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la nostra gente pag 4
Continua la collaborazione con “Erostraniero il giornale”
in questo scambio di intenti culturali e sociali. dal n° 30 – di maggio22
TESSERE LE RELAZIONI
Famiglie unipersonali
La nostra realtà, le prospettive
Hands Games
Tamburi che suonano all’impazzata, gilet tradizionali
in pelle con frange e ricami, vici che
modulano una specie di cantilena, gruppi di
persone in ginocchio posti gli uni di fronte agli
alti…
Non è una cerimonia religiosa ma la settimana
degli "Hands games", che si è svolta nella comunità
di Whati la settimana dopo Pasqua.
Era un evento atteso da due anni, perciò ha
richiamato molte persone nello sperduto villaggio,
anche da luoghi piuttosto lontani: e
tutto per un semplice gioco, cui semplicità
infantile merita un pensiero. Infatti quanto
accade durante questo torneo non è altro che
la sfida a squadre per indovinare chi nasconde
nelle mani una biglia; e tuttavia i gesti, i suoni,
le atmosfere danno un’aura di grande serietà
alla cosa.
Così gli "Hands games", nati come forma sociale
per sublimare scontri violenti fra bande e
gruppi contrapposti -così mi è stato raccontato
da un anziano-, ci ricordano che l’unico
campo sul quale le "guerre" hanno senso è
quello ludico. Scontri che servono non per
conquistare, ma per diventare più amici, per
stringersi la mano alla fine di tutto e tornare
felici alle proprie case.
Chissà che in questo non ci sia una lezione per
tutti coloro che si ostinano stupidamente a
fare la guerra?
Un caro saluto a tutte e tutti i rolesi.
Luca
S
ono stati tre nelle ultime due
settimane i cosiddetti “drammi
della solitudine”, così sono chiamati i
decessi di persone anziane che vivono
sole, molto spesso ritrovate nelle loro
case già decedute da giorni. Si tratta
di un fenomeno preoccupante e molto
triste che riguarda persone anziane
la cui famiglia è spesso lontana dalla
loro casa o che sono rimaste sole senza
marito o moglie da qualche tempo,
oppresse dalla solitudine e apparentemente
dimenticate.
Secondo un sondaggio ISTAT del 2018
le persone over 65 che in Italia abitano
sole costituiscono il 28% della loro
fascia di età; molto spesso conducono
una vita serena, frequentando centri
anziani e viaggiando, ma, buona parte
di queste persone soffre la solitudine.
La loro sofferenza si è accentuata in
seguito alla Pandemia e le ha costrette
a troncare per lunghi mesi i
rapporti con gli altri e molti di questi
anziani si sono anche ammalati di
Covid.
Durante il periodo del lockdown, per
dare sostegno alle persone con più di
75 anni, è stato attivato a Carpi un
servizio telefonico che ha interessato
8000 persone per aiutare gli anziani
che si sentivano soli, dando loro la
possibilità di fare la spesa e reperire i
contatti per i bisogni primari.
Sempre a Carpi, (in cui a fronte di una
popolazione di 71730 abitanti, ben
16802 sono over 65) dal 2018 è presente
il “Progetto Fragili”, un sistema
di tutoraggio degli over 75 che aveva
interessato i residenti in Via Belgrado
e poi esteso anche agli anziani residenti
in Viale de Amicis e Via S. Chiara.
Con questo progetto si vuole provvedere
al reinserimento sociale di
persone spesso sole che grazie a questa
iniziativa sono riuscite e riusciranno
a partecipare ad incontri formativi
e ad attività ludiche, migliorando così
la loro vita considerevolmente. Ovviamente
noi non possiamo stare fermi
come comunità, bisogna che ci sia un
impegno attivo da parte di tutti per
aiutare anche nel nostro piccolo (con
attività di volontariato ad esempio)
queste persone più anziane,
che sono la memoria della società
e che vanno rispettate,
aiutate e ringraziate.
Marco Giubertoni,
16 anni studente
Liceo Classico
Corso di Correggio, classe 2^b