27.12.2012 Views

1 SEMANTICA DEL MITO E PSICOTERAPIA FAMILIARE Dott ... - sipr

1 SEMANTICA DEL MITO E PSICOTERAPIA FAMILIARE Dott ... - sipr

1 SEMANTICA DEL MITO E PSICOTERAPIA FAMILIARE Dott ... - sipr

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Con il passaggio ad una realtà urbanizzata, dove ruoli, relazioni, confini e<br />

competenze subiscono profonde modificazioni funzionali e di significato, i<br />

processi identificativi e transazionali non risultano più così chiari. Ciò fa sì<br />

che si impongano degli equilibri relazionali utili all’esercizio di un nuovo<br />

potere che passa sempre attraverso il controllo, ma che diviene<br />

appannaggio del sintomo, incarnato e espresso attraverso un membro<br />

eletto nel sistema: il Pd.<br />

L’esercizio del controllo trova un nuovo ordine: pur conservando la sua<br />

spinta originaria, si adatta anacronisticamente e acriticamente ad un<br />

presente differente da quello che lo ha generato. Il sacrificio non è più<br />

distribuito equamente o proporzionalmente nel gruppo, ma ricade su un<br />

solo membro, che si assume il carico del portato mitico. Attraverso il suo<br />

sacrificio si garantisce l’unità (unità a qualunque costo!). Controllo,<br />

sacrificio e unità diventano un’unica voce, un unico linguaggio che si fa<br />

carne, materia viva, attraverso un eletto, il portatore del linguaggio<br />

analogico e sintomatico che assume e condensa su di sé queste dinamiche<br />

ancestrali e la memoria del gruppo di appartenenza.<br />

Credo valga la pena ricordare che nel ’67 la Selvini, nello studio sulle<br />

pazienti anoressiche, aveva evidenziato alcune caratteristiche comuni tra<br />

queste famiglie, tra cui che la maggioranza di queste apparteneva al ceto<br />

medio-piccolo borghese inurbato, e che in quasi tutte queste famiglie<br />

emergeva il proposito di tenere in piedi, in piena cultura urbana<br />

industriale, le concezioni austere della vita, i valori, i ruoli e le regole<br />

proprie della famiglia di tipo agricolo-patriarcale. Tra questi dettami di<br />

vita occupava un primo piano il sacrificio di sé concepito come valore<br />

massimo: un’azione tanto più vale quanto più costa in termini di<br />

rinnegamento di sé, delle proprie aspirazioni (logica sottrattivi; rifiuto-<br />

sacrificio). Il tutto sotto l’egida della famiglia come gruppo<br />

interdipendente, tanto preminente da mettere in secondo piano i bisogni<br />

individuali dei singoli.<br />

Se in questo caso il mito diviene il portatore di un anacronismo rigido che<br />

determina un blocco del ciclo evolutivo (come nel caso delle pazienti<br />

PDF created with FinePrint pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com<br />

14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!