Giugno Luglio 2009 - Anno 5 - Università degli Studi di Torino
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DOSSIER<br />
SUMMERTIME<br />
Tu ospiti in fattoria me; io<br />
lavoro per te.<br />
Questa l’idea <strong>di</strong> un’un’impiegata<br />
lon<strong>di</strong>nese che nei<br />
primi anni ’70 si autoproclamò<br />
pioniera del ritorno all’agricoltura<br />
naturale. Per dare a tutti l’opportunità<br />
<strong>di</strong> passare un weekend in<br />
campagna ideò quello che nel<br />
corso <strong>degli</strong> anni si sarebbe evoluta<br />
nel Wwoof (World wide opportunities<br />
on organic farms), un social<br />
network che mette in contatto fattorie<br />
e ragazzi. La rete è arrivata a<br />
coinvolgere migliaia <strong>di</strong> aziende in<br />
tutto il mondo e sempre più giovani<br />
che offrono manovalanza in<br />
cambio <strong>di</strong> un periodo in fattoria.<br />
«Tornata a casa ho convinto mio<br />
papà a piantare un uliveto». Deborah Rim Moiso, 27<br />
anni, è partita il novembre scorso per il<br />
Portogallo, dove ha trascorso un mese<br />
in due <strong>di</strong>verse aziende. «Nella prima,<br />
a Rogil, nel sud del paese, abbiamo<br />
vissuto in una famiglia che si sforza a<br />
vivere <strong>di</strong> sussistenza: abbiamo raccolto<br />
olive e fatto l’olio e ti assicuro che<br />
una bottiglia <strong>di</strong> olio buono vale tanto<br />
quanto costa…e anche <strong>di</strong> più. Il pane<br />
in tavola ogni giorno era poi rigorosamente<br />
fatto da noi».<br />
Ma era soprattutto il periodo delle patate<br />
«ci siamo specializzati sulla produzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse piatti, sia dolci,<br />
sia salati, che abbiamo poi esposto alla fi era delle patata».<br />
Esperienza meno interessante nella seconda fattoria: «La gestione era<br />
più fi nalizzata alla produzione e non al reciproco appren<strong>di</strong>stato. Pu-<br />
Non fuggono solo i cervelli. Sempre più<br />
ragazzi “normali” sognano <strong>di</strong> andare a vivere e<br />
lavorare all’estero. Una delle mete più ambite<br />
è il Regno Unito, ma è <strong>di</strong>ffi cile capire da dove<br />
cominciare per trasferirsi lì. Un valido aiuto viene<br />
dall’Eures, European Employment Services,<br />
che ha festeggiato i suoi primi 15 anni con un<br />
incontro <strong>di</strong> orientamento sul tema, tenutosi<br />
il 27 maggio al Centro per l’impiego <strong>di</strong> via<br />
4<br />
giugno-luglio ‘09<br />
In vacanza, a lavorare<br />
Il primo è nato nel 1920 a Verdun, per ricostruire la regione dopo la <strong>di</strong>struzione<br />
della Grande Guerra. Da allora i campi <strong>di</strong> lavoro si sono moltiplicati,<br />
perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> due settimane ma anche <strong>di</strong> alcuni mesi dall’Europa,<br />
all’Asia, all’Africa al Sud America. Lo spirito è rimasto lo stesso, si basa sull’autogestione<br />
e la convivenza con l’obbiettivo <strong>di</strong> favorire la conoscenza<br />
fra i giovani <strong>di</strong> tutto il mondo. Oltre a questo ha funzioni pratiche <strong>di</strong><br />
sostegno a progetti <strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong>fesa dell’ambiente o scolastici. Unico<br />
requisito avere più <strong>di</strong> 18 anni. Solitamente sono a carico del volontario<br />
le spese <strong>di</strong> viaggio ma vitto e alloggio sono offerti. Le associazioni che<br />
organizzano campi <strong>di</strong> lavoro sono tantissime, sul sito www.comune.torino.it/infogio/vacanze/lavoro/campiuma.htm<br />
un elenco delle possibili<br />
alternative.<br />
m.a.<br />
Il Wwoof mette in contatto chi cerca e chi offre manodopera in fattoria<br />
Ragazzi nei campi <strong>di</strong> lavoro del Wwoof sparsi nel mondo. In basso a sinistra: Deborah Rim Moiso, reduce da un’esperienza in Portogallo. Nell’immagine in basso: il banner del sito www.80giovani.it, dove si raccontano viaggi<br />
“Tornata<br />
a casa,<br />
ho convinto<br />
mio papà<br />
a piantare<br />
un uliveto”<br />
livamo terreni e potavamo mandorli.<br />
Consiglio <strong>di</strong> scegliere fattorie piccole:<br />
gli ambienti più familiari, dove il clima<br />
è più confi denziale».<br />
In Italia sono circa 350 le fattorie che<br />
accolgono ospiti. «Dalle Alpi alle isole»,<br />
spiega il presidente <strong>di</strong> Wwoof Italia,<br />
Clau<strong>di</strong>o Pozzi. «In montagna s’impara<br />
come gestire orti e allevamenti,<br />
coltivare e produrre erbe offi cinali, in<br />
alcuni casi fi no alla trasformazione<br />
in oli essenziali. In Sicilia, si lavora in<br />
agrumeti e uliveti». L’intento che accomuna<br />
tutti è quello <strong>di</strong> sostenere l’agricoltura biologica e bio<strong>di</strong>namica<br />
e mettere in contatto chi offre e chi cerca esperienze “bucoliche”.<br />
La quota associativa in Italia è <strong>di</strong> 25 euro: chi si iscrive a Wwoof Italia<br />
riceverà la lista e i contatti delle aziende italiane. Sarà poi lui a dover<br />
La Gran Bretagna? Con l’Eures è più vicina<br />
Come organizzarsi l’estate<br />
rendendosi utili (anche a sé)<br />
Bologna 153.<br />
La consulente Eures <strong>di</strong> Belfast, Lisa Lindsay, ha<br />
iniziato ricordando che anche il Regno Unito<br />
sta vivendo un brutto periodo: «La crisi si è<br />
fatta sentire anche qui, quin<strong>di</strong> oggi è più <strong>di</strong>ffi<br />
cile trovare un lavoro anche per chi viene da<br />
fuori». Gli ostacoli maggiori sono per i laureati:<br />
«Vengono qui da tutto il mondo in cerca <strong>di</strong> un<br />
impiego, quin<strong>di</strong> la selezione è fortissima per-<br />
“Il giro del mondo in 80 giovani” è un social<br />
network <strong>di</strong> ragazzi che vivono all’estero e<br />
con<strong>di</strong>vidono sul web le proprie esperienze.<br />
Il sito www.80giovani.it si apre con un planisfero.<br />
Una trentina <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>erine sono<br />
sparse per l’intero globo, ognuna in<strong>di</strong>ca<br />
un’ “antenna WYP (World Young People)”,<br />
“Setacciare<br />
è un gesto<br />
femminile<br />
universale:<br />
non l’avevo<br />
mai fatto”<br />
ché le aziende<br />
possono<br />
permettersi<br />
<strong>di</strong> scegliere i migliori. Il requisito più importante<br />
è conoscere ottimamente l’inglese». Stesso<br />
<strong>di</strong>scorso vale per chi vuole stu<strong>di</strong>are nel Regno<br />
Unito, perché deve superare un test <strong>di</strong> lingua.<br />
Una delle prove più <strong>di</strong>ffi cili è la stesura del curriculum:<br />
«Bisogna ricordare che i selezionatori<br />
lo leggono in venti secon<strong>di</strong>: deve quin<strong>di</strong> essere<br />
lungo massimo due pagine, preciso e modellato<br />
sul lavoro per cui si sta facendo domanda.<br />
contattare la fattoria, concordare i ritmi <strong>di</strong> lavoro,<br />
sentire la <strong>di</strong>sponibilità e le modalità <strong>di</strong> ospitalità.<br />
Per l’estero, bisogna iscriversi al Wwoof del paese in<br />
cui si vuole andare.<br />
Un’esperienza interessante per chiunque: «Io abito<br />
in campagna – <strong>di</strong>ce Deborah – ma ormai il modo<br />
<strong>di</strong> vivere è drasticamente cambiato anche lì. Immagina<br />
i documentari in cui le donne stanno sempre lì<br />
sedute in cerchio a setacciare semi; è un gesto femminile<br />
universale, ma in tutta una vita io non l’avevo<br />
mai provato! E ora l’ho fatto!». E anche chi già in una<br />
fattoria vive può imparare nuove tecniche: «Una<br />
cosa bella del Wwoof è infatti anche portare nuove<br />
conoscenze. Se io faccio wwoof in Portogallo apprendo tecniche che<br />
l’anno successivo posso insegnare a coltivatori <strong>di</strong> altri paesi. Alla fi ne si<br />
crea una vera rete interstatale del biologico ».<br />
Bianca Mazzinghi<br />
ovvero un giovane tra i 16 e i 30 anni che<br />
dal paese in cui si trova colora il sito con<br />
commenti e informazioni.<br />
È stato creato nel gennaio <strong>2009</strong> dal Coor<strong>di</strong>namento<br />
Regionale Informagiovani del<br />
Piemonte.<br />
Chiunque può contribuire ad aggiornare il<br />
Al curriculum si associa l’application letter, non<br />
più lunga <strong>di</strong> una pagina, in cui si riassumono le<br />
proprie competenze, si spiega perché si è scelto<br />
quell’impiego in quell’azienda e si specifi ca<br />
a partire da quando si è <strong>di</strong>sposti a lavorare».<br />
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito<br />
dell’Eures, oppure la pagina www.provincia.<br />
torino.it/sportello-lavoro/eures/progetti, dove<br />
si trovano elenchi <strong>di</strong> link utili e informazioni<br />
dettagliate sui <strong>di</strong>ritti e i doveri dei lavoratori<br />
stranieri.<br />
Giulia Dellepiane<br />
Il giro del mondo in 80 clic (sul web)<br />
sito, contattando uno <strong>degli</strong> informagiovani<br />
che aderiscono al progetto e creando un<br />
blog personale.<br />
È appena nato, a inizio <strong>2009</strong>, ma gli organizzatori<br />
sperano <strong>di</strong> coinvolgere altri iscritti<br />
…almeno 80.<br />
b.m.