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GreenPlanner2021, almanacco dei progetti italiani Green

GreenPlanner 2021: l'almanacco dei progetti green italiani è giunto alla sua decima edizione e presenta anche quest'anno interessanti progetti legati alla sostenibilità, nelle sue forme più varie. Dalla mobilità all'edilizia, dalle nuove tecnologie allo sviluppo delle città a misura d'uomo e di ambiente... La pubblicazione è disponibile a 15 euro sul sito greenplanner.it all'interno del negozio online Seguiteci su https://www.greenplanner.it

GreenPlanner 2021: l'almanacco dei progetti green italiani è giunto alla sua decima edizione e presenta anche quest'anno interessanti progetti legati alla sostenibilità, nelle sue forme più varie. Dalla mobilità all'edilizia, dalle nuove tecnologie allo sviluppo delle città a misura d'uomo e di ambiente... La pubblicazione è disponibile a 15 euro sul sito greenplanner.it all'interno del negozio online

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9ª edizione

PENSA AL TUO

FUTURO

SOSTENIBILE

ALMANACCO

SETTIMANALE

2021

Cultura Formazione

Buone pratiche Green

Anno IX- edizione 2020 Registrazione presso il Tribunale di Milano n.267/9.9.2013 - Compendio a magazine.greenplanner.it


Colleziona anche tu

le Green Planner

Non farti mai mancare le buone notizie.

Soprattutto se sono Sostenibili:

segui ogni giorno greenplanner.it

#GREEN NEWS #ECONOMIA CIRCOLARE

#EMOBILITY #GREEN ICT #BOTANICA #NUTRACEUTICA

#MODA SOSTENIBILE #AGRICOLTURA 4.0

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#LIFESTYLE #PETS #KIDS


questa

2021

appartiene a

nickname

professione

hobby

cell / tel

indirizzo email

indirizzo skype

come mi muovo per andare al lavoro •a piedi •bici •treno •auto

ho installato

£ tetto fotovoltaico £ pannelli solari termici

£ impianto geotermico £ pale minieoliche

il mio footprint

giornaliero è

(per calcolarlo:)

la mia produzione annua di energia rinnovabile è pari a

kW

In questa

parliamo di:

1 gennaio

Edilizia Bio /

Vorrei abitare qui

Street artist: Tony Gallo

L’opera è stata realizzata per il

capodanno cinese “l’anno del

topo” e parla dell’amicizia.

Per noi è anche simbolo del

buon abitare.

2 febbraio

Alimentazione /

Stop allo spreco di cibo

Foto: Camilla Galli Macricè

(2019) A Lubiana, il quartiere

Metelkova è un museo d’arte

all’aperto. I colori spiccano tutto

l’anno, ma soprattutto quando la

città è coperta di neve.

3 marzo

pag.9 pag.25 pag.37

Inquinamento /

Mettiamolo al bando

Street artist: Iena Cruz (Roma

2018) Hunting Pollution è il più

grande murales Green d’Europa

dipinto con le pitture Airlite: mille

metri quadrati che assorbono lo

smog di 80 veicoli al giorno.

greenplanner 3


In questa parliamo di:

4 aprile

pag.51

Percorsi formativi /

Segui l'intuito green

Foto: Tommaso Maria Galli

(Londra, 2019)

Arte, cultura, conoscenza:

strumenti minimi necessari per

sopravvivere in ogni tempo. In

questo soprattutto.

5 maggio

pag.69

Botanica antinquinamento /

Una pianta ci salverà

Street artist: Fabio Petani

(Torino, 2019) Alchimia, botanica

e chimica: da sempre l’opera di

Petani invita a riappropriarsi della

conoscenza naturale del mondo.

Siamo assolutamente d’accordo.

6 giugno

pag.83

Green style /

Viviamolo tutti i giorni

Foto: Eleonora Pradella (2012)

Mr Brainwash lascia sempre

il segno, almeno finché non lo

“cancellano”: ora il murales londinese

non c’è più. Peccato, perché la gente

passava ed era felice.

7 luglio

pag.95

Territori smart / Luoghi da riscoprire

Street artist: Giorgio Casu

(Miami, 2012) Si trova negli

Usa questo murales che ha per

protagonista il Dodo, animale

che esiste ormai solo se lo

immaginiamo. Un invito a creare

luoghi sostenibili.

8 agosto

pag.111

Wild world /

Animali e loro habitat

Street artist: Louis Masai

(Torino, TOwards 2030)

Scrive di sé Masai: «Dipingo

giocattoli perché se non agiamo

subito, solo i giocattoli rimarranno

al posto degli animali».

9 settembre

pag.125

Mobilità sostenibile /

Muoviamoci al meglio

Foto: Camilla Galli Macricé

(Milano, 2020) Mentre anche

l’Italia recepisce il fine vita degli

pneumatici, ragioniamo su come

d’ora in poi dobbiamo impostare

la nostra mobilità Green.

10 ottobre

Economia Green /

Il futuro è circolare

Foto: M.Cristina Ceresa (Palau,

2018)

Nella sarda Palau spicca questo

murales simbolo di passaggio

tra generazioni. Il senso della

vita è circolare. Continuativo.

11 novembre

Tecnologie Green / Tempo di

energie positive

Foto: Roberto Papini (Atene,

2019) L’immagine catturata è

un’allegoria della tecnologia che dà

una mano all’uomo. Ma è chiaro

che se non gestita al meglio può

sopraffarlo.

12 dicembre

pag.139 pag.153 pag.167

Stop al climate change /

Salviamo il Pianeta

Foto: M.Cristina Ceresa (Milano,

2020) Sarà la tecnologia a salvarci

dai cambiamenti climatici?

Chiamiamo a raccolta i moderni

Leonardo. Ma intanto attutiamo la

nostra impronta ambientale.

greenplanner 4


editoriale

Più eco e meno ego:

il Pianeta ha bisogno di te

Q

uante volte il pensiero: «Ma quello che

sto facendo fa bene al Pianeta?» ti passa

per la mente? Quante ti informi su cosa

sta succedendo attorno a te al di là dei momenti

dove la natura si ribella con risultati catastrofici?

Se ti parlo di animali, pensi solo al tuo cane o

riesci a percepire anche quello che accade agli

altri esseri viventi? Se ti siedi all’ombra di un

albero, ti viene da ringraziare chi l’ha piantato lì

anche per te?

Faccio queste domande perché, sempre più,

trovo una netta contrapposizione tra chi si

preoccupa di ambiente e chi invece non ha di

fronte a sé che il proprio ego. Ecco: la nona

edizione della Green Planner che hai per

le mani è molto adatta nel primo caso, ma

indispensabile nel secondo: perché sono

sicura che anche tu - poco eco e molto

ego - alla fine capirai che il nostro Pianeta

ha bisogno di te, della tua attenzione,

per invertire la rotta. E garantire anche la tua

sopravvivenza.

Perché l’ambiente ha la febbre. Scotta: lo

zero termico, la scorsa estate in Italia, si è

portato progressivamente sempre più in alto,

fino ai 4700-4800 metri (fonte: Ansa). Le città

in cui viviamo hanno già superato quella soglia

a cura di M.Cristina Ceresa

di 1,5° indicata per mantenere a bada la crisi

climatica: la temperatura media nei Comuni

italiani rispetto a cinquant’anni fa - secondo

quanto rilevato da Osservatorio Balcani Caucaso

Transeuropa/EdJnet - è cresciuta di 2,2

gradi, toccando picchi di oltre 4 in alcune aree

del Paese.

Proviamo a riflettere su questi dati, a capire cosa

noi stessi possiamo fare per invertire la rotta. Il

margine è stretto, ma c’è, per fortuna, ancora.

Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea

(Agenzia europea per l’ambiente) è concreto

quando dice che l’ambiente in Europa si trova in

un punto di svolta. E aggiunge: «Abbiamo uno

stretto margine di opportunità nel prossimo

decennio per potenziare le misure finalizzate a

proteggere la natura, attenuare gli effetti dei

cambiamenti climatici e ridurre drasticamente

il consumo di risorse naturali. Dalla

nostra valutazione emerge che

i cambiamenti incrementali

hanno prodotto dei progressi

in alcuni settori, che tuttavia

sono di gran lunga insufficienti

per raggiungere

i nostri obiettivi a lungo termine.

Disponiamo già delle tecnologie e

greenplanner 5


2021 anno della frutta

e della verdura

E intanto questo è l'anno internazionale

dedicato alla frutta e alla verdura.

Lo ha deciso l'Onu: che ha voluto anche

eleggere il 21 maggio come Giornata internazionale

del tè e il 29 settembre come

Giornata internazionale della consapevolezza

sulle perdite e gli sprechi alimentari, a

seguito delle richieste avanzate dalla Conferenza

della Fao.

Un anno dedicato, quindi, alla sana alimentazione.

Ma anche alla sana agricoltura. E

Green Planner onora, soprattutto, il ritorno

alla terra dei giovani. Portatori di conoscenze

nuove e nel contempo protettori di

antiche nozioni agricole che salvaguardano

l'ambiente e gli animali. Persone comprese.

degli strumenti necessari per rendere sostenibili

i sistemi di produzione e consumo quali

l’alimentazione, la mobilità e l’energia. Il nostro

benessere e prosperità per il futuro dipendono

da questo e dalla nostra capacità di sfruttare le

potenzialità di azione della società a tutti i livelli

per promuovere il cambiamento e creare un

futuro migliore».

LA CRESCITA ECO Una crescita che rispetti

l’ambiente e non umili le persone si può. Che non

si pensi quindi solo al profitto. In fondo, è quanto

si dicono pronte a fare le BCorp. Hai mai sentito

parlare di questo movimento? Contrassegnato

da un logo con una B al centro (lo vedi in copertina

di questo almanacco), le BCorp sono aziende

che si sono date delle linee guida che prevedono

attività sociali e ambientali. Buone pratiche da

replicare perché ”se non rispetto l’ambiente non

rispetto la vita, mia e quella degli altri“ (agganciati

al Qrcode che trovi qui sotto e scoprirai tutte le

BCorp italiane). Detto in altre parole: l’ambiente è

un bene comune, la casa di

tutti noi, animali e vegetali

compresi, abbiamo il dovere

di salvaguardarlo. Per

vivere bene, sani e magari

anche felici. Noi ci proviamo.

Unisciti a noi.

Anno IX - edizione 2020

Registrazione presso

il Tribunale di Milano

n. 267/9.9.2013

EDITORE

Edizioni Green Planner

Sede legale: Via Riva di Trento, 17a - Milano

Direttore responsabile

M.Cristina Ceresa

cristina@greenplanner.it

REDAZIONE

redazione@greenplanner.it

Alfredo Agosti, Mario Airaghi (vignette),

Ilaria Amato, Camilla Galli Macricé,

Bartolomeo Galli, Tommaso Maria Galli,

Paolo Galli, Silvia Massimino

HANNO COLLABORATO

Federico Beffa, Maurizio Bettiga,

Sebastian Brocco, Susanna Di Lernia,

Dino Marcozzi, Sara Pavone

GRAFICA E IMPAGINAZIONE

5.08 di Bianca Milani

ILLUSTRAZIONI

Freepik

MARKETING

marketing@greenplanner.it

Paolo Galli

STAMPA

Galli Thierry

Via E. Caviglia, 3 - 20139 Milano

Questa pubblicazione è realizzata con inchiostro

a base vegetale ed energia rinnovabile. La

plastificazione della copertina è in acetato di

cellulosa. #plasticfree

FOTO DI COPERTINA

Alessio-B è uno street

artist che crea scene uniche

spesso con messaggi di

amore e pace. Per questo

l’abbiamo scelto per la

copertina della Green

Planner 2021: positività,

fantasia e azione.

Testi chiusi in redazione il 7 agosto 2020

2021

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EMERGENCY è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994

per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime

delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. EMERGENCY promuove

una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

www.emergency.it


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Street artist:

Tony Gallo

gennaio /

edilizia bio

Vorrei abitare qui

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LUNEDÌ

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Perché è importante costruire Green

Sono ben 9 gli obiettivi di Sviluppo

Sostenibile (Sustainable

Development Goals o SDGs)

che riguardano l’edilizia. E

questo mostra l’impatto delle

costruzioni degli edifici sulle

nostre città, sul clima, sulla

nostra vita. «In particolare,

l’obiettivo 11, “Città e comunità

sostenibili”, è sicuramente

quello che tocca più da vicino il

settore delle costruzioni ed è

incentrato sullo sviluppo e sulla

trasformazione delle città,

per renderle più sicure, durature

e sostenibili – ha fatto notare

Marco Dettori, presidente di

Assimpredil Ance Milano, Lodi

e Monza e Brianza durante un

meeting organizzato da Green

Building Council Italia (Gbc

Italia). Riqualificare i quartieri

e le parti più degradate delle

città, potenziare un’urbanizzazione

inclusiva, integrata e

sostenibile, supportare i positivi

legami economici, sociali e

ambientali tra aree urbane, periurbane

e rurali, rafforzando

la pianificazione dello sviluppo

nazionale e regionale. Si tratta,

quindi, di un approccio integrato

e multidisciplinare, dove

- a partire da un obbligo e da

obiettivi comuni - si possono

creare opportunità di crescita

per il settore. Sicuramente, un

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dicembre 2020/gennaio 2021

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ruolo chiave in questo processo

è in capo agli Stati che devono

creare le condizioni per

un reale sviluppo di un mercato

sostenibile e circolare».

Basti pensare che solo in Europa

gli edifici e il

settore delle costruzioni

sono responsabili

del 36%

delle emissioni

annuali di CO 2

, del

40% del consumo

di energia, del 50% delle estrazioni

di materie prime, del 21%

di acqua potabile e interessa

18 milioni di posti di lavoro. I

green building sono, dunque,

un’opportunità non solo per

risparmiare energia,

acqua e ridurre

le emissioni di CO 2

,

ma anche per educare,

creare posti

di lavoro e migliorare

la salute e il

benessere delle persone che

normalmente trascorrono il

90% del loro tempo all’interno

di edifici.

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EDILIZIA BIO / Vorrei abitare qui

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

del Braille

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Costruire in legno fa bene all’ambiente

Si può creare una filiera del

legno sostenibile e innovativa

per la costruzione di edifici.

Anche a più piani, come

dimostra una tendenza ormai

in atto. È questo l’obiettivo di

Build-In-Wood, un progetto internazionale

Horizon 2020 (Call

H2020-Rur-2018-2020 - Rural

Renaissance) cui l’Università

di Siena partecipa assieme ad

altri 20 partner internazionali.

Finanziato per 8,6 milioni di

euro (di cui 600mila destinati

al gruppo dell’ateneo senese),

Build-In-Wood (abbreviazione

di una ben più ampia denominazione:

“Sustainable wood

value chains for construction

of low-carbon multi-storey

buildings from renewable resources”)

punta alla riduzione

delle emissioni di gas serra nel

settore edile attraverso la valorizzazione

dell’uso del legno.

Come spiega Simone Bastianoni,

docente e responsabile

scientifico per l’Università di

Siena:«Il potenziale impatto

stimato dal progetto è una riduzione

delle emissioni di gas

a effetto serra di 12,1 Mt/

anno entro il 2030». L'obiettivo

ultimo di questo progetto è

rendere il legno un materiale

edile competitivo, fornendo un

sistema di costruzione pienamente

documentato, dimostrato,

sostenibile ed

economico, «che

ovviamente –

precisa Bastianoni

- terrà conto della

capacità portante

delle foreste».

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settimana 2

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gennaio 2021

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Fatti una casa di… canapa

Nel settore delle costruzioni i

prodotti a base di canapulo, il

residuo legnoso della canapa,

sono capaci di sostituire più

materiali in un colpo solo, grazie

alla particolare microstruttura

della pianta base che, a

contatto con la calce, origina un

materiale traspirante, isolante,

ignifugo e resistente. «Un muro

di mattoni a base di canapa e

calce -spiega Paolo Ronchetti,

direttore commerciale e marketing

per la linea Tecnocanapa

by Senini- è in grado di sostituire

lo strato portante e i diversi

strati isolanti (tipicamente di

origine sintetica, ndr.)». Esiste

anche un nuovo metodo che

permette di miscelare direttamente

in cantiere canapulo e

calce, per creare strati di 40cm

di composto, da usare come

muro per i nuovi edifici. Con i

sistemi a base di calce e canapa

si possono costruire pareti,

soffitti, sottotetti, divisori e

ogni altro tipo di muro.

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Una vita tra le pareti

Hai mai fatto un calcolo di quanto

tempo passi all’interno di un

edificio? Durante la fase degli

studi, i giovani trascorrono in

media dalle 12 alle 15mila ore

nei locali degli edifici scolastici.

Durante la loro vita, i lavoratori

passano oltre 1500 ore l’anno

all’interno del proprio ufficio. Gli

esercizi ricettivi italiani hanno

contato circa 428,8 milioni di

presenze nel 2018. Il resto, per

lo più, è vita casalinga. Moltissimo

tempo, quindi. Tanto più che

la tendenza pare sia destinata

ad aumentare. Anche per questo,

l’innalzamento del benessere

all’interno degli ambienti

diventa sempre più una richiesta

determinante in architettura, a

fronte della consapevolezza,

ormai acquisita, che molti materiali,

col passare degli anni,

emettono sostanze nocive per

l’ambiente circostante e per

l’organismo stesso, il quale, a

lungo andare, ne risente, sia fisicamente

che psicologicamente.

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settimana 3

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Giornata mondiale

della neve

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La buona energia delle nostre case

Gli edifici assorbono più del

40% del fabbisogno nazionale

di energia. Il motivo di un’incidenza

tanto elevata è da ricercare

in un patrimonio edilizio

obsoleto, scarsamente dotato

di isolamento termico, privo

di sistemi per il controllo della

qualità dell’aria, oltre che alimentato

da impianti di climatizzazione

a bassa efficienza

e spesso sovradimensionati.

«L’energia più pulita in asso-

luto – afferma Peter Rubner,

presidente del Gruppo Rubner

- è quella che non viene

consumata. In questo senso

l’isolamento termico rappresenta

una fonte di energia

importante, che consente di

ridurre il consumo per il riscaldamento

degli edifici, quindi di

risparmiare materie prime e di

evitare l’emissione di sostanze

nocive o dannose per il clima,

come il biossido di carbonio».

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EDILIZIA BIO / Vorrei abitare qui

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edilizia bio

Coltivazione tech assorbi CO 2

a cura della redazione

La BioBombola che produce

spirulina in casa

La spirulina, un’alga che

promette di essere la coltivazione

del futuro, ora si

può far crescere in casa. Due

architetti italiani, che stanno da

tempo a Londra, hanno ideato

un kit per la raccolta di spirulina

fresca pronta da consumare,

cotruita da un sacchetto di

nutrienti e una partita iniziale

di cellule di spirulina. E tutto

questo l’hanno chiamato la

BioBombola. L’idea è di Chiara

Pasquero e Marco Poletto

dello studio di architettura e

design ecoLogicStudio.

Il progetto high tech nasce per

raggiungere due importanti

obiettivi: contribuire all’assorbimento

della CO 2

e ossigenare

l’ambiente in cui si trova e

poter coltivare l’alga spirulina,

importante fonte di proteine

vegetali, direttamente a casa.

«BioBombola - affermano i

due inventori -, sarebbe in grado

di assorbire lo stesso quantitativo

di CO 2

di due giovani

alberi e di produrre la stessa

La BioBombola, il progetto high tech di Chiara Pasquero e Marco

Poletto, architetti italiani a Londra. La loro invenzione punta a

produrre spirulina, alga utile a assorbire la CO 2

presente nell'aria.

quantità di ossigeno che emetterebbero

sette piante da appartamento.

Inoltre, la coltivazione

indoor dell’alga spirulina

segue un processo semplice

che permette la raccolta di sette

grammi al giorno di questa

fonte di proteine vegetali».

Il progetto è parte del programma

di ricerca Photo.Synth.Etica

sviluppato da ecoLogicStudio

in partnership con

l’Urban Morphogenesis Lab

Bpro (University College of

London) e il Synthetic Landscape

Lab (Università di Innsbruck).

In particolare, la BioBombola

è costituita da un fotobioreattore

(un contenitore di vetro

alto un metro) riempito da 15

litri di spirulina fotosintetica

vivente e terreno di coltura con

nutrienti. Il tutto è poi dotato di

un sistema di tubazione e una

piccola pompa ad aria che agita

costantemente il terreno.

In questo modo, la leggera

ebollizione che si crea permette

all’alga di restare a galla,

favorendone l’ossigenazione e

rilasciando ossigeno nell’ambiente

circostante.

BioBombola può essere facilmente

assemblata e smontata,

senza alcun tipo di spreco.

Inoltre, il fotobioreattore si

adatta facilmente a qualsiasi

tipo di ambiente, l’importante

è disporlo a luce diretta.

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edilizia bio

Street art al Madama Hostel & Bistrot

a cura della redazione

C’è un nuovo coworking in città:

passa a trovarci al Madama

Se passate da Milano, veniteci

a trovare da Madama

Hostel & Bistrot. È qui che

la redazione di Green Planner

vi aspetta (via Benaco,1) in un

coworking all’insegna del Green.

Riuso, al Madama (come ormai i

milanesi la chiamano) è la parola

d’ordine: il bancone, i tavolini, tutti

gli arredi sono stati progettati

con materiale di riuso, costruiti

sapientemente da artigiani locali.

Per abbellire le pareti delle

stanze di quello che è anche un

ostello sono stati chiamati alcuni

street artist. Niente qui è banale.

Tutto molto colorato e non manca

un tocco di Urban jungle.

Il Madama ha una storia che affonda

le radici in un tempo che

precede la sua nascita e al quale

vuole rimanere legato. L’edificio

in cui sorge è stato prima un

Commissariato della Polizia e poi

un hammam. E, da poco è diventato

anche un coworking con va-

rie scelte per lavorare in un contesto

dove, appunto, la Street art

è di casa. Il Madama Museum

è, infatti, entrato di diritto nel

percorso espositivo del Maua, il

primo Museo di arte urbana aumentata,

nato a fine 2017 con il

sostegno del Comune di Milano.

Il progetto è quello di decorare

tutti i muri disponibili, grazie alla

collaborazione con artisti che

hanno risposto e continuano a rispondere

alla call to action. Tra le

firme più conosciute: Giovannais

Ammaniac, Giovanni Di Modica,

Camilla Falsini, Fra!, Frantz Gauviniere,

Nadya Guarnizo Rozo,

Mumble Mumble, Silvia Negri,

Daniele Nitti, SeaCreative, Paola

Tassetti, Mr. Thoms, Zed1.

Nella sala comune è presente

anche una scultura in rete di

Edoardo Tresoldi, ospite dell’ostello

nel 2015, mentre la saracinesca

esterna accanto all’ingresso

è decorata da Hopare.

Madama goes Green

È

un vero e proprio vademecum di buone

pratiche quello che si sono dati in Madame

Bistrot: da tempo la plastica monouso è

bandita – posate e piatti per l’aperitivo a buffet

e per l’asporto sono in materiale biodegradabile

e organico, tovagliette e tovaglioli sono in carta

riciclata, le cannucce sono state eliminate – e

l’acqua gassata e naturale, servita sempre gratuitamente,

è di rubinetto e depurata.

Lo staff, inoltre, sensibilizza i clienti sia del bistrot

sia dell’ostello a seguire correttamente

la raccolta differenziata dei rifiuti in ogni spazio

del Madama – camere incluse –, in nome di una

maggiore consapevolezza ambientale. Gli ospiti

sono invitati anche a non sprecare acqua e cibo.

Per questo la redazione di Green Planner non

poteva trovare una nuova casa migliore. E qui

vi aspettiamo.

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Quanto è bello (e buono) un tetto verde

Tantissimi sono i benefici se i

tetti li facciamo verdi: trattengono

le acque piovane e le

rilasciano più lentamente al

sistema fognario, contribuendo

così a diminuire il rischio di

allagamenti nel caso di piogge

intense. Riducono, inoltre, la

temperatura estiva della copertura

fino a 5° in meno e i picchi

di calore in città fino a 2°. E garantiscono

consistenti risparmi

nei consumi e nei costi di riscaldamento

e condizionamento,

fino al 10%. Ma non solo, i tetti

verdi riducono l’inquinamento

atmosferico e sonoro e migliorano

le prestazioni dei pannelli

fotovoltaici nel caso fossero

installati. Infine, aumentano la

qualità dell’edificio e, a quanto

pare, favoriscono la socializzazione.

Anche per questo una

città come Milano punta a farli

verdi. Tanto più che costituirebbero

ben 13 milioni di mq capaci

di ospitare vegetazione.

Il progetto Clever Cities avanza

Finanziato con un Horizon2020, il progetto europeo

Clever Cities rende verde a Milano anche una

stazione dei treni, quella Tibaldi che è sottoposta

a un maquillage a base di piante. Utilizzate anche

per attutire i rumori. I partner attivi sono: Comune

di Milano, Amat, Ambiente Italia, Eliante, Fondazione

Politecnico, Rfi e Italferr, Wwf.

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settimana 4

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gennaio 2021

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DOMENICA

Giornata

internazionale

dell’Educazione

24

Nuovi spazi creativi per il cohousing

Per fare un vero cohousing bisogna

considerare di avere vari

spazi da organizzare in servizi per

la comunità. Ecco quelli innovativi

previsti dalla riqualificazione della

Cascina Boldinasco di via De

Lemene a Milano: la bacheca del

tempo per promuovere la cultura

del riuso e della condivisione;

un centro di smistamento per un

Gruppo di acquisto solidale; un

servizio di lavanderia a gettone;

un laboratorio per piccoli lavori

di manutenzione; uno spazio

per laboratori didattici; una sala

prove musicale attrezzata; uno

spazio per l’accompagnamento

psicologico degli adolescenti;

ambienti a libero accesso per lo

studio e il lavoro. Qui, ci sarà anche

la Locanda solidale, ovvero 6

monolocali per un servizio di accoglienza

alberghiera gestito da

persone con fragilità; il pub musicale,

un spazio di aggregazione

che potrà anche ospitare eventi

live. Saranno, infine, valorizzati e

gestiti gli orti interni.

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EDILIZIA BIO / Vorrei abitare qui

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata

internazionale di

commemorazione in

memoria delle vittime dell’Olocausto

AM AM AM

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La casa del futuro è… già qui

La casa del futuro è "off grid",

ovvero può essere sconnessa

dalla rete elettrica e del gas,

perché è completamente autosufficiente

e il surplus energetico

che produce viene condiviso

con le abitazioni vicine. La casa

del futuro utilizzerà la tecnologia

Vehicle To Home (Vth), dando

e prendendo energia dalle

auto elettriche parcheggiate nel

box che al bisogno diventano,

quindi, batterie aggiuntive per

l'abitazione. La casa del futuro

avrà una serra idroponica che

produrrà quotidianamente il

fabbisogno di verdure, germogli

e piante aromatiche. E sarà per

forza di cose una casa “controllabile”

da remoto via app. Con

elettrodomestici smart come le

lavatrici e lavastoviglie bitermiche,

che prelevano acqua calda

semplicemente dalla pompa di

calore. La casa del futuro darà

spazio anche al benessere fisico.

Ma non ci sarà la solita palestra,

quanto piuttosto una bici

"generatore" che produrrà energia

dal movimento del corpo e

la cederà alla bicicletta elettrica

che non mancherà in garage.

Una casa così, costruita in pura

bioedilizia, c’è già, si trova sulle

colline tra le Langhe e il Monferrato.

Di nome fa EcoLibera, ed è

stata firmata da Marco Scaglione

Architetto.

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settimana 5

GIOVEDÌ

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gennaio 2021

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DOMENICA

31

LO SAPEVI?

Dal primo gennaio 2021,

tutti gli edifici nuovi o soggetti

a una ristrutturazione

importante dovranno essere

NZeb (Nearly zero energy

building), cioè ad altissima

prestazione energetica, in

cui il fabbisogno (molto basso

o nullo) è coperto in misura

significativa da energia da

fonti rinnovabili o prodotta in

loco. Gli edifici pubblici hanno

seguito questa direttiva già

dal 2019.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 26

EDILIZIA BIO / Vorrei abitare qui

greenplanner 21


edilizia bio

Per una scuola Green

Immagina la tua classe

come una foresta

Mettiamo più piante

nelle classi scolastiche.

Scegliamo quelle che

assorbono CO 2

, facciamole

crescere dai ragazzi: che se ne

prendano cura sin da piccoli,

è un bel modo per far sviluppare

la biofilia che è in loro. È

anche questa una nuova strada

da percorrere per una buona

scuola. L’indicazione del verde

in aula viene anche da Enea,

che ha recentemente pubblicato

#Scuola in Classe A – Istruzioni

per l’uso, ma è molto interessante

anche il progetto portato

avanti dalla Libera Università

di Bolzano: Eden di Beate

Weyland che insegna presso

la facoltà di Scienze della

formazione di Bressanone.

Obiettivo dei progetti: disegnare

ambienti confortevoli, efficienti,

accoglienti e salubri anche a

livello energetico che di qualità

dell’aria. Tutti principi che trovano

nell’introduzione del verde

nelle aule un grande alleato.

Rivolto sia al personale docente

che agli studenti delle scuole di

ogni ordine e grado, l’opuscolo

informativo di Enea contiene

suggerimenti corredati di schede

di facile consultazione, validi per

massimizzare i vantaggi in tutti

gli edifici scolastici, soprattutto

in quelli che non hanno impianti

di climatizzazione e aerazione

automatizzati. Patrizia Aversa

e Antonia Marchetti, che hanno

curato la pubblicazione, sottolineano

con forza che nelle aule

bisogna garantire i giusti valori

di temperatura e umidità, assicurando

sempre un opportuno

ricambio d’aria.

Ecco, quindi, i suggerimenti nel

dettaglio a partire dall’introduzione

del verde sia come materiale

didattico che come complemento

d’arredo per abbellire

aule e corridoi: le piante – infatti

– hanno un effetto rilassante

e possono essere d’aiuto per

regolare la qualità dell’aria e il

microclima interno all’aula.

Piante in classe: i consigli

Alcuni studi hanno mostrato

come le piante possono contribuire

a ridurre la concentrazione

di anidride carbonica e la temperatura

negli ambienti chiusi.

Tuttavia per non incorrere in un

aumento eccessivo di umidità è

sufficiente una pianta ogni nove

metri quadrati e non lasciare

l’acqua nei sottovasi. Inoltre:

• Controllate la temperatura e

l’umidità: In inverno, per legge la

temperatura deve essere compresa

tra i 18 e i 20°C, mentre

nel corso della stagione estiva

deve fermarsi attorno ai 26°C,

anche se è auspicabile non

superare di oltre 5°C la differenza

tra temperatura esterna

e interna. L’umidità, invece, va

mantenuta tra il 40 e il 60%. Per

rendere l’ambiente confortevole

e salubre, è necessario regolare

a cura di M.Cristina Ceresa

il termostato se la temperatura

è diversa da quella stabilita e

deumidificare aprendo le finestre.

Va evidenziato che, anche

nelle giornate invernali più

fredde e umide, il quantitativo di

vapore acqueo presente nell’aria

interna alle aule è maggiore di

quello contenuto nell’ambiente

esterno.

• Rinnovate l’aria che respirate:

Vivere per molte ore in un

ambiente chiuso, privo di un’adeguata

ventilazione, provoca

un aumento della concentrazione

di anidride carbonica e

di sostanze volatili inquinanti

(Cov), con conseguente sonnolenza,

calo di concentrazione

e di rendimento, ma anche un

incremento dei mal di testa e

delle irritazioni respiratorie, in

quanto spesso anche i batteri e i

virus trovano un ambiente favorevole

alla prolificazione. Per

questo è indispensabile aprire

le finestre in presenza di cattivo

odore e di aria viziata ed evitare

di appendere i cappotti in aula.

L’aria che proviene dall’esterno

riduce temperatura e umidità e

favorisce la diminuzione della

concentrazione di anidride carbonica

e degli inquinanti chimici

e biologici che si trovano spesso

negli ambienti chiusi.

• Ottimizzate e rendete efficace

il ricambio d’aria: La qualità

dell’aria in un’aula scolastica

può essere valutata, per

esempio, misurando la concentrazione

di anidride carbonica

presente. Alcuni studi hanno

dimostrato che è buona o

ottima all’inizio delle lezioni e

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edilizia bio

peggiora progressivamente fino

a che, durante le ultime ore, può

diventare così scadente da poter

essere valutata come insufficiente

dal punto di vista igienico.

Per questo è necessario aprire

le finestre regolarmente, per

non meno di 5 minuti, più volte

al giorno e a prescindere dalle

condizioni atmosferiche, prima

dell’inizio delle lezioni, a ogni

cambio insegnante, durante la

ricreazione e soprattutto dopo

la pulizia dell’aula. È, tuttavia,

preferibile evitare di aprirle

durante le ore di punta del traffico

veicolare, in modo da scongiurare

la diffusione all’interno

delle aule dei gas di scarico delle

automobili. Per un coordinamento

più efficace nell’ambito

di queste attività è utile creare

Vivere sugli alberi

un piano di azione per decidere

chi fa cosa, segnando su un

calendario settimanale modi,

tempi e responsabilità, facendo

partecipare tutta la comunità

scolastica.

•Accendete la luce solo quando

serve: Un impianto di illuminazione

ben dimensionato e

finestre dotate di tende e tapparelle,

se correttamente utilizzati,

permettono di evitare

zone d’ombra e abbagliamenti,

favorendo un ambiente confortevole.

Inoltre l’impiego di lampade

ad alta efficienza, come i

Led, e l’installazione di rilevatori

di presenza e sistemi di gestione

domotici ne aumentano l’efficienza

e riducono sensibilmente

i consumi di energia.

Una casetta sull’albero. Alzi la mano chi non l’ha sognata da piccolo.

Alcuni architetti ne hanno fatto la loro specializzazione e

ora ce ne sono per passare quanto meno una vacanza. Difatti,

oltre alle case sono spuntati anche gli alberghi sugli alberi. Come in

Svezia fanno i Treehotel di Harads. Ideati da Kent Lindvall e Britta

Jonsson-Lindvall, le loro camere sugli alberi rispettano gli standard di

ecosostenibilità. Ognuna di esse è caratterizzata da forme e materiali

differenti, ma tutte sono situate tra i 4 e i 10 metri di altezza da terra,

misurano tra i 15 e i 30 mq, sono dotate di servizi igienici ecocompatibili,

una zona diurna e una notturna e presentano arredi moderni.

Ma una casa vacanze sull’albero si può anche affittare. Come quella di

San Pancrazio (in Val d’Ultimo) costruita attorno a un noce da Thomas

Egger. Tutta in legno ricavato in loco, recuperando i minimi scarti, per

realizzare, per esempio, le maniglie e l’oggettistica.

“Nido alla sughera” di Barbara Tavoso,

architetto di Orbita Architettura, è una casa

prefabbricata in parte in laboratorio, poi

installata con tutte le finiture, direttamente

sul posto. Questa casetta sull’albero

è in lamellare di larice proveniente da

riforestazione e trattato in modo naturale,

con isolamenti fatti in fibra di legno.

La giungla

in casa

L

’Urban Jungle è l’ultima

tendenza in fatto di arredamento.

Si tratta di

uno stile che celebra la natura

sempre più presente all’interno

delle nostre abitazioni,

ma non è solo un fenomeno

estetico, perché prendersi

cura delle piante fa bene anche

allo spirito. Ovviamente

in una casa Urban Jungle che

si reputi tale le piante la fanno

da padrone, attorniate da

carte da parati e oggettistica

in stile. Simonetta Chiarugi,

garden designer, scrittrice e

fotografa ha qualche consiglio:

«Le piante che si adattano

a essere coltivate in casa

sono specie che in natura

crescono felici nel sottobosco

delle foreste tropicali, dove

hanno umidità costante e

tanta luce indiretta, e queste

sono le condizioni ideali da

ricreare per la loro sopravvivenza.

Consiglio varietà come

Filodendro, Potos e Sanseveria

o la Dracena, comunemente

chiamata tronchetto

della felicità e tante altre che,

accostate, danno vita a un

gradevole effetto jungla».

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appunti del mese

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febbraio /

alimentazione

Stop allo spreco del cibo


LUNEDÌ

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Giornata mondiale

delle zone umide

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Le eccedenze alimentari non si buttano più

L’Italia che combatte la malsana

abitudine di buttare via il cibo ha

un alleato nella legge n. 166/16,

nota come Legge Gadda, dal

nome della sua prima firmataria.

Da quando la norma è entrata

in azione (era il 2016) ha portato

con sé la riorganizzazione del

quadro normativo sulla gestione

delle eccedenze alimentari

e farmaceutiche, favorendo

misure di semplificazione,

incentivazione e donazione.

Un provvedimento che ha

reso il nostro Paese un esempio

virtuoso nella lotta allo spreco

in Europa.

Agricoltura 4.0

contro lo spreco

La Legge Gadda agisce anche

sulla filiera a monte e affida al

Ministero delle Politiche Agricole,

Alimentari e Forestali

(MiPaaf) un ruolo

cardine nella ricerca di

progetti per limitare gli

sprechi. In questo senso,

l’agricoltura 4.0 attraverso

le tecnologie digitali consente di

ottimizzare le rese del raccolto,

prevenendo eventuali malattie

e parassiti che possono colpirlo.

Sfruttando le immagini satellitari,

inoltre, è possibile avere un

quadro dello stato di salute del

campo e definire i corretti tassi

di semina e di fertilizzante.

Il pane avanzato

si dona

Può essere donato il pane

entro le 24 ore, oltre agli alimenti

che sulla confezione riportano

la frase “da consumarsi

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settimana 6

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

contro il cancro

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SABATO

Giornata internazionale

contro le mutilazioni

genitali femminili

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febbraio 2021

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DOMENICA

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preferibilmente entro” dopo il

termine di scadenza, i prodotti

confiscati, e quelli che presentano

irregolarità nelle etichette

o nel confezionamento. Il tutto

seguendo rigide norme igienico

sanitarie che regolano conservazione,

trasporto, raccolta e

redistribuzione. La legge, oltre

alla lotta allo spreco, punta sulla

solidarietà, per cui i beneficiari

delle donazioni devono essere

associazioni che operano

per persone bisognose.

Alimenti in circolo

I prodotti non idonei

al consumo alimentare umano

possono, invece, essere destinati

agli animali o al compostaggio.

«La norma ha aperto il dialogo

tra le realtà no profit, le istituzioni

e le aziende private - fa notare

Giovanni Bruno, presidente di

Banco Alimentare – prendere

atto del problema insieme e collaborare

tra più interlocutori si è

dimostrata la strada da seguire

per risolvere il problema dello

spreco che impatta sulla società

e sull'ambiente: recuperando

cibo si riducono le

emissioni di CO 2

e lo spreco

di acqua».

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ALIMENTAZIONE / Stop allo spreco del cibo

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LUNEDÌ

8

MARTEDÌ

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MERCOLEDÌ

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10 regole per smettere di sprecare

Dal frigo al carrello, ognuno di

noi deve ridurre lo spreco di cibo

visto che la maggior parte delle

eccedenze si produce in casa, a

un costo di 6,5 miliardi di euro,

secondo Waste Watcher. Un

decalogo stilato dall'Enea ci indica

come fare:

1 Evita acquisti inutili aiutandoti

con la lista della spesa

e valuta la quantità di

cibo che puoi consumare

in un pasto.

2 Controlla la scadenza

dei prodotti,

considerando quando

consumarli.

3 Leggi le etichette: scegli

prodotti che riportano informazioni

su tecnologie

sostenibili o ingredienti

che aiutano

a allungarne la vita: il

latte, per esempio, può essere

sottoposto a processi che

ne mantengono inalterate le

proprietà, oppure biscotti, grissini,

fette biscottate vengono

arricchiti con aromi di origine

vegetale che prevengono l’irrancidimento.

4 Scegli prodotti con indicato

il destino della confezione

a “fine vita”:

così contribuisci a

ridurre la quantità di

indifferenziata nell’immondizia.

5 Preferisci il biologico: riduce

i consumi energetici di agricoltura

e industria alimentare di

almeno il 25%, limita

le emissioni di CO 2

e

non inquina le falde

acquifere.

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settimana 7

GIOVEDÌ

11

Giornata internazionale

per le donne e le

ragazze nella scienza

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6 Usa accorgimenti per allungare

e migliorare la conservazione

dei cibi. Per esempio,

condisci insalate e

verdure solo al momento

di servirle:

così possono essere

consumate anche nei pasti

successivi.

7 Utilizza gli avanzi

per inventare nuove

ricette: scegli la cucina

del riciclo.

8 Dopo feste e ricevimenti,

invita gli

ospiti a portar via

quello che avanza.

9 Informati sui programmi

antispreco

della tua città, oppure

prendi contatto

con le Onlus che raccolgono gli

avanzi e li redistribuiscono a

chi ne ha bisogno.

10 Metti gli avanzi di cibo nella

raccolta dell’umido: si trasformeranno

in compost, riducendo

le spese di smaltimento (ogni

tonnellata di frazione organica

in discarica costa alla comunità

circa 200 euro, cioè il

50% delle spese totali

per la gestione dei

rifiuti).

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ALIMENTAZIONE / Stop allo spreco del cibo

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LUNEDÌ

Da oggi al 17

My plant&garden

(Rho fiera -Milano)

vi aspettiamo al CONVEGNO ORTI 4.0

15 16 17

MARTEDÌ

Giornata mondiale

delle balene

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MERCOLEDÌ

Giornata nazionale

del gatto

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E tu fai food sharing?

La parola d'ordine della lotta

contro lo spreco alimentare è

food sharing, che si traduce in

dare valore sociale al cibo anche

quando ha perso quello

economico (perché non si può

più vendere). Come? Attraverso

la condivisione degli alimenti

invenduti o non consumati a

chi ne ha più bisogno. In questo

ambito la grande distribuzione

e le aziende stanno investendo

energie e risorse. A Milano ad

esempio, sul modello dell'Hub

di via Borsieri, crescono i centri

di smistamento di quartiere,

dove ogni giorno, grazie ai volontari

del Banco Alimentare,

vengono raccolti prodotti freschi

o secchi invenduti da supermercati

come Coop, Carrefour,

Lidl, Il Gigante, oltre a cibo

non servito da mense aziendali

(Deutsche Bank, Siemens,

Maire Tecnimont, Pirelli) per

poi essere redistribuiti grazie a

una rete di Onlus. L'hub è attivo

sul recupero delle eccedenze

piccole e diffuse, le più difficili

da gestire. La cella frigorifera di

cui è dotato consente di agire

su ogni tipologia di cibo: fresco,

cucinato e secco, frutta e verdura,

pane.

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settimana 8

GIOVEDÌ

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febbraio 2021

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Giornata internazionale

della lingua

DOMENICA

materna

Intanto ai mercati rionali

Nei mercati rionali c'è tanto

cibo danneggiato o invenduto,

ma ancora commestibile,

che a fine giornata

deve essere buttato per

legge. Un gruppo di ragazze

di Milano, al motto di “recupera,

raggruppa, prendi” ha

trovato il modo di salvarlo

dalla pattumiera e metterlo

a disposizione di chi lo vuole.

L'associazione che hanno

fondato si chiama Recup e

ogni giorno nei mercati milanesi

raccoglie una media

di 100 kg di prodotti dai

commercianti che decidono

di donarli, invece che gettarli.

Il cibo, poi, può essere

ritirato liberamente da tutti

presso il loro punto di ritrovo

all'interno del mercato.

Ne usufruiscono persone di

tutte le età, ceto e nazionalità

(associazionerecup.org/

e Facebook).

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ALIMENTAZIONE / Stop allo spreco del cibo

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

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Le buone abitudini antispreco

sono contagiose

«La consapevolezza e le

buone pratiche si dimostrano

la miglior via per la

riduzione dello spreco di

cibo che, dopo varie campagne

di sensibilizzazione

e informazione sul tema,

ha fatto registrare un calo

del 25%» afferma Andrea

Segré, fondatore di Last Minute

Market. Gli strumenti ci sono e

si moltiplicano, complice anche il

cambiamento di abitudini “spre-

cone” e il superamento

di qualche cliché duro a

morire. Al ristorante ora

puoi chiedere, senza

vergogna, la doggy bag,

il contenitore con il cibo

non mangiato da portar

via, perché è regolamentata

dalla legge e le Regioni

possono stipulare accordi

con i ristoratori per fare in modo

che si dotino di contenitori riutilizzabili

e riciclabili.

Il riciclo gourmet

Hai un ospite a cena? Cucinagli

un avanzo. Preparare piatti

gourmet con gli scarti è ormai

diventata una tendenza

e soprattutto una missione

per molti grandi chef in tutto

il mondo, da New York a Londra,

dalla Svezia fino in Italia.

I migliori cuochi si danno alla

cucina circolare, cioè usano le

parti inutilizzate di cibo, dalla

buccia di patata a quella del

finocchio, o rimanenze anco-

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settimana 9

GIOVEDÌ

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Giornata

internazionale

dell'orso polare

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ra buone per

preparare

piatti prelibati.

Anche

un'istituzione

dell'arte culinaria

come

Il cucchiaio d'argento ha

creato il suo ricettario antispreco

(ilcucchiaio.it). Frittate,

polpette, zuppe sono

gustose e raffinate le ricette

a base di avanzi e scarti. E

una nuova sfida con cui cimentarsi

a tavola.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 38

ALIMENTAZIONE / Stop allo spreco del cibo

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alimentazione

Food sustainability

La circolarità del cibo: la miglior

soluzione per non buttarlo via

a cura di Ilaria Amato

La lotta allo spreco di cibo

è una delle sfide di sostenibilità

più avvincenti e il

settore agrifood sta iniziando a

prendere seriamente in considerazione

la questione. Secondo

una ricerca dell'Osservatorio

Food Sustainability della School

of Management del Politecnico

di Milano negli ultimi anni c'è

stato un boom di startup, circa

400, che propongono modelli di

business “sostenibili”, in grado di

trasformare lo spreco alimentare

in un valore condiviso attraverso

soluzioni circolari.

Il punto di partenza è la gerarchia

di utilizzo delle eccedenze (Food

waste hierarchy) che consente

di mettere in pratica il paradigma

della circolarità: prima viene

il recupero e la ridistribuzione dei

Così pui pagare meno tasse

prodotti alimentari in prossimità

di scadenza a persone in stato

di bisogno, poi il recupero per

consumo animale, il riciclo per

uso industriale, la produzione di

fertilizzanti e concimi, il recupero

energetico e, lo sottolineiamo,

Poche realtà imprenditoriali sono a conoscenza del fatto che esiste

l'opportunità di alleggerire la tassa dei rifiuti se non si getta via il cibo.

Grazie agli sgravi fiscali introdotti dalla legge Gadda, infatti, gli esercizi

commerciali che producono o distribuiscono beni alimentari, quali bar,

ristoranti, mense, e che cedono a titolo gratuito prodotti derivanti

dalla propria attività a persone indigenti o a enti di beneficienza hanno

diritto a ottenere una riduzione della Tari fino al 20%. Lo sgravio è in

proporzione alla quantità di cibo recuperato. Per poterne usufruire le

imprese dovranno presentare al proprio Comune una dichiarazione

contenente la stima delle quantità che intendono donare e l’indicazione

delle organizzazioni alla quale le eccedenze saranno consegnate,

insieme alle autocertificazioni rese dai soggetti che ricevono i prodotti,

attestanti la loro qualifica di Onlus. Lo sconto sarà applicato a conguaglio

nell’anno successivo. Secondo alcune stime, un ristorante potrebbe

arrivare a risparmiare fino a 600 euro, mentre un supermercato

addirittura a 1.500.

soltanto come ultima opzione,

lo smaltimento in discarica. Tra

le pratiche innovative di prevenzione

e gestione circolare delle

eccedenze vanno segnalate, per

il settore ortofrutta, le tecnologie

di agricoltura di precisione valide

per monitorare la salute delle

coltivazioni ed elaborare interventi

mirati, sia in campo che nei

centri di raccolta; in questo modo

si prevengono sprechi e si soddisfano

le esigenze del mercato.

Nell'ambito delle aziende di trasformazione

e grande distribuzione

emergono buone pratiche

nel riutilizzo e ridistribuzione dei

prodotti in eccedenza per l’alimentazione

umana, la prevenzione

dei resi per invenduto con

iniziative promozionali, tecnologie

per tracciare la data di scadenza

e stato di conservazione

degli alimenti, materiali di imballaggio

che estendono la vita dei

prodotti sullo scaffale.

greenplanner 34


alimentazione

La tecnologia ci dà una mano

Basta un click per non sprecare

a cura di Sara Pavone

Sprecare meno si può,

anzi si deve. Non è, comunque,

così difficile:

scaricando delle specifiche

applicazioni sul telefonino è

possibile avere a portata di

click una serie di servizi e informazioni

utili per evitare lo

spreco, per lo più alimentare.

In questa tabella vi segnaliamo

alcune applicazioni da

avere sempre a portata di

mano, utili non solo all’ambiente,

ma anche al portafoglio:

evitare lo spreco alimentare

significa, infatti, avere un

impatto minore sulle risorse

del nostro Pianeta, ma è anche

sinonimo di risparmio, dal

momento che gli acquisti in

eccesso vengono così evitati.

Le applicazioni che proponiamo

sono utili per evitare lo

spreco sia in casa che fuori:

dalle App che vi aiutano a fare

la differenziata o trovare ricette

svuota frigo a quelle di acquisto

e ritiro degli invenduti e

quelle per segnalare la presenza

di immondizia per strada.

Quelle App che ti danno una mano a evitare sprechi e rifiuti

COME SI CHIAMA

CleanWorld

Di Stagione – Frutta e

Verdura

DOVE SCARICARLA

App Store, Play Store

App Store, Play Store (non gratuita)

COS'È

Si tratta di un’applicazione che permette

di scattare una foto dei rifiuti raccolti

al mare, in spiaggia, in montagna o in

strada e ricevere dei premi: si accumulerà

del credito che potrà poi essere ritirato

nell'apposita sezione.

In questo caso l’applicazione ti aiuta

a individuare e a capire quale frutta e

verdura di stagione conviene acquistare.

Junker

App Store, Play Store

Junker, attraverso la scannerizzazione del

codice a barre dell’alimento, aiuta a capire

come fare la raccolta differenziata. In

qualunque luogo tu ti trovi.

Myfoody

App Store, Play Store

Questa applicazione consente di trovare

le offerte dei supermercati più vicini,

facendo risparmiare fino al 50% sulla

spesa e contribuendo a ridurre lo spreco

alimentare.

My Little Plastic Footprint

Puccifrigo

App Store, Play Store

Play Store

L’applicazione in questione permette di

selezionare gli oggetti di plastica che più

usate quotidianamente (dallo spazzolino

alle bottiglie di plastica) fornendovi

soluzioni sostenibili per sostituirli

adeguatamente.

L’applicazione Puccifrigo, disponibile solo

per Android, ricorda le scadenze degli

alimenti riposti nel vostro frigorifero,

evitando sprechi inutili e costosi.

Tabella non esaustiva, testi chiusi in redazione giugno 2020

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appunti del mese

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greenplanner 36


Hunting pollution.

Street artist: Jena Cruz

(foto Rebecca Romagnani

Cencioni)

marzo /

inquinamento

Mettiamolo al bando


LUNEDÌ

Giornata contro la

discriminazione

1

MARTEDÌ

2

MERCOLEDÌ

3

Da oggi al 5

World smart energy week

Giornata mondiale

della fauna selvatica

AM AM AM

PM PM PM

Questione di civiltà: siamo noi che “sporchiamo”

Sarà difficile dimenticare l’anno

appena passato con il Covid

19. Ma una cosa ci ha aiutato a

capirla: più l’uomo è attivo, più

inquina. Lo evidenziano i dati che

ha raccolto l'Istituto superiore

per la protezione e la ricerca

ambientale che ha stimato una

decrescita delle emissioni di gas

serra tra il 5-7% in Italia relative

al primo trimestre dello scorso

anno (dato in nostro possesso

a chiusura della pagina, giugno

2020). Le riduzioni sono dovu-

te principalmente al settore dei

trasporti, a causa della diminuzione

del traffico privato in ambito

urbano; in misura minore al

riscaldamento, per la chiusura

parziale o totale di edifici pubblici

e attività commerciali; e infine ai

minori consumi energetici dovuti

al blocco delle attività produttive.

Ovviamente, questo calo non

contribuisce alla soluzione del

problema dei cambiamenti climatici,

che ha necessità di modifiche

strutturali, tecnologiche e

comportamentali che portino al

minimo le emissioni di gas serra

nel medio e lungo periodo.

I settori che inquinano di più

7,1%

4,3%

24%

12,6%

19,5%

8,1%

24,5%

Rifiuti

Agricoltura

Processi

industriali

Residenziali e

servizi

Trasporti

Industria

manifatturiera

Industrie

energetiche

Fonte: Ispra 2020

greenplanner 38


settimana 10

GIOVEDÌ

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4

VENERDÌ

AM

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SABATO

6

marzo 2021

PM

PM

DOMENICA

7

Un po’ di

decrescita c’è

A confermare il quadro della

situazione tra alti e bassi

è Ernesto Taurino, ricercatore

dell’Ispra: «Per fortuna

certi inquinanti stanno

decrescendo. È il caso del

piombo (-95% dal 1990 al

2018). Idem per l’ossido di

azoto (NOx), direttamente

collegato ai trasporti su

strada (circa il 43% nel 2018)

e che mostra una riduzione

del 71% tra il 1990 e il 2018.

Purtroppo non si può dire la

stessa cosa se prendiamo

il settore residenziale, ovvero

del riscaldamento, che

continua a inquinare con un

aumento pari al 36%».

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INQUINAMENTO / Mettiamolo al bando

greenplanner 39


LUNEDÌ

Giornata

internazionale

della donna

8

MARTEDÌ

9

MERCOLEDÌ

10

AM AM AM

PM PM PM

La questione del bue e dell’asinello

Anche l’agricoltura italiana,

con circa 30 milioni di tonnellate

di CO 2

equivalente,

inquina. Ma sono soprattutto

gli allevamenti a creare il

danno maggiore per l'ambiente.

Quasi l’80%- conferma

l’ultima analisi condotta

da Ispra - deriva, infatti, da

quelli intensivi, in particolare

del bestiame bovino (quasi

il 70%) e suino (più del 10%),

Fermentazione

enterica

46%

Suoli

agricoli

Gestione delle

deiezioni

27,6% 18,8%

5,1%

Coltivazione

del riso

Applicazione

di urea e calce

1,4%

0,1%

Combustione

delle stoppie

Fonte: ISPRA 2020

greenplanner 40


settimana 11

GIOVEDÌ

AM

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SABATO

13

marzo 2021

PM

PM

DOMENICA

14

mentre il 10% proviene dall’uso

dei fertilizzanti sintetici. La

maggior parte delle emissioni

dipende dalla fermentazione

enterica, a carico in particolare

dei ruminanti e dalla gestione

delle deiezioni (stoccaggio e

spandimento).

I composti organici “volano”

un po’ meno

I Composti organici volatili diversi dal metano

(Covnm) sono, insieme agli NOx, tra i principali

precursori dell’ozono (O3) e del materiale

particolato (PM). Ovvero: inquinano assai. La

buona notizia è che il trend delle emissioni mostra

una riduzione di circa il 54% tra il 1990 e il 2018. Il dato

si deve leggere con la messa al bando di diversi solventi.

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INQUINAMENTO / Mettiamolo al bando

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inquinamento

Con il progetto Noplà

a cura di Donatella Pavan, presidente Giacimenti Urbani

Proviamo a dire no

alla plastica monouso

N

oplà, facciamo esercizio

contro la plastica

monouso (www.no-pla.

com) è un progetto per la “deplastificazione”

di alcuni contesti

milanesi, ovvero tre plessi

scolastici: l’Università Bicocca,

Cascina Cuccagna e i negozi

NaturaSì. Avviato dall’associazione

Giacimenti Urbani (www.

giacimentiurbani.eu) grazie al

bando Cariplo Plastic Challenge

2019, in collaborazione con

l’Università degli Studi Milano

Bicocca e Cascina Cuccagna, e

la collaborazione di Mm, gestore

idrico milanese e Giostyle,

il progetto prevede il ripensamento

del nostro approccio con

la quotidianità, del nostro rapporto

con il monouso, in particolare

con la plastica, uno dei

principali nonsense dell’attuale

sistema di consumo. Dalla metà

degli anni ‘90 a oggi, è cresciuta

in modo spropositato l’erogazione,

spesso imposta, di prodotti

monouso: dai sacchetti per

la spesa a un repertorio infinito

di beni che ci siamo abituati a

utilizzare e gettare, come i contenitori

per il trasporto di cibo, i

bicchieri dell’acqua e del caffè,

senza valutarne le ricadute ambientali

– solo il 30% della plastica

prodotta in Europa e il 14%

di quella mondiale va a riciclo -

ed economiche del problema –

ogni anno circa il 95% del valore

economico dell’imballaggio, stimato

tra i 70 e i 105 miliardi, va

perso dopo il primo ciclo di vita.

Per contrastare questo problema

e prepararci all’arrivo della

cosiddetta Sup (Single plastic

use), la Direttiva Europea che

entro quest’anno dovrà essere

adottata dai diversi Paesi, il

progetto prevede un percorso

di riflessione nelle scuole sulla

qualità dell’acqua pubblica, con

l'analisi nel punto di ingresso e

al rubinetto in collaborazione

con i tecnici Mm e la sperimentazione

di kit ad uso dei bambini

con i ricercatori della Bicocca;

si prevede poi l’adozione di un

portapranzo lavabile e riusabile

per l’asporto del cibo tra un

gruppo selezionato di studenti

dell’Università e un percorso di

“deplastificazione” della comunità

Cuccagna con l’adozione di

borracce al posto dei bicchieri

monouso e, last, but not least,

l’adozione di contenitori riusabili

per il trasporto del cibo nei negozi

milanesi di NaturaSì.

All’inizio e alla fine di ogni percorso

sono previsti dei formulari

sull’uso/abuso di plastica

rivolti alle diverse comunità di

riferimento – scolari/famiglie,

studenti, sostenitori Cuccagna,

clienti NaturaSì - che verranno

analizzati da parte dei ricercatori

dell’Università Bicocca per

fare un quadro dell’esistente e

verificare i vantaggi ambientali.

Uno sguardo ai Giacimenti Urbani

L’associazione Giacimenti Urbani (di cui anche

Green Planner fa parte) nasce nel 2014 con

l’idea di mettere in rete le attività che aiutano

la salvaguardia delle risorse del Pianeta, lavorando

sulla prevenzione, sulla riparazione, il

riuso, il riutilizzo e il riciclo dei materiali e degli

spazi. Oltre alla mappa digitale che racconta

e geolocalizza i “minatori”, Giacimenti Urbani

si occupa di sensibilizzare sui temi legati alla

cura del sistema Terra e alla riduzione degli

sprechi, attraverso l’organizzazione di eventi

e la produzione di mostre, tra cui quella itinerante

Deplastic, azioni e buone pratiche contro

l’abuso di plastica.

greenplanner 42


greenplanner 43


LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

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Qui si muore di mal d’aria

L'inquinamento atmosferico è

causa di quasi 9 milioni di decessi

l'anno. Il dato è emerso

da uno studio (pubblicato su

www.pnas.org) messo a punto

da oltre 50 scienziati provenienti

da tutto il mondo che

hanno potuto calcolare i decessi

basandosi sulla misura

diretta delle concentrazioni di

polveri sottili PM 2,5 di tutto il

globo. Le misure sono, poi, state

incrociate con i casi di tumore

al polmone, ictus, ischemie,

infezioni polmonari e malattie

cronicoostruttive. Lo studio

conferma ulteriormente il ruolo

negativo dell'inquinamento sul

diabete e nelle malattie neurodegenerative.

Solo in Italia

l’inquinamento dell’aria è la

causa di circa 80 mila decessi

l’anno. Nove persone su dieci

nel mondo vivono in luoghi in

cui si respirano inquinanti ogni

giorno. Emissioni da industria,

trasporti, agricoltura, riscaldamento

domestico. Cause in

parte comuni con la catastrofe

della crisi climatica. Che c'entra

il clima con la salute? L'Oms

stima che fra il 2030 e il 2050

il problema causerà 250.000

vittime in più ogni anno per

malnutrizione, malaria, diarrea

e malori da calore. Secondo

i ricercatori dell’Ipcc entro

il 2100 le perdite economiche

dovute all’emergenza climatica

oscilleranno tra gli 8,1 e i 15

trilioni di dollari. Certo, molti di

noi a quella data non saranno

più neanche polvere. Quindi,

perché preoccuparsi anche per

questo?

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GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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settimana 12

SABATO

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Giornata

internazionale

della felicità

Giornata mondiale

del passero

marzo 2021

Fonte: Oxford Uniniversity

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La CO 2

nel piatto

Per ottenere 100 grammi

di proteine ricavate da carne

bovina vengono emessi

fino a 105 chili di CO²eq e

si utilizzano 370 mq di terreno.

Per raggiungere lo

stesso ammontare proteico

ma con i legumi (fonte

degli stessi nutrienti, ma

a basso impatto) si producono

solo 0,3 chili di CO 2

eq (comprensivi del ciclo di

lavorazione, imballaggio e

PM

trasporto) e si utilizza solo

1 mq di terreno. Pensiamoci.

21

Giornata

internazionale

delle foreste

Giornata

internazionale per l’eliminazione

della discriminazione

Giornata mondiale per

la sindrome di Down

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INQUINAMENTO / Mettiamolo al bando

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

dell’acqua

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

della meteorologia

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Calcola il tuo carbon footprint

Una domanda è d’obbligo: siamo

consapevoli di quanto noi

stessi inquiniamo ogni giorno

a causa delle nostre scelte e

azioni? Se la risposta è negativa

vi consigliamo di affrettarvi

a calcolare il carbon footprint.

Come? Basta andare sul web.

Oggi è sempre più facile e immediato

trovare un sito che

La tua carbon

footprint corrisponde a

(facciamo un esempio):

fornisca gratuitamente la cifra.

Noi di GreenPlanner ne abbiamo

uno sul nostro magazine online

(greenplanner.it), ma non è certo

l’unico. Una giovane start up

dal nome inequivocabile, Mugo,

attraverso domande semplici

come la metratura della propria

abitazione, le abitudini alimentari

o di movimento, è in grado

52m 2

di superficie

artica sciolta

15

alberi

tagliati

di elaborare un report personalizzato

per sapere quante

tonnellate di gas serra sono

state emesse annualmente

per sostenere uno preciso stile

di vita.

Oppure, sul blog The Green

Evolution è possibile ricevere

i risultati accreditati dal Dipartimento

di Scienze e Politiche

Ambientali (Esp) dell’Università

degli Studi di Milano.

14 voli

Milano-

New York

98.500 km

percorsi in

automobile

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settimana 13

GIOVEDÌ

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marzo 2021

PM

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DOMENICA

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Come combattere

l’inquinamento

Tutti noi possiamo dare una

mano e limitare l’inquinamento

delle nostre città. Diminuire

gli spostamenti in auto è buona

cosa. Adottare le due ruote fa

bene, anche alla nostra salute.

Circondarsi di verde è ancora

meglio: una pianta adulta è capace

di catturare dall’aria dai 100

ai 250 grammi di polveri sottili e

un ettaro di piante è in grado di

catturare 20mila kg di anidride

carbonica (CO 2

) all’anno.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 52

INQUINAMENTO / Mettiamolo al bando

greenplanner 47


inquinamento

Progetto di trasformazione dei mozziconi

La cicca per terra non va bene

a cura di Camilla Galli Macricè

Quanto inquinamento crea

una sigaretta? Certamente

molto rispetto ai nostri

polmoni limitati e già sollecitati

da altre forme di inquinamento,

ma altrettanto a rischio è

l’ambiente, visto che i fumatori

hanno spesso la malabitudine di

buttare la “cicca” per terra.

Ne sanno qualcosa gli organizzatori

del Cicca day che organizzano

a Trieste la raccolta dei mozziconi

dalle spiagge. I contenitori

portati dai volontari si riempiono

a dismisura. Non c’è verso: il gesto

atavico è duro a morire.

Eppure da quei mozziconi si potrebbe

generare un buon compost

utile all’agricoltura. È quanto

promette il progetto Focus

(Filter of cigarettes reuse safely)

che vede come capofila il Centro

interdipartimentale Enrico

Avanzi dell'Università di Pisa

in collaborazione con il Comune

di Capannori, l'Istituto sugli

Il 31 maggio di

ogni anno è in programma

la Giornata mondiale

senza tabacco iniziativa

dell’Oms dedicata alla

lotta contro il fumo

ecosistemi terrestri del Cnr, il

Dipartimento di scienze agrarie,

alimentari e Agro-ambientali

(DiSaaaa) e Ascit. Al momento

Focus ha ricevuto un finanziamento

dalla Fondazione Cassa

di risparmio di Lucca.

La quantità non è un problema,

la raccolta sì: ogni anno vengono

prodotti circa 1 milione di tonnellate

di mozziconi che, essendo

rifiuto non biodegradabile, porta

a evidenti effetti negativi per

l’ambiente, la salute pubblica e

l’economia. Uno studio pubblicato

sul Tobacco Control Journal da

Schneider e collaboratori riporta

come i rifiuti derivanti dall’uso di

sigarette rappresentino tra il 22%

e il 36% di tutti i rifiuti visibili.

Così da rifiuto altamente inquinante,

i mozziconi di sigaretta

potrebbero trasformarsi in substrato

inerte, come base biodegradabile

per la coltivazione,

da parte dei vivaisti, di piante

ornamentali e di arbusti. Ma

pare che sia allo studio anche

una sostanza utile da cui ricavare,

attraverso l'uso di alghe,

biocarburanti.

Combatti anche tu ogni giorno l'inquinamento

Ecco 10 consigli redatti da Cittadini per l'aria, associazione per il diritto a respirare pulito

1. Fai sentire la tua voce. Perché i politici prendano

provvedimenti serve il sostegno dell'opinione

pubblica.

2. Cammina, usa la bici o i mezzi pubblici.

3. Condividi il tuo percorso: utilizza il car sharing

per andare al lavoro, a scuola. E, quando possibile,

scegli il telelavoro che riduce il costi di trasporto.

4. Se l’auto è indispensabile, scegli quella giusta.

Verifica quali sono le emissioni reali su strada

del modello che ti interessa Inoltre, guidare in

modo sostenibile permette di ridurre i consumi. Se

rallenti, abbassi i rischi e anche il consumo di carburante:

a 110 km/h è di circa il 20% superiore di

quando si guida a 90 km/h. Controlla la pressione

degli pneumatici. Rimuovi i pesi inutili e il portapacchi.

Usa l’aria condizionata con moderazione.

5. Prendi il treno piuttosto che l’aereo.

6. Usa elettrodomestici a elevata efficienza energetica.

7. Evita il riscaldamento con combustibili solidi,

abbassa il termostato e risparmia acqua calda.

8. Elimina gli spifferi che fanno uscire calore.

9. Controlla la provenienza delle merci e se possibile

fai la spesa nei paraggi invece che recarti nei

centri commerciali fuori città.

10. Compra elettricità verde.

greenplanner 48


La casa a indipendenza energetica sonnen

Da oggi puoi proporre ai tuoi clienti un sistema

completo per produrre e gestire l’energia a costo zero

Tramite la propria rete di Partner esclusivi EINS, sonnen ti offre la possibilità

di proporre ai tuoi clienti un sistema integrato composto da un impianto

fotovoltaico per produrre tutta l'energia necessaria all'abitazione, abbinato

a un sistema di accumulo intelligente sonnenBatterie che consente di

immagazzinare l’energia quando non la famiglia non è presente a casa e di

utilizzarla la sera o quando se ne ha bisogno, ma anche di controllare i sistemi

di riscaldamento a pompa di calore.

E in aggiunta il cliente può avere anche il sistema di ricarica per veicoli elettrici

sonnenCharger per muoversi gratuitamente grazie all’energia autoprodotta.

Potrai così offrire ai tuoi clienti una soluzione completa per la produzione e la

gestione dell’energia elettrica e termica della loro abitazione, che permetterà

loro di abbattere non solo la bolletta elettrica, ma anche quella del gas.

E se vorranno, potranno dire addio anche ai costi di carburante, trasformando

la loro abitazione in una casa a indipendenza energetica sonnen.

Per maggiori informazioni chiama il numero 800 502 640 o visita il sito https://sonnen.it/ecobonus110


appunti del mese

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greenplanner 50


aprile /

percorsi formativi

Segui l’intuito Green


LUNEDÌ

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I trend in atto nel mondo del lavoro

Nel prossimo quinquennio oltre

quattro quinti del fabbisogno

occupazionale in Italia sarà collegato

al naturale turnover, cioè

alla replacement demand (circa

2.608.000/2.645.000 posti

di lavoro), mentre la crescita

economica potrà determinare

una creazione di posti molto

più contenuta, a seconda della

sua intensità e in maniera

molto differenziata nei diversi

settori. Lo afferma il rapporto

sulle Previsioni dei fabbisogni

occupazionali in Italia (2019-

2023) elaborato con il modello

informativo excelsior da Union-

Camere.

La digital trasformation e l’ecosostenibilità

avranno un peso

determinante nel caratterizzare

i fabbisogni occupazionali

dei diversi settori economici,

arrivando a coinvolgere tra il 26

e il 29% dei lavoratori di cui le

imprese e la Pubblica ammini-

greenplanner 52


settimana 14

GIOVEDÌ

AM

1

VENERDÌ

Giornata mondiale

di sensibilizzazione

sull’Autismo

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SABATO

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marzo/aprile 2021

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DOMENICA

4

strazione avranno bisogno nei

prossimi 5 anni. Circa un quarto

del fabbisogno occupazionale

previsto nel periodo 2019-

2023 sarà, poi, attivato dalle

richieste di figure professionali

da parte di cinque filiere individuate

(Salute e Benessere,

Education e Cultura, Meccatronica

e Robotica, Mobilità e

Logistica, Energia). Non a caso,

esse sono costruite considerando

i settori che saranno

maggiormente investiti dagli

attuali grandi trend di cambiamento

(globalizzazione, invecchiamento

della popolazione,

digitalizzazione e automazione,

cambiamenti climatici).

È importante tenere in considerazione

queste tendenze

per poter trovare lavoro: purtroppo

a oggi, invece, nella

scelta della scuola superiore

le famiglie sembrerebbero

troppo focalizzate su aspetti

di breve termine (il gradimento

dello studente, l'impegno

necessario, la qualità percepita

dell'istituto) e troppo poco

sugli aspetti di lungo periodo,

come le prospettive in termini

di mercato del lavoro o di accesso

all’università.

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PERCORSI FORMATIVI / Segui l’intuito Green

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LUNEDÌ

5

MARTEDÌ

6

Giornata internazionale

dello sport per lo

sviluppo e per la pace

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

della salute

7

AM AM AM

PM PM PM

Le imprese Green cercano nuovi collaboratori

L’assunto di base è

semplice: la Green

economy, anche

quella italiana, ha

alla base il bisogno

di un profondo

cambiamento dei

modelli professionali.

Come dire,

questa nuova economia

può avvenire

solo sulla spinta

di investimenti eco e assunzioni

di figure tipicamente green.

Va, quindi, accelerata

la preparazione

e la diffusione

dei Green jobs

in Italia che, nel

2018, si attestava

sulla soglia dei

3 milioni (ovvero

il 13,4% del totale

dell’occupazione

complessiva). Ma,

in effetti, qualcosa

sta cambiando anche per

una certa trasversalità delle

competenze. I Green jobs

stanno, infatti, aumentando e

non sono più solo le professioni

legate alla trasformazione

dell’energia da fonti fossili a

rinnovabili o quelle tipicamente

legate all’ambiente. Così,

come non sono più professioni

con competenze solo scientifiche

o ingegneristiche. Moda,

mobilità, food, farmaceutica,

chimica e servizi: l’industria

tutta richiede profili green da

inserire nel suo organico.

greenplanner 54


settimana 15

GIOVEDÌ

AM

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VENERDÌ

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aprile 2021

PM

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DOMENICA

11

Imprenditori: più sono

young più sono Green

Sono i giovani imprenditori a

chiedere collaboratori green.

E sono loro a dare un’importante

spinta al nostro sistema

manifatturiero verso la

Sostenibilità ambientale. Tra

le imprese guidate da under

35, il 47% ha fatto eco-investimenti,

contro il 23 delle over

35. Green economy significa

anche cura sociale: il 56% delle

imprese Green sono imprese

coesive, che investono cioè

nel benessere economico e

sociale dei propri lavoratori e

della comunità di appartenenza,

relazionandosi con gli attori

del territorio.

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M M G V S

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6

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24

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4

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1 2

PERCORSI FORMATIVI / Segui l’intuito Green

greenplanner 55


LUNEDÌ

12 13 14

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Il lavoro è sempre più smart

Erano 570mila gli smart worker,

solo in Italia. Poi c'è stato un vero

boom che probabilmente terrà

anche nei prossimi anni. Per opportunità

o forza maggiore che

sia, lo smart working rappresenta

la soluzione a una crescente

necessità di flessibilità, agilità,

capacità di creare connessioni.

Tra i pro: oltre a un cambiamento

della stessa cultura del lavoro e

un'attenzione al work-life balance

e al networking, si tratta

di ripensare anche il modo in cui

sono organizzati fisicamente gli

uffici. Perché lo smart working fa

rima per lo più con il coworking.

E tra i contro? Beh, dimenticate

la scrivania fissa. Ma in fondo in

epoca di sharing economy, dove

ormai non si possiedono più

i beni, è un concetto superato.

Anche per questo, secondo le

stime di Copernico, rete di luoghi

di lavoro, nel 2030 in Italia il

30% del portfolio societario delle

aziende sarà composto da spazi

flessibili.

I segreti

dell'home

working

Gli esperti del gruppo Isper

hanno individuato 4 criteri

base per far funzionare bene

lo smart working.

Coordinamento: favorire la

partecipazione alle attività,

promuovendo l’autonomia

e il senso di responsabilità.

Per mantenere il controllo e il

senso di comunità il consiglio

greenplanner 56


settimana 16

GIOVEDÌ

AM

15

VENERDÌ

16

AM

SABATO

17

aprile 2021

PM

PM

DOMENICA

18

è fare call a orari fissi, di team

o one to one.

Comunicazione: andare al

punto e evitare riunioni non

più lunghe di 30 minuti e mail

“infinite”.

Umiltà: facilita la guida delle

persone. L’umiltà crea motivazione,

coinvolgimento, collaborazione,

a differenza del

carisma che in questa situazione

ha effetti negativi sulla

motivazione del team.

Diversity: le persone a fronte

della medesima situazione

hanno aspettative, mindset

e stili di approccio diversi. Integrare

è fondamentale: bisogna

far interagire risorse

diverse, a livello culturale, di

genere e generazionale.

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PERCORSI FORMATIVI / Segui l’intuito Green

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percorsi formativi

Professione: Agronomo del futuro

Agricoltura 4.0, ovvero campi

collegati in Iot

a cura di M.Cristina Ceresa

Dal campo alla tavola con zero sprechi

e tracciabilità sicura. Ecco in sintesi

il modello Farm to Fork (F2f) voluto

dall'Unione Europea per declinare le

linee guida dell’Agenda 2030 all’interno

del nuovo piano Pac 2021-2027

(Politica Agricola Comune). Anche in

questo caso si lavora per non sprecare

cibo e materia prima.

agroalimentare di

domani ha delle necessità

L’Industria

concrete che collimano con

una figura professionale che sia

capace di unire al sapere agronomo

quello della tecnologia, sempre

più spinta verso lo Iot. L’Internet

of things and everything

farà, infatti, una differenza sostanziale.

Aggiungerlo nel curriculum

vitae è indispensabile da

oggi in poi.

Agricoltura 4.0 è questa la frontiera

dei campi: dematerializzazione

e digitalizzazione sono

le parole chiave. Cui aggiungere

conoscenze su precision farming,

chain traceability, safety and security,

consumer experience.

«Come si sviluppano nuove tecniche

di produzione agricola o

nuove "cultivar", può rappresentare

un buon esempio del dove

l’agricoltura si sta concentrando

- spiega Michele Festuccia,

direttore tecnico di Cisco - Per

questi scenari il digitale offre gli

strumenti di misura e analisi dei

rendimenti e performance e facilita

lo scambio interdisciplinare

delle informazioni. Dall'altra

parte guardiamo al filone dell'innovazione

digitale applicata alla

produzione agricola o zootecnica,

per sviluppare un sistema a controllo

numerico, per l’automazione

e la programmabilità delle

filiere, capace di implementare il

principio di “self driving” e modelli

di supporto alle decisioni».

L’Italia in questo scenario si

Safety for Food

Si chiama Safety for Food

(S4F) il progetto firmato Cisco

nato dalla collaborazione

con Penelope Spa attraverso

la piattaforma ValueGo.

In concreto, significa rendere

collegabili sensori, Internet

of Things, apparati wearable

per la zootecnia e l'irrigazione

intelligente, il monitoraggio di

piante, il controllo delle condizioni

ambientali, lo studio

del comportamento animale.

può candidare a “piattaforma”

abilitante della trasformazione

tecnologica del comparto agroalimentare,

offrendo tutte le “facility”

(academy, aziende agricole,

macchinari di ultima generazione)

e “capability” (suolo, acqua,

clima, biodiversità) necessarie a

una ricerca applicata e sostenibile,

costituendo, così, un ecosistema

di eccellenza a servizio

dell’intero Pianeta.

Accesso a risorse e terre qualificate,

a varie latitudini e con

specie produttive diverse, su

cui testare tecnologie differenti

e abilitanti, a partire dalla

connettività e dall’Internet of

everything; una rete di aziende

e di borghi su tutto il territorio

nazionale su cui sperimentare i

prototipi; know how specialistico

di natura universitaria e produttiva;

capitali privati e pubblici

a sostenere la fase di attrazione,

accelerazione e go to market

delle iniziative: ogni elemento è

parte di un piano di valorizzazione

di dimensione globale.

greenplanner 58


Il consiglio della redazione

Ti interessa la bioeconomia?

percorsi formativi

Dove studiare le biotecnologie in Italia: ecco le Università che offrono un

corso di laurea triennale in Biotecnologie (codice L2 del CdL) o magistrale

e corsi specializzati in tema

SITO UNIVERSITÀ NOME UNIVERSITÀ CDL

www.uniba.it Università degli studi di Bari Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica

www.univaq.it Università degli studi dell’Aquila Biotecnologie

www.unitus.it Università degli studi della Tuscia Biotecnologie

www.unibas.it Università degli studi della Basilicata Biotecnologie

www.uninsubria.it Università degli studi dell’Insubria Biotecnologie

www.unisannio.it Università degli studi del Sannio Biotecnologie

www.unisalento.it Università del Salento Biotecnologie

www.unica.it Università degli studi di Cagliari Biotecnologie

www.unicam.it Università degli studi di Camerino Bioscienze e Biotecnologia

www.unict.it Università degli studi di Catania Biotecnologie

www.unicz.it

Università degli studi “Magna Graecia”

di Catanzaro

Biotecnologie

www.unife.it Università degli studi di Ferrara Biotecnologie

www.unifi.it Università degli studi di Firenze Biotecnologie

www.unifg.it Università degli studi di Foggia Scienze e Tecnologie Biomolecolari

www.unige.it Università degli studi di Genova Biotecnologie

www.unime.it Università degli studi di Messina Biotecnologie

www.unimi.it Università degli studi di Milano Biotecnologia

www.unimib.it Università degli studi di Milano Bicocca Biotecnologie

www.unimore.it Università degli studi di Modena

e Reggio Emilia

Biotecnologie

www.unina.it Università degli studi di Napoli Biotecnologie Biomolecolari

e Industriali

www.unipd.it Università degli studi di Padova Biotecnologie

www.unipa.it Università degli studi di Palermo Biotecnologie

www.unipr.it Università degli studi di Parma Biotecnologie

www.unipv.eu Università degli studi di Pavia Biotecnologie

www.unipg.it Università degli studi di Perugia Biotecnologie

www.uniroma2.it Università degli studi di Roma

Tor Vergata

Biotecnologie

www.uniroma1.it Università degli studi di Roma La Sapienza Biotecnologie

www.uniss.it Università deglii studi di Sassari Biotecnologie

www.unisi.it Università degli studi di Siena Biotecnologie

www.unite.it Università degli studi di Teramo Biotecnologie

www.unito.it Università degli studi di Torino Biotecnologie

www.unitn.it Università degli studi di Trento Scienze e Tecnologie Biomolecolari

www.units.it Università degli studi di Trieste Scienze e Tecnologie Biologiche

www.uniud.it Università degli studi di Udine Biotecnologie

www.uniurb.it Università deglii studi di Urbino Biotecnologie

www.univr.it Università degli studi di Verona Biotecnologie

www.unipi.it Università degli studi di Pisa Biotecnologie

www.unisr.it Università Vita-Salute San Raffaele Ricerca biotecnologica in medicina

www.iusspavia.it Istituto universitario di Studi Superiori Pavia Classe di Scienze Umane e della Vita

www.unipmn.it Università degli studi del Piemonte Orientale Biotecnologie

www.sssup.it Scuola Superiore Sant’Anna Classe di Scienze Sperimentali

www.unibo.it Università degli studi di Bologna Biotecnologie

www.unibs.it Università degli studi di Brescia Biotecnologie

www.unical.it Università della Calabria Scienze e tecnologie biologiche

www.unicampania.it Università degli studi della Campania Biotecnologie

www.unile.it Università del Salento Biotecnologie

http: /roma.unicatt.it Università Cattolica del Sacro Cuore Biotecnologie per la medicina personalizzata

Tabella non esaustiva, testi chiusi in redazione giugno 2020

greenplanner 59


19 20 21

LUNEDÌ

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

della creatività e

dell’innovazione

Giornata mondiale

della migrazione dei pesci

AM AM AM

PM PM PM

Hai mai pensato di diventare un biologo marino?

C’è necessità di ampliare la conoscenza

sull’ambiente marino

e, allo stesso tempo, di capire

come meglio possiamo tutelarlo.

Lo dice una biologa marina

qual è Mariasole Bianco (qui

nella foto).

Lo dice riferendosi ai ragazzi

che potrebbero valutare di intraprendere

un percorso di studi

per occuparsi di queste tematiche

nella loro vita professionale.

«Se dovessi consigliare - suggerisce

la Bianco che è ormai

il volto televisivo e social della

biologia marina - direi di frequentare

un’università italiana,

per esempio quella di Genova,

che è in grado di offrire un’ottima

formazione a livello teorico

da integrare, poi, con una preparazione

pratica che garantiscono

alcune università estere,

incrementando anche la conoscenza

dell’inglese, che è fondamentale

in questa materia».

E poi, l’esperta aggiunge: «Ancor

più che in altri tipi di studi, sono

necessari grande passione e

determinazione per poter valorizzare

le proprie competenze e

potersi affermare come professionista

del mare, in un settore

che al momento non garantisce

molti sbocchi occupazionali».

greenplanner 60


settimana 17

GIOVEDÌ

Giornata

della Terra

AM

22 23

VENERDÌ

Giornata mondiale

del libro e del diritto

d’autore

AM

SABATO

Giornata mondiale

per gli animali da

laboratorio

24

aprile 2021

PM

PM

È il Green Deal che “assume”

Europrogettisti, mobility manager,

ingegneri ambientali,

energy manager ed esperti

in gestione dell’energia (Ege),

architetti sostenibili, ecodesigner,

avvocati e chimici verdi.

Ma anche geologi ambientali,

scienziati dei materiali, data

analist green, esperti di marketing

ambientale e di acquisti

verdi. Ecco una top list suggerita

da IlSole24Ore in tema

di GreenJobs, posizioni che il

Green Deal della Commissione

europea necessita per arrivare

alla sua attuazione.

25

Giornata nazionale

della liberazione

Giornata mondiale

della malaria

Giornata mondiale del pinguino

Giornata mondiale

del cane da soccorso

DOMENICA

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1 2

PERCORSI FORMATIVI / Segui l’intuito Green

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26 27 28

LUNEDÌ

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

Giornata mondiale

del tapiro

della sicurezza e

della salute sul lavoro

Giornata mondiale per la salvaguardia

delle rane

AM AM AM

PM PM PM

Serve la vocazione per fare un lavoro Green

Ci sono dei trend sempre più

chiari che conviene tenere ben

presenti quando si cerca lavoro.

Tra questi spicca la necessità

di sottolineare la propensione

alla Sostenibilità. Ancora

prima di affermare di fare un

Green job, conviene dimostrare

di essere Green “dentro”. E

metterlo in evidenza nel proprio

curriculum vitae è buona

cosa. Con dati di fatto. Che

non vuol dire essere ambientalisti

sfegatati, ma rispettare

degli assunti di base da cui

non si può più prescindere.

Il trend lo si evince anche

sfogliando il manuale

firmato da Tessa Gelisio

e Marco Gisotti

“100 Green jobs per

trovare lavoro. Guida

alle professioni sicure,

circolari e sostenibili”

(edizioni Ambiente).

Dopo una serie di interviste ad

alcuni protagonisti del mondo

del lavoro e dell’imprenditoria,

il volume esplora le implicazioni

e le potenzialità della

transizione verso la circolarità

in 18 settori, dal promoter

ecoturistico al parrucchiere

Green, dall’installatore di impianti

di condizionamento

a basso

impatto ambientale

al manager del ciclo

integrato dei rifiuti:

non esiste settore

produttivo e lavorativo,

ormai, che

non esiga figure professionali

esperte di Sostenibilità e ambiente,

competenze sempre

greenplanner 62


settimana 18

GIOVEDÌ

AM

29 30

VENERDÌ

Arbor day (Usa)

AM

SABATO

Festa dei lavoratori

1

aprile/maggio 2021

PM

PM

DOMENICA

Giornata mondiale

del tonno

2

più spesso richieste, dai reclutatori,

in prima battuta. Nella

guida si trova, poi, un quadro

aggiornato delle competenze

verdi, oggi sempre più richieste,

ed elenca tutti gli strumenti

che danno un supporto

concreto a chi cerca lavoro, a

chi vuole cambiarlo o a chi lo

ha perso e vuole reinventarsi

nel Green (l’analisi dei fabbisogni

di Inapp, le Skills for

Jobs dell’Ocse, il Sistema informativo

Excelsior, i tirocini,

la Garanzia giovani, l’offerta

formativa regionale, gli ammortizzatori

sociali).

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 70

PERCORSI FORMATIVI / Segui l’intuito Green

greenplanner 63


Per conoscere le imprese

Con i progetti didattici

"La Grande Macchina del Mondo" e "un pozzo di scienza"

Il Gruppo Hera per la scuola

La multiutility al fianco di insegnanti e nuove generazioni

con progetti gratuiti di educazione ambientale e divulgazione scientifica

per costruire insieme un futuro alternativo per il Pianeta

on sei mai troppo piccolo

"Nper fare la differenza” ha

detto Greta Thunberg. E il Gruppo

Hera ormai da tempo ha fatto

sua questa convinzione, nella teoria

e nella pratica, valorizzando

il ruolo attivo dei ragazzi come

cittadini di domani: infatti è fin

da piccoli che si impara a essere

adulti responsabili e a rispettare

ciò che ci circonda, ma soprattutto

a pensare e ad agire per

proteggere l’ambiente e garantire

così il futuro del pianeta che

ci ospita.

È per questo che il Gruppo Hera

dedica da oltre 10 anni risorse,

impegno e cuore al progetto

didattico La Grande Macchina

del Mondo, pensato per portare

gratuitamente l’educazione ambientale

e la divulgazione scientifica

nelle scuole di ogni ordine

e grado con percorsi, metodologie

e attività adatti a ogni fascia

d’età, e soddisfare così le diverse

esigenze delle classi e degli insegnanti.

Del resto, la multiutility che fornisce

acqua, energia e servizi ambientali

a oltre 4 milioni di cittadini

in Emilia Romagna, Veneto, Friuli-Venezia

Giulia, Marche, Toscana

e Abruzzo, si impegna a creare

valore condiviso e a rispondere ai

bisogni dei territori in cui opera

anche mettendo la sostenibilità

e l’educazione ambientale tra le

priorità della sua strategia.

Solo in Emilia Romagna ogni

anno sono oltre 100.000 ragazzi

dai 4 ai 18 anni, 3.500 classi

e 7.000 insegnanti che partecipano

a La Grande Macchina

del Mondo, che si rivolge alle

scuole dell’infanzia, primarie e

secondarie di primo grado, e a un

pozzo di scienza, il progetto di

divulgazione scientifica dedicato

agli istituti superiori. Gli studenti,

guidati e stimolati da educatori

esperti, possono prendere parte

in modo interattivo a laboratori

pratici, incontri scientifici, giochi,

attività multimediali, spettacoli e

atelier creativi. L’obiettivo è quello

di conoscere meglio l’ambiente

che li circonda, imparare come

funziona il ciclo idrico dell’acqua,

come fare correttamente

la raccolta differenziata dei rifiuti

e riflettere sul tema dell’energia

e sull’uso di fonti alternative. Il

filo rosso che lega i diversi temi

è quello dell’economia circolare,

da cui parte la riflessione sulla

necessità di trasformare il nostro

stile di vita, non più sostenibile,

per preservare le risorse del pianeta.

Diverse le modalità di svolgimento

dei percorsi previste, in

presenza o a distanza, a cui si

aggiunge la possibilità di scaricare

gratuitamente online sul sito

educational box ed educational

kit per insegnanti e famiglie.

I progetti di educazione ambientale

che il Gruppo Hera offre

alle scuole vogliono essere un

punto di riferimento per istituti

e docenti, nella convinzione

che solo la conoscenza possa

aprire a un cambiamento reale

che modifichi i comportamenti

e costruisca un futuro più sostenibile.

Arrivando alle menti

e ai cuori di bambini e ragazzi,

Hera vuol far crescere in loro la

consapevolezza che le proprie

azioni possono davvero fare la

differenza.

greenplanner 64


percorsi formativi

Esperienze

da una serie di attività rivolte alla

riduzione nell’uso di combustibili

fossili, diminuzione dell’inquinamento

e delle emissioni di gas

serra, aumento dell’efficienza

energetica, riciclaggio dei materiali

e sviluppo nonché l'adozione

di fonti di energia rinnovabili.

La sostenibilità ambientale è nel

corso degli anni diventata non

solo determinante per la salvaguardia

dell’ambiente, ma anche

un’occasione per contrastare la

disoccupazione.

Gli studi condotti nel corso degli

ultimi anni dall’Organizzazione

internazionale del lavoro prevedono,

infatti, che la transizioa

cura di Sara Pavone

L’importanza di fare un Green Job

Il lavoro del futuro? Sicuramente

sarà Green. Ovvero dovrà

contemplare tutta una serie di

parametri e comportamenti che

hanno a che fare con la Sostenibilità

e l’economia circolare. Alcuni

lavori saranno però più di altri

dei Green Job. Così come alcuni

mestieri saranno probabilmente

maggiormente richiesti: tutto

sta nell'individuare verso dove la

tecnologia galoppa.

Però, attenzione: non c’è una

modalità univoca per dire cosa

sia un Green Job. La definizione

dell’Occupational information

network (O*Net) evidenzia che

un Green Job è tale se definito

ne verso un’economia a basse

emissioni di carbonio e più verde

potrebbe generare fino a 60

milioni di nuovi posti di lavoro in

tutto il mondo nel corso dei prossimi

due decenni, rispetto a un

percorso di sviluppo tradizionale.

Una transizione che avrà effetti

non solo sulla quantità, ma anche

e soprattutto sulla composizione

e la qualità dei posti di lavoro nei

diversi settori. È per questo che si

rende, quindi, necessario creare

competenze e profili adatti seguendo

un determinato percorso

di studi, favorendo così l’incontro

tra domanda e offerta di Green

Job e lo sviluppo.

I Green Job si imparano a scuola

Magari anche nella tua

Una guida per gli imprenditori green di domani:

è quello che vuole essere l’iniziativa

di sviluppo imprenditoriale Green Jobs, un

progetto che affianca professori e studenti delle

Superiori in un percorso scolastico

di realizzazione dei giovani in

ambito culturale, sociale e professionale.

Avviato in Lombardia nel 2015 da

Fondazione Cariplo, Green Jobs si

è esteso a livello nazionale a partire

dal 2018 grazie al coinvolgimento

di altre otto fondazioni di origine

bancaria aderenti all’Acri: Fondazione

Crt, Fondazione Compagnia

di San Paolo, Fondazione Carispezia, Fondazione

Cariparo, Fondazione Caritro, Fondazione

Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione

Tercas e Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana.

Sul campo, in aula con gli studenti: Junior

Achievement Italia e InVento Innovation Lab.

Obiettivo del progetto Green Jobs è condurre i

ragazzi a creare mini imprese che

propongono risposte concrete a

problemi ambientali e in linea con

gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

dell’Agenda 2030 delle Nazioni

Unite. Ogni anno la giuria decreta

una mini impresa green vincitrice.

La scorsa edizione – la 2020 – ha

premiato il progetto della classe 4G

del Liceo Rosmini di Rovereto (Tn)

che ha ideato la WoodCard, una

smart card realizzata con il legno proveniente dagli

alberi caduti durante la tempesta del 2018 in

Trentino.

greenplanner 65


percorsi formativi

Professioni su cui puntare

a cura di Sebastian Brocco

Studiare i cambiamenti climatici

e farne un mestiere

Dove imparare in Italia a gestire la crisi climatica: ecco le

Università che offrono corsi di laurea triennale o magistrale e

anche percorsi specializzati sulle materie del futuro

formativa legata ai

cambiamenti climatici sta

L’offerta

crescendo, offrendo percorsi

dedicati nei maggiori atenei

italiani. Certo, però, non si può

dire che sia facile imbattersi in

uno di questi corsi di laurea. Il

problema principale risiede nel

fatto che si tratta di un argomento

inedito, per cui è necessario un

approccio interdisciplinare con

forti basi scientifiche, che porti

con sé la capacità di fare valutazioni

di ordine economico, finanziario

e analisi delle policy. Non

basta essere scienziati insomma:

bisogna anche imparare a gestire

le risorse, a negoziare con gli

stakeholder e a leggere la società

nella sua globalità.

Ma qualcosa si sta muovendo:

ecco le principali offerte degli

atenei italiani.

Percorso di studi lauree triennali

Le lauree triennali, per forza di

cose, non possono giungere ai

livelli di approfondimento di un

master, ma sono senz’altro essenziali

per dotarsi dei principali

strumenti concettuali utili per

compiere i passi successivi.

A Milano ci sono l'Università

degli studi Bicocca, con la

triennale in Scienze e Tecnologie

per l’Ambiente (unimib.

it/ugov/degree/5575) che

punta allo studio delle tematiche

ambientali a tutto tondo:

cambiamenti climatici ma anche

inquinamento atmosferico,

bonifiche, conservazione

della biodiversità. Si tratta di

un corso di laurea che punta

a dare ampie conoscenze di

base su come funzioni il pianeta

e su come l’essere umano

interagisce con esso. Uno

stampo simile lo ha Scienze

Ambientali al Campus di Ravenna

(corsi.unibo.it/laurea/

ScienzeAmbientali). Tornando

a Milano, più orientato verso la

gestione delle risorse troviamo

la triennale dell'Università

Statale con Scienze e Politiche

Ambientali: Scienze e Tecnologie

per l’Ambiente, Tutela

e Gestione dell’Ambiente e

Politiche per la Sostenibilità

(unimi.it/it/corsi/corsi-di-laurea/scienze-e-politiche-ambientali).

E dopo la triennale? Ecco le lauree magistrali

Con le lauree magistrali il gioco

si fa duro: gli insegnamenti

di settore sono la maggior

parte e puntano a formare

esperti per il mondo della ricerca,

della divulgazione e delle

imprese.Ancora una volta

troviamo Università Bicocca

e Statale di Milano: la magistrale

di Scienze e Tecnologie

per l’Ambiente e il Territorio

(unimib.it/ugov/degree/5577)

offre la possibilità di studiare

maggiormente ciò che accade

al nostro clima con i corsi di

Fisica dell’Atmosfera, Cambiamenti

Climatici, Chimica

dell’Atmosfera e altri affini;

mentre alla Statale è possibile

studiare per conseguire

una laurea in lingua inglese

con due curriculum, incentrati

sui sistemi agroalimentari

e sull’economia dell’energia:

Environmental and Energy

Economics e Economics and

Management of Agri-Food

System (unimi.it/it/corsi/

corsi-di-laurea/environ-

greenplanner 66


percorsi formativi

Ora mi faccio un master

Per quanto riguarda i master,

troviamo corsi altamente professionalizzanti,

come il master

di secondo livello offerto

dalla Statale di Milano (unimi.it/it/corsi/corsi-post-laurea/master-e-perfezionamento/catalogo-master/

aa-2019/2020-master-interdisciplinary-approaches-climate-change-secondo-livello),

Interdisciplinary

approaches to climate change,

che intreccia insegnamenti

scientifici a questioni

umanitarie, economiche

Aspiri a un dottorato?

Stanno comparendo infine i

primi dottorati interamente

incentrati sul tema dei cambiamenti

climatici: alla Ca’

Foscari di Venezia possiamo

trovare Scienze e Gestione dei

Cambiamenti Climatici (unive.it/pag/7762/),

con diverse

linee di ricerca che vanno

dall’aumento del livello dei

mari al funzionamento degli

ecosistemi marini. Bologna,

invece, offre il dottorato di

e sociali. Troviamo, poi, la

proposta del Politecnico di

Torino, con il master Climate

Change: Adaptation and

Mitigation Solutions (diati.

polito.it/focus/cambiamenti_climatici/master_di_ii_

livello), dedicato a laureati

in discipline scientifiche o

ingegneristiche e quello

della veneziana Ca’ Foscari

Science and Management

of Climate Change (unive.it/

pag/33465/), strettamente

collegato all’omonimo dottorato

di ricerca.

ricerca Il futuro della Terra,

Cambiamenti Climatici e

Sfide Sociali (magazine.unibo.it/archivio/2019/11/19/

al-via-il-nuovo-dottorato-di-ricerca-201cil-futuro-della-terra-cambiamenti-climatici-e-sfide-sociali201d),

che, attraverso uno

sguardo multidisciplinare,

punta a dare delle risposte ad

alcune delle sfide più complesse

dei giorni nostri.

Professione

meterologo

Nevica o non nevica? C’è il

sole o pioverà? La risposta

la cerchiamo sempre

più affidandoci a Internet. Ma chi

c’è dietro alle previsioni? Geologi,

meteorologi e professioni assimilate

come tecnici fisici: sono

queste le figure che studiano il

tempo e cercano di prevenire il

clima. Stando ai dati della Camera

di commercio di Milano Monza

Brianza Lodi, sono professioni

e specializzazioni sempre

più ricercate. Tanto che si parla

di 1.400 assunzioni all’anno in

tutta Italia. Le caratteristiche più

richieste? La capacità di lavorare

in gruppo, il problem solving ma

anche l’applicazione di modelli

matematici e l’attenzione alla

sostenibilità ambientale. Sono

più di 300 le aziende specializzate

in fabbricazione di strumenti

di meteorologia e attività riguardanti

le previsioni: il 10% in più

rispetto al 2013. Il lavoro, quindi,

non manca. La precisione delle

previsioni, a volte, purtroppo, sì.

Ma anche questo fa parte della

sfida ai cambiamenti climatici.

Che ci obbliga a studiare meglio

le follie del tempo, a creare nuovi

strumenti di misurazione e nuovi

algoritmi per il clima.

mental-and-food-economics).

Spostandoci nel capoluogo

piemontese, troviamo la

nuova offerta Climate Change

in lingua inglese del Politecnico

di Torino (diati.polito.it/

focus/cambiamenti_climatici/laurea_magistrale),

che

punta a formare ingegneri

capaci di trattare modelli climatici

e pianificare strategie

di mitigazione e adattamento.

Grazie alla laurea magistrale

in Analisi e Gestione

dell’Ambiente (corsi.unibo.

it/magistrale/AnalisiGestioneAmbiente/curriculum-climate-kic)

dell’Alma Mater

Studiorum di Bologna, nel

distaccamento del Campus

di Ravenna, è possibile seguire

il curriculum Climate-Kic,

promosso dall’omonima community

europea che riunisce

esperti, accademici e industrie

attorno ai principali temi della

crisi climatica.

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appunti del mese

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maggio /

botanica antinquinamento

Una pianta ci salverà

Phospine & vaccinum

macrocarpon.

Street artist: Fabio Petani


LUNEDÌ

Giornata mondiale

per la libertà

di Stampa

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Noi (uomini) sporchiamo, loro (piante) ripuliscono

Siamo la civiltà dell’inquinamento

e dei rifiuti. Perché

sappiamo produrne con una

capacità illimitata. Inquiniamo

l’aria, le acque. Il suolo non

solo lo sporchiamo, ma lo rendiamo

sterile, anche senza cementificarlo.

Usiamo e sprechiamo,

accumulando scarti.

Siamo proprio una in-civiltà.

Per fortuna accanto a noi vivono

le piante. Silenziose e

belle ci circondano senza che

neppure, a volte, ce ne accorgiamo.

Oltre a sfamarci, a darci

aria pulita e fornirci energia,

sono gli alberi che ci permetteranno

di moderare l’innalzamento

della temperatura del

globo. Inoltre, le piante sono

la semplice soluzione per limitare

i danni degli allagamenti,

straripamenti, inondazioni

perché le radici assorbono acqua

e un terreno piantumato

è molto più sano e sicuro che

uno disboscato. La soluzione

a portata di tutti? Circondarci

di alberi, piantarli ovunque, sia

dentro che fuori casa. Non ci

sono scuse che tengano. Né

per noi, né per i politici: nel nostro

pianeta – rileva uno studio

condotto dal Politecnico

Federale di Zurigo - ci sono

abbastanza terre (1,7 miliardi

di ettari) idonee per aumentare

la superficie forestale di

un terzo, senza andare a in-

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settimana 19

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maggio 2021

PM

terferire con le aree urbane o

agricole. Ma bisogna cambiare

marcia: i più di noi percepiscono

gli alberi come esseri

inanimati, privi di vita. Solo

oggetti da tagliare, estirpare

PM

o piantare a seconda dei nostri

desideri. E invece… nelle

pagine successive scopriremo

come le piante sono una

delle nostre poche ancore di

salvezza.

a proposito di rifiuti

Dopo sei anni di decrescita, sotto 30 milioni

di tonnellate, nel 2018 la produzione

nazionale di rifiuti urbani è tornata a

superare tale cifra, assestandosi a quasi

30,2 milioni di tonnellate (+ 2% rispetto

al 2017). Il che vuol dire che siamo arrivati

a produrre 500 chilogrammi di rifiuti

per abitante.

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Giornata mondiale

degli uccelli

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BOTANICA ANTINQUINAMENTO / Una pianta ci salverà

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

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L’infinita intelligenza delle piante

Sarebbe utile inserire al più

presto corsi di botanica in tutti

i gradi di istruzione. Tanto più

che il rispetto delle piante è

un senso assopito dell’uomo,

ma esiste. E va risvegliato.

Conoscere gli alberi e la loro

fisiologia permetterà di avvicinarsi

sapientemente ad essi.

Stefano Mancuso, esperto

di neurobiologia vegetale, ritiene

che si debba guardare

alle piante in un modo nuovo,

usarle non solo per quello che

hanno da offrirci, ma per quello

che possono insegnarci. «Le

piante esistono sulla Terra da

molto più tempo di noi - è l’assunto

di Mancuso che si ritrova

anche nel libro "La nazione

delle piante" (Laterza editore)

- sono meglio adattate, e probabilmente

ci sopravvivranno:

nella loro evoluzione hanno

trovato soluzioni tanto efficienti,

quanto non predatorie

nei confronti dell’ecosistema

in cui noi, assieme a loro, vivia-

Sviluppare la cultura delle piante

è una buona strada per renderci

conto di quali altre “civiltà”

superano e aiutano la nostra.

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SABATO

Giornata

internazionale

della famiglia

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maggio 2021

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mo». Mancuso è un profondo

conoscitore del mondo vegetale.

I suoi più recenti studi, in

seno all’Università di Firenze,

hanno dimostrato che gli alberi

sono dotati di sensi, memorizzano

e comunicano tra loro e

quindi possono essere descritti

come organismi intelligenti a

tutti gli effetti.

Tanto che lo studioso ritiene

che ci siano le basi per rivendicare

un’organizzazione “politica”

del mondo vegetale. Una

Nazione delle piante. Politicamente

corretta senza ombra

di dubbio.

PM

Facci caso

«Amo appoggiare

la mia mano

sul tronco di un

albero davanti al

quale passo, non per assicurarmi

dell’esistenza dell’albero

– di cui io non dubito

– ma della mia». Christian

Bobin, scrittore e poeta

francese poco noto in Italia,

ci comunica così il senso

di solidità e protezione che

emanano gli alberi.

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BOTANICA ANTINQUINAMENTO / Una pianta ci salverà

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LUNEDÌ

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Giornata

internazionale contro

l’omofobia, la bifobia

e la transfobia

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Forestiamo le nostre città

Le città verdi non crescono

come funghi. Ma vanno “coltivate”.

Cittadini, aziende, associazioni

sono chiamati allo

sviluppo di ciò che Umberto

Andolfato, vicepresidente

dell'Associazione italiana

architettura del paesaggio

(Aiapp), definisce “Verde

fondamentale”, superando il

luogo comune che il verde sia

solo ornamentale.

Gli alberi sono generatori di

ecosistemi, partendo dalla loro

stessa natura di ecosistemi.

Che siano querce, pini, betulle,

sequoie o baobab, sono creature

che grazie a complessi apparati

sensoriali comunicano

tra loro. Alcuni alberi secolari

arrivano a essere considerati

veri e propri monumenti e vengono

quindi posti sotto tutela.

Basti pensare alle faggete del

nostro Appennino, come quella

di Pescocostanzo in provincia

de L'Aquila, che è diventata patrimonio

dell'Unesco.

Un libro dello scrittore Tiziano

Fratus ci invita a diventare

cercatori di piante e a scoprire

gli alberi monumentali del

nostro Paese "Il manuale del

perfetto cercatore di alberi",

(Feltrinelli). Questa bella azione

si può mettere in pratica

anche in una città come Milano,

dove c'è l’obiettivo di costruire

una foresta di 3 milioni

di alberi entro il 2030. A far

crescere questa foresta – già

battezzata ForestaMi - potranno

contribuire tutti: cittadini

e imprese private.

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settimana 21

GIOVEDÌ

Giornata

mondiale

delle api

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Giornata

internazionale

del tè

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Giornata

internazionale della

diversità biologica

maggio 2021

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Piante assorbi smog

Nella top ten delle piante più

adatte a combattere l’inquinamento

atmosferico al primo

posto c’è in assoluto l'acero

riccio: ogni esemplare

di questo possente

albero è in grado

– secondo il Centro

nazionale delle ricerche

(Cnr) – di assorbire

fino a 3.800 chili di CO 2

nell’arco di vent’anni.

Per questo lo si valuta

PM

per la sua capacità complessiva

di mitigazione dello smog.

A pari merito, con 3.100 chili

di CO 2

aspirati dall’aria, ci

sono poi la betulla verrucosa

e il cerro. Catturano fino a 2,8

tonnellate in un ventennio

il ginkgo biloba,

il tiglio nostrano e

selvatico, il bagolaro,

l’olmo e il frassino comuni.

L’ontano nero,

con 2,6 tonnellate,

chiude questa speciale

classifica.

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Giornata mondiale

delle tartarughe

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BOTANICA ANTINQUINAMENTO / Una pianta ci salverà

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La vera materia degli alberi

Ogni albero ha una propria architettura,

un fogliame caratteristico

apprezzabile anche

da un punto di vista estetico.

«I nostri studi ci dicono che gli

alberi non sono mirabili solo

per il loro aspetto estetico ma

anche per la loro prodigiosa

fisiologia - afferma Mauro

Bernabei dell’Istituto di bioeconomia

(Ibe) del Consiglio

nazionale delle ricerche -. Tra

gli alberi troviamo esemplari

che arrivano a oltre 4.500 anni

di vita, come certi pini dell’ovest

degli Stati Uniti, oppure in

grado di superare i 100 metri

d’altezza, come le sequoie o

gli eucalipti australiani. Inoltre,

ci forniscono il legno, un materiale

caldo, confortevole, resistente.

Non a caso i Romani

chiamavano il legno "materia",

da cui lo spagnolo madera, la

radice del nostro termine materiale».

In sostanza, per i Romani

il legno era il materiale

per antonomasia.

La storia

degli anelli…

«Gli anelli degli alberi delle

zone temperate crescono

con cadenza annuale: la

dendrocronologia (da dendron,

albero, e kronos, tempo)

li studia in relazione al tempo

ed è, a oggi, il più preciso

strumento per la datazione

del legno- spiega Bernabei

- La dendroclimatologia, invece,

studia la correlazione

dell’accrescimento degli al-

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settimana 22

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beri con i parametri climatici.

La successione nel tempo di

anelli più spessi e più sottili

può indicare annate favorevoli

e sfavorevoli per la pianta

e quindi, indirettamente,

fornire informazioni sulle

variazioni climatiche».

PM

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

DOMENICA

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Il diario continua a pag. 84

BOTANICA ANTINQUINAMENTO / Una pianta ci salverà

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botanica antinquinamento

Botanica da portare in casa

5 piante che

fanno bene a noi

e all’ambiente

C

ircondiamoci di nuove piante, buone per

l’ambiente, ma anche per la nostra salute.

La prima segnalazione che diamo è relativa

alla Tillandsia. Si tratta di una pianta che non

ha bisogno di terra. Le sue radici respirano aria,

proprio come noi, ma a differenza nostra la purificano

anche. La Tillandsia, infatti, è nota perché

in grado di assorbire e di trattenere le sostanze

inquinanti presenti nell’atmosfera, come

la formaldeide, che si trova in tutti gli ambienti

di vita e di lavoro, ma anche i PM10,

molecole inquinanti prodotte durante i

processi di combustione che normalmente

le altre piante non sono in grado di assorbire.

Circondarsi in casa o in ufficio di

Tillandsia fa, dunque, bene.

Anche lo Spatafillo sarebbe in grado di

assorbire particelle inquinanti nell’aria,

purificandola così dalle sostanze nocive

a cura di M.Cristina Ceresa

presenti. La pianta è, altresì, un perfetto regolatore

di umidità. Detto anche il "giglio della pace",

lo Spatafillo si adatta facilmente a qualsiasi tipo

di ambiente. Tenere lontano dai raggi diretti del

sole e avere l’accortezza di annaffiarlo spesso.

La Dracaena sanderiana è la madre dei rametti

di bambù che possono vivere nelle nostre case.

Nell’arte del Feng Shui (la teoria taoista che

suggerisce regole di buona edilizia e arredamento)

si crede che questa pianta porti felicità,

ecco perché lo chiamano "Lucky bambu".

Anche le Orchidee, secondo le regole del Feng

Shui, sono un must per la casa perché in grado

di dare vitalità agli ambienti e alleggerire la

mente. Questo fiore rilascia ossigeno, soprattutto

nelle ore notturne, quindi si consiglia di

posizionarlo in camera da letto, in modo da

trovare nuova serenità già dalle prime

ore del giorno.

Infine, sarebbe bello rivedere nei nostri

giardini il Sorbo. Perché? Soprattutto

per il suo frutto che andrebbe “riscoperto”

ora che la moda delle spremute

da estrattore impazza: la sua rosacea

è ricca di vitamine. La crescita di questa

pianta è lenta. Ma ne vale la pena: ogni

anno le bacche spuntano per darci una

ventata di vitalità.

La Fabbrica dell'Aria

All’Università di Firenze

(Linv) si sta sperimentando

la filtrazione botanica,

che utilizza le piante per

purificare l’aria. Poiché esse

catturano molecole inquinanti

e le incorporano nella loro biomassa,

il loro filtro ha una durata

indefinita ed è quindi molto

più efficiente rispetto alla filtrazione

meccanica. La Fabbrica

dell’Aria è una struttura vetrata

attraverso cui viene fatta passare

l’aria da depurare. Essa

passa attraverso un intercapedine

sotto al piano di calpestio,

fluisce attraverso le vasche

dove vengono messe a dimora

le piante, per poi tornare, depurata,

nell’ambiente. Quando

le sostanze inquinanti passano

attraverso il substrato di coltura,

vengono bloccate e quindi

assorbite dalle radici delle

piante. Gli inquinanti rimanenti

vengono assorbiti dalle foglie

attraverso gli stomi, degradate

e convertite in nutrienti.

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giugno /

green style

Viviamolo tutti i giorni


LUNEDÌ

Giornata mondiale

contro il fumo

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Festa della

Repubblica

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Forse sei anche tu un po’… Lohas

Lohas è un acronimo che indica

chi fa del "Lifestyle of health and

sustainability" la propria scelta

di vita. Non possiamo indicarli

come veri e propri ambientalisti,

ma di sicuro sono green dentro.

Secondo una ricerca firmata

Astarea, i Lohas si

contraddistinguono per

una programmazione

delle strategie di acquisto

a basso impatto

ambientale. Agiscono a

valle sul “contenimento

dell’accumulo” ed eviterebbero il

“digital shopping”. Elevata, invece,

sarebbe la frequentazione dei

gruppi di acquisto solidale.

Inoltre, i Lohas, mostrano un

interesse più marcato per i negozi

dove si vendono

prodotti sfusi: punti di

vendita a km zero in

cui si trovano prodotti

stagionali. In sostanza i

Lohas, mostrano interesse

per la protezione

dell’ambiente, sono

propensi ad agire e interagire

con il business socialmente responsabile

e sono avvezzi ad

adottare prodotti sostenibili.

Può definirsi un Lohas chi cerca

prodotti naturali e salutari, con

una dieta sempre più vegetale

con alimenti biologici, ricchi di

fibre, senza ogm e conservanti;

scelta di cosmetici senza nichel,

parabeni e petrolati; preferenza

per capi di abbigliamento in fibra

naturale. Tra i comportamenti

sostenibili di un Lohas troviamo

l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile;

risparmio di risorse domestiche

come acqua ed ener-

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settimana 23

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

della bicicletta

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Giornata internazionale

dei bambini innocenti

vittime d’aggressioni

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Giornata mondiale

dell’ambiente

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maggio/giugno 2021

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Giornata mondiale

della decrescita

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Fonte: Arestea

Donne 62%

Lohas in Italia

Active consumers: 15%

Tendenzialmente più presenti nelle classi di età

mature e le coppie senza figli conviventi

Più numerosi nei comuni tra i 30 e i 100.000 abitanti

Tra le professioni: più rappresentati imprenditori,

liberi professionisti, quadri intermedi e insegnanti

gia; contenimento degli sprechi

di cibo e altro, riduzione del superfluo;

preferenza per il trasporto

pubblico e per le formule

alternative all'auto di proprietà.

Insomma, in giro c’è gente che ci

tiene a condurre una vita a basso

impatto ambientale. E noi siamo

convinti che chi usa la Green

Planner sia un po’ (tanto) Lohas.

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GREEN STYLE / Viviamolo tutti i giorni

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

Giornata mondiale

degli oceani

MERCOLEDÌ

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La moda ai tempi del Green

LO SAPEVI?

In uno scenario in cui i consumatori

sono sempre più sensibili e le

normative sempre più stringenti,

il settore della Moda (un mercato

che vale 2.000 miliardi di dollari)

non può più far finta di nascondere

dietro la creatività l’inquinamento

che produce in maniera

considerevole. Ma come avverrà

la trasformazione e quanto

costerà? Uno studio di Boston

Consulting Group e Fashion for

Good parla di una cifra dai 20 ai

30 miliardi di dollari l'anno. Necessari

sono: nuovi materiali,

processi, tecnologie e modelli di

business. In particolare, è da affrontare

lo studio di materie prime

alternative mentre le soluzioni

di fine vita dei prodotti hanno

il più alto potenziale di impatto,

anche economico. Se pensiamo

alle infrastrutture necessarie per

il riciclaggio chimico dei rifiuti tessili,

notiamo che richiedono investimenti

più ampi nella raccolta

e nella creazione di strutture per

smistamento e pulizia.

Un impulso importante alla

rivoluzione green nel settore

della Moda è stato dato dalla

campagna Detox di Greenpeace,

che dal 2011 ha

chiesto alle aziende

del comparto

nel mondo di

eliminare le

sostanze chimiche

nocive

dalla catena di

produzione.

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settimana 24

GIOVEDÌ

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Giornata mondiale

contro il lavoro

minorile

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La ricerca è in atto

La moda Sostenibile c’è e sta

già lavorando su materiali derivati

da scarti vegetali come

ananas e arance. Ma sono

nate collezioni realizzate con

tessuti ecologici, spesso recuperati

dalla tradizione, derivati

da fibre di ortica, ginestra,

canapa, bamboo e molte

altre. Si sta diffondendo inoltre

l’utilizzo di tessuti derivati

dal riciclo di materiali particolarmente

inquinanti come

la plastica. Per i finissaggi

come l’impermeabilizzazione

o l’effetto used dei tessuti è

stato diminuito l’utilizzo della

chimica e molte aziende

hanno ridotto

le emissioni

e il consumo

di acqua particolarmente

abbondanti in

questo settore.

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GREEN STYLE / Viviamolo tutti i giorni

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Giornata mondiale dei

LUNEDÌ

donatori di sangue

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Giornata mondiale

del vento

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Giornata mondiale della

MERCOLEDÌ

tartaruga marina

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Sì viaggiare, ma senza inquinare

LO SAPEVI?

Con un giro di affari di oltre

1200 miliardi di dollari, il turismo

è una delle principali

voci della bilancia commerciale,

subito dopo i carburanti, i

prodotti chimici

e quelli

alimentari.

Peccato che

sia anche uno

dei settori a

forte impatto

ambientale:

secondo uno studio della rivista

scientifica Nature Climate

Change, l’industria del turismo

sarebbe responsabile dell’8%

di emissioni di gas serra a livello

globale. Inquinamento di

acqua, aria e terreni, sfruttamento

delle risorse idriche, degrado

ambientale, distruzione

degli ecosistemi: il turismo di

massa produce tutte queste

conseguenze. Rinascerà più

green dopo la pandemia?

Il fenomeno del “Leakage”

(che significa perdita in inglese)

riguarda il ritorno del denaro

generato

dal turismo nei

Paesi di provenienza

dei

visitatori. La

maggior parte

degli stakeholder turistici sono

rappresentati da grandi compagnie

occidentali. Nei Paesi

più poveri rimane poco.

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settimana 25

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

per combattere la

desertificazione e

la siccità

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gastronomia sostenibile

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Giornata della

AM

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DOMENICA

Giornata mondiale

dei rifugiati

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Turismo responsabile si può

Ecobnb è una piattaforma

che promuove turismo responsabile

e a ridotto impatto

ambientale, i soggiorni in

strutture ricettive ecosostenibili,

il cibo biologico, gli itinerari

rispettosi dell’ambiente, gli

spostamenti non inquinanti,

la riscoperta di luoghi vicini ed

autentici. Tutto è iniziato qualche

anno fa con ViaggiVerdi, la

community italiana dedicata al

turismo sostenibile. Il progetto

è diventato Ecobnb grazie

al finanziamento Seed Money

2014 di Trentino sviluppo e

al cofinanziamento Europeo

EcoDots dedicato a progetti di

turismo sostenibile.

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GREEN STYLE / Viviamolo tutti i giorni

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LUNEDÌ

Giornata mondiale

della giraffa

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Non c’è più spazio per le guerre

Bombe di idee creative, contro

la guerra. Sono quelle sollecitate

ai designer di tutto il

mondo dalle call di Emergency

– Design Against War - lanciata

sulla piattaforma Desall

- con l’obiettivo di creare progetti

e soluzioni per attutire

l’impatto di chi vive in zone di

guerra. L’ultima call ha riunito

150 progetti. Bellissime idee,

alcune anche molto fattibili.

Come l’Emergency Box ideato

da Marta Sánchez Pérez, José

María Mateo Torres e Tomás

Larios Roca. Si tratta di una

toilette pubblica pieghevole

e adattabile a ogni luogo per

essere installata in aree colpite

da tragedie umanitarie.

Costruite in alluminio e tessuto

di pelle le toilette origami,

sono azionate da un pedale

interno collegato a una molla

che eleva la struttura coprendo

l’utente e dandogli intimità.

Possiamo fare a

meno di fumare?

Sono tante, troppe, le sigarette

che vanno in fumo ogni giorno

in Italia: l’Istat rileva che i

fumatori attivi sono circa 11,9

milioni, ossia il 22% della popolazione

(dato al 2016). Una

percentuale che rimane prevalentemente

stabile da circa 8

anni. Spaventoso il numero delle

sigarette che si fumano ogni

giorno in tutto il mondo: più di

15 miliardi di piccoli bastoncini

che – è dimostrato – non fanno

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settimana 26

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Giornata mondiale

del cane in ufficio

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internazionale contro

l’abuso di droghe

e il traffico illecito

Giornata

internazionale delle

Nazioni Unite a

sostegno delle vittime

di torture

SABATO

Giornata

giugno 2021

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bene né alla salute né all’ambiente.

Sì, perché è ancora troppo

diffusa l’abitudine di gettare

il mozzicone per terra con rilascio

di sostanze tossiche, come

il catrame, che arrivano anche

alla falda acquifera.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 96

GREEN STYLE / Viviamolo tutti i giorni

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green style

Tendenze in atto

a cura di Silvia Massimino

Sai cosa sono le sartorie digitali?

C’è una nuova generazione

di creativi della moda che

ha dato vita a collezioni

dal sapore sartoriale, ma altamente

tecnologiche, sia per materiali

che per processi utilizzati.

Sono soprattutto quelli digitali

che permettono di progettare le

collezioni, confezionare su misura,

creare strategie di marketing,

vendere e comunicare i valori del

marchio in un dialogo diretto con

la clientela, attento alla qualità,

alla sostenibilità e, spesso, anche

cruelty free.

I nuovi sarti digitali mantengono

un forte legame con il territorio

nel rispetto della cultura

e dell’ambiente, riducendo gli

sprechi e ottimizzando la produzione

attraverso capi artigianali

con lavorazioni manuali, tessuti

e tinture naturali, stampe digitali,

riuso di tessuto vintage e

l'utilizzo di packaging ecologico.

La vendita e la promozione

avvengono prevalentemente

online attraverso App, social

o piattaforme dedicate come

Etsy. I clienti sanno che possono

cambiare o restituire il prodotto

e che i sarti dall’altra parte dello

schermo possono apportare

tutte le modifiche richieste per

realizzare un capo su misura.

La struttura è, dunque, molto

più leggera: si limitano oltre

alle spese di un negozio, anche

produzioni in eccesso e scarti,

riducendo così notevolmente i

costi della comunicazione e della

distribuzione.

Questa tendenza è in atto da

tempo, ma con la pandemia c’è

stata un'impennata. Il sistema

moda è stato tra i primi a mettersi

in discussione essendo fra

i settori più impattanti sull'ambiente.

Da subito, infatti, è stata

accertata la correlazione fra

Quanto è chimico un vestito?

La varietà, il colore e la consistenza dei tessuti dipendono

dai processi di fabbricazione, dai materiali e dalle sostanze

chimiche utilizzate durante la produzione. La direttiva Reach

regolamenta queste sostanze e per esempio, vieta l’ossido di trisaziridinilfosfina

negli articoli tessili, limita il difenile polibromumato

così come il pentaclorofenolo, il nichel e i coloranti azoici. Insomma,

si torna a dare valore alle stoffe naturali che fanno bene una volta

indossate, ma anche all’ambiente.

inquinamento ed epidemie, ed

è risultato evidente che un'industria

basata su una serrata

corsa al profitto non è più sostenibile,

a nessuna latitudine.

Fra le prime voci autorevoli a

esprimersi in merito, sin dal primo

diffondersi del virus, ci sono

stati personaggi come Giorgio

Armani, Anna Wintour, Brunello

Cucinelli, che hanno dichiarato

la necessità di un cambio di

rotta verso un sistema più sostenibile.

In generale, le aziende,

soprattutto i grandi brand, si

sono orientati verso un’innovazione

responsabile, accelerando

le tempistiche di un processo

già in atto prima dell’esplosione

della pandemia.

Nuovi influencer

Non basta più il suggerimento

di un influencer. Il consumatore

più responsabile e attento

cerca prodotti di valore nel

rispetto dell’ambiente e delle

persone. Si informa online

prima di acquistare e poi si

reca in negozio. Si parla quindi

di comunicazione Figital

(unione fra i termini fisico e

digitale), punto di contatto fra

informazione digitale e customer

experience fisica. Occhi

puntati sulle certificazioni del

prodotto per conoscerne l’intera

filiera produttiva. App ed

etichette sono i nuovi influencer

per gli acquisti.

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green style

Tendenze

a cura di Sara Pavone

On line, stagionale e fatto a mano

Ecco come acquistano gli italiani

Anche gli italiani acquistano

sempre più on

line: lo afferma Consorzio

Netcomm – il digital hub

italiano per l’evoluzione delle

imprese verso i consumatori

digitali nel mondo: riferendosi

ai primi mesi del 2020 erano

2 milioni i nuovi consumatori

online in Italia (in tutto 29 milioni).

Certo, ricordiamo tutti

che periodo fosse quello, ma

gli esperti dicono che la tendenza

non sparirà. Supernova

Hub, distretto di innovazione

finalizzato alla creazione di un

ecosistema per la promozione

e la nascita di startup, stima

infatti che nell’80% dei casi la

tendenza ad acquistare online

rimarrà negli anni, semplicemente

perché si è compresa la

comodità che acquistare online

comporta.

Il grande boom nei settori degli

acquisti online si è verificato

soprattutto per il settore

dell’eGrocery: secondo l’Osservatorio

eCommerce b2c del

Politecnico di Milano, il volume

degli acquisti online di food

e grocery è raddoppiato e il

loro valore è persino triplicato.

Come evidenziato da Supermercato24

(comparatore di

siti di acquisto), infatti, il 15%

degli intervistati conferma di

aggiungere al carrello solo cibi

e brand che abbiano un basso

impatto ambientale e alti

standard green, mentre poco

meno di due terzi (63%) dei rispondenti

spiegano di apprezzare

molto prodotti e aziende

alimentari eco friendly, ma di

non sceglierli sempre al momento

della spesa, soprattutto

a causa del prezzo.

Dal sondaggio è poi emersa

una particolare attenzione nei

È sempre più consapevole la

spesa degli italiani: le scelte di

acquisto e il consumo rispondono

all’ottica “migliori per sé e per

l’ambiente”. Anche se a volte

l’attrazione per il prezzo più basso

è in agguato.

confronti della stagionalità e

della provenienza dei prodotti,

del biologico e sulle modalità

per evitare gli sprechi.

L’hand made effect

Come dimostra uno studio del

ricercatore Stijn van Osselaer

(Cornell University) pubblicato

sul Journal of Marketing, esiste

il cosiddetto "handmade

effect": le persone sono più disposte

ad acquistare o pagare

una cifra più alta per oggetti o

capi confezionati a mano.

L’amore riscoperto dei consumatori

proprio per il “fatto a mano”,

unico nel dare un senso di calore

e autenticità che altri prodotti

non riescono a dare, rappresenta

una tendenza che speriamo

rimarrà nel tempo e che spingerà

per la rinascita del Made in Italy.

Un fatto incoraggiante, soprat-

tutto perché il business delle

piccole medie imprese in Italia

rappresenta la spina dorsale

del Paese: secondo i dati

dell’Unione europea, solo le

Pmi italiane generano infatti

un valore aggiunto del 67%

contro il 57% della media europea.

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luglio /

territori smart

Luoghi da riscoprire

Dodo, have you ever seen

an elephant egg?

Street artist: Giorgio Casu


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Giornata

internazionale

dei Tropici

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Rispettiamo il “suolo” italiano

L’Italia è un Paese da curare:

dobbiamo farlo perché solo se

starà bene la nostra terra potremo

farlo noi. Da dove cominciare?

Proprio dal suolo: che

bisogna imparare a preservare.

Perché per formare 1 cm di

terreno fertile sono necessari

dai 100 ai 1000 anni. Purtroppo,

però, si stima che oltre il 33% dei

terreni mondiali siano degradati.

In tutto il Pianeta se ne vanno

circa 500 ettari ogni mezz’ora.

Il che vuol dire perdita di biodiversità

e di suolo agricolo. Lo

afferma la Fao le cui linee Guida

volontarie sull’uso sostenibile

del suolo sono state pubblicate

in italiano a cura del Crea (Consiglio

per la ricerca in agricoltura

e l'analisi dell'economia agraria).

Queste direttive puntano a fornire

una valida disciplina in tema

di salvaguardia dei terreni da cui

nasce il 95% della produzione di

cibo che permette la vita a noi

essere viventi.

Una gestione sostenibile del

suolo significa salvaguardare,

oltre che la produzione e la sicurezza

alimentare tutti i servizi

ecosistemici ad esse legati: vale

a dire immagazzinare e fornire

acqua pulita (decine di migliaia di

Km3 l’anno), sequestrare carbonio

(regolazione delle emissioni

di anidride e di altri gas a effetto

serra, aumentando così la resilienza

ai cambiamenti climatici),

conservare la biodiversità

perché oltre il 90% in termini di

organismi viventi del pianeta, in

grado di regolare i nutrienti indispensabili

per le colture, si trova

nei primi 5 centimetri di suolo.

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settimana 27

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Giornata internazionale

delle cooperative

giugno/luglio 2021

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Fonte: Fao

Linee guida volontarie sulla gestione sostenibile del suolo

1 • Contenere l’erosione

2 • Contenere il degrado della struttura

3 • Garantire una adeguata copertura vegetale

4 • Promuovere lo stoccaggio del carbonio

5 • Garantire la fertilità dei suoli per le produzioni evitando

perdite di nutrienti

6 • Assicurare livelli minimi di salinizzazione e sodicizzazione

7 • Garantire il corretto drenaggio delle acque

8 • Assicurare livelli di contaminanti sotto la soglia

di tossicità

9 • Garantire il mantenimento della biodiversità del suolo

e di tutte le sue funzioni

10 • Garantire un giusto e sicuro apporto di nutrienti

per la produzione di cibo, foraggi, ecc

11 • Ridurre il consumo di suolo con una responsabile

pianificazione territoriale

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TERRITORI SMART / Luoghi da riscoprire

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LUNEDÌ

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Zone umide: perché sono importanti

Se la biodiversità è un tema

misconosciuto dai più, quella

dell'importanza dell'ecosistema

che le zone umide creano è

ancor meno risaputa. Eppure,

queste aree regolano i fenomeni

idrogeologici, che attenuano

e prevengono fenomeni di eutrofizzazione

delle acque funzionando

come “trappole per

nutrienti”, sono la base per la

riproduzione dei pesci, hanno

grande importanza anche per

la fissazione del carbonio pre-

sente nella biosfera, con conseguente

mitigazione degli effetti

dei cambiamenti climatici, sono

aree vocate per la fruizione e

l’educazione ambientale (birdwatching

e turismo naturalistico),

sono fenomenali serbatoi

di biodiversità, essendo tra gli

ambienti con la più elevata diversità

biologica.

Le Riserve delle aree umide

sono una ricchezza di biodiversità

garantita da un fitto sistema

irrigo minore, composto da rogge

e centinaia di fontanili. Negli

ultimi 30 anni la perdita di biodiversità

nelle zone umide è stata

enorme, le comunità vegetali si

sono ridotte drasticamente, è

diminuito il numero di specie e si

sono impoveriti gli habitat: boschi,

siepi e prati. Questa perdita

ha portato con sé la riduzione

inevitabile anche della fauna:

uccelli, pesci e mammiferi.

L’azione umana ha delle grandi

responsabilità sia per l’uso

intensivo del suolo che per il

massiccio utilizzo di diserbanti,

che sono molto dannosi per la

biodiversità nei corsi d’acqua.

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settimana 28

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luglio 2021

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Giornata mondiale

della popolazione

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Nel delta del… Po

Il fenomeno del "river plume",

ovvero quando le acque dei fiumi

sfociano nel mare seguendo

delle precise regole fisiche,

è sotto stretta osservazione

dai ricercatori che hanno come

obiettivo la riduzione dei rischi

idro-meteorologici attraverso

lo sviluppo di soluzioni innovative

"basate sulla natura" (nbs=nature-based

solution). Gli

scenari realizzati aiuteranno

in particolare nelle attività del

progetto finalizzate a impiantare

vegetazione in grado di

mitigare il rischio di alluvione e

di contenere i fenomeni di erosione

e d’intrusione salina. Un

progetto interessante di Cmcc

(Centro Euro-Mediterraneo sui

Cambiamenti Climatici) che riguarda

anche il delta del Po”.

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TERRITORI SMART / Luoghi da riscoprire

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LUNEDÌ

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E nei fondali cosa troviamo?

Allarmante la situazione dei

fondali italiani: in più del 70% di

quelli marini ha trovato il suo

habitat – non certo naturale - la

plastica. Lo denuncia, mettendolo

nero su bianco, Ispra (Istituto

Superiore per la Protezione

e la Ricerca Ambientale) che ha

inquadrato il tema attraverso il

progetto Medsealitter.

Nella regione adriatico-ionica la

media degli scarti rinvenuti supera

i 300 rifiuti ogni km 2 , dei

quali l'86% è plastica, in parti-

colare usa e getta (il 77%). Imballaggi

industriali e alimentari,

borse/shopper e bottiglie di plastica,

comprese le retine per la

mitilicoltura (queste ultime

particolarmente abbondanti

lungo le coste italiane), sono

i rifiuti più comuni.

L'area costiera a sud del delta

del Po (983 rifiuti al km 2 ),

quella settentrionale (910

rifiuti al km 2 ) e meridionale

(829 rifiuti al km 2 ) di Corfù

e le acque di fronte a Dubrovnik

(559 rifiuti al km 2 ) sono

le località adriatico–ioniche con

la maggiore densità di rifiuti in

fondo al mare.

Strategico è l’appello di Ispra,

insieme alla collaborazione dei

pescatori. D’altra parte nelle

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settimana 29

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Mari pieni zeppi di plastica

Purtroppo la tendenza non si è ancora arrestata e

ogni anno, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono

in mare, di cui il 7% nelle acque del Mediterraneo.

I dati parlano chiaro: alle foce dei fiumi si trova il maggior quantitativo

di rifiuti galleggianti (più di 1000 oggetti per km 2 ) e vicino

la costa tra i 10 e i 600 oggetti per km 2 . Più ci si allontana in

mare aperto e più il numero di oggetti scende a 1-10 per km 2 .

Non va meglio lungo le spiagge: i litorali nazionali “ospitano”

dai 500 ai 1000 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.

loro reti finiscono tanti pesci

quanti rifiuti di plastica. In 10

mesi (da luglio 2018 ad aprile

2019) sei barche della marineria

di Chioggia hanno raccolto ben

14 tonnellate di rifiuti nell'alto

Adriatico con l’iniziativa Fishing

for Litter (Ffl).

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TERRITORI SMART / Luoghi da riscoprire

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territori smart

Progetti per non sprecarla e recuperarla

a cura di Camilla Galli Macricè

Rabdomanti d’acqua

R

ischio carenza acqua: gli

italiani non sembrano

preoccuparsi molto di quei

220 litri pro capite al giorno che

vengono consumati, facendola

scorrere dal rubinetto. E questo

anche se il World Resources

Institute prevede che entro il

2040 lo stress idrico dell’Italia –

cioè il rapporto tra l’uso dell’acqua

e l'approvvigionamento

– rientrerà nella fascia critica

“alta” (la quarta su 5).

Non sprecarla, ma anche recuperarla

è importante. A cominciare

da quella piovana che non

sarà possibile berla, ma servirà

per essere riutilizzata in diverse

Qui piove sempre meno

attività: industriali, giardinaggio,

servizi igienici, per esempio.

I dati a disposizione, però, testimoniano

una scarsa propensione

all’utilizzo di acqua depurata,

in favore di quella potabile. Ogni

anno in Europa – secondo dati

dell’Unione Europea – vengono

“trattati” nei depuratori più

di 40 miliardi di metri cubi di

acque reflue, ma ne vengono

“riusati” soltanto 964 milioni di

Da uno studio pubblicato nel 2018 su Nature Climate

Change nell’intera regione del Mediterraneo le temperature

sono mediamente aumentate di 1,4°C rispetto all’era

preindustriale. La riduzione delle precipitazioni estive in

alcune aree è stimata tra il 10 e il 30%.

+1,4 C°

-10% / -30%

metri cubi. In Italia si trattano e

si riusano ogni anno 233 milioni

di metri cubi di acque reflue, ma

solo l’8% viene riutilizzato. Ben

poca cosa rispetto a un Paese

come Israele che ne sfrutta ben

l’86%.

Eppure, la raccolta d’acqua si

può fare anche dal tetto di casa

o almeno, da tutti quelli piani

inseriti in fabbricati che possono

avere bisogni di recuperarla

(industriali, commerciali, residenziali

e/o uffici sono perfetti).

Ovviamente vanno rivestiti con

una copertura che mantenga il

Ph neutro, in modo da non alterarne

le proprietà.

Vale, poi, la pena di sfruttare al

meglio le acqua di infiltrazione.

Una ricerca di Enea (Agenzia nazionale

per le nuove tecnologie,

l'energia e lo sviluppo economico

sostenibile) mostra che è

possibile farlo anche sulle isole

che tipicamente, soprattutto in

estate sotto l’onda del turismo,

ricorrono a navi cisterne per il

rifornimento idrico. Così, alcuni

ricercatori dell’ Enea si sono fatti

rabdomanti e hanno messo a

punto una metodologia multidisciplinare

che consente di

stimare la qualità e la quantità

delle potenziali riserve idriche

nelle falde delle piccole isole.

Attraverso misure idrogeologiche,

analisi chimiche delle acque

di falda e il calcolo dei tassi di

precipitazione e di evaporazione

sono stimabili le possibili riserve

con migliori qualità o, al contrario,

quelle più esposte al rischio

di salinizzazione per intrusione

dell’acqua di mare.

Si tratta in sostanza di un bilancio

idrogeologico che, al pari

di quelli economici, consente di

stimare i consumi e le perdite

di acqua.

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LUNEDÌ

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Sostenibilità urbana sotto controllo

Che cosa rende una città

sostenibile, ovvero il posto

adatto per viverci bene? I

parametri da tenere in considerazione

sono diversi: li

possiamo suddividere in tre

cluster principali: trasporti,

energia e ambiente (qui inteso

come acqua, verde e

rifiuti).

Dall’ultimo report firmato da

EY (Ernst & Young) analizzando

proprio questi parametri è

emerso che il grado di equilibrio

tra mobilità, energia e

ambiente è perfetto in città

come Trento, Torino, Bologna,

Mantova, Milano, Bolzano, e

Brescia. Sono queste le città

che di fatto occupano le prime

posizioni in tutte le classifiche

parziali, segnale che riescono

a portare avanti i loro investimenti

infrastrutturali in

sostenibilità in maniera omogena

sui vari fronti.

L’importante è

come ci muoviamo

Mobilità sostenibile significa

mobilità elettrica, “lenta” o

“dolce” (cioè ciclabile e pedonale)

e condivisa. In particolare,

la mobilità elettrica

è l’ambito che ha

registrato gli incrementi

più significativi:

le colonnine di

ricarica mostrano

dei tassi d’installazione

di raddoppio

ogni due anni (+92%).

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settimana 30

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Ha detto:

«Da diversi anni le città nel nostro

Paese si stanno evolvendo in

maniera sensibile verso la sostenibilità,

attivando diverse iniziative

per essere a basso impatto

ambientale, favorire la mobilità

green e ridurre fenomeni come l’inquinamento atmosferico e

il congestionamento del traffico. È presente tuttavia ancora

un grande divario con le città del Sud, ad eccezione di Lecce e

Bari che si collocano tra le prime 50 nella classifica dedicata

al tema della sostenibilità».

Andrea D’Acunto

Mediterranean Government and

Public Sector Leader di EY

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TERRITORI SMART / Luoghi da riscoprire

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È “ceduo”, ma non molla

Il cosiddetto bosco ceduo è una

forma di gestione antica, basata

sulla capacità, tipica delle

latifoglie, di produrre nuovi

fusti dalle ceppaie tagliate. Nel

bacino del Mediterraneo interessa

una superficie di circa 23

milioni di ettari (circa il 10% delle

foreste europee), di cui 3,7 in

Italia (oltre il 40% della superficie

forestale). Nonostante l’ampia

diffusione, però, i boschi cedui

sono scarsamente considerati

negli scenari di gestione forestale

sostenibile. Proprio per queste

ragioni, i ricercatori del Crea e i

partner coinvolti nel progetto

Life FutureForCoppiceS hanno

confrontato 3 diversi metodi di

gestione del ceduo (ceduo tradizionale,

evoluzione naturale

e conversione ad alto fusto

tramite diradamenti selettivi).

Obiettivo: valutare l’efficacia di

ciascun approccio gestionale

nell'assicurare, oltre ai tradizionali

prodotti (legna da ardere,

biomasse ad uso energetico,

funghi, tartufi, miele, selvaggina…),

anche altri beni e funzioni

offerti dalle foreste (protezione

idrogeologica, stoccaggio del

carbonio).

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settimana 31

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Giornata mondiale

della tigre

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Giornata mondiale

contro la tratta di

esseri umani

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La vita che viene

dai boschi

I boschi danno un contributo

fondamentale al Pianeta: acqua,

stoccaggio del carbonio,

conservazione della biodiversità,

del suolo. Cui si aggiungono

i servizi turistico-ricreativi,

oltre a cibo, riparo e altre funzioni

da cui dipendono circa 1,6

miliardi di persone nel mondo.

Per fortuna sono molti quelli

che si impegnano nella loro

salvaguardia. Tra cui il Forest

stewardship council.

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il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

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Il diario continua a pag. 112

TERRITORI SMART / Luoghi e percorsi da riscoprire

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Il rispetto per la natura

è un’occasione da cogliere.

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territori smart

Rigenerazione urbana e filiera del food

a cura di M.Cristina Ceresa

Dove finisce la città, cresce il grano

di Davide Longoni

AMilano lo conoscono in

molti: è il panettiere della

“pasta madre”. Ma Davide

Longoni non si limita a fare il

pane, bensì ha dato vita, assieme

ad Andrea Perini di Terzo Paesaggio,

a un’azienda agricola che

ha il compito di produrre le farine

che usa per panificare. Un bisogno

e desiderio che permette

anche di contribuire alla rigenerazione

urbana di Chiaravalle, il

borgo di Milano Sud. È qui, infatti,

che cresce buona parte di farro

e segale che utilizza per i suoi

pani. Quelli che usa sono campi

sottratti alla speculazione edilizia

prima e alla desertificazione

agricola poi, e hanno un forte valore

simbolico: esprimono l’idea

di città che vogliamo abitare per

il futuro. L’acqua è del depuratore

del Vettabbia che torna così –

pulita - ai campi. Insomma, nel

pane di Longoni gli ingredienti ci

sono tutti: materie prime locali,

rigenerazione urbana, formazione

dedicata alle nuove generazioni.

Ma non è detto che il tutto

si limiti alla cintura milanese.

L’agricoltura chiama e Longoni

risponde anche nel resto d’Italia.

Piantiamo alberi con il Garda

Il Garda non è solo un lago, ma anche un’associazione. Difatto

è l’acronimo di Gruppi e associazioni riunite a difesa dell'ambiente

che hanno lanciato una call to action per piantare alberi

rivolta a tutti: cittadini e associazioni. Obiettivo festeggiare con

quante più piantumazioni possibili la Giornata nazionale degli

alberi che anche quest’anno cade il 21 novembre. L'iniziativa si

applica sia ad aree comunali, previe autorizzazioni, sia a terreni

e giardini privati e Garda fornisce informazioni e supporto per la

realizzazione dell'iniziativa. Molti i Comuni che hanno già aderito.

Ed è bello sapere che

anche all’estero sono

stati stimolati e seguono

questa iniziativa.

L'elenco è provvisorio

– ci dicono gli organizzatori

- visto che viene

aggiornato man mano

che pervengono nuove

adesioni. Per aderire è

possibile andare sulla

pagina Facebook: coordinamento.garda.

Troppo cemento

Un brutto dato: ogni abitante

italiano ha in “carico” oltre

380 m 2 di superfici occupate

da cemento, asfalto o altri

materiali artificiali. Un valore

che, purtroppo, cresce di quasi

2m 2 ogni anno, con la popolazione

che, al contrario, diminuisce

sempre di più. È come

se, nell’ultimo anno, avessimo

costruito 456 m 2 per ogni abitante

in meno. I dati sono stati

rilasciati da Ispra che avverte:

nelle aree urbane ad alta densità

solo nel 2018 abbiamo

perso 24m 2 per ogni ettaro di

area verde.

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appunti del mese

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3

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7

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28

4

1

8

15

22

29

5

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Swimming towards a new existence.

Street artist: Louis Masai

agosto /

wild world

Animali e loro habitat


LUNEDÌ

2

MARTEDÌ

3

MERCOLEDÌ

4

AM AM AM

PM PM PM

È amore tra gli italiani e gli animali. O no?

C’è la giornata del cane (26

agosto), la giornata del gatto

(16 febbraio). Quella del cavallo

(che si solito coincide con

la seconda domenica di giugno

di ogni anno). Insomma:

volendo potremmo far festa

ogni mese dedicando, così, un

po’ più tempo ai nostri amici

animali. Tanto più che secondo

i dati Eurispes quattro italiani

su dieci accolgono almeno

un animale in casa. A volte

ne ospitano anche più di uno.

I territori maggiormente legati

alla presenza di amici a due

o quattro zampe nella propria

abitazione sono il Centro e le

Isole, in cui quasi la metà della

popolazione (il 48%) possiede

almeno un animale domestico.

A livello nazionale, i genitori

single con figli sono in assoluto

la tipologia familiare che ha

più spesso in casa un animale

(47,5%), seguono le coppie con

figli (40,6%). La spesa media

mensile per la loro cura è aumentata

negli anni: uno su dieci

investe tra i 100 e i 200 euro. In

particolare, il 32,8% spende da

31 a 50 euro, il 28,7% da 51 a

100, il 22,4% meno di 30, il 9,7%

da 101 a 200, il 4,3% da 201 a

300 e il 2,1% più di 300.

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settimana 32

GIOVEDÌ

AM

5

VENERDÌ

AM

6

SABATO

7

agosto 2021

PM

PM

DOMENICA

Giornata

internazionale

del gatto

8

Fonte: Eurispes 2020

Gli Italiani che accolgono almeno

un animale in casa

40

35

30

25

20

15

10

5

0

39,5% 33,6% 32,4%

2020 2019 2018

48,8%

29,6%

21,6%

3,5% uccelli

3,4% tartarughe

2,9% pesci

2,4% criceti

2,3% conigli

Nel 20,7%

dei casi

un animale

Nel 9,6% dei

casi due pet

Nel 3,6%

più di tre

1,8% cavalli

1% rettili

0,8% animali

esotici

0,4% asini

L

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4 5

WILD WORLD / Animali e loro habitat

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LUNEDÌ

Giornata internazionale

dei popoli indigeni

9

MARTEDÌ

Giornata mondiale

del leone

10

MERCOLEDÌ

11

AM AM AM

PM PM PM

Stop alla caccia, l’appello di Lav

Il 3 marzo si celebra la Giornata

mondiale per la tutela della natura

selvatica, istituita dall’Onu

per attirare l’attenzione sulle importanti

responsabilità umane

nei confronti di piante e animali

selvatici. «Questi ultimi, però,

sono ancora troppo spesso

considerati “oggetti” a

completa disposizione degli

uomini – commenta

Massimo Vitturi, responsabile

area animali

selvatici di

Lav - Anche nel nostro Paese,

dove i cacciatori ogni anno possono

legalmente uccidere fino a

400 milioni di animali selvatici

per esclusivo divertimento».

Ogni anno la caccia comporta

anche la morte di milioni di

uccelli migratori. Animali che

non causano alcun problema

all’agricoltura e che, anzi,

contribuiscono a mantenere un

habitat sano e ospitale anche

per noi umani. Tuttavia, i cacciatori

si accaniscono lo stesso

contro questi piccoli uccelli, che

molto spesso pesano meno

del piombo utilizzato per

ucciderli, al solo scopo

di soddisfare la loro passione

sanguinaria.

L’appello della Lav è chiaro: «Se

l’Italia vuole festeggiare degnamente

la giornata indetta dall’Onu

a tutela della vita selvatica, lo

può fare, fin da subito, vietando

la caccia, una pratica che oramai

non ha alcuna ragione di esistere,

praticata da un’esigua minoranza

di cittadini e da sempre

avversata da quasi l’80% della

popolazione».

greenplanner 114


settimana 33

GIOVEDÌ

12

Giornata internazionale

della gioventù

Giornata mondiale

dell'elefante

AM

VENERDÌ

AM

13

SABATO

14

agosto 2021

PM

PM

DOMENICA

15

Grazie alle nuove norme del

Codice della Strada, il soccorso

agli animali è legge: per i

trasgressori sono previste

sanzioni amministrative. Se

vi capita di assistere a un incidente

dove sono coinvolti gli

animali contatta il Servizio Veterinario

della Asl di competenza

territoriale per un tempestivo

intervento di soccorso

(in mancanza di un numero di

pronto soccorso specifico e

LO SAPEVI?

pubblico per animali feriti): se

non conosci il numero, puoi

contattare il centralino della

Asl. Se assisti a un’omissione

di soccorso è opportuno coinvolgere

le forze di polizia (Carabinieri

112, Polizia di Stato

113, Guardia di Finanza 117,

Polizie Locali/Municipali/

Provinciali chiamando il centralino

di Comune o Provincia)

e raccogliere il numero più elevato

possibile di prove.

L

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WILD WORLD / Animali e loro habitat

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LUNEDÌ

16 17 18

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Sempre più aziende si dicono pet friendly

Si diffonde anche in Italia la possibilità

di portare in ufficio il proprio

cane. Secondo una ricerca

condotta da The Banfield Pet

Hospital emerge che le aziende

che praticano il pet friendly office

hanno riscontrato un impatto

concreto e misurabile sul business,

con particolare riferimento

alla reputazione e alla capacità di

attrarre e trattenere nuovi talenti.

Stare in ufficio con noi non è il

massimo a cui gli animali possono

aspirare, ma è comunque

un passo avanti. Pensiamo che il

cane, per sua natura, concepisce

la sua vita come collaborazione

con l’umano di riferimento,

ovvero fare attività insieme

che siano di gioco, di ricerca o

di lavoro. Oggi la nostra vita è

se lo porti in ufficio…

Il benessere dell’animale deve comunque essere

prioritario. Se il luogo di lavoro è eccessivamente

rumoroso o presenta elementi di stress per

l’animale, è meglio rinunciare. Buona norma è

collocare la cuccia in un angolo vicino al proprietario,

ma al riparo dal via vai delle persone, dove

possa rilassarsi e concedersi un tranquillo riposo.

Ottimale è anche, ogni paio d’ore, fargli fare un giro

per sgranchirsi e per i bisogni. Un’abitudine, quella

di alzarsi dalla sedia e fare due passi, molto consigliata

anche per la salute del lavoratore.

greenplanner 116


GIOVEDÌ

Giornata mondiale

dell’aiuto umanitario

Giornata internazionale

dell'orango

AM

19 20

VENERDÌ

AM

SABATO

settimana 34

21

agosto 2021

PM

PM

DOMENICA

22

organizzata, nella maggior parte

dei casi, in attività lavorative

sedentarie che prevedono ore

alla scrivania davanti a un pc, in

posti chiusi. Per i nostri cani (a

volte anche gatti) stare con noi

nella stessa stanza, sapere che

siamo lì vicini, controllarci tra un

sonnellino e l’altro aspettando la

pausa pranzo per una bella passeggiata,

è comunque un privilegio.

(sil. mas.)

La Giornata

Mondiale del

cane in ufficio

si celebra il 21

giugno.

IL DATO

La spesa media mensile degli

italiani per la cura degli animali

domestici è aumentata negli

ultimi anni: tanto che una

famiglia su dieci – dati Eurispes

– investe tra i 100 e i 200

euro. Tra le nuove tendenze, da

segnalare l’uso degli integratori

alimentari: un quarto (25,8%) di

chi possiede animali li aggiunge

alla loro dieta; degli alimenti

biologici (22,2%) e dei farmaci

omeopatici (13,1%).

L

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WILD WORLD / Animali e loro habitat

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wild world

Esperimento di citizen science

a cura di Silvia Massimino

Insieme per proteggere

le tartarughe nel Mediterraneo

Potrebbe capitarvi quest’estate

di incontrare una

tartaruga dotata di trasmettitore

satellitare. Si tratta di

una delle cento reclutate per lo

studio Life Med turtles, un progetto

europeo che ha l’obiettivo

di proteggere due specie a rischio

che popolano i nostri mari:

la tartaruga comune (Caretta

caretta) e quella verde (Chelonia

mydas).

L'iniziativa, partita l’anno scorso

e coordinata dai professori

Paolo Casale e Paolo Luschi del

dipartimento di Biologia dell’Università

di Pisa, è stata finanziata

con circa 3 milioni di euro

dalla Ue sino al 2023 e riguarderà

Albania, Italia (in particolare

il Mar Adriatico), Spagna, Tunisia

e Turchia.

L’obiettivo è quello di identificare

i siti di nidificazione e tracciare i

movimenti migratori per proteggere

le tartarughe dalle azioni

antropiche dovute soprattutto

alla pesca, che rappresenta la

minaccia più rilevante.

I pescatori sono stati coinvolti

attivamente nel progetto: hanno

ricevuto attrezzi modificati

per diminuire le catture acciden-

tali e indicazioni su come trattare

le tartarughe comunque

catturate, in modo da ridurre la

mortalità successiva al rilascio.

Life Med turtles prevede anche

una campagna di sensibilizzazione

per evitare l’abbandono in

mare di reti e attrezzi da pesca

che costituiscono un pericolo

grave per le tartarughe. La novità

di questo studio è l’approccio

collaborativo che si è creato con

i pescatori in un’ottica di citizen

science. I pescatori, infatti, sono

coinvolti nella ricerca e diventano

essi stessi fonti di rilevazioni.

Lo studio prevede anche l’utilizzo

di droni.

Partecipa anche tu ai citizen science

Con la dicitura "citizen science" si intende un’attività scientifica

condotta da membri del pubblico in collaborazione e sotto

la direzione di scienziati o istituzioni del settore. Quindi, tutti

noi possiamo contribuire a un esperimento per far avanzare le

ricerca e le conoscenze per la protezione del Pianeta.

Ognuno nel proprio habitat

L’

esperienza della pandemia ci ha insegnato

che dobbiamo rispettare gli habitat

naturali ed evitare i contatti con gli animali

selvatici. Il traffico di animali esotici continua

a essere un business da circa 100 miliardi di

euro all’anno solo nell’Unione Europea. Molte

specie esotiche, minacciate dall’estinzione,

rappresentano anche il canale primario di

contatto tra l’uomo e i virus presenti in natura,

come si è verificato con il Covid 19. È quindi

indispensabile promuovere una nuova idea di

rapporto con gli animali esotici che devono

essere tutelati nel loro ambiente naturale e

mantenuti a distanza. L’associazione Lav con

il manifesto #noncomeprima si è affiancata

a molte altre associazioni per promuovere

la tutela della biodiversità nel Green Deal

europeo da realizzare entro il 2030.

greenplanner 119


LUNEDÌ

Giornata internazionale

di commemorazione

della tratta degli

schiavi e della sua abolizione

23 24 25

MARTEDÌ

AM AM AM

MERCOLEDÌ

PM PM PM

Anche i pesci chiedono aiuto

In via d’estinzione

Continua l’allarme legato alla

plastica ingerita dai pesci nel

Mediterrano. Sardine, triglie,

orate, merluzzi, acciughe, tonni,

scampi, gamberi rossi risultano

contaminati. È quanto emerge

da uno studio condotto anche da

ricercatori dell’Ispra, che hanno

raccolto i dati in una pubblicazione:

Plastics in the Aquatic

Environment - Current Status

and Challenges. Almeno 116

specie diverse nel Mediterraneo

prese in considerazione dalla

ricerca hanno ingerito plastica

(l'ingestione è il principale effetto

noto della plastica in mare); il

59% di queste sono pesci ossei, il

restante 41% è costituito da altri

animali marini come mammiferi,

crostacei, molluschi, meduse,

tartarughe, uccelli.

Diverse specie marine sono

minacciate e quindi incluse

nella Lista Rossa dell'International

Union for Conservation

of Nature - dal corallo

rosso, passando per il tonno

rosso, lo spinarolo, e arrivando

al capodoglio - risultano

compromesse dai rifiuti marini.

greenplanner 120


settimana 35

GIOVEDÌ

Giornata mondiale

del cane

AM

26 27

VENERDÌ

AM

SABATO

28

agosto 2021

PM

PM

DOMENICA

Giornata

internazionale

contro i test

nucleari

29

I consigli della Lipu

per chi cade dal nido

Capita sempre più spesso di

trovare piccoli uccellini caduti

dal nido. Forse sono i frequenti

sbalzi di temperatura,

forse le folate di vento. La Lipu

ha un vademecum da seguire

per evitare errori. A cominciare

dal fatto che se l’uccellino

sta sulle zampe, ha gli occhi

aperti e, avvicinandovi piano,

si sposta, va lasciato lì. Molto

probabilmente ci sono i genitori

in zona.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 126

WILD WORLD / Animali e loro habitat

greenplanner 121


greenplanner 122


wild world

Insetti buoni

Api, due volte regine

a cura di Camilla Galli Macricè

Le api sono vere e proprie

regine della biodiversità:

a loro si deve il 50% della

vita sul nostro Pianeta. Tra la

classe degli impollinatori le

api rappresentano la specie

più importante ed efficiente e

senza di loro sarebbe a rischio

il 70% delle varietà agricole che

finiscono sulle nostre tavole

ogni giorno. Grazie all’impollinazione,

si produce un terzo

del cibo che viene consumato

in tutto il mondo. Le api, fantastici

esseri perfettamente

regolati dalle loro leggi, oltre

al nettare, raccolgono polline,

acqua, resina, e percorrono normalmente

più di un chilometro

per farlo. Quindi, le api di un

alveare possono “bottinare” in

un’area di circa 7 km quadrati

e sul loro corpo ricoperto di peli

possono trattenere particelle

di vario genere. Per questo, in

alcuni progetti, questi piccoli

preziosi insetti sono utilizzati

come bio indicatori, in grado di

fornire una misura del livello

di contaminazione di un agroecosistema

da pesticidi, metalli

pesanti o altre sostanze. Per

studiarle al meglio il Crea nel

suo centro di ricerca Agricoltura

e Ambiente, erede dell’Istituto

Nazionale di Apicoltura

Nonostante la loro evidente importanza,

le api sono esposte a sempre

più pericoli, che potrebbero addirittura

condurle all’estinzione. Tra

le principali cause: le modifiche di

destinazione del suolo, l’impiego di

pesticidi, i sistemi agricoli monocolturali

e i cambiamenti climatici.

nato negli anni ’30, si occupa

da tempo di monitorare lo stato

di salute di queste sentinelle

ambientali. E, proprio a tale

attività è finalizzato il progetto

BeeNet: api e biodiversità nel

monitoraggio dell’ambiente,

attraverso postazioni dislocate

sul territorio italiano ed equipaggiate

con dispositivi tecnologici

(smart hives), in grado di

misurare e trasmettere dati in

maniera automatica.

Calendario del birdwatching

Assi da ponte recuperate e

legni di bancale diventano

un orto con cui giocare due

volte. Perché sotto ci si può

creare un piccolo rifugio per i

propri animali. L’idea si deve

all’architetto Barbara Tavoso.

Cuccia in legno di bancale

recuperato e trattato.

Per gli uccelli migratori l’Italia

costituisce un vero e

proprio ponte verso l’Europa.

I maggiori arrivi dall’Africa

si verificano in aprile. Ma anche

in marzo i cieli si riempiono di

uccelli in volo: dopo un lunghissimo

viaggio arriva dall’Africa,

infatti, la rondine, messaggera

per eccellenza della primavera.

Ma state attenti anche al cardellino,

riconoscibile per la sua

mascherina rossa. Per fortuna

la cicogna bianca, specie protetta,

sta ricolonizzando il nostro

Paese, anche se è più facile avvistarla

in campagna che in città.

Il nibbio bruno è quello splendido

rapace che si trova nella

fascia prealpina, nelle regioni

tirreniche e nel sud. L’usignolo,

celebre per il suo canto melodioso,

viaggia in primavera verso

l’Italia per la stagione dell’accoppiamento.

Verso la fine di

marzo fanno la loro comparsa

anche allodola, ballerina bianca,

tordo bottaccio, migliarino

di palude, capinera, codirosso

spazzacamino. (sil.mas)

greenplanner 123


appunti del mese

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3

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settembre /

mobilità sostenibile

Muoviamoci al meglio


LUNEDÌ

30

31

Giornata internazionale

MARTEDÌ

della solidarietà

MERCOLEDÌ

1

AM AM AM

PM PM PM

L’Internet of things sale in macchina

torio Autopromotec sulla base

di informazioni Roland Berger,

mettono in risalto come le automobili

"Iot" (internet of things)

siano destinate a giocare un

ruolo sempre più di spicco nel

futuro dell’automotive.

Che siano vetture immesse sul

mercato già dotate di sistemi di

connettività integrati a bordo o

auto collegate tramite soluzioni

di retrofit, ovvero da vetture

che sono in grado di connettersi

Entro il 2025 circa il 70% del

parco circolante di auto sulle

strade europee sarà connesso,

cioè costituito da vetture

dotate di strumenti telematici

che, grazie alle connessioni

Internet e ai dispositivi mobili,

sono in grado di collegare l’auto

con il mondo esterno (con

le infrastrutture stradali, con

altri veicoli e dispositivi). Queste

previsioni, che derivano da

un’elaborazione dell’Osservain

rete grazie all’installazione

di componenti avvenuta

successivamente alla vendita

(aftermarket), poco importa: il

futuro prevede che lo Iot entri

in macchina. E, agli autoriparatori

del futuro spetterà

il compito di specializzarsi

sempre più nell’interpretazione

delle informazioni che arrivano

dall’autovettura (dalle

banche dati, dai software di

diagnostica, dalle attrezzature

connesse con il veicolo). La

riparazione degli autoveicoli

cambia marcia.

greenplanner 126


settimana 36

GIOVEDÌ

AM

2

VENERDÌ

AM

3

SABATO

4

agosto/settembre 2021

PM

Auto nativamente

connesse

Auto connesse

in retrofit

Totale auto

connesse 13,6%

PM

Tasso di penetrazione delle auto

connesse sul totale del parco circolante

di autovetture in Europa (stime)

2016 2019 2022 2025

7,3% 17,4% 28,9% 39,8%

6,3% 23,6% 31,6% 29,7%

41,0% 60,5% 69,5%

Fonte: elaborazione Osservatorio Autopromotec su dati Roland Berger

DOMENICA

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3

MOBILITÀ SOSTENIBILE / Muoviamoci al meglio

greenplanner 127


LUNEDÌ

6

MARTEDÌ

7

MERCOLEDÌ

Giornata internazionale

per l’alfabetizzazione

8

AM AM AM

PM PM PM

Nel 2030 elettrico batte benzina e diesel

Le vendite di veicoli elettrici

crescono più velocemente del

previsto e – secondo Boston

Consulting Group - arriveranno

a un terzo del mercato

mondiale dell’auto entro

il 2025 e toccheranno il 51%

entro il 2030, quando supereranno

quelle di veicoli alimentati

da motori a combustione

interna.

Le previsioni dicono anche che

tra dieci anni ben un quarto

del mercato mondiale dell’auto

sarà costituito da elettrici

a batteria Bev (18%) e ibridi

GLOSSARIO

Abituiamoci a identificarle,

perché non tutte le auto elettriche

sono uguali:

Bev (Battery electric vehicle)

è l’auto elettrica pura.

Phev (Plug-in hybrid electric

vehicle) sono gli ibridi elettrici

plug-in.

Hev (Hybrid electric vehicle)

sono gli ibridi completi.

Mhev (Mild hybrid electric

vehicle) sono gli ibridi leggeri.

greenplanner 128


settimana 37

GIOVEDÌ

AM

9

VENERDÌ

AM

10

SABATO

11

settembre 2021

PM

plug-in Phev (6%), le due tipologie

in maggiore crescita, che

accelereranno nella seconda

metà del prossimo decennio.

Il calo dei prezzi delle batterie

porterà a un punto di non

ritorno il costo totale di possesso

(Tco) a cinque anni di

un’auto Bev nel 2022 o 2023

(a seconda della regione e alle

dimensioni dell'auto) e una

spinta verrà anche da taxi e

servizi di trasporto passeggeri.

La crescita delle vendite

di Phev sarà più lenta, ma sostenuta

dai produttori e dagli

incentivi.

PM

2030

Nel

la quota di mercato del DIESEL

è destinata a contrarsi dal

Il

-14% al -4%

e quella della BENZINA dal

-78% al -44%

(datI relativI al 2019)

51%

del parco

auto sarà

ELETTRICO

Fonte: Boston Consulting Group

12

Giornata internazionale

DOMENICA

senza sacchetti

di plastica

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MOBILITÀ SOSTENIBILE / Muoviamoci al meglio

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LUNEDÌ

13 14 15

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Se è “autonomo” lo prendo (il mezzo)

IL DATO

Secondo uno studio condotto

da Accenture, molti automobilisti

sarebbero disposti a rinunciare

al possesso di un veicolo

per adottare soluzioni di

mobilità autonoma, come ad

esempio autobus o taxi a guida

autonoma. Il dato chiave è

che, nonostante il 96% dei proprietari

d'auto sia convinto che

continuerà a possederne una, la

metà (il 48%) ha dichiarato che

se fossero disponibili soluzioni

di mobilità autonoma potrebbe

prendere in considerazione

la possibilità di rinunciare al

possesso del proprio mezzo.

Condotto su un campione di

7.000 consumatori in diversi

paesi tra cui l’Italia, lo studio ha

messo in evidenza come, entro

il 2030, i ricavi dei servizi di

mobilità arriveranno quasi a 1,2

trilioni di euro, con una crescita

esponenziale del mobility as a

service trainata dal progressivo

sviluppo della tecnologia a guida

autonoma.

L’Italia è il Paese europeo

col tasso più alto di auto:

644 per 1.000 abitanti (dato

al 2018). La maggior parte

dei bus pubblici è molto

anziana ed è alimentata ancora

a diesel. Gli ebus sono

presenti solo in città come

Milano, Torino, Bergamo e

Cagliari.

Fonte: Stati Generali della

GreenEconomy 2019

greenplanner 130


GIOVEDÌ

Giornata internazionale

per la preservazione

dello strato d’ozono

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16 17

VENERDÌ

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settimana 38

18

settembre 2021

PM

PM

A Bolzano si va a idrogeno

Entro il 2030 la strategia di

Bolzano e provincia è quella

di puntare sull'idrogeno, che

tra l’altro è prodotto in loco

e quindi a km zero. I piani

redatti dall’amministrazione

pubblica prevedono che fino

al 15% dei viaggi di veicoli

pesanti sarà a

zero emissioni.

E a oggi con un

singolo pieno di

idrogeno (che

avviene in appena 5 minuti),

si riesce a garantire un’autonomia

fino a 666 chilometri.

Un altro dato importante:

dal 2013 a oggi gli autobus

a idrogeno hanno già percorso

oltre 1,4 milioni di chilometri.

DOMENICA

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MOBILITÀ SOSTENIBILE / Muoviamoci al meglio

greenplanner 131


LUNEDÌ

20 21 22

MARTEDÌ

Giornata internazionale

della Pace

AM AM AM

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

senza auto

Giornata mondiale

del rinoceronte

PM PM PM

Viaggiamo sicuri e senza inquinare

Le tematiche fondamentali

legate alla mobilità sostenibile

sono due: sicurezza degli

spostamenti e non inquinamento.

I temi scottano e, purtroppo,

non si è raggiunta una

buona posizione né sul primo

tema né sul secondo.

Infatti, continua a crescere

la mortalità stradale in Italia.

Le stime Aci-Istat basate

sui dati preliminari relativi al

primo semestre 2019 - evidenziano

un calo, rispetto allo

stesso periodo del 2018, sia

di incidenti con lesioni (-1,3%)

che di feriti (-2,9%), mentre

aumentano le vittime (+1,3%).

La crescita si registra, in

particolare, sulle autostrade

(oltre il 25%) e sulle strade

greenplanner 132


settimana 39

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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25

settembre 2021

PM

extraurbane (+0,3%). Per le

strade urbane si stima, invece,

una diminuzione pari a

circa il 3%. Non si registrano,

invece, aumenti significativi

della mobilità.

Eccesso di velocità, mancato

utilizzo delle cinture di sicurezza

e uso del cellulare sono i

“vizi” più ricorrenti degli italiani

al volante. Soltanto nei primi

sei mesi del 2019 nel nostro

Paese le contravvenzioni fatte

scattare dalla Polizia Stradale

per queste infrazioni sono aumentate

rispettivamente del

38%, 7,5% e 15%.

PM

.

LO SAPEVI?

Multe per chi tiene il motore

acceso in sosta: dai 218 euro

fino ai 435 euro. È quanto

prevede il codice della strada,

che però non ci risulta

venga di solito applicato, né

tanto meno conosciuto dagli

automobilisti. Troppo spesso

capita di passare accanto

a veicoli parcheggiati con il

motore acceso e magari

anche con il condizionatore

dell’aria a manetta.

DOMENICA

26

Giornata marittima

mondiale

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MOBILITÀ SOSTENIBILE / Muoviamoci al meglio

greenplanner 133


LUNEDÌ

Giornata mondiale

del turismo

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Giornata internazionale

della consapevolezza

sulle perdite e gli

sprechi alimentari

AM AM AM

PM PM PM

Ma l’auto elettrica inquina o no?

Il dibattito è aperto: la diffusione

di auto elettriche contribuirà

a ridurre la quantità

di gas serra, seppure diversi

studi abbiano dimostrato che,

a seconda della regione di

produzione del veicolo e delle

dimensioni della batteria,

la produzione di un veicolo

Bev può generare più emissioni

di CO2 rispetto a quella

di un veicolo a combustione

interna. Almeno a oggi. Per

questo gli original equipment

manufacturer e i fornitori

dovranno investire in nuove

tecnologie, capacità e modelli

di business. I governi e le autorità

di regolamentazione

dovranno valutare con attenzione

come l'elettrificazione

dei veicoli cambierà i requisiti

di trasporto e come possono

contribuire a questa evoluzione

attraverso politiche e

normative adeguate.

Controlla se la tua

città ha un Pums

I Pums (Piani urbani di mobilità

sostenibile) sono l’occasione per

pianificare l’uscita dalla mobilità

inquinante e fossile. Come? Pianificando

la cosiddetta mobilità dolce

(piedi e biciclette) e con mezzi

a zero emissioni (dalla micromobilità

all’autobus e l’elettrico). È

fondamentale ridurre il numero

dei veicoli in circolazione e anche

liberare vaste aree di città, per

esempio quelle di parcheggio, per

destinarle ad altri usi, più green.

greenplanner 134


settimana 40

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

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2

settembre/ottobre 2021

PM

PM

DOMENICA

3

LO SAPEVI?

La transizione alla mobilità

elettrica pone, tra gli altri,

due interrogativi separati

ma ugualmente importanti

alla rete elettrica: avere abbastanza

energia e averla

“qui” e “ora” quando, cioè, mi

collego alla rete per ricaricare

la mia vettura; cosa succederebbe

se in un futuro i 36

milioni di vetture diventate

elettriche si collegassero tutte

contemporaneamente?

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 140

MOBILITÀ SOSTENIBILE / Muoviamoci al meglio

greenplanner 135


mobilità sostenibile

Finanziamenti per il biometano liquefatto rinnovabile

Dai campi ai motori:

così la logistica viaggia pulita

a cura di Maurizio Bettiga

Il Gruppo Maganetti, BCorp che

si occupa di logistica e ha le sue

radici in Valtellina, ha ottenuto,

grazie alla collaborazione con il

Cluster Lombardo della Chimica

Verde, il prestigioso supporto

del Dg Regio della Commissione

Europea per espandere il suo

modello di trasporto sostenibile,

basato su biogas prodotto localmente.

Circa un terzo dei camion

del Gruppo Maganetti usa

già un carburante pulito, il metano

liquefatto (Lng). Ma grazie

all’accordo con la Cooperativa

Speranza di Candiolo (To) per la

fornitura annua di biometano liquefatto

rinnovabile, i veicoli potranno

percorrere fino a 7 milioni

di km con un impatto ambientale

ridottissimo. Questo modello virtuoso

di logistica sostenibile ha

attirato l’attenzione del Cluster

Lombardo per la Chimica Verde

(Lgca) e dell’iniziativa europea

Vanguard, per la quale il Cluster

coordina un progetto di supporto

alle aziende che vogliono implementare

filiere sostenibili nel

campo della bioeconomia, secondo

il modello della cosiddetta

“Smart Specialisation”.

Grazie a questo supporto, il

Gruppo Maganetti ha partecipato

al bando europeo per accedere

al servizio detto Taf (Technical

assistance facility), che mette

a disposizione gratuitamente

consulenti top alle aziende

vincitrici. Il progetto, presentato

dal Cluster Lombardo e da

Maganetti, è stato uno dei pochi

a essere approvati, vincendo il

supporto di un consulente specializzato

nella preparazione di

business plan innovativi.

Così, agricoltura e logistica collaborano

per valorizzare in modo

sostenibile gli scarti zootecnici e

far viaggiare i camion sulle strade

a impatto sempre più green.

Viaggia green, scegli il mezzo più adatto

L’aereo è 7 volte più inquinante del treno, del bus o del car sharing. È preferibile scegliere questi mezzi di

trasporto, soprattutto a fronte di brevi distanze: se ci pensiamo, per coprire la tratta tra Parigi e Barcellona o tra

Parigi e Londra, è più veloce il treno che l’aereo. Le reti ferroviarie di – quasi – tutto il mondo sono connesse in

maniera eccellente tra di loro e hanno molte linee ad alta velocità.

greenplanner 136


mobilità sostenibile

Riflessioni e spunti per la ripresa

a cura di Dino Marcozzi, Segretario Generale Motus-E

Prospettive “elettriche”

di mobilità sostenibile

Èlecito sostenere che l’abbattimento

dell’inquinamento

delle nostre città e

la decarbonizzazione dell’industria

non rappresentano più una

scelta, ma una necessità e un’opportunità

anche di tipo economico-industriale.

In questo progetto

ambizioso la mobilità gioca un

ruolo determinante. Sono però

necessarie a livello di Sistema

Italia alcune azioni di tipo strutturale,

la cui concreta attuazione

può consentire il rafforzamento

del ruolo dell’Italia nella transizione,

il pieno e concreto rilancio

di tutte le aziende coinvolte e uno

stimolo per la creazione di nuove

imprese e nuove professionalità.

Partiamo dalle infrastrutture. Il

Piano Nazionale Infrastrutturale

per la Ricarica Elettrica, il “Pnire”,

è uno degli argomenti principali

di dibattito: riteniamo sia necessario

il coinvolgimento di tutti gli

stakeholder di settore da parte

del Governo per lo studio, l’analisi

e l’elaborazione di questo provvedimento.

È fondamentale, in

particolare, non proseguire sul

modello dell’”asset ownership”

dei Comuni, che finora non ha

portato a uno sviluppo di progetti

significativo. In tal senso, è opportuno

che MiSE e Mit richiedano

(come già fatto da Germania

e Romania) una deroga alle regole

europee sugli aiuti di Stato,

in maniera tale da coinvolgere

gli operatori di mercato nell’infrastrutturazione

del territorio

nazionale. I fondi devono essere

primariamente destinati alle infrastrutture

ultra veloci (“Hpc”,

sopra i 100 kW di potenza) sia in

ambito autostradale/extraurbano

sia in nodi selezionati in ambito

urbano e ai Comuni in cui non

c'è convenienza economica da

parte degli operatori a installare

(Comuni sotto i 15.000 abitanti

non a vocazione turistica).

Il trasporto pubblico va rinnovato

L’Italia ha una flotta di trasporto pubblico con età media nettamente

superiore alla media dei paesi Ue, per questo è necessario

un serio piano di rinnovamento del parco autobus attraverso

investimenti in tecnologie a zero emissioni. Come raggiungere

l’obiettivo? Per esempio definendo target vincolanti a livello

nazionale di elettrificazione del Tpl, puntando al 100% entro il

2040. Ancora, nell’ambito delle procedure a evidenza pubblica, è

necessario prevedere un meccanismo di selezione della migliore

offerta in base al costo a vita intera del mezzo, in sostituzione del

prezzo di acquisto, per valorizzare la scelta degli “e-bus”.

Trasporto merci

l’elettrico è top

In un recente report del World

economic forum (precedente

alla pandemia globale)

si osserva come in uno scenario

business as usual e in

un contesto di sempre maggiore

utilizzo degli strumenti

di commercio elettronico, le

emissioni di CO 2

relative al

trasporto merci aumenterebbero

a livello globale del 32%

raggiungendo quota 6 mln

di tonnellate. Quali le soluzioni?

Il Wef individua diversi

strumenti correttivi: uno dei

principali riguarda proprio il

vehicle change. Passando a

un veicolo elettrico – in uno

scenario di mandeted adoption

– le emissioni di CO 2

scenderebbero di circa il 60%

(contro il 28% e 40% rispettivamente

dei veicoli più efficienti

a combustione interna

e i veicoli a idrogeno).

A beneficiarne sono anche i

costi associati al trasporto di

ultimo miglio che nel caso di

vehicle change con un veicolo

elettrico scenderebbero del

2% (per aumentare invece sia

nel caso del veicolo a combustione

di ultima generazione,

sia nel caso di idrogeno). Se

ne sono accorti gruppi leader

nella logistica di ultimo miglio

che stanno pianificando un

cambio massivo dei propri

mezzi con veicoli 100% elettrici

per i prossimi anni.

greenplanner 137


appunti del mese


ottobre /

economia green

Il futuro è circolare


4

Giornata mondiale

dell’habitat

Giornata mondiale degli animali

LUNEDÌ

MARTEDÌ

Giornata mondiale

dell’insegnante

5

MERCOLEDÌ

6

AM

AM

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PM

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PM

Green Deal & economia circolare: l’Europa e l’Italia ripartono da qui

Il Green Deal europeo, lanciato

dalla Commissione Ue guidata

da Ursula von der Leyen, ha un

unico grande obiettivo: arrivare

al 2050 con un Continente a impatto

climatico zero. Così inteso

sarebbe il più grande progetto

sostenibile portato avanti in questi

anni.

Rendere l’Europa Green vuol

dire agire in maniera profonda

su ciascuno dei nostri sistemi

economici: trasporti, energia, industria,

agricoltura, edilizia, cit-

tà. Abbiamo bisogno di direttive

chiare, obblighi giuridici e volontà.

A quel punto ci guadagneremo

tutti. Perché come Ursula von

der Leyen ha più volte sostenuto,

il Green Deal europeo è una

strategia per la crescita che «ci

consentirà di ridurre le emissioni

e di creare posti di lavoro».

Parte fondamentale di questa

strategia è l’economia circolare,

che è già in avanzata fase di

attuazione. Anche in ambito industriale.

E l’Italia è messa bene

perché sta già facendo ottimi

passi avanti. Ecco perché nelle

pagine successive ci concentreremo

sui progetti italiani che

possono fare la differenza.

DA SAPERE

Al Green Deal lavorano sia la

Commissione europea – l’organo

esecutivo dell’Unione

– sia il Parlamento europeo

e il Consiglio, che invece detengono

il potere legislativo.

greenplanner 140


settimana 41

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ottobre 2021

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DOMENICA

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«ll Green Deal europeo è la nostra

nuova strategia per la crescita che

restituisce più di quanto prende.

Tutti noi possiamo partecipare alla

transizione e beneficiare delle opportunità

che offre. Muovendoci

per primi e rapidamente aiuteremo

la nostra economia ad assumere la

leadership a livello mondiale. Mostrando

al resto del mondo la nostra

capacità di essere sostenibili

e competitivi, possiamo convincere

altri paesi a muoversi con noi».

Ursula von der Leyen

presidente della

Commissione europea

Hanno detto:

«Stiamo vivendo un'emergenza

climatica e ambientale. Il Green

Deal europeo costituisce un'opportunità

per migliorare la salute

e il benessere dei nostri concittadini.

Il piano illustra come

ridurre le emissioni, ripristinare

la salute del nostro ambiente

naturale, proteggere la fauna

selvatica, creare nuove opportunità

economiche e migliorare

la qualità della vita dei nostri

concittadini».

Frans Timmermans vicepresidente

esecutivo della Commissione

europea cui è affidato il progetto

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ECONOMIA GREEN / Il futuro è circolare


economia green

Editoria

Se è usato vale di più

Il recupero dei libri di seconda mano ha vantaggi

ambientali ed economici: non solo permette di

diminuire i costi di smaltimento, ma offre anche

prezzi molto convenienti a lettori e studenti.

Libraccio è un esempio di economia circolare nato

dal sogno di un gruppo di amici negli anni Settanta

Valorizzare il libro usato,

recuperarlo e fare in

modo che possa conoscere

una nuova vita: essere

così letto più volte, donando il

suo prezioso contenuto a diverse

persone. Da quarant’anni

è l’attività di Libraccio che

dal 1979 commercia libri second

hand in ottica di economia

circolare ante litteram, sottraendo

così al macero milioni di

pubblicazioni.

Nato a Milano su iniziativa di

un gruppo di amici ventenni,

oggi conta 48 negozi in 31 città

d’Italia e negli anni ha accolto

milioni di lettori con uno

stile identificativo fin dall’origine:

il cliente in ogni punto

vendita trova non un semplice

commesso, ma un libraio con

una conoscenza approfondita

del suo prodotto, in grado di

consigliare. L’esperienza dei

fondatori parte dai mercatini

dell’usato, detti anche politici

in quegli anni, diffusi in

zone strategiche della città,

come per esempio lo spazio

antistante l’Università Statale,

per poi approdare al primo

negozio storico sull’Alzaia del

Naviglio Grande.

Alla base di questo progetto c’è

l’amore per il libro che non perde

mai il suo valore e anzi se è

usato vale di più poiché, come

dichiarano i fondatori, il libro è

emozione che muove le parole

e le organizza. E, come tale, idealmente

non può avere una fine.

L’intuizione di partenza è stata

quella di creare un luogo di

commercio del libro usato, in

particolare dei testi scolastici,

consentendo dapprima agli

studenti di vendere e acquistare

i libri di testo a metà prezzo e

quindi di rendere più accessibili

lo studio e la lettura. Nel tempo

l’offerta si è estesa ai volumi

nuovi, reminder, fuori cataloghi,

rarità editoriali e modernariato,

a cura di Silvia Massimino

Una delle sedi

di Libraccio

dove è possibile

acquistare la

Green Planner

oltre a un ampio assortimento

di cartoleria, dvd, cd, vinili e

giocattoli. Libraccio ha sempre

saputo evolversi al passo con

i cambiamenti e nel 2009 ha

inserito la sua offerta online

con il sito Libraccio.it. L’anima

dell’usato convive con il nuovo

e con il digitale a testimonianza

dell’immortalità della lettura a

ogni età e in ogni epoca, ponte

fra passato, presente e futuro,

da vero e proprio collegamento

fra le diverse generazioni.

Il libro è il simbolo del trasferimento

di conoscenza e di emozioni

tramandate attraverso le

pagine stampate, in grado di

creare un dialogo fra scrittori,

classici o contemporanei, e

lettori di ogni periodo. Il libro

traccia una mappa ideale dell’evoluzione

e dell’essenza più

profonda degli uomini, anche

se distanti in termini di tempo

e di spazio. Il libro come oggetto

fisico con la sua copertina e

l'interno da sfogliare racchiude

questi valori e Libraccio se ne

fa custode con l’intenzione di

evitare che diventi un rifiuto,

offrendogli una seconda vita.

greenplanner 142


economia green

Il progetto Resilk

a cura di Silvia Massimino

Seta al giro di boa: 100% rigenerata

Èdal 2015 che Mantero

Seta ha inserito nei suoi

obiettivi di sviluppo anche

l’economia circolare ottenendo

la certificazione Rcs (Recycled

claim standard), soprattutto con

il progetto Resilk, che ha visto

la luce nel 2019 per donare una

seconda vita alla seta. In collaborazione

con Ecotec by Marchi

& Fildi, è nato così un nuovo

materiale interamente realizzato

in Italia, tracciabile e di elevata

qualità. Si tratta di una seta 100%

rigenerata derivata dagli scarti

dei processi produttivi della seta

altrimenti destinati allo smaltimento.

L’eleganza non fa una

piega. Mantero ha solide basi

nel passato, ma sa adeguarsi

ai cambiamenti osservando la

contemporaneità. Nell’ultimo

decennio ha attuato scelte decise

verso una filiera produttiva

sempre più sostenibile e verso

la responsabilità sociale. Ha ottenuto

diverse certificazioni, da

quelle ambientali come la Iso

14001 alla Bs Ohsas 18001 che

tutela salute e sicurezza sul luogo

di lavoro, fino alla Sa 8000 per

la responsabilità sociale.

Tra le iniziative a favore dell’ambiente,

Mantero utilizza stampe

con coloranti privi di metalli, tessuti

certificati Gots (Global organic

textile standard), eliminazione

dell’uso di sostanze chimiche,

ottimizzazione dell’energia negli

impianti produttivi, installazione

di un impianto fotovoltaico da

500Kw, illuminazione a Led.

In Francia la legge antispreco fa letteratura

L’anti-gaspillage è la legge francese dedicata

all’anti-spreco: plaude all’iniziativa la start up Sfridoo,

realtà che aiuta le imprese italiane a risparmiare

o guadagnare dagli scarti. Ottimi spunti

sorgono ora: dall’anno prossimo i marchi della

moda non potranno più distruggere i prodotti

invenduti che, secondo il Ministero dell’Ambiente

francese, valgono oltre 650 milioni di euro ogni

anno. In particolare, l’articolo 5 della legge obbliga

i produttori e i distributori di nuovi prodotti a riutilizzarli

tramite donazioni a “società socialmente

responsabili”. In alternativa, possono riciclarli dando

loro una seconda vita. La nuova legge agevola

le donazioni, eliminando il principio secondo cui

l’Iva non era detraibile, un ostacolo fiscale che incentivava

la distruzione. Inoltre le aziende saranno

autorizzate a rivendere i propri articoli invenduti

ai dipendenti, con uno sconto massimo del 50%.

La buona plastica si

fa strada: ecco i manichini

che non inquinano

Non ci sono più i manichini di una

volta: quelli che produce Bonaveri sono

biodegradabili. Ovvero, realizzati in B

Plast, una bio plastica che deriva al 72%

dalla canna da zucchero, e poi verniciati

con B Paint, la prima vernice naturale

composta da sostanze organiche

rinnovabili. «Le mode passano, ma la

natura resta ed è il bene più prezioso

che abbiamo» ha commentato Andrea

Bonaveri, Ceo dell’azienda che ha sede

a Renazzo di Cento, in provincia di

Ferrara.

greenplanner 143


LUNEDÌ

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MARTEDÌ

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Giornata internazionale

per la riduzione dei

disastri naturali

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Perché l’economia deve essere circolare?

Il rapporto Global resources

outlook 2019 dell’International

resource panel firmato

dall’Unep, il Programma delle

Nazioni Unite per l'ambiente,

ha evidenziato chiaramente

come «l’estrazione e l’uso delle

risorse contribuiscono per oltre

il 90% alla perdita globale di

biodiversità e allo stress idrico

e generano circa la metà delle

emissioni di gas serra globali».

Il modello dell’economia circolare

si basa sulla raziona-

lizzazione del ciclo produttivo,

l’innovazione, la spinta e il recupero

degli scarti. Secondo le

stime della Commissione europea,

nel 2025 il risparmio di

materie prime per l'industria

europea potrebbe essere di circa

400 miliardi di euro - il 14%

a parità di produzione - e di 12

miliardi di euro soltanto per la

nostra Italia.

Le problematicità di questo

nuovo modello di produzione

deriva dalla necessaria revisione

delle procedure interne

delle imprese che producono

e che gestiscono i rifiuti. Più

volte le associazioni italiane e

i consorzi di recupero hanno già

denunciato questa situazione.

Mancano soprattutto i decreti

attuativi che permettano l’utilizzo

degli scarti. Il problema

non è banale.

Dagli scarti

delle stoffe

una volta si

faceva

la carta

(qui Museo

della carta

di Amalfi)

greenplanner 144


GIOVEDÌ

Giornata mondiale contro

l’incenerimento dei rifiuti

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Giornata mondiale

dell’alimentazione

settimana 42

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ottobre 2021

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Giornata internazionale

per l’eliminazione

DOMENICA

della povertà

La direttiva 2018/852 prevede

che entro il 31 dicembre

2025 almeno il 65% degli imballaggi

in peso venga riciclato,

ovvero:

• il 50% per la plastica;

• il 25% per il legno;

• il 70% per i metalli ferrosi;

• il 50% per l’alluminio;

• il 70% per il vetro

• il 75% per carta e cartone.

Solo il 10% dei rifiuti

urbani potrà finire

in discarica (obiettivo

del 2035).

IL DATO

1.000 miliardi: è la cifra

che il Green Deal europeo

intende mobilitare per finanziare

il passaggio alla

Sostenibilità. Più o meno

100 miliardi all’anno. Ma

si tratta per adesso di una

stima: la cifra reale sarà

stabilita dai bilanci pluriennali

dell’Unione Europea. Il

primo step riguarda il periodo

compreso fra il 2021

e il 2027.

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ECONOMIA GREEN / Il futuro è circolare

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Luci e ombre dei primati in circolarità

L’Italia è al 22esimo posto in

Europa per spesa ambientale

in ricerca e sviluppo, che è scesa

del 17% tra il 2010 e il 2017.

Quella pro capite è di soli 8,7

euro, molto al di sotto della

media europea: 14,4. Per la digitalizzazione

siamo al 24esimo

posto su 28 Paesi (fonte: Stati

Generali della GreenEconomy

2019). Mentre siamo al primo

posto in fatto di circolarità della

produzione, rispetto alle prime 5

economie europee. Calcolando

l’indice complessivo di circolarità,

ovvero il valore attribuito secondo

il grado di uso efficiente delle

risorse, utilizzo di materie prime

seconde e innovazione nelle categorie

di produzione, consumo

e gestione dei rifiuti, l’Italia ha

ottenuto un punteggio di 103.

Un ottimo risultato se consideriamo

i risultati di Regno Unito

(90), Germania (88), Francia (87)

e Spagna (81).

Ha detto:

«Il concetto di economia

circolare fa riferimento alla

capacità di mantenere il più

a lungo possibile il valore di

prodotti, materiali e risorse e

di minimizzare la produzione

di rifiuti. Da un lato il focus è

su un migliore utilizzo delle

risorse stesse e su un miglioramento

dei processi di produzione,

dall’altro sul riciclo».

Patrizia Lombardi, prorettrice

e coordinatrice area circular

economy Politecnico di Torino

greenplanner 146


GIOVEDÌ

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Giornata internazionale

del leopardo delle nevi

SABATO

settimana 43

ottobre 2021

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DOMENICA

Giornata delle

Nazioni Unite

24

La Bei dice stop alle fonti fossili

Entro la fine del 2021 la Banca

Europea per gli Investimenti

(Bei) non destinerà più fondi a

progetti industriali che usano

combustibili fossili o tecnologie

inquinanti, non in linea con

i Sustainable development

goal (Sdg) 2030

delle Nazioni Unite.

Una decisione importante,

cui si aggiunge

la dichiarazione dell’emergenza

climatica da

parte del Parlamento

Europeo, con l’obiettivo di

trasformare profondamente

la politica economica dell’Ue,

con effetti previsti anche sui

mercati finanziari delle materie

prime. La decarbonizzazione

dell’Europa comporterà

l’abbandono di

alcune di alcune materie

prime, come il

carbone e i derivati

del petrolio, per la

produzione di energia

elettrica.

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ECONOMIA GREEN / Il futuro è circolare

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Riparati, usati… il consumo è alternativo

Un po’ per salvaguardare

il mondo,

un po’ per ridurre le

spese, anche gli italiani

si orientano verso

comportamenti

di uso e acquisto

diversi. Così, si può

leggere la tendenza

a riparare oggetti

rotti invece che sostituirli

con degli altri nuovi (63,9%).

Oppure, la propensione ad

acquistare prodotti

di seconda mano

(58,6%). Capita però

che si decida anche

di non comprare più

prodotti di marca

per scegliere quelli

senza label (58,9%).

Inoltre si è diffusa

l'abitudine di compiere

acquisti condivisi allo

scopo di risparmiare (37,9%).

(Fonte: Eurispes 2020)

Anche i vestiti

vanno “recuperati”

Dal 2025 la raccolta differenziata

degli abiti usati dovrà

essere organizzata secondo le

nuove direttive europee, spiega

Andrea Fluttero, Presidente

Conau (Consorzio

nazionale

abiti usati). La

raccolta della

frazione tessile

dei rifiuti urbani

è attualmente

organizzata in

greenplanner 148


settimana 44

GIOVEDÌ

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ottobre 2021

PM

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DOMENICA

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Italia in modo spontaneo, seguendo

le norme del decreto

legislativo del 5 febbraio 1997,

ma non è omogenea sul territorio.

Nel 2018 sono state raccolte

133mila tonnellate di abiti usati,

di questi il 30-35% viene riutilizzato,

il 45-50% viene trasformato

in pezzame industriale,

imbottiture, ovatta per realizzare

materiale fonoassorbente

o fibre, soprattutto nel distretto

di Prato altamente specializzato

in questa attività. Il 10-15%

finisce in discarica dato in peggioramento

anche a causa degli

acquisti di fast fashion.

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

Il diario continua a pag. 154

ECONOMIA GREEN / Il futuro è circolare

greenplanner 149


economia green

Iniziative: pinkandgreen.it

Economia circolare:

la parola alle donne

Sta, per fortuna, permeando

la nostra vita. Tutti

i giorni e sempre più. È il

bello dell’economia circolare che

pretende anche da parte nostra

un approccio diverso. Fatto di attenzione

agli scarti che possono

diventare “altro”. Ce ne rendiamo

conto ogni volta che facciamo la

raccolta differenziata: quell’umido

che raccogliamo a parte

diventa compost che può concimare

i nostri orti in maniera

perfetta. La plastica? Se non la

disperdiamo, ma la conferiamo

nel giusto cassonetto fa nascere

una marea di nuovi prodotti. Il

pile ne è solo un esempio, finanche

banale.

Oltre al comparto produttivo, noi

cittadini siamo il fulcro dell’economia

circolare: acquistare beni

che prevedono l’attuazione di

queste buone pratiche, può fare

la differenza. Ma come accorgersi

che un prodotto sia ideato

in maniera tale che il suo scarto

non finisca nell’inceneritore, bensì

diventi altra materia? Al momento

solo con l’informazione.

Valutando la sua progettazione

e magari anche il packaging, in

linea con le direttive dell’Ecodesign.

Con un piccolo sforzo e attenzione

è possibile entrare nei

processi produttivi, conoscendo

la filiera che sta dietro a quel prodotto,

riutilizzandolo al meglio,

seguendo le concezioni base del

riuso e del riciclo.

Ovviamente, anche le aziende

dovrebbero iniziare a tenere in

considerazione il bisogno che

la gente ha di essere informata

sotto questi aspetti e a comunicare

al meglio quello che stanno

facendo in merito. Perché dietro

c’è tecnologia, creatività e un’impronta

ambientale rispettosa

della natura e dell’ambiente.

Su questi presupposti è nato il

progetto Pink&Green. Sviluppato

all’interno del format I talenti

delle donne (italentidelledonne.

a cura di M.Cristina Ceresa

C’entra anche

la politica

È stata lei, Simona Bonafè,

europarlamentare

Gruppo Alleanza progressiva,

a portare avanti per

ben più di tre anni presso

il parlamento Europeo un

pacchetto di misure per

l’adozione di norme che

regolamentino l’Economia

Circolare. Il suo lavoro è

poi sfociato nelle Direttive

pubblicate in Gazzetta

Ufficiale il 30 maggio del

2018.

comune.milano.it/node/8) voluto

dall’assessorato alla cultura

del Comune di Milano, Pink&-

Green dà visibilità a quelle donne

che si occupano con intelligenza,

creatività e forza a progetti di

economia circolare. Video, interviste

ed ebook stanno facendo

da cassa di risonanza alla loro

esperienza. E ne vedremo, conosceremo

delle belle. Storie

fantastiche che fanno bene al

mondo.

Call to action

per la

salvaguardia

delle acque

Nessun messaggio ha più forza dell’arte. E

siccome noi battiamo il chiodo sui temi del

riuso e del rispetto all’ambiente, abbiamo

ideato un nuovo progetto per gli studenti di secondo

grado: Sea Art. Si tratta di un vero e proprio

contest dove i ragazzi dovranno presentare la propria

opera tridimensionale costruita con materiale

di scarto (possono usarli tutti, tranne la plastica).

Una giuria decreterà i vincitori. E le opere saranno installate presso il

giardino dell'Acquario di Milano dove rimarranno sotto gli occhi di tutti

con un appello ben chiaro: salvare il Pianeta è un dovere di tutti noi.

greenplanner 150


economia green

L’esperienza di una multiutility italiana

Gruppo Hera ha un pallino:

rigenerare le risorse

a cura di Camilla Galli Macicré

del futuro. Così

definisce l’economia circolare,

il presidente ese-

L‘economia

cutivo del Gruppo Hera: Tomaso

Tommasi di Vignano. «Mi piace

dire - aggiunge - che siamo “attivatori

del futuro”». Di fatto, il

business plan del Gruppo, una

delle utility più poliedriche nel

panorama italiano, è tutto teso

alla rigenerazione delle risorse.

Principio fondante di un business

sostenibile. Così, i rifiuti

organici vengono trasformati in

Aliplast: il riciclo della plastica

biometano e compost. La plastica

a fine vita viene raccolta e

convertita in prodotti in plastica

rigenerata destinati a una pluralità

di mercati. Ma fondamentale

per Hera è anche la rigenerazione

nel settore idrico, dove ha effettuato

importanti investimenti

come il Piano di Salvaguardia

della Balneazione a Rimini e il

depuratore di Servola a Trieste,

e realizzato progetti all’avanguardia

per tutelare una risorsa

preziosa come l’acqua, a partire

Come dare nuova vita alla plastica raccolta? L’azienda trevisana

Aliplast, entrata nel 2017 a far parte del Gruppo Hera, mette al

centro dei propri processi la Sostenibilità e la creazione di valore

condiviso, lavorando oltre 90 mila tonnellate di plastica all’anno e

ricavandone prodotti in plastica rigenerata, destinati a una pluralità

di mercati. Qualche esempio: nell’industria

dello pneumatico le bobine di plastica usurate,

sulle quali vengono spalmate le gomme

che poi diventano pneumatico, vengono

macinate, rigranulate ed estruse in nuove

bobine con le stesse caratteristiche della

plastica vergine.

dal riuso. I risultati sono evidenti:

+12% è la crescita del fatturato

2019 con un margine operativo

lordo (Mol) di oltre un miliardo

e un utile netto pari a 402 milioni

di euro. Inoltre il titolo -

già quotato nel Ftse Mib – nel

2020 è entrato nel Ftse4Good

Index Series, serie di indici etici

concepiti da Ftse Russell per

raccogliere le migliori aziende

che, nel mondo, si impegnano

attivamente per uno sviluppo

sostenibile. Significativa anche

la partecipazione da anni come

membro alla Fondazione Ellen

MacArthur.

«Non ci limitiamo a non sprecare

– precisa il presidente - ma puntiamo

al riuso delle risorse e, ancora

prima, a un modo diverso di

concepirle e realizzarle a monte,

passando da un approccio mitigante

e di recupero a una progettazione

ex-ante che pianifica

la minimizzazione dell’impatto.

E questo lo facciamo a partire

dal settore ambiente e dai rifiuti,

ma non solo». Ambiente, energia

e acqua ringraziano.

Viaggi a bassa impronta di carbonio

La trasformazione di rifiuti organici in biometano e compost

per il Gruppo Hera è già una realtà nell’impianto di

Sant’Agata Bolognese. Il biometano prodotto qui alimenta

bus, taxi e auto che circolano a Bologna. Anche per questo il

Gruppo Hera sta incentivando la raccolta differenziata, con

l’obiettivo di superare il 75% nel 2023, e prevede sempre

nuovi progetti a supporto del modello di economia circolare.

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appunti del mese L M M G V S D

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Èa Vipiteno, all’estremo nord

dell’Alto Adige, che ha sede

LEITWIND, l’unico produttore

italiano di impianti eolici classe

Megawatt. LEITWIND ha mosso

i suoi primi passi con lo sviluppo

del DirectDrive, sistema

di azionamento diretto e cuore

pulsante degli impianti eolici e,

oggi, anche degli impianti funiviari.

Leader in Italia nel segmento

di potenza 1,0 MW, LEI-

TWIND, specializzata in singole

installazioni, grazie alla vasta

gamma di prodotti sempre più

Per conoscere le imprese

Energie rinnovabili

LEITWIND: unici nell’eolico in Italia

efficienti ed affidabili, offre la

soluzione perfetta per qualsiasi

zona, indipendentemente

dalle condizioni morfologiche e

di ventosità, garantendo sempre

la produzione ottimale di

energia. La strategia LEITWIND

mira a progetti customizzati, repowering

e autoconsumo.

LEITWIND è parte del Gruppo

HTI (High Technology Industries),

un gruppo di aziende

altamente tecnologiche e innovative,

specializzate in sistemi

funiviari (LEITNER ropeways

Leitner Ag/Spa - Via Brennero, 34 39049 Vipiteno (BZ) Italia

e POMA), mezzi battipista e

veicoli cingolati multiuso (PRI-

NOTH), sistemi di trasporto

urbano (MINIMETRO) e innevamento

tecnico programmato

(DEMACLENKO). Con 11 siti

produttivi, e oltre 130 centri

vendita e assistenza sparsi in

tutto il mondo, il Gruppo sfrutta

al meglio le sinergie interne: la

condivisione della filosofia produttiva

e del patrimonio tecnologico

si traducono in qualità e

affidabilità, riconosciute in tutto

il mondo.


novembre /

tecnologie green

Tempo di energie positive


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L’Italia Rinnovabile non può più aspettare

30 GW di capacità aggiuntiva,

in 10 anni. È questa la quota

di energia verde che l’Italia

deve raggiungere in 10 anni. Il

quadro 2030 per l’energia e il

clima ha stabilito nuovi obiettivi

per la decarbonizzazione,

l’efficienza energetica, la ricerca,

l’innovazione e la competitività,

finalizzati a una migliore

sostenibilità ambientale, sociale

ed economica.

Parliamo di 3 GW l’anno: una

cifra notevole. Ce la faremo

a starci dietro? «Un obiettivo

sfidante e, certamente a livello

teorico, in linea con le possibilità

del Paese - commenta

Valerio Natalizia, Regional

Manager Sma South Europe

– Siamo passati dai circa

700 MW di nuovo installato

annuale del 2019, a circa 1 GW

Verso un’elettricità più verde

Abilitare i consumatori alla transizione energetica promuovendo

soluzioni innovative come quelle che permettono una

migliore gestione dei consumi energetici (demand response)

e tecnologie efficienti come le colonnine di ricarica per la mobilità

e l’accumulo di energia. Puntare su una transizione che sia

economicamente accessibile e inclusiva e migliorare l’esperienza

degli utenti con il fornitore di energia, incrementando i servizi

in maniera semplice e trasparente (Fonte: Elettricità futura).

greenplanner 154


settimana 45

GIOVEDÌ

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Giornata per la

sensibilizzazione

sugli tsunami

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Giornata internazionale

per la prevenzione dello

sfruttamento dell’ambiente

nella guerra e nei conflitti armati

SABATO

novembre 2021

PM

PM

del 2020, trainati soprattutto

dal decreto

Fer1 che ha introdotto

meccanismi incentivanti.

Numeri, però,

ancora distanti dal

target 2030».

Un divario dovuto

principalmente alla

mancanza di un piano

operativo di una

strategia energetica

formalizzata per l’attuazione

del quadro, lamentano gli addetti

ai lavori. Allora su cosa

converrebbe intanto puntare?

Le possibilità esistono: tre filoni

da seguire sono quelli delle

comunità energetiche e della

digitalizzazione, oltre all’intelligenza

artificiale. Anche questo

farà parte del gioco.

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TECNOLOGIE GREEN / Tempo di energie positive

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LUNEDÌ

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Giornata mondiale della

Scienza per la pace

e lo sviluppo

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Energia verde: qualche nube all’orizzonte

Cosa incombe sulle tecnologie

che producono energia Green? A

vederla bene molte cose: in primis

la volontà di alcune lobby a

mantenere viva l’economia che

ruota attorno alle fonti fossili.

Ma a parte ciò, ci sembrano più

che giustificati alcuni spunti che

emergono da una società di consulenza

come la Willis Towers

Watson. Questa realtà ha pubblicato

la sua prima Renewable

Energy Market Review dove

emerge qualche allarme. Come

quello relativo alle tensioni geo

politiche; al rischio legato alla sicurezza

informatica e ai problemi

di un eccesso di riassicurazione

del capitale. In quest’ultimo caso

di fronte al peggioramento del

rapporto sinistri/premi e all’aumento

dei costi, il mercato assicurativo

delle Energie Rinnovabili

sembra aver raggiunto un punto

critico. È interessante, però, notare

che anche la crisi climatica

minaccia il comparto: in particolare

all’interno di segmenti come

l’eolico offshore galleggiante e

della rinnovabile ibrida. Infine, incombe

il rischio meteorologico,

non assicurabile e sempre meno

predittivo: quanta energia produco

con il sole, il vento, l’acqua?

La volatilità dei prezzi dell’energia

e le interruzioni di rete non

legate a danni fisici, ma dovute

“al tempo” fanno impazzire gli

addetti ai lavori.

greenplanner 156


settimana 46

GIOVEDÌ

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novembre 2021

PM

«Un terzo circa delle emissioni mondiali legate all’energia

provengono dal settore elettrico prodotto con il fossile. Per

rispettare l’Accordo di Parigi abbiamo quindi bisogno di modificare

radicalmente e velocemente i nostri sistemi energetici

nei decenni a venire, e il fotovoltaico è in prima linea in questa

transizione energetica mondiale. È l’unica fonte di energia

rinnovabile allestibile abbastanza in fretta in dimensioni

praticabili, su tetti, terreni e acque, senza elementi esterni.

Le installazioni fotovoltaiche accumulate negli ultimi quattro

anni hanno superato del 36 per cento le previsioni del 2015.

È un dato positivo che però non basta».

Steve O’Neil,

Ceo di Rec Group

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Ha detto:

DOMENICA

Giornata mondiale

del diabete

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TECNOLOGIE GREEN / Tempo di energie positive

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LUNEDÌ

15 16 17

MARTEDÌ

Giornata internazionale

per la tolleranza

MERCOLEDÌ

Giornata internazionale

del gatto nero

AM AM AM

PM PM PM

Con il sector coupling si limitano i gas serra

L'elettrificazione dei trasporti,

degli edifici e dell’industria

in Europa potrebbe ridurre

del 60% le emissioni di gas

serra tra il 2020 e il 2050: è

quanto afferma un report di

BloombergNef. Detta anche

"sector coupling", l'elettrificazione

potrebbe realizzarsi

attraverso un mix di cambiamenti

diretti e indiretti. I primi

implicherebbero una proliferazione

quanto più capillare

possibile di veicoli elettrici nel

settore dei trasporti e l’ampia

diffusione di sistemi di riscaldamento

elettrici, come

le pompe di calore negli edifici

e in alcuni ambiti industriali.

I cambiamenti indiretti,

invece, comporterebbero un

passaggio all'“idrogeno verde”

– prodotto dall'elettrolisi

utilizzando elettricità rinnovabile

– come combustibile per

riscaldare gli edifici e applicato

al maggior numero possibile

di processi industriali,

Sector coupling

-68%

-60%

Dal 2020 al 2050

le emissioni totali

prodotte dal settore

energetico, dei

trasporti, dell’edilizia

e dell’industria

considerando solo i

trasporti, gli edifici

e l'industria

greenplanner 160


settimana 47

GIOVEDÌ

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VENERDÌ

Giornata internazionale

dell’uomo

AM

SABATO

Giornata mondiale

dell’infanzia

20

novembre 2021

PM

che altrimenti utilizzerebbero

combustibili fossili. Fondamentale

in questo passaggio

anche il tema dell’immagazzinamento

dell’energia, che assumerà

un ruolo chiave entro

il 2023, poiché contribuirà ad

aumentare l’affidabilità e la

resilienza dei sistemi elettrici

decentralizzati. L’adozione di

soluzioni alternative di stoccaggio

dell’energia, incluse le

batterie a lunga durata per

l’integrazione delle rinnovabili

su vasta scala, crescerà almeno

del 30% anno su anno, fino

al 2023.

PM

.

LO SAPEVI?

Per produrre acqua potabile e

per depurare le acque reflue

è necessaria tanta energia

elettrica. In Italia, secondo

l’Autorità per l’Energia Elettrica

il Gas e il Sistema Idrico

i consumi nel servizio idrico

integrato rappresentano circa

il 2,3% dell’intero fabbisogno

nazionale, con un valore pari

a 7,5 miliardi di kWh all’anno,

dato che si prevede tenda ad

aumentare (fonte Enea).

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TECNOLOGIE GREEN / Tempo di energie positive

greenplanner 161


LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

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Fotovoltaico: si punta a un’efficienza del 30%

La perovskite e il silicio sembrano

essere un’accoppiata fantastica

per catturare i raggi del

sole e produrre energia. Lo sta

dimostrando un progetto- tutto

italiano - firmato dai ricercatori

dell'Agenzia nazionale per le

nuove tecnologie, l'energia e

lo sviluppo economico sostenibile,

assieme all’Università di

Roma Tor Vergata e l’Istituto

Italiano di Tecnologia. Finora

è stata ottenuta l’efficienza record

del 26,3%, ma l’obiettivo

è di superare il 30%. «La combinazione

dei due materiali

massimizza l’assorbimento dei

raggi solari e produce un'elevata

foto-tensione, pari alla

somma delle tensioni generate

dalle due singole celle, producendo

in questo modo una

maggiore efficienza rispetto ad

una singola cella solare» svela

Mario Tucci, responsabile del

Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche

dell’Enea. Le ricerche

proseguono.

Ricarica lo

smartphone

con il sole

Gli smartphone e i tablet si

usano troppo e ciò richiede

una continua ricarica della

batteria. Capita così che sia

difficile trovare una presa

elettrica con la quale ricaricare

anche i relativi powerbank.

Così, il gruppo di ricerca

NewPV dell’Istituto dei

materiali per l'elettronica

assieme al Cnr-Imem di Par-

greenplanner 162


GIOVEDÌ

Giornata internazionale

per l’eliminazione

della violenza contro

le donne

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25 26

VENERDÌ

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settimana 48

27

novembre 2021

PM

ma ha ideato un sistema (il

NewPV-3) che permette di

utilizzare l’energia solare,

sfruttando un mini-modulo

fotovoltaico opportunamente

ingegnerizzato per

caricare fino a 6 smartphone

contemporaneamente.

Zero spesa di ricarica e zero

emissioni di

CO 2 . Piccoli

e leggeri:

6 dispositivi

pesano circa

400 grammi.

PM

il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

DOMENICA

28

Il diario continua a pag. 168

TECNOLOGIE GREEN / Tempo di energie positive

greenplanner 163


tecnologie green

Energia del futuro: il vincitore di NextEnergy 2020

Il riscatto dell’idrogeno

Guidare la transizione

energetica del Paese:

era questo il tema 2020

della call for ideas Next Energy,

iniziativa promossa da Terna,

Fondazione Cariplo e Cariplo

Factory con l’obiettivo di valorizzare

talenti e dare sostegno

a idee e startup che abbiano

sviluppato progetti innovativi

in tema energetico.

Infatti, transizione energetica e

passaggio a un sistema energetico

pulito è una priorità che

il Green Deal europeo incoraggia,

in vista della scadenza del

2050 in cui in Europa le

emissioni dovranno

essere azzerate.

L’idrogeno, in questo

scenario, è un

vettore energetico

che, se si svilupperanno

le opportune

tecnologie per avviarne

la produzione in modo

sostenibile- economicamente

ed energeticamente - potrà

aiutare più di altri a produrre

energia pulita, in quantità elevata

e senza inquinare.

Per riuscirci sarà però necessario

produrre idrogeno attraverso

un processo elettrolitico,

sfruttando energia elettrica

proveniente da fonti rinnovabili,

non attraverso il reforming del

metano, un processo di estrazione

attualmente utilizzato

che ha il difetto di produrre CO 2

.

Sarà per questo che il vincitore

di Next Energy 2020 è risultata

la toscana Nemesys, una

startup – dalle competenze

consolidate - specializzata in

tecnologie innovative per la diffusione

dell’uso dell’idrogeno.

L’idea innovativa di Nemesys

è una cella elettrolitica che

consente il recupero di energia

elettrica durante il processo di

produzione dell’idrogeno, superando

gli obiettivi di efficienza

Eu al 2030 (48kWh/kgH2).

Inoltre, il prototipo non utilizza

metalli preziosi, né costose

membrane Pem come avviene

invece nelle attuali soluzioni di

mercato e, per questo,

ha un costo di realizzazione

inferiore e

più competitivo.

Le celle elettrolitiche

sviluppate

con questa tecnologia,

se le aspettative

dello studio

preliminare saranno confermate,

potranno ottenere un

grande vantaggio competitivo

nel mercato degli elettrolizzatori

per la produzione di

idrogeno verde nel prossimo

futuro.

Gli ambiti di applicazione della

soluzione di Nemesys – che

si è aggiudicata, grazie a Next

Energy 2020, un voucher di

50.000 euro, spendibili in ulteriori

servizi di accelerazione

- potranno essere sia indirizzati

all'uso domestico, sia per

le industrie e i grandi mezzi di

trasporto.

a cura di Paolo Galli

Un futuro carbon

neutral salverà

l’uomo. Parola di

Risto Linturi

Per contrastare inquinamento

e azioni

antropiche, causa del

cambiamento climatico in

atto, è necessario cambiare

modo di produrre energia,

passando quanto prima al

100% di energie rinnovabili.

Ma per riuscirci è fondamentale

consumare più energia,

per stimolare la produzione

energetica pulita e avviare la

transizione energetica, definitivamente.

È questa l’unica strada possibile,

secondo il futurologo

finlandese Risto Linturi, per

il quale non abbiamo bisogno

di una decrescita energetica

per salvare il mondo;

al contrario dobbiamo accelerare

l’adozione di tecnologie

pulite ed ecosostenibili

attraverso un aumento dei

consumi energetici.

Cosa possibile per Linturi

grazie all’energia solare.

Risto Linturi a Milano durante

l’evento organizzato da

Vaillant: Scegliamo l’aria pulita

greenplanner 164


tecnologie green

Green Ict

a cura di Paolo Galli

Quanta energia consuma il mondo

dell’Information technology?

Per far quadrare i conti con

la Sostenibilità è necessario

che l’industria dell’Information

technology faccia

passi avanti verso l’efficienza

energetica. Il settore è, infatti,

estremamente energivoro: secondo

il rapporto di Greenpeace

Usa del 2017 Clicking clean:

who is winning the race to build

a green internet, le grandi

aziende di It consumano il 7%

dell’elettricità globale per alimentare

i loro centri di elaborazione

dati. Certo, da allora a

oggi passi in avanti se ne sono

fatti, anche attraverso l’adozione

di energia rinnovabile. Ma,

al tempo stesso, il proliferare

delle risorse video in Rete – a

fine 2020 il traffico video occupa

l’80% della banda – fa crescere

le stime sui consumi energetici,

con una previsione di crescita

annua del 4% fino al 2030.

E già nel 2025 il mondo dell’It

sarà responsabile della produzione

di più emissioni di carbonio

rispetto a qualsiasi altro

Paese sulla Terra, arrivando a

consumare fino a 3.000 TWh

l’anno con i centri elaborazione

dati che, da soli, potrebbero produrre

fino a 1,9 gigatonnellate

di CO 2

, ovvero il 3,2% del totale

mondiale.

Insomma, è giunta l’ora di rendere

più efficiente il settore,

cominciando a rivedere il modo

di concepire i data center e,

Otto email

inquinerebbero

quanto

percorrere un

chilometro in

auto

soprattutto, di progettare le

risorse energetiche che li alimentano

puntando sulle fonti

rinnovabili.

Una corsa all’Internet green che

vede, finalmente, colossi digitali

come Facebook, Apple e Google

fondare il proprio consumo

energetico sulle fonti rinnovabili,

stimolando una conversione

sostenibile di altri data center e

società di cloud.

Sai quanto consumi quando navighi?

Una email da

1 megabyte

emette circa

19 grammi

di CO 2

Nel 2018

l'energia

consumata per

i video online

ha generato

306 milioni

di tonnellate

di CO 2

Oltre un terzo di queste emissioni

(100 MtCO 2

) sono state generate

dai video on demand (per esempio

Netflix o Amazon Prime Video)

Fonte: The Shift Project

Il 5G sarà green?

La nuova keyword nel settore It è mobility: tutto

si deve poter fare, con le stesse prestazioni

che si avrebbero in ufficio o a casa, anche in

mobilità. Ecco allora che il 5G – la quinta generazione

di tecnologie per la connessione mobile – è una

spinta fondamentale alla modernizzazione e allo

sviluppo del mondo dell’Information technology.

Velocità di trasmissione dei dati più elevata, tempi

di risposta più rapidi: potenzialmente il 5G può arrivare

fino a 10 Gigabit per secondo, 10 volte più

dell’attuale 4G. Con consumi, sia per gli smartphone

che per i datacenter che dovranno servire i dati,

più elevati.

Quindi, la vera sfida del 5G non è se fa male alla

salute – gli studi per il momento lo escludono –

ma quanto impatto avrà sull’ambiente.

greenplanner 165


#ScelgoBancaEtica e tu?

FINANZA FUORI DAL FOSSILE

INQUINAMENTO?

#nonconimieisoldi

SALVIAMO IL CLIMA

Diamo credito al pianeta

La finanza etica può salvare il pianeta e combattere i cambiamenti

climatici. Da oltre 20 anni Banca Etica esclude le fonti fossili e le attività

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soggetta alla valutazione della Banca


dicembre /

stop al climate change

Salviamo il Pianeta


LUNEDÌ

Giornata

internazionale

del giaguaro

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MARTEDÌ

30

MERCOLEDÌ

Giornata mondiale

dell’Aids

1

AM AM AM

PM PM PM

Tocca a noi limitare la crisi climatica

La crisi climatica non ha fretta.

Attende con pazienza che l’uomo

tocchi il suo massimo sopruso

- non è ancora convinto

che deve limitare lo sfruttamento

del Pianeta - per presentare

il conto con la sua più grande

catastrofe.

Una batosta l’abbiamo già incassata:

il Covid 19. Molte ricerche

hanno messo in luce come

la pandemia da Sars Cov2 abbia

attecchito sull'inquinamento indotto

dall’uomo. Polveri sottili,

NO 2

, diossine: sono state complici

della diffusione del virus.

Ma non solo: ci sono anche gli

incendi che si propagano con

molta più facilità grazie alla siccità;

ci sono le alluvioni che non

lasciano vita dietro loro; ci sono

i ghiacciai che ritirandosi alzano

i livelli dei mari e corrodono le

aree vivibili; ci sono i cambiamenti

repentini di temperatura

che minano le produzioni agricole.

In termini concreti, i Governi

devono alzare di molto le

loro ambizioni di riduzione delle

emissioni di CO 2

entro il 2030,

puntando alla completa decarbonizzazione

ben prima della

metà del secolo, se vogliamo

sperare di limitare il riscaldamento

globale a 1,5°C e attuare

davvero l’Accordo di Parigi. Con

gli attuali target di riduzione, saremmo

condannati a superare

i 3°C di aumento medio della

temperatura globale.

E noi, intanto, che possiamo

fare? Trasporti più puliti; efficienza

energetica nelle nostre

case; ricorso a energia verde;

adozione di piante e verde

greenplanner 168


settimana 49

2

Giornata internazionale per

l’abolizione della schiavitù

GIOVEDÌ

AM

VENERDÌ

AM

3

SABATO

4

novembre/dicembre 2021

PM

dentro e fuori casa. E un nuovo

modo di concepire l’alimentazione:

produrre carne e latticini

comporta un altissimo dispendio

energetico. «I dati scientifici

sono inequivocabili – mette

in guardia la Lav - sia a livello

politico e collettivo che individuale,

occorre modificare subito

abitudini e scelte alimentari che

per decenni hanno incentivato il

consumo di carne, spacciandolo

come forma di benessere, ed è

invece tra i principali responsabili

dell’impatto sul clima, con

conseguenze drammatiche sugli

animali allevati».

PM

Meglio farlo

o non farlo?

vecchie auto a benzina

o diesel

veicoli elettrici, biciclette

o camminare, usare i mezzi

pubblici pretendendo che

siano ecologici davvero

fonti fossili

energia rinnovabile

mangiare verdure e frutta

Ma soprattutto:

non sprecare e risparmiare

più energia possibile

Fonte: I consigli di GreenPlanner

DOMENICA

Giornata internazionale

del volontariato per lo

sviluppo economico

e sociale

Giornata mondiale

del suolo

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STOP AL CLIMATE CHANGE / Salviamo il Pianeta

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LUNEDÌ

6

MARTEDÌ

7

MERCOLEDÌ

8

AM AM AM

PM PM PM

È allarme nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è una zona particolarmente

sensibile alle vicissitudini

climatiche in quanto

collocato in un’area di transizione

tra i climi aridi e caldi del

Nord Africa e quelli piovosi e

temperati dell’Europa centrale.

L’alternarsi di maggiori precipitazioni

e lunghi periodi di siccità,

il rischio idrogeologico e la

scarsità d’acqua aumenteranno,

con conseguenze negative notevoli

sul settore agricolo. L’innalzamento

del livello del mare

e l’aumento delle temperature

medie ed estreme potrà accelerare

l’erosione costiera e influire

negativamente sul turismo. Non

siamo quindi messi bene.

«I cambiamenti climatici sono

un fatto eclatante, il cui impatto

sull’ambiente e sui territori si

manifesta attraverso fenomeni

estremi, che generano ingenti

costi e difficoltà per la crescita

sostenibile dell’ecosistema.

Questo è particolarmente vero

per alcune aree del bacino mediterraneo,

dove dinamiche del

clima, pressioni antropiche e

fenomeni economico-sociali si

intersecano in un rapporto di

doppia causalità: produzioni ed

emissioni inefficienti e intensive

influenzano il clima che, a sua

volta, influenza i processi di desertificazione,

le migrazioni e la

sostenibilità di intere

economie».

La pensa così Salvatore

Capasso,

del Cnr-Ismed.

«Le distanze tra

i livelli di produzione,

sviluppo e

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settimana 50

GIOVEDÌ

AM

9

10

Giornata internazionale

VENERDÌ

Giornata dei

diritti umani

dei diritti degli animali

AM

11

Giornata internazionale

SABATO

della montagna

dicembre 2021

PM

ricchezza delle economie più ricche

e più povere dell’area si traducono

in altrettanto differenti

relazioni tra attività economica

e qualità ambientale. Al crescere

dello sviluppo, i Paesi possono

infatti permettersi tecniche di

produzione maggiormente efficienti,

virare verso settori meno

inquinanti, cambiare attitudini

culturali e aumentare il valore

della qualità ambientale nel paniere

dei consumatori. Anche le

pressioni demografiche e il grado

di urbanizzazione sfavoriscono

le economie meno sviluppate

della sponda sud».

PM

Ha detto:

«Le anomalie climatiche hanno

agito da acceleratore delle

tensioni sfociate nei conflitti

che, a partire dal 2011, hanno

infiammato il Nord Africa e la

Siria. Anche se non si possono

etichettare le rivolte del Mediterraneo

come guerre ambientali,

non vi è dubbio che

il cambiamento climatico ne

risulti spesso un fattore scatenante»

.

DOMENICA

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Grammenos Mastrojeni

vicesegretario generale dell’Unione del Mediterraneo

(UfM) incaricato per il settore clima ed energia

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STOP AL CLIMATE CHANGE / Salviamo il Pianeta

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LUNEDÌ

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Cosa fare se arriva il maremoto

Come spiega la campagna

della Protezione civile “Io non

rischio” se sei in spiaggia o in

una zona costiera e ricevi un

messaggio di allerta che indica

il possibile arrivo di un’onda

di maremoto, allontanati e

raggiungi rapidamente l’area

vicina più elevata (per esempio

una collina o i piani alti di

un edificio). Avverti le persone

intorno a te del pericolo

imminente. Corri seguendo

la via di fuga più rapida e non

usare l’automobile, potrebbe

diventare una trappola. Se sei

in mare rischi di non accorgerti

dei fenomeni che accompagnano

l’arrivo di un maremoto, per

questo è importante ascoltare

sempre i comunicati radio. Se sei

in barca e hai avuto notizia di un

terremoto sulla costa o in mare,

portati al largo. Se sei in porto

abbandona la barca e mettiti al

sicuro in un posto alto.

segnali d’allarme

P forte terremoto

P improvviso e insolito ritiro

del mare

P rapido innalzamento del

livello del mare o grande onda

estesa su tutto l’orizzonte

P rumore cupo e crescente

che proviene dal mare, come

quello di un treno o di un aereo

a bassa quota.

Il maremoto può essere generato

da un terremoto o da attività

vulcanica: informati, quindi,

anche su cosa fare in caso di

terremoto o eruzione.

greenplanner 174


settimana 51

GIOVEDÌ

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AM

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dicembre 2021

PM

PM

L’importanza dell’impronta ambientale

Si tornerà a scioperare per il

clima? La sensazione è che ci

sia bisogno di altre azioni da

mettere in atto per far sentire

la propria voce alla politica. Difatto,

è sempre più importante

che ognuno sappia quanto

incidono le nostre abitudini

sull’ambiente. Buona cosa è

calcolare, così, la propria impronta

ambientale. Poi sarebbe

utile iniziare a proteggere le

foreste esistenti, soprattutto

quelle più antiche e più ricche

di biodiversità, dai danni causati

dall’uomo.

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STOP AL CLIMATE CHANGE / Salviamo il Pianeta

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LUNEDÌ

Giornata internazionale

della solidarietà umana

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MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

AM AM AM

PM PM PM

Idee e soluzioni: forza startup

Servono nuove soluzioni a

impatto zero che risolvano la

crisi climatica. Le startup che

vogliono avere un ruolo importante

in questa fase storico-economica

devono concentrarsi

su idee innovative in

termini sia di prevenzione e

gestione dell'emergenza, sia di

assistenza nel post, secondo

la formula delle tre P: prevenire,

prevedere, pianificare. Il

mercato sta dando particolare

fiducia ai progetti capaci di cogliere

una sfida: quella di attivare

un sistema "assicurativo"

tra Stati, di "mutua assistenza"

nella condivisione del rischio e

della rete di previdenza.

LO SAPEVI?

Si definisce emergenza ambientale

un evento catastrofico

che interessa le matrici

ambientali, quali acqua, aria

e suolo; può avvenire a sé

stante o costituire uno specifico

aspetto di un evento di

più ampio impatto. Nei casi

di emergenza, le attività immediate

sono di competenza

degli enti di primo soccorso e

intervento quali, per esempio,

i Vigili del fuoco.

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settimana 52

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Natale

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dicembre 2021

PM

Cosa fare per ridurre il rischio delle alluvioni

La prima buona norma è rispettare

l’ambiente: sempre. Se vedi

rifiuti ingombranti abbandonati,

tombini intasati, corsi d’acqua

parzialmente ostruiti, non far finta

di niente: segnalalo al tuo Comune.

Altra buona norma sarebbe

quella di informarsi sul Piano

di protezione civile per sapere

quali sono le aree alluvionabili

e quelle sicure della tua città. In

questo modo potrai assicurarti

che la scuola o il luogo di lavoro

ricevano le allerte e abbiano il

PM

proprio piano di emergenza. Se

non ci dovesse essere il Piano di

protezione civile pretendi che sia

predisposto, così da sapere come

comportarti. Tieni in casa una copia

dei documenti, una cassetta

di pronto soccorso, una torcia

elettrica, una radio a pile e fai in

modo che ognuno sappia dove

siano. È bene evitare di conservare

oggetti di valore in cantina o

al piano seminterrato. O almeno

così consiglia la campagna della

Protezione civile “Io non rischio”.

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STOP AL CLIMATE CHANGE / Salviamo il Pianeta

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LUNEDÌ

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AM AM AM

PM PM PM

Ne siamo

consapevoli, ma…

I cittadini dell’Unione Europea

sembrano essere sempre più

sensibili al tema della crisi climatica:

il 92% di essi si dichiara

favorevole a un’Europa climaticamente

neutrale nel 2050 (fonte:

Eurobarometro, 2019). E noi

italiani? Secondo quanto affermano

Andrea Ballabio e Donato

Berardi di Ref Laboratorio Servizi

Pubblici Locali: «Abbiamo preso

coscienza del problema climatico

greenplanner 178


settimana 53

GIOVEDÌ

AM

PM

e siamo pronti a mettere in

campo qualunque azione

necessaria ad aumentare

la resilienza al cambiamento,

a patto di essere

guidati efficacemente dalle

Istituzioni». E questo è un

importante risultato, che i

policy maker non devono

trascurare. I due ricercatori

suggeriscono con forza di

sostituire al più presto la logica

dell’emergenza, di cui si

paga il conto e sulla quale si

continua a fare affidamento,

con una di prevenzione.

30 31

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il punto di vista dei Chinson

a cura di Mario Airaghi

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dicembre 2021/gennagio 2022

STOP AL CLIMATE CHANGE / Salviamo il Pianeta

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stop al climate change

Cause dirette e indirette

a cura di Susanna di Lernia, Fondazione osservatorio metereologico

Di cambiamento climatico si muore

Secondo le stime dell’Oms,

il 23% delle morti a livello

globale sono legate a cause

ambientali di diverso tipo, tra

cui la qualità dell’aria e il cambiamento

climatico. Quest’ultimo

influenza la salute con meccanismi

diretti, indiretti e mediati da

fattori socioeconomici.

Tra le conseguenze dirette, la

maggiore incidenza di eventi

meteorologici estremi (ondate di

calore, alluvioni...) è già sotto gli

occhi di tutti. Diverse fonti stimano

che, in un futuro non troppo

lontano, le ondate di calore arriveranno

a causare più di 120.000

decessi l'anno nella sola Unione

Europea qualora non vengano

fin da ora adottate misure idonee

a fronteggiare la situazione.

Le alte temperature sono, inoltre,

spesso associate a inquinamento

atmosferico, causa di problemi

respiratori e cardiovascolari e, in

alcuni casi, di morti premature.

Tra le conseguenze del climate

change di tipo indiretto, i mutamenti

previsti nella distribuzione

di patologie trasmesse da vettori

(come zecche e zanzare) avranno

un importante impatto sulla

salute. L’innalzamento di temperatura,

unito al cambiamento

nella distribuzione di precipitazioni

nel corso dell’anno, aumen-

ta la probabilità di sopravvivenza

del vettore e il tasso di crescita

della sua popolazione. Anche lo

sfasamento dei cicli biologici tra

predatori e prede, quali le zanzare,

contribuisce alla crescita delle

seconde. Le temperature elevate

e l’aumento di umidità e di punti

di acqua stagnante stanno già

espandendo le aree in cui gli insetti

portatori di malattie come

malaria,dengue o chikungunya,

si moltiplicano. Temperatura e

precipitazioni influenzano anche

l’incidenza di infezioni quali colera

o salmonellosi.

Si parla, infine, di conseguenze,

legate al cambiamento climatico,

mediate da fattori socioeconomici.

Variazioni di temperatura

e precipitazioni comporteranno,

secondo la Fao, la perdita di oltre

l’11% di terreni coltivabili nei Paesi

in via di sviluppo entro il 2080,

con conseguente riduzione della

produzione di cereali e impoverimento

della qualità alimentare.

Questo, non solo aggraverebbe

il problema della malnutrizione

locale, ma potrebbe innescare

altre conseguenze diffuse, come

un aumento dei prezzi del cibo su

scala globale.

Come correre ai ripari

È ormai chiaro che occorre adottare misure di

mitigazione e adattamento per salvaguardare

la salute pubblica, a diversi livelli. Alcuni di questi

interventi potrebbero, inoltre, comportare

benefiche ricadute sulla salute (strategia winwin):

ad esempio, promuovere il cosiddetto

"trasporto attivo" (come andare in bicicletta

e camminare) può contribuire alla riduzione

dell'obesità e delle malattie non trasmissibili.

Oppure, l'energia rinnovabile come quella solare

può contribuire a garantire energia in modo

continuativo alle strutture che forniscono servizi

sanitari in aree remote.

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La call for ideas di Fondazione Cariplo

stop al climate change

a cura di Federico Beffa, project manager Fc

“Strategia clima” finanzia i progetti

per affrontare le nuove emergenze

Tra i presupposti del Bando le soluzioni Sostenibili legate alle nuove

abitudini e stili di vita. Aggiornamenti e date di nuove call sul sito di

Fondazione Cariplo

Le concentrazioni di gas climalteranti

hanno raggiunto

i valori più elevati degli

ultimi 800.000 anni, principalmente

a causa delle emissioni

da attività umane. L’aumento di

tali concentrazioni è probabilmente

la causa predominante

del riscaldamento globale, osservato

a partire dalla metà del

XX secolo. Come ha più volte

ribadito l’Ipcc (Intergovernmental

panel on climate change), la

temperatura media globale è

aumentata di circa 1°C rispetto

ai livelli preindustriali e a partire

dal 1950 circa si è rilevata una

frequenza crescente degli eventi

meteorologici estremi, tra cui alluvioni,

ondate di calore e periodi

di siccità.

Fenomeni di questa portata

stanno provocando un esteso

e profondo processo di cambiamento

a livello di paradigma

politico, economico e sociale a

livello internazionale, e i primi

segni sono già evidenti.

La grave crisi sanitaria causata

dal Covid 19 ha, comprensibilmente,

assorbito la maggior

parte degli sforzi globali riorientando

l’attenzione politica

ed economica al contenimento

del contagio da un lato e a una

ripresa economica dall’altro.

L’Unione Europea ha colto, in

questo frangente, l’opportunità

e la necessità di accelerare la

3,4 milioni di

euro e assistenza

tecnica: tutti i

dettagli del Bando

Strategia Clima, con una

dotazione di 3,4 milioni di

euro, è mirata a selezionare

al massimo due aree

nell’ambito del territorio di

riferimento della Fondazione

Cariplo da accompagnare,

tramite un servizio

di “assistenza tecnica”, nella

co-progettazione di una

Strategia di transizione climatica

(Stc) e nella realizzazione

di alcuni interventi di

adattamento, mitigazione,

revisione degli strumenti

urbanistici locali, capacity

building per i funzionari comunali

coinvolti e sensibilizzazione

e coinvolgimento

della cittadinanza.

Chiusa la prima fase di “Strategia clima” la

scorsa estate, consigliamo di connettervi al sito

di Fondazione Cariplo

per gli aggiornamenti in merito alle idee

progettuali selezionate e alle prossime call.

predisposizione di nuove e dirompenti

misure per lo sviluppo

green dei territori, pubblicando

qualche mese fa la "Roadmap

for recovery. Towards a more resilient,

sustainable and fair Europe”

per il rilancio e la trasformazione

dell’economia secondo

criteri di sostenibilità, coesione

ed equità.

Strategia Clima è la nuova Call

for ideas di Fondazione Cariplo,

concepita in epoca pre-Covid ma

che si coniuga perfettamente nel

contesto europeo attuale dove è

forte la necessità di prepararsi a

gestire nuove emergenze e dove

si vogliono trovare soluzioni sostenibili

alle nuove abitudini e stili

di vita a cui ci dobbiamo abituare.

La Call fa parte del più ampio

progetto “F2c – Fondazione

Cariplo per il Clima”, finalizzato

alla mitigazione e adattamento

al cambiamento climatico e alla

sensibilizzazione e diffusione di

conoscenza scientifica sugli impatti

del riscaldamento globale

nei confronti di istituzioni e cittadinanza.

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SE MI AMI, SEI DI PARTE.

Dimostralo con il tuo 5xmille.

Con il tuo aiuto difenderemo più cani e gatti dai maltrattamenti.

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