5_Europa_IMI_15.02.2015
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Interno dello Stalag IX-B di Bad Orb, Germania, 1939-1945 9
La metà dei soldati per lo più di stanza in Grecia o nei Balcani al momento dell’ armistizio
portava ancora l’uniforme estiva non adatta alle temperature invernali (Hammermann 2004,
238). Non solo. All’ arrivo furono requisiti i capi vestiari di ottima fattura e in buone
condizioni e li sostituirono con vestiti usati. Ricevettero solo calzature di legno, e quindi,
mancando anche i calzini e le pezze da piede, essi non tardarono a procurarsi, a causa delle
lunghe marce, dolorose ferite (Hammermann 2004, 239). La mancanza di adeguati capi di
vestiario e di biancheria intima provocava un considerevole aumento delle malattie,
soprattutto durante i periodi freddo-umidi della stagione invernale (Hammermann 2004, 227).
Per ripararsi alla bell’ e meglio dal freddo alcuni IMI usarono del cartone o dei sacchi per il
cemento; altri invece usarono le coperte per farne dei capi di vestiario, una prassi molto
rischiosa, perché si trattava di oggetti in dotazione ai comandi di lavoro e chi se ne
appropriava poteva essere punito (Hammermann 2004, 239).
Le deplorevoli condizioni di vita negli Stalag peggiorarono ulteriormente a causa degli
incessanti attacchi aerei. Il complesso del lager, infatti, si trovava nelle vicinanze delle
fabbriche e quindi i prigionieri vivevano in zone altamente pericolose, praticamente senza
alcuna difesa antiaerea (Hammermann 2004, 225).
Durante gli attacchi aerei solo i dipendenti tedeschi potevano trovare riparo negli appositi
rifugi antiaeri ubicati presso le aziende (Hammermann 2004, 104). A Steyr per esempio il 24
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Fonte: Dr. William L. Casey, Ufficiale della 23rd Station Hospital, http://www.lonesentry.com/badorb/,
03.01.2014
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