Storia La Bomboniera
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Pasticceria La Bomboniera Trieste
Trieste è nota per i suoi locali storici: non semplici
spacci ma luoghi privilegiati di incontro tra quelle
civiltà che hanno lasciato testimonianza del loro
passaggio anche nelle odierne sette religioni. (con
altrettanti luoghi di culto) nello stile degli edifici e
sopratutto nella storia europea. Se il visitatore
lasciato il molo Audace percorre la riva illuminata e,
sensibile al richiamo di Sant’Antonio piega un po'
sulla sinistra, ha dinanzi l'ultima pasticceria ''liberty''
che è rimasta intatta per un secolo a Trieste. Le
austere vetrine sono ravvivate dai dolci, putizze,
presnitz e pinze di produzione propria, cotte nel
forno a legna dal 1836, l'unico in Italia.
Fortificata ad opera dei Veneziani e poi passata in
mano agli Austriaci, Trieste è tornata ad essere
''italiana'' nel 1954. In Piazza Sant'Antonio nel 1953
ci furono dei grandissimi scontri. Sei appartenenti
alla Lega nazionale che propugnavano l'irredentismo
furono ucissi in scontri di Piazza. Fra le tante
pallottole che fioccarono in questa piazza, una andò
a conficcarsi nella vetrata in cristallo della
pasticceria ''La Bomboniera''. Si vede tuttora il foro
del proiettile.
La pasticceria ''La Bomboniera'' fu fondata nel 1836,
da una famiglia ebraica. Dal principio confetteria e
pasticceria, poi solo pasticceria austro-ungarica,
arrichita dalla maestria e professionalità di un
pasticcere ungherese, chiamato appositamente da
Budapest, fu portata avanti fino agli arbori della
Seconda guerra mondiale, che constrinse i
proprietari ebrei ad emigrare, rimanendo nelle mani
del pasticcere ungherese. Gli ungheresi, padre e
figlio, fino al 2000 portarono avanti la tradizione, che
dopo passò nelle mani di uno dei pasticceri, il signor
La Porta di origini siciliane, che continuò il compito
dei predecessori.
Fino ad oggi nulla sembra essere cambiato: dal forno
a legna, caratteristica unica tra le pasticcerie italiane
alle ricette, all'atmosfera. Il tempo qui sembra
essersi fermato, offrendo a chi passeggia fra le vie di
Trieste la possibilità di assaporare con gli occhi ed il
palato quell'atmosfera ottocentesca.
Rigojancsi, Dobos, Lettere d'amore, Prenitz, Putizza,
Pinza, sono tutti nomi che suonano familiari nelle
case dei triestini, che gelosamente e con amore
conservano il ricordo di momenti importanti legati a
queste prelibatezze: una nascita, un compleanno, un
matrimonio, una semplice passeggiata domenicale.
La Bomboniera è tra le pasticcerie più belle d'Italia, è
la storia con S maiuscola.
Il matrimonio più azzeccato è stata l'unione tra la
tradizione La Bomboniera e la pasticceria Peratoner.
Rigore e la passione riportata agli antichi splendori
dove la storia austro-ungarica e triestina hanno dato
vita all'omicità delle ricette centenarie.
Proprietaria della pasticceria La Bomboniera è oggi
la famiglia Faggiotto, pasticceri e cioccolatieri di
fama internazionale , onorati di portare avanti la
tradizione triestina.
La Bomboniera è più di una pasticceria, è un ricordo
dell'infanzia, è tradizione, è famiglia... é Trieste !
I nostri dolci
Torta Sacher
Si deve l'nvenzione della Sachertorte al giovane
pasticciere Franz Sacher che la realizzò nel 1832
proprio nella capitale austriaca. Erede di una
facoltosa famiglia di albergatori di origine ebraica e
giovane panettiere di corte, fu il cancelliere Klemens
von Metternich in persona a chiedergli di preparare
un dolce per un ospite, poichè il pasticciere ufficiale
di corte era malato. Sacher, allora sedicenne, amava
molto il cioccolato, che decise di impiegare per la
sua ricetta: il risultato fu questo straordinario dolce
che, leggenda vuole, fece esultare Metternich al
primo assaggio. La torta consiste in due strati di pan
di Spagna al cioccolato leggero con al centro un
sottile strato di confettura di albicocche. Il tutto
risulta ricoperto di uno strato di glassa di cioccolato
fondente.
Le lettere d'amore
Torta Rigojancsi
Il rigojanci (in italiano anche rigoianci, in ungherese
rigó jancsi) è un dolce ungherese che prende il nome
da Jancsi Rigó, un violinista zigano. La particolare
storia dietro il rigojanci nasce nel 1896 quando Clara
Ward, moglie del principe belga Chimay, si innamora
di Jancsi Rigó, il quale stava suonando il violino in un
locale di Parigi.
A sorpresa Clara Ward lascia suo marito per Jancsi
Rigó destando molto scandalo.
Il rigojanci nasce proprio per coronare questa storia
d'amore la quale, comunque, non ebbe un lieto fine
in quanto i due si separarono e Rigó morì a New York
nel 1927 nella totale miseria.
Il dolce è formato da due strati di pan di spagna al
cioccolato, separati da uno strato di confettura di
albicocche.
Torta Dobos
La torta Dobos (in lingua ungherese dobos torta) è
una torta ungherese, inventata dal pasticciere
ungherese József Dobos(1847 - 1924) nell'anno
1884. È composta di sei strati di pan di Spagna, su
cui è spalmata una crema di cioccolato e burro,
mentre sulla cima della torta è presente uno strato
sottile di caramello. La torta fu presentata
all'esibizione nazionale generale di Budapest del
1885. I primi ospiti a poter provare la nuova delizia
furono Francesco Giuseppe e la consorte Elisabetta.
La torta assunse presto fama in tutta Europa, grazie
anche alla promozione fatta da Dobos, che viaggiò a
lungo presentando la propria torta. La ricetta rimase
segreta fino a quando Dobos si ritirò e la regalò alla
camera dei pasticcieri di Budapest.
Torta Linzer
La torta di Linz (Linzer Torte) è una torta austriaca
con un disegno a forma di reticolo sopra
l'impasto.Prende il nome dall'omonima città di Linz.
La torta di Linz è la ricetta di torta più antica
conosciuta al mondo.Per molto tempo una ricetta del
1696 della Stadt- und Landesbibliothek di Vienna era
quella nota come la più antica. In ogni caso, nel
2005, Waltraud Faißner, Il direttore della biblioteca
del Landesmuseum dell'Alta Austria e autore del
libro "Wie mann die Linzer Dortten macht" ("Come
fare la Linzer Torte") trovò una ricetta veronese
ancora più vecchia risalente al 1653 nel Codex 35/31
nell'archivio di Admont Abbey.
Inoltre, l'invenzione della torta di Linz è oggetto di
numerose leggende, che riguardano un confettiere
viennese dal nome Linzer (come riportato da Alfred
Polgar) o dal pasticcere francone Johann Konrad
Vogel (1796–1883), che nel 1823 circa a Linz ha
cominciato una produzione di massa della torta che
ha reso la città famosa nel mondo. La Linzer torte è
una specie di crostata con un guscio friabile di pasta
frolla alle nocciole arricchita con cannella, semi di
garofano, vaniglia e limone. È poi farcita con la
marmellata di ribes e ricoperta da strisce di pasta
che formano un reticolo.
Rollate
I dolci di tipo arrotolato sono una famiglia di dolci
che pare abbiano in Europa da un antico dolce
inglese. Pasticceria La Bomboniera offre le rollate
diverse: rollata al cioccolato,rollata alla fragola,
rollata al pistacchio, rollata al maraschino, rollata al
caffè, rollata all'albicocca, rollata al zabaglione,
rollata alla nocciola.
Pinza Triestina
“Bona Pasqua, bone pinze” così, da sempre, ci si
scambia gli auguri di Pasqua a Trieste.
La pinza è un dolce di pasta lievitata – una sorta di
grossa brioche neutra, né dolce né salata -
consumato generalmente per Pasqua a Trieste e
Gorizia, che si contendono la paternità di questo pan
dolce. Sulla pinza è tradizione fare tre o quattro tagli
sulla sommità dell’impasto. Questi tagli hanno un
duplice significato: nella tradizione cristiana
simboleggiano il martirio di Cristo, nella pratica
servono a far lievitare meglio l’impasto.
Presnitz
Il presnitz è un tipico dolce triestino a base di pasta
sfoglia arrotolata con un ripieno di
noci,mandorle,pinoli,fichi,prugne,albicocche,uvetta,c
ioccolata grattugiata,zucchero, cannella,e rum. Gli
ingredienti variano a seconda di chi lo produce,
essendo il dolce preparato artigianalmente e
potendo constare di varianti.
Putizza
La putizza o potizza (in lingua slovena: potica) è un
dolce tipico della zona del Carso, tra Gorizia e
Trieste. Il dolce ha origini carsiche risalenti
al medioevo e venne descritto nel 1575 dal pastore
luterano sloveno Primož Trubar e in seguito nei
ricettari viennesi nel XVIII secolo.
La tradizione triestina racconta tuttavia che la prima
putizza venne presentata nel 1864 agli arciduchi
austroungarici Massimiliano I del Messico e Carlotta
del Belgio durante una festa organizzata al castello
di Miramare di Trieste.
La ricetta della putizza è riportata nel manuale di
cucina della Germania meridionale (Die süddeutsche
Küche) pubblicato nel 1890 a Graz da Katharina
Prato.
Durante la mostra d'arte popolare italiana
organizzata a Trieste nel 1922 organizzata dal locale
Circolo Artistico venne presentato a Gabriele
D'Annunzio un quaderno di 92 ricette scritte da Luisa
Moratto di Cherso, tra cui quelle di pinza, putizza e
presniz. Il dolce è costituito da una sfoglia arrotolata
che racchiude un ripieno di frutta secca.