SUONO n° 543
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N. XXX<br />
Editoriale<br />
di Paolo Corciulo<br />
L’Hi-Fi al tempo del Covid-19<br />
Ebbene sì, mi unisco anch’io a un coro più che affollato di pseudo<br />
esperti, scienziati e pseudoscienziati, mestatori, preoccupati, timorosi,<br />
indolenti, capitani coraggiosi (con i complimenti a Gennaro<br />
Arma) e chi ne ha più ne metta... Ma conscio dei miei limiti e con il<br />
dovuto rispetto per chi ha pagato un prezzo gravissimo per questa<br />
infezione, mi limiterò a parlare di quel che conosco, ovvero della<br />
possibile pandemia in Hi-Fi! Cose di poco conto rispetto alla gravità<br />
di altre, in fondo, ma se persino qualche stupido in mutande e che<br />
dà calci a un pallone può esprimere le sue doglianze, perché non<br />
parlare di qualcosa che ha a che fare con la musica?<br />
È evidente che anche in questo settore gli effetti dell’emergenza<br />
che stiamo vivendo comportano sacrifici e danni collaterali di vario<br />
tipo, che già hanno portato alla soppressione o allo spostamento di<br />
quelle manifestazioni considerate il motore del settore (Monaco<br />
2020 definitivamente soppresso, Gran Galà e Milano Hi-end alla<br />
ricerca di una data posposta accettabile...). Ed è altrettanto<br />
evidente che tutte le vetrine sul pubblico (come i<br />
negozi Hi-Fi o di musica, i concerti etc., etc.)<br />
proprio per la loro natura sono soggette a<br />
limitazioni e a una contrazione che non<br />
giova a chi ci campa; credo, tuttavia,<br />
che questa sosta forzata e indesiderata<br />
possa corrispondere anche a un<br />
momento di riflessione che il mercato<br />
attende e che è assolutamente<br />
agognato e necessario perlomeno<br />
dalle persone che la pensano come<br />
me. Obtorto collo tutti noi stiamo<br />
imparando che andare avanti, anche<br />
se la strada principale al momento è<br />
ostruita, è possibile attraverso percorsi<br />
alternativi; una “lezione” che ci sarebbe<br />
stata utile anche in tempi di pace nei quali<br />
però, soprattutto negli ultimi decenni, questo<br />
settore nonostante l’incalzare dell’innovazione<br />
tecnologica (siamo passati dalla musica concreta a quella<br />
liquida, tanto per dire!) non è riuscito a imprimere una svolta<br />
al suo incedere, troppo legato ai fasti del passato, a icone ormai<br />
vuoti a rendere, all’incapacità di una riflessione positiva che ne<br />
cambiasse i contorni e non la sostanza. Perché nel frattempo il<br />
numero delle persone che consuma musica è aumentato in modo<br />
esponenziale… peccato che non si interessino né sappiano di Hi-Fi!<br />
Solo sotto costrizione, dunque, ognuno di noi sta scoprendo<br />
che esistono soluzioni al di fuori di quelle canoniche per andare<br />
avanti, per svolgere le attività ludiche e di lavoro che costituiscono<br />
la nostra vita, per comunicare gli uni con gli altri, anche se<br />
ci viene negato il contatto fisico. E scopriremo, soprattutto noi<br />
generazione evergreen dell’Hi-Fi, quanto sospetto e quanta poca<br />
fiducia avessimo riposto nei sistemi che l’era digitale gli ha messo<br />
a disposizione per fare il loro lavoro. Qualcuno lo sta scoprendo<br />
già adesso, vedendo se stesso, figli o nipoti privati di quel contatto<br />
con l’esterno (una webcam, uno smartphone, un computer) che<br />
gli permetterebbe il telelavoro, l’e-learning, il consulto medico<br />
a distanza.<br />
Tramite quella linea diretta con i nostri lettori che passa per una<br />
astrusa cornetta (Meucci, 1871), a <strong>SUONO</strong> abbiamo imparato a<br />
conoscere le idiosincrasie del canuto popolo dell’Hi-Fi nei confronti<br />
dell’informatica, vista dai più come un fastidioso ammennicolo<br />
legato alla produttività individuale (e negandosi così la gioia delle<br />
tante sfaccettature ludiche disponibili). Ovviamente la ragione per<br />
cui la platea degli appassionati è over “anta” va ricercata altrove<br />
ma mi duole quanto spesso questo o quel lettore sia condizionato<br />
dal digital divide: qualche giorno fa ci ha telefonato un edicolante<br />
su richiesta di un suo cliente che ricercava un arretrato della<br />
rivista; spediremo l’arretrato all’edicolante che contatterà il suo<br />
cliente che si recherà all’edicola… mentre bastava un click e la<br />
copia richiesta sarebbe stata spedita a casa sua!<br />
Negare le opportunità offerte dal digitale è anche<br />
un grosso danno per <strong>SUONO</strong>, in tempo di<br />
Covid-19 o meno: in questi giorni si sta<br />
consumando la transumanza di un grosso<br />
quotidiano, “La Stampa”, dalle forme<br />
canoniche a quelle di un futuro forse<br />
non ben delineato ma a cui tutti<br />
aspirano per sostituire modelli di<br />
sviluppo che non funzionano più<br />
con altri che forse funzioneranno.<br />
Mi sono immaginato a progettare e<br />
comunicare il nostro “Digital First”<br />
e mi sono visto stretto nella morsa<br />
tra la necessità di farlo e il rischio ben<br />
alto che non venga recepito... Per questo<br />
vi chiedo, proprio quando la prudenza<br />
suggerisce di stare lontani gli uni dagli altri<br />
(almeno un metro, please) di starci invece metaforicamente<br />
vicini, utilizzando questo momento di<br />
riflessione forzata per valutare come cambiare il vostro stile<br />
di vita (perlomeno nel modesto agone della riproduzione musicale)<br />
consentendo al digital first (o perlomeno anche al digital first) di<br />
entrare nelle vostre abitudini. E se i poeti torneranno a scrivere<br />
missive d’amore per le amate/i pur non potendoli baciare, e se<br />
persino i commercianti Hi-Fi scopriranno che possono continuare<br />
la loro attività variando, noi, noi tutti, tornando a considerare un<br />
focolaio domestico quelle mura ormai diventate quasi un dormitorio,<br />
potremmo ricordarci che esiste un modo profondo, non<br />
effimero e schiavo della velocità, per provare gioia e godimento.<br />
L’alta fedeltà, la riproduzione di musica e video sono democratici<br />
compagni di questo cammino, nel senso che offrono a ciascuno,<br />
più della sola libera circolazione, la possibilità di fruire dell’opera<br />
dell’ingegno altrui! Utilizziamo allora l’emergenza causata dal<br />
Covid-19, in attesa di ripartire sulle ali di una normalità, per ritrovarci<br />
consapevoli di quel che è essenziale, utile, obsoleto...<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 3
Sommario<br />
N. <strong>543</strong><br />
MARZO - APRILE 2020<br />
EDITORIALE di Paolo Corciulo<br />
Ebbene sì, mi unisco anch’io a un coro più che affollato di pseudo<br />
esperti, scienziati e pseudoscienziati, mestatori, preoccupati...<br />
ANTENNA Prodotti, News, Storie<br />
Scouting tra le proposte del mercato: in un mare di<br />
offerta occorre orientarsi con una bussola!<br />
3<br />
6<br />
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />
SUL CAMPO<br />
CAVI<br />
Ricable Invictus e Dedalus<br />
di Nicola Candelli<br />
26<br />
DALL’ELETTROSTATICO ALLA STAX<br />
Storia di una azienda<br />
di Roberto Salafia<br />
Come ogni storia che si rispetti la creazione e<br />
lo sviluppo di un prodotto deve essere visto<br />
in un contesto storico specifico. Le origini, lo<br />
sviluppo della casa, i suoi diversi prodotti. e<br />
soprattutto la produzione di preamplificatori,<br />
che, possono essere considerati degli<br />
evergreen con qualche semplice<br />
22<br />
accortezza…<br />
SPECIALE VINILE<br />
VOLUME VII<br />
Il dito e la luna<br />
a cura della redazione<br />
Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il<br />
dito… Oltre 70 pagine su temi, comsigli, prodotti,<br />
mantenendo alto il livello critico del nostro<br />
35<br />
concionare.<br />
IN PROVA<br />
PREAMPLIFICATORE<br />
Pass Laboratories XP-32a<br />
cura della redazione<br />
30<br />
INTERVISTA: GIULIO CESARE RICCI<br />
Il predestinato<br />
di Vittorio Pio<br />
Chiunque abbia avuto a che fare con il vinile ha<br />
prima o poi incrociato il suo cammino con<br />
quello di Giulio Cesare Ricci, immaginifico<br />
fondatore dell’etichetta discografica Fonè<br />
alla strabiliante età di ventidue anni.36<br />
40<br />
AMARCORD<br />
Storie e ricordi<br />
di Paolo Corciulo<br />
In genere, parlando di “era d’oro dell’“Hi-Fi”, si fa riferimento agli anni<br />
precedenti i Sessanta ma in Italia c’è stato un periodo altrettanto prolifico<br />
per il settore molto più tardi a cui coincide l’epopea della Hi-Fi Esoter…<br />
INTERVISTA: MAURIZIO VECCHI<br />
Non solo rose…<br />
di Paolo Corciulo<br />
Maurizio Vecchi, esperto e commerciante e la sua<br />
formula originale di vendita peri vinile e dischi,<br />
perché “il software è probabilmente la parte più<br />
importante in un ascolto ad alta fedeltà”…<br />
42
Sommario<br />
VYNILGEDDON<br />
LP a rischio vynilgeddon?<br />
de Il Tremila<br />
L’hanno chiamato vynilgeddon, esasperando forse<br />
gli eventi, ma l’incendio che ha distrutto una delle<br />
due uniche fabbriche di lacche per vinile rischia<br />
di mettere in ginocchio il rifiorente<br />
48 46<br />
mercato del vinile. O no?<br />
DAL PROGETTO MUSICALE ALLA STAMPA<br />
Oggi, domani, chissà…<br />
di Paolo Corciulo<br />
Il passaggio attraverso la lacca, sempre più difficile da reperire (vedi<br />
l’articolo dedicato all’incendio della Apollo), è davvero indispensabile?<br />
E quali alternative esistono e sono percorribili per assicurare che la<br />
domanda, che oggi eccede l’offerta, venga soddisfatta?<br />
55<br />
58<br />
MALEDETTO BLUETOOTH!<br />
Ti amo, ti odio<br />
di Fabio Masia<br />
Che ci sta a fare una cuffia in uno speciale dedicato all’analogico? Ipunti di confine tra le<br />
due forme di ascolto son parecchi e il binomio cuffia - giradischi si incontra su basi solide, e<br />
moderne. UN ponte tra passato e futuro che potrebbe essere la salvezza dell’alta fedeltà?<br />
BRACCIO & TESTINA<br />
Conosciuto il male, è possibile la cura?<br />
di Fabio Masia<br />
Mai come ne lcaso della regolazione dell’insieme braccio<br />
– testina l’approccio umanistico e quello scientifico si<br />
scontrano e si incontrano, tenuti insieme dalla necessità di<br />
poter disporre di un metodo e di un approccio che tenga in<br />
conto sia l’aspetto rigoroso che quello legato alle sensazioni....<br />
IN PROVA<br />
FONORIVELATORE<br />
Dynavector Karat 17 DX<br />
a cura della redazione<br />
64<br />
60<br />
IN PROVA<br />
FONORIVELATORE<br />
Audio-Technica<br />
VM760SLC<br />
a cura della redazione<br />
90<br />
68<br />
SUL CAMPO<br />
GIRADISCHI<br />
Technics SL-1000R<br />
di Maurizio Venezia<br />
IN PROVA<br />
LAVADISCHI<br />
Okki Nokki One<br />
a cura della redazione<br />
IN PROVA<br />
LAVADISCHI<br />
Degritter<br />
a cura della redazione<br />
86<br />
95<br />
S(U)ONORA<br />
LE<br />
gli accessori per l’analogico<br />
72<br />
IN PROVA<br />
UNITÀ PHONO<br />
Fezz Audio<br />
Gaia Mini<br />
a cura della redazione<br />
IN PROVA<br />
UNITÀ PHONO<br />
PS Audio Stellar Phono<br />
a cura della redazione<br />
82<br />
RECENSIONI<br />
Classica - Rock - Jazz<br />
116<br />
A.A.V.V.<br />
76<br />
IN PROVA<br />
UNITÀ PHONO<br />
Audiodinamica<br />
Sistema BeCube<br />
a cura della redazione
ANTENNA<br />
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Tutto<br />
sull’analogico<br />
Se si parla di analogico, in Inghilterra e<br />
non solo, è sicuramente uno dei personaggi<br />
più influenti non fosse altro per<br />
il fatto di aver dato vita a Roksan (1985) per<br />
abbandonarla traumaticamente nel 2011. Touraj<br />
Moghaddam è uno dei guru dell’analogico e<br />
nel frattempo ha dato vita a Vertere Acoustics,<br />
sorprendendo il mercato con la scelta del primo<br />
prodotto per questo marchio, una linea di cavi...<br />
In seguito sono arrivati anche i giradischi (3), i<br />
bracci, uno stadio fono e recentemente anche un<br />
fonorivelatore che, a detta dello stesso Touraj,<br />
“non è niente di rivoluzionario” ma completa<br />
quello che per lui è un sistema inalienabile, ovvero<br />
l’insieme giradischi - braccio - testina a cui<br />
spetta il compito, molto lineare, di “permettere<br />
la lettura più accurata possibile di un oggetto<br />
che viene attraversato da uno stilo lanciato<br />
da un lato all’altro più di 1.000 volte per ogni<br />
centimetro”. Ancor più recente l’introduzione<br />
di un quarto giradischi (DG-1) che però, rispetto<br />
agli altri modelli che appartengono alla fascia<br />
alta e altissima del mercato, risponde all’esigenza<br />
di offrire un prodotto plug ‘n’ play (e quindi<br />
anche di costo contenuto) per i newcomer del<br />
disco nero.<br />
Nei prodotti bandiera Moghaddam ha puntato<br />
molto sulla collaborazione con gli ingegneri<br />
dell’industria musicale; Giles Martin, nei suoi recenti<br />
remix degli album dei Beatles, ha utilizzato<br />
L’articolazione del braccio è realizzata con fili di nylon intrecciati, uno per il movimento sul piano orizzontale<br />
e due per l’asse verticale.<br />
un giradischi<br />
Vertere<br />
MG-1 con braccio SG-1 e<br />
preamplificatore Phono-1 per controllare<br />
e approvare gli acetati e le stampe di<br />
prova; Miles Showell ha invece utilizzato cavi<br />
Vertere nel proprio tornio Neumann VMS 80<br />
ampiamente personalizzato per tagliare master<br />
normali e a metà velocità per artisti del calibro<br />
di Abba, Cream, The Police e The Rolling Stones<br />
e anche il 50° anniversario della Lonely Hearts<br />
Club Band dei Beatles’ Sgt Pepper e The Beatles<br />
(altrimenti noto come “The White Album”).<br />
Nel caso del DG-1, invece, l’attenzione si è concentrata<br />
sulla verifica del proprio know how,<br />
riprogettando gran parte dei componenti per<br />
favorire soluzioni efficienti ma a minor costo.<br />
Il motore, ad esempio, elemento considerato<br />
di primaria importanza da Moghaddam, è<br />
direttamente derivato da quello che si trova<br />
a partire dall’RG-1 Reference e fino all’MG-1.<br />
Il design sincrono integrato a bassa tensione a<br />
24 poli è controllato da un microprocessore su<br />
circuito stampato, mentre un coperchio in rame<br />
e acciaio inossidabile fornisce la schermatura<br />
ad eventuali interferenze. La trasmissione al<br />
piatto avviene tramite una puleggia in lega di<br />
alluminio di precisione con cinghia di trasmissione<br />
in gomma siliconica. Il piatto è anch’esso<br />
in lega lavorata di precisione; sul top è incollato<br />
un tappetino di interfaccia in PETG mentre sul<br />
lato inferiore trova posto un disco in sughero/<br />
neoprene/nitrile che controlla la risonanza del<br />
piatto. Il piatto ruota su un mandrino in acciaio<br />
inossidabile che gira in un alloggiamento utilizzando<br />
una sfera in carburo di tungsteno di<br />
precisione, evitando la necessità di complessi<br />
sistemi di lubrificazione. Il cambio elettronico<br />
della velocità, tramite un interruttore sul retro<br />
dell’apparecchio aumentando la facilità d’uso<br />
ed eliminando la necessità di maneggiare<br />
la cinghia. Il basamento, infine, è il frutto di<br />
una costruzione a sandwich in tre strati, che<br />
6 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Mystic, il primo fonorivelatore di Vertere realizzato<br />
partendo da un corpo in lega di alluminio massiccio.<br />
Il magnete è in Samario - Cobalto con un cantilever<br />
in lega di alluminio.<br />
utilizza acrilico fuso non risonante per formare<br />
il basamento principale e il sotto basamento<br />
che incorpora il pulsante di controllo, l’indicatore<br />
di velocità e l’illuminazione di una serie<br />
di led, selezionabile dall’utente. Il tutto poggia<br />
su un telaio in acciaio, scelto per una stabilità<br />
ottimale, che ospita il circuito di azionamento<br />
del motore e il motore, ed è supportato da tre<br />
piedini regolabili.<br />
Il Tremila<br />
Distributore: Sound by Hari<br />
www.soundbyhari.com<br />
Giradischi Vertere acoustics DG-1<br />
Prezzo: € 3.550,00<br />
Dimensioni: 46,9 x 13 x 38,4 cm (lxaxp)<br />
Peso: 8 Kg<br />
Tipo: con braccio Telaio: rigido a 3 strati<br />
di acrilico Trasmissione: a cinghia Piatto:<br />
in lega di alluminio Velocitŕ (RPM):<br />
33.3 e 45 Braccio: DG-1 Groove Runner a<br />
cuscinetto con asta in sandwich aluminio/<br />
polimero Note: perno in acciaio inossidaile,<br />
VTA regolabile. Testina Audio Technica<br />
AT-VM520.<br />
Fonorivelatore Vertere acoustics Mystic<br />
Prezzo: € 2.500,00<br />
Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0.5<br />
Risp. in freq. (Hz): 10 -40.000 -3dB)<br />
Forza di appoggio (g): 1.9 - 2.1 Stilo:<br />
microellittico in diamante Impedenza<br />
di carico (Ohm): 40 Bilanciamento<br />
tra i canali (dB): migliore di 1,0 Note:<br />
Cantilever in lega di alluminio 7000.<br />
Carico consigliato 680 - 1k5 Ohm, peso<br />
consigliato 2 gr.<br />
7
ANTENNA<br />
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CHALLENGE TRA I SOLCHI<br />
Una gestazione lunga e laboriosa ma, d’altronde, se si vuole interpretare<br />
con originalità lo strumento per riprodurre la musica più antico che ci<br />
sia, il giradischi, è difficile non incontrare qualche difficoltà! Ma le sfide<br />
sono il pane quotidiano dell’asse Jason Stoddard e Mike Moffat: altrimenti<br />
perché chiamare la propria azienda similmente all’imprecazione<br />
più in conosciuta al mondo? Si aggiunga il credo fondativo dell’azienda<br />
(costruire in USA e costruire prodotti poco costosi) ed è già abbastanza,<br />
perlomeno per sollevare la curiosità del mondo audiofilo intero che ha<br />
aspettato con trepidazione questo Sol (...dell’avvenire? Più probabilmente<br />
una storpiatura di Here Comes The Sun da Abbey Road, come azzarda<br />
Stoddard nella sua introduzione al prodotto: Here Comes The Sol) e ora si<br />
appresta ad accoglierlo, visto che la versione definitiva dell’apparecchio,<br />
dopo sei anni dalla “insana” decisione, è stata recentemente rilasciata,<br />
anche se per ora limitata dal voltaggio solo a 110 V.<br />
Un percorso lungo e tortuoso: “...è un grosso problema realizzare un prodotto<br />
che ha circa 36 componenti meccanici, soprattutto se si considera che la<br />
Giradischi Schiit Audio Sol<br />
Prezzo: n.c.<br />
Dimensioni: 42 x 15,25 x 35,56 cm (lxaxp)<br />
Peso: 4,31 Kg<br />
Distributore: Pro Audio Italia - www.proaudioitalia.it<br />
maggior parte dei nostri prodotti finora ha 2 o 3 parti meccaniche principali...”,<br />
chiosa ancora Stoddard, e in effetti è abbastanza raro vedere nella fascia di<br />
prezzo prevista (entro gli 800 dollari) un giradischi con telaio in alluminio<br />
pressofuso (un disegno naked a Y) che utilizza un cuscinetto robusto e<br />
di dimensioni maggiorate con perno invertito sul quale gira un piatto in<br />
alluminio smorzato con schiuma di Poron. Non è l’unica originalità, almeno<br />
in questa fascia di prezzo, in ossequio allo spirito di fondo: il motore ha<br />
un alloggiamento separato e il braccio, un unipivot in fibra di carbonio,<br />
è da 11” con VTA regolabile on the fly e possibilità di sostituire la canna,<br />
una soluzione utilizzata in modo standard da alcuni VPI per molti anni.<br />
Sicuri di se stessi, anche se il primo lotto è stato richiamato per alcune<br />
modifiche, Stoddard e Moffat offrono 5 anni di garanzia e l’orgoglio di<br />
un prodotto anche questo costruito in California!<br />
Il Tremila<br />
Distributore: Tecnofuturo - www.tecnofuturo.it<br />
Tipo: con braccio Telaio: in alluminio a Y Trasmissione: a cinghia<br />
Piatto: in alluminio smorzato con schiuma, da 30 cm Velocità (RPM):<br />
33/45 Braccio: unipivot dritto in carbonio Alzabraccio: si Wow &<br />
Flutter (%): 0,11 Rumble (dB): -74.<br />
8 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
ANTENNA<br />
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L’impedenza può essere prefissata (2-10 o<br />
10-50 Ohm), soluzione considerata da Audio<br />
Hungary migliore di quelle “universali” con<br />
interruttori e resistenze in parallelo. In ogni<br />
caso la Audio Hungary offre la possibilità di<br />
un set up direttamente in fabbrica finalizzato<br />
al miglior interfacciamento con ogni tipo di<br />
testina indicata dal cliente.<br />
Audio Hungary<br />
una storia affascinante<br />
Immaginate l’atmosfera degli anni ’40, immaginatela<br />
all’interno del cosiddetto blocco<br />
orientale dell’Europa dell’Est: la guerra fredda,<br />
là nella cortina di ferro... A Nyiregyhaza,<br />
nell’Ungheria orientale, iniziano le attività<br />
della Rafilm National Radio-and-Film che<br />
affronta con un ampio ventaglio di proposte<br />
il mercato dell’elettronica. Nel 1951 si<br />
stacca una costola (Audio Voice and Film<br />
technical Co) specializzata nella tecnologia<br />
della riproduzione vocale: apparecchiature<br />
per la proiezione di film sonori e per l’amplificazione<br />
che riscuotono un ottimo successo,<br />
al punto da trasformare l’attività concentrandola<br />
sull’elettroacustica e la tecnologia<br />
audio, suggerendo un ulteriore cambio di<br />
nome: nasce Electroacoustic Factory, che<br />
dal 1960 utilizzerà l’acronimo EAG salvo<br />
poi cedere alle pressioni della tedesca AEG<br />
trasformandosi, ancora, in BEAG (Budapest<br />
Electroacoustic Factory)! Sulle ali del successo<br />
commerciale la BEAG arriverà al suo<br />
apice realizzando l’intero sistema audio delle<br />
Olimpiadi di Mosca nel 1980, diventando<br />
la più grande fabbrica elettroacustica del<br />
blocco orientale, salvo poi “esplodere” in<br />
tante società più piccole nel periodo delle<br />
privatizzazioni (1990) avvenute nel paese<br />
dopo la caduta della cortina di ferro (la linea<br />
principale, che conteneva la produzione<br />
di amplificatori, altoparlanti e microfoni,<br />
fu portata avanti dalla Univox Ltd). Anche<br />
la Univox, però, non ha vita lunghissima e<br />
nel 2014, sull’orlo della bancarotta, viene<br />
acquistata dal fisico Laszlo Fabian (che possiede<br />
la più grande azienda privata di telecomunicazioni<br />
dell’Ungheria orientale) e suo<br />
figlio Andras (entrambi nella foto) tramite<br />
la Audio Hungary Kft: frutto della fusione<br />
è, l’anno successivo, l’amplificatore finale<br />
valvolare UNIVOX APX 200. L’obiettivo dei<br />
Fabian è chiaro: “La gente vorrebbe tornare<br />
al passato, e l’analogico è molto meglio del<br />
digitale: c’è una sorta di rito nel suonare un<br />
LP, tenerlo in mano per metterlo sul giradischi<br />
è una bella sensazione!”. In casa vengono<br />
realizzati i trasformatori e Audio-Hungary<br />
dispone della più grande fornitura di valvole<br />
ECC83 TUNGSRAM d’epoca al mondo (più<br />
di 10.000 pezzi)...<br />
L’intero catalogo della casa, sebbene la linea<br />
Qualiton Classic suggerisca di esserlo di più,<br />
è impostato su canoni classici che richiamano<br />
il fascino dell’epoca d’oro della riproduzione<br />
sonora dove valvole e analogico la fanno da<br />
padroni. Apparecchi (e si vede!) inseriti in un<br />
processo di progettazione che si avvale di uno<br />
staff multiforme visto che i vecchi ingegneri<br />
mantenuti in azienda sono stati affiancati da<br />
giovani che vengono fuori dalla scuola. Un’offerta<br />
contenuta nel numero di prodotti tra i<br />
quali, in tema con questo numero di <strong>SUONO</strong>,<br />
merita una particolare citazione il Qualiton<br />
MC, uno step up caratterizzato dall’involucro<br />
in acciaio inossidabile lucido all’interno del<br />
quale è collocata una coppia di trasformatori<br />
ognuno dotato di coperchio in permalloy e<br />
caratterizzato dall’avvolgimento su bachelite.<br />
Unità phono Audio Hungary Qualiton<br />
MC<br />
Prezzo: € 720,00<br />
Dimensioni: 11 x 8 x 15,5 cm (lxaxp)<br />
Peso: 1 Kg<br />
Distributore: MadForMusic - www.<br />
madformusic.it<br />
Tipo: MC Tecnologia: step up Sensibilità<br />
(mV): 0,325 Risp. in freq. (Hz): 5<br />
- 90.000 -3 dB Impedenza MC (Ohm):<br />
2 - 10; 10 - 50 Note: Ogni trasformatore è<br />
dotato di una copertura in permalloy e lo<br />
speciale avvolgimento, posto sulla bobina<br />
in bachelite. Possibilità di scelta tra tre<br />
campi di impedenza.<br />
10 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
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IN BREVE<br />
Prime conseguenze della recente pandemia mondiale: il Munich Hi-End è stato soppresso. Gran Galà e Milano Hi-Fidelity rimandate a data<br />
da destinarsi (per quest’ultima si vocifera metà maggio). Ma non è solo il Corona Virus a creare sconquassi, perlomeno nel settore Hi-Fi! Al<br />
recente cambio di distribuzione di Focal (che ha raggiunto lo stesso distributore dove era approdato Naim), vanno ad aggiungersi anche il<br />
“cambio di casacca” di Triangle (che festeggia quest’anno i 40 anni di vita) approdato nei lidi del distributore Tecnofuturo. Ma il vero rumor<br />
è la decisione del costruttore multinazionale Sound United di riunire sotto un’unica ala la maggior parte dei suoi marchi: cambiano così,<br />
dopo una lunga militanza, i destini di Denon e Classé.<br />
E siamo solo ad inizio anno...<br />
Vinili green<br />
Quanto inquina un LP? Se è vero che le vendite odierne di dischi neri<br />
non sono lontanamente paragonabili a quelle di un tempo, la loro<br />
produzione continua ad avare un forte impatto sull’ambiente così<br />
come quella di qualsiasi altro veicolo, materiale o immateriale, della<br />
musica. Ne parla Kyle Devine, docente al dipartimento di musicologia<br />
dell’Università di Oslo, in un libro intitolato Decomposed, nel quale<br />
mette a confronto il passato e il presente della riproduzione musicale<br />
valutandolo dal punto di vista dell’impronta ecologica e scoprendo che<br />
no, un file riprodotto in streaming non è affatto meno inquinante di un<br />
vinile. Se il PVC, infatti, contiene sostanze cancerogene e la sua produzione<br />
produce esalazioni tossiche e acque reflue, contribuendo assieme<br />
ai CD all’inquinamento da plastica e all’immissione di grandi quantità<br />
di CO2 nell’aria (rientrando appieno, scrive Devine, tra i fenomeni del<br />
petro-capitalismo), i file audio necessitano di infrastrutture fisiche di<br />
archiviazione, elaborazione e trasmissione, con un utilizzo generale<br />
che comporta emissioni di gas serra probabilmente superiori a quelle,<br />
ad esempio, prodotte negli Stati Uniti all’apice del consumo di vinili,<br />
musicassette e CD (si parla di valori compresi tra i 200 e i 350 milioni<br />
di chili all’anno). Meglio, dunque, i cari, vecchi LP? Forse, specie se<br />
“green”. Otto aziende olandesi riunitesi sotto il nome di Green Vinyl<br />
Records, ad esempio, stanno sperimentando alcuni sistemi per rendere<br />
più ecologico il disco, sostituendo il vinile con materiali di impatto<br />
estetico/materico simile ma più ecologici e utilizzando processi che<br />
consentono un risparmio energetico del 60% attraverso l’ottimizzazione<br />
dei tempi di realizzazione e una riduzione dei rifiuti. Nello stesso “solco”<br />
si muovono anche la canadese Viral Technologies, che attraverso sensori<br />
distribuiti lungo la catena di montaggio monitora dall’inizio alla fine<br />
il processo di produzione, e l’olandese Deepgrooves, che a un sistema<br />
di pressa eco-friendly ha abbinato un riuso degli scarti organici come<br />
biomassa per la produzione di elettricità. Ovviamente una parte della<br />
responsabilità è anche sulle spalle del consumatore: la logistica è tra i<br />
fattori che più incidono sulle emissioni e gli sprechi e qui si, comprare<br />
un disco dal negozio vicino casa anziché farselo spedire per posta, sarà<br />
un gesto molto apprezzato dall’ambiente.<br />
Francesco Bonerba<br />
NUOVA SERIE<br />
www.pmc-speakers.com<br />
Vieni ad ascoltarle a Cassano d’Adda da:<br />
Visconti Alta Fedeltà<br />
Se amate la musica,<br />
noi, possiamo fare molto per Voi.<br />
Piazzale Gobetti 20062 Cassano d’Adda (MI)<br />
Tel: +39 0363 361120<br />
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12 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
ANTENNA<br />
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Giradischi Mark Levinson N° 5105<br />
Distributore: Adeo Group - www.adeogroup.it<br />
Tipo: con braccio Telaio: alluminio Trasmissione:<br />
a cinghia Piatto: in alluminio rivestito<br />
di materiale smorzante da 6,5 kg Velocità<br />
(RPM): 33/45 Braccio: dritto in fibra di carbonio<br />
da 10”<br />
MARK LEVINSON:<br />
NON UN CASO, UNA SCELTA<br />
Dopo una prima esperienza nel 2017 sviluppata<br />
in collaborazione con VPI (N°515) in occasione<br />
del suo 45° anniversario, la casa americana parte<br />
del gruppo Harman, a sua volta acquisito da<br />
Samsung, torna a occuparsi di fonti analogiche<br />
proponendo un giradischi dal costo maggiormente<br />
contenuto: il 515 veniva offerto a 10.000<br />
dollari, per il nuovo modello (5105) il prezzo è<br />
stato fissato a 6.000 dollari, in entrambi i casi<br />
per la versione senza testina. Non si tratta di un<br />
restyling a riduzione ma di un progetto originale,<br />
probabilmente sviluppato direttamente in casa<br />
(non si fa accenno a collaborazioni esterne), che<br />
riprende esteticamente le linee della nuova serie<br />
5000 della casa. Il nuovo giradischi, infatti, è caratterizzato<br />
dal pannello frontale in alluminio<br />
massiccio da un pollice di spessore dove spicca<br />
la finestra in vetro incassata in una cornice di<br />
alluminio anodizzato chiaro che ospita i pulsanti<br />
di controllo della velocità (in alluminio lavorato a<br />
macchina) e lo standby, che riprendono il design<br />
classico della casa. Il sandwich di vinile, MDF e<br />
alluminio utilizzato nel modello di punta per<br />
lo chassis lascia il posto a un plinto in alluminio<br />
massiccio da 5 cm di spessore, ricavato da<br />
una singola sbarra metallica, ed è sospeso su<br />
tre piedini in alluminio regolabili, ciascuno con<br />
un sistema di sospensione interna a materiale<br />
misto (soluzione già adottata nel 515). Una livella<br />
a bolla bianca integrata nel mobile aiuta il set-up<br />
del giradischi. In dotazione il braccio cardanico<br />
da 10” con canna in fibra di carbonio fusa con il<br />
portatestina in alluminio. Il piatto è sospeso su<br />
un asse in acciaio temperato e ruota su cuscinetti<br />
di precisione. Il fondo del cuscinetto è privo di<br />
olio, realizzato in una miscela di materiale composito<br />
con lubrificazione integrata e boccola in<br />
ottone sinterizzato esente da manutenzione.<br />
L’apparecchio sarà disponibile a partire da metà<br />
di quest’anno nelle versioni con solo braccio o<br />
anche con testina premontata.<br />
Paolo Corciulo<br />
L’LP 12 non muore mai!<br />
Non v’è dubbio che, grazie ai vari kit di aggiornamento, il giradischi Linn<br />
Sondek LP12 non solo è uno degli apparecchi più longevi nel campo della<br />
riproduzione audio ma è anche un continuo working in progress di cui beneficiano<br />
gli acquirenti.<br />
In piena era di streaming, soprattutto per l’azienda scozzese che ha puntato<br />
molto su questa soluzione, arriva Karousel, il nuovo cuscinetto di precisione per<br />
migliorare la filiera piatto - mandrino - cuscinetto - sottotelaio, essenziale per<br />
lo svolgimento del ruolo cardine di un giradischi: girare a una velocità costante!<br />
Il Karousel utilizza un rivestimento in carbonio e un alloggiamento più robusto<br />
per il cuscinetto reggispinta, combinato con una forma più piccola e rivestita<br />
più rigida, per migliorare l’area critica che supporta la rotazione e la massa del<br />
piatto. Tutti elementi che contribuiscono, secondo Linn, a ridurre il “rumore<br />
di fondo” del giradischi, per una riproduzione più accurata e dettagliata del<br />
messaggio sonoro.<br />
Distributore: Linn Products Limited - www.linn.co.uk<br />
14 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
ANTENNA<br />
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L’entry level<br />
per Magico<br />
Magico Audio amplia, passo dopo passo, la sua gamma entry level (perlomeno in relazione<br />
agli altri modelli di diffusori), aggiungendo all’A3 il fratello maggiore A5. Pur impiegando le<br />
medesime tecnologie per la realizzazione delle membrane degli altoparlanti (si tratta di un<br />
composto in Nano Tec e grafene per woofer e midrange, berillio per il tweeter a cupola) il<br />
resto cambia. La sezione bassi è costituita da tre woofer da 23 cm, il medio è un componente<br />
inedito da 17,7 cm. Il circuito crossover adopera un disegno proprietario con componenti di<br />
massimo pregio della Mundorf. Lo chassis si avvale della tecnologia aeronautica in alluminio<br />
lavorato MCD con centine interne che separano le varie camere oltre che a irrobustire<br />
ulteriormente la struttura del cabinet per un peso complessivo non indifferente: oltre 80<br />
chili per diffusore! La distribuzione è prevista nella prima metà di quest’anno.<br />
Carlo D’Ottavi<br />
Per info: www.audionatali.com<br />
Diffusori Magico A5<br />
Prezzo: € 24.998,00<br />
Dimensioni: 26,7 x 113,7 x 37,8 cm<br />
(lxaxp)<br />
Peso: 81 Kg<br />
Distributore: Audio Natali<br />
www.audionatali.com<br />
Tipo: da pavimento Caricamento: sospensione<br />
pneumatica N. vie: 3 Potenza (W):<br />
50-1000 Impedenza (Ohm): 4 Risp. in<br />
freq (Hz): 22-50.000 Sensibilità (dB): 88<br />
Altoparlanti: 3 Wf 23cm in grafene Nano-Tec, 1 Md 12,7 cm in grafene Nanon-Tec e 1 Tw 25<br />
mm cupola in berillio Note: crossover proprietario Ellyptical Symmetry con componenti Mundorf<br />
M-Resist Ultra foil resistors, pendenze 24 dB/ottava Linkwitz-Riley. Chassis in alluminio<br />
Aircraft grade lavorato e rinforzato con centine interne dello stesso materiale.<br />
(RE)ENTER THE MATRIX<br />
Mentre a San Francisco proseguono le riprese del quarto episodio della<br />
saga di Matrix, il cui arrivo nelle sale il 21 maggio 2021 darà seguito alla<br />
trilogia apparentemente conclusasi nel 2003 con Matrix Revolutions e<br />
recentemente riesumata dalla Warner Bros. con la complicità della<br />
regista Lana Wachowski e di parte del cast originale (Keanu Reeves e<br />
Carrie Anne Moss), il mondo (del marketing) si prepara a celebrare il<br />
film cult del 1999. Come? Con un vinile, ovviamente! È infatti disponibile<br />
dal 13 marzo, distribuita da Varèse Sarabande Records, la colonna<br />
sonora realizzata dal compositore vincitore di quattro BMI Film Music<br />
Awards Don Davis, per l’occasione pubblicata su un LP Picture Disc.<br />
Da un lato l’iconico e intramontabile codice verde (che il designer del<br />
film, Simon Whiteley, ha rivelato essere stato ispirato da un libro di<br />
ricette giapponese della moglie), dall’altro Keanu Reeves in azione.<br />
Non è la prima volta che Matrix flirta con il disco nero. Era già capitato<br />
in passato con varie edizioni della colonna sonora dei tre film, tra cui<br />
un’edizione “pillola rossa, pillola blu” del 2016 sempre edita da Varèse<br />
Sarabande, una limitata a 420 copie realizzata dalla Real Gone Music<br />
nel 2017 e un “finito vinile”, pubblicato sempre lo stesso anno, che<br />
dietro il packaging di un LP racchiudeva i tre film in DVD o Blu-Ray (il<br />
disco faceva parte della “Vinyl Edition”, riedizione in cofanetto di alcune<br />
delle serie più iconiche Fox e Warner). D’altra parte, quale supporto<br />
migliore del vinile per riassaporare le atmosfere rétro del film originale<br />
aspettando il nuovo capitolo dell saga? Pronti a rientrare in Matrix?<br />
Francesco Bonerba<br />
16 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
ANTENNA<br />
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Record Store Days<br />
Saranno anche sempre di meno ma, per fortuna, restano agguerriti:<br />
i negozi di dischi si festeggiano come d’abitudine il 18 aprile nell’edizione<br />
2020 dell’appuntamento che ormai dal 2008 pone sotto la<br />
luce dei riflettori le rivendite di dischi, l’importante compito di chi<br />
ci lavora e il mondo del disco tutto. L’ambasciatrice di quest’anno<br />
sarà la cantautrice e produttrice Brandi Carlile, vincitrice di ben<br />
cinque Grammy e il suo gruppo, i Twins (Tim e Phil Hanseroth).<br />
Queste le sue parole: “Una delle cose più importanti che fanno i<br />
negozi di dischi è estrarre, archiviare, occuparsi meticolosamente<br />
e mettersi a disposizione dei sogni delle altre persone. I Twins e io<br />
non abbiamo mai realizzato un album che non fosse pensato per<br />
andare a finire in un negozio di dischi indipendente...”.<br />
Anche Audio-Technica è partner dell’evento: “Crediamo che la musica<br />
meriti di essere sempre più valorizzata ed è bello condividere<br />
questi valori insieme allo staff italiano del Record Store Day”. Così<br />
Antonio Sciarrillo, responsabile commerciale Audio-Technica per<br />
l’Italia per SISME spa.<br />
W I NEGOZI DI DISCHI, W NOI<br />
In un articolo apparso su “La Repubblica” il 28 febbraio 2020 e ripreso in copertina, il giornalista di inchiesta Sergio Rizzo dedica al mercato del<br />
vinile una attenta disamina che prende in considerazione le incongruenze riservate e reiterate alla musica (dal 1997 l’IVA sui dischi - 20% - non<br />
è assimilabile a quella per i prodotti culturali per cui “ad un libro che racconta la vita di Giuseppe Verdi si applica il 4% di IVA ma se volessimo<br />
acquistarne un disco dovremmo pagare un’IVA al 20%”). Rizzo ci segnala anche un dato allarmante: dei 1.600 negozi di dischi presenti nel 2006<br />
ne sono rimasti attivi meno di 300! Nell’articolo scopriamo anche che Rizzo è stato uno di noi: trascorreva i pomeriggi nelle “capsule” allestite da<br />
Consorti (noto negozio romano di dischi dell’epoca) per ascoltare i vinili (che venivano fatti girare su giradischi e testine di dubbia qualità e stato,<br />
poi rimessi nella loro custodia e venduti come nuovi!). Rizzo è uno di noi e con magnifica dote di sintesi racconta come “…quei pomeriggi erano<br />
qualcosa di più, la scoperta miracolosa di un mondo magico destinato però a scomparire. Finiva la scuola e si diventava grandi...”. Ma è davvero<br />
impossibile, partendo da emozioni che sono dentro di noi, riproporre, senza apparire nostalgici, esperienze belle e formative?<br />
CONTROCORRENTE<br />
Welcome to the Jungle – Record Store (nome ispirato dal titolo del brano dei Guns & Roses) è l’iniziativa dedicata principalmente ai dischi<br />
in vinile usati (ne sono stati selezionati circa 20.000, poi testati, puliti, e archiviati in un database che ha dato vita al sito omonimo) che dal<br />
2018 è anche un negozio di ampie dimensioni situato nel cuore di Roma (quartiere Prati - nella foto) che vuole essere “un luogo di incontro e<br />
condivisione, di ricerca e discussione su tutto quello che la Storia della Musica ha tradotto nell’elemento tangibile del disco, dalla copertina<br />
al microsolco e su supporto fonografico digitale”. Dalla compravendita dei dischi usati e nuovi, al servizio di lavaggio e valutazione dei propri<br />
LP, passando per conferenze e showcase, senza trascurare l’hardware Hi-Fi vintage e nuovo.<br />
Per info: Welcome to the Jungle Record Store - via Monte Zebio 44a Roma – tel 0687602123 - www.welcometothejunglerecordstore.com<br />
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usato per trattare al meglio la Vostra Musica.<br />
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18 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
ANTENNA<br />
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LA PRECISONE È TUTTO!<br />
Posizionata nella fascia di prezzo a cavallo tra Ania e Alpheta 3<br />
(quindi tra 790 e 1.800 euro), la nuova testina Ania Pro è una MC a<br />
bassa massa che adotta un body lavorato di precisione, una sorta<br />
di marchio di fabbrica di Rega che già con Apheta 3 e Aphelion<br />
aveva sviluppato un know how in merito alle lavorazioni con<br />
ridotte tolleranze: i corpi di questi due fonorivelatori sono realizzati<br />
partendo da un unico pezzo di alluminio di altissima qualità.<br />
La lavorazione è avvenuta per elettroerosione in Svizzera presso un<br />
fornitore abituale dell’industria militare e medica, che garantisce<br />
una precisione al micron (un millesimo di millimetro). Data la complessa<br />
forma del corpo della Ania Pro è stato necessario utilizzare<br />
uno stampo in otto parti principali, quattro delle quali devono<br />
muoversi in perfetta sincronia tra loro per ottenere ogni corpo<br />
della cartuccia, ottenuto a iniezione ad alta pressione. Si tratta<br />
della soluzione più complessa che la Rega abbia mai progettato!<br />
Nella Ania Pro si è scelto di utilizzare anche un altro materiale di<br />
difficile lavorazione, il Polyphenylene Sulphide (PSS), per realizzare<br />
lo shell di protezione. L’equipaggio del sistema è basato su<br />
un cantilever a perno romboidale e stilo in diamante con taglio<br />
ellittico nella originale soluzione scelta da Rega e definita Vital, su<br />
una micro bobina avvolta a mano su una struttura a croce (come<br />
nel resto della gamma MC della casa) e un magnete al neodimio.<br />
Agostino Bistarelli<br />
Fonorivelatore Rega Ania Pro<br />
Prezzo: n.c.<br />
Distributore: Green Sounds - www.greensounds.it<br />
Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,35 Forza di appoggio (g): 1.75 -<br />
2 Separazione canali (dB): 29 Stilo: ellittico in diamante Impedenza<br />
di carico (Ohm): 100 Note: corpo in Polyphenylene Sulphide.<br />
20 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />
di Roberto Salafi<br />
Il suono Stax<br />
non si dimentica mai<br />
Come ogni storia che si rispetti la creazione e lo sviluppo di un prodotto deve essere visto in un contesto<br />
storico specifico. Per questa ragione, prima di parlare dei diversi progetti realizzati da Stax, vedremo<br />
brevemente le origini e lo sviluppo della casa e i suoi diversi prodotti. Affronteremo qui anche l’analisi<br />
della produzione di preamplificatori, apparecchi che, come vedrete, possono essere considerati degli<br />
evergreen con qualche semplice accortezza… (Prima parte)<br />
La rinomata casa giapponese Stax, nata Showa Ko-On, vede i<br />
suoi natali nel 1938 ad opera di Naotake Hayashi, un ingegnere<br />
di registrazione che nell’immediato dopoguerra lavora per una<br />
compagnia cinese di dischi. Essendo un vero amatore del suono perfetto,<br />
inizia a studiare la teoria elettrostatica e da questo termine prende vita<br />
il nome, abbreviato, della società a cui dà vita: Stax. All’inizio la compagnia<br />
produce microfoni e testine per bracci di giradischi, sempre però<br />
a condensatore. Nel 1952 Stax partecipa alla prima esposizione audio<br />
giapponese; nel 1960 iniziano le vendite della prima cuffia elettrostatica,<br />
la SR.1, che conferirà al marchio riconoscenze internazionali. La SR.1 non<br />
era infatti soltanto la prima cuffia prodotta da Stax ma anche la prima<br />
cuffia al mondo di tipo elettrostatico...<br />
Nel 1963 esce il primo braccio ad uso esclusivo, SA-228, e nel 1965 il<br />
primo braccio ad uso multiplo, UA-03. Questo spiega in parte la ragione<br />
per la quale Stax si cimenta in così tanti prodotti differenti: i suoi progetti<br />
erano così esclusivi e sofisticati da richiedere ulteriori prodotti specifici<br />
per poter funzionare al meglio: se dalle testine si è passati ai bracci, da<br />
questi prendono vita i pre, poi gli amplificatori, i CD player e DAC, perfino<br />
i diffusori. La quantità e qualità di progetti dovrebbe riferirsi a una<br />
grossa industria ma non è così: nei momenti di massimo splendore la<br />
Stax comprendeva 35 persone in massima parte dedicate al montaggio<br />
dei pezzi (forniti da piccole ditte nel territorio, su disegno Stax), mentre<br />
la progettazione era esclusivamente nelle mani del capostipite Naotake<br />
Hayashi e del figlio Takeshi Hayashi. Questa disparità di numero di<br />
progetti-forza lavoro/progettisti e l’alto costo di produzione giocherà<br />
purtroppo un ruolo negativo sull’evoluzione dell’azienda. Una delle poche<br />
branche dell’alta fedeltà non esplorata da Stax sarà quella del giradischi;<br />
la motivazione risiede nel fatto che in Giappone ci fosse già un imbattibile<br />
gigante, Micro Seiki, che oltre a produrre sofisticati giradischi forniva i<br />
suoi servigi e la sua competenza a diversi nomi famosi quali Kenwood/<br />
Trio, Luxman, Pioneer, etc. Le uniche case giapponesi che sviluppavano<br />
da sole progetti in questo campo erano Denon e Technics...<br />
A seguire descriveremo l’intervento e la filosofia della casa in merito ai<br />
preamplificatori mentre in una prossima puntata verranno analizzati<br />
gli altri prodotti Stax a completamento della storia di questo marchio<br />
veramente storico. Per farlo occorre necessariamente dividere questa<br />
Stax SRA-12S: la casa introduce l’alimentazione con voltaggio universalizzato e comincia<br />
a vendere oltre oceano.<br />
22 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
DALL’ELETTROSTATICO ALLA STAX: STORIA DI UNA AZIENDA<br />
tipologia in due categorie specifiche: i pre nati come amplificatori per<br />
cuffie ma con la possibilità di essere usati anche come pre per impianto<br />
completo e quelli nati come pre ma con la possibilità di ascolto in<br />
cuffia. Nella prima sezione si annoverano: SRA-4S (valvole); SRA-6S<br />
(valvole); SRA-7S (valvole); SRA-8S (valvole); SRA-3S (ibrido: valvole<br />
+ transistor); SRA-10S (stato solido); SRA-12S (100/240v.) stato solido,<br />
FET + Transistors, Pura classe A; SRA-14S (100/240v.) Pura classe A.<br />
Nella seconda sezione troviamo: CA-Z; CA-Y (MM); CA-Y (MM e MC);<br />
CA-X; CA-X Pro.<br />
Dalla prima sezione escluderei i primi sei che furono distribuiti solo<br />
in Giappone e forse in USA (avevano infatti il voltaggio solo per questi<br />
Paesi, cosa non rara ai tempi dove molte chicche sono rimaste ad appannaggio<br />
dei mercati interni o d’oltreoceano). Partendo invece dall’SRA-<br />
12S introdotto nel 1977, il voltaggio si universalizza, contribuendo alla<br />
divulgazione dei prodotti; attenzione, però, alle connessioni, in quanto<br />
il voltaggio viene regolato con un selettore presente all’interno dell’apparecchio!<br />
Su internet si trova una completissima review sul SRA-12S<br />
a nome Ken Rockwell che ne decanta le qualità: questo Pre lavora in<br />
pura classe A e scalda moltissimo, per cui è essenziale lasciare i fori di<br />
aerazione superiori e sottostanti liberi e di questo bisogna tener conto<br />
in una possibile collocazione. Per rimanere a casa nostra, sulla rivista<br />
“Stereoplay” (maggio 1978, <strong>n°</strong>55, a pagina 62) il 12S viene impiegato<br />
in una prova quasi tutta Stax, affiancando nientemeno che due mono<br />
amplificatori con risultati eccellenti per merito dei suoi transistor ad<br />
effetto di campo e l’accoppiamento in continua. D’altronde, come sempre<br />
accade negli apparecchi Stax, i componenti usati sono di prima qualità.<br />
I condensatori, ad esempio, in questo pre sono ELNA…<br />
Passando al SRA-14S (nella foto di apertura), introdotto nel 1985, notiamo<br />
un’accelerazione della qualità e del suono notevolissime. Questo pre<br />
per cuffie è anche un pre a tutti gli effetti con la possibilità di diventare un<br />
pre-phono inserendo differenti schede intercambiabili, gli equalizzatori.<br />
Le schede (o moduli) sono le seguenti: EMM-1 per testine MM, EMC-1<br />
per testine MC, ECC-1 per la testina Stax dedicata CPY, JB-1 modulo<br />
ingresso linea. Nel retro dell’SRA-14S ci sono in realtà solo due vani<br />
utilizzabili ma l’inserimento delle schede è facilissimo e quindi sostituire<br />
una all’altra non presenta alcun problema. Lo studio di questo pre ha<br />
origini nobili in quanto venne progettato da STAX in Giappone in collaborazione<br />
con la Germania Federale unendo le esperienze della Stax<br />
con le conoscenze dell’Institute of Broadcasting Technology di Monaco<br />
di Baviera. Ogni misura della distorsione annovera valori sempre con<br />
due zeri dopo la virgola. Oltre al sistema Super-Shunt (vedi box) questo<br />
pre utilizza anche il sistema Ground Reference Amplification che previene<br />
rumori indotti dalla sorgente di alimentazione e riduce al minimo<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
Per chi volesse approfondire l’argomento e avere il parere di altri tecnici<br />
sui prodotti Stax consiglio la lettura dei seguenti vecchi numeri di <strong>SUONO</strong><br />
reperibili e acquistabili dal sito stesso della rivista nella sezione “LA RIVISTA”-<br />
ARCHIVIO:<br />
<strong>n°</strong> 66 12/1977 Amplificatore DA300<br />
<strong>n°</strong> 165 2/1987 Casse ESL.81<br />
<strong>n°</strong> 228 5/1992 Amplificatore DMA-X2<br />
<strong>n°</strong> 214 3/1991 Generale: DAC X1T, Pre SRA-14S, DMA-X2, Casse F81X<br />
<strong>n°</strong> 281 11/1996 Casse ELS-F81 (1)<br />
<strong>n°</strong> 282 12/1996 Casse ELS-F81 (2)<br />
Altri riferimenti: Boston Radio Society, Volume 8, #10, July 1980.<br />
DALL’ALTO:<br />
Stax CA-X (1978), due telai, con alimentazione separata: è il primo prodotto nel<br />
quale viene introdotto per la prima volta il sistema di alimentazione “Super-Shunt”.<br />
Stax CA-Y: simile al CA-x con alimentatore interno e due versioni possibili: una con<br />
e una senza il pre-pre per testine MC.<br />
Stax CA-Z (1981): tutto FET e accoppiato in corrente, piccolo ma geniale!<br />
valore ammissibile il tasso di controreazione. L’alimentatore costruito su<br />
specifiche Daimler Benz ha al suo interno un trasformatore che soltanto<br />
Tamura avrebbe potuto realizzare nello stesso modo! Questo Pre costava<br />
nel 1990, quando venne immesso sul mercato italiano, l’incredibile<br />
cifra di 7.700.000 lire (comprensivo degli equalizzatori per le diverse<br />
testine). Il prezzo includeva anche l’alimentatore separato. A completamento<br />
dell’SRA-14S la Stax aveva anche in catalogo l’equalizzatore<br />
PS-3, che apparve sul mercato l’anno seguente e condivideva con l’SRA<br />
la possibilità di inserire gli stessi moduli, ampliando così la versatilità<br />
dell’SRA (una dettagliata ed elogistica prova di questo prodotto si trova<br />
sul <strong>n°</strong>48/1993 della rivista “Stereo” che ha chiuso le pubblicazioni nel<br />
1998 ma che è ottenibile sporadicamente su ebay.it).<br />
Se l’SRA-14S è il più aggiornato pre per cuffia prodotto dalla Stax, una<br />
serie di altri preamplificatori (nati come pre ma utilizzabili “anche” come<br />
pre cuffia) coprono il periodo 1978/81, anche se le date nel caso dei prodotti<br />
Stax influiscono poco sui progetti se l’arco di tempo considerato è<br />
di pochi anni, perché ogni piano di lavoro veniva studiato al massimo<br />
delle sue potenzialità. Il primo è il “famoso” CA-X (1978), un due telai,<br />
dove in uno dei due cabinet alloggia il preamplificatore stesso mentre<br />
nell’altro trova posto l’alimentazione. Si tratta anche del prodotto nel<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 23
INSIDE<br />
SUPER-SHUNT<br />
In un circuito attivo di un prodotto audio i suoi transistor e circuiti integrati<br />
includono un “carico” che attira variabili quantità di corrente dall’alimentatore<br />
in risposta al segnale audio e per completare il circuito il carico di corrente<br />
scorre indietro attraverso la terra del circuito fino al neutrale dell’alimentatore.<br />
Teoricamente questo sistema funziona se non consideriamo che la terra<br />
porta sempre qualche circoscritta impedenza non-zero. Come risultato le<br />
correnti di terra varianti producono e quindi contengono voltaggi di segnale<br />
varianti. Per evitare che ciò avvenga la Stax aggiunse un regolatore “shunt”<br />
in parallelo al carico all’uscita dell’alimentatore, così da mantenere costante<br />
sia la corrente che il voltaggio. Lo Shunt funziona quindi come bilanciatore<br />
in quanto quando il carico richiede più corrente lo Shunt ne richiede meno<br />
mantenendo il totale costante. Come risultato la corrente passante nel circuito<br />
e nella terra è costante e i percorsi di terra non sono più sotto tensione<br />
con i voltaggi in rapporto al segnale. Grazie al costante drenaggio fornito si<br />
aggiunge un beneficio ulteriore. Il voltaggio dell’alimentatore non abbisogna<br />
di modulazione variando le richieste del segnale e quindi l’alimentazione si<br />
presenta perfettamente stabile e priva di rumori, distorsioni e interferenze che<br />
usualmente vengono create dalla modulazione dell’alimentazione. La Stax<br />
brevettò la sua invenzione e allo scadere del brevetto molti produttori hanno<br />
copiato il sistema; oggi è possibile comprare schede già pronte Super-Shunt<br />
Regulator anche su Amazon da inserire su progetti diversi.<br />
quale viene introdotto per la prima volta il sistema di alimentazione<br />
“Super-Shunt”: la Stax ha poi introdotto questa soluzione anche nel<br />
pre CA-Y, nel già citato SRA-14S e nei finali mono DA-50 e DA-100, poi<br />
seguiti dal DMA-X1 e DMA-X2. Nel 1979 la Stax migliorerà ulteriormente<br />
questo pre con la versione aggiornata CA-X Pro mentre nello stesso anno<br />
viene presentato il preamplificatore CA-Y che assomiglia molto al CA-X<br />
ma per ragioni di mercato e di prezzo ha l’alimentatore incorporato. Ne<br />
esistono due versioni, una con e una senza il pre-pre per testine MC. Una<br />
scelta non tanto dovuta alle intenzioni di produzione quanto ai desideri<br />
del consumatore, che poteva ordinare l’acquisto: ad alcuni clienti non<br />
interessava avere il modulo MC e quindi l’apparecchio veniva ordinato<br />
senza, ottenendo così un prezzo più basso! Esternamente le due versioni<br />
sono identiche e qualora doveste trovarne uno sul mercato, se non volete<br />
step-up esterni, sincerativi che sia con MC se vi serve. Questo per due<br />
buone ragioni: primo, oggi è praticamente impossibile trovare il pre-pre<br />
IHA-Y da inserire nel pre che ne è sprovvisto, secondo la sezione MC è<br />
stata studiata da Stax talmente bene da non far rimpiangere qualsivoglia<br />
trasformatore di step-up.<br />
Attualmente sul mercato dell’usato le differenze di prezzo tra il CA-X<br />
e il CA-Y, ammesso di riuscire a trovarli, sono enormi: per il primo si<br />
può arrivare addirittura a 4.000 $ (che è il prezzo vicino all’originale<br />
di quando venne introdotto) mentre il secondo si può trovare a 1.200<br />
/ 1.300 $. Quando vennero introdotti sia il CA-Y che il CA-X apparvero<br />
molto più avanti del loro tempo grazie a diversi fattori: il modulo MC<br />
può adattarsi anche a testine con impedenza bassissima (0,2 mV), la<br />
larghezza di banda è notevole (da 0,33Hz a 1,5Mhz), l’accoppiamento<br />
in corrente, la presenza del Super-Shunt. Lo studio di questi due preamplificatori<br />
era improntato a produrre un prodotto superiore a quelli<br />
a batteria, solitamente più silenziosi. La comparazione tra il CA-X e il<br />
CA-Y lascia perplessi in quanto quasi tutti i valori riferiti alla distorsione,<br />
Cross-talk, rapporto di reiezione del rumore in ingresso, rapporto SN<br />
(segnale/rumore), sono praticamente sovrapponibili. Eppure il CA-X è<br />
più ambito, anche perché esteticamente più bello, più completo e più<br />
grosso (il CA-X misura 436 x 179 x 347 mm e pesa 5,5 Kg mentre il CA-Y<br />
435 x 100 x 381 mm distribuiti in 7,7 Kg). Si può trovare un’ottima prova<br />
del CA-Y abbinato agli Stax DA-50 M e comparato a Krell, McIntosh,<br />
Mark Levinson, Marantz, Threshold, sulla rivista tedesca “Stereoplay”<br />
(<strong>n°</strong>5 maggio 1982, ovviamente in tedesco: Absolute Spitzenklasse).<br />
Ultimo apparecchio di questa disamina dei pre Stax è il piccolo CA-Z<br />
(1981) che non dispone di caratteristiche speciali tranne per il fatto di<br />
essere anche lui tutto FET e accoppiato in corrente; malgrado ciò, a causa<br />
della semplicità di costruzione e dei componenti usati, è preferibile per<br />
suono e dettaglio niente meno che al Krell KS1! O, perlomeno, questo è<br />
il risultato della comparazione descritta su internet in francese sul sito<br />
“LeForum Audio Vintage”. Il CA-Z aveva anch’esso la sezione phono per<br />
testine MM e per testine ad electret con entrata separata marcata COND<br />
PU, riferita ovviamente alla loro testina CPY con un suono, quando<br />
esattamente regolata, veramente imbattibile.<br />
In tutti questi preamplificatori che ormai superano i 40 anni di età,<br />
consiglierei di rimpiazzare i grossi condensatori elettrolitici che credo<br />
abbiano perso la maggior parte della loro capacità con aggiunta di una<br />
molto alta impedenza di HF (alta frequenza); i sostituti, naturalmente,<br />
devono avere le stesse caratteristiche. Per migliorare invece i contatti dei<br />
connettori RCA (non ci sono Canon) che in qualche caso si sono rivelati<br />
un po’ fragili, consiglierei di sostituirli, direttamente se si ha dimestichezza<br />
con il saldatore o da un tecnico specializzato, con Neutrik che si<br />
adattano perfettamente alle posizioni esistenti (se volete risparmiare sui<br />
pezzi e sulla mano d’opera potete sostituire solo quelli che usate). Null’altro<br />
va cambiato, pena la perdita del suono “Stax” così minuziosamente<br />
raggiunto in sede di progetto…<br />
24 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
SELECTOR<br />
di Nicola Candelli<br />
La redazione conosce bene il mio interesse verso i cavi e ogni qualvolta c’è da provarne qualcuno mi<br />
interpella e io con piacere colgo l’invito per effettuare prove di ascolto…<br />
Sono uno di quelli che credono<br />
nelle differenze e nei<br />
miglioramenti che i cavi<br />
sono capaci di apportare al nostro<br />
sistema e, sin dalla loro apparizione,<br />
intorno agli anni ’80, ho<br />
iniziato ad acquistarne e ad accumularne<br />
molti e di molte marche,<br />
che conservo tutt’oggi nonostante<br />
vendite e scambi. Cosa faccio<br />
di questa roba? Semplice, ogni<br />
qualvolta modifico l’assetto del<br />
CAVI<br />
Ricable Invictus e Dedalus<br />
SUL CAMPO<br />
La serie Dedalus<br />
CAVO<br />
RICABLE DEDALUS COAXIAL<br />
Prezzo: € 192,00<br />
Tipo: segnale digitale Conduttore:<br />
1,2 mm2 in Rame<br />
7N MARC con trefoli da 0,08<br />
mm Schermatura: Doppia-<br />
Schermatura: Rame OFC +<br />
Foglio in Alluminio/Magnesio<br />
Isolante: Tecno Polimero<br />
R-TEC Resistenza (mOhm): 75<br />
ohm Capacità (pF): 55 pF/<br />
mt. Note: Disponibile da 0,5, 1,<br />
2, 3, 5 metri. Possibilità di Lunghezza<br />
personalizzata.<br />
CAVO<br />
RICABLE DEDALUS POWER<br />
Prezzo: € 441,00<br />
Tipo: alimentazione Conduttore:<br />
6,40 mm2 in Rame 7N MARC<br />
con trefoli da 0,1 mm Schermatura:<br />
Doppia schermatura totale<br />
con sistema misto Rame/Alluminio/Mylar<br />
Isolante: Tecno Polimero<br />
R-TEC Capacità (pF): 120<br />
pF/mt. Caratteristiche: Connettori<br />
in puro Rame OFC con<br />
scocca Schermata Note: Doppia<br />
Schermatura 3 x 6,4 mm con<br />
connettore Schuko e IEC (VDE).<br />
Disponibile da 1,5, 2,5, 3,5<br />
metri. Possibilità di Lunghezza<br />
personalizzata.<br />
CAVO<br />
RICABLE DEDALUS SIGNAL<br />
Prezzo: € 303,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore:<br />
0,55 mm2 in Rame<br />
7N MARC con trefoli da 0,08<br />
mm Schermatura: Doppia<br />
schermatura: Treccia Rame OFC<br />
+ Mylar e Alluminio Isolante:<br />
Polimero a bassa costante<br />
dielettrica Capacità (pF): 27 pF/<br />
mt. Caratteristiche: Connettori<br />
RCA in puro Rame Note: Disponibile<br />
da 0,5, 1, 2, 3 metri. Possibilità<br />
di lunghezza personalizzata.<br />
Disponibile da 1,5, 2,5, 3,5<br />
metri. Possibilità di Lunghezza<br />
personalizzata.<br />
CAVO<br />
RICABLE DEDALUS SPEAKER<br />
Prezzo: € 483,00<br />
Tipo: potenza Conduttore: 6,4<br />
mm2 in Rame 7N MARC con<br />
trefoli da 0,1 mm Schermatura:<br />
Treccia in Rame OFC<br />
stagnato Isolante: Tecno Polimero<br />
R-TEC Capacità (pF): 50<br />
pF/mt. Caratteristiche: Noise<br />
Reduction Note: Disponibile<br />
da 2, 3, 4, 5 metri. Possibilità di<br />
lunghezza personalizzata.<br />
26 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST<br />
La serie Invictus<br />
CAVO<br />
RICABLE INVICTUS COAXIAL<br />
Prezzo: € 312,00<br />
Tipo: segnale digitale Conduttore:<br />
1,2 mm2 in Rame<br />
7N MARC con trefoli da 0,08<br />
mm Schermatura: Doppia<br />
Schermatura: Rame OFC + Polimero<br />
Termoplastico R-TEC Isolante:<br />
Tecno Polimero R-TEC Resistenza<br />
(mOhm): 75 Capacità<br />
(pF): 45 Caratteristiche: Noise<br />
Reduction Note: Disponibile da<br />
0,5, 1, 2, 3, 5 metri. Possibilità di<br />
lunghezza personalizzata.<br />
CAVO<br />
RICABLE INVICTUS POWER<br />
Prezzo: € 751,00<br />
Tipo: alimentazione Conduttore:<br />
8,40 mm2 in Rame 7N MARC<br />
con trefoli da 0,1 mm Schermatura:<br />
Tripla schermatura totale<br />
con sistema misto Rame/Alluminio/Mylar<br />
Isolante: Tecno Polimero<br />
R-TEC Capacità (pF): 90<br />
pF/mt. Caratteristiche: Connettori<br />
in puro Rame OFC con<br />
scocca Schermata Note: con<br />
connettore Schuko e IEC (VDE).<br />
Disponibile da 1,5, 2,5, 3,5<br />
metri. Possibilità di lunghezza<br />
personalizzata.<br />
CAVO<br />
RICABLE INVICTUS SIGNAL<br />
Prezzo: € 451,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore:<br />
0,57 mm2 in Rame<br />
7N MARC con trefoli da 0,08<br />
mm Schermatura: Doppia<br />
schermatura: Treccia Rame<br />
OFC + Alluminio/Mylar/Magnesio<br />
Isolante: Tecno Polimero<br />
R-TEC Capacità (pF): 23 pF/<br />
mt. Caratteristiche: Noise<br />
Reduction e connettori RCA in<br />
Rame OFC Note: Disponibile da<br />
0,5, 1, 2, 3 metri. Possibilità di<br />
lunghezza personalizzata.<br />
CAVO<br />
RICABLE INVICTUS SPEAKER<br />
Prezzo: € 973,00<br />
Tipo: potenza Conduttore: 7,10<br />
mm2 in Rame 7N MARC con<br />
trefoli da 0,08 mm Schermatura:<br />
Doppia Schermatura<br />
Rame/Alluminio/Magnesio<br />
Isolante: Tecno Polimero<br />
R-TEC Capacità (pF): 40 pF/<br />
mt. Caratteristiche: Noise Reduction<br />
Note: Disponibile da 2,<br />
3, 4, 5 metri. Possibilità di lunghezza<br />
personalizzata.<br />
mio impianto (avviene spesso),<br />
come si fa per gli abiti, vado alla<br />
ricerca tra il materiale disponibile<br />
del cavo più calzante al sistema.<br />
Sarà, ma io le differenze le noto, i<br />
cavi aiutano a modellare il suono<br />
in modo più o meno apprezzabile.<br />
Quelli che ho tra le mani adesso<br />
sono della Ricable, un’azienda<br />
italiana con sede a Novara<br />
che progetta e assembla tutta la<br />
produzione nel proprio stabilimento.<br />
Conoscevo questa azienda<br />
solo attraverso alcuni banner<br />
visti di sfuggita sul web in rete ma<br />
non mi ero mai avvicinato ai suoi<br />
prodotti, forse per via dei prezzi,<br />
molto più bassi di quelli proposti<br />
da altri famosi marchi o da qualche<br />
guru giapponese. Adesso mi<br />
ritrovo sulla scrivania tutta la<br />
serie Ricable denominata Dedalus,<br />
la via di mezzo tra la più<br />
economica Magnum e quella<br />
superiore Invictus composta da<br />
cavi di segnale, potenza, digitale<br />
e alimentazione. Si presentano<br />
ognuno in una confezione rigida<br />
di cartone con impresso il logo e il<br />
nome del prodotto, lontano dalle<br />
confezioni di alcuni cavi in mio<br />
possesso presentate in custodie di<br />
legno foderato di velluto o valigette<br />
in alluminio che sicuramente<br />
hanno contribuito a far lievitare<br />
il prezzo e non il suono. Quindi<br />
molto bene così. Ma è dopo aver<br />
toccato con mano questi cavi che<br />
mi sono trovato di fronte a un<br />
prodotto molto ben realizzato:<br />
una notevole flessibilità nonostante<br />
le dimensioni, una costruzione<br />
dei connettori ben al di sopra<br />
del prezzo richiesto, banane<br />
dei cavi di potenza dotate di un<br />
rinforzo centrale (vedi foto) che<br />
migliorano le capacità meccaniche<br />
e soprattutto impressionanti<br />
connettori IEC e Schuko del cavo<br />
di alimentazione con una scocca<br />
ricavata dal pieno, che mi hanno<br />
davvero colpito sia per il peso<br />
non indifferente che per la tenace<br />
presa. Non da meno le prese RCA<br />
la cui costruzione garantisce un<br />
ottimo contatto. Cavi dello stesso<br />
costo e anche superiore montano<br />
spesso connettori economici<br />
esteticamente appariscenti ma<br />
modesti nei risultati. Inseriti su<br />
di un ampli con i classici spinotti<br />
stampati, risultano poco efficaci<br />
nella presa; inseriti in apparecchi<br />
di classe che hanno connettori<br />
imbullonati e torniti con precisione,<br />
risultano al contrario forzati.<br />
Dopo tre o quattro scambi tra<br />
l’una e l’altra parte, l’adesione risulta<br />
quindi debole su entrambe<br />
le strutture. I Ricable, invece, si<br />
adeguano perfettamente assicurando<br />
sempre una presa efficace<br />
e, nonostante i ripetuti collegamenti,<br />
non ho notato alcun segno<br />
di cedimento. Interessante<br />
ancora la cura riposta nei punti<br />
di saldatura, dove il prodotto viene<br />
sigillato per evitare ossidazioni<br />
nel tempo.<br />
Inseriti in sequenza in sostituzione<br />
dei miei riferimenti, hanno subito<br />
dimostrato senza se e senza<br />
ma qualità musicali al di sopra<br />
delle mie aspettative, richiamando<br />
alla mente una vecchissima<br />
pubblicità che recitava “provare<br />
per credere”. Dopo averli ascol-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 27
SELECTOR<br />
tati, le loro prestazioni sono state<br />
così elevate che convengo con<br />
quanto pubblicizzato della casa<br />
costruttrice: un suono neutro e<br />
dettagliato molto equilibrato di<br />
grande piacevolezza, un palcoscenico<br />
credibile e soprattutto,<br />
aggiungo, fluidità ed assenza<br />
di fatica di ascolto. Dirò di più:<br />
dopo aver collegato il cavo di alimentazione<br />
tra presa al muro e il<br />
mio rigeneratore di corrente PS-<br />
Audio P15, ho avuto la sensazione<br />
che il cavo erogasse più corrente,<br />
come se il volume fosse aumentato,<br />
proponendo una struttura armonica<br />
più solida e convincente.<br />
A questo punto mi sono chiesto<br />
quali prestazioni riservano i cavi<br />
top di questa azienda che, nonostante<br />
l’incremento di prezzo,<br />
restano comunque al di sotto di<br />
diversi cavi in mio possesso: grazie<br />
alla cortesia del sig. Modenesi<br />
della Ricable mi sono ritrovato il<br />
set completo in men che non si<br />
dica! La serie al top della casa offre<br />
il massimo della costruzione<br />
sia per i connettori RCA che per<br />
quelli di potenza, che in questo<br />
caso sono a serrare. Ancora meglio<br />
le spine Schuko e IEC che,<br />
nonostante la maggiore dimensione<br />
dei cavi, conservano ancora<br />
una buona flessibilità. Per l’ascolto<br />
ho utilizzato la stessa procedura<br />
e i risultati confermano senza<br />
dubbio che ci troviamo di fronte<br />
a prodotti che competono con le<br />
migliori realizzazioni presenti sul<br />
mercato. La scelta è dettata solo<br />
dal gusto personale ma queste<br />
due proposte possono senza ombra<br />
di dubbio far parte di impianti<br />
top. Come mio costume, approfittando<br />
della disponibilità dei<br />
miei amici audiofili (loro fingono<br />
ma si prestano ben volentieri<br />
a queste prove di comparazione)<br />
possessori di impianti di classe<br />
ma diversi nelle configurazioni,<br />
effettuo le prove nei loro ambienti<br />
e quando il responso è unanime si<br />
è certi di trovarsi di fronte a prodotti<br />
sicuramente validi. E questi<br />
lo sono eccome, da inserire in<br />
qualsiasi impianto, ancor meglio<br />
su quelli di livello che, capaci di<br />
una migliore risoluzione, sono in<br />
grado di evidenziare al meglio le<br />
differenze tra le varie versioni. La<br />
serie Invictus ha una struttura più<br />
solida con una ricostruzione di un<br />
palcoscenico leggermente arretrato<br />
ma più ampio. La Dedalus,<br />
invece, si presenta con un suono<br />
leggermente più live e proiettato<br />
in avanti. E qui, davvero, entra<br />
in funzione il gusto soggettivo e<br />
tra i vari appassionati si è intavolata<br />
una discussione che non<br />
ha portato né vincitori né vinti. Di<br />
certo sono prodotti molto validi,<br />
degni di essere inseriti in impianti<br />
di alto livello; pur non avendo<br />
avuto la possibilità di provare<br />
la serie più economica, la “Magnum”,<br />
credo che anche questa<br />
possa dare risultati interessanti,<br />
lasciando all’acquirente la scelta<br />
in funzione di gusti, esigenze e<br />
soprattutto denaro da investire.<br />
Un plauso al cavo di alimentazione<br />
Invictus che ancor più del cavo<br />
Dedalus ha apportato miglioramenti<br />
significativi, a riprova che<br />
un’alimentazione accurata apporta<br />
benefici che non ti aspetti;<br />
come sempre affermo, la corrente<br />
è il carburante dei nostri impianti,<br />
più pulita è, migliore sarà il suo<br />
trasferimento e la resa finale. Brava<br />
Ricable, ha fatto centro e credo<br />
proprio che nel mio impianto<br />
qualche blasonato cavo d’oltreoceano<br />
dovrà cedere il posto ad<br />
alcuni prodotti offerti da questa<br />
bella azienda italiana.<br />
Distributore:<br />
Ricable - www.ricable.com<br />
28 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
PREAMPLIFICATORE<br />
Pass Laboratories XP-32<br />
Si scrive Olimpo, si definisce<br />
grazie a uno sparuto<br />
numero di attori (almeno<br />
quelli che meritano) e in<br />
prezzi da capogiro. Ma se<br />
il preamplificatore è il cuore<br />
della catena Hi-Fi, non è<br />
in fondo giusto dedicargli<br />
particolari attenzioni?<br />
Con l’XP-32 si conclude<br />
il terzo rinnovamento<br />
della gamma di preamplificatori<br />
della casa americana<br />
(l’XS fa storia a sé e torneremo<br />
sull’argomento), che prevede tre<br />
step per questo importante componente<br />
del sistema Hi-Fi e a cui<br />
Pass in particolare ha dedicato<br />
molta attenzione nell’ultimo<br />
decennio, anche per la ragione<br />
che mentre nell’amplificazione<br />
di potenza il ruolo preminente<br />
del marchio è acclarato da tempo<br />
immemore, nel segmento dei<br />
pre è mancato per lungo<br />
tempo un “kraken”.<br />
Problema<br />
spazzato<br />
via<br />
nel corso<br />
del nuovo<br />
millennio<br />
che ha visto la task<br />
force condotta da Nelson Pass e<br />
il suo fido Wayne Colburn sviluppare<br />
“il” riferimento XS nel<br />
2013 e declinare le conoscenze<br />
acquisite in una linea a 1, 2 e 3<br />
telai<br />
giunta<br />
alla sua<br />
quarta release<br />
per affinamenti progressivi.<br />
Per questa ragione<br />
non aspettatevi rivoluzioni<br />
copernicane rispetto al precedente<br />
XP-30, o all’antesignano<br />
X-0: sempre di un tre telai si<br />
parla, sebbene realizzato con la<br />
soluzione completamente dual<br />
mono (ingressi, volume e secondo<br />
stadio di alimentazione<br />
di ogni canale contenuti in un<br />
box a parte e una terza unità per<br />
il controllo e il primo stadio di<br />
alimentazione), per un totale di<br />
ben tre box distinti e separati!<br />
Soluzione per certi versi paradossale,<br />
perlomeno se ci si fa<br />
guidare nell’analisi da certi canoni<br />
acquisiti, visto che la soluzione<br />
a tre telai (e tre alimentazioni)<br />
nella scala gerarchica è<br />
comunque “minore” rispetto a<br />
quella a due (elettronica e alimentazioni<br />
separate) utilizzata<br />
nel top assoluto XS - il riscontro<br />
reale non manca però di ricordarci<br />
continuamente come tali<br />
canoni siano ormai antichi e<br />
usurati...<br />
In modo più prosaico ci viene<br />
da pensare che il problema di<br />
quanti telai utilizzare, almeno<br />
nel Pass-pensiero, sia ragione<br />
secondaria rispetto al fare bene<br />
Prezzo: € 23.640,00<br />
Dimensioni: 43,5 x 10,2 x 31,7 cm (lxaxp)<br />
Peso: 28,35 Kg<br />
Distributore: Audio Reference S.r.l.<br />
Via Giuseppe Abamonti, 4 - 20129 Milano (MI)<br />
Tel. 02 29404989 - Fax 02 29404311<br />
www.audioreference.it<br />
PREAMPLIFICATORE PASS LABORATORIES XP-32<br />
Ingressi: 6 ingressi RCA e XLR + 1 pass through Uscite: 2 RCA e<br />
XLR Risp. in freq. (Hz): 20 - 20.000 +/- 0.05 dB THD (%): < 0.001<br />
Guadagno (dB): 9,6 Impedenza uscita (Ohm): Output Impedance<br />
25 RCA, 50 XLR Note: In triplo telaio.<br />
30 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST<br />
I comandi relativi alla selezione degli ingressi, alla<br />
regolazione del volume e altre funzioni accessorie<br />
sono gestiti da un microcontrollore e inviati alle unità<br />
di amplificazione tramite un bus di comunicazione<br />
digitale che sfrutta il cordone ombelicale. La manopola<br />
del volume, quindi, agisce su un encoder che trasforma<br />
la rotazione in una serie di impulsi. L’eccellente<br />
realizzazione meccanica e la massa della manopola,<br />
tuttavia, restituiscono una sensazione molto<br />
“analogica” con un gusto di “altri” tempi, raramente<br />
percepibile in apparecchi con volume tradizionale.<br />
em veribus sit hicimus,<br />
sus, offictu rest<br />
reperferum saperum<br />
iur ress um eicita volor<br />
reium sitatem que<br />
con elland unt.Ferro<br />
magn ihilis a conectur,<br />
officient entis reperib<br />
usciatet eat.<br />
L’alimentazione è realizzata con tre stadi distinti, due ad alta corrente destinati alle due unità esterne<br />
e uno, invece, specifico per la sezione di controllo e gestione. I tre trasformatori toroidali sono realizzati<br />
dal marchio statunitense Avel e sostituiscono quelli utilizzati in precedenza della canadese Plitron.<br />
La tensione viene rettificata, livellata e filtrata con una batteria di condensatori da 10.000 uF ciascuno.<br />
Tensione che, una volta giunta nelle unità esterne, è ulteriormente filtrata e livellata, per annullare ogni<br />
disturbo e interferenza dovuta alla rete di distribuzione e al primo stadio di alimentazione.<br />
quel che si decide di fare: al tempo<br />
la spiegazione che venne data<br />
è che l’XS è pensato solo per utilizzi<br />
a due canali mentre la scelta<br />
di separare i canali mantenendo<br />
una terza unità di controllo<br />
avrebbe dovuto consentire di<br />
utilizzarne quanti se ne vuole!<br />
Elucubrazioni di lana caprina<br />
a parte, la terza versione del<br />
sistema di preamplificazione a<br />
tre telai, l’apparecchio in prova,<br />
presenta minimali cambiamenti<br />
rispetto al predecessore: i trasformatori<br />
toroidali sono differenti<br />
da quelli dell’XP-30,<br />
fattore del tutto marginale<br />
nell’ambito di una alimentazione<br />
comunque curata in modo<br />
maniacale prima e tutt’ora; il<br />
cavo di connessione tra i contenitori<br />
per i due canali e l’unità di<br />
controllo, invece, è stato decisamente<br />
migliorato esteticamente<br />
e funzionalmente sostituendo il<br />
connettore flat con uno della<br />
JAE adatto per impieghi più<br />
onerosi, ed è comunque più<br />
“guardabile” rispetto alla porta<br />
da stampante da computer utilizzata<br />
precedentemente, decisamente<br />
fuori target se pur funzionale!<br />
Confermata la scelta dei<br />
transistor NOS, inseriti in una<br />
circuitazione che di base rimane<br />
la stessa, magari con stadi e più<br />
cose al contorno. Dato che anche<br />
l’XS utilizza transistor NOS, verrebbe<br />
da chiedersi: ma quanti ne<br />
deve avere? Nella risposta, per<br />
cortesia, esprimere il quantitativo<br />
in una unità di misura... a<br />
container!<br />
Anche qui la riflessione e il<br />
conseguente dibattito potrebbe<br />
fare invidia alla diatriba sul<br />
sesso degli angeli mentre è più<br />
interessante sottolineare come<br />
concordemente con il predecessore<br />
sia presente la funzionalità<br />
dedicata al bi-amping<br />
con doppia uscita pre (due) con<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 31
SELECTOR<br />
Gli ingressi sono disponibili sia in formato XLR<br />
che Single ended che deriva da quello XLR con il<br />
polo negativo ponticellato fisicamente a massa.<br />
Le commutazioni avvengono tramite relè pilotati<br />
da un transistor di potenza. Le uscite preamplificate<br />
sono sdoppiate e il potenziometro analogico ALPS ad<br />
azionamento manuale agisce sul bilanciamento delle<br />
due uscite per il collegamento di due amplificatori con<br />
sensibilità differente in una configurazione per la bi<br />
amplificazione passiva.<br />
La regolazione del volume è affidata a un chip<br />
monolitico JRC MUSES 72320, un sistema<br />
basato su un partitore resistivo controllato<br />
digitalmente da un microprocessore esterno.<br />
È possibile in questo modo personalizzare<br />
i livelli, il controllo del balance e ogni altra<br />
funzione gestibile in remoto.<br />
Lo stadio di ingresso differenziale con<br />
correzione dell’errore, messo a punto e<br />
brevettato da Pass, e lo stadio di uscita<br />
utilizzano FET Toschiba K2013 e J313<br />
New Old Stock, adottati da Pass nelle più<br />
recenti produzioni. I dispositivi, non più<br />
in produzione, sono ancora disponibili sul<br />
mercato.<br />
una regolazione del livello indipendente<br />
per consentire l’utilizzo<br />
di amplificazioni anche<br />
differenti fra loro per tecnologia<br />
e per sensibilità. Colpisce in<br />
particolar modo la propensione<br />
di Pass per questo argomento,<br />
ancor di più se si pensa che ha<br />
dedicato il “falgship” o almeno il<br />
pre più “grosso” per questo scopo.<br />
Ma ancor di più per il fatto<br />
che il sistema è orientato alla<br />
biamplificazione passiva e non<br />
a cose più articolate e magari<br />
più “corrette” (leggasi: a certi<br />
prezzi e a certe vette, si potrebbe<br />
affrontare bianplificazione<br />
attiva e crossover elettronici;<br />
peraltro, un esemplare di questo<br />
tipo è presente nel catalogo<br />
Pass ma è destinato unicamente<br />
alla multiamplificazione del<br />
diffusore top della casa stessa.<br />
L’approccio di Pass, sempre<br />
pragmatico, ha probabilmente<br />
tenuto conto delle indicazioni<br />
del marketing che vogliono<br />
l’utente finale piuttosto restio<br />
32 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST PASS LABORATORIES XP-32<br />
allo stravolgimento dello status<br />
quo. Quindi niente multiamplificazione<br />
attiva, visto che la<br />
biamplificazione passiva porta<br />
comunque a risultati notevoli.<br />
Lascia invece perplessi, almeno<br />
in via teorica, la soluzione adottata<br />
per il volume, realizzato con<br />
un chip integrato, per giunta se<br />
i prodotti antecedenti utilizzavano<br />
un Dallas Semiconductors<br />
DS1802 (XP-10) o il JRC Muse<br />
(XP 32). In precedenza, la regolazione<br />
del livello era realizzata<br />
con un partitore resistivo a componenti<br />
discreti controllato da<br />
un microprocessore, un sistema<br />
complesso, sicuramente critico,<br />
ma che rendeva comunque il<br />
prodotto unico nel suo genere o<br />
almeno appartenente all’agone<br />
dei pochi che sceglievano l’impervia<br />
strada. A prescindere dal<br />
risultato, l’utilizzo di chip, per<br />
carità eccellente ma abbastanza<br />
comune e utilizzato da molti,<br />
toglie un po’ dell’appeal delle<br />
scelte “estreme” (come NOS e<br />
altre cose). Se è vero che con tassativa<br />
frequenza i nuovi prodotti<br />
vanno meglio dei precedenti,<br />
il fatto che siano stati trovati<br />
nuovi ed efficaci equilibri non<br />
cancella il tarlo del dubbio su<br />
come sarebbe andato il prodotto<br />
nuovo con i NOS e il volume a<br />
componenti discreti. Una commistione<br />
di nuove soluzioni ed<br />
elementi iconici a cui si aggiunge<br />
la scelta reiterata e radicata<br />
di Pass di non affrontare l’ambito<br />
digitale per cui l’XP-32 va<br />
in controcorrente con le scelte<br />
di molti altri giganti dell’hi-end<br />
che si sono “piegati” (a vederla<br />
come Pass) alla commistione.<br />
In compenso la versatilità, oltre<br />
a quel che si è detto, si estrinseca<br />
in una pletora di connessioni<br />
replicate anche nella versione<br />
XLR: cinque gli ingressi di linea,<br />
ed è presente anche un ingresso<br />
home cinema e un’uscita per un<br />
dispositivo di registrazione.<br />
Gli ingressi e le uscite sono disponibili sia nel formato XLR che RCA<br />
single ended. Gli ingressi XLR sono dotati di un jumper fornito dalla casa<br />
che connette il pin 3 (il polo negativo del segnale bilanciato) con il pin 1<br />
della massa del segnale per consentire il collegamento con un cavo RCA.<br />
Se invece si desidera utilizzare il cavo XLR il jumper deve essere rimosso.<br />
L’unita di alimentazione e controllo è collegata ai due moduli monofonici<br />
di commutazione e amplificazione del segnale tramite due cavi multipolari<br />
connessi attraverso attacchi multipolari con il corpo in metallo e innesto a<br />
vite a uso intensivo e ad alto isolamento.<br />
Doverose riflessioni, quelle<br />
espresse. Ma dove il dotto concionare<br />
si infrange è con lo choc<br />
che si prova appena collegato<br />
l’XP 32 all’impianto! Una volta<br />
posto l’apparecchio a fare quel<br />
che deve fare ci si rende conto<br />
che tutto assume un valore marginale<br />
rispetto alla sua funzione<br />
d’elezione: suonare. Non è facile<br />
entusiasmarsi per il suono di un<br />
preamplificatore, soprattutto se<br />
in relazione ai concorrenti della<br />
stessa fascia di prezzo e con lo<br />
scopo di stabilire se sia meglio<br />
l’uno o l’altro. Con l’ausilio della<br />
vasta documentazione a corredo<br />
delle prove effettuate con<br />
modelli della stessa casa e non,<br />
segnatamente l’Audio Research<br />
Reference 6SE, visto nascere e<br />
ascoltato a lungo presso l’azienda<br />
stessa e nella nostra redazione<br />
(non dello stesso prezzo ma<br />
per stessa ammissione della casa<br />
produttrice in grado di insediare<br />
per qualità il modello top di<br />
gamma), abbiamo tentato di<br />
parametrare giudizi e posizionamento<br />
dell’XP 32.<br />
Non stupirà premettere che si<br />
tratti di un apparecchio in grado<br />
di offrire complessivamente una<br />
rappresentazione sonora di una<br />
qualità difficilmente<br />
riscontrabile altrove<br />
ma vanno sottolineate<br />
alcune doti che<br />
prevalgono facendosi<br />
apprezzare in<br />
modo molto evidente.<br />
Il livello di dettaglio<br />
e di dinamica<br />
offerto, ad esempio,<br />
sono sbalorditivi e<br />
accompagnati da una<br />
silenziosità eccezionale<br />
che consente di<br />
apprezzare i silenzi<br />
ma anche l’articolazione<br />
di ogni strumento<br />
e delle voci, di<br />
qualunque tipo siano.<br />
La riproposizione<br />
della scena sonora è talmente<br />
credibile da non far invidiare,<br />
con riferimento specifico a questo<br />
parametro, alcun valvolare<br />
o altro concorrente tra quelli da<br />
noi conosciuti. C’è poi un altro<br />
aspetto che non è certamente<br />
da meno e che in via del tutto<br />
teorica lascia spazio all’interpretazione:<br />
l’abbinamento con i<br />
partner e la suscettibilità ai cavi<br />
e alle connessioni! Ebbene, l’XP<br />
32 non è “immune” al cable rolling<br />
e alle caratteristiche degli<br />
apparecchi a esso collegati ma<br />
gli effetti, oltre a essere molto<br />
meno evidenti che in altri casi,<br />
non lasciano mai pensare che<br />
una soluzione suonerà meglio<br />
di un’altra ma “differentemente<br />
bene”! Si tratta di una condizione<br />
curiosa ma, ad esempio,<br />
si apprezza con evidenza un<br />
cablaggio di segnale Kimber,<br />
nel senso che il suono “caratteristico”<br />
di Kimber è percepibile<br />
ma non prevale né fa sì che altre<br />
soluzioni appaiano meno apprezzabili.<br />
Si tratta della magica<br />
concomitanza in cui le varianti e<br />
le piccole sfumature diventano<br />
sempre apprezzabili e mai un<br />
“abbinamento infelice”. In altre<br />
parole, l’XP 32 non ha problemi<br />
di interfacciamento, fa suonare<br />
tutto bene e in modo esemplare<br />
ma evidenzia anche alcune caratteristiche<br />
salienti di partner<br />
di eccellenza!<br />
Non che si possa definire il suono<br />
valvolare: molto di più. Lo<br />
straordinario mélange tra velocità,<br />
precisione, calore e partecipazione<br />
della rappresentazione<br />
(che fa posizionale l’apparecchio<br />
dalle parti delle terre rosse e a<br />
tinte calde dell’ipotetica tavolozza<br />
sonora) è qualcosa di nuovo,<br />
di elevato, olimpico, tanto da<br />
far supporre che per l’XS possa<br />
anche essere arrivata l’ora<br />
della pensione (tra l’altro è in<br />
campo da un bel po’): è nato un<br />
imperatore!<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 33
SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
Il dito<br />
e la luna<br />
a cura della redazione<br />
Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito… Come certo saprete, <strong>SUONO</strong> fatica un po’ ad<br />
aderire a certi acritici peana del fenomeno del momento, non tanto per il gusto di interpretare il ruolo<br />
dei guastafeste quanto per il desiderio di mantenere alto il livello critico del suo concionare.<br />
Così è anche in questo vero e proprio revival dell’analogico che<br />
avviene nel momento di massima radicalizzazione delle modalità<br />
più in auge di ascoltare la musica: sul lato immateriale<br />
lo streaming, che batte a mani basse il download; su quello materico,<br />
appunto, il progressivo distacco dei trend, tra un CD in caduta libera e il<br />
vinile in progressiva crescita. Ma fino a quando? E fino a dove?<br />
I contributi di questo speciale, il sesto della nostra storia, prova a fornirvi<br />
ulteriori elementi per valutare il futuro e come affrontarlo: si parla di<br />
hardware, naturalmente, ma anche di software che mai come nel caso<br />
del vinile vivono simbioticamente questo “ritorno” e un’interpretazione<br />
non sempre univoca del concetto di qualità. Si parla delle nubi che si<br />
addensano all’orizzonte e delle speranze che, forse, diventeranno realtà,<br />
perché la parabola del vinile è ben strana e unica nella storia e nello sviluppo<br />
delle tecnologie, quali esse siano. Un case study che probabilmente<br />
un giorno verrà esaminato nei suoi più piccoli risvolti alla ricerca delle<br />
ragioni che hanno riportato in auge un progetto più che centenario...<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 35
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Vittorio Pio<br />
Il predestinato<br />
Chiunque abbia avuto a che fare con il vinile ha<br />
prima o poi incrociato il suo cammino con quello<br />
di Giulio Cesare Ricci, immaginifico fondatore<br />
dell’etichetta discografica Fonè alla strabiliante<br />
età di ventidue anni.<br />
Nel trentacinquennale da questa ricorrenza si sono succedute<br />
varie celebrazioni per approfondire l’archeologia<br />
culturale che sta dietro al suono eminentemente valvolare<br />
e analogico di “Mastro” vinile, così come lo ha ribattezzato Renzo<br />
Arbore. Un lavoro certosino che guarda al futuro con fiducia. L’occasione<br />
giusta per scambiare due chiacchiere, poi rapidamente dilatatesi,<br />
con un personaggio davvero singolare: uno che non le manda<br />
certo a dire, forte della sua passione e del suo inscalfibile mestiere.<br />
Solitamente i pargoli fantasticano di giochi ed eroi, è noto<br />
invece il suo istinto precoce nei confronti della tecnologia:<br />
si ricorda come ha iniziato a fantasticare di alta fedeltà<br />
sin da bimbo?<br />
L’alta fedeltà ha rappresentato per me un “giocattolo” molto speciale<br />
fin da quando ero piccino. Ricordo che all’età di dieci anni,<br />
ogni qualvolta andavo a trovare il fratello di mia mamma, lo zio<br />
Mario, passavo molto tempo con lui ad ascoltare musica. Aveva un<br />
impianto Hi-Fi molto buono e tantissima musica classica che ho<br />
amato fin da subito. Ho cominciato subito a desiderare un impianto<br />
tutto mio e convinsi i miei genitori ad acquistarmelo dicendo<br />
loro che sarebbe stato l’impianto “definitivo”... una grande bugia.<br />
Infatti nel giro di qualche anno finii per sostituirlo ben più di una<br />
volta. E alla canonica domanda di cosa volessi fare da grande rispondevo:<br />
“i Vinili”. La mia curiosità e il mio interesse erano sia<br />
per gli aspetti tecnici relativi alla registrazione e alla stampa del<br />
supporto che, ovviamente, per la musica. All’inizio era soprattutto<br />
la classica ad avermi conquistato: ricordo di avere letteralmente<br />
consumato la registrazione dei Concerti per Violino e Orchestra<br />
di Paganini eseguiti da Salvatore Accardo, le Sinfonie di Dmitry<br />
Shostakovich, la musica da camera di Tchaikovsky, il Barbiere<br />
di Siviglia diretto da Claudio Abbado e tanto tanto Bach.<br />
Desideravo però ascoltare la musica dal “vero” e quindi volevo andare<br />
ai concerti per vivere l’emozione del live. L’Alta Fedeltà mi dava<br />
la possibilità di rivivere quel fremito nel salotto di casa.<br />
Quindi ci tolga questa curiosità: qual è stato il suo primo<br />
impianto e invece di cosa è composta la sua invidiata<br />
catena oggi?<br />
Più che uno solo me ne vengono subito in mente diversi. In effetti,<br />
però, potrei definire primo impianto quello che sostituì la fonovaligia<br />
della Philips. Si trattava di un amplificatore Hirtel, cassa<br />
ESB, giradischi Thorens, registratore a bobine sempre Philips. Ma<br />
da lì a poco convinsi i miei genitori a cambiarlo con un Harman<br />
Kardon citation eleven e finale twelve, casse AR 3A Improved, registratore<br />
a cassetta Harman Kardon HK1000, il giradischi rimase<br />
il Thorens. Dopo questo impianto ne sono susseguiti naturalmente<br />
molti altri ma per una ragione molto semplice: ogni impianto ha<br />
le sue caratteristiche sonore perché la “verità” è solo dal vivo. Ogni<br />
impianto mette in risalto alcuni aspetti della registrazione ed ecco<br />
perché nel mio caso, così come per tanti altri appassionati, ci sono<br />
36 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
INTERVISTA GIULIO CESARE RICCI<br />
stati molti cambiamenti. Tutto questo per cercare di avvicinarci<br />
il più possibile all’evento live. Questa evoluzione dell’impianto di<br />
ascolto è continuata da quando ho creato Fonè, ormai 37 anni fa.<br />
In tutti gli anni di Fonè il mio atteggiamento è sempre stato quello<br />
di cercare di trovare nell’impianto di ascolto il risultato più vero,<br />
più naturale. L’impianto che oggi utilizzo è lo stesso già da molti<br />
anni e aver raggiunto questo obiettivo mi soddisfa molto. Ricordo,<br />
per esempio, che nel periodo dal 1998 al 2006 – anni che mi hanno<br />
visto collaborare intensamente con il Centro Ricerche Philips<br />
di Eindhoven, Olanda, per la nascita e per lo sviluppo del Super<br />
AudioCD – tantissime volte i colleghi ingegneri della Philips hanno<br />
scelto di venire ad ascoltare delle loro incisioni nel mio sistema di<br />
ascolto in Toscana, e questa cosa naturalmente mi ha fatto molto<br />
piacere. Questo sistema di ascolto che corrisponde “all’era Fonè” è<br />
valvolare e ad alta efficienza. Per etica non ho mai voluto nominare<br />
marchi e modelli dei miei apparecchi per non fare pubblicità. Quello<br />
che vorrei sottolineare è che tutti gli artisti che collaborano con<br />
Fonè dopo aver ascoltato i loro album sul mio impianto di ascolto<br />
rimangono “fulminati”. Vorrei che fosse chiaro che in questi 37<br />
anni di Fonè gli investimenti che ho fatto per migliorare l’impianto<br />
di ascolto sono legati agli aspetti produttivi del Super Audio CD,<br />
Vinile e musica liquida.<br />
Quali sono, quindi, i parametri fondamentali del suono<br />
Fonè e come ha concepito la sua estetica?<br />
La mia idea è sempre stata quella di cercare di far rivivere negli<br />
impianti di riproduzione la qualità e l’emozione propria della<br />
musica dal vero. La musica dal vero è la “verità”, l’Alta Fedeltà<br />
è di conseguenza una “finestra di verità”. Questa finestra deve<br />
“restituire” il più possibile i parametri più importanti della verità,<br />
che per me sono rappresentati dalla timbrica, il colore del suono,<br />
l’altezza, la profondità e la larghezza del campo sonoro, l’acustica<br />
del luogo che ho scelto per la registrazione, “l’aria” che sta intorno<br />
ai suoni.<br />
Da subito un elemento per me fondamentale è stato la scelta dei<br />
luoghi dove registrare, mai in uno studio di registrazione propriamente<br />
detto ma sempre nei luoghi con un’acustica vera e naturale.<br />
I luoghi dove normalmente la musica viene eseguita, luoghi dove<br />
abitualmente il pubblico va a sentire i concerti, e quindi la mia scelta<br />
è stata e continua ed essere: piccoli e grandi teatri storici, piccoli e<br />
grandi auditorium, piccole e grandi chiese storiche, salotti di musica,<br />
palazzi storici, cantine di vecchie dimore per le registrazioni<br />
jazz, castelli.<br />
Per catturare il suono ho utilizzato tecniche microfoniche “minimali”,<br />
solo due microfoni accoppiati. Questo per cercare di rendere al<br />
meglio, in perfetto equilibrio, il suono diretto della musica con il<br />
suono riflesso dell’ambiente acustico dove la musica viene eseguita.<br />
Una coppia, due coppie al massimo tre coppie di microfoni; da<br />
sempre gli antichi microfoni a valvole tedeschi, i leggendari Neumann<br />
U47, U48 e M49. Nessuna manipolazione del suono, mai<br />
usati equalizzatori né sistemi di espansione e compressione, tutta<br />
la catena di registrazione è allo stato dell’arte.<br />
Il suono che ottengo per ogni produzione va in due sistemi di registrazione<br />
separati: uno in dominio analogico e uno in dominio digitale.<br />
Il sistema analogico a nastro è composto da registratori Ampex<br />
ATR102 (Electronic Tube Ampex Model 351 - 1965) 2 tracks, 1/2<br />
inch 30ips nella modifica operata da David Manley. Il sistema digitale<br />
è formato da workstation Signoricci, che utilizzano il programma<br />
Pyramix. I convertitori sono i dCs A/D e D/A ad altissima risoluzione<br />
DSD. La mia idea è sempre stata quella di mettere l’ascoltatore in<br />
un punto di ascolto bene in alto ad una certa distanza dai musicisti<br />
dove i suoni diretti sono in perfetto equilibrio con i suoni riflessi.<br />
Per fare questo ho da sempre utilizzato tecniche bi-microfoniche<br />
sia per piccoli gruppi sia per opere liriche e grandi orchestre.<br />
Sia sempre santo il vinile per il suo fascino e calore, troppo<br />
spesso però capita di sentire anche degli errori marchiani<br />
in fase di riproduzione... come si arriva a chiudere una<br />
incisione analogica perfetta?<br />
Registrare in analogico e trasferire il master analogico in sequenza<br />
su una lacca, quindi uno stamper e poi sul disco finale, è molto<br />
molto difficile se rapportato ai tempi in cui viviamo. I nostri<br />
nonni e i nostri padri che hanno inventato questo meraviglioso<br />
sistema lo hanno affrontato da sempre con un rigore tecnico estremo,<br />
in più hanno aggiunto tanto amore per quello che facevano.<br />
Di questi tempi un atteggiamento del genere è molto raro. Personalmente<br />
ho dedicato tutta la vita a questo aspetto: ho visitato aziende<br />
impegnate nell’analogico sia in Germania che Inghilterra e nel tempo<br />
mi sono confrontato con tanti maestri dell’analogico e professionisti<br />
nella lavorazione del Vinile. Ho cercato in tutti questi anni di<br />
seguire la loro metodologia e i loro consigli. Oltre a questo, però, è<br />
fondamentale avere i macchinari originali analogici perfettamente<br />
revisionati e funzionanti e soprattutto bisogna saperci “andare”.<br />
Quali sono i passaggi fondamentali che racchiudono il suo<br />
esclusivo metodo fonosofico?<br />
Il mio metodo è quello che di fatto veniva utilizzato negli anni ’60 e<br />
prima metà degli anni ’70, un periodo che considero un riferimento<br />
assoluto per il dominio analogico. In sintesi per fare un Vinile di<br />
qualità bisogna partire rigorosamente dal master analogico, il mio<br />
standard è 30ips 2 tracks 1/2 inch. Il master analogico deve essere<br />
trasferito su una lacca di cera. Il mio riferimento da tantissimi anni è<br />
la cutting machine che David Manley mi ha lasciato: un sistema che<br />
David aveva creato mettendo insieme le migliori parti della cutting<br />
machine Neumann e della cutting machine Scully. La lacca dopo<br />
essere stata tagliata deve subire un bagno galvanico, che considero<br />
una fase molto importante. Con la prima galvanica ottenuta che<br />
è un negativo, stampo circa 600 copie; dopo un attento controllo<br />
(planarità, ricerca dei difetti visivi come righi, macchie, etc.., test di<br />
ascolto a campione) ne seleziono giusto 496 che metto a disposizione<br />
del pubblico di tutto il mondo. Stampare una quantità superiore non<br />
garantirebbe la medesima qualità tra una copia e l’altra.<br />
Tecnicamente i solchi è meglio che siamo larghi o profondi?<br />
Sulle produzioni viniliche da me curate non transigo: i solchi devono<br />
essere il più possibile larghi e profondi, ecco perché ogni lato dei<br />
miei dischi deve durare al massimo 21 minuti. Se la durata del lato<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 37
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
fosse maggiore automaticamente per fare entrare la musica nel lato<br />
saremo costretti a diminuire l’ampiezza dei solchi. Questo per me<br />
non vale, avere i solchi larghi e profondi significa restituire nel disco<br />
tutta la dinamica e la qualità della registrazione originale. Questa è<br />
una caratteristica fondamentale dei miei vinili.<br />
Possono incidere in misura maggiore rispetto alla grammatura?<br />
Colgo l’occasione per fare chiarezza su questo argomento. Di questi<br />
tempi chi produce i Vinili si sforza a farli di 180 grammi. Questa<br />
grammatura è inutile se i solchi sono sottili e poco profondi, mentre<br />
invece ha un senso se i solchi sono larghi e profondi. Se i tempi di<br />
rilascio sono più lenti, la pressa riesce ad imprimere al meglio i<br />
solchi del vinile.<br />
Qual è l’odierno stato di salute dell’Alta Fedeltà?<br />
Personalmente sono soddisfatto, forte dei miei 60 anni, di aver<br />
vissuto 50 anni di Alta Fedeltà. È stato un percorso straordinario,<br />
ho ascoltato centinaia e centinaia di impianti piccoli, medi e grandi,<br />
in Italia e in tutto il mondo. Ho conosciuto tantissimi progettisti che<br />
ricordo con grande entusiasmo perché ognuno di loro oltre alle capacità<br />
tecniche amava e ama come me la musica. Oggi l’Alta Fedeltà<br />
vive una strana stagione, mancano impianti piccoli e medi di alta<br />
qualità a un prezzo abbordabile come invece esistevano negli anni<br />
’70 – ’80 e primi anni ’90. L’Alta Fedeltà attualmente è concentrata<br />
su impianti “grandi” e costosi rivolgendosi così solo a una parte<br />
del pubblico, ma oggi più che mai il pubblico che ama la musica<br />
di qualità è numeroso e quindi sarebbe necessaria una proposta di<br />
qualità più popolare.<br />
C’è una tendenza che oppone al dilagante concetto degli<br />
streamer digitali il rilancio del registratore a bobine... lei,<br />
invece, cosa ne pensa?<br />
La mia idea è sempre stata quella di diffondere il repertorio musicale<br />
Fonè in tutti i supporti possibili e immaginabili sia analogici che digitali.<br />
Dare quindi al pubblico tante possibilità per poter ascoltare la<br />
musica Fonè. Negli anni ho realizzato il Vinile (dal 1983 ad oggi non<br />
lo ho mai abbandonato), la musicassetta analogica, il CD, il Super<br />
Audio CD, i file digitali sia a risoluzione CD che in alta risoluzione sia<br />
PCM che DSD e recentemente anche in Original Analog Master Tape.<br />
Tutto questo per dare al pubblico la più ampia possibilità di scelta di<br />
come ascoltare la musica Fonè. Ogni soluzione, sia analogica che digitale,<br />
mi vede impegnato al massimo per ottenere il risultato migliore.<br />
offrire al pubblico di tutto il mondo questo formato. La potenzialità<br />
dell’analogico e del digitale per quanto riguarda “casa Fonè”<br />
è arrivata sia in un dominio che nell’altro al 95%. Ho lasciato un<br />
margine del 5% nell’uno e nell’altro perché il mio atteggiamento è<br />
sempre di continua ricerca.<br />
Ha un riferimento nella concorrenza, ovvero delle case o<br />
produttori di cui ammira il lavoro?<br />
Certamente, stampe originali Decca, Philips, Blue Note, Archive,<br />
Reference Recording, Sheffield, Chesky.<br />
Cosa sta ascoltando in questo periodo?<br />
Un po’ meno classica, più jazz e del buon pop.<br />
A proposito di jazz, mette più volentieri su un disco Blue<br />
Note oppure un incisione Ecm?<br />
Assolutamente un Blue Note.<br />
Mi ha molto incuriosito la presenza nel suo catalogo di artisti<br />
come Vasco Rossi o Paolo Conte. Come ha proceduto a<br />
questa scelta con dei master che non erano firmati da lei e<br />
che feedback ha avuto successivamente dagli artisti stessi?<br />
Tutto è iniziato 12 anni fa, quando ho deciso di mettere a disposizione<br />
la mia esperienza e tutto il mio bagaglio tecnologico, relativamente<br />
al dominio analogico, a degli artisti italiani che non avevano realizzato<br />
con me alcuni dei loro album. La mia idea era di presentare i loro<br />
lavori in Vinile con la massima qualità perché molto spesso questi<br />
album erano stati realizzati in Vinile con qualità “normale”. Il primo<br />
con il quale ho voluto concretizzare quest’idea è stato Renzo Arbore.<br />
Una partenza molto eccitante perché Renzo Arbore è “l’amante”<br />
numero uno del Vinile oltre a essere un grandissimo artista e una<br />
persona straordinaria. Dopo gli album che ho realizzato con lui, oltre<br />
a Vasco Rossi e a Paolo Conte, è stata la volta di Ornella Vanoni,<br />
Stefano Bollani, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Dolcenera, Pino<br />
Daniele… Dopo aver preso accordi con le case che detenevano i di-<br />
Si dice che lei non sia un oltranzista dell’analogico a discapito<br />
del digitale… A suo avviso le potenzialità di entrambi<br />
i formati, sono state pienamente espresse nel 2020?<br />
Una volta per tutte vorrei chiarire che io sono nato analogico e a<br />
valvole, non per niente Renzo Arbore mi chiama Mastro Vinile.<br />
L’impegno nel dominio analogico è stato totale ma lo è stato altrettanto<br />
nel digitale. Ricordo che per 6/7 anni ho collaborato con il<br />
dipartimento del Centro Ricerche Philips di Heindhoven dedicato<br />
al Super Audio CD. La Philips mi ha considerato da subito il “padre<br />
italiano” del Super Audio CD tant’è vero che continuo ancora a<br />
38 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
INTERVISTA GIULIO CESARE RICCI<br />
ritti di questi artisti, ho iniziato a lavorare con il Master originale da<br />
loro fornito processandolo con i miei sistemi analogici e valvolari. Ne<br />
ho realizzato un master finale con il mio standard, quello nominato<br />
in precedenza, che è 30ips 1/2inch 2 tracks. Tutte le lavorazioni<br />
successive sono state realizzate come realizzo d’abitudine i miei<br />
Vinili. Il pubblico ha apprezzato moltissimo il lavoro fatto e anche gli<br />
artisti. Di alcuni di loro come Petra Magoni e Renzo Arbore ricordo<br />
con grande emozione gli ascolti che abbiamo fatto insieme dei test<br />
pressing e della stampa finale dei loro album.<br />
A quali progetti/nuove incisioni sta lavorando adesso?<br />
Molte saranno le novità Fonè sia in Super Audio CD che Vinile<br />
Limited Edition 496 copies che usciranno nel 2020. Attualmente<br />
sto realizzando un ciclo di nuove incisioni con Salvatore Accardo<br />
la cui collaborazione professionale e l’amicizia durano da quasi 30<br />
anni. Le primissime uscite sono due album nel formato Super Audio<br />
CD: il primo Claude Debussy - Maurice Ravel / Music for Violin and<br />
Piano (Salvatore Accardo Violino, Laura Manzini Piano) e il secondo<br />
Pablo De Sarasate / Spanish Dances for Violin and Piano, con gli<br />
stessi interpreti cui si aggiunge Laura Gorna al Violino. Sempre di<br />
Accardo a brevissimo uscirà l’Integrale delle Sonate per Violino e<br />
Pianoforte di Ludwig van Beethoven in occasione dell’anniversario<br />
beethoveniano.<br />
Un altro progetto molto importante che arricchirà le nuove produzioni<br />
del 2020 Fonè è dedicato al pianoforte e a una giovane e brillantissima<br />
pianista il cui nome è Gile Bae, che debutterà nel catalogo<br />
Fonè con un primo album che presenta di Johann Sebastian Bach le<br />
Variazioni Goldberg. Un secondo album che uscirà nell’autunno del<br />
2020 una promenade pianistica da Bach a Prokofiev. Questi due<br />
album usciranno sia nella versione Super Audio CD che in Vinile da<br />
master “rigorosamente” analogico. Le interpretazioni e il suono di<br />
questi due album saranno un riferimento per tutti gli appassionati<br />
della grande musica.<br />
Per finire, il Progetto Fonè Music Festival Piaggio in Super Audio<br />
CD e Vinile: saranno in tutto cinque album che fanno parte delle<br />
incisioni live che ho realizzato in occasione del festival tenutosi la<br />
scorsa primavera presso l’Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera.<br />
Festival che ho organizzato come gran finale dei festeggiamenti<br />
del 35° anniversario Fonè. Come avviene in tutte le mie<br />
produzioni ogni album ha un doppio master, uno analogico e uno<br />
digitale. La particolarità dei cinque album vinilici del progetto Fonè<br />
Music Festival Piaggio è che li ho stampati in America, pressaggio<br />
di altissima qualità.<br />
Quale ritiene sia stata la più grande soddisfazione<br />
personale della sua carriera e qual è invece la sua prossima,<br />
grande sfida?<br />
Di soddisfazioni in quasi 40 anni di attività ne ho avute moltissime<br />
ma la più grande è quella che ogni volta mi dà il pubblico degli<br />
appassionati durante le tante occasioni di incontro e con le tante<br />
email che ricevo. Vorrei ricordarne qualcuna: la nomina da parte<br />
del Capo dello Stato, il Presidente Mattarella, di Cavaliere al Merito<br />
della Repubblica per il mio impegno profuso nella diffusione della<br />
cultura musicale italiana nel mondo. Un’ultimissima soddisfazione<br />
è stata quando la casa editrice Bordeaux mi ha proposto la pubblicazione<br />
di un libro su di me a cura di Pino Salerno, La Fonosofia<br />
del Signoricci; non avrei mai pensato che un ragazzo nato a Livorno<br />
con la voglia di fare dischi meritasse un libro! Il prossimo impegno<br />
sarà cercare di fare incontrare i giovani e la musica di qualità, perché<br />
ritengo non sia giusto che i ragazzi di oggi ascoltino la musica<br />
in mp3 e con modesti auricolari. Lavorerò a livello nazionale per<br />
favorire la diffusione dell’ascolto musicale di qualità nelle scuole.<br />
Per concludere, c’è qualche sassolino che vuole togliersi<br />
dalle tasche?<br />
Sono molto amareggiato che l’Italia, protagonista nella storia della<br />
musica di tutti i tempi, non abbia dato un valido contributo alla<br />
cultura del bel suono. I suoni che sono passati e che passeranno alla<br />
storia sono quelli inglesi, americani e tedeschi... il suono italiano<br />
in classifica occupa una posizione molto marginale e questo mi fa<br />
tristezza. Nulla è casuale, l’Università italiana non ha favorito la cultura<br />
del suono come invece hanno fatto le facoltà di ingegneria degli<br />
altri Paesi. Quello che viene fatto oggi nelle Università su questo<br />
argomento è di un livello “normale” e quindi poco competitivo in una<br />
logica globale. Se parlo della mia esperienza personale, solo per una<br />
volta alcuni anni fa sono stato coinvolto a tenere delle masterclass di<br />
Sound Engineer e Tonmeister a Ferrara Musica nel periodo durante<br />
il quale il Maestro Claudio Abbado era coinvolto. Alcune Università<br />
Italiane hanno cercato di coinvolgermi in momenti didattici ma poi<br />
alla fine sono rimaste solo parole. Recentemente sono stato invece<br />
visitato da una delegazione del Governo cinese con il preciso intento<br />
di coinvolgermi a tenere delle masterclass presso il Conservatorio<br />
e la facoltà di ingegneria di Pechino. Il mio coinvolgimento doveva<br />
iniziare proprio in questo periodo ma a causa del famigerato coronavirus<br />
tutto è stato bloccato. Mi ha fatto riflettere che il governo<br />
cinese abbia dato importanza all’argomento “cultura del suono” e<br />
il loro interessamento mi ha confermato quanto questo argomento<br />
sia importante per la crescita di un musicista e di un tecnico.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 39
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Paolo Corciulo<br />
Amarcord<br />
In genere, parlando di “era d’oro dell’“Hi-Fi”, si fa riferimento agli anni precedenti i Sessanta ma in Italia<br />
c’è stato un periodo altrettanto prolifico per il settore molto più tardi. E di questo sono stato testimone…<br />
Ho cominciato a scrivere di Hi-Fi nella seconda metà degli anni<br />
’70, in un periodo a suo modo altrettanto prolifico di quello<br />
definito l’era d’oro dell’Hi-Fi, seppur con alcune avvisaglie<br />
della crisi che sarebbe seguita. Se da un lato già si manifestavano alcuni<br />
segnali (come la crisi e la dismissione per lungo tempo del marchio<br />
Galactron) dall’altro la spinta dei transistor rendeva più democratica e<br />
ampia la platea dell’alta fedeltà e l’incipiente arrivo dei prodotti Hi-end<br />
apriva vaste praterie, soprattutto nella fase iniziale, a chi proponeva nuovi<br />
criteri di giudizio e apparecchi nati per suonare e non per rispondere<br />
bene alle misure!<br />
Regnava, nel complesso, tra gli operatori del settore, un’atmosfera effervescente<br />
e di opulenza che trovava nel CES di Chicago (Summer CES) più<br />
che in quello di Las Vegas (Winter CES - che pure è l’unico sopravvissuto)<br />
la sua massima espressione, con party lussuosi organizzati dalle aziende<br />
e opportunità che apparivano allora infinite.<br />
Nel corso della mia attività uno dei primi operatori italiani che conobbi,<br />
non il più grande ma uno dei più autorevoli, è stato Giancarlo Bonetti:<br />
merito suo l’aver ricevuto, ancora alle prime armi, una sorta di educazione<br />
siberiana! La sede della Hi-Fi Esoter, l’azienda di distribuzione di<br />
sua proprietà, era in Via Lupetta 2 a Milano; si trattava di una specie<br />
di bomboniera molto lontana dall’idea tradizionale di un ufficio: look a<br />
metà tra la discoteca anni ’60 e il pied-à-terre di uno scapolo impenitente,<br />
tutta tappezzata alle pareti di velluti scuri al tempo stesso inquietanti e<br />
improbabili. Una sensazione bohemien che lo stesso Bonetti alimentava<br />
con le sue camicie strette e sbottonate fino al petto villoso, i pantaloni<br />
anch’essi fascianti ma a zampa di elefante e svariati paia di occhiali di<br />
Entrambi i bracci utilizzavano una articolazione Gimbal su cuscinetti a sfera di precisione.<br />
il più raffinato, Track Fifty, anche una frizione orizzontale e verticale<br />
40 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
BRACCI ESOTER TRACK<br />
improbabile foggia e dimensioni che mi ricordavano la stagione, ormai<br />
passata, dei cosiddetti latin lover (Maurizio Arena, Gigi Rizzi, Rossano<br />
Brazzi), viveur, playboy…<br />
Giancarlo Bonetti era un po’ così: girava in Ferrari e non badava, troppo,<br />
a spese: ricordo un pomeriggio in attesa di una conferenza stampa passata<br />
in uno dei più costosi hotel di Chicago dove alloggiava, suscitando<br />
stupore ai miei occhi, per le prime volte a confronto con la grandeur americana<br />
(grandi marciapiedi, grandi strade e grandi… frigo bar)! Giancarlo<br />
era anche un uomo dalle notevoli capacità imprenditoriali: aveva studiato<br />
marketing e belle arti, aveva lavorato per le nascenti agenzie di pubblicità<br />
creandone una sua (GB Advertising) e realizzando campagne rimaste<br />
famose per marchi come Sansui, Akai, Olympus. Una attività che correva<br />
parallela a quella di distributore Hi-Fi dove il suo fiuto e la dimensione<br />
internazionale - parlava bene l’inglese - gli avevano fatto incontrare Roy<br />
Cizek, dando vita a un connubio tra la genialità di quest’ultimo e le doti<br />
di marketing del primo, che aveva portato il marchio di diffusori Cizek<br />
a un successo, soprattutto in Italia, ben sopra le righe di un’azienda<br />
tutto sommato artigianale. Un successo così radicato nell’immaginario<br />
dell’audiofilo italiano da far sì che, dopo la decisione di Cizek di vendere<br />
e la sfortunata morte di Sheldon Feinstein che aveva acquistato (si narra<br />
che il nuovo presidente della Cizek non utilizzasse un’agenda, preferendo<br />
memorizzare personalmente tutti gli indirizzi e i contatti di fornitori e<br />
clienti, cosa che gettò in difficoltà la società dopo la sua morte), Bonetti<br />
nei primi anni ’90 decidesse di acquistarne il 30%, realizzando in Italia<br />
alcuni modelli della casa americana e affidando il controllo della produzione<br />
a un giovane di cui si sarebbe sentito parlare: Franco Serblin, do<br />
you know? Negli anni successivi Roy Cizek avrebbe ripreso in mano il<br />
marchio che portava il suo nome tramite la sua nuova azienda, la “High<br />
Tech Aspirin by Cizek”, messa in piedi insieme alla sua terza moglie, a<br />
Torrance, California, ma l’epopea del marchio si concluse all’inizio degli<br />
anni ’90, con la morte del suo mentore e Bonetti che rileva le rimanenze<br />
della produzione by High Tech Aspirin.<br />
Prima di abbandonare un settore ancora al suo apice per dedicarsi all’informatica,<br />
Bonetti ebbe anche modo di distribuire il marchio canadese<br />
Oracle: giradischi Hi-end come non se ne vedevano allora, “impreziositi”<br />
Nelle sue scelte (e in quella della Jelco, il fornitore a terzi dei prodotto, non si era<br />
badato a spese: il portatestine era in lega di magnesio e i contatti dorati!<br />
TIPO<br />
CANNA<br />
ARTICOLAZIONE<br />
LUNGHEZZA EFFETTIVA<br />
OVERHANG<br />
CARATTERISTICHE TECNICHE<br />
Track Fifty<br />
Track Ten<br />
a bilanciamento statico diritto<br />
sezione 9,5 mm<br />
Gimbals One point<br />
229 mm<br />
15 mm<br />
OFFSET 22<br />
ERRORE DI TRACCIAMENTO<br />
-1,1/ +1,9 gradi<br />
FRIZIONE ORIZZ.(MG) 30 50<br />
FRIZIONE VERT. (MG) 30 50<br />
PESO DI LETTURA (GR) da 0 a 3 scatti da 0,1<br />
PESO DELLA TESTINA (GR) 4 10<br />
ANG. DI SOLLEVAMENTO 10<br />
ANG. DI ESCURSIONE ORIZ.<br />
pistone in silicone con discesa morbida<br />
ANTISKATING (GR) da 0,5 a 3<br />
VAT(MM) da 37 a 60<br />
PESO(GR) 392 375<br />
da una aggressiva campagna marketing e un prezzo lunare (nemmeno<br />
allineato a quello in origine) che, per paradosso, contribuì anziché sminuire<br />
la fama del prodotto! Una parentesi che mi è tornata in mente<br />
ritrovando una mail di Giancarlo (e la ragione per cui ne parlo in questo<br />
numero di <strong>SUONO</strong>), è costituita dal fatto che Cizek non fu l’unica<br />
esperienza come proto-costruttore di Bonetti, che all’inizio degli anni<br />
’80 commissionò alla Jelco (casa giapponese specializzata in bracci che<br />
proprio quest’anno festeggia 100 anni di vita), due modelli di bracci:<br />
l’Esoter Track Ten e il Track Fifty. Entrambi prodotti dalle buone prestazioni<br />
offerti a un prezzo molto contenuto, utilizzavano una articolazione<br />
Gimbal su cuscinetti a sfere di precisione. Il Track Ten era un ottimo<br />
compromesso tra qualità e prezzo, con caratteristiche davvero di pregio:<br />
la frizione orizzontale e verticale aveva un valore di 50 mg, la canna era<br />
a larga sezione (9,5 mm) molto rigida, il porta-testine era del tipo fisso<br />
ma in lega di magnesio e i contatti erano dorati. Il Track Fifty era ancora<br />
più sofisticato e utilizzava una frizione orizzontale e verticale di soli 30<br />
mg. In entrambi era possibile la regolazione de VTA e dell’antiskating.<br />
Sull’ANNUARIO DEL <strong>SUONO</strong> i due bracci appaiono nel 1986 e scompaiono<br />
nel 1991; ultimi prezzi rilevati rispettivamente 240.000 e 370.000<br />
lire… Entrambi nelle recensioni dell’epoca venivano considerati un buon<br />
investimento: d’altronde i natali erano tutt’altro che disprezzabili e la<br />
Jelco svolgeva questo servizio per terzi senza risparmiarsi! Considerando<br />
che le capacità meccaniche del tempo erano notevoli pur senza poter<br />
usufruire delle macchine di precisione odierne e il fatto che dovrebbero<br />
esserci ancora in giro alcuni esemplari di bracci Esoter (nella sua mail<br />
Bonetti affermava di averne a magazzino ancora 200 e che trovava le<br />
quotazioni su e-Bay eccessive), acquistarne uno oggi al “giusto prezzo”<br />
sarebbe un buon affare per il consumatore e un modo per omaggiare<br />
il ricordo di uno dei personaggi più caratteristici che hanno calcato il<br />
palcoscenico dell’Hi-Fi italiano!<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 41
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Paolo Corciulo<br />
Non solo<br />
rose…<br />
Conversazione con Maurizio Vecchi, esperto e<br />
commerciante, con formula originale di vendita, di<br />
vinile e dischi perché “il software è probabilmente la<br />
parte più importante in un ascolto ad alta fedeltà”…<br />
Arrivando distrattamente a Piangipane (RA) potresti percorrere<br />
la via omonima più volte senza accorgerti che sei arrivato alla<br />
meta (a me è accaduto la prima volta), se la meta è Musica &<br />
Video, il punto vendita di Maurizio Vecchi che si presenta apparentemente<br />
in modo anonimo (delle vetrine che potrebbero essere l’ingresso<br />
di un ufficio, di un magazzino o di un supermercato), ipotesi immediatamente<br />
scartata non appena se ne varca l’ingresso: due salette con una<br />
selezione attenta (appare chiaro al bene informato) di prodotti, molti<br />
accessori per il vinile e, soprattutto, una sala dei sogni che si svela però<br />
solo passando al primo piano. Perché la sala d’ascolto di Musica & Video<br />
è davvero bella, ben suonante e impostata, soprattutto, nella logica dell’analogico<br />
espresso anche nelle sue forme più estreme: Maurizio Vecchi<br />
è un sostenitore dell’ascolto con i registratori a bobine, molti dei quali<br />
fanno bella mostra di sé all’interno della sala: “ho cominciato quando<br />
il vinile non era ancora ritornato di moda, selezionando soprattutto<br />
un sacco di accessori”.<br />
E invece oggi che tipo di persone animano questo ritorno al<br />
vinile?<br />
Nel pubblico di oggi riscontri una sorta di ignoranza di ritorno (e qui<br />
vengono clienti che sanno mettere le mani sul vinile); il limite di questa<br />
rinascita, ciò che mi spaventa di questa nuova ondata di vinile, è che<br />
spesso vengono proposti giradischi plug ‘n’ play ma le persone non sanno<br />
neanche da dove si comincia!<br />
È un discorso lungo perché presuppone di parlare sia dei giradischi che<br />
del vinile. Direi che questa moda non ha fatto bene al disco nero, ha<br />
giovato alle vendite delle case discografiche ma non ha fatto bene alla<br />
qualità del vinile: fino a 8/9 anni fa, quando c’erano solamente alcune<br />
etichette che proponevano vinili, Original Master Recording, Analog<br />
Production o Sisco, Speakers Corner e in Europa Pure Pleasure, la<br />
qualità era molto alta. Chi stampava vinili non aveva grossi ordini e si<br />
preoccupava della qualità: utilizzava della buona pasta vinilica, quando<br />
stampavano il controllo era più elevato e si tendeva sempre a utilizzare<br />
il master analogico quando disponibile. I vinili costavano - i prezzi erano<br />
decisamente elevati - ma la qualità si percepiva! Oggi mi sembra che si<br />
sia ritornati verso la fine degli anni ’70, quando la cosa importante era<br />
l’apparire e non l’essere...<br />
Forse anche peggio, perché si è tornati agli anni ’60/’70 ma<br />
con apparecchiature… che sono sempre le stesse, senza<br />
quella sensibilità che, al di là delle metafore, serviva in fase di<br />
mastering, frutto di una tradizione orale andata perdendosi.<br />
È vero, difatti i tecnici migliori sono ancora gli americani (Bernie<br />
Grundman & co.) ma non si vede all’orizzonte qualcuno che abbia la<br />
stessa maestria; speriamo che prima o poi salti fuori, sebbene uno dei<br />
grossi problemi sia appunto il controllo qualità della stampa e l’utilizzo<br />
di un vinile di scarsa qualità. Spesso porto questo esempio ai clienti: il<br />
peso del vinile non ha nessuna importanza; quello che faceva la differenza<br />
negli anni ’70 era la qualità del vinile, il famoso vinile vergine che veniva<br />
utilizzato da Original Master Recording nelle sue stampe, perché quei<br />
dischi venivano stampati dalla JVC o dalla Toshiba in Giappone e da<br />
etichette storiche di Jazz eppure le stampe erano di 100 gr, leggerissime.<br />
I dischi si flettevano nelle tue mani ma se li si mettevano in controluce<br />
erano di colore ambrato; quello era il miglior vinile in assoluto: aveva<br />
una silenziosità quasi pari all’ascolto di un CD attuale. Era decisamente<br />
più elevato il rapporto segnale/rumore, potevi alzare di più il volume e<br />
non c’erano problemi quando la testina percorreva il solco non inciso…<br />
Quindi si è tornati indietro: le grosse etichette discografiche guardano al<br />
profitto e non alla qualità, il disco deve costare poco perché si deve vendere;<br />
sono queste le equazioni che portano all’abbassamento della qualità.<br />
Si privilegia il vestito anziché la sostanza: il trionfo<br />
dell’apparenza?<br />
Mettere a punto un giradischi e conoscere i parametri necessari per un<br />
corretto set up è un’arte che è andata irrimediabilmente persa. Lo vedo<br />
dai miei clienti e dalle domande che mi fanno: non c’è conoscenza di<br />
causa. Se non hai un tecnico a disposizione o una conoscenza del set up<br />
del giradischi, l’unica cosa che puoi fare è prendere un giradischi plug<br />
‘n’ play e sperare che non ci siano delle grosse problematiche. Ti faccio<br />
un esempio concreto: ieri ho testato un giradischi della MoFi che viene<br />
considerato plug ‘n’ play: ti danno il contrappeso staccato, ti mettono<br />
una tacca di riferimento fino dove deve andare il contrappeso, la testina<br />
è montata, il VTL regolato…<br />
42 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
INTERVISTA MAURIZIO VECCHI<br />
Il piatto, che ha il perno rovesciato, quando viene messo sul perno siccome<br />
ha poco gioco ci mette parecchio tempo ad andar giù. Anche lì:<br />
se non hai un po’ di esperienza e non cominci a muoverlo per trovare<br />
la posizione per farlo sfiatare, la mattina dopo è ancora lì che galleggia!<br />
Ho fatto le misure e i test per vedere se azimut, peso, VTA e frequenza<br />
di risonanza erano corretti... ma è tutto approssimativo, nel senso che<br />
se regoli il peso come consigliato pesa 2,4 grammi mentre dovrebbe<br />
pesare solo 2; il 20% di differenza in peso è tanto, visto che il peso di<br />
lettura deve andare da 1,8 a 2,2 gr. L’azimuth è corretto: se metti la tua<br />
bella bolla, vedi che quando la testina va a poggiare sul piatto è in bolla,<br />
ma se misuri l’azimuth, quindi la separazione (il canale destro quando<br />
si ascolta il canale sinistro, canale sinistro quando ascolto solo il destro) e<br />
la fase in uscita, vedi che ci sono 10 dB di differenza uno dall’altro e la<br />
fase è sballata di 100 gradi! Servono il disco test e il programma sul computer<br />
per capire come devi effettuare queste regolazioni a regola d’arte.<br />
Quella predisposta è una regolazione standard ma se poi la puntina o il<br />
cantilever non sono esattamente perpendicolari, come spesso succede,<br />
buonanotte ai suonatori!<br />
Altra cosa è il VTL, regolato molto alto, probabilmente perché in seguito<br />
ai test preliminari sanno che suona meglio; ma se il cliente non ha una<br />
bilancina elettronica e un po’ di conoscenza di causa spende 1.000 e più<br />
euro per portarsi a casa qualcosa che non è come immaginava...<br />
Questo significa che anche per far suonare correttamente i plug and<br />
play bisogna avere conoscenze di causa sempre più rare e gli accessori<br />
necessari: una dima di un certo tipo per fare regolazioni come azimuth,<br />
peso di lettura e VTA, una bilancina elettronica e un fotometro per l’azimuth,<br />
un programmino o qualcosina che ti faccia fare qualche misurazione<br />
e un disco test molto avanzato. A questo va aggiunto il fatto<br />
che chi vende giradischi da migliaia di euro non sempre possiede una<br />
competenza all’altezza di ciò che sta vendendo...<br />
Diversificazione o compenetrazione? Vendo “software”<br />
solo agli audiofili, vendo musica agli amanti della musica<br />
o attraverso la musica porto qualcuno ad apprezzarne una<br />
riproduzione di qualità?<br />
Il vinile è stato un logico sbocco per l’Hi-Fi perché è abbastanza facile<br />
capire come il “software” sia probabilmente la parte più importante in un<br />
ascolto ad alta fedeltà. Sappiamo bene, infatti, che se un impianto Hi-Fi<br />
è di alta qualità e vai ad ascoltare un “software” di qualità, l’esperienza è<br />
di grande soddisfazione; diversamente, il risultato è inascoltabile.<br />
Strizzare l’occhio alla parte tecnica e un po’ meno a quella artistica può<br />
sembrare poco corretto ma alla fine è una via. Il problema è la compressione,<br />
perché alla fine anche le grandi registrazioni di classica della<br />
Deutsche Grammophon degli anni ’70 / ’80 tagliavano in alto, tagliavano<br />
in basso, comprimevano e ci si ritrovava qualcosa che suonava bene<br />
nell’autoradio e malissimo nel proprio impianto! Le grandi produzioni<br />
non sono mai di state qualità, probabilmente perché devono suonare<br />
sui media attuali e non sui nostri impianti. Esistono poi delle produzioni<br />
di nicchia: c’è un ritorno al Direct To Disc, magari con back-up<br />
su nastro, mentre Original Master Recording offre dischi con la tecnica<br />
One Step (vedi box). Analog Productions ha rispolverato i vecchi UHQR<br />
che erano i dischi con la vecchia tecnica della Mobile Fidelity negli<br />
anni ’80: vinile vergine 200 grammi fatto con una tecnica particolare<br />
di mastering e pressing in Giappone di qualità straordinaria. Anche<br />
Mickey Hart, Airto Moreira, Flora Purim<br />
DAFOS<br />
Reference Recording 45 RPM – 1983<br />
Mastered By – Doug Sax<br />
Da oltre 20 di anni sono alla ricerca di software di alta qualità e non hai idea di quanto<br />
denaro e tempo ho dovuto investire per poter capire quali sono i dischi e le etichette<br />
di riferimento. Sono partito dal nulla: il primo che mi ricordo si chiama Dafos. Artisticamente<br />
lascia il tempo che trova però ebbe un successo strepitoso perché c’erano<br />
dei brani dove il basso elettrico è viscerale e altri con percussioni e timpani enormi<br />
che erano un test per l’impianto.<br />
Clarity Vinyl, prima di chiudere, ha utilizzato per i suoi cofanetti vinile<br />
trasparente neutro, lo stesso di Classic Records… Se si fa attenzione, il<br />
disco di qualità c’è!<br />
Dal tuo punto di vista, il fatto che oggi il vinile, filologicamente<br />
parlando, quasi non esista più (è sempre più raro realizzare<br />
un master analogico), rappresenta o meno un limite?<br />
Cerco di vendere le cose migliori anche della produzione attuale, e ti<br />
faccio l’esempio dell’ultima versione di The Division Bell dei Pink<br />
Floyd, uscito in questi giorni con una stampa su due vinili blu, come<br />
fu fatto per la prima uscita; ne esistono due stampe, una europea realizzata<br />
probabilmente in Repubblica Ceca e una americana, realizzata<br />
al Quality Record Pressings (QRP), la fabbrica di Acousting Sound di<br />
Analog Productions, che stampa anche per terzi. Questa versione è decisamente<br />
migliore rispetto a quella europea ed è quella che acquisto; costa<br />
sui 55 euro (quasi il doppio di quella europea che si trova su Amazon),<br />
ma ne vale la pena.<br />
Sul nuovo cerco sempre di selezionare le etichette che garantiscono come<br />
punto di partenza il Master analogico originale; quando questo non è<br />
scritto, so bene che nel 99% passa da un file digitale ma ci sono titoli di<br />
qualità artistica talmente elevate che quello che trovi devi averlo in negozio.<br />
La differenza in qualità fra un LP che parte dal mastering analogico<br />
o da un file il digitale è enorme. A suo tempo presi una stampa originale<br />
di Wish You Were Here e la ristampa fatta dalla EMI 100 che era stata<br />
presa sicuramente dal digitale; le ho fatte ascoltare a un cliente, prima<br />
quella digitale – “Guarda che bello, senti, non c’è rumore di fondo, gli<br />
strumenti saltano fuori puliti nello spazio tridimensionale” – e subito<br />
dopo l’altra copia – “Questa però è un’altra cosa! Lì hanno tolto tutto<br />
l’ambiente, segato le armoniche, percepisci che manca qualcosa...”.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 43
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
Se ho ben capito, le tue vendite sono per il 70% via internet e<br />
relative ai dischi. Inoltre: i negozi di dischi vanno scomparendo<br />
ma tu, muovendoti in controtendenza, al solo hardware Hi-Fi<br />
hai aggiunto anche il software. Il momento è cambiato?<br />
Quel 70% si riferisce al numero di clienti. Anche quando un cliente viene<br />
in negozio per comprare un articolo importante, mi ha conosciuto<br />
tramite internet, poi ci siamo parlati per telefono e infine incontrati di<br />
persona... Quindi quello è un cliente del web o del negozio? Io lo vedo<br />
come cliente che non mi avrebbe conosciuto senza internet, come molti<br />
altri che arrivano cercando su Google o attraverso il passaparola.<br />
Ho sempre visto l’alta fedeltà legata in modo forte al software e quindi ho<br />
sempre cercato di dimostrare che un apparecchio di alta fedeltà necessita<br />
di un software di qualità. Andando a cercare software di qualità pian<br />
piano ho iniziato anche a venderlo, aumentando l’offerta. Adesso, con<br />
l’acquisto di grosse collezioni, sono arrivato al limite: nel mio negozio ci<br />
sarebbe lavoro per un’altra persona.<br />
Lyn Stanley<br />
LONDON WITH A TWIST -LIVE AT BERNIE’S<br />
AT Music - Limited Edition Direct to Disc<br />
C’è un’etichetta americana che ha una cantante (Lyn Stanley) che ha fatto una registrazione<br />
direct to disc veramente di nicchia, solo 2.000 copie. È un album doppio che viene al pubblico<br />
140 euro. È stato registrano D to D ma hanno fatto il backup su nastro.<br />
Eppure stiamo parlando di un confronto tra una stampa del tempo,<br />
ascoltata centinaia di volte, e una moderna!<br />
Il fatto di utilizzare un file digitale, comunque, non è necessariamente<br />
sinonimo di bassa qualità; un esempio è un’etichetta che conoscerai<br />
bene, la Telarc, che alla fine anni ’70 primi anni ’80, proprio all’inizio<br />
dell’era PC, ha realizzato alcune registrazioni con il Soundstream, un<br />
registratore digitale pcm. Due o tre titoli particolari ma ottimi, quindi<br />
non è una equazione sempre valida.<br />
C’è ancora chi si libera delle collezioni di vinile?<br />
Ahimè chi si libera delle collezioni, dico ahimè perché certamente è<br />
spiacevole, sono gli eredi perché l’audiofilo, il collezionista, è difficile che<br />
si liberi di una collezione: è parte della sua vita, c’ha creduto e se l’è costruita<br />
per tutta una vita. Poi ci sono coloro che hanno collezioni enormi<br />
e ogni tanto vogliono cambiare, e già lì diventa interessante. E poi ci sono<br />
gli speculatori che acquistano, vano in giro, per passione e/o per guadagno.<br />
Di recente è successo che un rappresentante che ha qualcosa come<br />
3/4000 LP ha cominciato a venderli praticamente tutti: “Guarda voglio<br />
far posto e poi vado ai mercatini ad acquistarne degli altri”…<br />
Invece mercato, fiere, siti: esistono ancora o non più?<br />
Il sito più importante è senza dubbio eBay: trovi veramente il mondo,<br />
vendite con asta oppure a prezzi fissi. L’altro è Discogs, molto interessante<br />
sia per i clienti che per noi commercianti, in quanto ci fa da riferimento.<br />
Infine Popsike, che ha lo storico delle vendite fatte su eBay<br />
negli ultimi 8/9 anni: fai una ricerca per titolo e per data e capisci se un<br />
titolo è cresciuto di prezzo o è calato, dandoti un’indicazione realistica<br />
del vero prezzo di un disco; come su Discogs, è il venduto a stabilire più<br />
o meno il prezzo medio.<br />
In che misura il software richiede impegno da parte del<br />
negoziante?<br />
Ci sono due tipologie di disco, quello nuovo o sigillato e quello usato.<br />
Quello che prende di più ovviamente è quello usato. A parte la selezione<br />
iniziale, il disco che decidi di mettere in vendita sul sito web lo devi prendere,<br />
lavare, apporre una doppia busta interna di protezione e la busta<br />
esterna trasparente. Poi lo devi fotografare e inserire come prodotto sul<br />
sito web; devi andare a vedere il valore e decidere il prezzo di vendita. Il<br />
disco nuovo, invece, non necessita di essere fotografato perché nor-<br />
MOFI ULTRADISC ONE-STEP<br />
Nel processo che porta la lacca alla matrice di stampa invece di utilizzare il processo<br />
standard industriale che consiste in tre passaggi (lacca - mather board metallica -<br />
negativo - positivo - stampa, ognuno con relativa perdita di qualità), si saltano alcuni<br />
step intermedi che allungano il processo in modo da non rovinare la lacca, che può<br />
dare vita a un numero ridotto di matrici di stampa. Se si tolgono tutti questi processi<br />
e si va direttamente in stampa tramite un unico passaggio realizzando quello che<br />
viene chiamato “convert”, il costo aumenta molto perché occorre realizzare molte<br />
lacche e molti convert (particolarmente delicati). “Nonostante questo l’iniziativa di<br />
Mobile Fidelity ha avuto un successo straordinario e sono stati realizzati sei album. Il<br />
primo in 3.000 pezzi (2 x 45 giri) a 100 dollari, il secondo in 4.000 esemplari, poi 5.000,<br />
6.000 e ora 9.000 con un costo a 125 dollari a partire dal quarto titolo. I dischi possono<br />
essere ordinati uno alla volta!”.<br />
44 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
XXX XXX<br />
malmente prendi una foto d’archivio, ma lo devi catalogare, decidere il<br />
prezzo di vendita… Quindi tempo certamente ce ne vuole. Per evitare di<br />
ingolfarmi ho deciso che tutta una serie di LP vengono messi in disparte e<br />
venduti a pochi euro, senza essere sottoposti alle procedure abituali: non<br />
chiedetemi di lavarli, catalogarli, etc.! Li metto nel negozio e chi viene<br />
a trovarmi li vede. Quando vado alle fiere li raccolgo in un paio di flight<br />
case e sono quelli che normalmente vengono esauriti e spazzolati per<br />
primi, anche con il rischio che mi sfugga qualcosa di valore: in genere<br />
i dischi acquistati subito sono quelli di cui ho sbagliato la valutazione!<br />
Ho anche un altro sistema di vendita: le liste. C’è la lista CD classica<br />
e operistica, ci sarà la lista CD pop-rock, etc. Ho circa 9.000 dischi di<br />
classica e ne ho altri 1.500 di Pop e 500 di Rock mentre i cofanetti di<br />
lirica sono probabilmente 1.000 / 1.500.<br />
Il lavaggio su un disco usato quanto incide sulla qualità?<br />
In modo straordinario! Anche quella è un’esperienza maturata nel tempo<br />
e nella quale ho dovuto investire soldi e tempo. Ho cambiato, sia per<br />
curiosità che per conoscerne il funzionamento, un sacco di lavatrici.<br />
Sono partito con la classica VPI, poi con la Clearaudio. In seguito sono<br />
diventato rivenditore autorizzato di Loricraft e poi ho fatto il salto e<br />
sono andato a Kl Audio... Le macchine tipo VPI, i Clearaudio, Okki Nokki,<br />
la Project, sono tutte simili; la differenza la fa il potere di suzione,<br />
quindi la potenza della pompa e il liquido che utilizzi. Un solo lavaggio<br />
spesso non è sufficiente. Quando ascolti l’LP per la prima volta, se era<br />
molto sporco vai a vedere la puntina alla quale, probabilmente, è rimasta<br />
attaccata tutta la sporcizia. Devi riprendere il disco, rilavarlo e riascoltarlo:<br />
la seconda volta va molto meglio. Questa è una operazione che il<br />
privato, che spende 400/500 euro per una Okki Nokki, può fare, ma<br />
Carl Orff – Robert Show e<br />
Atlanta Simphony Orchestra & Chorus Telarc<br />
CARMINA BURANA<br />
London With A Twist -Live At Bernie’s<br />
AT Music - Limited Edition Direct to Disc<br />
Ogni tanto ascolto il Carmina Burana dove c’è Robert Shaw e una orchestra americana.<br />
Certamente non è quello del Deutsch Grammophon dove c’è Jochum ma tutte le volte che<br />
l’ho ascoltato, la qualità è decisamente migliore in trasparenza e dinamicamente rispetto<br />
a qualsiasi versione su CD, SACD, XRCD…<br />
Parte del magazzino LP di Musica & Video.<br />
per il professionista è più complicato. Con la Loricraft si fa un salto in<br />
avanti, perché c’è un’aspirazione punto a punto, con un ugello, un foro<br />
tenuto a distanza dal solco da un filo di nylon; la distanza minima e il foro<br />
molto piccolo assicurano un potere di suzione molto alto. Anche questo<br />
sistema, però, non mi soddisfaceva appieno. Avevo trovato un sistema<br />
veramente micidiale ma ahimè necessitava di 20 minuti a LP: esiste una<br />
ditta in America che si chiama Walker Audio e costruisce giradischi, basi<br />
isolanti, etc.; fa un kit di lavaggio in quattro step diversi - lavaggio, acqua<br />
di risciacquo, e altri due liquidi di lavaggio - con quattro spazzole diverse<br />
per non contaminare l’una con l’altra. Quindi per ogni facciata occorrono<br />
quattro lavaggi; alla fine il disco era veramente pulito!<br />
Ma il vero salto di qualità audio è stato fatto con Kl Audio, l’unica macchina<br />
che lava solo in acqua distillata senza additivi chimici; non ha filtri<br />
e quindi il costo di manutenzione è molto basso: con 2,5 litri di acqua<br />
distillata fai almeno almeno 60-70 LP e 5 litri di acqua distillata costano<br />
1,50 euro. Fatti un po’ i conti…<br />
La differenza tra un ascolto prima e dopo il lavaggio di un disco usato è<br />
notevole. Non lo dico solo io, me lo dicono anche i clienti che mi chiedono<br />
di lavare i loro LP. All’inizio, in particolare, ho fatto diverse prove:<br />
diminuiva la rumorosità, perché non c’era sporcizia, e aumentava la<br />
dinamica, tutta un’altra cosa. Quindi il lavaggio è un passaggio indispensabile<br />
non solo per i dischi usati ma anche per quelli nuovi, dove sono<br />
presenti residui di stampa e olio che, quando la polvere va all’interno<br />
del solco, causa il fenomeno del “mulching”; se invece si lava subito l’LP,<br />
il mulching tende a non formarsi e in futuro sarà meno difficile rilavarlo!<br />
Esistono procedure, oltre all’ascolto, per capire se un LP<br />
usato è in buone condizioni oppure no?<br />
Ni. Certo se si vedono gli scratch c’è poco da fare ma un LP in ottime<br />
condizioni senza scratch, senza righe, senza niente, non è non<br />
è necessariamente esente da problemi e rumorosità. Un metodo<br />
interessante è quello di guardare ciò che gli anglosassoni chiamano<br />
“spindle marks”, i segni che vedi in controluce intorno al foro. Quando<br />
si inserisce un disco sul perno non lo si centra mai bene per cui il<br />
perno, quando ruota, lascia in controluce un po’ di segno. Quando<br />
vedi un LP che è pieno di questi segni è stato ascoltato molto ed è<br />
probabile che sia rovinato. Se non ne vedi neanche uno e lo vedi in<br />
buone condizioni o ha un problema di stampa (e quello non si può<br />
sapere), o in teoria è in buone condizioni.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 45
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
de Il Tremila<br />
L’hanno chiamato vynilgeddon, esasperando forse gli eventi, ma l’incendio che ha distrutto una delle due<br />
uniche fabbriche di lacche per vinile rischia di mettere in ginocchio il rifiorente mercato del vinile. O no?<br />
Giovedì 6 febbraio verso le 8.00 del mattino. A Banning, piccola<br />
cittadina californiana (15.000 abitanti) tra Los Angeles e il<br />
parco nazionale di Joshua Tree, i fumi neri di un rogo si alzano<br />
copiosi insieme alle fiamme dall’edificio che ospita la fabbrica della<br />
Apollo; i pompieri non riescono a domare le fiamme finché tutto appare<br />
distrutto; per fortuna i dipendenti all’interno dell’edificio si salvano<br />
tutti. Si tratta di un “catastrophic damage”, come postano sul loro sito i<br />
dirigenti della Apollo; ma che cosa è andato distrutto? La Apollo Master<br />
Corp. è una delle due fabbriche al mondo, insieme alla giapponese MDC,<br />
che realizzano lacche per il vinile (e nel mercato americano ne detiene<br />
circa l’80%); un passaggio indispensabile (o quasi, come vedremo) per<br />
la produzione di massa degli LP. La notizia fa il giro del mondo anche se<br />
non tutti ne capiscono completamente la portata, alcuni scambiando la<br />
produzione di lacche per quella del vinile; fatto sta che scompare (questa<br />
è l’opinione dei dirigenti) un’azienda storica. La Apollo era nata nel 1936<br />
e fin dall’inizio (con una breve interruzione) la produzione di lacche per la<br />
stampa dei dischi in vinile è stata considerata il core business dell’azienda;<br />
nel 1986 aveva acquistato le macchine per la produzione delle lacche<br />
dismesse dalla Capitol e nel 2007 gli asset della Transco Masters, azienda<br />
proprietaria di una formula definita eccellente per la produzione delle<br />
lacche (ma che le limitazioni imposte dal loro processo di produzione<br />
aveva in parte minimizzato) e che diviene patrimonio della Apollo Master,<br />
così come la Transco Styli, produttrice di stili in rubino per le testine<br />
professionali, considerati tra i migliori in circolazione. Un particolare non<br />
di poco conto perché, per quanto se ne sa, oltre alla Apollo c’è un’unica<br />
Un momento dell’incendio agli Apollo Masters<br />
società giapponese, la Adamant, che realizza ottimi stili per le testine<br />
Neumann ma nessuno li produce per le testine Westrex; se le facilites<br />
di Apollo sono andate distrutte, questo rappresenterà un bel problema<br />
in un mondo come quello del vinile legato a pochissimi costruttori (un<br />
unico per i nastri di registrazione, pochissimi per le testine dei registratori<br />
master, forse nessuno per i torni e così via). Eppure il vinile è in grande<br />
spolvero: in accordo con i dati forniti dalla RIAA (Recording Industry<br />
Association of America) il fatturato negli States è stato di 224,1 milioni<br />
46 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
LACCHE A RISCHIO?<br />
Ben Blackwell, co-fondatore di Third: “Sarà un problema per l’industria globale<br />
del vinile. MDC aveva già problemi a restare al passo con la domanda prima di<br />
questo evento”.<br />
Chad Kassem, Quality Record Pressings: “La maggior parte delle lacche che QRP<br />
ottiene sono MDC e metà dei nostri affari sono riordini. Ho anche fiducia che qualcuno<br />
o qualche azienda, che sia Apollo o un’altra, si farà avanti e inizierà a produrre lacche.<br />
Anche se questo è un duro colpo per il mondo del vinile, non ci si fermerà del tutto”.<br />
Gil Tamazyan, fondatore e presidente dell’impianto californiano di stampaggio<br />
del vinile Capsule Labs: “Sebbene sia troppo presto per sapere quanto gravemente<br />
la distruzione dell’impianto influenzerà la fornitura di vinile, causerà un ostacolo<br />
in qualche modo importante prima che si possa trovare una soluzione. A meno<br />
che non succeda qualcosa in fretta, ci sarà presto un Vinylgeddon”.<br />
Duplication, società canadese che offre, tra gli altri servizi, anche lo stampaggio<br />
del vinile: “La distruzione dello stabilimento di Apollo è un disastro per<br />
l’industria della pressatura del vinile; la carenza di lacca risultante dall’incendio<br />
potrebbe portare a impianti che devono chiudere o ridimensionare le operazioni”.<br />
Miles Showell Abbey Road Studios (già a Utopia e Metropolis): “Bisogna<br />
capire se Apollo/Transco ha delle scorte altrove. Ho visitato lo stabilimento di<br />
Banning, in California, nel 2017 e nel 2018. All’epoca hanno discusso un piano<br />
con il loro distributore europeo per mantenere in un’altra sede sei mesi di scorte.<br />
Tuttavia non ho idea se questo piano sia mai stato attuato. Sei mesi di stock di<br />
lacca rappresentano un serio esborso di capitale”.<br />
Josh Cheon, fondatore dell’etichetta Dark Entries, ha immediatamente dimezzato<br />
il suo programma di uscita del vinile per il 2020: “Ho inviato un’e-mail a<br />
dieci diversi artisti e ho detto loro che quest’anno non pubblicherò il loro disco.<br />
Ho mandato le mie scuse e ho detto che se vogliono fare un’uscita in digitale sono<br />
aperto anche a una soluzione di questo tipo”.<br />
di dollari (8,6 milioni di copie) nella prima metà del 2019, rispetto ai<br />
247,9 milioni di dollari (con 18,6 milioni di copie) generati dalle vendite<br />
di CD. Le vendite di vinile sono cresciute del 12,8% nella seconda metà<br />
del 2018 e del 12,9% nei primi sei mesi del 2019, mentre le vendite di<br />
CD sono cresciute in maniera minima.<br />
In che maniera la disavventura della Apollo può incidere sul futuro del<br />
vinile, anche in considerazione del fatto che la concorrente MDC, ora in<br />
condizione di monopolio, ha già annunciato che, a causa della sua bassa<br />
capacità, non può e non vuole accettare nuovi clienti? Le opinioni sono<br />
perfettamente spaccate a metà (vedi box) tra catastrofisti e chi, invece,<br />
ritiene che il “danno” sia riassorbibile se non con facilità comunque<br />
senza eccessivi drammi. Se l’argomentare dei primi è abbastanza prevedibile,<br />
vediamo perché il dramma dell’Apollo potrebbe non essere<br />
un vynilgeddon totale…<br />
Innanzitutto occorre distinguere tra prospettive a breve termine e a lungo.<br />
Nel caso delle prime va sottolineato come gran parte della produzione<br />
di titoli sia già stata programmata e con lei la realizzazione delle lacche;<br />
va poi considerato che molta della richiesta riguarda riordini, dove la<br />
fornitura dipende da lacche che sono state già consegnate ai legittimi<br />
proprietari che le useranno per stampare le copie necessarie di dischi in<br />
L’incisione della lacca<br />
vinile. Sul medio termine va detto che nessuno è oggi in grado di stabilire<br />
il reale impatto della cessazione (a termine o definitiva) di Apollo e vanno<br />
ulteriormente considerati alcuni aspetti; secondo fonti non ufficiali, ad<br />
esempio, gran parte del vinile viene prodotto fuori degli Stati Uniti, e<br />
va effettivamente verificata quale fosse la “quota” della Apollo. Occorre<br />
anche tenere conto che soprattutto al di fuori degli Stati Uniti molte delle<br />
aziende che realizzano i master e utilizzano i torni li hanno adattati per le<br />
tecniche Direct to disc e Direct Metal Mastering che non richiedono (nel<br />
primo caso) o riducono fortemente il numero di passaggi e delle lacche<br />
utilizzate (vedi l’articolo specificatamente dedicato pubblicato in altra<br />
parte di questo numero di <strong>SUONO</strong>). Su entrambe queste tecnologie le<br />
opinioni sono divergenti tra chi ritiene che queste soluzioni consentano<br />
una maggiore qualità e chi ritiene invece che il metodo tradizionale<br />
offra maggiori performance. Vanno anche considerate quali saranno<br />
le intenzioni future della Apollo: secondo i bene informati, a fronte di<br />
notevoli limitazioni imposte dalla regolamentazione della California,<br />
ricollocare l’azienda è pressoché impossibile, risultando più conveniente<br />
prendere i soldi dell’assicurazione e ritirarsi. In questo caso Apollo sarà<br />
disposta a condividere con altri il suo know how? In particolare, la sua<br />
originale formula per la produzione della lacca rischia di andare persa; gli<br />
ingredienti devono soddisfare specifiche insolitamente strette, la formulazione<br />
e il processo di preparazione sono totalmente proprietari e non<br />
sono attualmente disponibili per nessun altro produttore di master di<br />
lacca. Potremmo dunque assistere a un “impoverimento” del contenuto<br />
qualitativo del vinile prossimo venturo (tendenza che, leggete l’intervista<br />
a Maurizio Vecchi, è comunque in atto). D’altro canto, su tempi<br />
più lunghi l’eco del disastro dell’Apollo potrebbe anche trasformarsi in<br />
opportunità: c’è chi giura che 2/3 delle aziende stessero già valutando se<br />
entrare nel business delle lacche e la tragedia dell’Apollo accelererà le loro<br />
decisioni. Sembra infine che anche l’HD Vinyl, sviluppato dalla società<br />
austriaca Rebeat (vedi <strong>SUONO</strong> 505, pp. 20 - 21), stia per arrivare sul<br />
mercato: il processo manuale che porta alla realizzazione dello stamper<br />
nell’HD vinyl viene sostituito da una procedura di mapping fotografico<br />
in un modello 3D che equivale alla “madre” nel processo tradizionale e,<br />
dunque... niente più lacche!<br />
Mai come in questo caso l’affermazione, banale e scontata, “se son rose<br />
fioriranno”, rimane valida. Rimanete sintonizzati…<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 47
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Paolo Corciulo<br />
Dal progetto musicale<br />
alla stampa:<br />
oggi, domani, chissà…<br />
Il passaggio attraverso la lacca, sempre più difficile da reperire (vedi l’articolo dedicato all’incendio<br />
della Apollo), è davvero indispensabile? E quali alternative esistono e sono percorribili per assicurare<br />
al vinile che la domanda, che oggi eccede l’offerta, venga soddisfatta?<br />
La rinascita del vinile ha assunto ritmi e dimensioni di cui anche<br />
i più scettici hanno dovuto prendere atto e se il CD regge<br />
ancora, soprattutto in virtù dello sterminato parco titoli già<br />
distribuiti, i tassi di crescita del vinile e un fatturato che nel 2019 si<br />
avvicina a quello del dischetto al laser non lasciano scampo: sarà il<br />
vecchio disco nero a contendere una fetta del mercato allo streaming<br />
che, a sua volta, ha soverchiato il downloading…<br />
Strana rinascita, però, quella di un (mini) gigante con le gambe d’argilla!<br />
Parliamo infatti di una tecnologia che affonda i suoi natali due<br />
secoli fa e si muove oggi in un settore che brucia soluzioni e tecnologie<br />
come una pira di legna d’ardere; quasi tutta la filiera industriale per<br />
la realizzazione di un disco in vinile è obsoleta: i mixer analogici, i registratori<br />
a nastro, le stamperie... Se in alcuni casi la ripresa del vinile<br />
ha dato vita a un percorso di restyling di apparecchiature e strumenti<br />
di produzione, vi sono altri aspetti che, invece, sembrano avviarsi<br />
verso l’oblio: un solo produttore al mondo realizza ancora i nastri tape<br />
necessari a realizzare i master che di rado risultano filologicamente<br />
analogici, per via dei costi ma anche per reperibilità degli strumenti<br />
adatti. Gli stessi torni per la realizzazione della lacca, sebbene a noi sia<br />
capitato di vederne spesso negli studi di registrazione, sono materiale<br />
vintage (Neumann dal momento della vendita a Sennheiser ha smesso<br />
di produrne), la cui durata è tutta da vedere. Un capitolo a parte meritano<br />
poi l’esperienza e la sensibilità umana che in passato venivano<br />
tramandate per via orale e che hanno visto un buco generazionale<br />
durante gli anni Ottanta, con la quasi totale sparizione del vinile a<br />
favore del CD. Non è per niente detto che esse siano state tramandate,<br />
che ci sia ancora qualcuno in grado di farne buon uso e che quel<br />
qualcuno non abbia in massima parte “perso la mano”. Non solo le<br />
macchine necessarie sono poche (e nessuno ne costruisce di nuove)<br />
ma scarseggiano ancor di più le testine di lettura: “consumarne” ben<br />
due per ottenere quello che viene definito il delay analogico è, nella<br />
maggior parte dei casi, impensabile e la maggior parte dei master<br />
engineer, incluso lo stesso Bernie Grundman, utilizzano dei master<br />
digitali per realizzare titoli in vinile.<br />
Al lungo elenco di cahier de doléances si aggiunge oggi anche la reperibilità<br />
della lacca (vedi l’articolo precedente) sul cui ruolo vale la pena<br />
soffermarci per “risciacquar la bocca in Arno” ma anche per esaminare<br />
le possibili alternative in merito. Già al tempo erano pochissimi i produttori<br />
di lacche: le più importanti, la Transco (1947) e la Audiodiscs<br />
della Capitol, sono poi confluite nella Apollo Master, a lungo l’unico<br />
produttore occidentale operativo (esiste poi la MDC in Giappone) fino<br />
all’incendio di qualche mese fa; non sappiamo se l’azienda tornerà in<br />
attività e nulla ci autorizza a pensare che il know how in materia verrà<br />
tramandato in futuro…<br />
Ma perché la lacca è così importante nel processo di produzione di<br />
un disco in vinile? Per brevità di trattazione (o per il fatto che alcuni<br />
passaggi, come si vedrà poi, possono essere bypassati da soluzioni<br />
alternative) esamineremo questo processo, il viaggio che la musica<br />
48 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
VINILE COME REALIZZARLO OGGI<br />
Le fasi del processo di stampa del vinile.<br />
fa dallo strumento al disco in vinile, come se il master, nel formato<br />
desiderato, fosse un fatto già acquisito. Si tratta, appunto, del trasferimento<br />
di quei “dati” su una lacca, un acetato da cui poter ottenere,<br />
per fasi successive, gli stampi veri e propri per realizzare i dischi. Si<br />
tratta di un disco delle stesse dimensioni dei dischi in commercio,<br />
realizzato però con un’anima di alluminio per renderlo rigido, su cui<br />
viene steso un composto di nitrocellulosa e altri composti (un tempo<br />
ogni casa discografica aveva la sua formula e la custodiva gelosamente)<br />
che vengono depositati ad alta temperatura in forni speciali, in modo<br />
che il materiale presenti una superficie perfettamente piana ed esente<br />
da grumi. La lacca, inoltre, deve essere sufficientemente morbida<br />
per permettere allo stilo di tagliarla con facilità ma, al tempo stesso,<br />
abbastanza dura per evitare la deformazione del solco; deve inoltre<br />
fornire una giusta lubrificazione per consentire allo stilo di scivolare e,<br />
al tempo stesso, una certa frizione per impedire che la puntina possa<br />
prendere direzioni non volute a causa della sua inerzia. Per questa<br />
ragione devono essere utilizzati substrati di alluminio di qualità sufficientemente<br />
elevata e il processo della sua lucidatura è delicatissimo:<br />
vanno eliminati tutti gli avvallamenti, le buche, le bolle, i segni di<br />
rotolamento e le altre imperfezioni che se non rimossi appariranno,<br />
ingranditi, nelle superfici di rivestimento della lacca.<br />
La migliore formulazione e le migliori materie prime, dunque, non<br />
possono da sole assicurare un prodotto perfetto: per produrre in maniera<br />
costante master di qualità superiore, tutti i processi di produzione<br />
devono essere scrupolosamente e continuamente controllati e<br />
le operazioni devono essere eseguite in strutture ben attrezzate e con<br />
personale altamente qualificato! Il grado di miscelazione e il filtraggio<br />
determinati dalla formula della lacca ne stabiliscono la levigatezza<br />
mentre una fase estremamente critica nel processo di produzione è il<br />
deposito di uno strato di vernice perfettamente uniforme sul grezzo<br />
di alluminio. Data la sua estrema delicatezza (bastano pochi passaggi<br />
di lettura a rovinarla per sempre) si procede a un processo in tre fasi<br />
(master-mather-stamper) per ricavare una versione in negativo (con<br />
i solchi in fuori), il cosiddetto “stampatore”, che andrà montato sul<br />
piatto della pressa produttrice e che deve essere in grado di resistere sia<br />
all’enorme pressione che al passaggio continuo di temperatura (caldo/<br />
freddo) previsto nel normale ciclo di stampa di un disco.<br />
Per ottenere uno stampatore dalla lacca di riferimento si procede per<br />
via elettrolitica, deponendo (a mano, con una pistola a spruzzo oppure<br />
in una vasca contenente una certa quantità di argento in sospensione)<br />
sulla lacca stessa una sottile pellicola d’argento. La lacca, così ricoperta,<br />
viene inserita in un bagno elettrolitico di acqua e nichel, materiale<br />
quest’ultimo che ha la proprietà di resistere alle sollecitazioni che<br />
avvengono nella fase di stampa e che si adatta molto bene al processo<br />
elettrolitico). Quando il processo è concluso si può separare la pellicola<br />
di nichel e argento dalla lacca. Lo stampatore così ottenuto, in<br />
realtà, verrà poi replicato (nel caso di produzioni di migliaia di pezzi)<br />
attraverso altri passaggi positivo-negativo, ottenuti sempre attraverso<br />
un bagno elettrolitico. Dopo aver stampato un certo numero di dischi,<br />
infatti, gli stampatori cominciano a rovinarsi, presentando piccole<br />
righe e solchi che non consentono la replica ottimale. A questo punto<br />
occorre procedere alla centratura degli stampatori, operazione più<br />
DA SINISTRA:<br />
Il processo galvanico consente al nichel di attaccarsi all’argento della lacca, formando così una pellicola metallica che poco a poco diventa sempre più spessa, fino a raggiungere il valore<br />
ottimale (2/10 di millimetro) e un peso di 150 grammi: è lo stamper…<br />
La pressa è dotata di un sistema a vapore per il riscaldamento e ad acqua per il raffreddamento ; al suo interno va inserito un sandwich costituito dall’etichetta di un lato, una pasticca<br />
di vinile e l’etichetta dell’altro lato.<br />
Nei primi anni ‘80 Neumann sviluppò un differente sistema di taglio per i suoi torni (serie VMS80) dove da un disco di rame attraverso un processo di placcatura si otteneva in una<br />
sola fase il master. La passivazione del metallo utilizzato consentiva che le parti potessero essere facilmente separate in modo meccanico l’una dall’altra. Proprio per le sue origini (vi<br />
aveva collaborato anche l’etichetta tedesca Teldec) il DMM prese piede soprattutto in Europa, dove molti studi approntarono i loro torni in modo da poter utilizzare questa procedura.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 49
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
DA SINISTRA:<br />
Rough Trade Live! Direct to Disc è stato il primo disco della band canadese Rough Trade che scelse la soluzione D2D per il suo<br />
esordio. Salvo smentite si tratta anche del primo album rock ad essere registrato direttamente su disco.<br />
Nel 2015 Pete Townshend ha realizzato un D2D presso lo studio di registrazione 1979 di Naschville.<br />
Il sistema One Step Record prevede l’utilizzo di un registratore a nastro Studer dove l’elettronica di riproduzione è stata personalizzata,<br />
così come gli amplificatori utilizzati per alimentare una testa di taglio Ortofon montata su un tornio Neumann VMS-70<br />
restaurato. I master utilizzati vengono fatti suonare a metà velocità, permettendo al sistema GAIN 2 Ultra Analog di estrarre<br />
completamente le informazioni soniche del master.<br />
delicata di quel che si possa<br />
credere, perché occorre<br />
che il foro centrale corrisponda<br />
perfettamente con<br />
il centro del disco; la centratura<br />
avviene facendo<br />
ruotare lo stampatore su<br />
un piatto simile a quello<br />
di un giradischi e osservando<br />
al microscopio se<br />
i solchi si spostano dalla<br />
tacca centrale. Una volta<br />
ottenuto uno stampatore “a modo” questo verrà inserito nello stampo<br />
della pressa: è generalmente realizzata in acciaio e presenta una piastra<br />
perfettamente liscia con una cornice per trattenere lo stampatore. La<br />
pressatura avviene secondo un ciclo che prevede inizialmente la massima<br />
temperatura di esercizio (200°), in modo da favorire la fluidità<br />
della pasta di vinile, che deve depositarsi nelle cavità anche minime dei<br />
solchi. Quando la pasta si è depositata e ha assunto la forma tipica del<br />
disco, va raffreddata per dare modo al prodotto di indurirsi e assumere<br />
la normale flessibilità.<br />
Sebbene si sia molto discusso sulla qualità della pasta e sul fatto che<br />
quella utilizzata in Italia non fosse buona, al tempo prove strumentali<br />
effettuate con l’analizzatore di spettro da Stereoplay non diedero adito<br />
ad alcuna conclusione: sebbene i dati sottolineassero differenze anche<br />
marcate tra disco e disco, i risultati erano discordanti e tali da non<br />
poterne ricavare una regola generale. Valgono invece anche qui le perplessità<br />
sulle capacità di approvvigionamento e sulla qualità, sebbene<br />
sia l’insieme delle varie operazioni connesse alla stampa dei dischi in<br />
vinile a mettere in luce procedure e modelli di sviluppo davvero poco<br />
in sintonia con i tempi moderni: le tempistiche di produzione sono<br />
molto lunghe e persiste una preponderanza del fattore umano nella<br />
determinazione della qualità finale dell’oggetto.<br />
Approvvigionamento e tempistiche, almeno in relazione alla lacca e<br />
alle procedure per la sua realizzazione, sono problemi noti da tempo e<br />
già negli anni ’80 era stato approntato un sistema in grado di bypassare<br />
in parte le tre fasi che portano allo stampatore: si tratta del sistema<br />
Direct Metal Mastering (DMM). Nel processo DMM il segnale audio<br />
viene inciso direttamente nel supporto in metallo (rame) utilizzando<br />
un sistema portante ad alta frequenza e delle particolari puntine in<br />
diamante, in grado di vibrare a più di 40 kHz, per facilitare l’incisione.<br />
Secondo i suoi fautori il sistema consente un miglioramento della precisione<br />
nei solchi prodotti, con un conseguente miglioramento della<br />
resa sonora (in particolare con una riduzione del rumore di fondo e<br />
maggiore risposta alle alte frequenze). La differenza tra un taglio DMM<br />
e un taglio laccato, sempre a opinione dei sostenitori, è che il DMM<br />
sia più preciso, con transienti più nitidi e una migliore “definizione dei<br />
bordi” dell’immagine. Per contro, secondo i critici, il taglio della lacca<br />
è più liscio, caldo e coinvolgente, dunque “piacevole per le orecchie”!<br />
Queste caratteristiche sarebbero dovute, sempre secondo i bene informati,<br />
alla maggiore profondità dei solchi della lacca che può essere<br />
tagliata molto più in profondità rispetto al disco di rame del DMM,<br />
cosa essenziale per la musica con un grande ammontare di segnali in<br />
bassa gamma. Un solco più profondo è anche utile per evitare salti<br />
L’ANTAGONISTA<br />
Tra il 1930 e il 1960 L. J. Scully ha realizzato torni (dotati di testina di taglio Westrex)<br />
principalmente per il mercato americano; poi l’avvento di Neumann, che cominciò<br />
a essere importato dalla Germania, lo mise in ombra. Scully tentò di introdurre un<br />
nuovo disegno per il suo tornio che, però, non sarebbe stato disponibile prima<br />
del 1970, anno in cui Neumann con il VMS 66 e in seguito con il VMS 70 riuscì a<br />
dominare anche il mercato americano.<br />
50 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
VINILE COME REALIZZARLO OGGI<br />
dello stilo durante la lettura del disco. Il DMM “avrebbe” invece una<br />
risposta in frequenza molto più brillante e definita nella parte alta…<br />
Vantaggi tangibili di questa soluzione sono rappresentati principalmente<br />
dal fatto che il primo stadio della galvanica viene bypassato, con<br />
il risultato di un’elaborazione più pulita, con meno rumore superficiale<br />
e meno possibilità di errore durante l’elaborazione. Con il DMM, inoltre,<br />
viene eliminato il problema del pre-eco a volte udibile su una lacca<br />
(il pre-eco è causato dalla puntina di taglio che trasferisce involontariamente<br />
parte del segnale audio nella parete del solco precedente,<br />
causando un debole segnale audio, un pre-eco). Ma se risparmiare un<br />
passaggio nella realizzazione della lacca (elemento in questo momento<br />
quanto mai critico), anche il DMM è un sistema che presenta aspetti di<br />
obsolescenza, soprattutto in un’ottica futura, ipotizzando che, ripreso<br />
in mano il sistema lo si possa evolvere e ulteriormente migliorarlo.<br />
“Dubito fortemente che ci sarà uno sviluppo serio nel DMM: tutti gli<br />
ingegneri Neumann che hanno progettato e conosciuto questa roba<br />
sono morti!” racconta Miles Showell, che continua: “Quegli ingegneri<br />
non hanno messo niente per iscritto e questo probabilmente renderà<br />
proibitivo il reverse engineering della tecnologia DMM. Inoltre i pezzi<br />
di ricambio per convertire i torni VMS 80 in torni VMS 82 con capacità<br />
DMM non sono disponibili. Persino un valido sound engineer<br />
come Flo Kaufmann (lo svizzero Florian Kaufmann, classe 1973, ndr.)<br />
non è stato in grado di progettare e realizzare questi pezzi e anche se<br />
i pezzi fossero disponibili, questo lascerebbe comunque tutti coloro<br />
che dispongono di una Scully o di un Neumann VMS 70 (o Neumann<br />
precedente) incapaci di effettuare il taglio in quanto questi vecchi<br />
torni non possono essere convertiti in DMM. I principali impianti di<br />
pressatura in Europa hanno tutti diversi torni DMM, quindi continueranno<br />
a far funzionare le cose, credo, ma il suono potrebbe non<br />
essere sempre di qualità”.<br />
Detto del DMM, bisogna risalire ancora nel tempo (addirittura agli<br />
albori della registrazione) - ma non per questo la soluzione può essere<br />
considerata eccessivamente “datata” - per identificare una soluzione<br />
che, pur non intervenendo nel processo “dalla lacca in giù”, abbrevia la<br />
filiera di produzione del disco in vinile “dalla lacca in su”: stiamo parlando<br />
del Direct To Disc, un processo che registra direttamente su un<br />
tornio per il taglio del vinile senza usare alcuna registrazione su nastro<br />
mentre i musicisti suonano dal vivo; niente nastro o master digitali!<br />
Negli anni ’20, prima dell’avvento della registrazione su nastro magnetico,<br />
tutte le registrazioni audio venivano effettuate direttamente<br />
sul supporto di riproduzione; solo nel 1948, con la nascita dell’LP,<br />
avviene la migrazione verso i master su nastro magnetico. Questa<br />
tecnica viene ripresa verso la fine degli anni ’70 per due ragioni: da un<br />
lato le etichette audiofile trovano nel D2D un sistema più economico<br />
per realizzare i loro prodotti; dall’altro l’incedere del digitale trova<br />
ancora impreparati gli studi di registrazione e i loro strumenti a cui<br />
si chiedono maggiori performance a fronte delle enormi potenzialità<br />
del CD (sic!). In teoria la rimozione dei nastri magnetici intermedi<br />
eliminava l’inevitabile degrado della qualità del suono connaturato<br />
a ogni trasferimento di registrazione da nastro a nastro. Coloro che<br />
sono stati in grado di fare un confronto sonoro concorderebbero sulla<br />
qualità superiore delle registrazioni D2D; tali confronti sono possibili<br />
poiché la maggior parte delle sessioni di registrazione diretta su disco<br />
poteva contare su un nastro di backup, cosa che avrebbe permesso<br />
MA DI CHE PASTA SEI FATTO?<br />
La pasta del disco è in PVC per l’85% e in PVA acetato di polivinile per il 15%; nei<br />
tempi d’oro del vinile, ogni discografico aveva una sua pasta particolare, ottenuta<br />
attraverso una serie di ricerche e un dosaggio ad hoc dei componenti aggiuntivi<br />
(stabilizzanti, coloranti, lubrificanti più una percentuale di resina riciclata proveniente<br />
dal truciolo rifilato dal bordo del disco, in misura non superiore al 25%) che<br />
determinano le caratteristiche ottimali per lo stampaggio.<br />
future uscite di master su nastro, poiché la stampa dei master directto-disc<br />
era limitata dall’inevitabile usura. Un altro aspetto da tenere<br />
in considerazione nella registrazione diretta su disco è la qualità<br />
dell’esecuzione dovuta al fatto che i musicisti sanno di avere una sola<br />
possibilità di presentare in modo impeccabile un intero lato di un LP.<br />
Gli stessi che sono oggi fautori del “live in studio” ritengono non a<br />
torto di poter cogliere una maggiore energia nelle esecuzioni dirette<br />
su disco. Ovviamente non sono consentiti errori, un bell’handicap<br />
rispetto alle attuali registrazioni multitraccia dove grazie ai moderni<br />
software si può intervenire punto per punto sulla quantizzazione,<br />
per correggere l’intonazione di ogni nota e riprendere un’esecuzione<br />
all’infinito, generando però, ed è un fatto, una sorta di sterilizzazione<br />
del contenuto musicale…<br />
Soprattutto per questo (e in tempi recenti) si è assistito a un ritorno<br />
del processo di registrazione diretta su vinile. L’esempio recente più<br />
famoso è quello della Third Man Records di Jack White, che nel 2013<br />
ai Metropolis Studios di Londra ha organizzano regolarmente sessioni<br />
“Live to Vinyl”, dove le performance degli artisti venivano registrate<br />
direttamente in vinile davanti a un pubblico di studio dal vivo. E già<br />
Neil Young, uno dei più sensibili artisti alla qualità tecnica della musica<br />
(ricordate la disastrosa esperienza con Pono?) qualche anno fa, in<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 51
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
COME CAMBIA LA STAMPA<br />
Se da un lato sono state rigenerate linee di produzione<br />
abbandonate nel momento più buio del consumo<br />
analogico, nuove proposte sono apparse sul mercato<br />
in merito alla stampa del vinile. La tedesca Newbilt<br />
Machinery (a destra) propone un sistema per la stampa<br />
in vinile semi-tradizionale che si avvale di una pressa<br />
con sezione elettronica di controllo e di un’alimentazione<br />
idraulica innovativi, in modo da garantire una<br />
produzione superiore per velocità e qualità.<br />
La canadese Viryl Technologies (a sinistra), invece, ha<br />
superato la fase di start-up (forte di un finanziamento<br />
da un milione di dollari) e nel 2018 ha introdotto una<br />
stazione di stampa completamente automatica che<br />
consente tempi rapidi di stampa e un conseguente<br />
risparmio in termini economici e di tempo, anche se il<br />
costo dell’impianto è di 160.000 dollari. Intanto presso<br />
la Third Man Records di Jack White stanno installando<br />
la seconda macchina di questo tipo…<br />
occasione di un premio speciale che gli è stato dedicato alla cerimonia<br />
dei Grammy per sound engineer e produttori, aveva raccontato dettagliatamente<br />
la sua filosofia di registrazione: “Molti di voi qui sono<br />
artigiani: create solo bei dischi, e fate molta attenzione ad ogni nota.<br />
So di non essere uno di voi: mi piace catturare il momento, mi piace<br />
registrare il momento, mi piace cogliere la prima volta che ho cantato<br />
la canzone... Ci sono molti compromessi che si fanno per avere<br />
quella sensazione, ma a lungo andare, è lì che vola l’immaginazione<br />
quando sento le mie parole mentre ascolto”. La disponibilità di titoli<br />
in D2D è comunque abbastanza ampia visto che molti LP a cavallo tra<br />
la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 vennero realizzati con questa<br />
tecnica. Inoltre, attualmente ci sono almeno una decina di studi nel<br />
mondo in grado di offrire la soluzione D2D: otto negli States, uno in<br />
Inghilterra, Svizzera e Germania.<br />
In tal senso va anche segnalata la procedura One Step Record, sviluppata<br />
da Mobile Fidelity Sound Lab: si tratta di un sistema di taglio proprietario<br />
costruito e progettato da Tim De Paravicini con la consulenza<br />
di Stan Ricker, uno dei padri fondatori di MFSL. Anche in questo caso<br />
vengono saltati alcuni passaggi rispetto alla produzione tradizionale<br />
del master e la placcatura avviene con una serie di avvertenze particolari,<br />
come la pulizia con una soluzione chimica proprietaria. I dischi di<br />
MoFi godono di ottima reputazione e dunque contribuiscono, come nel<br />
caso dei D2D (e con meno perplessità sul risultato finale dei DMM) ad<br />
accorciare la filiera di produzione analogica, filiera che come abbiamo<br />
detto presenta elementi di obsolescenza e preoccupazione in ognuno<br />
dei suoi passaggi. Ma se per il vinile si apriranno spiragli positivi a più<br />
lunga valenza, molto dipenderà da un rinnovamento della filiera stessa.<br />
Al di là di coloro che hanno già reso commerciabili le loro proposte<br />
(vedi box), proprio quest’anno dovrebbe vedere la luce l’HD Vinyl<br />
sviluppato dalla società austriaca Rebeat. Quanto promesso è una vera<br />
e propria rivoluzione che riguarda la fase più delicata della produzione<br />
analogica, la realizzazione dello stamper che, come abbiamo visto, è<br />
al momento la più critica. Questo processo nell’HD vinyl viene sostituito<br />
da una procedura di mapping fotografico in un modello 3D che<br />
equivale alla “madre” nel processo tradizionale. Il modello utilizzato<br />
viene ottimizzato calcolando la distanza tra i solchi, l’errore radiale e<br />
tangenziale, il contenuto di frequenze presenti sul master… il modo con<br />
cui allocarle. Per realizzare la matrice viene utilizzato un Femto-laser<br />
ad alta energia che vi incide direttamente pilotato da un computer che<br />
ha pre-processato il materiale audio, regolando automaticamente la<br />
distanza necessaria tra i solchi e la profondità. A causa del fatto che<br />
il laser opera da un angolo di 90 gradi, non dovrebbero generarsi le<br />
distorsioni indesiderate. In questo modo si può ottenere una maggiore<br />
risoluzione (traducibile in una più estesa risposta in frequenza, un<br />
maggiore livello del segnale o entrambi), pari a un incremento della<br />
capacità del supporto in vinile del 30%. Inoltre, per la realizzazione<br />
dello stamper è possibile utilizzare nuovi materiali come vetro, oro e<br />
altre sostanze plastiche con nuove caratteristiche. Anche in questo caso<br />
tempi (circa 20 minuti per le due facce di un disco) e costi di produzione<br />
dovrebbero calare drasticamente (Rebeat arrischia valutazioni<br />
secondo cui i costi di stampa diminuirebbero del 50%, e il tempo per<br />
produrre un nuovo disco in vinile si abbasserebbe del 60%). I dischi<br />
così prodotti sarebbero totalmente compatibili con l’attuale catena<br />
di riproduzione anche se la possibilità di ottenere segnali con uno<br />
spettro di frequenza molto esteso potrebbe indurre i costruttori di<br />
fonorilevatori a sviluppare nuovi modelli (nel documento tecnico di<br />
Rebeat si fa cenno a Ortofon e Audio-Technica).<br />
Abbiamo contattato Guenter Loibl, CEO e fondatore della Rebeat, che<br />
ci ha confermato come il processo di taglio laser funzioni già abbastanza<br />
bene, mentre il problema maggiore si riscontra nel processo di<br />
sviluppo degli stamper data la differente natura di quelli adatti per HD<br />
Vinyl che non sono pieghevoli come gli stamper al nichel. Le prime<br />
vere prove di stampaggio dovrebero avvenire alla fine della promavera<br />
mentre i primi torni HD Vinyls dovrebbero essere sul mercato<br />
in autunno...<br />
Se quanto promesso sarà realtà, entreremo in una nuova dimensione<br />
del rilancio analogico, molto più stabile e duraturo, che cancellerebbe<br />
i dubbi e alcune sensate considerazioni espresse in questo articolo.<br />
Rimane il fatto che un vinile filologicamente corretto difficilmente<br />
sarà proponibile ma, in maniera machiavellica, se i risultati offriranno<br />
garanzia di sopravvivenza e un livello di qualità che potrebbe persino<br />
essere migliore, tutti dovremmo esserne felici!<br />
52 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Fabio Masia<br />
Conosciuto il male,<br />
è possibile la cura?<br />
Mai come nel caso della regolazione dell’insieme braccio – testina l’approccio umanistico e quello<br />
scientifico si scontrano e si incontrano, tenuti insieme dalla necessità di poter disporre di un metodo<br />
e di un approccio che tenga in conto sia l’aspetto rigoroso che quello legato alle sensazioni. E oggi<br />
nuovi sistemi ci consentono quel che un tempo era riservato solo a pochi...<br />
Il lavoro di un liutaio, di un accordatore di pianoforti o di un<br />
qualsiasi altro artigiano che deve confrontarsi quotidianamente<br />
con una serie di problemi che per loro stessa natura<br />
non consentono soluzioni certe e univoche, viene visto con una<br />
certa diffidenza da chi ne è al di fuori, confuso da due atteggiamenti<br />
opposti dell’artigiano: da un lato il suo approccio metodico<br />
e scientifico, dall’altro la capacità, se è un buon artigiano, di non<br />
scollegare mai la sfera percettiva che può fornire quelle indicazioni<br />
fuori della routine per risolvere il problema. Un atteggiamento<br />
che innesca il dubbio se dietro tanti rituali e tante fissazioni si<br />
celi costantemente un pizzico di ironia e di presa in giro per il<br />
prossimo! È sicuramente così, anzi, è anche normale divertirsi<br />
un po’, ma anche normale che in casi estremi il livello di sinergia<br />
con un sistema “lontano” dal consueto porti a vivere un’esperienza<br />
se non estraniante comunque inconsueta. Provate a ripotare alla<br />
memoria la figura di quel vecchio carburatorista che metteva in<br />
fase a orecchio quattro carburatori con in mano un piccolo cacciavite<br />
e litri e litri di benzina bruciati fra una sgasata e un’altra:<br />
non erano quelli, atteggiamenti al limite del ridicolo e folkloristico?<br />
Eppure, una volta ritirata, l’autovettura sembrava un’altra!<br />
All’epoca c’erano molti strumenti per coadiuvare il lavoro di un<br />
carburatorista ma alla fine il lavoro veniva completato a orecchio,<br />
probabilmente anche con un pizzico di orgoglio e soddisfazione<br />
nel sentire il rombo del motore che canta. Si potrebbe obiettare<br />
come oggi non ci siano più i carburatori di un tempo e che modificare<br />
una centralina elettronica non è certo la stessa cosa: vuoi<br />
mettere l’odore pungente di benzina incombusta spruzzata dalle<br />
farfalle di un doppio corpo rispetto a modificare il firmware di<br />
una centralina! Sicuramente non è la stessa cosa ma è anche vero<br />
che cambiano i motori ma non cambia la sensibilità dell’artigiano<br />
nel saper introdurre quel valore aggiunto che alla fine “esalta” un<br />
risultato altrimenti assolutamente nei ranghi. Ed è anche vero, per<br />
calarci nell’ambito più proprio di questo giornale, che l’Hi-Fi e in<br />
particolare l’analogico richiede, oggi come ieri, strumenti per la<br />
messa a punto che per essere tali devono essere costruiti e realizzati<br />
secondo rigide specifiche e poi messi a punto con quel pizzico di<br />
ingegno e di sensibilità che non tutti hanno. Un percorso, però,<br />
non esclude l’altro, anzi, devono andar a braccetto per evitare di<br />
54 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
BRACCIO - TESTINA LA MESSA A PUNTO<br />
La dima SMARTractor della tedesca<br />
Acoutical System per allineare<br />
la testina-braccio<br />
ottenere risultati fuori di ogni controllo. D’altronde, costruito un<br />
violino, questi dovrà essere accordato costantemente e l’analisi<br />
del suo spettro forse individuerà che lo strumento a suonare è<br />
un violino (per giunta accordato) ma non riuscirà a qualificare<br />
provenienza e piacevolezza del suono emesso: sicuramente è più<br />
semplice accordare il violino con un fonomentro e poi, magari,<br />
completare l’opera ad orecchio!<br />
L’ambito della messa a punto di un giradischi, lungi da avvicinarsi<br />
all’estro di un accordatore o di altro eclettico artigiano (ricordate il<br />
carburatorista di prima?), nel suo piccolo manifesta la necessità di<br />
poter disporre di un metodo e di un approccio che tenga in evidenza<br />
sia l’aspetto rigoroso che quello legato alle sensazioni: si tratta<br />
sempre di una messa a punto, da ottenere tramite piccoli passettini<br />
con rito, strumenti, polpastrelli, orecchio e tanta, tanta pazienza.<br />
Per mettere a punto un sistema analogico, c’è bisogno quindi di<br />
strumenti stabili e precisi perché la maggior parte delle tecniche<br />
di indagine e regolazione sono di natura meccanica e geometrica e,<br />
molto spesso, si tratta di misure indirette e mai in grado di mettere<br />
in assoluta relazione il risultato con la rilevazione. Ad esempio:<br />
è fondamentale che la puntina sia posizionata in un certo modo<br />
sulla superficie del disco per tracciare al meglio ma per ottenere<br />
questo risultato, purtroppo, dobbiamo seguire le indicazioni del<br />
costruttore che invece suggeriscono di controllare l’angolo del<br />
GUIDA IN BREVE PER AUTOSTOPPISTI ANALOGICI<br />
Montaggio della testina<br />
Stretto il sistema vite - rondella - bullone tra testina e shell si può procedere al<br />
collegamento dei terminali della testina con i quattro fili colorati presenti sullo<br />
shell. Ad ogni colore corri sponde una specifica collocazione secondo il codice<br />
valido internazionalmente (vedi figura). Esistono varie disposizioni degli attacchi,<br />
variabili da costruttore a costrut tore, ma questo non crea particolari problemi:<br />
accanto ad ogni piedino, sulla testina, è riportato il corrispondente simbolo (L, R,<br />
LG, RG), e risulta semplice effettuare questi collegamenti. Alcune testine riportano<br />
al posto delle lettere il colore del citato codice.<br />
Ecco il codice valido internazionalmente:<br />
L («Left») = canale «sinistro» (terminale «caldo»): BIANCO.<br />
R («Right») = canale «destro» (terminale «caldo»): ROSSO.<br />
LG («Left ground») = massa can. «sinistro»: BLU.<br />
RG («Right ground») = massa can. «destro»: VERDE.<br />
Regolazione dell’overhang<br />
la testina va posizionata, facendola scorrere longitudinalmente lungo lo shell in<br />
modo che il valore consigliato dal costruttore sia rispettato, affinché l’errore di<br />
tangenza sia il più contenuto possibile. Questa condizione può essere verificata<br />
con un righello dotato di scala millimetrica: basta controllare che la distanza tra<br />
puntina e asse del perno (asse, non bordo!) sia quella consigliata (solitamente, 15-<br />
16 mm). Talvolta il braccio del giradischi non può essere portato nella posizione<br />
sopraindi cata e in altri casi il costruttore non indica il valore di overhang. In queste<br />
circostanze, se nemmeno il corpo dello shell presenta tacche o puntini di riferimento,<br />
per l’esatto posizionamento della puntina si potrà utilizzare un’apposita dima, che<br />
permette di regolare l’overhang in modo tale che l’errore di tangenza si annulli a una<br />
distanza di 6 cm dal centro del disco. Una volta infilato l’apposito foro della dima<br />
sul perno del piatto, si dovrà portare la puntina su un punto di riferimento della<br />
clima stessa; se il valore di overhang è quello giusto, i bordi della testina dovranno<br />
risultare paralleli alle linee tracciate sulla dima. Se ciò non avviene, vuol dire che<br />
il posizionamento del fonorivelatore non è corretto e deve esser modificato per<br />
tentativi (spostando la testina lungo lo shell; per far ciò torna utile il fatto di non<br />
aver stretto le viti di fissaggio in maniera definitiva), finché non siano verificate<br />
le condizioni ottimali. Abitualmente la testina va messa al filo rispetto allo shell;<br />
alcuni preferiscono farla sporgere di un paio di millimetri all’infuori nel tentativo<br />
di aumentare la lunghezza operativa del braccio; altri la spostano all’indentro per<br />
aumentare il carico del peso sulla puntina.<br />
Regolazione del peso di lettura<br />
Si procede al bilanciamento verticale del braccio (occorre regolare il contrappeso<br />
posto dietro al fulcro del braccio sino a che quest’ultimo non sia in perfetto<br />
equilibrio, con il dispositivo di pressione sul disco e l’antiskating posti entrambi<br />
sullo zero). A questo punto si regola il contrappeso in corrispondenza del valore<br />
di peso consigliato o desiderato.<br />
Regolazione dell’antiskating<br />
La compensazione della forza centripeta che tende ad attirare il braccio verso il<br />
centro del piatto si oppone alla possibilità che lo stilo legga preferenzialmente il<br />
lato interno del solco. Tradizionalmente viene effettuata tramite tabelle i cui valori<br />
sono legati al peso di lettura impostato e al tipo di taglio della puntina (conica,<br />
ellittica, Shibata...).<br />
Regolazione del VTA (angolo di tracciamento verticale)<br />
Alzando o abbassando il corpo del braccio nei modelli in cui è possibile, va regolato<br />
l’angolo che il cantilever forma con la superficie del disco (le case produttrici consigliano<br />
di usare il pick up mantenendo il braccio del giradischi in posizione parallela)<br />
e sarebbe opportuno ottenere una condizione in cui la puntina ha un’incidenza<br />
perpendicolare al disco. È consigliabile che lo stilo, una volta sollevato tramite<br />
l’opportuno comando, disti 6-8 mm dalla superficie del disco.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 55
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
IL PACCHETTO TURNTABLE TUNING<br />
La chiave dinamometrica di precisione proposta da AnalogMagik<br />
cantilever oppure il parallelismo fra il corpo della testina e il piatto.<br />
Si tratta quindi di misure indirette che allontanano il risultato da<br />
quello ottimale. Da qualche punto, comunque, si deve pur sempre<br />
iniziare ma per ottenere il massimo bisogna andare oltre: non<br />
basta, quindi, metter in dima la testina e trovare la collocazione<br />
migliore per il corpo del pick up, anzi, spingersi oltre un certo limite<br />
con i mezzi indiretti da un certo punto di vista sarebbe anche<br />
controproducente in quanto la qualità dei risultati, a questo punto,<br />
dipende dal caso, tanto che spesso manca la ripetibilità degli effetti<br />
delle regolazioni. Tutto ciò potrebbe gettar sconforto e desolazione<br />
nelle poche granitiche certezze accumulate nel tempo, invece abbiamo<br />
una opportunità in più rispetto al passato, considerato che<br />
uno strumento di misura opportuno a tale fine è diventato oggi un<br />
oggetto più alla portata di un tempo quando, invece, aveva costi assolutamente<br />
non accessibili! Gli equilibri si sono del tutto ribaltati<br />
con un livello di accuratezza dei sistemi di analisi addirittura più<br />
elevato che negli apparecchi dedicati di un tempo: oggi conviene<br />
mettere a punto geometricamente il sistema braccio testina e poi<br />
approfondire l’analisi con un analizzatore di spettro che consente<br />
di individuare le prestazioni reali del sistema. Perché, è bene ribadirlo,<br />
la puntina deve tracciare in un certo modo affinché i due<br />
canali rispondano in modo simmetrico: è assolutamente questo il<br />
dato che conta. Se poi il corpo della testina sembra leggermente<br />
fuori asse ma i due canali rispondono in modo simmetrico, poco<br />
importa. Per fare ciò, c’è assolutamente bisogno di un disco test<br />
e di un comune ingresso audio nel computer, se si dispone di pre<br />
phono. Si tratta di un primo passo per ottenere qualcosa in più<br />
rispetto al passato, specie in velocità, dal tuning del giradischi. Il<br />
passo successivo è comunque quello di dotarsi di strumenti di messa<br />
a punto stabili e precisi, per portare il sistema a un buon livello<br />
di regolazione meccanica e poi di un sistema di analisi, magari più<br />
Il software mostra una impostazione totalmente guidata, con tanto di<br />
indicazioni e suggerimenti sintetici per ogni parametro da ottimizzare.<br />
Quello che più ha impegnato il team di sviluppo è stato proprio realizzare<br />
un sistema, non del tutto chiuso ma comunque settato, per fornire una<br />
rappresentazione dei dati reali come, ad esempio, il grafico delle distorsione<br />
e di altri valori, e fornire al contempo un dato numerico, frutto dell’analisi<br />
dei dati effettuata dall’algoritmo proprietario, che consente di apprezzare<br />
l’entità della variazione. Nella analisi delle velocità di rotazione, ad esempio,<br />
la misura può essere affetta dal wow and flutter e diventa complicato apprezzare<br />
le micro-variazioni di regolazione quando il valore oscilla. Quindi,<br />
non si tratta di applicare una semplice media o qualcosa di più sofisticato<br />
che si basa pur sempre su una media; piuttosto, si applica un algoritmo che<br />
non considera le fluttuazioni ma solo le variazioni costanti. Gli algoritmi<br />
sviluppati da AnolgMagik non sono resi pubblici ma il senso del pacchetto è<br />
comunque quello che, nella misura della velocità di regolazione, si apprezzi<br />
non il wow and flutter (per quel parametro c’è poi una analisi specifica) ma<br />
la variazione lineare frutto della regolazione della velocità. La regolazione<br />
della velocità, con questo metodo, è una tecnica diretta rispetto ad altre<br />
modalità: il segnale sinusoidale a 3150 Hz deve essere riprodotto appunto a<br />
3150 Hz, quindi si tratta più di una accordatura che di una variazione della<br />
rotazione! Con altri metodi, come ad esempio l’analisi stroboscopica della<br />
velocità di rotazione, spesso l’operazione viene effettuata con il piatto che<br />
gira a vuoto, senza disco e testina e, in ogni caso, si ha un sistema condizionato<br />
dalla precisione dello strobo e da altri fattori “indiretti” della misura,<br />
mentre con il Turntable Tuning il segnale è letto dalla testina in condizioni<br />
di utilizzo normale e il tono deve essere di 3150 Hz. Certamente non un<br />
“La” a 440 Hz ma pur sempre di accordatura si tratta!<br />
56 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
BRACCIO - TESTINA LA MESSA A PUNTO<br />
AMARCORD 1980<br />
Nel 1980 possedevo un Linn Sondek LP 12, giradischi che tutt’ora, grazie<br />
a una serie di upgrade, rappresenta la mia fonte analogica. Dato l’ottimo<br />
rapporto con l’importatore di allora, di frequente ci incontravamo ed erano<br />
quelle le occasioni per una messa a punto che Antonio Trebbi effettuava a<br />
casa mia. Antonio arrivava con una valigetta che tutti gli invidiavano: era<br />
il frutto di tutte le esperienze e le necessità che fino ad allora gli si erano<br />
presentate. Nel tempo l’avrebbe trasformata in un accessorio standard<br />
per chi andava in giro promuovendo il verbo analogico della Linn… Ma<br />
se cacciaviti, pinzette e quant’altro ad hoc per la taratura dell’LP 12 colpivano<br />
la mia immaginazione, trasecolavo sempre per quel che potremmo<br />
definire la tradizione orale che Antonio cercava di trasmettermi su quella<br />
critica fase della messa a punto “frutto dell’esperienza” che sfuggiva<br />
alle mie meccanicistiche esigenze di certezza. Comprimeva le molle del<br />
controtelaio facendolo ballonzolare un po’ tra le dita (“Così va bene, così<br />
no”); soppesava braccio e testina regolandone il peso senza ricorrere a<br />
una bilancina, poi faceva scorrere il tutto sul disco osservando assorto lo<br />
stilo e come flettesse fino all’ok: “Adesso è a posto!”. Boh!<br />
Nel 1980 non esistevano i computer o, perlomeno, il personal computer<br />
muoveva a stento i suoi primi passi e nessuno si sognava di sostituire<br />
quella che era quasi una forma d’arte con gli aridi dati informatici. Già:<br />
anche la musica era così, salvo farci trasecolare poco dopo con la nascita di<br />
un dischetto da 13 centimetri contenente una sequenza di uno e di zero...<br />
Paolo Corciulo<br />
preciso, per analizzare i dati a livello strumentale con l’ausilio di<br />
una scheda di acquisizione più precisa dell’ingresso linea di un<br />
computer (e magari di un disco test più ricco di uno dotato solo<br />
di alcuni segnali base). Appurato che bisogna dotarsi di strumenti<br />
meccanici di precisione (senza la necessità di eccedere) e che oggi<br />
non è più necessario disporre di un analizzatore di spettro che solo<br />
pochissime aziende in passato potevano permettersi, cosa mancherebbe<br />
all’appassionato per ottenere il massimo da un sistema<br />
analogico? Le soluzioni, nonostante il rinato interesse mondiale<br />
verso il vinile (una contraddizione tecnologica, a ben pensarci:<br />
torma in auge una soluzione con più di 100 anni sulle spalle!) non<br />
sono molte ma ci sono.<br />
È il caso, ad esempio, di AnalogMagik e del suo pacchetto “Turntable<br />
Tuning” che evidenzia un approccio cucito addosso alle esigenze<br />
dell’appassionato ma anche a quelle di un professionista<br />
che si trova ad effettuare delle messe a punto magari in loco dal<br />
cliente. La mission aziendale è quella di fornire una serie di strumenti,<br />
fisici, ma soprattutto di analisi, per ottimizzare un sistema<br />
analogico giradischi/braccio/testina; l’aspetto essenziale risiede<br />
però nel modo in cui l’uomo alla guida di AnalogMagik ha saputo<br />
metterli a disposizione dell’utente. Richard H. Mak non ha alcuna<br />
competenza in tecnologia e sviluppo software ma ha la passione<br />
dell’audio, con una particolare propensione verso l’analogico, motivo<br />
per il quale si è dedicato all’installazione e messa a punto dei<br />
giradischi fin dal 2009, cercando di utilizzare un metodo scientifico<br />
per raggiungere, rapidamente ed efficacemente, un risultato<br />
soddisfacente. Durante quelle sessioni di messa a punto si è reso<br />
conto che c’erano troppi dischi test con segnali pensati sono per<br />
specifici metodi di indagine e che al contempo gli strumenti di<br />
misura da portasi dietro erano costosi e ingombranti e, in definitiva,<br />
solo parzialmente adatti. Quel che mancava era un sistema<br />
che ottimizzasse tutti i parametri di una configurazione analogica<br />
in un unico pacchetto. Fin dall’inizio ha pensato a una soluzione<br />
in grado di condurre l’appassionato verso un percorso di messa a<br />
punto che non si sostituisca all’operatore professionale ma fornisca<br />
dati e feedback in modo da rendere più efficaci le regolazioni anche<br />
con piccole variazioni. Lo sviluppo del sistema che ha passato varie<br />
fasi dal 2009 e ha coinvolto molti personaggi con competenze<br />
differenti, soprattutto per l’analisi dei dati e, nell’ultimo periodo,<br />
per rendere il prodotto utilizzabile anche da utenti che vogliono<br />
occuparsi solo della messa a punto e non della teoria che c’è dietro.<br />
Un modo sofisticato di descrivere la funzionalità del pacchetto<br />
da lui sviluppato è che si tratta di un programma che tenta di<br />
stabilire una correlazione tra una regolazione effettuata e il valore<br />
di distorsione incrementale visualizzato sullo schermo del laptop<br />
utilizzando segnali test realizzati ad hoc e con algoritmi per l’analisi<br />
dei dati rilevati. Il sistema filtra tutti i dati poco stabili, frutto<br />
di un sistema analogico, e prende in considerazione solo quelli<br />
correlabili con le varianti dovute alla regolazione che si sta effettuando,<br />
annullando le perturbazioni estranee alla misura e quelle<br />
intrinseche alla configurazione e alla qualità dell’attrezzatura.<br />
Un approccio che considera il sistema nel suo insieme, nel senso<br />
che nessun singolo parametro può essere ottimizzato in modo<br />
isolato, ma è necessario regolarli tutti insieme e uno in funzione<br />
dell’altro con approssimazioni successive e tramite l’ausilio di uno<br />
strumento che favorisca l’individuazione delle criticità, i tempi e<br />
le modalità di iterazione. Se si agisce su uno solo dei parametri,<br />
come ad esempio il peso, l’antiskating e il VTA, si vanno a modificare<br />
anche gli altri. Anzi, se si osservano i valori di distorsione<br />
uno a uno di questi paramenti, applicando le dovute regolazioni si<br />
osserva poi una variazione anche negli altri, in una sorta di ciclo<br />
infinito dove la sola valutazione della distorsione non è d’aiuto.<br />
La regolazione si applica per piccoli passi soprattutto valutando<br />
l’impatto concreto che a questo punto è solo in parte legato al<br />
valore assoluto della distorsione.<br />
La filosofia alla base del Richard H. Mak pensiero parte in ogni<br />
caso dalla fase 1, in cui si regolano nel modo più preciso possibile<br />
tutti i paramenti a livello meccanico e geometrico, avvalendosi di<br />
strumenti ad alta precisione. A tal proposito, consiglia l’impiego di<br />
una dima estremamente precisa e funzionale, tra l’altro dal costo<br />
importante, per allineare braccio e testina. Se ne possono usare<br />
anche altre ma a lui la SMART Tractor della tedesca Acoutical<br />
System, disponibile a 525 Euro. A corollario della messa a punto<br />
“meccanica” AnalogMagik fornisce anche una chiave dinamometrica<br />
di precisione per serrare adeguatamente le viti della testina allo<br />
schell, pratica anche questa abbastanza inconsueta ma che porta<br />
risultati interessanti circa la variazione della risonanza complessiva<br />
braccio/testina. Nella fase 2, invece, si passa all’analisi strumentale<br />
che consente, con affinamenti reiterativi, di ottimizzare<br />
alcuni parametri a livello assoluto, di rendere identici i due canali<br />
e di trovare un range idoneo da scegliere poi a orecchio. La fase 3,<br />
l’ultima, si fa ad orecchio, nel senso che all’interno del range dei<br />
parametri ottimali, si sceglie quello che più piace! E a quel punto<br />
il carburatorista del caso può finalmente elevare il pollice in alto<br />
a mo’ di assenso!<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 57
INSIDE SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Fabio Masia<br />
Ti amo, ti odio:<br />
maledetto Bluetooth!<br />
Che ci sta a fare una cuffia in uno speciale dedicato all’analogico? Pare fuori luogo e invece i punti<br />
di confine tra le due forme di ascolto son parecchi e il binomio cuffia - giradischi si incontra su basi<br />
solide, moderne e con la possibilità che proprio questo stabilisca quel ponte tra passato e futuro che<br />
potrebbe essere la salvezza dell’alta fedeltà!<br />
Qualche tempo fa, in occasione del test del TEAC TN 400 BT<br />
(<strong>SUONO</strong> 514 - marzo 2017) ci siamo interrogati su quale<br />
valenza e validità offrisse la possibilità di connettere in<br />
modalità wireless un giradischi all’impianto, visto anche il fatto che<br />
è proprio il giradischi a beneficiare della lontananza dai diffusori<br />
ma anche dal locale di ascolto. Sembra una contraddizioni in termini<br />
ma, dopo un bel po’ di prove effettuate sul campo, i risultati<br />
non apparvero poi così scontati: in sintesi, soprattutto nella fascia<br />
medio bassa, il setup Bluetooth integrato nel giradischi (quindi il<br />
matching tra stadio fono integrato e digitalizzazione del segnale<br />
trasmesso) offre performance migliori della equivalente catena<br />
di trasmissione analogica, pur sempre basata su uno stadio fono<br />
integrato!<br />
Quel che non era stato valutato, sempre all’interno di una catena<br />
pensata per la riproduzione dei vinili e affidata alla trasmissione<br />
Bluetooth, è l’immediatezza e la qualità ottenibile attraverso una<br />
cuffia Wireless, ovvero il dispositivo che più di tutti magnifica un<br />
po’ tutti i parametri delle fruizione personale senza ulteriori “indispensabili<br />
orpelli” come ampli cuffia separati o uscite integrate negli<br />
amplificatori (il ragionamento vale sempre per la fascia bassa). Si<br />
potrebbe estendere il tema anche all’ambito dei diffusori attivi in<br />
quanto, soprattutto nella fascia economica, un sistema amplificato<br />
stand alone ha tutte le potenzialità per eccellere rispetto a uno<br />
general purpose che, però, è frutto di compromessi e rinunce...<br />
Valore aggiunto (o problema in meno con il Bluetooth) quello legato<br />
alla lunghezza del cavo della cuffia, soprattutto se collegato a una<br />
sorgente analogica: il giradischi è un oggetto ben poco trasportabile,<br />
soprattutto una volta messo a punto, e in genere non si trova<br />
vicino al luogo di relax!<br />
L’ascolto in cuffia tramite Bluetooth di un giradischi, direttamente<br />
dal giradischi, se da un lato potrebbe dunque far gridare all’eresia,<br />
sul campo si dimostra una soluzione per nulla da escludere a priori:<br />
58 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
VINILE IN CUFFIA<br />
PER TUTTO, PER TUTTI<br />
La cuffia Mojburst Crystal è un esempio del potenziale della trasmissione Bluetooth in una fascia di prezzo<br />
ben al di sotto di quello che consideriamo l’entry level, soprattutto se si considerano i prodotti dotati anche di<br />
connessione wireless e non solo passivi. Sotto la soglia degli ottanta euro è raro incontrare prodotti che diano<br />
risalto sia alla sezione elettronica che a quella passiva, con soluzioni di carico acustico e di scelta dei trasduttori<br />
molto validi anche per l’utilizzo nella modalità passiva. Un aspetto saliente nello sviluppo del prodotto è costituito<br />
dalla scelta da parte del costruttore delle soluzioni per la meccanica del giunto di sostegno dei padiglioni<br />
e per quello dei cuscinetti di appoggio, tutte volte al contenimento del peso e all’esaltazione dell’indossabilità.<br />
In effetti, l’angolazione dei padiglioni e la cedevolezza dei cuscinetti si adattano con delicatezza sulla testa<br />
intorno all’orecchio, lasciando i padiglioni liberi. Un eccellente sensazione di leggerezza e di non oppressione,<br />
nonostante l’isolamento con l’esterno sia molto efficace. Un ulteriore valore in più in generale per l’ascolto<br />
wireless e nel particolare per il religioso rispetto delle nuance del disco nero.<br />
Cuffia Mojburst Crystal<br />
Prezzo: € 79,00<br />
Peso: 240 g<br />
Distributore: TX Media - www.txmedia.it<br />
Tipo: chiusa Trasduttori: dinamici Impedenza (Ohm): 32 Risp. in freq. (Hz): 20 - 20.000 Sensibilità (dB): 100 Auricolari:<br />
driver da 40mm Note: collegamento Bluetooth 5.0 con profili HFP, HSP, AD2P, AVRCP; batteria da 400<br />
mAh con tempo di riproduzione fino a 36 ore con volume al 50%; ricarica completa in 3 ore, rapida in 10 minuti<br />
per 2 ore di riproduzione.<br />
sarà per magia o suggestione ma la piacevolezza della riproduzione<br />
di un vinile, seppur trasformato dal Bluetooth e da altre diavolerie<br />
tecnologiche, ha una marcia in più già quando si entra a far parte<br />
della classe di ingresso, mentre in passato la sorgente analogica<br />
doveva essere di un certo livello e costo perché se ne potesse apprezzare<br />
la qualità. Questo vale tanto per la cuffia (vedi nel box il<br />
modello preminentemente da noi utilizzato) che per il giradischi:<br />
oggi è possibile ottenere risultati già a partire da un livello di ingresso<br />
con poco più di 200 euro utilizzando, ad esempio, il giradischi<br />
Sony PS LX 310<br />
BT (provato su <strong>SUONO</strong><br />
537 - luglio 2019) dove,<br />
nonostante la fascia di<br />
appartenenza, si può<br />
beneficiare del livello di<br />
uscita regolabile su tre<br />
livelli per interfacciarsi<br />
al meglio con la modalità<br />
Bluetooth. Il Sony<br />
è un giradischi a livello<br />
meccanico totalmente<br />
automatico, cosa che<br />
offre una marcia in più<br />
soprattutto nella riproduzione<br />
wireless grazie<br />
al ritorno del braccio:<br />
se è molto piacevole il<br />
rito dell’avvio manuale<br />
del disco e della discesa<br />
controllata della puntina sul vinile, non è altrettanto appagante<br />
precipitarsi verso il giradischi per togliere il braccio dal loop di<br />
fine disco!<br />
IL Teac TN 400 BT, invece, si colloca in una fascia superiore, poco<br />
oltre i 400 euro street price, ed è completamente manuale (peccato!)<br />
ma oltre al fatto che è dotato di un ottimo allestimento di<br />
base, è possibile sostituire la testina in dotazione ed effettuare alcune<br />
regolazioni di ottimizzazione. Tutto ciò, abbinato a un’estetica<br />
tradizionale nelle versioni legno naturale, offre buone chance di<br />
beneficiare di risultati di ottimo livello anche in impianti tradizionali:<br />
da questo punto di vista si tratta del rapporto più equilibrato<br />
fra tradizione e nuovo, in quanto coesistono senza alcun problema.<br />
Alle opportunità citate dell’asse Bluetooth - giradischi si aggiunge<br />
il fatto che questa<br />
simbiosi sembra perfetta<br />
per attirare nuovi<br />
attori tanto tra i consumatori<br />
che nell’offerta<br />
di mercato, che<br />
si apre a prospettive<br />
del tutto inaspettate.<br />
Un esempio esplicativo<br />
è lo Stir It UP di<br />
The House of Marley<br />
che, attestandosi nella<br />
fascia dei 250 euro, risulta<br />
fra i concorrenti<br />
più agguerriti sia nella<br />
categoria dei giradischi<br />
Bluetooth che di quelli<br />
tradizionali: piano in<br />
bambù fresato per l’alloggiamento<br />
del motore<br />
e del perno, testina Audio-Technica sostituibile e soluzioni di<br />
controllo delle vibrazioni sono caratteristiche in genere che identificano<br />
prodotti di fascia molto superiore. Un’apertura della musica<br />
riprodotta al nuovo mondo?<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 59
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
FONORIVELATORE<br />
Audio-Technica VM760SLC<br />
Audio-Technica è nata<br />
nel 1962 a Shinjuku, Tokyo,<br />
Giappone, da Hideo<br />
Matsushita, come produttore<br />
di fonorilevatori.<br />
I suoi primi prodotti furono<br />
i modelli stereo AT-1 e AT-3<br />
MM. Il successo portò un<br />
rapido sviluppo dell’azienda<br />
che estese il suo interesse<br />
nell’Hi-Fi anche in altri settori<br />
come quelli delle cuffie<br />
e dei microfoni, affacciandosi<br />
prepotentemente al<br />
settore professionale.<br />
del digitale<br />
sembrava dover restringere<br />
il campo L’arrivo<br />
d’azione della casa nipponica.<br />
A dispetto però dello strapotere<br />
del CD e derivati, Audio-<br />
Technica ha sempre mantenuto<br />
una porta aperta all’analogico,<br />
mantenendo anche nel<br />
periodo più buio un catalogo,<br />
pur ristretto, di fonorilevatori<br />
sia a bobina che magnete mobile.<br />
Proprio nel settore MM<br />
ha mantenuto un legame con<br />
l’OEM fornendo i suoi prodotti,<br />
in particolare l’AT-95, nelle<br />
sue varie versioni, a disposizione<br />
di quei produttori di giradischi<br />
che desiderano offrire<br />
modelli completi di cartucce<br />
premontate.<br />
Una piccola serie di<br />
modelli di maggior raffinatezza<br />
e costo rimase in catalogo<br />
anche nel settore delle MC,<br />
caratterizzate da un rapporto<br />
qualità/prezzo eccellente. Ovvio,<br />
dunque, che il ritorno in<br />
auge, per molti impensabile,<br />
del vinile (moda o puro riconoscimento<br />
delle sue qualità<br />
musicali che sia), non abbia<br />
colto impreparata l’Audio-<br />
Technica che prima ha rispolverato<br />
alcuni dei vecchi modelli<br />
mandati prematuramente<br />
in soffitta e poi ha cominciato<br />
progressivamente a rinnovare<br />
il suo catalogo. Se si esclude<br />
qualche modello celebrativo,<br />
la sua caratteristica più distintiva,<br />
quella dell’eccellente<br />
rapporto Q/P è stata, fortunatamente,<br />
mantenuta.<br />
Oggi il catalogo<br />
è veramente<br />
impressionante<br />
e forse<br />
solo la<br />
più antica<br />
Ortofon<br />
può<br />
rivaleggiare<br />
su questo<br />
fronte. L’attuale<br />
produzione<br />
spazia tra modelli<br />
MM e MC, stereofonici<br />
o monofonici, principalmente<br />
per l’audio domestico<br />
pur non mancando quelli per<br />
DJ. All’interno delle due macrocategorie<br />
(MM e MC) i vari<br />
modelli sono disponibili in differenti<br />
versioni in base, principalmente<br />
ma non solo, al tipo<br />
di stilo utilizzato. Del resto,<br />
quanto a know how sull’analogico,<br />
l’Audio-Technica ha ben<br />
pochi rivali e questo gli permette<br />
di ottimizzare e rendere<br />
disponibile una ampia scelta di<br />
modelli con costi molto competitivi.<br />
I modelli magneto mobili sono<br />
tutti con stilo sfilabile e quindi<br />
sostituibile. Il modello base è<br />
l’M95 disponibile con stili di<br />
diverso tipo dal conico all’ellittico,<br />
il Nude Elliptical, fino ai<br />
più raffinati profili del diamante<br />
chiamati Microlinear e Shibata:<br />
cinque modelli che vanno<br />
da circa 30 euro fino a 200<br />
euro. Molti giradischi definiti<br />
plug & play adottano l’M95,<br />
specie quelli più economici. Lo<br />
stesso criterio di offerta viene<br />
applicato nelle serie superiori<br />
come la VM500, la VM600 e<br />
la più recente VM700. Tutte<br />
queste serie adottano una<br />
configurazione Dual Magnet.<br />
La serie VM700 si compone di<br />
tre modelli, ancora una volta<br />
distinguibili unicamente per<br />
lo stilo adottato: il Microlinear<br />
per il VM740ML, lo Shiba-<br />
Prezzo: € 699,00<br />
Distributore: Sisme<br />
Via Adriatica, 11 - 60027 Osimo Stazione (AN)<br />
Tel. 071 7819666 - Fax 071-781494<br />
www.sisme.com<br />
FONORIVELATORE AUDIO-TECHNICA VM760SLC<br />
Tipo: MM Tensione di uscita (mV): 4,0 Cedevolezza (cm/<br />
dyne): 10x10-6 Risp. in freq. (Hz): 20-30.000 Forza di appoggio<br />
(g): 1,8-2,2 Separazione canali (dB): 30 Stilo: Nude Special<br />
Line Contact 1.5 x 0.28 mil Impedenza di carico (Ohm): 47<br />
Bilanciamento tra i canali (dB): 1,0 Note: cantilever rastremato<br />
in alluminio. Carico capacitivo 100-200 pF.<br />
60 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST AUDIO-TECHNICA VM760SLC<br />
All’interno del corpo in alluminio sono contenute le due bobine con le<br />
espansioni polari che si estendono fino ai due caratteristici magneti<br />
collocati a V in posizione ortogonale al cantilever. Sul supporto in<br />
polimero è fissato il cantilever tramite un ampio piattello con interposto<br />
un elemento smorzante. Il supporto si estrae dal corpo verso il basso<br />
a differenza dello standard MM in cui si sfila.<br />
ta per il VM750SH e lo Special<br />
Line Contact per il modello<br />
maggiore VM760SLC qui in<br />
prova (se si possiede uno dei<br />
tre è possibile upgradarlo cambiando<br />
stilo).<br />
La costruzione del VM760SLC<br />
si basa sull’architettura proprietaria<br />
di AT a doppio magnete<br />
VM. Al posto di un singolo<br />
magnete la cartuccia VM<br />
utilizza infatti un magnete per<br />
canale con una disposizione a<br />
V. Lo stilo Special Line Contact<br />
con diamante nudo, caratterizzato<br />
da una elevata capacità<br />
di lettura, bassa distorsione e<br />
ampia risposta in frequenza,<br />
è montato su un canteliever<br />
in alluminio conico. Il corpo<br />
è realizzato in una lega di alluminio<br />
color oro che, secondo<br />
il costruttore, riduce al minimo<br />
le vibrazioni e funge da<br />
schermo elettrico naturale. Il<br />
VM760SLC viene fornito con<br />
hardware di installazione, un<br />
cacciavite non magnetico, una<br />
spazzola per la pulizia e un set<br />
di cavi di ricambio.<br />
Grazie alla possibilità di staccare<br />
il gruppo cantilever/<br />
stilo dal corpo del fonorilevatore,<br />
caratteristica comune<br />
alla maggioranza dei modelli<br />
magneto mobili, non è stato<br />
difficile fissare la VM760SLC<br />
e collegare ai suoi pin i quattro<br />
cavetti uscenti dal braccio.<br />
Tutto può avvenire con calma<br />
e rilassatezza. Le viti di fissaggio<br />
con testa a dado vanno<br />
inserite dal basso e poi fatte<br />
passare per le asole dello shell<br />
bloccandole infine con i dadi.<br />
Il blocchetto removibile con<br />
lo stilo comprende anche un<br />
elemento mobile a protezione<br />
dello stesso quando è abbassato,<br />
mentre quando viene<br />
ruotato di 90° verso il davanti<br />
l’AT è pronta per la messa a<br />
punto finale. Si prosegue con<br />
le consuete regolazioni per la<br />
messa in dima e la regolazione<br />
del peso di lettura, VTA, Azimuth<br />
e Antiskating. Se tutto<br />
ciò viene effettuato a regola<br />
d’arte (una buona dima è sempre<br />
di grande aiuto) si possono<br />
fare le prime verifiche tramite<br />
un disco test. Tra le qualità di<br />
questo fonorilevatore c’è una<br />
capacità di tracciamento notevole<br />
tanto da aver superato<br />
con grande sicurezza anche i<br />
segnali più intensi presenti sul<br />
disco prova. Soltanto con l’ultima<br />
e più impegnativa traccia<br />
la distorsione si è fatta appena<br />
udibile, tutto questo quando<br />
altri modelli, anche MC di<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 61
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
QUESTIONE DI STILO<br />
Schermo magnetico<br />
centrale<br />
Canale<br />
Sinistro<br />
Puntina<br />
Nucleo<br />
Laminato<br />
Canale<br />
Destro<br />
Bobina<br />
Magneti<br />
Mobili<br />
Tra gli accessori in dotazione sono disponibili un comodo set di pagliuzze per il collegamento<br />
fra testina e shell dotati di terminali fissi, un cacciavite amagnetico idoneo al profilo a taglio<br />
delle tre coppie di viti con differenti lunghezze e i dadi di fissaggio. La spazzolina per pulire<br />
la puntina ha il ciuffo in asse, ma è semplice da usare grazie all’impugnatura molto corta.<br />
La tecnologia proprietaria di Audio-Technica nella realizzazione del sistema<br />
magnetico della serie VM adotta uno schema molto singolare che, a fronte di<br />
una realizzazione più complessa rispetto alla soluzione singola che si innesta<br />
all’interno di un magnete fisso, offre molte opportunità. Le due bobine sono<br />
dotate di una espansione polare con nucleo in laminato che convergono<br />
in posizione adiacente ai due magneti fissati in posizione a V sul cantilever,<br />
che può beneficiare di un fissaggio molto più robusto dotato anche di un<br />
elemento smorzante di grandi dimensioni e consente anche di impiegare<br />
un profilo conico del cantilever che si assottiglia all’estremità. Ciò consente<br />
una agevole sostituzione dello stilo e sopratutto della possibilità di poter<br />
scegliere vari tagli della puntina, una ulteriore opportunità che deriva dalla<br />
struttura più robusta e di semplice inserimento. Inoltre, le due bobine sono<br />
separate da uno schermo in permalloy che riduce la diafonia fra i due canali.<br />
Il profilo delle puntine varia dal taglio Special Line Contact, allo Shibata e al<br />
Microlinear (da sinistra a destra), contraddistinti da un prezzo sensibilmente<br />
differente nelle tre versioni.<br />
maggior costo, vanno in crisi<br />
molto prima...<br />
L’ascolto è cominciato con La<br />
Valse di Ravel (Tacet L207)<br />
dove il pieno degli archi suona<br />
in modo impressionante e<br />
pieno, con un buon senso dello<br />
spazio e dei dettagli. Il palcoscenico<br />
e la profondità sono<br />
rispettabili ma l’ampiezza è<br />
un po’ meno estesa di quanto<br />
si vorrebbe. La sezione degli<br />
ottoni in generale suona abbastanza<br />
chiaramente quando<br />
entrano in scena. In questo<br />
caso si nota particolarmente<br />
la differenza del timbro e del<br />
colore a secondo dell’abbinamento<br />
con lo stadio fono:<br />
con il Lindemann Limetree il<br />
suono è, a volte, un po’ duro e<br />
aspro, mentre con il Moth Pre<br />
RIAA non suscita tale impressione.<br />
Stessa impressione nei<br />
colpi dei piatti, dove il suono<br />
si fa fragile con il Limetree rispetto<br />
a quanto si apprezza con<br />
il Moth, dove il suono appare<br />
più consistente anche se meno<br />
dettagliato. Bassi e medi, tuttavia,<br />
rimangono anche qui il<br />
punto di forza del VM760SLC,<br />
indipendentemente dal pre<br />
fono usato. I colpi di grancassa<br />
sono chiari e autorevoli mentre<br />
gli archi, l’arpa e la maggior<br />
parte delle percussioni suonano<br />
pieni e dettagliate, ascoltare<br />
per credere i bellissimi<br />
glissando degli archi presenti<br />
nel brano.<br />
Cambiamo musica, facendo<br />
girare sul piatto Das Lied von<br />
der Erde di Mahler (Decca<br />
London/Super Analogue Disc<br />
KIJC 910). In questo caso abbiamo<br />
una grande orchestra e<br />
due voci, un tenore e un baritono<br />
che si alternano al canto<br />
in una raccolta di sei pezzi<br />
dall’atmosfera crepuscolare. A<br />
dispetto del grande organico<br />
impiegato raramente si raggiungono<br />
grandi dinamiche;<br />
piuttosto, è l’alternarsi dei<br />
vari strumenti a farsi notare e<br />
la trasparenza e nitidezza sonora<br />
sono fondamentali. In effetti<br />
apprezziamo con l’Audio-<br />
Technica un suono cristallino,<br />
pulito anche nei rari momenti<br />
in cui la voce baritonale di<br />
Fischer-Dieskau esprime intensamente<br />
il suo canto accorato.<br />
Il suono è fluido e agile.<br />
Con Jazz Samba (Getz & Byrd<br />
- Verve LP V6-8432/DCC LE)<br />
cambiamo decisamente genere<br />
affidandoci a un disco dalle atmosfere<br />
rilassanti e tranquille<br />
dove il sax tenore di Stan Getz<br />
e la delicata e sottile chitarra<br />
di Charlie Byrd emergono<br />
chiaramente tra i due canali<br />
con al centro la soffce sezione<br />
ritmica. Il soundstage, nel<br />
complesso, risulta un po’ più<br />
limitato di quanto non sia caratteristico<br />
in questo album<br />
quando riproposto al suo massimo.<br />
Ancora un salto di genere<br />
(Beatles, Yellow Submarine<br />
– EMI Records) con la<br />
colonna sonora dell’omonimo<br />
film che è stata ristampata nel<br />
1999 ad opera da alcuni degli<br />
ingegneri che la produssero<br />
negli studi di Abbey Road. Il<br />
variopinto armamentario che<br />
impreziosiva questa straordinaria<br />
raccolta dei Fab Four<br />
è stato fedelmente riportato<br />
62 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
e riprodotto e con puntuale<br />
precisione la VM760SLC lo<br />
ripropone confermando le sua<br />
capacità di dettaglio e accuratezza.<br />
I quattro “Fab” si alternano<br />
come lead vocal nei vari<br />
pezzi, riconoscibilissimi, mentre<br />
si sovrappongono nei cori<br />
in tutte le com- binazioni<br />
possibili. Il<br />
tutto<br />
tra tablas,<br />
sitar, cornamuse<br />
ed effetti elettronici<br />
più disparati.<br />
È una festa per le<br />
orecchie! La VM760SLC<br />
gestisce in massima parte<br />
questo materiale al meglio:<br />
le consuete doti in termini di<br />
dettaglio e calore convivono<br />
assai bene e se solo ci fosse un<br />
po’ di verve in più potremmo<br />
gridare al miracolo!<br />
Proseguendo nel nostro percorso<br />
musicale, affrontiamo<br />
Avalon (Roxy Music – EG<br />
Polydor 2311 254 Super Deluxe)<br />
e l’esame viene superato a<br />
pieni voti con questa eccellente<br />
stampa olandese: tutto è al<br />
suo posto, l’equilibrio timbrico<br />
è perfetto e tra il potente pulsare<br />
del basso, le voci (Bryan<br />
Ferry su tutti) e gli acuti scintillanti<br />
nessun elemento prevarica<br />
gli altri. L’alternarsi<br />
tra momenti soffici e quelli<br />
più pulsanti e dinamici non<br />
crea davvero problemi per la<br />
VM760SLC che si trova perfettamente<br />
a suo agio tra queste<br />
raffinate atmosfere tra rock e<br />
certe suggestioni ambient.<br />
In sintesi, le caratteristiche sonore<br />
offerte dalla VM760SLC<br />
nel complesso oscillano tra il<br />
buono e l’ottimo con medie frequenze<br />
calde, alte dettagliate e<br />
basse rotonde. Qualche limite<br />
lo si può trovare nella ricostruzione<br />
dell’immagine, non troppo<br />
espansa ma comunque dalla<br />
eccellente profondità, e da<br />
una ariosità non spettacolare.<br />
Alte più sottili e<br />
raffinate<br />
sembrano<br />
una<br />
prerogativa più<br />
tipica dei modelli MC, anche<br />
della stessa casa. Un piacevole<br />
gioco (o un gioco perverso?)<br />
può essere quello di sfruttare<br />
la possibilità di sostituire<br />
lo stilo in dotazione con quelli<br />
Microlinear o lo Shibata, possibilità<br />
consentita per l’intera<br />
serie VM700. Praticamente un<br />
fine-tuning per i perfezionisti,<br />
che rende il modello in prova<br />
assai più versatile e universale.<br />
Il rapporto qualità/prezzo<br />
è ottimo e la sola Ortofon con<br />
la serie 2M, Black e Bronze in<br />
particolare, sembrano poter<br />
interpretare il ruolo di competitor.<br />
Un bell’andare che pone<br />
questa MM al vertice della categoria…<br />
Il direttore responsabile e quello tecnico<br />
di <strong>SUONO</strong> esplorano le nuove frontiere dell’audio<br />
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<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 63
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
FONORIVELATORE<br />
Dynavector Karat 17 DX<br />
Quali sono i personaggi<br />
di spicco giapponesi in Hi-<br />
Fi? Probabilmente vi verranno<br />
in mente nomi come<br />
Yoshiaki Sugano (Koetsu)<br />
o Hiroyasu Kondo (Audio<br />
Note). Spostate la vostra<br />
attenzione su “guru” di origine<br />
orientale che hanno<br />
animato il mercato europeo<br />
e salteranno fuori anche<br />
Jean Hiraga e Be Yamamura...<br />
Onore e gloria<br />
sono stati in parte negati a<br />
un altro grande personaggio,<br />
sempre proveniente<br />
dal Sol Levante, che con i<br />
suoi brevetti e le sue novità<br />
ha rivoluzionato l’ascolto<br />
del vinile e, tenendo dritto<br />
il timone, ha consentito<br />
a Dynavector di non<br />
cedere alle tante sirene<br />
che periodicamente<br />
solcano il mare agitato<br />
dell’Hi-Fi.<br />
Noboru Tominari, dottore<br />
in ingegneria: comincia<br />
a occuparsi di<br />
Hi-Fi come hobby dopo essersi<br />
ritirato dall’insegnamento universitario<br />
presso la Tokyo State<br />
University; nel 1975 fonda la<br />
Dynavector. Da quel momento<br />
inanella una serie di primati<br />
tecnologici: è il primo a sviluppare<br />
una MC ad alta uscita che<br />
può lavorare senza uno step up<br />
con il normale ingresso MM di<br />
uno stadio fono; il primo a sviluppare<br />
un cantilever realizzato<br />
in diamante sintetico (utilizzato<br />
sul primo modello di quella che<br />
diventerà una serie fortunata<br />
come la Karat). Sviluppa, ancora,<br />
il flux damper, un marchingegno<br />
per<br />
mantenere<br />
stabile la posizione delle bobine<br />
in un fonorivelatore, minimizzandone<br />
le fluttuazioni magnetiche<br />
non desiderate; nel tempo<br />
si rivelerà una fonte costante<br />
di innovazioni, incluse quelle<br />
meno note o di successo, come<br />
il Super Stereo, un sistema di riproduzione<br />
musicale che utilizzava<br />
un processore audio (Adp-<br />
2) sviluppato dalla Dynavector<br />
e quattro altoparlanti (due in<br />
più del normale stereo), con lo<br />
scopo di dare maggior realismo<br />
alla riproduzione di musica, sia<br />
registrata che trasmessa dal<br />
vivo, in sala da concerto. Pur<br />
essendo probabilmente il meno<br />
acclamato tra i suoi progetti, il<br />
Super Stereo è una cartina al<br />
tornasole dell’ampiezza di vedute<br />
di Tominari che, pur essendo<br />
assolutamente contrario<br />
alla svolta digitale di inizio anni<br />
’80 (radicalmente convinto<br />
della superiorità del vinile),<br />
volle analizzare le<br />
nuove registrazioni audio<br />
surround cercando<br />
di coglierne l’essenza e<br />
le motivazioni a monte.<br />
Noburu Tominari è<br />
noto per essere stato un<br />
grande sostenitore della<br />
teoria della dispersione,<br />
secondo cui un cantilever<br />
solido e di ridotte<br />
dimensioni, essendo<br />
estremamente rigido, accumulerebbe<br />
molta meno energia rispetto<br />
ai modelli convenzionali<br />
a tubo di alluminio utilizzati<br />
dagli altri produttori e dei suoi<br />
benefici: ampi cenni in merito<br />
sono disponibili sul sito dell’azienda.<br />
“Quando ho chiesto ai<br />
miei fornitori di costruirne uno,<br />
non riuscivano a capire perché<br />
volessi un cantilever il più corto<br />
e rigido possibile. Pensavano<br />
che fosse impossibile, ma ho<br />
osato provare; si trattava di<br />
una soluzione molto insolita in<br />
quel momento. Per realizzarla<br />
abbiamo dovuto sviluppare<br />
una nuova tecnica per avvolgere<br />
fili incredibilmente sottili<br />
per la bobina, realizzando una<br />
nuova macchina avvolgitrice<br />
(Ortofon cercherà di acquistarne<br />
un esemplare, ndr.).<br />
I nostri fili hanno solo 11 micron<br />
di diametro; ogni altra cartuccia<br />
utilizza fili da almeno 20 micron”.<br />
L’uso di fili di ridotto diametro<br />
è fondamentale in questo<br />
tipo di soluzione dove lo spazio<br />
nelle vicinanze del cantilever<br />
è pochissimo e l’area riservata<br />
all’armatura ridottissima, rendendo<br />
necessari avvolgimenti<br />
per le bobine, a parità di spire,<br />
di dimensioni davvero esigue,<br />
pena un insufficiente livello di<br />
uscita. Solo la Dymavector è riuscita<br />
a realizzare avvolgimenti<br />
delle bobine con un adeguato<br />
numero di spire in uno spazio<br />
Prezzo: € 1.750,00<br />
Distributore: Sound And Music<br />
Via Mazzarosa, 105 - 55100 Lucca (LU)<br />
Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115<br />
www.soundandmusic.com<br />
FONORIVELATORE DYNAVECTOR KARAT 17 DX<br />
Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,3 Cedevolezza (cm/dyne): 15<br />
mm/N Risp. in freq. (Hz): 20 - 20,000Hz ± 1dB Forza di appoggio (g):<br />
1.8 - 2.0 Stilo: Micro-Ridge Impedenza di carico (Ohm): > 100 Bilanciamento<br />
tra i canali (dB): 1 Note: corpo in ottone lavorato dal pieno,<br />
magneti al samario cobalto. Cantilever da 1,7 mm<br />
64 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
La lunghezza molto ridotta del<br />
cantilever e i materiali con cui è<br />
realizzato elevano la risonanza<br />
del sistema oltre i 100 kHz; non è<br />
stato necessario, pertanto, utilizzare<br />
un sistema di smorzamento eccessivo.<br />
È presente solo un anello di gomma poco<br />
cedevole che rende il complesso delicato a urti<br />
o a un eccessivo peso di lettura in quanto il corpo<br />
della testina potrebbe toccare la superficie del disco.<br />
Le espansioni polari avvolgono l’elemento mobile del cantilever su cui<br />
sono avvolte le bobine. La lunghezza molto contenuta del cantilever ha<br />
reso necessario un ampliamento delle espansioni polari e della distanza;<br />
grazie alla elevata concertazione del campo dovuto ai magneti in Samario/<br />
Cobalto, il livello di uscita è accettabile nonostante le bobine con poche spire.<br />
così ristretto, cosa che come<br />
effetto collaterale ha consentito<br />
all’azienda giapponese (con<br />
sede a Tokyo) di utilizzare un<br />
sistema originale ed evitare il<br />
pagamento di eventuali licenze<br />
a Ortofon e Grado, che detengono<br />
tutti i brevetti sui progetti<br />
per i fonorivelatori a bobina mobile!<br />
Questa vocazione a uscire<br />
dagli schemi è parte integrante<br />
del DNA della casa che già poco<br />
dopo la nascita realizza anche un<br />
braccio totalmente diverso dai<br />
concorrenti, il 505, un vero e<br />
proprio riferimento del disegno<br />
industriale! Prima di passare a<br />
miglior vita (2002) Tominari<br />
avrà modo di lasciare ancora il<br />
segno con la testina XV-1 (1999)<br />
che, pur non utilizzando il cantilever<br />
corto in pietra preziosa<br />
come per la linea Karat, fa uso<br />
di un circuito magnetico di nuova<br />
concezione. Con Tominari e<br />
dopo Tominari, Dynavector ha<br />
comunque sempre mantenuto<br />
un atteggiamento “morigerato”<br />
rispetto al catalogo di prodotti<br />
offerti e già questo ci appassiona<br />
(essendo l’azienda una perfetta<br />
sintesi di artigianato applicato<br />
a una forma industriale di produzione),<br />
mantenendo al centro<br />
del suo interesse quel che ruota<br />
attorno al vinile e offrendo una<br />
gamma di prodotti ampia ma<br />
non eccessiva, con un tasso di<br />
sostituzione non frenetico e legato<br />
solo a concrete innovazioni<br />
sviluppate o rese disponibili.<br />
Per tornare alla Karat, l’esordio<br />
risale al 1979: il primo modello<br />
aveva un cantilever da 2,5 mm<br />
che nel corso degli anni si è<br />
ridotto a 1,7 mm. Per ottenere<br />
questo risultato Tominari e il<br />
suo staff utilizzano varie pietre,<br />
cominciando dallo zaffiro<br />
e dal rubino, poi sostituiti dal<br />
diamante sintetico, l’unico materiale<br />
abbastanza robusto da<br />
consentire una drastica riduzione<br />
delle dimensioni; in questo,<br />
sono stati facilitati dal rapido<br />
progresso della tecnologia laser<br />
in questi anni, che ha reso possibile<br />
il taglio e la formatura più<br />
precisi di componenti minuscoli,<br />
condizione che ha semplifica-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 65
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
to la produzione di un cantilever<br />
a diamante così corto.<br />
Per il mercato americano venne<br />
anche sviluppato un modello<br />
(Karat 13 D) dove il cantilever<br />
è addirittura da 1,3 mm. Se il<br />
primo modello con cantilever<br />
in diamante è la 17 D, la 13 D<br />
può essere considerata come<br />
una sorta di evoluzione speciale<br />
della serie Karat dove il corpo e<br />
la disposizione con lo shell sono<br />
particolari.<br />
Nel tempo sono stati apportati<br />
piccoli e grandi cambiamenti<br />
alla 17 D e l’ultima evoluzione<br />
nel tempo (17 DX) è recentissima:<br />
abbiamo ricevuto un esemplare<br />
praticamente in concomitanza<br />
con il lancio sul mercato.<br />
La versione attuale adotta un<br />
corpo ricavato dal pieno da un<br />
blocco di ottone mentre i magneti<br />
al neodimio sono stati<br />
sostituiti da altri in samariocobalto<br />
che manifestano una<br />
minore resistenza magnetica e<br />
una maggiore coercitività (la capacità<br />
di un materiale ferromagnetico<br />
di resistere a un campo<br />
magnetico esterno senza smagnetizzarsi)<br />
rispetto ai magneti<br />
usati in precedenza. Probabilmente<br />
entrambe le cose (certamente<br />
la prima) hanno influito<br />
sul peso della testina, passato<br />
da 5,8 a 11 grammi, il che allinea<br />
maggiormente la 17 DX al resto<br />
della gamma di testine Dynavector<br />
e facilmente abbinabile<br />
a una più vasta pletora di bracci.<br />
La usuale forma squadrata<br />
facilita il montaggio e la messa<br />
in dima, con l’unica difficoltà legata<br />
proprio alla caratteristica<br />
più originale della Karat 17 DX:<br />
il cantilever in diamante sintetico,<br />
oltre che quasi trasparente,<br />
è cortissimo e solo tra le mani<br />
ci si accorge di quanto pochi siano<br />
1,7 mm. In pratica, questo<br />
significa che lo stilo sporge di<br />
pochissimo da sotto il bel corpo<br />
ottonato del fonorilevatore;<br />
non è facile così individuare il<br />
posizionamento nella griglia nel<br />
punto ottimale per effettuare le<br />
regolazioni finali (il fine tuning)<br />
più delicate quanto irrinunciabili<br />
per la corretta messa a punto.<br />
Con un cantilever così corto e<br />
il corpo della Karat così vicino al<br />
disco si deve, a maggior ragione,<br />
porre molta attenzione all’allineamento,<br />
al peso di lettura,<br />
all’altezza del braccio, in modo<br />
da porre lo stilo con il giusto<br />
angolo sul disco. Per contro il<br />
montaggio nello shell della Karat<br />
è molto facile, con i bulloni<br />
di fissaggio della testa a brugola<br />
forniti che vanno direttamente<br />
nei fori filettati nel corpo.<br />
Da un punto di vista sonoro<br />
questo fonorilevatore rappresenta<br />
una sorta di manifesto di<br />
riferimento per quello che ci si<br />
aspetta da una sorgente analogica,<br />
all’opposto della freddezza<br />
e schematicità del suono associato<br />
al digitale. Semplificando<br />
all’estremo e parlando un po’<br />
per luoghi comuni, lontano anche<br />
da quel suono asettico di alcune<br />
delle più quotate MC spesso<br />
troppo analitiche e brillanti,<br />
qui la lucidità e la velocità sono<br />
elementi evidenti fin dai primi<br />
momenti e si è colpiti dall’immediatezza<br />
e dall’impatto del<br />
suono riproposto dalla 17 DX.<br />
La velocità e la capacità di riprodurre<br />
frequenze molto alte<br />
suggeriscono un suono particolarmente<br />
brillante ma la<br />
DV 17 DX presenta invece un<br />
rimarchevole equilibrio, grazie<br />
anche alla capacità di tracciamento,<br />
verificata con un disco<br />
test, tra le migliori mai rilevate,<br />
forse favorita dalla combinazione<br />
tra peso e bassa cedevolezza.<br />
Il risultato è un’apertura e una<br />
facilità nella fascia alta bilanciata<br />
dalla lucidità e dell’impatto<br />
straordinari. La riproduzione<br />
di elementi percussivi, come la<br />
batteria, le linee di basso e i suoni<br />
martellanti e profondi, sono<br />
spettacolari, con un mélange<br />
di potenza e controllo sorprendente<br />
che portano l’ascoltatore<br />
a compenetrarsi con la musica,<br />
coinvolto anche fisicamente dalla<br />
porzione inferiore dello spettro<br />
sonoro che penetra e percuote<br />
gli organi, non solo l’esterno<br />
del corpo. Anche la gamma media<br />
è “viva”: le voci sono riccamente<br />
presentate e conquistano<br />
la scena facilmente; la miscela<br />
di profondità e intensità emozionale<br />
di cui sono ricche voci<br />
come quelle di Leonard Cohen o<br />
Nick Cave sono impressionanti.<br />
Anche Cassandra Wilson o Diana<br />
Krall risultano molto presenti<br />
e vivide.<br />
La 17 DX ci traporta nella prima<br />
fila dell’evento sonoro, coinvolgente<br />
al punto che, suonando un<br />
disco, difficilmente si accetterà<br />
l’idea di un ascolto superficiale o<br />
da sottofondo: l’esatto opposto<br />
di un suono anemico e piatto,<br />
senza per questo sconfinare<br />
nella ricerca dell’effetto a tutti i<br />
costi; il suono, infatti, si mantiene<br />
sempre nell’ambito della correttezza,<br />
senza rinunciare a quel<br />
lato emozionale e coinvolgente<br />
che ci fa venir voglia di sentire<br />
per intero il disco e poi magari<br />
un altro e un altro ancora.<br />
Alla luce di tutto questo il costo<br />
d’acquisto, seppur elevato,<br />
sembra non solo più che sensato<br />
e ragionevole ma pone un problema<br />
di concorrenza interno<br />
al catalogo della casa: la precedente<br />
Karat 17 D3 si poneva sia<br />
per costo che per prestazioni al<br />
di sotto della XX-2 MK II, oggi<br />
travalicata per performance<br />
ma non per costo dalla nuova<br />
17 DX. A meno che non si prefiguri<br />
già un “improvement” per<br />
la XX-2!<br />
Comunque sia a 45 anni dalla<br />
sua nascita Dynavector, grazie<br />
a una politica che in determinati<br />
periodi bui sarà anche apparsa<br />
velleitaria, risulta una società<br />
matura e, sembra, in buone condizioni<br />
di salute, pur risultando<br />
scevra da tutte quelle scelte e<br />
politiche di marketing “accattivante”<br />
che hanno coinvolto le<br />
principali aziende Hi-Fi nell’era<br />
digitale, ancor più nella riscoperta<br />
tardiva dell’analogico. Non<br />
possiamo che auguragli lunga<br />
vita e ancora qualche (visto la<br />
tradizionale avarizia di new entry)<br />
bella novità, per non mortificare<br />
la magia del vinile.<br />
66 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
di Maurizio Venezia<br />
Un salto nel passato, per essere catapultati nel futuro<br />
Sebbene il nuovo giradischi top di gamma non rappresenti per Technics una semplice operazione nostalgia,<br />
in quanto fin dal 1970 con l’introduzione dell’SP 10 il marchio giapponese detiene a tutto diritto<br />
il trono del miglior giradischi “Direct Drive” esistente (e probabilmente lo manterrà per tutta l’eternità<br />
analogica), il trovarsi al cospetto di questo splendido oggetto rievoca emozioni e sensazioni molto intense.<br />
Credo che tantissimi analogisti<br />
di vecchia data<br />
abbiano avuto nel loro<br />
sistema un giradischi Technics e<br />
abbiano desiderato di possedere<br />
l’SP10: ritrovarsi tanti anni dopo<br />
davanti agli occhi la sua evoluzione<br />
fa un certo effetto e l’emozione<br />
inizia già nella fase di installazione,<br />
appena dopo aver liberato il<br />
giradischi dall’imballo in legno nel<br />
quale viene consegnato. Proprio<br />
questo è quel che mi è capitato<br />
lo scorso 30 novembre a Torino,<br />
presso la show room di Dp Trade,<br />
quando ho potuto ammirare<br />
e ascoltare il magnifico giradischi<br />
Technics SL-1000R, inserito in<br />
un sistema d’eccezione composto<br />
dal nuovissimo amplificatore integrato<br />
Aavik U-380 con ingresso<br />
phono incorporato, fonorivelatori<br />
Air Tight, diffusori Børresen 01,<br />
cavi e accessori Ansuz.<br />
GIRADISCHI<br />
Technics SL-1000R<br />
Prezzo: € 15.000,00<br />
Dimensioni: 53,1 x 18,8 x 39,9 cm (lxaxp)<br />
Peso: 42,3 Kg<br />
Distributore: Panasonic Italia S.p.A.<br />
Via dell’Innovazione 3 - 20126 Milano (MI)<br />
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Tipo: con braccio Telaio: rigido a 5 strati con pannello superiore in<br />
alluminio Trasmissione: trazione diretta Piatto: strato in ottone laminato<br />
sul alluminio pressofuso, peso complessivo di circa 7,9 kg Velocità<br />
(RPM): 33/45/78 Braccio: A S, in magnesio, con bilanciamento statico<br />
universale Wow & Flutter (%): ±0.015 Note: Unità di controllo separata,<br />
display OLED per il controllo della velocità. Cavo di segnale staccabile<br />
con connettore 5 Pin DIN placcato oro. Dimensioni relative all’unità<br />
centrale (unità di controllo 11 x 8,4 x 35)<br />
SUL CAMPO<br />
68 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Il montaggio dell’SL-1000R è<br />
di grande semplicità, malgrado<br />
il peso complessivo di ben 42<br />
kg (pesa più di quello che lo sguardo<br />
faccia presupporre). Perché, se<br />
il fine di ridurre le risonanze può<br />
essere raggiunto attraverso strade<br />
differenti, Technics ha scelto di<br />
lavorare sulla massa. Il solo piatto<br />
(in ottone, alluminio e gomma<br />
con al bordo dei piccoli pesi in<br />
tungsteno, caratterizzati da un<br />
elevatissimo peso specifico) pesa<br />
7,9 kg e ha una massa inerziale<br />
di circa 1 tonnellata/cm. Questo,<br />
unitamente ai particolari accorgimenti<br />
adottati nella costruzione<br />
del cabinet e della base del motore<br />
(l’installazione di due pesi in acciaio<br />
inossidabile ad alta rigidità<br />
e con un’elevata gravità specifica<br />
posti sul fondo dello chassis), ha<br />
permesso di mantenere la rigidità<br />
dell’insieme e di evitare le<br />
vibrazioni indesiderate, contribuendo<br />
in maniera fondamentale<br />
ad aumentare la precisione di<br />
rotazione, nonché a migliorare<br />
il rapporto segnale/rumore, che<br />
Technics sostiene essere il migliore<br />
al mondo. Inserito il piatto nel<br />
perno con l’ausilio delle pratiche<br />
maniglie in dotazione, montata la<br />
testina sull’head shell con attacco<br />
EJA e regolato il braccio, è sufficiente<br />
collegare la completissima<br />
unità di controllo e il gioco è fatto!<br />
Il Technics SL-1000R è dotato di<br />
un braccio a S in magnesio da 10<br />
pollici a bilanciamento statico,<br />
anch’esso di eccellente fattura e<br />
dotato di tutte le regolazioni necessarie.<br />
Inoltre, per chi voglia<br />
sbizzarrirsi nella prova di bracci e<br />
testine, Technics ha previsto per<br />
questa magnifica macchina la possibilità<br />
di montare ben tre bracci,<br />
fornendo a richiesta basette in<br />
grado di accettare bracci fino a 12<br />
pollici, che si installano con facilità<br />
e precisione in apposite sedi<br />
ricavate nello chassis. Una volta in<br />
opera, la gioia per gli occhi e per<br />
il tatto è davvero difficile da descrivere.<br />
Il contrasto tra la base in<br />
alluminio e il piatto in ottone consente<br />
di creare superfici animate<br />
da continui riflessi e giochi di luce.<br />
È un peccato dover inserire il mat<br />
in gomma. Non c’è un centimetro<br />
cubo di questo oggetto che sia<br />
stato trascurato. La superficie in<br />
alluminio è soft e setosa al tatto,<br />
la precisione di lavorazione di<br />
ogni elemento è assoluta. Il livello<br />
di finitura è superlativo ed esalta<br />
l’essenzialità delle forme, che ne<br />
fanno un oggetto hi-tech dal design<br />
inconfondibile, che lascia una<br />
grande sensazione di solidità, di<br />
perfezione e di affidabilità.<br />
Prima di avventurarmi nella disamina<br />
sonora dell’apparecchio,<br />
ritengo opportuno spendere qualche<br />
parola per il sistema che ha<br />
accompagnato la demo, un sistema<br />
ben collaudato in quanto già<br />
utilizzato dal team Børresen nelle<br />
più importanti mostre mondiali.<br />
I marchi Ansuz, Aavik e Børresen,<br />
infatti, sono tutti pensati dal progettista<br />
danese Michael Børresen,<br />
che è stato capace di realizzare<br />
prodotti che mostrano insieme<br />
una perfetta sinergia e che, presi<br />
singolarmente, si inseriscono in<br />
qualsiasi sistema esaltandone le<br />
prestazioni. Il nuovissimo Aavik<br />
Acoustics U-380 è un integrato da<br />
300-watt in Classe-D veramente<br />
completo. È dotato di due DAC<br />
separati, uno per i formati digitali<br />
PCM e uno per i formati DSD, uno<br />
stadio phono bilanciato a bassissimo<br />
rumore interamente a discreti<br />
(o in alternativa un DAC PCM e<br />
due ingressi phono). Un grande<br />
lavoro è stato effettuato a livello<br />
di alimentazione, che fa largo uso<br />
di bobine Tesla, un importante<br />
accorgimento adottato anche nei<br />
distributori di rete Ansuz per l’attenuazione<br />
del rumore. Dispone<br />
anche di un’uscita pre-out per il<br />
collegamento di un subwoofer o<br />
per effettuare la biamplificazione.<br />
Le Børresen 01 sono dei diffusori<br />
compatti a due vie realizzati in<br />
modo impeccabile, in grado di<br />
suonare con incredibile potenza e<br />
ricchezza musicale. Punto di forza<br />
delle Børresen 01 è il tweeter a na-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 69
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
IL D.D. TORNA DI MODA<br />
Il motore a trazione diretta utilizzato<br />
è una evoluzione del modello<br />
senza nucleo in ferro utilizzato<br />
per il modello SL-1200G introdotto<br />
nel 2016. Utilizza una doppia bobina<br />
con doppio rotore privo di<br />
nucleo con le bobine disposte su<br />
entrambi i lati con un angolo di<br />
60°, per un totale di 12 perni e 18<br />
bobine di trazione, con cuscinetti<br />
reggispinta rinforzati. Questa soluzione<br />
(e la scelta di installare due<br />
pesi sul fondo dello chassis rinforzato)<br />
consente di migliorare la rigidità<br />
dell’equipaggio riducendone anche<br />
l’induttanza, anche in ragione della<br />
notevole coppia da ottenere per<br />
attivare il piatto da 7,9 kg.<br />
In alto la Air Tight PC-7, sotto la PC-1 Supreme: sono le due testine utilizzate durante<br />
l’ascolto del giradischi. Grande la differenza di prezzo (3.900 euro la prima, 11.900 la<br />
seconda!) ma anche le prestazioni sonore.<br />
stro, dotato di una capacità di risoluzione<br />
che consente di rivelare<br />
i minimi dettagli, con delicatezza,<br />
senza mai strillare. Non da meno<br />
il resto della gamma di frequenze,<br />
emesse da un driver che può<br />
sicuramente essere considerato<br />
rivoluzionario. Le medie sono<br />
presentate con grande naturalezza<br />
e la gamma bassa va ben oltre<br />
quanto le dimensioni del diffusore<br />
lascerebbero supporre. Certo,<br />
manca il pugno allo stomaco dei<br />
diffusori più grandi (per questo<br />
ci sono i modelli 02 e 03), ma il<br />
controllo, la velocità e la dinamica<br />
delle Børresen 01 sono sorprendenti.<br />
Così come sorprende il palcoscenico<br />
sonoro, in quanto questi<br />
diffusori creano una scena di una<br />
presenza così palpabile da essere<br />
difficilmente distinguibile dalla<br />
realtà. L’insieme, completato da<br />
cavi e accessori Ansuz, si è rivelato<br />
un sistema di grande eleganza, in<br />
grado di portare in uno status fisico<br />
e mentale di rilassamento che<br />
non tanto spesso è possibile raggiungere<br />
nell’ascolto della musica.<br />
Per tornare al Technics SL-1000R<br />
va sottolineato il valore dell’esperienza<br />
emotiva prima ancora di<br />
quella sonora: la semplice pressione<br />
di un pulsante attiva l’apparecchio<br />
dopo solo 1,3 secondi<br />
(il tempo per passare da zero a<br />
33,33 rpm, verificabile tramite il<br />
display OLED di cui è dotata l’unità<br />
di controllo). L’emozione viene<br />
immediatamente corroborata da<br />
un suono all’altezza delle aspettative,<br />
visto che anche la testina è<br />
di tutto rispetto (Air Tight PC-7):<br />
la prima sensazione è di grande<br />
solidità e precisione; la stabilità e<br />
l’accuratezza della velocità di questo<br />
giradischi sono assolutamente<br />
percettibili e, insieme a un livello<br />
di rumore inesistente, consentono<br />
di far emergere appieno la dinamica<br />
presente nelle registrazioni,<br />
insieme a una grande risoluzione<br />
dei dettagli. L’SL-1000R esalta le<br />
caratteristiche del sistema in uso,<br />
che fa della trasparenza, della<br />
dinamica e della velocità la sua<br />
caratteristica principale, riproducendo<br />
la musica in modo preciso e<br />
coerente, sia in termini tonali che<br />
ritmici. Non si percepisce traccia<br />
di colorazione. La rappresentazione<br />
del soundstage è sorprendente<br />
per la destrezza con la quale modella<br />
l’ampiezza e la profondità<br />
di ogni registrazione. La facilità<br />
di sostituzione della testina ci ha<br />
incoraggiati poi a montare al posto<br />
della ottima PC-7 la ben più costosa<br />
Air Tight PC-1 Supreme... e la<br />
nostra curiosità è stata premiata!<br />
Pur mantenendo le caratteristiche<br />
sopracitate, la musica ha acquisito<br />
un corpo e una matericità sorprendenti,<br />
i micro dettagli sono<br />
affiorati in superficie. La gamma<br />
bassa ha guadagnato spessore e<br />
articolazione, l’impatto dinamico<br />
è divenuto ancora più realistico,<br />
la rappresentazione dei timbri è<br />
ulteriormente migliorata. Tutte<br />
le parti dell’incisione si incastrano<br />
in modo meravigliosamente<br />
leggero e naturale, rendendo la<br />
trama armonica degli strumenti<br />
con chiarezza e assoluta assenza<br />
di grana. I transienti, e in particolare<br />
le sibilanti vocali, sono ben<br />
articolati e “puliti”, senza un soffio<br />
di durezza.<br />
In sintesi, sebbene in questa fascia<br />
alta di prodotto i concorrenti<br />
siano perlomeno altisonanti,<br />
il Technics SL-1000R è un giradischi<br />
che si fa apprezzare non<br />
solo per il fatto di essere estremamente<br />
corretto e fluente, dai<br />
registri più bassi a quelli più alti,<br />
ma anche grazie alle sue doti<br />
meccaniche che consentono di<br />
percepire con nettezza la differenza<br />
tra una testina e l’altra<br />
e, soprattutto, di avvicinarci al<br />
contenuto musicale originale.<br />
Uno spot, in una delle sue forme<br />
migliori, per l’analogico e un<br />
giradischi che può continuare la<br />
storia, diventando così il custode<br />
della sua stessa leggenda.<br />
70 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
PREAMPLIFICATORE PHONO<br />
FEZZ Audio - Gaia Mini<br />
Il bianco e il rosso, i colori<br />
della Polonia, nuova<br />
terra promessa dell’Hi-Fi<br />
(vedi alla voce Audio Video<br />
Show Warsaw, una delle<br />
poche manifestazioni Hi-Fi<br />
in strabordante crescita).<br />
Il rispetto per il lavoro<br />
(“Mio padre ci ha insegnato<br />
a lavorare e non credo<br />
che possiamo fare diversamente”).<br />
E poi: la cultura<br />
e la tradizione, che affondano<br />
le radici nel tempo e<br />
che, almeno per il settore<br />
della musica riprodotta,<br />
sono ancora un elemento<br />
essenziale.<br />
Se si vuole comprendere<br />
il fenomeno Fezz (e<br />
di fenomeno si tratta,<br />
come vedremo) bisogna risalire<br />
a qualche anno fa, al 1991<br />
per l’esattezza, quando Lech<br />
Rakhowski fonda Toroidy.pl:<br />
un’azienda che produce trasformatori,<br />
un manipolo di persone<br />
che oggi sono diventate 30 e<br />
da cui deriva Fezz Audio, dove<br />
le redini del comando sono in<br />
mano ai due figli del fondatore:<br />
Maciej e il più giovane<br />
Tomasz. In realtà andrebbe<br />
aggiunto un quarto elemento<br />
nel cocktail Fezz Audio: il<br />
senso della misura, perché è<br />
quello che ha suggerito ai due<br />
fratelli di introdurre con cautela<br />
nel settore audio l’attività<br />
del padre (Toroidy.pl era una<br />
delle poche aziende al mondo<br />
a produrre uno specifico tipo di<br />
trasformatore toroidale).<br />
Maciej e Tomasz si presentano<br />
infatti nel 2014 all’Audio Show<br />
di Varsavia in forma anonima<br />
con degli amplificatori modificati<br />
nell’alimentazione che utilizza,<br />
appunto, i trasformatori<br />
toroidali di uscita sviluppati<br />
nella ditta del padre: l’obiettivo<br />
doveva essere magnificarne<br />
la bontà e venderli. Il pubblico<br />
li apprezza ma non li considera<br />
un prodotto a sé e così comincia<br />
un nuovo capitolo della storia.<br />
L’anno successivo (2015) viene<br />
fondata Fezz Audio e ancora<br />
una volta, in omaggio al senso<br />
della misura, viene chiamato un<br />
consulente esterno, Zdzisław<br />
Kulikowski, un ingegnere che<br />
aveva avuto a che fare con gli<br />
amplificatori a valvole per tutta<br />
la vita, perché<br />
“In Europa, gli<br />
amplificatori a<br />
valvole sono<br />
tornati popolari<br />
e molti<br />
amanti della<br />
musica<br />
erano alla<br />
ricerca di<br />
un suono<br />
differente<br />
da quello<br />
dei transistor<br />
e<br />
del CD. Ma<br />
poiché le<br />
nostre competenze<br />
non erano sufficienti a<br />
costruire un amplificatore di<br />
questo tipo ci siamo affidati a<br />
chi lo sapesse fare...”.<br />
Mentre lo sviluppo dei trasformatori<br />
di alta qualità d’alimentazione<br />
e d’uscita per applicazioni<br />
audio ha superato le<br />
100.000 unità, gli anni successivi<br />
sono di grande successo per<br />
Fezz, che oggi copre oltre 500<br />
negozi nel mondo, è distribuito<br />
in 24 Paesi con particolare<br />
successo in Corea del Sud e si<br />
accinge a inaugurare il nuovo<br />
stabilimento triplicato in superficie:<br />
linee di assemblaggio,<br />
stazioni di controllo, magazzini,<br />
reparto di verniciatura, oltre<br />
alle stazioni separate di assemblaggio<br />
per trasformatori toroidali<br />
che a regime consentiranno<br />
di triplicare gli esemplari prodotti.<br />
Qui operano attualmente<br />
30 persone solo per la produzione<br />
Fezz Audio e vengono realizzati<br />
internamente i telai degli<br />
apparecchi (piegatura della lamiera<br />
e verniciatura), piedini e<br />
manopole a opera del reparto<br />
tornitura. Un successo tutto imperniato<br />
su soluzioni valvolari<br />
che utilizzano gli originali trasformatori<br />
di uscita Toroidy.pl<br />
che utilizzano un nucleo speciale<br />
in acciaio (20 um) al silicio<br />
a grani orientati, soluzione che<br />
garantisce migliori proprietà<br />
magnetiche. Nonostante una<br />
così evidente identificazione<br />
del marchio con i fascinosi<br />
Prezzo: € 200,00<br />
Dimensioni: 16 x 6,5 x 17 cm (lxaxp)<br />
Peso: 1,1 Kg<br />
Distributore: Acme Elettronica<br />
www.acme-biella.com<br />
UNITÀ PHONO FEZZ AUDIO GAIA MINI<br />
Tipo: MM Tecnologia: amplificatore operazionale Burr Brown<br />
OPA 2132 Impedenza MM (kOhm): 47 Impedenza MC (Ohm):<br />
47k S/N (dB): > 90 Note: MC solo alta uscita, alimentazione stabilizzata<br />
con trasformatore EI standard; guadagno 53 dB<br />
72 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Il trasformatore è realizzato con nucleo<br />
in lamierini di ferro a grani orientati,<br />
installato direttamente sul circuito<br />
stampato tramite i terminali collocati<br />
verso il basso. La tensione di uscita è<br />
duale e va ad alimentare il primo stadio<br />
di raddrizzamento e filtratura.<br />
Successivamente allo stadio<br />
di raddrizzamento e alla<br />
prima filtratura, che adotta<br />
una coppia di condensatori<br />
da 1000 uF a 16 V, segue il<br />
filtro a doppio pi greco con<br />
tre coppie di condensatori<br />
da 100 uF a 35 V con<br />
interposti i resistori di<br />
caduta che riducono<br />
sensibilmente il ripple e i<br />
disturbi di rete.<br />
L’unico dispositivo attivo è un<br />
amplificatore operazionale<br />
Burr Brown OPA2132P con<br />
ingresso a FET, a basso<br />
rumore ed elevato slew rate,<br />
particolarmente adatto<br />
all’amplificazione di segnali<br />
deboli. In genere è utilizzato in<br />
apparecchi di alta fascia e viene<br />
considerato anche un possibile<br />
upgrade quando le caratteristiche<br />
elettriche lo consentono.<br />
tubi termoionici, il passo successivo<br />
è quello di sviluppare<br />
uno stadio fono... a stato solido!<br />
Tutto nasce nella corte<br />
di esperti che attornia lo staff<br />
Fezz: uno di questi, il giornalista<br />
Wojciech Padjas dell’emittente<br />
radiofonica polacca RMF<br />
Classic, ha bisogno di un fono<br />
da utilizzare per la sua nuova<br />
trasmissione “Musica da sotto<br />
uno stilo” (Muzyka spod igły).<br />
Trovato lo stimolo, a indicare la<br />
via è Robert Bajkowski, audiofilo,<br />
un sostenitore di Fezz che<br />
da 25 anni progetta e realizza<br />
installazioni audio cinematografiche<br />
e da tre anni gestisce<br />
un blog. Per suo merito ci si<br />
orienta verso gli operazionali e<br />
lo staff “gioca” con il NE5532<br />
e OPA2132 Texas Instruments<br />
e diversi altri del costruttore<br />
australiano Burson. Proprio<br />
quest’ultimo è quello che più<br />
convince e il passo decisivo lo<br />
decreta Paweł Ładniak, produttore<br />
musicale, mastering engineer<br />
e proprietario del Bemol<br />
Masteging Studio a Cracovia.<br />
Nasce così Gaia, lo stadio phono<br />
da cui deriva il Gaia Mini,<br />
molto simile all’apparenza ma<br />
con la particolare caratteristica<br />
di costare poco più della metà<br />
del predecessore, senza rinunciare<br />
all’originalità del mobile,<br />
anche qui realizzato in casa, né<br />
a una raffinata alimentazione<br />
in relazione alla classe dell’apparecchio,<br />
per giunta interna<br />
e non “posticcia” come nella<br />
maggior parte delle soluzioni<br />
in questa fascia di prezzo che<br />
utilizzano l’inestetico (e ci limitiamo<br />
a questo) alimentatore<br />
commerciale esterno! Non che<br />
ci sia nulla di male a utilizzare<br />
un alimentatore switching da<br />
muro, per carità, dipende poi<br />
da come sono state affrontate le<br />
scelte di filtratura e di soppressione<br />
del rumore all’interno<br />
del circuito. Anzi, nella nostra<br />
esperienza, molti degli apparecchi<br />
dotati di un suono che rimane<br />
impresso, erano equipaggiati<br />
con un alimentatore switching<br />
dedicato, ovviamente ben altra<br />
cosa rispetto a uno standard<br />
con uscita a 12VDC da parete!<br />
C’è anche da notare che il trasformatore<br />
del Gaia Mini non è<br />
di tipo toroidale, come vorreb-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 73
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
be la tradizione aziendale, ma<br />
è realizzato con un più comune<br />
trasformatore a lamierini. D’altronde,<br />
è sempre più importante<br />
quel che viene fatto a valle<br />
del circuito e, da questo punto<br />
di vista, il Gaia Mini adotta le<br />
soluzioni del modello più alto<br />
con una stabilizzazione e filtratura<br />
passiva con filtro doppio<br />
pi greco. Un dettaglio non da<br />
poco, soprattutto inusuale in<br />
prodotti di questa fascia.<br />
A dispetto delle sue piccole dimensioni,<br />
l’apparecchio ispira<br />
un certo senso di affidabilità<br />
grazie a un robusto telaio ferroso,<br />
verniciato liscio sul frontale<br />
e ruvido sul coperchio: il peso<br />
supera il chilo e questo rende<br />
il Gaia Mini sufficientemente<br />
stabile anche quando si collega<br />
a cavi di segnale robusti e con<br />
spinotti RCA adeguati. Le prese<br />
RCA sono basiche ma c’è spazio<br />
a sufficienza per collegarvi cavi<br />
che non siano proprio quelli<br />
striminziti che ci si potrebbe<br />
immaginare.<br />
Per quanto riguarda le prestazioni<br />
sonore sarebbe davvero<br />
sbagliato, utilizzando un’equazione<br />
facile ma soprattutto in<br />
questo momento del tutto superata,<br />
immaginare che l’apparecchio<br />
possa fornire prestazioni<br />
nel ristretto range della gamma<br />
di prezzo di appartenenza; da<br />
questo punto di vista le performance<br />
del<br />
Gaia<br />
Mini sono invece davvero interessanti<br />
e stimolanti, fatto assai<br />
raro in questa fascia di mercato.<br />
Il modo con il quale vengono<br />
offerte le performance musicali<br />
si allinea fin dalle prime note a<br />
quello di modelli di categoria<br />
decisamente maggiore, tanto da<br />
scomodare una delle affermazioni<br />
più classiche dell’immaginario<br />
audiofilo per cui il suono<br />
dell’apparecchio “è più vicino<br />
alla delicatezza valvolare che<br />
a quella di uno stato solido”.<br />
Eppure, si tratta di una affermazione<br />
che nel caso del Gaia<br />
Mini ha una sua concretezza,<br />
sebbene all’interno dell’apparecchio<br />
non ci sia nulla che ha<br />
a che fare con la magia dei tubi<br />
termoionici!<br />
Se immaginiamo di posizionare<br />
il Gaia Mini su una ipotetica<br />
tavolozza sonora, il carattere<br />
dell’apparecchio fa pensare al<br />
colore naturale, trasparente,<br />
con un andamento leggermente<br />
arrotondato agli estremi ma<br />
con una buona coerenza: la musicalità<br />
e la fluidità ne sono una<br />
conferma. La gamma media è<br />
ricca e densa e ben si raccorda<br />
con un basso consistente e rotondo;<br />
nel complesso un suono<br />
che non predilige né manifesta<br />
idiosincrasie con i vari generi<br />
ma che non per questo risulta<br />
impersonale, anzi. Da sottolineare<br />
ancora che il Gaia Mini offre<br />
il meglio nella gamma media che<br />
ricorda, con la sua calda luminosità,<br />
proprio quelle nuance<br />
valvolari a cui si accennava.<br />
Impressioni che sostanzialmente<br />
non cambiano utilizzando<br />
una economica Goldring 1012<br />
GX o la più recente e prestante<br />
Audio-Technica VM760SLC.<br />
Con quest’ultima certamente<br />
gli orizzonti si allargano, scena<br />
più ampia, un pizzico di dinamica<br />
in più, ma la natura un<br />
po’ “morbidosa” (o per meglio<br />
dire mai aggressiva o rozza) permane.<br />
Ma queste sono in fondo<br />
anche le caratteristiche che<br />
contraddistinguono le migliori<br />
cartucce MM, no? Per i suoni più<br />
meticolosi, corretti, dettagliati e<br />
dinamici ci si deve rivolgere alle<br />
critiche, in senso meccanico ed<br />
elettrico, e raffinate MC, che non<br />
sono proprio il pane dell’apparecchio.<br />
Per curiosità abbiamo<br />
provato a collegare a questo pre<br />
phono una MC a bassa uscita<br />
come la Lyra Helicon; una cattiveria,<br />
direte (certo è un abbinamento<br />
insensato), ma alzando<br />
il volume dell’amplificatore quasi<br />
al massimo, il suono che ne<br />
usciva era sorprendentemente<br />
buono, con una immagine stereo<br />
in grado di espandersi in modo<br />
più ampio e ricco di una miriade<br />
di dettagli. Persino il rumore di<br />
fondo non era evidente in queste<br />
condizioni estreme!<br />
È stato solo un esperimento che<br />
però ha dimostrato che il segnale<br />
delicato e debole, proveniente<br />
dai fonorilevatori, nel Gaia<br />
Mini è trattato in modo raffinato,<br />
certo molto più di quanto il<br />
suo prezzo farebbe pensare. I<br />
possibili concorrenti, almeno<br />
se si esamina lo stesso livello<br />
di prezzo (NAD, Pro-Ject, Cambridge...)<br />
non reggono davvero<br />
il confronto; sinceramente<br />
per trovare di meglio bisogna<br />
salire notevolmente di prezzo<br />
(500/700 euro - Lehman Black<br />
Cube Lindemann Limetree...).<br />
Una bella sorpresa, dunque,<br />
per le proprie tasche ma anche<br />
per la possibilità di trovare alternative<br />
dirompenti, le famose<br />
killer app, anche in un segmento<br />
di primo approccio. Da prodotti<br />
così può ripartire l’Hi-Fi!<br />
Un’ultima curiosità: Maciej<br />
Rakhowski ha sempre amato i<br />
cani e sua figlia Ola quando ha<br />
imparato a dire la parola “cane”<br />
(in polacco pies), in bocca suonava<br />
come “fezz”...<br />
E quello che Fezz è riuscita a<br />
fare è notevole: nessuno in Polonia<br />
(e non solo) aveva creato<br />
un’azienda che producesse<br />
amplificatori a valvole in un<br />
numero maggiore alle centinaia<br />
di copie all’anno, mentre la casa<br />
viaggia già sull’ordine delle migliaia<br />
e si accinge ad affrontare<br />
il mercato americano dove si<br />
confronterà con il Dynaco ST-<br />
70, il più popolare amplificatore<br />
valvolare mai costruito. E se<br />
dell’ST-70 ne sono stati venduti<br />
35.000, dove arriverà la sfida<br />
del cane di Olga?<br />
I connettori RCA sono abbastanza<br />
distanziati fra loro e rendono agevole la<br />
connessione che con cavi di segnali spessi<br />
e con connettori importanti.<br />
Il peso dell’apparecchio e i quattro piedi in<br />
gomma antiscivolo riducono la possibilità<br />
di scivolamento se si “eccede” nelle scelte<br />
del cablaggio. Il pomello per la presa di<br />
terra è molto comodo e versatile. Il tasto<br />
di accensione è posto sul retro a fianco<br />
della vaschetta IEC.<br />
74 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
Audiodinamica BeCube<br />
Paradossalmente quello<br />
che dovrebbe essere un<br />
prodotto completamente<br />
trasparente e invisibile<br />
(sia alla vista che all’ascolto)<br />
per dare risalto alla sua<br />
funzionalità diventa per<br />
l’appassionato l’oggetto di<br />
culto dalla inedita forma<br />
cubica: un totem a tutti gli<br />
effetti. Non scomodiamo il<br />
mitico monolite “kubrickiano”<br />
ma BeCube ci è andato<br />
molto vicino!<br />
Audiomatica è una vera<br />
start-up (di Torino e<br />
quindi anche italiana)<br />
che ha dato vita a una originale<br />
mini serie di prodotti dedicati<br />
alla migliore riproduzione audio,<br />
a prezzi ragionevoli, costruiti<br />
con cura e dalla inedita<br />
forma: il team si è affidato a<br />
uno studio di design per sintetizzare<br />
concetti e funzionalità<br />
dei prodotti.<br />
Dietro al nome di Audiodinamica<br />
ci sono Gianluca Sperti,<br />
Francesco Matera e Angelo Zilio,<br />
naturalmente appassionati<br />
di musica e di Hi-Fi, che hanno<br />
unito le loro forze e competenze<br />
non solo audio ma anche<br />
commerciali per far partire<br />
l’azienda: ci vuole coraggio,<br />
come sempre in questi casi,<br />
specie poi in un settore che i<br />
più neppure conoscono. Partiti<br />
dall’idea di realizzare prodotti<br />
estremi, in odore di Hi-end<br />
per intenderci, hanno poi indirizzato<br />
i loro obiettivi verso<br />
un più sano rapporto tra costruttore<br />
e clientela, cercando<br />
di realizzare elettroniche dai<br />
contenuti interessanti e dall’estetica<br />
essenziale, originale<br />
ma lontana da tante assurdità<br />
e orpelli del tutto inutili che,<br />
per di più, appesantiscono notevolmente<br />
il costo finale con il<br />
solo scopo di offrire qualcosa<br />
di unico, non necessariamente<br />
performante, almeno in una<br />
vaga proporzione con il costo.<br />
Che cosa c’è, dunque, di più<br />
essenziale e affascinante di un<br />
cubo? Ecco come nasce la serie<br />
BeCube. Attualmente la gamma<br />
è costituita da sette componenti:<br />
un Phono MM al quale<br />
va collegato l’alimentatore Power,<br />
il SUT N°2 e N°3 che sono<br />
due step up a trasformatori, il<br />
Line preamplificatore di linea,<br />
lo Headphono Amp, dedicato<br />
alle cuffie, il Mono Amp, finale<br />
monofonico.<br />
Un scelta sostanziale nel caratterizzare<br />
i prodotti è quella<br />
dei componenti, alcuni scelti<br />
in una offerta selezionata e di<br />
qualità altri invece realizzati<br />
custom per il BeCube come, ad<br />
esempio, il trasformatore step<br />
up. Audiodinamica si è rivolta<br />
a un costruttore statunitense<br />
di nicchia, con un approccio<br />
ancora a cavallo fra l’artigianale<br />
e la media produzione ma<br />
con un passato alle spalle che<br />
fa impallidire i nomi noti nel<br />
settore. CineMag è stata fondata<br />
nel 1979 da Edward Reichenbach,<br />
esperto nell’ambito<br />
dei trasformatori fin dagli albori<br />
dell’audio insieme ad Altel<br />
Lansing. Attualmente la ditta<br />
è gestita dal figlio Tom che ha<br />
mantenuto lo spirito degli inizi.<br />
Lo sviluppo dello step up ha<br />
preso più di due anni di tempo<br />
fra prototipi e piccole varianti,<br />
con un approccio di massimo<br />
coinvolgimento anche da<br />
parte della stessa CineMag il<br />
cui staff, in parte, ancora cede<br />
alla passione e alla curiosità.<br />
L’approvvigionamento è uno<br />
dei punti deboli delle piccole<br />
aziende ma per questo aspetto,<br />
una volta entrati a regime, la<br />
Distributore: Innovation in Audio srls<br />
Via Luigi Leonardo Colli, 20 - 10129 TORINO (TO)<br />
Tel. +39 348 4040292<br />
www.audiodinamica.com<br />
76 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST AUDIODINAMICA BECUBE<br />
Lo stadio di<br />
amplificazione è<br />
realizzato su due<br />
schede distinte, una<br />
per ogni canale con<br />
ingresso differenziale,<br />
RIAA passiva e buffer a<br />
monte e a vale della RIAA<br />
realizzato con jFET n-channel<br />
duali a basso rumore, gli LSK389 della Linear<br />
System e dei jFET singoli LSK170 per funzioni<br />
accessorie al pre phono.<br />
L’alimentazione<br />
filtrata e stabilizzata<br />
che proviene dal<br />
modulo esterno<br />
viene ulteriormente<br />
filtrata per abbassare<br />
il rumore residuo e<br />
limitare i disturbi indotti<br />
dalla rete e dalle altre<br />
periferiche collegate.<br />
Prezzo: € 2.860,00<br />
Dimensioni: 15 x 15 x 15 cm (lxaxp)<br />
Peso: 3,5 Kg<br />
UNITÀ PHONO AUDIODINAMICA BECUBE PHONO<br />
Tipo: MM Tecnologia: Stato Solido: jFET, totalmente bilanciato. Risp.<br />
in freq. (Hz): 7 - 70.000 Impedenza MM (kOhm): 47/100 Note: In/out<br />
XLR ed RCA; guadagno (42-48 dB), capacità regolabili. Errore RIAA entro<br />
0,25 dB. Necessita dell’alimentatore BeCube Power. Prezzo per la finitura<br />
silver/black. Qualsiasi colore RAL con sovrapprezzo 250 euro<br />
gestione delle consegne si stabilizza.<br />
Così dopo un inizio a<br />
singhiozzo, oggi Audiodinamica<br />
è particolarmente fiera del<br />
livello di affidabilità e precisione<br />
nelle consegne raggiunto,<br />
tanto che è in cantiere lo<br />
sviluppo del SUT <strong>n°</strong>2, naturale<br />
evoluzione dello studio condotto<br />
sul precedente.<br />
Lo sviluppo di uno step up, da<br />
un certo punto di vista, risulta<br />
molto coinvolgente anche<br />
in considerazione del fatto<br />
che si tratta di un componente<br />
passivo (o semi-attivo, se si<br />
vuol essere puntigliosi!) le cui<br />
prestazioni dipendono in gran<br />
parte dalla qualità costruttiva<br />
e dalla scelta dei materiali impiegati<br />
e in minima parte da<br />
quel “non so che” alla base di<br />
un risultato sonoro che poi è<br />
quel che conta di più. La teoria<br />
di base, comunque, è la<br />
solita: prima devono essere<br />
soddisfatte tutte le condizioni<br />
tecniche e strumentali e poi si<br />
interviene con la valutazione<br />
soggettiva. È forse per questa<br />
ragione che CineMag è un<br />
nome noto nel piccolo agone<br />
dei produttori di step up che<br />
fa concorrenza, appunto, ai<br />
grandi nomi con prestazioni<br />
che lasciano stupefatti soprattutto<br />
in funzione del prezzo dei<br />
loro prodotti base.<br />
Proviamo a entrare maggiormente<br />
nella logica della linea<br />
BeCube che utilizza un guscio<br />
esterno realizzato in un unico<br />
pezzo di alluminio e può essere<br />
personalizzato nel colore e nella<br />
finitura mentre il pannello<br />
frontale rimovibile è disponibile<br />
in più colori, finiture e materiali.<br />
Quello che è il cuore di<br />
un sistema pre-phono e nella<br />
sua completezza impiega tre<br />
componenti è il BeCube phono,<br />
il vero e proprio preamplificatore<br />
phono che richiede<br />
un alimentatore separato (Be-<br />
Cube Power) mentre l’iCube<br />
Sut3 è lo step up necessario<br />
solamente quando si vogliono<br />
utilizzare fonorilevatori a<br />
bassa tensione d’uscita, ovverosia<br />
la maggioranza dei mo-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 77
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
È presente<br />
un filtro<br />
all’ingresso<br />
della tensione<br />
di rete; le<br />
alimentazioni<br />
vengono stabilizzate<br />
con un circuito ad hoc<br />
con MOSFET di potenza<br />
e filtrata con una batteria di<br />
condensatori da 4700uF ciascuno.<br />
Il trasformatore,<br />
realizzato su<br />
specifiche, a<br />
doppio isolameno<br />
e con schermatura<br />
elettromagnetica, è<br />
dotato di doppia uscita a<br />
30V e 5V e con una potenza<br />
di 30VA per alimentare fino a tre<br />
unità della serie BeCube.<br />
Prezzo: € 1.500,00<br />
Dimensioni: 15 x 15 x 15 cm (lxaxp)<br />
Peso: 4,5 Kg<br />
COMPLEMENTO AUDIODINAMICA BECUBE POWER<br />
Tipo: Super Alimentatore Uscite: 3 connettori multipolari Optional:<br />
Ogni tipo di colorazione RAL Note: alimenta sino a 3 apparecchi<br />
(Phono, Line, Dac). Prezzo riferito alla versione in alluminio<br />
Silver o Nero. Disponibile in qualsiasi colorazione RAL con sovrapprezzo<br />
di 250 euro.<br />
delli a bobina mobile. BeCube<br />
Phono si basa su un disegno<br />
differenziale a jFET. Il guadagno<br />
è selezionabile tra 42 dB<br />
a 48 dB agendo su un gruppo<br />
di switch distinti per canale<br />
posti sul retro e che agiscono<br />
direttamente sulla scheda<br />
madre. Nelle stesse finestre è<br />
possibile selezionare l’impedenza<br />
di carico tra 47 kOhm e<br />
100 kOhm. Quest’ultimo dato<br />
sembra insolito ma nella realtà<br />
tornerà utile nel caso di<br />
un fonorilevatore MC a bassa<br />
uscita che necessita dello step<br />
up Sut N°3. Nell’utilizzo con<br />
un magneto-mobile, quindi, si<br />
userà il 47 kOhm, mentre con<br />
gli altri due dip switch presenti<br />
si può scegliere, combinandone<br />
l’intervento, la capacità più<br />
vicina a quella dichiarata dal<br />
costruttore del fonorilevatore,<br />
scegliendo tra 4 valori (+0<br />
pF,+100 pF,+220 pF, +320<br />
pF).<br />
La connettività vede presenti<br />
ingressi e uscite sia in versione<br />
single ended RCA che bilanciata<br />
XLR, la presa per la massa<br />
e un connettore particolare<br />
per collegare l’unità phono al<br />
suo alimentatore BeCube Power,<br />
con cavo di collegamento<br />
fornito. Al centro del pannello<br />
frontale l’unico segnale di funzionamento<br />
è dato da una luce<br />
a LED che passa da una sottile<br />
fessura orizzontale, analoga<br />
quella dell’alimentatore che<br />
però è a sviluppo verticale. Se<br />
volete mantenere sempre caldi<br />
i circuiti di questo sistema, una<br />
volta premuto il tasto d’accensione<br />
non ci sono altri problemi<br />
se non per il fatto che le due<br />
spie a led chiaro rimarranno<br />
78 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST AUDIODINAMICA BECUBE<br />
I componenti, gli step up, i resistori di carico<br />
e i commutatori, sono installati su un PCB che<br />
ripartisce i cavi di collegamento ai connettori sul<br />
posteriore. I commutatori rotativi per la sezione<br />
del guadagno e del carico sono della Grayhill.<br />
Il trasformatore Step<br />
up è realizzato dalla<br />
statunitense CineMag<br />
su specifiche. Il nucleo<br />
ad alto tenore di Nickel<br />
e un avvolgimento con<br />
induttanza moderatamente<br />
alta permettono una<br />
estensione in gamma bassa<br />
e una attenuazione in gamma<br />
ultrasonica, comunque lineare<br />
in banda audio.<br />
Prezzo: € 1.260,00<br />
Dimensioni: 15 x 15 x 15 cm (lxaxp)<br />
Peso: 2,5 Kg<br />
STEP UP AUDIODINAMICA BECUBE SUT N°3<br />
Tipo: MC Tecnologia: Trasformatori in permalloy isolati in mu-metal.<br />
Risp. in freq. (Hz): 7 - 70.000 Impedenza MC (Ohm): regolabile su<br />
3 valori Note: Guadagno 12x e 24x, carico L, M e H regolabili attraverso<br />
selettori posti sul frontale. Connettori Neutrik, resistenze Vishay 0,1% a<br />
basso rumore. Selettori Grayhill. Possibilità di avere qualsiasi colore RAL<br />
su richiesta con sovrapprezzo di 250 euro.<br />
accese, con una luce piuttosto<br />
intensa che ci è risultata un po’<br />
fastidiosa e anche distraente.<br />
Interrogati in merito i progettisti<br />
ci hanno assicurato che<br />
nella produzione nuova la luce<br />
sarà più tenue grazie a una corrente<br />
d’alimentazione del led<br />
più bassa e a una pellicola più<br />
scura sul frontale. Chi invece<br />
preferisce, una volta terminato<br />
l’ascolto, spegnere l’alimentatore,<br />
dato che il pulsante di<br />
accensione/spegnimento si<br />
trova sul retro, sarà meglio<br />
prevedere una posizione del<br />
BeCube Power facilmente raggiungibile<br />
senza dover infilare<br />
la mano tra altri apparecchi e<br />
relativi cavi.<br />
Se si decide di utilizzare il trittico<br />
(e dunque il collegamento<br />
prevederà una MC a basso<br />
livello d’uscita) sappiate che<br />
occorrerà controllare lo stato<br />
dello switch denominato Lift<br />
presente sul retro dello step up<br />
Sut N°3: isola l’ingresso dalla<br />
massa del braccio/giradischi<br />
da quella dello stesso Sut N°3.<br />
Effettivamente un tappeto<br />
rumoroso di fondo presente<br />
dopo il collegamento (e non<br />
riducibile variando i valori di<br />
guadagno o quelli dell’impedenza<br />
di carico combinati tra<br />
le due elettroniche e neppure<br />
allontanando al massimo l’alimentatore<br />
Power) è praticamente<br />
scomparso, rimanendo<br />
percepibile solo in assenza del<br />
segnale.<br />
Va anche detto che avendo<br />
il BeCube Phono un circuito<br />
completamente in bilanciato<br />
per rendere il sistema più<br />
esente possibile da possibili<br />
ronzii e disturbi da RF, le mi-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 79
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
La disposizione delle connessioni sui dispositivi riflette lo schema costruttivo impiegato all’interno di ogni singolo componente. Nell’alimentatore, ad esempio, i tre connettori<br />
sono disposti in verticale in quanto collegati direttamente al PCB, collocato anch’esso in verticale, per ottimizzare i collegamenti. Nel Pre phono, invece, gli ingressi, sia RCA<br />
che XLR della testina, sono sulla destra, mentre le uscite sulla sinistra, in quanto le schede distinte per i due canali sono disposte in verticale una sull’altra. Il selettore del<br />
carico per la testina ottenibile con una combinazione dei dip switch è collocato molto vicino all’ingresso del segnale. Il SUT, invece, considerato che il cablaggio aereo dei<br />
trasformatori non impone limiti, ha i collegamenti degli ingressi in alto e delle uscite in basso, disponibili anch’essi per collegamenti RCA e XLR per il collegamento differenziale<br />
delle testine MC con massa indipendente dal segnale.<br />
gliori performance sono ottenibili<br />
in una configurazione<br />
che utilizza cavi bilanciati:<br />
utilizzando dei buoni cavi sbilanciati<br />
RCA, comunque, non<br />
abbiamo rilevato grandi criticità.<br />
Le terminazioni, XLR<br />
o RCA che siano, risultano di<br />
qualità e solidamente fissate<br />
ai telai del pre e dello step up,<br />
analogamente per le prese di<br />
alimentazioni (tre) del Power.<br />
Sotto ciascuno dei tre cubi trova<br />
posto un tappetino circolare<br />
in neoprene a protezione sia<br />
delle elettroniche che del ripiano<br />
d’appoggio sottostante.<br />
Per l’ascolto di un fonorilevatore<br />
di qualità come il recente<br />
Audio-Technica VM760SLC in<br />
prova in questo stesso numero<br />
di <strong>SUONO</strong> (tensione d’uscita<br />
di 4 mV, impedenza di carico<br />
di 47 kOhm e capacità da 100<br />
a 200 pF consigliati) è facile<br />
trovare il set up giusto. Nel<br />
nostro caso con il guadagno a<br />
28x, e un carico di 47k e 220pF<br />
il gioco è presto fatto con il miglior<br />
compromesso tra volume<br />
massimo d’ascolto, rumore di<br />
fondo e segnale non distorto:<br />
il timbro è davvero bello, equilibrato<br />
e leggermente caldo.<br />
Il sistema in cui è stato inserito<br />
il BeCube phono è un mix tra<br />
il generoso suono delle EL34<br />
e l’analiticità dei diffusori,<br />
questi ultimi un po’ difficili<br />
da “smuovere”. La combinazione<br />
Audio-Technica MM e<br />
pre phono Audiodinamica è<br />
perfetta per timbro e intensità<br />
del segnale: la dinamica<br />
è notevole, priva di ruvidità<br />
e rozzezza fino ai volumi più<br />
alti che si riescono a ottenere.<br />
L’orchestra sinfonica e un<br />
grande pianoforte utilizzato<br />
non subiscono compressioni<br />
apprezzabili e anche nel jazz<br />
(Luis Armstrong con la sua<br />
magnifica orchestra di fiati)<br />
o nelle pulsazioni e nei ritmi<br />
tribali degli Oregon tutto è ben<br />
descritto, dettagliato e dinamico.<br />
La risposta in frequenza è<br />
estesa e gli estremi sono lievemente<br />
arrotondati, a tutto<br />
vantaggio della piacevolezza<br />
che allontana l’insorgere della<br />
fatica d’ascolto. Simple Minds,<br />
Sting, Beatles e così via si<br />
alternano sul piatto, ognuno<br />
di loro perfettamente riconoscibili<br />
anche nei pregi e difetti<br />
delle rispettive registrazioni.<br />
Se consideriamo il sistema<br />
sorgente analogico, dal giradischi<br />
all’uscita del Pre, tutto<br />
appare sinergico e in sintonia<br />
con quello che ci si aspetta di<br />
ascoltare: un piccolo miracolo,<br />
insomma!<br />
Passando all’ascolto con fonorilevatori<br />
MC (nel nostro caso<br />
con una Lyra Helicon da 0,5<br />
mV e una Sumiko Blackbird da<br />
0,7 mV) si fa necessario l’uso<br />
dello step up, quindi si aggiunge<br />
alla catena il SUT <strong>n°</strong>3 con il<br />
suo guadagno selezionabile tra<br />
due valori, 12x o 24x, mentre il<br />
carico d’impedenza d’uscita va<br />
settato tra valori indicati come<br />
L, M e H, d’intuibile significato.<br />
Seguendo le indicazioni<br />
suggerite nella tabella presente<br />
nel manuale d’utilizzo scaricabile<br />
dal sito e verificato dopo<br />
numerosi confronti effettuati<br />
con entrambe i modelli scelti<br />
per la prova, i risultati migliori<br />
sembrano essere proprio quelli<br />
coerenti con le indicazioni del<br />
manuale. Questo è particolarmente<br />
vero con il Blackbird di<br />
Sumiko ma anche con l’Helicon<br />
di Lyra siamo messi bene,<br />
con possibilità di trovare piccole<br />
differenze a seconda del<br />
carico selezionato. Piccole<br />
differenze, tali da permettere<br />
all’utilizzatore di scegliere il<br />
settaggio preferito anche in<br />
base ai propri gusti, che poi è<br />
quello che conta.<br />
Insomma il gioco con le MC<br />
e il SUT <strong>n°</strong>3 si fa più sottile e<br />
l’equilibrio è un po’ più difficile<br />
da trovare, ma non ci sono<br />
vere e proprie idiosincrasie e<br />
crediamo possa essere così con<br />
buona parte dei fonorilevatori<br />
MC, salvo utilizzare modelli a<br />
bassissima tensione d’uscita,<br />
diciamo sotto gli 0,2 mV. Per<br />
questo, però, è solo questione<br />
di avere un po’ di pazienza in<br />
quanto, tra non molto, AD<br />
80 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Anche se i cubi affiancati, sovrapposti o avvicinati fra loro in ordine “sparso” offrono un sicuro effetto estetico ed evocativo (chi di<br />
noi non ha ceduto in tenera età alle costruzioni!), la possibilità di allontanare l’alimentazione dai dispositivi attivi di amplificazione<br />
è un valore aggiunte notevole, nonostante la schermatura elettromagnetica sul PSU. I cavi sono abbastanza lunghi e flessibili<br />
e si possono connettere fino a tre unità, sia analogiche che digitali. Il pre linea è anche dotato di doppia uscita per ogni canale<br />
per allestire sistemi biamplificati, cosa che eleva il numero di cubetti con cui “dedicarsi alle costruzioni”, anche se la possibilità di<br />
ridurre la lunghezza dei cavi di potenza, soprattutto nella biamplficazione, restringe il margine di “gioco” con i cubetti!<br />
COMPAGNI<br />
DI VIAGGIO<br />
lancerà lo Step Up SUT <strong>n°</strong>2,<br />
che dovrebbe ovviare a questa<br />
limitazione: molto più costoso,<br />
avrà componentistica più<br />
selezionata, in particolare un<br />
trasformatore d’uscita in Super<br />
Permalloy invece del Permalloy<br />
semplice del SUT N°3,<br />
con una realizzazione più complessa<br />
e valori d’impedenza<br />
più bassi studiati per testine<br />
MC a impedenza interna bassissima.<br />
Ma se il gioco, come detto, si<br />
fa un poco più complicato le<br />
soddisfazioni, alla fine, sono<br />
anche maggiori. Il trittico Be-<br />
Cube dimostra di poter gestire<br />
assai bene anche questi segnali<br />
più deboli, amplificandoli a<br />
dovere e mantenendone le caratteristiche<br />
sonore originali.<br />
L’Helicon può sfoderare tutta<br />
la sua ricchezza d’informazioni,<br />
la luminosità, la bellezza e<br />
personalità delle voci e degli<br />
strumenti, la trasparenza e<br />
una immagine tridimensionale<br />
ben proporzionata e di dimensioni<br />
corrette. Quando il timbro<br />
della musica si fa drammatico,<br />
scuro e potente, tutto<br />
il sistema non si tira indietro,<br />
mantenendo il controllo senza<br />
segni di cedimento. Con la<br />
più economica Blackbird non<br />
si scende poi tanto dai vertici<br />
sonori raggiunti con l’Helicon,<br />
ma i BeCube sono abili nel mostrare<br />
le sottili differenze che<br />
ci sono tra i due modelli, legati<br />
a un suono un po’ più liscio,<br />
meno scolpito e contrastato,<br />
in sostanza meno drammatico.<br />
Equilibrio timbrico chiaro in<br />
entrambi i casi ma sono proprio<br />
le caratteristiche sonore<br />
di queste due MC che ritroviamo<br />
evidenziate con grande<br />
puntualità, precisione e trasparenza<br />
dal trittico.<br />
In sintesi questo sistema non<br />
sembra introdurre poco o<br />
niente di suo se non nel dare<br />
un piccolo contributo di dolcezza,<br />
proprio una pennellata<br />
dorata, lontana però da ogni<br />
mielosità o ruffianeria, a volte<br />
inconsapevoli, a volte volute,<br />
di altri sistemi.<br />
Esteticamente originale, minimale<br />
ma con il vezzo di offrire<br />
una scelta tra tantissimi colori,<br />
anche se con un sovrapprezzo,<br />
facile da inserire e mimetizzare<br />
(ma perché indirizzarsi verso<br />
apparecchi con un design così<br />
particolare?), la linea BeCube,<br />
pur essendo contraddistinta<br />
da un prezzo complessivo non<br />
trascurabile, rimane lontana<br />
dalle esagerazioni Hi-end offrendo<br />
performance sonore di<br />
tutto rispetto. Semmai l’ardire,<br />
più che l’ardore, di offrire un<br />
prodotto al di fuori dei canoni<br />
conclamati, potrebbe rappresentare<br />
un limite per un pubblico<br />
ancorato alla “vecchia”<br />
tecnologia analogica, a meno<br />
che i newcomer non siano già<br />
maturi per il salto di qualità.<br />
Sembra comunque difficile resistergli...<br />
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2020 81
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
UNITÀ PHONO<br />
PS Audio Stellar Phono<br />
A cavallo tra il 1973 e il<br />
1975 la PS Audio faceva<br />
il suo ingresso nel mondo<br />
audio con un preamplificatore<br />
fono che ottenne larghi<br />
consensi. Sebbene l’attività<br />
principale si sia spostata<br />
poi su filtri di rete prima e<br />
convertitori D/A poi, cosa<br />
potrebbe esserci di meglio<br />
per festeggiare i 40 anni di<br />
attività se non riproporne<br />
un altro, ovviamente nella<br />
versione aggiornata e<br />
all’interno della serie Stellar,<br />
quella up to date del<br />
costruttore americano?<br />
Un ritorno alle origini<br />
quello attuale: nel<br />
lontano 1974, per<br />
poco meno di 60 dollari, PS<br />
Audio propose sul mercato<br />
come primo prodotto un pre<br />
phono. Oggi le condizioni sono<br />
molto differenti ma, per caso<br />
o per predestinazione, la serie<br />
Stellar, quella nata con l’intento<br />
di occupare la classe budget del<br />
mercato Hi-Fi in USA, viene arricchita<br />
proprio da un pre phono<br />
che a tutti gli effetti si colloca<br />
in un rango ben al di sopra della<br />
classe della serie Stellar, sicuramente<br />
nel prezzo ma soprattutto<br />
nelle prestazioni e nella cura<br />
della progettazione, due aspetti<br />
veramente fuori “scala”. Come<br />
se il Phono facesse storia a sé,<br />
un po’ quel che accadde alle origini<br />
del marchio!<br />
Si potrebbe azzardare una nuova<br />
era della gerarchia della<br />
sorgente in cui la qualità alla<br />
fonte deve essere la più alta<br />
possibile; in un certo senso PS<br />
Audio affronta da oltre un decennio<br />
l’argomento dal punto di<br />
vista digitale, proponendo DAC<br />
e sistemi streaming di alto livello<br />
qualitativo e con un approccio<br />
originale. Tuttavia, nell’ultimo<br />
periodo, abbiamo osservato<br />
una razionalizzazione del<br />
catalogo che ha comportato una<br />
drastica riduzione dei prodotti,<br />
soprattutto nella fascia medioalta<br />
(il DAC Junior è uscito<br />
fuori catalogo prematuramente,<br />
rispetto al Direct streamer<br />
ancora in pista). Soprattutto, è<br />
mancato e manca tutt’ora uno<br />
streamer di fascia media anche<br />
se con la recente presentazione<br />
dell’amplificatore integrato<br />
Stellar Strata (presentato in<br />
una versione alpha a novembre<br />
2019 e<br />
che è ancora nella sua fase di<br />
beta testing) il gap viene in parte<br />
colmato da un prodotto stand<br />
alone che, infatti, non risponde<br />
all’assenza di uno streamer di<br />
livello da abbinare alla serie<br />
Stellar ma offre la possibilità<br />
di uno streamer di fascia media,<br />
sebbene all’interno di un<br />
apparecchio che ha anche altre<br />
funzioni! Non stupisce viste le<br />
ultime tendenze, almeno di chi<br />
si sforza di offrire un’offerta<br />
pensata per il consumatore moderno<br />
e non legato ad antichi<br />
canoni, né stupisce che, invece,<br />
il Phono abbia preso una strada<br />
a sé. Forse la scelta è dovuta anche<br />
al fatto che il giovane progettista<br />
Darren Myers, ingegnere<br />
elettronico e appassionato di<br />
audio entrato a far parte della<br />
scuderia PS Audio dal 2016, nel<br />
momento in cui ha affrontato<br />
la realizzazione di uno stadio<br />
fono abbia messo ben altro che<br />
le capacità professionali nello<br />
sviluppo del prodotto e si<br />
sia lasciato trasportare<br />
dalla passione,<br />
soprattutto<br />
quella che tutti<br />
noi ricordiamo<br />
agli albori del<br />
nostro approccio<br />
alla musica e<br />
all’audio riprodotto.<br />
Tutte belle storie, direte voi,<br />
ma tali sono, soprattutto di<br />
Prezzo: € 3.900,00<br />
Dimensioni: 43 x 8,2 x 33 cm (lxaxp)<br />
Peso: 9,8 Kg<br />
Distributore: MPI Electronic<br />
Via De Amicis, 10/12 - 20010 Cornaredo (MI)<br />
Tel. 02 9361101 - Fax 02 93562336<br />
www.mpielectronic.com<br />
UNITÀ PHONO PS AUDIO STELLAR PHONO<br />
Tipo: MM/MC Tecnologia: stato solido a MOSFET Risp. in freq.<br />
(Hz): 20 Hz - 20 kHz +/- 0.25dB Impedenza MM (kOhm): 47<br />
Impedenza MC (Ohm): 60 - 1-1k S/N (dB): 82 Note: 1 ingresso<br />
RCA e 1 XLR. Telecomando con selezione dell’ingresso e dei<br />
carichi MC.<br />
82 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST PS AUDIO STELLAR PHONO<br />
Gli stadi di<br />
amplificazione<br />
utilizzano come<br />
dispositivi attivi MOSFET di potenza IRF610<br />
n-channel su tutte le linee, sia Bilanciata che Single<br />
endend, senza ricorrere al suo complementare<br />
attraverso la realizzazione ad hoc del circuito a<br />
monte dello stadio finale.<br />
La selezione dei carichi e del guadagno<br />
dei due stadi di ingresso MC e MM<br />
avviene tramite una logica di controllo<br />
che agisce su una serie di commutatori<br />
a stato solido e relè. Solo la modalità<br />
Custom del carico resistivo MC fine<br />
avviene con due potenziometri azionati<br />
manualmente.<br />
L’alimentazione lineare impiega un<br />
trasformatore toroidale racchiuso<br />
all’interno di una lamiera ferrosa<br />
che funge anche da schermatura<br />
elettromagnetica e una<br />
prima linea di stabilizzazione<br />
realizzata con filtro e circuito<br />
integrato. Successivamente<br />
sono implementati lungo le<br />
alimentazioni ulteriori filtri con<br />
capacità distribuite, non di eccessivo<br />
valore, secondo gli standard Hi-Fi, ma<br />
di dimensioni compatte e posizionati<br />
a ridosso dei componenti attivi.<br />
fronte a una serie abbastanza<br />
ben collocata nella proposta<br />
commerciale e a un prodotto<br />
che dirazza totalmente come lo<br />
Stellar Phono, per la realizzazione<br />
e sviluppo del quale sia<br />
ha l’impressione che non si sia<br />
badato a spese; questo lo rende<br />
in qualche modo differente<br />
dagli altri compartecipanti alla<br />
serie, tanto che non vengono<br />
utilizzati punti di forza come<br />
il Gain Cell e l’Analog Cell, due<br />
espedienti che in un certo senso<br />
valorizzano e identificano il Pre<br />
e il finale Stellar e ne sono parte<br />
fondativa, almeno secondo la<br />
narrazione.<br />
Lo sviluppo e la progettazione<br />
sembrano aver preso una strada<br />
a sé, in quanto i due stadi ad<br />
alto guadagno sono realizzati<br />
a componenti discreti con un<br />
circuito che utilizza FET di potenza<br />
non complementari, accoppiato<br />
in continua in classe<br />
A bassa controreazione.<br />
Anche le soluzioni circa l’alimentazione<br />
non sono da meno,<br />
in quanto questa è basata su un<br />
modello lineare con trasformatore<br />
toroidale e circuiti di stabilizzazione<br />
e controllo delle<br />
tensioni distribuite lungo le<br />
linee di alimentazione all’interno<br />
dall’apparecchio. Da no-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 83
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
tare che è stato fatto largo uso<br />
di diodi LED che, poco dopo<br />
l’accensione dell’apparecchio,<br />
inondano l’interno con una particolare<br />
luce blu molto intensa<br />
e profonda, di notevole effetto<br />
estetico. Anche lo chassis ha la<br />
sua ragion d’essere, in quanto fa<br />
parte della nuova era razionale<br />
e di immediata realizzazione<br />
approntata per la serie Stellar,<br />
ma in quanto caso, le lamiere<br />
in ferro, oltre a dare un peso<br />
importante all’apparecchio,<br />
costituiscono una naturale ed<br />
efficace schermatura elettromagnetica<br />
che in un pre fono, non<br />
guasta mai.<br />
Insomma, un approccio integralista<br />
ma al contempo che<br />
fa uso dei dispositivi attuali<br />
soprattutto con moduli di gestione<br />
e di commutazione molto<br />
avanzati: un sistema che coniuga<br />
le scelte più “esotiche” dal<br />
punto di vista progettuale e le<br />
implementazioni che massimizzano<br />
la usabilità e le prestazioni<br />
in quanto le scelte dei carichi<br />
avvengono tramite commutatori<br />
a stato solido come, peraltro,<br />
la selezione del guadagno, in<br />
modo completamente servoassistito<br />
e che mantiene in memoria<br />
i setup. Questa soluzione<br />
permette naturalmente l’utilizzo<br />
di un telecomando che rende<br />
l’apparecchio fra i più rari del<br />
settore.<br />
Il risultato è un apparecchio<br />
dalle dimensioni e dal peso<br />
Le due uscite linea, disponibili sia Single ended RCA che bilanciate XLR, si trovano<br />
al centro dell’apparecchio. Al lato sono presenti i due ingressi con connessione RCA<br />
sia per MM che per MC. Tutte le regolazioni di carico e di guadagno si effettuano dal<br />
pannello frontale, ad eccezione del fine tuning MC attraverso i due potenziometri<br />
posti al centro dei connettori. I connettori sono molto robusti e ben distanziati<br />
tra loro, si possono utilizzare cavi e connettori anche di grandi dimensioni senza<br />
alcun impedimento.<br />
certo non trascurabili, quasi<br />
insolite per un pre phono, anche<br />
se non mancano alternative<br />
ancora più grandi e costose,<br />
per non parlare dei modelli<br />
valvolari. Dimensioni a parte,<br />
quello che subito impressiona<br />
di questo Stellar è la sua usabilità:<br />
a dispetto della sua notevole<br />
versatilità non ci vuole<br />
molto a capire come si collega<br />
a monte e a valle, come si effettuano<br />
le regolazioni, il tutto<br />
grazie a un display semplice e<br />
intuitivo dove però c’è tutto o<br />
quasi e al telecomando che permette<br />
di fare tutto ciò stando<br />
comodamente seduti. Non si<br />
tratta di un elogio alla pigrizia<br />
ma bisogna ammettere che è un<br />
piacere, per esempio, variare<br />
il guadagno o i valori dell’impedenza<br />
di carico senza, ogni<br />
volta, dover abbassare il volume<br />
dell’impianto, spostare dei<br />
microswitch, spesso nascosti<br />
nel pannello posteriore o inferiore<br />
o, addirittura, dover scoperchiare<br />
il pre-phono di turno.<br />
Ogni volta che si seleziona una<br />
impedenza di carico diversa,<br />
via telecomando, lo Stellar si<br />
silenzia automaticamente per<br />
circa un secondo, quel tanto<br />
che basta per evitare fastidiosi<br />
bump che potrebbero anche<br />
danneggiare qualcosa nel sistema<br />
a valle, diffusori compresi.<br />
Il confronto a quel punto è molto<br />
più efficace in quanto si ha<br />
l’immediata percezione di quanto<br />
cambia il suono a seconda del<br />
valore scelto. Una considerazione<br />
valida anche nel caso di un<br />
setup “assistito” da strumenti<br />
di misura (vedi in altra parte di<br />
questo numero di <strong>SUONO</strong>) che,<br />
nel caso dello Stellar Phono,<br />
diventano molto utili per una<br />
regolazione competa sia del sistema<br />
pre phono-testina che di<br />
quello braccio - testina. Stesso<br />
discorso per il guadagno... Fra<br />
le opzioni invece più uniche che<br />
rare nel loro genere, c’è quella<br />
della regolazione fine del carico<br />
d’impedenza, distinta tra i due<br />
canali per valori compresi tra 1<br />
e 1.000 Ohm. Dal telecomando,<br />
infatti, si può premere il tasto<br />
“custom” ma poi i due potenziometri<br />
si trovano posteriormente<br />
in mezzo ai due ingressi<br />
sbilanciati dedicati alle cartucce<br />
MC. Va detto che questa funzione<br />
è dedicata ai perfezionisti<br />
dalle orecchie d’oro ed è, scherzi<br />
a parte, funzionale con quei<br />
rari modelli di fonorilevatori o<br />
dall’impedenza interna bassissima,<br />
di pochi Ohm per intenderci,<br />
o con quelli sensibilissimi<br />
a variazioni di carico anche<br />
molto piccole. Ottimizzazioni<br />
che, è bene soffermarci su questo<br />
aspetto, è corretto affrontare<br />
con un bagaglio tecnico e una<br />
dotazione di strumenti idonea,<br />
altrimenti si rischia di far più<br />
danni che altro. In altre parole,<br />
quel che si può fare a orecchio,<br />
visto che poi è il giudice ultimo<br />
di ogni setup, si fa con semplicità<br />
ed immediatezza ma sarebbe<br />
sempre opportuno procedere<br />
con cognizione di causa. Se è<br />
corretto raggiungere un livello<br />
di ottimizzazione nell’abbinamento<br />
fra testina e carico del<br />
fono per ottener una risposta<br />
il più possibile flat e smorzata,<br />
quando poi, a livello personale,<br />
si gradiscono più “bassi”, è lecito<br />
spostarsi “di poco” dalla condizione<br />
Flat per soddisfare le<br />
proprie esigenze! Ciò significa<br />
soddisfare i propri gusti e non<br />
“trovare” la soluzione più “corretta”.<br />
Tuttavia, come abbiamo<br />
anticipato, si tratta di una<br />
condizione rara che coinvolge<br />
pratiche e strumenti non comuni,<br />
mentre i valori preimpostati<br />
dal costruttore e selezionabili<br />
dal telecomando sembrano già<br />
sufficienti nel 95% dei casi. Noi<br />
abbiamo impiegato due modelli<br />
MC: una Helicon della Lyra da<br />
0,5 mV e un carico consigliato<br />
di almeno 100 ohm e una Dynavector<br />
Karat 17 DX da 0,3 mV<br />
84 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST PS AUDIO STELLAR PHONO<br />
d’uscita e un carico, anche in<br />
questo caso, da 100 ohm. A proposito<br />
della Helicon, esiste una<br />
sorprendentemente ampia letteratura<br />
proprio a proposito del<br />
giusto carico d’impedenza con il<br />
quale farla lavorare; polverone<br />
sollevato anche per “colpa” del<br />
suo progettista il quale, nei dati<br />
dichiarati, consiglia di provare<br />
con valori che vanno dai 100 ai<br />
47 kOhm. Nella nostra esperienza<br />
con differenti unità fono<br />
alla fine abbiamo sempre preferito<br />
carichi di 100/200 ohm.<br />
Anche con lo Stellar Phono siamo<br />
giunti a preferire un setting<br />
di 200 ohm nel caso della Lyra<br />
mentre per la Dynavector Karat<br />
si sono preferiti i 100 ohm. Per<br />
il guadagno, sono preferibili i<br />
due valori maggiori, quindi 66<br />
o 72 dB.<br />
In ogni caso i due fonorilevatori<br />
hanno sfoderato un suono notevole<br />
con questa unità phono di<br />
PS Audio. Lo Stellar è stato in<br />
grado di evidenziare i caratteri<br />
alquanto diversi della Lyra e della<br />
Dynavector, entrambi plausibili/verosimili<br />
quanto piacevoli.<br />
Nel caso della Lyra, una nostra<br />
vecchia conoscenza, credevamo<br />
di averne ormai conosciuto tutte<br />
le caratteristiche: certo le abbiamo<br />
ritrovate puntualmente anche<br />
in questo caso (grande dettaglio,<br />
analiticità, articolazione<br />
e una buona dinamica) ma con<br />
lo Stellar si scoprono anche una<br />
capacità impulsiva e una pienezza<br />
generale che ha reso il suono<br />
complessivo davvero equilibrato<br />
e coinvolgente come mai prima<br />
eravamo riusciti ad ottenere. Se<br />
ci limitiamo a ragionare in ambito<br />
di musica acustica, classica<br />
in particolare, certamente la<br />
Lyra si trova più a suo agio con<br />
i piccoli gruppi piuttosto che con<br />
la grande orchestra sinfonica,<br />
della quale rivela la maggioranza<br />
dei dettagli presenti nelle<br />
registrazioni. Con il PS Audio<br />
ecco che la versatilità della Lyra<br />
Helicon si amplia e l’orchestra<br />
diventa piena, potente e con una<br />
dinamica che un po’ ci ricorda<br />
quanto avviene dal vivo in un<br />
auditorium. L’impressione che<br />
ora si possa ascoltare tutto il potenziale<br />
di questo fonorilevatore<br />
è davvero convincente. Con la<br />
Dynavector Karat 17 DX il suono<br />
si fa più caldo, forse un filo<br />
meno ricco di dettagli e dinamica,<br />
parliamo però di sfumature,<br />
di colore più ambrato rispetto<br />
alla più analitica Helicon. Stiamo<br />
parlando comunque di modelli<br />
costosi, siamo più o meno<br />
dalle parti dei duemila euro, ma<br />
niente a che vedere con quelli<br />
dai prezzi proibitivi. Ascoltare<br />
il solito Avalon dei Roxy Music o<br />
Aja dei Steely Dan è un piacere,<br />
con tutte le raffinatezze e le soluzioni<br />
originali di cui questi due<br />
album abbondano unite a ritmo,<br />
velocità, bassi articolati, definiti<br />
e potenti come ci si aspetta, il<br />
tutto secondo i caratteri distintivi<br />
di questi due fonorilevatori.<br />
L’uscita è disponibile anche in<br />
versione bilanciata XLR, facile e<br />
comoda da usare, capace di esaltare<br />
le caratteristiche sonore di<br />
ogni fonorilevatore al punto di<br />
farne un serio avversario anche<br />
di prodotti ben più costosi.<br />
Escluso qualche mostro sacro,<br />
niente di meglio!<br />
UN’OPPORTUNITÀ STRAORDINARIA<br />
La scelta del carico resistivo di una testina MC è un argomento piuttosto<br />
delicato in quanto i fattori in gioco che concorrono a modificare i parametri<br />
ideali di interfacciamento e i risultati che ne derivano sono molti e comunque<br />
non identifica un risultato “ideale” all’ascolto. In altri termini, non esiste un<br />
unico valore “giusto” ma un certo range entro il quale ci si può muovere<br />
per mantenere comunque un interfacciamento corretto, con il risultato<br />
sonoro che si trova gradevole in quanto è proprio la risposta in frequenza<br />
in prima analisi ad essere coinvolta nella variazione dei carichi resistivi.<br />
Tuttavia, non tutte le testine MC presentano la stessa suscettibilità alle<br />
variazioni di carico e in alcuni casi la variazione della risposta, soprattutto<br />
in bassa frequenza, è molto lieve. PS Audio offre,<br />
oltre a una serie di scelte predefinite e molto<br />
comuni, anche la possibilità, per quelle testine<br />
che lo richiedono, di effettuare un fine tuning<br />
in modo continuo e soprattutto indipendente<br />
per i due canali.<br />
Si tratta di un’operazione molto delicata che consigliamo vivamente di effettuare<br />
tramite l’ausilio di una strumentazione di misura ma che consente di<br />
ottenere il miglior interfacciamento testina/pre fono, soprattutto potendo<br />
intervenire sui due canali singolarmente. C’è da notare che attraverso un<br />
sistema di analisi costituito da un disco test e un analizzatore di spettro,<br />
è possibile regolare sul campo, agendo sulle regolazioni meccaniche del<br />
braccio, i due canali in modo che abbiano una risposta simmetrica altrimenti<br />
non ottenibile con i consueti sistemi basati su dime di riscontro. In<br />
questo caso, PS Audio offre ulteriormente la possibilità a livello elettrico,<br />
di raggiungere lo stesso risultato.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 85
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
COMPLEMENTO<br />
Degritter Degritter<br />
Avviso ai naviganti<br />
scettici e a quelli che “non<br />
si può fare niente e si stava<br />
meglio quando si stava<br />
peggio”: eccoci di fronte a<br />
un esempio virtuoso della<br />
tanto vituperata Unione<br />
Europea; stiamo parlando<br />
di una start-up estone che<br />
ha presentato nel 2015 un<br />
suo progetto e che, evidentemente,<br />
aveva i requisiti<br />
per meritarsi un finanziamento<br />
dalla UE per poter<br />
partire e così è stato!<br />
Non deve stupire troppo<br />
il fatto che questa<br />
macchina per la pulizia<br />
dei dischi in vinile a ultrasuoni,<br />
così ben realizzata e<br />
funzionante, venga disegnata e<br />
realizzata da una start-up con<br />
base in Estonia; questo Paese,<br />
infatti, è diventato in pochissimi<br />
anni uno dei più digitalizzati<br />
e avanzati d’Europa, terreno<br />
fertile per la nascita di tante<br />
piccole e grandi nuove realtà<br />
produttive. Dietro a Degritter,<br />
infatti, c’è un team di giovani<br />
imprenditori che ha realizzato<br />
un prodotto di nicchia attinente<br />
il mondo dell’audio analogico<br />
di qualità ma con velleità<br />
che vanno ben oltre i rassicuranti<br />
riti e modalità analogiche.<br />
In questo settore l’offerta dedicata<br />
alla pulizia e al lavaggio<br />
dei dischi era fino a oggi limitata<br />
principalmente ad alcuni<br />
produttori di giradischi come<br />
Clearaudio, Pro-Ject, VPI Ind.<br />
e a veri e pochi propri specialisti<br />
del settore come Okki Nokki<br />
(vedi nelle pagine precedenti)<br />
o Nitty Gritty, quest’ultima “in<br />
pista” addirittura dal 1981. In<br />
questo panorama il progetto<br />
Degritter si<br />
pone in maniera piuttosto<br />
ambiziosa e ha come obiettivo<br />
l’offerta di una macchina per<br />
la pulizia dei dischi pratica,<br />
semplice da usare, quasi professionale<br />
nonché particolarmente<br />
efficiente, senza curarsi<br />
troppo dei costi, davvero non<br />
secondari tanto “abbiate pure<br />
cento belle qualità, la gente vi<br />
guarderà sempre dal lato più<br />
brutto” (Molière)!<br />
Lo staff di Degritter ha scelto di<br />
utilizzare per la sua lavadischi<br />
la recente e innovativa tecnica a<br />
ultrasuoni, utilizzata in ambito<br />
industriale ma anche nell’oreficeria<br />
e, in senso più allargato,<br />
in tutti quegli ambiti in cui<br />
bisogna pulire a fondo<br />
piccoli oggetti, con<br />
varie insenature in<br />
cui si annida polvere,<br />
grasso e altri agenti<br />
contaminanti. In altre<br />
parole, occhiali,<br />
gioielli, componenti<br />
elettronici sembrano<br />
aver molto in comune<br />
con un “banale” disco<br />
in vinile! Il principio<br />
di base è utilizzare<br />
il fenomeno della<br />
cavitazione in un liquido<br />
sollecitandolo<br />
tramite onde ad alta<br />
pressione e ad alta frequenza.<br />
Nella pratica, si<br />
formano microbollicine che si<br />
Prezzo: € 2.650,00<br />
Dimensioni: 37 x 28 x 21 cm (lxaxp)<br />
Distributore: Degritter<br />
www.degritter.com<br />
COMPLEMENTO DEGRITTER DEGRITTER<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica a ultrasuoni Note: lavaggio<br />
automatico su entrambi i lati, utilizza acqua distillata, potente<br />
motore per l’asciugatura. Il sistema ultrasonico a 120 kHz<br />
parcellizza l’acqua per un lavaggio più in profondità dei solchi.<br />
Display per la programmazione e accessori.<br />
86 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
TEST DEGRITTER DEGRITTER<br />
La vasca di lavaggio è realizzata con un elemento in polimero scavato dal pieno su cui sono fissati tutti gli elementi<br />
funzionali dedicati alla lavaggio a ultrasuoni, all’asciugatura e al trascinamento del disco.<br />
I quattro elementi in acciaio posti ai lati della vasca sono gli eccitatori ad alta frequenza che innescano il processo di<br />
pulizia, sviluppati internamente all’azienda e specifici per questa applicazione.<br />
All’interno<br />
della vano di lavaggio<br />
sono presenti le pulegge<br />
di rotazione che tendono il<br />
disco in posizione verticale<br />
e lo fanno ruotare. Il<br />
trascinamento è a cinghia;<br />
il bordo esterno del disco<br />
poggia sugli elementi in<br />
gomma.<br />
Il liquido è contenuto in una vasca collocata sulla parte posteriore che si innesta<br />
a un collettore ermetico in modo da riempirla e svuotarla agevolmente al di<br />
fuori dell’apparecchio, un po’ come si fa normalmente con le macchine del<br />
caffè a cialde di ultima generazione.<br />
Al lato destro dell’apparecchio,<br />
nella parte superiore, sono<br />
presenti le feritoie di soffiaggio in<br />
cui viene convogliata l’aria per il<br />
mantenimento della temperatura<br />
durante il lavaggio e per il ciclo di<br />
asciugatura ad alta velocità e portata<br />
del flusso di aria.<br />
espandono e poi, collassando,<br />
creano microflussi di liquido<br />
ad alta energia che si insinuano<br />
nei più piccoli anfratti e<br />
nella maggior parte dei corpi<br />
estranei depositati sulle superfici,<br />
di dimensioni molto più<br />
grandi delle microbollicine di<br />
cavitazione. Una tecnica molto<br />
efficace che, però, è ancora<br />
in fase di sviluppo e di evoluzione<br />
nell’ambito industriale,<br />
figuriamo per una applicazione<br />
del tutto inconsueta come<br />
quella dello “scrostamento” dei<br />
microsolchi di un disco in vinile.<br />
Naturalmente ci sono voluti<br />
diversi tentativi per adattare<br />
la tecnica prescelta alla pulizia<br />
dei dischi, fino a realizzare il sistema<br />
più efficace possibile che<br />
ha ottenuto l’ok alla commercializzazione.<br />
Da notare che il<br />
sistema a ultrasuoni produce<br />
calore che, certamente, non<br />
giova alla superficie del disco;<br />
il mantenimento di una temperatura<br />
costante, quindi, è solo<br />
uno dei tanti problemi che il<br />
team ha dovuto affrontare per<br />
mettere a punto il sistema. Per<br />
controllare tutte le funzioni e<br />
soprattutto i sensori di controllo<br />
è stato necessario mettere a<br />
punto un sistema di gestione<br />
molto avanzato che fa capo a un<br />
microprocessore che si occupa<br />
del supervisionamento di tutta<br />
la macchina, anche a partire<br />
degli eccitatori ad alta frequenza<br />
che, oltre a essere realizzati<br />
anch’essi in casa, lavorano a<br />
frequenze molto superiori rispetto<br />
alla media. Tutto il sistema<br />
di servocontrollo ha anche<br />
dato la possibilità di realizzare<br />
alcuni programmi di lavaggio,<br />
un po’ come i programmi della<br />
lavatrice e della lavastoviglie,<br />
in modo che il sistema si occupi<br />
“da solo” del ciclo completo di<br />
pulizia selezionato.<br />
L’operazione, completamente<br />
automatica, prevede unicamente<br />
che il disco da lavare<br />
venga posto tramite una comoda<br />
fessura nella sede di lavaggio:<br />
una volta accesa la macchina,<br />
si procede selezionando<br />
tramite i due pulsanti presenti<br />
sul frontale (coadiuvati da un<br />
originale display a oblò molto<br />
ben visibile) il tempo di lavaggio<br />
e il programma prescelto.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 87
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
Raffinata... come una lavastoviglie!<br />
Le funzioni servoassistite dell’apparecchio si possono visualizzare attraverso il<br />
display frontale che presenta un design molto originale e un’estetica decisamente<br />
intuitiva e gradevole. Non mancano le informazioni di servizio tipo lo stato<br />
dell’apparecchio, il numero seriale e le versioni software e firmware, proposte<br />
però in modo molto meno accattivante di quelle operative. In effetti si tratta<br />
di informazioni di servizio, soprattutto per quel che riguarda la manutenzione<br />
della macchina, in quanto il software è aggiornabile tramite una scheda SD che si<br />
inserisce in una feritoia sul pannello posteriore. Nel resto delle funzioni operative,<br />
invece, il sistema se la batte con le più evolute lavastoviglie programmabili dotate<br />
di vari cicli di lavaggio e asciugature. Scherzi a parte: l’utilizzo è semplicissimo<br />
e immediato agendo sulle manopole sul frontale e leggendo le indicazioni sul<br />
display. Durante il funzionamento l’apparecchio fornisce anche il tempo residuo<br />
per la fine del ciclo e lo stato i cui si trova, con la possibilità di intervenire al volo<br />
per correggere lavaggio o asciugatura.<br />
Una volta attivato il processo,<br />
in modo automatico il liquido<br />
di pulizia viene aspirato dal<br />
suo serbatoio, passa attraverso<br />
un filtro e quindi viene<br />
pompato tramite una piccola<br />
turbina nella sede in cui è alloggiato<br />
il disco, in quantità<br />
determinata dalla scelta selezionata<br />
e sufficiente a sfiorare<br />
l’etichetta del disco. A questo<br />
punto partono gli eccitatori<br />
ad alta frequenza che creano<br />
il “fiume” di microbollicine. In<br />
questa fase, il soffiatore d’aria<br />
posto verso l’altro soffia in<br />
modo leggero per evitare che<br />
il liquido cada sull’etichetta<br />
mentre il disco ruota a bassa<br />
velocità e contribuisce a mantenere<br />
la temperatura entro i<br />
limiti fissati a 35 gradi, oltre il<br />
quale il sistema interrompe la<br />
produzione di bollicine fino al<br />
raggiungimento della temperatura<br />
di esercizio. Il liquido,<br />
in bollicine dalle dimensioni<br />
di 2,5 micron, entra nei solchi<br />
del disco e il getto sparato<br />
sulla superficie del disco penetra<br />
in modo approfondito<br />
e accurato, pulendo in modo<br />
efficace senza dover ripetere il<br />
processo di lavaggio a lungo. Il<br />
tutto è azionato da un motore<br />
che lavora a 120 kHz, da qui la<br />
definizione di sistema ultrasonico.<br />
Il rumore durante la fase<br />
di lavaggio è minimo mentre<br />
è più chiaramente udibile durante<br />
l’asciugatura, comunque<br />
in una misura simile a quello<br />
di un asciugacapelli. Se si<br />
sceglie un minutaggio elevato<br />
per l’asciugatura il rumore<br />
aumenta ma,<br />
per non scaldare<br />
eccessivamente il<br />
disco, un termometro<br />
mantiene<br />
la temperatura ai<br />
limiti di sicurezza<br />
L’apparecchio è pensato<br />
per funzionare con acqua<br />
distillata ma nei casi più<br />
difficili sono forniti due<br />
liquidi da diluire per il<br />
lavaggio veloce: uno che<br />
riduce anche le proprietà<br />
elettrostatiche della<br />
superficie e quello più<br />
intensivo che scioglie il<br />
grasso in profondità.<br />
anche per la macchina. Alla<br />
fine del ciclo di lavaggio richiesto,<br />
il liquido viene richiamato<br />
nel serbatoio e si attiva il processo<br />
di asciugamento che richiede<br />
buona parte dell’intero<br />
processo; ogni fase, incluso il<br />
tempo residuo, viene visualizzata<br />
sul display.<br />
Normalmente è sufficiente impiegare<br />
la sola acqua distillata<br />
ma la casa offre due flaconi<br />
per la pulizia dei dischi particolarmente<br />
sporchi. Il Record<br />
Cleaning Fluid va utilizzato<br />
nell’ordine di 5-10 ml rispetto<br />
al litro abbondante di acqua distillata<br />
nei casi di dischi molto<br />
sporchi, grasso compreso. Il<br />
Record Rinse Aid, appena 1-2<br />
ml, va aggiunto per migliorare<br />
l’asciugatura e la pulitura.<br />
Oltre ai processi di lavaggio e<br />
asciugatura ne è presente anche<br />
un altro chiamato Degas,<br />
necessario dopo un prolungato<br />
utilizzo della macchina per<br />
la pulitura del suo circuito.<br />
Il filtro attraverso il quale passa<br />
la soluzione altro non è che<br />
un tampone contenuto in una<br />
piccola gabbia metallica a cilindro.<br />
Con i ripetuti lavaggi<br />
il filtro, trattenendo lo sporco<br />
estratto dai solchi, lo accumula<br />
facendogli perdere efficacia:<br />
la sua sostituzione si effettua<br />
svitando il cilindro posizionato<br />
lateralmente e estraendolo dal<br />
cilindro. Il costruttore fornisce<br />
di serie sei filtri oltre quello già<br />
a bordo della macchina. Una<br />
volta esauriti tutti sono facilmente<br />
ordinabili attraverso<br />
Musica & Video che funge da<br />
anfitrione in Italia del prodotto<br />
o direttamente dal sito<br />
Degritter.com. Tra gli accessori<br />
c’è anche dima in cartone<br />
(per determinare la distanza<br />
dall’etichetta rispetto al bordo<br />
del disco) con tre valori, high,<br />
medium e low, che determinano<br />
quanta acqua vada impiegata<br />
senza incorrere nel rischio di<br />
bagnare l’etichetta, e un sottile<br />
contagocce per prelevare dai<br />
flaconi la giusta quantità di<br />
fluido da mescolare con l’acqua<br />
distillata per le pulizie dei<br />
dischi molto sporchi.<br />
L’utilizzo ci ha confermato che<br />
uno degli obbiettivi del costruttore<br />
è stato sicuramente<br />
raggiunto: il Degritter, infatti,<br />
si dimostra molto facile da<br />
utilizzare, a partire dall’inserimento<br />
verticale del disco nella<br />
fessura gommata. All’interno<br />
della sede prevista il disco si<br />
appoggia sui rulli immersi nel<br />
fluido e, una volta programmata<br />
la macchina e premuto<br />
il tasto d’accensione, il disco<br />
comincia a girare. Dopo una<br />
decina di secondi si percepisce<br />
un leggero rumore che corrisponde<br />
all’azione degli eccita-<br />
88 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
tori ad alta frequenza che spara<br />
le micro gocce in contemporanea<br />
su entrambe le facce del<br />
disco. Quando il disco è interamente<br />
ricoperto di goccioline<br />
uniformemente distribuite<br />
tra i solchi su entrambi i lati,<br />
comincia l’asciugatura tramite<br />
due feritoie collegate con due<br />
ventole tangenziali a elevato<br />
flusso a velocità controllata<br />
elettronicamente. La durata<br />
complessiva della pulizia<br />
dipende dal minutaggio programmato<br />
e può variare da 5 a<br />
10 minuti, dopo di che si arresta<br />
automaticamente e il disco<br />
può essere estratto. Abbiamo<br />
provato la pulizia con diverse<br />
decine di dischi caratterizzati<br />
da uno stato d’uso molto differente<br />
ma tutti sono risultati<br />
comunque ben puliti e asciutti.<br />
Ovviamente i graffi non scompaiono<br />
ma il rumore di fondo<br />
si! Vale la pena di sottolineare<br />
come la pulizia permetta di apprezzare<br />
un suono molto più<br />
dettagliato: con i dischi puliti<br />
dalla Degritter è facile sentire<br />
in modo più chiaro e distinto<br />
molti di quei particolari prima<br />
annegati in una specie di<br />
rumorosa nebbia. Il processo<br />
di pulizia rischiara e rende più<br />
luminoso il timbro sonoro dei<br />
dischi, se ne avvantaggia anche<br />
la dinamica in quanto il forte<br />
e il piano sono più nettamente<br />
distinguibili nel loro divario.<br />
Anche se non ci vuole molto<br />
a capire che la nostra collezione,<br />
seppur conservata con<br />
cura, prima o poi necessiti di<br />
una bella pulizia (e dei dischi<br />
nuovi abbiamo già accennato<br />
nelle pagine precedenti), vale<br />
la pena di sottolineare questo<br />
aspetto; il costo certo non<br />
risibile dell’apparecchio va<br />
dunque considerato all’interno<br />
della gestione di un sistema<br />
analogico che magari è costato<br />
tanti zero e di una collezione<br />
di dischi che, si spera, valga<br />
anche di più!<br />
Nella pubblicistica a corredo e<br />
in alcune immagini esplicative<br />
si parla dell’accumulo di micro<br />
residui sulla superficie del disco<br />
come, ad esempio, residui<br />
carboniosi in presenza di fumatori;<br />
si pensi poi alle polveri<br />
sottili e ad altri contaminanti<br />
presenti in aree piuttosto inquinate,<br />
particelle di piccole<br />
dimensioni che si depositano<br />
negli interstizi con una certa<br />
facilità anche nei casi in cui<br />
l’esposizione del disco sia molto<br />
bassa. Da questo punto di<br />
vista, il sistema ad ultrasuoni<br />
agisce in modo estremamente<br />
efficace rispetto ad altri di tipo<br />
meccanico o solo chimico.<br />
La pletora di concorrenti non è<br />
ricchissima comprendendo anche<br />
alcuni concorrenti “storici”<br />
attualmente senza distribuzione<br />
nazionale e fondamentalmente<br />
suddividendosi in modelli<br />
completamente manuali,<br />
semiautomatici e automatici,<br />
con prezzi inevitabilmente<br />
più alti; la macchina in prova,<br />
però, svetta per le varie<br />
soluzioni adottate e ci sembra<br />
onestamente risolvere la contesa<br />
a mani basse e a suo vantaggio,<br />
segno anche qui che la<br />
rendita di posizione non è più<br />
un valore certo e che una new<br />
economy comincia a farsi spazio<br />
anche nel mondo paludato<br />
dell’Hi-Fi. Inoltre, anche se un<br />
ciclo adeguato di pulizia dura<br />
parecchio, il fatto che avvenga<br />
in modo completamente automatico<br />
ci consente di programmare<br />
facilmente una pulizia a<br />
vasto raggio...<br />
Allora perché non dare, tra<br />
l’altro, un aiuto anche ai nostri<br />
delicati fonorilevatori in modo<br />
che i loro stili possano lavorare<br />
in un ambiente più pulito leggendo<br />
meglio gli adorati solchi<br />
e durando di più?<br />
TEST BLUE AURA PH1<br />
OLTRE CHE IN<br />
PRIMA FILA<br />
ANCHE MOLTO<br />
COMODO?<br />
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<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 89
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
a cura della redazione<br />
COMPLEMENTO<br />
Okki Nokki One<br />
Molto prima del rilancio<br />
del vinile, il mondo delle<br />
macchine lavadischi si è<br />
diviso tra quelle estremamente<br />
economiche (appena<br />
un passo oltre il classico<br />
catino per i panni) e<br />
quelle molto costose, automatiche<br />
e semi-automatiche.<br />
Questo, almeno, fino<br />
all’ingresso sul mercato di<br />
Okki Nokki...<br />
Quando più di 20 anni fa<br />
l’allora giovane olandese<br />
Johan Bezem<br />
cominciò a interessarsi al vinile<br />
importando giradischi e diventando<br />
uno degli animatori del<br />
mercato dei Pesi Bassi, una delle<br />
cose che imparò fin da subito<br />
fu che bisognava pulire i dischi,<br />
anche quelli nuovi, perché un<br />
disco pulito suona molto meglio<br />
di un disco sporco. Banale, forse,<br />
ma in un mercato in cui magari ci<br />
si compra la Rolls<br />
Royce e poi non si<br />
bada a verificare<br />
se la pressione<br />
dei pneumatici<br />
è quella giusta,<br />
non stupisce<br />
che contraria-<br />
mente a quanto si possa immaginare<br />
un disco si lava soprattutto<br />
appena comprato e non solo<br />
quando è vecchio e rovinato!<br />
Questo perché in alcune fasi della<br />
produzione del disco, come l’iniezione<br />
veloce della pasta al centro<br />
del disco, vengono utilizzati lubrificanti<br />
(trigliceridi o derivati<br />
degli acidi grassi) che s’incuneano<br />
tra i solchi permanendoci<br />
ben oltre la messa in commercio<br />
dei dischi, e ci accorgiamo della<br />
loro deleteria presenza solo<br />
quando li abbiamo eliminati (i<br />
dischi di una certa età vanno<br />
invece lavati perché la polvere<br />
comincia a depositarsi permanentemente<br />
sul fondo dei solchi<br />
dei dischi, assumendo una forma<br />
quasi pastosa e mettendo anche<br />
a repentaglio la normale pulizia<br />
della puntina). Bezem dovette al<br />
tempo prendere atto anche del<br />
fatto che le macchine lavadischi,<br />
perlomeno i mostri sacri del<br />
tempo, erano particolarmente<br />
costose e visto che<br />
la necessità aguzza l’ingegno,<br />
si mise al lavoro per<br />
porre rimedio a una esigenza<br />
comune a molti appassionati:<br />
poter disporre<br />
di una efficiente lavadischi<br />
dal costo contenuto. Uno<br />
degli elementi determinanti<br />
che lo stesso Bezem ricorda,<br />
fu proprio la scelta di partire<br />
dal prezzo a cui la sua lavadischi<br />
avrebbe dovuto essere venduta<br />
per procedere a ritroso nella<br />
progettazione per ottenerlo. Il<br />
risultato di questo ragionamento<br />
diede vita nel 2004 a un prodotto<br />
assolutamente nel target<br />
desiderato (meno di 300 euro).<br />
Sarà magari risultato più difficoltoso<br />
ma l’operazione è comunque<br />
riuscita: mantenere il prezzo nel<br />
tempo senza eccessivi rincari,<br />
pur aggiornando costantemente<br />
la RCM (Record Cleaning Machine),<br />
a lungo l’unico nel catalogo<br />
della Okki Nokki, marchio che<br />
per inciso corrisponde all’espressione<br />
olandese, esternata con il<br />
pollice in alto, per segnalare che,<br />
ok, tutto va bene: “Una descrizione<br />
perfetta del prodotto: fa il<br />
lavoro giusto al prezzo giusto”<br />
sottolinea Bezem…<br />
Negli anni è stato completamente<br />
ridisegnato il sistema<br />
di asciugatura, con l’adozione<br />
anche di un braccio più robusto,<br />
l’imballaggio, il sistema di<br />
controllo elettronico, il sistema<br />
di smorzamento dei rumori, il<br />
clamp (con l’introduzione di un<br />
O-ring integrato) mentre il prezzo<br />
è passato dai 415 euro da noi<br />
rilevati nella prova della RCM su<br />
<strong>SUONO</strong> 415 (2004) ai circa 500<br />
euro odierni, 15 anni dopo. Nel<br />
frattempo l’azienda si è limitata<br />
ad affiancare nel 2018 un secondo<br />
rivoluzionario modello (Go!),<br />
mentre alla fine del 2019 è stata<br />
Prezzo: € 500,00<br />
Distributore: Audio Reference S.r.l.<br />
Via Giuseppe Abamonti, 4 - 20129 Milano (MI)<br />
www.audioreference.it<br />
Tipo: macchina lava dischi semiautomatica un lato<br />
alla volta Note: piatto bidirezionale, secondo piatto<br />
per dischi 45 gg, clamp in acciaio inox, indicatore di<br />
livello liquido aspirato nel serbatoio, braccio, coperchio<br />
in acrilico, spazzola in legno con setole in pelo<br />
di capra, liquido concentrato per la pulizia.<br />
90 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Lo chassis è realizzato in materiale plastico<br />
termoformato a iniezione, sia per il contenitore inferiore<br />
sia per il coperchio superiore su cui sono fissati il motore, i comandi<br />
e il collettore di raccordo del braccio aspiratore. La parte inferiore è suddivisa in due<br />
scomparti, uno per la creazione del vuoto tramite una ventola aspirante che comunica con il vano<br />
di raccolta del liquido. Il condotto di aspirazione è coadiuvato da un profilo aereodinamico, posto<br />
sul pannello superiore, che aumenta l’efficienza della turbina. Le pareti laterali hanno un elemento<br />
metallico incollato con un materiale viscoelastico che, oltre a dare struttura, riduce rumore e vibrazioni.<br />
Il braccio aspirante ha una fenditura in cui viene aspirata<br />
l’aria con ai lati due strisce di velluto che preservano la<br />
superficie del vinile. È presente un diaframma interno<br />
che ostruisce progressivamente la feritoia per dischi<br />
da 7-10-12 pollici tramite un nottolino.<br />
Il disco viene pressato al piatto tramite un clamp in<br />
plastica con il pomello filettato in acciaio e un sistema<br />
antifrizione per esercitare una elevata pressione.<br />
Il bordo esterno del clamp è provvisto di una guarnizione<br />
in gomma che aderisce alla parte liscia del vinile e preserva<br />
l’etichetta da accidentali infiltrazioni di liquido.<br />
I due piatti di sostegno, uno per i dischi<br />
di grande diametro e il più piccolo per<br />
gli altri, sono un materiale plastico<br />
con nervature di rinforzo e superficie<br />
antiscivolo ad alto grip. Il piatto si<br />
innesta sull’albero tramite un elemento<br />
in gomma.<br />
rilasciata una nuova versione della<br />
macchina, chiamata One, che è<br />
quella giunta in redazione. Anche<br />
in questo caso la lotta all’inflazione<br />
è di quelle tipo “cura da<br />
cavallo” che tanto sarebbe utile<br />
al nostro paese. Una politica (vogliamo<br />
definirla seria e dei piccoli<br />
passi?) che paga, se l’imprenditore<br />
olandese (la ditta ha sede<br />
a Rotterdam) ha distribuito nel<br />
tempo oltre 30.000 esemplari<br />
“dell’idea meravigliosa che avevo<br />
nella testa”. In realtà la One è un<br />
restyling profondo della RCM e la<br />
scelta di cambiarne il nome rivela<br />
l’entità radicale degli aggiornamenti<br />
attuati: il mobile è frutto<br />
di uno stampo termoplastico a<br />
ignizione del tutto nuovo, i due<br />
pulsanti sul frontale sono stati<br />
sostituiti da uno multifunzione<br />
sul top dell’apparecchio, il braccio<br />
di aspirazione è ora in parte<br />
in metallo, in parte in plastica<br />
con la possibilità di allargare o<br />
meno la feritoia di aspirazione in<br />
funzione del diametro del disco<br />
sottoposto al lavaggio (7 - 10 - 12<br />
inch), mentre la dotazione a corredo<br />
risulta la stessa ed è composta<br />
dal coperchio dalla spazzola<br />
con setole in pelo di capra (che<br />
assicurano una buona ricezione<br />
del liquido ma anche l’estrema<br />
morbidezza della setola e il liquido<br />
di lavaggio), il clamp, l’adattatore<br />
per i 45 giri e una boccetta<br />
di liquido pulente concentrato<br />
sufficiente a realizzare un litro di<br />
liquido diluito in acqua distillata,<br />
tutti accessori che possono anche<br />
essere riacquistati singolarmente.<br />
Rispetto al passato c’è stata<br />
una trasformazione sostanziale<br />
nelle tecniche di produzione che,<br />
fin dai primi esemplari, si collocavano<br />
a cavallo fra piccolo artigianato<br />
e produzioni con piccole<br />
tirature. Il mobile in MDF e i<br />
componenti interni erano “poggiati”<br />
lì, un po’ dove capitava, per<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 91
SELECTOR SPECIALE VINILE VOLUME VII<br />
Il liquido aspirato dalla superficie del disco viene<br />
raccolto in un serbatoio di decantazione posto<br />
sotto il braccio aspirante. Il costruttore consiglia<br />
di svuotare il serbatoio dopo il lavaggio di molte<br />
decine di dischi o in caso di periodi di lungo<br />
inutilizzo. Basta sganciare il tubicino in silicone<br />
e portarlo più in basso possibile affinché il liquido<br />
fuoriesca per gravità dal serbatoio di raccolta.<br />
carità<br />
in modo funzionale<br />
ed efficace,<br />
ma senza una eleganza costruttiva<br />
(semmai servisse per una “lavatrice<br />
di dischi”). Oggi, invece,<br />
il balzo è epocale, con aspetto e<br />
funzionalità che sono appannaggio<br />
dei prodotti “Hi-Fi” a tutti gli<br />
effetti.<br />
Come altre macchine analoghe<br />
all’Okki Nokki, rimane l’aspetto<br />
un po’ tozzo, ingentilito comunque<br />
dalla matita di un designer<br />
che ha preso in considerazione<br />
anche una possibile gradevolezza<br />
a fronte di margini di manovra<br />
comunque ridotti: la One assomiglia<br />
a un giradischi ma con<br />
una grossa base che contiene l’elettronica,<br />
il motore, l’aspiratore<br />
e il serbatoio di recupero. Superiormente<br />
il piatto è in plastica<br />
verniciato con una soluzione soft<br />
touch per accogliere direttamente<br />
i dischi da lavare (al posto del<br />
morbido tappetino utilizzato nella<br />
RCM) che vengono poi bloccati<br />
dal robusto clamp sviluppato<br />
nel 2015; il top accoglie anche<br />
l’interruttore che mette in moto<br />
il piatto, lo fa ruotare sia in senso<br />
orario che antiorario e aziona la<br />
pompa d’aspirazione/asciugatura<br />
la cui potenza ed efficacia è<br />
stata di molto incrementata. Particolare<br />
non di poco conto perché<br />
la procedura di lavaggio consiste<br />
nel distribuire il liquido di lavaggio<br />
sul disco tramite la spazzola<br />
durante la rotazione del disco e<br />
poi una fase di asciugatura che<br />
avviene prima in un senso, poi<br />
nell’altro, ripetendo il lavaggio<br />
per la durata di 2 giri. Nel caso<br />
di un numero maggiore di giri,<br />
a causa del prolungato strofinamento<br />
con il braccio<br />
aspiratore, il disco può<br />
caricarsi in modo elettrostatico<br />
attirando la polvere. Al<br />
tempo notammo come, proprio<br />
a causa di una scarsa potenza di<br />
aspirazione, dopo i due giri alcuni<br />
dischi presentassero ancora<br />
chiazze di umidità, lasciando l’operatore<br />
incerto su quale soluzione<br />
intraprendere: la pulitura con<br />
una spazzola elettrostatica o la<br />
ripetizione dell’operazione? Ora<br />
questo rischio è stato superato.<br />
Rimangono le accortezze abituali<br />
segnalate anche nel libretto di<br />
istruzioni: bisogna applicare una<br />
quantità di detergente sufficiente<br />
a coprire interamente la parte<br />
incisa ma senza esagerare: se il<br />
liquido deborda sull’etichetta<br />
si corre il rischio di cancellarla,<br />
richio che è stato di molto minimizzato<br />
dalla presenza sul clamp<br />
non solo dell’o-ring ma anche di<br />
un bordo di gomma che aderisce<br />
alla circonferenza dell’etichetta<br />
salvaguardandola per quanto<br />
possibile dall’ingresso accidentale<br />
del liquido. Il dosaggio del<br />
liquido, se non disponete di specifici<br />
misurini, sarà più o meno<br />
corretto via via che accumulerete<br />
esperienza, anche se una<br />
eventuale opacità sulla superficie<br />
del vinile sarà il segnale che<br />
la soluzione utilizzata è troppo<br />
concentrata. Allo stesso modo<br />
va ricordato che le due strisce<br />
adesive in velluto morbido che<br />
impediscono al tubo aspiratore<br />
di venire a contatto diretto con<br />
il vinile e graffiarlo, dopo qualche<br />
lavaggio appaiono zuppe di<br />
liquido e ne ostacolando la perfetta<br />
asciugatura (meglio, a quel<br />
punto, sospendere le operazioni<br />
di lavaggio). Trattengono lo sporco<br />
e inesorabilmente dopo un<br />
certo numero di lavaggi devono<br />
essere sostituite (sono comunque<br />
disponibili come ricambi al modico<br />
prezzo di 8 euro). Non siamo<br />
invece in grado di illuminarvi in<br />
modo certo su quale sia la migliore<br />
procedura per effettuare l’operazione<br />
di asciugatura del disco.<br />
Il braccio aspiratore, che non è<br />
altro che un tubo con una fessura<br />
inferiore a lunghezza regolabile<br />
con il compito di aspirare il liquido<br />
dal solco inciso più esterno a<br />
quello più interno del disco, va<br />
ruotato fino a uno scatto che lo<br />
pone nella sua posizione operativa<br />
perpendicolare ai solchi del<br />
disco. Termina con una molla<br />
che ammortizza l’effetto ventosa<br />
che lo incolla letteralmente<br />
al disco quando viene attivata la<br />
pompa e ne consente l’automatico<br />
distacco non appena si spegne<br />
l’aspiratore. È meglio a fine<br />
aspirazione aspettare il termine<br />
della rotazione del disco per poi<br />
riportare il braccio in posizione<br />
di riposo (così facendo si effettua<br />
una rotazione del braccio attraverso<br />
i solchi del disco), oppure<br />
sollevare il braccio con un piccolo<br />
sforzo, estraendolo del tutto dalla<br />
sua sede? Noi propendiamo per<br />
questa seconda ipotesi anche se<br />
nessuna evidenza garantisce che<br />
si tratti della migliore...<br />
Il funzionamento è semplice e<br />
intuitivo: azionando la ghiera<br />
presente sull’unico comando si<br />
attiva la rotazione del disco in un<br />
senso o nell’altro a seconda del<br />
movimento orario o antiorario<br />
che si<br />
imprime<br />
alla ghiera e<br />
che avviene in maniera abbastanza<br />
silenziosa; premendo il tasto<br />
presente al centro del pulsante<br />
parte la pompa di aspirazione<br />
che silenziosa lo è molto meno<br />
(d’altra parte, avete mai visto un<br />
fon che non fa rumore?). Su uno<br />
dei lati una fessura a vista consente<br />
di accedere al tubicino in<br />
plastica trasparente collegato al<br />
serbatoio di recupero del liquido<br />
aspirato durante l’asciugatura.<br />
Il costruttore consiglia di svuotare<br />
il serbatoio dopo aver effettuato<br />
la pulizia di 30/40 dischi:<br />
basta infatti tirare fuori il tubo di<br />
scarico, togliere il tappo presente<br />
e versare il liquido che si è raccolto<br />
nel serbatoio in un recipiente<br />
esterno, inclinando la macchina<br />
per favorire il deflusso. Sul lato<br />
posteriore della macchina il lungo<br />
cavo di alimentazione.<br />
Essenziale, assolutamente efficiente<br />
e tutto sommato comodo<br />
per quanto può esserlo un lavaggio<br />
“assistito” di un disco: non va<br />
dimenticato che la macchina lava<br />
solo un lato per volta e dunque<br />
la pulitura completa di un disco<br />
richiede, a regime, circa 5 minuti.<br />
È evidente, anche in ragione<br />
di quanto affermato nel corso<br />
dell’articolo, che non è possibile<br />
effettuare il lavaggio massivo di<br />
una collezione in un colpo solo<br />
ma va anche ricordato che l’operazione<br />
richiede modeste doti di<br />
manualità con un percorso passo<br />
passo che difficilmente può comportare<br />
rischi per i preziosi solchi<br />
vinilici e dei costi di partenza e di<br />
gestione davvero risibili.<br />
92 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
S(U)ONORA<br />
Il new deal del vinile si rivolge a una utenza estremamente variegata che va dalla persona poco esperta a chi ne sa molto.<br />
Ma la materia prevede messa a punto e costante manutenzione, affidata a prodotti che sono più complementi che accessori.<br />
Allineamento nel montaggio<br />
della testina, regolazione<br />
del suo peso,<br />
cura dello stilo e dei dischi, scelta<br />
di shell e connessioni alternative...<br />
I prodotti per effettuare<br />
tali operazioni vanno intesi<br />
come veri e propri strumenti<br />
indisensabili per il buon fine<br />
delle operazioni. Ovviamente<br />
ve n’è di migliori e peggiori con<br />
la complicazione di un panorama<br />
sterminato di prodotti non<br />
sempre rappresentato a pieno<br />
da ciò che è disponibile nel<br />
nostro Paese. La selezione dei<br />
prodotti consigliati, effettuata<br />
come d’abitudine ottemperando<br />
i principi di S(U)ONORA,<br />
ha portato a delle scelte dalle<br />
quali sono esclusi gli accessori<br />
specifici per questo o quell’apparecchio.<br />
Il resto è quel che vi<br />
consigliamo!<br />
CHE COSA È S(U)ONORA<br />
S(U)ONORA è la selezione dei prodotti consigliati sulla base dell’esperienza<br />
e della libera scelta dello staff di <strong>SUONO</strong>. Guida all’acquisto parziale<br />
perché dell’universo sterminato di prodotti presenti sul mercato italiano<br />
ne segnala solo una parte: si tratta di prodotti generalmente migliori<br />
della media per costruzione, affidabilità, riscontro tecnico e ascolto, in<br />
ciascuno o in parte di questi parametri, ai quali si aggiungono elementi<br />
come affidabilità, assistenza post vendita, garanzia e sua applicazione…<br />
La polifonicità di tali elementi assume nella dispersiva galassia dell’analogico<br />
una valenza ancor più marcata, visto che taluni modelli non sono<br />
disponibili nel nostro Paese attraverso la filiera ufficiale.<br />
Per voi abbiamo scelto quelli che comunque, trovandoci nel terzo millennio,<br />
sono acquistabili anche in rete o comunque possono essere<br />
utili alla “causa”!<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA I LP A 78 GIRI<br />
PREZZO € 0,59<br />
si inserisce nella custodia. 1 pz.<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
DIMA<br />
PREZZO € 2,80<br />
livella a bolla circolare. Semplice, precisa e utile<br />
per la regolazione dell'azimut e del VTA del braccio<br />
e del giradischi. Diametro da 12mm.<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
STROBOSCOPIO<br />
PREZZO € 2,80<br />
SIMPLY ANALOG<br />
PANNO VINILE<br />
PREZZO € 2,95<br />
Note: Custodia in PVC per LP a 78 giri, realizzata<br />
in spesso PVC. 1 pz.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA LP 33 GIRI<br />
DOPPIO<br />
PREZZO € 1,39<br />
Tipo: Cartridge Alignment Protractor Note: dima<br />
per il corretto allineamento del fonorilevatore<br />
in funzione del diametro del disco letto, da sette,<br />
dodici o sedici pollici.<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
LIVELLA A BOLLA<br />
CIRCOLARE 12MM<br />
PREZZO € 2,70<br />
Note: Formato: 15 x 18 cm.<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
WA-1<br />
PREZZO € 2,90<br />
Note: Custodia in PVC apribile per LP 33 giri doppio.<br />
La protezione definitiva per le copertine degli LP.<br />
Realizzata in spesso PVC. L'intera copertina dell'LP<br />
Tipo: Livella a bolla per giradischi Note: Mini<br />
Tipo: test velocità giradischi Note: stroboscopio<br />
Playstereo per il controllo della corretta e regolare<br />
rotazione del piatto, distinto per le diverse velocità<br />
ammesse: 16, 33 e 1/3, 45, 78 giri per minuto<br />
@ 50 Hz<br />
Tipo: Set 2 rondelle grandi Note: Set di 2 rondelle<br />
grandi in ottone placcato oro 24K per ottimizzare<br />
95
il peso della testina sul braccio/headshell. Adatte<br />
a viti M3 o M2.6.<br />
HANA<br />
HANA/SG<br />
PREZZO € 3,80<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
PAGLIUZZE CON CAVO<br />
PREZZO € 6,90<br />
che allunga la durata dello stilo e del vinile. Soluzione<br />
senza alcool. Applicatore con spazzola morbida.<br />
Quantità: 30ml<br />
ORTOFON<br />
LIBELLE<br />
PREZZO € 8,00<br />
AUDIOMARKETING<br />
CARBON CLEAN<br />
PREZZO € 9,00<br />
Tipo: Proteggi stilo per fonorivelatori Note: accessorio<br />
adatto a tutti i fonorivelatori.<br />
ORTOFON<br />
LEAD WIRES<br />
PREZZO € 5,00<br />
Tipo: Pagliuzze con cavo placcato oro Note: Set 4<br />
pagliuzze per cablaggio braccio-testina con cavo,<br />
contatti placcati oro. Lunghezza totale 45 mm.<br />
ORTOFON<br />
ALIGNMENT TOOL<br />
PREZZO € 6,00<br />
Tipo: Livella in plastica per la messa in piano del<br />
giradischi. Note: in plastica<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA 33 GIRI<br />
PREZZO € 8,95<br />
Tipo: Spazzola in fibra di carbonio Note: Antistatica<br />
a doppia setola autopulente per la pulizia<br />
a secco dell'lp<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT634A<br />
PREZZO € 9,90<br />
Tipo: Dima per l'allineamento della testina<br />
Tipo: cavo cavo segnale phono Note: Set cavetti<br />
per collegamento testina/braccio.<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
LIVELLA A BOLLA<br />
PREZZO € 7,50<br />
Note: Custodia esterna in Polipropilene cristallino;<br />
Confezione da 25 pz.<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
TAPPETINO ANTISTATICO IN<br />
FELTRO<br />
PREZZO € 9,90<br />
Tipo: liquido pulizia dei dischi Note: ricambio<br />
originale del flacone da 56 ml incluso nel kit at6012<br />
ORTOFON<br />
STYLUS GAUGE<br />
PREZZO € 9,00<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA 45 GIRI<br />
PREZZO € 5,95<br />
Tipo: Livella a bolla per giradischi Note: diametro<br />
maggiorato da 43mm<br />
J.A. MICHELL<br />
BEARING OIL<br />
PREZZO € 7,00<br />
Tipo: Bilancina manuale misura pressione stilo<br />
PRO-JECT<br />
PULLEY SB<br />
PREZZO € 9,00<br />
Tipo: Custodia esterna per singoli a 45 giri in<br />
Polietilene a bassa densità Note: Film fatto senza<br />
ammorbidenti o altri additivi; spessore: 130 Micron<br />
(0,13 mm). Confezione da 25<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
LIVELLA A BOLLA<br />
PREZZO € 6,50<br />
Tipo: olio per il cuscinetto del perno<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO PULIZIA STILO<br />
PREZZO € 7,95<br />
Tipo: Tappetino in feltro per giradischi Note: con<br />
stroboscopio per giradischi, contiene sottilissime<br />
fibre di carbonio che assorbono l'elettricità statica,<br />
per facilitare la rimozione della polvere dopo<br />
ogni utilizzo.<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
LINN OIL KIT<br />
PREZZO € 9,50<br />
Tipo: puleggia per 78 giri per giradischi Pro-Ject<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA LP 33 GIRI X<br />
PREZZO € 9,95<br />
Tipo: Livella a bolla rettangolare Note: Dimensione<br />
di 40mm, compatta ma ideale da collocare<br />
in diverse posizioni.<br />
Note: Liquido per la pulizia dello stilo della testina<br />
Tipo: Olio per perno del giradischi Note: Olio per<br />
la manutenzione del perno del giradischi, per una<br />
rotazione più silenziosa.<br />
Note: Custodia esterna in Polietilene a bassa den-<br />
96
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
sità; Film fatto senza ammorbidenti o altri additivi;<br />
spessore: 130 Micron (0,13 mm); Dimensioni: 325 x<br />
325 mm ca. Confezione da 25 pz.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO PULIZIA VINILI<br />
PREZZO € 9,95<br />
PRO-JECT<br />
FELT MAT<br />
PREZZO € 10,00<br />
ingrandimento 45X illuminata con luce LED, per<br />
il controllo dello stilo della testina,s enza doverla<br />
distaccare dal braccio di lettura.<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-6101<br />
PREZZO € 12,00<br />
OKKI NOKKI<br />
RECORD CLEANING FLUID<br />
PREZZO € 12,00<br />
Note: Senza alcool, non tossico e non infiammabile.<br />
Panno in microfibra incluso. Quantità: 200ml<br />
Tipo: tappetino in feltro per piatto Note: per tutti i<br />
giradischi Pro-Ject; disponibile nei colori blu, verde,<br />
verde chiaro, giallo, arancio, rosso, rosso scuro,<br />
grigio antracite e nero<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
DISTANZIALE PER TESTINA<br />
PREZZO € 11,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
PCOCC Caratteristiche: 0.12mm x 22 core strand<br />
construction, pin oro in 24k Note: set di quattro<br />
pagliuzze per collegamento fonorilevatore ai pin<br />
del braccio<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-HS1<br />
PREZZO € 12,00<br />
Tipo: liquido pulizia dischi concentrato Note: permette<br />
di ottenere una soluzione pulente da un litro<br />
ORTOFON<br />
STYLUS BRUSH CF<br />
PREZZO € 12,00<br />
SIMPLY ANALOG<br />
SPAZZOLA PER LA<br />
PULIZIADELLO STILO<br />
PREZZO € 9,95<br />
Note: Distanziali in plastica dura per spaziare<br />
testine molto sottili sul braccio del giradischi. Set<br />
di 4: 1x1mm; 1x2mm; 1x3mm; 1x4mm.<br />
DYNAVOX<br />
OLIO CON SPAZZOLINO<br />
PREZZO € 11,00<br />
Tipo: shell porta testina in metallo Note: guarnizione<br />
in gomma. Inclusi cavetti. Compatibile<br />
con giradischi AT-LP120-USB, AT-LP240-USB e<br />
AT-LP1240-USB.<br />
Tipo: Spazzolino pulisci stilo in fibra di carbonio<br />
WYNIL<br />
WINYL STYLUS DUO CLEAN<br />
PREZZO € 12,90<br />
MELICONI<br />
VINYL KIT<br />
PREZZO € 12,00<br />
Note: Spazzola per la pulizia a secco dello stilo<br />
della testina. Completamente fatti a mano, Impugnatura<br />
in legno di quercia naturale, Spazzola<br />
in fibre naturali.<br />
WYNIL<br />
SPRAY<br />
PREZZO € 9,95<br />
Note: liquido con spazzola per la pulizia dello stilo.<br />
J.A. MICHELL<br />
KIT TESTINE<br />
PREZZO € 11,00<br />
Tipo: pulizia stilo testine Note: 1 flacone da<br />
15 ml. di detergente con una spazzola morbida<br />
incorporata, 1 flacone da 15 ml. di soluzione di<br />
risciacquo per il pennello<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
PTA<br />
PREZZO € 13,10<br />
Tipo: detergente per vinile Note: 250 ml + panno<br />
in microfibra, detergente per uso quotidiano.<br />
Elimina l'elettricità statica<br />
AUDIOMARKETING<br />
12INTF<br />
PREZZO € 10,00<br />
Tipo: Custodia interna antistatica per LP Note: in<br />
carta di riso foderata: confezione da 20 pz<br />
Tipo: kit per il montaggio delle testine Note:<br />
comprende viti, dadi e brugola<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
SPYGLASS<br />
PREZZO € 12,65<br />
Tipo: kit di prodotti per la pulizia dei vinili Note:<br />
composto da una spazzola, in velluto da un lato<br />
per rimuovere la polvere e in fibra di carbonio<br />
dall'altro per rimuovere le cariche elettrostatiche;<br />
una base d'appoggio e una soluzione da 45 ml dalla<br />
funzione antistatica.<br />
OKKI NOKKI<br />
RCB<br />
PREZZO € 12,00<br />
Tipo: Distanziali per Bracci e giradischi Note:<br />
Set di 9 anelli distanziali in plastica dura per la<br />
regolazione fine del VTA sui bracci Rega serie RB200,<br />
RB250, RB300.<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT 607A<br />
PREZZO € 13,00<br />
AUDIOMARKETING<br />
CUSTODIA INTERNA<br />
PREZZO € 10,00<br />
Tipo: Custodia interna in carta di riso foderata.<br />
Note: Viene utilizzata dai produttori americani di<br />
vinile 180 e 200 grammi. Confezione da 20 pezzi<br />
Tipo: Kit per ispezione dello stilo Note: lente di<br />
Tipo: spazzola in legno Note: versione WG con<br />
setole in pelo di capra euro 23<br />
Tipo: liquido pulisci stilo Note: indicato per la<br />
protezione dello stilo del fonorilevatore e dei dischi.<br />
97
La formula di pulizia speciale scioglie la polvere e<br />
lo sporco che ostacolano il corretto tracciamento.<br />
DYNAVOX<br />
SPAZZOLINA FELTRO<br />
PREZZO € 13,00<br />
HANA<br />
HANA/AUX<br />
PREZZO € 15,00<br />
impatto ed alta capacità detergente. Prezzo per<br />
confezione da 1L. Confezione da 2L €42,30.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
SPAZZOLA IN VELLUTO<br />
PREZZO € 17,95<br />
RECORD LABORATORY<br />
LIQUIDO PER LA PULIZIA<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: Set di accessori per fonorivelatori Note:<br />
kit composto da cacciavite, viti, dadi, rondelle in<br />
teflon, spazzola morbida per la pulizia dello stilo<br />
e manutenzione e pulizia della testina.<br />
Note: spazzola in velluto per pulizia del disco<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
HEADSHELL<br />
PREZZO € 14,90<br />
Tipo: Headshell con pagliuzze Note: Headshell<br />
universale standard in metallo, incluse pagliuzze<br />
con connettori placcati oro. Costruzione in alluminio<br />
pressofuso, cavi testina preinstallati con contatti<br />
placcati oro 24K, conchiglia adatta a tutti i fonorivelatori<br />
con fissaggio standard. Peso (kg): 0,9<br />
CLEARAUDIO<br />
FLAT PAD<br />
PREZZO € 14,00<br />
PRO-JECT<br />
BRUSH IT<br />
PREZZO € 15,00<br />
Tipo: spazzola per la pulizia dei dischi Note:<br />
setole in carbonio per la rimozione della polvere<br />
per mezzo del caricamento elettrostatico della<br />
superficie generato dal loro sfregamento sul disco.<br />
SHARK<br />
SILVER TA1<br />
PREZZO € 15,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
purezza 99,99% Schermatura: no Note: per<br />
cablaggio interno bracci. Può essere utilizzato anche<br />
come cavo per cablaggio interno elettroniche.<br />
Fornito nei quattro colori: rosso, verde, bianco e blu.<br />
Prezzo al metro lineare<br />
DYNAVOX<br />
SPAZZOLINA CARBONIO<br />
PREZZO € 16,00<br />
Tipo: Spazzola in velluto per la pulizia dei vinili<br />
Note: impugnatura in legno di quercia marrone<br />
fatta a mano<br />
VAN DEN HUL<br />
MSS 7<br />
PREZZO € 17,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 7 trefoli in<br />
Matched Crystal OFC con rivestimento in argento<br />
Note: per cablaggio all'interno dei bracci, sezione<br />
0,0127 mmq, al metro; disponibile in rosso, verde,<br />
blue e bianco<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6011A<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: liquido antistatico per la pulizia del vinile<br />
Note: pulisce a fondo i solchi dei dischi rimuovendo<br />
i residui più profondi senza danneggiarli.<br />
Può essere utilizzato con lavadischi manuali o con<br />
aspirazione. Flacone da 1050cc<br />
THORENS<br />
TONEARM GAUGE<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: bilancina di precisione per rilevare peso<br />
di lettura Note: per la regolazione del peso di<br />
lettura del fonorilevatore con una scala graduata<br />
da 1 a 3 grammi.<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
CONTENITORE HEADSHELL<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: sotto punta con capacità di smorzamento<br />
Note: versione in acciaio inossidabile euro 21<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
ANTISTATIC PLATE PAD<br />
PREZZO € 14,90<br />
Note: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />
del disco<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA IN PVC PER LP<br />
33 GIRI<br />
PREZZO € 16,95<br />
Tipo: Spazzola antistatica<br />
DYNAVOX<br />
OLIO LUBRIFICANTE<br />
PREZZO € 18,00<br />
Note: Contenitore per testine prodotto in stampa<br />
3D, estremamente leggero e resistente per<br />
contenere 1-2 testine. Disponibile nelle finiture:<br />
Nero, Silver.<br />
AUDIOQUEST<br />
CONDUCTIVE LP CLEANER<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: Tappetino antistatico in foam Note: Tappetino<br />
in foam antistatico , ricambio per tutte le<br />
macchine lavadischi Hannl per i dischi LP. Utile per<br />
rimpiazzare un esemplare vecchio, usurato o sporco.<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
BOCCETTA PER LIQUIDO DI<br />
SCARICO<br />
PREZZO € 14,70<br />
Tipo: custodia per vinile Note: Realizzata in spesso<br />
PVC, ogni custodia pesa 21 gr. Cofezione da 25 pz.<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
X2000<br />
PREZZO € 17,90<br />
Note: bottiglia di vetro con contagocce da 22 ml<br />
PRO-JECT<br />
LUBE IT<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: Spazzola puliscidischi Note: realizzata<br />
con maniglia protettiva; utilizza 624.000 fibre in<br />
carbonio ad alta conducibilità<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6012<br />
PREZZO € 19,90<br />
Note: Boccetta per liquido di scarico per la raccolta<br />
automatica del liquido utilizzato per il lavaggio.<br />
Tipo: Liquido Pulizia Dischi Note: 1 lt Liquido per<br />
la pulizia del vinile, con acqua distillata a basso<br />
Tipo: lubrificante high tech per perno giradischi<br />
Tipo: kit pulizia dischi Note: costituito da una<br />
98
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
spazzola di velluto dotata di serbatoio e da un<br />
flacone di liquido da 56 ml, per rimuovere con<br />
delicatezza le microparticelle di polvere, dissolvere i<br />
residui lasciati dalle ditate ed eliminare l'elettricità<br />
statica dalla superficie<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
X-TECH 3590<br />
PREZZO € 19,90<br />
ZERODUST<br />
Z-CLOTH<br />
PREZZO € 19,20<br />
J.A. MICHELL<br />
CARTRIDGE TAGS<br />
PREZZO € 22,00<br />
DYNAVOX<br />
DIMA STROBO<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: disco di regolazione Strobo Note: cartone<br />
laminato; diametro 30 cm; consente di ottimizzare<br />
la velocità del giradischi (50Hz), 33, 45 e 78 giri.<br />
DYNAVOX<br />
FLUIDO PER PULIZIA<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: Fluido da 100ml Note: Fluido di pulizia per<br />
dischi e macchine lavadischi tra cui le macchine<br />
Hannl. 100ml di concentrato, diluito con acqua<br />
distillata in rapporto 1:20, produce 2 litri di fluido<br />
di pulizia per LP.<br />
PRO-JECT<br />
ADAPT IT<br />
Tipo: adattatore 45gg<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: Panno di pulizia Note: Panno di pulizia per<br />
LP, CD/DVD. Adatto anche per la pulizia delle lenti di<br />
macchine fotografiche, occhiali, ecc. - senza usare<br />
alcun liquido, grazie alla composizione del tessuto<br />
con poliestere; lavabile in acqua tiepida e sapone.<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-6180A<br />
PREZZO € 20,00<br />
Tipo: terminazioni per pagliuzze cavo phono<br />
Note: Set di 4 pezzi, placcati argento<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
RECORD BRUSHES<br />
PREZZO € 22,00<br />
Tipo: spazzola in carbonio per la pulizia degli LP<br />
SIMPLY ANALOG<br />
TAPPETINO STANDARD ED.<br />
PREZZO € 22,95<br />
PRO-JECT<br />
CORK MAT<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: Disco stroboscopico Note: frequenze 50/60<br />
Hz, velocità 33-45-78 giri<br />
Tipo: fluido per pulizia profonda del disco Note:<br />
flacone 200 ml con ugello di spruzzo<br />
DYNAVOX<br />
LP 2X1 CARBONIO<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: tappetino in sughero per tutti i giradischi<br />
Pro-Ject<br />
RECORD LABORATORY<br />
PICK-UP CLEANER<br />
PREZZO € 19,50<br />
WYNIL<br />
GEL<br />
PREZZO € 20,00<br />
Tipo: Tappetino antiscivolo in sughero Note:<br />
adatto a tutti i giradischi; evita la carica elettrostatica;<br />
fabbricato in UE. Diametro: 295 mm.<br />
Spessore: 1,5 mm<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
BOOSTER OIL<br />
PREZZO € 23,50<br />
Tipo: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />
del disco LP<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
VI3C<br />
PREZZO € 19,40<br />
Tipo: Liquido per la pulizia dello stilo Note:<br />
elimina completamente le incrostazioni che si<br />
depositano sulla puntina e migliora la capacità<br />
di tracciamento. Non lascia residui. Bottiglietta in<br />
vetro (20ml)con pennello dosatore.<br />
Tipo: detergente per dischi Note: 1 flacone di<br />
Winyl Gel da 500 ml, 2 erogatori (25 e 5 ml) / 2<br />
misure (25 e 5 ml). Il gel forma una pellicola per<br />
la pulizia "quasi" sotto vuoto dei solchi del disco<br />
in vinile.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
RICAMBI PER SPAZZOLE<br />
PREZZO € 21,90<br />
Tipo: Kit olio per la manutenzione del perno del<br />
giradischi Note: Olio sintetico fornito in versione<br />
più o meno densa.<br />
FLUX HIFI<br />
VINYL-TURBO RICAMBIO<br />
SPAZZOLA<br />
PREZZO € 23,90<br />
STANTON<br />
SC-4<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: Fluido da 1L Note: Detergente da 1L inodore<br />
e appositamente progettato per le macchine per la<br />
pulizia dei dischi in vinile, formato da una schiuma<br />
minima e bassa evaporazione. Confezione da<br />
2L € 38,00<br />
Tipo: kit professionale di pulizia per stilo Note:<br />
Liquido e spazzola<br />
Tipo: Ricambi per spazzole Size A Note: Set di<br />
4 superfici di ricambio per spazzole Disc Doctor's<br />
Size A (LP).<br />
Note: Spazzola di ricambio per Macchina Vinyl-<br />
Turbo.<br />
99
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6003R<br />
PREZZO € 24,00<br />
DISC DOCTOR'S<br />
STISCE IN VELLUTO<br />
PREZZO € 24,50<br />
VPI<br />
RCM FLUID<br />
PREZZO € 25,00<br />
cavo, per installazione tra headshell e testina, in<br />
bronzo amagnetico placcato oro spessore 1μ.<br />
Il diamtero dei contatti è 1mm dal lato braccio e<br />
1.2mm lato testina.<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
DUST COVER<br />
PREZZO € 27,00<br />
Tipo: custodia per testine Note: dotato di 3<br />
alloggiamenti con capsule protettive trasparenti -<br />
compatibile con headshell portatestine con innesto<br />
a doppio pin<br />
CLEARAUDIO<br />
DIAMOND CLEANER BRUSH<br />
PREZZO € 24,00<br />
Tipo: Strisce adesive Note: Strisce adesive ricambio<br />
per sezione aspirante di macchine lavadischi<br />
come VPI ed altre.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
TAPPETINO ANTISCIVOLO<br />
PREZZO € 24,95<br />
Tipo: flacone di liquido pulisci dischi<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
LIVELLA A BOLLA DI<br />
PREZZO € 26,90<br />
Tipo: disco copertura piatto e taratura antiskating<br />
PRO-JECT<br />
ADJUST IT<br />
PREZZO € 27,00<br />
Tipo: spazzola pulizia a secco delle puntine<br />
CLEARAUDIO<br />
LEVER GAUGE<br />
PREZZO € 24,00<br />
Note: Adatto a tutti i giradischi; Evita la carica statica;<br />
fabbricato in UE; Diametro: 295 mm; Spessore:<br />
1,5 mm. Motivi: Vertigo, Speaker, Iris, Tricircle, Geo.<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
YR-01<br />
PREZZO € 24,30<br />
Tipo: Livella a bolla per giradischi Note: Livella a<br />
bolla circolare semplice e precisa, necessaria per<br />
la messa in bolla del giradischi. Diametro 60 mm.<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
HEADSHELL LEADS<br />
PREZZO € 26,00<br />
Tipo: set di strumenti per la regolazione e taratura<br />
del braccio Note: adatto a tutti i bracci Pro-Ject,<br />
consente la regolazione fine dei cuscinetti. Include<br />
2 inserti per diversi cuscinetti, completamente in<br />
metallo, alluminio e ottone.<br />
Tipo: bolla ad alta precisione per la messa in piano<br />
Note: versione base, per regolare l'orizzontalità<br />
di giradischi o basi d'appoggio; versione corpo in<br />
acciaio euro 67; versione deluxe acciaio placcata<br />
in oro euro 83<br />
CLEARAUDIO<br />
MICROFIBRE BRUSH<br />
PREZZO € 24,00<br />
Tipo: Pagliuzze con cavo Note: Pagliuzze con cavo<br />
di alta qualità, già saldate, corte, per installazione<br />
tra headshell e testina. Conduttore ad elevato<br />
spessore 22AWG in rame placcato argento ed isolamento<br />
in Teflon. Il diametro dei contatti è 1mm<br />
da un lato e 1.2mm dall'altro.<br />
MIYAJIMA LAB.<br />
METAL WASHER<br />
PREZZO € 25,00<br />
Tipo: Accessori-cavi di ricambio per testina Note:<br />
Set di 5 cavetti di ricambio per testina.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSH<br />
PREZZO € 26,50<br />
THORENS<br />
CINGHIA<br />
PREZZO € 27,00<br />
Tipo: cinghia di ricambio per tutti i modelli Thorens<br />
esclusi TD 124, TD 180 e TD 280 mk IV<br />
WYNIL<br />
ONE TOUCH POLYMER<br />
PREZZO € 27,90<br />
Tipo: spazzola per dischi in microfibra antistatica<br />
Note: può essere usata per pulire i dischi dalla<br />
polvere o per applicare il fluido di lavaggio<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART STYLUS GAUGE<br />
PREZZO € 24,00<br />
Tipo: spaziatore per testine con attacco DIN<br />
PRO-JECT<br />
LEVEL IT<br />
PREZZO € 25,00<br />
Tipo: Spazzola singola LP a secco Note: Set composto<br />
da 1 spazzola Disc Doctor's più un ricambio,<br />
specifica per la pulizia a secco, da effettuarsi prima<br />
e dopo ogni ascolto, dei dischi LP: Disponibile<br />
versione con 2 spazzole, anche per dischi Shellac,<br />
gli acetati e i dischi Edison Diamond<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
YRT-01<br />
PREZZO € 26,50<br />
Tipo: stylus cleaner Note: contine un polimero<br />
di poliuretano<br />
CLEARAUDIO<br />
RECORD CLEANING BRUSH<br />
PREZZO € 28,00<br />
Tipo: bilancina per regolare il peso di lettura delle<br />
testine Note: fornisce in modo semplice il peso di<br />
lettura del fonorilevatore una volta appoggiato lo<br />
stilo sulla sua parte superiore. Con graduazione da<br />
1,5 a 3,5 grammi.<br />
Tipo: bolla in legno per la messa in piano del<br />
giradischi Note: bolla in ampolla con spirito e<br />
supporto in legno, indicata per la perfetta messa<br />
in piano del giradischi, sia della base che del piatto.<br />
Tipo: Set 8 pagliuzze Note: Set di 8 contatti<br />
(pagliuzze) per testina, allo stato dell'arte, senza<br />
Tipo: spazzolino pulizia dischi in fibra carbonio<br />
100
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
Note: indicato per la pulizia accurata dei dischi con<br />
2 file contenenti oltre 1 milione di setole in fibra di<br />
carbonio anti-statiche.<br />
OKKI NOKKI<br />
RCC<br />
PREZZO € 28,00<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-HS10<br />
PREZZO € 29,00<br />
l'altro lato con dima per la messa in squadro del<br />
fonorilevatore.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
PELLE SOFT TOUCH<br />
PREZZO € 29,95<br />
CLEARAUDIO<br />
ELIXIR OF SOUND<br />
PREZZO € 30,00<br />
Tipo: record clamp per macchina lavadischi OKKI<br />
NOKKI RCM Note: legno ebano, versione in ebano<br />
euro 335<br />
WYNIL<br />
PRO CLEAN 6<br />
PREZZO € 28,90<br />
Tipo: headshell portatestina Note: in alluminio<br />
pressofuso con levetta, compatibile con testine<br />
dotate di attacco da 1/2 pollice e bracci 4-pin.<br />
Disponibile colori: BK nero - SV silver. Peso (kg): 10<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-HS6<br />
PREZZO € 29,00<br />
Note: Tappetino in pelle per tutti i giradischi.<br />
Caratteristiche: realizzato in Grecia con pelle di alta<br />
qualità, suono neutro, riduce il rumore e il carico<br />
statico, isola dalle vibrazioni.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
TAPPETINO SPECIAL ED.<br />
PREZZO € 29,95<br />
Tipo: liquido di pulizia per stili Note: flacone da<br />
10 ml. Se ne consiglia l'uso anche con i dischi nuovi<br />
prima del primo ascolto per la rimozione dei residui<br />
di pressatura del vinile.<br />
HANA<br />
SW-3.5<br />
PREZZO € 30,00<br />
Tipo: liquidioconcentrato per la pulizia del vinile<br />
Note: 6 lt di prodotto senza alcool per la pulizia a<br />
mano o attraverso macchine lavadischi<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
TAPPETINO IN GOMMA<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: headshell portatestina universale Note:<br />
da 1/2 pollice con attacco a 4 pin in alluminio<br />
pressofuso, dotato di levetta di sollevamento e<br />
cavetti con colori codificati. Finitura nero e argento<br />
Peso (kg): 9<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE STYLUS CLEANER<br />
PREZZO € 29,90<br />
Tipo: Tappetino antiscivolo in sughero Note: combinazione<br />
unica di particelle di sughero e gomma<br />
nitrilica. Assorbe risonanze e vibrazioni; adatto a<br />
tutti i giradischi; evita la carica elettrostatica; fabbricato<br />
in UE. Diametro: 295 mm. Spessore: 1,5 mm<br />
Tipo: massa aggiuntiva testina Note: Placca<br />
metallica sottile e pesante, per aggiungere 3.5g<br />
alla forza di tracciamento del braccio del giradischi,<br />
in modo da poter regolare la pressione dello stilo<br />
esercitata sul vinile. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
1,8x2,4x0,1 Peso (kg): 0,35<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
MAT<br />
PREZZO € 30,00<br />
VAN DEN HUL<br />
CARTRIDGE SPIRIT LEVEL<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi Notthingham<br />
Tipo: Tappetino in gomma per giradischi Note:<br />
Tconsente di supportare qualsiasi tipo di disco<br />
inclusi vinili 7", 10" ed LP 12". Diametro 287mm;<br />
Spessore 3mm Peso (kg): 0,232<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6013A<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: Liquido per la pulizia dei fonorivelatori Note:<br />
Confezione con fluido e spazzolina: rimuove polvere,<br />
sporco e residui secchi presenti nei solchi, per<br />
ottenere il tracciamento ottimale. La composizione<br />
del fluido comprende alcool propanolo e acquai<br />
microfiltrati che non lasciano residui.<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
STYLUS GAUGE<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: Dima a disco per la regolazione della testina<br />
e del braccio<br />
Tipo: livella a bolla per il controllo della messa<br />
in orizzontale dello shell della testina Note: da<br />
porre a diretto contatto dello shell porta testina<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 0,9 x 1,6 x 1,27<br />
AUDIOQUEST<br />
GROUNDGOODY<br />
PREZZO € 30,00<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES 1<br />
PREZZO € 31,70<br />
Note: Spazzola antistatica doppia<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-615A<br />
PREZZO € 29,00<br />
PRO-JECT<br />
STROBE IT<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: 1 spazzola LP x lavadischi Note: Set composto<br />
da 1 spazzola Disc Doctor's più una testina di<br />
ricambio, adatta ai dischi LP 33 giri.<br />
AUDIOMARKETING<br />
CORK MATT<br />
PREZZO € 32,00<br />
Tipo: Bolla di precisione per la regolazione orizzontale<br />
del giradischi Note: corpo in alluminio<br />
Tipo: disco stroboscopico per taratura Note:<br />
doppia faccia, con un lato con stroboscopio per il<br />
controllo della velocità di rotazione del piatto e<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame PSC<br />
plus Isolante: tubo in polimero al fluoro e aria<br />
Note: cavo di massa da abbinare ai cavi phono che<br />
ne sono sprovvisti. Terminato con forcelle placcate<br />
argento. Diverse lunghezze disponibili a partire da<br />
60 cm. Versione con conduttore in argento PSS a<br />
partire da 139.<br />
Tipo: tappetino per giradischi in sughero Note:<br />
spessore 1,5mm ottimo accoppiamento sul piatto<br />
e smorzatore delle vibrazioni<br />
101
GOLDRING<br />
EXTATIC RECORD SLEEVS<br />
PREZZO € 32,00<br />
perno centrale per appiattire il disco; adatto per<br />
qualsiasi giradischi<br />
SIMPLY ANALOG<br />
PELLE PREMIUM<br />
PREZZO € 34,95<br />
JELCO<br />
SW 30<br />
PREZZO € 38,00<br />
CHISTO<br />
EASY GROOVE<br />
CONCENTRATE<br />
PREZZO € 42,10<br />
Tipo: buste antistatiche per LP Note: confezione<br />
da 25 pezzi<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
BT-2 (OTTONE)<br />
PREZZO € 32,90<br />
Tipo: Kit upgrade montaggio Note: Kit di upgrade<br />
di viti in Ottone placcate oro per fissare la testina<br />
del giradischi al braccio o alla conchiglia (headshell).<br />
Comprende set di due vitine di diverse<br />
lunghezze - 15mm, 12mm, 8mm, 6mm; set di 2<br />
dadi in ottone placcati oro da 4mm.<br />
Note: Tappetino in pelle per tutti i giradischi.<br />
Caratteristiche: realizzato in Grecia con pelle di alta<br />
qualità, suono neutro, riduce il rumore e il carico<br />
statico, isola dalle vibrazioni.<br />
EXTREME PHONO<br />
SOLID STATE<br />
PREZZO € 35,00<br />
Tipo: pulitore specifico per diamante fonorilevelatori<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
BT-1 (TITANIO)<br />
PREZZO € 35,90<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: OFC Litz<br />
Note: Set cavetti terminali in rodio placcato oro<br />
per collegamento testina/braccio.<br />
SCHEU ANALOG<br />
STROBOSCOPE DISC<br />
PREZZO € 38,00<br />
Tipo: Kit liquido per lavadischi Note: Pulisce a<br />
liquido tutti i tipi di dischi, dagli LP ai vecchi 78 giri<br />
shellac. Il sistema per la pulizia manuale veloce<br />
e conveniente, per la manutenzione dei dischi in<br />
vinile e per prolungare la vita della testina.<br />
CHISTO<br />
VIRGIN CONCENTRATE<br />
PREZZO € 42,10<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD CLEANER<br />
PREZZO € 33,50<br />
Tipo: fluido lavadischi Note: confezione da 473<br />
ml permette di pulire circa 300 dischi. Disponibile<br />
anche nel formato da 946ml (Euro 48,84) e da<br />
1,89l (Euro 77,50)<br />
Tipo: Kit upgrade montaggio Note: Kit di upgrade<br />
di vitine in Titanio per fissare la testina del<br />
giradischi al braccio o alla conchiglia (headshell).<br />
Comprende set di due vitine di diverse lunghezze<br />
- 15mm, 12mm, 8mm, 6mm; set di 2 dadi in ottone<br />
placcati oro da 4mm.<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6108<br />
PREZZO € 36,00<br />
Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità rotazione<br />
giradischi Note: In alluminio, colorazione<br />
bianca. Specifico per i 50 Hz, disponibile anche in<br />
versione per 60 Hz<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO CONCENTRATO<br />
PREZZO € 39,95<br />
Tipo: Kit pulizia dischi analogici Note: Soluzione<br />
concentrata per ottenere 3,8 litri di liquido di pulizia<br />
per dischi analogici, adatto a sistemi di lavaggio<br />
a liquido/macchine lavadischi. Adatto a tutti i dischi.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
PREZZO € 42,00<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT617A<br />
PREZZO € 34,90<br />
Tipo: gel pulizia stilo Note: gel lavabile in superficie<br />
è in grado di mantenere la propria efficacia<br />
per anni<br />
CLEARAUDIO<br />
CLEVER CLAMP<br />
PREZZO € 34,00<br />
Tipo: potenza Conduttore: rame 6n-ofc<br />
99.99997% multifilare (0,12 mm x 29) Caratteristiche:<br />
guaina di rivestimento smorzante<br />
in composto di titanio Note: set di 4 cavetti di<br />
collegamento tra testina e portatestina<br />
ORTOFON<br />
BUBBLE LEVEL<br />
PREZZO € 37,00<br />
Tipo: Liquido concentrato per la pulizia dei vinili<br />
Note: Liquido per la pulizia dei vinili senza alcool<br />
200ml concentrato per 5 litri, basato su una formula<br />
avanzata senza alcool contenente ingredienti<br />
non tossici e non infiammabili.<br />
GOLDRING<br />
SUPER EXTATIC BRUSH<br />
PREZZO € 40,00<br />
Tipo: Set 2 spazzole 45 giri Note: Set composto da<br />
2 spazzole Disc Doctor's più due ricambi, specificatamente<br />
progettate per i vinili a 45 giri (possono<br />
essere utilizzate anche per il lavaggio dei 78 e dei<br />
33 giri da 7")<br />
FLUX HIFI<br />
FLUID<br />
PREZZO € 42,90<br />
Tipo: record clamp in plastica Note: sfrutta il<br />
Tipo: Livella in alluminio/vetro per la messa in<br />
piano del giradischi<br />
Tipo: spazzola in fibra di carbonio per vinile<br />
Tipo: Fluido per Sonic Stylus Cleaner Note: Fluido<br />
di ricambio per Sonic Electronic Stylus Cleaner,<br />
15ml.<br />
102
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
CLEARAUDIO<br />
RECORD CLEANING FLUID<br />
PREZZO € 44,00<br />
Tipo: liquido per la pulizia dischi Note: flacone da<br />
50 cl euro 44; flacone da 100 cl euro 70<br />
DISC DOCTOR'S<br />
WASH RECORD CLEANER<br />
PREZZO € 44,90<br />
CHISTO<br />
EASY GROOVE KIT<br />
PREZZO € 47,40<br />
AUDIOQUEST<br />
HL-5<br />
PREZZO € 49,00<br />
spazzole Disc Doctor's Size F più due ricambi, specificatamente<br />
progettate per il lavaggio a liquido<br />
dei seguenti dischi: - pre-1940 a 78 giri da 10"<br />
(etichetta grande); - LP da 10"; - Victor 'Program<br />
Transcriptions' da 10".<br />
PRO-JECT<br />
LEATHER IT<br />
PREZZO € 49,00<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame cristalli<br />
lineari Note: set di pagliuzze terminate per collegamento<br />
testina ai 4 pin dello shell<br />
Tipo: Fluido da 943ml Note: Realizzato per il<br />
lavaggio a liquido dei dischi, senza risciaquo, utilizzando<br />
la macchina lavadischi. 1 litro permette<br />
di lavare 150 dischi.<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
SINGLEADAPTER<br />
PREZZO € 45,00<br />
Tipo: adattatore per singoli a 45 giri<br />
CLEARAUDIO<br />
LP DRILL<br />
PREZZO € 45,00<br />
Tipo: Kit lavaggio manuale LP Note: per tutti i tipi<br />
di dischi, dagli LP ai vecchi 78 giri shellac. Sistema<br />
per la pulizia manuale<br />
KAB<br />
SUPER RECORD GRIP MK2<br />
PREZZO € 47,90<br />
Tipo: clamp per giradischi Note: In resina fenolica,<br />
con livella a bolla incorporata. Inserimento a pressione<br />
nel perno del giradischi.<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
TEST RECORD<br />
PREZZO € 47,00<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-618A<br />
PREZZO € 49,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: L'AT618 mantiene<br />
il disco fermo sul piatto e ne stabilizza le<br />
vibrazioni. Raccomandato per l'uso con giradischi<br />
dotati di motore a buona coppia e sospensioni<br />
rigide. Sconsigliato per l'uso con giradischi dotati<br />
di sospensioni morbide Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 8 cm, altezza 3,6 cm Peso (kg): 0,600<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-MG10<br />
PREZZO € 49,00<br />
Tipo: shell porta testina in magnesio Note: inclusi:<br />
7 paia di viti di installazione, cavetti di collegamenti<br />
placcati oro<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi in pelle Note:<br />
il mat in pelle presenta i vantaggi di smorzamento<br />
delle risonanze del sistema piatto-disco, maggiori<br />
rispetto a uno in feltro, con una inferiore capacità<br />
di trattenere polvere e cariche statiche.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
VINILE DELUXE EDITION<br />
PREZZO € 49,95<br />
Note: comprende spazzola in fibra naturale con<br />
impugnatura in legno, spazzola in velluto con<br />
impugnatura in legno, liquido per la pulizia della<br />
testina, iquido per la pulizia dei vinili 80 ml. Finiture<br />
in pelle nera, rossa e lino<br />
STANTON<br />
VC-1<br />
PREZZO € 49,00<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
PREZZO € 49,20<br />
Note: Punta per correggere eventuali imperfezioni<br />
dei fori dello spindle, diametro 7,3 mm<br />
VAN DEN HUL<br />
THE SOLUTION CLINIC<br />
FLUID<br />
PREZZO € 45,00<br />
Tipo: disco test per il settaggio completo del<br />
giradischi Note: allegata anche una dima per<br />
allineamento testina e del braccio<br />
ZERODUST<br />
STYLUS CLEANER<br />
PREZZO € 47,90<br />
Tipo: Set 2 spazzole per 78 giri 10" Note: Set<br />
composto da 2 spazzole Disc Doctor's Size C più<br />
due ricambi, specificatamente progettate per il<br />
lavaggio a liquido dei dischi a 78 giri da 10" e dei<br />
dischi Edison Diamond<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE F)<br />
PREZZO € 49,20<br />
Tipo: kit di pulizia per dischi in vinile Note: comprende<br />
un flacone di liquido speciale detergente<br />
antistatico e una spazzola<br />
BLACK RHODIUM<br />
TONE ARM DIN GOLD<br />
PREZZO € 50,00<br />
Note: Black Rhodium logo. Cadauno.<br />
CLEARAUDIO<br />
BEARING OIL<br />
PREZZO € 50,00<br />
Tipo: liquido protettivo per contatti e connettori<br />
Note: bottiglietta da 20 cc<br />
Tipo: pulizia dello stilo Note: plastica gelatinosa<br />
che rimuove finemente polvere e detriti dalla<br />
punta dello stilo, fornita con lente d'ingrandimento<br />
sul coperchio.<br />
Tipo: pre-1940 78 g. 10" Note: Set composto da 2<br />
Tipo: olio sintetico a basso attrito Note: proget-<br />
103
tato specificamente per l'utilizzo con cuscinetti a<br />
CMB di Clearaudio, ma riduce l'attrito nella maggior<br />
parte dei pozzetti dei cuscinetti dei perni dei piatti.<br />
VAN DEN HUL<br />
THE TAC 90<br />
PREZZO € 50,00<br />
Caratteristiche: lunghezza 37 mm Note: Set<br />
cavetti con calza terminali in rodio placcato oro per<br />
collegamento testina/braccio.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
PREZZO € 57,70<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
PREZZO € 59,20<br />
CHISTO<br />
EASY GROOVE EXTREME<br />
PREZZO € 64,60<br />
Tipo: connettore pentapolare a 90° per bracci<br />
Note: rame puro argentato e dorato, isolante in<br />
teflon; prezzo cad.<br />
FLUX HIFI<br />
VINYL-BRUSH<br />
PREZZO € 53,90<br />
Tipo: Spazzole a liquido Note: Per LP, disponibili<br />
in formato diverso specifici per 45 giri, 78 giri e dei<br />
33 giri da 7", dei 78 giri da 10" e dei dischi Edison<br />
Diamond, dei 78 giri da 12" etichetta piccola<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE E)<br />
PREZZO € 57,50<br />
Tipo: Set spazzole LP Note: Set composto da 2<br />
spazzole Disc Doctor's più due ricambi, adatti ai<br />
dischi LP 33 giri.<br />
NEW HORIZON<br />
GD CARBON SPACERS<br />
PREZZO € 59,00<br />
Tipo: Liquido di prelavaggio per LP Note: Soluzione<br />
concentrata per il prelavaggio di dischi LP. Non<br />
adatto ai dischi shellac, contiene alcol.<br />
HANSS ACOUSTICS<br />
PG-10<br />
PREZZO € 65,00<br />
Tipo: set dischi per regolazione VTA Note: Utilizzabile<br />
su qualsiasi braccio Pro-Ject Carbon da 8,6<br />
Tipo: Spazzola per pulizia Note: Spazzola per<br />
la pulizia del vinile in velluto e fibra di carbonio,<br />
previene le cariche elettrostatiche e la formazione<br />
di polvere.<br />
VAN DEN HUL<br />
MCS 150 M<br />
PREZZO € 55,00<br />
Tipo: 78 giri 12" Note: Set composto da 2 spazzole<br />
Disc Doctor's Size E più due ricambi, specificatamente<br />
progettate per il lavaggio a liquido dei dischi<br />
a 78 giri da 12" etichetta piccola.<br />
J.A. MICHELL<br />
RECORD CLAMP<br />
PREZZO € 57,00<br />
STEIN MUSIC<br />
ACHAT 1<br />
PREZZO € 60,00<br />
Tipo: Dima per il corretto allineamento della<br />
testina<br />
SOUNDSMITH<br />
EZ<br />
PREZZO € 63,00<br />
Tipo: Bilancina digitale elettronica Note: per la<br />
taratura del peso della testina.<br />
MIYAJIMA LAB.<br />
WOODEN BELT<br />
PREZZO € 65,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: multifilare<br />
7 trefoli argento Marche Crystal Isolante:<br />
nylon-poliuretano Resistenza (mOhm): 0,9/<br />
metro Note: specifico per cablaggio bracci ad alta<br />
flessibilità, rivestimento nei colori rosso, verde, blu<br />
e bianco. Prezzo al metro<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
PLEXIGLASS COVER<br />
PREZZO € 56,00<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi in plexiglass<br />
Note: spessore 3mm. La versione da 5mm euro<br />
69,00. Versione in cuoio in diversi colori euro 56.<br />
Tipo: pressore Note: per aderenza disco/piatto,<br />
finitura nera; versione specifica per giradischi<br />
Rega, stesso prezzo<br />
CARDAS AUDIO<br />
HSL PCC E<br />
PREZZO € 58,50<br />
Tipo: set di 4 viti con rondelle amagnetiche Note:<br />
per il fissaggio dei fonorilevatori allo shell del<br />
braccio<br />
CHISTO<br />
ENZYCASTER<br />
PREZZO € 64,60<br />
Tipo: accordatore per testina phono Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 0,12 x 0,23 Peso (kg): 0,0035<br />
KNOSTI<br />
NEW KNOSTI<br />
PREZZO € 69,00<br />
JELCO<br />
SW 50<br />
PREZZO € 56,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC Litz<br />
Tipo: cavetti di collegamento testina Note: set<br />
di 4 con cavo Cardas Golden Section Stranding e<br />
terminazioni PCC E<br />
Tipo: Liquido lavadischi concentrato agli enzimi<br />
Note: 1 litro di liquido con la boccetta da 100<br />
ml, formula efficace biodegradabile, consente la<br />
pulizia apporofondita dei dischi.<br />
Tipo: macchina lavadischi completa di liquido<br />
Note: Nuovo modello con guarnizione di chiusura<br />
per protezione etichetta.<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 354 - 03/2003<br />
104
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
PRO-JECT<br />
RECORD PUCK<br />
PREZZO € 69,00<br />
SOUNDSMITH<br />
CI<br />
PREZZO € 79,00<br />
DS AUDIO<br />
ST-50<br />
PREZZO € 90,00<br />
Tipo: sistema per la pulizia dello stilo Note:<br />
pannellino di gel Uretano sul quale appoggiare lo<br />
stilo per la sua puliza. Si pulisce per risciacquo con<br />
acqua corrente. Riutilizzabile.<br />
poggio testine<br />
EXTREME PHONO<br />
SPEED<br />
PREZZO € 100,00<br />
Tipo: regolazione azimuth su bracci VPI unipivot<br />
REGA<br />
STROBE KIT<br />
PREZZO € 90,00<br />
Tipo: pressore per dischi Note: versione in bronzo<br />
euro 99<br />
BLACK RHODIUM<br />
TONE ARM DIN RHODIUM<br />
PREZZO € 70,00<br />
Note: Black Rhodium Logo<br />
THE FUNK FIRM<br />
ACHROMAT<br />
PREZZO € 70,00<br />
Tipo: tappetino universale per giradischi Note:<br />
in materiale antirisonante, disponibile in diversi<br />
colori; anche da 5 mm di spessore a euro 85 Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: spessore 3 mm<br />
SME<br />
DISCO STROBO<br />
PREZZO € 72,00<br />
Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità<br />
del giradischi<br />
LYRA SCAN TECH<br />
SPT<br />
PREZZO € 77,00<br />
Tipo: liquido per la pulizia delle testine Note:<br />
spazzolino e flacone con liquido<br />
NEW HORIZON<br />
GD CLAMP<br />
PREZZO € 79,00<br />
CLEARAUDIO<br />
HEADSHELL CABLE SET<br />
PREZZO € 85,00<br />
Tipo: set di quattro cavi per testine Note: rame<br />
OFC ad alta purezza, connettori amagnetici, lunghezza<br />
50 mm<br />
CLEARAUDIO<br />
VINYL HARMONICER<br />
PREZZO € 85,00<br />
Tipo: tappetino universale per giradischi Note: per<br />
ottimizzazione contatto disco LP e piatto<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-LH13 OCC<br />
PREZZO € 89,00<br />
Tipo: shell porta testina Note: Technihard con<br />
overhang e azimuth regolabili. Inclusi: cavetti di<br />
collegamento, 7 paia di viti per fissaggio, chiave<br />
esagonale per le regolazioni<br />
MUSIC TOOLS<br />
MAGIC-ISOLATE CLAMP A<br />
PREZZO € 89,00<br />
Tipo: clamp alluninio ALP Note: clamp alluninio<br />
ALP, colore nero Peso (kg): 0,420<br />
PRO-JECT<br />
CLAMP IT<br />
PREZZO € 89,00<br />
Tipo: sistema stroboscopico Note: misuratore di<br />
velocità di rotazione per giradischi<br />
JELCO<br />
SW 100<br />
PREZZO € 94,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Caratteristiche: lunghezza<br />
37 mm Note: Set cavetti in argento con<br />
calza in seta e terminali in rodio placcato oro per<br />
collegamento testina/braccio.<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-1A HEADSHELL<br />
PREZZO € 97,50<br />
Tipo: Portatestina standard con attacco EIA 4<br />
pin. Note: Corpo in legno d'ebano africano con<br />
linguetta in ottone. Incluse pagliuzze standard in<br />
dotazione. Peso (kg): 10,6 g<br />
AUDIOQUEST<br />
WILDCAT TONEARM<br />
PREZZO € 99,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
solido PSC Note: 1,5 mt, per cavo segnale phono,<br />
terminato con connettore pentapolare tipo JIS lato<br />
braccio e connettori RCA con calza lato pre<br />
Tipo: mat per giradischi in carbonio Note: opzione<br />
Donut MkII e Speed euro 140<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 377 - 02/2005<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-2 HEADSHELL<br />
PREZZO € 108,50<br />
Tipo: Headshell in legno di ciliegio Asada di<br />
Hokkiado con peso specifico 0.73 Peso (kg): 10,2<br />
PRO-JECT<br />
ACRYL IT E<br />
PREZZO € 109,00<br />
Tipo: piatto in acrilico indicato con pressore Clamp<br />
it Note: indicato per i giradischi Elemental ed<br />
Essential in sostituzione del piatto originale in<br />
MDF Dimensioni (l x a x p) cm: 30 diam x 2<br />
Peso (kg): 1,2<br />
EXTREME PHONO<br />
DONUT MAT MK II<br />
PREZZO € 110,00<br />
Tipo: mat per giradischi - gomma + retina skin<br />
KAB<br />
SPEEDSTROBE<br />
PREZZO € 110,00<br />
PRO-JECT<br />
MEAUSURE IT<br />
PREZZO € 99,00<br />
Tipo: peso pressadisco Note: in alluminio aeronautico<br />
da 510 gr.<br />
Tipo: pressore per dischi in alluminio Note: sistema<br />
brevettato, per tutti i giradischi, riduce le<br />
risonanze durante la riproduzione, montaggio<br />
semplice e veloce, regolazione fine della pressione<br />
sul disco, completamente in metallo, con fondo<br />
in pelle.<br />
Tipo: bilancina elettronica lettura forza d'ap-<br />
Tipo: misuratore di velocità Note: disco in PVC<br />
da 10" di colore nero con indicazioni bianche<br />
sulla velocità, illuminazione al quarzo alimentata<br />
a batteria da 9 Volt.<br />
105
ACOUSTICAL SYSTEMS<br />
SMARTSTYLUS<br />
PREZZO € 119,00<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6181DL<br />
PREZZO € 129,00<br />
AUDIOQUEST<br />
JUPITER GROUNDBODY<br />
PREZZO € 139,00<br />
per qualsiasi giradischi, basa il suo principio di<br />
funzionamento sul peso con il quale spiana ed<br />
accoppia il disco al piatto. Versione con peso 0,3 kg.<br />
euro 75,00. Peso (kg): 0,6<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART SEAL CLAMP<br />
PREZZO € 140,00<br />
Tipo: Accessorio per il controllo e la regolazione<br />
di VTA ed SRA Note: Blocco in acrilico trasparente<br />
con incisioni di precisione per la regolazione ed il<br />
controllo del VTA ed SRA. Lente di ingrandimento<br />
con led in dotazione. Libretto di istruzioni in Italiano.<br />
PRO-JECT<br />
ALIGN IT<br />
PREZZO € 119,00<br />
Tipo: kit disco e luce stroboscopici Note: luce a<br />
led gialla per una lettura accurata della rotazione<br />
(33, 45 e 78 rpm), modalità con luce lampeggiante<br />
per 78 rpm. Riferimenti per la regolazione dell'overhang<br />
sul disco<br />
QUADRASPIRE<br />
SOUNDSTAGE<br />
PREZZO € 130,00<br />
Tipo: base di appoggio per giradischi o elettroniche<br />
Note: ripiano in bamboo<br />
CLEARAUDIO<br />
TWISTER CLAMP<br />
PREZZO € 135,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: PSS Note:<br />
cavo di massa per giradischi. Lunghezza 0,6 m, altre<br />
lunghezze disponibili<br />
I-QUAL<br />
ARMMATE IQ1000A<br />
PREZZO € 139,00<br />
Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />
Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />
bloccaggio magnetico, specifico per Smar Matrix e<br />
macchine lava dischi con piatto magnetico.<br />
VAN DEN HUL<br />
CARTRIDGE TRACKING<br />
FORCE METER<br />
PREZZO € 140,00<br />
Tipo: set di strumenti per l'allineamento e la<br />
regolazione della testina Note: regolabile per le<br />
diverse lunghezze dei bracci da 8 a 12 pollici di<br />
lunghezza effettiva. Idoneo per qualsiasi modello<br />
anche non Pro-Ject.<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-3<br />
PREZZO € 126,00<br />
Tipo: clamp pressa dischi con sistema di assorbimento<br />
delle risonanze Note: con ghiera in<br />
acciaio; leggero e adatto anche per giradischi a<br />
telaio flottante<br />
THE FUNK FIRM<br />
BO!NG<br />
PREZZO € 135,00<br />
Tipo: Alzabraccio automatico per fine disco Note:<br />
Tramite l' ArmMate IQ1000A, quando il braccio<br />
raggiunge la fine del disco, esso sfiora il sensore<br />
e attiva il meccanismo di sollevamento. Il sollevamento<br />
del braccio avviene delicatamente, evitando<br />
l'usura del disco.<br />
PRO-JECT<br />
WMI-1<br />
PREZZO € 139,00<br />
Tipo: bilancina elettronica per la lettura del peso<br />
di tracciamento della testina<br />
FO.Q<br />
TSC-01<br />
PREZZO € 145,00<br />
Tipo: Headshell Note: Realizzata in legno di bosso<br />
(tipo "tsumi") con punto di presa in bronzo placcato<br />
oro. Peso (kg): 0,08<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT6006R<br />
PREZZO € 129,00<br />
Tipo: Piedino accordatore/disaccoppiatore Note:<br />
Sistema di sospensione a molle. Set base da 3 pezzi.<br />
Disponibile anche in set da 4 o 8 pezzi.<br />
JELCO<br />
SG-1<br />
PREZZO € 138,00<br />
Tipo: mensola a muro per giraischi Note: mod.<br />
2 dimensioni 49x26x45,5 cm euro 169; mod. 3<br />
dimensioni 63,5x29x45,5 cm euro 319; mod. 5<br />
dimensioni 46 x6 x 42,5 cm euro 209 Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 46 x 9 x 41,5<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
SOLID WEIGHT<br />
PREZZO € 140,00<br />
Tipo: Foglio smorzante per giradischi Note: Set<br />
di 6 fogli smorzanti da applicare sul piatto del giradischi,<br />
spessore di 1mm (smorzamento+sughero).<br />
La confezione contiene: 2 - 3mmx50mm; 2 -<br />
5mmx50mm; 1 - 10mmx50mm; 1 - 15mmx50mm.<br />
FO.Q<br />
TURNTABLE COMPONENTS<br />
RS-912<br />
PREZZO € 145,00<br />
Tipo: solleva braccio idraulico Note: accessorio<br />
di sicurezza universale per la salvaguardia degli<br />
stilo: solleva automaticamente il braccio del giradischi<br />
in corrispondenza della fine del disco. Base<br />
d'appoggio in gomma, compatibile con bracci di<br />
differenti altezze<br />
Tipo: bilancina elettronica Note: misura da 0,1<br />
a 100 gr. Schermo LCD. Vassoio in acciaio anti<br />
magnetico Dimensioni (l x a x p) cm: 7,7 x 1,2<br />
x 6,8 Peso (kg): 43<br />
Tipo: pressore dischi Note: universale, adatto<br />
Tipo: Mat giradischi e accessori Note: si compone<br />
di 2 tappetini per giradischi, semirigidi, di differente<br />
spessore (1 mm. e 2 mm.), con superficie liscia<br />
ottenuta attraverso le più avanzate tecnologie di<br />
modellazione.<br />
106
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
AMG<br />
CIRCLE<br />
PREZZO € 150,00<br />
di sporco sullo stilo della testina. La pulizia dura 15<br />
secondi. Fornito con 2 batterie AAA e piedini adesivi.<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
AL-2<br />
PREZZO € 153,60<br />
Tipo: Chiave Dinamometrica per il serraggio<br />
delle viti testina Note: Pre-tarata in fabbrica per la<br />
corretta coppia di serraggio. Completa di 2 bussole<br />
e 4 rondelle in PTFE teflon.<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
RS-1<br />
PREZZO € 169,90<br />
ORTOFON<br />
SB-1<br />
PREZZO € 179,00<br />
Tipo: basetta standard per braccio Note: Per braccio<br />
SME si può richiedere l'attacco OVAL dedicato<br />
euro 250. E' inoltre disponibile la base TWIN indicata<br />
per due bracci euro 1800, per il Viella euro 2250<br />
CLEARAUDIO<br />
TURBOWEIGHT<br />
PREZZO € 150,00<br />
Tipo: Alzabraccio idraulico<br />
PRO-JECT<br />
ABSORB IT<br />
PREZZO € 159,00<br />
Tipo: Clamp Note: in lega amagnetica, placcata<br />
argento,diametro 84mm, 20mm di altezza. Finitura<br />
argento fumè. Peso (kg): 0,38<br />
CLEARAUDIO<br />
MATRIX SEAL RECORD<br />
CLAMP<br />
PREZZO € 170,00<br />
Tipo: stroboscopio<br />
SCHEU ANALOG<br />
DISC-WEIGHT<br />
PREZZO € 180,00<br />
Tipo: contrappeso per bracci Rega Note: peso<br />
calibrato e foro eccentrico per migliorare le doti<br />
meccaniche del braccio, in acciaio Inox<br />
J.A. MICHELL<br />
TECNOWEIGHT<br />
PREZZO € 150,00<br />
Tipo: piedini in metallo ad alto smorzamento meccanico<br />
Note: realizzato in 2 pezzi con gomma sintetica<br />
all'interno. Indicati per lettori CD, giradischi<br />
e amplificatori a valvole. Set 4 pezzi Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: diametro 7,8<br />
THORENS<br />
STABILIZER<br />
PREZZO € 160,00<br />
Tipo: per la protezione dell'etichetta dei dischi<br />
Note: da utilizzare durante la fase di lavaggio,<br />
bloccaggio meccanico, ideale per tutte le macchine<br />
lava dischi ClearAudio<br />
Tipo: Clamp per dischi Note: a pressione con<br />
livella a liquido integrata, chassis in alluminio;<br />
disponibile in nero o alluminio lucido Peso (kg):<br />
0,800<br />
GOLDKABEL<br />
GK-EDPHRCA0.75<br />
PREZZO € 189,00<br />
Tipo: kit di contrappesi per Rega RB 250/300/600<br />
ORTOFON<br />
DS-3<br />
PREZZO € 150,00<br />
Tipo: clamp Note: stabilizzatore smorzato per<br />
piatti Thorens<br />
CLEARAUDIO<br />
TURNTABLE CAREKIT<br />
STARTER<br />
PREZZO € 170,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OFC<br />
Schermatura: Multipla Capacità (pF): 84 Note:<br />
per giradischi, lunghezza 0.75 metri.<br />
RICABLE<br />
MAGNUS TURNTABLE<br />
PREZZO € 162,00<br />
BLACK RHODIUM<br />
PRELUDE +TONE ARM<br />
PREZZO € 190,00<br />
Tipo: bilancina elettronica per il calcolo del peso<br />
di lettura Note: display digitale, funzioni di tara,<br />
selezione unità di peso. A batterie. Dimensioni (l<br />
x a x p) cm: 12 x 1,7 x 6 Peso (kg): 0,07<br />
FLUX HIFI<br />
SONIC ELECTRONIC STYLUS<br />
CLEANER<br />
PREZZO € 152,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 0,35<br />
mm2 in Rame 7N MARC con trefoli da 0,08<br />
mm Schermatura: Doppia Schermatura: Spirale<br />
in Rame OFC + Foglio in Alluminio/Mylar<br />
Isolante: Polietilene Capacità (pF): 36 pF/<br />
mt. Note: forcelle in dotazione. Disponibile<br />
da 0,5, 1, 2, 3 metri. Possibilità di Lunghezza<br />
personalizzata.<br />
ANALOGMAGIK<br />
CHIAVE DINAMOMETRICA<br />
PREZZO € 169,00<br />
Tipo: kit per la manutenzione e pulizia giradischi<br />
Note: kit composto da: spazzola per dischi "pure<br />
groove", spazzola in fibra di carbonio, spazzola e<br />
liquido per pulizia del diamante, pasta per lucidare,<br />
grasso per cuscinetti, liquido di pulizia per acrilico,<br />
cacciavite<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
CONNETTORE DIN CARDAS<br />
PREZZO € 175,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1mt<br />
CLEARAUDIO<br />
QUADRO CLAMP<br />
PREZZO € 190,00<br />
Tipo: Pulizia dello stilo Note: Funzionamento<br />
a bassa frequenza con liquido a base di alcool<br />
isopropilico, per rimozione completa dei residui<br />
Tipo: Connettore base Note: Connettore DIN a<br />
5-pin Cardas gold alla base del braccio di lettura<br />
del giradischi.<br />
Tipo: record clamp in acciaio inox Note: per<br />
giradischi a massa elevata, adatto a giradischi a<br />
telaio rigido<br />
107
HIDIAMOND<br />
PHONO<br />
PREZZO € 190,00<br />
sità; per giradischi a controtelaio flottante; edizione<br />
2020 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,32<br />
DR. FEICKERT ANALOGUE<br />
THE PROTACTOR NG<br />
PREZZO € 199,00<br />
CLEARAUDIO<br />
STROBOSCOPE RECORD<br />
PREZZO € 230,00<br />
DIN staccabile oppure a pipa e 2x connettori RCA<br />
gold a serraggio.<br />
CLEARAUDIO<br />
WEIGHT WATCHER<br />
PREZZO € 250,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
4VRC Isolante: PE Resistenza (mOhm): 3,1<br />
Ohm/100m. Capacità (pF): 126 nf/m<br />
FO.Q<br />
RECORD STABILIZER RS-33<br />
PREZZO € 192,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: diametro 6,8, spessore 0,48 Peso (kg): 0,036<br />
JELCO<br />
JAC-501<br />
PREZZO € 195,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: rame OFC<br />
Note: phono terminato DIN lato braccio e RCA<br />
lato pre. Connettori in ottone e rame PCOCC. Versione<br />
con terminazione DIN a L, Jac-502 euro 204.<br />
Versione Jac-506X terminato DIN-XLR euro 290<br />
TELLURIUM Q<br />
BLUE PHONO<br />
PREZZO € 195,00<br />
Tipo: dima universale per montaggio di bracci<br />
Note: specifico per il set-up delle testine, dimatura<br />
e regolazione del VTA<br />
CARDAS AUDIO<br />
IRIDIUM PHONO<br />
PREZZO € 204,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame OFC<br />
Note: lunghezza 0,5 m; altre lunghezze disponibili<br />
JELCO<br />
JAC 502<br />
PREZZO € 215,00<br />
Tipo: disco traccia stroboscopica Note: per regolazione<br />
fine velocità giradischi<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
MUSICLINK PHONO<br />
PREZZO € 230,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: per collegamenti<br />
phono, coppia da 1 metro terminata RCA. Disponibile<br />
anche terminato pin a L per collegamento a<br />
bracci predisposti. Altre lunghezze disponibili tra<br />
280 e 460 euro<br />
OYAIDE<br />
HS-CF<br />
PREZZO € 242,00<br />
Tipo: Shell in carbonio porta testina Note: con Set<br />
4 conduttori HSR-AG<br />
Tipo: bilancina digitale Note: precisione 0,01 gr;<br />
per leggere il peso di lettura delle testine; calibrazione<br />
automatica, protezione batteria<br />
HARMONIX<br />
TU 800 EX IMP<br />
PREZZO € 250,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi accordato Note: Efficace<br />
su bilanciamento tonale, chiarezza, profondità,<br />
dinamica.Nuova versione più leggera, adatto a<br />
qualsiasi giradischi. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
29,3 / 0.3 Peso (kg): 0,210<br />
ORACLE<br />
UNIVERSAL MAINTENANCE<br />
KIT<br />
PREZZO € 250,00<br />
ORTOFON<br />
6NX TSW 1010<br />
PREZZO € 249,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Modellati sul<br />
modello Blue di interconnessione, lunghezza 1<br />
metro, terminati RCA-RCA. Per ogni lunghezza<br />
extra di 0,5m, il costo aggiuntivo è di €39,00.<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 300.3<br />
PREZZO € 199,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC da<br />
0,223 mm Resistenza (mOhm): 0,083 Capacità<br />
(pF): 97 Caratteristiche: lunghezza 1,2 mt Note:<br />
struttura Balance Squad, 5 pin placcati in oro<br />
TARA LABS<br />
PR APOLLO PHONO<br />
PREZZO € 215,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
ad alta purezza OFC Capacità (pF): 85 Note: per<br />
bracci con connessione a 5 pin, diametro esterno<br />
10 mm, connettore 5 pin 2 RCA placcati oro; 1,2<br />
m; versione R terminato 2RCA/2RCA ; versione con<br />
connettore a 5 pin a L e 2 RCA<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
CAVO DIN/RCA<br />
PREZZO € 250,00<br />
Tipo: kit per la manutenzione di tutti i giradischi<br />
Oracle<br />
FURUTECH<br />
LA SOURCE 102<br />
PREZZO € 270,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: 1 mt.<br />
Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta den-<br />
BLACK RHODIUM<br />
SYMPHONY CHROME TONE ARM<br />
PREZZO € 230,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1<br />
m RCA-RCA.<br />
Tipo: Cavo esterno removibile DIN/RCA Note: Cavo<br />
esterno staccabile da 1.2m con connettore Cardas<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame<br />
argentato Alpha da 0,6mmq Isolante: teflon<br />
Note: set di 4 per collegamento fonorilevatoreshell,<br />
terminato in fosforo/bronzo con trattamento<br />
Alpha e rodiati<br />
108
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
REGA<br />
ATLAS MK II<br />
PREZZO € 270,00<br />
densità; per giradischi a telaio rigido; edizione<br />
2020 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,6kg<br />
PRO-JECT<br />
GROUND IT DELUXE 1<br />
PREZZO € 299,00<br />
AESTHETIX AUDIO<br />
ABCD - 1<br />
PREZZO € 310,00<br />
co EIA ricavato dal pieno con isolamento in Derlin.<br />
Clips in bronzo fosforoso placcate oro, filo litz OFHC.<br />
Finitura a mano, trattato con gommalacca e cera<br />
naturale Peso (kg): 0.0167<br />
STEIN MUSIC<br />
PERFECT INTERFACE PI CARBON<br />
PREZZO € 345,00<br />
Tipo: bilancina elettronica Note: Accuratezza<br />
+/-0.01 grammi; range: 0.5 - 10 grammi<br />
FLUX HIFI<br />
VINYL-TURBO<br />
PREZZO € 275,00<br />
Tipo: base universale per giradischi Note: finita<br />
grigio scura laccata. Versione Deluxe 2, dimensioni<br />
51,5x2,8x41,5 stesso prezzo; vers. Deluxe 3,<br />
dim. 50x6,5x40 euro 499 con piedini magnetici.<br />
Versione Carbon euro 850 Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 50 x 6,5 x 40<br />
ALLNIC AUDIO<br />
SPEEDNIC<br />
PREZZO € 300,00<br />
Tipo: smagnetizzatore testine Benz MC Note:<br />
alimentazione a batterie, separata e interruttori di<br />
cicli, auto alla fine del ciclo<br />
SYNERGISTIC RESEARCH<br />
PHT PHONO TRANSDUCER<br />
PREZZO € 320,00<br />
Tipo: Tappetino per giradischi, versione Signature<br />
€ 400,00<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 1000.3<br />
PREZZO € 349,00<br />
Tipo: Spazzola per pulizia Note: Spazzola ad<br />
aspirazione per pulizia a secco del vinile, aspirando<br />
la polvere e lo sporco depositato nelle scalanature.<br />
Efficiente in pochi minuti.<br />
JELCO<br />
HS-30<br />
PREZZO € 280,00<br />
Tipo: trasduttore fono Note: frutto della ricerca<br />
Uniform Energy Field. La confezione contiene 2<br />
unità PHT Blue Velvet e Purple Haze, da applicare<br />
singolarmente sullo shell con differenti risultati<br />
sonici.<br />
Tipo: headshell Note: In magnesio con corpo in<br />
palissandro, conduttori placcati in oro, attacco<br />
universale e azimuth regolabile Peso (kg): 0,169<br />
ORTOFON<br />
SB-2<br />
PREZZO € 285,00<br />
Tipo: misuratore stroboscopico velocità di rotazione<br />
CABLELESS<br />
CONTACT<br />
PREZZO € 300,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: rame Note:<br />
coppia da 1 m, terminata RCA/XLR/PHONO<br />
DOCET<br />
DEMAG-WEB<br />
PREZZO € 300,00<br />
RICABLE<br />
DEDALUS TURNTABLE<br />
PREZZO € 323,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 0,55 mm2<br />
in Rame 7N MARC con trefoli da 0,08 mm Schermatura:<br />
Tripla Schermatura Rame/Alluminio/<br />
Magnesio Isolante: Polimero a bassa costante<br />
dielettrica Capacità (pF): 25 pF/mt. Note: Cavo di<br />
massa, forcelle in dotazione. Disponibile da 0,5, 1,<br />
2, 3 metri. Possibilità di Lunghezza personalizzata.<br />
Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta densità;<br />
per giradischi a telaio rigido; edizione Speciale<br />
Anniversary da 1kg, versione 2020 ulteriormente<br />
migliorata Peso (kg): 0,96<br />
IKEDA SOUND LAB<br />
IS-2T W<br />
PREZZO € 350,00<br />
Tipo: Stroboscopio con contenitore in alluminio.<br />
Alimentazione a batterie 2 x 1,5V Note: Diametro<br />
del disco: 100 mm; Materiale dei disco: acciaio<br />
inossidabile; Box in alluminio; Funziona a batterie<br />
2x1,5 V; Precisione del circuito di oscillazione: 1/100<br />
Hz (0,1%) Dimensioni (l x a x p) cm: 6,7 x 2,2 6,8<br />
Peso (kg): 0,130<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 600.3<br />
PREZZO € 299,00<br />
Tipo: demagnetizzatore per testine MM e MC<br />
Ingressi: 1 Note: permette di demagnetizzare la<br />
componente elettromagnetica ripulendo completamente<br />
le bobine<br />
HIDIAMOND<br />
PHONO 0<br />
PREZZO € 300,00<br />
TELLURIUM Q<br />
PHONO BLACK<br />
PREZZO € 327,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Coppia di cavi<br />
phono lunghezza 1m. Specificatamente progettato<br />
per collegamenti phono. Prezzo per ogni 0,5m<br />
aggiuntivi €56,00.<br />
CLINAMEN AUDIO<br />
HEADSHELL IN COCOBOLO<br />
PREZZO € 330,00<br />
Tipo: porta testina Note: in lega d'alluminio,<br />
contatti in lega di titanio e conduttori in rame OFC<br />
versione Chrome 450,00 €. Peso (kg): 0,02<br />
SPEC CORPORATION<br />
AP-UDI 1<br />
PREZZO € 360,00<br />
Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: grafite/<br />
rame (4VRC) Schermatura: grafite Isolante:<br />
XLPE Capacità (pF): 120 al km Note: cavo phono<br />
con filo di massa. Tecnologia proprietaria 4VRC©.<br />
lunghezza 1 mt.<br />
Tipo: shell portatestina Note: Headshell in legno<br />
armonico di cocobolo e intarsi in madreperla. Attac-<br />
Tipo: Mat per giradischi<br />
109
NORDOST<br />
LEIF BLUE HEAVEN<br />
PREZZO € 372,00<br />
PRO-JECT<br />
VC-E<br />
PREZZO € 399,00<br />
KIMBER KABLE<br />
TAK-CU<br />
PREZZO € 425,00<br />
DS AUDIO<br />
HS-001<br />
PREZZO € 465,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 in<br />
rame solid core OFC 99,9999% placcato argento<br />
Isolante: FEP Capacità (pF): 45/ft Note: per cavo<br />
segnale phono, terminato DIN>2 RCA, lunghezza<br />
1,25 mt; disponibile 1,75 mt a 442 euro, 2,25 mt<br />
a 509 euro, 2,75 mt a 577 euro, ogni 0,5 mt in<br />
più 69 euro<br />
MUSICAL SURROUNDINGS<br />
FOZGOMETER AZIMUTH<br />
PREZZO € 390,00<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica Note: cabinet<br />
in alluminio, funziona con spazzola e rotazione<br />
a 30 RPM in senso orario e antiorario. clamp per<br />
proteggere l'etichetta dei dischi. Dimensioni (l x<br />
a x p) cm: 31 x 26,6 x 21 Peso (kg): 6,5<br />
BLACK RHODIUM<br />
STYLUS RCA-RCA TONE ARM<br />
PREZZO € 400,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3 m.<br />
BLACK RHODIUM<br />
STYLUS TONE ARM DIN RCA<br />
PREZZO € 400,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame, geometria<br />
OGO/2 Varistrand Note: con terminazione<br />
RCA e connettore dritto DIN a 5 poli, da 50 cm, per<br />
giradischi; altre lunghezze disponibili 1/1,5/2 m<br />
TELLURIUM Q<br />
BLACK 5 PIN DIN<br />
PREZZO € 435,00<br />
Tipo: schell Note: realizzato dal pieno in duralluminio,<br />
con connettori dorati e cavi Litz<br />
AUDIO TEKNE<br />
CH 7<br />
PREZZO € 470,00<br />
Tipo: Shell portatestiene Note: in puro Carbon<br />
Block attacco standar EIA cavi interni in litz di<br />
rame da 180 e set di viti universali Peso (kg): 0,18<br />
RICABLE<br />
INVICTUS TURNTABLE<br />
PREZZO € 471,00<br />
Tipo: misuratore dell'azimuth del fonorilevatore<br />
Note: Unità alimentata a batteria portatile da<br />
utilizzare in combinazione con un disco test. Misura<br />
separazione dei canali, bilanciamento dei canali, e<br />
la direzione del segnale in modo rapido e preciso.<br />
SHUN MOOK<br />
EBONY HEADSHELL<br />
PREZZO € 390,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3mt<br />
WIREWORLD<br />
MICRO-ECLIPSE 8<br />
PREZZO € 410,00<br />
Conduttore: Rame OCC-7N Isolante: Composilex<br />
3 Caratteristiche: per lunghezza 1 mt Note: Altre<br />
lunghezze disponibili<br />
TRACK AUDIO<br />
TURNTABLE FEET (SET DI 3)<br />
PREZZO € 415,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo di segnale<br />
audio stereo con connettori DIN a 5 pin (patent<br />
pending), lunghezza 1 metro. Prezzo per ogni<br />
0,5m aggiuntivi €50,00. Per lunghezze diverse,<br />
contattaci.<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG MAT 294.3<br />
PREZZO € 445,00<br />
Tipo: Mat smorzante per giradischi Note: con<br />
grafite speciale ad alta densità; per giradischi a<br />
telaio rigido; spessore 6mm Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: D 29,4 x 0,6 Peso (kg): 0,6<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 0,57<br />
mm2 in Rame 7N MARC con trefoli da 0,08 mm<br />
Schermatura: Tripla Schermatura Rame/Alluminio/Magnesio<br />
Isolante: Tecno Polimero R-TEC<br />
Capacità (pF): 21 pF/mt. Caratteristiche: Noise<br />
Reduction Note: Cavo di massa specifico, forcelle<br />
in dotazione. Disponibile da 0,5, 1, 2, 3 metri.<br />
Possibilità di Lunghezza personalizzata.<br />
BRINKMANN<br />
DIMA PROTRACTOR<br />
PREZZO € 480,00<br />
PRO-JECT<br />
VC-S II<br />
PREZZO € 449,00<br />
Tipo: Porta testina in ebano accordato Note:<br />
Porta testina in Ebano antico Mpingo lavorato ed<br />
accordato a mano. Attacco SME.<br />
AUDIOQUEST<br />
COUGAR TONEARM<br />
PREZZO € 399,00<br />
Tipo: Piedini isoltanti (set 3) Note: Set di 3, adattate<br />
in maniera più specifica ad essere installate<br />
sotto un giradischi per isolarlo dalle vibrazioni e<br />
dal rientro acustico.<br />
CARDAS AUDIO<br />
CLEAR CYGNUS PHONO<br />
PREZZO € 420,00<br />
Tipo: Dima per allineamento braccio e fonorilevatore<br />
Note: completamente in metallo, universale<br />
e regolabile a seconda della lunghezza del braccio,<br />
con goniometro con due punti di riferimento a<br />
errore tangenziale nullo secondo norme IEC.<br />
AUDIOMICA LABORATORY<br />
HEMAT GOLD<br />
PREZZO € 488,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
solido PSC Note: terminato con connettore dritto<br />
5 poli JIS e 2 RCA, più massa; lunghezza 1,5 m<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: Kevlar e<br />
rame OFC Caratteristiche: 0,5 m Note: disponibili<br />
altre lunghezze<br />
Tipo: macchina lavadischi a 33 e 78 giri semiautomatica<br />
Note: Pulizia e asciugatura del disco<br />
in 2 secondi. Clamp che preserva l'etichetta del<br />
disco dal lavaggio. Spargimento del liquido sulla<br />
superficie del disco manuale. Braccio di pulizia e<br />
asciugatura automatico. Coperchio antipolvere<br />
opzionale. Dimensioni (l x a x p) cm: 43,5 x 33,5<br />
x 28 Peso (kg): 10,5<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
110
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
OFC Caratteristiche: cavo phono con terra. Gold<br />
RCA Note: Prezzo indicato per una coppia di 1m.<br />
Altre lunghezze: +98/0,50m supp. Opzione filtri<br />
DFSS: €183.<br />
WIREWORLD<br />
MICRO-SILVER ECLIPE 8<br />
PREZZO € 490,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: Rame<br />
OCC-7N rivestito in Argento Isolante: Composilex<br />
3 Caratteristiche: per lunghezza 1 mt Note: Altre<br />
lunghezze disponibili<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG MAT 300.3<br />
PREZZO € 495,00<br />
AUDIO TEKNE<br />
LTP 11<br />
PREZZO € 500,00<br />
Tipo: pressore per giradischi Note: in puro carbon<br />
block Dimensioni (l x a x p) cm: diametro 18<br />
Peso (kg): 0,250<br />
BRINKMANN<br />
BASE DEDICATA BARDO<br />
PREZZO € 500,00<br />
Tipo: basetta dedicata a bracci da 10 pollici Note:<br />
versione per braccio 12 pollici euro 800<br />
lazione del sistema braccio/testina Note: 5 (+1)<br />
curve geometriche differenti incise al laser su base<br />
in acrilico lavorato a specchio. Adattatori per ogni<br />
tipo di perno. Lente di ingrandimento in appoggio.<br />
Alta precisione con tolleranza massima di 0,1 mm.<br />
Made in Germany<br />
STILLPOINTS<br />
LP ISOLATOR<br />
PREZZO € 549,00<br />
Tipo: clamp per giradischi Note: con isolatore<br />
tecnologico<br />
SUTHERLAND<br />
THE TIMELINE<br />
PREZZO € 550,00<br />
1,75 mt a 714 euro, 2,25 mt a 811 euro,2,75 mt a<br />
908 euro, aggiunta di 0,5 mt a 99 euro<br />
LAB AUDIO TECHNOLOGY<br />
VERDI - PHONO<br />
PREZZO € 649,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: UP OCC<br />
Schermatura: UPOCC Isolante: PE-PEF Resistenza<br />
(mOhm): 75 Ohm Capacità (pF): 72 Note:<br />
terminazioni RCA e cavo di massa. Disponibile<br />
esclusivamente nella misura da 1,20 mt.<br />
KIMBER KABLE<br />
TAK-HB<br />
PREZZO € 660,00<br />
OKKI NOKKI<br />
ONE<br />
PREZZO € 500,00<br />
Tipo: Mat smorzante per giradischi Note: con<br />
grafite speciale ad alta densità; per giradischi a<br />
telaio rigido; diametro 300mm, spessore 10mm<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: D 30 x 1 Peso (kg): 1<br />
ACOUSTICAL SYSTEMS<br />
HELOX<br />
PREZZO € 499,00<br />
Tipo: macchina lava dischi semiautomatica un<br />
lato alla volta Note: piatto bidirezionale, secondo<br />
piatto per dischi 45gg, clamp in acciaio inox, indicatore<br />
di livello liquido aspirato nel serbatoio, braccio,<br />
coperchio in acrilico, spazzola in legno con setole<br />
in pelo di capra, liquido concentrato per la pulizia.<br />
Tipo: clamp e stroboscopio Note: blocca disco<br />
di massa elevata con controllo incorporato della<br />
velocità di rotazione del piatto via laser<br />
FURUTECH<br />
AG-12<br />
PREZZO € 590,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
e rame Isolante: teflon Note: con terminazione<br />
RCA e connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre<br />
lunghezze disponibili 1/1,5/2 metri<br />
AUDIOMICA LABORATORY<br />
QUARTZ REFERENCE<br />
PREZZO € 671,00<br />
ANALYSIS PLUS<br />
LOW MASS PHONO<br />
PREZZO € 507,00<br />
Tipo: Pressore per giradischi Note: Materiale e<br />
soluzione di serraggio audiophile grade. Doppio<br />
stroboscopio 33 e 45 giri sul collare. Peso (kg): 0,28<br />
PRO-JECT<br />
VC-S2 ALU<br />
PREZZO € 499,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
con strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: per cavo<br />
segnale phono, coppia da 1 metro terminata RCA;<br />
da 1,5 m euro 586,00; altre lunghezze disponibili.<br />
ACOUSTICAL SYSTEMS<br />
SMARTRACTOR<br />
PREZZO € 525,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 OFC argentati<br />
bilanciati PCOCC con trattamento criogenico<br />
Alpha Schermatura: quadrupla Note: cavo per<br />
giradischi terminato DIN/RCA, disponibile anche<br />
RCA/RCA a 600 euro e con DIN a "L" euro 680<br />
NORDOST<br />
NORSE 2 HEIMDALL 2<br />
PREZZO € 614,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame OFC<br />
Caratteristiche: Schermo attivo Note: Prezzo<br />
indicato per una coppia di 1m. Altre lunghezze:<br />
+€122/0,5m supp. Opzione filtri: +€183.<br />
AUDIO TEKNE<br />
ARA 500 1,0M P<br />
PREZZO € 700,00<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />
Cabinet in alluminio, spazzola per la pulizia, velocità<br />
30 RPM in senso orario e antiorario. Clamp<br />
per la protezione dai liquidi dell'etichetta del disco<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 41,5 x 32,5 x 27,2<br />
Peso (kg): 8<br />
Tipo: Dima universale per installazione e rego-<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: 4 argentati<br />
24 AWG Isolante: FEP Capacità (pF): 25 Caratteristiche:<br />
Micro Mono Filament Note: Cavo per<br />
bracci terminato; lunghezza 1,25 mt; disponibile<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: litz di<br />
rame Schermatura: rame Note: cavo phono<br />
111
con connettore dritto pentapolare/RCA da 1 mt,<br />
1,5 m euro 810<br />
BLACK RHODIUM<br />
PHANTOM DCT++CS TONE ARM<br />
PREZZO € 700,00<br />
regolabile tra 47 e 89 Hz. Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 10,2 x 3,6 x 13,1 Peso (kg): 0,57<br />
NORDOST<br />
NORSE 2 FREY 2 TONEARM<br />
PREZZO € 781,00<br />
disco su frequenze al di fuori della banda audio<br />
nella quale aumenta chiarezza, profondità e dettaglio.<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 85-37 /47 mm<br />
Peso (kg): 0,235<br />
TELLURIUM Q<br />
BLACK DIAMOND PHONO<br />
PREZZO € 995,00<br />
TELLURIUM Q<br />
BLACK DIAMOND 5 PIN DIN<br />
PREZZO € 1.055,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1mt<br />
GN-3G RCA-RCA.<br />
CABLELESS<br />
BETA ULTRA<br />
PREZZO € 700,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: rame argentato<br />
Isolante: polietilene Note: lunghezza 1<br />
metro terminato con connettori RCA/XLR/PHONO;<br />
a richiesta altre lunghezze e terminazioni<br />
ANALYSIS PLUS<br />
SOLO CRYSTAL OVAL<br />
PREZZO € 727,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: 5 in rame<br />
OFC 99,99999% argentati Isolante: FEP Capacità<br />
(pF): 25/ft Caratteristiche: costruzione Micro<br />
Mono Filament Note: cavo per bracci terminato,<br />
lunghezza 1,25 mt terminato DIN>2 RCA. Disponibile<br />
1,75 m a 978 euro, 2,25 mt a 1174 euro, 2,75<br />
mt a 1369 euro, aggiunta di 0,5 mt a 197 euro<br />
AUDIOQUEST<br />
LEOPARD<br />
PREZZO € 849,00<br />
Tipo: segnale analogico Note: Coppia di cavi<br />
phono adatti per collegare il giradischi all'ingresso<br />
phono e/o l'uscita del preampli all'ingresso di linea.<br />
Schermatura ideale a garantire silenziosità e assenza<br />
di rumori. Lunghezza 1m, terminati RCA-RCA.<br />
HANSS ACOUSTICS<br />
RC-20<br />
PREZZO € 1.000,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Prezzo per 1<br />
metro di lunghezza. Disponibili lunghezze diverse.<br />
TELOS AUDIO DESIGN<br />
QMT QUANTUM MAGNETIC<br />
TUNIG<br />
PREZZO € 1.100,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: solo<br />
rame di cristallo puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: per cavo<br />
segnale phono, coppia da 1 metro, terminata RCA;<br />
da 1,5 m euro 892,00; altre lunghezze disponibili.<br />
ANALOGMAGIK<br />
CARTRIDGE SETUP SOFTWARE<br />
PREZZO € 749,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
PSS Isolante: tubi aria/polietilene Caratteristiche:<br />
con DBS 72V Note: cavo phono da 1,2 m,<br />
connettore pentapolare lato braccio, RCA o XLR<br />
completi di massa lato pre<br />
CAMMINO<br />
PH 1.0S<br />
PREZZO € 870,00<br />
Tipo: macchina lavadischi Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 37 x 38 x 27 Peso (kg): 11,8<br />
KIMBER KABLE<br />
TAK-AG<br />
PREZZO € 1.025,00<br />
Note: de magnetizzatore utilizzabile su elettroniche,<br />
diffusori, testine, sorgenti, cavi, cd e vinili.<br />
WIREWORLD<br />
MICRO-PLATINUM ECLIPSE 8<br />
PREZZO € 1.130,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: Argento<br />
OCC-7N Isolante: Composilex 3 Caratteristiche:<br />
per lunghezza 1 mt Note: Tonearm. Altre lunghezze<br />
disponibili.<br />
Tipo: Set up per la taratura ed il controllo del sistema<br />
braccio/testina Note: completo di software,<br />
chiavetta hardware USB e 2 dischi test a velocità<br />
33 e 45 giri.<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART SYNCRO<br />
PREZZO € 770,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC<br />
pure copper Schermatura: Due schermature<br />
Caratteristiche: Lungh. 1,25mt Note: Sistema<br />
multi-conduttore Finely Stranded a bassa capacità<br />
con smorzatore di vibrazioni. Disponibile in<br />
versione Arm Wiring per cablare anche il braccio<br />
fino alla testina.<br />
HARMONIX<br />
TU 812 MK2<br />
PREZZO € 900,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />
connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />
disponibili 1/1,5/2 metri<br />
CARDAS AUDIO<br />
CLEAR PHONO<br />
PREZZO € 1.040,00<br />
HARMONIX<br />
TU-800M'TRIBUTE'<br />
PREZZO € 1.150,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi Note: realizzato<br />
a mano è composto da uno strato da 0,5 mm di<br />
carta impregnata di resina sulla parte superiore<br />
con strisce metalliche dello spessore di 0,5 mm.<br />
Peso (kg): 0,47<br />
ANALYSIS PLUS<br />
SILVER APEX PHONO CABLE<br />
PREZZO € 1.232,00<br />
Tipo: alimentatore filtrato per apparecchi con<br />
assorbimento fino a 3W Note: controllo di velocità<br />
per tutti i motori sincroni, frequenza d’uscita<br />
Tipo: clamp stabilizzatore per dischi accordato<br />
Note: Accorda la risonanza del sistema giradischi-<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: core in<br />
kevlar accoppiato con rame OFC Isolante: PTFE<br />
Note: coppia da 50 cm terminata Standard (S-DIN/<br />
RCA) O (RCA/RCA); altre lunghezze disponibili.<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
con strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: Tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: Phono Cable,<br />
da 1 mt terminata RCA; da 1,5 m euro 1.620,00.<br />
Intrecciato con geometria ovale-cava brevettata.<br />
Disponibili con vari connettori.<br />
112
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
AUDIO TEKNE<br />
CH 10<br />
PREZZO € 1.250,00<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART MATRIX PRO<br />
PREZZO € 1.350,00<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
AQUEOUS AUREUS PHONO<br />
PREZZO € 1.790,00<br />
STEIN MUSIC<br />
DE-3 LP CONDITIONER<br />
PREZZO € 2.060,00<br />
Tipo: matt per giradischi Note: matt per giradischi<br />
in puro carbon block, elimina ogni vibrazione<br />
trasmessa dal giradischi alla testina Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: diam 29,7, spessore 1 Peso (kg): 1<br />
VPI<br />
HW-16.5<br />
PREZZO € 1.250,00<br />
Tipo: macchina lavadischi Note: rotazione in<br />
senso orario e antiorario Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 34,5 x 20,5 x 34,5 Peso (kg): 12<br />
TARA LABS<br />
PR AIR PHONO CABLE<br />
PREZZO € 1.380,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin Din/RCA/XLR<br />
1mt; ogni metro aggiuntivo € 120,00.<br />
GRAHAM ENGINEERING<br />
IC-90<br />
PREZZO € 1.465,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: in lega<br />
di argento, rame e oro Schermatura: al 100% a<br />
treccia Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />
0,134 a metro Capacità (pF): 25 ogni piede Note:<br />
specifico per collegamenti phono giradischi-pre, da<br />
1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA,<br />
DIN a L-XLR trattati triplo Cryomag. Altre lunghezze<br />
disponibili<br />
DS AUDIO<br />
ION-001<br />
PREZZO € 1.800,00<br />
Tipo: demagnetizzatore per LP Note: elimina carica<br />
elettrostatica e stress del materiale. Peso (kg): 3<br />
TARA LABS<br />
PR ZERO LX PHONO<br />
PREZZO € 2.070,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin DIN/RCA/<br />
XLR 1mt; ogni metro aggiuntivo € 300,00<br />
KEITH MONKS RCM<br />
DISCOVERY ONE<br />
PREZZO € 2.200,00<br />
Tipo: macchina lavadischi semi automatica Note:<br />
spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione;<br />
asciugatura automatica; peso 12,7 kg; finitura<br />
legno nero<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 427 - 04/2009<br />
KIMBER KABLE<br />
KS 1016<br />
PREZZO € 1.270,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
Note: da Din a RCA- lunghezza 1,25 mt € 1.465,00;<br />
da DIN a RCA con pipa piatta - cavo da 1,25 mt - €<br />
1.840,00; da DIN a RCA - lunghezza 1,50 mt €<br />
1.950,00<br />
ALLNIC AUDIO<br />
MU-7R RCA PHONO<br />
PREZZO € 1.500,00<br />
Tipo: ionizzatore Note: genera ioni positivi e<br />
negativi per neutralizzare e rimuovere le cariche<br />
statiche dai dischi in vinile. Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 8,4 x 25 x 8,4 Peso (kg): 0,65<br />
BLACK RHODIUM<br />
SILVER GROOVE RCA-RCA<br />
PREZZO € 1.875,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3 m.<br />
CARDAS AUDIO<br />
CLEAR BEYOND PHONO<br />
PREZZO € 1.890,00<br />
Tipo: macchina lava dischi automatica Note: motore<br />
elettrico particolarmente silenzioso, sistema di<br />
aspirazione di precisione proprietario. Modello base<br />
con lavaggio manuale e coperchio. Versione Classic<br />
con braccio per lavaggio Keith Monks, pompa per il<br />
liquido e coperchio a 2600 euro<br />
ACOUSTIC REVIVE<br />
RL-30 MKIII<br />
PREZZO € 2.285,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 6 in rame<br />
iper puro Note: coppia da 0,5 metri, terminata<br />
con connettori RCA WBT 0102; altre lunghezze<br />
disponibili<br />
CLEARAUDIO<br />
OUTER LIMIT<br />
PREZZO € 1.300,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: lunghezza 1 m.<br />
Disponibilità lunghezze: 1.2 m € 1.600,00, 1.5 m €<br />
1.750,00 e 2 m € 2.000.00. Ogni 0.5 m aggiuntivi<br />
€ 250,00.<br />
CABLELESS<br />
CRUISER SEGNALE<br />
ANALOGICO<br />
PREZZO € 1.700,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
OFHC Caratteristiche: 4 conduttori Note: terminazioni<br />
Cardas S-DIN - SRCA o RCA - RCA. Lunghezza<br />
0,5 m; altre lunghezze disponibili<br />
LYRA SCAN TECH<br />
PHONO PIPE<br />
PREZZO € 1.920,00<br />
Tipo: Smagnetizzatore per LP, CD, cavi e connettori<br />
Note: Equipaggiato con un "generatore di ioni<br />
negativi (minus ion)" che migliora il suono e lo<br />
rende più reale e naturale. Alimentazione: 230V.<br />
Peso (kg): 9,4<br />
CABLELESS<br />
SINAPSY<br />
PREZZO € 2.300,00<br />
Tipo: stabilizzatore per dischi ondulati Note: per<br />
tutti i giradischi Clearaudio e altri, comprende<br />
Centre Spider o Locator. Centratore per outer<br />
Limit 235 euro<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: argento<br />
trattato cableless Isolante: teflon Note: 1 m<br />
terminato RCA/XLR/PHONO<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
alta purezza Capacità (pF): 32 Note: disponibile<br />
in 3 versione da connettore a 5 pin dritto, oppure a<br />
pipa 90°, oppure rca. Per il miglior interfacciamento<br />
con testine Lyra.<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: argento<br />
trattato cableless Isolante: teflon Note: 1 m<br />
terminato RCA/XLR/PHONO<br />
113
VPI<br />
MW-1 CYCLONE<br />
PREZZO € 2.350,00<br />
pure copper Schermatura: Quattro schermature<br />
Caratteristiche: Phono bilanciato Lungh. 1,25m<br />
accordati Note: Circuito accordatore di campo<br />
elettromagnetico e smorzatore di vibrazioni.Disponibile<br />
in versione Arm Wiring per cablare anche il<br />
braccio fino alla testina.<br />
NESSIE VINYLMASTER<br />
NESSIE VINYLMASTER<br />
PREZZO € 2.550,00<br />
troniche Note: con sistema di disaccoppiamento<br />
regolabile ad aria<br />
AUDIODESKSYSTEME GLÄSS<br />
VINYLCLEANER PRO<br />
PREZZO € 2.760,00<br />
CABLELESS<br />
AIDA SEGNALE ANALOGICO<br />
PREZZO € 2.900,00<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />
spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione,<br />
motore reversibile, asciugatura automatica, chassis<br />
in alluminio,finitura in legno. Peso (kg): 12,7<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: argento<br />
trattato cableless Isolante: teflon Note: 1 m<br />
terminato RCA/XLR/PHONO<br />
CAMMINO<br />
PH 1.2 REFERENCE<br />
PREZZO € 2.400,00<br />
Tipo: Macchina lavadischi Note: Lavadischi completa<br />
di clamp, panno, liquido e manuale. Il liquidi<br />
contenuto nel serbatoio integrato permette un<br />
minimo di 100 cicli di pulizia Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: 40 x 33 x 17 Peso (kg): 9<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
CORVUS PHONO<br />
PREZZO € 2.910,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC<br />
pure copper Schermatura: Quattro schermature<br />
Caratteristiche: Lungh. 1.25m accordati Note:<br />
Circuito accordatore di campo elettromagnetico<br />
e smorzatore di vibrazioni.Disponibile in versione<br />
Arm Wiring per cablare anche il braccio fino alla<br />
testina.<br />
ACOUSTIC REVIVE<br />
PHONO 1.2PA TRIPLEC-FM<br />
PREZZO € 2.450,00<br />
DEGRITTER<br />
DEGRITTER<br />
PREZZO € 2.650,00<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica a ultrasuoni<br />
Note: lavaggio automatico su entrambi i<br />
lati, utilizza acqua distillata, potente motore per<br />
l'asciugatura. Il sistema ultrasonico a 120 kHz parcellizza<br />
l'acqua per un lavaggio più in profondità dei<br />
solchi. Display per la programmazione e accessori.<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 37 x 28 x 21<br />
Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note:<br />
Lavaggio completamente automatico di entrambe<br />
le facciate (lato A e B del disco); lavaggio per<br />
immersione in liquido di pulizia; lavaggio con<br />
sistema ad ultrasuoni e rulli rotanti in microfibra.<br />
Asciugatura automatica antistatica. Kit lavaggio<br />
7" opt Dimensioni (l x a x p) cm: 33 x 27 x 20<br />
Peso (kg): 4,5<br />
HARMONIX<br />
TU 812MX<br />
PREZZO € 2.800,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
SCC Schermatura: 100% in lamina Isolante:<br />
polipropilene Resistenza (mOhm): 0,053 a metro<br />
Capacità (pF): 28 ogni piede Note: da 1,2 metri,<br />
terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />
trattati triplo Cryomag. Altre lunghezze disponibili<br />
BLACK RHODIUM<br />
SILVER GROOVE DCT++CS FONO<br />
PREZZO € 2.940,00<br />
Tipo: cavo cavo segnale phono<br />
BLACK RHODIUM<br />
SILVER GROVE DCT++CS<br />
DIN-RCA<br />
PREZZO € 2.940,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: rame<br />
PCOCC-A single core Isolante: teflon Note: Cavo di<br />
cavo segnale phono con conduttori in rame Single-<br />
Core TripleC- FM di nuova progettazione. Connettore<br />
dritto. Disponibile anche con connettore ad "L".<br />
ANSUZ<br />
SIGNALZ A2 PHONO<br />
PREZZO € 2.500,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo interconnessione<br />
phono lunghezza 125 cm. Disponibile<br />
con connettori RCA o RCA/DIN (diritto o angolato).<br />
Metro aggiuntivo +50%<br />
CAMMINO<br />
PHB 1.2 REFERENCE<br />
PREZZO € 2.550,00<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
LIMITED RB AUTOMATIC<br />
PREZZO € 2.699,00<br />
Tipo: Macchina Lavadischi Note: Lavadischi<br />
professionale con braccio aspirazione, 2 velocità,<br />
max. silenziosità, piatto alluminio, spazzola con<br />
spruzzatore automatico. Finitura acrilico nero lucido.<br />
Doppio senso rotazione, leggermente più lento in<br />
fase di spazzolamento.<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: Come TU 812mk2<br />
con prestazioni ancora superiori. Peso (kg): 0,331<br />
AUDIOMICA LABORATORY<br />
THASSO CONSEQUENCE<br />
PREZZO € 2.806,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Lunghezza 1.3 m.<br />
JORMA DESIGN<br />
JORMA PHONO<br />
PREZZO € 3.450,00<br />
THALES<br />
LEVI-BASE<br />
PREZZO € 2.700,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: OFC<br />
Tipo: Base di isolamento per giradischi o elet-<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 8 conduttori<br />
rame 6N Caratteristiche: RCA/RCA (WBT-<br />
0144) o RCA-5DIN Note: Filtro DFSS POM-C AP50<br />
Acoustic Points compreso. Prezzo indicato per una<br />
coppia di 0,5m. Altre lunghezze: +€305/0,50m<br />
supp.<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: 5-pin straight or<br />
114
GUIDA ALL’ACQUISTO ACCESSORI VINILE<br />
90dg 1.2m RCA or XLR.<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
MERA ARAGON ELB ECO<br />
PREZZO € 3.499,00<br />
spazzola standard e rotante, processo di aspirazione<br />
ammodernato con tecnologia a micro-controllo,<br />
che produce un rumore di soli 42dB. Facilità d'uso<br />
grazie al display LED e selezione funzioni tramite<br />
manopola. Acrilico nero.<br />
AUDIOQUEST<br />
WEL SIGNATURE TONEARM<br />
PREZZO € 3.999,00<br />
vinile Dimensioni (l x a x p) cm: 48,7 x 68 x 47<br />
Peso (kg): 11<br />
CLEARAUDIO<br />
DOUBLE MATRIX PRO<br />
PREZZO € 5.300,00<br />
mt Note: realizzato con conduttori di alto pregio<br />
termicamente trattati e saldati con argento 100%<br />
puro. Geometria particolare, sistema di smorzamento<br />
anti vibrazione, e antirisonante con legno<br />
africano. Connettori Oyaide RCA-RCA o RCA-DIN<br />
MIT<br />
ORACLE MA_X PHONO<br />
PREZZO € 10.368,00<br />
Tipo: Macchina Lavadischi Note: Lavadischi<br />
professionale con aspirazione, max. silenziosità,<br />
piatto alluminio, 2 bracci, spazzola con spruzzatore<br />
automatico. Acrilico nero. Doppio senso rotazione,<br />
controllo velocità e quantità liquido iniettato.<br />
Conforme CE. Dimensioni (l x a x p) cm: 38 x 25<br />
x 38 Peso (kg): 15<br />
SHUN MOOK<br />
LP RECORD CLAMP<br />
PREZZO € 3.500,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: PSS<br />
argento solido Isolante: FEP tubi aria/teflon<br />
Caratteristiche: rivestimento nero con strisce<br />
nere Note: sistema di dissipazione del rumore<br />
in carbonio a 4 strati DBS 72V, terminato con<br />
connettore JIS a 5 pin verso 2 RCA dorati o XLR più<br />
terra. Lunghezza 1,2 m. Versione da 2 m euro 4899<br />
ANSUZ<br />
SIGNALZ C2 PHONO<br />
PREZZO € 4.200,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo interconnessione<br />
phono lunghezza 125 cm. Disponibile<br />
con connettori RCA o RCA/DIN (diritto o angolato).<br />
Metro aggiuntivo +50%<br />
CLEARAUDIO<br />
AZIMUTH OPTIMIZER<br />
PREZZO € 4.300,00<br />
Tipo: macchina lavadischi Note: lavaggio di entrambi<br />
i lati de disco in un passaggio con braccio di<br />
pulizia, spazzole per lo scarico dell'elettricità statica,<br />
assorbente di 20 mm; finitura trasparente Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 40,5 x 18 x 38 Peso (kg): 16,5<br />
KLAUDIO<br />
KD-CLN-LP200<br />
PREZZO € 5.900,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: coppia da 1 m<br />
terminata RCA; altre lunghezze disponibili. È<br />
possibile selezionare il carico 47k ohm, 1000 Ohm,<br />
o 100 ohm nella parte attiva del cavo<br />
NORDOST<br />
REFERENCE ODIN 2<br />
TONEARM<br />
PREZZO € 11.896,00<br />
Tipo: Accordatore per giradischi Note: Accordatore<br />
di risonanza in Ebano antico per l'accordatura<br />
dell'LP in vinile.<br />
FURUTECH<br />
DF-2 FLATTENER<br />
PREZZO € 3.600,00<br />
Tipo: strumento per la misurazione e regolazione<br />
dell'angolo di azimuth; incorpora un un pre phono<br />
e una uscita cuffia per il monitoraggio dei segnali<br />
NORDOST<br />
VALHALLA 2 TONEARM<br />
PREZZO € 4.460,00<br />
Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note: pulizia<br />
del vinile senza contatto tra le parti. Completamente<br />
automatica e programmabile. Accensione<br />
automatica all'inserimento dell'LP e spegnimento<br />
dopo ciclo finale di asciugatura. Cicli di lavaggio<br />
(1-5 minuti) ed asciugatura (2-4 minuti) Peso<br />
(kg): 21,8<br />
TARA LABS<br />
PR ZERO EVOLUTION<br />
PREZZO € 7.000,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 argentati<br />
23 AWG Capacità (pF): 18,5 Caratteristiche:<br />
Dual Mono Filament Note: Cavo per bracci<br />
terminato; Lunghezza 1,25 mt; Disponibile 2 mt<br />
a 14870 euro, 3 mt a 18836 euro, aggiunta di 1<br />
mt a 3966 euro<br />
TARA LABS<br />
PR GRAND MASTER EVOLUTION<br />
PREZZO € 17.200,00<br />
Tipo: apparato per restauro dischi Note: sistema<br />
per appiattire dischi lp ondulati tranne quelli di<br />
peso inferiore a 110 grammi e quelli stampati tra il<br />
1973 e 1974 - la procedura prevede riscaldamento<br />
e raffreddamento a pressione costante<br />
HANNL WASCHMASCHINE<br />
ARAGON ELB ECO<br />
PREZZO € 3.800,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: 4 argentati<br />
22 AWG Capacità (pF): 17 Caratteristiche:<br />
Dual Mono Filament Note: Cavo per bracci terminato;<br />
Lunghezza 1,25 mt; Disponibile 1,75 m<br />
a 5017 euro, 2,25 mt a 5575 euro, 2,75 mt a 6132<br />
euro, aggiunta di 0,5 mt a 560 euro<br />
FURUTECH<br />
DEMAG ALPHA<br />
PREZZO € 4.500,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin DIN/RCA<br />
1mt; ogni metro aggiuntivo € 735,00<br />
FONO ACUSTICA<br />
ARMONICO PHONO CABLES<br />
PREZZO € 7.750,00<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: 5pin Din/RCA,<br />
lunghezza 1 m. Ogni metro aggiuntivo € 1.300,00.<br />
ANSUZ<br />
SIGNALZ D-TC PHONO<br />
PREZZO € 18.000,00<br />
Tipo: Macchina Lavadischi Note: Macchina con<br />
Tipo: macchina per demagnetizzare dischi in<br />
Tipo: cavo segnale phono Conduttore: oro/<br />
argento Isolante: teflon/aria Caratteristiche: 1<br />
Tipo: cavo segnale phono Note: Cavo interconnessione<br />
phono lunghezza 125 cm. Disponibile<br />
con connettori RCA o RCA/DIN (diritto o angolato).<br />
Metro aggiuntivo +25%. Per sfruttare i vantaggi<br />
della tecnologia D-TC è necessario l'abbinamento<br />
con l'Ansuz D-TC Powerbox<br />
115
SELECTOR<br />
John Martyn<br />
SOLID<br />
AIR<br />
Island Records - 1973<br />
Se dovessi scegliere uno e<br />
uno solo tra i tanti, moltissimi<br />
dischi in vinile<br />
che conosco o che avrei<br />
voluto conoscere, pochi<br />
sarebbero i dubbi: la<br />
scelta cadrebbe su Solid<br />
Air di John Martyn.<br />
Lo sceglierei non solo perché identifica un periodo<br />
felice della mia vita (anche Dylan, naturalmente)<br />
ma soprattutto perché Solid Air è<br />
ancora attuale e ascoltabile senza rimpianti né<br />
rimembranze e ancor di più per il fatto che le<br />
atmosfere rarefatte di questo capolavoro musicale<br />
bene si attagliano a quell’idea pastosa e calda<br />
che mi ha sempre ispirato il vinile e ciò che<br />
scorre nei suoi solchi. In particolare per me, che<br />
chitarrista se pur “molto” in erba lo sono stato,<br />
la chitarra acustica deve essere “pannosa”, ricca<br />
ma contenuta, calda ma dettagliata, armonica<br />
ma senza eccessiva enfasi… Tutte caratteristiche<br />
che solo il vinile (con qualche lodevole<br />
eccezione) è in grado di riproporre! Martyn al<br />
tempo l’ho visto dal vivo svariate volte, ammirandone<br />
tanto la tecnica (uno dei maggiori chitarristi<br />
acustici in assoluto) quanto la capacità,<br />
attraverso un uso strascicato, pieno e potente<br />
della voce, di evocare atmosfere intimiste che<br />
riesco a immaginare solo abbinate allo scorrere<br />
della testina, a volte leggermente sobillante,<br />
nei solchi del disco, guardati con attenzione e<br />
sospetto dal proprietario dell’impianto vinilico<br />
(ho riascoltato il disco nelle versioni digitali<br />
su CD e via Qobuz ma non è la stessa cosa).<br />
Affrontava il palcoscenico principalmente da<br />
solo, con la fida chitarra e dispiegamento di<br />
pedali e phaser allora inusuali per un chitarrista<br />
principalmente acustico ma sembrava che<br />
una cascata di musica selvaggia e zampillante<br />
ti si rivoltasse addosso attraverso tessuti sonori<br />
complessi, intricati, multiformi...<br />
Ho amato Martyn come pochi altri artisti; l’ho<br />
invidiato anche, per quella facilità di fare cose<br />
incredibili con il manico di una chitarra: ritmi<br />
sincopati, galoppate epiche, melodie frementi,<br />
un’orchestra contenuta in una one man band!<br />
Sono arrivato ad attendere con l’atteggiamento<br />
e il culto del fan l’arrivo di Live at Leeds, un<br />
bootleg conquistato in anni ancora avventurosi<br />
per chi acquistava all’estero e via posta, anche<br />
se Solid Air rimane il capolavoro assoluto<br />
dell’artista: pur essendo del 1973, lo potete<br />
ascoltare oggi come se lo avesse composto<br />
ieri e senza che appaia, nemmeno per qualche<br />
momento, datato. È un album tormentato<br />
(così descrive Martyn chi lo conosceva bene)<br />
e angelico al tempo stesso, come sottolinea la<br />
dicotomia del titolo; forse è proprio questa la<br />
ragione per cui si tratta di un album ancora<br />
attuale o, meglio, fuori dal tempo, categoria<br />
a cui appartiene ben poca musica, credetemi!<br />
Partendo da una solida matrice folk, Martyn<br />
percorre i sentieri del futuro trip hop, fa di una<br />
potente miscela di blues il trait d’union tra i vari<br />
brani, tessendoli di una matrice soul con spruzzate<br />
ora di jazz ora di funky (come il Martini nel<br />
Martini Vodka) e assemblandoli l’un con l’altro<br />
attraverso una voce potente e cavernosa dove<br />
l’uso strascicato delle parole (che quasi non si<br />
distinguono l’una dall’altra) la trasforma nello<br />
strumento a fiato principale, calando Martyn<br />
nel ruolo di una sorta di pifferaio magico per<br />
adulti: Martyn ci porta nelle zone d’ombra<br />
dell’anima, negli anfratti misteriosi, ma lo fa<br />
con una vocazione automedicale che rasse-<br />
116 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Director’s cut<br />
rena e consente di affrontare i propri mostri<br />
con una qualche tranquillità. Una vocazione<br />
da storyteller che lo avvicina a Tim Buckley,<br />
a cui fu sovente equiparato, per il mood musicale<br />
proposto, e a Nick Drake per il registro<br />
intimistico della sua musica che sembra parlare<br />
direttamente al cuore dell’ascoltatore. In Solid<br />
Air Martyn copre una numerosa serie di<br />
registri musicali, dal blues quasi tradizionale<br />
(ma comunque rivisitato da Martyn fuori dai<br />
canoni) dei due pezzi che chiudono l’album a<br />
una sorta di funky elettrificato (Dreams by<br />
the Sea) dove persino i Fairport Convention<br />
(Danny Thompson, Richard Thompson, Dave<br />
Pegg, Dave Mattacks, Simon Nicol) che lo accompagnano<br />
in questa avventura si scrollano di<br />
dosso la loro etichetta folk per avventurarsi in<br />
una sperimentazione che sottolinea la ricchezza<br />
creativa dell’epoca. La title track è inclassificabile,<br />
nel senso che fa categoria a sé o, al più,<br />
va annoverata semplicemente tra i capolavori<br />
della musica pop. La cover di I’d Rather Be The<br />
Devil del bluesman Skip James svela, qualora<br />
non fosse stato già fatto, i demoni di Martyn,<br />
ma li affronta con una determinazione e una<br />
intensità incredibili.<br />
Come sirene, questo e il resto dei brani guidano<br />
l’ascoltatore in un viaggio; al nostro fianco,<br />
il timoniere Martyn, che pur avendo lasciato<br />
questa terra il 29 gennaio 2009, non ci abbandona...<br />
Paolo Corciulo<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 117
SELECTOR<br />
di Vittorio Pio<br />
Carmen Consoli<br />
STATO DI<br />
NECESSITÀ<br />
(DELUXE)<br />
Universal<br />
Sono passati<br />
vent’anni da<br />
uno dei bivi<br />
cruciali nella<br />
carriera della<br />
cantautrice<br />
siciliana e non solo per il successo<br />
commerciale propiziato<br />
da L’ultimo bacio, brano che<br />
vinse il Nastro d’argento come<br />
miglior canzone originale per<br />
la sua presenza nella colonna<br />
sonora dell’omonimo film di<br />
Gabriele Muccino. È sempre<br />
Francesco Virlinzi in cabina di<br />
regia: nella sua acuta visione<br />
c’è spazio per un uso misurato<br />
degli archi, che levigano il suono<br />
furente sfoderato in Mediamente<br />
isterica, il precedente<br />
capitolo datato 1988. In studio<br />
Carmen si ritroverà con i suoi<br />
musicisti e una grande orchestra<br />
diretta dal maestro Paolo<br />
Buonvino per confezionare atmosfere<br />
più calme e riflessive,<br />
anche se ugualmente audaci,<br />
come ribadito dalla stessa title<br />
track, doppiata da altri brani<br />
affilati come Bambina impertinente<br />
e Il sultano. La languida<br />
invocazione al mellifluo protagonista<br />
di Parole di burro si<br />
frantuma nel risentimento<br />
e l’odio crescente di Amado<br />
señor, da parte di una donna che<br />
ama così tanto fino ad annullarsi;<br />
In bianco e nero, un pezzo<br />
che toccò anche il palco del Festival<br />
di Sanremo, classificatosi<br />
al settimo posto, forma una parte<br />
a sé e sintetizza mirabilmente<br />
il rapporto viscerale con la<br />
madre in un crescendo irresistibile.<br />
Memorie vivide e cristalline:<br />
“Mi trovavo nella mia casa”,<br />
raccontò, “intenta a mettere in<br />
ordine alcune fotografie abbandonate<br />
alla rinfusa in soffitta.<br />
Avevo acquistato delle cornici<br />
a vetro e, prima di inserire le<br />
immagini, le disposi davanti a<br />
me. Alcune ritraevano mia madre<br />
da piccola. L’ispirazione fu<br />
immediata: sarà stato il bianco<br />
e nero, appunto, ma ebbi subito<br />
la sensazione che fossero eloquenti,<br />
profondamente significative.<br />
Mi bastò descrivere<br />
una foto per ottenere la prima<br />
strofa e un’altra per ottenere<br />
la seconda. Per il ritornello,<br />
in cui parlo della mancanza di<br />
dialogo tra una madre e una<br />
figlia, non mi riferivo affatto<br />
a me stessa, dal momento che<br />
con mia mamma condivido un<br />
rapporto splendido”. Le difficoltà,<br />
racchiuse negli interessi<br />
di natura sentimentale,<br />
risaltano nelle melodie sospese<br />
de L’epilogo e nel brano di<br />
chiusura Non volermi male, la<br />
cui intro al pianoforte è un vero<br />
ricamo. Nella Deluxe, numerata,<br />
contenuta in un packaging<br />
dalla cover sbarazzina<br />
nel ritratto firmato da Zanzara<br />
(Alberto Bettinetti, suo storico<br />
art director), c’è un bel vinile<br />
rosso dalla dignitosa resa sonora,<br />
anche perché rimasterizzato,<br />
un booklet fotografico<br />
e un CD che contiene, oltre<br />
alla scaletta originale, anche<br />
delle bonus track uscite in precedenza<br />
su edizioni disponibili<br />
solo per il mercato estero: tre<br />
versioni in francese (tra cui una<br />
cover di Serge Gainsbourg dal<br />
titolo Je suis venue te dire que<br />
je m’en vais, che fu utilizzata<br />
qualche anno dopo nella colonna<br />
sonora del film Saturno contro<br />
di Ferzan Özpetek e spesso<br />
eseguita dal vivo), Narcisse, ovvero<br />
Parole di burro e Gamine<br />
impertinente cioè Bambina<br />
impertinente più tre brani<br />
live tratti dall’altrettanto<br />
celebrata performance presso<br />
il Teatro Greco di Taormina<br />
nell’estate del 2001. Emozioni<br />
a profusione.<br />
118 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Vinicio Capossela<br />
BESTIARIO<br />
D’AMORE<br />
La Cupa/Warner<br />
Director’s cut<br />
di Vittorio Pio<br />
“In tempi di<br />
pestilenza<br />
è utile parlare<br />
d’amore”,<br />
ribadisce<br />
Vinicio<br />
Capossela in questo suo ultimo<br />
progetto che gode di un edizione<br />
limitata in vinile stampato in dieci<br />
pollici e bordato di rosso: un boxino<br />
di personalità, che conclude<br />
il viaggio iniziato nel capitolo precedente<br />
dedicato alle ballate per<br />
uomini e bestie, corredato da un<br />
magnifico libretto con le illustrazioni<br />
a ricamo di Elisa Seitzinger,<br />
un’illustratrice che lavora sulle<br />
figure bidimensionali di stampo<br />
medioevale con uno stile contemporaneo,<br />
capaci di mostrare i<br />
tormenti, o meglio gli “imbestiamenti”<br />
di un innamorato. Il tutto<br />
è stato raccontato da un erudito<br />
del milleduecento, Richard De<br />
Fournival, che nel suo Bestiario<br />
d’amore dava voce ai lamenti<br />
di un uomo in estasi emotiva,<br />
attraverso anticonvenzionali e<br />
spesso folli paragoni tra uomo e<br />
animali, per tracciare una sorta<br />
di fenomenologia del sentimento<br />
non corrisposto dalla donna<br />
oggetto delle sue attenzioni. Novecento<br />
anni dopo la versione di<br />
Capossela prende la deriva di una<br />
canzone-poema di chiaro stampo<br />
allegorico, interamente incentrata<br />
sull’immaginario descrittivo delle<br />
bestie in rassegna, con tutte quelle<br />
caratteristiche comportamentali<br />
che venivano loro attribuite in<br />
epoca medioevale. Un lungo brano<br />
fuori dalla classica struttura<br />
di strofe e ritornelli dalla durata<br />
di oltre dieci minuti, preceduto<br />
da un’introduzione strumentale,<br />
Bestiis opertūrae, e altri due<br />
brani di origine trobadorica, La<br />
lodoletta e Canto all’alba, ricchi<br />
di suggestioni provenienti da un<br />
altro tempo con liuti, oud, violini<br />
e vielle; la passione sentimentale<br />
assume un senso nuovo, immaginifico<br />
e cavalleresco, assumendo<br />
le sembianze di un “poema<br />
musicato” per voce, pianoforte e<br />
orchestra. “Gli animali”, chiosa<br />
il cantautore, “sono sempre stati<br />
molto rock ‘n’ roll. Basti pensare<br />
a Captain Beefheart e alla<br />
sua grossa maschera. Dalla tavola<br />
al cartone animato, quello<br />
degli animali è sempre stato un<br />
contenitore fertile per la nostra<br />
immaginazione, come se le bestie<br />
fossero un’estensione della nostra<br />
personalità. Allo stesso tempo la<br />
forma del bestiario non è mai<br />
tramontata. Ho scelto quello di<br />
Richart de Fornival perché non<br />
si preoccupa di far coincidere la<br />
realtà con la verità. Gli animali<br />
non erano importanti dal punto<br />
di vista zoologico, non era<br />
necessario sapere cosa facessero<br />
e nemmeno se esistessero o<br />
meno. Era importante la porta<br />
che aprivano, il simbolo”. E così<br />
il gallo, l’asino, il corvo, la volpe,<br />
la scimmia, il cane, la donnola,<br />
la talpa, la balena, il pavone, si<br />
ritrovano a braccetto, ognuno<br />
con le proprie abitudini, così<br />
come il lupo, la belva antagonista<br />
per eccellenza che si ritrova<br />
infine indifeso una volta uscito<br />
allo scoperto, vulnerabilissimo<br />
alla stregua di chi si dichiara in<br />
amore. Al Bestiario, pubblicato<br />
eloquentemente nel giorno di<br />
San Valentino, seguirà un tour<br />
in cui le creature medievali si<br />
mescoleranno ai personaggi e<br />
alle storie delle canzoni di tutto<br />
il suo repertorio, che nel 2020<br />
festeggia 30 anni dall’uscita<br />
del suo primo album, All’una<br />
e trentacinque circa, propiziato<br />
dall’incontro con Francesco<br />
Guccini e dal suo manager Renzo<br />
Fantini, sempre meritevole della<br />
vostra attenzione.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 119
SELECTOR<br />
di Paolo Corciulo<br />
Macha Gharibian<br />
JOY<br />
ASCENSION<br />
Rue Bleue – 2020<br />
Non sono<br />
in molti a<br />
conoscere<br />
la musica<br />
di Mascha<br />
Gharibian<br />
ed è un peccato perché la vita<br />
e l’opera di questa artista sono<br />
una splendida e contraddittoria<br />
realtà. Questa giovane non<br />
più giovane ragazza (approderà<br />
agli anta il prossimo aprile ma<br />
vezzosamente sulla sua pagina<br />
Facebook pubblica giorno<br />
e mese della sua nascita ma<br />
non l’anno) sembrava avviata<br />
a una carriera classica prima<br />
che, venticinquenne, cambiasse<br />
prospettiva durante un soggiorno<br />
a New York. Attingendo<br />
a quel sottofondo musicale che è<br />
la colonna sonora senza schemi<br />
né vincoli della grande mela e<br />
riportando in superficie parte<br />
del suo DNA (è figlia del musicista<br />
armeno Dan Gharibian<br />
fondatore del gruppo francese<br />
Bratsch) Mascha comincia a<br />
proporre il suo melpot musicale<br />
che spazia attraverso la musica<br />
tzigana, il jazz, il grunge, il folk<br />
e world music attraverso l’uso<br />
della voce e dello strumento, il<br />
pianoforte, utilizzati con equanime<br />
perizia. Se è un piacere<br />
ascoltarla cantare, non lo è<br />
meno ascoltarla suonare tanto<br />
da chiedersi se la Gharibian sia<br />
una cantante che suona il piano<br />
o una pianista che canta!<br />
Mars (2013) è stata una delle<br />
grandi sorprese dell’anno,<br />
Trans Extended (2016) una<br />
sorta di viaggio che tocca corde<br />
intime venate principalmente<br />
di armonie prese dalla musica<br />
armena (per la maggior parte la<br />
Gharibean incide brani originali<br />
composti da lei) e universalizzate<br />
dal linguaggio jazz. Joy<br />
Ascension è l’album della<br />
maturità ma anche di massimo<br />
equilibrio tra le varie influenze<br />
musicali che danno vita a un<br />
mélange unico e raffinato,<br />
originale e godibilissimo al di<br />
fuori dei vincoli di genere: solo<br />
belle, bellissime armonie, che<br />
la voce della Gharibian ma anche<br />
l’apporto ritmico di Chris<br />
Jennings (contrabbasso) e Dré<br />
Pallemaerts (batteria) fondono<br />
in un disco nel quale zampillano<br />
inesauribili spontaneità e<br />
freschezza ideativa, merce assai<br />
rara ai nostri giorni. Tutto fuorché<br />
un inno religioso il brano<br />
che apre l’album e gli dà il titolo,<br />
esaltando le doti canore dell’artista.<br />
Georgian Mood si dipana<br />
a cavallo tra echi caucasici e<br />
un approccio quasi funk dove<br />
il piano Fender Rhodes offre<br />
contrappunti sincopati delle<br />
sue capacità tecniche. Fight è<br />
una trionfale cavalcata solo<br />
musicale che porta a un’eterea<br />
estasi... poi la sua voce, morbida<br />
e soffice, che sembra ricercare<br />
una dimensione intimista con<br />
l’ascoltatore. Poi... beh sono<br />
sicuro che lo stesso piacere che<br />
assale chi ha ascoltato i primi<br />
brani indurrà ad ascoltare anche<br />
gli altri, perché Joy Ascension è<br />
un album che si ascolta per<br />
intero senza cadute di tensione e<br />
merita di non svelarne il piacere<br />
della scoperta se non per segnalare<br />
l’unica cover presente (50<br />
Ways To Leave Your Lover di<br />
Paul Simon) magistralmente ridisegnata<br />
dalla voce della Gharibian,<br />
un piccolo gioiello per gli<br />
amanti del genere. Insomma,<br />
quello di Mascha Gharibian è<br />
davvero un universo a parte:<br />
bellissimo, venato di quegli<br />
echi che a noi di questa parte<br />
del pianeta sono meno noti ma<br />
che, rimescolati in grunge metropolitano,<br />
diventano più vicini<br />
ma ancora ricchi del fascino<br />
dell’ignoto.<br />
120 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020
Director’s cut<br />
di Carlo D’Ottavi<br />
Antonio Vivaldi<br />
Società Corelli, Vittorio Emanuele primo violino<br />
LE QUATTRO<br />
STAGIONI<br />
Analogue Productions AAPC 2424<br />
1 LP 200 gr QRP<br />
Originariamente<br />
registrato<br />
nel<br />
1959 e poi<br />
pubblicato<br />
l’anno successivo<br />
dalla RCA, nella famosa<br />
serie Living Stereo col numero<br />
LSC-2424, questo disco ha visto<br />
più ristampe, negli Stati Uniti anche<br />
in versione mono, e in Europa<br />
con etichetta Red Seal sempre<br />
della RCA. Lo scorso anno Analogue<br />
Productions, nell’ambito di<br />
una sistematica rivisitazione del<br />
catalogo RCA Living Stereo, ha<br />
ristampato anche questo disco, il<br />
celebre capolavoro di Vivaldi che,<br />
per i pochi che non lo sapessero,<br />
è una raccolta di quattro concerti,<br />
ognuno dedicato a una singola stagione,<br />
in tre movimenti. Tale raccolta<br />
fa a sua volta parte dell’opera<br />
n. 8 detta “Il Cimento dell’Armonia<br />
e dell’Invenzione”. La registrazione<br />
originale impiegava una tecnologia<br />
al tempo all’avanguardia<br />
per la sua qualità, chiamata New<br />
Ortophonic, e si inserisce a pieno<br />
diritto tra le migliori pubblicazioni<br />
della leggendaria Living Stereo.<br />
I musicisti della Società Corelli<br />
erano impegnati in quegli anni a<br />
riscoprire la musica barocca a cavallo<br />
del 1700, specie italiana. Essendo<br />
un ensemble da camera, di<br />
quindici componenti, furono tra i<br />
primi a restituire a quel genere un<br />
suono più leggero e storicamente<br />
attendibile. Potremmo definirli tra<br />
gli antesignani della ricerca filologica.<br />
Un lavoro che, negli stessi<br />
anni, intrapresero altri gruppi<br />
come quello dei Musici, che registrarono<br />
lo stesso programma<br />
con Felix Ayo, grande violinista<br />
e solista. Anche loro utilizzavano<br />
un organico ridotto, al massimo<br />
venticinque elementi. Va detto che<br />
nel confronto tra i due complessi<br />
nostrani ne escono molto più<br />
moderni proprio i musicisti della<br />
Società Corelli. La loro interpretazione<br />
risulta più spigliata e leggera<br />
e non troppo distante da quella<br />
delle formazioni che, a partire dalla<br />
fine degli anni Settanta, hanno<br />
cominciato ad affrontare questo<br />
genere, aderendo in modo più radicale<br />
alla prassi antica. Uno studio<br />
filologico che ha posto come<br />
punti imprescindibili non solo le<br />
dimensioni dell’organico, l’uso di<br />
strumenti antichi o copie di questi,<br />
ma anche lo stile e i tempi, facendo<br />
in pratica riscoprire lo straordinario<br />
mondo della musica barocca,<br />
lontano assai dalle interpretazioni<br />
pesanti, lente di tante illustri<br />
orchestre sinfoniche e direttori<br />
di quegli anni, oggi francamente<br />
inascoltabili. Ciò che rende la Società<br />
Corelli praticamente unica<br />
tra gli interpreti di Corelli, Vivaldi<br />
e altri maestri dell’epoca è il suo<br />
stile. La sua timbrica, il moderato<br />
uso del vibrato e le altre sottigliezze<br />
evidenti in questa performance<br />
sono piene di carattere artistico,<br />
creativo e vitale. Quella intrapresa<br />
dalla Società Corelli appare<br />
oggi una via di mezzo tra vecchio<br />
e nuovo modo di interpretare la<br />
musica antica ed è ancora piacevole<br />
e attendibile, certo meglio<br />
di certi eccessi, tipici di interpretazioni<br />
nord europee, al limite<br />
dell’isterico. A rendere preziosa<br />
questa ristampa è il lavoro fatto<br />
dalla AP: si è posta attenzione a<br />
eliminare i difetti delle edizioni<br />
precedenti grazie alla qualità della<br />
rimasterizzazione, alla stampa su<br />
LP da 200 grammi e alla copertina,<br />
molto bella, in cartone pesante<br />
lucido, che riproduce fedelmente<br />
la veste grafica dei dischi originali,<br />
a partire dal mitico logo della Living<br />
Stereo con il cane in ombra.<br />
Il disco è stato rimasterizzato da<br />
Ryan K. Smith presso lo Sterling<br />
Sound a partire dal nastro originale<br />
a tre piste, tagliato a 33 giri e un<br />
terzo e stampato presso la Quality<br />
Record Pressings, azienda che<br />
produce da tempo molto tempo<br />
alcuni dei migliori LP audiophile<br />
da 200 grammi presenti sul mercato,<br />
che garantiscono un suono<br />
meravigliosamente silenzioso.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020 121
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Il presente numero di <strong>SUONO</strong> è stato finito di stampare nel mese di marzo 2020.<br />
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Tecnofuturo - Gold Note 29, 34, 94<br />
122 <strong>SUONO</strong> marzo - aprile 2020