Maggio 2007 - Seniores Telecom Italia - Alatel Lazio
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Cari Soci<br />
Memento sommesso e inderogabile<br />
Il 14 gennaio u.s. (durante il Convegno Annuale) invitai Voi tutti a rimanere iscritti ed<br />
a partecipare alla nostra Associazione; sinteticamente ne indicai i motivi.<br />
Bene, da sempre Vi aspettano gli operatori e gli animatori dell'ALATEL, che si dedicano<br />
volontariamente per cercare di essere un modesto ausilio per tutti noi con il solo compenso<br />
- incredibile, oggi, ma vero - di vederci e sentirci più solidali. Credete: fa bene a loro ed<br />
anche a tutti noi.<br />
Troviamoci dunque - pur nel riguardo dell'umana integrazione - anche per non essere<br />
omologati in usi e costumi e soprattutto culturalmente, ed inoltre per stretto interesse; pensate<br />
tra l'altro ad ASSILT e ASSIDA e PENSIONI.<br />
Poi un pensiero peregrino: ma perché in nazioni multietniche prima di noi sono fioriti<br />
tanti Club? “Cogitiamo” e non sia, questa volta, “VOCE NEL DESERTO” (l'unione è determinante<br />
in azioni e conquiste Sociali)<br />
Partecipare è suggerire, consultare, influire.<br />
Con rispetto, affetto e disponibilità<br />
Il Presidente Onorario Virio Berti<br />
Caro Socio,<br />
ho avuto occasione di leggere questa frase del grande Einstein “ Cento volte al giorno mi<br />
capita di pensare che la mia vita, quella interiore e quella pubblica, dipende dal lavoro di altre<br />
persone, vive e scomparse e mi dico che devo impegnarmi a restituire come e quanto ho ricevuto<br />
e ancora ricevo”.<br />
Questo messaggio mi ha colpito poiché, senza volerlo, la mia mente è andata alla nostra<br />
Associazione ed ho riflettuto: anche noi - <strong>Seniores</strong> <strong>Telecom</strong> <strong>Alatel</strong> - non abbiamo forse tra i nostri<br />
obbiettivi quanto il grande Einstein ci ha tramandato? Senz'altro: nella nostra attività, infatti, specie<br />
“nel campo sociale”, non facciamo che impegnarci a dare agli altri quanto noi abbiamo<br />
avuto attraverso il lavoro, lo studio e l'esperienza; ecco quindi il nostro quotidiano operare per<br />
aiutare ed aiutarci nel superare piccole o grandi difficoltà del vivere quotidiano; l'aiuto, la consulenza,<br />
il consiglio, il suggerimento, sono tutte sfaccettature di un traguardo che ci proponiamo<br />
di raggiungere attraverso quel grande patrimonio che si chiama “volontariato”. Desideriamo ricordarlo<br />
a Te affinché ne parli con i Tuoi amici-colleghi ad ogni passo della giornata, in modo che<br />
diventino nostri Soci; il senso della Associazione <strong>Alatel</strong> perderebbe di importanza se non si cercasse<br />
di ravvivare spesso questo “fiore all'occhiello”.<br />
Collabora a questo percorso mantenendo sempre attiva la Tua adesione e partecipazione.<br />
Un caro saluto dal Tuo Presidente, GianCarlo Pasquini<br />
LA REDAZIONE AUGURA<br />
AI SOCI ALATEL LAZIO E LORO FAMIGLIE<br />
UNA SERENA VACANZA<br />
incipit<br />
1
2 incomunicazione<br />
Un pezzo di ...<br />
STORIA DELLE TLC<br />
Contemporaneamente ai sistemi di<br />
trasmissione di segnali su "portante"<br />
fisico, quali il telegrafo ed il telefono,<br />
il XIX secolo aveva visto crescere in<br />
modo notevole le ricerche e i progressivi<br />
avvicinamenti alla trasmissione di segnali<br />
via etere. All'inizio si trattava di intuizioni,<br />
di possibilità conseguenti agli studi sul<br />
magnetismo, ma le ricerche ebbero un indirizzo<br />
decisivo quando Hertz scoprì le onde<br />
che da lui presero il nome.<br />
E' comunque generalmente diffusa la convinzione<br />
che a nessuno possa essere assegnata<br />
la paternità esclusiva dell'invenzione<br />
della radio, essendo stata questa il risultato<br />
di convergenze intellettuali e di impegno<br />
profuso da un gran numero di scienziati e<br />
da organizzazioni anche di carattere industriale.<br />
A cominciare da Michael Faraday<br />
(1791-1867) fisico e chimico inglese,che<br />
nel 1831 scoprì il fenomeno dell'induzione<br />
elettromagnetica, e da un suo allievo, lo<br />
scozzese James Clerk Maxwell (1831-<br />
1879) che nel 1865 elaborò la teoria elettromagnetica<br />
della luce, dedotta dalla dimostrazione<br />
dell'uguaglianza tra velocità di<br />
propagazione della luce e quella di un'onda<br />
elettromagnetica; teoria poi confermata<br />
di Guglielmo Carretti<br />
dal fisico tedesco Heinrich Rudolph Hertz<br />
(1857-1894) che, per le sue approfondite<br />
ricerche sulle onde elettromagnetiche e la<br />
dimostrazione pratica della loro esistenza,<br />
le fece poi indicare come "onde hertziane"<br />
e che riuscì anche a trasmetterle a 5-6 metri<br />
di distanza mediante le apparecchiature da<br />
lui realizzate. Diede il suo contributo anche<br />
l'italiano di Ascoli Piceno, Temistocle<br />
Calzecchi Onesti (1853-1922) che realizzò<br />
un rivelatore di onde elettromagnetiche<br />
(coherer) poi perfezionato dall'inglese sir<br />
Oliver Joseph Lodge (1851- 1940); questi si<br />
distinse poi come uno dei maggiori avversari<br />
di Guglielmo Marconi del quale non<br />
riconosceva l'intuito e irrideva l'invenzione<br />
con una nutrita corrispondenza con Augusto<br />
Righi al quale chiedeva di intervenire per<br />
bloccare la sempre più diffusa popolarità<br />
dell'invenzione stessa. Il tutto perchè il giovane<br />
italiano lo aveva scavalcato in un<br />
campo sul quale il Lodge stava studiando<br />
da tempo.<br />
Anche il fisico francese Edouard Branly<br />
(1844-1940) e lo iugoslavo Nikola Tesla<br />
diedero contributi importantissimi alla marcia<br />
di avvicinamento alla "telegrafia senza<br />
fili". Quasi per suo conto anche l'ingegnere<br />
russo Aleksandr Stepanovic Popov (1859
1906) studiò la trasmissione di onde elettromagnetiche<br />
e riuscì nel 1896 a trasmettere<br />
delle onde ad una distanza di 250<br />
metri. La prima concezione della radio non<br />
era altro che una variante della trasmissione<br />
di segnali, via etere invece che via cavo,<br />
sempre diretta da punto a punto; non era<br />
per nulla considerata la possibilità di farla<br />
diventare un sistema di comunicazioni di<br />
massa, per informazioni e intratteni menti,<br />
cui si arrivò verso gli anni 20 del ventesimo<br />
secolo con la definizione del "broadcasting”.<br />
Quello che Marconi mise in più rispetto agli<br />
altri scienziati e che rese concretamente<br />
possibile la trasmissione delle onde, quindi<br />
del suono senza supporti fisici, fu la geniale<br />
intuizione di applicare all'oscillatore che<br />
produceva le onde elettromagnetiche un'antenna<br />
ed una presa di terra; ciò che diede<br />
a lui, all'età di 21 anni, la possibilità di<br />
essere riconosciuto come il vero inventore<br />
della telegrafia senza fili.<br />
(Continua)<br />
Nel 1884 Temistocle<br />
Calzecchi-Onesti, insegnante<br />
di fisica al liceo di<br />
Fermo, in una sua macchina<br />
pubblicata sul "Nuovo<br />
Cimento", descrisse, per la<br />
prima volta le proprietà caratteristiche<br />
del suo tubetto a limatura metallica, progenitore<br />
del coherer, dimostrando che la<br />
limatura, dopo essere divenuta conduttrice<br />
in seguito all'azione di una scarica<br />
elettrica, tornava al valore di alta resistenza<br />
elettrica con un urto meccanico.<br />
La sua memoria scientifica venne però<br />
riscoperta soltanto dopo l'invenzione di<br />
Marconi.<br />
Sir Michael Faraday (22 sett. 1791 –<br />
25 ago.1867) fisico e chimico<br />
inglese che ha contribuito<br />
ai campi dell’elettromagnetismo<br />
e dell’elettrochimica.<br />
Tra le sue invenzioni<br />
si conta anche il becco di<br />
Bunsen. Tra le sue scoperte si annoverano,<br />
invece, la legge che porta il suo nome<br />
(La legge di Faraday-Neumann-Lenz o<br />
legge dell'induzione elettromagnetica è<br />
una legge fisica che quantifica l'induzione<br />
elettromagnetica, ovvero l'effetto di<br />
produzione di corrente elettrica in un circuito<br />
posto in un campo magnetico variabile<br />
oppure un circuito in movimento in un<br />
campo magnetico costante. È alla base<br />
del funzionamento di alternatore, dinamo<br />
e trasformatore) e l'effetto omonimo (in<br />
fisica, l'effetto Faraday o rotazione di<br />
Faraday è un fenomeno magneto-ottico, o<br />
una interazione tra luce e campo magnetico).<br />
Infine sono a lui dedicati una misura<br />
della capacità, il farad, e un cratere sulla<br />
luna. Figlio di un fabbro, Michael<br />
Faraday fu mandato come apprendista a<br />
13 anni nella bottega di un libraio. Da<br />
autodidatta studiò chimica fino a quando<br />
iniziò a frequentare lezioni regolari alla<br />
Royal Institution dal 1810. Terminati gli<br />
studi lavorò come rilegatore, ma con scarso<br />
interesse e predisposizione per l'attività<br />
imprenditoriale. La svolta scientifica<br />
arrivò dopo che Faraday ebbe modo di<br />
seguire, su consiglio di un cliente, le lezioni<br />
del chimico Humphry Davy. Sottopose<br />
gli appunti, riordinati in dispense, allo<br />
stesso Davy che, evidentemente colpito<br />
dalla passione di Faraday, lo prese come<br />
suo assistente durante un viaggio in<br />
Europa. Faraday pubblicò il suo primo<br />
articolo scientifico nel 1816 e nel 1823<br />
diventò membro della Royal Society..<br />
Estratto da:<br />
"http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Faraday"<br />
3
inamarcord<br />
4<br />
I CIELI DI CAMILLO<br />
Colloquio amichevole con un socio<br />
Premessa di Giancarlo Pasquini<br />
Recentemente, parlando con Virio Berti, ricordavamo le manifestazioni<br />
che organizzava l'<strong>Alatel</strong> (sotto la sua attenta direzione)<br />
ed in particolare ci è corsa la memoria alla mostra d'arte del<br />
1990 che vide premiato il nostro socio Camillo Calabresi<br />
(pittura: Crepuscolo azzurro veneziano - grafica: Il pozzo nel<br />
cortile Alessandro VI di Castel S. Angelo).<br />
Da questo spunto di gioioso ricordo nasce da parte dell'amico<br />
Camillo - da me sollecitato a mettere per iscritto quei “bei tempi<br />
andati”- quanto segue:<br />
Con Giancarlo Pasquini non c'è confronto,<br />
non c'è partita. Lusinghiero e<br />
pertinace, prova in tutti i modi a<br />
convincermi di scrivere ancora per il nostro<br />
benemerito Giornale ”New Continuare<br />
Insieme”; hai voglia a spiegargli che scrivere<br />
per me è una iattura, che non ne ho l'attitudine,<br />
che non ho la “penna doc”, che<br />
scrivo raramente, solo se costretto.<br />
“Non è vero”- mi risponde laconico, deciso<br />
- “tant'è che hai scritto e continui a scrivere<br />
alla tua diletta moglie….. dunque!” Cerco<br />
di replicare che il mio repertorio di pseudo<br />
scrittore è tutto in quelle lettere, che sono<br />
solo un modo, un espediente per illudermi di<br />
stare ancora un po' con lei, perché continui<br />
Un Presidente invincibile<br />
a vivere nei miei ricordi, un atto d'amore<br />
per una sposa amatissima.<br />
Niente da fare perché Giancarlo, forse già<br />
preparato, conclude perentorio: “Bene, allora<br />
scegline una a tuo piacimento, anzi te la<br />
suggerisco io: argomento arte/pittura - ce<br />
ne saranno parecchie meritevoli d'essere<br />
pubblicate.” È un caterpillar, devo arrendermi,<br />
non ho più l'età per oppormi ancora;<br />
scelgo la lettera dal titolo - “I cieli di<br />
Camillo”- la completo con foto di due miei<br />
quadri esplicativi sperando che stavolta la<br />
riproduzione a stampa non peggiori la già<br />
scarsa qualità delle opere e…..cari lettori,<br />
che vi debbo dire….. sapete con chi ve la<br />
dovete prendere.<br />
Camillo Calabresi
Dalle lettere a Franca:<br />
Così bontà tua, giudicavi quei cieli<br />
ampi, nuvolosi, variegati e marezzati<br />
da nubi striate dal vento, gonfi ed<br />
odorosi di pioggia, illuminati dal sole. Eri<br />
molto, troppo generosa nel collegare a quelle<br />
meraviglie i miei poveri, modesti quadri.<br />
È vero però che quei cieli mi hanno sempre<br />
affascinato tanto che ho cercato in molte mie<br />
“fatiche”, più e più volte, di afferrarne,<br />
coglierne la loro mutevole bellezza. Mi<br />
posso quindi definire pittore “tra le nuvole”,<br />
oppure “amico delle nuvole” specie quelle<br />
morbide settembrine che si formano in bianchi<br />
castelli di panna, in fiocchi di cotone che<br />
si rincorrono<br />
nel bleu<br />
cobalto, in<br />
l a r g h e<br />
bande grigie<br />
- azzurro<br />
oltremare.<br />
Impossibile<br />
descriverne<br />
le infinite,<br />
imprevedibili<br />
capricciose<br />
invenzioni<br />
che la natura<br />
- ineguagliabile<br />
artista - si<br />
diverte a scodellare; Franca mia, se potessi<br />
conoscere tutti i colori, tutti i segreti dell'aria<br />
e del cielo, la gamma infinita dei grigi, degli<br />
argenti, dei verdi più teneri e moribondi; ma<br />
sono solo un piccolo, mediocre dilettante,<br />
comunque felice d'abbandonarsi alla gioia<br />
di dipingere come vedo, quel che vedo.<br />
D'altronde, come me, i grandi maestri sono<br />
stati sempre attratti dai cieli.<br />
C. Calabresi “Conversazione in spiaggia” (propr. G.Mori)<br />
(olio su tela 40 X 50 - 1982)<br />
Edmond De Goncourt, il celebre fondatore<br />
del premio letterario, diceva di De Nittis:<br />
- Ha avuto fin dall'infanzia una passione per<br />
i cieli; mi parlava dei lunghi momenti che<br />
passava a guardare le grandi nuvole bianche<br />
dei cieli italiani, modellate in mille sfaccettature.<br />
E ancora, un giorno mi faceva rimarcare,<br />
in una specie d'ebbrezza e ammirazione,<br />
il tono cenerino del cielo francese, un tono<br />
unico, diverso tra tutti, che non si riscontra<br />
in <strong>Italia</strong>.<br />
A proposito di De Nittis, ti devo dar conto<br />
che a gennaio 2005 mi sono fatto coraggio<br />
ed ho visitato<br />
per la prima<br />
volta senza di<br />
te, una mostra<br />
di pittura,<br />
quella appunto<br />
del<br />
Maestro di<br />
Barletta, al<br />
Chiostro del<br />
Bramante;<br />
giunto al<br />
capolavoro<br />
“Colazione in<br />
giardino”,<br />
non ho potuto<br />
trattenere le lacrime, la commozione ha prevalso.<br />
Il ricordo di aver lungamente ammirato quel<br />
quadro con te vicina, - una prima volta a<br />
Bari nel giugno del 1990 e poi al Vittoriano<br />
-, mi ha turbato, sconvolto; perché - rammenti<br />
- quando ci trovavamo dinanzi ai prodigi<br />
dell'Arte, ci sorprendevamo sovente,<br />
come in questo caso, a tenerci spontanea-<br />
5
6 inamarcord<br />
mente per mano, quasi a trasmetterci, scambiarci,<br />
ad accrescere, anche fisicamente, l'emozione<br />
, il piacere della visione; ora questa<br />
sensazione arcana e meravigliosa, quest'incantesimo<br />
m'è precluso per sempre.<br />
Ma torniamo ai nostri cieli; Camille Corot<br />
(un altro Camillo pittore) disse a Eugene<br />
Boudin: “Siete il re dei cieli”; e Boudin, maestro<br />
di Claude Monet scriveva al suo formidabile,<br />
immenso allievo: - Il cielo è uno spettacolo<br />
affascinante, sempre vario ed inesauribile<br />
per chi ha occhi e sensibilità-. E ancora:<br />
- Attenersi sempre e soltanto alla primitiva<br />
impressione, non tradirne mai la freschezza<br />
con implicazioni estranee!<br />
Monet per altro affermava che l'impressionismo<br />
è una sensazione immediata, una questione<br />
d'istinto. E poi la meravigliosa spiegazione<br />
della sua pittura: - Dipingo come un<br />
uccello canta!<br />
E Churchill discreto pittore: “Chi non ha mai<br />
provato a dipingere non conosce tutte le<br />
gioie che la vita può dare”.<br />
Ecco, questi sono i miei riferimenti, in cui mi<br />
sono sempre riconosciuto; ma più per una<br />
inclinazione, un impulso naturale, per ragionamento<br />
e adattamento.<br />
C.Calabresi “Nuvole con sprazzi di luce” (olio su tela 50 x 60 1992)<br />
Per quanto riguarda poi la tecnica dei miei<br />
quadri, essa è casuale, variabile, libera,<br />
solo mia, nessuno me l'ha insegnata, non<br />
sono debitore di nessuno.<br />
Che dire ancora sulla pittura se non quanto<br />
affermava Gaspar David Friederich (1774 -<br />
1840) :- “Unica vera fonte dell'arte è il<br />
nostro cuore. Ogni opera autentica è concepita<br />
in un'ora sacra”... un interiore, profondo<br />
impulso la crea, spesso all'insaputa dell'artista”.<br />
Gli antichi Egizi ritenevano che i pittori e gli<br />
scultori avessero le stesse facoltà degli scrittori,<br />
erano cioè in grado di perpetuare il<br />
ricordo degli effigiati; rappresentare attraverso<br />
la pittura e la scultura le cose, gli animali<br />
e le persone serviva - secondo loro - a<br />
farli vivere e quindi i loro artefici dovevano<br />
avere - pensa un po' - poteri divini.<br />
Ad ogni buon conto ritengo che i pittori<br />
dovrebbero tenere bene a mente quello che<br />
diceva Longanesi: “L'arte è un appello a cui<br />
troppi rispondono senza essere chiamati”.<br />
Dunque, piccola mia, i cieli di Camillo; chissà<br />
perché di Camillo e non di “Mimmo”<br />
come mi hai sempre chiamato da quando ho<br />
avuto la fortuna, il privilegio<br />
d'incontrarti - era il 1940!<br />
Forse perché raramente mi firmavo<br />
con il mio familiare diminutivo?<br />
Oppure, perché eri<br />
così convinta che volevi dare<br />
un significato solenne, d'ufficialità<br />
al tuo giudizio.<br />
Grazie amore mio.
La “due giorni” dell’A.N.L.A.<br />
un momento importante nella vita<br />
dell'Associazione<br />
Nei giorni 23 e 24 aprile si è tenuta<br />
la riunione dei Presidenti Regionali<br />
dell'ANLA che si è aperta presso la<br />
sede CNEL di Roma - alla presenza del<br />
Presidente della Regione <strong>Lazio</strong> Piero<br />
Marrazzo e del Sottosegretario al Ministero<br />
della Solidarietà Sociale Cecilia Donaggio -<br />
con la presentazione ufficiale da parte del<br />
Presidente ANLA Riccardo Tucci della nuova<br />
“Guida alle Strutture per Anziani in <strong>Italia</strong>“.<br />
Questa guida, rispetto alla precedente iniziativa<br />
degli anni novanta, si distingue per<br />
la metodologia adottata nella raccolta delle<br />
informazioni monitorate da un apposito<br />
comitato scientifico e si propone di fornire<br />
agli interessati elementi affidabili ed aggiornati<br />
sui servizi offerti dalle strutture esistenti<br />
sul territorio; la sua realizzazione si è resa<br />
possibile grazie al lavoro dei nostri soci<br />
volontari e al cofinanziamento del Ministero<br />
della Solidarietà Sociale. Il giorno seguente,<br />
riunione del Consiglio direttivo Nazionale.<br />
Il Presidente ha sottoposto alla approvazione<br />
del C.D.N. il bilancio consuntivo del<br />
2006 che, considerando le problematiche<br />
economiche e gestionali del recente passato,<br />
si chiude in attivo e quindi con il superamento<br />
delle difficoltà avute. Il Presidente ha<br />
poi richiamato l'attenzione dei presenti sulla<br />
necessità del mantenimento del numero<br />
degli attuali iscritti alla Associazione ed ha<br />
sottolineato l'obiettivo assoluto di intrapren-<br />
di Roberto Malasoma<br />
dere tutte le azioni necessarie per il concreto<br />
proselitismo di nuovi soci, approfondendo<br />
in particolare le strategie generali centrali<br />
e periferiche e focalizzando i compiti<br />
delegati alle strutture territoriali preposte al<br />
contratto diretto fra l'A.N.L.A. i Gruppi<br />
Aziendali e i soci territoriali. E' stata riconfermata<br />
la linea di ricerca di nuove sedi in<br />
quelle province ove si ritenga siano presenti<br />
un numero significativo di possibili soci.<br />
Il Presidente ha poi illustrato i progetti in<br />
atto: l' informatizzazione della sede centrale<br />
e delle sedi regionali onde poter disporre<br />
di una rete intranet; il progetto sperimentale<br />
“Segretariato Sociale” (nelle sedi di<br />
Ascoli/Piceno e di Viterbo) con l'obiettivo di<br />
creare una struttura che sia di ausilio a tutti<br />
gli anziani per superare anche le loro difficoltà<br />
quotidiane; ed infine lo stato dell'arte<br />
della proposta di legge sulle “Pensioni di<br />
Annata” con la precisazione che, nel prossimo<br />
settembre, dopo che la proposta verrà<br />
formalmente presentata, si prevede possa<br />
iniziare la raccolta delle firme con l'impegno<br />
di superare di gran lunga il quorum<br />
delle 50mila adesioni. La “due giorni” si è<br />
chiusa con la Consulta dei Presidenti<br />
Regionali nella quale si è discusso sugli<br />
obiettivi chiave del <strong>2007</strong>: come creare<br />
valore aggiunto nella strategia per attrarre<br />
nuovi soci e come migliorare il modello<br />
organizzativo.<br />
inanla<br />
7
inassilt<br />
8<br />
IL PUNTO SULL' ASSILT<br />
Intervista con la Presidente<br />
Sig.ra Clotilde Fontana<br />
In questo periodo dell'anno si parla di<br />
bilanci; qual'è il bilancio dell'attività<br />
svolta in Assilt dopo il riassetto ?<br />
I bilanci non solo economico patrimoniali<br />
ma anche quelli di verifica dei progetti<br />
avviati, in una associazione come la nostra,<br />
sono la soddisfazione degli obbiettivi sociali.<br />
Certamente il percorso che abbiamo<br />
avviato in questo rinnovamento fatto di sfide<br />
e anche di opportunità, che inizia con l'accordo<br />
tra le parti sociali a gennaio 2005<br />
con l'obbiettivo di creare i presupposti per il<br />
rilancio effettivo delle competenze di natura<br />
economico-finanziaria dell'Associazione,<br />
separandole da quelle operative di servizio,<br />
senza mettere in discussione il ruolo istituzionale<br />
dell'ASSILT e le proprie caratteristiche<br />
ha avuto nel 2006 un anno di vita<br />
importante.<br />
Dall'inizio del percorso da Lei ricordato,<br />
che cosa è stato realizzato?<br />
Possiamo certamente affermare che molti<br />
passi sono stati compiuti e che siamo giunti<br />
ad oltre la metà del guado. L'8 marzo del<br />
2006 abbiamo firmato il Regolamento di<br />
Servizio con la struttura Welfare di <strong>Telecom</strong><br />
di Luciano Stoppa<br />
<strong>Italia</strong>,per mantenere il livello di servizio in<br />
linea con la tradizione dell'Ente e le aspettative<br />
dei soci. Tale evoluzione organizzativa<br />
ha consentito di ottenere risultati di efficienza<br />
sopratutto nell'erogazione dei servizi,anche<br />
se non omogenei per tutte le aree<br />
territoriali: il <strong>Lazio</strong> ne è stato un esempio.<br />
Contemporaneamente abbiamo agito per<br />
assicurare un maggiore e più efficace apporto<br />
sia telefonico-informatico che fisico, con<br />
l'istituzione della linea verde nazionale, per<br />
consentire un maggior servizio d'informazione<br />
agli associati, per venire incontro alle<br />
inevitabili problematiche che il superamento<br />
di alcuni presidi logistici ha comportato,<br />
soprattutto per i soci più anziani.<br />
Cosa è stato realizzato per il rilancio<br />
delle attività proprie istituzionali<br />
dell'ASSILT?<br />
Sempre nel 2006, il Consiglio di<br />
Amministrazione ha ravvisato l'esigenza di<br />
impostare e tracciare le linee guida del futuro<br />
non limitandole ai traguardi da conseguire<br />
nell'anno, ma spingendo lo sguardo<br />
ambiziosamente alla fine del quadriennio,<br />
valutando l'impegno di spesa e la sua coerenza<br />
con le risorse disponibili proiettandole
su base pluriennale. Questo è stato l'obiettivo<br />
del Convegno seminariale "Progetto di<br />
analisi sull'assetto e le prospettive<br />
dell'ASSILT" svolto a Baveno nel mese di giugno<br />
2006, rivolto ai componenti degli organismi<br />
associativi, nel cui ambito sono state<br />
condivise le scelte sulle politiche future<br />
dell'Associazione con particolare riguardo<br />
alle azioni intraprese per il riequilibrio di<br />
bilancio, agendo con misure volte al contenimento<br />
della spesa per circa il 5% dei proventi,<br />
varate a luglio 2006 , e rese note nel<br />
settembre seguente a tutti i soci. Tale lavoro<br />
ha permesso all'Associazione di affrontare<br />
le problematiche derivanti dal mutamento<br />
del profilo demografico e della forbice tra<br />
attivi e pensionati, sia dalle modalità dell'erogazione<br />
delle prestazioni nonchè dall'adempimento<br />
delle proprie attività istituzionali,<br />
rilanciando le attività di prevenzione ed<br />
educazione sanitaria con un supporto finanziario<br />
solido nonché di trattare i bisogni<br />
sanitari emergenti posti dai soci e che gli<br />
stessi chiedono ad ASSILT di risolvere.<br />
Quali progetti operativi sono stati ipotizzati<br />
nel Convegno?<br />
I risultati delle rielaborazioni e delle analisi<br />
svolte a Baveno hanno tracciato le linee<br />
guida per una più razionale distribuzione<br />
delle risorse finanziarie a tutela e garanzia<br />
del patrimonio associativo, ravvisando l'esigenza<br />
di impostare per il futuro un piano di<br />
interventi sull'area della comunicazione, per<br />
migliorare i sistemi di informazione nonchè<br />
sia l'individuazione di un efficace sistema di<br />
controlli sulla legittimità e sulla coerenza<br />
delle prestazioni erogate ed allo studio di un<br />
progetto pilota per implementare innovative<br />
e migliori forme di erogazione delle prestazioni<br />
(network sperimentale).Tutto questo<br />
lavoro è stato definito nei suoi aspetti organizzativi<br />
ed economici nel mese di dicembre<br />
scorso attraverso l'opera di specifici gruppi<br />
di lavoro formati da componenti del<br />
Consiglio di Amministrazione e delle strutture<br />
associative territoriali. È stato avviato,<br />
infatti, attraverso modifiche statutarie e delibere<br />
operative, un sistema di controllo che<br />
porterà nel triennio ad effettuare verifiche<br />
sia amministrative sia della corretta fruizione<br />
delle prestazioni in campo odontoiatrico,<br />
oculistico e delle altre prestazioni attraverso<br />
l'ausilio dei nostri consulenti Nazionali. E<br />
stata prevista una campagna di educazione<br />
alimentare che interesserà l'intera popolazione<br />
attiva e pensionata con questionari,<br />
conferenze, articoli di informazione e una<br />
gara-gioco sul tema dedicata ai bambini,<br />
confermando che l'Associazione, in maniera<br />
positiva, può continuare a rafforzare il proprio<br />
ruolo perseguendo una solidità patrimoniale<br />
ed esprimendo una capacità di programmazione.<br />
In quale direzione stiamo andando ?<br />
Per quanto ci riguarda abbiamo accettato la<br />
sfida nell'ambito delle nostri compiti e<br />
responsabilità anche temporali di mandato<br />
consapevoli di misurarci con doverose scelte<br />
e la delicatezza della aspettative, non senza<br />
tener conto di alcune difficoltà operative e di<br />
interpretazione, ma pur sempre con l'obbiettivo<br />
di proiettare e accompagnare l'associazione<br />
verso il futuro. Oltre a ciò - non va<br />
dimenticato - renderà possibile il futuro<br />
dell'ASSILT anche una attenta politica di<br />
accordi tra azienda e sindacato con uno<br />
sguardo al mondo che ci circonda e alle<br />
aziende che aderiscono al nostro CCNL,<br />
per riconfermare in una possibile evoluzione<br />
il modello ASSILT da più parti osservato<br />
come esempio.In questo cammino e soprattutto<br />
per la strada che resta ancora da compiere,<br />
non di secondaria importanza rivestirà<br />
l'assetto aziendale futuro di cui tutti ne<br />
stiamo seguendo l'evolversi.<br />
inassilt<br />
9
10 inassilt<br />
Quale futuro ?<br />
La domanda è complessa e forse la risposta<br />
che la potrebbe sintetizzare è: vogliamo un<br />
futuro, abbiamo lavorato per questo. Come<br />
Presidente, ma anche personalmente, ritengo<br />
che l'ASSILT ancora una volta, come ha<br />
sempre dimostrato, sarà in grado di affrontare<br />
e mettere in campo tutte le strategie utili<br />
al mantenimento del grande patrimonio che<br />
rappresenta per i lavoratori e per le aziende<br />
e possa generare nuove opportunità<br />
accrescendo l'efficienza sul piano politico e<br />
di servizio. Questa - secondo me - è la<br />
straordinaria forza di questa Associazione e<br />
del suo corpo associativo che, anche nei<br />
momenti di difficoltà, è in grado di contestare<br />
ma anche di comprendere, rimanendo<br />
vicino ad essa per conquistare il futuro<br />
auspicato per tutti.<br />
Ringraziamo la Sig.a Fontana per la<br />
disponibilità di questa intervista e Le<br />
auguriamo “buon lavoro” in un settore<br />
di così grande rilevanza sociale.<br />
Clotilde Fontana, da circa 20 anni in azienda,<br />
prima ASST, poi IRITEL, poi <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong>. Ha<br />
maturato una lunga esperienza nelle tematiche<br />
sociali e sanitarie. In quelle sociali ha operato nel<br />
campo delle Relazioni Industriali come Segretario<br />
regionale territoriale in Campania dal 1993 prima<br />
come SILT, poi come FISTEL-CISL. E' componente<br />
della Commissione Nazionale Welfare di <strong>Telecom</strong><br />
<strong>Italia</strong>. Nel settore specifico ASSILT, è stata eletta nel<br />
2001 Consigliere Nazionale, nel 2003<br />
Amministratore Delegato e dal 2005 Presidente<br />
dell'Associazione.<br />
ed ora … NOTIZIE SULL'ASSILT DEL LAZIO<br />
Si rammenta che i servizi Assilt del <strong>Lazio</strong> sono operativi presso <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> HR.RI<br />
Welfare sede di Roma Viale Europa, 190. Lo sportello telefonico è attivo da lunedì al<br />
venerdì (dalle ore 11 alle 13) ai seguenti numeri: 0636876906 per info. amministrative<br />
0636875729 per info. e autorizzazioni sanitarie - fax 0636876933<br />
Lo sportello fisico si trova nella stessa sede al 1° piano (stanza 151) ed è aperto per pratiche<br />
amministrative e sanitarie dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16,20 (il martedì sino<br />
alle 17,30) - sono anche attivi il servizio web www.assilt.it e per le informazioni il N°<br />
Verde è 800777222 - La corrispondenza dovrà essere inoltrata a:<br />
-ASSILT c/o TELECOM ITALIA s.p.a - HR.RI WELFARE<br />
V.le Europa, 190 - 00144 ROMA<br />
Il Delegato ASSILT per il Collegio 6° (cui appartiene il <strong>Lazio</strong>) è il Sig. Giovanni MARCHE<br />
che svolge il suo incarico in Roma: V.le Cristoforo Colombo, 142 - p. terra
TELEMACO<br />
La pensione complementare<br />
Come abbiamo avuto modo di scrivere,<br />
tu telefonico, dotandoti di un piano di<br />
previdenza complementare, hai oggi<br />
l'opportunità di incrementare il livello della tua<br />
futura pensione. In <strong>Italia</strong>, come in molti altri<br />
paesi, il sistema pensionistico di base è in evoluzione:<br />
si vive infatti sempre più a lungo, l'età<br />
media della popolazione aumenta e il numero<br />
dei pensionati è in crescita rispetto a quello<br />
delle persone che lavorano. Cominciando<br />
prima possibile a costruirti una ”pensione complementare”,<br />
puoi integrare la tua pensione di<br />
base e così mantenere un tenore di vita analogo<br />
a quello goduto nell'età lavorativa.<br />
Lo Stato, come noto, e lo abbiamo pubblicato<br />
sull'ultimo numero del Giornale, ha emanato<br />
una legge che prevede un certo cammino<br />
verso la pensione supplementare attraverso la<br />
di Luciano Stoppa<br />
destinazione del TFR; ebbene TELEMACO ha<br />
lo scopo di consentirti di percepire una pensione<br />
complementare ('rendita') che si aggiunge<br />
alle prestazioni del sistema pensionistico<br />
obbligatorio. A tal fine, il fondo raccoglie le<br />
somme versate (contributi) e le investe in strumenti<br />
finanziari ricorrendo a gestori professionali,<br />
nel tuo esclusivo interesse e secondo le<br />
indicazioni di investimento che tu stesso fornirai<br />
scegliendo tra le proposte che il fondo ti<br />
offre. Tutto questo è stato oggetto di due articoli-interviste<br />
effettuate al Revisore Cannistrà,<br />
con i quali si è cercato di mettere in chiaro la<br />
struttura di Telemaco.<br />
Oggi ci sembra opportuno far conoscere ai<br />
nostri Soci la composizione degli organi che<br />
gestiscono il patrimonio di contributi versato<br />
dai lavoratori.<br />
Alla data del 3 aprile <strong>2007</strong> il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio dei Revisori dei Conti risultano<br />
composti come segue, distinguendo i membri eletti dai delegati delle Aziende del comparto<br />
delle <strong>Telecom</strong>unicazioni e quelli eletti dai delegati del lavoratori.<br />
Fondo Nazionale Pensione Complementare per i Lavoratori<br />
elle Aziende di <strong>Telecom</strong>unicazione TELEMACO<br />
Consiglio di Amministrazione<br />
Eletti dai Delegati delle aziende Eletti dai Delegati dei lavoratori<br />
VONA BRUNO Presidente MUOIO LUCIO Vice Presidente<br />
BRAIDOTTI MATILDE Consigliere effettivo ALESSI FRANCO Consigliere effettivo<br />
GIANNUZZI LAURA Consigliere effettivo BARSI ROBERTO Consigliere effettivo:<br />
LESCA CLAUDIO Consigliere effettivo BRUNI RAFFAELE Consigliere effettivo:<br />
SCHETTINO ELIO Consigliere effettivo PAGLIARANI GIUSEPPE Consigliere effettivo<br />
ZECCA EDOARDO Consigliere effettivo RIVOLTA ROBERTO Consigliere effettivo<br />
Collegio dei Revisori dei Conti<br />
Eletti dai Delegati delle aziende Eletti dai Delegati dei lavoratori<br />
Revisore Effettivo: CANNISTRA' MASSIMO Presidente: LAGANA' GIUSEPPE<br />
Revisore effettivo: CIPRESSO GIANFRANCO Revisore Effettivo: CECCHERINI ROBERTO<br />
inpensione<br />
11
inwelfare<br />
12<br />
WELFARE AZIENDALE?<br />
Asili nido, soggiorni, e tante attenzioni al personale<br />
Sono iniziative che potrebbero anche essere considerate non<br />
indispensabili, dipende dalla volontà aziendale.<br />
In questo <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> è all'avanguardia.<br />
Molte aziende riescono ad avere buoni risultati, al di fuori delle attività prettamente imprenditoriali,<br />
anche in iniziative che vanno a formare le voci di un meno prosaico bilancio sociale,<br />
cioè di quella serie di comportamenti che caratterizzano la presenza dell'Azienda come<br />
parte integrante e positiva della società in cui opera. La maggior parte di questi comportamenti<br />
hanno bisogno di una struttura che li progetti, li metta in atto e provveda alla loro gestione.<br />
In <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> questa struttura va sotto il nome di “Welfare”, il termine anglosassone per indicare<br />
il benessere sociale degli individui, in questo caso nella loro condizione di appartenenti all'Azienda,<br />
ed è affidata alla responsabilità di una signora, la dottoressa Laura Giannuzzi. Tra i compiti di<br />
Welfare viene indicata anche l'assistenza e la promozione dell'associazionismo fra gli anziani<br />
dell'Azienda. Quindi la nostra Associazione <strong>Seniores</strong> <strong>Telecom</strong> <strong>Alatel</strong> <strong>Lazio</strong> ha voluto incontrare la dottoressa<br />
per informare anche i nostri soci.<br />
Riportiamo la sintesi del cordiale colloquio avvenuto tra lei, il Presidente Giancarlo Pasquini ed il<br />
Segretario Aldo Baldazzi.<br />
- Dottoressa Giannuzzi, anzitutto una premessa:<br />
cosa si intende per “Welfare”?<br />
Welfare è anzitutto attenzione e sensibilità per le<br />
esigenze dei dipendenti del Gruppo <strong>Telecom</strong><br />
<strong>Italia</strong>. La nostra attività è volta a favorire la conciliazione<br />
tra vita professionale e vita personale e<br />
la qualità globale del vivere in azienda. In concreto<br />
offriamo una serie di iniziative per il benessere<br />
dei nostri colleghi e, soprattutto, per le loro<br />
famiglie, ma anche per le pari opportunità e per<br />
i dipendenti pensionati. <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> in questi<br />
campi è molto attiva, probabilmente è l'Azienda<br />
che in <strong>Italia</strong> realizza di più.<br />
Negli ultimi tempi abbiamo avuto inviti a convegni<br />
e richieste di interviste per i media, soprattutto<br />
sul tema delle Pari Opportunità.<br />
In particolare abbiamo partecipato il 14 dicembre<br />
scorso ad un convegno organizzato dalla<br />
Presidenza del Consiglio dei Ministri e<br />
dall'Unione Europea dove la nostra azienda era<br />
invitata a parlare come esempio di best practicies<br />
nel settore privato.<br />
Una grande Azienda come la nostra, può incidere<br />
notevolmente sul sistema paese, considerato<br />
l'effetto “emulazione” e la cassa di risonanza provocata<br />
da queste attività.<br />
Dal 2003 <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> ha iniziato il suo percorso<br />
sul tema delle Pari Opportunità con un progetto<br />
dedicato: Progetto Donna.<br />
- In che cosa consiste questo “Progetto<br />
Donna”?<br />
E' un progetto aziendale, nato inizialmente a supporto<br />
delle donne che lavorano e si dividono tra<br />
la cura dei figli e della famiglia e gli impegni lavorativi.<br />
Nel tempo è andato trasformandosi e<br />
ampliandosi con servizi utili a tutta la popolazione<br />
aziendale.<br />
- E quali servizi in particolare?<br />
Tra quelli a sostegno della famiglia, i più importanti<br />
sono gli asili nido, i Soggiorni Estivi di<br />
Vacanza, le Borse Studio all'Estero e il Children's<br />
Day.<br />
Poi ci sono i servizi di Time Saving all'interno<br />
delle sedi: sportelli di Disbrigo Pratiche, Aree<br />
Benessere, servizi di lavanderia e calzoleria.<br />
E infine le iniziative per le Pari Opportunità: permessi<br />
mamme e papà, permessi per i corsi preparto,<br />
part-time temporaneo e i prestiti per i neo<br />
genitori.<br />
- Ragioni di spazio non ci consentono di<br />
esaminarle tutte in questo numero del<br />
giornale. Ci sembra però che quella degli<br />
Asili nido sia un'iniziativa che possa inte-<br />
di Guglielmo Carretti
essare in modo particolare anche i<br />
<strong>Seniores</strong> <strong>Alatel</strong> che vivono nelle proprie<br />
famiglie: il problema dell'assistenza ai<br />
bambini. Ce ne può parlare?<br />
La decisione di aprire un asilo nido, naturalmente<br />
avviene sulla base di una serie di valutazioni:<br />
popolazione, età media dei dipendenti, presenza<br />
di figli tra 0 e 3 anni, disponibilità di spazi adeguati<br />
al servizio, presenza di condizione di disagio<br />
di alcune sedi territoriali. In poche parole dobbiamo<br />
avere la sicurezza che l'investimento corrisponda<br />
alla soddisfazione<br />
di reali<br />
esigenze e che ci<br />
sia un adeguato<br />
utilizzo nel tempo.<br />
Attualmente sono<br />
operativi 6 asili<br />
nido, il primo dei<br />
quali, a Rivoli, è<br />
stato inaugurato<br />
nel 2004; gli altri<br />
sono a Napoli, a<br />
Palermo, a Milano<br />
e due a Roma.<br />
Alcuni di essi funzionano<br />
con fasce d'orario che tengono conto dei<br />
turni dei colleghi. A Napoli, ad esempio, i bambini<br />
tornano a casa pronti per andare a dormire,<br />
perché hanno già cenato. L'asilo chiude alle ore<br />
20.00!<br />
E' importante anche sapere che la retta che paga<br />
il dipendente è sensibilmente inferiore a quelle del<br />
mercato esterno, essendo una buona parte a carico<br />
dell'Azienda.<br />
- Prevedete di aprirne altri?<br />
Si, uno ad Ancona a settembre e un altro a Roma,<br />
a gennaio 2008.<br />
- I dipendenti sono a conoscenza di queste<br />
iniziative o come ne vengono a conoscenza?<br />
- È fondamentale che i colleghi conoscano le<br />
opportunità che l'Azienda offre.<br />
Per questo cerchiamo di utilizzare al massimo gli<br />
strumenti di comunicazione a nostra disposizione:<br />
il sito www.welfare.telecomitalia.it e la sezione<br />
Welfare sulla intranet aziendale.<br />
Si tratta di siti attraverso cui diamo tutte le informazioni<br />
necessarie, ma soprattutto dove si può<br />
accedere ai servizi (iscrizione on line agli asili<br />
nido, ai soggiorni estivi di vacanza e al<br />
Children's Day, ad esempio).<br />
Abbiamo inoltre caselle di posta elettronica dedicate<br />
dove cerchiamo di rispondere sempre in<br />
tempo reale, anche perché teniamo molto al feedback<br />
e al contatto diretto con i nostri colleghi.<br />
Al termine del colloquio ringraziamo la<br />
Dottoressa Giannuzzi per lo scenario descritto,<br />
che, oltre la curiosità, ha destato in noi vivo interesse<br />
e quindi preannunciamo di venirla a trovare<br />
periodicamente per informare i nostri Soci e le<br />
loro famiglie su tutte le altre iniziative.<br />
“Arrivederci a presto” è il saluto di congedo<br />
della gentile Dottoressa Giannuzzi.<br />
Laura Giannuzzi<br />
Laurea in Scienze<br />
Politiche, inizia la sua<br />
esperienza lavorativa nel<br />
1981 nella Nuova ERI<br />
Edizioni Rai. Nel 1992<br />
la nomina a Dirigente e un nuovo lavoro in<br />
Seat Divisione Stet nelle Attività Internazionali<br />
e poi Responsabile del settore Cultura e<br />
Società nelle Relazioni Esterne. Dal 1995 e<br />
sino alla fusione con <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong> nel 1997,<br />
in STET S.p.A. nuovamente impegnata nelle<br />
Relazioni Esterne e Comunicazione di Gruppo<br />
e poi in Direzione Personale Organizzazione<br />
e Qualità. Nel 1998 è la responsabile della<br />
Gestione amministrativo/contabile del budget<br />
di Formazione aziendale, degli Acquisti di<br />
Formazione e dei Centri di Formazione sul territorio.<br />
Dal 2002 al 2005 in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />
Learning Services S.p.A. svolge diverse attività<br />
in qualità di responsabile: alla Scuola<br />
Superiore Guglielmo Reiss Romoli a L'Aquila,<br />
ai Learning Centers, ai Servizi Logistici e infine<br />
Brand Image.Nuovamente in <strong>Telecom</strong> <strong>Italia</strong><br />
S.p.A. dal 2005 nelle Relazioni Industriali<br />
dapprima come responsabile Welfare/Servizi<br />
Sociali e Tempo Libero e poi la recente nomina<br />
a responsabile Welfare. Altre Attività: dal<br />
2002 ad oggi - Consigliere di<br />
Amministrazione di TELEMACO; dal 1999 al<br />
2001 - Membro supplente cattedra di<br />
Marketing in Scienza della Comunicazione<br />
- Sociologia, “La Sapienza”; dal 1998 al<br />
2001 - Consigliere di Amministrazione di<br />
TRAINET S.p.A.<br />
inwelfare<br />
13
inpoltrona<br />
14<br />
DIARIO ROMANO<br />
Roma che se ne va.<br />
In Via di Sant'Ignazio, quasi sulla Piazza<br />
del Collegio Romano, c'era, fino all'anno<br />
scorso, una antica libreria specializzata in<br />
un unico tipo di merce: i libri e le foto prodotte<br />
dal proprietario, l'archeologo, storico e<br />
scrittore Cesare D'Onofrio. Il professore se ne<br />
è andato da qualche anno. Il “negozio” era<br />
rimasto aperto, presidiato dalla moglie del<br />
professore, una<br />
bella signora alla<br />
quale gli anni non<br />
avevano tolto fascino.<br />
Le facevano<br />
scorta alcuni gatti<br />
imponenti e molto<br />
aristocratici. Il<br />
locale era aperto<br />
anche sul tardi e si<br />
era accolti con cortesia<br />
e cordialità.<br />
Si poteva conversare anche se poi non si<br />
comperava niente. Forse il commercio era<br />
solo un pretesto per restare tra la gente in<br />
quell'angolo romano così pieno di storia.<br />
Nella scorsa estate il negozio è scomparso,<br />
forse a causa dell'insostenibile peso dell'impegno.<br />
E' una altra pietruzza di un mondo<br />
che evapora silenziosamente soffocato dal<br />
frenetico avanzare della nuova società. C'è<br />
però un piccolo segno di continuità. Nel severo<br />
cancello che chiude il locale, è presente<br />
uno sportellino mobile. I gatti liberi di muoversi<br />
sono rimasti a presidiare la “bottega”.<br />
“sic transit gloria mundi”<br />
(oppure “dalla Stele alla stalla”)<br />
L'immagine nel testo ritrae un comunissimo<br />
parcheggio di scooter “spontaneo”, come<br />
se ne incontrano innumerevoli nella nostra<br />
città, sui marciapiedi, davanti ai portoni, ecc.<br />
In questo caso però, l'inequivocabile panorama<br />
sullo sfondo, ci permette di individuare<br />
il luogo. Siamo sulla Piazza di Porta<br />
Capena, all'angolo con il Viale Aventino, di<br />
fronte al Circo Massimo. Proprio in questo<br />
stesso spazio, davanti all'area dove era in<br />
costruzione il Ministero dell'Africa italiana, il<br />
20 ottobre 1937 veniva eretta la stele di<br />
Axum., “nel cerchio di vessilli e dei gonfaloni,<br />
l'alta mole di granito era ammantata nei<br />
suoi quattro lati dai tricolori.<br />
Quando i trombettieri della Legione<br />
Avanguardisti hanno suonato gli squilli inau-<br />
di Alberto Lazzari
gurali, il drappo bianco-rosso-verde è caduto<br />
sul vivo smeraldo dell'aiuola che circonda il<br />
basamento ed allora l'obelisco è apparso<br />
nella possente architettura dei suoi cinque<br />
blocchi ciclopici.”<br />
(dalla cronaca del giornale - il Popolo<br />
d'<strong>Italia</strong>)<br />
La stele axumita di granito egiziano, ed il<br />
bronzeo Leone di Giuda (dono ottocentesco<br />
di una società ferroviaria francese al Negus)<br />
furono le prede strappate all'Etiopia dopo la<br />
vittoria nella guerra colonialista del regime<br />
fascista.<br />
I due ostaggi sono ormai tornati, giustamente,<br />
ai legittimi proprietari; il leone di Giuda,<br />
scomparve da Roma già nel 1944, subito<br />
dopo l'ingresso nell'Urbe delle truppe alleate,<br />
per essere restituito al Negus Ailè Selassiè.<br />
L'ingombrante stele trasportata e collocata<br />
all'epoca con grandi fatiche e ingenti costi,<br />
rimase fino alla primavera del 2005 al<br />
cospetto della spianata del Circo Massimo,<br />
dove ben altre prede di guerra sono rimaste<br />
nell'immaginario storico: il colossale obelisco<br />
ora a San Giovanni e quello ora in Piazza<br />
del Popolo.<br />
Oggi, che finalmente, superate le polemiche<br />
e stanziato l'ingente capitolo di spesa, la<br />
stele è tornata a casa, anche se la sua collocazione,<br />
secondo cronache di questi giorni,<br />
è ancora inadeguata, sarebbe il caso che<br />
l'area occupata per trentotto anni da tale<br />
presenza, potesse essere salvata dall'uso<br />
incongruo testimoniato dalla foto.<br />
“La Via Appia fu la prima grande Via<br />
Pubblica, attrezzata per proiettare gli interessi<br />
romani verso il Meridione e la Grecia attraverso<br />
i territori campani, sannitici ed apuli.<br />
(Adriano La Regina)”.<br />
L'Appia partiva proprio dalla Porta Capena:<br />
questo nome indicava una apertura nelle più<br />
antiche mura. Il sito della Porta non è oggi<br />
più identificabile, ma le fonti che la citano nei<br />
pressi del lato curvo del Circo Massimo, consentono<br />
di poterla ubicare correttamente proprio<br />
dove la indica la toponomastica.<br />
Il luogo liberato dovrebbe ospitare una qualche<br />
memoria degna della Regina Viarum e<br />
della Porta Capena: una colonna, uno stipite,<br />
un semplice arco…con la targa .indicante il<br />
percorso della storica Via..<br />
Ed esiste un precedente; l'importanza del sito<br />
anche sul piano religioso (da qui partono<br />
spesso le processioni verso il Santuario della<br />
Ardeatina) ha fatto sì che la devozione nei<br />
confronti della Madonna del Divino Amore,<br />
abbia promosso ed ottenuto dal Comune di<br />
Roma la apposizione di un altarino con l'immagine<br />
della Madonna stessa su lastra di<br />
marmo.<br />
15
inassistenza<br />
16<br />
" LE STRUTTURE RESIDENZIALI<br />
PER ANZIANI IN ITALIA”<br />
Una interessante ed utile pubblicazione edita dall’ANLA<br />
Con l'impegno e l'entusiasmo di<br />
tanti soci, volontari e amici<br />
dell'Anla, con la collaborazione<br />
dei membri del Comitato scientifico,<br />
con la disponibilità dei<br />
Responsabili delle Strutture<br />
ANLA e la sensibilità di molti<br />
rappresentanti istituzionali del<br />
Ministero della Solidarietà<br />
Sociale e delle Regioni, l'ANLA,<br />
sollecitata da numerose richieste<br />
di Soci ed Istituzioni, ha<br />
riproposto un'indagine sulle<br />
strutture destinate agli Anziani,<br />
più ricca per le molte notizie<br />
raccolte; è stato così portato a<br />
termine e realizzato un progetto<br />
di grande valenza sociale che<br />
contiene i risultati realizzati<br />
negli anni 2005 e 2006: la<br />
pubblicazione del volume<br />
“Guida alle strutture residenziali<br />
per anziani in <strong>Italia</strong>”.<br />
Un lavoro che - approvato dal<br />
Ministero del Lavoro e delle<br />
Politiche sociali - nasce, come<br />
ha precisato il Presidente<br />
Nazionale Ing. Riccardo Tucci<br />
nella presentazione - dalla<br />
necessità di offrire ai propri<br />
iscritti, che da tempo lo sollecitavano,<br />
uno strumento adeguato<br />
per rispondere alle frequenti<br />
richieste di indirizzi, suggerimenti,<br />
modalità e condizioni di<br />
ricovero, da parte di anziani<br />
soli o di familiari non più in<br />
grado di prestare l'assistenza<br />
dovuta nel proprio domicilio;<br />
tale lavoro, quindi, viene a colmare<br />
l'assenza, a livello nazionale,<br />
di una “guida” in grado<br />
di offrire notizie aggiornate e<br />
affidabili sulle variegate strutture<br />
presenti sul territorio.<br />
Le informazioni riguardano le<br />
Franco Fontana<br />
residenze che accolgono anziani<br />
in stato di bisogno. Di ogni<br />
struttura viene fornita denominazione,<br />
indirizzo, telefono ed<br />
altre notizie stimate utili per una<br />
prima conoscenza della struttura<br />
stessa e della vita delle persone<br />
che in essa dimorano<br />
(quali: esistenza di presidio<br />
medico o infermieristico, di convenzione<br />
con SSN, tipo delle<br />
camere, accettazione solo di<br />
uomini o di donne oppure<br />
entrambi, servizi offerti, prezzo,<br />
ecc).<br />
Le Case di Cura sono suddivise<br />
per Regioni e per Provincia in<br />
modo da rendere estremamente<br />
agevole le ricerca.<br />
Il volume è consultabile via internet<br />
sul sito ANLA: www.anla.it-<br />
Comunque chi intendesse<br />
acquistarlo (costo: euro<br />
10,00) si prenoti presso<br />
l'<strong>Alatel</strong> <strong>Lazio</strong> tramite il N°<br />
Verde 800299225 (dal lunedì<br />
al venerdì - ore 9-12); gli verrà<br />
inviato al domicilio, unitamente<br />
al conto corrente per il versamento.<br />
Il volume - cofinanziato (L. 383/2000) dal Ministero della Solidarietà Sociale - è stato ufficialmente<br />
presentato il giorno 23 aprile c.a. in occasione di un Convegno dell'ANLA (vedi pag.7), cui hanno<br />
aderito alte personalità politiche, tra le quali<br />
• Giulio Andreotti Presidente Onorario dell'ANLA<br />
• Piero Marrazzo Presidente della Regione <strong>Lazio</strong><br />
• Walter Veltroni Sindaco di Roma<br />
• Enrico Gasbarra Presidente della Provincia di Roma<br />
• Cecilia Donaggio Sottosegretario di Stato al Ministero della Solidarietà Sociale
EUROPA<br />
Il presidente del parlamento europeo<br />
Dal mese di gennaio di quest’anno,il<br />
Parlamento europeo ha un uovo presidente:<br />
è Hans-Gert Pottering, nato nel<br />
1945 a BersenbrucK (Bassa Sassonia,<br />
Germania). In occasione delle manifestazioni<br />
per il cinquantenario dei “Trattati di Roma” svoltesi<br />
a marzo scorso, Pottering è stato ospite<br />
della nostra città ed è in questa occasione che<br />
siamo riusciti ad avvicinarlo e ad avere l’intervista<br />
sul futuro politico dell’Europa.<br />
Presidente Pottering, cosa dobbiamo<br />
aspettarci dalla unificazione dei popoli<br />
del Continente ?<br />
- L’idea dell’unificazione dell’Europa si è andata<br />
affermando a partire dalla firma del trattato<br />
di Roma;essa è ora testimonianza di uno dei<br />
periodi più felici della storia e la riunificazione<br />
del continente tra est ed ovest ,rimaste troppo a<br />
lungo separate, completa la comune richiesta<br />
di pace e di libertà dei cittadini.<br />
I cittadini europei, e specie le persone<br />
“in età”, sono preoccupati per la sicurezza;<br />
cosa intende fare la Comunità europea<br />
per la salvaguardia dei loro diritti ?<br />
- La ricerca di sicurezza si attua con una politica<br />
comune dell’immigrazione che rispetti tanto<br />
Giancarlo Cocco<br />
i diritti dell’uomo quanto la necessità di integrazione<br />
nella nostra società. Se vogliamo vivere<br />
in sicurezza in Europa dobbiamo impegnarci<br />
ad adottare misure legislative che salvaguardino<br />
i più deboli ed applicarle con fermezza.<br />
Il trattato Costituzionale, bocciato da<br />
taluni referendum, proseguirà o decadrà<br />
definitivamente ?<br />
- L’Europa è un continente complesso. Non dobbiamo<br />
far nascere alcun dubbio: il Parlamento<br />
europeo appoggia pienamente il trattato costituzionale.<br />
Dobbiamo fare in modo che la<br />
sostanza del trattato insieme al capitolo sui<br />
valori diventi realtà giuridica e politica. Tra<br />
breve, sarà concordata una tabella di marcia<br />
al cui termine si realizzi il nucleo sostanziale<br />
della Costituzione europea prima delle prossime<br />
elezioni al Parlamento europeo del giugno<br />
2009. Vorrei ricordare che il trattato costituzionale<br />
è stato firmato da tutti i 27 governi; pertanto<br />
nonostante i cambi di governo, i principi<br />
giuridici dell’Europa prevedono che ”pacta sunt<br />
servanda” (gli accordi vanno rispettati).<br />
Helmut Kohl ha detto una volta: “non abbiamo<br />
molto tempo, il mondo in cui viviamo non è<br />
disposto ad aspettare che risolviamo i nostri<br />
problemi interni”. Aveva ragione e vorrei<br />
aggiungere che l’inazione, l’indifferenza sarebbero<br />
la peggiore colpa di cui noi politici europei<br />
possiamo macchiarci. Se il nostro lavoro<br />
sarà convincente e se anche nelle capitali<br />
nazionali si parlerà dell’Europa in termini<br />
positivi, aumenterà la partecipazione dei cittadini<br />
alle elezioni al Parlamento europeo. I<br />
nostri obiettivi sono grandi così come le attese<br />
nei nostri confronti;soddisfarli è nostro<br />
preciso dovere.<br />
ineuropa<br />
17
18 insieme<br />
GIRARE GIRARE<br />
VISITE IN ROMA<br />
(di G. Gargano)<br />
La MOSTRA di “MATISSE e BONNARD”<br />
Nel rinnovato spazio espositivo del Complesso<br />
del Vittoriano sono iniziate le nostre visite del<br />
<strong>2007</strong> con la mostra “Matisse e Bonnard - viva<br />
la pittura!”. I due artisti Henri Matisse e Pierre<br />
Bonnard rappresentano due direzioni fondamentali<br />
dell'arte<br />
del Novecento:<br />
Matisse verso il<br />
moderno,<br />
Bonnard nel<br />
costante legame<br />
con la tradizione.<br />
La mostra su<br />
i due pittori fran-<br />
Matisse<br />
cesi, che divideva<br />
in parti uguali le pareti del Vittoriano, non<br />
voleva essere un confronto tra opere diverse<br />
per segno e resa<br />
formale, bensì un<br />
incontro tra due<br />
grandi della pittura<br />
del Novecento.<br />
Duecento erano le<br />
opere tra oli, sculture,<br />
acquarelli,<br />
disegni e documenti<br />
che componevano<br />
la ricca<br />
esposizione, provenienti<br />
dai più<br />
Bonnard<br />
importanti musei<br />
pubblici e prestigiose collezioni private di tutto<br />
il mondo.<br />
L' ARA PACIS<br />
Di grande interesse con forte adesione da parte<br />
dei soci, è stata la visita al ”Museo dell'Ara<br />
Pacis”, che rappresenta la prima opera di<br />
AA.VV<br />
architettura realizzata<br />
nel centro storico di<br />
Roma dalla caduta del<br />
fascismo ai nostri giorni.<br />
Il progetto è stato redatto<br />
da Richard Meier & Partners Architects; questa<br />
trasformazione che Meier realizza creando<br />
una teca in vetro e travertino in mezzo al cuore<br />
antico e barocco della città ha avuto difformi<br />
giudizi: per alcuni un colpo di genio, per altri<br />
un pugno nello stomaco. Ma al di là delle pur<br />
rispettabili opinioni, una cosa è certa: questa<br />
opera moderna contiene - e su questo non ci<br />
sono contrasti - uno degli esempi più alti dell'arte<br />
classica: “ L'Ara Pacis “, che fu decretata<br />
dal Senato romano nel 13 a.C. per onorare il<br />
L’ara Pacis<br />
ritorno di Augusto dalle province di Gallia e di<br />
Spagna, dove, nel corso di una campagna militare<br />
durata ben tre anni, l'imperatore aveva<br />
consolidato il potere di Roma e suo personale,<br />
favorendo così un periodo di tranquillità su<br />
tutto il vasto impero romano. L'impianto<br />
dell'Ara Pacis è definito da un recinto marmoreo<br />
rettangolare riccamente decorato da bassorilievi<br />
con al centro l'altare per i sacrifici.<br />
Nella attuale sistemazione dominano le trasparenze,<br />
il bianco, la luce in una struttura che si<br />
offre allo sguardo grande e autorevole come un<br />
monumento antico e allo stesso tempo «aperta»<br />
come un'opera moderna.
SAN GIOVANNI IN LATERANO<br />
Ulteriore appuntamento è stato la visita alla<br />
”Basilica di S. Giovanni in Laterano”. E' la<br />
prima basilica voluta dall'Imperatore<br />
Costantino nel 318 d.C. dopo la vittoria su<br />
Massenzio<br />
(312 d.C.) e<br />
costruita sui<br />
suoi possedimenti<br />
privati<br />
(avuti in<br />
La basilica di S. Giovanni dono dalla<br />
famiglia Laterani). Nel corso dei secoli<br />
seguenti la basilica subì vari (e forse) troppi<br />
rifacimenti e ricostruzioni anche a causa dei<br />
numerosi incendi che tra il 1308 e il 1361<br />
più volte distrussero la copertura e le cappelle<br />
laterali. Con Martino V Colonna<br />
(1417-1431) la basilica conobbe un periodo<br />
di nuovo splendore. Papa. Sisto V intervenne<br />
di nuovo, fece costruire il Palazzo<br />
Apostolico, la piccola costruzione che ingloba<br />
la Scala Santa, la Loggia delle<br />
Benedizioni (sul lato del transetto), nonché<br />
fece erigere nella piazza antistante il famoso<br />
obelisco di porfido (trasportato dall'Egitto<br />
nel sec. IV a Roma e collocato nel Circo<br />
Massimo) il più alto tra quelli esistenti in<br />
Roma. Per il Giubileo del 1650, papa<br />
Innocenzo X chiamò il Borromini per la risistemazione<br />
dell'interno della basilica; l'architetto<br />
mantenne intatta la grandiosità della<br />
navata centrale inglobando in nuove murature<br />
le antiche strutture costantiniane, aprendo<br />
le dodici edicole, che nel Settecento saranno<br />
adornate dalle statue degli apostoli, e progettando<br />
una nuova pavimentazione e la<br />
decorazione a stucchi delle volte.<br />
Il Battistero mostra ancora l'antico assetto<br />
voluto dall'Imperatore Costantino e le decorazioni<br />
cinquecentesche realizzate da un<br />
gruppo di artisti attivi alla fine del secolo; è<br />
una costruzione ottagonale con otto colonne<br />
di porfido che sostengono la cornice ed altre<br />
otto di marmo per la cupola.<br />
CONCERTO di PRIMAVERA<br />
(di L. Stoppa)<br />
Anche quest'anno (sabato 31 marzo) è stato<br />
organizzato il ”Concerto di primavera” con la<br />
partecipazione del “Coro Polifonico Ostia<br />
Antica di S. Aurea”, un complesso che spazia<br />
dal gregoriano alla polifonia sacra, da elaborazioni<br />
corali di canti popolari regionali a quelle<br />
di notissima<br />
musica contemporanea.<br />
In una sala<br />
gremitissima,<br />
dopo il saluto<br />
del Presidente<br />
ALATEL <strong>Lazio</strong><br />
Il discorso del Presidente dott. Pasquini,<br />
è iniziato il concerto che, composto di due parti<br />
(nell'intervallo sono state declamate alcune<br />
poesie di Trilussa), si è incentrato su canzoni<br />
“che si annidano ner core dei romani”:<br />
da”Roma Capoccia” a “Tanto pe' cantà”, da<br />
“Vecchia Roma” a “Nina,si voi dormite”, da<br />
“Stornellata romana” a “Roma, nun fa' la stupida<br />
stasera” e così via ed una simpatica ballata<br />
della Ciociaria; alla fine due brani classici,<br />
l'uno di Mozart (il noto “Laudate Dominum” con<br />
la voce argentina della brava “solista”) ed una<br />
miscellanea tratta da “West Side Story”, con,<br />
tra gli altri, i due brani famosi: “Maria” e<br />
“America”. Lunghi applausi hanno sottolineato<br />
via via le esibizioni del coro che ha cantato<br />
sotto la Direzione del Maestro Guglielmo De<br />
Santis con la collaborazione, per i brani che<br />
Il coro polifonico<br />
19
20<br />
hanno richiesto l'accompagnamento strumentale,<br />
del Maestro Denis Volpi alla tastiera. Alla<br />
fine uno scrosciante applauso e grande richiesta<br />
del bis: ed ecco che il Coro ha intonato l'<br />
Alleluja” di Hendel, una composizione che,<br />
come ha precisato il Maestro De Santis, a suo<br />
tempo venne, per rispetto, ascoltata in piedi<br />
addirittura dal Re d'Inghilterra.<br />
SULMONA<br />
(di A. Cerasa)<br />
Ad aprile i Soci <strong>Alatel</strong> <strong>Lazio</strong> hanno effettuato<br />
un'escursione nella Valle Peligna per visitare SUL-<br />
MONA, una bella cittadina ai piedi del Monte<br />
Morrone (ancora imbiancato di neve) e vicino<br />
alla Maiella, ove nacque Publio Ovidio Nasone<br />
nel 43 a.C. illustre scrittore dell'antica Roma. I<br />
visitatori hanno potuto apprezzare il caratteristico<br />
e pittoresco aspetto medievale dell'intera città, e<br />
dal punto di vista storico-monumentale, la chiesa<br />
di S. Francesco della Scarpa (1296); la porta<br />
Napoli eretta verso il 1315 insieme al monumentale<br />
ospedale della SS. Annunziata; gli edifici<br />
monastici di S. Lucia e di S. Chiara con il gran-<br />
GENNAIO 2008<br />
de chiostro del<br />
1518 e i molti<br />
palazzi rinascimentali<br />
che fiancheggiano<br />
la via principale<br />
(corso Ovidio,<br />
attualmente “isola<br />
pedonale”). Le<br />
prime notizie storiche<br />
dell'antica Sulmo (che prende il nome da<br />
Solimo, leggendario compagno di Enea) salgono<br />
al 216 a.C. quando passò per quel territorio<br />
Annibale che dalla Campania muoveva contro<br />
Roma. Nella tarda mattinata i visitatori sono giunti<br />
nella vasta piazza Garibaldi (oggi sede di<br />
mercato) per ammirare i resti dell'acquedotto<br />
medievale e per acquistare il famoso aglio rosso,<br />
noto per le sue qualità culinarie e terapeutiche.<br />
Dopo il convivio, non poteva mancare una visita<br />
all'antica fabbrica di confetti Pelino con annesso<br />
Museo, che dal 1783 testimonia le modificazioni<br />
industriali che si sono succedute per migliorare la<br />
qualità del prodotto.<br />
CONVEGNO ANNUALE<br />
Il Convegno “<strong>Seniores</strong> <strong>Telecom</strong> <strong>Alatel</strong> - <strong>Lazio</strong>” riservato ai Soci e loro<br />
Coniugi si svolgerà anche quest'anno in<br />
Pomezia presso il Polo Congressuale dell'Hotel Selene<br />
SABATO 12 gennaio 2008 alle ore 10,30<br />
Sarà ancora una volta l'occasione per incontrarci, per ricordare insieme<br />
un altro anno di attività, per conoscere le previsioni per il futuro<br />
nel campo del volontariato e del sociale e per scambiarci gli auguri<br />
per il 2008 con un cordiale brindisi.<br />
I tempi di prenotazione e le modalità di partecipazione sono precisate<br />
sul “Foglio Notizie-2° semestre <strong>2007</strong>” in corso di spedizione.
CODICE DELLA STRADA<br />
Come noto, a fronte di determinate infrazioni al Codice della Strada, il conducente del veicolo<br />
subisce anche una decurtazione dei punti della patente (art. 126 C.d.S.). Ebbene, chi è<br />
incorso in una di queste violazioni, faccia molta attenzione a quanto gli viene recapitato;<br />
infatti allegato al verbale stesso (o più raramente in un momento successivo) gli viene recapitato<br />
anche un modulo per comunicare le generalità di “chi si trovava alla guida del veicolo”.<br />
Il mancato invio di detta comunicazione - ai sensi dell'art. 180 c.8 del C.d. S. - comporta<br />
una sanzione amministrativa di una somma di euro 370,00.=<br />
Quindi ... tale comunicazione va sempre effettuata<br />
Anche se alla guida si fosse trovato (come spesso avviene) il proprietario dell'autovettura al cui<br />
nome è stato peraltro inviato il verbale della contravvenzione ed ancorché lo stesso abbia già<br />
assolto il relativo pagamento accollandosi (tacitamente) la responsabilità dell'infrazione e la<br />
prevista decurtazione dei punti.<br />
In verità ci sono stati vari ricorsi avverso l'applicazione della multa per non aver inviato questa<br />
comunicazione; le sentenze sinora emesse dai vari Giudici di Pace hanno avuto orientamenti<br />
difformi.<br />
C'è da augurarsi che, quanto prima, si possa sapere con chiarezza quale deve essere il comportamento<br />
di chi non contesta la contravvenzione, paga il dovuto, ma ometta in perfetta<br />
buona fede di inoltrare la conferma “di essere lui l'autore della violazione “. (lusto)<br />
Arriva l'estate - tempo di ferie... anche per la COLF ?<br />
Puntuale di questi tempi ci vengono rivolte dai nostri Soci le seguenti domande: “ Alla colf spettano<br />
le ferie e come devono essere pagate ?” - Anzitutto ribadiamo che alla Colf spettano in ogni caso le<br />
ferie, anche se (per distrazione ?!? ) non fosse stata iscritta all'INPS. Per la spettanza di ferie si deve<br />
far riferimento al vigente Contratto Nazionale (valido dal 1°marzo <strong>2007</strong> fino al febbraio 2011) ove -<br />
all'art 18 - si dice “…indipendentemente dalla durata dell'orario di lavoro, per ogni anno di servizio<br />
presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore ha diritto ad un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi…”<br />
e”… durante il periodo di ferie il lavoratore ha diritto per ciascuna giornata ad una retribuzione pari<br />
ad 1/26 della retribuzione globale di fatto…”- Quindi il calcolo è questo: due casi - 1°caso ) se la Colf<br />
è pagata mensilmente, si divide l'importo mensile per 26 e si ha la paga giornaliera - 2°caso) se è pagata<br />
a giornata o ad ore, si determina prima l'ammontare della paga dell'intera settimana, si moltiplica<br />
questo importo per 52 (e si ha la paga annuale), si divide il risultato per 12 (paga mensile) e poi per<br />
26 e si ha la paga giornaliera. Se per caso le settimane avessero tra loro modalità di orario diverse<br />
e quindi diversità di paga si devono sommare le retribuzioni di tutte le settimane per avere la paga<br />
annuale e poi si agisce come sopra. il risultato il risultato. Calcolata la paga giornaliera, si moltiplica<br />
questa per 26 e si ha retribuzione per il periodo di ferie. (lusto)<br />
AIUTI e CONSULENZE per i SOCI con sportello telefonico gratuito<br />
-LEGALE (fiscale, tributario, lavoro e previdenziale, successioni, infortunistica stradale) - rivolgersi a<br />
Studio Socio LASTEI (Roma V.Foligno,10)- telef. info n° 06.7021633 - merc. e ven. ore 17- 19,30<br />
-INFORTUNISTICA STRADALE Socio Marcello MARIANI - V. Quintilio Varo, 193 - Roma<br />
telef. info 06.7481671(lun - mer - giov. ore 17-19,30) - fax n° 06.7481671 (attivo 0-24)<br />
-SERVIZI BANCARI Socio Fabio CENTOMINI tel. info ufficio - 06.3269801 oppure cell. 335.7788753<br />
-DONAZIONE SANGUE Socio Giorgio NASTA - telef. info 06.5683788 oppure cell. 335.1235874<br />
21
instoria<br />
22<br />
LA DONNA NELL’OTTOCENTO<br />
e la sua lotta per l’emancipazione<br />
Solo nell'Ottocento si comincia a delineare<br />
in maniera più netta l'evolversi della<br />
condizione della donna sia in ambito<br />
culturale che sociale, prevalentemente a seguito<br />
della volontà e dell'impegno di alcune<br />
donne che, nel linguaggio moderno, definirei<br />
“leader” che sono state in grado per intelligenza,<br />
cultura, senso di responsabilità, di<br />
scardinare i paletti loro imposti e dovuti principalmente<br />
ad arcaici retaggi culturali ed a<br />
pregiudizi. Donne che hanno avuto la capacità<br />
ed il coraggio di rinunciare ad interessi<br />
personali per un ideale globale e significativo<br />
nella lotta della loro emancipazione, sacrificandosi<br />
ed esponendosi in prima persona in<br />
battaglie ricche di idee e di valori al fine di<br />
ottenere il riconoscimento della loro identità<br />
sociale. Personaggi noti e meno noti che ho<br />
sempre ammirato per la loro determinazione e<br />
Cristina Trivulzio Belgioioso<br />
tenacia e che hanno lasciato un'impronta<br />
significativa nella storia di tutte le donne.<br />
Data la vastità dell'argomento, da considerare<br />
non solo nel contesto italiano ma europeo e<br />
mondiale, la trattazione sarà articolata in questo<br />
primo excursus, per poi proseguire in un<br />
successivo articolo sul nostro periodico “<br />
New Continuare insieme”.<br />
L'Ottocento rappresenta per l'<strong>Italia</strong> un secolo<br />
di fermenti soprattutto dal punto di vista storico<br />
e politico. Desidero quindi citare il pensiero<br />
di una donna nobile, scrittrice e patriota,<br />
incarnazione femminile del Risorgimento italiano:<br />
Cristina Trivulzio Belgioioso (1808-<br />
1871) che così scriveva: “…non dobbiamo<br />
dimenticare che lo scopo finale del nostro<br />
destino sulla terra non è l'incivilimento, ma l'amore<br />
sociale, la fratellanza degli uomini, il<br />
trionfo della verità e del bene assoluto”. Dal<br />
punto di vista letterario, artistico e filosofico<br />
l'Ottocento è stato caratterizzato dal<br />
Romanticismo. Le donne di questo periodo<br />
non solo attendono ai lavori domestici, ma<br />
lavorano nei campi o nelle fiandre per dodici<br />
ore al giorno compreso il sabato, partoriscono<br />
in casa e solo le più ricche possono permettersi<br />
un medico. La mortalità infantile è<br />
molto elevata a causa degli stenti patiti dalle<br />
loro madri. E' soprattutto a seguito della rivoluzione<br />
industriale iniziata negli ultimi decenni<br />
del Settecento che la donna comincia ad<br />
acquisire una consapevolezza del proprio<br />
essere e a poter svolgere un'attività qualificabile<br />
come lavorativa. Quest'ultimo aspetto<br />
costituì un vero problema per considerazioni<br />
di ordine biologico, morale e filosofico, che<br />
portarono a considerare il lavoro femminile<br />
come un rischio sociale.<br />
E' da tenere presente che la donna era esclusa<br />
dall'istruzione e dalla vita pubblica e le<br />
erano negati<br />
di Amalia Madonna
tutti i diritti civili in quanto esprimeva, nella<br />
concezione globale dell'epoca, con alcune<br />
diversità da Nazione a Nazione, un'emotività,<br />
che rispetto alla razionalità dell'uomo, la<br />
collocava in una posizione di subordinazione.<br />
Il filosofo Auguste Comte vedeva in loro: ” persone<br />
troppo infantili per partecipare alla vita<br />
politica”. Infatti, anche nell'<strong>Italia</strong> Unita, la<br />
Camera dei Deputati escludeva dal voto politico<br />
le donne al pari degli “analfabeti, degli<br />
interdetti, dei carcerati e dei falliti”. Questo<br />
disposto non ha bisogno di commenti perché<br />
parla da sé. Contrario a questo modo di pensare<br />
fu Giuseppe Mazzini, secondo il quale,<br />
non dare alle donne il loro giusto valore sociale<br />
rendeva il desiderio di progresso mutilato<br />
nella sua essenza. Riprendendo il discorso sul<br />
lavoro delle donne esse diventano operaie<br />
con l'avvento delle macchine tessili (camiciaie,<br />
guantaie, etc.). Gli industriali del periodo<br />
utilizzano molto la manodopera femminile<br />
e minorile perché a più basso costo; si innesca<br />
così anche la concorrenza tra lavoro femminile<br />
e quello maschile. Si verifica altresì una<br />
migrazione dalla campagna verso la città, in<br />
particolare per quanto riguarda le giovani<br />
nubili verso aziende manifatturiere o laboratori<br />
di abbigliamento o di altro genere, sistemazioni<br />
diverse da quelle attuate in precedenza<br />
di “tipo familiare”. Tutto questo suscitò<br />
ostacoli, anche da parte dei pensatori risorgimentali,<br />
in quanto la collocazione naturale<br />
della donna, vista come essere sensibile e fragile,<br />
si poteva realizzare solo nella cura e nell'educazione<br />
dei figli, in subordinazione totale<br />
all'uomo, al cui servizio impegnare tutte le<br />
energie disponibili. I benpensanti si avvalsero<br />
anche di argomentazioni di carattere scientifico<br />
per sottolineare l'inferiorità della donna, in<br />
particolare per quanto riguardava le esigenze<br />
della donna di ceto medio, tenuto conto che le<br />
più umili avrebbero continuato ad affiancare i<br />
lavori domestici a quelli svolti fuori dall'ambito<br />
familiare. Infatti, per le donne borghesi,<br />
secondo i pregiudizi dell'epoca, operare<br />
fuori delle mura domestiche costituiva una<br />
sorta di declassamento sociale e morale. E'<br />
importante sottolineare che le donne borghesi<br />
furono agevolate, nelle loro scelte di autonomia,<br />
anche da un maggiore livello culturale,<br />
concesso dalle famiglie per prestigio, ma che<br />
svilupparono nelle giovani un desiderio di<br />
indipendenza ed emancipazione.<br />
In molti scritti dell'800 emerge che il matrimonio<br />
rappresentava per le donne la possibilità<br />
di fuggire dalla stretta sorveglianza dei genitori.<br />
Per quanto invece riguarda le famiglie<br />
contadine la situazione delle donne era veramente<br />
triste e disastrosa; emerge, infatti, che<br />
per il marito era più importante la salute delle<br />
proprie mucche che quella della moglie, in<br />
quanto dalle prime ne derivava un introito,<br />
mentre nell'ipotesi di morte della moglie, egli<br />
avrebbe potuto sempre sceglierne un'altra,<br />
con nuova dote e mobilio. Concezione veramente<br />
agghiacciante! Al momento dei pasti,<br />
inoltre, la moglie, le figlie e le serve dovevano<br />
rimanere in piedi, con il mestolo in mano,<br />
pronte a servire il padrone di casa, i braccianti<br />
e gli altri uomini della famiglia seduti a<br />
tavola. Per quanto riguarda l'educazione dei<br />
giovani, in precedenza e per secoli affidata<br />
alla cura dei religiosi, subì solo verso la fine<br />
del ge sull'obbligo dell'istruzione elementare<br />
che porta il suo nome. L'istruzione degli uomini<br />
secolo un profondo cambiamento. In <strong>Italia</strong><br />
nel 1877 Michele Coppino (1822-1901) fu<br />
autore della Legge sull'obbligo dell'istruzione<br />
elementare che porta il suo nome. L'istruzione<br />
degli uomini e delle donne rimase comunque<br />
profondamente diversificata nei contenuti,<br />
anche se nel 1874 era stato consentito alle<br />
donne l'accesso ai licei ed alle Università.<br />
(Continua)<br />
Famiglia Fratelli Alinari<br />
23
interritorio<br />
24<br />
IL “SASSO” DI FURBARA<br />
Una storia antica<br />
Come noto, la parola “storia”deriva da<br />
quella greca “Historia” che<br />
significa”osservazione”, descrizione dei<br />
grandi avvenimenti umani<br />
(Res Gestae ) e delle cose accadute nella vita<br />
quotidiana delle varie popolazioni. Nella storia<br />
del “Sasso” lasciamo però da parte le “Res<br />
Gestae” e passiamo all'Historia Rerum<br />
Gestarum e cioè ai piccoli fatti di questa piccolissima<br />
fortezza che non aveva ambizioni di<br />
dominio, ma doveva soltanto difendersi dalle<br />
frequenti scorrerie dei pirati Saraceni e dei vari<br />
predoni in cerca di avventure. Dove si trova ?<br />
E' semplice: usciamo da Roma e percorriamo la<br />
Via Aurelia in direzione di Civitavecchia; al<br />
Km. 42 circa, all'altezza della stazione di<br />
Il Sasso: Piazzetta Santa Croce<br />
Furbara, troviamo, sulla nostra destra, la deviazione<br />
per “ Furbara - Sasso”. A metà di questa<br />
strada, asfaltata soltanto tra il 1965 e il 1970,<br />
incontriamo i “Sassoni”, due rupi trachitiche<br />
(trachite, roccia vulcanica); sulla più piccola di<br />
queste rupi, vi è il rudere del primitivo castello<br />
che dovette essere abbandonato, perché troppo<br />
esposto alle incursioni dei Saraceni.<br />
La gentile signora Maddalena Patrizi, discendente<br />
della Famiglia omonima (che, come<br />
vedremo, è da oltre 5 secoli proprietaria del<br />
complesso), ci ha detto: “Il territorio del Sasso,<br />
presenta oggi un notevole interesse, non solo<br />
per la bellezza del suo paesaggio, ma anche<br />
per le innumerevoli tracce che le varie fasi della<br />
civiltà umana vi hanno lasciato”.<br />
di Carlo Carissimi
Infatti qui l'uomo ha vissuto ininterrottamente<br />
forse da seimila anni; nella grotta “Patrizi” in<br />
località Monte delle Fate, si sono trovate tracce<br />
di vita umana, risalente all'Età della Pietra, cioè<br />
del quarto millennio a.C.<br />
La grotta scoperta dal marchese Saverio Patrizi<br />
nel 1933 serviva per sepolture e riti funebri. Di<br />
tutte la cose ritrovate nella grotta, quella che<br />
riveste eccezionale importanza è lo scheletro di<br />
un uomo, che mostra di essere stato sottoposto<br />
ad un intervento di trapanazione cranica, al<br />
quale sarebbe sopravissuto alcuni giorni,<br />
notandosi un accennato processo di cicatrizzazione.<br />
Ma la storia del Sasso parte da lontano: nel VII<br />
sec. a.C. entra a far parte della grande Caere,<br />
di cui, oggi, è frazione comunale; e di Caere,<br />
diventa il più accogliente luogo di villeggiatura,<br />
per la presenza di acque sulfuree sgorganti in<br />
diverse località, tanto di prendere il nome di “<br />
Bagni Caldi Ceriti “. Nel 509 a.C. Roma, cacciò<br />
i re etruschi e instaurò la Repubblica;<br />
Caere, perde a poco a poco la sua importanza,<br />
ma il Sasso acquista sempre più celebrità<br />
per le sue “ Aquae Calidae Caeretane”, tanto<br />
da diventare più popolata della stessa città<br />
madre. Lo storico latino Tito Livio e quello greco<br />
Strabone, affermano che, quando Caere<br />
diventò Prefettura e poi Municipio ( con la sua<br />
brava sigla S.P.Q.C., cioè “il Senato e il Popolo<br />
di Caere” ), il Sasso godeva la preferenza dei<br />
ricchi e gaudenti romani, che sguazzavano<br />
contenti nelle sue acqua calde.<br />
Siamo al Medioevo (1176 -1492): come quasi<br />
tutti i Castelli e paesi feudali dell'epoca anche<br />
il Sasso cambiò diversi padroni. Sappiamo che<br />
il Sasso (“Castrum Saxi“) è dato in pegno al<br />
Papa Innocenzo II da un certo Petrus Latro per<br />
la somma di 200 danari papiens e nel 1231, il<br />
Sasso viene restituito al Papato, a Gregorio IX<br />
( che nel 1236 diede il nome di Caere Vetus<br />
all'odierna Cerveteri e di Caere Novum a Ceri<br />
di oggi ). Nel 1492, gli Orsini scoprono Caere<br />
Vetus (cioè l'odierna Cerveteri) e comprano l'intera<br />
tenuta da Franceschetto Cybo, ma immediatamente<br />
dopo il successivo Papa Alessandro<br />
VI Borgia, vende il Sasso ai Savelli. Nel 1534,<br />
il Papa Clemente VII Medici, assegna la tenuta<br />
all'Arcispedale di Santo Spirito per una somma<br />
annua di 600 scudi. Finalmente, nel 1552, il<br />
Sasso termina il suo avventuroso e continuo<br />
cambio di proprietari, perché viene definitivamente<br />
venduto dall'Ospedale di S. Spirito alla<br />
nobile Famiglia Patrizi di origine senese.<br />
L'attuale abitato risale al secolo XV, è situato a<br />
315 m. di altitudine, su una collina tinta nelle<br />
varie gradazioni del verde e in una stupenda<br />
posizione panoramica. Lo “scoglio” di S.<br />
Antonio, sul quale ancora si può ammirare il<br />
rudere del romitorio antico, protegge e vigila<br />
sulle graziose casette e sulla piazzetta di Santa<br />
Croce, il salotto del Sasso, dove si affacciano<br />
la chiesetta del XVI secolo, le abitazioni più<br />
antiche e il Palazzo Patrizi con i suoi forti speroni<br />
indicanti la sua primitiva funzione di fortezza.<br />
Una torre, incorporata al Palazzo secolare,<br />
sembra nascondersi dalla vergogna perché<br />
ridotta a piccionaia.<br />
“Ieri - dice la torre - difesi il Sasso dai predoni,<br />
oggi servo alla cova dei piccioni”.<br />
L’ingresso al Sasso<br />
25
26<br />
La raccolta differenziata come gesto di civiltà<br />
Differenziare la raccolta dei rifiuti significa non solo utilizzare più volte le stesse<br />
risorse naturali ma deve intendersi anche come gesto di civiltà. E' impegno di tutti<br />
porre in essere comportamenti del genere, a garanzia e salvaguardia dell'ambiente<br />
e del risparmio economico. Se si pensa che una persona produce, mediamente,<br />
in 75 anni di vita, circa 70 tonnellate di rifiuti domestici, quanto si potrebbe<br />
raccogliere ed utilizzare in maniera differenziata? Come diceva il padre della chimica moderna,<br />
Antoin Lavoiseir “nulla si crea e nulla si distrugge … tutto si trasforma”; ed allora non distruggiamo<br />
la natura, ma trasformiamola in benessere.<br />
Facciamo un gesto di buona volontà e separiamo almeno la carta dal vetro.<br />
A noi costa poco, ma quanto vantaggio per la società !<br />
Tempi minimi di conservazione di ricevute e documenti vari<br />
Quante volte, mettendo in ordine i nostri cassetti invasi da ricevute e<br />
documenti annosi, ci siamo chiesti: ma quanto tempo li devo conservare?<br />
Ecco - in sintesi - alcune indicazioni sui “tempi minimi” di conservazione<br />
dei documenti più comuni per meglio gestire il nostro archivio casalingo<br />
10 anni - contributi previdenziali (dalla data di cessazione) - canone RAI - Tassa<br />
Nettezza Urbana (TARSU) - ricevute artigiani<br />
5 anni - affitti e contributi condominiali - ICI - IRPEF - IVA - fatture utenze domestiche (gas,<br />
luce, tel, ecc) - ricevute di pagamenti per c/c postale - contravvenzioni al codice della strada<br />
4 anni - bollo auto (dalla scadenza)<br />
3 anni - parcelle a professionisti - cambiali<br />
1 anno - ricevute operazioni bancarie - ricevute spedizionieri - ratei assicurativi<br />
26 mesi - ricevute alberghi e pensioni<br />
note di R. Cardinali<br />
Ho smarrito il bagaglio in aereoporto... Che fare?<br />
Perdere il bagaglio è (oltre un grave danno) un vero e proprio incubo;<br />
qualora si avvera, che fare ? Appena constatato che il nostro bagaglio<br />
non appare sul nastro trasportatore e questi ha terminato di scaricare il<br />
nostro volo, recarsi subito all'ufficio “Oggetti smarriti” dell'aeroporto di<br />
arrivo e denunciare lo smarrimento. Da questo momento iniziano le operazioni<br />
di ricerca sulle quali ci si può aggiornare telefonando al numero<br />
indicato sul foglio di denuncia. Se il bagaglio non viene riconsegnato entro 21 giorni il passeggero<br />
ha diritto al risarcimento del danno. A tale riguardo è bene agire con prontezza e,<br />
oltre alla denuncia sporta in aeroporto, inviare analoga denuncia (stesso indirizzo) a mezzo<br />
raccomandata a/r. - Il massimo dell'indennizzo che la compagnia aerea riconosce è pari a<br />
euro 1.176,00 per bagaglio.
RICERCA DI IDENTITA’<br />
Per la lupa capitolina<br />
La Lupa non<br />
aveva dubbi<br />
dopo secoli<br />
di alta autoconsiderazione,<br />
essendo compiaciuta<br />
di farsi<br />
reputare di antica gloria come tutti asserivano.<br />
Ma anche per lei c'è stata una revisione<br />
come per molti soggetti storici negli ultimi<br />
tempi, essendo di moda il revisionismo talvolta<br />
dissacrante.<br />
La sua carta d'identità, fino a qualche tempo<br />
fa, era: “straordinaria opera in bronzo di<br />
inizi sec V a.C., riferita ad artisti magnogreci;<br />
già collocata sulla facciata del Palazzo<br />
dei Conservatori, è divenuta dal XV sec.in<br />
poi simbolo di Roma (i gemelli sono stati<br />
aggiunti nel '400 da artista fiorentino, probabilmente<br />
il Pollaiolo)” - così la guida<br />
ROMA, Touring Club ed. 2004 -.<br />
E ancora su Wikipedia (l'enciclopedia di<br />
internet) troviamo: nel 1471 la statua fu<br />
donata da Sisto IV della Rovere alla città di<br />
Roma e da allora viene ospitata nei Musei<br />
Capitolini, nella Sala della Lupa. La lupa è<br />
stata datata stilisticamente verso il 500-480<br />
a.C., mentre le figure dei gemelli furono<br />
aggiunte nel tardo XV secolo, forse, come si<br />
è detto, da Antonio del Pollaiolo, in accordo<br />
con la storia di Romolo e Remo. Sembra che<br />
la lupa sia stata dissepolta sotto lo sperone<br />
nord-occidentale del Palatino e che fosse presente<br />
al palazzo del Laterano agli inizi del IX<br />
secolo. La statua fu spostata al Palazzo dei<br />
Conservatori sul Campidoglio per ordine di<br />
Sisto IV. In un'incisione su legno delle<br />
Mirabilia Urbis Romae (Roma, 1499), appa-<br />
Guglielmo Carretti<br />
re già con i due gemelli.<br />
E' successo poi che, durante una ricerca condotta<br />
tra il 1997 e il 2000, mentre era in<br />
corso il restauro della scultura, una studiosa<br />
ha ventilato nuove possibilità sulla nascita<br />
della stessa: il fatto che si tratti di una fusione<br />
a getto unico farebbe dubitare che una simile<br />
tecnica fosse già conosciuta dai romani e<br />
la datazione si verrebbe a porre all'incirca<br />
nel Rinascimento quando si eseguivano fusioni<br />
di quel tipo. Un'altra teoria è stata concepita<br />
dal risultato delle analisi del metallo che<br />
risulta proveniente da miniere della<br />
Sardegna; ma da qui si confermerebbe la<br />
nascita preesistente in quanto anche al tempo<br />
degli etruschi e dei romani il metallo veniva<br />
portato dalla Sardegna. Infine, in occasione<br />
del Natale di Roma appena trascorso, il sindaco<br />
Veltroni ha fatto una dichiarazione che<br />
sa di fantascienza: attraverso un foro praticato<br />
nella statua bronzea una microtelecamera<br />
ha scoperto che all'interno è rimasta<br />
ancora parte del nucleo di terracotta. Su alcuni<br />
campioni di questa terracotta pare siano<br />
state rilevate le impronte digitali di colui che<br />
ha modellato la scultura. “Adesso, con l'aiuto<br />
della Polizia scientifica, stiamo cercando<br />
di rintracciare l'autore della Lupa”.<br />
Non chiedetemi “come”; io non saprei<br />
rispondere.<br />
La testa della<br />
lupa capitolina.<br />
Opera di matrice<br />
Etrusca<br />
inromanità<br />
27
28<br />
Novità legislative<br />
proroga<br />
degli sfratti<br />
Il 14 febbraio scorso è stata<br />
pubblicata sulla Gazzetta<br />
Ufficiale n° 37 la legge 8 febbraio<br />
<strong>2007</strong> n° 9 ad oggetto<br />
: “Interventi per la riduzione<br />
del disagio abitativo per particolari<br />
categorie sociali” che<br />
sospende sino al 15 ottobre<br />
<strong>2007</strong> le esecuzioni dei provvedimenti<br />
di rilascio per finita<br />
locazione degli immobili adibiti<br />
ad uso abitazione.<br />
Destinatari del provvedimento<br />
sono quei conduttori (alias<br />
inquilini) con contratti scaduti<br />
e con un “reddito annuo<br />
lordo complessivo familiare<br />
inferiore a 27.000,00 euro,<br />
Una curiosità<br />
che siano o abbiano nel proprio<br />
nucleo familiare persone<br />
ultrasessantacinquenni oppure<br />
figli fiscalmente a carico,<br />
malati terminali o portatori di<br />
handicap con invalidità<br />
superiore al 66%”. La esistenza<br />
delle condizioni per usufruire<br />
di questa sospensione<br />
deve essere “autocertificata”<br />
dall'inquilino alla cancelleria<br />
del giudice davanti al quale è<br />
in corso il procedimento di<br />
sfratto o all'ufficiale giudiziario.<br />
Detto provvedimento si<br />
applica ai residenti ini<br />
Comuni capoluoghi di<br />
Provincia, o in Comuni ad<br />
alta tensione abitativa (delibera<br />
del Cipe n.87/03)<br />
oppure in Comuni confinanti<br />
con i capoluoghi di provincia<br />
con popolazione superiore a<br />
10.000 abitanti. Nella nostra<br />
realtà laziale questi ultimi<br />
Comuni - come segnalato<br />
dalla Confedilizia - sono<br />
identificabili in: Albano,<br />
Anguillara Sabazia, Ardea,<br />
Campagnano, Castel<br />
Gandolfo, Castel San Pietro,<br />
Ciampino, Colonna,<br />
Fiumicino, Formello, Frascati,<br />
Gallicano, Grottaferrata,<br />
Guidonia, Marino, Mentana,<br />
Montecompatri, Monte<br />
Porzio, Monterotondo,<br />
Palestrina, Poli, Pomezia,<br />
Riano, Sacrofano, San<br />
Gregorio da S., Trevignano,<br />
Tivoli, Zagarolo.<br />
Nel corpo della stessa legge<br />
sono previste anche le condizioni<br />
e le modalità per il proprietario<br />
dell'immobile di fare<br />
ricorso al giudice per opporsi<br />
alla sospensione richiesta dal<br />
suo inquilino.<br />
Nella legge n° 212/ 2000 (c.d. Statuto del Contribuente) all'articolo 6 comma 3 è scritto:”<br />
L'Amministrazione finanziaria assume iniziative volte a garantire che i modelli di<br />
dichiarazione, le istruzioni e, in generale, ogni altra propria comunicazione siano<br />
messi a disposizione del contribuente in tempi utili e siano comprensibili anche ai<br />
contribuenti sforniti di conoscenze in materia tributaria e che il contribuente possa<br />
adempiere le obbligazioni tributarie con il minor numero di adempimenti e nelle<br />
forme meno costose e più agevoli”.<br />
Molto bene; ma adesso andiamo ad un caso concreto: nelle “Istruzioni” allegate al mod.<br />
730 di quest'anno, alla voce “ QUADRO D- altri redditi” leggiamo:<br />
“si precisa che soltanto i contribuenti che detengono partecipazioni di natura qualificata<br />
ovvero partecipazioni di natura non qualificata in società residenti in paesi o<br />
territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli sono negoziati in mercati regolamentati,<br />
dovranno esporre…”<br />
Più chiaro di così !?!? ma lo Statuto dei Contribuenti a chi ha parlato ?<br />
(lusto)
I nuovi Maestri del Lavoro<br />
Nella splendida cornice del Quirinale, nella giornata del 1° maggio, il<br />
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha insignito della<br />
medaglia “AL MERITO DEL LAVORO” i cittadini che si sono particolarmente<br />
distinti per singolari meriti di perizia, di laboriosità e di buona<br />
condotta morale, così come prescrive la legge istitutiva. L'accertamento dei titoli<br />
di benemerenza è stata svolta, come da normativa, da una Commissione<br />
presieduta dal Ministro del Lavoro e composta dal Presidente Nazionale<br />
Maestri del Lavoro d'<strong>Italia</strong>, dal Presidente dell'Associazione Nazionale<br />
Lavoratori Anziani d'Azienda (il nostro Ing. Tucci), da funzionari designati dalla<br />
Presidenza del Consiglio, dai Dicasteri degli Esteri, Agricoltura, Industria, Lavoro, con la<br />
rappresentanza sia delle organizzazioni sindacali e sia dei datori di lavoro.<br />
Tra i “decorati” di quest'anno siamo felici di poter annoverare due nostri Soci proposti<br />
dalla Associazione <strong>Seniores</strong> <strong>Alatel</strong> <strong>Lazio</strong><br />
Augusto CERASA e Silvano FREZZOTTI<br />
che da anni operano in seno alla nostra Associazione: il “Consigliere” Cerasa” in seno<br />
alla Segreteria e Frezzotti in qualità di “ Fiduciario” della Sezione di Albano. Il<br />
Comitato di Redazione, a nome anche di tutti i Soci dei <strong>Seniores</strong> <strong>Telecom</strong> <strong>Alatel</strong> <strong>Lazio</strong>,<br />
rivolge agli amici Augusto e Silvano le più cordiali ed affettuose congratulazioni.<br />
Augusto Cerasa Silvano Frezzotti<br />
29
innumismatica<br />
30<br />
EUROCOLLEZIONISMO<br />
Le tematiche dell’Euro<br />
Acinque anni dall'introduzione e uso<br />
della moneta unica da parte dei<br />
primi dodici Paesi dell'Unione<br />
Europea, ai quali dal 1°gennaio si è aggiunto<br />
il tredicesimo la Slovenia, sappiamo che si<br />
sono sviluppati due “filoni” principali di collezionismo.<br />
Il primo per le monete commemorative (Ag e<br />
Au) e l'altro per le monete di circolazione.<br />
Ambedue, a loro volta, si suddividono in sottotematiche:<br />
il primo per Paesi e per tipo di<br />
metallo, il secondo per monete ordinarie e<br />
commemorative.<br />
Per quanto attiene al primo “filone” è innanzitutto<br />
opportuno chiarire che queste emissioni<br />
non sono di pertinenza della Banca<br />
Centrale Europea (BCE), bensì dei singoli<br />
Paesi, che, pur non avendo più la sovranità<br />
di battere moneta, contestualmente hanno<br />
quella libertà d'azione di coniare che ha stravolto<br />
lo stesso concetto di moneta unica.<br />
Infatti queste emissioni hanno valore liberatorio<br />
soltanto nel Paese emittente che le riconosce<br />
ufficialmente con il nominale Euro.<br />
Questo collezionismo, quasi sempre limitato<br />
ai confini nazionali, però è ben vivo e prospero<br />
soltanto in quei Paesi che con pruden-<br />
za hanno deciso di mantenere un numero<br />
limitato di emissioni.<br />
In Francia, ad esempio, dove in cinque anni<br />
sono state coniate oltre 220 monete (Ag +<br />
Au), non esiste più questo tipo di collezionismo<br />
se non attraverso alcune possibili tematiche<br />
riscontrabili nelle numerosissime emissioni<br />
quantunque non sia agevole trovare una<br />
necessaria omogeneità.<br />
Voglio però passare ad esaminare il secondo<br />
“filone”, più attraente, relativo alle monete<br />
per la circolazione che suscita un grande ed<br />
attento interesse dei collezionisti.<br />
In primo luogo ci si può riferire alle classiche<br />
otto monete di uso corrente che si possono<br />
raccogliere sia come prima emissione dei<br />
Paesi che man mano sono ammessi in<br />
Eurolandia (nel <strong>2007</strong> ai primi dodici si è<br />
aggiunta la Slovenia, nel 2008 dovrebbero<br />
entrare anche Cipro, Malta, Lituania ed<br />
Estonia) sia con l'eventuale specializzazione<br />
dell'annata ed in particolare per gli Stati che<br />
hanno iniziato a coniare gli Euro a partire sin<br />
dal 1999.<br />
Inoltre la BCE ha già provveduto al restyling<br />
della faccia comune (rovescio) con i nuovi<br />
Stati aderenti alla U.E. ed ha concesso auto-<br />
di Francesco Gioffreda
nomia alle zecche nazionali per adottare la<br />
nuova carta dell'Europa senza confini, ove è<br />
esclusa la Turchia.<br />
Come pure i singoli Paesi, dopo otto anni,<br />
potranno cambiare completamente i soggetti<br />
nazionali del diritto delle monete. Potrebbe<br />
quindi raggiungersi un accordo che consenta<br />
di cambiare contemporaneamente il lato<br />
comune ed i soggetti nazionali.<br />
Sempre del citato secondo “filone” fanno<br />
parte le monete celebrative correnti che al<br />
momento interessano solo il valore da 2.<br />
La BCE, per ovviare alla anomalia delle<br />
monete celebrative, come esposto in precedenza,<br />
ha permesso ai Paesi di Eurolandia di<br />
emettere ogni anno un 2 Euro commemorativo<br />
di circolazione. Questa ottima politica<br />
numismatica della BCE ha lanciato questa<br />
simpatica e misurata collezione, accessibile a<br />
tutti, riscuotendo notevole successo e interesse,<br />
che con il passare degli anni (è iniziata<br />
nel 2004) coinvolge sempre più numismatici.<br />
Nel primo anno sono stati sei i Paesi emittenti:<br />
Finlandia e Grecia (Fig.1), Lussemburgo,<br />
<strong>Italia</strong>, San Marino e Vaticano.<br />
Nel 2005 hanno coniato il 2 la Spagna<br />
fig. 1<br />
2004 Grecia 2004 Finlandia<br />
(Fig.2), l'Austria, il Lussemburgo, il Belgio, la<br />
Finlandia, l'<strong>Italia</strong>, San Marino e il Vaticano.<br />
Nel 2006 Belgio, <strong>Italia</strong>, Germania (con la<br />
fig. 2<br />
2005 Spagna<br />
specializzazione delle 5 zecche Fig.3),<br />
Lussemburgo, Finlandia, San Marino e<br />
Vaticano. (Fig .4)<br />
Nel <strong>2007</strong> invece è in corso la prima emissione<br />
comunitaria del 2 commemorativo<br />
fig. 3<br />
2006 Germania<br />
del 50° Anniversario dei Trattati di Roma.<br />
Infatti viene emesso dai Paesi di Eurolandia<br />
con soggetto unico per tutti (Fig.5).<br />
Questa moneta, nel rovescio, riporta per la<br />
fig. 4<br />
2006 Vaticano<br />
prima volta la nuova versione della carta<br />
della grande Europea senza confini. Nel<br />
<strong>2007</strong> è altresì previsto, come di consueto, un<br />
ulteriore 2 celebrativo da parte di alcuni<br />
Paesi.<br />
Una gradita novità potrebbe esserci a<br />
breve:sono in fase avanzata i negoziati con<br />
fig. 5<br />
la BCE da parte dell'enclave di Andorra che<br />
chiede di coniare gli Euro con i propri soggetti<br />
nazionali come fanno Monaco, San<br />
Marino e Vaticano.<br />
31
incalendario<br />
32<br />
CALENDARIO AZTECA<br />
Il tempo calcolato dagli antichi<br />
Il Calendario Azteca (Pietra del Sole), qui a lato riprodotto, è<br />
una delle opere d'arte precolombiane più bella e ammirata<br />
della cultura azteca. Si ritiene che questa scultura sia stata iniziata<br />
nell'anno 1449 durante il regno di Axayácatl, e terminata<br />
trenta anni dopo, nel 1479; rinvenuto il 17 dicembre 1790<br />
nella Piazza d'Arme della Città del Messico venne trasferito,<br />
poi, accanto alla torre ovest della Cattedrale Metropolitana e,<br />
nel 1885, collocato in una delle sale del Museo Nazionale di<br />
Storia situato allora nella Calle de Moneda; nell'agosto 1964<br />
posizionato definitivamente nella sala Mexica del Museo<br />
Nazionale di Antropologia a Città del Messico<br />
Èun monolito scolpito in una roccia di<br />
basalto olivina d'origine vulcanica, formata<br />
di silicati ricchi di ferro e magnesio<br />
ed ha un diametro di 3,54 metri e un peso di<br />
circa 24 tonnellate. E'una delle migliori espressioni<br />
dell'arte azteca e dimostra il grado di sviluppo<br />
culturale e scientifico che questo popolo<br />
raggiunse nella astronomia, nella matematica,<br />
nella misurazione del tempo e nell'arte lapidaria.<br />
Il circolo centrale rappresenta il viso di<br />
Tonatiuh, il Sole, dio che, nella mitologia azteca,<br />
era padrone e signore di tutti i cieli e creatore<br />
di tutti i fenomeni della natura; sotto il suo<br />
comando c'erano tutti gli altri dei. Tonatiuh era<br />
il protettore di quanto creato, ed in particolare<br />
signore dei guerrieri che morivano in combattimento<br />
e delle madri che morivano durante la<br />
nascita del loro primo figlio.<br />
Sul viso di Tonatiuh si possono apprezzare i<br />
seguenti segni: la corona, il ciondolo nasale<br />
con forma di farfalla, gli orecchini, la collana.<br />
Tutti questi ornamenti sono straordinariamente<br />
lussuosi e caratteristici del Dio supremo. Dovuto<br />
alla sua somiglianza col Sole, i capelli di<br />
Tonatiuh sono dorati. Sul suo viso si notano le<br />
rughe che sono una caratteristica delle persona<br />
anziane, e che secondo la cultura azteca,<br />
dimostravano la maturità e la saggezza degli<br />
atti e delle decisioni, nonché la fermezza di<br />
carattere. Infine, troviamo la lingua in forma di<br />
coltello di ossidiana, esposta verso l'esterno<br />
che indica la necessità di essere alimentata con<br />
la sostanza magica che era il sangue e il cuore<br />
umani; la lingua simboleggia il raggio di luce e<br />
la saggezza perfetta.<br />
L'anno civile del popolo azteca contava con<br />
365 giorni costituiti da 18 mesi di venti giorni<br />
ognuno più cinque giorni che si aggiungevano<br />
al termine del diciottesimo mese; questi ultimi<br />
cinque giorni, oltre considerarsi come complementari,<br />
erano considerati infausti poiché gli<br />
azteca pensavano che durante questi cinque<br />
giorni potevano accadere le maggiori calamità<br />
fino alla distruzione della Terra che, secondo<br />
una leggenda, poteva capitare alla fine di un<br />
ciclo di 52 anni.<br />
Ogni giorno del mese era presidiato da un dio<br />
o da una dea che aveva influenza, data la sua<br />
propria natura, sulle attività degli esseri umani,<br />
per cui il calendario veniva consultato prima di<br />
qualsiasi attività per controllare se il giorno<br />
fosse propizio per essa.<br />
Visto che il significato dei segni del calendario<br />
e la loro interpretazione era conoscenza solo<br />
della classe “sacerdotale”, quando nasceva un<br />
bambino si interpellava uno dei sacerdoti affinché,<br />
secondo il segno e il dio di quel giorno,<br />
anticipasse il destino del neonato; se il segno e<br />
il dio patrono gli erano avversi, si facevano riti<br />
e scongiuri indispensabili per cercare di allontanare<br />
il destino così ostile.<br />
di Luciano Stoppa