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M A G A Z I N E MONDO
GREEN
di LARA VENÈ
SALVIAMO
LA NATURA:
L’UNIONE EUROPEA
CORRE AI RIPARI
Oltre l’80% degli habitat
europei è in cattivo stato
e va salvato al più presto.
Lo prevede la Risoluzione
legislativa del Parlamento
europeo del 27 febbraio
2024 n.89 che impone a tutti
gli Stati membri misure
per ripristinare almeno il
30% degli habitat in cattive
condizioni entro il 2030, il 60%
entro il 2040 e il 90% entro il
2050.
Piantare nuovi alberi,
recuperare almeno 25000 km
di fiumi, aumentare il numero
di farfalle: sono solo alcune
delle misure contenute nel
documento per ripristinare la
natura. In particolare, gli Stati
membri dovranno migliorare
la biodiversità negli ecosistemi
agricoli, aumentando gli indici
di farfalle comuni e avifauna,
considerati due buoni
indicatori dello stato di salute
generale della biodiversità.
Sempre nel settore agricolo,
gli Stati dovranno ripristinare
almeno il 30% delle torbiere
drenate entro il 2030, il 40%
entro il 2040 e il 50% entro il
2050, in considerazione del
fatto che le torbiere sono una
delle soluzioni maggiormente
economiche per ridurre le
emissioni nel settore.
Prescrizioni sono stabilite
anche per indicatori che
riguardano gli ecosistemi
forestali: in tutto il territorio
europeo dovranno essere
piantati tre miliardi di nuovi
alberi. E non ci dovrà essere
alcuna perdita netta né della
superficie nazionale totale
degli spazi verdi urbani, e
neppure di copertura arborea
urbana.
Il nuovo corso dell’Europa prevede anche il ripristino
degli habitat marini quali le colture marine o i fondali
di sedimenti e il ripristino degli habitat di specie
marine emblematiche quali delfini e focene, squali e
uccelli marini. E impone l’eliminazione delle barriere
fluviali in modo che almeno 25000 km di fiumi siano
trasformati in fiumi a flusso libero entro il 2030.
Saranno gli Stati nazionali a dover elaborare piani di
ripristino per raggiungere gli obiettivi contenuti nella
Legge approvata dal Parlamento europeo.
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