28.12.2012 Views

ESZ NEWS N. 53_ottobre 2010.pdf - Edizioni Suvini Zerboni

ESZ NEWS N. 53_ottobre 2010.pdf - Edizioni Suvini Zerboni

ESZ NEWS N. 53_ottobre 2010.pdf - Edizioni Suvini Zerboni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Luis de Pablo<br />

<strong>ESZ</strong>news<br />

<strong>Edizioni</strong> <strong>Suvini</strong> <strong>Zerboni</strong> - Notiziario quadrimestrale<br />

Sussurri e dialoghi<br />

T<br />

re prime nell’autunno 2010 per Luis de Pablo. Il 14<br />

novembre l’Orchestra Mozart diretta da Pascal Rophé<br />

eseguirà al Teatro Manzoni di Bologna la prima<br />

esecuzione assoluta di En tono menor per orchestra da<br />

camera, con replica il giorno successivo, 15 novembre, al<br />

Teatro Comunale di Modena. In questi termini l’Autore<br />

presenta il nuovo pezzo: «En tono menor, per orchestra<br />

da camera, è stata composta nel 2010 su commissione<br />

della R. Accademia Filarmonica di Bologna che ha avuto<br />

anche la generosità di nominarmi con l’occasione suo<br />

membro onorario. L’opera si suddivide in cinque parti da<br />

eseguirsi senza soluzione di continuità: “Modulaciones”,<br />

“Recitativo”, “Fanfarrias”, “Oriente” e “En Re”. La durata è<br />

di circa 23’. Il titolo dell’opera può dare adito a confusione.<br />

Non vi è “tono minore” nella concezione armonica<br />

classica, per la buona ragione che non vi è tonalità.<br />

Questo “tono” si riferisce al carattere del pezzo, che<br />

potrebbe definirsi leggero, trasparente, persino amabile,<br />

senza per questo (almeno lo spero) cadere nel<br />

superficiale o nel decorativo. Vi sono passi di estrema<br />

complessità che tuttavia non cadono mai nel caos<br />

gesticolante. Il termine “minore” vuole soltanto collocare il<br />

lavoro agli antipodi del grande genere sinfonico e della<br />

sua possibile dose di vuota retorica. Senza cadere nella<br />

vanità, direi che questo lavoro si inscrive in una linea<br />

frequente nella mia opera: Déjame hablar, Natura, Casi<br />

un espejo, il mio concerto per chitarra Fantasías, etc…<br />

Tutte queste si organizzano per “allusioni”, più che non<br />

per “affermazioni”, una caratteristica in cui riconosco il mio<br />

B<br />

en cinque le prime esecuzioni assolute nell’autunno<br />

di Alessandro Solbiati. Inaugura la serie, l’8 <strong>ottobre</strong> al<br />

Thália Theatre di Budapest, per il Festival Music of Our<br />

Age, Thai Song per 52 gong thailandesi e sei esecutori,<br />

affidato all’interpretazione delle Percussions de<br />

Strasbourg. In questi termini l’Autore racconta questa<br />

nuova avventura compositiva: «Ho sempre adorato il<br />

suono delle percussioni, di tutte le percussioni, per la<br />

sua dimensione mitica, archetipica, più intensa di quella<br />

di ogni altro strumento e paragonabile solo all’altro<br />

“suono originario”, quello della voce. Quando sono<br />

giunto per la prima volta nella sala delle Percussions de<br />

Strasbourg mi è sembrato di entrare in una sorta di<br />

“cattedrale del suono”: tutto era possibile, potevo<br />

chiedere qualsiasi strumento, qualsiasi timbro. Ma<br />

questo “tutto” mi metteva in guardia, temevo di cadere in<br />

un facile e superficiale “supermercato del timbro”. Così,<br />

quando a seguito d’una Commande d’État ho avuto la<br />

possibilità di scrivere per Les Percussions de<br />

Strasbourg, ho optato per una scelta apparsa estrema a<br />

loro stessi: scegliere un solo timbro e un solo strumento<br />

da me sempre amato e spesso introvabile, il gong<br />

thailandese, di cui a Strasburgo, caso unico, è possibile<br />

ritrovare la serie completa di ben 51 elementi, che copre<br />

più di quattro ottave. Nel mio brano, ogni percussionista<br />

dispone dunque d’un set di otto/nove gong, in modo che<br />

complessivamente abbraccia tutto lo spazio scenico.<br />

Thai Song è un’ambiziosa sinfonia dello spazio, della<br />

risonanza e anche dei movimenti un poco rituali degli<br />

Alessandro Solbiati Timbri, climi, viaggi<br />

debito verso Debussy, benché il risultato non lo dia a<br />

vedere. La prima parte, “Modulaciones”, dimostra ciò che<br />

sto dicendo. Non vi sono “modulazioni” poiché non vi sono<br />

“tonalità”. Le modulazioni riguardano il materiale, in<br />

costante trasformazione; tutto è sommerso in un sussurro<br />

degli archi. “Recitativo” non è una melodia accompagnata,<br />

benché possa sembrarlo: oscilla sempre tra i “soli” e i<br />

dialoghi “a due” e “a tre”. Le linee conduttrici della forma<br />

hanno molto di una voce “parlante”, più che non di un<br />

“arioso”. Le “Fanfarrias” sono un breve intermezzo che<br />

muta il clima generale. La struttura imitativa – ispirata alla<br />

forma del “canone” – serve da ponte (rottura) tra due<br />

sezioni antitetiche. “Oriente” è una ricreazione<br />

immaginaria, libera, di tante musiche lontane nello spazio<br />

però molto amate, ascoltate, studiate. Non vi sono<br />

citazioni – per quale motivo dovrebbero esservi? sarebbe<br />

banale... –, bensì degli echi: un Khene del Laos (o i suoi<br />

“figli”: lo Sheng cinese, lo Sho giapponese), un oboe<br />

cambogiano – lo Sralai –, la cetra coreana, il Komungo,<br />

col suo grande tamburo Changgo, etc. Ripeto: non vi sono<br />

citazioni, ma la memoria è desta e custodisce ricordi.<br />

“En Re”: il suo titolo dice tutto. Il “Re” centrale è l’asse dal<br />

quale scaturisce l’immaginazione: resterà sempre “qui”,<br />

presente o mascherato. Nel finale, come una piroetta,<br />

l’oboe si ricorda delle “Fanfarrias” – con rapporti<br />

intervallari diversi – per terminare con l’onnipresente<br />

“Re”». Nel medesimo concerto del 14 novembre, e<br />

sempre con replica il 15 novembre a Modena, avrà luogo<br />

anche la prima esecuzione pubblica di A la memoria de…<br />

<strong>53</strong><br />

<strong>ottobre</strong>2010<br />

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 3<strong>53</strong>/2003<br />

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano<br />

continua a pag. 2<br />

strumentisti attorno a un punto di riferimento, un<br />

ulteriore gong di Bali posto al centro della scena e che<br />

ciascuno può suonare almeno una volta. La risonanza,<br />

così naturale per i gong da costituire il vero rischio del<br />

brano, è qualcosa che deve essere invece conquistata a<br />

poco a a poco, partendo dai suoni smorzati di gong posti<br />

a terra, via via attraverso figure e forme musicali della<br />

tradizione (ma quasi paradossali per dei gong) quali la<br />

melodia, le variazioni, il corale, fino alla sublimazione<br />

finale del carillon. Ringrazio Les Percussions de<br />

Strasbourg e l’amico Jean Paul Bernard per avermi<br />

permesso di realizzare un sogno». Sarà invece la Sala<br />

Verdi del Conservatorio di Milano a ospitare, il 17<br />

novembre nella stagione della Società dei Concerti,<br />

Notturno secondo per violino, violoncello e pianoforte,<br />

nell’interpretazione del Trio Magritte, opera cui si giunge<br />

attraverso una strada così ripercorsa da Solbiati:<br />

«La conoscenza dello “strumento” trio con pianoforte<br />

attraversa un po’ tutta la mia vita, dal momento che mia<br />

moglie Emanuela Piemonti, dopo essere stata per 27<br />

anni pianista del Trio Matisse, è ora pianista del Trio<br />

Magritte. Avendo composto negli anni due brani per il<br />

primo complesso (Trio, 1987, e Again, 2002), questo mi<br />

offre l’occasione per dedicare un lavoro anche al nuovo<br />

trio. Poiché tale concerto costituisce un omaggio a<br />

Chopin nell’anno del Bicentenario, omaggio eccentrico<br />

perché il programma riunisce tutta la sua ristrettissima<br />

produzione cameristica, era inevitabile un riferimento al<br />

compositore polacco, pur senza citazioni o<br />

continua a pag. 3<br />

Tre prime strumentali e un<br />

nuovo Cd sinfonico-corale<br />

In un’importante serie di<br />

prime l’eccezionale<br />

approfondimento di un<br />

timbro eccentrico e dialoghi<br />

molteplici con un poeta e<br />

tre musicisti


Due gruppi strumentali si<br />

confrontano in una prima<br />

madrilena e doppia residence<br />

al GRAME<br />

Ennio Morricone<br />

Il Grupo LIM diretto da Jesús<br />

Villa Rojo esegue il 16<br />

novembre alla Sala BBK di<br />

Bilbao Geometrie ricercate per<br />

ensemble, 2 TT x 4 per flauto,<br />

clarinetto, violino e viola,<br />

Specchi per cinque strumenti,<br />

Fluidi per dieci strumenti,<br />

Riverberi (Per i cento anni della<br />

nascita di Goffredo Petrassi)<br />

per flauto, violoncello e<br />

pianoforte, Ricercare patriottico<br />

per flauto, violoncello e<br />

pianoforte, Vivo per violino,<br />

viola e violoncello.<br />

2<br />

Javier Torres Maldonado<br />

Il fiore di Lorca<br />

L’<br />

Auditorio Nacional di Madrid ospita il 20 <strong>ottobre</strong>, nel<br />

contesto del Festival Puentes, la prima esecuzione<br />

assoluta di Rosa mutabile per flauto,<br />

viola, chitarra, clarinetto basso e<br />

percussioni, nell’interpretazione<br />

dell’Ensemble Espiral. Presentato<br />

più diffusamente nel numero scorso<br />

di <strong>ESZ</strong> News, il pezzo è composto<br />

per due gruppi strumentali e diviso in<br />

quattro brevi movimenti, ed è ispirato<br />

a un poema contenuto nel dramma<br />

di Federico García Lorca, Doña<br />

Rosita la soltera o el lenguaje de las<br />

flores, nel quale l’autore fa allusione<br />

a quattro stati di una rosa che vive<br />

un solo giorno e cambia il suo stato secondo le naturali<br />

variazioni della luminosità. Così, nella musica di Torres<br />

Maldonado il materiale di partenza subisce delle<br />

trasformazioni in relazione con lo stato espressivo<br />

dell’oggetto poetico. Con un procedimento inconsueto<br />

per il compositore, le proporzioni dedotte dalle altezze –<br />

e le loro trasformazioni – sono state utilizzate anche per<br />

determinare le proporzioni dei valori assegnati a<br />

sequenze di valori ritmici. Tra le riprese di lavori di<br />

segue da pag. 1 (de Pablo: Sussurri e dialoghi)<br />

per ensemble. Presentato in termini più diffusi nello<br />

scorso numero delle <strong>ESZ</strong> News, il pezzo, di colore<br />

malinconico, è ispirato alla scomparsa d’una mascotte<br />

divenuta un membro inseparabile della famiglia<br />

dell’Autore. Musicalmente agiscono come riferimenti la<br />

morte di Mélisande e la canzone di Erigone dal Martyre<br />

de Saint-Sébastien, senza tuttavia citazioni di sorta. Un<br />

terzo lavoro in prima esecuzione è Recado per organo e<br />

orchestra, che sarà proposto l’11 dicembre al Palacio<br />

Euskalduna di Bilbao dal solista Óscar Candendo,<br />

coadiuvato dall’Orquesta Sinfónica de Bilbao diretta da<br />

Nacho de Paz. Così s’esprime Luis de Pablo sul suo<br />

ultimo lavoro: «Recado, per grande organo solista e<br />

orchestra, è un’opera scritta su commissione della<br />

Diputación Foral de Vizcaya in occasione del decennale<br />

dell’organo Karl Schuke del Palacio Euskalduna Jauregi<br />

di Bilbao, la mia città natale, alla quale l’ho dedicata.<br />

Composta nel 2009, il suo titolo contiene diversi<br />

significati. Ne ho eletti due: l’antico “recado de escribir”,<br />

ovvero “l’occorrente per scrivere” (l’opera è stata<br />

composta a mano, senza l’aiuto di alcun marchingegno),<br />

e una forma per dire “regalo” quando s’accompagna con<br />

una missiva. Il pezzo, di grandi dimensioni (più di trenta<br />

minuti), è diviso in quattro parti: “Intrada - Fantasia”,<br />

“Meditación - Variazioni”, “Secreteo - Rondino”, “Absorto<br />

- Adagio molto”. Si osserverà che i titoli di ogni<br />

movimento hanno due nomi: il primo in spagnolo, il<br />

secondo in italiano. Con il primo designo il suo carattere,<br />

con il secondo la sua forma. Per evitare equivoci, direi<br />

che la parola “Intrada”, di evidente origine italiana, è<br />

quella che si utilizzò in Spagna per questi pezzi<br />

organistici fino al secolo XVIII. La prima parte, “Intrada -<br />

Fantasia”, ha un carattere che si potrebbe<br />

qualificare come inaugurale, quasi da “fanfara”, in<br />

contrasto con la parte del solista che segue:<br />

musica lineare, che dialoga con gli archi. Questa<br />

alternanza di materiali dal carattere opposto non<br />

cessa per quasi tutto il movimento, conferendogli<br />

uno splendore e una vivacità molto accentuati.<br />

Inoltre si gioca con i loro incroci: per esempio, ciò<br />

che era stato assegnato all’inizio agli ottoni viene<br />

ora rielaborato dagli archi, o dai legni, etc…,<br />

opportunamente trasformato. Ciò presuppone che il<br />

timbro acquisti un valore formale, non meramente<br />

decorativo. L’organo – sempre l’asse del pezzo – è il<br />

luogo in cui tutti questi incroci si riassumono. Questa<br />

“Fantasia” fa onore al suo nome. “Meditación -<br />

Torres Maldonado si segnalano quelle di Sones per<br />

violino, violoncello e pianoforte, il 12 agosto all’Iglesia<br />

de San Pedro di Santander, nell’ambito del Festival<br />

Internacional de Santander e nell’interpretazione del<br />

Trio Arbós; di Reflejo espiral per flauto e percussione il<br />

7 settembre alla Sala Puccini del Conservatorio “G.<br />

Verdi” di Milano per il Festival MITO/Settembre Musica,<br />

con i solisti e i gruppi da camera dello stesso<br />

Conservatorio; infine del Cuarteto de cuerdas n. 1 il 3<br />

<strong>ottobre</strong> all’Auditorium Paganini di Parma, per il Festival<br />

Traiettorie, in un’esecuzione dell’Arditti String Quartet<br />

che costituirà la prima italiana del lavoro. Dal 24 al 30<br />

gennaio Javier Torres Maldonado sarà composer in<br />

residence presso il GRAME (Centre National de<br />

Création Musicale) a Lione, impegnato nel progetto<br />

New Rituals for a Disperate Era. Acousmatic Music for<br />

a Multidisciplinary Work (teatro/danza), commissione<br />

del Navarrete x Kajiyama Dancetheater Company of<br />

San Francisco. Dal 13 al 19 settembre è stato<br />

composer in residence, sempre al GRAME di Lione, per<br />

lavorare a un nuovo lavoro per percussioni, sistema<br />

interattivo di elettroacustica e video, che sarà in<br />

cartellone all’Opera di Lione nel maggio 2011.<br />

Variazioni” è un’ampia melodia nella quale l’organo<br />

dialoga con gruppi orchestrali molto diversi, come se la<br />

sua voce si coprisse di colori insperati alla luce<br />

cangiante di queste combinazioni. Si potrebbe anche<br />

immaginare che l’orchestra adotti persino dei “registri”<br />

che competano con quelli del solista. “Secreteo -<br />

Rondino” è forse la parte più peculiare dell’opera.<br />

Il “secreteo” (ossia una conversazione mantenuta a<br />

voce bassa, e quasi sempre a due, per nasconderla ai<br />

presenti) inizia con un sussurro del solista, sempre in<br />

pp, da cui emergono a poco a poco frasi fugaci, furtive,<br />

appena udibili. Vi è qualche f occasionale, qualche nota<br />

tenuta, però sempre predomina il sussurro: cinque<br />

minuti di musica evanescente, mormorata. “Absorto -<br />

Adagio molto” è una replica a “Meditación”, ma senza le<br />

“Variazioni”. La musica si estasia. Così come l’opera era<br />

iniziata con un brillante duo di trombe – con un perno<br />

nel Mi e appoggiature su Do e Do diesis –, ora termina<br />

con un dialogo tra il solista, che mantiene il Do diesis, e<br />

la tromba, che gioca con la terza maggiore/minore (Mi<br />

sopra Do o sopra Do diesis), asse portante di tutto il<br />

pezzo». Diverse le occasioni d’ascolto di musica di Luis<br />

de Pablo nel mese di <strong>ottobre</strong>. Tarde de poetas per<br />

soprano, baritono, coro e strumenti è in cartellone il 18<br />

<strong>ottobre</strong> al concerto inaugurale della stagione del Centro<br />

para la Difusión de la Música Contemporanea (CDMC)<br />

all’Auditorio del Museo Reina Sofía di Madrid. Ne sarà<br />

interprete l’Orquesta de la Comunidad de Madrid diretta<br />

da José Ramón Encinar. In attesa della prima<br />

dicembrina di Recado, il Palacio Euskalduna di Bilbao<br />

ospita il 28 e 29 <strong>ottobre</strong> Rostro per orchestra da<br />

camera, proposto da Günther Neuhold alla testa<br />

dell’Orquesta Sinfónica de Bilbao.<br />

Infine, Música para Mario per flauto,<br />

clarinetto, violino, viola, violoncello e<br />

pianoforte sarà eseguita il 20 dicembre<br />

all’Accademia Bartolomeo Cristofori di<br />

Firenze dal Contempoartensemble<br />

diretto da Mauro Ceccanti. Si deve<br />

invece a José Ramón Encinar,<br />

all’Orquesta y Coro de la Comunidad de<br />

Madrid, col direttore di coro Jordi Casas<br />

Bayer, la realizzazione del più recente Cd depabliano<br />

(Stradivarius STR 33830), contenente la registrazione di<br />

due lavori imponenti: Los novísimos per coro e<br />

orchestra e Vendaval per orchestra, uno dei lavori<br />

sinfonici più rappresentativi dell’Autore.


segue da pag. 1 (Solbiati: Timbri, climi, viaggi)<br />

ammiccamenti diretti. Ho pensato dunque a un “clima”<br />

chopiniano, quello della notte, dei suoi fantasmi, dei<br />

sogni, dei lirismi e delle paure, attraverso le ridondanze<br />

ossessive d’una passacaglia. E poiché vent’anni fa ho<br />

scritto un brano per quintetto a fiati intitolato Notturno, il<br />

titolo di Notturno secondo mi è sembrato indovinato ed<br />

anche sottilmente ironico, dato che sembra far<br />

riferimento a uno dei più noti generi chopiniani». Solbiati<br />

contribuisce all’anno dei bicentenari illustri anche col<br />

completamento del manoscritto del parzialmente<br />

compiuto Quartetto in Do minore per pianoforte e archi<br />

(Anh. E1) di Robert Schumann, proposto in prima<br />

esecuzione assoluta il 28 <strong>ottobre</strong> nelle Sale Apollinee<br />

del Gran Teatro La Fenice di Venezia per la rassegna<br />

Ex Novo Musica 2010. Per l’occasione l’Ex Novo<br />

Ensemble sarà costituito da Aldo Orvieto, pianoforte,<br />

Carlo Lazari, violino, Mario Paladin, viola e Carlo<br />

Teodoro, violoncello. Nel medesimo concerto verrà<br />

eseguito dagli stessi interpreti anche Klimt per violino,<br />

viola, violoncello e pianoforte. Così Solbiati spiega il suo<br />

approccio a questa ricreazione schumanniana: «Il<br />

confronto con la grande tradizione sta sempre più<br />

costituendo un fil rouge della mia attività compositiva:<br />

negli ultimi tredici anni ho strumentato tre lavori di<br />

Schubert (i Moments musicaux per tredici strumenti,<br />

1997, un Klavierstück D946 per quartetto d’archi, 1998,<br />

quattro Lieder da Winterreise per violino e viola, 2010) e<br />

otto contrappunti dell’Arte della Fuga bachiana per<br />

differenti organici (riuniti sotto il titolo di Linee, 2010), e<br />

ho completato per due volte degli incompiuti<br />

mendelssohniani (Sonata Felix per violino e pianoforte,<br />

2005, e Variazioni Felix per violoncello e pianoforte,<br />

2009). Il Quartetto in Do minore di Robert Schumann,<br />

opera assai giovanile, rappresenta un piccolo mistero: il<br />

manoscritto appare del tutto compiuto, ma la parte<br />

pianistica è scritta (forse quasi stenografata?) su un<br />

solo rigo. Come arricchirla con l’ambizione di<br />

completarla, senza uscire dalle intenzioni dell’Autore?<br />

Questo è stato il filo conduttore del mio lavoro, viaggio<br />

affascinante nel pensiero e nel laboratorio giovanile di<br />

uno dei compositori da me più adorati». Durissimo<br />

silenzio è invece il titolo del madrigale per sei voci<br />

femminili e pianoforte che L’Ensemble de Six Voix<br />

Solistes, coadiuvato dal pianoforte di Ancuza Aprodu e<br />

diretto da Alain Goudard, presenterà in prima<br />

esecuzione assoluta in Francia il 19 e 20 novembre al<br />

Centre Culturel C.J. Bonnet di Jujurieux. Questo il<br />

contesto dell’esperienza in questione: «Insieme ad Alain<br />

Goudard, musicista e persona straordinaria, oltre che<br />

caro amico, direttore di Résonance Contemporaine,<br />

associazione di cui fanno parte sia Les Percussions de<br />

Treffort sia L’Ensemble de Six Voix Solistes, è in atto<br />

uno splendido progetto che riunisce alcuni compositori<br />

italiani, molti dei quali assai giovani, attorno alla poesia<br />

Giuseppe Sinopoli<br />

Opere prime<br />

A<br />

lfonso Alberti proporrà il 24<br />

novembre alla Casa della Musica di<br />

Parma, nell’ambito del Festival<br />

Traiettorie, la prima esecuzione assoluta<br />

di Strutture per pianoforte. Nelle parole<br />

dello stesso interprete, questa<br />

composizione breve e astratta di<br />

Giuseppe Sinopoli, risalente al 1969,<br />

«concentra la sua attenzione su pochi<br />

gesti del pianista: la mano raccolta che<br />

va a comporre un cluster, sempre nello<br />

stesso registro; il passo veloce a mani<br />

alternate; la nota singola; il gioco dei pedali. In un clima<br />

concentratissimo queste azioni compaiono,<br />

s’intrecciano, innescano dei meccanismi ostinati e infine<br />

di Mario Luzi. Per dare unità al progetto, e anche per<br />

avere uno stimolo comune di riflessione, Alessandro<br />

Magini, compositore coinvolto nel progetto ma anche<br />

grande uomo di cultura fiorentino, ha proposto un<br />

repertorio di liriche luziane il cui centro d’interesse è la<br />

riflessione sulla parola come veicolo d’espressione.<br />

A ciò si deve il sottotitolo di “madrigale” che ho pensato<br />

di dare al mio breve brano. Il seguito di immagini pur<br />

astratte e filosofiche fornite dall’intensissima lirica che<br />

ho scelto è così forte da indicare e disegnare esso<br />

stesso, quasi inevitabilmente, l’arco formale e figurale<br />

del mio lavoro: la musica dà suono e vita nel tempo alle<br />

profondità di un grande poeta del nostro tempo».<br />

Il 1° dicembre Luigi Attademo proporrà alla Zentralund-Landesbibliothek<br />

di Zurigo l’ultima di queste prime,<br />

Le sei corde di Nicolò per chitarra sola, commissione<br />

dello stesso interprete, che ha chiesto a una serie di<br />

compositori dei lavori in miniatura ispirati ai Ghiribizzi di<br />

Nicolò Paganini. Il brano di Solbiati non presenta<br />

riferimenti diretti al precedente paganiniano (il titolo<br />

stesso riporta in realtà a un più ampio e ambizioso<br />

lavoro di Solbiati per violino con pianoforte, Le corde di<br />

Nicolò), bensì una riflessione sulla forma in miniatura e<br />

sull’immediata evidenza della figura, che diviene quasi<br />

tematica. Sono numerose le esecuzioni di musica di<br />

Alessandro Solbiati nella seconda parte del 2010. Il 28<br />

e 29 agosto l’Ensemble Opus XXI ha interpretato<br />

Blutenstaub per violino, viola e pianoforte a Villeneuveles-Avignon.<br />

Alfonso Alberti sta portando in tournée gli<br />

Interludi per pianoforte, il 30 settembre all’Istituto<br />

Italiano di Cultura di Colonia, il 2 <strong>ottobre</strong> al Festival<br />

Unicum di Lubiana, e il 12 dicembre agli Amici della<br />

Musica di Modena, appuntamento che rappresenta la<br />

prima esecuzione italiana integrale del ciclo. Corrado<br />

Rojac propone Trittico per fisarmonica dapprima, il 6<br />

<strong>ottobre</strong>, alla Sala Maffeiana di Verona, poi, il 25<br />

<strong>ottobre</strong>, alla Harvard University. Sestetto a Gérard per<br />

ensemble è in cartellone l’8 <strong>ottobre</strong> per il Festival<br />

Traiettorie all’Auditorium Paganini di Parma<br />

nell’interpretazione del Divertimento Ensemble diretto<br />

da Sandro Gorli. Sempre in Emilia, a Modena, è in<br />

programma il 16 <strong>ottobre</strong> per i Concerti di Palazzo<br />

Agazzotti Contrapunctus per flauto e violino, affidato al<br />

duo Enzo Porta e Annamaria Morini. Il violista Pierre-<br />

Henri Xuereb eseguirà Corde il 5 novembre a Berna.<br />

La flautista Eve Cambreling porterà La rosa profunda,<br />

quattro pezzi per flauto e violino, il 10 novembre alla<br />

Hochschule für Gestaltung di Colonia. Infine il Duo<br />

Alterno (Tiziana Scandaletti soprano e Riccardo<br />

Piacentini pianoforte) interpreterà gli Hölderlin Lieder in<br />

un doppio appuntamento: il 13 novembre al Palazzo<br />

Rosso di Genova e il giorno dopo, 14 novembre, alla<br />

Galleria d’Arte Moderna di Torino.<br />

s’interrompono». La ripresa di questo lavoro di oltre<br />

quarant’anni fa si affianca all’operazione di recupero<br />

degli inediti giovanili di Sinopoli in cui le <strong>ESZ</strong><br />

collaborano con Silvia Cappellini Sinopoli e il Sinopoli<br />

Festival di Taormina: un’operazione di alto profilo<br />

culturale, che ha già riportato alla luce, e presentato in<br />

un contesto di straordinario significato e altrettanto<br />

fascino, i Frammenti da Saffo per flauto, voce<br />

declamante e danza, le Musiche per “Edipo Re” di<br />

Sofocle, “sintassi teatrale” con flauto, oboe, corno,<br />

pianoforte, organo, percussione, mezzosoprano, basso<br />

e coro declamante – risalenti entrambi al 1968 – e<br />

Klangfarben per cinque archi solisti su una serie di<br />

Riccardo Malipiero.<br />

Jean-Luc Hervè<br />

L’Ensemble Sillages dedica una<br />

serie di esecuzioni alla musica<br />

di Jean-Luc Hervé: propone In<br />

sonore per ensemble e En<br />

découverte per due violini e<br />

elettronica il 24 settembre al<br />

Teatro Arniches di Alicante, per<br />

il 26° Festival de Música de<br />

Alicante, Intérieur rouge per<br />

ottavino, clarinetto, violino,<br />

violoncello e pianoforte il 30<br />

settembre a Parma per il<br />

Festival Traiettorie, e ancora In<br />

sonore per ensemble il 19<br />

<strong>ottobre</strong> a Brest.<br />

Nuovo recupero d’una pagina<br />

giovanile, questa volta<br />

pianistica, dopo il progetto del<br />

Festival di Taormina<br />

3


4<br />

In ricordo di Christophe Bertrand<br />

C<br />

hristophe Bertrand ci ha lasciato lo scorso 17 settembre.<br />

Nato a Wissembourg, in Alsazia, nel 1981, aveva ottenuto la<br />

medaglia d’oro per il pianoforte e per la musica da camera al<br />

Conservatorio di Strasburgo, collaborando in seguito come<br />

pianista con compositori quali Ivan Fedele, Pascal Dusapin e<br />

Michael Jarrell. Si esibisce e registra con Accroche Note e<br />

l’Ensemble “In Extremis”, di cui è co-fondatore. Studia<br />

composizione dal 1996 con Ivan Fedele al Conservatorio di<br />

Strasburgo. Dopo il diploma partecipa al “Cursus Annuel de<br />

Composition et d’Informatique Musicale” all’Ircam. Le sue<br />

composizioni, dirette tra gli altri da Pierre Boulez (che gli<br />

commissiona un pezzo sinfonico presentato al Festival di<br />

Lucerna nel 2005), Marc Albrecht e Pascal Rophé, sono state<br />

eseguite dall’Ensemble Intercontemporain, l’Orchestre<br />

Philharmonique de Radio France, Accroche Note, l’Arditti<br />

String Quartet e l’Orchestra dell’Accademia del Festival di<br />

Lucerna, in Francia (Festival Musica, Ircam, Festival di Aix-en-<br />

Provence, Festival Agora, Centre Georges Pompidou, Salle<br />

Olivier Messiaen de la Maison de Radio France) e all’estero<br />

(Villa Medici, La Fenice, Festival Suona Francese, Festival<br />

Traiettorie di Parma, Festival Rondò di Milano, Festival di<br />

Spoleto, Festival Pontino, Festival Ars Musica di Bruxelles,<br />

Festival di Lucerna, Beethovenfest di Bonn, Internationale<br />

Ferienkurse di Darmstadt, Concertgebouw e Gaudeamus di<br />

Amsterdam, San Francisco, Manchester). La produzione di<br />

Bertrand, pubblicata dalle <strong>Edizioni</strong> <strong>Suvini</strong> <strong>Zerboni</strong>, affronta tutti<br />

gli organici, dagli strumenti solisti all’orchestra, passando per<br />

l’elettronica e la musica vocale. Nel 2001 il compositore ha<br />

ottenuto il Premio della Musica dall’Académie des Marches de<br />

l’Est e la Menzione d’Onore del Festival Gaudeamus, nonché<br />

l’“Earplay 2002 Donald Aird Memorial Composers<br />

Competition”. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Hervé Dugardin<br />

della Sacem e il Premio André Caplet dell’Accademia delle<br />

Belle Arti - Istituto di Francia. Nel 2008/09 è stato in residenza<br />

a Villa Medici, a Roma, ospite dell’Accademia di Francia.<br />

Il catalogo di Christophe Bertrand copre il primo decennio del<br />

secolo (1999-2010) in un percorso di maturazione che l’ha<br />

visto mettere a segno una serie di conquiste successive, dalla<br />

musica da camera a quella sinfonica, con pregevoli incursioni<br />

nel campo della vocalità, sempre all’insegna di collaborazioni<br />

importanti, con Accroche Note, l’Arditti String Quartet, Pierre<br />

Boulez e l’Ensemble Intercontemporain. S’attestano quasi ad<br />

apertura di catalogo due significativi lavori di musica da<br />

camera, il settore centrale nella creatività di Bertrand: La<br />

chute du rouge (2000) per clarinetto, violoncello, vibrafono e<br />

pianoforte, e Treis (2000) per violino, violoncello e pianoforte,<br />

premiato con l’“Earplay 2002 Donald Aird Memorial<br />

Composers Competition” ed eseguito al Festival Musica di<br />

Strasburgo, così come Yet (2002) per ensemble, affidato in<br />

prima assoluta all’Ensemble Intercontemporain. In un triennio<br />

cruciale per la maturazione del compositore, Bertrand si<br />

cimenta in una serie importante di generi, realizzando Haos<br />

(2003) per pianoforte, Mana (2004/05) per orchestra, diretto al<br />

Festival di Lucerna da Pierre Boulez, Madrigal (2005) per<br />

soprano e ensemble su testi di Italo Calvino, Roland Barthes<br />

e Rabelais, Quatuor (2005-2006) per quartetto d’archi (in<br />

prima al Beethovenfest nel 2005 e nella versione definitiva a<br />

Bruxelles nel 2006, nell’interpretazione dell’Arditti String<br />

Quartet) e Sanh (2006) per clarinetto basso, violoncello e<br />

pianoforte (Festival Musica di Strasburgo, Accroche Note).<br />

La sua definitiva affermazione si compie negli anni successivi,<br />

che vedono – accanto a composizioni come Hendeka (2008)<br />

per violino, viola, violoncello e pianoforte e Scales (2009) per<br />

orchestra da camera –, il raggiungimento degli esiti più<br />

compiuti nell’ambito sinfonico così come in quello cameristico<br />

nella coppia di lavori costituita da Vertigo (2007), concerto per<br />

due pianoforti e orchestra (Festival Musica, diretto da Pascal<br />

Rophé) e Satka (2008) per flauto, clarinetto, violino,<br />

violoncello, pianoforte e percussione (presentato al Festival<br />

d’Aix-en-Provence). Imminenti le prime esecuzioni di due<br />

ulteriori fatiche di Christophe Bertrand: Diadème per soprano,<br />

clarinetto in Sib e pianoforte su testi di Pierre Jean Jouve, e<br />

Ayas, fanfara per undici ottoni e percussioni, che presentiamo<br />

in questo numero di <strong>ESZ</strong> News.<br />

Vogliamo ricordare il compositore con le parole che lui stesso<br />

scrisse nel giugno 2007, su richiesta del Festival Musica di<br />

Strasburgo, per definire le caratteristiche più salienti del<br />

proprio linguaggio compositivo.


Aspetti del mio linguaggio<br />

È<br />

difficile parlare da sé del proprio “stile”, ammesso<br />

che se ne abbia uno, e affermarlo già dimostra una<br />

certa arroganza... Mi accontenterei allora di definire<br />

qualche asse che caratterizza il mio linguaggio.<br />

Credo che un asse primario del mio lavoro sia<br />

l’attrazione per il virtuosismo; non il virtuosismo gratuito,<br />

soltanto dimostrativo e pertanto abbastanza vacuo,<br />

bensì il virtuosismo che costituisce il vettore di<br />

un’energia trasmissibile all’ascoltatore. Un’opera infatti<br />

vive soltanto tramite e per l’ascoltatore. Non si tratta di<br />

indirizzarne le emozioni (necessariamente soggettive; il<br />

termine è poi abbastanza compromesso e rinvia a un<br />

quadro di riferimento passatista), ma di creare una<br />

forma di frenesia comunicativa. Che sia per un solo<br />

strumento, nei pezzi di musica da camera o per grande<br />

orchestra, ogni parte è solista (da qui derivano le<br />

partiture d’orchestra estremamente articolate) ed esige<br />

un investimento strumentale e fisico essenziale da parte<br />

di ciascuno, così da concorrere a questa energia che<br />

intendo comunicare.<br />

Dal punto di visto armonico, ricordo che Philippe Hurel<br />

mi diceva che si trattava d’una “dialettica tra il brutto e il<br />

bello”. Sono molto attratto (e da questo punto di vista<br />

non rinnego affatto la mia ascendenza francese pura!)<br />

da ciò che “suona”: da ciò deriva l’utilizzo di armonie<br />

relativamente consonanti (ancora una nozione<br />

essenzialmente soggettiva), ma sempre offuscata<br />

dall’impiego intenso di microintervalli. Nei miei pezzi più<br />

recenti, in particolare in Vertigo, tendo a utilizzare<br />

sempre più come contrappeso una scrittura per cluster<br />

(scale clusterizzate, aggregati massicci), sebbene<br />

continui a impiegare una scrittura di “blocchi” armonici<br />

annotati in modo estremamente preciso, secondo<br />

l’insegnamento di Ligeti.<br />

Autunno a Strasburgo<br />

N<br />

el quadro del Festival Musica, il soprano Françoise<br />

Kubler e l’Ensemble Accroche Note presentano in prima<br />

esecuzione assoluta il 5 <strong>ottobre</strong>, alla Salle de la Bourse<br />

di Strasburgo, Diadème per soprano, clarinetto in Sib e<br />

pianoforte su testi di Pierre Jean Jouve.<br />

Il pezzo, costituito da quattro movimenti<br />

separati da una cadenza del pianoforte e<br />

presentato più diffusamente nel numero<br />

scorso delle <strong>ESZ</strong> News, rappresenta la<br />

sintesi tra l’attrazione per l’energia frenetica<br />

della velocità e la calma dolcezza delle<br />

liriche che intona. Punto d’equilibrio tra<br />

queste tensioni contrapposte è la figura del<br />

trillo, nelle parole di Bertrand «al tempo<br />

stesso rapidità e linearità». Ciascuno dei<br />

quattro movimenti sviluppa un modello di<br />

trillo, mentre le poesie impiegate, tratte da<br />

Diadème (1949), Présences (1912), Sueur de sang<br />

(1933-1935) e Kyrie (1938), mescolano, come spesso in<br />

Pierre Jean Jouve, i temi della donna, dell’eros, della<br />

malinconia, del sesso, della morte e di Dio. Strasburgo<br />

ospiterà un’ulteriore prima esecuzione assoluta di<br />

Christophe Bertrand: Ayas, fanfara per undici ottoni e<br />

percussioni, commissione dell’Orchestre<br />

Philharmonique de Strasbourg, che l’eseguirà, sotto la<br />

guida di Dmitri Slobodeniouk, il 18 novembre alla Salle<br />

Érasme del Palais de la Musique et des Congrès, con<br />

repliche il 19 e il 25 novembre, in quest’ultima data con<br />

la direzione di Otto Trausk. Spiega l’Autore: «Ayas è un<br />

termine sanscrito che significa ottone: era il termine<br />

ideale per scrivere questa piccola fanfara di due minuti<br />

per l’Orchestre Philharmonique de Strasbourg. Non ho<br />

Sul piano del ritmo mi sforzo spesso di scrivere in modo<br />

tale che nulla sia sincrono: dei ritmi confusi, vaghi, con<br />

numerose sovrapposizioni metriche. Ma utilizzo anche<br />

frequentemente, come contraltare, omoritmie molto<br />

marcate, talvolta assai vicine al jazz, e molti elementi<br />

che si ripetono, variati a ciascuna iterazione. Sul piano<br />

formale impiego molto spesso una scrittura in sezioni<br />

all’interno delle quali viene sviluppata un’idea principale<br />

in modo sempre direzionale (un gesto del pianoforte<br />

viene demoltiplicato fino alla saturazione, un intrico di<br />

scale si dirige verso il registro acuto).<br />

Infine, poiché ho citato la nozione di gesto, cerco<br />

sempre di far sì che la mia musica sia comprensibile;<br />

utilizzo cioè dei gesti che siano chiari e identificabili<br />

all’ascolto, quasi “concreti”. Comprensibile non significa<br />

in alcun modo semplice, e mi oppongo a qualsiasi<br />

semplificazione di carattere edonistico (penso<br />

ovviamente alla corrente neotonale); il mio intento non è<br />

piacere; ciò che cerco è che la mia musica possa<br />

essere almeno compresa a grandi linee, nel suo<br />

percorso drammatico.<br />

Ho letto sul sito dell’Ensemble Court-Circuit la seguente<br />

definizione, che riassume perfettamente le<br />

caratteristiche del mio linguaggio, meglio di quanto non<br />

saprei dire io stesso:<br />

«Christophe Bertrand esplora il mondo della<br />

micropolifonia di cui György Ligeti gli ha trasmesso la<br />

passione. Musica virtuosistica, densa e molto ritmata,<br />

che mette i musicisti in una situazione sempre<br />

pericolosa. Ma anche musica di processi di<br />

trasformazione, che gioca su sottili messe in fase e<br />

sfasamenti ritmici così come su incontri microtonali che<br />

danno all’intreccio delle parti un colore peculiare».<br />

Christophe Bertrand, giugno 2007<br />

voluto fare un pezzo scoppiettante, convenzionale, in<br />

cui gli ottoni urlassero a ogni piè sospinto, a ritmo<br />

regolare dei timpani. Per questo motivo il pezzo è diviso<br />

in due sezioni: la prima è quasi esclusivamente<br />

composta di scale clusterizzate agli ottoni,<br />

ascendenti e discendenti (talvolta glissandi<br />

armonici ai corni) che s’immobilizzano ogni<br />

volta su un grande accordo realizzato dalla<br />

sovrapposizione di terze: a un certo punto si<br />

identifica con il celebre “accordo mistico” di<br />

Scriabin: Do - Fa# - Sib - Mi - La - Re. Dalla<br />

quinta misura i timpani scandiscono un ritmo<br />

del tutto irregolare per semicrome e crome; ma<br />

la parte dei timpani non è in sincrono con gli<br />

altri strumenti: in realtà, se tutti gli ottoni e la<br />

seconda parte delle percussioni sono a 60 al<br />

quarto, i timpani suonano a 90 al quarto. Poco<br />

dopo l’entrata dei timpani, la seconda parte delle<br />

percussioni suona un ostinato ritmico composto da sei<br />

gong, un colpo di grancassa e un tintinnio di crotali.<br />

Entrambe le parti delle percussioni hanno una cosa in<br />

comune: progrediscono sin dal loro ingresso in<br />

crescendo sino alla fine del pezzo, senza tregua alcuna.<br />

Verso l’ultimo terzo del pezzo tutti gli strumenti si<br />

adeguano al tempo dei timpani (quarto: 90) in una parte<br />

molto ritmica in cui gli ottoni suonano dei cluster sul<br />

ritmo scandito dai timpani. Tutto ciò in un immenso<br />

crescendo che si concluderà con un grande accordo per<br />

terze sovrapposte, lo stesso che aveva aperto il pezzo.<br />

Ayas è dedicato in amicizia a Cristina Rocca, che ha<br />

avuto la buona idea di propormi di scrivere questa<br />

“fanfara” per la manifestazione “Orchestres en Fête”».<br />

In due prime esecuzioni la lirica<br />

novecentesca di Jouve e una<br />

fanfara festiva per ottoni<br />

5


Prima cameristica a Parigi e<br />

numerose riprese, soprattutto<br />

dell’opera pianistica, al centro<br />

d’un progetto di Ciro Longobardi<br />

Valerio Sannicandro<br />

Il 23 novembre la rassegna<br />

“Ascolta plays… Paris und die<br />

Welt“ ospita allo Stuttgart<br />

Theaterhaus un concerto<br />

comprendente un lavoro di<br />

Valerio Sannicandro. Pour te<br />

sauver de l’ombre per flauto,<br />

clarinetto, violino, violoncello e<br />

pianoforte è in cartellone il 7<br />

dicembre a Tokyo,<br />

nell’esecuzione del Nomad<br />

Ensemble diretto da Norio<br />

Sato.<br />

6<br />

Ivan Fedele<br />

In continua evoluzione<br />

È<br />

stato presentato in prima esecuzione assoluta il 30<br />

settembre all’Institut Finlandais di Parigi Preludio e<br />

ciaccona per violoncello solo. Interpretato dal<br />

violoncellista finlandese Anssi Karttunen, dedicatario del<br />

pezzo in occasione del suo 50° compleanno, si tratta del<br />

secondo movimento della Suite francese III per<br />

violoncello solo. Pentalogon Quartet<br />

(Secondo Quartetto) per archi è stato<br />

eseguito il 28 agosto per il Festival di<br />

Lucerna al Lucerne Hall dai solisti della<br />

Lucerne Festival Academy. Syntax 0.1<br />

(if@hay.dn) per orchestra è stato<br />

registrato in studio il 20 e 21 settembre<br />

a Londra, al Maida Vale Studio 1 della<br />

BBC, da Pierre-André Valade alla testa<br />

della BBC Symphony Orchestra.<br />

Immagini da Escher per ensemble è in<br />

cartellone l’8 <strong>ottobre</strong> all’Auditorium<br />

Paganini di Parma per il Festival<br />

Traiettorie in collaborazione con il<br />

Festival Verdi, nell’interpretazione del Divertimento<br />

Ensemble diretto da Sandro Gorli; lo stesso pezzo si<br />

potrà ascoltare a pochi giorni di distanza, il 13 <strong>ottobre</strong>,<br />

all’Auditorium San Fedele di Milano per il Festival di<br />

Milano Musica, eseguito dall’Ensemble Algoritmo diretto<br />

da Marco Angius. Il 15 <strong>ottobre</strong> i Neue Vocalsolisten<br />

Stuttgart proporranno all’Europäisches Zentrum der<br />

Künste Hellerau di Dresda Animus anima, nel contesto<br />

della rassegna TonLagen - Dresdner Festival der<br />

zeitgenössischen Musik. Il giorno dopo, 16 <strong>ottobre</strong>,<br />

Matteo Cesari e Constance Luzzati interpreteranno<br />

Imaginary Skylines per flauto e arpa al cinema Le<br />

Balzac di Parigi. La versione per violoncello, orchestra<br />

d’archi e cimbalom di Levante è invece in cartellone il 5<br />

novembre al MuziekGebouw di Amsterdam per la<br />

Cellobiënnale, affidata a Jean-Guihen Queyras,<br />

violoncello, Michiel Weidner, cimbalom, e all’Amsterdam<br />

Sinfonietta diretta da Candida Thompson. Nella tournée<br />

autunnale del pianista Ciro Longobardi trova molto<br />

spazio la musica di Ivan Fedele. In particolare il 2<br />

novembre si terrà al Conservatorio di Rotterdam una<br />

Michele dall’Ongaro<br />

Il 54° Festival Internazionale di Musica Contemporanea<br />

della Biennale di Venezia ospita il 1° <strong>ottobre</strong> al Teatro<br />

Malibran l’esecuzione del Quartetto n. 5 per archi da<br />

parte dell’Arditti String Quartet. L’intermezzo in un atto<br />

Bach Haus su libretto di Vincenzo De Vivo viene ripreso<br />

con l’aggiunta di una scena nuova dall’Ensemble In<br />

Canto diretto da Fabio Maestri, con la regia di Paolo<br />

Donati, per la rassegna “Operaincanto 2010” secondo il<br />

seguente calendario: i matinées riservati alle scuole del<br />

18 e 19 novembre al Teatro Secci di Terni, del 20<br />

novembre al Teatro Comunale “G. Manini” di Narni, e<br />

la recita del 21 novembre al Teatro Sociale di Amelia.<br />

Vittorio Montalti<br />

Il 54° Festival Internazionale di Musica Contemporanea<br />

della Biennale di Venezia ha assegnato il Leone<br />

d’argento per la Musica 2010 ai compositori Vittorio<br />

Montalti e Francesca Verunelli, i più giovani autori<br />

presenti al festival con loro lavori. Secondo la<br />

motivazione del premio, quest'ultimo viene conferito in<br />

«segno di incoraggiamento» verso i due giovani artisti,<br />

«già avviati con coraggio verso sfide internazionali, su<br />

di una strada creativa difficile e avara di gratificazioni».<br />

Vittorio Montalti, diplomato in pianoforte e composizione<br />

all’Accademia S. Cecilia, particolarmente interessato<br />

agli studi di musica elettronica e attualmente impegnato<br />

lezione/concerto nell’ambito del “Project week” in cui<br />

verrà eseguita una scelta da Études boréales, da<br />

Études australes, dalle Cadenze, e Nachtmusik; il 21<br />

novembre all’Atelier L’Arsenale di Treviso avrà luogo un<br />

concerto comprendente una scelta da Études boréales<br />

e Études australes; un concerto analogo verrà<br />

riproposto il 30 novembre alla Logos<br />

Foundation di Gent; infine il 1° dicembre,<br />

l’interprete terrà al Conservatorio di Gent un<br />

seminario sull’opera pianistica di Fedele.<br />

L’artista ha inciso di recente, in un Dvd/Cd che<br />

sarà prodotto da Limen Music, l’integrale della<br />

musica per pianoforte solo di Ivan Fedele,<br />

comprendente pertanto Études australes,<br />

Nachtmusik, Cadenze I-III e IV-IX, Études<br />

boréales e Toccata. Nei mesi di novembre e<br />

dicembre la musica di Ivan Fedele si potrà<br />

ascoltare anche a Treviso, il 23 novembre, al<br />

Complesso Museale di Santa Caterina, dove<br />

l’Ensemble L’Arsenale diretto da Marco Angius<br />

eseguirà Maja per soprano e sei strumenti su testo di<br />

Giuliano Corti; il giorno dopo, 24 novembre, alla Casa<br />

della Musica di Parma, dove Alfonso Alberti interpreterà<br />

Études australes per pianoforte, nel contesto del<br />

Festival Traiettorie; il 14 novembre a Firenze, presso la<br />

Sala Vanni di piazza del Carmine, per la rassegna<br />

“Suoni e Riflessi”, dove il soprano Valentina Coladonato,<br />

il tenore Mirco Guadagnini e l’Ensemble Nuovo<br />

Contrappunto diretto da Mario Ancillotti proporranno<br />

Thanatoséros, scena lirica dal “Combattimento di<br />

Tancredi e Clorinda” dalla “Gerusalemme liberata” di<br />

Torquato Tasso per soprano, tenore e ensemble; ad<br />

Anversa il 3 dicembre, quando La chute de la Maison<br />

Usher, musica per il film omonimo di Jean Epstein, sarà<br />

eseguita da Marco Angius alla testa dell’Hermes<br />

Ensemble; infine Mario Caroli interpreterà il 10<br />

dicembre Dedica e Apostrofe per flauto solo al Bilbao<br />

New Music Festival. Sempre il 10 dicembre al Museo<br />

Marino Marini di Firenze, nel corso del<br />

Corntempoartefestival, Duccio Ceccanti eseguirà la<br />

Suite francese II per violino solo.<br />

Ne sono interpreti Giulio Boschetti nel ruolo di Bach,<br />

Rita Tomassoni nel ruolo di Anna e Paolo Pellegrini in<br />

quello di Nibbio. Perpetuum mobile da “We like Mozart”<br />

per orchestra è in cartellone al Melbourne Town Hall il<br />

25 e 26 novembre nell’interpretazione della Melbourne<br />

Symphony Orchestra diretta da Oleg Caetani. Il 10<br />

dicembre al Museo Marino Marini di Firenze, nel corso<br />

del Contempoartefestival, è in programma l’esecuzione<br />

di Zero per flauto, clarinetto, violino, violoncello e<br />

pianoforte, con il Contempoartensemble diretto da<br />

Mauro Ceccanti.<br />

al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi, alla<br />

Biennale Musica ha presentato la sua ultima creazione,<br />

Dittico per orchestra, commissionata dalla stessa<br />

istituzione veneziana: si tratta di una scrittura originale<br />

ispirata a Serenata per un satellite di Bruno Maderna<br />

che è stata eseguita domenica 26 settembre al Teatro<br />

alle Tese dall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta<br />

da André de Ridder. Nu descendant un escalier per<br />

ensemble è in programma il 12 <strong>ottobre</strong> a Lubiana, alla<br />

Marjan Kozina Hall della Slovenian Philharmonic, per il<br />

Festival Slowind, nell’interpretazione dell’Ensemble<br />

Aleph.


Aldo Clementi<br />

Viaggio musicale<br />

F<br />

requente in questi mesi la ripresa di musica di Aldo<br />

Clementi. L’Ives Ensemble propone Canone circolare<br />

per quattro strumenti ad libitum il 28<br />

agosto e …im Himmelreich per nove<br />

strumenti il 30 <strong>ottobre</strong>, sempre al<br />

Concertgebouw di Amsterdam (nella<br />

seconda occasione con la direzione di<br />

Jos van Kan); l’8 dicembre la<br />

medesima compagine eseguirà Valzer<br />

su F.A.C. per nove strumenti al<br />

MuziekGebouw di Amsterdam, per<br />

riproporlo il 13 dicembre nell’Aula<br />

WUR di Wageningen (Olanda). Due<br />

concerti monografici sono dedicati<br />

all’autore catanese da Patrizio Esposito alla testa<br />

dell’Ensemble Mosaik, con la voce di Anna Clementi,<br />

nell’ambito del progetto Archi possibili, che vuole<br />

ricondurre la musica del compositore alle città che<br />

hanno rappresentato molto nella sua esistenza e<br />

che, a loro volta, hanno beneficiato del suo lavoro.<br />

I concerti avranno dunque luogo il 12 dicembre<br />

all’Akademie der Künste di Berlino, città che ha<br />

ospitato, con l’ispirazione della sua modernità, il<br />

Clementi maturo (un appuntamento in<br />

collaborazione con DAAD, Akademie der Künste e<br />

Istituto Italiano di Cultura), e il 15 dicembre al Goethe<br />

Institut di Roma, la città del compimento della<br />

formazione, accademica e artistica, del compositore<br />

(concerto in collaborazione con Goethe Institut e<br />

Luca Mosca<br />

In concerto e in disco<br />

È<br />

in programma il 10 <strong>ottobre</strong> al Conservatoire de<br />

l’Ouest Vaudois di Nyon la prima esecuzione assoluta<br />

della versione da concerto per voce,<br />

clarinetto in Sib e pianoforte dell’Aria di<br />

Despina dal dramma giocoso Signor<br />

Goldoni, su libretto di Gianluigi Melega.<br />

Ne saranno interpreti il soprano Anne<br />

Montandon, il clarinettista Andrea Baggi<br />

e il pianista Simeone Pozzini.<br />

Composta su richiesta di quest’ultimo<br />

per il recital in questione, ripropone per<br />

la sala da concerto la virtuosistica aria<br />

per soprano leggero dell’Atto II di<br />

Signor Goldoni. Così l’Autore descrive<br />

questo “frammento” d’opera: «Il clarinetto raddoppia,<br />

dialoga, contrappunta con la voce in un gioco continuo<br />

di scambi di ruolo, dove la scrittura vocale si esalta a<br />

gareggiare con lo strumento e lo strumento canta<br />

quanto e più della voce. Il pianoforte assiste<br />

incuriosito a questo duetto». Luca Mosca sarà<br />

presente con due iniziative al Festival 2010 di Milano<br />

Musica. Presenterà con il critico musicale Enrico<br />

Girardi un documentario prodotto da Classica Sky su<br />

Mr. Me, opera comica in un atto di Luca Mosca e<br />

Gianluigi Melega, l’8 <strong>ottobre</strong> allo Spazio Sirin.<br />

Eseguirà al pianoforte in quella medesima occasione<br />

una selezione dalla propria opera pianistica: Dodici dei<br />

Matteo Franceschini<br />

Lo spettacolo presentato in prima assoluta alla Biennale<br />

di Venezia, Il Gridario, opera per soprano, coro<br />

popolare, attore e live electronics su libretto di Andrea<br />

Franceschini (commissione di Biennale di Venezia,<br />

Musik der Jahrhunderte Stuttgart e Operadhoy Madrid<br />

nell’ambito del progetto Enparts - European Network of<br />

Performing Arts) viene ripreso il 6 <strong>ottobre</strong> al<br />

Theaterhaus di Stoccarda e il 4 novembre al Teatro<br />

Canal di Madrid per la rassegna Musicadhoy. Ne<br />

saranno interpreti Laura Catrani, soprano, Guillaume<br />

Istituzione Universitaria dei Concerti). Il programma<br />

prevede Sei momenti per flauto, oboe, clarinetto,<br />

violino, viola e violoncello, Triplum per flauto, oboe e<br />

clarinetto, Cantilena 2 per voce, violino, viola, flauto<br />

e clarinetto su testo di Elio Pagliarani, Etwas per<br />

flauto, oboe, clarinetto, violino, viola e violoncello,<br />

Berceuse per clarinetto basso, viola e violoncello (in<br />

eco) ad libitum e pianoforte preparato, LuCiAno<br />

BErio per flauto e violino, Lamento per flauto, violino,<br />

clarinetto, violoncello e pianoforte e 2003 (Goffredo<br />

Petrassi in Memoriam) per voce e sette strumenti.<br />

Altre esecuzioni sono in programma nei prossimi<br />

mesi: l’Ensemble Ricciotti porterà in tournée in Sicilia<br />

tra il 16 e il 26 <strong>ottobre</strong> la Sinfonia da camera per<br />

orchestra da camera, e l’Orchestra I Pomeriggi<br />

Musicali, guidata da Andrea Battistoni, eseguirà il 13 e<br />

il 15 gennaio al Teatro Dal Verme di<br />

Milano Halleluja (Variazioni sul corale) per<br />

orchestra. Infine, l’etichetta discografica<br />

Mode Records ha pubblicato il Cd<br />

monografico Aldo Clementi. Works with<br />

Flutes (mode 224), interpretato dal flautista<br />

Roberto Fabbriciani e da Alvise Vidolin<br />

all’electronics. Il programma comprende<br />

Fantasia su roBErto FABbriCiAni nella<br />

versione per flauto e nastro, Ouverture per dodici flauti,<br />

Passacaglia per flauto e flauto registrato, luCIAno Berio<br />

nella versione per due flauti e Parafrasi 2 per flauto<br />

contralto e flauto registrato.<br />

24 Preludi, Otto dei 24 Capricci, Le rime arabe e I giorni<br />

e le notti. Infine, il 10 <strong>ottobre</strong> all’Auditorium San Fedele<br />

verrà eseguito il II Libro di Words to Score a Rhyme,<br />

quindici haiku per voce femminile, violino, violoncello<br />

e pianoforte su testi di Gianluigi Melega,<br />

nell’interpretazione del soprano Alda Caiello e dello<br />

Scharoun Ensemble Berlin. È uscito in questi mesi,<br />

per la VDM Records (VDM 038-014) un Cd portrait<br />

di Luca Mosca contenente Note del guanciale<br />

(Omaggio a Shei Shonagon), ventun pezzi per<br />

cinque strumenti in omaggio alla scrittrice<br />

giapponese apprezzata anche da Ezra Pound, e<br />

Freud, Freud, I love you, disincantato scherzo<br />

musicale in un atto su libretto di Gianluigi Melega,<br />

fondato sulla trouvaille d’una musicoterapia amorosa.<br />

La monografia discografica, prodotta con la<br />

collaborazione della Fondazione Cantiere<br />

Internazionale d’Arte di Montepulciano e<br />

dell’Accademica Filarmonica Romana, è<br />

stata realizzata in parallelo alle<br />

esecuzioni dei due lavori avvenute nel<br />

2009 rispettivamente alla Sala<br />

Gattavecchi di Montepulciano e al Teatro<br />

Olimpico di Roma. Ne sono interpreti<br />

l’Ensemble Algoritmo, diretto da Marco<br />

Angius, il soprano Alda Caiello, il tenore Luigi Petroni e<br />

il baritono Roberto Abbondanza.<br />

Marquet, voce recitante, il Coro Croz Corona diretto da<br />

Renzo Toniolli e Samuel Faccioli, attore; la regia è di<br />

Christian Gagneron, la video-scenografia e gli elementi<br />

di scena di Luca Franceschini, la scenografia di Thierry<br />

Leproust; direttore luci è Nicolas Roger, ingegnere del<br />

suono Sébastien Naves. Sequel per viola e ensemble è<br />

in cartellone all’Auditorium Paganini di Parma l’8<br />

<strong>ottobre</strong> per il Festival Traiettorie, nell’interpretazione di<br />

Maria Ronchini e del Divertimento Ensemble diretto da<br />

Sandro Gorli.<br />

Vetrina olandese dell’Ives<br />

Ensemble, un progetto sulle<br />

città del compositore e un Cd<br />

monografico dedicato al flauto<br />

Ivan Vandor<br />

Una “Serata musicale con Ivan<br />

Vandor” è organizzata a Roma<br />

il 2 dicembre dalla Fondazione<br />

Isabella Scelsi, nell’ambito della<br />

rassegna Incontri al Museo<br />

“Casa Scelsi”. Vi prenderanno<br />

parte il pianista Fabrizio<br />

Ottaviucci e il violista Luca<br />

Sanzò.<br />

Frammento operistico da concerto,<br />

due presenze a Milano Musica e un<br />

Cd monografico<br />

7


Andrea Vigani<br />

Nuova autrice delle <strong>ESZ</strong>,<br />

giapponese formatasi a<br />

Parigi e in Germania, si<br />

presenta con due novità<br />

Policromia I (Hommage à J.<br />

Pollock) per violino e live<br />

electronics sarà eseguito il 7<br />

<strong>ottobre</strong> al Teatro Vittoria di<br />

Torino da Paolo Volta e il 10<br />

<strong>ottobre</strong> al Festival Neue Musik<br />

della città di Lüneburg da<br />

Barbara Lüneburg, che aveva<br />

interpretato il brano in prima<br />

assoluta lo scorso 21 agosto al<br />

Festival for New Music and<br />

Audio Art “Avantgarde Tirol” di<br />

Rattenberg.<br />

8<br />

Malika Kishino<br />

La forma dell’acqua<br />

I<br />

l catalogo delle <strong>ESZ</strong> si arricchisce d’una nuova autrice,<br />

Malika Kishino, nata a Kyoto nel 1971. Laureatasi in<br />

Giurisprudenza in Giappone, ha ottenuto il Diploma<br />

Superiore di Composizione nella classe<br />

di Yoshihisa Taira presso l´École<br />

Normale de Musique de Paris, il Diploma<br />

Nazionale di Studi Superiori Musicali in<br />

Composizione nella classe di Robert<br />

Pascal presso il Conservatoire National<br />

Supérieur de Musique et Danse, e ha<br />

frequentato il Corso di Composizione e<br />

Informatica musicale presso l’Ircam con<br />

Philippe Leroux. Due le direzioni della<br />

ricerca di Malika Kishino: composizioni<br />

puramente strumentali e composizioni<br />

miste per strumenti e elettronica.<br />

Nell’ultimo lustro ha ottenuto<br />

commissioni da enti quali la Technische<br />

Universität Berlin, il Groupe de Recherche Appliquée en<br />

Musique Electroacoustique (GRAME),<br />

l’Experimentalstudio für akustische Kans. e.V Freiburg,<br />

il Zentrum für Kunst und Medientechnologie Institute für<br />

Musik und Akustik (ZKM), il Groupe de Recherches<br />

Musicales (Ina GRM), e premi importanti quali il 3°<br />

premio al 70 th Japan Music Competition (2001) e il 1°<br />

premio al 6° concorso GRAME e Ensemble Orchestral<br />

Contemporain (2006). Nel 2011 l’emittente radiofonica<br />

Deutschlandfunk produrrà il suo primo Cd monografico<br />

con l’Ensemble Ascolta; nel 2012 ne verrà pubblicato un<br />

secondo nella collana Edition Zeitgenössische Musik<br />

(Wergo) promossa dal Deutsches Musikrat. Due le<br />

prime di Malika Kishino in questi mesi. Il 25 settembre<br />

l’Hörfest Neue Musik 2010 ha presentato al Detmolder<br />

Sommertheater Aqua vitae II per flauto, clarinetto,<br />

percussione, violino e violoncello, commissione del<br />

Landesmusikrat Nordrhein-Westfalen,<br />

nell’interpretazione dell’Ensemble Horizonte. Spiega<br />

l’Autrice: «Si tratta, dopo Aqua vitae per due<br />

percussioni, due pianoforti e live electronics e Irisation<br />

aquatique per clarinetto basso, pianoforte, violoncello e<br />

suoni elettronici, del mio terzo pezzo d’una serie sul<br />

tema dell’acqua, sorgente di vita. La composizione<br />

nasce per un concerto dal titolo “Vom Klang des<br />

Wassers” (“il suono dell’acqua”). Ho cercato di<br />

rappresentarvi le differenti condizioni dell’acqua, come<br />

Marco Momi<br />

Stefano Gervasoni<br />

crediti<br />

Ludica per sei percussionisti e elettronica è stato<br />

eseguito il 27 giugno dallo Slagwerkgroep Den Haag<br />

nel Winter Garden del World Financial Center di New<br />

York, nel contesto della manifestazione Bang On A Can<br />

Marathon. Ludica II per ensemble e elettronica viene<br />

portato in questi mesi in tournée dall’Ensemble Nikel:<br />

il 2 luglio al Felicja Blumental Center di Tel Aviv per il<br />

Tzlil Meudcan Festival; il 25 luglio nell’Orangerie di<br />

Darmstadt per la 45° edizione degli Internationale<br />

Ferienkurse für Neue Musik; il 19 settembre a<br />

Varsavia, nel contesto del Warsaw Autumn 2010, <strong>53</strong>°<br />

La prima esecuzione assoluta di Phanes II per flauto<br />

solo è stata proposta il 13 settembre a Bergen, in<br />

Norvegia, dalla flautista Vanessa Innocenti; il pezzo<br />

verrà ripreso, insieme a Phanes I, il 15 <strong>ottobre</strong> al<br />

59Rivoli di Parigi da Matteo Cesari. Prato prima<br />

presente per ensemble è in cartellone all’Auditorium<br />

Paganini di Parma l’8 <strong>ottobre</strong> per il Festival Traiettorie,<br />

nell’interpretazione del Divertimento Ensemble diretto<br />

da Sandro Gorli, con un’anteprima il giorno precedente,<br />

le precipitazioni (gocce d’acqua), l’onda a pelo d’acqua,<br />

l’infiltrazione, il flusso e l’evaporazione come materiali<br />

musicali. Ho voluto evocare la caratteristica essenziale<br />

dell’acqua come fluidità permanente e la sua<br />

circolazione, e creare un flusso d’energia».<br />

Il 23 novembre la manifestazione “Ascolta<br />

plays… Paris und die Welt” ospiterà al<br />

Theaterhaus di Stoccarda Sensitive Chaos per<br />

chitarra elettrica, tromba, trombone, pianoforte,<br />

due percussioni e violoncello, nell’interpretazione<br />

dell’Ensemble Ascolta, committente del lavoro.<br />

Chiarisce l’Autrice come il pezzo sia stato<br />

«ispirato a un libro, Das Sensible Chaos, di<br />

Theodor Schwenk, ingegnere idraulico tedesco.<br />

Schwenk ha considerato l’acqua come un<br />

organismo e ha indagato la “creazione di forme<br />

tramite il movimento dell’acqua e dell’aria”.<br />

Il movimento dei vortici, delle volute, delle<br />

turbolenze e delle spirali. È possibile rinvenire questa<br />

meccanica dei fluidi, delle forme e delle leggi del<br />

movimento liquido in tutti gli organismi viventi conosciuti<br />

e in natura. Sostegno di ogni formazione vivente,<br />

elemento plastico, l’acqua si presta in ogni momento a<br />

venir modellata dall’esterno. Come dice il poeta Novalis,<br />

è un “caos sensibile”. In questo pezzo, anch’esso dalla<br />

forma organica, ho voluto introdurre la meccanica dei<br />

fluidi e la caratteristica essenziale del “caos sensibile”<br />

attraverso i sette musicisti». Diverse le riprese di musica<br />

di Malika Kishino in questi mesi in Germania: il 14<br />

novembre il percussionista Thomas Meixner e il<br />

Thürmchen Ensemble diretto da Erik Oña le<br />

dedicheranno il concerto monografico “Frau Musica<br />

Nova” al Kammermusiksaal im Deutschlandfunk di<br />

Colonia, con un programma comprendente<br />

Himmelsleiter per flauto contralto, clarinetto basso,<br />

tromba, pianoforte, violino e violoncello, Lebensfunke<br />

per grancassa e elettronica, e il recentissimo Aqua vitae<br />

II. L’Ensemble Horizonte guidato da Jörg-Peter<br />

Mittmann proporrà invece Himmelwärts per flauto,<br />

percussione, violino, viola e violoncello il 20 novembre<br />

alla Stifuskirche di Enger e il 21 novembre alla<br />

Martinkirche di Minden. Halo per due clarinetti sarà<br />

invece eseguito il 21 gennaio al Japanische<br />

Kulturinstitut di Colonia dal duo Beate Zelinsky e David<br />

Smeyers.<br />

International Festival of Contemporary Music; il 1°<br />

dicembre a Vienna per le Jeunesse Concert Series<br />

2010; infine il 2 dicembre al Minoritensaal di Graz, per<br />

la rassegna Open Music. Il 23 luglio l’Orangerie di<br />

Darmstadt ha ospitato anche l’esecuzione di Iconica IV<br />

per trio d’archi, flauto, clarinetto, pianoforte preparato e<br />

live electronics, nell’interpretazione dell’Internationale<br />

Ensemble Modern Akademie (IEMA), che ha riproposto<br />

il lavoro il 30 settembre al Zentrum für Kunst- und<br />

Medientechnologie, ZKM Kubus di Karlsruhe,<br />

nell’ambito della manifestazione Quantensprünge XI.<br />

a Milano, in una serata dedicata agli amici del<br />

Divertimento Ensemble. Sviete tihi, Capriccio dopo la<br />

fantasia per due pianoforti e due percussionisti sarà<br />

eseguito il 6 dicembre a Losanna dall’Ensemble<br />

Makrokosmos, mentre il 9 dicembre alla Comédie de<br />

Reims, per il Festival Reims Scènes d’Europe,<br />

l’ensemble L’Instant Donné presenterà a propria volta<br />

Prato prima presente.


Federico Gardella<br />

Ragioni naturali<br />

D<br />

ue le prime nel novembre 2010 di<br />

Federico Gardella. Nei boschi di<br />

Florestano per ensemble è in cartellone il<br />

10 novembre alla Sala Tartini del<br />

Conservatorio di Trieste,<br />

nell’interpretazione dell’Ensemble MD7<br />

diretto da Steven Loy. Chiarisce l’Autore:<br />

«La figura di Florestano rappresenta, nel<br />

cosmo schumanniano, l’elemento<br />

imprevedibile, lo slancio vitale, l’anima<br />

tempestosa che si contrappone<br />

all’aspetto contemplativo e riflessivo di<br />

Eusebio. Nei boschi di Florestano per ensemble è una<br />

composizione in cui queste caratteristiche vengono<br />

declinate in un luogo interiore: il bosco. A differenza del<br />

suo doppio, il giardino (la cui architettura è organizzata<br />

dalla mano dell’uomo), nel bosco gli elementi naturali si<br />

dispongono in modo apparentemente casuale,<br />

rivelando però una struttura profonda. È proprio<br />

attraverso questo tipo di disposizione che, nel mio<br />

lavoro, vengono organizzate le figure musicali: per<br />

istantanee associazioni di universi sonori molto lontani,<br />

per improvvisi cambi di direzione che articolano la<br />

forma e che convergono in un gesto conclusivo in cui il<br />

respiro degli strumenti avvolge le inquietudini di<br />

Florestano, come i rami di questo bosco-labirinto».<br />

Im Freien zu singen per sei voci femminili e pianoforte<br />

sarà invece proposto il 19 e 20 novembre al Centre<br />

Culturel C.J. Bonnet di Jujurieux (Francia) da<br />

L’Ensemble de Six Voix Solistes diretto da Alain<br />

Luca Antignani<br />

Tra musica e parola<br />

P<br />

rima vocale nell’autunno di Luca<br />

Antignani. Nome - non nome per sei voci<br />

femminili e pianoforte è in cartellone il 19<br />

e 20 novembre al Centre Culturel C.J.<br />

Bonnet di Jujurieux (Francia)<br />

nell’interpretazione di L’Ensemble de Six<br />

Voix Solistes diretto da Alain Goudard,<br />

con Ancuza Aprodu al pianoforte. Spiega<br />

l’Autore: «Con Nome - non nome,<br />

costruito su due poesie di Mario Luzi,<br />

prosegue la mia ricerca sulla “musica<br />

delle parole” intesa come evocazione<br />

d’una semantica universale da parte di aggregati<br />

timbrico-fonetici al confine tra musica e parola.<br />

In quest’ottica il suono di ogni singola sillaba è già<br />

Nicola Sani<br />

Ottobre internazionale<br />

O<br />

ttobre ricco di appuntamenti per<br />

Nicola Sani. L’Israel Camerata diretta<br />

da Avner Biron propone con la flautista<br />

Esti Rofé Riflessioni sull’indifferenza<br />

per flauto contralto e archi, in prima<br />

esecuzione israeliana l’11 <strong>ottobre</strong><br />

presso la Henry Crown Hall del<br />

Jerusalem Theatre, a Gerusalemme,<br />

il 14 <strong>ottobre</strong> al Wix Auditorium del<br />

Weizman Institute di Rehovot, e il 15<br />

<strong>ottobre</strong> al Tel Aviv Museum of Art.<br />

Il Teatro dell’Opera National de Lorraine<br />

di Nancy inaugura nella Salle Poirel del teatro la propria<br />

Stagione Sinfonica 2010/11 con l’esecuzione di Al folle<br />

volo per orchestra, nell’interpretazione dell’Orchestre<br />

Symphonique et Lyrique de Nancy diretta da Paolo<br />

Olmi, in prima francese il 14 <strong>ottobre</strong> con replica il 15<br />

Goudard, con Ancuza Aprodu al pianoforte. Spiega<br />

Gardella come con questa composizione «si compia<br />

un percorso (iniziato con Im Freien zu spielen, per<br />

clarinetto, violino, violoncello e pianoforte)<br />

caratterizzato dalla riflessione sulla natura come<br />

luogo di ascolto ideale; natura come spazio aperto in<br />

cui ai silenzi s’intrecciano echi e risonanze, ma<br />

anche natura come forza distruttiva: attorno a questi<br />

due elementi prende forma Im Freien zu singen. Per<br />

questa composizione ho utilizzato un testo di Mario<br />

Luzi contenuto in Nominazioni; si tratta di una poesia<br />

in cui l’aspetto fonetico articola la struttura, in cui il<br />

significante determina il suo significato: partendo da<br />

questo presupposto ho immaginato un orizzonte di<br />

suoni da cantare a bocca chiusa, costituiti a partire da<br />

un ideale suono fondamentale che rimane<br />

ininterrottamente presente per l’intera prima parte di<br />

questo lavoro, che progressivamente si increspa<br />

lasciando percepire parole o frammenti di testo sempre<br />

più articolati fino a fare esplodere la stessa struttura che<br />

li conteneva. La costruzione del significato procede, in<br />

questo senso, attraverso la distruzione di quell’orizzonte<br />

sonoro che lo aveva generato. L’anticlimax che segue<br />

reintroduce il silenzio come elemento costitutivo del<br />

suono, come respirazione interna alla struttura<br />

musicale, ma anche come elemento a cui ogni suono<br />

ritorna». Infine, la Casa della Musica di Parma ospiterà<br />

il 24 novembre, nell’ambito del Festival Traiettorie, Di<br />

rami e radici per pianoforte solo nell’interpretazione di<br />

Alfonso Alberti.<br />

significante e, senza necessitare di ulteriori mediazioni,<br />

può essere direttamente contestualizzato in una nuova<br />

drammaturgia – a questo punto di natura musicale.<br />

In questa molteplicità di sfaccettature, ambiguità di<br />

contenuti, polivalenza di rimandi semantici sta a mio<br />

avviso il fascino di tale prospettiva che credo, peraltro,<br />

si affianchi bene al sofferto cammino poetico di Mario<br />

Luzi, tutto teso alla ricerca dello “spirito della lingua”,<br />

del “non ancora pronunciato”, dell’“ancora muto verbo”,<br />

unita alla nostalgia dell’“immemorabile evangelio”».<br />

Il 17 novembre verranno ripresi a Lione, per la<br />

Stagione del CNSMD Lyon, i Vier lieder nach T.<br />

Bernhard per soprano, violino e cimbalom,<br />

nell’esecuzione del soprano Ahlima Mhamdi e di Luigi<br />

Gaggero al cimbalom.<br />

<strong>ottobre</strong>. Il 36° Festival Neue Musik Lüneburg, in<br />

programma tra il 10 e il 16 <strong>ottobre</strong>, ha in cartellone al<br />

Glockenhaus di Lüneburg un ritratto monografico di<br />

Nicola Sani, dedicato in particolare alle sue<br />

composizioni elettroniche (Studio per le ali per nastro<br />

magnetico a otto canali, il Preludio dall’opera Il tempo<br />

sospeso del volo, teatro musicale della nostra storia,<br />

e Wem sonst als Dir, versione per nastro solo). Nel<br />

mese di novembre verrà eseguito a Roma, nella Sala<br />

del Conservatorio di Santa Cecilia nell’ambito dell’Emu-<br />

Fest, AchaB per sassofono soprano, nell’interpretazione<br />

del sassofonista Enzo Filippetti e di Giorgio Nottoli alla<br />

regia del suono. Il 10 dicembre, nel corso del<br />

Contempoartefestival, Mauro Ceccanti alla testa del<br />

Contempoartensemble proporrà al Museo Marino Marini<br />

di Firenze un’esecuzione di Sul denaro per voce<br />

recitante e ensemble su testo di Luigi Pestalozza.<br />

Duplice riflessione sulle strutture<br />

profonde della natura, in dialogo con<br />

Robert Schumann e Mario Luzi<br />

La lirica di Mario Luzi<br />

accompagna e ispira la ricerca<br />

di confine cara al compositore<br />

Esecuzioni multiple in Israele,<br />

inaugurazione dell’Opera di<br />

Nancy e concerto monografico<br />

a Lüneburg<br />

La lirica di Mario Luzi<br />

9


Due prime francesi per un<br />

nuovo autore delle <strong>ESZ</strong><br />

Andrea Mannucci<br />

Una nuova composizione per<br />

violino solo, The Sound in Your<br />

Mind, è stata presentata in<br />

prima assoluta il 18 settembre<br />

scorso all’Auditorium del<br />

Conservatorio “F.A. Bonporti” di<br />

Riva del Garda, con la solista<br />

Lena Yokoyama. La partitura<br />

del nuovo lavoro è stata<br />

pubblicata con la revisione di<br />

Laura Gorna.<br />

Novità concertante per arpa per<br />

un nuovo autore delle <strong>ESZ</strong><br />

Niccolò Castiglioni<br />

Il Fiarì Ensemble diretto da<br />

Marilena Solavagione propone<br />

il 18 novembre al Teatro Vittoria<br />

di Torino Tropi per complesso<br />

da camera nell’ambito della<br />

Rassegna di Musica<br />

Contemporanea “In Scena!”.<br />

10<br />

Maurilio Cacciatore<br />

Spazi e storie<br />

L<br />

e <strong>Edizioni</strong> <strong>Suvini</strong> <strong>Zerboni</strong> intraprendono una nuova<br />

collaborazione con Maurilio Cacciatore. Nato a Taranto<br />

nel 1981, dopo gli studi di pianoforte, composizione e<br />

musica elettronica in Italia e Svezia e quelli di<br />

Comunicazione Internazionale all’Università<br />

per Stranieri di Perugia, si è diplomato nella<br />

classe d’Ivan Fedele presso il Conservatorio<br />

di Strasburgo e s’è aggiudicato il premio<br />

Sacem per la sezione composizione. Ha<br />

proseguito la propria formazione con Fedele<br />

presso L’Accademia Nazionale di S. Cecilia e<br />

ha seguito il Cursus I in informatica musicale<br />

all’Ircam. Nel 2006 è stato finalista al<br />

Concorso Internazionale di Composizione<br />

Music Today di Seoul, nel 2007 ha vinto il Concorso di<br />

composizione dell’Associazione Euritmia di Povoletto<br />

(Udine) e ha conseguito la menzione d’onore al<br />

concorso internazionale “E. Carella”. Dal 2004 la sua<br />

musica è programmata in numerosi paesi europei, negli<br />

Stati Uniti, in Corea, Giappone e Australia. È tra i<br />

membri fondatori dell’ensemble L’Imaginaire di<br />

Strasburgo. È stato selezionato per la prossima<br />

sessione “Voix Nouvelles” della Fondazione Royaumont<br />

e per il Cursus II dell’Ircam. Proprio a Royaumont ha<br />

avuto luogo l’11 settembre scorso la prima esecuzione<br />

assoluta di Kyrie per dodici voci e sette strumenti,<br />

nell’interpretazione di Les Cris de Paris e dell’Ensemble<br />

Linea diretti da Jean Philippe Wurtz. In questi termini<br />

l’Autore parla del nuovo lavoro: «Kyrie, per dodici voci e<br />

sette strumenti, è la mia prima esperienza con i testi<br />

sacri. Forse perché crescendo si cambia, forse perché<br />

recentemente ho perduto un caro amico, ho sentito il<br />

bisogno di cimentarmi con un testo importante. L’idea<br />

alla base di questa musica è il gioco di prospettiva tra<br />

diversi gruppi strumentali o vocali. Quattro coristi in<br />

fondo alla scena formano un gruppo di risonanza del<br />

Andrea Manzoli<br />

Al centro del vortice<br />

L<br />

e <strong>ESZ</strong> inaugurano la collaborazione con Andrea<br />

Manzoli, classe 1977, nativo di Atri e<br />

formatosi al Conservatorio “Nino Rota” di<br />

Monopoli, dove ha studiato con Marco<br />

Della Sciucca, diplomandosi<br />

successivamente, sempre in<br />

composizione, al Conservatoire National<br />

de Région di Strasburgo e infine al Corso<br />

di perfezionamento in Composizione<br />

presso l’Accademia Nazionale di Santa<br />

Cecilia con Ivan Fedele. Ha vinto la IX<br />

edizione del Concorso Internazionale di<br />

Composizione “2 Agosto” di Bologna e il Concorso<br />

“Euritmia” di Povoletto (Udine). È stato eseguito tra gli<br />

altri dall’Orchestra Sinfonica “Arturo Toscanini”,<br />

dall’Orchestra “I Pomeriggi Musicali”, dall’Orchestra<br />

Sinfonica di Sanremo, dall’Ensemble du C.N.R.<br />

(Strasbourg), dai Neue Vocalsolisten Stuttgart,<br />

dall’Ensemble Algoritmo e dai “Solisti Aquilani”.<br />

Ha musicato il cortometraggio Assassini del regista<br />

Francesco Calandra, il documentario John Fante:<br />

Profilo di scrittore della regista Giovanna Di Lello, e lo<br />

spettacolo teatrale Prometeo incatenato con la regia di<br />

Claudio di Scanno. L’estate scorsa ha proposto un<br />

nuovo lavoro, Triskelè per arpa e orchestra, nell’ambito<br />

coro più grande. Gli strumenti sostengono e amplificano<br />

questo gioco con la profondità. Anche le sillabe sono<br />

trasformate in base alla prospettiva che cerco di creare:<br />

la profondità della scena modifica i fonemi e la<br />

variazione dei fonemi modifica le voci, quindi il<br />

timbro. Un po’ come le vicissitudini cambiano il<br />

nostro cuore. Il brano è dedicato alla memoria<br />

del mio amico Daniele Spalluto». Il 26<br />

settembre il Festival Musica di Strasburgo ha<br />

presentato alla Cité de la Musique et de la<br />

Danse, in occasione della manifestazione<br />

“Journées Portes Ouvertes”, la “prima” dei Due<br />

Studi per pianoforte, affidati alla solista Marine<br />

Jacquinot. Così li presenta Cacciatore: «Questi<br />

Due Studi sono i primi di una serie che mi prometto di<br />

scrivere. Il primo è ispirato dalla tecnica del vibrafono.<br />

La disposizione delle parti tra le due mani rimanda alla<br />

scrittura per quattro bacchette, in cui una linea interna fa<br />

da motore a un ritmo quasi ridondante. Una leggera<br />

preparazione del registro grave rende più pungente<br />

l’azione in questa porzione della tastiera. Il secondo<br />

studio è dedicato alle numerose combinazioni di timbri<br />

generabili dall’azione di una mano sulle corde. Con un<br />

materiale quasi minimale cerco di creare uno spazio e in<br />

questo spazio una storia». Sempre in Francia, al CRR<br />

Aubverilliers-La Courneuve di Parigi, viene proposto il<br />

21 <strong>ottobre</strong> per la rassegna Parcours Musique Mixte il<br />

Concertino per clarinetto e live electronics in otto micromovimenti,<br />

nell’interpretazione della clarinettista Valérie<br />

Guéroult e dello stesso compositore al live electronics.<br />

Infine, il Parco della Musica di Roma ospiterà un nuovo<br />

lavoro di Maurilio Cacciatore l’11 novembre nell’ambito<br />

del concerto dei diplomi del Corso di perfezionamento di<br />

composizione dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia.<br />

Lo eseguirà l’Ensemble Algoritmo diretto da Marco<br />

Angius.<br />

della stagione estiva dell’Orchestra I Pomeriggi<br />

Musicali. Le esecuzioni sono avvenute il 22 luglio a<br />

Villa Necchi Silva di Gazzada Schianno (Va), il 31<br />

luglio nel Cortile del Palazzo Comunale di Borgo<br />

d’Ale (Vc), il 1° agosto nel Cortile di Palazzo<br />

Broletto a Gallarate (Va), infine il 2 agosto nel<br />

Chiostro del Convento di Santa Chiara di Albese<br />

con Cassano (Co). L’arpista Marzia Castronovo e la<br />

compagine milanese sono state dirette da Pasquale<br />

Corrado. Così l’Autore introduce il nuovo lavoro:<br />

«La composizione s’ispira liberamente al simbolo<br />

antico del triscèle siciliano, raffigurante tre segmenti<br />

lineari identici (gambe) con una estremità in comune a<br />

formare un vortice, che suggerisce un chiaro senso di<br />

rotazione attorno ad un asse centrale (testa di<br />

Medusa). Il mio interesse si sofferma proprio sul senso<br />

di rotazione centrìpeta che il suddetto simbolo<br />

rappresenta. L’arpa solista, generatrice e prolificatrice<br />

di idee musicali, è il perno strutturale dell’intera<br />

composizione. Dalla sua forza fondativa si sprigiona<br />

una distribuzione spaziale di eventi sonori, articolati tra<br />

le diverse sezioni orchestrali, che “ruotano” attorno a un<br />

centro energetico per esprimere una specifica funzione<br />

strutturale di articolazione discorsiva e amplificazione<br />

ed esaltazione delle idee musicali generatrici».<br />

È disponibile on line il catalogo delle <strong>Edizioni</strong> <strong>Suvini</strong> <strong>Zerboni</strong>.<br />

Tutte le opere da noi pubblicate sono consultabili all’indirizzo www.esz.it.<br />

Un potente, completo e efficace motore di ricerca permetterà di consultare il nostro catalogo<br />

e di fare ricerche per strumento, organici, titolo, autore.<br />

Inoltre si potrà accedere a utili informazioni come le biografie degli autori,<br />

notizie sulle composizioni, prime esecuzioni, novità editoriali.


Pasquale Corrado<br />

Unità “in fieri”<br />

L’Ensemble Musagète proporrà in prima esecuzione<br />

assoluta il 5 dicembre alle Gallerie di<br />

Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, nel<br />

contesto della rassegna “Pomeriggio tra le<br />

Muse”, Bludarcate per ensemble (flauto,<br />

oboe, clarinetto, pianoforte, violino e viola),<br />

dedicato agli stessi interpreti che hanno<br />

commissionato il lavoro per inserirlo nella<br />

loro stagione concertistica. Spiega l’Autore:<br />

«Questo brano è un omaggio all’Italia<br />

sognata, cercata, voluta, plasmata, agitata<br />

ma anche subita, schivata, in una parola:<br />

vissuta. L’unità, che qui ho voluto<br />

celebrare, non ha una data e non è una sezione storica<br />

ma un percorso, perché il tempo, quando affettato e<br />

suddiviso in archi, è un’illusione, un artifizio, uno<br />

strumento usato per fissare la punteggiatura della<br />

Storia e “facilitarne” la lettura: punto e a capo. I miei<br />

archi non sono schegge temporali, bensì i volti e i<br />

frammenti delle storie di quei protagonisti che hanno<br />

Giorgio Colombo Taccani<br />

Cellula madre<br />

Il 18 settembre, in un concerto organizzato<br />

dall’Associazione Procembalo a Tizzano Val Parma,<br />

il Duo Novecembalo (Chiara Agosti, flauto, e<br />

Diadorim Saviola, clavicembalo) ha eseguito in<br />

prima assoluta Eco celata entro braci ardenti<br />

per flauto e clavicembalo. Così presenta<br />

Colombo Taccani la nuova composizione: «Si<br />

tratta di una brevissima pagina avente come<br />

caratteristica fondamentale il fatto di essere<br />

costruita su un numero ristrettissimo ed<br />

esclusivo di suoni; secondo quanto richiesto<br />

dalla committenza, tutto ruota attorno alla<br />

cellula Mi - Do - Mi - Si bemolle - La (ECEBA), utilizzata<br />

non solo per determinare gli aspetti lineari e armonici<br />

Gilberto Bosco<br />

Miniatura timbrica<br />

Novità cameristica per Gilberto Bosco:<br />

Entracte per ottavino (ovvero flauto) e<br />

clavicembalo è stato proposto il 18<br />

settembre a Tizzano Val Parma nel contesto<br />

del Festival Procembalo e nell’interpretazione<br />

del Duo Novecembalo: Chiara Agosti, flauti, e<br />

Diadorim Saviola, clavicembalo. In questi<br />

termini l’Autore spiega il nuovo pezzo:<br />

«Alcune note, ricavate dal nome del gruppo<br />

che ha richiesto il pezzo, Novecembalo, costituiscono il<br />

Francesco Hoch<br />

Sketch giocoso<br />

Il Festival Oggimusica di Lugano ospita il 17<br />

<strong>ottobre</strong> nell’Aula Magna del Conservatorio<br />

della Svizzera Italiana la prima esecuzione<br />

assoluta di Sushi-bar per soprano, violino e<br />

due microfoni, nell’interpretazione del<br />

soprano Ayumi Togo e della violinista<br />

Eleonora Savini. In questi termini Francesco<br />

Hoch spiega il nuovo lavoro: «Quando al<br />

primo incontro con Ayumi Togo, soprano<br />

giapponese al quale era destinato il breve brano<br />

commissionatomi da Oggimusica, le proposi l’idea di un<br />

dato vita all’idea Italia. Così il pezzo sboccia da un<br />

grappolo di note ribattute, solitarie ma unite, come<br />

il germoglio di un’idea partorita da una sola<br />

individualità e che poco a poco si apre, diventando<br />

gesto collettivo. Questo è l’intento del brano:<br />

descrivere l’utopia che diviene desiderio<br />

universale. Democrazia conquistata, voluta, capita<br />

e assaporata. Nel procedere del pezzo emerge il<br />

paradosso del tempo. Il tema subisce delle<br />

variazioni, vampate di convergenze che ne<br />

deviano le sonorità, metafora d’isolati episodi che<br />

mutano il corso degli eventi. Ma poi, l’ineluttabilità<br />

della Storia riemerge ed ecco tornare quel<br />

grappolo di note, quell’idea iniziale. Bludarcate è<br />

l’orgoglio ora perduto ora ritrovato di un popolo spesso<br />

ingiustamente punito dalla Storia e dalla sua<br />

punteggiatura». Il 6 <strong>ottobre</strong> il Festival di Milano Musica<br />

ospita nella Sala Puccini del Conservatorio “G. Verdi”<br />

Quintessence per quintetto a fiati, nell’interpretazione<br />

del Quintetto Bibiena.<br />

del brano ma anche la sua scansione formale. In tale<br />

panorama costruttivamente e cronometricamente<br />

limitato le figure mirano a descrivere un percorso<br />

teso e umoralmente aggressivo». Il 1° <strong>ottobre</strong> il<br />

Trio Albatros Ensemble esegue per la rassegna<br />

“Suono e Segno” di Olgiate Olona Il grande<br />

ritratto per flauto basso, violino e pianoforte.<br />

Il 21 novembre Laura Chislett Jones e Thomas<br />

Jones proporranno alla Recital Hall East del<br />

Conservatorio di Sydney Luz per flauto e violino.<br />

Infine, il 30 gennaio Nox, Tellus per voce<br />

femminile su frammenti tratti dalle Metamorfosi di<br />

Ovidio sarà interpretato da Akiko Kozato alla Nanko<br />

Sunset Hall di Osaka.<br />

materiale musicale. Un ottavino si accosta ai registri<br />

leggeri della tastiera antica; tre strati musicali si<br />

confrontano e interferiscono tra loro: volatine e<br />

cadenze, oscillazioni e trilli, una “melodia” spaziata e<br />

un poco stravolta. Di nuovo sono i timbri e le diverse<br />

emissioni a determinare il cammino del brano: una<br />

miniatura, un intermezzo tra lavori più ampi, una<br />

riflessione su due strumenti molto amati, forse una<br />

parentesi all’interno di un ciclo».<br />

giocoso sushi-bar come argomento, mi rispose alla<br />

fine che, in realtà, del sushi ne aveva avuto<br />

abbastanza perché da bambina ne aveva mangiato<br />

fin troppo. Non cambiai l’argomento, ma il suo<br />

significato. Una donna (cantante soprano) capita in un<br />

sushi-bar con il cibo (violinista) che ruota davanti ai<br />

suoi occhi. Si toglie la mascherina di protezione antismog<br />

dal viso e riesce solo ad esclamare “ancora,<br />

ancora”, poi a gridare i nomi dei cibi e, alla fine,<br />

disperata, solo a balbettarli. Da bambina infatti ne<br />

aveva mangiato troppo; ed esce dal locale».<br />

Omaggio cameristico all’idea Italia<br />

e a un’utopia diventata desiderio<br />

Sfida compositiva in una<br />

miniatura cameristica<br />

Pagina da camera in prima<br />

assoluta, quasi un intermezzo<br />

Scherzo culinario ispirato alla<br />

moda della cucina giapponese<br />

11


Esce il secondo, ampio volume<br />

d’omaggio al compositore,<br />

mentre la musica da camera<br />

s’afferma dal vivo e in Cd<br />

Si arricchisce il repertorio dei<br />

Concerti per flauto riproposti in<br />

edizione critica<br />

12<br />

Riemerge un ciclo<br />

liederistico inedito<br />

Bruno Maderna<br />

Ritratto d’autore<br />

Il Quartetto per archi del 1955 di<br />

Bruno Maderna viene presentato<br />

il 3 <strong>ottobre</strong> alle Sale Apollinee del<br />

Gran Teatro La Fenice di Venezia,<br />

nell’ambito della rassegna Ex<br />

Novo Musica 2010, dal Quartetto<br />

d’Archi dell’Ex Novo Ensemble.<br />

È uscito intanto presso l’editore<br />

Basalte il secondo volume di À<br />

Bruno Maderna, pubblicazione<br />

diretta da Geneviève Mathon e<br />

curata da Laurent Feneyrou e<br />

Giordano Ferrari. La figura del<br />

compositore, ricchissimo d’umanità generosa e dalla<br />

contagiosa passione per la musica vissuta gioiosamente<br />

fino alla drammatica malattia, è rievocata attraverso una<br />

nutrita serie di testimonianze e studi scientifici. Concluso<br />

da una postfazione di Pierre Boulez e completo di<br />

Saverio Mercadante<br />

Allievo di genio<br />

Prosegue la pubblicazione in edizione<br />

critica dei concerti per flauto di Saverio<br />

Mercadante, di cui è ora disponibile<br />

anche il Concerto in Sol maggiore per<br />

flauto e orchestra a cura di Mariateresa<br />

Dellaborra che ci introduce alla<br />

riscoperta dell’opera: «Il lavoro è frutto<br />

delle lezioni di composizione frequentate<br />

dal giovane Mercadante nel 1816 presso<br />

il corso di studi superiori del Real<br />

Collegio di Musica a Napoli sotto Nicola<br />

Zingarelli, allora direttore del<br />

conservatorio. Uno dei quaderni di studio<br />

relativi a quell’esperienza, riemerso<br />

soltanto nel 1995, riporta il quarto Concerto per flauto<br />

con “l’accompagnamento di vari strumenti” che dimostra<br />

la maturità del brillante allievo nella scrittura orchestrale<br />

e in quella per il solista. La composizione è tramandata<br />

in una versione “sintetica”, in cui sono accennate e<br />

sottintese molte sezioni e alcune linee strumentali,<br />

indizio probabile d’una destinazione per esecutori<br />

esperti. Il concerto propone i tratti più tipici dello stile<br />

mercadantiano, la consueta felice vena melodica, la<br />

chiarezza di struttura e richiede un flautista desideroso<br />

di mettere alla prova e consolidare la propria tecnica.<br />

Giuseppe Martucci<br />

Liriche da camera<br />

N<br />

ovità editoriale di rilievo nell’ambito della vocalità<br />

cameristica italiana. Di Giuseppe Martucci è<br />

stato pubblicato Ballando (1889) per canto e<br />

pianoforte, nell’edizione condotta sul<br />

travagliato autografo da Italo Vescovo. Tale<br />

pubblicazione chiude il capitolo relativo alla<br />

musica vocale da camera di Giuseppe<br />

Martucci, corpus non numeroso ma<br />

d’indubbio interesse considerando il genere<br />

e il contesto culturale dell’epoca. Ricorrendo<br />

ai versi dell’amico Corrado Ricci, politico,<br />

scrittore e storico dell’arte, il compositore<br />

dimostra una matrice culturale colta il cui<br />

modello andrà ricercato nella musica<br />

d’Oltralpe, in autori quali Wagner,<br />

Schumann e Brahms. Strutturato su una poesia in versi<br />

settenari e divisa in tre strofe (una per ogni danza), il<br />

ciclo è costituito da un Preludio pianistico, seguito dai<br />

tre brani per canto e piano intitolati Tempo di Walzer,<br />

Tempo di Mazurka, Tempo di Polka. Il breve ciclo<br />

catalogo delle opere e discografia, il volume, di 626<br />

pagine, contiene contributi di Laurent Feneyrou, Laura<br />

Cosso, Ernesto Napolitano, Veniero Rizzardi, Susanna<br />

Pasticci, Alessandro Solbiati, Frédéric Durieux, Nicola<br />

Verzina, Pierre Michel, Giacomo Manzoni, Christoph<br />

Neidhöfer, Markus Fein, Geneviève Mathon, Angela Ida<br />

De Benedictis, Nicola Scaldaferri, Claudia Vincis e<br />

Stefano Bellon. Fresco di stampa è anche il Cd The<br />

Italian Contemporary Flute Works<br />

(Camerata CMCD-28196), che<br />

propone di Bruno Maderna, oltre a<br />

Cadenze da “Dimensioni III” per flauto<br />

solo, entrambe le versioni di Musica<br />

su due dimensioni per flauto e nastro<br />

magnetico (quella originaria del 1952<br />

e quella definitiva del 1957),<br />

nell’interpretazione della solista Machiko Takahashi.<br />

Nei tre movimenti che si succedono secondo il<br />

tradizionale schema (Allegro maestoso - Largo<br />

espressivo - Polacca brillante), l’orchestra,<br />

composta da un flauto, due oboi, due clarinetti,<br />

due corni e dal quartetto d’archi, ha un ruolo più<br />

ridotto rispetto al primo e al secondo concerto,<br />

mentre il solista viene impiegato secondo modalità<br />

e tipologie già sperimentate nelle op. 49 e 57.<br />

La sua importanza è ulteriormente enfatizzata da<br />

un’oculata scrittura orchestrale che si assottiglia<br />

negli episodi solistici per lasciare libero campo alle<br />

agilità o al canto espressivo e si raddensa alla fine<br />

degli stessi per accentuare, ribadendolo, il senso<br />

del passaggio». Il Concerto op. 101 in Sib<br />

maggiore per clarinetto e orchestra da camera sarà<br />

eseguito, nella revisione di Giovanni Carli Ballola, il 23<br />

<strong>ottobre</strong> al Teatro Comunale di Adria (Rovigo),<br />

dall’Orchestra degli Allievi del Conservatorio “A.<br />

Buzzolla” di Adria. Il Concerto in Mi maggiore op. 49 per<br />

flauto e orchestra verrà invece proposto, nell’edizione<br />

critica di Mariateresa Dellaborra, il 25 novembre al<br />

Teatro Dal Verme di Milano da Patrick Gallois, direttore<br />

e flauto solista, e dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali,<br />

con replica nella medesima sede e con gli stessi<br />

interpreti il 27 novembre.<br />

liederistico, nato a Bologna all’indomani della prima<br />

italiana del Tristano (diretta dallo stesso<br />

Martucci, all’epoca anche direttore del Liceo<br />

Musicale) e mai affidato alla stampa<br />

dall’autore, viene così reso disponibile a<br />

cantanti e studiosi nella sua coerenza<br />

stilistica, completando il quadro delle<br />

composizioni vocali da camera di Martucci<br />

che occupano un posto di tutto rilievo nel<br />

panorama musicale italiano, curando i<br />

particolari espressivi del testo e dedicando<br />

attenzione alla scrittura pianistica, mai ovvia<br />

né tanto meno trattata come un semplice<br />

accompagnamento del canto. La figura di<br />

Martucci è stata in questi ultimi anni oggetto<br />

di studi da parte della musicologia e recentemente il<br />

convegno «Giuseppe Martucci e la caduta delle Alpi»<br />

ha evidenziato la complessità e l’importanza del<br />

musicista di Capua, troppo spesso, in passato,<br />

confinato in un “localismo” ingiustificato.


Giorgio Gaslini<br />

L’etichetta Velut Luna esce con un terzo Cd dedicato al<br />

repertorio “sinfonico” di Giorgio Gaslini: Gaslini<br />

Sinfonico 3 (CVLD 197). Il programma prevede Sinfonia<br />

breve (interpretata dall’Orchestra Filarmonica Nazionale<br />

Russa di Tomsk diretta da Boguslaw Dawidew); il trittico<br />

Naturalmente formato da tre composizioni: Beyond the<br />

River per flauto e dieci strumenti (Giovanni Mareggini e<br />

l’Icarus Ensemble), Ter per soprano, violino, viola,<br />

violoncello e clarinetto (Alda Caiello, Alessandro Braga,<br />

Joel Imperial, Simone Scotto e Angelo Teora, diretti<br />

Martino Traversa<br />

Ciro Longobardi propone in prima esecuzione assoluta,<br />

il 21 novembre all’Atelier L’Arsenale di Treviso, la IV<br />

delle Annotazioni I-IV per pianoforte solo, e il 30<br />

novembre, alla Logos Foundation di Gent, la V<br />

Annotazione della medesima serie. È stato intanto<br />

pubblicato il Cd monografico di Martino Traversa<br />

Manhattan Bridge (Neos 11023), che comprende<br />

Rimane l’eco per sette strumenti, Manhattan Bridge,<br />

Francisco Guerrero<br />

Il Concierto de cámara per flauto, clarinetto basso e<br />

quartetto d’archi è in cartellone il 13 novembre al<br />

Tonhalle di Zurigo per gli Zürich Tage für Neue Musik,<br />

nell’interpretazione del Nieuw Ensemble diretto da Ed<br />

Spanjaard. È uscito intanto il Cd monografico di<br />

Francisco Guerrero Chamber Music (Anemos C33001),<br />

il cui programma, interpretato dal Grup Instrumental de<br />

Franco Donatoni<br />

Serie di esecuzioni di musica di Franco Donatoni nel<br />

decennale della scomparsa. Voci per orchestra è in<br />

cartellone il 3 <strong>ottobre</strong> presso il Palais de la Musique et<br />

des Congrès di Strasburgo per il Festival Musica,<br />

interpretato dall’SWR Sinfonieorchester Baden-<br />

Baden/Freiburg diretto da Emilio Pomarico. Duo pour<br />

Bruno viene proposto il 6 <strong>ottobre</strong> dall’Orchestra<br />

dell’Arena di Verona al Teatro Filarmonico della città<br />

scaligera per la rassegna Verona Contemporanea<br />

2010: l’esecuzione sarà preceduta nel pomeriggio,<br />

presso la Sala Maffeiana, da un incontro con Enzo<br />

Restagno e da un concerto cameristico intitolato “Il<br />

Luigi Dallapiccola<br />

Tartiniana seconda per violino e orchestra su temi di<br />

Giuseppe Tartini è in programma il 6 novembre<br />

all’Auditorium Rai di Torino per la Festa del Violino,<br />

nell’esecuzione di Laura Marzadori e dell’Orchestra<br />

Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Pavel Berman.<br />

La versione con orchestra ridotta del Prigioniero, un<br />

prologo e un atto da La torture par l’espérance di Villier<br />

de L’Isle Adam, è in cartellone il 28 e il 30 gennaio<br />

all’Opéra-Théâtre di Limoges con gli interpreti Jean-Luc<br />

Ballestra (Il Prigioniero), Urzsula Cuvellier (La Madre),<br />

Mark Milhofer (Il Carceriere / Il Grande Inquisitore),<br />

Sándor Veress<br />

Christoph Hildebrand alla testa del Jugendsinfonie<br />

Orchesterwoche Ligerz porta in tournée le Quattro<br />

danze transilvane per orchestra d’archi il 14 <strong>ottobre</strong><br />

a Neuchâtel, il 15 <strong>ottobre</strong> a Bienne e il 17 <strong>ottobre</strong> a<br />

Zurigo. La composizione è in programma anche il 1°<br />

<strong>ottobre</strong> a Stoccolma, nell’interpretazione dell’Edsbergs<br />

dall’Autore) e Il bosco di Beuys per baritono, piccolo<br />

coro femminile, clarinetto, violoncello, pianoforte e<br />

percussione (Valdis Jansons e l’Oak Ensemble diretti<br />

da Roberto Bonati, direttore del coro Giorgio Ubaldi);<br />

Silver Concert per sassofono baritono e orchestra<br />

(Massimo Mazzoni e l’Orchestra Internazionale d’Italia<br />

diretta da Lu Jia); Suite elisabettiana per traversiere,<br />

canto e pianoforte (Cécilie Cely e l’Autore); Adagio is<br />

Beautiful per sedici archi (Orchestra Sinfonica<br />

Internazionale F. Fenaroli diretta dall’Autore).<br />

4:30 am (Ensemble Algoritmo diretto da Marco Angius),<br />

Quadrato bianco, su sfondo bianco per clarinetto solo<br />

(Roberta Gottardi), Quartetto n. 2 per quartetto d’archi<br />

(Arditti String Quartet), Quartetto per viola sola (Garth<br />

Knox), Bianco, ma non troppo per flauto basso e nastro<br />

magnetico e Dopo il respiro per flauto solo (Mario<br />

Caroli).<br />

València diretto da Joan Cerveró, comprende il<br />

Concierto de cámara per flauto, clarinetto basso e<br />

quartetto d’archi, Delta Cephei per due clarinetti,<br />

violino, viola e violoncello, Vâda per due soprani (Pilar<br />

Jurado e Jacqueline Squarcia) e nove esecutori, Ars<br />

combinatoria per sei strumenti a fiato e Hyades per<br />

voce, flauto, trombone, contrabbasso e elettronica.<br />

ricordo di Franco Donatoni”. Lumen per sei strumenti<br />

viene eseguito il 6 <strong>ottobre</strong> dallo Studio for New Music<br />

Ensemble alla Rachmaninov Hall del Conservatorio<br />

Čajkovskij di Mosca. Etwas ruhiger im Ausdruck per<br />

flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte è in<br />

cartellone all’Auditorium Paganini di Parma il 27<br />

<strong>ottobre</strong> per il Festival Traiettorie, nell’interpretazione<br />

dell’Mdi Ensemble diretto da Yoichi Sugiyama,<br />

il 30 <strong>ottobre</strong> a Mürzzuschlag (Austria) con<br />

l’Österreichisches Ensemble für neue Musik, e il 5<br />

novembre al Teatro Micaelense di Ponta Delgada,<br />

nelle Isole Azzorre, con il Sond’Ar-te Electric Ensemble.<br />

il Coro dell’Opéra de Limoges, l’Orchestre de Limoges<br />

et du Limousin diretta da Jérôme Kaltenbach, con la<br />

regia di Patrick Le Mauff. Le Quattro Liriche di Antonio<br />

Machado per voce e pianoforte verranno eseguite il 23<br />

gennaio allo Studio Ernest Ansermet di Ginevra, per la<br />

stagione dell’Ensemble Contrechamps, dal<br />

mezzosoprano Eva Nievergelt con l’accompagnamento<br />

di Stefan Wirth. Il 29 gennaio al Concertgebouw di<br />

Amsterdam Emilio Pomarico alla testa della Radio<br />

Kamer Filharmonia dirigerà le Variazioni per orchestra.<br />

Kammarorkester diretta da Malin Broman.<br />

L’esecuzione di Passacaglia concertante per oboe e<br />

archi nell’interpretazione dell’Orchestre de Chambre<br />

de Genève è prevista il 15 novembre al Concerto finale<br />

del Concours de Genève.<br />

13


ime esecuzioni ass<br />

Prime Prime esecuzioni assolute assolute<br />

SETTEMBRE<br />

Vittorio Montalti<br />

Luis de Pablo<br />

DITTICO<br />

A LA MEMORIA DE…<br />

Ivan Fedele<br />

per orchestra<br />

per ensemble<br />

CRISTAUX DE TEMPS<br />

Venezia, La Biennale di Venezia, 54. Festival Internazionale di (Prima esecuzione pubblica)<br />

per coro<br />

Musica Contemporanea, Teatro alle Tese, 26 settembre<br />

Bologna, Teatro Manzoni, 14 novembre<br />

Abbaye de Royaumont, Fondation Royaumont, 3 settembre<br />

Orchestra di Padova e del Veneto<br />

Orchestra Mozart<br />

Les Cris de Paris<br />

dir.: André de Ridder<br />

dir.: Pascal Rophé<br />

Michele dall’Ongaro<br />

FESTSCHRIFT<br />

per quattordici strumenti<br />

Torino, Festival MITO/Settembre Musica, Piccolo Regio,<br />

7 settembre<br />

Ex Novo Ensemble<br />

dir.: Marco Angius<br />

Maurilio Cacciatore<br />

KYRIE<br />

per dodici voci e sette strumenti<br />

Royaumont, Voix Nouvelles, 11 settembre<br />

Les Cris de Paris<br />

Ensemble Linea<br />

dir.: Jean-Philippe Wurtz<br />

Federico Gardella<br />

AN DIE NACHT<br />

per voce femminile e un percussionista<br />

Takefu, Takefu International Music Festival, 11 settembre<br />

Ryoko Aoki, voce femminile<br />

Isao Nakamura, percussioni<br />

Stefano Gervasoni<br />

PHANES II<br />

per flauto solo<br />

Bergen (Norvegia), 13 settembre<br />

Vanessa Innocenti, flauto<br />

Andrea Mannucci<br />

THE SOUND IN YOUR MIND<br />

per violino solo<br />

Riva del Garda, Conservatorio “F.A. Bonporti”, 18 settembre<br />

Lena Yokoyama, violino<br />

Giorgio Colombo Taccani<br />

ECO CELATA ENTRO BRACI ARDENTI<br />

per flauto e clavicembalo<br />

Tizzano Val Parma, Festival Procembalo, 18 settembre<br />

Duo Novecembalo<br />

Gilberto Bosco<br />

ENTRACTE<br />

per ottavino (ovvero flauto) e clavicembalo<br />

Tizzano Val Parma, Festival Procembalo, 18 settembre<br />

Duo Novecembalo<br />

Michele Tadini<br />

REQUIEM_#2065<br />

per coro femminile e elettronica<br />

STANZA_#62<br />

Struttura variabile per due pianoforti, disklavier e<br />

disposizione spaziale<br />

Venezia, La Biennale di Venezia, 54. Festival Internazionale di<br />

Musica Contemporanea, Palazzo Pisani, Conservatorio B.<br />

Marcello, 23 settembre<br />

Coro femminile del Teatro La Fenice<br />

Maestro del coro: Claudio Marino Moretti<br />

Solisti del Conservatorio di Venezia “B. Marcello”<br />

Matteo Franceschini<br />

IL GRIDARIO<br />

Opera per soprano, coro popolare, attore e live electronics<br />

Libretto di Andrea Franceschini<br />

Venezia, La Biennale di Venezia, 54. Festival Internazionale di<br />

Musica Contemporanea, Teatro Piccolo Arsenale, 24 settembre<br />

Laura Catrani, soprano<br />

Guillaume Marquet, voce recitante<br />

Coro Croz Corona diretto da Renzo Toniolli<br />

Samuel Faccioli, attore<br />

Christian Gagneron, regia<br />

Malika Kishino<br />

AQUA VITAE II<br />

per flauto, clarinetto, percussione, violino e violoncello<br />

Detmold, Hörfest Neue Musik 2010, Detmolder Sommertheater,<br />

25 settembre<br />

Ensemble Horizonte<br />

Maurilio Cacciatore<br />

DUE STUDI<br />

per pianoforte<br />

Strasbourg, Festival Musica, Cité de la Musique et de la Danse,<br />

26 settembre<br />

Marina Jacquinot, pianoforte<br />

Ivan Fedele<br />

PRELUDIO E CIACCONA<br />

per violoncello solo<br />

Paris, Institut Finlandais, 30 settembre<br />

Anssi Karttunen, violoncello<br />

OTTOBRE<br />

Christophe Bertrand<br />

DIADÈME<br />

per soprano, clarinetto e pianoforte<br />

Strasbourg, Festival Musica, Salle de la Bourse, 5 <strong>ottobre</strong><br />

Françoise Kubler, soprano<br />

Accroche Note<br />

Alessandro Solbiati<br />

THAI SONG<br />

per 52 gong thailandesi (sei esecutori)<br />

Budapest, Thália Theatre, Festival Music of Our Age, 8 <strong>ottobre</strong><br />

Les Percussions de Strasbourg<br />

Luca Mosca<br />

ARIA DI DESPINA<br />

Versione da concerto per voce, clarinetto in Sib e pianoforte<br />

da “Signor Goldoni”, dramma giocoso in due atti su libretto<br />

di G. Melega<br />

Nyon, Conservatoire de l’Ouest Vaudois, 10 <strong>ottobre</strong><br />

Anne Montandon, soprano<br />

Andrea Baggi, clarinetto<br />

Simeone Pozzini, pianoforte<br />

Francesco Hoch<br />

SUSHI-BAR<br />

per soprano, violino e due microfoni<br />

Lugano, Festival Oggimusica, Aula Magna del Conservatorio<br />

della Svizzera Italiana, 17 <strong>ottobre</strong><br />

Ayumi Togo, soprano<br />

Eleonora Savini, violino<br />

Javier Torres Maldonado<br />

ROSA MUTABILE<br />

per flauto, viola, chitarra, clarinetto basso e percussioni<br />

Madrid, Festival Puentes, Auditorio Nacional, 20 <strong>ottobre</strong><br />

Ensemble Espiral<br />

Robert Schumann/Alessandro Solbiati<br />

QUARTETTO in Do Minore<br />

per pianoforte e archi (Anh. E1)<br />

Completamento del manoscritto a cura di Alessandro<br />

Solbiati<br />

Venezia, Ex Novo Musica 2010, Sale Apollinee del Gran Teatro<br />

La Fenice, 28 <strong>ottobre</strong><br />

Solisti dell’Ex Novo Ensemble:<br />

NOVEMBRE<br />

Federico Gardella<br />

NEI BOSCHI DI FLORESTANO<br />

per ensemble<br />

Trieste, Festival “Trieste Prima”, Sala Tartini del Conservatorio,<br />

10 novembre<br />

Ensemble MD7<br />

dir.: Steven Loy<br />

Maurilio Cacciatore<br />

NOVITA’<br />

per ensemble<br />

Roma, Accademia Nazionale di S. Cecilia, Auditorium Parco<br />

della Musica, 11 novembre<br />

Ensemble Algoritmo<br />

dir.: Marco Angius<br />

Luis de Pablo<br />

EN TONO MENOR<br />

per orchestra da camera<br />

(Commissione della R. Accademia Filarmonica di Bologna)<br />

Bologna, Teatro Manzoni, 14 novembre<br />

Orchestra Mozart<br />

dir.: Pascal Rophé<br />

Alessandro Solbiati<br />

NOTTURNO SECONDO<br />

per violino, violoncello e pianoforte<br />

Milano, Società dei Concerti, Sala Verdi del Conservatorio,<br />

17 novembre<br />

Trio Magritte<br />

Christophe Bertrand<br />

A YAS<br />

Fanfara per undici ottoni e percussioni<br />

Strasbourg, Palais de la Musique et des Congrès, 18 novembre<br />

Orchestre Philharmonique de Strasbourg<br />

dir.: Dmitri Slobodeniouk<br />

Alessandro Solbiati<br />

DURISSIMO SILENZIO<br />

per sei voci femminili e pianoforte<br />

Jujurieux (Francia), Centre Culturel C.J. Bonnet, 19 novembre<br />

L’Ensemble de Six Voix Solistes<br />

Ancuza Aprodu, pianoforte<br />

dir.: Alain Goudard<br />

Federico Gardella<br />

IM FREIEN ZU SINGEN<br />

per sei voci femminili e pianoforte<br />

Jujurieux (Francia), Centre Culturel C.J. Bonnet, 19 novembre<br />

L’Ensemble de Six Voix Solistes<br />

Ancuza Aprodu, pianoforte<br />

dir.: Alain Goudard<br />

Luca Antignani<br />

NOME - NON NOME<br />

per sei voci femminili e pianoforte<br />

Jujurieux (Francia), Centre Culturel C.J. Bonnet, 19 novembre<br />

L’Ensemble de Six Voix Solistes<br />

Ancuza Aprodu, pianoforte<br />

dir.: Alain Goudard<br />

Malika Kishino<br />

SENSITIVE CHAOS<br />

per chitarra elettrica, tromba, trombone, pianoforte, due<br />

percussioni e violoncello<br />

Stuttgart, Theaterhaus, 23 novembre<br />

Ensemble Ascolta<br />

Giuseppe Sinopoli<br />

STRUTTURE<br />

per pianoforte<br />

Parma, Festival Traiettorie, Casa della Musica, 24 novembre<br />

Alfonso Alberti, pianoforte<br />

DICEMBRE<br />

Alessandro Solbiati<br />

LE SEI CORDE DI NICOLÒ<br />

per chitarra<br />

Berlino, Zentral-und-Landesbibliothek, 1 dicembre<br />

Luigi Attademo, chitarra<br />

Pasquale Corrado<br />

BLUDARCATE<br />

per ensemble<br />

Vicenza, Pomeriggio tra le Muse, Gallerie di Palazzo Leoni<br />

Montanari, 5 dicembre<br />

Ensemble Musagète<br />

Luis de Pablo<br />

RECADO<br />

per organo e orchestra<br />

Bilbao, Palacio Euskalduna, 11 dicembre<br />

Óscar Candendo, organo<br />

Orquesta Sinfónica de Bilbao<br />

dir.: Nacho de Paz<br />

<strong>ESZ</strong><br />

Il calendario completo delle esecuzioni, costantemente<br />

aggiornato, può essere consultato all’indirizzo internet:<br />

news EDIZIONI SUVINI ZERBONI<br />

www.esz.it<br />

Editore: Sugarmusic S.p.A. Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano Tel. 02 - 770701 - E-mail: suvini.zerboni@sugarmusic.com - www.esz.it<br />

Direttore responsabile: Maria Novella Viganò - Responsabile del Settore Classica: Alessandro Savasta<br />

Redazione: Raffaele Mellace - Coordinamento di redazione: Gabriele Bonomo - Progetto e realizzazione grafica: Paolo Lungo - Traduzioni: Mike Webb<br />

Aut. del Tribunale di Milano n. 718 del 25-10-1991<br />

DISTRIBUZIONE IN OMAGGIO

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!