/ Giuseppe Paradiso e Annamaria RubboLAVORAREDA CASANELLE PMILa scelta smartche fa crescereLo smart working aumenta la produttivitàdei lavoratori ed il loro livello di benessere,ma mentre nelle Grandi imprese è già unarealtà consolidata, la situazione è ben diversanelle PMI. Analizziamo scenari, ostacoli edopportunità. >>16
TECNOLOGIA & INNOVAZIONE | MARZO 2020Cos’è lo smart working?La recente epidemia di Covid 19 che ha colpito le regioni del nord Italia ha riacceso i riflettori sullo smart working.Il DPCM del 25 febbraio 2020 contenente le misure urgenti per il contenimento del contagio prevedeinfatti, nel secondo articolo, la possibilità per le aziende di passare allo smart working semplificato.Ma cos’è lo smart working? La legge 81/2017 in materia di “tutela del lavoro” che per prima disciplina illavoro agile in Italia, lo definisce come «modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilitamediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincolidi orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attivitàlavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esternosenza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale,derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva»Insomma, nulla a che vedere con il telelavoro! Lo smart working è a tutti gli effetti un ripensamento dell’organizzazioneaziendale, basato su flessibilità degli orari e dei luoghi di lavoro, che si regge sulla collaborazione ela fiducia tra le parti e che mira alla responsabilizzazione dei dipendenti, con l’ausilio di strumenti tecnologicidi condivisione delle informazioni, e un ridisegnamento degli spazi fisici dell’azienda per adattarsi alle esigenzedei lavoratori.I benefici economico-sociali dello smart working sono notevoli: la produttività dei lavoratori aumenta del15%, e basta una sola giornata lavorativa agile alla settimana per risparmiare 40 ore annue di spostamenti,con conseguente diminuzione dello stress psicofisico del lavoratore e abbattimento delle emissioni di CO².I numeri dello smartworking in ItaliaSe nelle grandi imprese il lavoro agile è ormai una realtà consolidata,con una azienda su 2 che ha progetti strutturati e 1 su 10che ha ripensato totalmente la propria struttura lavorativa edorganizzativa, nelle PMI le cose stanno diversamente.Solo il 30% delle piccole e medie imprese, infatti, ha introdottodelle iniziative, in maniera più o meno formale, a fronte di un51% di aziende che si dichiara disinteressato.Quali sono le ragioni di un tale divario?Stando al rapporto dell’osservatorio sullo smart working delPolitecnico di Milano (2019), la barriera più significativa consistenella convinzione della non applicabilità dello smart workingalla propria realtà produttiva. Certo, è chiaro che un’azienda diservizi può ripensare il proprio business “slegandolo” da un luogofisico di produzione, mentre un’azienda manifatturiera nonpuò operare la propria linea produttiva da remoto, ma questonon deve rappresentare un ostacolo insuperabile: pensiamo adesempio alla gestione dei dati: l’Internet delle Cose e il machinelearning rendono possibile il controllo da remoto di un’enormequantità di processi, limitando la necessità di presenza fisicadell’operatore nella sede produttiva.E poiché smart working non è solo lavoro da remoto, la ridefinizionedegli spazi aziendali a “misura di dipendente” potrebbeessere un ottimo modo per ripensare la propria azienda in chiavesmart, così come rivedere le linee di leadership nell’ottica diuna maggiore responsabilizzazione del lavoratore, che aumentaanche il senso di appartenenza all’azienda.Infine, molte figure dell’organigramma aziendale potrebberopassare al lavoro agile, come gli impiegati amministrativi e commerciali,o quelli dell’ufficio acquisti, fino ad arrivare ai ProjectManager; vi siete poi mai chiesti se è possibile conciliare ildesiderio dei neo genitori di godersi ogni momento della vita delneonato con la necessità dell’azienda di non perdere il know-howdel dipendente? I relatori della legge di bilancio 2019 lo hannofatto, e hanno previsto priorità di accesso al lavoro agile per donnein rientro lavorativo dalla maternità e per i caregivers.>17