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CONSULENTI E IMPRESA NUM 3

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CONSULENTI E IMPRESA

E vorrei chiudere con una riflessione sul “fondo perduto”.

Due pagine di istanza e ben sedici pagine di istruzioni

per la sua compilazione, e tutto ciò per domandare

una misura inaccessibile ed economicamente inutile.

E’ sempre più chiaro che ci sia stato – e che, purtroppo,

oramai sia immanente nel sistema – un cortocircuito

tra la parola semplificazione e il suo più

elementare significato.

Semplificare, letteralmente, significa rendere più

semplice, agevolare, facilitare.

Eppure, ogni provvedimento adottato è esattamente

la prova del contrario.

E non esiste una logica spiegazione a tutto ciò.

Se è vero, come hanno affermato in molti che l’obiettivo

dichiarato dal Governo con questo – ennesimo

- decreto legge era “assicurare un sistema rinnovato

e potenziato di sostegni, calibrato secondo la

tempestività e l’intensità di protezione che ciascun

soggetto richiede”, direi che questo obiettivo non è

stato neppure avvicinato.

sto concorso alle spese pubbliche.

Passando all’art. 5 è prevista la definizione agevolata

dei c.d. “avvisi bonari”, applicando regole similari

alla precedente previsione della “pace fiscale”.

Tale misura, che guarda solamente gli anni di imposta

2017 e 2018 è decisamente poco appetibile, sia

perché le sanzioni sugli avvisi bonari già di per sé

stesse sono ridotte, e dunque il risparmio ritraibile

dall’accesso a detta misura è minore, sia che, in ogni

caso, in un momento di grave carenza di liquidità,

ragionevolmente, i diretti interessati preferiranno attendere

l’iscrizione a ruolo, che verrà notificata dopo

qualche anno, per poi, eventualmente, valutare l’ipotesi

della rateizzazione del debito.

In altri termini, in questo momento, la variabile temporale

appare ben più appetibile dello “sconto” promesso

dal legislatore.

Il legislatore, infine, nello stesso Decreto ci regala

anche alcuni eccellenti esempi di semplificazione

stabilendo, a esempio, con riguardo ancora allo

“Stralcio” che “le modalità e le date dell’annullamento

dei debiti saranno disposte con un decreto del

Ministero dell’economia e delle finanze, da emanarsi

entro 30 giorni dalla data di conversione in legge

del “Decreto Sostegni”.

Un proclama eccezionale a parole, ma fallimentare

nei fatti.

E, amaramente concludo: “Molto rumore per nulla”.

La tecnica del rinvio nei pagamenti, nei processi,

nell’attuazione di norme, nell’adozione di provvedimenti,

in Italia, è “vincente”.

AVV. VALENTINA GUZZANTI

FANTOZZI & ASSOCIATI

STUDIO LEGALE TRIBUTARIO

Ma perché, se questa misura deve servire nell’immediato

a dare respiro a una fascia di contribuenti,

bisogna ancora attendere un altro provvedimento?

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