Sacra 2012 - Comune di Grottammare
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IL PROTOCOLLO<br />
Nella notte del 1° luglio, attraverso le strade<br />
centrali del paese, dalla Chiesa <strong>di</strong> San<br />
Martino alla Chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />
Battista, sfilerà il corteo della <strong>Sacra</strong>, una rappresentazione<br />
storica che rievoca scenograficamente e<br />
simbolicamente gli avvenimenti che hanno dato<br />
origine alla tra<strong>di</strong>zione e rinnova i riti che si sono<br />
stratificati nel corso dei secoli, proponendosi allo<br />
spettatore come una lunga sfilata dal passato al<br />
presente, animata da circa 700 figuranti.<br />
Come le precedenti e<strong>di</strong>zioni, anche il corteo <strong>2012</strong><br />
fonderà tra<strong>di</strong>zione e innovazione, introducendo<br />
alcune novità nel rispetto del protocollo, <strong>di</strong>venuto<br />
nei secoli norma della celebrazione. Da quest’anno,<br />
per rendere più chiaro e leggibile il significato<br />
simbolico della rappresentazione, il Corteo sarà<br />
commentato da tre voci narranti, posizionate in tre<br />
luoghi deputati della Città: il sagrato della Chiesa<br />
<strong>di</strong> San Martino, Piazza Fazzini e Piazza Stazione.<br />
In questi tre punti, dove il pubblico è invitato a<br />
confluire per assistere allo spettacolo, avverrà il<br />
“Saluto alla Cocca”, sottolineato dal lancio <strong>di</strong> alcuni<br />
fuochi <strong>di</strong> artificio per festeggiare il passaggio<br />
della galea <strong>di</strong> Alessandro III.<br />
La sfilata sarà <strong>di</strong>visa in cinque scene, ciascuna<br />
introdotta da uno specifico commento musicale.<br />
Da quest’anno il corteo si aprirà con La Restituzione<br />
del Tempio, un scena che rievoca il restauro del<br />
Tempio della dea Cupra compiuto dall’imperatore<br />
Adriano nel 127 d. C. e documentato dalla celebre<br />
epigrafe ancora oggi conservata nella Chiesa <strong>di</strong> San<br />
Martino. Aperta dai musici dell’antica Roma, sfileranno<br />
patrizi e senatori, vestali e matrone, pretoriani<br />
e centurioni a pie<strong>di</strong> e a cavallo, che accompagneranno<br />
l’Epigrafe e circonderanno l’Imperatore<br />
Adriano.<br />
I suonatori <strong>di</strong> tamburi e <strong>di</strong> chiarine introdurranno,<br />
invece, la seconda scena, Lo sbarco del Papa, che<br />
rappresenta l’approdo <strong>di</strong> fortuna <strong>di</strong> Alessandro<br />
III. Sfileranno le scorte papali – composte dalla<br />
compagnia d’arme e dai templari a pie<strong>di</strong> e a caval-<br />
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lo – seguite dalla nobiltà ecclesiale dei Car<strong>di</strong>nali,<br />
dal Camauro (il copricapo papale) e dalla Cocca<br />
(costruita appositamente nel 2007 per l’evento).<br />
Chiuderanno la seconda scena il Priore e i Monaci<br />
<strong>di</strong> San Martino che accolsero il Papa nel<br />
Monastero e, infine, la Bolla me<strong>di</strong>evale che sancisce<br />
il privilegio dell’Indulgenza.<br />
I musici me<strong>di</strong>evali, poi, apriranno la terza scena.<br />
Essa simboleggia La città in festa, che accoglie l’arrivo<br />
del Papa. Sfileranno, infatti, le rappresentanze<br />
dei quattro quartieri antichi <strong>di</strong> <strong>Grottammare</strong>, ciascuno<br />
annunciato dallo stendardo e rappresentato<br />
dai rispettivi nobili, dame ed ancelle, seguiti dalla<br />
bella gioventù delle damigelle e dei cavalieri,<br />
accompagnati dai membri – anche giovanissimi –<br />
della Corte. Dopo il gruppo dei falconieri, sfilerà il<br />
popolo, che accolse festante l’arrivo del Papa, composto<br />
da pescatori, artigiani, boscaioli, conta<strong>di</strong>ni,<br />
tessitori e vasai, tessitrici e filatrici, ricamatrici e<br />
lavandaie, circondato da mangiafuoco, trampolisti<br />
e ballerini che animeranno la rappresentazione.<br />
La quarta scena del corteo, La traslazione del Rosso<br />
Stendardo, rievocherà invece avvenimenti successivi,<br />
riferibili al XVI secolo. Dopo la Corale Sisto V,<br />
preceduto dalla Compagnia <strong>di</strong> armigeri, portato<br />
dal Principe e protetto dall’Archibugiere, sfilerà lo<br />
Stendardo rosso, simbolo della <strong>Sacra</strong>, donato dal<br />
Vescovo <strong>di</strong> Fermo a <strong>Grottammare</strong> per riconfermare<br />
il beneficio dell’Indulgenza. Seguirà poi il<br />
Capitano del Popolo, investito per l’occasione <strong>di</strong><br />
pieni poteri civili e pertanto scortato dai soldati. La<br />
scena sarà chiusa dalla rappresentazione simbolica<br />
della seconda Bolla papale che sancisce<br />
l’Indulgenza, promulgata nel 1803 da Papa Pio VII.<br />
Infine, premessa dalla banda, la quinta scena della<br />
sfilata, intitolata La processione dei Santi, sarà aperta<br />
dalla rappresentazione della terza Bolla (promulgata<br />
da Paolo VI nel 1973) e sarà costituita dal<br />
Corteo religioso, composto dalle statue dei santi<br />
(portate a spalla dai fedeli delle confraternite),<br />
dallo stendardo comunale della <strong>Sacra</strong> (benedetto<br />
da Papa Giovanni Paolo II) e dalle autorità religiose,<br />
militari e civili.<br />
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