solo in acqua distillata senza additivi chimici; non ha filtri<br />

e quindi il costo di manutenzione è molto basso: con 2,5 litri di acqua<br />

distillata fai almeno almeno 60-70 LP e 5 litri di acqua distillata costano<br />

1,50 euro. Fatti un po’ i conti…<br />

La differenza tra un ascolto prima e dopo il lavaggio di un disco usato è<br />

notevole. Non lo dico solo io, me lo dicono anche i clienti che mi chiedono<br />

di lavare i loro LP. All’inizio, in particolare, ho fatto diverse prove:<br />

diminuiva la rumorosità, perché non c’era sporcizia, e aumentava la<br />

dinamica, tutta un’altra cosa. Quindi il lavaggio è un passaggio indispensabile<br />

non solo per i dischi usati ma anche per quelli nuovi, dove sono<br />

presenti residui di stampa e olio che, quando la polvere va all’interno<br />

del solco, causa il fenomeno del “mulching”; se invece si lava subito l’LP,<br />

il mulching tende a non formarsi e in futuro sarà meno difficile rilavarlo!<br />

Esistono procedure, oltre all’ascolto, per capire se un LP<br />

usato è in buone condizioni oppure no?<br />

Ni. Certo se si vedono gli scratch c’è poco da fare ma un LP in ottime<br />

condizioni senza scratch, senza righe, senza niente, non è non<br />

è necessariamente esente da problemi e rumorosità. Un metodo<br />

interessante è quello di guardare ciò che gli anglosassoni chiamano<br />

“spindle marks”, i segni che vedi in controluce intorno al foro. Quando<br />

si inserisce un disco sul perno non lo si centra mai bene per cui il<br />

perno, quando ruota, lascia in controluce un po’ di segno. Quando<br />

vedi un LP che è pieno di questi segni è stato ascoltato molto ed è<br />

probabile che sia rovinato. Se non ne vedi neanche uno e lo vedi in<br />

buone condizioni o ha un problema di stampa (e quello non si può<br />

sapere), o in teoria è in buone condizioni.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 45


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

de Il Tremila<br />

L’hanno chiamato vynilgeddon, esasperando forse gli eventi, ma l’incendio che ha distrutto una delle due<br />

uniche fabbriche di lacche per vinile rischia di mettere in ginocchio il rifiorente mercato del vinile. O no?<br />

Giovedì 6 febbraio verso le 8.00 del mattino. A Banning, piccola<br />

cittadina californiana (15.000 abitanti) tra Los Angeles e il<br />

parco nazionale di Joshua Tree, i fumi neri di un rogo si alzano<br />

copiosi insieme alle fiamme dall’edificio che ospita la fabbrica della<br />

Apollo; i pompieri non riescono a domare le fiamme finché tutto appare<br />

distrutto; per fortuna i dipendenti all’interno dell’edificio si salvano<br />

tutti. Si tratta di un “catastrophic damage”, come postano sul loro sito i<br />

dirigenti della Apollo; ma che cosa è andato distrutto? La Apollo Master<br />

Corp. è una delle due fabbriche al mondo, insieme alla giapponese MDC,<br />

che realizzano lacche per il vinile (e nel mercato americano ne detiene<br />

circa l’80%); un passaggio indispensabile (o quasi, come vedremo) per<br />

la produzione di massa degli LP. La notizia fa il giro del mondo anche se<br />

non tutti ne capiscono completamente la portata, alcuni scambiando la<br />

produzione di lacche per quella del vinile; fatto sta che scompare (questa<br />

è l’opinione dei dirigenti) un’azienda storica. La Apollo era nata nel 1936<br />

e fin dall’inizio (con una breve interruzione) la produzione di lacche per la<br />

stampa dei dischi in vinile è stata considerata il core business dell’azienda;<br />

nel 1986 aveva acquistato le macchine per la produzione delle lacche<br />

dismesse dalla Capitol e nel 2007 gli asset della Transco Masters, azienda<br />

proprietaria di una formula definita eccellente per la produzione delle<br />

lacche (ma che le limitazioni imposte dal loro processo di produzione<br />

aveva in parte minimizzato) e che diviene patrimonio della Apollo Master,<br />

così come la Transco Styli, produttrice di stili in rubino per le testine<br />

professionali, considerati tra i migliori in circolazione. Un particolare non<br />

di poco conto perché, per quanto se ne sa, oltre alla Apollo c’è un’unica<br />

Un momento dell’incendio agli Apollo Masters<br />

società giapponese, la Adamant, che realizza ottimi stili per le testine<br />

Neumann ma nessuno li produce per le testine Westrex; se le facilites<br />

di Apollo sono andate distrutte, questo rappresenterà un bel problema<br />

in un mondo come quello del vinile legato a pochissimi costruttori (un<br />

unico per i nastri di registrazione, pochissimi per le testine dei registratori<br />

master, forse nessuno per i torni e così via). Eppure il vinile è in grande<br />

spolvero: in accordo con i dati forniti dalla RIAA (Recording Industry<br />

Association of America) il fatturato negli States è stato di 224,1 milioni<br />

46 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


LACCHE A RISCHIO?<br />

Ben Blackwell, co-fondatore di Third: “Sarà un problema per l’industria globale<br />

del vinile. MDC aveva già problemi a restare al passo con la domanda prima di<br />

questo evento”.<br />

Chad Kassem, Quality Record Pressings: “La maggior parte delle lacche che QRP<br />

ottiene sono MDC e metà dei nostri affari sono riordini. Ho anche fiducia che qualcuno<br />

o qualche azienda, che sia Apollo o un’altra, si farà avanti e inizierà a produrre lacche.<br />

Anche se questo è un duro colpo per il mondo del vinile, non ci si fermerà del tutto”.<br />

Gil Tamazyan, fondatore e presidente dell’impianto californiano di stampaggio<br />

del vinile Capsule Labs: “Sebbene sia troppo presto per sapere quanto gravemente<br />

la distruzione dell’impianto influenzerà la fornitura di vinile, causerà un ostacolo<br />

in qualche modo importante prima che si possa trovare una soluzione. A meno<br />

che non succeda qualcosa in fretta, ci sarà presto un Vinylgeddon”.<br />

Duplication, società canadese che offre, tra gli altri servizi, anche lo stampaggio<br />

del vinile: “La distruzione dello stabilimento di Apollo è un disastro per<br />

l’industria della pressatura del vinile; la carenza di lacca risultante dall’incendio<br />

potrebbe portare a impianti che devono chiudere o ridimensionare le operazioni”.<br />

Miles Showell Abbey Road Studios (già a Utopia e Metropolis): “Bisogna<br />

capire se Apollo/Transco ha delle scorte altrove. Ho visitato lo stabilimento di<br />

Banning, in California, nel 2017 e nel 2018. All’epoca hanno discusso un piano<br />

con il loro distributore europeo per mantenere in un’altra sede sei mesi di scorte.<br />

Tuttavia non ho idea se questo piano sia mai stato attuato. Sei mesi di stock di<br />

lacca rappresentano un serio esborso di capitale”.<br />

Josh Cheon, fondatore dell’etichetta Dark Entries, ha immediatamente dimezzato<br />

il suo programma di uscita del vinile per il 2020: “Ho inviato un’e-mail a<br />

dieci diversi artisti e ho detto loro che quest’anno non pubblicherò il loro disco.<br />

Ho mandato le mie scuse e ho detto che se vogliono fare un’uscita in digitale sono<br />

aperto anche a una soluzione di questo tipo”.<br />

di dollari (8,6 milioni di copie) nella prima metà del 2019, rispetto ai<br />

247,9 milioni di dollari (con 18,6 milioni di copie) generati dalle vendite<br />

di CD. Le vendite di vinile sono cresciute del 12,8% nella seconda metà<br />

del 2018 e del 12,9% nei primi sei mesi del 2019, mentre le vendite di<br />

CD sono cresciute in maniera minima.<br />

In che maniera la disavventura della Apollo può incidere sul futuro del<br />

vinile, anche in considerazione del fatto che la concorrente MDC, ora in<br />

condizione di monopolio, ha già annunciato che, a causa della sua bassa<br />

capacità, non può e non vuole accettare nuovi clienti? Le opinioni sono<br />

perfettamente spaccate a metà (vedi box) tra catastrofisti e chi, invece,<br />

ritiene che il “danno” sia riassorbibile se non con facilità comunque<br />

senza eccessivi drammi. Se l’argomentare dei primi è abbastanza prevedibile,<br />

vediamo perché il dramma dell’Apollo potrebbe non essere<br />

un vynilgeddon totale…<br />

Innanzitutto occorre distinguere tra prospettive a breve termine e a lungo.<br />

Nel caso delle prime va sottolineato come gran parte della produzione<br />

di titoli sia già stata programmata e con lei la realizzazione delle lacche;<br />

va poi considerato che molta della richiesta riguarda riordini, dove la<br />

fornitura dipende da lacche che sono state già consegnate ai legittimi<br />

proprietari che le useranno per stampare le copie necessarie di dischi in<br />

L’incisione della lacca<br />

vinile. Sul medio termine va detto che nessuno è oggi in grado di stabilire<br />

il reale impatto della cessazione (a termine o definitiva) di Apollo e vanno<br />

ulteriormente considerati alcuni aspetti; secondo fonti non ufficiali, ad<br />

esempio, gran parte del vinile viene prodotto fuori degli Stati Uniti, e<br />

va effettivamente verificata quale fosse la “quota” della Apollo. Occorre<br />

anche tenere conto che soprattutto al di fuori degli Stati Uniti molte delle<br />

aziende che realizzano i master e utilizzano i torni li hanno adattati per le<br />

tecniche Direct to disc e Direct Metal Mastering che non richiedono (nel<br />

primo caso) o riducono fortemente il numero di passaggi e delle lacche<br />

utilizzate (vedi l’articolo specificatamente dedicato pubblicato in altra<br />

parte di questo numero di <strong>SUONO</strong>). Su entrambe queste tecnologie le<br />

opinioni sono divergenti tra chi ritiene che queste soluzioni consentano<br />

una maggiore qualità e chi ritiene invece che il metodo tradizionale<br />

offra maggiori performance. Vanno anche considerate quali saranno<br />

le intenzioni future della Apollo: secondo i bene informati, a fronte di<br />

notevoli limitazioni imposte dalla regolamentazione della California,<br />

ricollocare l’azienda è pressoché impossibile, risultando più conveniente<br />

prendere i soldi dell’assicurazione e ritirarsi. In questo caso Apollo sarà<br />

disposta a condividere con altri il suo know how? In particolare, la sua<br />

originale formula per la produzione della lacca rischia di andare persa; gli<br />

ingredienti devono soddisfare specifiche insolitamente strette, la formulazione<br />

e il processo di preparazione sono totalmente proprietari e non<br />

sono attualmente disponibili per nessun altro produttore di master di<br />

lacca. Potremmo dunque assistere a un “impoverimento” del contenuto<br />

qualitativo del vinile prossimo venturo (tendenza che, leggete l’intervista<br />

a Maurizio Vecchi, è comunque in atto). D’altro canto, su tempi<br />

più lunghi l’eco del disastro dell’Apollo potrebbe anche trasformarsi in<br />

opportunità: c’è chi giura che 2/3 delle aziende stessero già valutando se<br />

entrare nel business delle lacche e la tragedia dell’Apollo accelererà le loro<br />

decisioni. Sembra infine che anche l’HD Vinyl, sviluppato dalla società<br />

austriaca Rebeat (vedi <strong>SUONO</strong> 505, pp. 20 - 21), stia per arrivare sul<br />

mercato: il processo manuale che porta alla realizzazione dello stamper<br />

nell’HD vinyl viene sostituito da una procedura di mapping fotografico<br />

in un modello 3D che equivale alla “madre” nel processo tradizionale e,<br />

dunque... niente più lacche!<br />

Mai come in questo caso l’affermazione, banale e scontata, “se son rose<br />

fioriranno”, rimane valida. Rimanete sintonizzati…<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 47


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Paolo Corciulo<br />

Dal progetto musicale<br />

alla stampa:<br />

oggi, domani, chissà…<br />

Il passaggio attraverso la lacca, sempre più difficile da reperire (vedi l’articolo dedicato all’incendio<br />

della Apollo), è davvero indispensabile? E quali alternative esistono e sono percorribili per assicurare<br />

al vinile che la domanda, che oggi eccede l’offerta, venga soddisfatta?<br />

La rinascita del vinile ha assunto ritmi e dimensioni di cui anche<br />

i più scettici hanno dovuto prendere atto e se il CD regge<br />

ancora, soprattutto in virtù dello sterminato parco titoli già<br />

distribuiti, i tassi di crescita del vinile e un fatturato che nel 2019 si<br />

avvicina a quello del dischetto al laser non lasciano scampo: sarà il<br />

vecchio disco nero a contendere una fetta del mercato allo streaming<br />

che, a sua volta, ha soverchiato il downloading…<br />

Strana rinascita, però, quella di un (mini) gigante con le gambe d’argilla!<br />

Parliamo infatti di una tecnologia che affonda i suoi natali due<br />

secoli fa e si muove oggi in un settore che brucia soluzioni e tecnologie<br />

come una pira di legna d’ardere; quasi tutta la filiera industriale per<br />

la realizzazione di un disco in vinile è obsoleta: i mixer analogici, i registratori<br />

a nastro, le stamperie... Se in alcuni casi la ripresa del vinile<br />

ha dato vita a un percorso di restyling di apparecchiature e strumenti<br />

di produzione, vi sono altri aspetti che, invece, sembrano avviarsi<br />

verso l’oblio: un solo produttore al mondo realizza ancora i nastri tape<br />

necessari a realizzare i master che di rado risultano filologicamente<br />

analogici, per via dei costi ma anche per reperibilità degli strumenti<br />

adatti. Gli stessi torni per la realizzazione della lacca, sebbene a noi sia<br />

capitato di vederne spesso negli studi di registrazione, sono materiale<br />

vintage (Neumann dal momento della vendita a Sennheiser ha smesso<br />

di produrne), la cui durata è tutta da vedere. Un capitolo a parte meritano<br />

poi l’esperienza e la sensibilità umana che in passato venivano<br />

tramandate per via orale e che hanno visto un buco generazionale<br />

durante gli anni Ottanta, con la quasi totale sparizione del vinile a<br />

favore del CD. Non è per niente detto che esse siano state tramandate,<br />

che ci sia ancora qualcuno in grado di farne buon uso e che quel<br />

qualcuno non abbia in massima parte “perso la mano”. Non solo le<br />

macchine necessarie sono poche (e nessuno ne costruisce di nuove)<br />

ma scarseggiano ancor di più le testine di lettura: “consumarne” ben<br />

due per ottenere quello che viene definito il delay analogico è, nella<br />

maggior parte dei casi, impensabile e la maggior parte dei master<br />

engineer, incluso lo stesso Bernie Grundman, utilizzano dei master<br />

digitali per realizzare titoli in vinile.<br />

Al lungo elenco di cahier de doléances si aggiunge oggi anche la reperibilità<br />

della lacca (vedi l’articolo precedente) sul cui ruolo vale la pena<br />

soffermarci per “risciacquar la bocca in Arno” ma anche per esaminare<br />

le possibili alternative in merito. Già al tempo erano pochissimi i produttori<br />

di lacche: le più importanti, la Transco (1947) e la Audiodiscs<br />

della Capitol, sono poi confluite nella Apollo Master, a lungo l’unico<br />

produttore occidentale operativo (esiste poi la MDC in Giappone) fino<br />

all’incendio di qualche mese fa; non sappiamo se l’azienda tornerà in<br />

attività e nulla ci autorizza a pensare che il know how in materia verrà<br />

tramandato in futuro…<br />

Ma perché la lacca è così importante nel processo di produzione di<br />

un disco in vinile? Per brevità di trattazione (o per il fatto che alcuni<br />

passaggi, come si vedrà poi, possono essere bypassati da soluzioni<br />

alternative) esamineremo questo processo, il viaggio che la musica<br />

48 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


VINILE COME REALIZZARLO OGGI<br />

Le fasi del processo di stampa del vinile.<br />

fa dallo strumento al disco in vinile, come se il master, nel formato<br />

desiderato, fosse un fatto già acquisito. Si tratta, appunto, del trasferimento<br />

di quei “dati” su una lacca, un acetato da cui poter ottenere,<br />

per fasi successive, gli stampi veri e propri per realizzare i dischi. Si<br />

tratta di un disco delle stesse dimensioni dei dischi in commercio,<br />

realizzato però con un’anima di alluminio per renderlo rigido, su cui<br />

viene steso un composto di nitrocellulosa e altri composti (un tempo<br />

ogni casa discografica aveva la sua formula e la custodiva gelosamente)<br />

che vengono depositati ad alta temperatura in forni speciali, in modo<br />

che il materiale presenti una superficie perfettamente piana ed esente<br />

da grumi. La lacca, inoltre, deve essere sufficientemente morbida<br />

per permettere allo stilo di tagliarla con facilità ma, al tempo stesso,<br />

abbastanza dura per evitare la deformazione del solco; deve inoltre<br />

fornire una giusta lubrificazione per consentire allo stilo di scivolare e,<br />

al tempo stesso, una certa frizione per impedire che la puntina possa<br />

prendere direzioni non volute a causa della sua inerzia. Per questa<br />

ragione devono essere utilizzati substrati di alluminio di qualità sufficientemente<br />

elevata e il processo della sua lucidatura è delicatissimo:<br />

vanno eliminati tutti gli avvallamenti, le buche, le bolle, i segni di<br />

rotolamento e le altre imperfezioni che se non rimossi appariranno,<br />

ingranditi, nelle superfici di rivestimento della lacca.<br />

La migliore formulazione e le migliori materie prime, dunque, non<br />

possono da sole assicurare un prodotto perfetto: per produrre in maniera<br />

costante master di qualità superiore, tutti i processi di produzione<br />

devono essere scrupolosamente e continuamente controllati e<br />

le operazioni devono essere eseguite in strutture ben attrezzate e con<br />

personale altamente qualificato! Il grado di miscelazione e il filtraggio<br />

determinati dalla formula della lacca ne stabiliscono la levigatezza<br />

mentre una fase estremamente critica nel processo di produzione è il<br />

deposito di uno strato di vernice perfettamente uniforme sul grezzo<br />

di alluminio. Data la sua estrema delicatezza (bastano pochi passaggi<br />

di lettura a rovinarla per sempre) si procede a un processo in tre fasi<br />

(master-mather-stamper) per ricavare una versione in negativo (con<br />

i solchi in fuori), il cosiddetto “stampatore”, che andrà montato sul<br />

piatto della pressa produttrice e che deve essere in grado di resistere sia<br />

all’enorme pressione che al passaggio continuo di temperatura (caldo/<br />

freddo) previsto nel normale ciclo di stampa di un disco.<br />

Per ottenere uno stampatore dalla lacca di riferimento si procede per<br />

via elettrolitica, deponendo (a mano, con una pistola a spruzzo oppure<br />

in una vasca contenente una certa quantità di argento in sospensione)<br />

sulla lacca stessa una sottile pellicola d’argento. La lacca, così ricoperta,<br />

viene inserita in un bagno elettrolitico di acqua e nichel, materiale<br />

quest’ultimo che ha la proprietà di resistere alle sollecitazioni che<br />

avvengono nella fase di stampa e che si adatta molto bene al processo<br />

elettrolitico). Quando il processo è concluso si può separare la pellicola<br />

di nichel e argento dalla lacca. Lo stampatore così ottenuto, in<br />

realtà, verrà poi replicato (nel caso di produzioni di migliaia di pezzi)<br />

attraverso altri passaggi positivo-negativo, ottenuti sempre attraverso<br />

un bagno elettrolitico. Dopo aver stampato un certo numero di dischi,<br />

infatti, gli stampatori cominciano a rovinarsi, presentando piccole<br />

righe e solchi che non consentono la replica ottimale. A questo punto<br />

occorre procedere alla centratura degli stampatori, operazione più<br />

DA SINISTRA:<br />

Il processo galvanico consente al nichel di attaccarsi all’argento della lacca, formando così una pellicola metallica che poco a poco diventa sempre più spessa, fino a raggiungere il valore<br />

ottimale (2/10 di millimetro) e un peso di 150 grammi: è lo stamper…<br />

La pressa è dotata di un sistema a vapore per il riscaldamento e ad acqua per il raffreddamento ; al suo interno va inserito un sandwich costituito dall’etichetta di un lato, una pasticca<br />

di vinile e l’etichetta dell’altro lato.<br />

Nei primi anni ‘80 Neumann sviluppò un differente sistema di taglio per i suoi torni (serie VMS80) dove da un disco di rame attraverso un processo di placcatura si otteneva in una<br />

sola fase il master. La passivazione del metallo utilizzato consentiva che le parti potessero essere facilmente separate in modo meccanico l’una dall’altra. Proprio per le sue origini (vi<br />

aveva collaborato anche l’etichetta tedesca Teldec) il DMM prese piede soprattutto in Europa, dove molti studi approntarono i loro torni in modo da poter utilizzare questa procedura.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 49


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

DA SINISTRA:<br />

Rough Trade Live! Direct to Disc è stato il primo disco della band canadese Rough Trade che scelse la soluzione D2D per il suo<br />

esordio. Salvo smentite si tratta anche del primo album rock ad essere registrato direttamente su disco.<br />

Nel 2015 Pete Townshend ha realizzato un D2D presso lo studio di registrazione 1979 di Naschville.<br />

Il sistema One Step Record prevede l’utilizzo di un registratore a nastro Studer dove l’elettronica di riproduzione è stata personalizzata,<br />

così come gli amplificatori utilizzati per alimentare una testa di taglio Ortofon montata su un tornio Neumann VMS-70<br />

restaurato. I master utilizzati vengono fatti suonare a metà velocità, permettendo al sistema GAIN 2 Ultra Analog di estrarre<br />

completamente le informazioni soniche del master.<br />

delicata di quel che si possa<br />

credere, perché occorre<br />

che il foro centrale corrisponda<br />

perfettamente con<br />

il centro del disco; la centratura<br />

avviene facendo<br />

ruotare lo stampatore su<br />

un piatto simile a quello<br />

di un giradischi e osservando<br />

al microscopio se<br />

i solchi si spostano dalla<br />

tacca centrale. Una volta<br />

ottenuto uno stampatore “a modo” questo verrà inserito nello stampo<br />

della pressa: è generalmente realizzata in acciaio e presenta una piastra<br />

perfettamente liscia con una cornice per trattenere lo stampatore. La<br />

pressatura avviene secondo un ciclo che prevede inizialmente la massima<br />

temperatura di esercizio (200°), in modo da favorire la fluidità<br />

della pasta di vinile, che deve depositarsi nelle cavità anche minime dei<br />

solchi. Quando la pasta si è depositata e ha assunto la forma tipica del<br />

disco, va raffreddata per dare modo al prodotto di indurirsi e assumere<br />

la normale flessibilità.<br />

Sebbene si sia molto discusso sulla qualità della pasta e sul fatto che<br />

quella utilizzata in Italia non fosse buona, al tempo prove strumentali<br />

effettuate con l’analizzatore di spettro da Stereoplay non diedero adito<br />

ad alcuna conclusione: sebbene i dati sottolineassero differenze anche<br />

marcate tra disco e disco, i risultati erano discordanti e tali da non<br />

poterne ricavare una regola generale. Valgono invece anche qui le perplessità<br />

sulle capacità di approvvigionamento e sulla qualità, sebbene<br />

sia l’insieme delle varie operazioni connesse alla stampa dei dischi in<br />

vinile a mettere in luce procedure e modelli di sviluppo davvero poco<br />

in sintonia con i tempi moderni: le tempistiche di produzione sono<br />

molto lunghe e persiste una preponderanza del fattore umano nella<br />

determinazione della qualità finale dell’oggetto.<br />

Approvvigionamento e tempistiche, almeno in relazione alla lacca e<br />

alle procedure per la sua realizzazione, sono problemi noti da tempo e<br />

già negli anni ’80 era stato approntato un sistema in grado di bypassare<br />

in parte le tre fasi che portano allo stampatore: si tratta del sistema<br />

Direct Metal Mastering (DMM). Nel processo DMM il segnale audio<br />

viene inciso direttamente nel supporto in metallo (rame) utilizzando<br />

un sistema portante ad alta frequenza e delle particolari puntine in<br />

diamante, in grado di vibrare a più di 40 kHz, per facilitare l’incisione.<br />

Secondo i suoi fautori il sistema consente un miglioramento della precisione<br />

nei solchi prodotti, con un conseguente miglioramento della<br />

resa sonora (in particolare con una riduzione del rumore di fondo e<br />

maggiore risposta alle alte frequenze). La differenza tra un taglio DMM<br />

e un taglio laccato, sempre a opinione dei sostenitori, è che il DMM<br />

sia più preciso, con transienti più nitidi e una migliore “definizione dei<br />

bordi” dell’immagine. Per contro, secondo i critici, il taglio della lacca<br />

è più liscio, caldo e coinvolgente, dunque “piacevole per le orecchie”!<br />

Queste caratteristiche sarebbero dovute, sempre secondo i bene informati,<br />

alla maggiore profondità dei solchi della lacca che può essere<br />

tagliata molto più in profondità rispetto al disco di rame del DMM,<br />

cosa essenziale per la musica con un grande ammontare di segnali in<br />

bassa gamma. Un solco più profondo è anche utile per evitare salti<br />

L’ANTAGONISTA<br />

Tra il 1930 e il 1960 L. J. Scully ha realizzato torni (dotati di testina di taglio Westrex)<br />

principalmente per il mercato americano; poi l’avvento di Neumann, che cominciò<br />

a essere importato dalla Germania, lo mise in ombra. Scully tentò di introdurre un<br />

nuovo disegno per il suo tornio che, però, non sarebbe stato disponibile prima<br />

del 1970, anno in cui Neumann con il VMS 66 e in seguito con il VMS 70 riuscì a<br />

dominare anche il mercato americano.<br />

50 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


VINILE COME REALIZZARLO OGGI<br />

dello stilo durante la lettura del disco. Il DMM “avrebbe” invece una<br />

risposta in frequenza molto più brillante e definita nella parte alta…<br />

Vantaggi tangibili di questa soluzione sono rappresentati principalmente<br />

dal fatto che il primo stadio della galvanica viene bypassato, con<br />

il risultato di un’elaborazione più pulita, con meno rumore superficiale<br />

e meno possibilità di errore durante l’elaborazione. Con il DMM, inoltre,<br />

viene eliminato il problema del pre-eco a volte udibile su una lacca<br />

(il pre-eco è causato dalla puntina di taglio che trasferisce involontariamente<br />

parte del segnale audio nella parete del solco precedente,<br />

causando un debole segnale audio, un pre-eco). Ma se risparmiare un<br />

passaggio nella realizzazione della lacca (elemento in questo momento<br />

quanto mai critico), anche il DMM è un sistema che presenta aspetti di<br />

obsolescenza, soprattutto in un’ottica futura, ipotizzando che, ripreso<br />

in mano il sistema lo si possa evolvere e ulteriormente migliorarlo.<br />

“Dubito fortemente che ci sarà uno sviluppo serio nel DMM: tutti gli<br />

ingegneri Neumann che hanno progettato e conosciuto questa roba<br />

sono morti!” racconta Miles Showell, che continua: “Quegli ingegneri<br />

non hanno messo niente per iscritto e questo probabilmente renderà<br />

proibitivo il reverse engineering della tecnologia DMM. Inoltre i pezzi<br />

di ricambio per convertire i torni VMS 80 in torni VMS 82 con capacità<br />

DMM non sono disponibili. Persino un valido sound engineer<br />

come Flo Kaufmann (lo svizzero Florian Kaufmann, classe 1973, ndr.)<br />

non è stato in grado di progettare e realizzare questi pezzi e anche se<br />

i pezzi fossero disponibili, questo lascerebbe comunque tutti coloro<br />

che dispongono di una Scully o di un Neumann VMS 70 (o Neumann<br />

precedente) incapaci di effettuare il taglio in quanto questi vecchi<br />

torni non possono essere convertiti in DMM. I principali impianti di<br />

pressatura in Europa hanno tutti diversi torni DMM, quindi continueranno<br />

a far funzionare le cose, credo, ma il suono potrebbe non<br />

essere sempre di qualità”.<br />

Detto del DMM, bisogna risalire ancora nel tempo (addirittura agli<br />

albori della registrazione) - ma non per questo la soluzione può essere<br />

considerata eccessivamente “datata” - per identificare una soluzione<br />

che, pur non intervenendo nel processo “dalla lacca in giù”, abbrevia la<br />

filiera di produzione del disco in vinile “dalla lacca in su”: stiamo parlando<br />

del Direct To Disc, un processo che registra direttamente su un<br />

tornio per il taglio del vinile senza usare alcuna registrazione su nastro<br />

mentre i musicisti suonano dal vivo; niente nastro o master digitali!<br />

Negli anni ’20, prima dell’avvento della registrazione su nastro magnetico,<br />

tutte le registrazioni audio venivano effettuate direttamente<br />

sul supporto di riproduzione; solo nel 1948, con la nascita dell’LP,<br />

avviene la migrazione verso i master su nastro magnetico. Questa<br />

tecnica viene ripresa verso la fine degli anni ’70 per due ragioni: da un<br />

lato le etichette audiofile trovano nel D2D un sistema più economico<br />

per realizzare i loro prodotti; dall’altro l’incedere del digitale trova<br />

ancora impreparati gli studi di registrazione e i loro strumenti a cui<br />

si chiedono maggiori performance a fronte delle enormi potenzialità<br />

del CD (sic!). In teoria la rimozione dei nastri magnetici intermedi<br />

eliminava l’inevitabile degrado della qualità del suono connaturato<br />

a ogni trasferimento di registrazione da nastro a nastro. Coloro che<br />

sono stati in grado di fare un confronto sonoro concorderebbero sulla<br />

qualità superiore delle registrazioni D2D; tali confronti sono possibili<br />

poiché la maggior parte delle sessioni di registrazione diretta su disco<br />

poteva contare su un nastro di backup, cosa che avrebbe permesso<br />

MA DI CHE PASTA SEI FATTO?<br />

La pasta del disco è in PVC per l’85% e in PVA acetato di polivinile per il 15%; nei<br />

tempi d’oro del vinile, ogni discografico aveva una sua pasta particolare, ottenuta<br />

attraverso una serie di ricerche e un dosaggio ad hoc dei componenti aggiuntivi<br />

(stabilizzanti, coloranti, lubrificanti più una percentuale di resina riciclata proveniente<br />

dal truciolo rifilato dal bordo del disco, in misura non superiore al 25%) che<br />

determinano le caratteristiche ottimali per lo stampaggio.<br />

future uscite di master su nastro, poiché la stampa dei master directto-disc<br />

era limitata dall’inevitabile usura. Un altro aspetto da tenere<br />

in considerazione nella registrazione diretta su disco è la qualità<br />

dell’esecuzione dovuta al fatto che i musicisti sanno di avere una sola<br />

possibilità di presentare in modo impeccabile un intero lato di un LP.<br />

Gli stessi che sono oggi fautori del “live in studio” ritengono non a<br />

torto di poter cogliere una maggiore energia nelle esecuzioni dirette<br />

su disco. Ovviamente non sono consentiti errori, un bell’handicap<br />

rispetto alle attuali registrazioni multitraccia dove grazie ai moderni<br />

software si può intervenire punto per punto sulla quantizzazione,<br />

per correggere l’intonazione di ogni nota e riprendere un’esecuzione<br />

all’infinito, generando però, ed è un fatto, una sorta di sterilizzazione<br />

del contenuto musicale…<br />

Soprattutto per questo (e in tempi recenti) si è assistito a un ritorno<br />

del processo di registrazione diretta su vinile. L’esempio recente più<br />

famoso è quello della Third Man Records di Jack White, che nel 2013<br />

ai Metropolis Studios di Londra ha organizzano regolarmente sessioni<br />

“Live to Vinyl”, dove le performance degli artisti venivano registrate<br />

direttamente in vinile davanti a un pubblico di studio dal vivo. E già<br />

Neil Young, uno dei più sensibili artisti alla qualità tecnica della musica<br />

(ricordate la disastrosa esperienza con Pono?) qualche anno fa, in<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 51


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

COME CAMBIA LA STAMPA<br />

Se da un lato sono state rigenerate linee di produzione<br />

abbandonate nel momento più buio del consumo<br />

analogico, nuove proposte sono apparse sul mercato<br />

in merito alla stampa del vinile. La tedesca Newbilt<br />

Machinery (a destra) propone un sistema per la stampa<br />

in vinile semi-tradizionale che si avvale di una pressa<br />

con sezione elettronica di controllo e di un’alimentazione<br />

idraulica innovativi, in modo da garantire una<br />

produzione superiore per velocità e qualità.<br />

La canadese Viryl Technologies (a sinistra), invece, ha<br />

superato la fase di start-up (forte di un finanziamento<br />

da un milione di dollari) e nel 2018 ha introdotto una<br />

stazione di stampa completamente automatica che<br />

consente tempi rapidi di stampa e un conseguente<br />

risparmio in termini economici e di tempo, anche se il<br />

costo dell’impianto è di 160.000 dollari. Intanto presso<br />

la Third Man Records di Jack White stanno installando<br />

la seconda macchina di questo tipo…<br />

occasione di un premio speciale che gli è stato dedicato alla cerimonia<br />

dei Grammy per sound engineer e produttori, aveva raccontato dettagliatamente<br />

la sua filosofia di registrazione: “Molti di voi qui sono<br />

artigiani: create solo bei dischi, e fate molta attenzione ad ogni nota.<br />

So di non essere uno di voi: mi piace catturare il momento, mi piace<br />

registrare il momento, mi piace cogliere la prima volta che ho cantato<br />

la canzone... Ci sono molti compromessi che si fanno per avere<br />

quella sensazione, ma a lungo andare, è lì che vola l’immaginazione<br />

quando sento le mie parole mentre ascolto”. La disponibilità di titoli<br />

in D2D è comunque abbastanza ampia visto che molti LP a cavallo tra<br />

la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 vennero realizzati con questa<br />

tecnica. Inoltre, attualmente ci sono almeno una decina di studi nel<br />

mondo in grado di offrire la soluzione D2D: otto negli States, uno in<br />

Inghilterra, Svizzera e Germania.<br />

In tal senso va anche segnalata la procedura One Step Record, sviluppata<br />

da Mobile Fidelity Sound Lab: si tratta di un sistema di taglio proprietario<br />

costruito e progettato da Tim De Paravicini con la consulenza<br />

di Stan Ricker, uno dei padri fondatori di MFSL. Anche in questo caso<br />

vengono saltati alcuni passaggi rispetto alla produzione tradizionale<br />

del master e la placcatura avviene con una serie di avvertenze particolari,<br />

come la pulizia con una soluzione chimica proprietaria. I dischi di<br />

MoFi godono di ottima reputazione e dunque contribuiscono, come nel<br />

caso dei D2D (e con meno perplessità sul risultato finale dei DMM) ad<br />

accorciare la filiera di produzione analogica, filiera che come abbiamo<br />

detto presenta elementi di obsolescenza e preoccupazione in ognuno<br />

dei suoi passaggi. Ma se per il vinile si apriranno spiragli positivi a più<br />

lunga valenza, molto dipenderà da un rinnovamento della filiera stessa.<br />

Al di là di coloro che hanno già reso commerciabili le loro proposte<br />

(vedi box), proprio quest’anno dovrebbe vedere la luce l’HD Vinyl<br />

sviluppato dalla società austriaca Rebeat. Quanto promesso è una vera<br />

e propria rivoluzione che riguarda la fase più delicata della produzione<br />

analogica, la realizzazione dello stamper che, come abbiamo visto, è<br />

al momento la più critica. Questo processo nell’HD vinyl viene sostituito<br />

da una procedura di mapping fotografico in un modello 3D che<br />

equivale alla “madre” nel processo tradizionale. Il modello utilizzato<br />

viene ottimizzato calcolando la distanza tra i solchi, l’errore radiale e<br />

tangenziale, il contenuto di frequenze presenti sul master… il modo con<br />

cui allocarle. Per realizzare la matrice viene utilizzato un Femto-laser<br />

ad alta energia che vi incide direttamente pilotato da un computer che<br />

ha pre-processato il materiale audio, regolando automaticamente la<br />

distanza necessaria tra i solchi e la profondità. A causa del fatto che<br />

il laser opera da un angolo di 90 gradi, non dovrebbero generarsi le<br />

distorsioni indesiderate. In questo modo si può ottenere una maggiore<br />

risoluzione (traducibile in una più estesa risposta in frequenza, un<br />

maggiore livello del segnale o entrambi), pari a un incremento della<br />

capacità del supporto in vinile del 30%. Inoltre, per la realizzazione<br />

dello stamper è possibile utilizzare nuovi materiali come vetro, oro e<br />

altre sostanze plastiche con nuove caratteristiche. Anche in questo caso<br />

tempi (circa 20 minuti per le due facce di un disco) e costi di produzione<br />

dovrebbero calare drasticamente (Rebeat arrischia valutazioni<br />

secondo cui i costi di stampa diminuirebbero del 50%, e il tempo per<br />

produrre un nuovo disco in vinile si abbasserebbe del 60%). I dischi<br />

così prodotti sarebbero totalmente compatibili con l’attuale catena<br />

di riproduzione anche se la possibilità di ottenere segnali con uno<br />

spettro di frequenza molto esteso potrebbe indurre i costruttori di<br />

fonorilevatori a sviluppare nuovi modelli (nel documento tecnico di<br />

Rebeat si fa cenno a Ortofon e Audio-Technica).<br />

Abbiamo contattato Guenter Loibl, CEO e fondatore della Rebeat, che<br />

ci ha confermato come il processo di taglio laser funzioni già abbastanza<br />

bene, mentre il problema maggiore si riscontra nel processo di<br />

sviluppo degli stamper data la differente natura di quelli adatti per HD<br />

Vinyl che non sono pieghevoli come gli stamper al nichel. Le prime<br />

vere prove di stampaggio dovrebero avvenire alla fine della promavera<br />

mentre i primi torni HD Vinyls dovrebbero essere sul mercato<br />

in autunno...<br />

Se quanto promesso sarà realtà, entreremo in una nuova dimensione<br />

del rilancio analogico, molto più stabile e duraturo, che cancellerebbe<br />

i dubbi e alcune sensate considerazioni espresse in questo articolo.<br />

Rimane il fatto che un vinile filologicamente corretto difficilmente<br />

sarà proponibile ma, in maniera machiavellica, se i risultati offriranno<br />

garanzia di sopravvivenza e un livello di qualità che potrebbe persino<br />

essere migliore, tutti dovremmo esserne felici!<br />

52 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Fabio Masia<br />

Conosciuto il male,<br />

è possibile la cura?<br />

Mai come nel caso della regolazione dell’insieme braccio – testina l’approccio umanistico e quello<br />

scientifico si scontrano e si incontrano, tenuti insieme dalla necessità di poter disporre di un metodo<br />

e di un approccio che tenga in conto sia l’aspetto rigoroso che quello legato alle sensazioni. E oggi<br />

nuovi sistemi ci consentono quel che un tempo era riservato solo a pochi...<br />

Il lavoro di un liutaio, di un accordatore di pianoforti o di un<br />

qualsiasi altro artigiano che deve confrontarsi quotidianamente<br />

con una serie di problemi che per loro stessa natura<br />

non consentono soluzioni certe e univoche, viene visto con una<br />

certa diffidenza da chi ne è al di fuori, confuso da due atteggiamenti<br />

opposti dell’artigiano: da un lato il suo approccio metodico<br />

e scientifico, dall’altro la capacità, se è un buon artigiano, di non<br />

scollegare mai la sfera percettiva che può fornire quelle indicazioni<br />

fuori della routine per risolvere il problema. Un atteggiamento<br />

che innesca il dubbio se dietro tanti rituali e tante fissazioni si<br />

celi costantemente un pizzico di ironia e di presa in giro per il<br />

prossimo! È sicuramente così, anzi, è anche normale divertirsi<br />

un po’, ma anche normale che in casi estremi il livello di sinergia<br />

con un sistema “lontano” dal consueto porti a vivere un’esperienza<br />

se non estraniante comunque inconsueta. Provate a ripotare alla<br />

memoria la figura di quel vecchio carburatorista che metteva in<br />

fase a orecchio quattro carburatori con in mano un piccolo cacciavite<br />

e litri e litri di benzina bruciati fra una sgasata e un’altra:<br />

non erano quelli, atteggiamenti al limite del ridicolo e folkloristico?<br />

Eppure, una volta ritirata, l’autovettura sembrava un’altra!<br />

All’epoca c’erano molti strumenti per coadiuvare il lavoro di un<br />

carburatorista ma alla fine il lavoro veniva completato a orecchio,<br />

probabilmente anche con un pizzico di orgoglio e soddisfazione<br />

nel sentire il rombo del motore che canta. Si potrebbe obiettare<br />

come oggi non ci siano più i carburatori di un tempo e che modificare<br />

una centralina elettronica non è certo la stessa cosa: vuoi<br />

mettere l’odore pungente di benzina incombusta spruzzata dalle<br />

farfalle di un doppio corpo rispetto a modificare il firmware di<br />

una centralina! Sicuramente non è la stessa cosa ma è anche vero<br />

che cambiano i motori ma non cambia la sensibilità dell’artigiano<br />

nel saper introdurre quel valore aggiunto che alla fine “esalta” un<br />

risultato altrimenti assolutamente nei ranghi. Ed è anche vero, per<br />

calarci nell’ambito più proprio di questo giornale, che l’Hi-Fi e in<br />

particolare l’analogico richiede, oggi come ieri, strumenti per la<br />

messa a punto che per essere tali devono essere costruiti e realizzati<br />

secondo rigide specifiche e poi messi a punto con quel pizzico di<br />

ingegno e di sensibilità che non tutti hanno. Un percorso, però,<br />

non esclude l’altro, anzi, devono andar a braccetto per evitare di<br />

54 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


BRACCIO - TESTINA LA MESSA A PUNTO<br />

La dima SMARTractor della tedesca<br />

Acoutical System per allineare<br />

la testina-braccio<br />

ottenere risultati fuori di ogni controllo. D’altronde, costruito un<br />

violino, questi dovrà essere accordato costantemente e l’analisi<br />

del suo spettro forse individuerà che lo strumento a suonare è<br />

un violino (per giunta accordato) ma non riuscirà a qualificare<br />

provenienza e piacevolezza del suono emesso: sicuramente è più<br />

semplice accordare il violino con un fonomentro e poi, magari,<br />

completare l’opera ad orecchio!<br />

L’ambito della messa a punto di un giradischi, lungi da avvicinarsi<br />

all’estro di un accordatore o di altro eclettico artigiano (ricordate il<br />

carburatorista di prima?), nel suo piccolo manifesta la necessità di<br />

poter disporre di un metodo e di un approccio che tenga in evidenza<br />

sia l’aspetto rigoroso che quello legato alle sensazioni: si tratta<br />

sempre di una messa a punto, da ottenere tramite piccoli passettini<br />

con rito, strumenti, polpastrelli, orecchio e tanta, tanta pazienza.<br />

Per mettere a punto un sistema analogico, c’è bisogno quindi di<br />

strumenti stabili e precisi perché la maggior parte delle tecniche<br />

di indagine e regolazione sono di natura meccanica e geometrica e,<br />

molto spesso, si tratta di misure indirette e mai in grado di mettere<br />

in assoluta relazione il risultato con la rilevazione. Ad esempio:<br />

è fondamentale che la puntina sia posizionata in un certo modo<br />

sulla superficie del disco per tracciare al meglio ma per ottenere<br />

questo risultato, purtroppo, dobbiamo seguire le indicazioni del<br />

costruttore che invece suggeriscono di controllare l’angolo del<br />

GUIDA IN BREVE PER AUTOSTOPPISTI ANALOGICI<br />

Montaggio della testina<br />

Stretto il sistema vite - rondella - bullone tra testina e shell si può procedere al<br />

collegamento dei terminali della testina con i quattro fili colorati presenti sullo<br />

shell. Ad ogni colore corri sponde una specifica collocazione secondo il codice<br />

valido internazionalmente (vedi figura). Esistono varie disposizioni degli attacchi,<br />

variabili da costruttore a costrut tore, ma questo non crea particolari problemi:<br />

accanto ad ogni piedino, sulla testina, è riportato il corrispondente simbolo (L, R,<br />

LG, RG), e risulta semplice effettuare questi collegamenti. Alcune testine riportano<br />

al posto delle lettere il colore del citato codice.<br />

Ecco il codice valido internazionalmente:<br />

L («Left») = canale «sinistro» (terminale «caldo»): BIANCO.<br />

R («Right») = canale «destro» (terminale «caldo»): ROSSO.<br />

LG («Left ground») = massa can. «sinistro»: BLU.<br />

RG («Right ground») = massa can. «destro»: VERDE.<br />

Regolazione dell’overhang<br />

la testina va posizionata, facendola scorrere longitudinalmente lungo lo shell in<br />

modo che il valore consigliato dal costruttore sia rispettato, affinché l’errore di<br />

tangenza sia il più contenuto possibile. Questa condizione può essere verificata<br />

con un righello dotato di scala millimetrica: basta controllare che la distanza tra<br />

puntina e asse del perno (asse, non bordo!) sia quella consigliata (solitamente, 15-<br />

16 mm). Talvolta il braccio del giradischi non può essere portato nella posizione<br />

sopraindi cata e in altri casi il costruttore non indica il valore di overhang. In queste<br />

circostanze, se nemmeno il corpo dello shell presenta tacche o puntini di riferimento,<br />

per l’esatto posizionamento della puntina si potrà utilizzare un’apposita dima, che<br />

permette di regolare l’overhang in modo tale che l’errore di tangenza si annulli a una<br />

distanza di 6 cm dal centro del disco. Una volta infilato l’apposito foro della dima<br />

sul perno del piatto, si dovrà portare la puntina su un punto di riferimento della<br />

clima stessa; se il valore di overhang è quello giusto, i bordi della testina dovranno<br />

risultare paralleli alle linee tracciate sulla dima. Se ciò non avviene, vuol dire che<br />

il posizionamento del fonorivelatore non è corretto e deve esser modificato per<br />

tentativi (spostando la testina lungo lo shell; per far ciò torna utile il fatto di non<br />

aver stretto le viti di fissaggio in maniera definitiva), finché non siano verificate<br />

le condizioni ottimali. Abitualmente la testina va messa al filo rispetto allo shell;<br />

alcuni preferiscono farla sporgere di un paio di millimetri all’infuori nel tentativo<br />

di aumentare la lunghezza operativa del braccio; altri la spostano all’indentro per<br />

aumentare il carico del peso sulla puntina.<br />

Regolazione del peso di lettura<br />

Si procede al bilanciamento verticale del braccio (occorre regolare il contrappeso<br />

posto dietro al fulcro del braccio sino a che quest’ultimo non sia in perfetto<br />

equilibrio, con il dispositivo di pressione sul disco e l’antiskating posti entrambi<br />

sullo zero). A questo punto si regola il contrappeso in corrispondenza del valore<br />

di peso consigliato o desiderato.<br />

Regolazione dell’antiskating<br />

La compensazione della forza centripeta che tende ad attirare il braccio verso il<br />

centro del piatto si oppone alla possibilità che lo stilo legga preferenzialmente il<br />

lato interno del solco. Tradizionalmente viene effettuata tramite tabelle i cui valori<br />

sono legati al peso di lettura impostato e al tipo di taglio della puntina (conica,<br />

ellittica, Shibata...).<br />

Regolazione del VTA (angolo di tracciamento verticale)<br />

Alzando o abbassando il corpo del braccio nei modelli in cui è possibile, va regolato<br />

l’angolo che il cantilever forma con la superficie del disco (le case produttrici consigliano<br />

di usare il pick up mantenendo il braccio del giradischi in posizione parallela)<br />

e sarebbe opportuno ottenere una condizione in cui la puntina ha un’incidenza<br />

perpendicolare al disco. È consigliabile che lo stilo, una volta sollevato tramite<br />

l’opportuno comando, disti 6-8 mm dalla superficie del disco.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 55


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

IL PACCHETTO TURNTABLE TUNING<br />

La chiave dinamometrica di precisione proposta da AnalogMagik<br />

cantilever oppure il parallelismo fra il corpo della testina e il piatto.<br />

Si tratta quindi di misure indirette che allontanano il risultato da<br />

quello ottimale. Da qualche punto, comunque, si deve pur sempre<br />

iniziare ma per ottenere il massimo bisogna andare oltre: non<br />

basta, quindi, metter in dima la testina e trovare la collocazione<br />

migliore per il corpo del pick up, anzi, spingersi oltre un certo limite<br />

con i mezzi indiretti da un certo punto di vista sarebbe anche<br />

controproducente in quanto la qualità dei risultati, a questo punto,<br />

dipende dal caso, tanto che spesso manca la ripetibilità degli effetti<br />

delle regolazioni. Tutto ciò potrebbe gettar sconforto e desolazione<br />

nelle poche granitiche certezze accumulate nel tempo, invece abbiamo<br />

una opportunità in più rispetto al passato, considerato che<br />

uno strumento di misura opportuno a tale fine è diventato oggi un<br />

oggetto più alla portata di un tempo quando, invece, aveva costi assolutamente<br />

non accessibili! Gli equilibri si sono del tutto ribaltati<br />

con un livello di accuratezza dei sistemi di analisi addirittura più<br />

elevato che negli apparecchi dedicati di un tempo: oggi conviene<br />

mettere a punto geometricamente il sistema braccio testina e poi<br />

approfondire l’analisi con un analizzatore di spettro che consente<br />

di individuare le prestazioni reali del sistema. Perché, è bene ribadirlo,<br />

la puntina deve tracciare in un certo modo affinché i due<br />

canali rispondano in modo simmetrico: è assolutamente questo il<br />

dato che conta. Se poi il corpo della testina sembra leggermente<br />

fuori asse ma i due canali rispondono in modo simmetrico, poco<br />

importa. Per fare ciò, c’è assolutamente bisogno di un disco test<br />

e di un comune ingresso audio nel computer, se si dispone di pre<br />

phono. Si tratta di un primo passo per ottenere qualcosa in più<br />

rispetto al passato, specie in velocità, dal tuning del giradischi. Il<br />

passo successivo è comunque quello di dotarsi di strumenti di messa<br />

a punto stabili e precisi, per portare il sistema a un buon livello<br />

di regolazione meccanica e poi di un sistema di analisi, magari più<br />

Il software mostra una impostazione totalmente guidata, con tanto di<br />

indicazioni e suggerimenti sintetici per ogni parametro da ottimizzare.<br />

Quello che più ha impegnato il team di sviluppo è stato proprio realizzare<br />

un sistema, non del tutto chiuso ma comunque settato, per fornire una<br />

rappresentazione dei dati reali come, ad esempio, il grafico delle distorsione<br />

e di altri valori, e fornire al contempo un dato numerico, frutto dell’analisi<br />

dei dati effettuata dall’algoritmo proprietario, che consente di apprezzare<br />

l’entità della variazione. Nella analisi delle velocità di rotazione, ad esempio,<br />

la misura può essere affetta dal wow and flutter e diventa complicato apprezzare<br />

le micro-variazioni di regolazione quando il valore oscilla. Quindi,<br />

non si tratta di applicare una semplice media o qualcosa di più sofisticato<br />

che si basa pur sempre su una media; piuttosto, si applica un algoritmo che<br />

non considera le fluttuazioni ma solo le variazioni costanti. Gli algoritmi<br />

sviluppati da AnolgMagik non sono resi pubblici ma il senso del pacchetto è<br />

comunque quello che, nella misura della velocità di regolazione, si apprezzi<br />

non il wow and flutter (per quel parametro c’è poi una analisi specifica) ma<br />

la variazione lineare frutto della regolazione della velocità. La regolazione<br />

della velocità, con questo metodo, è una tecnica diretta rispetto ad altre<br />

modalità: il segnale sinusoidale a 3150 Hz deve essere riprodotto appunto a<br />

3150 Hz, quindi si tratta più di una accordatura che di una variazione della<br />

rotazione! Con altri metodi, come ad esempio l’analisi stroboscopica della<br />

velocità di rotazione, spesso l’operazione viene effettuata con il piatto che<br />

gira a vuoto, senza disco e testina e, in ogni caso, si ha un sistema condizionato<br />

dalla precisione dello strobo e da altri fattori “indiretti” della misura,<br />

mentre con il Turntable Tuning il segnale è letto dalla testina in condizioni<br />

di utilizzo normale e il tono deve essere di 3150 Hz. Certamente non un<br />

“La” a 440 Hz ma pur sempre di accordatura si tratta!<br />

56 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


BRACCIO - TESTINA LA MESSA A PUNTO<br />

AMARCORD 1980<br />

Nel 1980 possedevo un Linn Sondek LP 12, giradischi che tutt’ora, grazie<br />

a una serie di upgrade, rappresenta la mia fonte analogica. Dato l’ottimo<br />

rapporto con l’importatore di allora, di frequente ci incontravamo ed erano<br />

quelle le occasioni per una messa a punto che Antonio Trebbi effettuava a<br />

casa mia. Antonio arrivava con una valigetta che tutti gli invidiavano: era<br />

il frutto di tutte le esperienze e le necessità che fino ad allora gli si erano<br />

presentate. Nel tempo l’avrebbe trasformata in un accessorio standard<br />

per chi andava in giro promuovendo il verbo analogico della Linn… Ma<br />

se cacciaviti, pinzette e quant’altro ad hoc per la taratura dell’LP 12 colpivano<br />

la mia immaginazione, trasecolavo sempre per quel che potremmo<br />

definire la tradizione orale che Antonio cercava di trasmettermi su quella<br />

critica fase della messa a punto “frutto dell’esperienza” che sfuggiva<br />

alle mie meccanicistiche esigenze di certezza. Comprimeva le molle del<br />

controtelaio facendolo ballonzolare un po’ tra le dita (“Così va bene, così<br />

no”); soppesava braccio e testina regolandone il peso senza ricorrere a<br />

una bilancina, poi faceva scorrere il tutto sul disco osservando assorto lo<br />

stilo e come flettesse fino all’ok: “Adesso è a posto!”. Boh!<br />

Nel 1980 non esistevano i computer o, perlomeno, il personal computer<br />

muoveva a stento i suoi primi passi e nessuno si sognava di sostituire<br />

quella che era quasi una forma d’arte con gli aridi dati informatici. Già:<br />

anche la musica era così, salvo farci trasecolare poco dopo con la nascita di<br />

un dischetto da 13 centimetri contenente una sequenza di uno e di zero...<br />

Paolo Corciulo<br />

preciso, per analizzare i dati a livello strumentale con l’ausilio di<br />

una scheda di acquisizione più precisa dell’ingresso linea di un<br />

computer (e magari di un disco test più ricco di uno dotato solo<br />

di alcuni segnali base). Appurato che bisogna dotarsi di strumenti<br />

meccanici di precisione (senza la necessità di eccedere) e che oggi<br />

non è più necessario disporre di un analizzatore di spettro che solo<br />

pochissime aziende in passato potevano permettersi, cosa mancherebbe<br />

all’appassionato per ottenere il massimo da un sistema<br />

analogico? Le soluzioni, nonostante il rinato interesse mondiale<br />

verso il vinile (una contraddizione tecnologica, a ben pensarci:<br />

torma in auge una soluzione con più di 100 anni sulle spalle!) non<br />

sono molte ma ci sono.<br />

È il caso, ad esempio, di AnalogMagik e del suo pacchetto “Turntable<br />

Tuning” che evidenzia un approccio cucito addosso alle esigenze<br />

dell’appassionato ma anche a quelle di un professionista<br />

che si trova ad effettuare delle messe a punto magari in loco dal<br />

cliente. La mission aziendale è quella di fornire una serie di strumenti,<br />

fisici, ma soprattutto di analisi, per ottimizzare un sistema<br />

analogico giradischi/braccio/testina; l’aspetto essenziale risiede<br />

però nel modo in cui l’uomo alla guida di AnalogMagik ha saputo<br />

metterli a disposizione dell’utente. Richard H. Mak non ha alcuna<br />

competenza in tecnologia e sviluppo software ma ha la passione<br />

dell’audio, con una particolare propensione verso l’analogico, motivo<br />

per il quale si è dedicato all’installazione e messa a punto dei<br />

giradischi fin dal 2009, cercando di utilizzare un metodo scientifico<br />

per raggiungere, rapidamente ed efficacemente, un risultato<br />

soddisfacente. Durante quelle sessioni di messa a punto si è reso<br />

conto che c’erano troppi dischi test con segnali pensati sono per<br />

specifici metodi di indagine e che al contempo gli strumenti di<br />

misura da portasi dietro erano costosi e ingombranti e, in definitiva,<br />

solo parzialmente adatti. Quel che mancava era un sistema<br />

che ottimizzasse tutti i parametri di una configurazione analogica<br />

in un unico pacchetto. Fin dall’inizio ha pensato a una soluzione<br />

in grado di condurre l’appassionato verso un percorso di messa a<br />

punto che non si sostituisca all’operatore professionale ma fornisca<br />

dati e feedback in modo da rendere più efficaci le regolazioni anche<br />

con piccole variazioni. Lo sviluppo del sistema che ha passato varie<br />

fasi dal 2009 e ha coinvolto molti personaggi con competenze<br />

differenti, soprattutto per l’analisi dei dati e, nell’ultimo periodo,<br />

per rendere il prodotto utilizzabile anche da utenti che vogliono<br />

occuparsi solo della messa a punto e non della teoria che c’è dietro.<br />

Un modo sofisticato di descrivere la funzionalità del pacchetto<br />

da lui sviluppato è che si tratta di un programma che tenta di<br />

stabilire una correlazione tra una regolazione effettuata e il valore<br />

di distorsione incrementale visualizzato sullo schermo del laptop<br />

utilizzando segnali test realizzati ad hoc e con algoritmi per l’analisi<br />

dei dati rilevati. Il sistema filtra tutti i dati poco stabili, frutto<br />

di un sistema analogico, e prende in considerazione solo quelli<br />

correlabili con le varianti dovute alla regolazione che si sta effettuando,<br />

annullando le perturbazioni estranee alla misura e quelle<br />

intrinseche alla configurazione e alla qualità dell’attrezzatura.<br />

Un approccio che considera il sistema nel suo insieme, nel senso<br />

che nessun singolo parametro può essere ottimizzato in modo<br />

isolato, ma è necessario regolarli tutti insieme e uno in funzione<br />

dell’altro con approssimazioni successive e tramite l’ausilio di uno<br />

strumento che favorisca l’individuazione delle criticità, i tempi e<br />

le modalità di iterazione. Se si agisce su uno solo dei parametri,<br />

come ad esempio il peso, l’antiskating e il VTA, si vanno a modificare<br />

anche gli altri. Anzi, se si osservano i valori di distorsione<br />

uno a uno di questi paramenti, applicando le dovute regolazioni si<br />

osserva poi una variazione anche negli altri, in una sorta di ciclo<br />

infinito dove la sola valutazione della distorsione non è d’aiuto.<br />

La regolazione si applica per piccoli passi soprattutto valutando<br />

l’impatto concreto che a questo punto è solo in parte legato al<br />

valore assoluto della distorsione.<br />

La filosofia alla base del Richard H. Mak pensiero parte in ogni<br />

caso dalla fase 1, in cui si regolano nel modo più preciso possibile<br />

tutti i paramenti a livello meccanico e geometrico, avvalendosi di<br />

strumenti ad alta precisione. A tal proposito, consiglia l’impiego di<br />

una dima estremamente precisa e funzionale, tra l’altro dal costo<br />

importante, per allineare braccio e testina. Se ne possono usare<br />

anche altre ma a lui la SMART Tractor della tedesca Acoutical<br />

System, disponibile a 525 Euro. A corollario della messa a punto<br />

“meccanica” AnalogMagik fornisce anche una chiave dinamometrica<br />

di precisione per serrare adeguatamente le viti della testina allo<br />

schell, pratica anche questa abbastanza inconsueta ma che porta<br />

risultati interessanti circa la variazione della risonanza complessiva<br />

braccio/testina. Nella fase 2, invece, si passa all’analisi strumentale<br />

che consente, con affinamenti reiterativi, di ottimizzare<br />

alcuni parametri a livello assoluto, di rendere identici i due canali<br />

e di trovare un range idoneo da scegliere poi a orecchio. La fase 3,<br />

l’ultima, si fa ad orecchio, nel senso che all’interno del range dei<br />

parametri ottimali, si sceglie quello che più piace! E a quel punto<br />

il carburatorista del caso può finalmente elevare il pollice in alto<br />

a mo’ di assenso!<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 57


INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Fabio Masia<br />

Ti amo, ti odio:<br />

maledetto Bluetooth!<br />

Che ci sta a fare una cuffia in uno speciale dedicato all’analogico? Pare fuori luogo e invece i punti<br />

di confine tra le due forme di ascolto son parecchi e il binomio cuffia - giradischi si incontra su basi<br />

solide, moderne e con la possibilità che proprio questo stabilisca quel ponte tra passato e futuro che<br />

potrebbe essere la salvezza dell’alta fedeltà!<br />

Qualche tempo fa, in occasione del test del TEAC TN 400 BT<br />

(<strong>SUONO</strong> 514 - marzo 2017) ci siamo interrogati su quale<br />

valenza e validità offrisse la possibilità di connettere in<br />

modalità wireless un giradischi all’impianto, visto anche il fatto che<br />

è proprio il giradischi a beneficiare della lontananza dai diffusori<br />

ma anche dal locale di ascolto. Sembra una contraddizioni in termini<br />

ma, dopo un bel po’ di prove effettuate sul campo, i risultati<br />

non apparvero poi così scontati: in sintesi, soprattutto nella fascia<br />

medio bassa, il setup Bluetooth integrato nel giradischi (quindi il<br />

matching tra stadio fono integrato e digitalizzazione del segnale<br />

trasmesso) offre performance migliori della equivalente catena<br />

di trasmissione analogica, pur sempre basata su uno stadio fono<br />

integrato!<br />

Quel che non era stato valutato, sempre all’interno di una catena<br />

pensata per la riproduzione dei vinili e affidata alla trasmissione<br />

Bluetooth, è l’immediatezza e la qualità ottenibile attraverso una<br />

cuffia Wireless, ovvero il dispositivo che più di tutti magnifica un<br />

po’ tutti i parametri delle fruizione personale senza ulteriori “indispensabili<br />

orpelli” come ampli cuffia separati o uscite integrate negli<br />

amplificatori (il ragionamento vale sempre per la fascia bassa). Si<br />

potrebbe estendere il tema anche all’ambito dei diffusori attivi in<br />

quanto, soprattutto nella fascia economica, un sistema amplificato<br />

stand alone ha tutte le potenzialità per eccellere rispetto a uno<br />

general purpose che, però, è frutto di compromessi e rinunce...<br />

Valore aggiunto (o problema in meno con il Bluetooth) quello legato<br />

alla lunghezza del cavo della cuffia, soprattutto se collegato a una<br />

sorgente analogica: il giradischi è un oggetto ben poco trasportabile,<br />

soprattutto una volta messo a punto, e in genere non si trova<br />

vicino al luogo di relax!<br />

L’ascolto in cuffia tramite Bluetooth di un giradischi, direttamente<br />

dal giradischi, se da un lato potrebbe dunque far gridare all’eresia,<br />

sul campo si dimostra una soluzione per nulla da escludere a priori:<br />

58 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


VINILE IN CUFFIA<br />

PER TUTTO, PER TUTTI<br />

La cuffia Mojburst Crystal è un esempio del potenziale della trasmissione Bluetooth in una fascia di prezzo<br />

ben al di sotto di quello che consideriamo l’entry level, soprattutto se si considerano i prodotti dotati anche di<br />

connessione wireless e non solo passivi. Sotto la soglia degli ottanta euro è raro incontrare prodotti che diano<br />

risalto sia alla sezione elettronica che a quella passiva, con soluzioni di carico acustico e di scelta dei trasduttori<br />

molto validi anche per l’utilizzo nella modalità passiva. Un aspetto saliente nello sviluppo del prodotto è costituito<br />

dalla scelta da parte del costruttore delle soluzioni per la meccanica del giunto di sostegno dei padiglioni<br />

e per quello dei cuscinetti di appoggio, tutte volte al contenimento del peso e all’esaltazione dell’indossabilità.<br />

In effetti, l’angolazione dei padiglioni e la cedevolezza dei cuscinetti si adattano con delicatezza sulla testa<br />

intorno all’orecchio, lasciando i padiglioni liberi. Un eccellente sensazione di leggerezza e di non oppressione,<br />

nonostante l’isolamento con l’esterno sia molto efficace. Un ulteriore valore in più in generale per l’ascolto<br />

wireless e nel particolare per il religioso rispetto delle nuance del disco nero.<br />

Cuffia Mojburst Crystal<br />

Prezzo: € 79,00<br />

Peso: 240 g<br />

Distributore: TX Media - www.txmedia.it<br />

Tipo: chiusa Trasduttori: dinamici Impedenza (Ohm): 32 Risp. in freq. (Hz): 20 - 20.000 Sensibilità (dB): 100 Auricolari:<br />

driver da 40mm Note: collegamento Bluetooth 5.0 con profili HFP, HSP, AD2P, AVRCP; batteria da 400<br />

mAh con tempo di riproduzione fino a 36 ore con volume al 50%; ricarica completa in 3 ore, rapida in 10 minuti<br />

per 2 ore di riproduzione.<br />

sarà per magia o suggestione ma la piacevolezza della riproduzione<br />

di un vinile, seppur trasformato dal Bluetooth e da altre diavolerie<br />

tecnologiche, ha una marcia in più già quando si entra a far parte<br />

della classe di ingresso, mentre in passato la sorgente analogica<br />

doveva essere di un certo livello e costo perché se ne potesse apprezzare<br />

la qualità. Questo vale tanto per la cuffia (vedi nel box il<br />

modello preminentemente da noi utilizzato) che per il giradischi:<br />

oggi è possibile ottenere risultati già a partire da un livello di ingresso<br />

con poco più di 200 euro utilizzando, ad esempio, il giradischi<br />

Sony PS LX 310<br />

BT (provato su <strong>SUONO</strong><br />

537 - luglio 2019) dove,<br />

nonostante la fascia di<br />

appartenenza, si può<br />

beneficiare del livello di<br />

uscita regolabile su tre<br />

livelli per interfacciarsi<br />

al meglio con la modalità<br />

Bluetooth. Il Sony<br />

è un giradischi a livello<br />

meccanico totalmente<br />

automatico, cosa che<br />

offre una marcia in più<br />

soprattutto nella riproduzione<br />

wireless grazie<br />

al ritorno del braccio:<br />

se è molto piacevole il<br />

rito dell’avvio manuale<br />

del disco e della discesa<br />

controllata della puntina sul vinile, non è altrettanto appagante<br />

precipitarsi verso il giradischi per togliere il braccio dal loop di<br />

fine disco!<br />

IL Teac TN 400 BT, invece, si colloca in una fascia superiore, poco<br />

oltre i 400 euro street price, ed è completamente manuale (peccato!)<br />

ma oltre al fatto che è dotato di un ottimo allestimento di<br />

base, è possibile sostituire la testina in dotazione ed effettuare alcune<br />

regolazioni di ottimizzazione. Tutto ciò, abbinato a un’estetica<br />

tradizionale nelle versioni legno naturale, offre buone chance di<br />

beneficiare di risultati di ottimo livello anche in impianti tradizionali:<br />

da questo punto di vista si tratta del rapporto più equilibrato<br />

fra tradizione e nuovo, in quanto coesistono senza alcun problema.<br />

Alle opportunità citate dell’asse Bluetooth - giradischi si aggiunge<br />

il fatto che questa<br />

simbiosi sembra perfetta<br />

per attirare nuovi<br />

attori tanto tra i consumatori<br />

che nell’offerta<br />

di mercato, che<br />

si apre a prospettive<br />

del tutto inaspettate.<br />

Un esempio esplicativo<br />

è lo Stir It UP di<br />

The House of Marley<br />

che, attestandosi nella<br />

fascia dei 250 euro, risulta<br />

fra i concorrenti<br />

più agguerriti sia nella<br />

categoria dei giradischi<br />

Bluetooth che di quelli<br />

tradizionali: piano in<br />

bambù fresato per l’alloggiamento<br />

del motore<br />

e del perno, testina Audio-Technica sostituibile e soluzioni di<br />

controllo delle vibrazioni sono caratteristiche in genere che identificano<br />

prodotti di fascia molto superiore. Un’apertura della musica<br />

riprodotta al nuovo mondo?<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 59


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

FONORIVELATORE<br />

Audio-Technica VM760SLC<br />

Audio-Technica è nata<br />

nel 1962 a Shinjuku, Tokyo,<br />

Giappone, da Hideo<br />

Matsushita, come produttore<br />

di fonorilevatori.<br />

I suoi primi prodotti furono<br />

i modelli stereo AT-1 e AT-3<br />

MM. Il successo portò un<br />

rapido sviluppo dell’azienda<br />

che estese il suo interesse<br />

nell’Hi-Fi anche in altri settori<br />

come quelli delle cuffie<br />

e dei microfoni, affacciandosi<br />

prepotentemente al<br />

settore professionale.<br />

del digitale<br />

sembrava dover restringere<br />

il campo L’arrivo<br />

d’azione della casa nipponica.<br />

A dispetto però dello strapotere<br />

del CD e derivati, Audio-<br />

Technica ha sempre mantenuto<br />

una porta aperta all’analogico,<br />

mantenendo anche nel<br />

periodo più buio un catalogo,<br />

pur ristretto, di fonorilevatori<br />

sia a bobina che magnete mobile.<br />

Proprio nel settore MM<br />

ha mantenuto un legame con<br />

l’OEM fornendo i suoi prodotti,<br />

in particolare l’AT-95, nelle<br />

sue varie versioni, a disposizione<br />

di quei produttori di giradischi<br />

che desiderano offrire<br />

modelli completi di cartucce<br />

premontate.<br />

Una piccola serie di<br />

modelli di maggior raffinatezza<br />

e costo rimase in catalogo<br />

anche nel settore delle MC,<br />

caratterizzate da un rapporto<br />

qualità/prezzo eccellente. Ovvio,<br />

dunque, che il ritorno in<br />

auge, per molti impensabile,<br />

del vinile (moda o puro riconoscimento<br />

delle sue qualità<br />

musicali che sia), non abbia<br />

colto impreparata l’Audio-<br />

Technica che prima ha rispolverato<br />

alcuni dei vecchi modelli<br />

mandati prematuramente<br />

in soffitta e poi ha cominciato<br />

progressivamente a rinnovare<br />

il suo catalogo. Se si esclude<br />

qualche modello celebrativo,<br />

la sua caratteristica più distintiva,<br />

quella dell’eccellente<br />

rapporto Q/P è stata, fortunatamente,<br />

mantenuta.<br />

Oggi il catalogo<br />

è veramente<br />

impressionante<br />

e forse<br />

solo la<br />

più antica<br />

Ortofon<br />

può<br />

rivaleggiare<br />

su questo<br />

fronte. L’attuale<br />

produzione<br />

spazia tra modelli<br />

MM e MC, stereofonici<br />

o monofonici, principalmente<br />

per l’audio domestico<br />

pur non mancando quelli per<br />

DJ. All’interno delle due macrocategorie<br />

(MM e MC) i vari<br />

modelli sono disponibili in differenti<br />

versioni in base, principalmente<br />

ma non solo, al tipo<br />

di stilo utilizzato. Del resto,<br />

quanto a know how sull’analogico,<br />

l’Audio-Technica ha ben<br />

pochi rivali e questo gli permette<br />

di ottimizzare e rendere<br />

disponibile una ampia scelta di<br />

modelli con costi molto competitivi.<br />

I modelli magneto mobili sono<br />

tutti con stilo sfilabile e quindi<br />

sostituibile. Il modello base è<br />

l’M95 disponibile con stili di<br />

diverso tipo dal conico all’ellittico,<br />

il Nude Elliptical, fino ai<br />

più raffinati profili del diamante<br />

chiamati Microlinear e Shibata:<br />

cinque modelli che vanno<br />

da circa 30 euro fino a 200<br />

euro. Molti giradischi definiti<br />

plug & play adottano l’M95,<br />

specie quelli più economici. Lo<br />

stesso criterio di offerta viene<br />

applicato nelle serie superiori<br />

come la VM500, la VM600 e<br />

la più recente VM700. Tutte<br />

queste serie adottano una<br />

configurazione Dual Magnet.<br />

La serie VM700 si compone di<br />

tre modelli, ancora una volta<br />

distinguibili unicamente per<br />

lo stilo adottato: il Microlinear<br />

per il VM740ML, lo Shiba-<br />

Prezzo: € 699,00<br />

Distributore: Sisme<br />

Via Adriatica, 11 - 60027 Osimo Stazione (AN)<br />

Tel. 071 7819666 - Fax 071-781494<br />

www.sisme.com<br />

FONORIVELATORE AUDIO-TECHNICA VM760SLC<br />

Tipo: MM Tensione di uscita (mV): 4,0 Cedevolezza (cm/<br />

dyne): 10x10-6 Risp. in freq. (Hz): 20-30.000 Forza di appoggio<br />

(g): 1,8-2,2 Separazione canali (dB): 30 Stilo: Nude Special<br />

Line Contact 1.5 x 0.28 mil Impedenza di carico (Ohm): 47<br />

Bilanciamento tra i canali (dB): 1,0 Note: cantilever rastremato<br />

in alluminio. Carico capacitivo 100-200 pF.<br />

60 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST AUDIO-TECHNICA VM760SLC<br />

All’interno del corpo in alluminio sono contenute le due bobine con le<br />

espansioni polari che si estendono fino ai due caratteristici magneti<br />

collocati a V in posizione ortogonale al cantilever. Sul supporto in<br />

polimero è fissato il cantilever tramite un ampio piattello con interposto<br />

un elemento smorzante. Il supporto si estrae dal corpo verso il basso<br />

a differenza dello standard MM in cui si sfila.<br />

ta per il VM750SH e lo Special<br />

Line Contact per il modello<br />

maggiore VM760SLC qui in<br />

prova (se si possiede uno dei<br />

tre è possibile upgradarlo cambiando<br />

stilo).<br />

La costruzione del VM760SLC<br />

si basa sull’architettura proprietaria<br />

di AT a doppio magnete<br />

VM. Al posto di un singolo<br />

magnete la cartuccia VM<br />

utilizza infatti un magnete per<br />

canale con una disposizione a<br />

V. Lo stilo Special Line Contact<br />

con diamante nudo, caratterizzato<br />

da una elevata capacità<br />

di lettura, bassa distorsione e<br />

ampia risposta in frequenza,<br />

è montato su un canteliever<br />

in alluminio conico. Il corpo<br />

è realizzato in una lega di alluminio<br />

color oro che, secondo<br />

il costruttore, riduce al minimo<br />

le vibrazioni e funge da<br />

schermo elettrico naturale. Il<br />

VM760SLC viene fornito con<br />

hardware di installazione, un<br />

cacciavite non magnetico, una<br />

spazzola per la pulizia e un set<br />

di cavi di ricambio.<br />

Grazie alla possibilità di staccare<br />

il gruppo cantilever/<br />

stilo dal corpo del fonorilevatore,<br />

caratteristica comune<br />

alla maggioranza dei modelli<br />

magneto mobili, non è stato<br />

difficile fissare la VM760SLC<br />

e collegare ai suoi pin i quattro<br />

cavetti uscenti dal braccio.<br />

Tutto può avvenire con calma<br />

e rilassatezza. Le viti di fissaggio<br />

con testa a dado vanno<br />

inserite dal basso e poi fatte<br />

passare per le asole dello shell<br />

bloccandole infine con i dadi.<br />

Il blocchetto removibile con<br />

lo stilo comprende anche un<br />

elemento mobile a protezione<br />

dello stesso quando è abbassato,<br />

mentre quando viene<br />

ruotato di 90° verso il davanti<br />

l’AT è pronta per la messa a<br />

punto finale. Si prosegue con<br />

le consuete regolazioni per la<br />

messa in dima e la regolazione<br />

del peso di lettura, VTA, Azimuth<br />

e Antiskating. Se tutto<br />

ciò viene effettuato a regola<br />

d’arte (una buona dima è sempre<br />

di grande aiuto) si possono<br />

fare le prime verifiche tramite<br />

un disco test. Tra le qualità di<br />

questo fonorilevatore c’è una<br />

capacità di tracciamento notevole<br />

tanto da aver superato<br />

con grande sicurezza anche i<br />

segnali più intensi presenti sul<br />

disco prova. Soltanto con l’ultima<br />

e più impegnativa traccia<br />

la distorsione si è fatta appena<br />

udibile, tutto questo quando<br />

altri modelli, anche MC di<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 61


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

QUESTIONE DI STILO<br />

Schermo magnetico<br />

centrale<br />

Canale<br />

Sinistro<br />

Puntina<br />

Nucleo<br />

Laminato<br />

Canale<br />

Destro<br />

Bobina<br />

Magneti<br />

Mobili<br />

Tra gli accessori in dotazione sono disponibili un comodo set di pagliuzze per il collegamento<br />

fra testina e shell dotati di terminali fissi, un cacciavite amagnetico idoneo al profilo a taglio<br />

delle tre coppie di viti con differenti lunghezze e i dadi di fissaggio. La spazzolina per pulire<br />

la puntina ha il ciuffo in asse, ma è semplice da usare grazie all’impugnatura molto corta.<br />

La tecnologia proprietaria di Audio-Technica nella realizzazione del sistema<br />

magnetico della serie VM adotta uno schema molto singolare che, a fronte di<br />

una realizzazione più complessa rispetto alla soluzione singola che si innesta<br />

all’interno di un magnete fisso, offre molte opportunità. Le due bobine sono<br />

dotate di una espansione polare con nucleo in laminato che convergono<br />

in posizione adiacente ai due magneti fissati in posizione a V sul cantilever,<br />

che può beneficiare di un fissaggio molto più robusto dotato anche di un<br />

elemento smorzante di grandi dimensioni e consente anche di impiegare<br />

un profilo conico del cantilever che si assottiglia all’estremità. Ciò consente<br />

una agevole sostituzione dello stilo e sopratutto della possibilità di poter<br />

scegliere vari tagli della puntina, una ulteriore opportunità che deriva dalla<br />

struttura più robusta e di semplice inserimento. Inoltre, le due bobine sono<br />

separate da uno schermo in permalloy che riduce la diafonia fra i due canali.<br />

Il profilo delle puntine varia dal taglio Special Line Contact, allo Shibata e al<br />

Microlinear (da sinistra a destra), contraddistinti da un prezzo sensibilmente<br />

differente nelle tre versioni.<br />

maggior costo, vanno in crisi<br />

molto prima...<br />

L’ascolto è cominciato con La<br />

Valse di Ravel (Tacet L207)<br />

dove il pieno degli archi suona<br />

in modo impressionante e<br />

pieno, con un buon senso dello<br />

spazio e dei dettagli. Il palcoscenico<br />

e la profondità sono<br />

rispettabili ma l’ampiezza è<br />

un po’ meno estesa di quanto<br />

si vorrebbe. La sezione degli<br />

ottoni in generale suona abbastanza<br />

chiaramente quando<br />

entrano in scena. In questo<br />

caso si nota particolarmente<br />

la differenza del timbro e del<br />

colore a secondo dell’abbinamento<br />

con lo stadio fono:<br />

con il Lindemann Limetree il<br />

suono è, a volte, un po’ duro e<br />

aspro, mentre con il Moth Pre<br />

RIAA non suscita tale impressione.<br />

Stessa impressione nei<br />

colpi dei piatti, dove il suono<br />

si fa fragile con il Limetree rispetto<br />

a quanto si apprezza con<br />

il Moth, dove il suono appare<br />

più consistente anche se meno<br />

dettagliato. Bassi e medi, tuttavia,<br />

rimangono anche qui il<br />

punto di forza del VM760SLC,<br />

indipendentemente dal pre<br />

fono usato. I colpi di grancassa<br />

sono chiari e autorevoli mentre<br />

gli archi, l’arpa e la maggior<br />

parte delle percussioni suonano<br />

pieni e dettagliate, ascoltare<br />

per credere i bellissimi<br />

glissando degli archi presenti<br />

nel brano.<br />

Cambiamo musica, facendo<br />

girare sul piatto Das Lied von<br />

der Erde di Mahler (Decca<br />

London/Super Analogue Disc<br />

KIJC 910). In questo caso abbiamo<br />

una grande orchestra e<br />

due voci, un tenore e un baritono<br />

che si alternano al canto<br />

in una raccolta di sei pezzi<br />

dall’atmosfera crepuscolare. A<br />

dispetto del grande organico<br />

impiegato raramente si raggiungono<br />

grandi dinamiche;<br />

piuttosto, è l’alternarsi dei<br />

vari strumenti a farsi notare e<br />

la trasparenza e nitidezza sonora<br />

sono fondamentali. In effetti<br />

apprezziamo con l’Audio-<br />

Technica un suono cristallino,<br />

pulito anche nei rari momenti<br />

in cui la voce baritonale di<br />

Fischer-Dieskau esprime intensamente<br />

il suo canto accorato.<br />

Il suono è fluido e agile.<br />

Con Jazz Samba (Getz & Byrd<br />

- Verve LP V6-8432/DCC LE)<br />

cambiamo decisamente genere<br />

affidandoci a un disco dalle atmosfere<br />

rilassanti e tranquille<br />

dove il sax tenore di Stan Getz<br />

e la delicata e sottile chitarra<br />

di Charlie Byrd emergono<br />

chiaramente tra i due canali<br />

con al centro la soffce sezione<br />

ritmica. Il soundstage, nel<br />

complesso, risulta un po’ più<br />

limitato di quanto non sia caratteristico<br />

in questo album<br />

quando riproposto al suo massimo.<br />

Ancora un salto di genere<br />

(Beatles, Yellow Submarine<br />

– EMI Records) con la<br />

colonna sonora dell’omonimo<br />

film che è stata ristampata nel<br />

1999 ad opera da alcuni degli<br />

ingegneri che la produssero<br />

negli studi di Abbey Road. Il<br />

variopinto armamentario che<br />

impreziosiva questa straordinaria<br />

raccolta dei Fab Four<br />

è stato fedelmente riportato<br />

62 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


e riprodotto e con puntuale<br />

precisione la VM760SLC lo<br />

ripropone confermando le sua<br />

capacità di dettaglio e accuratezza.<br />

I quattro “Fab” si alternano<br />

come lead vocal nei vari<br />

pezzi, riconoscibilissimi, mentre<br />

si sovrappongono nei cori<br />

in tutte le com- binazioni<br />

possibili. Il<br />

tutto<br />

tra tablas,<br />

sitar, cornamuse<br />

ed effetti elettronici<br />

più disparati.<br />

È una festa per le<br />

orecchie! La VM760SLC<br />

gestisce in massima parte<br />

questo materiale al meglio:<br />

le consuete doti in termini di<br />

dettaglio e calore convivono<br />

assai bene e se solo ci fosse un<br />

po’ di verve in più potremmo<br />

gridare al miracolo!<br />

Proseguendo nel nostro percorso<br />

musicale, affrontiamo<br />

Avalon (Roxy Music – EG<br />

Polydor 2311 254 Super Deluxe)<br />

e l’esame viene superato a<br />

pieni voti con questa eccellente<br />

stampa olandese: tutto è al<br />

suo posto, l’equilibrio timbrico<br />

è perfetto e tra il potente pulsare<br />

del basso, le voci (Bryan<br />

Ferry su tutti) e gli acuti scintillanti<br />

nessun elemento prevarica<br />

gli altri. L’alternarsi<br />

tra momenti soffici e quelli<br />

più pulsanti e dinamici non<br />

crea davvero problemi per la<br />

VM760SLC che si trova perfettamente<br />

a suo agio tra queste<br />

raffinate atmosfere tra rock e<br />

certe suggestioni ambient.<br />

In sintesi, le caratteristiche sonore<br />

offerte dalla VM760SLC<br />

nel complesso oscillano tra il<br />

buono e l’ottimo con medie frequenze<br />

calde, alte dettagliate e<br />

basse rotonde. Qualche limite<br />

lo si può trovare nella ricostruzione<br />

dell’immagine, non troppo<br />

espansa ma comunque dalla<br />

eccellente profondità, e da<br />

una ariosità non spettacolare.<br />

Alte più sottili e<br />

raffinate<br />

sembrano<br />

una<br />

prerogativa più<br />

tipica dei modelli MC, anche<br />

della stessa casa. Un piacevole<br />

gioco (o un gioco perverso?)<br />

può essere quello di sfruttare<br />

la possibilità di sostituire<br />

lo stilo in dotazione con quelli<br />

Microlinear o lo Shibata, possibilità<br />

consentita per l’intera<br />

serie VM700. Praticamente un<br />

fine-tuning per i perfezionisti,<br />

che rende il modello in prova<br />

assai più versatile e universale.<br />

Il rapporto qualità/prezzo<br />

è ottimo e la sola Ortofon con<br />

la serie 2M, Black e Bronze in<br />

particolare, sembrano poter<br />

interpretare il ruolo di competitor.<br />

Un bell’andare che pone<br />

questa MM al vertice della categoria…<br />

Il direttore responsabile e quello tecnico<br />

di <strong>SUONO</strong> esplorano le nuove frontiere dell’audio<br />

STUDIA IL PASSATO<br />

SE VUOI PREVEDERE<br />

IL FUTURO.<br />

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<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 63


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

FONORIVELATORE<br />

Dynavector Karat 17 DX<br />

Quali sono i personaggi<br />

di spicco giapponesi in Hi-<br />

Fi? Probabilmente vi verranno<br />

in mente nomi come<br />

Yoshiaki Sugano (Koetsu)<br />

o Hiroyasu Kondo (Audio<br />

Note). Spostate la vostra<br />

attenzione su “guru” di origine<br />

orientale che hanno<br />

animato il mercato europeo<br />

e salteranno fuori anche<br />

Jean Hiraga e Be Yamamura...<br />

Onore e gloria<br />

sono stati in parte negati a<br />

un altro grande personaggio,<br />

sempre proveniente<br />

dal Sol Levante, che con i<br />

suoi brevetti e le sue novità<br />

ha rivoluzionato l’ascolto<br />

del vinile e, tenendo dritto<br />

il timone, ha consentito<br />

a Dynavector di non<br />

cedere alle tante sirene<br />

che periodicamente<br />

solcano il mare agitato<br />

dell’Hi-Fi.<br />

Noboru Tominari, dottore<br />

in ingegneria: comincia<br />

a occuparsi di<br />

Hi-Fi come hobby dopo essersi<br />

ritirato dall’insegnamento universitario<br />

presso la Tokyo State<br />

University; nel 1975 fonda la<br />

Dynavector. Da quel momento<br />

inanella una serie di primati<br />

tecnologici: è il primo a sviluppare<br />

una MC ad alta uscita che<br />

può lavorare senza uno step up<br />

con il normale ingresso MM di<br />

uno stadio fono; il primo a sviluppare<br />

un cantilever realizzato<br />

in diamante sintetico (utilizzato<br />

sul primo modello di quella che<br />

diventerà una serie fortunata<br />

come la Karat). Sviluppa, ancora,<br />

il flux damper, un marchingegno<br />

per<br />

mantenere<br />

stabile la posizione delle bobine<br />

in un fonorivelatore, minimizzandone<br />

le fluttuazioni magnetiche<br />

non desiderate; nel tempo<br />

si rivelerà una fonte costante<br />

di innovazioni, incluse quelle<br />

meno note o di successo, come<br />

il Super Stereo, un sistema di riproduzione<br />

musicale che utilizzava<br />

un processore audio (Adp-<br />

2) sviluppato dalla Dynavector<br />

e quattro altoparlanti (due in<br />

più del normale stereo), con lo<br />

scopo di dare maggior realismo<br />

alla riproduzione di musica, sia<br />

registrata che trasmessa dal<br />

vivo, in sala da concerto. Pur<br />

essendo probabilmente il meno<br />

acclamato tra i suoi progetti, il<br />

Super Stereo è una cartina al<br />

tornasole dell’ampiezza di vedute<br />

di Tominari che, pur essendo<br />

assolutamente contrario<br />

alla svolta digitale di inizio anni<br />

’80 (radicalmente convinto<br />

della superiorità del vinile),<br />

volle analizzare le<br />

nuove registrazioni audio<br />

surround cercando<br />

di coglierne l’essenza e<br />

le motivazioni a monte.<br />

Noburu Tominari è<br />

noto per essere stato un<br />

grande sostenitore della<br />

teoria della dispersione,<br />

secondo cui un cantilever<br />

solido e di ridotte<br />

dimensioni, essendo<br />

estremamente rigido, accumulerebbe<br />

molta meno energia rispetto<br />

ai modelli convenzionali<br />

a tubo di alluminio utilizzati<br />

dagli altri produttori e dei suoi<br />

benefici: ampi cenni in merito<br />

sono disponibili sul sito dell’azienda.<br />

“Quando ho chiesto ai<br />

miei fornitori di costruirne uno,<br />

non riuscivano a capire perché<br />

volessi un cantilever il più corto<br />

e rigido possibile. Pensavano<br />

che fosse impossibile, ma ho<br />

osato provare; si trattava di<br />

una soluzione molto insolita in<br />

quel momento. Per realizzarla<br />

abbiamo dovuto sviluppare<br />

una nuova tecnica per avvolgere<br />

fili incredibilmente sottili<br />

per la bobina, realizzando una<br />

nuova macchina avvolgitrice<br />

(Ortofon cercherà di acquistarne<br />

un esemplare, ndr.).<br />

I nostri fili hanno solo 11 micron<br />

di diametro; ogni altra cartuccia<br />

utilizza fili da almeno 20 micron”.<br />

L’uso di fili di ridotto diametro<br />

è fondamentale in questo<br />

tipo di soluzione dove lo spazio<br />

nelle vicinanze del cantilever<br />

è pochissimo e l’area riservata<br />

all’armatura ridottissima, rendendo<br />

necessari avvolgimenti<br />

per le bobine, a parità di spire,<br />

di dimensioni davvero esigue,<br />

pena un insufficiente livello di<br />

uscita. Solo la Dymavector è riuscita<br />

a realizzare avvolgimenti<br />

delle bobine con un adeguato<br />

numero di spire in uno spazio<br />

Prezzo: € 1.750,00<br />

Distributore: Sound And Music<br />

Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca (LU)<br />

Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115<br />

www.soundandmusic.com<br />

FONORIVELATORE DYNAVECTOR KARAT 17 DX<br />

Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,3 Cedevolezza (cm/dyne): 15<br />

mm/N Risp. in freq. (Hz): 20 - 20,000Hz ± 1dB Forza di appoggio (g):<br />

1.8 - 2.0 Stilo: Micro-Ridge Impedenza di carico (Ohm): > 100 Bilanciamento<br />

tra i canali (dB): 1 Note: corpo in ottone lavorato dal pieno,<br />

magneti al samario cobalto. Cantilever da 1,7 mm<br />

64 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


La lunghezza molto ridotta del<br />

cantilever e i materiali con cui è<br />

realizzato elevano la risonanza<br />

del sistema oltre i 100 kHz; non è<br />

stato necessario, pertanto, utilizzare<br />

un sistema di smorzamento eccessivo.<br />

È presente solo un anello di gomma poco<br />

cedevole che rende il complesso delicato a urti<br />

o a un eccessivo peso di lettura in quanto il corpo<br />

della testina potrebbe toccare la superficie del disco.<br />

Le espansioni polari avvolgono l’elemento mobile del cantilever su cui<br />

sono avvolte le bobine. La lunghezza molto contenuta del cantilever ha<br />

reso necessario un ampliamento delle espansioni polari e della distanza;<br />

grazie alla elevata concertazione del campo dovuto ai magneti in Samario/<br />

Cobalto, il livello di uscita è accettabile nonostante le bobine con poche spire.<br />

così ristretto, cosa che come<br />

effetto collaterale ha consentito<br />

all’azienda giapponese (con<br />

sede a Tokyo) di utilizzare un<br />

sistema originale ed evitare il<br />

pagamento di eventuali licenze<br />

a Ortofon e Grado, che detengono<br />

tutti i brevetti sui progetti<br />

per i fonorivelatori a bobina mobile!<br />

Questa vocazione a uscire<br />

dagli schemi è parte integrante<br />

del DNA della casa che già poco<br />

dopo la nascita realizza anche un<br />

braccio totalmente diverso dai<br />

concorrenti, il 505, un vero e<br />

proprio riferimento del disegno<br />

industriale! Prima di passare a<br />

miglior vita (2002) Tominari<br />

avrà modo di lasciare ancora il<br />

segno con la testina XV-1 (1999)<br />

che, pur non utilizzando il cantilever<br />

corto in pietra preziosa<br />

come per la linea Karat, fa uso<br />

di un circuito magnetico di nuova<br />

concezione. Con Tominari e<br />

dopo Tominari, Dynavector ha<br />

comunque sempre mantenuto<br />

un atteggiamento “morigerato”<br />

rispetto al catalogo di prodotti<br />

offerti e già questo ci appassiona<br />

(essendo l’azienda una perfetta<br />

sintesi di artigianato applicato<br />

a una forma industriale di produzione),<br />

mantenendo al centro<br />

del suo interesse quel che ruota<br />

attorno al vinile e offrendo una<br />

gamma di prodotti ampia ma<br />

non eccessiva, con un tasso di<br />

sostituzione non frenetico e legato<br />

solo a concrete innovazioni<br />

sviluppate o rese disponibili.<br />

Per tornare alla Karat, l’esordio<br />

risale al 1979: il primo modello<br />

aveva un cantilever da 2,5 mm<br />

che nel corso degli anni si è<br />

ridotto a 1,7 mm. Per ottenere<br />

questo risultato Tominari e il<br />

suo staff utilizzano varie pietre,<br />

cominciando dallo zaffiro<br />

e dal rubino, poi sostituiti dal<br />

diamante sintetico, l’unico materiale<br />

abbastanza robusto da<br />

consentire una drastica riduzione<br />

delle dimensioni; in questo,<br />

sono stati facilitati dal rapido<br />

progresso della tecnologia laser<br />

in questi anni, che ha reso possibile<br />

il taglio e la formatura più<br />

precisi di componenti minuscoli,<br />

condizione che ha semplifica-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 65


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

to la produzione di un cantilever<br />

a diamante così corto.<br />

Per il mercato americano venne<br />

anche sviluppato un modello<br />

(Karat 13 D) dove il cantilever<br />

è addirittura da 1,3 mm. Se il<br />

primo modello con cantilever<br />

in diamante è la 17 D, la 13 D<br />

può essere considerata come<br />

una sorta di evoluzione speciale<br />

della serie Karat dove il corpo e<br />

la disposizione con lo shell sono<br />

particolari.<br />

Nel tempo sono stati apportati<br />

piccoli e grandi cambiamenti<br />

alla 17 D e l’ultima evoluzione<br />

nel tempo (17 DX) è recentissima:<br />

abbiamo ricevuto un esemplare<br />

praticamente in concomitanza<br />

con il lancio sul mercato.<br />

La versione attuale adotta un<br />

corpo ricavato dal pieno da un<br />

blocco di ottone mentre i magneti<br />

al neodimio sono stati<br />

sostituiti da altri in samariocobalto<br />

che manifestano una<br />

minore resistenza magnetica e<br />

una maggiore coercitività (la capacità<br />

di un materiale ferromagnetico<br />

di resistere a un campo<br />

magnetico esterno senza smagnetizzarsi)<br />

rispetto ai magneti<br />

usati in precedenza. Probabilmente<br />

entrambe le cose (certamente<br />

la prima) hanno influito<br />

sul peso della testina, passato<br />

da 5,8 a 11 grammi, il che allinea<br />

maggiormente la 17 DX al resto<br />

della gamma di testine Dynavector<br />

e facilmente abbinabile<br />

a una più vasta pletora di bracci.<br />

La usuale forma squadrata<br />

facilita il montaggio e la messa<br />

in dima, con l’unica difficoltà legata<br />

proprio alla caratteristica<br />

più originale della Karat 17 DX:<br />

il cantilever in diamante sintetico,<br />

oltre che quasi trasparente,<br />

è cortissimo e solo tra le mani<br />

ci si accorge di quanto pochi siano<br />

1,7 mm. In pratica, questo<br />

significa che lo stilo sporge di<br />

pochissimo da sotto il bel corpo<br />

ottonato del fonorilevatore;<br />

non è facile così individuare il<br />

posizionamento nella griglia nel<br />

punto ottimale per effettuare le<br />

regolazioni finali (il fine tuning)<br />

più delicate quanto irrinunciabili<br />

per la corretta messa a punto.<br />

Con un cantilever così corto e<br />

il corpo della Karat così vicino al<br />

disco si deve, a maggior ragione,<br />

porre molta attenzione all’allineamento,<br />

al peso di lettura,<br />

all’altezza del braccio, in modo<br />

da porre lo stilo con il giusto<br />

angolo sul disco. Per contro il<br />

montaggio nello shell della Karat<br />

è molto facile, con i bulloni<br />

di fissaggio della testa a brugola<br />

forniti che vanno direttamente<br />

nei fori filettati nel corpo.<br />

Da un punto di vista sonoro<br />

questo fonorilevatore rappresenta<br />

una sorta di manifesto di<br />

riferimento per quello che ci si<br />

aspetta da una sorgente analogica,<br />

all’opposto della freddezza<br />

e schematicità del suono associato<br />

al digitale. Semplificando<br />

all’estremo e parlando un po’<br />

per luoghi comuni, lontano anche<br />

da quel suono asettico di alcune<br />

delle più quotate MC spesso<br />

troppo analitiche e brillanti,<br />

qui la lucidità e la velocità sono<br />

elementi evidenti fin dai primi<br />

momenti e si è colpiti dall’immediatezza<br />

e dall’impatto del<br />

suono riproposto dalla 17 DX.<br />

La velocità e la capacità di riprodurre<br />

frequenze molto alte<br />

suggeriscono un suono particolarmente<br />

brillante ma la<br />

DV 17 DX presenta invece un<br />

rimarchevole equilibrio, grazie<br />

anche alla capacità di tracciamento,<br />

verificata con un disco<br />

test, tra le migliori mai rilevate,<br />

forse favorita dalla combinazione<br />

tra peso e bassa cedevolezza.<br />

Il risultato è un’apertura e una<br />

facilità nella fascia alta bilanciata<br />

dalla lucidità e dell’impatto<br />

straordinari. La riproduzione<br />

di elementi percussivi, come la<br />

batteria, le linee di basso e i suoni<br />

martellanti e profondi, sono<br />

spettacolari, con un mélange<br />

di potenza e controllo sorprendente<br />

che portano l’ascoltatore<br />

a compenetrarsi con la musica,<br />

coinvolto anche fisicamente dalla<br />

porzione inferiore dello spettro<br />

sonoro che penetra e percuote<br />

gli organi, non solo l’esterno<br />

del corpo. Anche la gamma media<br />

è “viva”: le voci sono riccamente<br />

presentate e conquistano<br />

la scena facilmente; la miscela<br />

di profondità e intensità emozionale<br />

di cui sono ricche voci<br />

come quelle di Leonard Cohen o<br />

Nick Cave sono impressionanti.<br />

Anche Cassandra Wilson o Diana<br />

Krall risultano molto presenti<br />

e vivide.<br />

La 17 DX ci traporta nella prima<br />

fila dell’evento sonoro, coinvolgente<br />

al punto che, suonando un<br />

disco, difficilmente si accetterà<br />

l’idea di un ascolto superficiale o<br />

da sottofondo: l’esatto opposto<br />

di un suono anemico e piatto,<br />

senza per questo sconfinare<br />

nella ricerca dell’effetto a tutti i<br />

costi; il suono, infatti, si mantiene<br />

sempre nell’ambito della correttezza,<br />

senza rinunciare a quel<br />

lato emozionale e coinvolgente<br />

che ci fa venir voglia di sentire<br />

per intero il disco e poi magari<br />

un altro e un altro ancora.<br />

Alla luce di tutto questo il costo<br />

d’acquisto, seppur elevato,<br />

sembra non solo più che sensato<br />

e ragionevole ma pone un problema<br />

di concorrenza interno<br />

al catalogo della casa: la precedente<br />

Karat 17 D3 si poneva sia<br />

per costo che per prestazioni al<br />

di sotto della XX-2 MK II, oggi<br />

travalicata per performance<br />

ma non per costo dalla nuova<br />

17 DX. A meno che non si prefiguri<br />

già un “improvement” per<br />

la XX-2!<br />

Comunque sia a 45 anni dalla<br />

sua nascita Dynavector, grazie<br />

a una politica che in determinati<br />

periodi bui sarà anche apparsa<br />

velleitaria, risulta una società<br />

matura e, sembra, in buone condizioni<br />

di salute, pur risultando<br />

scevra da tutte quelle scelte e<br />

politiche di marketing “accattivante”<br />

che hanno coinvolto le<br />

principali aziende Hi-Fi nell’era<br />

digitale, ancor più nella riscoperta<br />

tardiva dell’analogico. Non<br />

possiamo che auguragli lunga<br />

vita e ancora qualche (visto la<br />

tradizionale avarizia di new entry)<br />

bella novità, per non mortificare<br />

la magia del vinile.<br />

66 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

di Maurizio Venezia<br />

Un salto nel passato, per essere catapultati nel futuro<br />

Sebbene il nuovo giradischi top di gamma non rappresenti per Technics una semplice operazione nostalgia,<br />

in quanto fin dal 1970 con l’introduzione dell’SP 10 il marchio giapponese detiene a tutto diritto<br />

il trono del miglior giradischi “Direct Drive” esistente (e probabilmente lo manterrà per tutta l’eternità<br />

analogica), il trovarsi al cospetto di questo splendido oggetto rievoca emozioni e sensazioni molto intense.<br />

Credo che tantissimi analogisti<br />

di vecchia data<br />

abbiano avuto nel loro<br />

sistema un giradischi Technics e<br />

abbiano desiderato di possedere<br />

l’SP10: ritrovarsi tanti anni dopo<br />

davanti agli occhi la sua evoluzione<br />

fa un certo effetto e l’emozione<br />

inizia già nella fase di installazione,<br />

appena dopo aver liberato il<br />

giradischi dall’imballo in legno nel<br />

quale viene consegnato. Proprio<br />

questo è quel che mi è capitato<br />

lo scorso 30 novembre a Torino,<br />

presso la show room di Dp Trade,<br />

quando ho potuto ammirare<br />

e ascoltare il magnifico giradischi<br />

Technics SL-1000R, inserito in<br />

un sistema d’eccezione composto<br />

dal nuovissimo amplificatore integrato<br />

Aavik U-380 con ingresso<br />

phono incorporato, fonorivelatori<br />

Air Tight, diffusori Børresen 01,<br />

cavi e accessori Ansuz.<br />

GIRADISCHI<br />

Technics SL-1000R<br />

Prezzo: € 15.000,00<br />

Dimensioni: 53,1 x 18,8 x 39,9 cm (lxaxp)<br />

Peso: 42,3 Kg<br />

Distributore: Panasonic Italia S.p.A.<br />

Via dell’Innovazione 3 - 20126 Milano (MI)<br />

Tel.02-67881 - Fax 02-66713316<br />

www.panasonic.it<br />

Tipo: con braccio Telaio: rigido a 5 strati con pannello superiore in<br />

alluminio Trasmissione: trazione diretta Piatto: strato in ottone laminato<br />

sul alluminio pressofuso, peso complessivo di circa 7,9 kg Velocità<br />

(RPM): 33/45/78 Braccio: A S, in magnesio, con bilanciamento statico<br />

universale Wow & Flutter (%): ±0.015 Note: Unità di controllo separata,<br />

display OLED per il controllo della velocità. Cavo di segnale staccabile<br />

con connettore 5 Pin DIN placcato oro. Dimensioni relative all’unità<br />

centrale (unità di controllo 11 x 8,4 x 35)<br />

SUL CAMPO<br />

68 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Il montaggio dell’SL-1000R è<br />

di grande semplicità, malgrado<br />

il peso complessivo di ben 42<br />

kg (pesa più di quello che lo sguardo<br />

faccia presupporre). Perché, se<br />

il fine di ridurre le risonanze può<br />

essere raggiunto attraverso strade<br />

differenti, Technics ha scelto di<br />

lavorare sulla massa. Il solo piatto<br />

(in ottone, alluminio e gomma<br />

con al bordo dei piccoli pesi in<br />

tungsteno, caratterizzati da un<br />

elevatissimo peso specifico) pesa<br />

7,9 kg e ha una massa inerziale<br />

di circa 1 tonnellata/cm. Questo,<br />

unitamente ai particolari accorgimenti<br />

adottati nella costruzione<br />

del cabinet e della base del motore<br />

(l’installazione di due pesi in acciaio<br />

inossidabile ad alta rigidità<br />

e con un’elevata gravità specifica<br />

posti sul fondo dello chassis), ha<br />

permesso di mantenere la rigidità<br />

dell’insieme e di evitare le<br />

vibrazioni indesiderate, contribuendo<br />

in maniera fondamentale<br />

ad aumentare la precisione di<br />

rotazione, nonché a migliorare<br />

il rapporto segnale/rumore, che<br />

Technics sostiene essere il migliore<br />

al mondo. Inserito il piatto nel<br />

perno con l’ausilio delle pratiche<br />

maniglie in dotazione, montata la<br />

testina sull’head shell con attacco<br />

EJA e regolato il braccio, è sufficiente<br />

collegare la completissima<br />

unità di controllo e il gioco è fatto!<br />

Il Technics SL-1000R è dotato di<br />

un braccio a S in magnesio da 10<br />

pollici a bilanciamento statico,<br />

anch’esso di eccellente fattura e<br />

dotato di tutte le regolazioni necessarie.<br />

Inoltre, per chi voglia<br />

sbizzarrirsi nella prova di bracci e<br />

testine, Technics ha previsto per<br />

questa magnifica macchina la possibilità<br />

di montare ben tre bracci,<br />

fornendo a richiesta basette in<br />

grado di accettare bracci fino a 12<br />

pollici, che si installano con facilità<br />

e precisione in apposite sedi<br />

ricavate nello chassis. Una volta in<br />

opera, la gioia per gli occhi e per<br />

il tatto è davvero difficile da descrivere.<br />

Il contrasto tra la base in<br />

alluminio e il piatto in ottone consente<br />

di creare superfici animate<br />

da continui riflessi e giochi di luce.<br />

È un peccato dover inserire il mat<br />

in gomma. Non c’è un centimetro<br />

cubo di questo oggetto che sia<br />

stato trascurato. La superficie in<br />

alluminio è soft e setosa al tatto,<br />

la precisione di lavorazione di<br />

ogni elemento è assoluta. Il livello<br />

di finitura è superlativo ed esalta<br />

l’essenzialità delle forme, che ne<br />

fanno un oggetto hi-tech dal design<br />

inconfondibile, che lascia una<br />

grande sensazione di solidità, di<br />

perfezione e di affidabilità.<br />

Prima di avventurarmi nella disamina<br />

sonora dell’apparecchio,<br />

ritengo opportuno spendere qualche<br />

parola per il sistema che ha<br />

accompagnato la demo, un sistema<br />

ben collaudato in quanto già<br />

utilizzato dal team Børresen nelle<br />

più importanti mostre mondiali.<br />

I marchi Ansuz, Aavik e Børresen,<br />

infatti, sono tutti pensati dal progettista<br />

danese Michael Børresen,<br />

che è stato capace di realizzare<br />

prodotti che mostrano insieme<br />

una perfetta sinergia e che, presi<br />

singolarmente, si inseriscono in<br />

qualsiasi sistema esaltandone le<br />

prestazioni. Il nuovissimo Aavik<br />

Acoustics U-380 è un integrato da<br />

300-watt in Classe-D veramente<br />

completo. È dotato di due DAC<br />

separati, uno per i formati digitali<br />

PCM e uno per i formati DSD, uno<br />

stadio phono bilanciato a bassissimo<br />

rumore interamente a discreti<br />

(o in alternativa un DAC PCM e<br />

due ingressi phono). Un grande<br />

lavoro è stato effettuato a livello<br />

di alimentazione, che fa largo uso<br />

di bobine Tesla, un importante<br />

accorgimento adottato anche nei<br />

distributori di rete Ansuz per l’attenuazione<br />

del rumore. Dispone<br />

anche di un’uscita pre-out per il<br />

collegamento di un subwoofer o<br />

per effettuare la biamplificazione.<br />

Le Børresen 01 sono dei diffusori<br />

compatti a due vie realizzati in<br />

modo impeccabile, in grado di<br />

suonare con incredibile potenza e<br />

ricchezza musicale. Punto di forza<br />

delle Børresen 01 è il tweeter a na-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 69


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

IL D.D. TORNA DI MODA<br />

Il motore a trazione diretta utilizzato<br />

è una evoluzione del modello<br />

senza nucleo in ferro utilizzato<br />

per il modello SL-1200G introdotto<br />

nel 2016. Utilizza una doppia bobina<br />

con doppio rotore privo di<br />

nucleo con le bobine disposte su<br />

entrambi i lati con un angolo di<br />

60°, per un totale di 12 perni e 18<br />

bobine di trazione, con cuscinetti<br />

reggispinta rinforzati. Questa soluzione<br />

(e la scelta di installare due<br />

pesi sul fondo dello chassis rinforzato)<br />

consente di migliorare la rigidità<br />

dell’equipaggio riducendone anche<br />

l’induttanza, anche in ragione della<br />

notevole coppia da ottenere per<br />

attivare il piatto da 7,9 kg.<br />

In alto la Air Tight PC-7, sotto la PC-1 Supreme: sono le due testine utilizzate durante<br />

l’ascolto del giradischi. Grande la differenza di prezzo (3.900 euro la prima, 11.900 la<br />

seconda!) ma anche le prestazioni sonore.<br />

stro, dotato di una capacità di risoluzione<br />

che consente di rivelare<br />

i minimi dettagli, con delicatezza,<br />

senza mai strillare. Non da meno<br />

il resto della gamma di frequenze,<br />

emesse da un driver che può<br />

sicuramente essere considerato<br />

rivoluzionario. Le medie sono<br />

presentate con grande naturalezza<br />

e la gamma bassa va ben oltre<br />

quanto le dimensioni del diffusore<br />

lascerebbero supporre. Certo,<br />

manca il pugno allo stomaco dei<br />

diffusori più grandi (per questo<br />

ci sono i modelli 02 e 03), ma il<br />

controllo, la velocità e la dinamica<br />

delle Børresen 01 sono sorprendenti.<br />

Così come sorprende il palcoscenico<br />

sonoro, in quanto questi<br />

diffusori creano una scena di una<br />

presenza così palpabile da essere<br />

difficilmente distinguibile dalla<br />

realtà. L’insieme, completato da<br />

cavi e accessori Ansuz, si è rivelato<br />

un sistema di grande eleganza, in<br />

grado di portare in uno status fisico<br />

e mentale di rilassamento che<br />

non tanto spesso è possibile raggiungere<br />

nell’ascolto della musica.<br />

Per tornare al Technics SL-1000R<br />

va sottolineato il valore dell’esperienza<br />

emotiva prima ancora di<br />

quella sonora: la semplice pressione<br />

di un pulsante attiva l’apparecchio<br />

dopo solo 1,3 secondi<br />

(il tempo per passare da zero a<br />

33,33 rpm, verificabile tramite il<br />

display OLED di cui è dotata l’unità<br />

di controllo). L’emozione viene<br />

immediatamente corroborata da<br />

un suono all’altezza delle aspettative,<br />

visto che anche la testina è<br />

di tutto rispetto (Air Tight PC-7):<br />

la prima sensazione è di grande<br />

solidità e precisione; la stabilità e<br />

l’accuratezza della velocità di questo<br />

giradischi sono assolutamente<br />

percettibili e, insieme a un livello<br />

di rumore inesistente, consentono<br />

di far emergere appieno la dinamica<br />

presente nelle registrazioni,<br />

insieme a una grande risoluzione<br />

dei dettagli. L’SL-1000R esalta le<br />

caratteristiche del sistema in uso,<br />

che fa della trasparenza, della<br />

dinamica e della velocità la sua<br />

caratteristica principale, riproducendo<br />

la musica in modo preciso e<br />

coerente, sia in termini tonali che<br />

ritmici. Non si percepisce traccia<br />

di colorazione. La rappresentazione<br />

del soundstage è sorprendente<br />

per la destrezza con la quale modella<br />

l’ampiezza e la profondità<br />

di ogni registrazione. La facilità<br />

di sostituzione della testina ci ha<br />

incoraggiati poi a montare al posto<br />

della ottima PC-7 la ben più costosa<br />

Air Tight PC-1 Supreme... e la<br />

nostra curiosità è stata premiata!<br />

Pur mantenendo le caratteristiche<br />

sopracitate, la musica ha acquisito<br />

un corpo e una matericità sorprendenti,<br />

i micro dettagli sono<br />

affiorati in superficie. La gamma<br />

bassa ha guadagnato spessore e<br />

articolazione, l’impatto dinamico<br />

è divenuto ancora più realistico,<br />

la rappresentazione dei timbri è<br />

ulteriormente migliorata. Tutte<br />

le parti dell’incisione si incastrano<br />

in modo meravigliosamente<br />

leggero e naturale, rendendo la<br />

trama armonica degli strumenti<br />

con chiarezza e assoluta assenza<br />

di grana. I transienti, e in particolare<br />

le sibilanti vocali, sono ben<br />

articolati e “puliti”, senza un soffio<br />

di durezza.<br />

In sintesi, sebbene in questa fascia<br />

alta di prodotto i concorrenti<br />

siano perlomeno altisonanti,<br />

il Technics SL-1000R è un giradischi<br />

che si fa apprezzare non<br />

solo per il fatto di essere estremamente<br />

corretto e fluente, dai<br />

registri più bassi a quelli più alti,<br />

ma anche grazie alle sue doti<br />

meccaniche che consentono di<br />

percepire con nettezza la differenza<br />

tra una testina e l’altra<br />

e, soprattutto, di avvicinarci al<br />

contenuto musicale originale.<br />

Uno spot, in una delle sue forme<br />

migliori, per l’analogico e un<br />

giradischi che può continuare la<br />

storia, diventando così il custode<br />

della sua stessa leggenda.<br />

70 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

PREAMPLIFICATORE PHONO<br />

FEZZ Audio - Gaia Mini<br />

Il bianco e il rosso, i colori<br />

della Polonia, nuova<br />

terra promessa dell’Hi-Fi<br />

(vedi alla voce Audio Video<br />

Show Warsaw, una delle<br />

poche manifestazioni Hi-Fi<br />

in strabordante crescita).<br />

Il rispetto per il lavoro<br />

(“Mio padre ci ha insegnato<br />

a lavorare e non credo<br />

che possiamo fare diversamente”).<br />

E poi: la cultura<br />

e la tradizione, che affondano<br />

le radici nel tempo e<br />

che, almeno per il settore<br />

della musica riprodotta,<br />

sono ancora un elemento<br />

essenziale.<br />

Se si vuole comprendere<br />

il fenomeno Fezz (e<br />

di fenomeno si tratta,<br />

come vedremo) bisogna risalire<br />

a qualche anno fa, al 1991<br />

per l’esattezza, quando Lech<br />

Rakhowski fonda Toroidy.pl:<br />

un’azienda che produce trasformatori,<br />

un manipolo di persone<br />

che oggi sono diventate 30 e<br />

da cui deriva Fezz Audio, dove<br />

le redini del comando sono in<br />

mano ai due figli del fondatore:<br />

Maciej e il più giovane<br />

Tomasz. In realtà andrebbe<br />

aggiunto un quarto elemento<br />

nel cocktail Fezz Audio: il<br />

senso della misura, perché è<br />

quello che ha suggerito ai due<br />

fratelli di introdurre con cautela<br />

nel settore audio l’attività<br />

del padre (Toroidy.pl era una<br />

delle poche aziende al mondo<br />

a produrre uno specifico tipo di<br />

trasformatore toroidale).<br />

Maciej e Tomasz si presentano<br />

infatti nel 2014 all’Audio Show<br />

di Varsavia in forma anonima<br />

con degli amplificatori modificati<br />

nell’alimentazione che utilizza,<br />

appunto, i trasformatori<br />

toroidali di uscita sviluppati<br />

nella ditta del padre: l’obiettivo<br />

doveva essere magnificarne<br />

la bontà e venderli. Il pubblico<br />

li apprezza ma non li considera<br />

un prodotto a sé e così comincia<br />

un nuovo capitolo della storia.<br />

L’anno successivo (2015) viene<br />

fondata Fezz Audio e ancora<br />

una volta, in omaggio al senso<br />

della misura, viene chiamato un<br />

consulente esterno, Zdzisław<br />

Kulikowski, un ingegnere che<br />

aveva avuto a che fare con gli<br />

amplificatori a valvole per tutta<br />

la vita, perché<br />

“In Europa, gli<br />

amplificatori a<br />

valvole sono<br />

tornati popolari<br />

e molti<br />

amanti della<br />

musica<br />

erano alla<br />

ricerca di<br />

un suono<br />

differente<br />

da quello<br />

dei transistor<br />

e<br />

del CD. Ma<br />

poiché le<br />

nostre competenze<br />

non erano sufficienti a<br />

costruire un amplificatore di<br />

questo tipo ci siamo affidati a<br />

chi lo sapesse fare...”.<br />

Mentre lo sviluppo dei trasformatori<br />

di alta qualità d’alimentazione<br />

e d’uscita per applicazioni<br />

audio ha superato le<br />

100.000 unità, gli anni successivi<br />

sono di grande successo per<br />

Fezz, che oggi copre oltre 500<br />

negozi nel mondo, è distribuito<br />

in 24 Paesi con particolare<br />

successo in Corea del Sud e si<br />

accinge a inaugurare il nuovo<br />

stabilimento triplicato in superficie:<br />

linee di assemblaggio,<br />

stazioni di controllo, magazzini,<br />

reparto di verniciatura, oltre<br />

alle stazioni separate di assemblaggio<br />

per trasformatori toroidali<br />

che a regime consentiranno<br />

di triplicare gli esemplari prodotti.<br />

Qui operano attualmente<br />

30 persone solo per la produzione<br />

Fezz Audio e vengono realizzati<br />

internamente i telai degli<br />

apparecchi (piegatura della lamiera<br />

e verniciatura), piedini e<br />

manopole a opera del reparto<br />

tornitura. Un successo tutto imperniato<br />

su soluzioni valvolari<br />

che utilizzano gli originali trasformatori<br />

di uscita Toroidy.pl<br />

che utilizzano un nucleo speciale<br />

in acciaio (20 um) al silicio<br />

a grani orientati, soluzione che<br />

garantisce migliori proprietà<br />

magnetiche. Nonostante una<br />

così evidente identificazione<br />

del marchio con i fascinosi<br />

Prezzo: € 200,00<br />

Dimensioni: 16 x 6,5 x 17 cm (lxaxp)<br />

Peso: 1,1 Kg<br />

Distributore: Acme Elettronica<br />

www.acme-biella.com<br />

UNITÀ PHONO FEZZ AUDIO GAIA MINI<br />

Tipo: MM Tecnologia: amplificatore operazionale Burr Brown<br />

OPA 2132 Impedenza MM (kOhm): 47 Impedenza MC (Ohm):<br />

47k S/N (dB): > 90 Note: MC solo alta uscita, alimentazione stabilizzata<br />

con trasformatore EI standard; guadagno 53 dB<br />

72 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Il trasformatore è realizzato con nucleo<br />

in lamierini di ferro a grani orientati,<br />

installato direttamente sul circuito<br />

stampato tramite i terminali collocati<br />

verso il basso. La tensione di uscita è<br />

duale e va ad alimentare il primo stadio<br />

di raddrizzamento e filtratura.<br />

Successivamente allo stadio<br />

di raddrizzamento e alla<br />

prima filtratura, che adotta<br />

una coppia di condensatori<br />

da 1000 uF a 16 V, segue il<br />

filtro a doppio pi greco con<br />

tre coppie di condensatori<br />

da 100 uF a 35 V con<br />

interposti i resistori di<br />

caduta che riducono<br />

sensibilmente il ripple e i<br />

disturbi di rete.<br />

L’unico dispositivo attivo è un<br />

amplificatore operazionale<br />

Burr Brown OPA2132P con<br />

ingresso a FET, a basso<br />

rumore ed elevato slew rate,<br />

particolarmente adatto<br />

all’amplificazione di segnali<br />

deboli. In genere è utilizzato in<br />

apparecchi di alta fascia e viene<br />

considerato anche un possibile<br />

upgrade quando le caratteristiche<br />

elettriche lo consentono.<br />

tubi termoionici, il passo successivo<br />

è quello di sviluppare<br />

uno stadio fono... a stato solido!<br />

Tutto nasce nella corte<br />

di esperti che attornia lo staff<br />

Fezz: uno di questi, il giornalista<br />

Wojciech Padjas dell’emittente<br />

radiofonica polacca RMF<br />

Classic, ha bisogno di un fono<br />

da utilizzare per la sua nuova<br />

trasmissione “Musica da sotto<br />

uno stilo” (Muzyka spod igły).<br />

Trovato lo stimolo, a indicare la<br />

via è Robert Bajkowski, audiofilo,<br />

un sostenitore di Fezz che<br />

da 25 anni progetta e realizza<br />

installazioni audio cinematografiche<br />

e da tre anni gestisce<br />

un blog. Per suo merito ci si<br />

orienta verso gli operazionali e<br />

lo staff “gioca” con il NE5532<br />

e OPA2132 Texas Instruments<br />

e diversi altri del costruttore<br />

australiano Burson. Proprio<br />

quest’ultimo è quello che più<br />

convince e il passo decisivo lo<br />

decreta Paweł Ładniak, produttore<br />

musicale, mastering engineer<br />

e proprietario del Bemol<br />

Masteging Studio a Cracovia.<br />

Nasce così Gaia, lo stadio phono<br />

da cui deriva il Gaia Mini,<br />

molto simile all’apparenza ma<br />

con la particolare caratteristica<br />

di costare poco più della metà<br />

del predecessore, senza rinunciare<br />

all’originalità del mobile,<br />

anche qui realizzato in casa, né<br />

a una raffinata alimentazione<br />

in relazione alla classe dell’apparecchio,<br />

per giunta interna<br />

e non “posticcia” come nella<br />

maggior parte delle soluzioni<br />

in questa fascia di prezzo che<br />

utilizzano l’inestetico (e ci limitiamo<br />

a questo) alimentatore<br />

commerciale esterno! Non che<br />

ci sia nulla di male a utilizzare<br />

un alimentatore switching da<br />

muro, per carità, dipende poi<br />

da come sono state affrontate le<br />

scelte di filtratura e di soppressione<br />

del rumore all’interno<br />

del circuito. Anzi, nella nostra<br />

esperienza, molti degli apparecchi<br />

dotati di un suono che rimane<br />

impresso, erano equipaggiati<br />

con un alimentatore switching<br />

dedicato, ovviamente ben altra<br />

cosa rispetto a uno standard<br />

con uscita a 12VDC da parete!<br />

C’è anche da notare che il trasformatore<br />

del Gaia Mini non è<br />

di tipo toroidale, come vorreb-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 73


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

be la tradizione aziendale, ma<br />

è realizzato con un più comune<br />

trasformatore a lamierini. D’altronde,<br />

è sempre più importante<br />

quel che viene fatto a valle<br />

del circuito e, da questo punto<br />

di vista, il Gaia Mini adotta le<br />

soluzioni del modello più alto<br />

con una stabilizzazione e filtratura<br />

passiva con filtro doppio<br />

pi greco. Un dettaglio non da<br />

poco, soprattutto inusuale in<br />

prodotti di questa fascia.<br />

A dispetto delle sue piccole dimensioni,<br />

l’apparecchio ispira<br />

un certo senso di affidabilità<br />

grazie a un robusto telaio ferroso,<br />

verniciato liscio sul frontale<br />

e ruvido sul coperchio: il peso<br />

supera il chilo e questo rende<br />

il Gaia Mini sufficientemente<br />

stabile anche quando si collega<br />

a cavi di segnale robusti e con<br />

spinotti RCA adeguati. Le prese<br />

RCA sono basiche ma c’è spazio<br />

a sufficienza per collegarvi cavi<br />

che non siano proprio quelli<br />

striminziti che ci si potrebbe<br />

immaginare.<br />

Per quanto riguarda le prestazioni<br />

sonore sarebbe davvero<br />

sbagliato, utilizzando un’equazione<br />

facile ma soprattutto in<br />

questo momento del tutto superata,<br />

immaginare che l’apparecchio<br />

possa fornire prestazioni<br />

nel ristretto range della gamma<br />

di prezzo di appartenenza; da<br />

questo punto di vista le performance<br />

del<br />

Gaia<br />

Mini sono invece davvero interessanti<br />

e stimolanti, fatto assai<br />

raro in questa fascia di mercato.<br />

Il modo con il quale vengono<br />

offerte le performance musicali<br />

si allinea fin dalle prime note a<br />

quello di modelli di categoria<br />

decisamente maggiore, tanto da<br />

scomodare una delle affermazioni<br />

più classiche dell’immaginario<br />

audiofilo per cui il suono<br />

dell’apparecchio “è più vicino<br />

alla delicatezza valvolare che<br />

a quella di uno stato solido”.<br />

Eppure, si tratta di una affermazione<br />

che nel caso del Gaia<br />

Mini ha una sua concretezza,<br />

sebbene all’interno dell’apparecchio<br />

non ci sia nulla che ha<br />

a che fare con la magia dei tubi<br />

termoionici!<br />

Se immaginiamo di posizionare<br />

il Gaia Mini su una ipotetica<br />

tavolozza sonora, il carattere<br />

dell’apparecchio fa pensare al<br />

colore naturale, trasparente,<br />

con un andamento leggermente<br />

arrotondato agli estremi ma<br />

con una buona coerenza: la musicalità<br />

e la fluidità ne sono una<br />

conferma. La gamma media è<br />

ricca e densa e ben si raccorda<br />

con un basso consistente e rotondo;<br />

nel complesso un suono<br />

che non predilige né manifesta<br />

idiosincrasie con i vari generi<br />

ma che non per questo risulta<br />

impersonale, anzi. Da sottolineare<br />

ancora che il Gaia Mini offre<br />

il meglio nella gamma media che<br />

ricorda, con la sua calda luminosità,<br />

proprio quelle nuance<br />

valvolari a cui si accennava.<br />

Impressioni che sostanzialmente<br />

non cambiano utilizzando<br />

una economica Goldring 1012<br />

GX o la più recente e prestante<br />

Audio-Technica VM760SLC.<br />

Con quest’ultima certamente<br />

gli orizzonti si allargano, scena<br />

più ampia, un pizzico di dinamica<br />

in più, ma la natura un<br />

po’ “morbidosa” (o per meglio<br />

dire mai aggressiva o rozza) permane.<br />

Ma queste sono in fondo<br />

anche le caratteristiche che<br />

contraddistinguono le migliori<br />

cartucce MM, no? Per i suoni più<br />

meticolosi, corretti, dettagliati e<br />

dinamici ci si deve rivolgere alle<br />

critiche, in senso meccanico ed<br />

elettrico, e raffinate MC, che non<br />

sono proprio il pane dell’apparecchio.<br />

Per curiosità abbiamo<br />

provato a collegare a questo pre<br />

phono una MC a bassa uscita<br />

come la Lyra Helicon; una cattiveria,<br />

direte (certo è un abbinamento<br />

insensato), ma alzando<br />

il volume dell’amplificatore quasi<br />

al massimo, il suono che ne<br />

usciva era sorprendentemente<br />

buono, con una immagine stereo<br />

in grado di espandersi in modo<br />

più ampio e ricco di una miriade<br />

di dettagli. Persino il rumore di<br />

fondo non era evidente in queste<br />

condizioni estreme!<br />

È stato solo un esperimento che<br />

però ha dimostrato che il segnale<br />

delicato e debole, proveniente<br />

dai fonorilevatori, nel Gaia<br />

Mini è trattato in modo raffinato,<br />

certo molto più di quanto il<br />

suo prezzo farebbe pensare. I<br />

possibili concorrenti, almeno<br />

se si esamina lo stesso livello<br />

di prezzo (NAD, Pro-Ject, Cambridge...)<br />

non reggono davvero<br />

il confronto; sinceramente<br />

per trovare di meglio bisogna<br />

salire notevolmente di prezzo<br />

(500/700 euro - Lehman Black<br />

Cube Lindemann Limetree...).<br />

Una bella sorpresa, dunque,<br />

per le proprie tasche ma anche<br />

per la possibilità di trovare alternative<br />

dirompenti, le famose<br />

killer app, anche in un segmento<br />

di primo approccio. Da prodotti<br />

così può ripartire l’Hi-Fi!<br />

Un’ultima curiosità: Maciej<br />

Rakhowski ha sempre amato i<br />

cani e sua figlia Ola quando ha<br />

imparato a dire la parola “cane”<br />

(in polacco pies), in bocca suonava<br />

come “fezz”...<br />

E quello che Fezz è riuscita a<br />

fare è notevole: nessuno in Polonia<br />

(e non solo) aveva creato<br />

un’azienda che producesse<br />

amplificatori a valvole in un<br />

numero maggiore alle centinaia<br />

di copie all’anno, mentre la casa<br />

viaggia già sull’ordine delle migliaia<br />

e si accinge ad affrontare<br />

il mercato americano dove si<br />

confronterà con il Dynaco ST-<br />

70, il più popolare amplificatore<br />

valvolare mai costruito. E se<br />

dell’ST-70 ne sono stati venduti<br />

35.000, dove arriverà la sfida<br />

del cane di Olga?<br />

I connettori RCA sono abbastanza<br />

distanziati fra loro e rendono agevole la<br />

connessione che con cavi di segnali spessi<br />

e con connettori importanti.<br />

Il peso dell’apparecchio e i quattro piedi in<br />

gomma antiscivolo riducono la possibilità<br />

di scivolamento se si “eccede” nelle scelte<br />

del cablaggio. Il pomello per la presa di<br />

terra è molto comodo e versatile. Il tasto<br />

di accensione è posto sul retro a fianco<br />

della vaschetta IEC.<br />

74 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

Audiodinamica BeCube<br />

Paradossalmente quello<br />

che dovrebbe essere un<br />

prodotto completamente<br />

trasparente e invisibile<br />

(sia alla vista che all’ascolto)<br />

per dare risalto alla sua<br />

funzionalità diventa per<br />

l’appassionato l’oggetto di<br />

culto dalla inedita forma<br />

cubica: un totem a tutti gli<br />

effetti. Non scomodiamo il<br />

mitico monolite “kubrickiano”<br />

ma BeCube ci è andato<br />

molto vicino!<br />

Audiomatica è una vera<br />

start-up (di Torino e<br />

quindi anche italiana)<br />

che ha dato vita a una originale<br />

mini serie di prodotti dedicati<br />

alla migliore riproduzione audio,<br />

a prezzi ragionevoli, costruiti<br />

con cura e dalla inedita<br />

forma: il team si è affidato a<br />

uno studio di design per sintetizzare<br />

concetti e funzionalità<br />

dei prodotti.<br />

Dietro al nome di Audiodinamica<br />

ci sono Gianluca Sperti,<br />

Francesco Matera e Angelo Zilio,<br />

naturalmente appassionati<br />

di musica e di Hi-Fi, che hanno<br />

unito le loro forze e competenze<br />

non solo audio ma anche<br />

commerciali per far partire<br />

l’azienda: ci vuole coraggio,<br />

come sempre in questi casi,<br />

specie poi in un settore che i<br />

più neppure conoscono. Partiti<br />

dall’idea di realizzare prodotti<br />

estremi, in odore di Hi-end<br />

per intenderci, hanno poi indirizzato<br />

i loro obiettivi verso<br />

un più sano rapporto tra costruttore<br />

e clientela, cercando<br />

di realizzare elettroniche dai<br />

contenuti interessanti e dall’estetica<br />

essenziale, originale<br />

ma lontana da tante assurdità<br />

e orpelli del tutto inutili che,<br />

per di più, appesantiscono notevolmente<br />

il costo finale con il<br />

solo scopo di offrire qualcosa<br />

di unico, non necessariamente<br />

performante, almeno in una<br />

vaga proporzione con il costo.<br />

Che cosa c’è, dunque, di più<br />

essenziale e affascinante di un<br />

cubo? Ecco come nasce la serie<br />

BeCube. Attualmente la gamma<br />

è costituita da sette componenti:<br />

un Phono MM al quale<br />

va collegato l’alimentatore Power,<br />

il SUT N°2 e N°3 che sono<br />

due step up a trasformatori, il<br />

Line preamplificatore di linea,<br />

lo Headphono Amp, dedicato<br />

alle cuffie, il Mono Amp, finale<br />

monofonico.<br />

Un scelta sostanziale nel caratterizzare<br />

i prodotti è quella<br />

dei componenti, alcuni scelti<br />

in una offerta selezionata e di<br />

qualità altri invece realizzati<br />

custom per il BeCube come, ad<br />

esempio, il trasformatore step<br />

up. Audiodinamica si è rivolta<br />

a un costruttore statunitense<br />

di nicchia, con un approccio<br />

ancora a cavallo fra l’artigianale<br />

e la media produzione ma<br />

con un passato alle spalle che<br />

fa impallidire i nomi noti nel<br />

settore. CineMag è stata fondata<br />

nel 1979 da Edward Reichenbach,<br />

esperto nell’ambito<br />

dei trasformatori fin dagli albori<br />

dell’audio insieme ad Altel<br />

Lansing. Attualmente la ditta<br />

è gestita dal figlio Tom che ha<br />

mantenuto lo spirito degli inizi.<br />

Lo sviluppo dello step up ha<br />

preso più di due anni di tempo<br />

fra prototipi e piccole varianti,<br />

con un approccio di massimo<br />

coinvolgimento anche da<br />

parte della stessa CineMag il<br />

cui staff, in parte, ancora cede<br />

alla passione e alla curiosità.<br />

L’approvvigionamento è uno<br />

dei punti deboli delle piccole<br />

aziende ma per questo aspetto,<br />

una volta entrati a regime, la<br />

Distributore: Innovation in Audio srls<br />

Via Luigi Leonardo Colli, 20 - 10129 TORINO (TO)<br />

Tel. +39 348 4040292<br />

www.audiodinamica.com<br />

76 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST AUDIODINAMICA BECUBE<br />

Lo stadio di<br />

amplificazione è<br />

realizzato su due<br />

schede distinte, una<br />

per ogni canale con<br />

ingresso differenziale,<br />

RIAA passiva e buffer a<br />

monte e a vale della RIAA<br />

realizzato con jFET n-channel<br />

duali a basso rumore, gli LSK389 della Linear<br />

System e dei jFET singoli LSK170 per funzioni<br />

accessorie al pre phono.<br />

L’alimentazione<br />

filtrata e stabilizzata<br />

che proviene dal<br />

modulo esterno<br />

viene ulteriormente<br />

filtrata per abbassare<br />

il rumore residuo e<br />

limitare i disturbi indotti<br />

dalla rete e dalle altre<br />

periferiche collegate.<br />

Prezzo: € 2.860,00<br />

Dimensioni: 15 x 15 x 15 cm (lxaxp)<br />

Peso: 3,5 Kg<br />

UNITÀ PHONO AUDIODINAMICA BECUBE PHONO<br />

Tipo: MM Tecnologia: Stato Solido: jFET, totalmente bilanciato. Risp.<br />

in freq. (Hz): 7 - 70.000 Impedenza MM (kOhm): 47/100 Note: In/out<br />

XLR ed RCA; guadagno (42-48 dB), capacità regolabili. Errore RIAA entro<br />

0,25 dB. Necessita dell’alimentatore BeCube Power. Prezzo per la finitura<br />

silver/black. Qualsiasi colore RAL con sovrapprezzo 250 euro<br />

gestione delle consegne si stabilizza.<br />

Così dopo un inizio a<br />

singhiozzo, oggi Audiodinamica<br />

è particolarmente fiera del<br />

livello di affidabilità e precisione<br />

nelle consegne raggiunto,<br />

tanto che è in cantiere lo<br />

sviluppo del SUT <strong>n°</strong>2, naturale<br />

evoluzione dello studio condotto<br />

sul precedente.<br />

Lo sviluppo di uno step up, da<br />

un certo punto di vista, risulta<br />

molto coinvolgente anche<br />

in considerazione del fatto<br />

che si tratta di un componente<br />

passivo (o semi-attivo, se si<br />

vuol essere puntigliosi!) le cui<br />

prestazioni dipendono in gran<br />

parte dalla qualità costruttiva<br />

e dalla scelta dei materiali impiegati<br />

e in minima parte da<br />

quel “non so che” alla base di<br />

un risultato sonoro che poi è<br />

quel che conta di più. La teoria<br />

di base, comunque, è la<br />

solita: prima devono essere<br />

soddisfatte tutte le condizioni<br />

tecniche e strumentali e poi si<br />

interviene con la valutazione<br />

soggettiva. È forse per questa<br />

ragione che CineMag è un<br />

nome noto nel piccolo agone<br />

dei produttori di step up che<br />

fa concorrenza, appunto, ai<br />

grandi nomi con prestazioni<br />

che lasciano stupefatti soprattutto<br />

in funzione del prezzo dei<br />

loro prodotti base.<br />

Proviamo a entrare maggiormente<br />

nella logica della linea<br />

BeCube che utilizza un guscio<br />

esterno realizzato in un unico<br />

pezzo di alluminio e può essere<br />

personalizzato nel colore e nella<br />

finitura mentre il pannello<br />

frontale rimovibile è disponibile<br />

in più colori, finiture e materiali.<br />

Quello che è il cuore di<br />

un sistema pre-phono e nella<br />

sua completezza impiega tre<br />

componenti è il BeCube phono,<br />

il vero e proprio preamplificatore<br />

phono che richiede<br />

un alimentatore separato (Be-<br />

Cube Power) mentre l’iCube<br />

Sut3 è lo step up necessario<br />

solamente quando si vogliono<br />

utilizzare fonorilevatori a<br />

bassa tensione d’uscita, ovverosia<br />

la maggioranza dei mo-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 77


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

È presente<br />

un filtro<br />

all’ingresso<br />

della tensione<br />

di rete; le<br />

alimentazioni<br />

vengono stabilizzate<br />

con un circuito ad hoc<br />

con MOSFET di potenza<br />

e filtrata con una batteria di<br />

condensatori da 4700uF ciascuno.<br />

Il trasformatore,<br />

realizzato su<br />

specifiche, a<br />

doppio isolameno<br />

e con schermatura<br />

elettromagnetica, è<br />

dotato di doppia uscita a<br />

30V e 5V e con una potenza<br />

di 30VA per alimentare fino a tre<br />

unità della serie BeCube.<br />

Prezzo: € 1.500,00<br />

Dimensioni: 15 x 15 x 15 cm (lxaxp)<br />

Peso: 4,5 Kg<br />

COMPLEMENTO AUDIODINAMICA BECUBE POWER<br />

Tipo: Super Alimentatore Uscite: 3 connettori multipolari Optional:<br />

Ogni tipo di colorazione RAL Note: alimenta sino a 3 apparecchi<br />

(Phono, Line, Dac). Prezzo riferito alla versione in alluminio<br />

Silver o Nero. Disponibile in qualsiasi colorazione RAL con sovrapprezzo<br />

di 250 euro.<br />

delli a bobina mobile. BeCube<br />

Phono si basa su un disegno<br />

differenziale a jFET. Il guadagno<br />

è selezionabile tra 42 dB<br />

a 48 dB agendo su un gruppo<br />

di switch distinti per canale<br />

posti sul retro e che agiscono<br />

direttamente sulla scheda<br />

madre. Nelle stesse finestre è<br />

possibile selezionare l’impedenza<br />

di carico tra 47 kOhm e<br />

100 kOhm. Quest’ultimo dato<br />

sembra insolito ma nella realtà<br />

tornerà utile nel caso di<br />

un fonorilevatore MC a bassa<br />

uscita che necessita dello step<br />

up Sut N°3. Nell’utilizzo con<br />

un magneto-mobile, quindi, si<br />

userà il 47 kOhm, mentre con<br />

gli altri due dip switch presenti<br />

si può scegliere, combinandone<br />

l’intervento, la capacità più<br />

vicina a quella dichiarata dal<br />

costruttore del fonorilevatore,<br />

scegliendo tra 4 valori (+0<br />

pF,+100 pF,+220 pF, +320<br />

pF).<br />

La connettività vede presenti<br />

ingressi e uscite sia in versione<br />

single ended RCA che bilanciata<br />

XLR, la presa per la massa<br />

e un connettore particolare<br />

per collegare l’unità phono al<br />

suo alimentatore BeCube Power,<br />

con cavo di collegamento<br />

fornito. Al centro del pannello<br />

frontale l’unico segnale di funzionamento<br />

è dato da una luce<br />

a LED che passa da una sottile<br />

fessura orizzontale, analoga<br />

quella dell’alimentatore che<br />

però è a sviluppo verticale. Se<br />

volete mantenere sempre caldi<br />

i circuiti di questo sistema, una<br />

volta premuto il tasto d’accensione<br />

non ci sono altri problemi<br />

se non per il fatto che le due<br />

spie a led chiaro rimarranno<br />

78 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST AUDIODINAMICA BECUBE<br />

I componenti, gli step up, i resistori di carico<br />

e i commutatori, sono installati su un PCB che<br />

ripartisce i cavi di collegamento ai connettori sul<br />

posteriore. I commutatori rotativi per la sezione<br />

del guadagno e del carico sono della Grayhill.<br />

Il trasformatore Step<br />

up è realizzato dalla<br />

statunitense CineMag<br />

su specifiche. Il nucleo<br />

ad alto tenore di Nickel<br />

e un avvolgimento con<br />

induttanza moderatamente<br />

alta permettono una<br />

estensione in gamma bassa<br />

e una attenuazione in gamma<br />

ultrasonica, comunque lineare<br />

in banda audio.<br />

Prezzo: € 1.260,00<br />

Dimensioni: 15 x 15 x 15 cm (lxaxp)<br />

Peso: 2,5 Kg<br />

STEP UP AUDIODINAMICA BECUBE SUT N°3<br />

Tipo: MC Tecnologia: Trasformatori in permalloy isolati in mu-metal.<br />

Risp. in freq. (Hz): 7 - 70.000 Impedenza MC (Ohm): regolabile su<br />

3 valori Note: Guadagno 12x e 24x, carico L, M e H regolabili attraverso<br />

selettori posti sul frontale. Connettori Neutrik, resistenze Vishay 0,1% a<br />

basso rumore. Selettori Grayhill. Possibilità di avere qualsiasi colore RAL<br />

su richiesta con sovrapprezzo di 250 euro.<br />

accese, con una luce piuttosto<br />

intensa che ci è risultata un po’<br />

fastidiosa e anche distraente.<br />

Interrogati in merito i progettisti<br />

ci hanno assicurato che<br />

nella produzione nuova la luce<br />

sarà più tenue grazie a una corrente<br />

d’alimentazione del led<br />

più bassa e a una pellicola più<br />

scura sul frontale. Chi invece<br />

preferisce, una volta terminato<br />

l’ascolto, spegnere l’alimentatore,<br />

dato che il pulsante di<br />

accensione/spegnimento si<br />

trova sul retro, sarà meglio<br />

prevedere una posizione del<br />

BeCube Power facilmente raggiungibile<br />

senza dover infilare<br />

la mano tra altri apparecchi e<br />

relativi cavi.<br />

Se si decide di utilizzare il trittico<br />

(e dunque il collegamento<br />

prevederà una MC a basso<br />

livello d’uscita) sappiate che<br />

occorrerà controllare lo stato<br />

dello switch denominato Lift<br />

presente sul retro dello step up<br />

Sut N°3: isola l’ingresso dalla<br />

massa del braccio/giradischi<br />

da quella dello stesso Sut N°3.<br />

Effettivamente un tappeto<br />

rumoroso di fondo presente<br />

dopo il collegamento (e non<br />

riducibile variando i valori di<br />

guadagno o quelli dell’impedenza<br />

di carico combinati tra<br />

le due elettroniche e neppure<br />

allontanando al massimo l’alimentatore<br />

Power) è praticamente<br />

scomparso, rimanendo<br />

percepibile solo in assenza del<br />

segnale.<br />

Va anche detto che avendo<br />

il BeCube Phono un circuito<br />

completamente in bilanciato<br />

per rendere il sistema più<br />

esente possibile da possibili<br />

ronzii e disturbi da RF, le mi-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 79


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

La disposizione delle connessioni sui dispositivi riflette lo schema costruttivo impiegato all’interno di ogni singolo componente. Nell’alimentatore, ad esempio, i tre connettori<br />

sono disposti in verticale in quanto collegati direttamente al PCB, collocato anch’esso in verticale, per ottimizzare i collegamenti. Nel Pre phono, invece, gli ingressi, sia RCA<br />

che XLR della testina, sono sulla destra, mentre le uscite sulla sinistra, in quanto le schede distinte per i due canali sono disposte in verticale una sull’altra. Il selettore del<br />

carico per la testina ottenibile con una combinazione dei dip switch è collocato molto vicino all’ingresso del segnale. Il SUT, invece, considerato che il cablaggio aereo dei<br />

trasformatori non impone limiti, ha i collegamenti degli ingressi in alto e delle uscite in basso, disponibili anch’essi per collegamenti RCA e XLR per il collegamento differenziale<br />

delle testine MC con massa indipendente dal segnale.<br />

gliori performance sono ottenibili<br />

in una configurazione<br />

che utilizza cavi bilanciati:<br />

utilizzando dei buoni cavi sbilanciati<br />

RCA, comunque, non<br />

abbiamo rilevato grandi criticità.<br />

Le terminazioni, XLR<br />

o RCA che siano, risultano di<br />

qualità e solidamente fissate<br />

ai telai del pre e dello step up,<br />

analogamente per le prese di<br />

alimentazioni (tre) del Power.<br />

Sotto ciascuno dei tre cubi trova<br />

posto un tappetino circolare<br />

in neoprene a protezione sia<br />

delle elettroniche che del ripiano<br />

d’appoggio sottostante.<br />

Per l’ascolto di un fonorilevatore<br />

di qualità come il recente<br />

Audio-Technica VM760SLC in<br />

prova in questo stesso numero<br />

di <strong>SUONO</strong> (tensione d’uscita<br />

di 4 mV, impedenza di carico<br />

di 47 kOhm e capacità da 100<br />

a 200 pF consigliati) è facile<br />

trovare il set up giusto. Nel<br />

nostro caso con il guadagno a<br />

28x, e un carico di 47k e 220pF<br />

il gioco è presto fatto con il miglior<br />

compromesso tra volume<br />

massimo d’ascolto, rumore di<br />

fondo e segnale non distorto:<br />

il timbro è davvero bello, equilibrato<br />

e leggermente caldo.<br />

Il sistema in cui è stato inserito<br />

il BeCube phono è un mix tra<br />

il generoso suono delle EL34<br />

e l’analiticità dei diffusori,<br />

questi ultimi un po’ difficili<br />

da “smuovere”. La combinazione<br />

Audio-Technica MM e<br />

pre phono Audiodinamica è<br />

perfetta per timbro e intensità<br />

del segnale: la dinamica<br />

è notevole, priva di ruvidità<br />

e rozzezza fino ai volumi più<br />

alti che si riescono a ottenere.<br />

L’orchestra sinfonica e un<br />

grande pianoforte utilizzato<br />

non subiscono compressioni<br />

apprezzabili e anche nel jazz<br />

(Luis Armstrong con la sua<br />

magnifica orchestra di fiati)<br />

o nelle pulsazioni e nei ritmi<br />

tribali degli Oregon tutto è ben<br />

descritto, dettagliato e dinamico.<br />

La risposta in frequenza è<br />

estesa e gli estremi sono lievemente<br />

arrotondati, a tutto<br />

vantaggio della piacevolezza<br />

che allontana l’insorgere della<br />

fatica d’ascolto. Simple Minds,<br />

Sting, Beatles e così via si<br />

alternano sul piatto, ognuno<br />

di loro perfettamente riconoscibili<br />

anche nei pregi e difetti<br />

delle rispettive registrazioni.<br />

Se consideriamo il sistema<br />

sorgente analogico, dal giradischi<br />

all’uscita del Pre, tutto<br />

appare sinergico e in sintonia<br />

con quello che ci si aspetta di<br />

ascoltare: un piccolo miracolo,<br />

insomma!<br />

Passando all’ascolto con fonorilevatori<br />

MC (nel nostro caso<br />

con una Lyra Helicon da 0,5<br />

mV e una Sumiko Blackbird da<br />

0,7 mV) si fa necessario l’uso<br />

dello step up, quindi si aggiunge<br />

alla catena il SUT <strong>n°</strong>3 con il<br />

suo guadagno selezionabile tra<br />

due valori, 12x o 24x, mentre il<br />

carico d’impedenza d’uscita va<br />

settato tra valori indicati come<br />

L, M e H, d’intuibile significato.<br />

Seguendo le indicazioni<br />

suggerite nella tabella presente<br />

nel manuale d’utilizzo scaricabile<br />

dal sito e verificato dopo<br />

numerosi confronti effettuati<br />

con entrambe i modelli scelti<br />

per la prova, i risultati migliori<br />

sembrano essere proprio quelli<br />

coerenti con le indicazioni del<br />

manuale. Questo è particolarmente<br />

vero con il Blackbird di<br />

Sumiko ma anche con l’Helicon<br />

di Lyra siamo messi bene,<br />

con possibilità di trovare piccole<br />

differenze a seconda del<br />

carico selezionato. Piccole<br />

differenze, tali da permettere<br />

all’utilizzatore di scegliere il<br />

settaggio preferito anche in<br />

base ai propri gusti, che poi è<br />

quello che conta.<br />

Insomma il gioco con le MC<br />

e il SUT <strong>n°</strong>3 si fa più sottile e<br />

l’equilibrio è un po’ più difficile<br />

da trovare, ma non ci sono<br />

vere e proprie idiosincrasie e<br />

crediamo possa essere così con<br />

buona parte dei fonorilevatori<br />

MC, salvo utilizzare modelli a<br />

bassissima tensione d’uscita,<br />

diciamo sotto gli 0,2 mV. Per<br />

questo, però, è solo questione<br />

di avere un po’ di pazienza in<br />

quanto, tra non molto, AD<br />

80 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Anche se i cubi affiancati, sovrapposti o avvicinati fra loro in ordine “sparso” offrono un sicuro effetto estetico ed evocativo (chi di<br />

noi non ha ceduto in tenera età alle costruzioni!), la possibilità di allontanare l’alimentazione dai dispositivi attivi di amplificazione<br />

è un valore aggiunte notevole, nonostante la schermatura elettromagnetica sul PSU. I cavi sono abbastanza lunghi e flessibili<br />

e si possono connettere fino a tre unità, sia analogiche che digitali. Il pre linea è anche dotato di doppia uscita per ogni canale<br />

per allestire sistemi biamplificati, cosa che eleva il numero di cubetti con cui “dedicarsi alle costruzioni”, anche se la possibilità di<br />

ridurre la lunghezza dei cavi di potenza, soprattutto nella biamplficazione, restringe il margine di “gioco” con i cubetti!<br />

COMPAGNI<br />

DI VIAGGIO<br />

lancerà lo Step Up SUT <strong>n°</strong>2,<br />

che dovrebbe ovviare a questa<br />

limitazione: molto più costoso,<br />

avrà componentistica più<br />

selezionata, in particolare un<br />

trasformatore d’uscita in Super<br />

Permalloy invece del Permalloy<br />

semplice del SUT N°3,<br />

con una realizzazione più complessa<br />

e valori d’impedenza<br />

più bassi studiati per testine<br />

MC a impedenza interna bassissima.<br />

Ma se il gioco, come detto, si<br />

fa un poco più complicato le<br />

soddisfazioni, alla fine, sono<br />

anche maggiori. Il trittico Be-<br />

Cube dimostra di poter gestire<br />

assai bene anche questi segnali<br />

più deboli, amplificandoli a<br />

dovere e mantenendone le caratteristiche<br />

sonore originali.<br />

L’Helicon può sfoderare tutta<br />

la sua ricchezza d’informazioni,<br />

la luminosità, la bellezza e<br />

personalità delle voci e degli<br />

strumenti, la trasparenza e<br />

una immagine tridimensionale<br />

ben proporzionata e di dimensioni<br />

corrette. Quando il timbro<br />

della musica si fa drammatico,<br />

scuro e potente, tutto<br />

il sistema non si tira indietro,<br />

mantenendo il controllo senza<br />

segni di cedimento. Con la<br />

più economica Blackbird non<br />

si scende poi tanto dai vertici<br />

sonori raggiunti con l’Helicon,<br />

ma i BeCube sono abili nel mostrare<br />

le sottili differenze che<br />

ci sono tra i due modelli, legati<br />

a un suono un po’ più liscio,<br />

meno scolpito e contrastato,<br />

in sostanza meno drammatico.<br />

Equilibrio timbrico chiaro in<br />

entrambi i casi ma sono proprio<br />

le caratteristiche sonore<br />

di queste due MC che ritroviamo<br />

evidenziate con grande<br />

puntualità, precisione e trasparenza<br />

dal trittico.<br />

In sintesi questo sistema non<br />

sembra introdurre poco o<br />

niente di suo se non nel dare<br />

un piccolo contributo di dolcezza,<br />

proprio una pennellata<br />

dorata, lontana però da ogni<br />

mielosità o ruffianeria, a volte<br />

inconsapevoli, a volte volute,<br />

di altri sistemi.<br />

Esteticamente originale, minimale<br />

ma con il vezzo di offrire<br />

una scelta tra tantissimi colori,<br />

anche se con un sovrapprezzo,<br />

facile da inserire e mimetizzare<br />

(ma perché indirizzarsi verso<br />

apparecchi con un design così<br />

particolare?), la linea BeCube,<br />

pur essendo contraddistinta<br />

da un prezzo complessivo non<br />

trascurabile, rimane lontana<br />

dalle esagerazioni Hi-end offrendo<br />

performance sonore di<br />

tutto rispetto. Semmai l’ardire,<br />

più che l’ardore, di offrire un<br />

prodotto al di fuori dei canoni<br />

conclamati, potrebbe rappresentare<br />

un limite per un pubblico<br />

ancorato alla “vecchia”<br />

tecnologia analogica, a meno<br />

che i newcomer non siano già<br />

maturi per il salto di qualità.<br />

Sembra comunque difficile resistergli...<br />

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dove potrai leggere la<br />

versione digitale della rivista a<br />

partire da luglio 2012*. .<br />

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2020 81


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

UNITÀ PHONO<br />

PS Audio Stellar Phono<br />

A cavallo tra il 1973 e il<br />

1975 la PS Audio faceva<br />

il suo ingresso nel mondo<br />

audio con un preamplificatore<br />

fono che ottenne larghi<br />

consensi. Sebbene l’attività<br />

principale si sia spostata<br />

poi su filtri di rete prima e<br />

convertitori D/A poi, cosa<br />

potrebbe esserci di meglio<br />

per festeggiare i 40 anni di<br />

attività se non riproporne<br />

un altro, ovviamente nella<br />

versione aggiornata e<br />

all’interno della serie Stellar,<br />

quella up to date del<br />

costruttore americano?<br />

Un ritorno alle origini<br />

quello attuale: nel<br />

lontano 1974, per<br />

poco meno di 60 dollari, PS<br />

Audio propose sul mercato<br />

come primo prodotto un pre<br />

phono. Oggi le condizioni sono<br />

molto differenti ma, per caso<br />

o per predestinazione, la serie<br />

Stellar, quella nata con l’intento<br />

di occupare la classe budget del<br />

mercato Hi-Fi in USA, viene arricchita<br />

proprio da un pre phono<br />

che a tutti gli effetti si colloca<br />

in un rango ben al di sopra della<br />

classe della serie Stellar, sicuramente<br />

nel prezzo ma soprattutto<br />

nelle prestazioni e nella cura<br />

della progettazione, due aspetti<br />

veramente fuori “scala”. Come<br />

se il Phono facesse storia a sé,<br />

un po’ quel che accadde alle origini<br />

del marchio!<br />

Si potrebbe azzardare una nuova<br />

era della gerarchia della<br />

sorgente in cui la qualità alla<br />

fonte deve essere la più alta<br />

possibile; in un certo senso PS<br />

Audio affronta da oltre un decennio<br />

l’argomento dal punto di<br />

vista digitale, proponendo DAC<br />

e sistemi streaming di alto livello<br />

qualitativo e con un approccio<br />

originale. Tuttavia, nell’ultimo<br />

periodo, abbiamo osservato<br />

una razionalizzazione del<br />

catalogo che ha comportato una<br />

drastica riduzione dei prodotti,<br />

soprattutto nella fascia medioalta<br />

(il DAC Junior è uscito<br />

fuori catalogo prematuramente,<br />

rispetto al Direct streamer<br />

ancora in pista). Soprattutto, è<br />

mancato e manca tutt’ora uno<br />

streamer di fascia media anche<br />

se con la recente presentazione<br />

dell’amplificatore integrato<br />

Stellar Strata (presentato in<br />

una versione alpha a novembre<br />

2019 e<br />

che è ancora nella sua fase di<br />

beta testing) il gap viene in parte<br />

colmato da un prodotto stand<br />

alone che, infatti, non risponde<br />

all’assenza di uno streamer di<br />

livello da abbinare alla serie<br />

Stellar ma offre la possibilità<br />

di uno streamer di fascia media,<br />

sebbene all’interno di un<br />

apparecchio che ha anche altre<br />

funzioni! Non stupisce viste le<br />

ultime tendenze, almeno di chi<br />

si sforza di offrire un’offerta<br />

pensata per il consumatore moderno<br />

e non legato ad antichi<br />

canoni, né stupisce che, invece,<br />

il Phono abbia preso una strada<br />

a sé. Forse la scelta è dovuta anche<br />

al fatto che il giovane progettista<br />

Darren Myers, ingegnere<br />

elettronico e appassionato di<br />

audio entrato a far parte della<br />

scuderia PS Audio dal 2016, nel<br />

momento in cui ha affrontato<br />

la realizzazione di uno stadio<br />

fono abbia messo ben altro che<br />

le capacità professionali nello<br />

sviluppo del prodotto e si<br />

sia lasciato trasportare<br />

dalla passione,<br />

soprattutto<br />

quella che tutti<br />

noi ricordiamo<br />

agli albori del<br />

nostro approccio<br />

alla musica e<br />

all’audio riprodotto.<br />

Tutte belle storie, direte voi,<br />

ma tali sono, soprattutto di<br />

Prezzo: € 3.900,00<br />

Dimensioni: 43 x 8,2 x 33 cm (lxaxp)<br />

Peso: 9,8 Kg<br />

Distributore: MPI Electronic<br />

Via De Amicis, 10/12 - 20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel. 02 9361101 - Fax 02 93562336<br />

www.mpielectronic.com<br />

UNITÀ PHONO PS AUDIO STELLAR PHONO<br />

Tipo: MM/MC Tecnologia: stato solido a MOSFET Risp. in freq.<br />

(Hz): 20 Hz - 20 kHz +/- 0.25dB Impedenza MM (kOhm): 47<br />

Impedenza MC (Ohm): 60 - 1-1k S/N (dB): 82 Note: 1 ingresso<br />

RCA e 1 XLR. Telecomando con selezione dell’ingresso e dei<br />

carichi MC.<br />

82 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST PS AUDIO STELLAR PHONO<br />

Gli stadi di<br />

amplificazione<br />

utilizzano come<br />

dispositivi attivi MOSFET di potenza IRF610<br />

n-channel su tutte le linee, sia Bilanciata che Single<br />

endend, senza ricorrere al suo complementare<br />

attraverso la realizzazione ad hoc del circuito a<br />

monte dello stadio finale.<br />

La selezione dei carichi e del guadagno<br />

dei due stadi di ingresso MC e MM<br />

avviene tramite una logica di controllo<br />

che agisce su una serie di commutatori<br />

a stato solido e relè. Solo la modalità<br />

Custom del carico resistivo MC fine<br />

avviene con due potenziometri azionati<br />

manualmente.<br />

L’alimentazione lineare impiega un<br />

trasformatore toroidale racchiuso<br />

all’interno di una lamiera ferrosa<br />

che funge anche da schermatura<br />

elettromagnetica e una<br />

prima linea di stabilizzazione<br />

realizzata con filtro e circuito<br />

integrato. Successivamente<br />

sono implementati lungo le<br />

alimentazioni ulteriori filtri con<br />

capacità distribuite, non di eccessivo<br />

valore, secondo gli standard Hi-Fi, ma<br />

di dimensioni compatte e posizionati<br />

a ridosso dei componenti attivi.<br />

fronte a una serie abbastanza<br />

ben collocata nella proposta<br />

commerciale e a un prodotto<br />

che dirazza totalmente come lo<br />

Stellar Phono, per la realizzazione<br />

e sviluppo del quale sia<br />

ha l’impressione che non si sia<br />

badato a spese; questo lo rende<br />

in qualche modo differente<br />

dagli altri compartecipanti alla<br />

serie, tanto che non vengono<br />

utilizzati punti di forza come<br />

il Gain Cell e l’Analog Cell, due<br />

espedienti che in un certo senso<br />

valorizzano e identificano il Pre<br />

e il finale Stellar e ne sono parte<br />

fondativa, almeno secondo la<br />

narrazione.<br />

Lo sviluppo e la progettazione<br />

sembrano aver preso una strada<br />

a sé, in quanto i due stadi ad<br />

alto guadagno sono realizzati<br />

a componenti discreti con un<br />

circuito che utilizza FET di potenza<br />

non complementari, accoppiato<br />

in continua in classe<br />

A bassa controreazione.<br />

Anche le soluzioni circa l’alimentazione<br />

non sono da meno,<br />

in quanto questa è basata su un<br />

modello lineare con trasformatore<br />

toroidale e circuiti di stabilizzazione<br />

e controllo delle<br />

tensioni distribuite lungo le<br />

linee di alimentazione all’interno<br />

dall’apparecchio. Da no-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 83


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

tare che è stato fatto largo uso<br />

di diodi LED che, poco dopo<br />

l’accensione dell’apparecchio,<br />

inondano l’interno con una particolare<br />

luce blu molto intensa<br />

e profonda, di notevole effetto<br />

estetico. Anche lo chassis ha la<br />

sua ragion d’essere, in quanto fa<br />

parte della nuova era razionale<br />

e di immediata realizzazione<br />

approntata per la serie Stellar,<br />

ma in quanto caso, le lamiere<br />

in ferro, oltre a dare un peso<br />

importante all’apparecchio,<br />

costituiscono una naturale ed<br />

efficace schermatura elettromagnetica<br />

che in un pre fono, non<br />

guasta mai.<br />

Insomma, un approccio integralista<br />

ma al contempo che<br />

fa uso dei dispositivi attuali<br />

soprattutto con moduli di gestione<br />

e di commutazione molto<br />

avanzati: un sistema che coniuga<br />

le scelte più “esotiche” dal<br />

punto di vista progettuale e le<br />

implementazioni che massimizzano<br />

la usabilità e le prestazioni<br />

in quanto le scelte dei carichi<br />

avvengono tramite commutatori<br />

a stato solido come, peraltro,<br />

la selezione del guadagno, in<br />

modo completamente servoassistito<br />

e che mantiene in memoria<br />

i setup. Questa soluzione<br />

permette naturalmente l’utilizzo<br />

di un telecomando che rende<br />

l’apparecchio fra i più rari del<br />

settore.<br />

Il risultato è un apparecchio<br />

dalle dimensioni e dal peso<br />

Le due uscite linea, disponibili sia Single ended RCA che bilanciate XLR, si trovano<br />

al centro dell’apparecchio. Al lato sono presenti i due ingressi con connessione RCA<br />

sia per MM che per MC. Tutte le regolazioni di carico e di guadagno si effettuano dal<br />

pannello frontale, ad eccezione del fine tuning MC attraverso i due potenziometri<br />

posti al centro dei connettori. I connettori sono molto robusti e ben distanziati<br />

tra loro, si possono utilizzare cavi e connettori anche di grandi dimensioni senza<br />

alcun impedimento.<br />

certo non trascurabili, quasi<br />

insolite per un pre phono, anche<br />

se non mancano alternative<br />

ancora più grandi e costose,<br />

per non parlare dei modelli<br />

valvolari. Dimensioni a parte,<br />

quello che subito impressiona<br />

di questo Stellar è la sua usabilità:<br />

a dispetto della sua notevole<br />

versatilità non ci vuole<br />

molto a capire come si collega<br />

a monte e a valle, come si effettuano<br />

le regolazioni, il tutto<br />

grazie a un display semplice e<br />

intuitivo dove però c’è tutto o<br />

quasi e al telecomando che permette<br />

di fare tutto ciò stando<br />

comodamente seduti. Non si<br />

tratta di un elogio alla pigrizia<br />

ma bisogna ammettere che è un<br />

piacere, per esempio, variare<br />

il guadagno o i valori dell’impedenza<br />

di carico senza, ogni<br />

volta, dover abbassare il volume<br />

dell’impianto, spostare dei<br />

microswitch, spesso nascosti<br />

nel pannello posteriore o inferiore<br />

o, addirittura, dover scoperchiare<br />

il pre-phono di turno.<br />

Ogni volta che si seleziona una<br />

impedenza di carico diversa,<br />

via telecomando, lo Stellar si<br />

silenzia automaticamente per<br />

circa un secondo, quel tanto<br />

che basta per evitare fastidiosi<br />

bump che potrebbero anche<br />

danneggiare qualcosa nel sistema<br />

a valle, diffusori compresi.<br />

Il confronto a quel punto è molto<br />

più efficace in quanto si ha<br />

l’immediata percezione di quanto<br />

cambia il suono a seconda del<br />

valore scelto. Una considerazione<br />

valida anche nel caso di un<br />

setup “assistito” da strumenti<br />

di misura (vedi in altra parte di<br />

questo numero di <strong>SUONO</strong>) che,<br />

nel caso dello Stellar Phono,<br />

diventano molto utili per una<br />

regolazione competa sia del sistema<br />

pre phono-testina che di<br />

quello braccio - testina. Stesso<br />

discorso per il guadagno... Fra<br />

le opzioni invece più uniche che<br />

rare nel loro genere, c’è quella<br />

della regolazione fine del carico<br />

d’impedenza, distinta tra i due<br />

canali per valori compresi tra 1<br />

e 1.000 Ohm. Dal telecomando,<br />

infatti, si può premere il tasto<br />

“custom” ma poi i due potenziometri<br />

si trovano posteriormente<br />

in mezzo ai due ingressi<br />

sbilanciati dedicati alle cartucce<br />

MC. Va detto che questa funzione<br />

è dedicata ai perfezionisti<br />

dalle orecchie d’oro ed è, scherzi<br />

a parte, funzionale con quei<br />

rari modelli di fonorilevatori o<br />

dall’impedenza interna bassissima,<br />

di pochi Ohm per intenderci,<br />

o con quelli sensibilissimi<br />

a variazioni di carico anche<br />

molto piccole. Ottimizzazioni<br />

che, è bene soffermarci su questo<br />

aspetto, è corretto affrontare<br />

con un bagaglio tecnico e una<br />

dotazione di strumenti idonea,<br />

altrimenti si rischia di far più<br />

danni che altro. In altre parole,<br />

quel che si può fare a orecchio,<br />

visto che poi è il giudice ultimo<br />

di ogni setup, si fa con semplicità<br />

ed immediatezza ma sarebbe<br />

sempre opportuno procedere<br />

con cognizione di causa. Se è<br />

corretto raggiungere un livello<br />

di ottimizzazione nell’abbinamento<br />

fra testina e carico del<br />

fono per ottener una risposta<br />

il più possibile flat e smorzata,<br />

quando poi, a livello personale,<br />

si gradiscono più “bassi”, è lecito<br />

spostarsi “di poco” dalla condizione<br />

Flat per soddisfare le<br />

proprie esigenze! Ciò significa<br />

soddisfare i propri gusti e non<br />

“trovare” la soluzione più “corretta”.<br />

Tuttavia, come abbiamo<br />

anticipato, si tratta di una<br />

condizione rara che coinvolge<br />

pratiche e strumenti non comuni,<br />

mentre i valori preimpostati<br />

dal costruttore e selezionabili<br />

dal telecomando sembrano già<br />

sufficienti nel 95% dei casi. Noi<br />

abbiamo impiegato due modelli<br />

MC: una Helicon della Lyra da<br />

0,5 mV e un carico consigliato<br />

di almeno 100 ohm e una Dynavector<br />

Karat 17 DX da 0,3 mV<br />

84 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST PS AUDIO STELLAR PHONO<br />

d’uscita e un carico, anche in<br />

questo caso, da 100 ohm. A proposito<br />

della Helicon, esiste una<br />

sorprendentemente ampia letteratura<br />

proprio a proposito del<br />

giusto carico d’impedenza con il<br />

quale farla lavorare; polverone<br />

sollevato anche per “colpa” del<br />

suo progettista il quale, nei dati<br />

dichiarati, consiglia di provare<br />

con valori che vanno dai 100 ai<br />

47 kOhm. Nella nostra esperienza<br />

con differenti unità fono<br />

alla fine abbiamo sempre preferito<br />

carichi di 100/200 ohm.<br />

Anche con lo Stellar Phono siamo<br />

giunti a preferire un setting<br />

di 200 ohm nel caso della Lyra<br />

mentre per la Dynavector Karat<br />

si sono preferiti i 100 ohm. Per<br />

il guadagno, sono preferibili i<br />

due valori maggiori, quindi 66<br />

o 72 dB.<br />

In ogni caso i due fonorilevatori<br />

hanno sfoderato un suono notevole<br />

con questa unità phono di<br />

PS Audio. Lo Stellar è stato in<br />

grado di evidenziare i caratteri<br />

alquanto diversi della Lyra e della<br />

Dynavector, entrambi plausibili/verosimili<br />

quanto piacevoli.<br />

Nel caso della Lyra, una nostra<br />

vecchia conoscenza, credevamo<br />

di averne ormai conosciuto tutte<br />

le caratteristiche: certo le abbiamo<br />

ritrovate puntualmente anche<br />

in questo caso (grande dettaglio,<br />

analiticità, articolazione<br />

e una buona dinamica) ma con<br />

lo Stellar si scoprono anche una<br />

capacità impulsiva e una pienezza<br />

generale che ha reso il suono<br />

complessivo davvero equilibrato<br />

e coinvolgente come mai prima<br />

eravamo riusciti ad ottenere. Se<br />

ci limitiamo a ragionare in ambito<br />

di musica acustica, classica<br />

in particolare, certamente la<br />

Lyra si trova più a suo agio con<br />

i piccoli gruppi piuttosto che con<br />

la grande orchestra sinfonica,<br />

della quale rivela la maggioranza<br />

dei dettagli presenti nelle<br />

registrazioni. Con il PS Audio<br />

ecco che la versatilità della Lyra<br />

Helicon si amplia e l’orchestra<br />

diventa piena, potente e con una<br />

dinamica che un po’ ci ricorda<br />

quanto avviene dal vivo in un<br />

auditorium. L’impressione che<br />

ora si possa ascoltare tutto il potenziale<br />

di questo fonorilevatore<br />

è davvero convincente. Con la<br />

Dynavector Karat 17 DX il suono<br />

si fa più caldo, forse un filo<br />

meno ricco di dettagli e dinamica,<br />

parliamo però di sfumature,<br />

di colore più ambrato rispetto<br />

alla più analitica Helicon. Stiamo<br />

parlando comunque di modelli<br />

costosi, siamo più o meno<br />

dalle parti dei duemila euro, ma<br />

niente a che vedere con quelli<br />

dai prezzi proibitivi. Ascoltare<br />

il solito Avalon dei Roxy Music o<br />

Aja dei Steely Dan è un piacere,<br />

con tutte le raffinatezze e le soluzioni<br />

originali di cui questi due<br />

album abbondano unite a ritmo,<br />

velocità, bassi articolati, definiti<br />

e potenti come ci si aspetta, il<br />

tutto secondo i caratteri distintivi<br />

di questi due fonorilevatori.<br />

L’uscita è disponibile anche in<br />

versione bilanciata XLR, facile e<br />

comoda da usare, capace di esaltare<br />

le caratteristiche sonore di<br />

ogni fonorilevatore al punto di<br />

farne un serio avversario anche<br />

di prodotti ben più costosi.<br />

Escluso qualche mostro sacro,<br />

niente di meglio!<br />

UN’OPPORTUNITÀ STRAORDINARIA<br />

La scelta del carico resistivo di una testina MC è un argomento piuttosto<br />

delicato in quanto i fattori in gioco che concorrono a modificare i parametri<br />

ideali di interfacciamento e i risultati che ne derivano sono molti e comunque<br />

non identifica un risultato “ideale” all’ascolto. In altri termini, non esiste un<br />

unico valore “giusto” ma un certo range entro il quale ci si può muovere<br />

per mantenere comunque un interfacciamento corretto, con il risultato<br />

sonoro che si trova gradevole in quanto è proprio la risposta in frequenza<br />

in prima analisi ad essere coinvolta nella variazione dei carichi resistivi.<br />

Tuttavia, non tutte le testine MC presentano la stessa suscettibilità alle<br />

variazioni di carico e in alcuni casi la variazione della risposta, soprattutto<br />

in bassa frequenza, è molto lieve. PS Audio offre,<br />

oltre a una serie di scelte predefinite e molto<br />

comuni, anche la possibilità, per quelle testine<br />

che lo richiedono, di effettuare un fine tuning<br />

in modo continuo e soprattutto indipendente<br />

per i due canali.<br />

Si tratta di un’operazione molto delicata che consigliamo vivamente di effettuare<br />

tramite l’ausilio di una strumentazione di misura ma che consente di<br />

ottenere il miglior interfacciamento testina/pre fono, soprattutto potendo<br />

intervenire sui due canali singolarmente. C’è da notare che attraverso un<br />

sistema di analisi costituito da un disco test e un analizzatore di spettro,<br />

è possibile regolare sul campo, agendo sulle regolazioni meccaniche del<br />

braccio, i due canali in modo che abbiano una risposta simmetrica altrimenti<br />

non ottenibile con i consueti sistemi basati su dime di riscontro. In<br />

questo caso, PS Audio offre ulteriormente la possibilità a livello elettrico,<br />

di raggiungere lo stesso risultato.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 85


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

COMPLEMENTO<br />

Degritter Degritter<br />

Avviso ai naviganti<br />

scettici e a quelli che “non<br />

si può fare niente e si stava<br />

meglio quando si stava<br />

peggio”: eccoci di fronte a<br />

un esempio virtuoso della<br />

tanto vituperata Unione<br />

Europea; stiamo parlando<br />

di una start-up estone che<br />

ha presentato nel 2015 un<br />

suo progetto e che, evidentemente,<br />

aveva i requisiti<br />

per meritarsi un finanziamento<br />

dalla UE per poter<br />

partire e così è stato!<br />

Non deve stupire troppo<br />

il fatto che questa<br />

macchina per la pulizia<br />

dei dischi in vinile a ultrasuoni,<br />

così ben realizzata e<br />

funzionante, venga disegnata e<br />

realizzata da una start-up con<br />

base in Estonia; questo Paese,<br />

infatti, è diventato in pochissimi<br />

anni uno dei più digitalizzati<br />

e avanzati d’Europa, terreno<br />

fertile per la nascita di tante<br />

piccole e grandi nuove realtà<br />

produttive. Dietro a Degritter,<br />

infatti, c’è un team di giovani<br />

imprenditori che ha realizzato<br />

un prodotto di nicchia attinente<br />

il mondo dell’audio analogico<br />

di qualità ma con velleità<br />

che vanno ben oltre i rassicuranti<br />

riti e modalità analogiche.<br />

In questo settore l’offerta dedicata<br />

alla pulizia e al lavaggio<br />

dei dischi era fino a oggi limitata<br />

principalmente ad alcuni<br />

produttori di giradischi come<br />

Clearaudio, Pro-Ject, VPI Ind.<br />

e a veri e pochi propri specialisti<br />

del settore come Okki Nokki<br />

(vedi nelle pagine precedenti)<br />

o Nitty Gritty, quest’ultima “in<br />

pista” addirittura dal 1981. In<br />

questo panorama il progetto<br />

Degritter si<br />

pone in maniera piuttosto<br />

ambiziosa e ha come obiettivo<br />

l’offerta di una macchina per<br />

la pulizia dei dischi pratica,<br />

semplice da usare, quasi professionale<br />

nonché particolarmente<br />

efficiente, senza curarsi<br />

troppo dei costi, davvero non<br />

secondari tanto “abbiate pure<br />

cento belle qualità, la gente vi<br />

guarderà sempre dal lato più<br />

brutto” (Molière)!<br />

Lo staff di Degritter ha scelto di<br />

utilizzare per la sua lavadischi<br />

la recente e innovativa tecnica a<br />

ultrasuoni, utilizzata in ambito<br />

industriale ma anche nell’oreficeria<br />

e, in senso più allargato,<br />

in tutti quegli ambiti in cui<br />

bisogna pulire a fondo<br />

piccoli oggetti, con<br />

varie insenature in<br />

cui si annida polvere,<br />

grasso e altri agenti<br />

contaminanti. In altre<br />

parole, occhiali,<br />

gioielli, componenti<br />

elettronici sembrano<br />

aver molto in comune<br />

con un “banale” disco<br />

in vinile! Il principio<br />

di base è utilizzare<br />

il fenomeno della<br />

cavitazione in un liquido<br />

sollecitandolo<br />

tramite onde ad alta<br />

pressione e ad alta frequenza.<br />

Nella pratica, si<br />

formano microbollicine che si<br />

Prezzo: € 2.650,00<br />

Dimensioni: 37 x 28 x 21 cm (lxaxp)<br />

Distributore: Degritter<br />

www.degritter.com<br />

COMPLEMENTO DEGRITTER DEGRITTER<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica a ultrasuoni Note: lavaggio<br />

automatico su entrambi i lati, utilizza acqua distillata, potente<br />

motore per l’asciugatura. Il sistema ultrasonico a 120 kHz<br />

parcellizza l’acqua per un lavaggio più in profondità dei solchi.<br />

Display per la programmazione e accessori.<br />

86 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


TEST DEGRITTER DEGRITTER<br />

La vasca di lavaggio è realizzata con un elemento in polimero scavato dal pieno su cui sono fissati tutti gli elementi<br />

funzionali dedicati alla lavaggio a ultrasuoni, all’asciugatura e al trascinamento del disco.<br />

I quattro elementi in acciaio posti ai lati della vasca sono gli eccitatori ad alta frequenza che innescano il processo di<br />

pulizia, sviluppati internamente all’azienda e specifici per questa applicazione.<br />

All’interno<br />

della vano di lavaggio<br />

sono presenti le pulegge<br />

di rotazione che tendono il<br />

disco in posizione verticale<br />

e lo fanno ruotare. Il<br />

trascinamento è a cinghia;<br />

il bordo esterno del disco<br />

poggia sugli elementi in<br />

gomma.<br />

Il liquido è contenuto in una vasca collocata sulla parte posteriore che si innesta<br />

a un collettore ermetico in modo da riempirla e svuotarla agevolmente al di<br />

fuori dell’apparecchio, un po’ come si fa normalmente con le macchine del<br />

caffè a cialde di ultima generazione.<br />

Al lato destro dell’apparecchio,<br />

nella parte superiore, sono<br />

presenti le feritoie di soffiaggio in<br />

cui viene convogliata l’aria per il<br />

mantenimento della temperatura<br />

durante il lavaggio e per il ciclo di<br />

asciugatura ad alta velocità e portata<br />

del flusso di aria.<br />

espandono e poi, collassando,<br />

creano microflussi di liquido<br />

ad alta energia che si insinuano<br />

nei più piccoli anfratti e<br />

nella maggior parte dei corpi<br />

estranei depositati sulle superfici,<br />

di dimensioni molto più<br />

grandi delle microbollicine di<br />

cavitazione. Una tecnica molto<br />

efficace che, però, è ancora<br />

in fase di sviluppo e di evoluzione<br />

nell’ambito industriale,<br />

figuriamo per una applicazione<br />

del tutto inconsueta come<br />

quella dello “scrostamento” dei<br />

microsolchi di un disco in vinile.<br />

Naturalmente ci sono voluti<br />

diversi tentativi per adattare<br />

la tecnica prescelta alla pulizia<br />

dei dischi, fino a realizzare il sistema<br />

più efficace possibile che<br />

ha ottenuto l’ok alla commercializzazione.<br />

Da notare che il<br />

sistema a ultrasuoni produce<br />

calore che, certamente, non<br />

giova alla superficie del disco;<br />

il mantenimento di una temperatura<br />

costante, quindi, è solo<br />

uno dei tanti problemi che il<br />

team ha dovuto affrontare per<br />

mettere a punto il sistema. Per<br />

controllare tutte le funzioni e<br />

soprattutto i sensori di controllo<br />

è stato necessario mettere a<br />

punto un sistema di gestione<br />

molto avanzato che fa capo a un<br />

microprocessore che si occupa<br />

del supervisionamento di tutta<br />

la macchina, anche a partire<br />

degli eccitatori ad alta frequenza<br />

che, oltre a essere realizzati<br />

anch’essi in casa, lavorano a<br />

frequenze molto superiori rispetto<br />

alla media. Tutto il sistema<br />

di servocontrollo ha anche<br />

dato la possibilità di realizzare<br />

alcuni programmi di lavaggio,<br />

un po’ come i programmi della<br />

lavatrice e della lavastoviglie,<br />

in modo che il sistema si occupi<br />

“da solo” del ciclo completo di<br />

pulizia selezionato.<br />

L’operazione, completamente<br />

automatica, prevede unicamente<br />

che il disco da lavare<br />

venga posto tramite una comoda<br />

fessura nella sede di lavaggio:<br />

una volta accesa la macchina,<br />

si procede selezionando<br />

tramite i due pulsanti presenti<br />

sul frontale (coadiuvati da un<br />

originale display a oblò molto<br />

ben visibile) il tempo di lavaggio<br />

e il programma prescelto.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 87


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

Raffinata... come una lavastoviglie!<br />

Le funzioni servoassistite dell’apparecchio si possono visualizzare attraverso il<br />

display frontale che presenta un design molto originale e un’estetica decisamente<br />

intuitiva e gradevole. Non mancano le informazioni di servizio tipo lo stato<br />

dell’apparecchio, il numero seriale e le versioni software e firmware, proposte<br />

però in modo molto meno accattivante di quelle operative. In effetti si tratta<br />

di informazioni di servizio, soprattutto per quel che riguarda la manutenzione<br />

della macchina, in quanto il software è aggiornabile tramite una scheda SD che si<br />

inserisce in una feritoia sul pannello posteriore. Nel resto delle funzioni operative,<br />

invece, il sistema se la batte con le più evolute lavastoviglie programmabili dotate<br />

di vari cicli di lavaggio e asciugature. Scherzi a parte: l’utilizzo è semplicissimo<br />

e immediato agendo sulle manopole sul frontale e leggendo le indicazioni sul<br />

display. Durante il funzionamento l’apparecchio fornisce anche il tempo residuo<br />

per la fine del ciclo e lo stato i cui si trova, con la possibilità di intervenire al volo<br />

per correggere lavaggio o asciugatura.<br />

Una volta attivato il processo,<br />

in modo automatico il liquido<br />

di pulizia viene aspirato dal<br />

suo serbatoio, passa attraverso<br />

un filtro e quindi viene<br />

pompato tramite una piccola<br />

turbina nella sede in cui è alloggiato<br />

il disco, in quantità<br />

determinata dalla scelta selezionata<br />

e sufficiente a sfiorare<br />

l’etichetta del disco. A questo<br />

punto partono gli eccitatori<br />

ad alta frequenza che creano<br />

il “fiume” di microbollicine. In<br />

questa fase, il soffiatore d’aria<br />

posto verso l’altro soffia in<br />

modo leggero per evitare che<br />

il liquido cada sull’etichetta<br />

mentre il disco ruota a bassa<br />

velocità e contribuisce a mantenere<br />

la temperatura entro i<br />

limiti fissati a 35 gradi, oltre il<br />

quale il sistema interrompe la<br />

produzione di bollicine fino al<br />

raggiungimento della temperatura<br />

di esercizio. Il liquido,<br />

in bollicine dalle dimensioni<br />

di 2,5 micron, entra nei solchi<br />

del disco e il getto sparato<br />

sulla superficie del disco penetra<br />

in modo approfondito<br />

e accurato, pulendo in modo<br />

efficace senza dover ripetere il<br />

processo di lavaggio a lungo. Il<br />

tutto è azionato da un motore<br />

che lavora a 120 kHz, da qui la<br />

definizione di sistema ultrasonico.<br />

Il rumore durante la fase<br />

di lavaggio è minimo mentre<br />

è più chiaramente udibile durante<br />

l’asciugatura, comunque<br />

in una misura simile a quello<br />

di un asciugacapelli. Se si<br />

sceglie un minutaggio elevato<br />

per l’asciugatura il rumore<br />

aumenta ma,<br />

per non scaldare<br />

eccessivamente il<br />

disco, un termometro<br />

mantiene<br />

la temperatura ai<br />

limiti di sicurezza<br />

L’apparecchio è pensato<br />

per funzionare con acqua<br />

distillata ma nei casi più<br />

difficili sono forniti due<br />

liquidi da diluire per il<br />

lavaggio veloce: uno che<br />

riduce anche le proprietà<br />

elettrostatiche della<br />

superficie e quello più<br />

intensivo che scioglie il<br />

grasso in profondità.<br />

anche per la macchina. Alla<br />

fine del ciclo di lavaggio richiesto,<br />

il liquido viene richiamato<br />

nel serbatoio e si attiva il processo<br />

di asciugamento che richiede<br />

buona parte dell’intero<br />

processo; ogni fase, incluso il<br />

tempo residuo, viene visualizzata<br />

sul display.<br />

Normalmente è sufficiente impiegare<br />

la sola acqua distillata<br />

ma la casa offre due flaconi<br />

per la pulizia dei dischi particolarmente<br />

sporchi. Il Record<br />

Cleaning Fluid va utilizzato<br />

nell’ordine di 5-10 ml rispetto<br />

al litro abbondante di acqua distillata<br />

nei casi di dischi molto<br />

sporchi, grasso compreso. Il<br />

Record Rinse Aid, appena 1-2<br />

ml, va aggiunto per migliorare<br />

l’asciugatura e la pulitura.<br />

Oltre ai processi di lavaggio e<br />

asciugatura ne è presente anche<br />

un altro chiamato Degas,<br />

necessario dopo un prolungato<br />

utilizzo della macchina per<br />

la pulitura del suo circuito.<br />

Il filtro attraverso il quale passa<br />

la soluzione altro non è che<br />

un tampone contenuto in una<br />

piccola gabbia metallica a cilindro.<br />

Con i ripetuti lavaggi<br />

il filtro, trattenendo lo sporco<br />

estratto dai solchi, lo accumula<br />

facendogli perdere efficacia:<br />

la sua sostituzione si effettua<br />

svitando il cilindro posizionato<br />

lateralmente e estraendolo dal<br />

cilindro. Il costruttore fornisce<br />

di serie sei filtri oltre quello già<br />

a bordo della macchina. Una<br />

volta esauriti tutti sono facilmente<br />

ordinabili attraverso<br />

Musica & Video che funge da<br />

anfitrione in Italia del prodotto<br />

o direttamente dal sito<br />

Degritter.com. Tra gli accessori<br />

c’è anche dima in cartone<br />

(per determinare la distanza<br />

dall’etichetta rispetto al bordo<br />

del disco) con tre valori, high,<br />

medium e low, che determinano<br />

quanta acqua vada impiegata<br />

senza incorrere nel rischio di<br />

bagnare l’etichetta, e un sottile<br />

contagocce per prelevare dai<br />

flaconi la giusta quantità di<br />

fluido da mescolare con l’acqua<br />

distillata per le pulizie dei<br />

dischi molto sporchi.<br />

L’utilizzo ci ha confermato che<br />

uno degli obbiettivi del costruttore<br />

è stato sicuramente<br />

raggiunto: il Degritter, infatti,<br />

si dimostra molto facile da<br />

utilizzare, a partire dall’inserimento<br />

verticale del disco nella<br />

fessura gommata. All’interno<br />

della sede prevista il disco si<br />

appoggia sui rulli immersi nel<br />

fluido e, una volta programmata<br />

la macchina e premuto<br />

il tasto d’accensione, il disco<br />

comincia a girare. Dopo una<br />

decina di secondi si percepisce<br />

un leggero rumore che corrisponde<br />

all’azione degli eccita-<br />

88 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


tori ad alta frequenza che spara<br />

le micro gocce in contemporanea<br />

su entrambe le facce del<br />

disco. Quando il disco è interamente<br />

ricoperto di goccioline<br />

uniformemente distribuite<br />

tra i solchi su entrambi i lati,<br />

comincia l’asciugatura tramite<br />

due feritoie collegate con due<br />

ventole tangenziali a elevato<br />

flusso a velocità controllata<br />

elettronicamente. La durata<br />

complessiva della pulizia<br />

dipende dal minutaggio programmato<br />

e può variare da 5 a<br />

10 minuti, dopo di che si arresta<br />

automaticamente e il disco<br />

può essere estratto. Abbiamo<br />

provato la pulizia con diverse<br />

decine di dischi caratterizzati<br />

da uno stato d’uso molto differente<br />

ma tutti sono risultati<br />

comunque ben puliti e asciutti.<br />

Ovviamente i graffi non scompaiono<br />

ma il rumore di fondo<br />

si! Vale la pena di sottolineare<br />

come la pulizia permetta di apprezzare<br />

un suono molto più<br />

dettagliato: con i dischi puliti<br />

dalla Degritter è facile sentire<br />

in modo più chiaro e distinto<br />

molti di quei particolari prima<br />

annegati in una specie di<br />

rumorosa nebbia. Il processo<br />

di pulizia rischiara e rende più<br />

luminoso il timbro sonoro dei<br />

dischi, se ne avvantaggia anche<br />

la dinamica in quanto il forte<br />

e il piano sono più nettamente<br />

distinguibili nel loro divario.<br />

Anche se non ci vuole molto<br />

a capire che la nostra collezione,<br />

seppur conservata con<br />

cura, prima o poi necessiti di<br />

una bella pulizia (e dei dischi<br />

nuovi abbiamo già accennato<br />

nelle pagine precedenti), vale<br />

la pena di sottolineare questo<br />

aspetto; il costo certo non<br />

risibile dell’apparecchio va<br />

dunque considerato all’interno<br />

della gestione di un sistema<br />

analogico che magari è costato<br />

tanti zero e di una collezione<br />

di dischi che, si spera, valga<br />

anche di più!<br />

Nella pubblicistica a corredo e<br />

in alcune immagini esplicative<br />

si parla dell’accumulo di micro<br />

residui sulla superficie del disco<br />

come, ad esempio, residui<br />

carboniosi in presenza di fumatori;<br />

si pensi poi alle polveri<br />

sottili e ad altri contaminanti<br />

presenti in aree piuttosto inquinate,<br />

particelle di piccole<br />

dimensioni che si depositano<br />

negli interstizi con una certa<br />

facilità anche nei casi in cui<br />

l’esposizione del disco sia molto<br />

bassa. Da questo punto di<br />

vista, il sistema ad ultrasuoni<br />

agisce in modo estremamente<br />

efficace rispetto ad altri di tipo<br />

meccanico o solo chimico.<br />

La pletora di concorrenti non è<br />

ricchissima comprendendo anche<br />

alcuni concorrenti “storici”<br />

attualmente senza distribuzione<br />

nazionale e fondamentalmente<br />

suddividendosi in modelli<br />

completamente manuali,<br />

semiautomatici e automatici,<br />

con prezzi inevitabilmente<br />

più alti; la macchina in prova,<br />

però, svetta per le varie<br />

soluzioni adottate e ci sembra<br />

onestamente risolvere la contesa<br />

a mani basse e a suo vantaggio,<br />

segno anche qui che la<br />

rendita di posizione non è più<br />

un valore certo e che una new<br />

economy comincia a farsi spazio<br />

anche nel mondo paludato<br />

dell’Hi-Fi. Inoltre, anche se un<br />

ciclo adeguato di pulizia dura<br />

parecchio, il fatto che avvenga<br />

in modo completamente automatico<br />

ci consente di programmare<br />

facilmente una pulizia a<br />

vasto raggio...<br />

Allora perché non dare, tra<br />

l’altro, un aiuto anche ai nostri<br />

delicati fonorilevatori in modo<br />

che i loro stili possano lavorare<br />

in un ambiente più pulito leggendo<br />

meglio gli adorati solchi<br />

e durando di più?<br />

TEST BLUE AURA PH1<br />

OLTRE CHE IN<br />

PRIMA FILA<br />

ANCHE MOLTO<br />

COMODO?<br />

Puoi ricevere il singolo numero di <strong>SUONO</strong> direttamente<br />

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line prima* ancora che la rivista sia in edicola!<br />

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<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 89


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

a cura della redazione<br />

COMPLEMENTO<br />

Okki Nokki One<br />

Molto prima del rilancio<br />

del vinile, il mondo delle<br />

macchine lavadischi si è<br />

diviso tra quelle estremamente<br />

economiche (appena<br />

un passo oltre il classico<br />

catino per i panni) e<br />

quelle molto costose, automatiche<br />

e semi-automatiche.<br />

Questo, almeno, fino<br />

all’ingresso sul mercato di<br />

Okki Nokki...<br />

Quando più di 20 anni fa<br />

l’allora giovane olandese<br />

Johan Bezem<br />

cominciò a interessarsi al vinile<br />

importando giradischi e diventando<br />

uno degli animatori del<br />

mercato dei Pesi Bassi, una delle<br />

cose che imparò fin da subito<br />

fu che bisognava pulire i dischi,<br />

anche quelli nuovi, perché un<br />

disco pulito suona molto meglio<br />

di un disco sporco. Banale, forse,<br />

ma in un mercato in cui magari ci<br />

si compra la Rolls<br />

Royce e poi non si<br />

bada a verificare<br />

se la pressione<br />

dei pneumatici<br />

è quella giusta,<br />

non stupisce<br />

che contraria-<br />

mente a quanto si possa immaginare<br />

un disco si lava soprattutto<br />

appena comprato e non solo<br />

quando è vecchio e rovinato!<br />

Questo perché in alcune fasi della<br />

produzione del disco, come l’iniezione<br />

veloce della pasta al centro<br />

del disco, vengono utilizzati lubrificanti<br />

(trigliceridi o derivati<br />

degli acidi grassi) che s’incuneano<br />

tra i solchi permanendoci<br />

ben oltre la messa in commercio<br />

dei dischi, e ci accorgiamo della<br />

loro deleteria presenza solo<br />

quando li abbiamo eliminati (i<br />

dischi di una certa età vanno<br />

invece lavati perché la polvere<br />

comincia a depositarsi permanentemente<br />

sul fondo dei solchi<br />

dei dischi, assumendo una forma<br />

quasi pastosa e mettendo anche<br />

a repentaglio la normale pulizia<br />

della puntina). Bezem dovette al<br />

tempo prendere atto anche del<br />

fatto che le macchine lavadischi,<br />

perlomeno i mostri sacri del<br />

tempo, erano particolarmente<br />

costose e visto che<br />

la necessità aguzza l’ingegno,<br />

si mise al lavoro per<br />

porre rimedio a una esigenza<br />

comune a molti appassionati:<br />

poter disporre<br />

di una efficiente lavadischi<br />

dal costo contenuto. Uno<br />

degli elementi determinanti<br />

che lo stesso Bezem ricorda,<br />

fu proprio la scelta di partire<br />

dal prezzo a cui la sua lavadischi<br />

avrebbe dovuto essere venduta<br />

per procedere a ritroso nella<br />

progettazione per ottenerlo. Il<br />

risultato di questo ragionamento<br />

diede vita nel 2004 a un prodotto<br />

assolutamente nel target<br />

desiderato (meno di 300 euro).<br />

Sarà magari risultato più difficoltoso<br />

ma l’operazione è comunque<br />

riuscita: mantenere il prezzo nel<br />

tempo senza eccessivi rincari,<br />

pur aggiornando costantemente<br />

la RCM (Record Cleaning Machine),<br />

a lungo l’unico nel catalogo<br />

della Okki Nokki, marchio che<br />

per inciso corrisponde all’espressione<br />

olandese, esternata con il<br />

pollice in alto, per segnalare che,<br />

ok, tutto va bene: “Una descrizione<br />

perfetta del prodotto: fa il<br />

lavoro giusto al prezzo giusto”<br />

sottolinea Bezem…<br />

Negli anni è stato completamente<br />

ridisegnato il sistema<br />

di asciugatura, con l’adozione<br />

anche di un braccio più robusto,<br />

l’imballaggio, il sistema di<br />

controllo elettronico, il sistema<br />

di smorzamento dei rumori, il<br />

clamp (con l’introduzione di un<br />

O-ring integrato) mentre il prezzo<br />

è passato dai 415 euro da noi<br />

rilevati nella prova della RCM su<br />

<strong>SUONO</strong> 415 (2004) ai circa 500<br />

euro odierni, 15 anni dopo. Nel<br />

frattempo l’azienda si è limitata<br />

ad affiancare nel 2018 un secondo<br />

rivoluzionario modello (Go!),<br />

mentre alla fine del 2019 è stata<br />

Prezzo: € 500,00<br />

Distributore: Audio Reference S.r.l.<br />

Via Giuseppe Abamonti, 4 - 20129 Milano (MI)<br />

www.audioreference.it<br />

Tipo: macchina lava dischi semiautomatica un lato<br />

alla volta Note: piatto bidirezionale, secondo piatto<br />

per dischi 45 gg, clamp in acciaio inox, indicatore di<br />

livello liquido aspirato nel serbatoio, braccio, coperchio<br />

in acrilico, spazzola in legno con setole in pelo<br />

di capra, liquido concentrato per la pulizia.<br />

90 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Lo chassis è realizzato in materiale plastico<br />

termoformato a iniezione, sia per il contenitore inferiore<br />

sia per il coperchio superiore su cui sono fissati il motore, i comandi<br />

e il collettore di raccordo del braccio aspiratore. La parte inferiore è suddivisa in due<br />

scomparti, uno per la creazione del vuoto tramite una ventola aspirante che comunica con il vano<br />

di raccolta del liquido. Il condotto di aspirazione è coadiuvato da un profilo aereodinamico, posto<br />

sul pannello superiore, che aumenta l’efficienza della turbina. Le pareti laterali hanno un elemento<br />

metallico incollato con un materiale viscoelastico che, oltre a dare struttura, riduce rumore e vibrazioni.<br />

Il braccio aspirante ha una fenditura in cui viene aspirata<br />

l’aria con ai lati due strisce di velluto che preservano la<br />

superficie del vinile. È presente un diaframma interno<br />

che ostruisce progressivamente la feritoia per dischi<br />

da 7-10-12 pollici tramite un nottolino.<br />

Il disco viene pressato al piatto tramite un clamp in<br />

plastica con il pomello filettato in acciaio e un sistema<br />

antifrizione per esercitare una elevata pressione.<br />

Il bordo esterno del clamp è provvisto di una guarnizione<br />

in gomma che aderisce alla parte liscia del vinile e preserva<br />

l’etichetta da accidentali infiltrazioni di liquido.<br />

I due piatti di sostegno, uno per i dischi<br />

di grande diametro e il più piccolo per<br />

gli altri, sono un materiale plastico<br />

con nervature di rinforzo e superficie<br />

antiscivolo ad alto grip. Il piatto si<br />

innesta sull’albero tramite un elemento<br />

in gomma.<br />

rilasciata una nuova versione della<br />

macchina, chiamata One, che è<br />

quella giunta in redazione. Anche<br />

in questo caso la lotta all’inflazione<br />

è di quelle tipo “cura da<br />

cavallo” che tanto sarebbe utile<br />

al nostro paese. Una politica (vogliamo<br />

definirla seria e dei piccoli<br />

passi?) che paga, se l’imprenditore<br />

olandese (la ditta ha sede<br />

a Rotterdam) ha distribuito nel<br />

tempo oltre 30.000 esemplari<br />

“dell’idea meravigliosa che avevo<br />

nella testa”. In realtà la One è un<br />

restyling profondo della RCM e la<br />

scelta di cambiarne il nome rivela<br />

l’entità radicale degli aggiornamenti<br />

attuati: il mobile è frutto<br />

di uno stampo termoplastico a<br />

ignizione del tutto nuovo, i due<br />

pulsanti sul frontale sono stati<br />

sostituiti da uno multifunzione<br />

sul top dell’apparecchio, il braccio<br />

di aspirazione è ora in parte<br />

in metallo, in parte in plastica<br />

con la possibilità di allargare o<br />

meno la feritoia di aspirazione in<br />

funzione del diametro del disco<br />

sottoposto al lavaggio (7 - 10 - 12<br />

inch), mentre la dotazione a corredo<br />

risulta la stessa ed è composta<br />

dal coperchio dalla spazzola<br />

con setole in pelo di capra (che<br />

assicurano una buona ricezione<br />

del liquido ma anche l’estrema<br />

morbidezza della setola e il liquido<br />

di lavaggio), il clamp, l’adattatore<br />

per i 45 giri e una boccetta<br />

di liquido pulente concentrato<br />

sufficiente a realizzare un litro di<br />

liquido diluito in acqua distillata,<br />

tutti accessori che possono anche<br />

essere riacquistati singolarmente.<br />

Rispetto al passato c’è stata<br />

una trasformazione sostanziale<br />

nelle tecniche di produzione che,<br />

fin dai primi esemplari, si collocavano<br />

a cavallo fra piccolo artigianato<br />

e produzioni con piccole<br />

tirature. Il mobile in MDF e i<br />

componenti interni erano “poggiati”<br />

lì, un po’ dove capitava, per<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 91


SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />

Il liquido aspirato dalla superficie del disco viene<br />

raccolto in un serbatoio di decantazione posto<br />

sotto il braccio aspirante. Il costruttore consiglia<br />

di svuotare il serbatoio dopo il lavaggio di molte<br />

decine di dischi o in caso di periodi di lungo<br />

inutilizzo. Basta sganciare il tubicino in silicone<br />

e portarlo più in basso possibile affinché il liquido<br />

fuoriesca per gravità dal serbatoio di raccolta.<br />

carità<br />

in modo funzionale<br />

ed efficace,<br />

ma senza una eleganza costruttiva<br />

(semmai servisse per una “lavatrice<br />

di dischi”). Oggi, invece,<br />

il balzo è epocale, con aspetto e<br />

funzionalità che sono appannaggio<br />

dei prodotti “Hi-Fi” a tutti gli<br />

effetti.<br />

Come altre macchine analoghe<br />

all’Okki Nokki, rimane l’aspetto<br />

un po’ tozzo, ingentilito comunque<br />

dalla matita di un designer<br />

che ha preso in considerazione<br />

anche una possibile gradevolezza<br />

a fronte di margini di manovra<br />

comunque ridotti: la One assomiglia<br />

a un giradischi ma con<br />

una grossa base che contiene l’elettronica,<br />

il motore, l’aspiratore<br />

e il serbatoio di recupero. Superiormente<br />

il piatto è in plastica<br />

verniciato con una soluzione soft<br />

touch per accogliere direttamente<br />

i dischi da lavare (al posto del<br />

morbido tappetino utilizzato nella<br />

RCM) che vengono poi bloccati<br />

dal robusto clamp sviluppato<br />

nel 2015; il top accoglie anche<br />

l’interruttore che mette in moto<br />

il piatto, lo fa ruotare sia in senso<br />

orario che antiorario e aziona la<br />

pompa d’aspirazione/asciugatura<br />

la cui potenza ed efficacia è<br />

stata di molto incrementata. Particolare<br />

non di poco conto perché<br />

la procedura di lavaggio consiste<br />

nel distribuire il liquido di lavaggio<br />

sul disco tramite la spazzola<br />

durante la rotazione del disco e<br />

poi una fase di asciugatura che<br />

avviene prima in un senso, poi<br />

nell’altro, ripetendo il lavaggio<br />

per la durata di 2 giri. Nel caso<br />

di un numero maggiore di giri,<br />

a causa del prolungato strofinamento<br />

con il braccio<br />

aspiratore, il disco può<br />

caricarsi in modo elettrostatico<br />

attirando la polvere. Al<br />

tempo notammo come, proprio<br />

a causa di una scarsa potenza di<br />

aspirazione, dopo i due giri alcuni<br />

dischi presentassero ancora<br />

chiazze di umidità, lasciando l’operatore<br />

incerto su quale soluzione<br />

intraprendere: la pulitura con<br />

una spazzola elettrostatica o la<br />

ripetizione dell’operazione? Ora<br />

questo rischio è stato superato.<br />

Rimangono le accortezze abituali<br />

segnalate anche nel libretto di<br />

istruzioni: bisogna applicare una<br />

quantità di detergente sufficiente<br />

a coprire interamente la parte<br />

incisa ma senza esagerare: se il<br />

liquido deborda sull’etichetta<br />

si corre il rischio di cancellarla,<br />

richio che è stato di molto minimizzato<br />

dalla presenza sul clamp<br />

non solo dell’o-ring ma anche di<br />

un bordo di gomma che aderisce<br />

alla circonferenza dell’etichetta<br />

salvaguardandola per quanto<br />

possibile dall’ingresso accidentale<br />

del liquido. Il dosaggio del<br />

liquido, se non disponete di specifici<br />

misurini, sarà più o meno<br />

corretto via via che accumulerete<br />

esperienza, anche se una<br />

eventuale opacità sulla superficie<br />

del vinile sarà il segnale che<br />

la soluzione utilizzata è troppo<br />

concentrata. Allo stesso modo<br />

va ricordato che le due strisce<br />

adesive in velluto morbido che<br />

impediscono al tubo aspiratore<br />

di venire a contatto diretto con<br />

il vinile e graffiarlo, dopo qualche<br />

lavaggio appaiono zuppe di<br />

liquido e ne ostacolando la perfetta<br />

asciugatura (meglio, a quel<br />

punto, sospendere le operazioni<br />

di lavaggio). Trattengono lo sporco<br />

e inesorabilmente dopo un<br />

certo numero di lavaggi devono<br />

essere sostituite (sono comunque<br />

disponibili come ricambi al modico<br />

prezzo di 8 euro). Non siamo<br />

invece in grado di illuminarvi in<br />

modo certo su quale sia la migliore<br />

procedura per effettuare l’operazione<br />

di asciugatura del disco.<br />

Il braccio aspiratore, che non è<br />

altro che un tubo con una fessura<br />

inferiore a lunghezza regolabile<br />

con il compito di aspirare il liquido<br />

dal solco inciso più esterno a<br />

quello più interno del disco, va<br />

ruotato fino a uno scatto che lo<br />

pone nella sua posizione operativa<br />

perpendicolare ai solchi del<br />

disco. Termina con una molla<br />

che ammortizza l’effetto ventosa<br />

che lo incolla letteralmente<br />

al disco quando viene attivata la<br />

pompa e ne consente l’automatico<br />

distacco non appena si spegne<br />

l’aspiratore. È meglio a fine<br />

aspirazione aspettare il termine<br />

della rotazione del disco per poi<br />

riportare il braccio in posizione<br />

di riposo (così facendo si effettua<br />

una rotazione del braccio attraverso<br />

i solchi del disco), oppure<br />

sollevare il braccio con un piccolo<br />

sforzo, estraendolo del tutto dalla<br />

sua sede? Noi propendiamo per<br />

questa seconda ipotesi anche se<br />

nessuna evidenza garantisce che<br />

si tratti della migliore...<br />

Il funzionamento è semplice e<br />

intuitivo: azionando la ghiera<br />

presente sull’unico comando si<br />

attiva la rotazione del disco in un<br />

senso o nell’altro a seconda del<br />

movimento orario o antiorario<br />

che si<br />

imprime<br />

alla ghiera e<br />

che avviene in maniera abbastanza<br />

silenziosa; premendo il tasto<br />

presente al centro del pulsante<br />

parte la pompa di aspirazione<br />

che silenziosa lo è molto meno<br />

(d’altra parte, avete mai visto un<br />

fon che non fa rumore?). Su uno<br />

dei lati una fessura a vista consente<br />

di accedere al tubicino in<br />

plastica trasparente collegato al<br />

serbatoio di recupero del liquido<br />

aspirato durante l’asciugatura.<br />

Il costruttore consiglia di svuotare<br />

il serbatoio dopo aver effettuato<br />

la pulizia di 30/40 dischi:<br />

basta infatti tirare fuori il tubo di<br />

scarico, togliere il tappo presente<br />

e versare il liquido che si è raccolto<br />

nel serbatoio in un recipiente<br />

esterno, inclinando la macchina<br />

per favorire il deflusso. Sul lato<br />

posteriore della macchina il lungo<br />

cavo di alimentazione.<br />

Essenziale, assolutamente efficiente<br />

e tutto sommato comodo<br />

per quanto può esserlo un lavaggio<br />

“assistito” di un disco: non va<br />

dimenticato che la macchina lava<br />

solo un lato per volta e dunque<br />

la pulitura completa di un disco<br />

richiede, a regime, circa 5 minuti.<br />

È evidente, anche in ragione<br />

di quanto affermato nel corso<br />

dell’articolo, che non è possibile<br />

effettuare il lavaggio massivo di<br />

una collezione in un colpo solo<br />

ma va anche ricordato che l’operazione<br />

richiede modeste doti di<br />

manualità con un percorso passo<br />

passo che difficilmente può comportare<br />

rischi per i preziosi solchi<br />

vinilici e dei costi di partenza e di<br />

gestione davvero risibili.<br />

92 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

S(U)ONORA<br />

Il new deal del vinile si rivolge a una utenza estremamente variegata che va dalla persona poco esperta a chi ne sa molto.<br />

Ma la materia prevede messa a punto e costante manutenzione, affidata a prodotti che sono più complementi che accessori.<br />

Allineamento nel montaggio<br />

della testina, regolazione<br />

del suo peso,<br />

cura dello stilo e dei dischi, scelta<br />

di shell e connessioni alternative...<br />

I prodotti per effettuare<br />

tali operazioni vanno intesi<br />

come veri e propri strumenti<br />

indisensabili per il buon fine<br />

delle operazioni. Ovviamente<br />

ve n’è di migliori e peggiori con<br />

la complicazione di un panorama<br />

sterminato di prodotti non<br />

sempre rappresentato a pieno<br />

da ciò che è disponibile nel<br />

nostro Paese. La selezione dei<br />

prodotti consigliati, effettuata<br />

come d’abitudine ottemperando<br />

i principi di S(U)ONORA,<br />

ha portato a delle scelte dalle<br />

quali sono esclusi gli accessori<br />

specifici per questo o quell’apparecchio.<br />

Il resto è quel che vi<br />

consigliamo!<br />

CHE COSA È S(U)ONORA<br />

S(U)ONORA è la selezione dei prodotti consigliati sulla base dell’esperienza<br />

e della libera scelta dello staff di <strong>SUONO</strong>. Guida all’acquisto parziale<br />

perché dell’universo sterminato di prodotti presenti sul mercato italiano<br />

ne segnala solo una parte: si tratta di prodotti generalmente migliori<br />

della media per costruzione, affidabilità, riscontro tecnico e ascolto, in<br />

ciascuno o in parte di questi parametri, ai quali si aggiungono elementi<br />

come affidabilità, assistenza post vendita, garanzia e sua applicazione…<br />

La polifonicità di tali elementi assume nella dispersiva galassia dell’analogico<br />

una valenza ancor più marcata, visto che taluni modelli non sono<br />

disponibili nel nostro Paese attraverso la filiera ufficiale.<br />

Per voi abbiamo scelto quelli che comunque, trovandoci nel terzo millennio,<br />

sono acquistabili anche in rete o comunque possono essere<br />

utili alla “causa”!<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA I LP A 78 GIRI<br />

PREZZO € 0,59<br />

si inserisce nella custodia. 1 pz.<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

DIMA<br />

PREZZO € 2,80<br />

livella a bolla circolare. Semplice, precisa e utile<br />

per la regolazione dell'azimut e del VTA del braccio<br />

e del giradischi. Diametro da 12mm.<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

STROBOSCOPIO<br />

PREZZO € 2,80<br />

SIMPLY ANALOG<br />

PANNO VINILE<br />

PREZZO € 2,95<br />

Note: Custodia in PVC per LP a 78 giri, realizzata<br />

in spesso PVC. 1 pz.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA LP 33 GIRI<br />

DOPPIO<br />

PREZZO € 1,39<br />

Tipo: Cartridge Alignment Protractor Note: dima<br />

per il corretto allineamento del fonorilevatore<br />

in funzione del diametro del disco letto, da sette,<br />

dodici o sedici pollici.<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

LIVELLA A BOLLA<br />

CIRCOLARE 12MM<br />

PREZZO € 2,70<br />

Note: Formato: 15 x 18 cm.<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

WA-1<br />

PREZZO € 2,90<br />

Note: Custodia in PVC apribile per LP 33 giri doppio.<br />

La protezione definitiva per le copertine degli LP.<br />

Realizzata in spesso PVC. L'intera copertina dell'LP<br />

Tipo: Livella a bolla per giradischi Note: Mini<br />

Tipo: test velocità giradischi Note: stroboscopio<br />

Playstereo per il controllo della corretta e regolare<br />

rotazione del piatto, distinto per le diverse velocità<br />

ammesse: 16, 33 e 1/3, 45, 78 giri per minuto<br />

@ 50 Hz<br />

Tipo: Set 2 rondelle grandi Note: Set di 2 rondelle<br />

grandi in ottone placcato oro 24K per ottimizzare<br />

95


il peso della testina sul braccio/headshell. Adatte<br />

a viti M3 o M2.6.<br />

HANA<br />

HANA/SG<br />

PREZZO € 3,80<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

PAGLIUZZE CON CAVO<br />

PREZZO € 6,90<br />

che allunga la durata dello stilo e del vinile. Soluzione<br />

senza alcool. Applicatore con spazzola morbida.<br />

Quantità: 30ml<br />

ORTOFON<br />

LIBELLE<br />

PREZZO € 8,00<br />

AUDIOMARKETING<br />

CARBON CLEAN<br />

PREZZO € 9,00<br />

Tipo: Proteggi stilo per fonorivelatori Note: accessorio<br />

adatto a tutti i fonorivelatori.<br />

ORTOFON<br />

LEAD WIRES<br />

PREZZO € 5,00<br />

Tipo: Pagliuzze con cavo placcato oro Note: Set 4<br />

pagliuzze per cablaggio braccio-testina con cavo,<br />

contatti placcati oro. Lunghezza totale 45 mm.<br />

ORTOFON<br />

ALIGNMENT TOOL<br />

PREZZO € 6,00<br />

Tipo: Livella in plastica per la messa in piano del<br />

giradischi. Note: in plastica<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA 33 GIRI<br />

PREZZO € 8,95<br />

Tipo: Spazzola in fibra di carbonio Note: Antistatica<br />

a doppia setola autopulente per la pulizia<br />

a secco dell'lp<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT634A<br />

PREZZO € 9,90<br />

Tipo: Dima per l'allineamento della testina<br />

Tipo: cavo cavo segnale phono Note: Set cavetti<br />

per collegamento testina/braccio.<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

LIVELLA A BOLLA<br />

PREZZO € 7,50<br />

Note: Custodia esterna in Polipropilene cristallino;<br />

Confezione da 25 pz.<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

TAPPETINO ANTISTATICO IN<br />

FELTRO<br />

PREZZO € 9,90<br />

Tipo: liquido pulizia dei dischi Note: ricambio<br />

originale del flacone da 56 ml incluso nel kit at6012<br />

ORTOFON<br />

STYLUS GAUGE<br />

PREZZO € 9,00<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA 45 GIRI<br />

PREZZO € 5,95<br />

Tipo: Livella a bolla per giradischi Note: diametro<br />

maggiorato da 43mm<br />

J.A. MICHELL<br />

BEARING OIL<br />

PREZZO € 7,00<br />

Tipo: Bilancina manuale misura pressione stilo<br />

PRO-JECT<br />

PULLEY SB<br />

PREZZO € 9,00<br />

Tipo: Custodia esterna per singoli a 45 giri in<br />

Polietilene a bassa densità Note: Film fatto senza<br />

ammorbidenti o altri additivi; spessore: 130 Micron<br />

(0,13 mm). Confezione da 25<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

LIVELLA A BOLLA<br />

PREZZO € 6,50<br />

Tipo: olio per il cuscinetto del perno<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO PULIZIA STILO<br />

PREZZO € 7,95<br />

Tipo: Tappetino in feltro per giradischi Note: con<br />

stroboscopio per giradischi, contiene sottilissime<br />

fibre di carbonio che assorbono l'elettricità statica,<br />

per facilitare la rimozione della polvere dopo<br />

ogni utilizzo.<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

LINN OIL KIT<br />

PREZZO € 9,50<br />

Tipo: puleggia per 78 giri per giradischi Pro-Ject<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA LP 33 GIRI X<br />

PREZZO € 9,95<br />

Tipo: Livella a bolla rettangolare Note: Dimensione<br />

di 40mm, compatta ma ideale da collocare<br />

in diverse posizioni.<br />

Note: Liquido per la pulizia dello stilo della testina<br />

Tipo: Olio per perno del giradischi Note: Olio per<br />

la manutenzione del perno del giradischi, per una<br />

rotazione più silenziosa.<br />

Note: Custodia esterna in Polietilene a bassa den-<br />

96


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

sità; Film fatto senza ammorbidenti o altri additivi;<br />

spessore: 130 Micron (0,13 mm); Dimensioni: 325 x<br />

325 mm ca. Confezione da 25 pz.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO PULIZIA VINILI<br />

PREZZO € 9,95<br />

PRO-JECT<br />

FELT MAT<br />

PREZZO € 10,00<br />

ingrandimento 45X illuminata con luce LED, per<br />

il controllo dello stilo della testina,s enza doverla<br />

distaccare dal braccio di lettura.<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-6101<br />

PREZZO € 12,00<br />

OKKI NOKKI<br />

RECORD CLEANING FLUID<br />

PREZZO € 12,00<br />

Note: Senza alcool, non tossico e non infiammabile.<br />

Panno in microfibra incluso. Quantità: 200ml<br />

Tipo: tappetino in feltro per piatto Note: per tutti i<br />

giradischi Pro-Ject; disponibile nei colori blu, verde,<br />

verde chiaro, giallo, arancio, rosso, rosso scuro,<br />

grigio antracite e nero<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

DISTANZIALE PER TESTINA<br />

PREZZO € 11,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

PCOCC Caratteristiche: 0.12mm x 22 core strand<br />

construction, pin oro in 24k Note: set di quattro<br />

pagliuzze per collegamento fonorilevatore ai pin<br />

del braccio<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-HS1<br />

PREZZO € 12,00<br />

Tipo: liquido pulizia dischi concentrato Note: permette<br />

di ottenere una soluzione pulente da un litro<br />

ORTOFON<br />

STYLUS BRUSH CF<br />

PREZZO € 12,00<br />

SIMPLY ANALOG<br />

SPAZZOLA PER LA<br />

PULIZIADELLO STILO<br />

PREZZO € 9,95<br />

Note: Distanziali in plastica dura per spaziare<br />

testine molto sottili sul braccio del giradischi. Set<br />

di 4: 1x1mm; 1x2mm; 1x3mm; 1x4mm.<br />

DYNAVOX<br />

OLIO CON SPAZZOLINO<br />

PREZZO € 11,00<br />

Tipo: shell porta testina in metallo Note: guarnizione<br />

in gomma. Inclusi cavetti. Compatibile<br />

con giradischi AT-LP120-USB, AT-LP240-USB e<br />

AT-LP1240-USB.<br />

Tipo: Spazzolino pulisci stilo in fibra di carbonio<br />

WYNIL<br />

WINYL STYLUS DUO CLEAN<br />

PREZZO € 12,90<br />

MELICONI<br />

VINYL KIT<br />

PREZZO € 12,00<br />

Note: Spazzola per la pulizia a secco dello stilo<br />

della testina. Completamente fatti a mano, Impugnatura<br />

in legno di quercia naturale, Spazzola<br />

in fibre naturali.<br />

WYNIL<br />

SPRAY<br />

PREZZO € 9,95<br />

Note: liquido con spazzola per la pulizia dello stilo.<br />

J.A. MICHELL<br />

KIT TESTINE<br />

PREZZO € 11,00<br />

Tipo: pulizia stilo testine Note: 1 flacone da<br />

15 ml. di detergente con una spazzola morbida<br />

incorporata, 1 flacone da 15 ml. di soluzione di<br />

risciacquo per il pennello<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

PTA<br />

PREZZO € 13,10<br />

Tipo: detergente per vinile Note: 250 ml + panno<br />

in microfibra, detergente per uso quotidiano.<br />

Elimina l'elettricità statica<br />

AUDIOMARKETING<br />

12INTF<br />

PREZZO € 10,00<br />

Tipo: Custodia interna antistatica per LP Note: in<br />

carta di riso foderata: confezione da 20 pz<br />

Tipo: kit per il montaggio delle testine Note:<br />

comprende viti, dadi e brugola<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

SPYGLASS<br />

PREZZO € 12,65<br />

Tipo: kit di prodotti per la pulizia dei vinili Note:<br />

composto da una spazzola, in velluto da un lato<br />

per rimuovere la polvere e in fibra di carbonio<br />

dall'altro per rimuovere le cariche elettrostatiche;<br />

una base d'appoggio e una soluzione da 45 ml dalla<br />

funzione antistatica.<br />

OKKI NOKKI<br />

RCB<br />

PREZZO € 12,00<br />

Tipo: Distanziali per Bracci e giradischi Note:<br />

Set di 9 anelli distanziali in plastica dura per la<br />

regolazione fine del VTA sui bracci Rega serie RB200,<br />

RB250, RB300.<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT 607A<br />

PREZZO € 13,00<br />

AUDIOMARKETING<br />

CUSTODIA INTERNA<br />

PREZZO € 10,00<br />

Tipo: Custodia interna in carta di riso foderata.<br />

Note: Viene utilizzata dai produttori americani di<br />

vinile 180 e 200 grammi. Confezione da 20 pezzi<br />

Tipo: Kit per ispezione dello stilo Note: lente di<br />

Tipo: spazzola in legno Note: versione WG con<br />

setole in pelo di capra euro 23<br />

Tipo: liquido pulisci stilo Note: indicato per la<br />

protezione dello stilo del fonorilevatore e dei dischi.<br />

97


La formula di pulizia speciale scioglie la polvere e<br />

lo sporco che ostacolano il corretto tracciamento.<br />

DYNAVOX<br />

SPAZZOLINA FELTRO<br />

PREZZO € 13,00<br />

HANA<br />

HANA/AUX<br />

PREZZO € 15,00<br />

impatto ed alta capacità detergente. Prezzo per<br />

confezione da 1L. Confezione da 2L €42,30.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

SPAZZOLA IN VELLUTO<br />

PREZZO € 17,95<br />

RECORD LABORATORY<br />

LIQUIDO PER LA PULIZIA<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: Set di accessori per fonorivelatori Note:<br />

kit composto da cacciavite, viti, dadi, rondelle in<br />

teflon, spazzola morbida per la pulizia dello stilo<br />

e manutenzione e pulizia della testina.<br />

Note: spazzola in velluto per pulizia del disco<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

HEADSHELL<br />

PREZZO € 14,90<br />

Tipo: Headshell con pagliuzze Note: Headshell<br />

universale standard in metallo, incluse pagliuzze<br />

con connettori placcati oro. Costruzione in alluminio<br />

pressofuso, cavi testina preinstallati con contatti<br />

placcati oro 24K, conchiglia adatta a tutti i fonorivelatori<br />

con fissaggio standard. Peso (kg): 0,9<br />

CLEARAUDIO<br />

FLAT PAD<br />

PREZZO € 14,00<br />

PRO-JECT<br />

BRUSH IT<br />

PREZZO € 15,00<br />

Tipo: spazzola per la pulizia dei dischi Note:<br />

setole in carbonio per la rimozione della polvere<br />

per mezzo del caricamento elettrostatico della<br />

superficie generato dal loro sfregamento sul disco.<br />

SHARK<br />

SILVER TA1<br />

PREZZO € 15,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

purezza 99,99% Schermatura: no Note: per<br />

cablaggio interno bracci. Può essere utilizzato anche<br />

come cavo per cablaggio interno elettroniche.<br />

Fornito nei quattro colori: rosso, verde, bianco e blu.<br />

Prezzo al metro lineare<br />

DYNAVOX<br />

SPAZZOLINA CARBONIO<br />

PREZZO € 16,00<br />

Tipo: Spazzola in velluto per la pulizia dei vinili<br />

Note: impugnatura in legno di quercia marrone<br />

fatta a mano<br />

VAN DEN HUL<br />

MSS 7<br />

PREZZO € 17,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 7 trefoli in<br />

Matched Crystal OFC con rivestimento in argento<br />

Note: per cablaggio all'interno dei bracci, sezione<br />

0,0127 mmq, al metro; disponibile in rosso, verde,<br />

blue e bianco<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT6011A<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: liquido antistatico per la pulizia del vinile<br />

Note: pulisce a fondo i solchi dei dischi rimuovendo<br />

i residui più profondi senza danneggiarli.<br />

Può essere utilizzato con lavadischi manuali o con<br />

aspirazione. Flacone da 1050cc<br />

THORENS<br />

TONEARM GAUGE<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: bilancina di precisione per rilevare peso<br />

di lettura Note: per la regolazione del peso di<br />

lettura del fonorilevatore con una scala graduata<br />

da 1 a 3 grammi.<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

CONTENITORE HEADSHELL<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: sotto punta con capacità di smorzamento<br />

Note: versione in acciaio inossidabile euro 21<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

ANTISTATIC PLATE PAD<br />

PREZZO € 14,90<br />

Note: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />

del disco<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA IN PVC PER LP<br />

33 GIRI<br />

PREZZO € 16,95<br />

Tipo: Spazzola antistatica<br />

DYNAVOX<br />

OLIO LUBRIFICANTE<br />

PREZZO € 18,00<br />

Note: Contenitore per testine prodotto in stampa<br />

3D, estremamente leggero e resistente per<br />

contenere 1-2 testine. Disponibile nelle finiture:<br />

Nero, Silver.<br />

AUDIOQUEST<br />

CONDUCTIVE LP CLEANER<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: Tappetino antistatico in foam Note: Tappetino<br />

in foam antistatico , ricambio per tutte le<br />

macchine lavadischi Hannl per i dischi LP. Utile per<br />

rimpiazzare un esemplare vecchio, usurato o sporco.<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

BOCCETTA PER LIQUIDO DI<br />

SCARICO<br />

PREZZO € 14,70<br />

Tipo: custodia per vinile Note: Realizzata in spesso<br />

PVC, ogni custodia pesa 21 gr. Cofezione da 25 pz.<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

X2000<br />

PREZZO € 17,90<br />

Note: bottiglia di vetro con contagocce da 22 ml<br />

PRO-JECT<br />

LUBE IT<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: Spazzola puliscidischi Note: realizzata<br />

con maniglia protettiva; utilizza 624.000 fibre in<br />

carbonio ad alta conducibilità<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT6012<br />

PREZZO € 19,90<br />

Note: Boccetta per liquido di scarico per la raccolta<br />

automatica del liquido utilizzato per il lavaggio.<br />

Tipo: Liquido Pulizia Dischi Note: 1 lt Liquido per<br />

la pulizia del vinile, con acqua distillata a basso<br />

Tipo: lubrificante high tech per perno giradischi<br />

Tipo: kit pulizia dischi Note: costituito da una<br />

98


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

spazzola di velluto dotata di serbatoio e da un<br />

flacone di liquido da 56 ml, per rimuovere con<br />

delicatezza le microparticelle di polvere, dissolvere i<br />

residui lasciati dalle ditate ed eliminare l'elettricità<br />

statica dalla superficie<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

X-TECH 3590<br />

PREZZO € 19,90<br />

ZERODUST<br />

Z-CLOTH<br />

PREZZO € 19,20<br />

J.A. MICHELL<br />

CARTRIDGE TAGS<br />

PREZZO € 22,00<br />

DYNAVOX<br />

DIMA STROBO<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: disco di regolazione Strobo Note: cartone<br />

laminato; diametro 30 cm; consente di ottimizzare<br />

la velocità del giradischi (50Hz), 33, 45 e 78 giri.<br />

DYNAVOX<br />

FLUIDO PER PULIZIA<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: Fluido da 100ml Note: Fluido di pulizia per<br />

dischi e macchine lavadischi tra cui le macchine<br />

Hannl. 100ml di concentrato, diluito con acqua<br />

distillata in rapporto 1:20, produce 2 litri di fluido<br />

di pulizia per LP.<br />

PRO-JECT<br />

ADAPT IT<br />

Tipo: adattatore 45gg<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: Panno di pulizia Note: Panno di pulizia per<br />

LP, CD/DVD. Adatto anche per la pulizia delle lenti di<br />

macchine fotografiche, occhiali, ecc. - senza usare<br />

alcun liquido, grazie alla composizione del tessuto<br />

con poliestere; lavabile in acqua tiepida e sapone.<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-6180A<br />

PREZZO € 20,00<br />

Tipo: terminazioni per pagliuzze cavo phono<br />

Note: Set di 4 pezzi, placcati argento<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

RECORD BRUSHES<br />

PREZZO € 22,00<br />

Tipo: spazzola in carbonio per la pulizia degli LP<br />

SIMPLY ANALOG<br />

TAPPETINO STANDARD ED.<br />

PREZZO € 22,95<br />

PRO-JECT<br />

CORK MAT<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: Disco stroboscopico Note: frequenze 50/60<br />

Hz, velocità 33-45-78 giri<br />

Tipo: fluido per pulizia profonda del disco Note:<br />

flacone 200 ml con ugello di spruzzo<br />

DYNAVOX<br />

LP 2X1 CARBONIO<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: tappetino in sughero per tutti i giradischi<br />

Pro-Ject<br />

RECORD LABORATORY<br />

PICK-UP CLEANER<br />

PREZZO € 19,50<br />

WYNIL<br />

GEL<br />

PREZZO € 20,00<br />

Tipo: Tappetino antiscivolo in sughero Note:<br />

adatto a tutti i giradischi; evita la carica elettrostatica;<br />

fabbricato in UE. Diametro: 295 mm.<br />

Spessore: 1,5 mm<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

BOOSTER OIL<br />

PREZZO € 23,50<br />

Tipo: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />

del disco LP<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

VI3C<br />

PREZZO € 19,40<br />

Tipo: Liquido per la pulizia dello stilo Note:<br />

elimina completamente le incrostazioni che si<br />

depositano sulla puntina e migliora la capacità<br />

di tracciamento. Non lascia residui. Bottiglietta in<br />

vetro (20ml)con pennello dosatore.<br />

Tipo: detergente per dischi Note: 1 flacone di<br />

Winyl Gel da 500 ml, 2 erogatori (25 e 5 ml) / 2<br />

misure (25 e 5 ml). Il gel forma una pellicola per<br />

la pulizia "quasi" sotto vuoto dei solchi del disco<br />

in vinile.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

RICAMBI PER SPAZZOLE<br />

PREZZO € 21,90<br />

Tipo: Kit olio per la manutenzione del perno del<br />

giradischi Note: Olio sintetico fornito in versione<br />

più o meno densa.<br />

FLUX HIFI<br />

VINYL-TURBO RICAMBIO<br />

SPAZZOLA<br />

PREZZO € 23,90<br />

STANTON<br />

SC-4<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: Fluido da 1L Note: Detergente da 1L inodore<br />

e appositamente progettato per le macchine per la<br />

pulizia dei dischi in vinile, formato da una schiuma<br />

minima e bassa evaporazione. Confezione da<br />

2L € 38,00<br />

Tipo: kit professionale di pulizia per stilo Note:<br />

Liquido e spazzola<br />

Tipo: Ricambi per spazzole Size A Note: Set di<br />

4 superfici di ricambio per spazzole Disc Doctor's<br />

Size A (LP).<br />

Note: Spazzola di ricambio per Macchina Vinyl-<br />

Turbo.<br />

99


AUDIO-TECHNICA<br />

AT6003R<br />

PREZZO € 24,00<br />

DISC DOCTOR'S<br />

STISCE IN VELLUTO<br />

PREZZO € 24,50<br />

VPI<br />

RCM FLUID<br />

PREZZO € 25,00<br />

cavo, per installazione tra headshell e testina, in<br />

bronzo amagnetico placcato oro spessore 1&#956;.<br />

Il diamtero dei contatti è 1mm dal lato braccio e<br />

1.2mm lato testina.<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

DUST COVER<br />

PREZZO € 27,00<br />

Tipo: custodia per testine Note: dotato di 3<br />

alloggiamenti con capsule protettive trasparenti -<br />

compatibile con headshell portatestine con innesto<br />

a doppio pin<br />

CLEARAUDIO<br />

DIAMOND CLEANER BRUSH<br />

PREZZO € 24,00<br />

Tipo: Strisce adesive Note: Strisce adesive ricambio<br />

per sezione aspirante di macchine lavadischi<br />

come VPI ed altre.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

TAPPETINO ANTISCIVOLO<br />

PREZZO € 24,95<br />

Tipo: flacone di liquido pulisci dischi<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

LIVELLA A BOLLA DI<br />

PREZZO € 26,90<br />

Tipo: disco copertura piatto e taratura antiskating<br />

PRO-JECT<br />

ADJUST IT<br />

PREZZO € 27,00<br />

Tipo: spazzola pulizia a secco delle puntine<br />

CLEARAUDIO<br />

LEVER GAUGE<br />

PREZZO € 24,00<br />

Note: Adatto a tutti i giradischi; Evita la carica statica;<br />

fabbricato in UE; Diametro: 295 mm; Spessore:<br />

1,5 mm. Motivi: Vertigo, Speaker, Iris, Tricircle, Geo.<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

YR-01<br />

PREZZO € 24,30<br />

Tipo: Livella a bolla per giradischi Note: Livella a<br />

bolla circolare semplice e precisa, necessaria per<br />

la messa in bolla del giradischi. Diametro 60 mm.<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

HEADSHELL LEADS<br />

PREZZO € 26,00<br />

Tipo: set di strumenti per la regolazione e taratura<br />

del braccio Note: adatto a tutti i bracci Pro-Ject,<br />

consente la regolazione fine dei cuscinetti. Include<br />

2 inserti per diversi cuscinetti, completamente in<br />

metallo, alluminio e ottone.<br />

Tipo: bolla ad alta precisione per la messa in piano<br />

Note: versione base, per regolare l'orizzontalità<br />

di giradischi o basi d'appoggio; versione corpo in<br />

acciaio euro 67; versione deluxe acciaio placcata<br />

in oro euro 83<br />

CLEARAUDIO<br />

MICROFIBRE BRUSH<br />

PREZZO € 24,00<br />

Tipo: Pagliuzze con cavo Note: Pagliuzze con cavo<br />

di alta qualità, già saldate, corte, per installazione<br />

tra headshell e testina. Conduttore ad elevato<br />

spessore 22AWG in rame placcato argento ed isolamento<br />

in Teflon. Il diametro dei contatti è 1mm<br />

da un lato e 1.2mm dall'altro.<br />

MIYAJIMA LAB.<br />

METAL WASHER<br />

PREZZO € 25,00<br />

Tipo: Accessori-cavi di ricambio per testina Note:<br />

Set di 5 cavetti di ricambio per testina.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSH<br />

PREZZO € 26,50<br />

THORENS<br />

CINGHIA<br />

PREZZO € 27,00<br />

Tipo: cinghia di ricambio per tutti i modelli Thorens<br />

esclusi TD 124, TD 180 e TD 280 mk IV<br />

WYNIL<br />

ONE TOUCH POLYMER<br />

PREZZO € 27,90<br />

Tipo: spazzola per dischi in microfibra antistatica<br />

Note: può essere usata per pulire i dischi dalla<br />

polvere o per applicare il fluido di lavaggio<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART STYLUS GAUGE<br />

PREZZO € 24,00<br />

Tipo: spaziatore per testine con attacco DIN<br />

PRO-JECT<br />

LEVEL IT<br />

PREZZO € 25,00<br />

Tipo: Spazzola singola LP a secco Note: Set composto<br />

da 1 spazzola Disc Doctor's più un ricambio,<br />

specifica per la pulizia a secco, da effettuarsi prima<br />

e dopo ogni ascolto, dei dischi LP: Disponibile<br />

versione con 2 spazzole, anche per dischi Shellac,<br />

gli acetati e i dischi Edison Diamond<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

YRT-01<br />

PREZZO € 26,50<br />

Tipo: stylus cleaner Note: contine un polimero<br />

di poliuretano<br />

CLEARAUDIO<br />

RECORD CLEANING BRUSH<br />

PREZZO € 28,00<br />

Tipo: bilancina per regolare il peso di lettura delle<br />

testine Note: fornisce in modo semplice il peso di<br />

lettura del fonorilevatore una volta appoggiato lo<br />

stilo sulla sua parte superiore. Con graduazione da<br />

1,5 a 3,5 grammi.<br />

Tipo: bolla in legno per la messa in piano del<br />

giradischi Note: bolla in ampolla con spirito e<br />

supporto in legno, indicata per la perfetta messa<br />

in piano del giradischi, sia della base che del piatto.<br />

Tipo: Set 8 pagliuzze Note: Set di 8 contatti<br />

(pagliuzze) per testina, allo stato dell'arte, senza<br />

Tipo: spazzolino pulizia dischi in fibra carbonio<br />

100


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

Note: indicato per la pulizia accurata dei dischi con<br />

2 file contenenti oltre 1 milione di setole in fibra di<br />

carbonio anti-statiche.<br />

OKKI NOKKI<br />

RCC<br />

PREZZO € 28,00<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-HS10<br />

PREZZO € 29,00<br />

l'altro lato con dima per la messa in squadro del<br />

fonorilevatore.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

PELLE SOFT TOUCH<br />

PREZZO € 29,95<br />

CLEARAUDIO<br />

ELIXIR OF SOUND<br />

PREZZO € 30,00<br />

Tipo: record clamp per macchina lavadischi OKKI<br />

NOKKI RCM Note: legno ebano, versione in ebano<br />

euro 335<br />

WYNIL<br />

PRO CLEAN 6<br />

PREZZO € 28,90<br />

Tipo: headshell portatestina Note: in alluminio<br />

pressofuso con levetta, compatibile con testine<br />

dotate di attacco da 1/2 pollice e bracci 4-pin.<br />

Disponibile colori: BK nero - SV silver. Peso (kg): 10<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-HS6<br />

PREZZO € 29,00<br />

Note: Tappetino in pelle per tutti i giradischi.<br />

Caratteristiche: realizzato in Grecia con pelle di alta<br />

qualità, suono neutro, riduce il rumore e il carico<br />

statico, isola dalle vibrazioni.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

TAPPETINO SPECIAL ED.<br />

PREZZO € 29,95<br />

Tipo: liquido di pulizia per stili Note: flacone da<br />

10 ml. Se ne consiglia l'uso anche con i dischi nuovi<br />

prima del primo ascolto per la rimozione dei residui<br />

di pressatura del vinile.<br />

HANA<br />

SW-3.5<br />

PREZZO € 30,00<br />

Tipo: liquidioconcentrato per la pulizia del vinile<br />

Note: 6 lt di prodotto senza alcool per la pulizia a<br />

mano o attraverso macchine lavadischi<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

TAPPETINO IN GOMMA<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: headshell portatestina universale Note:<br />

da 1/2 pollice con attacco a 4 pin in alluminio<br />

pressofuso, dotato di levetta di sollevamento e<br />

cavetti con colori codificati. Finitura nero e argento<br />

Peso (kg): 9<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE STYLUS CLEANER<br />

PREZZO € 29,90<br />

Tipo: Tappetino antiscivolo in sughero Note: combinazione<br />

unica di particelle di sughero e gomma<br />

nitrilica. Assorbe risonanze e vibrazioni; adatto a<br />

tutti i giradischi; evita la carica elettrostatica; fabbricato<br />

in UE. Diametro: 295 mm. Spessore: 1,5 mm<br />

Tipo: massa aggiuntiva testina Note: Placca<br />

metallica sottile e pesante, per aggiungere 3.5g<br />

alla forza di tracciamento del braccio del giradischi,<br />

in modo da poter regolare la pressione dello stilo<br />

esercitata sul vinile. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

1,8x2,4x0,1 Peso (kg): 0,35<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

MAT<br />

PREZZO € 30,00<br />

VAN DEN HUL<br />

CARTRIDGE SPIRIT LEVEL<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi Notthingham<br />

Tipo: Tappetino in gomma per giradischi Note:<br />

Tconsente di supportare qualsiasi tipo di disco<br />

inclusi vinili 7", 10" ed LP 12". Diametro 287mm;<br />

Spessore 3mm Peso (kg): 0,232<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT6013A<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: Liquido per la pulizia dei fonorivelatori Note:<br />

Confezione con fluido e spazzolina: rimuove polvere,<br />

sporco e residui secchi presenti nei solchi, per<br />

ottenere il tracciamento ottimale. La composizione<br />

del fluido comprende alcool propanolo e acquai<br />

microfiltrati che non lasciano residui.<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

STYLUS GAUGE<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: Dima a disco per la regolazione della testina<br />

e del braccio<br />

Tipo: livella a bolla per il controllo della messa<br />

in orizzontale dello shell della testina Note: da<br />

porre a diretto contatto dello shell porta testina<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 0,9 x 1,6 x 1,27<br />

AUDIOQUEST<br />

GROUNDGOODY<br />

PREZZO € 30,00<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES 1<br />

PREZZO € 31,70<br />

Note: Spazzola antistatica doppia<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-615A<br />

PREZZO € 29,00<br />

PRO-JECT<br />

STROBE IT<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: 1 spazzola LP x lavadischi Note: Set composto<br />

da 1 spazzola Disc Doctor's più una testina di<br />

ricambio, adatta ai dischi LP 33 giri.<br />

AUDIOMARKETING<br />

CORK MATT<br />

PREZZO € 32,00<br />

Tipo: Bolla di precisione per la regolazione orizzontale<br />

del giradischi Note: corpo in alluminio<br />

Tipo: disco stroboscopico per taratura Note:<br />

doppia faccia, con un lato con stroboscopio per il<br />

controllo della velocità di rotazione del piatto e<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame PSC<br />

plus Isolante: tubo in polimero al fluoro e aria<br />

Note: cavo di massa da abbinare ai cavi phono che<br />

ne sono sprovvisti. Terminato con forcelle placcate<br />

argento. Diverse lunghezze disponibili a partire da<br />

60 cm. Versione con conduttore in argento PSS a<br />

partire da 139.<br />

Tipo: tappetino per giradischi in sughero Note:<br />

spessore 1,5mm ottimo accoppiamento sul piatto<br />

e smorzatore delle vibrazioni<br />

101


GOLDRING<br />

EXTATIC RECORD SLEEVS<br />

PREZZO € 32,00<br />

perno centrale per appiattire il disco; adatto per<br />

qualsiasi giradischi<br />

SIMPLY ANALOG<br />

PELLE PREMIUM<br />

PREZZO € 34,95<br />

JELCO<br />

SW 30<br />

PREZZO € 38,00<br />

CHISTO<br />

EASY GROOVE<br />

CONCENTRATE<br />

PREZZO € 42,10<br />

Tipo: buste antistatiche per LP Note: confezione<br />

da 25 pezzi<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

BT-2 (OTTONE)<br />

PREZZO € 32,90<br />

Tipo: Kit upgrade montaggio Note: Kit di upgrade<br />

di viti in Ottone placcate oro per fissare la testina<br />

del giradischi al braccio o alla conchiglia (headshell).<br />

Comprende set di due vitine di diverse<br />

lunghezze - 15mm, 12mm, 8mm, 6mm; set di 2<br />

dadi in ottone placcati oro da 4mm.<br />

Note: Tappetino in pelle per tutti i giradischi.<br />

Caratteristiche: realizzato in Grecia con pelle di alta<br />

qualità, suono neutro, riduce il rumore e il carico<br />

statico, isola dalle vibrazioni.<br />

EXTREME PHONO<br />

SOLID STATE<br />

PREZZO € 35,00<br />

Tipo: pulitore specifico per diamante fonorilevelatori<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

BT-1 (TITANIO)<br />

PREZZO € 35,90<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: OFC Litz<br />

Note: Set cavetti terminali in rodio placcato oro<br />

per collegamento testina/braccio.<br />

SCHEU ANALOG<br />

STROBOSCOPE DISC<br />

PREZZO € 38,00<br />

Tipo: Kit liquido per lavadischi Note: Pulisce a<br />

liquido tutti i tipi di dischi, dagli LP ai vecchi 78 giri<br />

shellac. Il sistema per la pulizia manuale veloce<br />

e conveniente, per la manutenzione dei dischi in<br />

vinile e per prolungare la vita della testina.<br />

CHISTO<br />

VIRGIN CONCENTRATE<br />

PREZZO € 42,10<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD CLEANER<br />

PREZZO € 33,50<br />

Tipo: fluido lavadischi Note: confezione da 473<br />

ml permette di pulire circa 300 dischi. Disponibile<br />

anche nel formato da 946ml (Euro 48,84) e da<br />

1,89l (Euro 77,50)<br />

Tipo: Kit upgrade montaggio Note: Kit di upgrade<br />

di vitine in Titanio per fissare la testina del<br />

giradischi al braccio o alla conchiglia (headshell).<br />

Comprende set di due vitine di diverse lunghezze<br />

- 15mm, 12mm, 8mm, 6mm; set di 2 dadi in ottone<br />

placcati oro da 4mm.<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT6108<br />

PREZZO € 36,00<br />

Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità rotazione<br />

giradischi Note: In alluminio, colorazione<br />

bianca. Specifico per i 50 Hz, disponibile anche in<br />

versione per 60 Hz<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO CONCENTRATO<br />

PREZZO € 39,95<br />

Tipo: Kit pulizia dischi analogici Note: Soluzione<br />

concentrata per ottenere 3,8 litri di liquido di pulizia<br />

per dischi analogici, adatto a sistemi di lavaggio<br />

a liquido/macchine lavadischi. Adatto a tutti i dischi.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

PREZZO € 42,00<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT617A<br />

PREZZO € 34,90<br />

Tipo: gel pulizia stilo Note: gel lavabile in superficie<br />

è in grado di mantenere la propria efficacia<br />

per anni<br />

CLEARAUDIO<br />

CLEVER CLAMP<br />

PREZZO € 34,00<br />

Tipo: potenza Conduttore: rame 6n-ofc<br />

99.99997% multifilare (0,12 mm x 29) Caratteristiche:<br />

guaina di rivestimento smorzante<br />

in composto di titanio Note: set di 4 cavetti di<br />

collegamento tra testina e portatestina<br />

ORTOFON<br />

BUBBLE LEVEL<br />

PREZZO € 37,00<br />

Tipo: Liquido concentrato per la pulizia dei vinili<br />

Note: Liquido per la pulizia dei vinili senza alcool<br />

200ml concentrato per 5 litri, basato su una formula<br />

avanzata senza alcool contenente ingredienti<br />

non tossici e non infiammabili.<br />

GOLDRING<br />

SUPER EXTATIC BRUSH<br />

PREZZO € 40,00<br />

Tipo: Set 2 spazzole 45 giri Note: Set composto da<br />

2 spazzole Disc Doctor's più due ricambi, specificatamente<br />

progettate per i vinili a 45 giri (possono<br />

essere utilizzate anche per il lavaggio dei 78 e dei<br />

33 giri da 7")<br />

FLUX HIFI<br />

FLUID<br />

PREZZO € 42,90<br />

Tipo: record clamp in plastica Note: sfrutta il<br />

Tipo: Livella in alluminio/vetro per la messa in<br />

piano del giradischi<br />

Tipo: spazzola in fibra di carbonio per vinile<br />

Tipo: Fluido per Sonic Stylus Cleaner Note: Fluido<br />

di ricambio per Sonic Electronic Stylus Cleaner,<br />

15ml.<br />

102


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

CLEARAUDIO<br />

RECORD CLEANING FLUID<br />

PREZZO € 44,00<br />

Tipo: liquido per la pulizia dischi Note: flacone da<br />

50 cl euro 44; flacone da 100 cl euro 70<br />

DISC DOCTOR'S<br />

WASH RECORD CLEANER<br />

PREZZO € 44,90<br />

CHISTO<br />

EASY GROOVE KIT<br />

PREZZO € 47,40<br />

AUDIOQUEST<br />

HL-5<br />

PREZZO € 49,00<br />

spazzole Disc Doctor's Size F più due ricambi, specificatamente<br />

progettate per il lavaggio a liquido<br />

dei seguenti dischi: - pre-1940 a 78 giri da 10"<br />

(etichetta grande); - LP da 10"; - Victor 'Program<br />

Transcriptions' da 10".<br />

PRO-JECT<br />

LEATHER IT<br />

PREZZO € 49,00<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame cristalli<br />

lineari Note: set di pagliuzze terminate per collegamento<br />

testina ai 4 pin dello shell<br />

Tipo: Fluido da 943ml Note: Realizzato per il<br />

lavaggio a liquido dei dischi, senza risciaquo, utilizzando<br />

la macchina lavadischi. 1 litro permette<br />

di lavare 150 dischi.<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

SINGLEADAPTER<br />

PREZZO € 45,00<br />

Tipo: adattatore per singoli a 45 giri<br />

CLEARAUDIO<br />

LP DRILL<br />

PREZZO € 45,00<br />

Tipo: Kit lavaggio manuale LP Note: per tutti i tipi<br />

di dischi, dagli LP ai vecchi 78 giri shellac. Sistema<br />

per la pulizia manuale<br />

KAB<br />

SUPER RECORD GRIP MK2<br />

PREZZO € 47,90<br />

Tipo: clamp per giradischi Note: In resina fenolica,<br />

con livella a bolla incorporata. Inserimento a pressione<br />

nel perno del giradischi.<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

TEST RECORD<br />

PREZZO € 47,00<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-618A<br />

PREZZO € 49,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: L'AT618 mantiene<br />

il disco fermo sul piatto e ne stabilizza le<br />

vibrazioni. Raccomandato per l'uso con giradischi<br />

dotati di motore a buona coppia e sospensioni<br />

rigide. Sconsigliato per l'uso con giradischi dotati<br />

di sospensioni morbide Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 8 cm, altezza 3,6 cm Peso (kg): 0,600<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-MG10<br />

PREZZO € 49,00<br />

Tipo: shell porta testina in magnesio Note: inclusi:<br />

7 paia di viti di installazione, cavetti di collegamenti<br />

placcati oro<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi in pelle Note:<br />

il mat in pelle presenta i vantaggi di smorzamento<br />

delle risonanze del sistema piatto-disco, maggiori<br />

rispetto a uno in feltro, con una inferiore capacità<br />

di trattenere polvere e cariche statiche.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

VINILE DELUXE EDITION<br />

PREZZO € 49,95<br />

Note: comprende spazzola in fibra naturale con<br />

impugnatura in legno, spazzola in velluto con<br />

impugnatura in legno, liquido per la pulizia della<br />

testina, iquido per la pulizia dei vinili 80 ml. Finiture<br />

in pelle nera, rossa e lino<br />

STANTON<br />

VC-1<br />

PREZZO € 49,00<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

PREZZO € 49,20<br />

Note: Punta per correggere eventuali imperfezioni<br />

dei fori dello spindle, diametro 7,3 mm<br />

VAN DEN HUL<br />

THE SOLUTION CLINIC<br />

FLUID<br />

PREZZO € 45,00<br />

Tipo: disco test per il settaggio completo del<br />

giradischi Note: allegata anche una dima per<br />

allineamento testina e del braccio<br />

ZERODUST<br />

STYLUS CLEANER<br />

PREZZO € 47,90<br />

Tipo: Set 2 spazzole per 78 giri 10" Note: Set<br />

composto da 2 spazzole Disc Doctor's Size C più<br />

due ricambi, specificatamente progettate per il<br />

lavaggio a liquido dei dischi a 78 giri da 10" e dei<br />

dischi Edison Diamond<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE F)<br />

PREZZO € 49,20<br />

Tipo: kit di pulizia per dischi in vinile Note: comprende<br />

un flacone di liquido speciale detergente<br />

antistatico e una spazzola<br />

BLACK RHODIUM<br />

TONE ARM DIN GOLD<br />

PREZZO € 50,00<br />

Note: Black Rhodium logo. Cadauno.<br />

CLEARAUDIO<br />

BEARING OIL<br />

PREZZO € 50,00<br />

Tipo: liquido protettivo per contatti e connettori<br />

Note: bottiglietta da 20 cc<br />

Tipo: pulizia dello stilo Note: plastica gelatinosa<br />

che rimuove finemente polvere e detriti dalla<br />

punta dello stilo, fornita con lente d'ingrandimento<br />

sul coperchio.<br />

Tipo: pre-1940 78 g. 10" Note: Set composto da 2<br />

Tipo: olio sintetico a basso attrito Note: proget-<br />

103


tato specificamente per l'utilizzo con cuscinetti a<br />

CMB di Clearaudio, ma riduce l'attrito nella maggior<br />

parte dei pozzetti dei cuscinetti dei perni dei piatti.<br />

VAN DEN HUL<br />

THE TAC 90<br />

PREZZO € 50,00<br />

Caratteristiche: lunghezza 37 mm Note: Set<br />

cavetti con calza terminali in rodio placcato oro per<br />

collegamento testina/braccio.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

PREZZO € 57,70<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

PREZZO € 59,20<br />

CHISTO<br />

EASY GROOVE EXTREME<br />

PREZZO € 64,60<br />

Tipo: connettore pentapolare a 90° per bracci<br />

Note: rame puro argentato e dorato, isolante in<br />

teflon; prezzo cad.<br />

FLUX HIFI<br />

VINYL-BRUSH<br />

PREZZO € 53,90<br />

Tipo: Spazzole a liquido Note: Per LP, disponibili<br />

in formato diverso specifici per 45 giri, 78 giri e dei<br />

33 giri da 7", dei 78 giri da 10" e dei dischi Edison<br />

Diamond, dei 78 giri da 12" etichetta piccola<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE E)<br />

PREZZO € 57,50<br />

Tipo: Set spazzole LP Note: Set composto da 2<br />

spazzole Disc Doctor's più due ricambi, adatti ai<br />

dischi LP 33 giri.<br />

NEW HORIZON<br />

GD CARBON SPACERS<br />

PREZZO € 59,00<br />

Tipo: Liquido di prelavaggio per LP Note: Soluzione<br />

concentrata per il prelavaggio di dischi LP. Non<br />

adatto ai dischi shellac, contiene alcol.<br />

HANSS ACOUSTICS<br />

PG-10<br />

PREZZO € 65,00<br />

Tipo: set dischi per regolazione VTA Note: Utilizzabile<br />

su qualsiasi braccio Pro-Ject Carbon da 8,6<br />

Tipo: Spazzola per pulizia Note: Spazzola per<br />

la pulizia del vinile in velluto e fibra di carbonio,<br />

previene le cariche elettrostatiche e la formazione<br />

di polvere.<br />

VAN DEN HUL<br />

MCS 150 M<br />

PREZZO € 55,00<br />

Tipo: 78 giri 12" Note: Set composto da 2 spazzole<br />

Disc Doctor's Size E più due ricambi, specificatamente<br />

progettate per il lavaggio a liquido dei dischi<br />

a 78 giri da 12" etichetta piccola.<br />

J.A. MICHELL<br />

RECORD CLAMP<br />

PREZZO € 57,00<br />

STEIN MUSIC<br />

ACHAT 1<br />

PREZZO € 60,00<br />

Tipo: Dima per il corretto allineamento della<br />

testina<br />

SOUNDSMITH<br />

EZ<br />

PREZZO € 63,00<br />

Tipo: Bilancina digitale elettronica Note: per la<br />

taratura del peso della testina.<br />

MIYAJIMA LAB.<br />

WOODEN BELT<br />

PREZZO € 65,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: multifilare<br />

7 trefoli argento Marche Crystal Isolante:<br />

nylon-poliuretano Resistenza (mOhm): 0,9/<br />

metro Note: specifico per cablaggio bracci ad alta<br />

flessibilità, rivestimento nei colori rosso, verde, blu<br />

e bianco. Prezzo al metro<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

PLEXIGLASS COVER<br />

PREZZO € 56,00<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi in plexiglass<br />

Note: spessore 3mm. La versione da 5mm euro<br />

69,00. Versione in cuoio in diversi colori euro 56.<br />

Tipo: pressore Note: per aderenza disco/piatto,<br />

finitura nera; versione specifica per giradischi<br />

Rega, stesso prezzo<br />

CARDAS AUDIO<br />

HSL PCC E<br />

PREZZO € 58,50<br />

Tipo: set di 4 viti con rondelle amagnetiche Note:<br />

per il fissaggio dei fonorilevatori allo shell del<br />

braccio<br />

CHISTO<br />

ENZYCASTER<br />

PREZZO € 64,60<br />

Tipo: accordatore per testina phono Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 0,12 x 0,23 Peso (kg): 0,0035<br />

KNOSTI<br />

NEW KNOSTI<br />

PREZZO € 69,00<br />

JELCO<br />

SW 50<br />

PREZZO € 56,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC Litz<br />

Tipo: cavetti di collegamento testina Note: set<br />

di 4 con cavo Cardas Golden Section Stranding e<br />

terminazioni PCC E<br />

Tipo: Liquido lavadischi concentrato agli enzimi<br />

Note: 1 litro di liquido con la boccetta da 100<br />

ml, formula efficace biodegradabile, consente la<br />

pulizia apporofondita dei dischi.<br />

Tipo: macchina lavadischi completa di liquido<br />

Note: Nuovo modello con guarnizione di chiusura<br />

per protezione etichetta.<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 354 - 03/2003<br />

104


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

PRO-JECT<br />

RECORD PUCK<br />

PREZZO € 69,00<br />

SOUNDSMITH<br />

CI<br />

PREZZO € 79,00<br />

DS AUDIO<br />

ST-50<br />

PREZZO € 90,00<br />

Tipo: sistema per la pulizia dello stilo Note:<br />

pannellino di gel Uretano sul quale appoggiare lo<br />

stilo per la sua puliza. Si pulisce per risciacquo con<br />

acqua corrente. Riutilizzabile.<br />

poggio testine<br />

EXTREME PHONO<br />

SPEED<br />

PREZZO € 100,00<br />

Tipo: regolazione azimuth su bracci VPI unipivot<br />

REGA<br />

STROBE KIT<br />

PREZZO € 90,00<br />

Tipo: pressore per dischi Note: versione in bronzo<br />

euro 99<br />

BLACK RHODIUM<br />

TONE ARM DIN RHODIUM<br />

PREZZO € 70,00<br />

Note: Black Rhodium Logo<br />

THE FUNK FIRM<br />

ACHROMAT<br />

PREZZO € 70,00<br />

Tipo: tappetino universale per giradischi Note:<br />

in materiale antirisonante, disponibile in diversi<br />

colori; anche da 5 mm di spessore a euro 85 Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: spessore 3 mm<br />

SME<br />

DISCO STROBO<br />

PREZZO € 72,00<br />

Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità<br />

del giradischi<br />

LYRA SCAN TECH<br />

SPT<br />

PREZZO € 77,00<br />

Tipo: liquido per la pulizia delle testine Note:<br />

spazzolino e flacone con liquido<br />

NEW HORIZON<br />

GD CLAMP<br />

PREZZO € 79,00<br />

CLEARAUDIO<br />

HEADSHELL CABLE SET<br />

PREZZO € 85,00<br />

Tipo: set di quattro cavi per testine Note: rame<br />

OFC ad alta purezza, connettori amagnetici, lunghezza<br />

50 mm<br />

CLEARAUDIO<br />

VINYL HARMONICER<br />

PREZZO € 85,00<br />

Tipo: tappetino universale per giradischi Note: per<br />

ottimizzazione contatto disco LP e piatto<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-LH13 OCC<br />

PREZZO € 89,00<br />

Tipo: shell porta testina Note: Technihard con<br />

overhang e azimuth regolabili. Inclusi: cavetti di<br />

collegamento, 7 paia di viti per fissaggio, chiave<br />

esagonale per le regolazioni<br />

MUSIC TOOLS<br />

MAGIC-ISOLATE CLAMP A<br />

PREZZO € 89,00<br />

Tipo: clamp alluninio ALP Note: clamp alluninio<br />

ALP, colore nero Peso (kg): 0,420<br />

PRO-JECT<br />

CLAMP IT<br />

PREZZO € 89,00<br />

Tipo: sistema stroboscopico Note: misuratore di<br />

velocita&#768; di rotazione per giradischi<br />

JELCO<br />

SW 100<br />

PREZZO € 94,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Caratteristiche: lunghezza<br />

37 mm Note: Set cavetti in argento con<br />

calza in seta e terminali in rodio placcato oro per<br />

collegamento testina/braccio.<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-1A HEADSHELL<br />

PREZZO € 97,50<br />

Tipo: Portatestina standard con attacco EIA 4<br />

pin. Note: Corpo in legno d'ebano africano con<br />

linguetta in ottone. Incluse pagliuzze standard in<br />

dotazione. Peso (kg): 10,6 g<br />

AUDIOQUEST<br />

WILDCAT TONEARM<br />

PREZZO € 99,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

solido PSC Note: 1,5 mt, per cavo segnale phono,<br />

terminato con connettore pentapolare tipo JIS lato<br />

braccio e connettori RCA con calza lato pre<br />

Tipo: mat per giradischi in carbonio Note: opzione<br />

Donut MkII e Speed euro 140<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 377 - 02/2005<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-2 HEADSHELL<br />

PREZZO € 108,50<br />

Tipo: Headshell in legno di ciliegio Asada di<br />

Hokkiado con peso specifico 0.73 Peso (kg): 10,2<br />

PRO-JECT<br />

ACRYL IT E<br />

PREZZO € 109,00<br />

Tipo: piatto in acrilico indicato con pressore Clamp<br />

it Note: indicato per i giradischi Elemental ed<br />

Essential in sostituzione del piatto originale in<br />

MDF Dimensioni (l x a x p) cm: 30 diam x 2<br />

Peso (kg): 1,2<br />

EXTREME PHONO<br />

DONUT MAT MK II<br />

PREZZO € 110,00<br />

Tipo: mat per giradischi - gomma + retina skin<br />

KAB<br />

SPEEDSTROBE<br />

PREZZO € 110,00<br />

PRO-JECT<br />

MEAUSURE IT<br />

PREZZO € 99,00<br />

Tipo: peso pressadisco Note: in alluminio aeronautico<br />

da 510 gr.<br />

Tipo: pressore per dischi in alluminio Note: sistema<br />

brevettato, per tutti i giradischi, riduce le<br />

risonanze durante la riproduzione, montaggio<br />

semplice e veloce, regolazione fine della pressione<br />

sul disco, completamente in metallo, con fondo<br />

in pelle.<br />

Tipo: bilancina elettronica lettura forza d'ap-<br />

Tipo: misuratore di velocità Note: disco in PVC<br />

da 10" di colore nero con indicazioni bianche<br />

sulla velocità, illuminazione al quarzo alimentata<br />

a batteria da 9 Volt.<br />

105


ACOUSTICAL SYSTEMS<br />

SMARTSTYLUS<br />

PREZZO € 119,00<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT6181DL<br />

PREZZO € 129,00<br />

AUDIOQUEST<br />

JUPITER GROUNDBODY<br />

PREZZO € 139,00<br />

per qualsiasi giradischi, basa il suo principio di<br />

funzionamento sul peso con il quale spiana ed<br />

accoppia il disco al piatto. Versione con peso 0,3 kg.<br />

euro 75,00. Peso (kg): 0,6<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART SEAL CLAMP<br />

PREZZO € 140,00<br />

Tipo: Accessorio per il controllo e la regolazione<br />

di VTA ed SRA Note: Blocco in acrilico trasparente<br />

con incisioni di precisione per la regolazione ed il<br />

controllo del VTA ed SRA. Lente di ingrandimento<br />

con led in dotazione. Libretto di istruzioni in Italiano.<br />

PRO-JECT<br />

ALIGN IT<br />

PREZZO € 119,00<br />

Tipo: kit disco e luce stroboscopici Note: luce a<br />

led gialla per una lettura accurata della rotazione<br />

(33, 45 e 78 rpm), modalità con luce lampeggiante<br />

per 78 rpm. Riferimenti per la regolazione dell'overhang<br />

sul disco<br />

QUADRASPIRE<br />

SOUNDSTAGE<br />

PREZZO € 130,00<br />

Tipo: base di appoggio per giradischi o elettroniche<br />

Note: ripiano in bamboo<br />

CLEARAUDIO<br />

TWISTER CLAMP<br />

PREZZO € 135,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: PSS Note:<br />

cavo di massa per giradischi. Lunghezza 0,6 m, altre<br />

lunghezze disponibili<br />

I-QUAL<br />

ARMMATE IQ1000A<br />

PREZZO € 139,00<br />

Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />

Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />

bloccaggio magnetico, specifico per Smar Matrix e<br />

macchine lava dischi con piatto magnetico.<br />

VAN DEN HUL<br />

CARTRIDGE TRACKING<br />

FORCE METER<br />

PREZZO € 140,00<br />

Tipo: set di strumenti per l'allineamento e la<br />

regolazione della testina Note: regolabile per le<br />

diverse lunghezze dei bracci da 8 a 12 pollici di<br />

lunghezza effettiva. Idoneo per qualsiasi modello<br />

anche non Pro-Ject.<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-3<br />

PREZZO € 126,00<br />

Tipo: clamp pressa dischi con sistema di assorbimento<br />

delle risonanze Note: con ghiera in<br />

acciaio; leggero e adatto anche per giradischi a<br />

telaio flottante<br />

THE FUNK FIRM<br />

BO!NG<br />

PREZZO € 135,00<br />

Tipo: Alzabraccio automatico per fine disco Note:<br />

Tramite l' ArmMate IQ1000A, quando il braccio<br />

raggiunge la fine del disco, esso sfiora il sensore<br />

e attiva il meccanismo di sollevamento. Il sollevamento<br />

del braccio avviene delicatamente, evitando<br />

l'usura del disco.<br />

PRO-JECT<br />

WMI-1<br />

PREZZO € 139,00<br />

Tipo: bilancina elettronica per la lettura del peso<br />

di tracciamento della testina<br />

FO.Q<br />

TSC-01<br />

PREZZO € 145,00<br />

Tipo: Headshell Note: Realizzata in legno di bosso<br />

(tipo "tsumi") con punto di presa in bronzo placcato<br />

oro. Peso (kg): 0,08<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT6006R<br />

PREZZO € 129,00<br />

Tipo: Piedino accordatore/disaccoppiatore Note:<br />

Sistema di sospensione a molle. Set base da 3 pezzi.<br />

Disponibile anche in set da 4 o 8 pezzi.<br />

JELCO<br />

SG-1<br />

PREZZO € 138,00<br />

Tipo: mensola a muro per giraischi Note: mod.<br />

2 dimensioni 49x26x45,5 cm euro 169; mod. 3<br />

dimensioni 63,5x29x45,5 cm euro 319; mod. 5<br />

dimensioni 46 x6 x 42,5 cm euro 209 Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 46 x 9 x 41,5<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

SOLID WEIGHT<br />

PREZZO € 140,00<br />

Tipo: Foglio smorzante per giradischi Note: Set<br />

di 6 fogli smorzanti da applicare sul piatto del giradischi,<br />

spessore di 1mm (smorzamento+sughero).<br />

La confezione contiene: 2 - 3mmx50mm; 2 -<br />

5mmx50mm; 1 - 10mmx50mm; 1 - 15mmx50mm.<br />

FO.Q<br />

TURNTABLE COMPONENTS<br />

RS-912<br />

PREZZO € 145,00<br />

Tipo: solleva braccio idraulico Note: accessorio<br />

di sicurezza universale per la salvaguardia degli<br />

stilo: solleva automaticamente il braccio del giradischi<br />

in corrispondenza della fine del disco. Base<br />

d'appoggio in gomma, compatibile con bracci di<br />

differenti altezze<br />

Tipo: bilancina elettronica Note: misura da 0,1<br />

a 100 gr. Schermo LCD. Vassoio in acciaio anti<br />

magnetico Dimensioni (l x a x p) cm: 7,7 x 1,2<br />

x 6,8 Peso (kg): 43<br />

Tipo: pressore dischi Note: universale, adatto<br />

Tipo: Mat giradischi e accessori Note: si compone<br />

di 2 tappetini per giradischi, semirigidi, di differente<br />

spessore (1 mm. e 2 mm.), con superficie liscia<br />

ottenuta attraverso le più avanzate tecnologie di<br />

modellazione.<br />

106


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

AMG<br />

CIRCLE<br />

PREZZO € 150,00<br />

di sporco sullo stilo della testina. La pulizia dura 15<br />

secondi. Fornito con 2 batterie AAA e piedini adesivi.<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

AL-2<br />

PREZZO € 153,60<br />

Tipo: Chiave Dinamometrica per il serraggio<br />

delle viti testina Note: Pre-tarata in fabbrica per la<br />

corretta coppia di serraggio. Completa di 2 bussole<br />

e 4 rondelle in PTFE teflon.<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

RS-1<br />

PREZZO € 169,90<br />

ORTOFON<br />

SB-1<br />

PREZZO € 179,00<br />

Tipo: basetta standard per braccio Note: Per braccio<br />

SME si può richiedere l'attacco OVAL dedicato<br />

euro 250. E' inoltre disponibile la base TWIN indicata<br />

per due bracci euro 1800, per il Viella euro 2250<br />

CLEARAUDIO<br />

TURBOWEIGHT<br />

PREZZO € 150,00<br />

Tipo: Alzabraccio idraulico<br />

PRO-JECT<br />

ABSORB IT<br />

PREZZO € 159,00<br />

Tipo: Clamp Note: in lega amagnetica, placcata<br />

argento,diametro 84mm, 20mm di altezza. Finitura<br />

argento fumè. Peso (kg): 0,38<br />

CLEARAUDIO<br />

MATRIX SEAL RECORD<br />

CLAMP<br />

PREZZO € 170,00<br />

Tipo: stroboscopio<br />

SCHEU ANALOG<br />

DISC-WEIGHT<br />

PREZZO € 180,00<br />

Tipo: contrappeso per bracci Rega Note: peso<br />

calibrato e foro eccentrico per migliorare le doti<br />

meccaniche del braccio, in acciaio Inox<br />

J.A. MICHELL<br />

TECNOWEIGHT<br />

PREZZO € 150,00<br />

Tipo: piedini in metallo ad alto smorzamento meccanico<br />

Note: realizzato in 2 pezzi con gomma sintetica<br />

all'interno. Indicati per lettori CD, giradischi<br />

e amplificatori a valvole. Set 4 pezzi Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: diametro 7,8<br />

THORENS<br />

STABILIZER<br />

PREZZO € 160,00<br />

Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />

Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />

bloccaggio meccanico, ideale per tutte le macchine<br />

lava dischi ClearAudio<br />

Tipo: Clamp per dischi Note: a pressione con<br />

livella a liquido integrata, chassis in alluminio;<br />

disponibile in nero o alluminio lucido Peso (kg):<br />

0,800<br />

GOLDKABEL<br />

GK-EDPHRCA0.75<br />

PREZZO € 189,00<br />

Tipo: kit di contrappesi per Rega RB 250/300/600<br />

ORTOFON<br />

DS-3<br />

PREZZO € 150,00<br />

Tipo: clamp Note: stabilizzatore smorzato per<br />

piatti Thorens<br />

CLEARAUDIO<br />

TURNTABLE CAREKIT<br />

STARTER<br />

PREZZO € 170,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OFC<br />

Schermatura: Multipla Capacità (pF): 84 Note:<br />

per giradischi, lunghezza 0.75 metri.<br />

RICABLE<br />

MAGNUS TURNTABLE<br />

PREZZO € 162,00<br />

BLACK RHODIUM<br />

PRELUDE +TONE ARM<br />

PREZZO € 190,00<br />

Tipo: bilancina elettronica per il calcolo del peso<br />

di lettura Note: display digitale, funzioni di tara,<br />

selezione unità di peso. A batterie. Dimensioni (l<br />

x a x p) cm: 12 x 1,7 x 6 Peso (kg): 0,07<br />

FLUX HIFI<br />

SONIC ELECTRONIC STYLUS<br />

CLEANER<br />

PREZZO € 152,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 0,35<br />

mm2 in Rame 7N MARC con trefoli da 0,08<br />

mm Schermatura: Doppia Schermatura: Spirale<br />

in Rame OFC + Foglio in Alluminio/Mylar<br />

Isolante: Polietilene Capacità (pF): 36 pF/<br />

mt. Note: forcelle in dotazione. Disponibile<br />

da 0,5, 1, 2, 3 metri. Possibilità di Lunghezza<br />

personalizzata.<br />

ANALOGMAGIK<br />

CHIAVE DINAMOMETRICA<br />

PREZZO € 169,00<br />

Tipo: kit per la manutenzione e pulizia giradischi<br />

Note: kit composto da: spazzola per dischi "pure<br />

groove", spazzola in fibra di carbonio, spazzola e<br />

liquido per pulizia del diamante, pasta per lucidare,<br />

grasso per cuscinetti, liquido di pulizia per acrilico,<br />

cacciavite<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

CONNETTORE DIN CARDAS<br />

PREZZO € 175,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1mt<br />

CLEARAUDIO<br />

QUADRO CLAMP<br />

PREZZO € 190,00<br />

Tipo: Pulizia dello stilo Note: Funzionamento<br />

a bassa frequenza con liquido a base di alcool<br />

isopropilico, per rimozione completa dei residui<br />

Tipo: Connettore base Note: Connettore DIN a<br />

5-pin Cardas gold alla base del braccio di lettura<br />

del giradischi.<br />

Tipo: record clamp in acciaio inox Note: per<br />

giradischi a massa elevata, adatto a giradischi a<br />

telaio rigido<br />

107


HIDIAMOND<br />

PHONO<br />

PREZZO € 190,00<br />

sità; per giradischi a controtelaio flottante; edizione<br />

2020 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,32<br />

DR. FEICKERT ANALOGUE<br />

THE PROTACTOR NG<br />

PREZZO € 199,00<br />

CLEARAUDIO<br />

STROBOSCOPE RECORD<br />

PREZZO € 230,00<br />

DIN staccabile oppure a pipa e 2x connettori RCA<br />

gold a serraggio.<br />

CLEARAUDIO<br />

WEIGHT WATCHER<br />

PREZZO € 250,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

4VRC Isolante: PE Resistenza (mOhm): 3,1<br />

Ohm/100m. Capacità (pF): 126 nf/m<br />

FO.Q<br />

RECORD STABILIZER RS-33<br />

PREZZO € 192,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: diametro 6,8, spessore 0,48 Peso (kg): 0,036<br />

JELCO<br />

JAC-501<br />

PREZZO € 195,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: rame OFC<br />

Note: phono terminato DIN lato braccio e RCA<br />

lato pre. Connettori in ottone e rame PCOCC. Versione<br />

con terminazione DIN a L, Jac-502 euro 204.<br />

Versione Jac-506X terminato DIN-XLR euro 290<br />

TELLURIUM Q<br />

BLUE PHONO<br />

PREZZO € 195,00<br />

Tipo: dima universale per montaggio di bracci<br />

Note: specifico per il set-up delle testine, dimatura<br />

e regolazione del VTA<br />

CARDAS AUDIO<br />

IRIDIUM PHONO<br />

PREZZO € 204,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame OFC<br />

Note: lunghezza 0,5 m; altre lunghezze disponibili<br />

JELCO<br />

JAC 502<br />

PREZZO € 215,00<br />

Tipo: disco traccia stroboscopica Note: per regolazione<br />

fine velocità giradischi<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

MUSICLINK PHONO<br />

PREZZO € 230,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: per collegamenti<br />

phono, coppia da 1 metro terminata RCA. Disponibile<br />

anche terminato pin a L per collegamento a<br />

bracci predisposti. Altre lunghezze disponibili tra<br />

280 e 460 euro<br />

OYAIDE<br />

HS-CF<br />

PREZZO € 242,00<br />

Tipo: Shell in carbonio porta testina Note: con Set<br />

4 conduttori HSR-AG<br />

Tipo: bilancina digitale Note: precisione 0,01 gr;<br />

per leggere il peso di lettura delle testine; calibrazione<br />

automatica, protezione batteria<br />

HARMONIX<br />

TU 800 EX IMP<br />

PREZZO € 250,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi accordato Note: Efficace<br />

su bilanciamento tonale, chiarezza, profondità,<br />

dinamica.Nuova versione più leggera, adatto a<br />

qualsiasi giradischi. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

29,3 / 0.3 Peso (kg): 0,210<br />

ORACLE<br />

UNIVERSAL MAINTENANCE<br />

KIT<br />

PREZZO € 250,00<br />

ORTOFON<br />

6NX TSW 1010<br />

PREZZO € 249,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Modellati sul<br />

modello Blue di interconnessione, lunghezza 1<br />

metro, terminati RCA-RCA. Per ogni lunghezza<br />

extra di 0,5m, il costo aggiuntivo è di €39,00.<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 300.3<br />

PREZZO € 199,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC da<br />

0,223 mm Resistenza (mOhm): 0,083 Capacità<br />

(pF): 97 Caratteristiche: lunghezza 1,2 mt Note:<br />

struttura Balance Squad, 5 pin placcati in oro<br />

TARA LABS<br />

PR APOLLO PHONO<br />

PREZZO € 215,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

ad alta purezza OFC Capacità (pF): 85 Note: per<br />

bracci con connessione a 5 pin, diametro esterno<br />

10 mm, connettore 5 pin 2 RCA placcati oro; 1,2<br />

m; versione R terminato 2RCA/2RCA ; versione con<br />

connettore a 5 pin a L e 2 RCA<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

CAVO DIN/RCA<br />

PREZZO € 250,00<br />

Tipo: kit per la manutenzione di tutti i giradischi<br />

Oracle<br />

FURUTECH<br />

LA SOURCE 102<br />

PREZZO € 270,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: 1 mt.<br />

Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta den-<br />

BLACK RHODIUM<br />

SYMPHONY CHROME TONE ARM<br />

PREZZO € 230,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1<br />

m RCA-RCA.<br />

Tipo: Cavo esterno removibile DIN/RCA Note: Cavo<br />

esterno staccabile da 1.2m con connettore Cardas<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame<br />

argentato Alpha da 0,6mmq Isolante: teflon<br />

Note: set di 4 per collegamento fonorilevatoreshell,<br />

terminato in fosforo/bronzo con trattamento<br />

Alpha e rodiati<br />

108


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

REGA<br />

ATLAS MK II<br />

PREZZO € 270,00<br />

densità; per giradischi a telaio rigido; edizione<br />

2020 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,6kg<br />

PRO-JECT<br />

GROUND IT DELUXE 1<br />

PREZZO € 299,00<br />

AESTHETIX AUDIO<br />

ABCD - 1<br />

PREZZO € 310,00<br />

co EIA ricavato dal pieno con isolamento in Derlin.<br />

Clips in bronzo fosforoso placcate oro, filo litz OFHC.<br />

Finitura a mano, trattato con gommalacca e cera<br />

naturale Peso (kg): 0.0167<br />

STEIN MUSIC<br />

PERFECT INTERFACE PI CARBON<br />

PREZZO € 345,00<br />

Tipo: bilancina elettronica Note: Accuratezza<br />

+/-0.01 grammi; range: 0.5 - 10 grammi<br />

FLUX HIFI<br />

VINYL-TURBO<br />

PREZZO € 275,00<br />

Tipo: base universale per giradischi Note: finita<br />

grigio scura laccata. Versione Deluxe 2, dimensioni<br />

51,5x2,8x41,5 stesso prezzo; vers. Deluxe 3,<br />

dim. 50x6,5x40 euro 499 con piedini magnetici.<br />

Versione Carbon euro 850 Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 50 x 6,5 x 40<br />

ALLNIC AUDIO<br />

SPEEDNIC<br />

PREZZO € 300,00<br />

Tipo: smagnetizzatore testine Benz MC Note:<br />

alimentazione a batterie, separata e interruttori di<br />

cicli, auto alla fine del ciclo<br />

SYNERGISTIC RESEARCH<br />

PHT PHONO TRANSDUCER<br />

PREZZO € 320,00<br />

Tipo: Tappetino per giradischi, versione Signature<br />

€ 400,00<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 1000.3<br />

PREZZO € 349,00<br />

Tipo: Spazzola per pulizia Note: Spazzola ad<br />

aspirazione per pulizia a secco del vinile, aspirando<br />

la polvere e lo sporco depositato nelle scalanature.<br />

Efficiente in pochi minuti.<br />

JELCO<br />

HS-30<br />

PREZZO € 280,00<br />

Tipo: trasduttore fono Note: frutto della ricerca<br />

Uniform Energy Field. La confezione contiene 2<br />

unità PHT Blue Velvet e Purple Haze, da applicare<br />

singolarmente sullo shell con differenti risultati<br />

sonici.<br />

Tipo: headshell Note: In magnesio con corpo in<br />

palissandro, conduttori placcati in oro, attacco<br />

universale e azimuth regolabile Peso (kg): 0,169<br />

ORTOFON<br />

SB-2<br />

PREZZO € 285,00<br />

Tipo: misuratore stroboscopico velocità di rotazione<br />

CABLELESS<br />

CONTACT<br />

PREZZO € 300,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: rame Note:<br />

coppia da 1 m, terminata RCA/XLR/PHONO<br />

DOCET<br />

DEMAG-WEB<br />

PREZZO € 300,00<br />

RICABLE<br />

DEDALUS TURNTABLE<br />

PREZZO € 323,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 0,55 mm2<br />

in Rame 7N MARC con trefoli da 0,08 mm Schermatura:<br />

Tripla Schermatura Rame/Alluminio/<br />

Magnesio Isolante: Polimero a bassa costante<br />

dielettrica Capacità (pF): 25 pF/mt. Note: Cavo di<br />

massa, forcelle in dotazione. Disponibile da 0,5, 1,<br />

2, 3 metri. Possibilità di Lunghezza personalizzata.<br />

Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta densità;<br />

per giradischi a telaio rigido; edizione Speciale<br />

Anniversary da 1kg, versione 2020 ulteriormente<br />

migliorata Peso (kg): 0,96<br />

IKEDA SOUND LAB<br />

IS-2T W<br />

PREZZO € 350,00<br />

Tipo: Stroboscopio con contenitore in alluminio.<br />

Alimentazione a batterie 2 x 1,5V Note: Diametro<br />

del disco: 100 mm; Materiale dei disco: acciaio<br />

inossidabile; Box in alluminio; Funziona a batterie<br />

2x1,5 V; Precisione del circuito di oscillazione: 1/100<br />

Hz (0,1%) Dimensioni (l x a x p) cm: 6,7 x 2,2 6,8<br />

Peso (kg): 0,130<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 600.3<br />

PREZZO € 299,00<br />

Tipo: demagnetizzatore per testine MM e MC<br />

Ingressi: 1 Note: permette di demagnetizzare la<br />

componente elettromagnetica ripulendo completamente<br />

le bobine<br />

HIDIAMOND<br />

PHONO 0<br />

PREZZO € 300,00<br />

TELLURIUM Q<br />

PHONO BLACK<br />

PREZZO € 327,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Coppia di cavi<br />

phono lunghezza 1m. Specificatamente progettato<br />

per collegamenti phono. Prezzo per ogni 0,5m<br />

aggiuntivi €56,00.<br />

CLINAMEN AUDIO<br />

HEADSHELL IN COCOBOLO<br />

PREZZO € 330,00<br />

Tipo: porta testina Note: in lega d'alluminio,<br />

contatti in lega di titanio e conduttori in rame OFC<br />

versione Chrome 450,00 €. Peso (kg): 0,02<br />

SPEC CORPORATION<br />

AP-UDI 1<br />

PREZZO € 360,00<br />

Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: grafite/<br />

rame (4VRC) Schermatura: grafite Isolante:<br />

XLPE Capacità (pF): 120 al km Note: cavo phono<br />

con filo di massa. Tecnologia proprietaria 4VRC©.<br />

lunghezza 1 mt.<br />

Tipo: shell portatestina Note: Headshell in legno<br />

armonico di cocobolo e intarsi in madreperla. Attac-<br />

Tipo: Mat per giradischi<br />

109


NORDOST<br />

LEIF BLUE HEAVEN<br />

PREZZO € 372,00<br />

PRO-JECT<br />

VC-E<br />

PREZZO € 399,00<br />

KIMBER KABLE<br />

TAK-CU<br />

PREZZO € 425,00<br />

DS AUDIO<br />

HS-001<br />

PREZZO € 465,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 in<br />

rame solid core OFC 99,9999% placcato argento<br />

Isolante: FEP Capacità (pF): 45/ft Note: per cavo<br />

segnale phono, terminato DIN>2 RCA, lunghezza<br />

1,25 mt; disponibile 1,75 mt a 442 euro, 2,25 mt<br />

a 509 euro, 2,75 mt a 577 euro, ogni 0,5 mt in<br />

più 69 euro<br />

MUSICAL SURROUNDINGS<br />

FOZGOMETER AZIMUTH<br />

PREZZO € 390,00<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica Note: cabinet<br />

in alluminio, funziona con spazzola e rotazione<br />

a 30 RPM in senso orario e antiorario. clamp per<br />

proteggere l'etichetta dei dischi. Dimensioni (l x<br />

a x p) cm: 31 x 26,6 x 21 Peso (kg): 6,5<br />

BLACK RHODIUM<br />

STYLUS RCA-RCA TONE ARM<br />

PREZZO € 400,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3 m.<br />

BLACK RHODIUM<br />

STYLUS TONE ARM DIN RCA<br />

PREZZO € 400,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame, geometria<br />

OGO/2 Varistrand Note: con terminazione<br />

RCA e connettore dritto DIN a 5 poli, da 50 cm, per<br />

giradischi; altre lunghezze disponibili 1/1,5/2 m<br />

TELLURIUM Q<br />

BLACK 5 PIN DIN<br />

PREZZO € 435,00<br />

Tipo: schell Note: realizzato dal pieno in duralluminio,<br />

con connettori dorati e cavi Litz<br />

AUDIO TEKNE<br />

CH 7<br />

PREZZO € 470,00<br />

Tipo: Shell portatestiene Note: in puro Carbon<br />

Block attacco standar EIA cavi interni in litz di<br />

rame da 180 e set di viti universali Peso (kg): 0,18<br />

RICABLE<br />

INVICTUS TURNTABLE<br />

PREZZO € 471,00<br />

Tipo: misuratore dell'azimuth del fonorilevatore<br />

Note: Unità alimentata a batteria portatile da<br />

utilizzare in combinazione con un disco test. Misura<br />

separazione dei canali, bilanciamento dei canali, e<br />

la direzione del segnale in modo rapido e preciso.<br />

SHUN MOOK<br />

EBONY HEADSHELL<br />

PREZZO € 390,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3mt<br />

WIREWORLD<br />

MICRO-ECLIPSE 8<br />

PREZZO € 410,00<br />

Conduttore: Rame OCC-7N Isolante: Composilex<br />

3 Caratteristiche: per lunghezza 1 mt Note: Altre<br />

lunghezze disponibili<br />

TRACK AUDIO<br />

TURNTABLE FEET (SET DI 3)<br />

PREZZO € 415,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo di segnale<br />

audio stereo con connettori DIN a 5 pin (patent<br />

pending), lunghezza 1 metro. Prezzo per ogni<br />

0,5m aggiuntivi €50,00. Per lunghezze diverse,<br />

contattaci.<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG MAT 294.3<br />

PREZZO € 445,00<br />

Tipo: Mat smorzante per giradischi Note: con<br />

grafite speciale ad alta densità; per giradischi a<br />

telaio rigido; spessore 6mm Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: D 29,4 x 0,6 Peso (kg): 0,6<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 0,57<br />

mm2 in Rame 7N MARC con trefoli da 0,08 mm<br />

Schermatura: Tripla Schermatura Rame/Alluminio/Magnesio<br />

Isolante: Tecno Polimero R-TEC<br />

Capacità (pF): 21 pF/mt. Caratteristiche: Noise<br />

Reduction Note: Cavo di massa specifico, forcelle<br />

in dotazione. Disponibile da 0,5, 1, 2, 3 metri.<br />

Possibilità di Lunghezza personalizzata.<br />

BRINKMANN<br />

DIMA PROTRACTOR<br />

PREZZO € 480,00<br />

PRO-JECT<br />

VC-S II<br />

PREZZO € 449,00<br />

Tipo: Porta testina in ebano accordato Note:<br />

Porta testina in Ebano antico Mpingo lavorato ed<br />

accordato a mano. Attacco SME.<br />

AUDIOQUEST<br />

COUGAR TONEARM<br />

PREZZO € 399,00<br />

Tipo: Piedini isoltanti (set 3) Note: Set di 3, adattate<br />

in maniera più specifica ad essere installate<br />

sotto un giradischi per isolarlo dalle vibrazioni e<br />

dal rientro acustico.<br />

CARDAS AUDIO<br />

CLEAR CYGNUS PHONO<br />

PREZZO € 420,00<br />

Tipo: Dima per allineamento braccio e fonorilevatore<br />

Note: completamente in metallo, universale<br />

e regolabile a seconda della lunghezza del braccio,<br />

con goniometro con due punti di riferimento a<br />

errore tangenziale nullo secondo norme IEC.<br />

AUDIOMICA LABORATORY<br />

HEMAT GOLD<br />

PREZZO € 488,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

solido PSC Note: terminato con connettore dritto<br />

5 poli JIS e 2 RCA, più massa; lunghezza 1,5 m<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: Kevlar e<br />

rame OFC Caratteristiche: 0,5 m Note: disponibili<br />

altre lunghezze<br />

Tipo: macchina lavadischi a 33 e 78 giri semiautomatica<br />

Note: Pulizia e asciugatura del disco<br />

in 2 secondi. Clamp che preserva l'etichetta del<br />

disco dal lavaggio. Spargimento del liquido sulla<br />

superficie del disco manuale. Braccio di pulizia e<br />

asciugatura automatico. Coperchio antipolvere<br />

opzionale. Dimensioni (l x a x p) cm: 43,5 x 33,5<br />

x 28 Peso (kg): 10,5<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

110


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

OFC Caratteristiche: cavo phono con terra. Gold<br />

RCA Note: Prezzo indicato per una coppia di 1m.<br />

Altre lunghezze: +98/0,50m supp. Opzione filtri<br />

DFSS: €183.<br />

WIREWORLD<br />

MICRO-SILVER ECLIPE 8<br />

PREZZO € 490,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: Rame<br />

OCC-7N rivestito in Argento Isolante: Composilex<br />

3 Caratteristiche: per lunghezza 1 mt Note: Altre<br />

lunghezze disponibili<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG MAT 300.3<br />

PREZZO € 495,00<br />

AUDIO TEKNE<br />

LTP 11<br />

PREZZO € 500,00<br />

Tipo: pressore per giradischi Note: in puro carbon<br />

block Dimensioni (l x a x p) cm: diametro 18<br />

Peso (kg): 0,250<br />

BRINKMANN<br />

BASE DEDICATA BARDO<br />

PREZZO € 500,00<br />

Tipo: basetta dedicata a bracci da 10 pollici Note:<br />

versione per braccio 12 pollici euro 800<br />

lazione del sistema braccio/testina Note: 5 (+1)<br />

curve geometriche differenti incise al laser su base<br />

in acrilico lavorato a specchio. Adattatori per ogni<br />

tipo di perno. Lente di ingrandimento in appoggio.<br />

Alta precisione con tolleranza massima di 0,1 mm.<br />

Made in Germany<br />

STILLPOINTS<br />

LP ISOLATOR<br />

PREZZO € 549,00<br />

Tipo: clamp per giradischi Note: con isolatore<br />

tecnologico<br />

SUTHERLAND<br />

THE TIMELINE<br />

PREZZO € 550,00<br />

1,75 mt a 714 euro, 2,25 mt a 811 euro,2,75 mt a<br />

908 euro, aggiunta di 0,5 mt a 99 euro<br />

LAB AUDIO TECHNOLOGY<br />

VERDI - PHONO<br />

PREZZO € 649,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: UP OCC<br />

Schermatura: UPOCC Isolante: PE-PEF Resistenza<br />

(mOhm): 75 Ohm Capacità (pF): 72 Note:<br />

terminazioni RCA e cavo di massa. Disponibile<br />

esclusivamente nella misura da 1,20 mt.<br />

KIMBER KABLE<br />

TAK-HB<br />

PREZZO € 660,00<br />

OKKI NOKKI<br />

ONE<br />

PREZZO € 500,00<br />

Tipo: Mat smorzante per giradischi Note: con<br />

grafite speciale ad alta densità; per giradischi a<br />

telaio rigido; diametro 300mm, spessore 10mm<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: D 30 x 1 Peso (kg): 1<br />

ACOUSTICAL SYSTEMS<br />

HELOX<br />

PREZZO € 499,00<br />

Tipo: macchina lava dischi semiautomatica un<br />

lato alla volta Note: piatto bidirezionale, secondo<br />

piatto per dischi 45gg, clamp in acciaio inox, indicatore<br />

di livello liquido aspirato nel serbatoio, braccio,<br />

coperchio in acrilico, spazzola in legno con setole<br />

in pelo di capra, liquido concentrato per la pulizia.<br />

Tipo: clamp e stroboscopio Note: blocca disco<br />

di massa elevata con controllo incorporato della<br />

velocità di rotazione del piatto via laser<br />

FURUTECH<br />

AG-12<br />

PREZZO € 590,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

e rame Isolante: teflon Note: con terminazione<br />

RCA e connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre<br />

lunghezze disponibili 1/1,5/2 metri<br />

AUDIOMICA LABORATORY<br />

QUARTZ REFERENCE<br />

PREZZO € 671,00<br />

ANALYSIS PLUS<br />

LOW MASS PHONO<br />

PREZZO € 507,00<br />

Tipo: Pressore per giradischi Note: Materiale e<br />

soluzione di serraggio audiophile grade. Doppio<br />

stroboscopio 33 e 45 giri sul collare. Peso (kg): 0,28<br />

PRO-JECT<br />

VC-S2 ALU<br />

PREZZO € 499,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

con strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: per cavo<br />

segnale phono, coppia da 1 metro terminata RCA;<br />

da 1,5 m euro 586,00; altre lunghezze disponibili.<br />

ACOUSTICAL SYSTEMS<br />

SMARTRACTOR<br />

PREZZO € 525,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 OFC argentati<br />

bilanciati PCOCC con trattamento criogenico<br />

Alpha Schermatura: quadrupla Note: cavo per<br />

giradischi terminato DIN/RCA, disponibile anche<br />

RCA/RCA a 600 euro e con DIN a "L" euro 680<br />

NORDOST<br />

NORSE 2 HEIMDALL 2<br />

PREZZO € 614,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame OFC<br />

Caratteristiche: Schermo attivo Note: Prezzo<br />

indicato per una coppia di 1m. Altre lunghezze:<br />

+€122/0,5m supp. Opzione filtri: +€183.<br />

AUDIO TEKNE<br />

ARA 500 1,0M P<br />

PREZZO € 700,00<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />

Cabinet in alluminio, spazzola per la pulizia, velocità<br />

30 RPM in senso orario e antiorario. Clamp<br />

per la protezione dai liquidi dell'etichetta del disco<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 41,5 x 32,5 x 27,2<br />

Peso (kg): 8<br />

Tipo: Dima universale per installazione e rego-<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: 4 argentati<br />

24 AWG Isolante: FEP Capacità (pF): 25 Caratteristiche:<br />

Micro Mono Filament Note: Cavo per<br />

bracci terminato; lunghezza 1,25 mt; disponibile<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: litz di<br />

rame Schermatura: rame Note: cavo phono<br />

111


con connettore dritto pentapolare/RCA da 1 mt,<br />

1,5 m euro 810<br />

BLACK RHODIUM<br />

PHANTOM DCT++CS TONE ARM<br />

PREZZO € 700,00<br />

regolabile tra 47 e 89 Hz. Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 10,2 x 3,6 x 13,1 Peso (kg): 0,57<br />

NORDOST<br />

NORSE 2 FREY 2 TONEARM<br />

PREZZO € 781,00<br />

disco su frequenze al di fuori della banda audio<br />

nella quale aumenta chiarezza, profondità e dettaglio.<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 85-37 /47 mm<br />

Peso (kg): 0,235<br />

TELLURIUM Q<br />

BLACK DIAMOND PHONO<br />

PREZZO € 995,00<br />

TELLURIUM Q<br />

BLACK DIAMOND 5 PIN DIN<br />

PREZZO € 1.055,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1mt<br />

GN-3G RCA-RCA.<br />

CABLELESS<br />

BETA ULTRA<br />

PREZZO € 700,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: rame argentato<br />

Isolante: polietilene Note: lunghezza 1<br />

metro terminato con connettori RCA/XLR/PHONO;<br />

a richiesta altre lunghezze e terminazioni<br />

ANALYSIS PLUS<br />

SOLO CRYSTAL OVAL<br />

PREZZO € 727,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: 5 in rame<br />

OFC 99,99999% argentati Isolante: FEP Capacità<br />

(pF): 25/ft Caratteristiche: costruzione Micro<br />

Mono Filament Note: cavo per bracci terminato,<br />

lunghezza 1,25 mt terminato DIN>2 RCA. Disponibile<br />

1,75 m a 978 euro, 2,25 mt a 1174 euro, 2,75<br />

mt a 1369 euro, aggiunta di 0,5 mt a 197 euro<br />

AUDIOQUEST<br />

LEOPARD<br />

PREZZO € 849,00<br />

Tipo: segnale analogico Note: Coppia di cavi<br />

phono adatti per collegare il giradischi all'ingresso<br />

phono e/o l'uscita del preampli all'ingresso di linea.<br />

Schermatura ideale a garantire silenziosità e assenza<br />

di rumori. Lunghezza 1m, terminati RCA-RCA.<br />

HANSS ACOUSTICS<br />

RC-20<br />

PREZZO € 1.000,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Prezzo per 1<br />

metro di lunghezza. Disponibili lunghezze diverse.<br />

TELOS AUDIO DESIGN<br />

QMT QUANTUM MAGNETIC<br />

TUNIG<br />

PREZZO € 1.100,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: solo<br />

rame di cristallo puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: per cavo<br />

segnale phono, coppia da 1 metro, terminata RCA;<br />

da 1,5 m euro 892,00; altre lunghezze disponibili.<br />

ANALOGMAGIK<br />

CARTRIDGE SETUP SOFTWARE<br />

PREZZO € 749,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

PSS Isolante: tubi aria/polietilene Caratteristiche:<br />

con DBS 72V Note: cavo phono da 1,2 m,<br />

connettore pentapolare lato braccio, RCA o XLR<br />

completi di massa lato pre<br />

CAMMINO<br />

PH 1.0S<br />

PREZZO € 870,00<br />

Tipo: macchina lavadischi Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 37 x 38 x 27 Peso (kg): 11,8<br />

KIMBER KABLE<br />

TAK-AG<br />

PREZZO € 1.025,00<br />

Note: de magnetizzatore utilizzabile su elettroniche,<br />

diffusori, testine, sorgenti, cavi, cd e vinili.<br />

WIREWORLD<br />

MICRO-PLATINUM ECLIPSE 8<br />

PREZZO € 1.130,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: Argento<br />

OCC-7N Isolante: Composilex 3 Caratteristiche:<br />

per lunghezza 1 mt Note: Tonearm. Altre lunghezze<br />

disponibili.<br />

Tipo: Set up per la taratura ed il controllo del sistema<br />

braccio/testina Note: completo di software,<br />

chiavetta hardware USB e 2 dischi test a velocità<br />

33 e 45 giri.<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART SYNCRO<br />

PREZZO € 770,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC<br />

pure copper Schermatura: Due schermature<br />

Caratteristiche: Lungh. 1,25mt Note: Sistema<br />

multi-conduttore Finely Stranded a bassa capacità<br />

con smorzatore di vibrazioni. Disponibile in<br />

versione Arm Wiring per cablare anche il braccio<br />

fino alla testina.<br />

HARMONIX<br />

TU 812 MK2<br />

PREZZO € 900,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />

connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />

disponibili 1/1,5/2 metri<br />

CARDAS AUDIO<br />

CLEAR PHONO<br />

PREZZO € 1.040,00<br />

HARMONIX<br />

TU-800M'TRIBUTE'<br />

PREZZO € 1.150,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi Note: realizzato<br />

a mano è composto da uno strato da 0,5 mm di<br />

carta impregnata di resina sulla parte superiore<br />

con strisce metalliche dello spessore di 0,5 mm.<br />

Peso (kg): 0,47<br />

ANALYSIS PLUS<br />

SILVER APEX PHONO CABLE<br />

PREZZO € 1.232,00<br />

Tipo: alimentatore filtrato per apparecchi con<br />

assorbimento fino a 3W Note: controllo di velocità<br />

per tutti i motori sincroni, frequenza d’uscita<br />

Tipo: clamp stabilizzatore per dischi accordato<br />

Note: Accorda la risonanza del sistema giradischi-<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: core in<br />

kevlar accoppiato con rame OFC Isolante: PTFE<br />

Note: coppia da 50 cm terminata Standard (S-DIN/<br />

RCA) O (RCA/RCA); altre lunghezze disponibili.<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

con strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: Tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: Phono Cable,<br />

da 1 mt terminata RCA; da 1,5 m euro 1.620,00.<br />

Intrecciato con geometria ovale-cava brevettata.<br />

Disponibili con vari connettori.<br />

112


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

AUDIO TEKNE<br />

CH 10<br />

PREZZO € 1.250,00<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART MATRIX PRO<br />

PREZZO € 1.350,00<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

AQUEOUS AUREUS PHONO<br />

PREZZO € 1.790,00<br />

STEIN MUSIC<br />

DE-3 LP CONDITIONER<br />

PREZZO € 2.060,00<br />

Tipo: matt per giradischi Note: matt per giradischi<br />

in puro carbon block, elimina ogni vibrazione<br />

trasmessa dal giradischi alla testina Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: diam 29,7, spessore 1 Peso (kg): 1<br />

VPI<br />

HW-16.5<br />

PREZZO € 1.250,00<br />

Tipo: macchina lavadischi Note: rotazione in<br />

senso orario e antiorario Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 34,5 x 20,5 x 34,5 Peso (kg): 12<br />

TARA LABS<br />

PR AIR PHONO CABLE<br />

PREZZO € 1.380,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin Din/RCA/XLR<br />

1mt; ogni metro aggiuntivo € 120,00.<br />

GRAHAM ENGINEERING<br />

IC-90<br />

PREZZO € 1.465,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: in lega<br />

di argento, rame e oro Schermatura: al 100% a<br />

treccia Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />

0,134 a metro Capacità (pF): 25 ogni piede Note:<br />

specifico per collegamenti phono giradischi-pre, da<br />

1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA,<br />

DIN a L-XLR trattati triplo Cryomag. Altre lunghezze<br />

disponibili<br />

DS AUDIO<br />

ION-001<br />

PREZZO € 1.800,00<br />

Tipo: demagnetizzatore per LP Note: elimina carica<br />

elettrostatica e stress del materiale. Peso (kg): 3<br />

TARA LABS<br />

PR ZERO LX PHONO<br />

PREZZO € 2.070,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin DIN/RCA/<br />

XLR 1mt; ogni metro aggiuntivo € 300,00<br />

KEITH MONKS RCM<br />

DISCOVERY ONE<br />

PREZZO € 2.200,00<br />

Tipo: macchina lavadischi semi automatica Note:<br />

spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione;<br />

asciugatura automatica; peso 12,7 kg; finitura<br />

legno nero<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 427 - 04/2009<br />

KIMBER KABLE<br />

KS 1016<br />

PREZZO € 1.270,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

Note: da Din a RCA- lunghezza 1,25 mt € 1.465,00;<br />

da DIN a RCA con pipa piatta - cavo da 1,25 mt - €<br />

1.840,00; da DIN a RCA - lunghezza 1,50 mt €<br />

1.950,00<br />

ALLNIC AUDIO<br />

MU-7R RCA PHONO<br />

PREZZO € 1.500,00<br />

Tipo: ionizzatore Note: genera ioni positivi e<br />

negativi per neutralizzare e rimuovere le cariche<br />

statiche dai dischi in vinile. Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 8,4 x 25 x 8,4 Peso (kg): 0,65<br />

BLACK RHODIUM<br />

SILVER GROOVE RCA-RCA<br />

PREZZO € 1.875,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3 m.<br />

CARDAS AUDIO<br />

CLEAR BEYOND PHONO<br />

PREZZO € 1.890,00<br />

Tipo: macchina lava dischi automatica Note: motore<br />

elettrico particolarmente silenzioso, sistema di<br />

aspirazione di precisione proprietario. Modello base<br />

con lavaggio manuale e coperchio. Versione Classic<br />

con braccio per lavaggio Keith Monks, pompa per il<br />

liquido e coperchio a 2600 euro<br />

ACOUSTIC REVIVE<br />

RL-30 MKIII<br />

PREZZO € 2.285,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 6 in rame<br />

iper puro Note: coppia da 0,5 metri, terminata<br />

con connettori RCA WBT 0102; altre lunghezze<br />

disponibili<br />

CLEARAUDIO<br />

OUTER LIMIT<br />

PREZZO € 1.300,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: lunghezza 1 m.<br />

Disponibilità lunghezze: 1.2 m € 1.600,00, 1.5 m €<br />

1.750,00 e 2 m € 2.000.00. Ogni 0.5 m aggiuntivi<br />

€ 250,00.<br />

CABLELESS<br />

CRUISER SEGNALE<br />

ANALOGICO<br />

PREZZO € 1.700,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

OFHC Caratteristiche: 4 conduttori Note: terminazioni<br />

Cardas S-DIN - SRCA o RCA - RCA. Lunghezza<br />

0,5 m; altre lunghezze disponibili<br />

LYRA SCAN TECH<br />

PHONO PIPE<br />

PREZZO € 1.920,00<br />

Tipo: Smagnetizzatore per LP, CD, cavi e connettori<br />

Note: Equipaggiato con un "generatore di ioni<br />

negativi (minus ion)" che migliora il suono e lo<br />

rende più reale e naturale. Alimentazione: 230V.<br />

Peso (kg): 9,4<br />

CABLELESS<br />

SINAPSY<br />

PREZZO € 2.300,00<br />

Tipo: stabilizzatore per dischi ondulati Note: per<br />

tutti i giradischi Clearaudio e altri, comprende<br />

Centre Spider o Locator. Centratore per outer<br />

Limit 235 euro<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: argento<br />

trattato cableless Isolante: teflon Note: 1 m<br />

terminato RCA/XLR/PHONO<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

alta purezza Capacità (pF): 32 Note: disponibile<br />

in 3 versione da connettore a 5 pin dritto, oppure a<br />

pipa 90°, oppure rca. Per il miglior interfacciamento<br />

con testine Lyra.<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />

trattato cableless Isolante: teflon Note: 1 m<br />

terminato RCA/XLR/PHONO<br />

113


VPI<br />

MW-1 CYCLONE<br />

PREZZO € 2.350,00<br />

pure copper Schermatura: Quattro schermature<br />

Caratteristiche: Phono bilanciato Lungh. 1,25m<br />

accordati Note: Circuito accordatore di campo<br />

elettromagnetico e smorzatore di vibrazioni.Disponibile<br />

in versione Arm Wiring per cablare anche il<br />

braccio fino alla testina.<br />

NESSIE VINYLMASTER<br />

NESSIE VINYLMASTER<br />

PREZZO € 2.550,00<br />

troniche Note: con sistema di disaccoppiamento<br />

regolabile ad aria<br />

AUDIODESKSYSTEME GLÄSS<br />

VINYLCLEANER PRO<br />

PREZZO € 2.760,00<br />

CABLELESS<br />

AIDA SEGNALE ANALOGICO<br />

PREZZO € 2.900,00<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />

spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione,<br />

motore reversibile, asciugatura automatica, chassis<br />

in alluminio,finitura in legno. Peso (kg): 12,7<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: argento<br />

trattato cableless Isolante: teflon Note: 1 m<br />

terminato RCA/XLR/PHONO<br />

CAMMINO<br />

PH 1.2 REFERENCE<br />

PREZZO € 2.400,00<br />

Tipo: Macchina lavadischi Note: Lavadischi completa<br />

di clamp, panno, liquido e manuale. Il liquidi<br />

contenuto nel serbatoio integrato permette un<br />

minimo di 100 cicli di pulizia Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 40 x 33 x 17 Peso (kg): 9<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

CORVUS PHONO<br />

PREZZO € 2.910,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC<br />

pure copper Schermatura: Quattro schermature<br />

Caratteristiche: Lungh. 1.25m accordati Note:<br />

Circuito accordatore di campo elettromagnetico<br />

e smorzatore di vibrazioni.Disponibile in versione<br />

Arm Wiring per cablare anche il braccio fino alla<br />

testina.<br />

ACOUSTIC REVIVE<br />

PHONO 1.2PA TRIPLEC-FM<br />

PREZZO € 2.450,00<br />

DEGRITTER<br />

DEGRITTER<br />

PREZZO € 2.650,00<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica a ultrasuoni<br />

Note: lavaggio automatico su entrambi i<br />

lati, utilizza acqua distillata, potente motore per<br />

l'asciugatura. Il sistema ultrasonico a 120 kHz parcellizza<br />

l'acqua per un lavaggio più in profondità dei<br />

solchi. Display per la programmazione e accessori.<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 37 x 28 x 21<br />

Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note:<br />

Lavaggio completamente automatico di entrambe<br />

le facciate (lato A e B del disco); lavaggio per<br />

immersione in liquido di pulizia; lavaggio con<br />

sistema ad ultrasuoni e rulli rotanti in microfibra.<br />

Asciugatura automatica antistatica. Kit lavaggio<br />

7" opt Dimensioni (l x a x p) cm: 33 x 27 x 20<br />

Peso (kg): 4,5<br />

HARMONIX<br />

TU 812MX<br />

PREZZO € 2.800,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

SCC Schermatura: 100% in lamina Isolante:<br />

polipropilene Resistenza (mOhm): 0,053 a metro<br />

Capacità (pF): 28 ogni piede Note: da 1,2 metri,<br />

terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />

trattati triplo Cryomag. Altre lunghezze disponibili<br />

BLACK RHODIUM<br />

SILVER GROOVE DCT++CS FONO<br />

PREZZO € 2.940,00<br />

Tipo: cavo cavo segnale phono<br />

BLACK RHODIUM<br />

SILVER GROVE DCT++CS<br />

DIN-RCA<br />

PREZZO € 2.940,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />

PCOCC-A single core Isolante: teflon Note: Cavo di<br />

cavo segnale phono con conduttori in rame Single-<br />

Core TripleC- FM di nuova progettazione. Connettore<br />

dritto. Disponibile anche con connettore ad "L".<br />

ANSUZ<br />

SIGNALZ A2 PHONO<br />

PREZZO € 2.500,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo interconnessione<br />

phono lunghezza 125 cm. Disponibile<br />

con connettori RCA o RCA/DIN (diritto o angolato).<br />

Metro aggiuntivo +50%<br />

CAMMINO<br />

PHB 1.2 REFERENCE<br />

PREZZO € 2.550,00<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

LIMITED RB AUTOMATIC<br />

PREZZO € 2.699,00<br />

Tipo: Macchina Lavadischi Note: Lavadischi<br />

professionale con braccio aspirazione, 2 velocità,<br />

max. silenziosità, piatto alluminio, spazzola con<br />

spruzzatore automatico. Finitura acrilico nero lucido.<br />

Doppio senso rotazione, leggermente più lento in<br />

fase di spazzolamento.<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: Come TU 812mk2<br />

con prestazioni ancora superiori. Peso (kg): 0,331<br />

AUDIOMICA LABORATORY<br />

THASSO CONSEQUENCE<br />

PREZZO € 2.806,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3 m.<br />

JORMA DESIGN<br />

JORMA PHONO<br />

PREZZO € 3.450,00<br />

THALES<br />

LEVI-BASE<br />

PREZZO € 2.700,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC<br />

Tipo: Base di isolamento per giradischi o elet-<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 8 conduttori<br />

rame 6N Caratteristiche: RCA/RCA (WBT-<br />

0144) o RCA-5DIN Note: Filtro DFSS POM-C AP50<br />

Acoustic Points compreso. Prezzo indicato per una<br />

coppia di 0,5m. Altre lunghezze: +€305/0,50m<br />

supp.<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: 5-pin straight or<br />

114


GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />

90dg 1.2m RCA or XLR.<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

MERA ARAGON ELB ECO<br />

PREZZO € 3.499,00<br />

spazzola standard e rotante, processo di aspirazione<br />

ammodernato con tecnologia a micro-controllo,<br />

che produce un rumore di soli 42dB. Facilità d'uso<br />

grazie al display LED e selezione funzioni tramite<br />

manopola. Acrilico nero.<br />

AUDIOQUEST<br />

WEL SIGNATURE TONEARM<br />

PREZZO € 3.999,00<br />

vinile Dimensioni (l x a x p) cm: 48,7 x 68 x 47<br />

Peso (kg): 11<br />

CLEARAUDIO<br />

DOUBLE MATRIX PRO<br />

PREZZO € 5.300,00<br />

mt Note: realizzato con conduttori di alto pregio<br />

termicamente trattati e saldati con argento 100%<br />

puro. Geometria particolare, sistema di smorzamento<br />

anti vibrazione, e antirisonante con legno<br />

africano. Connettori Oyaide RCA-RCA o RCA-DIN<br />

MIT<br />

ORACLE MA_X PHONO<br />

PREZZO € 10.368,00<br />

Tipo: Macchina Lavadischi Note: Lavadischi<br />

professionale con aspirazione, max. silenziosità,<br />

piatto alluminio, 2 bracci, spazzola con spruzzatore<br />

automatico. Acrilico nero. Doppio senso rotazione,<br />

controllo velocità e quantità liquido iniettato.<br />

Conforme CE. Dimensioni (l x a x p) cm: 38 x 25<br />

x 38 Peso (kg): 15<br />

SHUN MOOK<br />

LP RECORD CLAMP<br />

PREZZO € 3.500,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: PSS<br />

argento solido Isolante: FEP tubi aria/teflon<br />

Caratteristiche: rivestimento nero con strisce<br />

nere Note: sistema di dissipazione del rumore<br />

in carbonio a 4 strati DBS 72V, terminato con<br />

connettore JIS a 5 pin verso 2 RCA dorati o XLR più<br />

terra. Lunghezza 1,2 m. Versione da 2 m euro 4899<br />

ANSUZ<br />

SIGNALZ C2 PHONO<br />

PREZZO € 4.200,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo interconnessione<br />

phono lunghezza 125 cm. Disponibile<br />

con connettori RCA o RCA/DIN (diritto o angolato).<br />

Metro aggiuntivo +50%<br />

CLEARAUDIO<br />

AZIMUTH OPTIMIZER<br />

PREZZO € 4.300,00<br />

Tipo: macchina lavadischi Note: lavaggio di entrambi<br />

i lati de disco in un passaggio con braccio di<br />

pulizia, spazzole per lo scarico dell'elettricità statica,<br />

assorbente di 20 mm; finitura trasparente Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 40,5 x 18 x 38 Peso (kg): 16,5<br />

KLAUDIO<br />

KD-CLN-LP200<br />

PREZZO € 5.900,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: coppia da 1 m<br />

terminata RCA; altre lunghezze disponibili. È<br />

possibile selezionare il carico 47k ohm, 1000 Ohm,<br />

o 100 ohm nella parte attiva del cavo<br />

NORDOST<br />

REFERENCE ODIN 2<br />

TONEARM<br />

PREZZO € 11.896,00<br />

Tipo: Accordatore per giradischi Note: Accordatore<br />

di risonanza in Ebano antico per l'accordatura<br />

dell'LP in vinile.<br />

FURUTECH<br />

DF-2 FLATTENER<br />

PREZZO € 3.600,00<br />

Tipo: strumento per la misurazione e regolazione<br />

dell'angolo di azimuth; incorpora un un pre phono<br />

e una uscita cuffia per il monitoraggio dei segnali<br />

NORDOST<br />

VALHALLA 2 TONEARM<br />

PREZZO € 4.460,00<br />

Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note: pulizia<br />

del vinile senza contatto tra le parti. Completamente<br />

automatica e programmabile. Accensione<br />

automatica all'inserimento dell'LP e spegnimento<br />

dopo ciclo finale di asciugatura. Cicli di lavaggio<br />

(1-5 minuti) ed asciugatura (2-4 minuti) Peso<br />

(kg): 21,8<br />

TARA LABS<br />

PR ZERO EVOLUTION<br />

PREZZO € 7.000,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 argentati<br />

23 AWG Capacità (pF): 18,5 Caratteristiche:<br />

Dual Mono Filament Note: Cavo per bracci<br />

terminato; Lunghezza 1,25 mt; Disponibile 2 mt<br />

a 14870 euro, 3 mt a 18836 euro, aggiunta di 1<br />

mt a 3966 euro<br />

TARA LABS<br />

PR GRAND MASTER EVOLUTION<br />

PREZZO € 17.200,00<br />

Tipo: apparato per restauro dischi Note: sistema<br />

per appiattire dischi lp ondulati tranne quelli di<br />

peso inferiore a 110 grammi e quelli stampati tra il<br />

1973 e 1974 - la procedura prevede riscaldamento<br />

e raffreddamento a pressione costante<br />

HANNL WASCHMASCHINE<br />

ARAGON ELB ECO<br />

PREZZO € 3.800,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 argentati<br />

22 AWG Capacità (pF): 17 Caratteristiche:<br />

Dual Mono Filament Note: Cavo per bracci terminato;<br />

Lunghezza 1,25 mt; Disponibile 1,75 m<br />

a 5017 euro, 2,25 mt a 5575 euro, 2,75 mt a 6132<br />

euro, aggiunta di 0,5 mt a 560 euro<br />

FURUTECH<br />

DEMAG ALPHA<br />

PREZZO € 4.500,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin DIN/RCA<br />

1mt; ogni metro aggiuntivo € 735,00<br />

FONO ACUSTICA<br />

ARMONICO PHONO CABLES<br />

PREZZO € 7.750,00<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin Din/RCA,<br />

lunghezza 1 m. Ogni metro aggiuntivo € 1.300,00.<br />

ANSUZ<br />

SIGNALZ D-TC PHONO<br />

PREZZO € 18.000,00<br />

Tipo: Macchina Lavadischi Note: Macchina con<br />

Tipo: macchina per demagnetizzare dischi in<br />

Tipo: cavo segnale phono Conduttore: oro/<br />

argento Isolante: teflon/aria Caratteristiche: 1<br />

Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo interconnessione<br />

phono lunghezza 125 cm. Disponibile<br />

con connettori RCA o RCA/DIN (diritto o angolato).<br />

Metro aggiuntivo +25%. Per sfruttare i vantaggi<br />

della tecnologia D-TC è necessario l'abbinamento<br />

con l'Ansuz D-TC Powerbox<br />

115


SELECTOR<br />

John Martyn<br />

SOLID<br />

AIR<br />

Island Records - 1973<br />

Se dovessi scegliere uno e<br />

uno solo tra i tanti, moltissimi<br />

dischi in vinile<br />

che conosco o che avrei<br />

voluto conoscere, pochi<br />

sarebbero i dubbi: la<br />

scelta cadrebbe su Solid<br />

Air di John Martyn.<br />

Lo sceglierei non solo perché identifica un periodo<br />

felice della mia vita (anche Dylan, naturalmente)<br />

ma soprattutto perché Solid Air è<br />

ancora attuale e ascoltabile senza rimpianti né<br />

rimembranze e ancor di più per il fatto che le<br />

atmosfere rarefatte di questo capolavoro musicale<br />

bene si attagliano a quell’idea pastosa e calda<br />

che mi ha sempre ispirato il vinile e ciò che<br />

scorre nei suoi solchi. In particolare per me, che<br />

chitarrista se pur “molto” in erba lo sono stato,<br />

la chitarra acustica deve essere “pannosa”, ricca<br />

ma contenuta, calda ma dettagliata, armonica<br />

ma senza eccessiva enfasi… Tutte caratteristiche<br />

che solo il vinile (con qualche lodevole<br />

eccezione) è in grado di riproporre! Martyn al<br />

tempo l’ho visto dal vivo svariate volte, ammirandone<br />

tanto la tecnica (uno dei maggiori chitarristi<br />

acustici in assoluto) quanto la capacità,<br />

attraverso un uso strascicato, pieno e potente<br />

della voce, di evocare atmosfere intimiste che<br />

riesco a immaginare solo abbinate allo scorrere<br />

della testina, a volte leggermente sobillante,<br />

nei solchi del disco, guardati con attenzione e<br />

sospetto dal proprietario dell’impianto vinilico<br />

(ho riascoltato il disco nelle versioni digitali<br />

su CD e via Qobuz ma non è la stessa cosa).<br />

Affrontava il palcoscenico principalmente da<br />

solo, con la fida chitarra e dispiegamento di<br />

pedali e phaser allora inusuali per un chitarrista<br />

principalmente acustico ma sembrava che<br />

una cascata di musica selvaggia e zampillante<br />

ti si rivoltasse addosso attraverso tessuti sonori<br />

complessi, intricati, multiformi...<br />

Ho amato Martyn come pochi altri artisti; l’ho<br />

invidiato anche, per quella facilità di fare cose<br />

incredibili con il manico di una chitarra: ritmi<br />

sincopati, galoppate epiche, melodie frementi,<br />

un’orchestra contenuta in una one man band!<br />

Sono arrivato ad attendere con l’atteggiamento<br />

e il culto del fan l’arrivo di Live at Leeds, un<br />

bootleg conquistato in anni ancora avventurosi<br />

per chi acquistava all’estero e via posta, anche<br />

se Solid Air rimane il capolavoro assoluto<br />

dell’artista: pur essendo del 1973, lo potete<br />

ascoltare oggi come se lo avesse composto<br />

ieri e senza che appaia, nemmeno per qualche<br />

momento, datato. È un album tormentato<br />

(così descrive Martyn chi lo conosceva bene)<br />

e angelico al tempo stesso, come sottolinea la<br />

dicotomia del titolo; forse è proprio questa la<br />

ragione per cui si tratta di un album ancora<br />

attuale o, meglio, fuori dal tempo, categoria<br />

a cui appartiene ben poca musica, credetemi!<br />

Partendo da una solida matrice folk, Martyn<br />

percorre i sentieri del futuro trip hop, fa di una<br />

potente miscela di blues il trait d’union tra i vari<br />

brani, tessendoli di una matrice soul con spruzzate<br />

ora di jazz ora di funky (come il Martini nel<br />

Martini Vodka) e assemblandoli l’un con l’altro<br />

attraverso una voce potente e cavernosa dove<br />

l’uso strascicato delle parole (che quasi non si<br />

distinguono l’una dall’altra) la trasforma nello<br />

strumento a fiato principale, calando Martyn<br />

nel ruolo di una sorta di pifferaio magico per<br />

adulti: Martyn ci porta nelle zone d’ombra<br />

dell’anima, negli anfratti misteriosi, ma lo fa<br />

con una vocazione automedicale che rasse-<br />

116 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Director’s cut<br />

rena e consente di affrontare i propri mostri<br />

con una qualche tranquillità. Una vocazione<br />

da storyteller che lo avvicina a Tim Buckley,<br />

a cui fu sovente equiparato, per il mood musicale<br />

proposto, e a Nick Drake per il registro<br />

intimistico della sua musica che sembra parlare<br />

direttamente al cuore dell’ascoltatore. In Solid<br />

Air Martyn copre una numerosa serie di<br />

registri musicali, dal blues quasi tradizionale<br />

(ma comunque rivisitato da Martyn fuori dai<br />

canoni) dei due pezzi che chiudono l’album a<br />

una sorta di funky elettrificato (Dreams by<br />

the Sea) dove persino i Fairport Convention<br />

(Danny Thompson, Richard Thompson, Dave<br />

Pegg, Dave Mattacks, Simon Nicol) che lo accompagnano<br />

in questa avventura si scrollano di<br />

dosso la loro etichetta folk per avventurarsi in<br />

una sperimentazione che sottolinea la ricchezza<br />

creativa dell’epoca. La title track è inclassificabile,<br />

nel senso che fa categoria a sé o, al più,<br />

va annoverata semplicemente tra i capolavori<br />

della musica pop. La cover di I’d Rather Be The<br />

Devil del bluesman Skip James svela, qualora<br />

non fosse stato già fatto, i demoni di Martyn,<br />

ma li affronta con una determinazione e una<br />

intensità incredibili.<br />

Come sirene, questo e il resto dei brani guidano<br />

l’ascoltatore in un viaggio; al nostro fianco,<br />

il timoniere Martyn, che pur avendo lasciato<br />

questa terra il 29 gennaio 2009, non ci abbandona...<br />

Paolo Corciulo<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 117


SELECTOR<br />

di Vittorio Pio<br />

Carmen Consoli<br />

STATO DI<br />

NECESSITÀ<br />

(DELUXE)<br />

Universal<br />

Sono passati<br />

vent’anni da<br />

uno dei bivi<br />

cruciali nella<br />

carriera della<br />

cantautrice<br />

siciliana e non solo per il successo<br />

commerciale propiziato<br />

da L’ultimo bacio, brano che<br />

vinse il Nastro d’argento come<br />

miglior canzone originale per<br />

la sua presenza nella colonna<br />

sonora dell’omonimo film di<br />

Gabriele Muccino. È sempre<br />

Francesco Virlinzi in cabina di<br />

regia: nella sua acuta visione<br />

c’è spazio per un uso misurato<br />

degli archi, che levigano il suono<br />

furente sfoderato in Mediamente<br />

isterica, il precedente<br />

capitolo datato 1988. In studio<br />

Carmen si ritroverà con i suoi<br />

musicisti e una grande orchestra<br />

diretta dal maestro Paolo<br />

Buonvino per confezionare atmosfere<br />

più calme e riflessive,<br />

anche se ugualmente audaci,<br />

come ribadito dalla stessa title<br />

track, doppiata da altri brani<br />

affilati come Bambina impertinente<br />

e Il sultano. La languida<br />

invocazione al mellifluo protagonista<br />

di Parole di burro si<br />

frantuma nel risentimento<br />

e l’odio crescente di Amado<br />

señor, da parte di una donna che<br />

ama così tanto fino ad annullarsi;<br />

In bianco e nero, un pezzo<br />

che toccò anche il palco del Festival<br />

di Sanremo, classificatosi<br />

al settimo posto, forma una parte<br />

a sé e sintetizza mirabilmente<br />

il rapporto viscerale con la<br />

madre in un crescendo irresistibile.<br />

Memorie vivide e cristalline:<br />

“Mi trovavo nella mia casa”,<br />

raccontò, “intenta a mettere in<br />

ordine alcune fotografie abbandonate<br />

alla rinfusa in soffitta.<br />

Avevo acquistato delle cornici<br />

a vetro e, prima di inserire le<br />

immagini, le disposi davanti a<br />

me. Alcune ritraevano mia madre<br />

da piccola. L’ispirazione fu<br />

immediata: sarà stato il bianco<br />

e nero, appunto, ma ebbi subito<br />

la sensazione che fossero eloquenti,<br />

profondamente significative.<br />

Mi bastò descrivere<br />

una foto per ottenere la prima<br />

strofa e un’altra per ottenere<br />

la seconda. Per il ritornello,<br />

in cui parlo della mancanza di<br />

dialogo tra una madre e una<br />

figlia, non mi riferivo affatto<br />

a me stessa, dal momento che<br />

con mia mamma condivido un<br />

rapporto splendido”. Le difficoltà,<br />

racchiuse negli interessi<br />

di natura sentimentale,<br />

risaltano nelle melodie sospese<br />

de L’epilogo e nel brano di<br />

chiusura Non volermi male, la<br />

cui intro al pianoforte è un vero<br />

ricamo. Nella Deluxe, numerata,<br />

contenuta in un packaging<br />

dalla cover sbarazzina<br />

nel ritratto firmato da Zanzara<br />

(Alberto Bettinetti, suo storico<br />

art director), c’è un bel vinile<br />

rosso dalla dignitosa resa sonora,<br />

anche perché rimasterizzato,<br />

un booklet fotografico<br />

e un CD che contiene, oltre<br />

alla scaletta originale, anche<br />

delle bonus track uscite in precedenza<br />

su edizioni disponibili<br />

solo per il mercato estero: tre<br />

versioni in francese (tra cui una<br />

cover di Serge Gainsbourg dal<br />

titolo Je suis venue te dire que<br />

je m’en vais, che fu utilizzata<br />

qualche anno dopo nella colonna<br />

sonora del film Saturno contro<br />

di Ferzan Özpetek e spesso<br />

eseguita dal vivo), Narcisse, ovvero<br />

Parole di burro e Gamine<br />

impertinente cioè Bambina<br />

impertinente più tre brani<br />

live tratti dall’altrettanto<br />

celebrata performance presso<br />

il Teatro Greco di Taormina<br />

nell’estate del 2001. Emozioni<br />

a profusione.<br />

118 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Vinicio Capossela<br />

BESTIARIO<br />

D’AMORE<br />

La Cupa/Warner<br />

Director’s cut<br />

di Vittorio Pio<br />

“In tempi di<br />

pestilenza<br />

è utile parlare<br />

d’amore”,<br />

ribadisce<br />

Vinicio<br />

Capossela in questo suo ultimo<br />

progetto che gode di un edizione<br />

limitata in vinile stampato in dieci<br />

pollici e bordato di rosso: un boxino<br />

di personalità, che conclude<br />

il viaggio iniziato nel capitolo precedente<br />

dedicato alle ballate per<br />

uomini e bestie, corredato da un<br />

magnifico libretto con le illustrazioni<br />

a ricamo di Elisa Seitzinger,<br />

un’illustratrice che lavora sulle<br />

figure bidimensionali di stampo<br />

medioevale con uno stile contemporaneo,<br />

capaci di mostrare i<br />

tormenti, o meglio gli “imbestiamenti”<br />

di un innamorato. Il tutto<br />

è stato raccontato da un erudito<br />

del milleduecento, Richard De<br />

Fournival, che nel suo Bestiario<br />

d’amore dava voce ai lamenti<br />

di un uomo in estasi emotiva,<br />

attraverso anticonvenzionali e<br />

spesso folli paragoni tra uomo e<br />

animali, per tracciare una sorta<br />

di fenomenologia del sentimento<br />

non corrisposto dalla donna<br />

oggetto delle sue attenzioni. Novecento<br />

anni dopo la versione di<br />

Capossela prende la deriva di una<br />

canzone-poema di chiaro stampo<br />

allegorico, interamente incentrata<br />

sull’immaginario descrittivo delle<br />

bestie in rassegna, con tutte quelle<br />

caratteristiche comportamentali<br />

che venivano loro attribuite in<br />

epoca medioevale. Un lungo brano<br />

fuori dalla classica struttura<br />

di strofe e ritornelli dalla durata<br />

di oltre dieci minuti, preceduto<br />

da un’introduzione strumentale,<br />

Bestiis opertūrae, e altri due<br />

brani di origine trobadorica, La<br />

lodoletta e Canto all’alba, ricchi<br />

di suggestioni provenienti da un<br />

altro tempo con liuti, oud, violini<br />

e vielle; la passione sentimentale<br />

assume un senso nuovo, immaginifico<br />

e cavalleresco, assumendo<br />

le sembianze di un “poema<br />

musicato” per voce, pianoforte e<br />

orchestra. “Gli animali”, chiosa<br />

il cantautore, “sono sempre stati<br />

molto rock ‘n’ roll. Basti pensare<br />

a Captain Beefheart e alla<br />

sua grossa maschera. Dalla tavola<br />

al cartone animato, quello<br />

degli animali è sempre stato un<br />

contenitore fertile per la nostra<br />

immaginazione, come se le bestie<br />

fossero un’estensione della nostra<br />

personalità. Allo stesso tempo la<br />

forma del bestiario non è mai<br />

tramontata. Ho scelto quello di<br />

Richart de Fornival perché non<br />

si preoccupa di far coincidere la<br />

realtà con la verità. Gli animali<br />

non erano importanti dal punto<br />

di vista zoologico, non era<br />

necessario sapere cosa facessero<br />

e nemmeno se esistessero o<br />

meno. Era importante la porta<br />

che aprivano, il simbolo”. E così<br />

il gallo, l’asino, il corvo, la volpe,<br />

la scimmia, il cane, la donnola,<br />

la talpa, la balena, il pavone, si<br />

ritrovano a braccetto, ognuno<br />

con le proprie abitudini, così<br />

come il lupo, la belva antagonista<br />

per eccellenza che si ritrova<br />

infine indifeso una volta uscito<br />

allo scoperto, vulnerabilissimo<br />

alla stregua di chi si dichiara in<br />

amore. Al Bestiario, pubblicato<br />

eloquentemente nel giorno di<br />

San Valentino, seguirà un tour<br />

in cui le creature medievali si<br />

mescoleranno ai personaggi e<br />

alle storie delle canzoni di tutto<br />

il suo repertorio, che nel 2020<br />

festeggia 30 anni dall’uscita<br />

del suo primo album, All’una<br />

e trentacinque circa, propiziato<br />

dall’incontro con Francesco<br />

Guccini e dal suo manager Renzo<br />

Fantini, sempre meritevole della<br />

vostra attenzione.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 119


SELECTOR<br />

di Paolo Corciulo<br />

Macha Gharibian<br />

JOY<br />

ASCENSION<br />

Rue Bleue – 2020<br />

Non sono<br />

in molti a<br />

conoscere<br />

la musica<br />

di Mascha<br />

Gharibian<br />

ed è un peccato perché la vita<br />

e l’opera di questa artista sono<br />

una splendida e contraddittoria<br />

realtà. Questa giovane non<br />

più giovane ragazza (approderà<br />

agli anta il prossimo aprile ma<br />

vezzosamente sulla sua pagina<br />

Facebook pubblica giorno<br />

e mese della sua nascita ma<br />

non l’anno) sembrava avviata<br />

a una carriera classica prima<br />

che, venticinquenne, cambiasse<br />

prospettiva durante un soggiorno<br />

a New York. Attingendo<br />

a quel sottofondo musicale che è<br />

la colonna sonora senza schemi<br />

né vincoli della grande mela e<br />

riportando in superficie parte<br />

del suo DNA (è figlia del musicista<br />

armeno Dan Gharibian<br />

fondatore del gruppo francese<br />

Bratsch) Mascha comincia a<br />

proporre il suo melpot musicale<br />

che spazia attraverso la musica<br />

tzigana, il jazz, il grunge, il folk<br />

e world music attraverso l’uso<br />

della voce e dello strumento, il<br />

pianoforte, utilizzati con equanime<br />

perizia. Se è un piacere<br />

ascoltarla cantare, non lo è<br />

meno ascoltarla suonare tanto<br />

da chiedersi se la Gharibian sia<br />

una cantante che suona il piano<br />

o una pianista che canta!<br />

Mars (2013) è stata una delle<br />

grandi sorprese dell’anno,<br />

Trans Extended (2016) una<br />

sorta di viaggio che tocca corde<br />

intime venate principalmente<br />

di armonie prese dalla musica<br />

armena (per la maggior parte la<br />

Gharibean incide brani originali<br />

composti da lei) e universalizzate<br />

dal linguaggio jazz. Joy<br />

Ascension è l’album della<br />

maturità ma anche di massimo<br />

equilibrio tra le varie influenze<br />

musicali che danno vita a un<br />

mélange unico e raffinato,<br />

originale e godibilissimo al di<br />

fuori dei vincoli di genere: solo<br />

belle, bellissime armonie, che<br />

la voce della Gharibian ma anche<br />

l’apporto ritmico di Chris<br />

Jennings (contrabbasso) e Dré<br />

Pallemaerts (batteria) fondono<br />

in un disco nel quale zampillano<br />

inesauribili spontaneità e<br />

freschezza ideativa, merce assai<br />

rara ai nostri giorni. Tutto fuorché<br />

un inno religioso il brano<br />

che apre l’album e gli dà il titolo,<br />

esaltando le doti canore dell’artista.<br />

Georgian Mood si dipana<br />

a cavallo tra echi caucasici e<br />

un approccio quasi funk dove<br />

il piano Fender Rhodes offre<br />

contrappunti sincopati delle<br />

sue capacità tecniche. Fight è<br />

una trionfale cavalcata solo<br />

musicale che porta a un’eterea<br />

estasi... poi la sua voce, morbida<br />

e soffice, che sembra ricercare<br />

una dimensione intimista con<br />

l’ascoltatore. Poi... beh sono<br />

sicuro che lo stesso piacere che<br />

assale chi ha ascoltato i primi<br />

brani indurrà ad ascoltare anche<br />

gli altri, perché Joy Ascension è<br />

un album che si ascolta per<br />

intero senza cadute di tensione e<br />

merita di non svelarne il piacere<br />

della scoperta se non per segnalare<br />

l’unica cover presente (50<br />

Ways To Leave Your Lover di<br />

Paul Simon) magistralmente ridisegnata<br />

dalla voce della Gharibian,<br />

un piccolo gioiello per gli<br />

amanti del genere. Insomma,<br />

quello di Mascha Gharibian è<br />

davvero un universo a parte:<br />

bellissimo, venato di quegli<br />

echi che a noi di questa parte<br />

del pianeta sono meno noti ma<br />

che, rimescolati in grunge metropolitano,<br />

diventano più vicini<br />

ma ancora ricchi del fascino<br />

dell’ignoto.<br />

120 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020


Director’s cut<br />

di Carlo D’Ottavi<br />

Antonio Vivaldi<br />

Società Corelli, Vittorio Emanuele primo violino<br />

LE QUATTRO<br />

STAGIONI<br />

Analogue Productions AAPC 2424<br />

1 LP 200 gr QRP<br />

Originariamente<br />

registrato<br />

nel<br />

1959 e poi<br />

pubblicato<br />

l’anno successivo<br />

dalla RCA, nella famosa<br />

serie Living Stereo col numero<br />

LSC-2424, questo disco ha visto<br />

più ristampe, negli Stati Uniti anche<br />

in versione mono, e in Europa<br />

con etichetta Red Seal sempre<br />

della RCA. Lo scorso anno Analogue<br />

Productions, nell’ambito di<br />

una sistematica rivisitazione del<br />

catalogo RCA Living Stereo, ha<br />

ristampato anche questo disco, il<br />

celebre capolavoro di Vivaldi che,<br />

per i pochi che non lo sapessero,<br />

è una raccolta di quattro concerti,<br />

ognuno dedicato a una singola stagione,<br />

in tre movimenti. Tale raccolta<br />

fa a sua volta parte dell’opera<br />

n. 8 detta “Il Cimento dell’Armonia<br />

e dell’Invenzione”. La registrazione<br />

originale impiegava una tecnologia<br />

al tempo all’avanguardia<br />

per la sua qualità, chiamata New<br />

Ortophonic, e si inserisce a pieno<br />

diritto tra le migliori pubblicazioni<br />

della leggendaria Living Stereo.<br />

I musicisti della Società Corelli<br />

erano impegnati in quegli anni a<br />

riscoprire la musica barocca a cavallo<br />

del 1700, specie italiana. Essendo<br />

un ensemble da camera, di<br />

quindici componenti, furono tra i<br />

primi a restituire a quel genere un<br />

suono più leggero e storicamente<br />

attendibile. Potremmo definirli tra<br />

gli antesignani della ricerca filologica.<br />

Un lavoro che, negli stessi<br />

anni, intrapresero altri gruppi<br />

come quello dei Musici, che registrarono<br />

lo stesso programma<br />

con Felix Ayo, grande violinista<br />

e solista. Anche loro utilizzavano<br />

un organico ridotto, al massimo<br />

venticinque elementi. Va detto che<br />

nel confronto tra i due complessi<br />

nostrani ne escono molto più<br />

moderni proprio i musicisti della<br />

Società Corelli. La loro interpretazione<br />

risulta più spigliata e leggera<br />

e non troppo distante da quella<br />

delle formazioni che, a partire dalla<br />

fine degli anni Settanta, hanno<br />

cominciato ad affrontare questo<br />

genere, aderendo in modo più radicale<br />

alla prassi antica. Uno studio<br />

filologico che ha posto come<br />

punti imprescindibili non solo le<br />

dimensioni dell’organico, l’uso di<br />

strumenti antichi o copie di questi,<br />

ma anche lo stile e i tempi, facendo<br />

in pratica riscoprire lo straordinario<br />

mondo della musica barocca,<br />

lontano assai dalle interpretazioni<br />

pesanti, lente di tante illustri<br />

orchestre sinfoniche e direttori<br />

di quegli anni, oggi francamente<br />

inascoltabili. Ciò che rende la Società<br />

Corelli praticamente unica<br />

tra gli interpreti di Corelli, Vivaldi<br />

e altri maestri dell’epoca è il suo<br />

stile. La sua timbrica, il moderato<br />

uso del vibrato e le altre sottigliezze<br />

evidenti in questa performance<br />

sono piene di carattere artistico,<br />

creativo e vitale. Quella intrapresa<br />

dalla Società Corelli appare<br />

oggi una via di mezzo tra vecchio<br />

e nuovo modo di interpretare la<br />

musica antica ed è ancora piacevole<br />

e attendibile, certo meglio<br />

di certi eccessi, tipici di interpretazioni<br />

nord europee, al limite<br />

dell’isterico. A rendere preziosa<br />

questa ristampa è il lavoro fatto<br />

dalla AP: si è posta attenzione a<br />

eliminare i difetti delle edizioni<br />

precedenti grazie alla qualità della<br />

rimasterizzazione, alla stampa su<br />

LP da 200 grammi e alla copertina,<br />

molto bella, in cartone pesante<br />

lucido, che riproduce fedelmente<br />

la veste grafica dei dischi originali,<br />

a partire dal mitico logo della Living<br />

Stereo con il cane in ombra.<br />

Il disco è stato rimasterizzato da<br />

Ryan K. Smith presso lo Sterling<br />

Sound a partire dal nastro originale<br />

a tre piste, tagliato a 33 giri e un<br />

terzo e stampato presso la Quality<br />

Record Pressings, azienda che<br />

produce da tempo molto tempo<br />

alcuni dei migliori LP audiophile<br />

da 200 grammi presenti sul mercato,<br />

che garantiscono un suono<br />

meravigliosamente silenzioso.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 121


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Art Director<br />

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Content Reviewer<br />

Francesco Bonerba<br />

Hanno collaborato<br />

Agostino Bistarelli, Francesco Bonerba, Nicola Candelli, Paolo Corciulo, Carlo D’Ottavi, Pier Paolo<br />

Ferrari, Antonio Gaudino, Vittorio Pio, Roberto Salafi, Il Tremila, Maurizio Venezia.<br />

Abbonamenti: annuale Italia € 60,00 (all inclusive).<br />

Pagamenti: c/c postale n. 62394648 o bonifico (IBAN: IT04W0760103200000062394648)<br />

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Suono è un periodico che ha percepito (già legge 7 agosto 1990 n. 250) e percepisce i contributi<br />

pubblici all’editoria ( legge 26 ottobre 2016 n. 198, d.lvo 15 maggio 2017 n. 70).<br />

Il presente numero di <strong>SUONO</strong> è stato finito di stampare nel mese di marzo 2020.<br />

INDICE INSERZIONISTI<br />

Adcomm - VREL electroacoustic 7<br />

Il Centro Della Musica 15<br />

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Paolo Corciulo<br />

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Ricable - Ricable 20<br />

Tecnofuturo - Gold Note 29, 34, 94<br />

122 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020

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