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VITTIME SENZA DIVISA<br />

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le prime notizie<br />

IL TEMPIO OSSARIO DI TIMAU<br />

Nel 1996 <strong>il</strong> cav. L<strong>in</strong>do Unfer, direttore del Museo della Grande Guerra di Timau,<br />

giudica che i tempi siano maturi perché a Maria Plozner Ment<strong>il</strong> venga conferita la più<br />

alta onoreficenza prevista per gli eroi di tutte le guerre: la medaglia d’oro al valor<br />

m<strong>il</strong>itare. L’adozione di un provvedimento così prestigioso ed importante significherebbe<br />

<strong>in</strong>vero tributare a Maria Plozner e a tutte le Portatrici carniche, di cui ella è assurta<br />

a fulgido simbolo, un tangib<strong>il</strong>e apprezzamento per l’impegno da loro profuso nell’opera<br />

rischiosa di donne-soldato.<br />

L’idea viene sottoposta al vaglio dell’Associazione “Amici delle Alpi Carniche” e <strong>il</strong><br />

Presidente della stessa, gen. Adriano Grans<strong>in</strong>igh, <strong>in</strong>via all’on. Oscar Luigi Scalfaro,<br />

Presidente della Repubblica, una lettera datata 13 luglio 1996 e qui di seguito riprodotta<br />

<strong>in</strong>tegralmente:<br />

“A Paluzza (Ud<strong>in</strong>e), ultimo comune dell’alta Valle del Bût, a ridosso del conf<strong>in</strong>e<br />

con l’Austria, esiste una caserma – unica <strong>in</strong> Italia – <strong>in</strong>titolata ad una donna:<br />

Maria Plozner ment<strong>il</strong>, “Portatrice Carnica” durante la Grande Guerra 1915-<br />

18. A Timau, frazione di Paluzza ed ultimo centro abitato prima del conf<strong>in</strong>e<br />

italo-austriaco, fu costruito nel 1992, a cura di un apposito comitato, un artistico<br />

monumento dedicato a tutte le Portatrici Carniche quale doveroso – anche se<br />

tardivo – segno di riconoscenza. Il fenomeno “Portatrici Carniche” – artefice <strong>il</strong><br />

generale Clemente Lequio di Assaba, comandante della Zona Carnia che si estendeva<br />

dal Monte Peralba al Monte Rombon – sorse a causa della carenza di<br />

viab<strong>il</strong>ità anche m<strong>in</strong>ore, per assicurare <strong>il</strong> regolare afflusso dei rifornimenti ai<br />

reparti impegnati <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> corrispondenza della displuviale delle Alpi Carniche.<br />

Il servizio, svolto <strong>in</strong>izialmente dalle donne di Paluzza e delle frazioni di<br />

Timau e di Cleulis venne, <strong>in</strong> seguito, esteso ad altre località della Carnia. Alla<br />

f<strong>in</strong>e, ben 1101 furono le Portatrici impegnate nel servizio, ognuna delle quali,<br />

con la classica “gerla”, trasportava per ogni viaggio, dai 30 ai 40 ch<strong>il</strong>i di<br />

munizioni, viveri o medic<strong>in</strong>ali, superando un dislivello di un migliaio di metri.<br />

F<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio del conflitto queste benemerite furono regolarmente assunte dal-

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