LA FESTA DEI BANDERESI - Pro Loco Bucchianico
LA FESTA DEI BANDERESI - Pro Loco Bucchianico
LA FESTA DEI BANDERESI - Pro Loco Bucchianico
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
40<br />
Nella questua il mosto o vino veniva<br />
donato e conservato all’interno di<br />
“?aschi” di terracotta che alla ?ne<br />
dell’Ottocento erano prodotti da un<br />
ceramista bucchianichese. Lo stesso<br />
avveniva per l’olio d’oliva.<br />
Un chiaro segno di festa e di inizio della questua è il dono delle “pizzette di S. Urbano”.<br />
Le donne con i canestri pieni di pizzette in un’edizione degli anni ’60.<br />
suoi congiunti, per invitarli alla Ciammaichella. Né basta; i parenti potrebbero<br />
essere pochi: settanta od ottanta di loro costituirebbero un numero insigni?cante<br />
di gregarii, quindi si invitano pure i compari, gli amici ed i conoscenti.<br />
Per fare a modo la prescritta cerimonia, ci vogliono non meno di cinquanta<br />
coppie, e tante e più di tante se ne raccolgono annualmente, racimolando nel<br />
campo inesausto dei buontemponi” 18 .<br />
L’inizio della questua del Lunedì di Pasqua<br />
Il Lunedì di Pasqua il Banderese inizia la questua e invita i concittadini a<br />
partecipare ai rituali. Il rituale è il seguente: alle ore 8,00 i capicontrada fanno<br />
colazione a casa del Banderese e poi partono per la questua. Ogni gruppo di<br />
questuanti, composta da una coppia di uomini, un tamburino e un suonatore<br />
di trevucette, si reca presso le famiglie bucclanee che abitano nel territorio<br />
comunale di propria competenza e trasmette l’invito del Banderese.<br />
Prima del 1970 i questuanti si dividevano il territorio comunale in zone<br />
e in esse effettuavano separatamente la questua; per tale ragione il Banderese<br />
prese l’abitudine di individuare parenti o amici che fossero residenti nelle<br />
diverse contrade di <strong>Bucchianico</strong> ed è per questa ragione che la ripartizione<br />
delle contrade cominciò ad essere utilizzata sempre più ?no a trasformarsi<br />
completamente nel 1970.<br />
Scriveva Di Ruscio: “Il territorio del Comune viene diviso in zone ed a<br />
capo di ognuna viene destinato un volenteroso per la raccolta delle offerte<br />
man mano che si maturano i frutti. Infatti tutti offrono quello che possono<br />
secondo le proprie forze e secondo la posizione sociale: grano, granone, ?chi<br />
secchi, vino, olio, altre derrate e denaro”. 19<br />
Le “pizze di S. Urbano”<br />
Durante la questua il Banderese e suoi rappresentanti lasciano in dono<br />
le pizze di S. Urbano (focacce di farina di grano, olio e sale) alle famiglie<br />
visitate di <strong>Bucchianico</strong>. È consuetudine che il dono venga ricambiato<br />
con un’offerta di denaro.