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“La Sapienza” - TECA ELIS

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Università degli Studi di Roma<br />

<strong>“La</strong> <strong>Sapienza”</strong><br />

Facoltà di Economia<br />

Corso di Laurea in Economia Aziendale<br />

Tesi di laurea in<br />

Tecnologia dei cicli produttivi<br />

L’e-Learning come nuova opportunità di business.<br />

Analisi di competitività e tecnologica per<br />

TELECOM ITALIA<br />

Relatore:<br />

Chiar.mo Prof. Ernesto Chiacchierini<br />

Correlatore: Laureando:<br />

Chiar.mo Prof. Fabrizio D’Ascenzo Gianluca Zinzi<br />

N° Matr.: 05158323<br />

Anno Accademico 2003/2004


A mio padre e a mia madre


…non sono le nostre capacità che<br />

dimostrano chi siamo davvero,<br />

sono le nostre scelte…<br />

Prof. Albus Silente<br />

“Harry Potter e la camera dei segreti”


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

INDICE<br />

INDICE IV<br />

PREFAZIONE VII<br />

LA FORMAZIONE E L’E-LEARNING 1<br />

1.1. Formazione: definizione e modalità di erogazione 1<br />

1.2. Gli stili di apprendimento umano 2<br />

1.3. L’evoluzione della formazione a distanza 4<br />

1.4. Le caratteristiche dell’e-Learning 7<br />

1.4.1. Il blended e-Learning 9<br />

1.4.2. La catena del valore della formazione e l’impatto dell’e-Learning 10<br />

1.4.3. La scomposizione in elementi dell’offerta e-Learning 12<br />

1.4.4. Le modalità di erogazione: hosting ed housing 13<br />

1.4.5. I vantaggi dell’e-Learning 14<br />

1.4.6. Gli svantaggi dell’e-Learning 17<br />

L’E-LEARNING E LE PRINCIPALI APPLICAZIONI 20<br />

2.1. L’e-Learning in azienda 21<br />

2.1.1. Le principali necessità delle aziende italiane legate alla formazione 21<br />

2.1.2. Dati e statistiche 22<br />

2.1.3. Le dinamiche future 27<br />

2.2. L’e-Learning nella Pubblica Amministrazione 29<br />

2.2.1. La formazione nella Pubblica Amministrazione 29<br />

2.2.2. Le modalità di erogazione dei contenuti e l’impatto delle tecnologie sulla formazione nella PA 31<br />

2.3. L’e-Learning nelle Università 35<br />

2.3.1. Università tradizionale ed Università a distanza 35<br />

2.3.2. La realtà delle Università telematiche 36<br />

ANALISI DELLO SCENARIO 40<br />

3.1. Market sizing 40<br />

3.1.1. Il mercato mondiale del corporate e-Learning 41<br />

3.1.2. Il mercato USA 42<br />

3.1.3. Il mercato europeo 45<br />

3.1.4. Il mercato italiano: dimensionamento e segmentazione 46<br />

3.1.4.1. La strutturazione dell’offerta 48<br />

3.1.4.2. La strutturazione della domanda 50<br />

3.1.4.3. Ripartizione percentuale delle revenues tra i 4 anelli della value chain 52<br />

3.1.4.4. Ripartizione percentuale delle revenues tra formazione interna ed esterna 53<br />

3.1.4.5. Ripartizione percentuale delle revenues tra formazione finanziata e non. 54<br />

3.1.4.6. La strutturazione dei contenuti 54<br />

3.1.5. Confronto tra mercati, riepilogo e riflessioni sul market sizing 55<br />

3.2. Scenario normativo 59<br />

3.2.1. La normativa europea 59<br />

Indice IV


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3.2.1.1. Le norme europee direttamente legate all’e-Learning 59<br />

3.2.1.2. Le norme indirettamente legate all’e-Learning 62<br />

3.2.2. Lo scenario normativo italiano 67<br />

3.2.2.1. Le norme direttamente legate all’e-Learning 67<br />

3.2.2.2. Le norme indirettamente legate all’e-Learning 69<br />

3.2.3. Opportunità e minacce legate allo scenario normativo 71<br />

3.3. Potenzialità ed attrattività di mercato 72<br />

3.3.1. La stima lineare 74<br />

3.3.2. La stima esponenziale 75<br />

3.3.3. La ponderazione delle stime 76<br />

3.3.4. L’applicazione delle stime alla value chain 77<br />

3.3.5. L’analisi dei fattori abilitanti 79<br />

3.3.5.1. Il livello di informatizzazione 80<br />

3.3.5.2. La diffusione della banda larga 81<br />

3.3.5.3. Il livello di formazione della popolazione sulle tecnologie ICT 84<br />

3.3.6. L’analisi dei fattori incentivanti 85<br />

3.3.6.1. La riduzione dei costi di formazione 85<br />

3.3.6.2. La flessibilità 86<br />

3.3.6.3. La personalizzazione, riusabilità ed aggiornabilità dei contenuti 87<br />

3.3.7. Riepilogo e matrice opportunità/minacce 88<br />

SERVIZIO E-LEARNING DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL<br />

GRUPPO TELECOM ITALIA 89<br />

4.1. Overview dell’impresa 90<br />

4.2. Il modello di business di partenza 90<br />

4.3. Analisi della domanda 91<br />

4.3.1. Individuazione del target clienti 91<br />

4.3.1.1. Le aziende 92<br />

4.3.1.1.1. Gli aspetti distintivi 92<br />

4.3.1.1.2. Le differenze tra la PMI e la grande impresa 93<br />

4.3.1.1.3. L’analisi dei fattori abilitanti ed incentivanti 98<br />

4.3.1.2. La Pubblica Amministrazione 99<br />

4.3.1.2.1. Gli aspetti distintivi 99<br />

4.3.1.2.2. La distinzione tra amministrazione centrale ed amministrazioni locali 101<br />

4.3.1.2.3. L’analisi dei fattori abilitanti e dei fattori incentivanti 102<br />

4.3.1.3. L’Università 102<br />

4.3.1.3.1. Gli aspetti distintivi 103<br />

4.3.1.3.2. L’analisi dei fattori abilitanti e dei fattori incentivanti 104<br />

4.3.1.4. Riepilogo sull’individuazione target clienti 104<br />

4.3.2. Analisi customer’s needs 105<br />

4.3.2.1. L’analisi di tipo Business to Business (B2B) 107<br />

4.3.2.1.1. Le esigenze comuni alle diverse categorie di clienti business 107<br />

4.3.2.1.2. Le imprese 111<br />

4.3.2.1.2.1. Le grandi imprese 114<br />

4.3.2.1.2.2. Le PMI 115<br />

4.3.2.1.3. La Pubblica Amministrazione 118<br />

4.3.2.1.4. L’Università 126<br />

4.3.2.2. L’analisi di tipo Business to Consumer (B2C) 127<br />

4.3.2.3. Riepilogo sull’analisi customer’s needs 134<br />

4.3.3. Identify Attributes Customer Value & Value Proposition 136<br />

4.3.3.1. Identify Attributes Customer Value 137<br />

4.3.3.2. Value proposition 140<br />

4.4. Analisi dell’offerta 142<br />

4.4.1. Individuazione top competitor 142<br />

4.4.2. Benchmarking 144<br />

Indice V


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.4.2.1. La strutturazione dei fatturati per anello di value chain 145<br />

4.4.2.2. Correlazione tra finanziato e captive 146<br />

4.4.2.3. Correlazione tra fatturato tecnologico e numero di standard 148<br />

4.4.2.4. Rapporto revenues tecnologiche – domanda 148<br />

4.4.2.5. Rapporto revenues servizi – domanda 149<br />

4.4.2.6. Rapporto revenues servizi/tecnologia – ASP/Intranet 150<br />

4.4.2.7. Rapporto revenues servizi/tecnologia – fatturato “market” 151<br />

4.4.2.8. Rapporto fatturato totale – certificazioni 153<br />

4.4.3. Riepilogo 154<br />

4.5. Analisi di competitività 154<br />

4.5.1. SWOT Analysis 155<br />

4.5.1.1. L’individuazione dei fattori ambientali rilevanti 156<br />

4.5.1.2. La matrice SWOT 158<br />

4.5.1.3. Le strategie 158<br />

4.6. Analisi tecnologica 159<br />

4.6.1. Overview sullo stato attuale della tecnologia e-Learning 160<br />

4.6.2. Scouting ed individuazione della piattaforma di base 160<br />

4.6.3. Definizione del modello tecnologico del servizio 164<br />

4.6.4. I test sulla rete distributiva di comunicazione 165<br />

4.7. Definizione business model per segmento di clientela 165<br />

4.7.1. La strategia dell’offerta 166<br />

4.7.1.1. Gli elementi dell’offerta 166<br />

4.7.1.2. Gli elementi della domanda 166<br />

4.7.1.2.1. Le Grandi Imprese (GI) 167<br />

4.7.1.2.2. Le Piccole e Medie Imprese (PMI) 171<br />

4.7.1.2.3. La Pubblica Amministrazione Centrale 177<br />

4.7.1.2.4. La Pubblica Amministrazione Locale 180<br />

4.7.1.2.5. L’Università 182<br />

4.7.1.3. Riepilogo 184<br />

GI 185<br />

4.8. Valutazione economica e finanziaria 185<br />

4.8.1. La determinazione quantitativa dei potenziali clienti per segmento 186<br />

GI 186<br />

4.8.2. L’individuazione dei driver di costo 189<br />

4.8.2.1. La quota di investimenti iniziali 189<br />

4.8.2.2. Le spese correnti 192<br />

4.8.2.3. Il prospetto dei costi per il quinquennio considerato 195<br />

4.8.3. La stima delle revenues 196<br />

4.8.4. La stima dei risultati d’esercizio di medio termine 198<br />

4.8.5. La valutazione dei flussi di cassa ed il Break Even Point 200<br />

4.8.6. I benefici indotti 203<br />

4.8.7. ROI annuale totale per segmento 204<br />

CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI 205<br />

BIBLIOGRAFIA & WEBGRAFIA 209<br />

RINGRAZIAMENTI 211<br />

Indice VI


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Prefazione<br />

Il presente lavoro è il risultato di un programma formativo promosso e realizzato dal<br />

Consorzio <strong>ELIS</strong> (CONSEL) di Roma, al quale il sottoscritto ha partecipato in qualità<br />

di team member del project work commissionato da TELECOM ITALIA, avente ad<br />

oggetto un’attività di consulenza relativa allo sviluppo di un servizio a valore<br />

aggiunto per l’e-Learning, dal titolo “Sviluppo Broadband VAS per l’e-Learning”,<br />

della durata di sei mesi, che ha avuto inizio in Marzo ed è terminato nell’Ottobre di<br />

questo anno.<br />

Il suddetto progetto fa parte di un più vasto programma, denominato Junior<br />

Consulting e coordinato dall’Ing. Francesco Limone, composto da una molteplicità<br />

di project work affidati dalle più importanti società mondiali che operano nel campo<br />

dell’Information and Communication Technology.<br />

Il project work al quale sono stato assegnato ha avuto ad oggetto l’analisi di fattibilità<br />

tecnica, economica e finanziaria di una soluzione e-Learning.<br />

Proprio in virtù della necessità di effettuare un’analisi di fattibilità non solo<br />

economica e finanziaria, ma anche tecnica, il project team è risultato essere composto,<br />

oltre che dal sottoscritto, il quale si è occupato dell’aspetto economico, anche da altri<br />

due elementi.<br />

Il primo, Daniele Basriev, laureando in ingegneria informatica presso l’Università di<br />

Roma Tre, nella figura di Junior Consultant, si è occupato della progettazione della<br />

piattaforma di e-Learning.<br />

Il secondo, l’Ing. Gianluca Sabatini, nella figura di Senior Consultant, si è occupato<br />

dell’interazione della piattaforma di e-Learning con la rete di distribuzione, essendo<br />

stato team member di un precedente progetto, commissionato anche questo da<br />

TELECOM ITALIA, avente ad oggetto l’ottimizzazione della distribuzione di<br />

contenuti multimediali sulla Content Delivery Network (CDN) proprietaria.<br />

Il progetto multidisciplinare è stato coordinato dal Project Manager Dott. Luca<br />

Cinquepalmi, che si è occupato degli aspetti gestionali e strategici del project team.<br />

Prefazione VII


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Le attività sono state minuziosamente pianificate ed i due aspetti del progetto, quello<br />

tecnico e quello economico, hanno avuto continui momenti di confronto e di<br />

indirizzamento reciproco, sulla base di un project plan redatto ad hoc.<br />

L’attività è stata sottoposta a periodiche verifiche da parte del committente mediante<br />

due incontri 1 , che hanno assunto la veste di Stato Avanzamento Lavori (SAL).<br />

L’aspetto economico di cui mi sono occupato ha riguardato l’analisi dello scenario<br />

dell’e-Learning, l’analisi della domanda, l’analisi dell’offerta, la formulazione<br />

strategico-competitiva e la valutazione economica e finanziaria.<br />

Il presente elaborato ha avuto ad oggetto il lavoro appena illustrato, per cui ha<br />

seguito il percorso logico dello stesso.<br />

Il Capitolo 1 illustrerà, pertanto, una panoramica generale relativa alla formazione<br />

ed alle sue modalità di erogazione ed approfondirà gli aspetti legati<br />

all’apprendimento umano.<br />

Successivamente verrà focalizzata l’attenzione sulla formazione a distanza e sulla sua<br />

evoluzione storica.<br />

Al termine del capitolo verranno approfonditi gli aspetti legati all’e-Learning,<br />

definendo questo tipo di modalità di erogazione della formazione ed illustrandone le<br />

caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi.<br />

Il Capitolo 2 verte sulle principali applicazioni dell’e-Learning. Esso fa il punto della<br />

situazione per ciò che concerne la formazione e le sue modalità di erogazione nei<br />

segmenti delle aziende, della Pubblica Amministrazione e delle Università italiane.<br />

Il Capitolo 3 concerne l’analisi dello scenario economico, normativo e tecnologico<br />

dell’e-Learning, sia italiano che internazionale.<br />

In questo capitolo viene definito, infatti, il dimensionamento del mercato<br />

statunitense, europeo ed italiano e, per quest’ultimo, vengono illustrati significativi<br />

approfondimenti inerenti la strutturazione della domanda, dell’offerta, della natura<br />

dei contenuti, ecc. Successivamente si provvederà ad illustrare la normativa europea<br />

ed italiana che, direttamente o indirettamente, disciplina gli aspetti legati<br />

all’e-Learning.<br />

1 Tali incontri hanno assunto la veste di Stato Avanzamento Lavori, tenutisi presso la sede di TELECOM<br />

ITALIA WIRELINE S.p.A. in Via di Val Cannuta a Roma. Hanno partecipato a questi incontri l’intero team di<br />

progetto e gli Ingg. Serafini, Gasbarroni e Mariani, interlocutori interni di TELECOM ITALIA.<br />

Prefazione VIII


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

In ultima analisi, ed alla luce delle valutazioni economiche e normative<br />

precedentemente fatte, verranno illustrate quali siano le potenzialità e l’attrattività di<br />

mercato per l’e-Learning italiano.<br />

Il Capitolo 4 rappresenta la parte più vasta del presente elaborato.<br />

Esso illustra anzitutto quale sia il modello di business scelto da TELECOM ITALIA<br />

per offrire il servizio di e-Learning alla propria clientela.<br />

L’analisi della domanda presente sempre in tale capitolo illustra quale sia il target<br />

clienti individuato per l’offerta e mette in evidenza quali siano le esigenze delle<br />

organizzazioni e dei singoli soggetti che le compongono in termini di formazione.<br />

Lo stesso capitolo comprende anche l’analisi dell’offerta, che mette in evidenza quali<br />

siano i più importanti operatori nazionali di e-Learning in Italia e quali siano le<br />

soluzioni migliori implementate dai principali competitor, che potrebbero essere<br />

replicate da TELECOM ITALIA con successo.<br />

L’intersezione tra l’analisi della domanda e quella dell’offerta ha dato luogo<br />

all’individuazione dell’architettura della piattaforma tecnologica e delle sue<br />

caratteristiche funzionali al soddisfacimento delle esigenze della clientela.<br />

Le caratteristiche tecniche del servizio sono anch’esse indicate in questo capitolo e<br />

risultano essere fondamentali per la formulazione della strategia competitiva e della<br />

valutazione economica e finanziaria, ultimo step logico del progetto e della presente<br />

tesi di laurea.<br />

Prefazione IX


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

CAPITOLO 1<br />

La formazione e l’e-Learning<br />

1.1. Formazione: definizione e modalità di erogazione<br />

La formazione è l’insieme dei processi volti a trasferire all’individuo nuove<br />

conoscenze che incidono sulla sua dimensione comportamentale. Dal punto di vista<br />

aziendale, essa è la leva della gestione delle risorse umane definibile come l’insieme<br />

dei criteri che regolano i processi per lo sviluppo e l’adeguamento delle competenze<br />

professionali e manageriali degli operatori aziendali e dei loro comportamenti 2 .<br />

Si tratta di un concetto fortemente correlato a quello di apprendimento. Non è<br />

possibile, infatti, parlare di formazione senza che vi sia apprendimento. Questa<br />

corrispondenza risulta essere, tuttavia, solamente univoca, perché si può avere<br />

apprendimento anche senza formazione, in particolare quando si parla di<br />

addestramento.<br />

L’addestramento è inteso come l’acquisizione di competenze e abilità relative a<br />

capacità professionali specifiche e pratiche, caratterizzate da regole e formule<br />

standard (es. lingue straniere, programmi software, training su nuovi prodotti).<br />

In merito a tale distinzione, tuttavia, è prassi diffusa che la letteratura utilizzi<br />

largamente il concetto di formazione, comprendendo in esso anche quello di<br />

addestramento 3 .<br />

La formazione è suscettibile di erogazione in differenti modalità. La distinzione<br />

principale viene fatta tra formazione tradizionale e formazione a distanza o FAD.<br />

La prima concerne l’erogazione di tipo tradizionale, quella effettuata in aula, con un<br />

docente e dei testi a supporto dell’apprendimento dei discenti. La dimensione sociale<br />

della formazione assume, in tale modalità, grande importanza, grazie alla possibilità<br />

di interazione tra discente e docente in modo sincrono ed immediato, vista la<br />

contemporanea presenza fisica dei due attori nello stesso luogo.<br />

2<br />

S. Paneforte (1999), <strong>“La</strong> gestione delle persone nell’impresa”.<br />

3<br />

D’ora in poi, in assenza di specifica distinzione, l’utilizzo del termine formazione riguarderà anche<br />

l’addestramento.<br />

La formazione e l’e-Learning 1


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La seconda, viceversa, si basa sull’apprendimento autonomo del discente, con<br />

l’ausilio di strumenti tradizionali come libri e volumi o di mezzi innovativi quali CD-<br />

ROM, contenuti presenti nella rete Internet o, come sempre più spesso accade,<br />

persone distanti geograficamente che coadiuvano il discente nell’apprendimento<br />

mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie in maniera interattiva.<br />

1.2. Gli stili di apprendimento umano<br />

La formazione non avrebbe ragion d’esistere senza l’apprendimento.<br />

L’apprendimento è quel processo mentale che produce un accrescimento delle<br />

conoscenze dell’individuo e consente una modificazione durevole del suo<br />

comportamento per effetto dell’esperienza. Non possono, dunque, considerarsi<br />

forme di apprendimento né le modificazioni del comportamento di breve durata<br />

dovute ad episodi occasionali ed isolati, né quelle dovute a fattori innati o al processo<br />

biologico di crescita, che non avvengono per effetto dell’esperienza. Rientrano invece<br />

tra i processi di apprendimento sia quelli spontanei, ossia quelli naturali, automatici,<br />

quasi involontari che caratterizzano soprattutto la prima fase della crescita e<br />

costituiscono la base per tutte le acquisizione successive, sia quelli “insegnati”, che<br />

cioè si realizzano per effetto di un intervento intenzionale, esterno all’individuo,<br />

volto alla trasmissione di un sapere 4 .<br />

Molti psicologi hanno dedicato il proprio impegno per comprendere quali siano le<br />

modalità attraverso le quali l’uomo apprende e si sono succedute nel tempo diverse<br />

correnti di pensiero in merito a tale argomentazione.<br />

Le teorie associazioniste dell’apprendimento furono le prime ad imporsi sul<br />

panorama internazionale. In base a tali teorie, il cui precursore fu Ivan P. Pavlov, le<br />

risposte fornite dall’individuo agli stimoli che riceve sono dovute alle abitudini che<br />

egli ha acquisito nel corso della sua esperienza di vita.<br />

Seguirono le teorie cognitiviste dell’apprendimento, in base alle quali non è<br />

importante focalizzare l’attenzione sulla coppia stimolo-risposta come facevano gli<br />

associazionisti, bensì sui meccanismi che intervengono nell’individuo tra lo stimolo e<br />

la risposta, ossia sui processi cognitivi. I precursori del cognitivismo furono gli<br />

4 M. De Beni, R. Bomassar, L. Grossele, (1999), “Psicologia e sociologia”.<br />

La formazione e l’e-Learning 2


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

psicologi della Gestalt, o forma. In base a quanto sostenevano i cognitivisti, l’uomo è<br />

in grado di risolvere i problemi che gli si presentano grazie alla costruzione delle sue<br />

conoscenze, interpretando le informazioni, organizzandole ed assegnando loro<br />

significati personali. Tali informazioni vengono organizzate in blocchi, detti schemi<br />

concettuali, il cui numero e la cui complessità aumentano con il passare degli anni.<br />

L’evoluzione degli studi sul cognitivismo ha portato, negli anni ’80, all’affermazione<br />

del costruttivismo, in base al quale il processo di insegnamento, per essere<br />

veramente efficace, deve essere costruito intorno al soggetto che apprende (learning<br />

centred). Il sapere viene considerato il frutto di una costruzione attiva da parte del<br />

discente e l’apprendimento è visto come un’attività che si lega indissolubilmente alla<br />

situazione in cui avviene e che è potenziata dalla collaborazione sociale e dalla<br />

comunicazione interpersonale. Il costruttivismo, pertanto, non guarda più<br />

all’istruzione come ad un processo lineare di trasmissione/ricezione di conoscenze,<br />

ma come ad una risposta alle esigenze ed alle motivazioni del soggetto che apprende.<br />

Il costruttivismo si sposa perfettamente con gli stili di apprendimento umano.<br />

Il modello VAK ( Visual, Auditory, Kinestetic) sostiene che l’uomo utilizzi<br />

contemporaneamente i tre principali canali percettivi (vista, udito e tatto) per<br />

apprendere, ma l’utilizzo di uno di essi risulta essere prevalente rispetto agli altri.<br />

Uno stile di apprendimento, in altre parole, è una predisposizione individuale a<br />

servirsi di particolari strategie, piuttosto che di altre, nell’affrontare compiti, nel<br />

risolvere problemi, o in generale nell’apprendere delle conoscenze 5 . La<br />

predominanza di uno dei sensi di percezione rispetto agli altri comporta la<br />

classificazione degli stili di apprendimento, che risultano essere quattro:<br />

• visivo verbale;<br />

• visivo non verbale;<br />

• auditivo;<br />

• cinestetico.<br />

Le persone il cui stile di apprendimento dominante è quello visivo verbale<br />

preferiscono che le informazioni siano presentate loro in maniera visuale/verbale,<br />

perché amano imparare attraverso il linguaggio scritto.<br />

5 M. De Beni, R. Bomassar, L. Grossele (1999), “Psicologia e sociologia”<br />

La formazione e l’e-Learning 3


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Lo stile visivo non verbale è proprio, invece, di coloro che amano apprendere<br />

mediante la vista attraverso l’utilizzazione di grafici, tabelle, immagini, video o film<br />

durante una lezione.<br />

Le persone il cui stile di apprendimento dominante è quello auditivo imparano<br />

meglio le informazioni presentate loro oralmente. Si tratta di soggetti che amano<br />

leggere ad alta voce e a cui capita di muovere le labbra se leggono un testo in<br />

silenzio.<br />

Colore che, infine, prediligono lo stile d’apprendimento cinestetico imparano più<br />

agevolmente se sono coinvolti sul piano fisico e si distraggono facilmente se le<br />

informazioni vengono presentate loro in maniera eccessivamente statica o se non<br />

hanno la possibilità di muoversi.<br />

Nella progettazione di un intervento formativo, dunque, è necessario tenere presente<br />

l’eterogeneità degli stili di apprendimento per rendere l’intervento formativo efficace<br />

il più possibile nei confronti di tutti i discenti.<br />

Ciò è particolarmente vero per ciò che concerne i progetti formativi a distanza.<br />

Mentre in aula, infatti, i tre stili di apprendimento vengono normalmente soddisfatti<br />

simultaneamente dalla dinamica della lezione che consente chiarimenti immediati<br />

per i vari studenti, nella progettazione di un intervento formativo a distanza si corre<br />

il rischio di prediligere uno piuttosto che un altro stile di apprendimento, rendendo il<br />

progetto formativo stesso non efficace nei confronti di tutti.<br />

1.3. L’evoluzione della formazione a distanza<br />

La formazione a distanza (FAD) si differenzia da un progetto didattico tradizionale<br />

per alcuni elementi:<br />

• l’abbandono di una lezione frontale in favore di una lezione che faccia<br />

apprendere anche attraverso una collaborazione tra discenti;<br />

• la necessità di aumentare le occasioni di interazione tra gli studenti ed i<br />

docenti e degli studenti tra loro;<br />

• lo spostamento dell’attenzione dall’insegnante allo studente e la tendenza a<br />

modellare la didattica secondo le necessità di apprendimento di ogni<br />

studente.<br />

La formazione e l’e-Learning 4


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Tutti questi elementi sono caratteristici, a dire la verità, della sola FAD di terza<br />

generazione, incentrata sull’impiego delle nuove tecnologie della comunicazione e<br />

dell’informazione.<br />

A questo punto, però, è opportuno definire cosa si intende per formazione a distanza<br />

ed a tracciarne le principali linee evolutive.<br />

La maggior parte dai formatori e degli educatori ritiene che la formazione si debba<br />

svolgere in una condizione di coincidenza spaziale e temporale tra docente e<br />

discente; la formazione a distanza ha avuto quindi un ruolo subalterno nella storia<br />

dell’educazione, accettata solo laddove non fosse possibile una formazione in<br />

presenza. I detrattori della FAD sottolineano, infatti, soprattutto l’aspetto derivante<br />

dall’isolamento fisico di chi apprende, dato caratteristico di questa metodologia.<br />

Occorre però sottolineare come sia proprio un obiettivo tipico dei moderni sistemi di<br />

e-Learning (o FAD di III generazione) cercare di dare vita a modelli didattici tendenti<br />

a ridurre l’isolamento del discente.<br />

Da oltre duemila anni, da quando cioè si è diffusa la scrittura, si sono aperti nuovi<br />

spazi di educazione “virtuale”, in cui il docente è in presenza remota rispetto al<br />

discente o esiste solo simbolicamente nella sua mente. Fissando la parola su un<br />

supporto fisico si è potuto distinguere il momento della produzione<br />

dell’informazione da quello della fruizione.<br />

In questo contesto si inserisce la formazione a distanza. La FAD ha origini antiche,<br />

ma il termine “distance education” è stato coniato solo nel 1972 dall’International<br />

Council for Correspondance Education per descrivere il filone di azioni formative<br />

che si sono sviluppate negli anni intorno alla formazione per corrispondenza (lo<br />

stesso ente decise poi di chiamarsi International Council for Distance Education).<br />

Ripercorrendo le tappe che hanno caratterizzato l’evoluzione dei diversi sistemi di<br />

formazione a distanza, si può ricordare la distinzione tra tre generazioni fornita da<br />

Nipper 6 .<br />

Prima generazione: la corrispondenza postale<br />

Nel XIX secolo, le nuove tecniche di stampa e lo sviluppo del sistema ferroviario<br />

favoriscono la produzione e diffusione di materiale didattico per<br />

6 Trentin G. (2001): “Dalla formazione a distanza all’apprendimento in rete”.<br />

La formazione e l’e-Learning 5


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

l’autoapprendimento. In Inghilterra, Australia e Nord America si cerca di offrire<br />

un’istruzione attraverso l’invio per posta di materiale manoscritto o stampato.<br />

Sicuramente è stata una grande conquista per coloro che per limiti geografici, sociali<br />

e culturali, non avrebbero potuto altrimenti migliorare la propria condizione<br />

culturale.<br />

Tra gli esempi più noti di corsi per corrispondenza abbiamo quelli della Scuola Radio<br />

Elettra di Torino, da oltre 50 anni presente sul mercato ed oggi attiva con i più<br />

moderni corsi di FAD (anche in modalità e-Learning); anche le Università in quegli<br />

anni cominciarono a lanciare numerosi corsi per corrispondenza.<br />

Seconda generazione: i mezzi di comunicazione di massa<br />

Negli anni ’60-’70 le tecnologie radiofoniche e televisive permettono di adottare<br />

soluzioni multimediali, con l’integrazione di materiale a stampa, registrazioni sonore<br />

e trasmissioni televisive, fino ai CD-Rom, ai software didattici e alle e-mail. Alla fine<br />

degli anni ’60 risale la nascita della Open University 7 , che accolse i primi studenti e<br />

che divenne modello per decine di università sparse in tutto il mondo, anticipando<br />

concetti, metodologie e strumenti oggi diffusi.<br />

È sicuramente una rivoluzione rispetto ai sistemi di prima generazione: ora la<br />

tecnologia a disposizione consente di raggiungere contemporaneamente un’utenza<br />

dispersa sul territorio. L’invenzione di questi strumenti apre nuove prospettive nel<br />

campo dell’educazione: nel 1959 negli USA venne diffuso in TV il primo programma<br />

educativo “Sunrise Semester”, nel quale veniva ripreso un professore universitario<br />

durante una normale lezione d’aula.<br />

Ma questi strumenti hanno ancora una grande lacuna: la mancata interazione degli<br />

studenti tra di loro e con il docente. Nei sistemi di prima e seconda generazione<br />

comune denominatore è il concepire l’apprendimento esclusivamente come processo<br />

individuale, in cui i corsisti si limitano a studiare i materiali erogati; possono<br />

7 Creata nel 1969 ed attiva dal 1971, è nata nell’ottica del welfare state per perseguire un miglioramento a livello<br />

sociale: fra i propositi c’era quello di istituire una struttura scolastica alla portata di tutti. E’ oggi riconosciuta<br />

alla stregua delle altre università britanniche e offre una vasta gamma di corsi di laurea e post laurea in numerose<br />

discipline; è accessibile online da tutto il mondo. La scelta dei corsi è molto flessibile e può variare durante il<br />

percorso. E’ stata la prima università ad erogare nel 1994 corsi specifici sul tema dell’addestramento/formazione<br />

a distanza. Gli strumenti che lo studente ha a disposizione per prepararsi sono tipici della FAD di seconda<br />

generazione: trasmissioni radiofoniche e televisive (curate dalla BBC), audio e video cassette e testi cartacei<br />

ricevuti per corrispondenza. Gode di una crescente popolarità e può contare su una efficiente struttura ed<br />

organizzazione: ne è testimonianza il fatto che ogni anno più di 50.000 persone studiano con O.U..<br />

La formazione e l’e-Learning 6


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

chiedere assistenza al docente (tramite posta prima, tramite telefono o e-mail dopo),<br />

ma non si verificano interazioni dinamiche tra studenti o tra docente e discente.<br />

Terza generazione: Internet e le reti telematiche<br />

L'uso delle reti telematiche e della computer mediated communication condiziona<br />

fortemente la FAD. Cambia radicalmente il modo stesso di concepire l’attività<br />

didattica e da una comunicazione del tipo uno a molti si passa ad una strategia<br />

comunicativa del tipo molti a molti.<br />

Il tratto distintivo della terza generazione è quindi da ricercare nel superamento della<br />

“distanza sociale”, nel fatto che l’apprendimento diventa forma di collaborazione tra<br />

studenti e con gli insegnanti. Non si deve quindi credere che il semplice impiego di<br />

tecnologie di Rete sia sufficiente a caratterizzare la terza generazione di strumenti<br />

FAD: se si utilizza la Rete solo come delivery system, infatti, si rimane sempre in<br />

un’ottica obsoleta, pur ottenendo indubbiamente un enorme vantaggio in termini di<br />

economie di scala.<br />

La tecnologia nei sistemi di terza generazione deve essere invece pensata come<br />

strumento di mediazione delle interazioni in atto durante il processo formativo. Il<br />

discente può stabilire rapporti cooperativi con gruppi più ampi di studenti, dando<br />

vita a vere e proprie “classi virtuali” con dinamiche proprie.<br />

La generazione del futuro: il Mobile Learning<br />

Oggigiorno si parla sempre di più di una nuova generazione, quella del Mobile<br />

Learning o m-Learning, considerato la nuova frontiera della formazione a distanza,<br />

in quanto promette di portare contenuti multimediali sulle periferiche di ultima<br />

generazione quali GPRS e, in prospettiva, UMTS, e di coniugare efficacemente due<br />

tecnologie che hanno già in comune il medesimo slogan: “anytime, anywhere,<br />

anyhow”.<br />

1.4. Le caratteristiche dell’e-Learning<br />

L’e-Learning (o anche technology based learning) rientra nella categoria dei servizi a<br />

valore aggiunto (VAS) di tipo broadband, legato cioè alla banda larga.<br />

La formazione e l’e-Learning 7


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Un Value Added Service (VAS) è un servizio che accresce l’utilità percepita del<br />

cliente senza che ciò comporti il sostenimento di ulteriori costi per l’operatore che lo<br />

produce (ecco perché a valore aggiunto).<br />

Ciò si traduce, in termini economici, nell’opportunità di ottenere dei profitti<br />

dall’ulteriore sfruttamento degli asset presenti in azienda, senza che ciò comporti il<br />

sostenimento di ulteriori costi.<br />

Che cosa significa la “e” posta davanti a “learning”? Qualcuno dice si tratti di<br />

“enterprise” learning perché l’intera azienda trae profitto da questo tipo di<br />

formazione. Altri dicono sia “electronic” learning, dal momento che viene erogata in<br />

questa modalità. Altri ancora la definiscono come “everywhere” learning, per le sue<br />

potenzialità di accesso.<br />

Nell’accezione più comune, l’e-Learning è definito come “l’uso della tecnologia per<br />

progettare, distribuire, selezionare, amministrare, supportare e diffondere la<br />

formazione 8 ”. In sostanza, si potrebbe definire la “e” come “experience”: i<br />

fondamenti dell’e-Learning risiedono nella partecipazione attiva di un pubblico<br />

adulto ad attività che lo coinvolgano e siano da questi considerate rilevanti per<br />

l’obiettivo formativo: problem solving, critical thinking, solution retrieving.<br />

Per e-Learning si intende, quindi, una serie di strumenti che tendano a sostituire,<br />

integrare ed allargare la formazione tradizionale con i nuovi media elettronici.<br />

L’e-Learning coniuga almeno due dimensioni: il WBT (Web Based Training) ed il<br />

Collaborative Work. Il primo si basa sulla progettazione di corsi di<br />

autoapprendimento di seconda generazione in cui vengono coniugate le varie<br />

tecnologie multimediali (audio, video, animazioni interattive) applicate ai supporti<br />

digitali, mentre il Collaborative Work comprende forum, chat, virtual classroom ed<br />

altri strumenti di comunità utilizzati per fini di supporto all’apprendimento.<br />

Gli strumenti per la comunicazione e la condivisione delle risorse possono essere<br />

sincroni o asincroni: sincroni quando avvengono in tempo reale ed è quindi<br />

necessaria la contemporanea connessione da parte degli utenti (ad esempio chat,<br />

audio e video conferenza); asincroni, ossia in differita, quando non necessitano della<br />

contemporanea presenza da parte dei partecipanti (ad esempio posta elettronica,<br />

bacheca elettronica, forum).<br />

8 Elliot Masie, esperto di e-Learning e nuove tecnologie.<br />

La formazione e l’e-Learning 8


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Per comprendere appieno le potenzialità dell’e-Learning, risulta utile distinguere fra:<br />

• apprendimento per concrezione (che implica l’aggiunta di nuove<br />

informazioni ad un sistema di conoscenze già possedute dal soggetto);<br />

• apprendimento per sintonizzazione (che comporta una significativa messa<br />

in discussione del sistema di conoscenze già posseduto dal soggetto);<br />

• apprendimento per ristrutturazione (legato all’apprendimento di un sistema<br />

di conoscenze completamente nuovo per il soggetto in apprendimento).<br />

L’e-Learning non sostituisce le tradizionali metodologie formative (in primo luogo<br />

l’aula), ma partecipa in sinergia con esse al raggiungimento degli obiettivi di<br />

apprendimento perseguiti dal percorso formativo complessivo. In particolare, mentre<br />

la formazione d’aula risulta indispensabile nei momenti di apprendimento per<br />

ristrutturazione ed efficace, soprattutto, qualora sia impiegata in integrazione con l’e-<br />

Learning, nei momenti di apprendimento per sintonizzazione, l’e-Learning risulta<br />

essere invece molto indicato nei momenti di apprendimento per concrezione,<br />

quando, cioè, debba essere accresciuto il bagaglio di informazioni dell’individuo<br />

relativamente ad un sistema di conoscenze già possedute.<br />

1.4.1. Il blended e-Learning<br />

Solitamente, anche la formazione in rete più “pura” non è esente dall’organizzare<br />

incontri in presenza: quasi obbligatori, per la buona riuscita del corso, si possono<br />

considerare un incontro all’inizio ed uno alla fine del percorso formativo. L’incontro<br />

iniziale è destinato a favorire la socializzazione tra i corsisti, mentre quello finale ha<br />

l’intenzione di essere un momento di sintesi di quanto è stato fatto, un momento per<br />

raccogliere feedback utili per i corsi successivi. L’efficacia del “blended e-Learning”<br />

sta convincendo in misura sempre maggiore coloro che operano nel campo della<br />

formazione, grazie alla combinazione di un metodo tradizionale ed uno innovativo.<br />

Il blended e-Learning è la costruzione di percorsi formativi basati sia sull'aula<br />

tradizionale, sia su modalità di apprendimento on-line, sfruttando i vantaggi e le<br />

complementarietà di entrambe le soluzioni.<br />

L’aula, infatti, favorisce la socializzazione e permette di trasferire in maniera chiara ai<br />

discenti l’importanza dell’intervento formativo ed i suoi obiettivi. Gli incontri in aula<br />

hanno, inoltre, l’importantissima funzione di motivare coloro che sono destinatari<br />

La formazione e l’e-Learning 9


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

della formazione, che grazie al contatto diretto risultano essere coinvolti<br />

maggiormente per il perseguimento del risultato atteso.<br />

L’erogazione on-line, invece, ha la funzione di permettere al discente di usufruire dei<br />

contenuti in maniera flessibile sia dal punto di vista spaziale che temporale e di<br />

ridurre i costi di formazione legati al reperimento di strutture, al trasferimento fisico<br />

dei soggetti, all’assenza dei discenti dal posto di lavoro.<br />

Dal punto di vista degli operatori dell’offerta di formazione, questo approccio risulta<br />

particolarmente valido per agenti tradizionali del mondo della formazione, per i<br />

quali è più naturale continuare a sfruttare strutture consolidate di erogazione, come è<br />

appunto l'aula, integrandole con i vantaggi dell'e-Learning.<br />

1.4.2. La catena del valore della formazione e l’impatto dell’e-Learning<br />

La catena del valore del mercato della formazione si compone di cinque momenti ben<br />

distinti 9 :<br />

• valutazione;<br />

• progettazione;<br />

• sviluppo;<br />

• delivery;<br />

• servizi.<br />

La Figura 1 mostra graficamente la catena del valore del mercato della formazione<br />

Figura 1: La catena del valore del mercato della formazione (Fonte: IDC)<br />

Ognuno degli anelli della catena del valore del mercato della formazione risulta<br />

essere modificato con l’e-Learning.<br />

La fase della valutazione è quella maggiormente delicata nel processo di<br />

formazione, perché in questo primo stadio vengono analizzati i fabbisogni formativi<br />

9<br />

B. Dose, S. Patano, E. Vaciago - International Data Corporation (2002): “Corporate eLearning & Knowledge<br />

Management in Italia”.<br />

La formazione e l’e-Learning 10


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

del cliente che determineranno la successiva scelta dei corsi più adatti a sopperire a<br />

tali esigenze. Con la valutazione, infatti, le aziende misurano le competenze presenti<br />

all’interno dell’organizzazione e le confrontano con quelle necessarie, determinando<br />

se vi siano carenze e le modalità per colmarle. Le moderne piattaforme di e-Learning<br />

si stanno dotando di strumenti avanzati in grado di gestire le competenze e che<br />

risultano di grande aiuto durante tutta la fase della valutazione dei bisogni formativi.<br />

La fase della progettazione consta della determinazione degli obiettivi del progetto<br />

formativo e della sua pianificazione. La pianificazione, a sua volta, comporta la scelta<br />

dei docenti, del materiale didattico, delle sedi, degli orari e di tutti gli altri aspetti<br />

concernenti le modalità attraverso le quali l’intervento formativo debba svolgersi. È<br />

durante tale fase che si sceglie tra contenuti a catalogo e contenuti personalizzati e, in<br />

questo secondo caso, coloro che offrono la soluzione e-Learning evidenziano la<br />

necessità di ridurre al minimo le parti testuali e di massimizzare l’interattività<br />

dell’utente.<br />

La fase dello sviluppo concerne anzitutto la realizzazione dei contenuti. In caso di<br />

contenuti a catalogo, l’operazione più ricorrente che viene effettuata è<br />

l’aggiornamento degli stessi, mentre in caso di contenuti personalizzati risulta<br />

necessario organizzare le conoscenze e trasformarle in learning objects (file di testo,<br />

video, file audio, ececetra), ossia in contenuti frammentati che possono essere<br />

ricomposti in base alle esigenze, proprio come un puzzle. Durante questa fase,<br />

inoltre, si provvede a formare i trainer e ad organizzare le infrastrutture necessarie.<br />

La fase di delivery è quella rappresentata dal rilascio dei contenuti a coloro che sono<br />

stati designati a fruirne. l’erogazione di formazione tradizionale avviene in due<br />

modalità:<br />

• presso il cliente;<br />

• presso le aule della società di formazione.<br />

Con l’e-Learning è il discente che viene posto al centro dell’attenzione dell’intervento<br />

formativo, per cui anche la fase di delivery viene pianificata in funzione delle<br />

esigenze di questi.<br />

La fase dei servizi, infine, concerne l’introduzione di elementi accessori che<br />

assegnano un valore aggiunto all’intervento formativo, come il rilascio di<br />

certificazioni all’utente finale, la valutazione ex post, il reporting, tutti elementi<br />

La formazione e l’e-Learning 11


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

caratterizzanti l’e-Learning. Una piattaforma e-Learning di tipo LMS 10 o LCMS 11 ,<br />

infatti, non può prescindere da un efficiente servizio di reporting e di valutazione. A<br />

questi servizi basilari se ne aggiungono degli altri quali: tutoring e mentoring, aula<br />

virtuale, newsgroup e forum, servizi editoriali, comunità virtuali, eccetera.<br />

L’e-Learning interviene in ognuna delle fasi della catena del valore della formazione<br />

e porta a modificarla più o meno radicalmente in virtù degli elementi che lo<br />

caratterizzano e che lo differenziano dalla formazione tradizionale.<br />

1.4.3. La scomposizione in elementi dell’offerta e-Learning<br />

Un’offerta e-Learning risulta essere composta dai seguenti elementi:<br />

• contenuti;<br />

• tecnologia;<br />

• servizi;<br />

• consulenza.<br />

Gli operatori che offrono e-Learning sul mercato combinano variabilmente queste<br />

attività, in alcuni casi integrandole tutte quante, in altri casi focalizzandosi solo su<br />

alcuni di essi.<br />

I contenuti sono l’oggetto del progetto formativo, il sapere che deve essere trasferito<br />

agli utenti. La diversificazione che normalmente viene fatta per ciò che concerne i<br />

contenuti erogati in modalità e-Learning è quella tra argomenti IT 12 e non IT.<br />

La tecnologia riguarda le piattaforme utilizzate per l’e-Learning ed il knowledge<br />

management. Le diverse piattaforme LMS o LCMS rientrano in tale categoria.<br />

I servizi rappresentano l’anello di congiunzione, l’elemento integrante i contenuti e<br />

la tecnologia. I servizi sono strumenti avanzati di apprendimento collaborativo, di<br />

supporto alla formazione e di monitoraggio dei percorsi. I servizi rappresentano<br />

attualmente l’elemento che più contraddistingue un’offerta di e-Learning da un’altra<br />

a parità di contenuti. I servizi più largamente utilizzati nei progetti formativi in<br />

modalità e-Learning utilizzati sono:<br />

10 Learning Management System. È una piattaforma tecnologica che gestisce il percorso formativo degli utenti.<br />

11 Learning Content Management System. È una piattaforma tecnologica che gestisce i contenuti.<br />

12 Information Technology.<br />

La formazione e l’e-Learning 12


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

• tutoring e mentoring on-line: un servizio di assistenza qualificata e<br />

personalizzata che facilita l’apprendimento durante tutto l’arco del processo<br />

formativo;<br />

• aula virtuale: la metafora dell’aula che permette l’interazione sincrona tra<br />

studenti e docente e tra studenti tra loro. Esempi pratici sono rappresentati<br />

dalla chat, dal web browsing sincronizzato, dalla videoconferenza;<br />

• newsgroup e forum: due strumenti fondamentali per il collaborative learning<br />

che favoriscono l’interazione tra studenti;<br />

• test e questionari: strumenti che consentono di verificare l’apprendimento e<br />

che tornano utili sia agli studenti, che possono misurare come hanno appreso<br />

l’argomento oggetto della formazione, sia ai docenti, che ricevono dei<br />

feedback circa il gradimento del corso da parte degli allievi;<br />

• servizi editoriali: un’esclusiva offerta di contenuti (interviste, recensioni su<br />

libri, siti e riviste internazionali, newsletter tematiche, dossier) che completa<br />

ed arricchisce i corsi;<br />

• reporting delle attività formative: servizio che consente di monitorare l’intero<br />

percorso formativo dei discenti in maniera molto particolareggiata.<br />

• La consulenza, infine, comprende quelle risorse umane qualificate che<br />

consentono la progettazione e la gestione dei sistemi di e-Learning e<br />

knowledge management.<br />

1.4.4. Le modalità di erogazione: hosting ed housing<br />

Un progetto formativo in modalità e-Learning può essere implementato utilizzando<br />

due tipologie di erogazione, a seconda del posizionamento fisico della piattaforma<br />

tecnologica:<br />

• in housing;<br />

• in hosting.<br />

La modalità in housing prevede l’installazione della piattaforma di e-Learning<br />

all’interno della rete di comunicazione (LAN o WAN) del cliente, che provvederà<br />

autonomamente alla gestione ed all’amministrazione della stessa. Questo schema<br />

architetturale dà al cliente il vantaggio di non dovere aprire porte di comunicazione<br />

La formazione e l’e-Learning 13


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

verso l’esterno per l’erogazione dei contenuti ai dipendenti della sua organizzazione,<br />

mentre presenta lo svantaggio di dovere affrontare importanti investimenti per<br />

l’installazione della piattaforma e per la sua manutenzione. Si tratta di una modalità<br />

adatta alle sole grandi organizzazioni, che possono permettersi un grosso<br />

investimento perché possono contare sulle economie di scala.<br />

La modalità in hosting prevede invece la “somministrazione” dei contenuti da parte<br />

dell’azienda che fornisce il servizio di e-Learning, la quale li instrada verso il cliente,<br />

che fruisce della formazione in modalità remota mediante un collegamento alla rete<br />

Internet. Attraverso tale modalità, pertanto, il cliente “affitta” l’accesso alla<br />

piattaforma, senza doversi accollare i costi di installazione, gestione e manutenzione<br />

della stessa, ma limitandosi a pagare un canone commisurato a qualche parametro,<br />

quale può essere il numero di accessi alla piattaforma o la quantità di dati fruiti.<br />

Questa modalità, anche se più conveniente dal punto di vista economico, risulta<br />

essere tuttavia più rischiosa dal punto di vista della sicurezza informatica, perché<br />

può determinare dei problemi a causa della necessità di aprire dei canali dalla rete<br />

Internet verso i computer dell’utente per fruire dei contenuti e mettere a repentaglio<br />

le informazioni riservate esistenti nei sistemi informativi organizzativi. Si tratta di<br />

uno schema architetturale utilizzato dalle organizzazioni di piccole dimensioni che<br />

non possono effettuare investimenti consistenti per una piattaforma da installare in<br />

housing.<br />

La modalità in hosting risulta essere quella maggiormente diffusa tra le piccole e<br />

medie organizzazioni, ma anche le grandi organizzazioni hanno potuto constatare la<br />

convenienza ad esternalizzare la gestione della piattaforma ed a fruire del servizio<br />

erogato da operatori specializzati della formazione.<br />

1.4.5. I vantaggi dell’e-Learning<br />

L’e-Learning è caratterizzato da una tutta una serie di aspetti che lo rendono molto<br />

attrattivo, in particolare dalle aziende. I principali vantaggi legati all’utilizzazione<br />

dell’e-Learning come modalità di erogazione della formazione sono:<br />

• risparmio dei costi;<br />

• flessibilità spaziale e temporale;<br />

• personalizzazione dei contenuti e dl percorso formativo;<br />

La formazione e l’e-Learning 14


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

• riusabilità ed aggiornabilità dei contenuti;<br />

• la scalabilità;<br />

• la valutazione costante dei risultati.<br />

Il risparmio dei costi è l’elemento che più di tutti caratterizza l’e-Learning, perché<br />

questa modalità di erogazione consente di abbattere tutti quei costi indiretti che sono<br />

propri della formazione tradizionale (spese di trasferimento, vitto, alloggio, aule,<br />

assistenti, eccetera).<br />

Allo sviluppo ed all’adozione di sistemi di formazione in modalità e-Learning,<br />

pertanto, contribuiscono in primis precise considerazioni di carattere economico. Si<br />

stima che i costi della formazione in e-Learning siano tra il 50% ed il 70% più<br />

contenuti rispetto a quelli della formazione in presenza e che il tempo di erogazione<br />

si riduca del 50%.<br />

C’è da considerare che per valutare l’impatto dei costi sulla struttura economica del<br />

cliente è necessario osservare attentamente alcune variabili:<br />

- la numerosità dei soggetti ai quali l’intervento formativo è indirizzato. Con<br />

una soluzione formativa in e-Learning i costi risultano essere elevati e solo con<br />

una massa critica di almeno 100 utenti risulta conveniente implementare dei<br />

percorsi formativi in FAD;<br />

- la progettazione dei materiali didattici, che comporta dei costi per la<br />

realizzazione di contenuti in formato digitale da rendere disponibili sulla<br />

piattaforma e quindi fruibili dagli utenti;<br />

- la tipologia di accesso alla piattaforma di e-Learning. La modalità in hosting (o<br />

ASP) ha permesso di abbattere i costi fissi legati all’installazione di una<br />

piattaforma, rendendo conveniente l’implementazione di un intervento<br />

formativo in modalità e-Learning anche per masse critiche di utenti inferiore<br />

alle 100 unità.<br />

In Figura 2 è riportato un confronto tra l’andamento dei costi (fissi più variabili) nel<br />

caso di formazione tradizionale e di formazione in modalità e-Learning, al crescere<br />

della massa di utenti. Il BEP 13 si attesta intorno ai 100 utenti.<br />

13 Break Even Point.<br />

La formazione e l’e-Learning 15


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Figura 2: Confronto tra costi complessivi della formazione tradizionale e dell’e-Learning<br />

La flessibilità, sia spaziale che temporale, è un altro aspetto che caratterizza l’e-<br />

Learning. Questa modalità di erogazione della formazione consente agli utenti di<br />

fruire dei contenuti nei momenti che meglio si adattano alle loro esigenze e nel luogo<br />

che meglio soddisfa le loro necessità. L’e-Learning consente, in sole tre parole, la<br />

fruizione della formazione anywhere (ovunque), anytime (in qualsiasi momento),<br />

anyone (da parte di chiunque).<br />

La personalizzazione dei contenuti e del percorso formativo permette a coloro che<br />

valutano e realizzano un intervento formativo di selezionare in base alle esigenze<br />

peculiari ed alle competenze necessarie quali argomenti debbano essere oggetto del<br />

progetto di formazione.<br />

La modularità dei contenuti consente ad ogni utente di organizzare il proprio<br />

percorso formativo in maniera personalizzata, costruendolo autonomamente<br />

attraverso la composizione dei diversi learning object presenti sulla piattaforma,<br />

selezionando il formato dei contenuti che meglio si adattano allo stile di<br />

apprendimento personale (filmati piuttosto che testo, file audio piuttosto che grafici).<br />

La formazione e l’e-Learning 16


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La riusabilità e l’aggiornabilità dei contenuti consente di espandere, integrare ed<br />

ampliare il format didattico nei contenuti e nella metodologia. I contenuti statici del<br />

libro cedono il passo ad informazioni in continua evoluzione ed aggiornamento.<br />

I contenuti sono normalmente organizzati in moduli brevi e facilmente integrabili. La<br />

modularità permette l’integrazione di diversi materiali all’interno di un percorso<br />

didattico personalizzato sulla base delle esigenze del soggetto in apprendimento. La<br />

possibilità di realizzare un percorso didattico integrando materiali diversi risponde<br />

al requisito della riusabilità di quanto prodotto anche per altri corsi ed iniziative.<br />

Questa esigenza è fondamentale soprattutto quando si tratta di materiali didattici<br />

multimediali, la cui produzione risulta essere lunga e costosa.<br />

La scalabilità consente di usufruire di un corso in modalità e-Learning a prescindere<br />

dal numero di utenti, grazie alla possibilità di contemporanea utilizzazione da parte<br />

di un ampio bacino di fruitori. Ciò si traduce nella possibilità di ridurre il costo<br />

unitario di ogni singolo corso in modalità e-Learning in maniera progressiva, al<br />

crescere del numero di utenti che ne usufruiscono.<br />

La valutazione costante dei risultati consente di monitorare, attraverso la<br />

piattaforma tecnologica, il percorso formativo di ogni singolo utente e quindi di<br />

valutare l’impegno ed i risultati da questo conseguiti. La valutazione dei risultati<br />

risulta essere molto agevole nei programmi formativi in modalità e-Learning, a<br />

differenza di quanto accade, invece, nella formazione tradizionale, ove per valutare i<br />

discenti sono necessari test ed esami intermedi o finali che richiedono tempi crescenti<br />

all’aumentare del numero dei corsisti.<br />

1.4.6. Gli svantaggi dell’e-Learning<br />

L’e-Learning non ha solo delle virtù, ma presenta anche dei limiti che devono essere<br />

presi in considerazione nel momento in cui viene pianificato un intervento formativo<br />

in questa modalità.<br />

Gli svantaggi che contraddistinguono l’e-Learning sono rappresentati da:<br />

• scarsa abitudine degli utenti all’interattività e rischio di demotivazione;<br />

• resistenze culturali;<br />

• barriere tecnologiche;<br />

• qualità degli apprendimenti.<br />

La formazione e l’e-Learning 17


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Gli utenti possono essere scarsamente abituati all’interattività nell’àmbito di un<br />

progetto formativo in modalità e-Learning e questo può determinare demotivazione.<br />

La carenza di momenti di feedback e la mancanza di un ambiente formativo<br />

tradizionale possono avere delle conseguenze indesiderate: si può perdere contatto<br />

con il corso o distrarsi facilmente, con conseguente rischio di abbandono.<br />

Le resistenze culturali rappresentano un altro elemento che caratterizza<br />

negativamente l’e-Learning, visto che risulta abbastanza difficile stravolgere i<br />

modelli tradizionali di insegnamento e di apprendimento. Sono molti i pregiudizi<br />

che guidano l’azione dei protagonisti della formazione nei confronti dell’idea stessa<br />

di questo training: innanzitutto il ritenere che per potere partecipare ad esperienze di<br />

apprendimento on-line si debba essere esperti nell’uso delle tecnologie; l’idea che in<br />

rete si “lavori poco”, ovvero che in una classe virtuale l’attività effettiva di studio sia<br />

minore rispetto a quanto accade in una classe reale; il timore che una verifica sugli<br />

apprendimenti acquisiti sia difficoltosa per il docente in quanto facilmente<br />

falsificabile da parte degli studenti.<br />

Le barriere tecnologiche sono rappresentate principalmente dalla difficoltà di<br />

connessione ad Internet, dalle difficoltà legate al download ed all’installazione di<br />

ambienti software spesso utilizzati nei programmi formativi on-line, la carenza di<br />

adeguati supporti tecnici.<br />

Se le barriere tecnologiche sono superabili per una FAD realizzata all’interno<br />

dell’azienda, erogata attraverso la Intranet aziendale, queste hanno un peso nel caso<br />

di accesso a programmi formativi in modalità ASP o comunque con l’acquisto da<br />

fornitori esterni all’organizzazione di singoli percorsi formativi fruibili da parte della<br />

PMI o di un singolo individuo che partecipa ad un corso dalla propria abitazione.<br />

Questo limite, tuttavia, può essere superato con la diffusione della larga banda.<br />

Per ciò che concerne la qualità degli apprendimenti, infine, gli errori che possono<br />

essere commessi nella realizzazione di un progetto formativo in modalità e-Learning<br />

sono principalmente due:<br />

- trasmettere contenuti di scarsa qualità (il che compromette molto la<br />

penetrazione dell’e-Learning);<br />

- realizzare “e-reading” e non e-Learning, ossia una mera trasposizione di<br />

contenuti testuali che non sono stati creati ad hoc.<br />

La formazione e l’e-Learning 18


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Sedotti dall’abilità della Rete di distribuire i contenuti a basso costo e velocemente, le<br />

aziende ripropongono i tradizionali manuali in pagine HTML 14 .<br />

È invece necessaria, e fondamentale per il successo, la riprogettazione dei contenuti<br />

rispetto al nuovo mezzo di erogazione.<br />

Il training è meno efficace quando viene ridotto ad essere semplice lettura, specie<br />

quando si tratta di leggere sui monitor dei PC, laddove il calo dell’attenzione da<br />

parte del lettore è assicurata. La capacità di memorizzare su video, infatti, è del 30%<br />

più bassa rispetto alla carta stampata. Solo contenuti che permettano di sfruttare<br />

l’interattività dello strumento portano a miglioramenti nel processo di<br />

apprendimento e ritenzione.<br />

14 HyperText Markup Language, il linguaggio con il quale vengono realizzate le pagine web presenti in Internet.<br />

La formazione e l’e-Learning 19


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

CAPITOLO 2<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni<br />

I modelli produttivi applicati nelle comunità sociali per soddisfare i bisogni della<br />

collettività influenzano l’evoluzione dei modelli sociali propri della comunità stessa.<br />

L’uomo ha sempre cercato di migliorare i propri metodi di produzione per ottenere<br />

rendimenti costantemente in crescita, così da soddisfare i propri bisogni sempre<br />

meglio e con minore fatica.<br />

Ogni epoca storica risulta essere caratterizzata da determinati modelli produttivi: la<br />

civiltà umana è passata dalle diverse fasi basate sulla produzione agricola a quelle<br />

più moderne fondate sull’industria prima e sull’informazione poi.<br />

Ogni modello produttivo richiede dei periodi di formazione e di apprendimento a<br />

coloro che devono metterli in atto concretizzandoli e la durata dell’unico o dei<br />

diversi cicli di educazione a cui i discenti sono sottoposti risultano essere variabili in<br />

funzione dell’attività svolta.<br />

Il fabbisogno formativo ricopriva senz’altro scarsissima importanza per le prime<br />

civiltà basate sull’agricoltura, condotta con mezzi assai spartani e non complessi.<br />

La nascita e lo sviluppo dell’artigianato iniziarono a fare emergere il bisogno di<br />

formazione ed addestramento, visto che risalgono all’epoca delle arti e delle<br />

corporazioni le prime forme di apprendistato condotte presso le botteghe degli<br />

artigiani.<br />

L’avvento dell’industria ha fatto crescere il livello di complessità della produzione e<br />

quindi anche la durata dei periodi di formazione necessari ai diversi attori del<br />

modello produttivo industriale per il corretto espletamento dei propri compiti.<br />

Ai giorni nostri, l’attuale società dell’informazione è caratterizzata da una necessità<br />

di formazione degli individui che risulta essere costante e continua per tutta la<br />

durata della vita di ognuno, che deve sempre tenersi aggiornato ed adeguarsi alle<br />

repentine mutevolezze del contesto in cui opera.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 20


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La globalizzazione, risultato più evidente dell’affermarsi della società dell’ICT 15 , ha<br />

fatto crescere notevolmente il grado di complessità del contesto in cui le diverse<br />

organizzazioni sono attive, vista l’elevata interdipendenza esistente tra eventi che<br />

accadono a migliaia di chilometri di distanza.<br />

Ciò comporta per le organizzazioni l’esigenza di cambiare il proprio assetto di<br />

coordinamento molto velocemente in base agli eventi contingenti che si verificano<br />

nell’ambiente di riferimento, sia generale che transazionale, il che si traduce nel<br />

bisogno di formare in maniera altrettanto rapida le risorse umane di cui dispongono<br />

per prepararle a tali cambiamenti e metterle nella condizione di reagire<br />

adeguatamente agli stimoli provenienti sia dall’esterno che dall’interno delle stesse<br />

organizzazioni.<br />

L’attuale scenario socioeconomico, pertanto, si contraddistingue per la necessità<br />

degli individui di consolidare le conoscenze acquisite e di acquisirne continuamente<br />

delle nuove per tutto l’arco della vita, ponendo in essere ciò che viene comunemente<br />

definito lifelong learning (apprendimento durante tutto l’arco della vita).<br />

Questa esigenza di formazione continua chiama necessariamente in causa l’e-<br />

Learning, che permette elevata velocità di trasferimento di sapere nei confronti del<br />

discente, così da soddisfare il bisogno di incrementare il livello di reattività che è<br />

proprio delle moderne organizzazioni, in particolare di aziende, Pubblica<br />

Amministrazione ed Università.<br />

A queste tre realtà organizzative complesse sono dedicati i prossimi paragrafi, che<br />

analizzeranno lo scenario presente e futuro in tema di formazione ed e-Learning.<br />

2.1. L’e-Learning in azienda<br />

2.1.1. Le principali necessità delle aziende italiane legate alla formazione<br />

Le aziende rappresentano quella categoria di fruitori della formazione che, più di<br />

ogni altro operatore, necessitano di adeguare il loro capitale di conoscenze in<br />

maniera repentina, per conservare il proprio livello di competitività sul mercato,<br />

cercando di anticipare i cambiamenti più o meno prevedibili che si verificano<br />

nell’ambiente in cui le stesse operano.<br />

15 Information and Communication Technology.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 21


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il mondo corporate è, tradizionalmente, quello che registra una maggiore<br />

propensione all’applicazione di soluzioni innovative al proprio interno per trarre<br />

vantaggi competitivi da sfruttare sul mercato. Anche per ciò che concerne l’e-<br />

Learning, le imprese sono state le pioniere dell’applicazione di questa nuova<br />

metodologia di fare formazione, a volte a costo di produrre e/o fruire di prodotti<br />

ancora poco collaudati e/o di scarsa qualità.<br />

Ciò è particolarmente vero per quelle realtà aziendali di grandi dimensioni con<br />

numerose sedi dislocate sul territorio, la cui formazione dei dipendenti su argomenti,<br />

procedure e conoscenze strumentali all’espletamento del loro compito risulta essere<br />

tanto più produttiva ed utile quanto più essa venga effettuata rapidamente e<br />

simultaneamente. I benefici conseguenti al vantaggio competitivo che deriva<br />

dall’introduzione di una nuova procedura, di un nuovo metodo produttivo o di un<br />

nuovo modello organizzativo sono fruibili dall’azienda tanto più rapidamente<br />

quanto più velocemente tutte le risorse umane acquisiscono le nuove conoscenze.<br />

A ciò si aggiunga l’esigenza delle imprese di contenere i costi legati alla formazione<br />

e, in particolare, quelli derivati legati alle spese di trasferta dei dipendenti, e<br />

l’esigenza di potere contare su metodologie formative che risultino essere flessibili<br />

per ovviare alle necessità impellenti e contingenti dell’impresa.<br />

Per le PMI, poi, è d’obbligo considerare le difficoltà legate all’assenza di ogni singolo<br />

dipendente dal posto di lavoro anche per una sola giornata dedicata alla formazione,<br />

perché può comportare molto spesso addirittura il “congelamento” del processo<br />

produttivo. Allo stato attuale delle cose, questa difficoltà viene così “aggirata” dalle<br />

PMI, che riducono al minimo gli interventi formativi, ma che spesso si trovano in<br />

situazioni di difficoltà nel momento in cui le nuove conoscenze tornerebbero utili.<br />

L’e-Learning è la giusta risposta per il soddisfacimento di tutti tali bisogni, ma<br />

ancora non ha conosciuto una diffusione ed una penetrazione consone alla sua utilità<br />

ed alle sue potenzialità.<br />

2.1.2. Dati e statistiche<br />

Le imprese italiane manifestano un gap in termini di investimenti in formazione<br />

rispetto alle imprese degli altri Paesi avanzati, nonostante siano stati sviluppati negli<br />

ultimi anni dei meccanismi di finanziamento pubblico a sostegno della formazione di<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 22


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

personale già presente in azienda (si pensi, ad esempio, alla legge Tremonti-bis che<br />

accordava sgravi fiscali per gli investimenti effettuati in formazione dalle imprese).<br />

La formazione di tipo corporate, tuttavia, non può basare il proprio sviluppo sugli<br />

incentivi finanziari di stampo pubblicistico, a causa dell’imponente numerosità di<br />

risorse umane da formare, che richiederebbe un impegno finanziario di governo<br />

eccessivo.<br />

In base ad una ricerca condotta da Confindustria nel 1999 su un campione di 4.564<br />

imprese ad essa aderenti con esclusione delle imprese con meno di 10 dipendenti, è<br />

emerso che il 47,6% delle imprese manifatturiere aveva effettuato, nell’anno<br />

precedente, una qualche attività di formazione per i propri addetti. Questa<br />

valutazione, tra l’altro, tendeva a sovrastimare gli investimenti in formazione, dal<br />

momento che con il termine “qualche attività” si comprendeva anche un singolo<br />

affiancamento ad un lavoratore o un contratto di formazione-lavoro in azienda.<br />

L’indagine metteva in evidenza, pertanto, la scarsa propensione all’investimento in<br />

formazione, in particolare da parte delle medie imprese.<br />

L’indagine forse più interessante in tema di formazione degli addetti in azienda è<br />

stata condotta da Unioncamere-Ministero del Lavoro. In base a tale ricerca, al 50,7%<br />

delle assunzioni programmate per il 2003 sono state rivolte specifiche iniziative di<br />

formazione post-entry (rispetto al 40,4% del 2002), con una preferenza maggiore per le<br />

attività formative di tipo “formale” (corsi esterni e, soprattutto, interni) rispetto a<br />

quelle di carattere più “informale” (affiancamento o training on the job). Ciò<br />

dimostra come il sistema economico-produttivo italiano riconosca sempre maggiore<br />

attenzione all’attività formativa degli addetti come leva competitiva sulla quale<br />

puntare.<br />

In particolare, da tale studio è emerso come la percentuale di imprese che abbiano<br />

fatto formazione nel 2002 sia stata pari al 24,7%, contro il 17,5% del 2001, a<br />

dimostrazione di trend positivo crescente (Tabella 1).<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 23


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Dipendenti<br />

#Unità funzionali<br />

Totale<br />

Che hanno fatto<br />

formazione<br />

Che hanno fatto<br />

e-Learning<br />

1 – 9 3.967.771 927.812 23,4% 341.913 8,6%<br />

10 – 19 124.245 60.736 48,9% 24.130 19,4%<br />

20 – 49 52.167 27.484 52,7% 14.268 27,3%<br />

50 – 99 12.888 7.499 58,2% 3.914 30,4%<br />

Oltre 100 9.629 6.469 67,2% 3.275 34,0%<br />

TOTALE 4.166.700 1.030.000 24,7% 387.500 9,3%<br />

Tabella 1: Numero di unità funzionali 16 che hanno fatto formazione nel 2002<br />

(Fonte: ISTAT Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior)<br />

Come si evince dai dati sovrastanti, sono soprattutto le grandi e le medie imprese a<br />

fare formazione: ben il 58,2% delle imprese con un numero di dipendenti compreso<br />

tra 50 e 99 ed addirittura il 67,2% delle imprese con oltre 100 addetti.<br />

La formazione ha riguardato 1.915.000 lavoratori, il 17,3% del totale. Solamente il 2%<br />

del totale dei lavoratori e l’11% di coloro che hanno ricevuto formazione è stato<br />

formato attraverso una metodologia di tipo e-Learning (Tabella 2).<br />

Dipendenti<br />

# Dipendenti<br />

Totale “Formati”<br />

“Formati” attraverso<br />

e-Learning<br />

1 – 9 2.676.928 247.768 9,3% 20.859 0,8%<br />

10 – 19 1.621.769 179.298 11,1% 17.092 1,1%<br />

20 – 49 1.633.837 190.435 11,7% 19.404 1,2%<br />

50 – 99 971.988 158.003 16,3% 20.022 2,1%<br />

Oltre 100 4.165.478 1.139.496 27,4% 142.623 3,4%<br />

TOTALE 11.070.000 1.915.000 17,3% 220.000 2,0%<br />

Tabella 2: Numero di dipendenti formati nel 2002<br />

(Fonte: ISTAT Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior)<br />

Dal punto di vista della classificazione per settori, le imprese che maggiormente<br />

hanno promosso iniziative formative risultano essere quelle che operano nel campo<br />

dei servizi alle persone, quelle meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto, mentre<br />

16 Per unità funzionale si intende l’unità che all'interno di un’impresa raggruppa l’insieme delle parti che<br />

concorrono all’esercizio di un’attività economica. Si tratta di un’entità che corrisponde ad un sistema di<br />

informazioni che consente di fornire o di calcolare per ogni unità di attività economica almeno il valore della<br />

produzione, i consumi intermedi, i redditi da lavoro dipendente, il risultato di gestione, l’occupazione e gli<br />

investimenti fissi lordi.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 24


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

in coda a tale graduatoria si posizionano le imprese tessili, quelle che operano nel<br />

campo dell’abbigliamento e delle calzature.<br />

Dal punto di vista territoriale, l’area a maggiore concentrazione di imprese che hanno<br />

fatto formazione risulta essere il Nord-Est. Le altre regioni del Nord e quelle del<br />

Centro si attestano intorno alla media, mentre le regioni del Mezzogiorno presentano<br />

valori decisamente inferiori rispetto a quelli medi.<br />

Per ciò che concerne la classificazione dei dipendenti, invece, coloro che hanno<br />

ricevuto formazione risultano essere principalmente impiegati (il 25% di quelli<br />

occupati) e dirigenti (circa il 22% di quelli presenti in organico).<br />

Un’altra ricerca, condotta dall’Osservatorio ANEE nel corso del 2002, ha messo in<br />

evidenza alcuni dati interessanti riguardo all’e-Learning.<br />

È stato chiesto alle imprese intervistate quale modalità di erogazione della<br />

formazione avessero adottato nel corso del 2002, quale intendessero adottare in<br />

futuro ed il livello di efficacia legato alla modalità prescelta 17 . La distribuzione<br />

statistica delle risposte è indicata nella seguente Figura 3.<br />

100,00%<br />

80,00%<br />

60,00%<br />

40,00%<br />

20,00%<br />

0,00%<br />

Libri-manuali<br />

Modalità di erogazione della formazione<br />

Aula<br />

CBT<br />

Audio/Videoconferenza<br />

E-Learning<br />

Soluzioni blended<br />

Ritenute più efficaci Attualmente utilizzate In previsione di utilizzo<br />

Figura 3: Modalità di erogazione della formazione per il campione intervistato (Fonte Osservatorio ANEE 2003)<br />

Pur essendo la modalità tradizionale d’aula la più diffusa ed utilizzata, le aziende<br />

intervistate hanno ritenuto l’e-Learning come modalità più efficace per l’erogazione<br />

della formazione. In futuro, le soluzioni che verranno maggiormente impiegate<br />

17 Fonte: Osservatorio ANEE 2003 - eLearning: Stato dell’arte e prospettive di sviluppo.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 25


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

risulteranno essere ancora l’aula, l’e-Learning ed il blended, ossia quei progetti<br />

formativi misti derivanti dalla composizione di metodi tradizionali ed innovativi,<br />

con una diminuzione dell’utilizzo di libri e manuali.<br />

Le condizioni ritenute essenziali per la realizzazione di progetti formativi in modalità<br />

e-Learning da parte delle aziende intervistate sono risultate essere quelle indicate<br />

nella seguente Figura 4.<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

57%<br />

Le condizioni per l'applicabilità di<br />

e-Learning in azienda<br />

8%<br />

32%<br />

72%<br />

1%<br />

24%<br />

73%<br />

18%<br />

5%<br />

Spazi dedicati PC individuali Referente<br />

aziendale<br />

Si No Non risponde<br />

58%<br />

Figura 4: Condizioni per l’applicabilità dell’e-Learning in azienda (Fonte Osservatorio ANEE 2003)<br />

12%<br />

28%<br />

Consulenza<br />

esterna<br />

La presenza di PC individuali per i dipendenti è ritenuta condizione essenziale per<br />

circa i tre quarti delle aziende intervistate, insieme alla presenza di un referente<br />

aziendale. Seguono la presenza di spazi dedicati e di consulenti esterni.<br />

Dal punto di vista della natura dei contenuti erogati in modalità e-Learning, la<br />

seguente Figura 5 ci indica come i corsi maggiormente diffusi siano quelli di natura<br />

tecnico-operativa, ICT/TLC, manageriale/strategico, marketing/commerciale,<br />

informatica utente e lingue.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 26


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

tecnico-operativi<br />

manageriale/strategico<br />

informatica utente<br />

sicurezza/qualità<br />

assicurazione/finanza/banking<br />

soft skill<br />

design/comunicazione<br />

ambiente/agricoltura<br />

pedagogia, sociologia, psicologia<br />

altro<br />

0,2%<br />

0,1%<br />

0,1%<br />

0,1%<br />

0,9%<br />

0,6%<br />

1,4%<br />

4,0%<br />

3,8%<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 27<br />

5,3%<br />

5,3%<br />

4,9%<br />

7,5%<br />

9,3%<br />

10,4%<br />

9,9%<br />

10,9%<br />

11,6%<br />

14,1%<br />

0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0%<br />

Figura 5: natura dei contenuti erogati in progetti formativi in modalità e-Learning (Fonte Osservatorio ANEE 2003)<br />

2.1.3. Le dinamiche future<br />

L’e-Learning può essere considerato un’applicazione che rientra nella vastissima<br />

famiglia della new economy, caratterizzata dall’avvento delle nuove tecnologie della<br />

comunicazione.<br />

Nonostante la crisi economica degli scorsi anni, l’esplosione della bolla speculativa<br />

legata al mondo della net economy, la generale crisi delle società di venture capital<br />

che sostenevano le dot com legate ad applicazioni web, l’e-Learning ha fatto registrare<br />

percentuali di impiego in crescita, sia nelle organizzazioni che nelle università. È<br />

vero che si è verificato un progresso di volumi inferiore a quello previsto, ma per il<br />

futuro lo scenario sembra essere positivo. Ciò è favorito anche dal<br />

ridimensionamento del mercato, che ha espulso molti soggetti che operavano in<br />

questo settore, contribuendo alla “professionalizzazione” di coloro che sono rimasti.<br />

L’atteggiamento di maggiore cautela che si è progressivamente diffuso e la maggiore<br />

capacità dei committenti sia di identificare e selezionare i best vendor che di


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

governare i processi formativi technology based ha alla fine premiato quei<br />

professionisti che hanno proposto ai loro clienti una visione dell’e-Learning di<br />

medio-lungo periodo, più sistemica, capace di trovare risposte ai reali bisogni<br />

dell’azienda e non al semplice desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo, facendo<br />

leva più su un’analisi razionale dei rischi-benefici connessi all’introduzione dell’e-<br />

Learning che sull’impatto emotivo generato dall’effetto novità.<br />

Da alcune interviste somministrate ad un campione di aziende è emerso che il 9,3%<br />

delle imprese italiane ha già implementato o sta implementando o prevede di farlo a<br />

breve un progetto di e-Learning. Tale percentuale sale al 13,4% se ad essere<br />

considerate sono le sole aziende appartenenti all’area milanese 18 .<br />

La seguente Figura 6 descrive proprio la distribuzione percentuale delle risposte date<br />

dalle imprese milanesi.<br />

Presenza di progetti e-Learning in<br />

aziende milanesi<br />

86%<br />

1%<br />

13%<br />

Si/In realizzazione/Previsto<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 28<br />

No<br />

Non conosce il termine<br />

Figura 6: presenza di progetti e-Learning in aziende milanesi (Fonte: Assintel 2003)<br />

Le reti informatiche di comunicazione stanno diventando, comunque, sempre di più<br />

uno strumento per divulgare contenuti formativi, anche se non in modalità e-<br />

Learning.<br />

Il 20% delle aziende italiane dotate di una Intranet utilizzano la rete per divulgare<br />

contenuti formativi.<br />

18 Assintel: e-Learning 2003.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La dinamica futura dell’e-Learning in azienda risulta essere senz’ombra di dubbio<br />

positiva, vista la volontà delle aziende di comprimere sempre di più i costi e di<br />

potere contare su una formazione del tipo “anywhere, anytime, anyhow”.<br />

La conferma circa l’impiego crescente di soluzioni e-Learning nel mondo corporate<br />

avverrà nel prossimo capitolo, quando si parlerà del mercato italiano dell’e-Learning<br />

e della sua segmentazione.<br />

2.2. L’e-Learning nella Pubblica Amministrazione<br />

2.2.1. La formazione nella Pubblica Amministrazione<br />

L’amministrazione pubblica dello Stato, e quella più vicina al cittadino in particolare,<br />

è stata tradizionalmente caratterizzata da disservizi e da lentezze derivanti da<br />

molteplici cause. Le prime da citare sono rappresentate anzitutto dall’organizzazione<br />

inefficiente delle risorse materiali, immateriali ed umane presenti al suo interno,<br />

dall’arretratezza tecnologica e, molto spesso, anche dall’arretratezza culturale delle<br />

persone che di questa enorme struttura organizzativa ne fanno o ne hanno fatto<br />

parte, in particolare nelle aree del Mezzogiorno, laddove le politiche assistenzialiste<br />

dei decenni scorsi hanno determinato l’assorbimento di un elevato numero di<br />

disoccupati senza un adeguato bagaglio formativo essenziale.<br />

L’esigenza di offrire al cittadino una qualità dei servizi adeguata al carico fiscale e la<br />

necessità di snellire l’apparato amministrativo statale dal punto di vista delle<br />

procedure, anche alla luce della continua evoluzione dello scenario tecnologico, ha<br />

portato a mettere in discussione i modelli che per decenni hanno dettato i ritmi,<br />

lentissimi, dell’amministrazione pubblica italiana. Ciò ha portato, di conseguenza,<br />

anche a riconsiderare, in maniera radicale, l’aspetto formativo delle risorse umane,<br />

che rappresentano le componenti elementari della PA sulle quali agire perché essa<br />

risulti più strumentale al soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.<br />

A tal proposito, pertanto, sono state varate delle misure normative, in particolare<br />

negli ultimi 2/3 anni, volte a fare uscire la formazione dei dipendenti pubblici da una<br />

dimensione di sovrappiù, di lusso e straordinarietà rispetto alla prassi normale, con<br />

l’obiettivo di farla diventare uno strumento permanente per mezzo del quale<br />

incrementare la produttività amministrativa. I programmi e gli stanziamenti<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 29


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

finanziari, sia italiani che europei, relativi ai propositi pluriennali sull’e-government<br />

abbracciano anche la formazione basata sulle nuove tecnologie.<br />

Negli ultimi 6 anni il FORMEZ si è occupato della realizzazione di un rapporto<br />

annuale sulla formazione nella Pubblica Amministrazione, in particolare nel<br />

segmento delle autonomie locali (Province e Comuni). Il 6° Rapporto, relativo a<br />

rilevazioni effettuate nel 2002, ha riguardato 223 Comuni con più di 10.000 abitanti e<br />

65 Province.<br />

Da tale studio è emerso che nel 2002 le attività formative hanno riguardato il 99,1%<br />

delle amministrazioni comunali oggetto di rilevazione ed il 98,5% di quelle<br />

provinciali (praticamente la quasi totalità delle unità di rilevazione).<br />

La Tabella 3 mette in evidenza il trend degli ultimi tre anni relativamente a diversi<br />

aspetti legati alla formazione nella Pubblica Amministrazione.<br />

Comuni Province<br />

2000 2001 2002 2000 2001 2002<br />

% degli Enti che hanno effettuato attività<br />

formative<br />

92,8 91,5 99,1 92,5 98,2 98,5<br />

% del personale formato sul totale 30,0 50,6 53,0 67,1 62,9 69,1<br />

Incidenza % della spesa per formazione<br />

sul monte retribuzioni<br />

0,5 0,6 0,6 0,8 0,8 0,9<br />

% degli Enti con struttura formativa 55,1 59,2 58,3 73,8 68,4 78,5<br />

% degli Enti che hanno un piano<br />

formativo annuale<br />

% degli Enti che hanno un piano<br />

formativo triennale<br />

% degli Enti che hanno effettuato attività<br />

di valutazione della formazione<br />

33,3 34,1 29,1 43,1<br />

14,0 19,1 18,2 26,2<br />

36,0 59,6 54,4 37,1 64,3 63,4<br />

Tabella 3: La dimensione del fenomeno formativo negli Enti Locali (Fonte: Formez 19)<br />

La percentuale dei dipendenti formati sul totale ha superato il 50% nei Comuni e si<br />

attesta intorno al 70% nelle Province, con un trend positivo crescente negli ultimi tre<br />

anni.<br />

Dai dati indicati in tabella, inoltre, si può notare una tendenza nella crescita della<br />

pianificazione degli interventi formativi in seno alle amministrazioni locali.<br />

I piani annuali e triennali di formazione 20 in crescita indicano una progressiva<br />

tendenza all’abbandono di progetti formativi “improvvisati”, in favore di interventi<br />

19<br />

FORMEZ: “6° Rapporto Nazionale sulla Formazione nella PA. Lo scenario della formazione nel sistema delle<br />

autonomie locali”.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 30


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

di formazione programmati, pianificati e, evidentemente e di conseguenza, anche più<br />

efficienti ed efficaci.<br />

La spesa attuale delle autonomie locali in tema di formazione si aggira intorno all’1%<br />

del monte salari e, per quanto riguarda le prospettive future di investimento in<br />

formazione, prendendo come base 100 la spesa del 2002, per i successivi 3 anni le<br />

stime sono quelle indicate nella seguente Tabella 4.<br />

Anni Comuni Province<br />

2003 110,7 109,7<br />

2004 109,9 108,8<br />

2005 110,8 109,9<br />

Tabella 4: Previsione di spesa nel triennio 2003-2005 - Numeri indice, base 2002 = 100 (Fonte: Formez)<br />

Il budget destinato in futuro alla formazione delle risorse umane presenti<br />

nell’amministrazione pubblica risulta essere, pertanto, crescente.<br />

È utile, a questo punto, andare ad analizzare quali potrebbero essere le dinamiche<br />

attuali e future relative alle modalità attraverso le quali i programmi di formazione<br />

vengono attuati dalle autonomie locali.<br />

2.2.2. Le modalità di erogazione dei contenuti e l’impatto delle tecnologie<br />

sulla formazione nella PA<br />

Le modalità mediante le quali i programmi di formazione vengono attuati dalle<br />

amministrazioni locali presentano una certa stabilità ed invariabilità, nel senso che,<br />

nonostante la penetrazione sempre maggiore delle nuove tecnologie e la possibilità<br />

di personalizzare i contenuti oggetto degli interventi formativi, le unità di rilevazione<br />

hanno fatto registrare nei tre anni consecutivi tra il 2000 ed il 2002 dei valori<br />

percentuali non molto difformi rispetto all’analisi dell’anno precedente.<br />

La Tabella 5, mette in evidenza la tipologia, le metodologie e gli erogatori della<br />

formazione nella PA tra il 2000 ed il 2002.<br />

20 Nel prossimo capitolo, durante la fase di analisi dello scenario normativo italiano, verranno esplicati gli aspetti<br />

disciplinari che hanno istituito l’obbligo di redazione di tali piani annuali e triennali di formazione.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 31


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Tipologie<br />

Metodologie<br />

Erogatori<br />

Comuni Province<br />

2000 2001 2002 2000 2001 2002<br />

Da catalogo 42,6 39,5 40,6 54,9 44,5 42,9<br />

Su specifiche dell’ente 40,2 48,6 42,7 29,5 36,4 42,5<br />

Su domanda dei<br />

dipendenti<br />

17,2 11,9 16,7 15,6 19,1 14,6<br />

Aula 82,4 82,8 80,6 79,3 77,2 73,1<br />

Aula e laboratorio<br />

informatico<br />

16,5 14,9 12,2 13,5 21,1 22,7<br />

Auto apprendimento 0,3 0,9 0,7 1,1 1,3 0,1<br />

Videoconferenza FAD21 0,9 1,4 1,5 6,1 0,4 0,8<br />

Formazione intervento 5,0 3,3<br />

Corsi realizzati in<br />

proprio<br />

9,6 17,2 8,9 16,0 15,3 5,3<br />

Soggetti privati 58,7 56,8 54,1 53,2 62,0 70,6<br />

Ass. di rappresentanza 11,8 5,9 7,9 10,5 1,4 2,6<br />

Università 15,0 18,8 21,1 11,3 19,7 16,9<br />

Altro 4,8 1,3 8,0 9,0 1,6 4,6<br />

Tabella 5: Tipologie, metodologie ed erogatori della formazione in % sui corsi (Fonte: Formez)<br />

I dati in tabella mettono in luce che l’attività d’aula è quella ancora più largamente<br />

diffusa, seguita dal laboratorio informatico.<br />

Dal punto di vista dei soggetti erogatori, invece, ancora più della metà degli<br />

interventi formativi promossi nei Comuni vengono somministrati da soggetti privati,<br />

con una percentuale ancora più accentuata considerando le Province.<br />

Considerando i soli Comuni, è trascurabile la formazione attuata attraverso l’auto-<br />

apprendimento, la videoconferenza, l’e-Learning e l’apprendimento sul lavoro.<br />

La staticità registrata tra il 2001 ed il 2002 non deriva semplicemente dal disinteresse<br />

verso le innovazioni metodologiche e didattiche o dalla scarsa informazione delle<br />

Amministrazioni. Specialmente per le metodologie dell’apprendimento che<br />

comportano l’uso delle tecnologie informatiche sembrano piuttosto operare vincoli<br />

diversi:<br />

• le insufficienze della strumentazione tecnologica e didattica, ed in particolare<br />

quella informatica;<br />

21 Formazione a distanza.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 32


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

• l’esigenza di una base di preparazione da parte del personale in formazione<br />

per potere utilizzare la strumentazione tecnologica messa a disposizione per<br />

l’apprendimento;<br />

• l’assenza in taluni casi di condizioni di contesto favorevoli per<br />

l’apprendimento (c’è difficoltà ad interrompere l’attività lavorativa per passare<br />

alla fase dell’auto-apprendimento e, in assenza di spazi riservati, farlo nel<br />

contesto dell’ufficio è praticamente impossibile, a causa delle interferenze<br />

esterne).<br />

In presenza di tali vincoli si spiega la quota trascurabile di forme di apprendimento<br />

diverse dall’aula e dal laboratorio informatico.<br />

La seguente Tabella 6 mette in evidenza i corsi per area tematica e per modalità di<br />

erogazione relativi all’anno 2002:<br />

Area tematica Aula<br />

Giuridiconormativa<br />

Organizzazione e<br />

personale<br />

Aula e<br />

laboratorio<br />

informatico<br />

Auto<br />

apprendimento<br />

Video<br />

conferen<br />

za<br />

elearning<br />

Learning<br />

on the<br />

job<br />

Formazione<br />

intervento<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 33<br />

Totale<br />

17,7 1,6 23,0 7,3 6,9 12,5 10,1 15,3<br />

14,4 0,4 23,0 15,4 15,5 3,4 14,9 12,7<br />

Manageriale 2,8 0,6 0 0 5,3 4,9 4,7 2,6<br />

Comunicazione 6,0 0,5 6,0 1,0 6,1 3,6 3,6 5,2<br />

Economico-<br />

10,8 1,3 0,4 35,5 1,5 2,9 21,5 10,1<br />

finanziaria<br />

Controllo di<br />

gestione<br />

Informatica e<br />

telematica<br />

1,4 1,4 0,7 0 1,6 1,1 1,2 1,4<br />

4,4 91,2 15,7 0 45,2 16,0 3,7 15,3<br />

Linguistica 2,6 0,2 7,9 0 0,3 0 0,5 2,2<br />

Tecnicospecialistica<br />

37,7 2,2 23,4 40,9 15,4 54,1 34,7 33,0<br />

Internazionale 1,1 0,4 0 0 1,2 0 0,9 1,0<br />

Multidisciplinare 1,1 0,4 0 0 1,0 1,5 4,2 1,2<br />

Nel complesso 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%<br />

Totale corsi 6.471 976 57 26 62 35 402 8.028<br />

Tabella 6: Comuni: corsi per area tematica e per modalità di erogazione - valori % (Fonte: Formez)<br />

I corsi erogati in modalità e-Learning risultano essere inferiore all’1% rispetto al<br />

totale dei corsi erogati nel corso del 2002. Solo considerando l’area tematica<br />

“Informatica e telematica” circa la metà dei corsi sono stati erogati in modalità e-<br />

Learning, con un’incidenza significativa sul totale dei corsi appartenenti alla stessa<br />

area.<br />

A dimostrazione dell’elevato livello di innovazione e dell’immaturità dell’e-Learning<br />

nel settore della Pubblica Amministrazione si può mettere in evidenza che il


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

rapporto sulla formazione nella PA dell’anno precedente 22 non menzionava neanche<br />

questa modalità di erogazione della formazione, ma solo la videoconferenza e la più<br />

generica categoria della formazione a distanza.<br />

Dal punto di vista delle Province, invece, la distribuzione percentuale dei corsi<br />

rispetto alla modalità di erogazione risulta essere quella descritta nella seguente<br />

Tabella 7.<br />

Area tematica Aula<br />

Giuridiconormativa<br />

Organizzazione e<br />

personale<br />

Aula e<br />

laboratorio<br />

informatico<br />

Auto<br />

apprendimento<br />

Video<br />

conferenza<br />

elearning<br />

Learning<br />

on the<br />

job<br />

Formazione<br />

intervento<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 34<br />

Totale<br />

16,6 0 0 1,,8 0,8 0 7,2 12,4<br />

11,5 0,1 0 0 5,3 26,9 17,0 9,1<br />

Manageriale 4,9 0 0 19,7 3,9 0 0 3,6<br />

Comunicazione 5,5 0 45,1 0 0 50,1 7,2 4,4<br />

Economico-<br />

8,8 0 0 0 15,8 0 20,7 7,2<br />

finanziaria<br />

Controllo di<br />

gestione<br />

Informatica e<br />

telematica<br />

1,7 0 0 0 9,5 0 1,0 1,3<br />

4,2 94,9 0 0 38,6 4,0 0,1 24,8<br />

Linguistica 8,7 2,2 54,9 0 9,1 3,3 0 6,9<br />

Tecnicospecialistica<br />

33,7 2,8 0 68,5 9,1 0 43,6 26,8<br />

Internazionale 2,4 0 0 0 0 15,7 3,2 2,0<br />

Multidisciplinare 2,0 0 0 0 7,9 0 0 1,5<br />

Nel complesso 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100%<br />

Totale corsi 2.163 673 2 5 13 8 97 2.960<br />

Tabella 7: Province: corsi per area tematica e modalità di erogazione - valori % (Fonte: Formez)<br />

L’applicazione dell’e-Learning nel segmento delle Province risulta essere ancora<br />

inferiore rispetto ai Comuni. La differenza maggiore sta nella maggiore eterogeneità<br />

delle tematiche erogate in questa modalità.<br />

L’erogazione in aula presenta dei valori ancora elevatissimi e la tendenza rispetto<br />

all’anno precedente risulta essere pressoché costante.<br />

Alla luce di quanto detto, pertanto, la Pubblica Amministrazione presenta<br />

potenzialità di sviluppo molto accentuate dal punto di vista degli investimenti futuri<br />

in formazione, ma dal punto di vista dello sviluppo dell’e-Learning la crescita appare<br />

ancora lenta. Gli interventi normativi in favore dello sviluppo della società<br />

dell’informazione anche nell’apparato amministrativo statale, tuttavia, possono<br />

fungere da volano per il rilancio di questa forma innovativa di erogazione della<br />

formazione.<br />

22<br />

FORMEZ: “5° Rapporto Nazionale sulla Formazione nella PA. Lo scenario della formazione nel sistema delle<br />

autonomie locali”.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

L’utilizzazione di questa metodologia di erogazione dei contenuti da parte delle<br />

amministrazione pubbliche dello Stato è favorita, tuttavia, dalla volontà del Ministro<br />

dell’innovazione tecnologica Stanca, che attraverso il “Piano Triennale per<br />

l’informatica della Pubblica Amministrazione” ha posto l’obiettivo di erogare in<br />

modalità e-Learning 1/3 della formazione totale, traguardo molto ambizioso da<br />

perseguire.<br />

2.3. L’e-Learning nelle Università<br />

2.3.1. Università tradizionale ed Università a distanza<br />

Lo scenario universitario italiano è stato oggetto, negli ultimi anni, di profondi<br />

cambiamenti determinati dal varo di provvedimenti normativi che ne hanno<br />

modificato l’assetto organizzativo e funzionale.<br />

L’Università italiana ha vissuto decenni di stabilità, durante i quali non è mai stato<br />

messo in discussione il suo schema funzionale di riferimento. Successivamente<br />

all’integrazione europea dell’Italia ed all’adeguamento, più o meno profondo, degli<br />

schemi socio-economici, politici e culturali nazionali a quelli derivanti dalla crescita<br />

di un organismo sovranazionale, con i suoi valori e le sue strategie socio-economiche<br />

e politiche, anche il mondo universitario si è dovuto conformare ad uno contesto di<br />

riferimento oramai mutato, più ampio e maggiormente dinamico, più concorrenziale<br />

ed ambizioso rispetto a quello tradizionale, ma anche caratterizzato da minori risorse<br />

finanziarie destinate alla ricerca ed allo sviluppo, di cui il segmento universitario è<br />

sempre stato il principale attore.<br />

Ciò ha determinato la nascita di nuovi atenei o, soprattutto, l’ampliamento di quelli<br />

già esistenti, sia in termini di offerta didattica e di servizi che dal punto di vista<br />

territoriale. La distinzione tra laurea di primo livello e specialistica 23 basata su un<br />

sistema di crediti formativi e l’autonomia riconosciuta agli atenei di auto-<br />

determinare i propri percorsi didattici, in base agli impegni assunti dall’Italia nei<br />

confronti di decine di altri Paesi europei ed extraeuropei circa la formazione<br />

universitaria, ha comportato la moltiplicazione degli indirizzi formativi presenti sul<br />

mercato della formazione superiore, tanto che attualmente risulta difficile avere due<br />

Università che abbiano la stessa offerta didattica e d’indirizzo.<br />

23 Decreto Ministeriale n° 509 del 3/11/1999, anche nota come “Riforma Zecchino”.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 35


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Questo nuovo scenario, caratterizzato da forte concorrenza tra gli atenei nazionali, ha<br />

imposto alle università nuove e, soprattutto, “vecchie”, tradizionalmente più ambite<br />

e frequentate, di proporre un’offerta formativa sempre più variegata ed “a misura di<br />

studente”, in grado di soddisfare, cioè, le esigenze più particolari dei discenti,<br />

laddove tali necessità non venivano neanche prese in considerazione quando il<br />

contesto di riferimento risultava essere statico e la concorrenza poco pronunciata, se<br />

non addirittura inesistente.<br />

L’innovazione tecnologica, nel frattempo, ha moltiplicato le opportunità di offrire<br />

servizi sempre più funzionali agli studenti, in particolare la possibilità di effettuare<br />

mediante un PC ed un collegamento alla rete Internet la maggior parte delle<br />

operazioni prima eseguibili esclusivamente mediante la presenza fisica dell’utente e<br />

l’attesa di fronte a lunghe code, come ad esempio accadeva per la prenotazione ad un<br />

esame o la richiesta di un certificato in segreteria.<br />

L’unica variante all’omogeneità che caratterizzava lo scenario universitario italiano<br />

era rappresentata dall’Università a distanza offerta dal Consorzio Nettuno, una<br />

forma “diversa” e pionieristica di erogare i corsi universitari, basata sulla tecnologia<br />

e sui media non ancora largamente diffusi su vasta scala, quali erano l’Internet e la<br />

comunicazione satellitare fino a qualche anno fa, che registravano livelli di<br />

penetrazione nella popolazione decisamente inferiori rispetto alla situazione attuale.<br />

Il nuovo contesto ha visto moltiplicarsi iniziative del genere, favorendo l’adozione di<br />

forme e modelli sempre più innovativi ed efficienti, spesso replicati dagli atenei che<br />

hanno adeguato la propria offerta a quella delle Università che avevano fatto delle<br />

scelte rischiose ma che sono risultate essere vincenti in tal senso.<br />

L’evoluzione e lo sviluppo di tali modelli universitari innovativi basati<br />

sull’erogazione di contenuti grazie alle nuove tecnologie risultano essere anche<br />

favoriti, oltre che dalla concorrenza e dal progresso tecnologico, anche da uno<br />

scenario normativo favorevole, frutto di una presa di coscienza circa il cambiamento<br />

tecnologico in atto e le opportunità da cogliere e sfruttare.<br />

2.3.2. La realtà delle Università telematiche<br />

La “caccia allo studente” scatenatasi in seguito all’accresciuta concorrenza tra atenei<br />

sul mercato universitario italiano ha visto utilizzare la rete Internet in misura<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 36


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

progressivamente maggiore per l’erogazione non solo di servizi, come era accaduto<br />

inizialmente, ma anche di contenuti, come invece sta accadendo sempre più spesso di<br />

recente. Si è trattato, tuttavia, nella quasi totalità dei casi, di una semplice messa in<br />

rete di documenti testuali, che davano sì l’opportunità allo studente di fruirne<br />

comodamente da casa, ma senza dare alcun valore aggiunto allo stesso circa la<br />

modalità di apprendimento, ponendo in essere quello che viene comunemente<br />

chiamato e-reading, cosa ben diversa dall’e-Learning.<br />

La vera svolta in tema di sviluppo di soluzioni formative di tipo universitario basate<br />

sull’interattività e la collaborazione tra discenti mediante nuove tecnologie ha due<br />

date precise: l’entrata in vigore della legge finanziaria 2003 ed il varo del decreto<br />

Moratti-Stanca del 17/04/2003.<br />

Attraverso tali provvedimenti legislativi, infatti, è stata dapprima prevista e poi<br />

effettivamente concretizzata l’istituzione dei corsi universitari a distanza basati sulle<br />

nuove tecnologie della comunicazione, anche se non sono state stanziate risorse<br />

finanziarie atte a promuovere la diffusione delle università telematiche. Il decreto<br />

Moratti-Stanca, in particolare, ha dettato i requisiti necessari ed imprescindibili ai<br />

quali le università telematiche devono ispirarsi per essere riconosciute come tali.<br />

C’è tuttavia da dire che i nuovi atenei “telematici” già istituiti o che verranno<br />

designati tali saranno prevalentemente, se non esclusivamente, di natura privata,<br />

visto che le Università pubbliche tradizionali sono già degli atenei riconosciuti a tutti<br />

gli effetti dalla legge e non necessitano di una sorta di “targhetta” di identificazione<br />

che le qualifichi come “università telematiche”. L’istituzione delle università<br />

telematiche, pertanto, si configura come un atto normativo che interessa e riguarda<br />

prevalentemente i privati, essendo i soggetti pubblici non molto interessati a farsi<br />

riconoscere una qualità che già posseggono, ossia il fatto di essere già degli atenei.<br />

Nel Maggio 2004 il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia<br />

Moratti ha firmato il decreto con il quale ha istituito la seconda Università telematica<br />

non statale il cui nome è “Tel.m.a.”, accreditata per i corsi di laurea triennali e di<br />

laurea specialistica in “Economia e Management dell’audiovisivo” e “Produzione e<br />

distribuzione audiovisiva”. La “Tel.m.a.” si aggiunge alla prima Università<br />

telematica, la “G. Marconi”.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 37


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Attualmente le università che offrono soluzioni e-Learning “a regime” risultano<br />

essere ancora poco numerose, mentre molto ampio è il numero di atenei che hanno<br />

posto o stanno ponendo in essere una vasta nebulosa di sperimentazioni.<br />

Le Università pubbliche, a tal proposito, hanno già avuto l’opportunità di sostenere i<br />

propri programmi didattici con le nuove tecnologie, grazie al progetto<br />

“CampusOne”, di durata triennale (2001-2004), rivolto in modo specifico ai nuovi<br />

corsi di laurea istituiti con la “Riforma Zecchino”.<br />

L’attuale diffusione dei progetti di e-Learning negli atenei italiani è quindi il risultato<br />

di un adeguamento al nuovo scenario, in cui la minaccia degli operatori privati inizia<br />

a manifestarsi. Alcune Università, tuttavia, stanno considerando l’e-Learning una<br />

nuova opportunità per migliorare i propri percorsi didattici e non un passo obbligato<br />

per adeguarsi a qualcosa sui quali si è scettici.<br />

La Facoltà di Economia dell’Università <strong>“La</strong> <strong>Sapienza”</strong> di Roma, ad esempio, sta<br />

realizzando un progetto e-Learning per l’erogazione di contenuti formativi mediante<br />

le nuove tecnologie, anche se al momento si limita semplicemente ad indicare<br />

attraverso il suo portale www.eco.uniroma.it una lista di link dai quali potere<br />

accedere a documenti e file prevalentemente di natura testuale realizzati dai docenti<br />

appartenenti alla facoltà che sostengono corsi in aula in modalità tradizionale.<br />

L’Università di Padova, invece, ha un progetto di sviluppo sull’e-Learning che ha lo<br />

scopo di rendere facoltativa la frequenza on-line ed obbligatoria la frequenza in<br />

modalità blended di alcuni corsi.<br />

In virtù di quanto detto, gli esperti del settore, ritengono che la formazione<br />

universitaria erogata mediante e-Learning passerà dal 12% del 2002 al 23% nel 2006<br />

sul totale dei corsi erogati in tutte le modalità 24 .<br />

Dal punto di vista della formazione post-universitaria, invece, la situazione è più<br />

complessa, data la maggiore concorrenza sviluppatasi e già affermatasi dal lato<br />

dell’offerta proveniente dal segmento dei privati. Sono numerosissimi, infatti, i<br />

master istituiti da organizzazioni private, anche in modalità e-Learning.<br />

Accanto alla fioritura dei master pubblici di I e II livello è andata sviluppandosi<br />

anche un’offerta parallela, più o meno valida e credibile, di master privati, molti dei<br />

quali erogati in modalità e-Learning.<br />

24 ANEE 2003: “eLearning: Stato dell’arte e prospettive di sviluppo”.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 38


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Alcuni di tali master sono il frutto di partnership stipulate tra aziende che operano<br />

nel mondo dell’e-Learning ed atenei pubblici affermati, in cui le prime offrono<br />

normalmente la tecnologia, i servizi e la consulenza, mentre i secondi forniscono<br />

saperi e contenuti. La situazione è in continua evoluzione e le partnership in tal senso<br />

vanno moltiplicandosi, anche in virtù dell’evoluzione dell’e-Learning verso soluzioni<br />

sempre più efficienti ed efficaci, frutto dell’esperienza accumulata dai vendor negli<br />

anni e dell’analisi degli insuccessi registrati.<br />

L’argomento, comunque, verrà approfondito successivamente in sede di analisi<br />

dello scenario normativo, delle potenzialità ed attrattività di mercato e di<br />

individuazione del target clienti del servizio e-Learning che Telecom Italia intende<br />

implementare e proporre sul mercato.<br />

L’e-Learning e le principali applicazioni 39


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

CAPITOLO 3<br />

Analisi dello scenario<br />

Per potere comprendere a fondo un fenomeno e cercare di capire dove esso<br />

dinamicamente si dirige è necessario contestualizzarlo, considerare cioè gli elementi<br />

che lo influenzano e che da esso risultano essere influenzati.<br />

La complessità è determinata, infatti, dalla molteplicità di pressioni e<br />

condizionamenti che le numerosissime componenti esercitano su un determinato<br />

insieme considerato, in misura minore o maggiore, diretta o indiretta. Essa risulta<br />

essere tanto maggiore quanto più esteso è il raggio d’azione del fenomeno<br />

considerato. Quanto più una realtà analizzata passa da un livello locale ad uno<br />

globale, tanto maggiore sarà la complessità che la caratterizza, ossia il numero di<br />

forze che la influenzeranno ed indirizzeranno.<br />

Il presente capitolo ha l’obiettivo di esporre quale sia lo stato delle cose che<br />

riguardano la complessa ed ancora immatura realtà dell’e-Learning italiano, sia in<br />

termini economici che normativi, sia allo stato attuale che in prospettiva futura.<br />

Lo studio del contesto nel quale l’e-Learning si trova posizionato ha lo scopo di<br />

mettere in luce quali siano le variabili e gli elementi critici che, più di altri, esercitano<br />

influenze e ne condizionano la sua dinamica.<br />

Si provvederà, pertanto, all’analisi dello scenario economico e normativo, così da<br />

potere ipotizzare una certa dinamica futura, sia in termini di opportunità che di<br />

vincoli, relativamente a questa modalità di erogazione della formazione.<br />

Durante l’analisi verranno individuate le criticità che Telecom Italia deve considerare<br />

nell’implementazione del suo business di tipo e-Learning, al quale il presente studio<br />

è rivolto.<br />

3.1. Market sizing<br />

L’analisi condotta sul dimensionamento del mercato dell’e-Learning è stata effettuata<br />

seguendo una logica di tipo top-down. Il primo scenario ad essere stato analizzato,<br />

infatti, è stato quello mondiale.<br />

Analisi dello scenario 40


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Successivamente si è provveduto ad analizzare dapprima lo scenario statunitense,<br />

quello più importante in termini assoluti, e poi quello europeo.<br />

L’attenzione, infine, è stata focalizzata sulla realtà del mercato italiano, che è stato<br />

osservato più approfonditamente, visto che esso risulta essere maggiormente<br />

influente e rilevante per le esigenze del presente studio e per quelle di Telecom Italia.<br />

Risultano essere assai numerose le analisi di mercato condotte da una pluralità di<br />

istituti ed organizzazioni che godono di grande prestigio e credibilità. Tali analisi,<br />

tuttavia, sono basate su parametri di riferimento differenti. Questo stato di cose non<br />

ha favorito l’attuazione di confronti diretti tra le diverse stime territoriali, vista<br />

l’eterogeneità dei dati disponibili.<br />

Per ogni scenario analizzato, tuttavia, è stata effettuata una valutazione di merito<br />

attraverso l’interpretazione dei dati, per evidenziare l’esistenza di eventuali trend o<br />

fenomeni rilevanti rispetto agli scopi della presente analisi.<br />

3.1.1. Il mercato mondiale del corporate e-Learning<br />

La seguente Figura 7 indica il dimensionamento del mercato mondiale 25 del<br />

corporate e-Learning in termini di revenues stimato da tre autorevoli<br />

organizzazioni 26 in tre momenti differenti:<br />

Figura 7: Comparazione tra stime del segmento corporate e-Learning mondiale (Fonte: www.e-marketer.com)<br />

Nonostante il diverso livello di ottimismo che scaturisce da tali risultati, è palese la<br />

dinamica crescente che riguarda il settore del corporate 27 e-Learning mondiale. Il<br />

25 Cortona Consulting ha considerato mercato mondiale quello statunitense più quello europeo.<br />

26 Cortona Consulting, Gartner, International Data Corporation.<br />

27 Proprio delle aziende.<br />

Analisi dello scenario 41


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

grafico seguente ci indica il confronto tra i CAGR 28 relativi alle ricerche dei tre istituti<br />

sopra menzionati per comprendere i tassi medi annui di crescita previsti dalle<br />

diverse analisi condotte:<br />

80,00%<br />

70,00%<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Confronto CAGR mercato mondiale<br />

corporate e-Learning<br />

Cortona - Gartner - IDC<br />

29,15%<br />

74,11%<br />

37,66%<br />

Cortona (2001-2010) Gartner (2000-2005) IDC (2002-2006)<br />

Figura 8: Comparazione del CAGR mondiale corporate e-Learning di 3 società di consulenza<br />

L’analisi più conservativa è anche quella che ha un orizzonte temporale<br />

maggiormente esteso e che considera solo i mercati USA ed Europa (Cortona<br />

Consulting), mentre le altre due analisi risultano essere di medio termine, ma anche<br />

più ottimistiche (IDC e Gartner) e basate sull’intero mercato mondiale del corporate<br />

e-Learning.<br />

3.1.2. Il mercato USA<br />

Il mercato statunitense dell’e-Learning rappresenta indicativamente i 2/3 dell’intero<br />

mercato mondiale 29 .<br />

L’istituto americano Brandon-Hall, specializzato in e-Learning, ha stimato che il<br />

mercato USA dell’e-Learning è stato pari a 10,3 miliardi di $ nel 2002, ed è risultato<br />

così strutturato dal lato della domanda:<br />

28 Compound Annual Growth Rate o tasso medio annuo ponderato di crescita.<br />

29 International Data Corporation.<br />

Analisi dello scenario 42


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

1,5<br />

Mercato USA e-Learning in<br />

mld di $ anno 2002<br />

0,8<br />

1,8<br />

0,6<br />

0,4 0,2<br />

0,3<br />

0,1<br />

Analisi dello scenario 43<br />

4,6<br />

Corporation and<br />

Business<br />

Associations<br />

Consumer<br />

Simulation training<br />

Vocational<br />

Government<br />

Recruiting and staffing<br />

Post secondary High<br />

Education<br />

Elementary and<br />

secondary (k-12)<br />

Figura 9: Dimensionamento mercato e-Learning USA 2002 e strutturazione della domanda (Fonte: Brandon-Hall)<br />

Il segmento corporate è quello che assorbe quasi la metà delle revenues dell’intero<br />

mercato (45%), seguito dal settore della scuola primaria e della formazione<br />

universitaria. Irrisoria la quota relativa agli end user, che non assume valori<br />

significativi.<br />

Dal punto di vista della strutturazione del mercato dell’e-Learning USA per anelli<br />

della value chain, il seguente grafico indica l’andamento della ripartizione<br />

percentuale delle revenues:


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

Ripartizione percentuale revenues mercato<br />

e-Learning USA per anello value chain<br />

67% 64% 59% 56% 55% 54%<br />

17% 18% 23% 29% 34% 36%<br />

17% 18% 18% 15% 11% 10%<br />

1998 1999 2000 2001 2002 2003<br />

Tecnologia Servizi Contenuti<br />

Figura 10: Strutturazione percentuale mercato e-Learning USA per anello di value chain (Fonte: IDC)<br />

L’andamento sopra descritto mette in evidenza una crescita costante dei servizi, che<br />

passano dal 17% del 1998 al 38% del 2003. L’andamento risulta inverso per ciò che<br />

concerne la tecnologia ed i contenuti, che manifestano una regressione costante nel<br />

periodo considerato.<br />

Dal punto di vista dei contenuti, invece, il seguente grafico (Figura 11) indica la<br />

ripartizione percentuale delle revenues tra training di tipo IT 30 e training di tipo Non<br />

IT:<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

30 Information Technology.<br />

Ripartizione percentuale revenues e-Learning USA per<br />

contenuto<br />

20% 18% 26% 34%<br />

80% 82% 74% 66%<br />

Figura 11: Ripartizione revenues USA in base alla natura dei contenuti (Fonte: IDC)<br />

Analisi dello scenario 44<br />

43%<br />

57%<br />

54%<br />

46%<br />

1998 1999 2000 2001 2002 2003<br />

IT Non IT


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Osservando la figura ed analizzando le percentuali indicate è palese la crescita dei<br />

contenuti Non IT rispetto ai contenuti IT.<br />

3.1.3. Il mercato europeo<br />

L’International Data Corporation ha stimato il mercato europeo dell’e-Learning per il<br />

periodo 2000-2006. La figura che segue indica valori che riguardano la spesa in e-<br />

Learning sia delle aziende che della Pubblica Amministrazione, e comprendono<br />

anche investimenti in piattaforme, contenuti e servizi di e-Learning nell'ambito di<br />

progetti più ampi di formazione in modalità blended (online e offlline), mentre non<br />

sono comprese modalità di erogazione tipiche della Fad (acquisto di CdRom,<br />

trasmissioni televisive):<br />

Figura 12: Dimensionamento degli investimenti europei in e-Learning in mln € (Fonte: IDC)<br />

Questo grafico evidenzia un andamento decisamente crescente degli investimenti nel<br />

breve e nel medio termine, indice di una manifesta fiducia nell’utilizzazione di<br />

moderne tecnologie in programmi di formazione.<br />

I diversi Paesi europei presentano importanti tassi annuali di crescita, che<br />

presentano, tuttavia, una certa eterogeneità rispetto alle diverse realtà nazionali<br />

considerate.<br />

La tabella seguente indica la strutturazione del mercato europeo degli investimenti in<br />

e-Learning per Paese:<br />

Analisi dello scenario 45


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Tabella 8: Investimenti europei in e-Learning per Paese (Fonte IDC)<br />

Osservando i dati contenuti in tabella si può notare come l’Italia sia destinata a<br />

passare dalla sesta alla quarta posizione nella graduatoria dei top spender europei in<br />

e-Learning. Il CAGR italiano risulta essere tra i più interessanti, anche se in futuro<br />

rimarrà importante e rilevante il gap esistente tra Gran Bretagna, Francia, Germania<br />

e resto dell’Europa.<br />

3.1.4. Il mercato italiano: dimensionamento e segmentazione<br />

L’e-Learning italiano presenta, dal punto di vista economico, importanti potenzialità<br />

di sviluppo, grazie ad una serie di norme favorevoli varate e ad uno scenario<br />

tecnologico che si dirige verso la giusta direzione.<br />

Il seguente grafico, corredato dei dati quantitativi, indica le stime effettuate<br />

dall’Osservatorio ANEE 2003 sul dimensionamento del mercato italiano dell’e-<br />

Learning in termini di fatturato:<br />

Analisi dello scenario 46


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

Mercato italiano e-Learning in revenues<br />

in mln di €<br />

53,6<br />

108,4<br />

256,3<br />

592,5<br />

1226,4<br />

2001 2002 2003 2004 2005<br />

Figura 13: Dimensionamento del mercato italiano del’e-Learning (Fonte: Osservatorio Anee)<br />

Si tratta di stime ottimistiche circa l’andamento del settore.<br />

Tali dati quantitativi aggregati sono stati successivamente destrutturati, così da<br />

analizzare il fatturato italiano dell’e-Learning in base a diversi parametri di<br />

riferimento per potere comprendere, in ottica dinamica, dove si dirige la formazione<br />

a distanza italiana, comprendendo, pertanto, quali siano le strategie degli operatori<br />

italiani dell’e-Learning. Essendo queste ultime legate al soddisfacimento delle<br />

esigenze di coloro che sono fruitori della formazione è evidente che comprendere le<br />

strategie dal lato dell’offerta significa anche capire le esigenze di chi usufruisce della<br />

formazione erogata in modalità e-Learning.<br />

Il mercato italiano, infatti, è stato analizzato più approfonditamente considerando:<br />

a) la strutturazione dell’offerta;<br />

b) la strutturazione della domanda;<br />

c) la ripartizione percentuale delle revenues tra i vari anelli della catena del<br />

valore;<br />

d) la ripartizione percentuale tra formazione interna ed esternalizzazione della<br />

formazione;<br />

e) la ripartizione percentuale tra programmi di formazione finanziati e non<br />

finanziati.<br />

Analisi dello scenario 47


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La figura seguente mostra graficamente l’albero del fatturato e-Learning italiano del<br />

2002, strutturato in funzione di diversi parametri di riferimento:<br />

Figura 14: Albero di strutturazione delle revenues italiane e-Learning per l’anno 2002 (Fonte: Osservatorio ANEE)<br />

3.1.4.1. La strutturazione dell’offerta<br />

Partendo dalla precedente figura, è possibile comprendere quale sia l’andamento del<br />

mercato e-Learning dal punto di vista della strutturazione dell’offerta.<br />

Lo studio condotto dall’Osservatorio ANEE 2003 ha individuato tre categorie di<br />

aziende dal lato dell’offerta: top, medium e small. L’appartenenza di un’impresa che<br />

offre e-Learning ad una piuttosto che ad un’altra di queste tre categorie dipende da<br />

diversi fattori, tra i quali possiamo citare la quota di mercato o il numero di<br />

dipendenti.<br />

La figura seguente mette in evidenza la dinamica evolutiva registrata tra il 2001 ed il<br />

2002:<br />

Formazione int.<br />

38%<br />

Formazione est.<br />

62%<br />

42%<br />

Contenuti<br />

Aziende Top<br />

54,2%<br />

Aziende Medium<br />

28,4%<br />

Aziende Small<br />

17,4%<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

22%<br />

Servizi<br />

Lato<br />

offerta<br />

21%<br />

Tecnologia<br />

Lato<br />

domanda<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

Prog. finanziati<br />

21%<br />

Prog. non finanziati<br />

79%<br />

15%<br />

Consulenza<br />

Aziende<br />

71%<br />

PA<br />

15,4%<br />

Università<br />

8,2%<br />

Scuola<br />

0,4%<br />

End Users<br />

5%<br />

Analisi dello scenario 48


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

2001<br />

Aziende Top<br />

30%<br />

Aziende Medium<br />

41%<br />

Aziende Small<br />

29%<br />

Formazione int.<br />

38%<br />

Formazione est.<br />

62%<br />

42%<br />

Contenuti<br />

Figura 15: Confronto offerta italiana e-Learning 2001-2002<br />

È evidente che la distribuzione delle revenues tra le tre categorie di aziende è<br />

caratterizzata da un elevato tasso di concentrazione tra il 2001 ed il 2002. Le aziende<br />

top, infatti, hanno assorbito nel 2002 ben il 54,2% delle revenues totali del mercato.<br />

La crescita registrata dalle aziende top è avvenuta a spese sia delle piccole realtà<br />

aziendali (small), che a scapito di quelle medie. Nel giro di un solo anno, pertanto, le<br />

grandi realtà aziendali sono riuscite a conquistare importanti fette di mercato grazie<br />

agli importanti investimenti effettuati, che gli hanno permesso di implementare<br />

un’offerta molto varia e competitiva sia in termini qualitativi che di prezzo.<br />

Il seguente grafico indica l’andamento della concentrazione delle revenues tra il 2001<br />

ed il 2002 ed il peso assunto dalle aziende top sul totale delle aziende italiane che<br />

offrono soluzioni e-Learning:<br />

Aziende Top<br />

54,2%<br />

Aziende<br />

28,4%<br />

Aziende Small<br />

17,4%<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

22%<br />

Servizi<br />

Lato<br />

offerta<br />

21%<br />

Tecnologia<br />

Lato<br />

domanda<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

Prog. finanziati<br />

21%<br />

Prog. non finanziati<br />

79%<br />

15%<br />

Consulenza<br />

Aziende<br />

71%<br />

PA<br />

15,4%<br />

Università<br />

8,2%<br />

Scuola<br />

0,4%<br />

End Users<br />

5%<br />

Analisi dello scenario 49


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

100,0%<br />

80,0%<br />

60,0%<br />

40,0%<br />

20,0%<br />

0,0%<br />

Concentrazione revenues e-learning Italia<br />

2001-2002<br />

54,3%<br />

30%<br />

4,9%<br />

41%<br />

28,4%<br />

14,8%<br />

Top Medium Small<br />

80,3%<br />

29%<br />

17,3%<br />

Peso sul totale aziende 2002 Percentuale fatturato 2002<br />

Percentuale fatturato 2001<br />

Figura 16: Concentrazione revenues e-Learning italiane<br />

Il 4,9% delle aziende italiane che offrono e-Learning si sono assicurate nel 2002 ben il<br />

54,3% delle revenues totali del settore, mentre il restante 95,1% delle imprese italiane<br />

che offrono soluzioni e-Learning si è spartita il restante 45,7% delle revenues totali.<br />

Considerando le sole aziende small, che rappresentano ben l’80,3% del totale delle<br />

imprese, queste si aggiudicano appena il 17,3% delle revenues totali.<br />

La concentrazione di fatturato registrata tra il 2001 ed il 2002 determina la necessità<br />

di fare le seguenti considerazioni:<br />

- le grandi realtà aziendali hanno compreso il potenziale economico inespresso<br />

dell’e-Learning e di conseguenza stanno impegnandosi in misura crescente in<br />

questo mercato;<br />

- l’e-Learning, evidentemente, diventerà sempre di più un’attività non adatta alle<br />

piccole realtà aziendali, che non saranno in grado di competere in termini<br />

economici e di risorse con i grandi operatori.<br />

3.1.4.2. La strutturazione della domanda<br />

Dal punto di vista della domanda di soluzioni e-Learning, le aziende rappresentano<br />

il principale committente.<br />

Questa categoria di clientela genera circa i 2/3 delle revenues totali, indice di una<br />

maggiore propensione all’investimento in soluzioni innovative da parte del settore<br />

privato dell’economia.<br />

Analisi dello scenario 50


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La figura seguente mette in evidenza proprio la dinamica evolutiva della<br />

strutturazione della domanda di prodotti e-Learning tra il 2002 ed il 2003:<br />

Formazione int.<br />

38%<br />

Formazione est.<br />

62%<br />

42%<br />

Contenuti<br />

Aziende Top<br />

54,2%<br />

Aziende<br />

28,4%<br />

Aziende Small<br />

17,4%<br />

Figura 16: Confronto domanda italiana e-Learning 2002-2003<br />

Dal punto di vista dinamico, il 2003 ha visto crescere il peso della committenza della<br />

PA a scapito, soprattutto, delle aziende, passando dal 15,4% al 18,1%.<br />

Questa maggiore “peso” nella domanda di e-Learning da parte della PA è da<br />

attribuire principalmente a due provvedimenti normativi:<br />

- all’istituzione del “Fondo per il finanziamento di progetti di innovazione<br />

tecnologica nelle Pubbliche Amministrazioni e nel Paese” con la Legge<br />

Finanziaria 2003;<br />

Mercato e-Learning<br />

22%<br />

Servizi<br />

Lato<br />

offerta<br />

108,4 mln €<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

- alla Direttiva Frattini, che ha imposto l’obbligo della realizzazione di un “Piano<br />

annuale di formazione per i dipendenti della PA”, che può trovare applicazione<br />

anche mediante l’e-Learning.<br />

21%<br />

Tecnologia<br />

Lato<br />

domanda<br />

Prog. finanziati<br />

21%<br />

Prog. non finanziati<br />

79%<br />

Consulenza<br />

Dal punto di vista della committenza universitaria, invece, è da considerare che il<br />

decreto Moratti-Stanca, che ha istituzionalizzato le università a distanza, è entrato<br />

Analisi dello scenario 51<br />

15%<br />

Aziende<br />

71%<br />

PA<br />

15,4%<br />

Università<br />

8,2%<br />

Scuola<br />

0,4%<br />

End Users<br />

5%<br />

2003<br />

Aziende<br />

68,2%<br />

PA<br />

18,1%<br />

Università<br />

8,4%<br />

Scuola<br />

1,2 %<br />

End Users<br />

4%


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

in vigore a metà del 2003, per cui la ricerca condotta dall’Osservatorio ANEE 2003<br />

non ha potuto registrare mutamenti significativi dal punto di vista delle revenues<br />

provenienti dall’e-Learning accademico nei due anni considerati.<br />

Non assumono rilevanza significativa, invece, i segmenti “Scuola” ed “End User”,<br />

presumibilmente perché la prima ha gravi deficit in termini di infrastrutture<br />

tecnologiche e la seconda perché i consumatori individuali sono ancora restii ad<br />

utilizzare le nuove tecnologie come mezzo di formazione, quindi a causa di<br />

resistenze culturali.<br />

3.1.4.3. Ripartizione percentuale delle revenues tra i 4 anelli della value chain<br />

La value chain dell’e-Learning è composta dai segmenti: tecnologia, contenuti,<br />

servizi e consulenza, che partecipano in misura variabile alla formazione del<br />

fatturato totale.<br />

Il seguente grafico indica l’andamento della ripartizione percentuale delle revenues<br />

italiane tra tali 4 anelli:<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

Composizione percentuale revenues e-learning<br />

in Italia per anello value chain<br />

0,0%<br />

24,0%<br />

42,0%<br />

34,0%<br />

15,2% 18,0% 18,3% 18,2%<br />

22,0% 21,2% 19,8% 19,6%<br />

41,6% 40,0% 44,5% 45,0%<br />

21,2% 20,8% 17,4% 17,2%<br />

2001 2002 2003 2004 2005<br />

Tecnologia Contenuti Servizi Consulenza<br />

Figura 17: Ripartizione revenues italiane e-Learning per anello di value chain (Fonte: Osservatorio ANEE)<br />

I contenuti hanno l’incidenza percentuale più importante sul fatturato totale.<br />

Seguono gli altri tre anelli, che presentano delle percentuali molto omogenee tra loro,<br />

intorno al 20%.<br />

Analisi dello scenario 52


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

È da notare che le proiezioni effettuate mettono in luce una stabilizzazione costante<br />

della ripartizione percentuale delle fonti di revenues, tanto che negli ultimi due anni<br />

considerati le variazioni sono quasi intangibili.<br />

3.1.4.4. Ripartizione percentuale delle revenues tra formazione interna ed esterna<br />

La figura seguente evidenzia la dinamica registrata tra il 2002 ed il 2003 riguardo alla<br />

realizzazione di programmi formativi e-Learning internamente alle organizzazioni o<br />

facendo ricorso ad operatori specializzati esterni presenti sul mercato:<br />

Formazione int.<br />

30,4%<br />

Formazione est.<br />

69,6%<br />

2003<br />

Formazione int.<br />

38%<br />

Formazione est.<br />

62%<br />

42%<br />

Contenuti<br />

Aziende Top<br />

54,2%<br />

Aziende<br />

28,4%<br />

Aziende Small<br />

17,4%<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

22%<br />

Servizi<br />

Lato<br />

offerta<br />

21%<br />

Tecnologia<br />

Lato<br />

domanda<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

Figura 18: Confronto formazione interna/esterna italiana e-Learning 2002-2003<br />

Prog. finanziati<br />

21%<br />

Prog. non finanziati<br />

79%<br />

15%<br />

Consulenza<br />

Aziende<br />

71%<br />

PA<br />

15,4%<br />

Università<br />

8,2%<br />

Scuola<br />

0,4%<br />

End Users<br />

5%<br />

Nel periodo considerato viene registrato un aumento nella formazione esterna a<br />

discapito della formazione e-Learning prodotta internamente alle organizzazioni.<br />

Analisi dello scenario 53


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3.1.4.5. Ripartizione percentuale delle revenues tra formazione finanziata e non.<br />

La figura seguente mette in evidenza la dinamica registrata tra il 2001 ed il 2002 circa<br />

la ripartizione dei progetti e-Learning che abbiano goduto o meno di agevolazioni<br />

finanziarie:<br />

Formazione int.<br />

38%<br />

Formazione est.<br />

62%<br />

42%<br />

Contenuti<br />

Aziende Top<br />

54,2%<br />

Aziende<br />

28,4%<br />

Aziende Small<br />

17,4%<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

22%<br />

Servizi<br />

Lato<br />

offerta<br />

Mercato e-Learning<br />

108,4 mln €<br />

Figura 19: Confronto progetti italiani e-Learning finanziati/non finanziati 2001-2002<br />

Si evince dal grafico come i progetti finanziati siano decresciuti percentualmente dal<br />

2001 al 2002 a differenza di quanto è accaduto per i progetti non finanziati.<br />

3.1.4.6. La strutturazione dei contenuti<br />

I contenuti, come precedentemente visto, partecipano per circa il 45% alla formazione<br />

del fatturato totale. Essi possono essere raggruppati in due grandi categorie:<br />

Information Technology e Non Information Technology. Questa classificazione<br />

dicotomica trova fondamento nel fatto che l’e-Learning è stato inizialmente utilizzato<br />

per erogare formazione sul mondo IT e queste argomentazioni hanno ancora<br />

un’importanza preponderante sul totale.<br />

21%<br />

Tecnologia<br />

Lato<br />

domanda<br />

Il mercato italiano dell’e-Learning presenta una ripartizione percentuale tra contenuti<br />

erogati IT e Non IT come quella seguente:<br />

Prog. finanziati<br />

21%<br />

Prog. non finanziati<br />

79%<br />

15%<br />

Consulenza<br />

Aziende<br />

71%<br />

PA<br />

15,4%<br />

Università<br />

8,2%<br />

Scuola<br />

0,4%<br />

End Users<br />

5%<br />

Prog. finanziati<br />

35%<br />

Prog. non finanziati<br />

65%<br />

2001<br />

Analisi dello scenario 54


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Ripartizione percentuale dei contenuti tra IT e NON IT<br />

NON IT<br />

46%<br />

IT<br />

54%<br />

Figura 20: Ripartizione percentuale revenues contenuti e-Learning in base alla natura (Fonte: IDC)<br />

Vi è un certo equilibrio tra i contenuti IT e quelli Non IT.<br />

I corsi erogati in modalità e-Learning, inoltre, possono essere ricondotti a due scopi<br />

fondamentali: addestramento e formazione. L’addestramento si riferisce<br />

all’acquisizione pura e semplice di competenze e abilità relative ad ambiti<br />

professionali specifici e pratici, caratterizzati da regole e formule standard. Si tratta<br />

perciò di un apprendimento essenzialmente automatico/nozionistico (es.<br />

addestramento informatico).<br />

La formazione implica invece non solo l’acquisizione di competenze e capacità<br />

relative ad una specifica area professionale, ma anche uno sviluppo intellettuale,<br />

culturale e comportamentale dell’individuo in apprendimento. Quando si parla di<br />

formazione è necessario quindi considerare non solo gli atti volontari volti<br />

all’apprendimento, ma anche la complessità degli eventi e dei fatti esterni che<br />

esercitano un’influenza sull’individuo.<br />

Ad oggi gli investimenti sono ancora prevalentemente focalizzati su aspetti inerenti<br />

all’addestramento e non alla formazione 31 .<br />

3.1.5. Confronto tra mercati, riepilogo e riflessioni sul market sizing<br />

Il mercato mondiale dell’e-Learning risulta essere in crescita, anche se sono state<br />

riviste al ribasso le stime ottimistiche pubblicate qualche anno fa.<br />

31 Assintel 2003.<br />

Analisi dello scenario 55


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Tuttavia, nonostante la new economy presenti delle situazioni di crisi diffusa, l’e-<br />

Learning, pur appartenendo a tale macrocategoria, continua la sua crescita, che non<br />

sembra voglia arrestarsi.<br />

Il mercato USA, fortemente trainato dalla domanda di tipo corporate, risulta essere il<br />

più maturo tra tutti quelli analizzati. A differenza del mercato italiano, quello USA<br />

non è caratterizzato da una domanda percentuale rilevante di tipo Government,<br />

mentre assume valore sensibile la domanda proveniente dai settori scuola primaria<br />

(k-12) e scuola secondaria e superiore (Università).<br />

Dal punto di vista delle fonti di revenues, così come accade in Italia, anche in USA<br />

oramai sembra essere stabilizzatasi la ripartizione percentuale delle revenues per<br />

anello della value chain dell’e-Learning, così come analoga è la situazione della<br />

ripartizione percentuale dei contenuti tra IT e Non IT.<br />

Il mercato europeo e quello statunitense dell’e-Learning, tuttavia, presentano delle<br />

differenze di fondo:<br />

- il mercato USA presenta delle infrastrutture tecnologiche più avanzate e diffuse<br />

rispetto quelle europee e, più in particolare, a quelle italiane;<br />

- le aziende che offrono e-Learning in Europa sono molto spesso focalizzate sul<br />

mercato domestico e ricorrono sovente ad aziende americane per la tecnologia<br />

(SABA e DOCENT, due dei maggiori fornitori di tecnologia e-Learning in USA,<br />

collocano il 20% delle proprie vendite in Europa) 32 ;<br />

- la domanda di formazione americana, così come quella britannica, è fortemente<br />

trainata dalle aziende, e l’andamento dipende molto anche dalla situazione<br />

economica generale, mentre in Europa la formazione viene più vista come un<br />

fenomeno sociale, in cui sono le istituzioni ad impegnarsi per la sua diffusione<br />

ed il suo sviluppo;<br />

- gli USA possono contare su una cultura linguistica omogenea, mentre lo stesso<br />

non può dirsi per l’Europa.<br />

L’Europa presenta, però, dei vantaggi rispetto allo scenario americano. Se, infatti, nel<br />

breve periodo i limiti delle infrastrutture tecnologiche europee pongono il mercato<br />

statunitense in una posizione di vantaggio, nel medio-lungo termine il mercato<br />

europeo ha ottime opportunità di crescita, rappresentate dalla politica comunitaria e<br />

32 Elaine Legault, Direttrice World Educational Market (WEM).<br />

Analisi dello scenario 56


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

da quelle nazionali di sostegno alla diffusione dell’e-Learning. L’Unione Europea ha<br />

varato dei programmi volti alla crescita dell’e-Learning stanziando circa 300 milioni<br />

di € in tal senso, una somma che gli americani neanche hanno immaginato di mettere<br />

in bilancio 33 .<br />

Dal punto di vista italiano, l’e-Learning stata assumendo un peso percentuale<br />

crescente rispetto alla macrocategoria della formazione.<br />

Dal lato dell’offerta, le revenues tendono a concentrarsi e ad essere appannaggio di<br />

poche imprese, definite top, che operano quasi tutte nell’intera catena del valore.<br />

Dal punto di vista della domanda, la PA assume un peso sempre più rilevante, anche<br />

alla luce delle spinte governative volte alla diffusione della formazione mediante le<br />

nuove tecnologie. Particolare attenzione va rivolta al mondo universitario, che dopo<br />

l’entrata in vigore del decreto Moratti-Stanca può rappresentare un ottima fonte di<br />

revenues per le imprese che offrono soluzioni e-Learning.<br />

Dall’analisi degli studi condotti, si è visto come la formazione tenda ad essere<br />

esternalizzata dalle organizzazioni (aziende, PA, scuola, Università), segno della<br />

presenza di una volontà di affidare i processi formativi ad organizzazioni altamente<br />

specializzate in materia.<br />

Per ciò che concerne la formazione e-Learning finanziata e non finanziata, invece, la<br />

crescita della seconda rispetto alla prima potrebbe significare che la diffusione dell’e-<br />

Learning non sia legata a logiche incentivanti di tipo assistenziale, bensì al<br />

riconoscimento dell’utilità di tale forma di erogazione della formazione da parte<br />

delle diversi organizzazioni che se ne avvalgono.<br />

I contenuti, invece, hanno raggiunto un equilibrio dal punto di vista della<br />

distribuzione tra IT e Non IT. Mentre, infatti, inizialmente la modalità e-Learning<br />

veniva utilizzata solo per l’erogazione di corsi tecnici di Information Technology,<br />

oggi anche le soft, business, language skills vengono erogate in tale modalità, a<br />

dimostrazione del fatto che tale strumento può essere utilizzato anche con soggetti<br />

che tecnicamente non hanno una preparazione approfondita in materia di IT.<br />

In base a quanto visto ed alle considerazioni appena fatte, pertanto, lo scenario<br />

sembra essere favorevole. Anche le stime più prudenti parlano di crescita comunque<br />

33 Patrick Dunn, consulente economico.<br />

Analisi dello scenario 57


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

sostenuta, nonostante si tratti di un’argomentazione legata alla new economy,<br />

intorno alla quale negli scorsi anni erano state effettuate tantissime speculazioni.<br />

C’è tuttavia da considerare che, anche se dal punto di vista normativo non vi sono<br />

ostacoli alla diffusione dell’e-Learning, bensì incentivi, esistono ancora delle<br />

resistenze, soprattutto di tipo culturale, a causa di una ancora non diffusa cultura<br />

della diffusione del sapere digitalizzato mediante moderni mezzi tecnologici.<br />

Alla luce di quanto detto, pertanto, un operatore come Telecom Italia che voglia<br />

acquisire importanti fette di mercato e-Learning italiano , la strategia di business che<br />

sembra la migliore sembra essere la seguente:<br />

- cosa offrire: contenuti sia IT che NON IT, che presentano entrambi una<br />

domanda sostenuta; servizi differenziati, che presentano importanti percentuali<br />

di revenues; consulenza circa l’implementazione di un efficiente soluzione<br />

formativa; tecnologia che consenta l’instradamento di contenuti ad alta qualità,<br />

anche di dimensioni importanti;<br />

- a chi offrirlo: ad una clientela business, compresa la P.A., che in Italia, a<br />

differenza dei mercati come gli USA e la GB, presenta un’incidenza rilevante<br />

dal punto di vista degli occupati sul totale. In particolare, l’offerta andrà<br />

indirizzata sia verso l’addestramento che verso la formazione, con maggiore<br />

riguardo al primo rispetto alla seconda. Non trascurare il mercato University,<br />

che presenta forti potenzialità grazie al favorevole scenario normativo sia<br />

nazionale che comunitario 34 , soprattutto dal punto di vista della fornitura delle<br />

infrastrutture tecnologiche e dei servizi;<br />

- come offrirlo: effettuando investimenti importanti in maniera da implementare<br />

soluzioni appetibili dal pubblico sia dal punto di vista qualitativo che<br />

economico. La soluzione di erogazione di tipo ASP risulta essere preferibile, per<br />

permettere anche alle piccole organizzazioni di potere fruire della formazione<br />

erogata mediante nuove tecnologie senza essere costrette ad effettuare<br />

importanti investimenti per acquistare una piattaforma da montare sulla<br />

propria LAN, difficilmente ammortizzabile in presenza di un numero limitato<br />

di fruitori della formazione.<br />

34<br />

Per approfondimenti, decreto Moratti-Stanca e Programma eLearning (Decisione Commissione UE<br />

2318/2003).<br />

Analisi dello scenario 58


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3.2. Scenario normativo<br />

Il presente paragrafo ha lo scopo di indicare le principali fonti normative italiane ed<br />

europee in tema di formazione a distanza ed e-Learning. Verrà dapprima analizzata<br />

la situazione europea, più generale, strategica e d’indirizzo per le singole politiche<br />

nazionali, per effettuare, successivamente, un quadro della più particolare situazione<br />

normativa interna dell’Italia.<br />

Per entrambe le categorie di fonti normative saranno analizzati prima quei<br />

provvedimenti che direttamente regolano la formazione a distanza e l’e-Learning;<br />

successivamente, si prenderanno in considerazione quelle norme che riguardano solo<br />

indirettamente e/o marginalmente tali due argomenti, perché concernenti, ad<br />

esempio, i fattori abilitanti.<br />

Le norme prese in considerazione, inoltre, risultano relative all’intero scenario dell’e-<br />

Learning, senza distinzioni di sorta circa il settore, i fruitori, o qualsiasi altro carattere<br />

rispetto al quale segmentare l’argomento.<br />

3.2.1. La normativa europea<br />

La normativa europea inerente la formazione a distanza e l’e-Learning è assai<br />

variegata e strutturata, non essendo possibile ricondurre a poche norme l’insieme<br />

delle misure e dei provvedimenti presi dagli organi comunitari, i quali si sono<br />

dimostrati molto attivi sulla produzione di regole ed indirizzi relativamente a tali<br />

temi.<br />

3.2.1.1. Le norme europee direttamente legate all’e-Learning<br />

In seno all’Unione Europea, il tema dell’ICT è molto sentito e da molti anni, tanto che<br />

già nel 1997 venne individuato l’obiettivo di sviluppare la società dell’informazione<br />

con il Trattato di Amsterdam.<br />

La politica di diffusione delle nuove tecnologie e le politiche di formazione<br />

rappresentano due delle principali attività dell’UE. I suoi organi hanno dimostrato<br />

un importante dinamismo in tali due campi, producendo tutta una serie di norme<br />

anche trasversali alle due materie in questione, in particolare concernenti la<br />

diffusione e l’utilizzazione delle moderne tecnologie della comunicazione al campo<br />

Analisi dello scenario 59


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

della conoscenza. I principali provvedimenti normativi relativi all’e-Learning sono<br />

descritti qui di seguito.<br />

Iniziativa eLearning<br />

L’Unione Europea ha varato, in ottemperanza a quanto stabilito nel Trattato di<br />

Amsterdam, l’Iniziativa e-Learning, la quale si propone di potenziare l’uso di nuove<br />

tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento,<br />

facilitando l’accesso alle risorse ed ai servizi, così come gli interscambi e le<br />

collaborazioni a distanza, in ottemperanza al Piano d’azione eEurope 2005, il "grande<br />

documento di riferimento" che orienta le politiche per lo sviluppo della Società<br />

dell'informazione nel Vecchio Continente e che contiene una serie di obiettivi<br />

specifici che l'Europa deve raggiungere prima del 2010.<br />

Tale Iniziativa e-Learning è stata approvata in seguito al Consiglio di Lisbona del<br />

Marzo 2000, al termine del quale è stato definito l’imperativo politico dell’Unione per<br />

la formazione e l’apprendimento a distanza:<br />

“Divenire l’economia della conoscenza più competitiva e più<br />

dinamica del mondo, capace di una crescita economica durevole,<br />

accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo<br />

dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale”<br />

Il Consiglio di Lisbona ha dettato, inoltre, l’esigenza di elaborare un “Piano Globale<br />

d’azione eEurope”, con lo scopo di individuare le strategie per sfruttare al meglio le<br />

potenzialità di crescita economica, culturale e sociale attraverso le nuove tecnologie.<br />

L’Iniziativa eLearning, pertanto, ha istituito l’apertura di un nuova fase nella<br />

formazione a livello europeo, indicando l’obiettivo dello sviluppo dell’e-Learning<br />

comunitario, attraverso 4 linee d’azione contenute nel Piano d’Azione eLearning:<br />

a) infrastrutture ed attrezzatura;<br />

b) formazione;<br />

c) contenuti e servizi europei di qualità;<br />

d) cooperazione a tutti i livelli.<br />

Analisi dello scenario 60


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Decisione 2003/2318 CE (Programma eLearning 2004-2006)<br />

Con la Decisione 2003/2318 CE è stato varato il “Programma eLearning 2004-2006”<br />

per l’integrazione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC) nei<br />

sistemi di istruzione e formazione in Europa.<br />

Il Programma eLearning ha ripreso le quattro linee d’azione dettate dall’Iniziativa<br />

eLearning e si è posto questi obiettivi:<br />

a) identificare i soggetti interessati e informarli su vie e mezzi per usare l'e-<br />

Learning allo scopo di promuovere l'alfabetizzazione digitale e contribuire<br />

con ciò a rafforzare la coesione sociale e lo sviluppo personale, nonché ad<br />

incoraggiare il dialogo interculturale;<br />

b) sfruttare il potenziale dell'e-Learning per migliorare la dimensione europea<br />

dell'istruzione;<br />

c) fornire meccanismi per sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi europei di<br />

qualità, e per favorire lo scambio ed il trasferimento delle buone prassi;<br />

d) sfruttare il potenziale dell'e-Learning nel contesto dell'innovazione nei<br />

metodi di insegnamento allo scopo di migliorare la qualità del processo di<br />

apprendimento e di favorire l'autonomia degli insegnanti.<br />

Gli obiettivi del programma sono perseguiti nei seguenti campi di intervento:<br />

a. promozione dell’alfabetizzazione digitale;<br />

b. campus virtuali europei;<br />

c. gemellaggio elettronico delle scuole in Europa e promozione della<br />

formazione dei docenti;<br />

d. azioni trasversali.<br />

La dotazione finanziaria per l'attuazione del programma per il periodo 2004-2006 è<br />

pari a 44 milioni di €, così ripartiti:<br />

- alfabetizzazione digitale: 10% del bilancio totale;<br />

- campus virtuali europei: 30% del bilancio totale;<br />

- gemellaggio elettronico delle scuole in Europa e promozione della<br />

formazione degli insegnanti: 45% del bilancio totale;<br />

- azioni trasversali e controllo del piano d’azione eLearning: 7,5% del bilancio<br />

totale;<br />

- assistenza tecnica ed amministrativa: 7,5% del bilancio totale.<br />

Analisi dello scenario 61


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3.2.1.2. Le norme indirettamente legate all’e-Learning<br />

Accanto alla normativa che si occupa esclusivamente di e-Learning, gli organi<br />

comunitari hanno prodotto tutta una serie di programmi ed iniziative che, seppure<br />

legati a tale argomento, non si occupano esclusivamente di esso. Di seguito sono<br />

indicati e descritti tali altri programmi ed iniziative.<br />

Socrates<br />

Socrates è il programma europeo in materia di istruzione, al quale partecipano una<br />

trentina di Paesi europei. La sua grande ambizione è quella di sviluppare "un’Europa<br />

della conoscenza" ed affrontare meglio le grandi sfide del nuovo secolo,<br />

promuovendo l’istruzione lungo l’intero arco della vita, incoraggiando l’accesso di<br />

tutti all’istruzione, acquisendo qualifiche e competenze riconosciute. Più<br />

concretamente, Socrates mira a promuovere l’apprendimento delle lingue e a<br />

incoraggiare la mobilità e l’innovazione, attraverso il suo programma, la cui<br />

attuazione è iniziata nel 2000 e terminerà alla fine del 2006, con stanziamenti totali<br />

pari a ben 1.850 milioni di €.<br />

Socrates comprende otto azioni distinte:<br />

a) Comenius (insegnamento scolastico);<br />

b) Erasmus (insegnamento superiore);<br />

c) Grundtvig (educazione degli adulti ed altri percorsi educativi);<br />

d) Lingua (insegnamento ed apprendimento delle lingue);<br />

e) Minerva (insegnamento aperto ed a distanza; tecnologie dell’informazione<br />

della comunicazione nel settore dell’istruzione);<br />

f) Osservazione ed innovazione;<br />

g) Azioni congiunte con altri programmi europei;<br />

h) Misure di accompagnamento.<br />

Pur essendo tutte tali azioni collateralmente interessanti per l’e-Learning, l’azione<br />

che in maggiore misura e più direttamente riguarda tale argomento è senz’altro il<br />

Programma Minerva, che si prefigge di sostenere misure trasversali relative<br />

all'insegnamento aperto e a distanza (IAD), nonché l'utilizzo delle tecnologie<br />

dell'informazione e della comunicazione (TIC), compresi i servizi multimediali nel<br />

contesto educativo.<br />

Analisi dello scenario 62


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Gli aiuti finanziari comunitari possono essere concessi a:<br />

a) progetti e studi volti a contribuire alla comprensione e all'utilizzo, da parte di<br />

coloro che sono impegnati nelle attività educative, dei processi innovativi in<br />

corso, in particolare quelli riguardanti l'uso delle TIC nell'insegnamento e<br />

nell'apprendimento, l'elaborazione di strumenti e approcci innovativi nonché<br />

metodi per stabilire i criteri per la valutazione della qualità dei prodotti e<br />

servizi educativi basati sulle TIC;<br />

b) progetti riguardanti la concezione e la sperimentazione di nuovi metodi,<br />

moduli e risorse per l'insegnamento aperto e a distanza e le TIC;<br />

c) progetti di sviluppo e interconnessione di servizi e sistemi di informazione<br />

destinati agli insegnanti e ai decisori e agli altri soggetti impegnati<br />

nell'istruzione, sui metodi o sulle risorse educativi che usano l'insegnamento<br />

aperto e a distanza e le TIC;<br />

d) attività di sostegno allo scambio di idee e di esperienze sull'insegnamento<br />

aperto e a distanza e sull'uso delle TIC nell'istruzione e, in particolare, alla<br />

creazione di reti, su temi di interesse comune, tra centri di risorse, istituti di<br />

formazione degli insegnanti, esperti, decisori e coordinatori di progetti.<br />

Leonardo Da Vinci<br />

Il Programma Leonardo da Vinci contribuisce all’attuazione di una politica<br />

comunitaria di formazione professionale che sostiene ed integra le azioni condotte<br />

dagli Stati membri (articolo 150 del trattato che istituisce la Comunità Europea). Con<br />

la Decisione 1999/382/CE il Consiglio ha approvato la seconda fase del Programma<br />

per il periodo 2000-2006, al fine di promuovere nuovi approcci pratici in materia di<br />

politiche di formazione professionale, con un ammontare di fondi stanziati per<br />

l’intero periodo pari a 1.150 milioni di €.<br />

Gli obiettivi del programma sono:<br />

- promuovere le abilità e le competenze, in particolare dei giovani, nella<br />

formazione professionale iniziale a tutti i livelli, ricorrendo tra l’altro alla<br />

formazione professionale e all’apprendistato integrati dal lavoro al fine di<br />

promuovere l’occupabilità e di facilitare l’inserimento professionale ed il<br />

reinserimento;<br />

Analisi dello scenario 63


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- migliorare la qualità della formazione professionale continua e l’accesso alla<br />

stessa nonché l’acquisizione di abilità e competenze lungo tutto l’arco della vita,<br />

al fine di ampliare e sviluppare l’adattabilità, in particolare per accompagnare<br />

le innovazioni tecnologiche ed organizzative;<br />

- promuovere e rafforzare il contributo della formazione professionale al<br />

processo innovativo, al fine di migliorare la competitività e l’imprenditorialità,<br />

anche nella prospettiva di nuove possibilità di occupazione; particolare<br />

attenzione è riservata in questo contesto alla promozione della cooperazione tra<br />

gli istituti di istruzione e formazione professionale, incluse le università, e le<br />

imprese, in particolare le PMI.<br />

Gli obiettivi del presente programma sono realizzati tramite le misure seguenti:<br />

a) sostegno alla mobilità transnazionale delle persone che seguono una<br />

formazione professionale, in particolare i giovani, nonché delle persone<br />

responsabili della formazione («mobilità»);<br />

b) sostegno a progetti pilota basati su partenariati transnazionali intesi allo<br />

sviluppo dell’innovazione e della qualità della formazione professionale<br />

(«progetti pilota»);<br />

c) promozione delle competenze linguistiche, anche per le lingue meno<br />

ampiamente diffuse e insegnate, e della comprensione delle diverse culture<br />

nell’ambito della formazione professionale («competenze linguistiche»);<br />

d) sostegno allo sviluppo di reti di cooperazione transnazionali che facilitino lo<br />

scambio di esperienze e di buone prassi («reti transnazionali»);<br />

e) sviluppo e aggiornamento del materiale di riferimento attraverso il sostegno<br />

a indagini ed analisi, elaborazione e aggiornamento di dati comparabili,<br />

osservazione e diffusione delle buone prassi e scambio esauriente delle<br />

informazioni («materiale di riferimento»).<br />

Programmi di ricerca<br />

Il Sesto Programma Quadro per il quadriennio 2002-2006, varato con la Decisione<br />

1513/2002/CE, contiene tutta una serie di iniziative di diversa natura a livello<br />

comunitario e gli stanziamenti totali ammontano addirittura a 16.270 milioni di €.<br />

Analisi dello scenario 64


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Tra i vari obiettivi fissati in tale programma di ricerca, quello che maggiormente<br />

interessa dal punto di vista dell’e-Learning è: “Tecnologie per la Società<br />

dell’Informazione (TSI)”.<br />

Per tale obiettivo sono stati stanziati 3.625 milioni di €. L'obiettivo delle azioni svolte<br />

in questa area, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona e gli<br />

obiettivi dell'iniziativa e-Europe, è incentivare, in Europa, lo sviluppo delle<br />

tecnologie e delle applicazioni hardware e software alla base della costruzione della<br />

Società dell'informazione, al fine di rafforzare la competitività dell'industria europea<br />

e offrire ai cittadini europei di tutte le regioni dell'Unione la possibilità di beneficiare<br />

al massimo dello sviluppo della società della conoscenza. La concentrazione sulla<br />

generazione futura delle TSI metterà le applicazioni e i servizi delle TSI alla portata<br />

di tutti e permetterà lo sviluppo di tecnologie di nuova generazione maggiormente<br />

incentrate sull'utente.<br />

eTEN é il Programma della Comunità Europea predisposto per aiutare lo sviluppo di<br />

servizi elettronici basati su reti di telecomunicazioni (e.services) con una dimensione<br />

transeuropea. E' fortemente focalizzato sui servizi per il pubblico, particolarmente<br />

nelle aree in cui l'Europa ha un vantaggio competitivo. Il programma si propone di<br />

accelerare l'avvio di servizi a sostegno del modello europeo per una società sociale,<br />

inclusiva e coesiva. I suoi obiettivi sono al cuore della missione di eEurope per "una<br />

società dell'informazione per tutti". eTEN promuove servizi di interesse pubblico che<br />

danno ad ogni cittadino, impresa ed amministrazione piena opportunità di fruire<br />

della e-Society, superando la discriminazione digitale che minaccia di creare delle<br />

classi sfavorite nell'informatizzazione. I partner di progetti eTEN sono<br />

organizzazioni che intendono offrire e-services. Pertanto, devono avere le<br />

competenze e le risorse necessarie per realizzare il progetto e sfruttarne i risultati.<br />

Essi devono avere le risorse finanziarie, o l'accesso a tali risorse, le capacità<br />

imprenditoriali e le persone per fornire i servizi proposti. Ciò significa che al<br />

consorzio del progetto é richiesto un insieme di professionalità tecniche ed operative.<br />

A differenza dei programmi comunitari di ricerca e sviluppo, eTEN é anche aperto a<br />

proposte formulate da una singola organizzazione, a condizione che questa soddisfi<br />

le condizioni generali e che intenda essere attiva in diversi stati membri. Le nuove<br />

tecnologie richiedono tempo per essere accettate dal mercato, pertanto qui sono<br />

Analisi dello scenario 65


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

offerte delle opportunità di portare sul mercato i risultati ottenuti da progetti di<br />

ricerca e di sviluppo di successo. eTEN supporta l'avviamento sul mercato. Sebbene<br />

non sia parte del Programma quadro della Ricerca, eTEN é uno strumento chiave per<br />

lo sfruttamento di attività di ricerca di successo dallo sviluppo tecnico al mercato. Gli<br />

investitori privati tendono a privilegiare i settori con il miglior potenziale di<br />

redditività a breve termine. Restano molte aree in cui i servizi sono di interesse<br />

sociale generale od economico, ma che hanno un ritorno sugli investimenti ed i<br />

benefici attesi nel lungo termine o che non sono considerati dagli operatori in quanto<br />

a remunerazione finanziaria. Questa é la condizione per la quale si giustifica il<br />

supporto finanziario comunitario di eTEN.<br />

Fondi strutturali<br />

In maniera indiretta, anche i fondi strutturali FSE e FESR incidono sull’e-Learning.<br />

Il Fondo Sociale Europeo (FSE), infatti, è il principale strumento finanziario<br />

attraverso il quale l’UE traduce in azione gli obiettivi strategici della sua politica di<br />

occupazione, quindi anche di formazione professionale.<br />

Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), invece, ha lo scopo di ridurre le<br />

disparità regionali nell’Unione Europea e di incoraggiare lo sviluppo e la<br />

riconversione delle regioni, anche attraverso il finanziamento della formazione.<br />

E-content<br />

La Decisione 2001/48/CE ha adottato un programma comunitario pluriennale (2001-<br />

2004) inteso a incentivare lo sviluppo e l'utilizzo dei contenuti digitali europei nelle<br />

reti globali e a promuovere la diversità linguistica nella società dell'informazione.<br />

Il programma ha in particolare, tra gli altri, due obiettivi:<br />

a) contribuire a incentivare l'uso e l'accesso per tutti a Internet incrementando la<br />

disponibilità dei contenuti digitali europei sulle reti globali, per sostenere così<br />

lo sviluppo professionale, sociale e culturale dei cittadini dell'Unione europea<br />

e facilitare l'integrazione economica e sociale di cittadini dei paesi candidati<br />

nella società dell'informazione;<br />

Analisi dello scenario 66


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

b) incentivare l'accesso al potenziale dei contenuti digitali europei e la loro<br />

utilizzazione, soprattutto promuovendo un uso più efficace delle<br />

informazioni detenute dal settore pubblico.<br />

Per raggiungere tali obiettivi, la Commissione avvia sotto la propria guida le<br />

seguenti azioni:<br />

a) incrementare la produzione dei contenuti in un contesto multilinguistico e<br />

multiculturale;<br />

b) aumentare il dinamismo del mercato dei contenuti digitali.<br />

I fondi stanziati per la realizzazione di tale programma sono pari a 100 mln di €.<br />

Media Plus<br />

La Decisione 2000/821 CE istituisce il programma di incentivazione dello sviluppo,<br />

della distribuzione e della promozione di opere audiovisive europee (progetto Media<br />

Plus), per il quinquennio 2001-2005. Tra gli altri obiettivi, quelli che più interessano,<br />

per ciò che concerne l’e-Learning, sono:<br />

a) valorizzazione del patrimonio audiovisivo europeo, in particolare la sua<br />

digitalizzazione e messa in rete;<br />

b) diffusione di nuovi tipi di contenuti audiovisivi che utilizzino le nuove<br />

tecnologie.<br />

3.2.2. Lo scenario normativo italiano<br />

Anche la normativa italiana inerente la formazione a distanza e l’e-Learning è assai<br />

variegata e strutturata, non essendo possibile ricondurre a poche norme l’insieme<br />

delle relative misure e provvedimenti, proprio come abbiamo precedentemente visto<br />

per la normativa comunitaria.<br />

È da evidenziare la volontà di innovare il sistema economico italiano partendo<br />

dall’innovazione della Pubblica Amministrazione, che mediante l’e-government è<br />

oggetto di forti cambiamenti, essendo state varate numerose norme a riguardo.<br />

3.2.2.1. Le norme direttamente legate all’e-Learning<br />

Negli ultimi anni, l’Italia si sta dando molto da fare dal punto di vista delle iniziative<br />

per l’innovazione tecnologica. In particolare, per ciò che concerne direttamente l’e-<br />

Analisi dello scenario 67


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Learning e la formazione a distanza sono numerose le azioni ed i programmi<br />

finanziati dal governo per lo sviluppo ed il sostenimento di questa forma innovativa<br />

di erogazione della conoscenza.<br />

Legge Finanziaria 2003 art. 26 e Decreto Moratti-Stanca<br />

L’art. 26 della Legge Finanziaria 2003 (L. 289/2002) reca “Disposizioni in materia di<br />

innovazione tecnologica”. All’interno di tale articolo si prevede:<br />

a) al comma 1: l’istituzione del “Fondo per il finanziamento di progetti di<br />

innovazione tecnologica nelle Pubbliche Amministrazioni e nel Paese”, con<br />

una dotazione di 100 milioni di € per l’anno 2003;<br />

b) al comma 5: la determinazione dei criteri e delle procedure di accreditamento<br />

dei corsi universitari a distanza da parte del MIUR, di concerto con il<br />

Ministero per l’Innovazione Tecnologica.<br />

Proprio tale comma 5 fa rinvio ad un decreto attuativo che è stato varato il<br />

17/04/2003 (Decreto Moratti-Stanca). Con tale decreto è stato stabilito che è possibile<br />

istituire forme di insegnamento universitario a distanza, mediante l’utilizzo di nuove<br />

tecnologie. Né la legge finanziaria né il decreto Moratti-Stanca, tuttavia, individuano<br />

risorse finanziarie per l’implementazione dei corsi universitari a distanza, che<br />

devono essere attivati senza oneri per il bilancio pubblico.<br />

Legge 3/2003 art. 4 (Direttiva Frattini)<br />

La Direttiva Frattini (o Legge 3/2003) pone l’obbligo per le amministrazioni<br />

pubbliche (escluse le università e gli enti di ricerca) di predisporre annualmente un<br />

piano di formazione del personale, compreso quello in posizione di comando o fuori<br />

ruolo, tenendo conto degli obiettivi da perseguire e delle innovazioni normative e<br />

tecnologiche. Da tale piano di formazione devono potersi evincere gli obiettivi e le<br />

risorse finanziarie necessarie, nonché le metodologie formative da adottare.<br />

Il Ministero della Funzione Pubblica deve assicurare il raccordo con il Ministero per<br />

l’Innovazione e le Tecnologie relativamente agli interventi di formazione connessi<br />

all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.<br />

Analisi dello scenario 68


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

D. Lgs. 229/1999 e D.M. 7/3/2002<br />

Il D. Lgs. 502/1992 detta l’obbligo della formazione continua in medicina per gli<br />

addetti ai lavori, prevedendo anche l’istituzione di una Commissione Nazionale per<br />

la formazione continua.<br />

Attualmente è stato dettato l’obbligo della formazione continua in medicina<br />

attraverso forme residenziali, ma già a partire dal 1° semestre del 2002 è stata avviata<br />

la fase sperimentale della formazione a distanza (FAD), visto che ancora non si è<br />

provveduto ad accreditare in maniera definitiva i provider e-Learning.<br />

In ogni caso, i crediti che per il momento il personale sanitario deve acquisire<br />

risultano ridotti rispetto all’entrata a regime del programma ECM, fissata per il 1°<br />

Gennaio 2007, data a partire dalla quale sarà obbligatorio acquisire 150 crediti in 3<br />

anni. Attualmente, invece, tali 150 crediti possono essere acquisiti in 5 anni e solo in<br />

modalità residenziale.<br />

La fase dell’entrata a regime della fase residenziale, pertanto, verrà seguita<br />

dell’entrata a regime della fase della formazione a distanza, durante la quale i<br />

provider e-Learning accreditati potranno contare su una domanda importante.<br />

3.2.2.2. Le norme indirettamente legate all’e-Learning<br />

L’ordinamento giuridico italiano comprende anche delle norme che, seppure non<br />

direttamente ed elusivamente legate all’e-Learning ed alla formazione a distanza,<br />

comunque disciplinano aspetti strettamente legati a questi due argomenti. Di seguito<br />

sono elencate e brevemente descritte alcune delle più importanti norme a riguardo.<br />

Legge 3/2003 art. 27 (Direttiva Frattini)<br />

Attraverso la legge 3/2003 art. 27 viene istituito il “Fondo di finanziamento per i<br />

progetti strategici nel settore informatico”, con lo scopo di finanziare progetti di<br />

grande contenuto innovativo, di rilevanza strategica e di preminente interesse<br />

nazionale per l’azione amministrativa. La consistenza del fondo indicata nei vari anni<br />

è: 25,8 mln di € per il 2002, 51,6 mln di € per il 2003 e 77,5 mln di € per il 2004.<br />

In particolare, gli obiettivi di tale legge vengono indicati puntualmente e tra essi<br />

quelli che risultano di maggiore importanza per il presente studio sono i seguenti:<br />

a) alfabetizzazione informatica dei pubblici dipendenti (comma 8/h);<br />

Analisi dello scenario 69


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

b) impiego della telematica nelle attività di formazione dei dipendenti pubblici<br />

(comma 8/I).<br />

Legge 289/2002 art. 27 ed art. 89 (Legge Finanziaria 2003)<br />

La Legge Finanziaria 2003 all’art. 27 istituisce il progetto “PC ai giovani”, attraverso<br />

il quale si prevede il finanziamento per l’acquisto di PC ai giovani che nel 2003<br />

avrebbero compiuto i 16 anni di età.<br />

La Legge Finanziaria 2003 all’art. 89 prevede, invece, l’erogazione di un contributo<br />

statale per coloro che si dotassero dell’utilizzo della larga banda per le connessioni<br />

ad Internet. Il contributo era pari a 75 € ed il fondo istituito ammontava a 31 mln di<br />

€, cifra stanziata anche per erogare i contributi per la diffusione dei ricevitori di<br />

segnali televisivi in tecnica digitale terrestre.<br />

Legge 350/2003 art. 4 commi 2 – 8 – 9 – 10 (Legge Finanziaria 2004)<br />

Anche la Legge Finanziaria 2004 all’art. 4 comma 2 prevede l’erogazione di un<br />

contributo statale per coloro che si dotassero dell’utilizzo della larga banda per le<br />

connessioni ad Internet. Il contributo è pari a 75 € ed il fondo istituito è pari a 30 mln<br />

di €, cifra stanziata esclusivamente a tale scopo.<br />

Il comma 8, invece, finanzia ulteriormente il “Fondo per progetti strategici nel settore<br />

informatico”. Viene varato, infatti, l’ulteriore stanziamento di 51,5 mln di € per<br />

l’anno 2004 e 65 mln di € per ciascuno degli anni 2005 e 2006. Viene, inoltre,<br />

autorizzato il Fondo a finanziare la diffusione e lo sviluppo della società<br />

dell’informazione nel Paese.<br />

Il comma 9 dello stesso art. 4 rifinanzia il progetto “PC ai giovani”, diretto alla<br />

diffusione dell’uso dei PC da parte dei sedicenni. Il progetto viene finanziato<br />

mediante il Fondo per progetti strategici nel settore informatico.<br />

Il comma 10 stabilisce, infine, che 30 mln di € del Fondo per progetti strategici nel<br />

settore informatico siano destinati al progetto “PC alle famiglie”, finalizzato ad<br />

agevolare con un contributo di 200 € l’acquisto di un PC e di un collegamento ad<br />

Internet da parte di famiglie con certi requisiti reddituali.<br />

Analisi dello scenario 70


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

D.M. 100/02<br />

Con tale decreto ministeriale viene promosso un progetto pilota sperimentale sulla<br />

scuola che prevede anche la formazione del personale, che deve avvenire mediante<br />

modalità e-Learning.<br />

3.2.3. Opportunità e minacce legate allo scenario normativo<br />

Lo scenario normativo nazionale e comunitario si presenta molto favorevole rispetto<br />

all’intera categoria della formazione a distanza. Qui di seguito viene riportata una<br />

matrice che elenca schematicamente quali siano le minacce e le opportunità<br />

scaturenti dallo scenario normativo appena considerato.<br />

Analisi dello scenario 71


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Opportunità Minacce<br />

Importante ruolo della formazione fra le<br />

attività della UE (Trattato di Maastricht);<br />

Incentivazione della formazione a livello<br />

europeo e volontà politica di integrarla<br />

con le nuove tecnologie (Iniziativa<br />

eLearning, Programma eLearning 2004-<br />

2006);<br />

Stanziamenti finanziari comunitari in<br />

grado di incentivare direttamente il<br />

mercato e-Learning (Programma<br />

eLearning 2004-2006, Socrates-Minerva,<br />

Leonardo da Vinci, eContent, Media<br />

Plus);<br />

Incentivazione europea alla diffusione<br />

delle nuove tecnologie e della cultura<br />

digitale (FP6, eTen) ;<br />

Intensificazione dei programmi di<br />

formazione mediante nuove tecnologie<br />

nella PA italiana (Direttiva Frattini L.<br />

3/2003, d. Lgs. 229/1999 sull’ECM,;<br />

Maggiore diffusione di nuove tecnologie<br />

nella PA del Paese (Legge Finanziaria<br />

2003 art. 26, Direttiva Frattini L. 3/2003);<br />

Crescita del numero delle università a<br />

distanza (Decreto Moratti-Stanca);<br />

Politica di incentivazione per la<br />

diffusione della banda larga e del PC<br />

(Legge Finanziaria 2003 e 2004).<br />

Rischio di dispersione e distorsione di<br />

incentivi finanziari nazionali e<br />

comunitari verso iniziative numerose e di<br />

piccolo spessore;<br />

Rischio di offerta sul mercato della PA di<br />

prodotti qualitativamente bassi che<br />

possono compromettere in ottica<br />

dinamica lo sviluppo dell’e-Learning.<br />

Tabella 9: Matrice opportunità/minacce legate allo scenario normativo<br />

3.3. Potenzialità ed attrattività di mercato<br />

Il market sizing precedentemente analizzato ha messo in evidenza l’evoluzione<br />

positiva del mercato italiano dell’e-Learning. Per effettuare un’analisi più<br />

approfondita dello scenario economico di riferimento ove dovrà essere attivo anche<br />

l’operatore Telecom Italia, è stata effettuata una stima di quello che potrà essere il<br />

futuro dimensionamento di questo mercato.<br />

Analisi dello scenario 72


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Dai dati storici nazionali si evince un trend di crescita positivo con tassi realmente<br />

interessanti, con un CAGR 35 relativo alle revenues riconducibili all’e-Learning tra il<br />

2001 ed il 2005 pari al 119%, indice di una crescita molto sostenuta 36 .<br />

Qui di seguito viene riportato il grafico a dispersione che indica l’andamento del<br />

mercato italiano delle revenues del settore e-Learning, corredato dei dati quantitativi:<br />

1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

Mercato italiano dell'e-learning<br />

53,6<br />

Revenues in mln €<br />

(Source: ANEE 2003)<br />

108,4<br />

256,3<br />

592,5<br />

1226,4<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

Figura 21: Grafico a dispersione delle revenues italiane dell’e-Learning<br />

Come si vede dalla distribuzione dei punti, si nota che la crescita sta assumendo un<br />

andamento esponenziale ascendente (linea tratteggiata nera). È tuttavia anche<br />

possibile assumere come valida una proiezione di tipo lineare (linea tratteggiata<br />

rossa). Considerando che entrambe le proiezioni risulterebbero approssimative e<br />

tenuto ancora conto che:<br />

- il quadro legislativo e di finanziamento è piuttosto favorevole e positivo;<br />

- il quadro tecnologico risulta abbastanza favorevole visto il continuo<br />

diffondersi dell’utilizzo del PC e della larga banda;<br />

- il quadro culturale sembra che stia cambiando positivamente, anche se non<br />

abbastanza velocemente;<br />

- il quadro economico non sembra molto favorevole, a causa di tassi di crescita<br />

non abbastanza elevati dell’economia italiana;<br />

35 Compound Annual Growth Rate.<br />

36 Il CAGR è stato calcolato sulla base dei dati forniti da Osservatorio ANEE 2003.<br />

Analisi dello scenario 73


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- l’orizzonte temporale delle stime è di medio termine;<br />

si può affermare che effettuare delle proiezioni affidandosi al solo andamento<br />

esponenziale prima menzionato potrebbe rivelarsi assai azzardato, giungendo a<br />

risultati eccessivamente ed irrealisticamente ottimistici.<br />

Di converso, effettuare un’estrapolazione circa la stima del mercato futuro<br />

considerando un andamento esclusivamente lineare potrebbe risultare<br />

eccessivamente pessimistico.<br />

Si è proceduto, pertanto, nel seguente modo:<br />

1) effettuazione dell’estrapolazione dei dati fino al 2008 presupponendo sia un<br />

andamento esponenziale ascendente che un andamento lineare;<br />

2) ponderazione dei dati risultanti dai due approcci di stima;<br />

3) effettuazione della ponderazione avvenuta partendo dall’assunto che il<br />

quadro culturale ed economico risultano per l’analisi maggiormente rilevanti<br />

rispetto al quadro tecnologico e legislativo a causa dell’elevato grado di<br />

incertezza che li contraddistingue per cui, essendo i primi due non positivi ed<br />

i secondi due positivi, è stato assegnato un peso pari al 70% all’analisi lineare<br />

(meno ottimistica) e al 30% a quella esponenziale (più ottimistica). Tale<br />

assegnazione dei pesi non paritaria è risultata fortemente influenzata, inoltre,<br />

da altri due fattori, che ne hanno determinato un maggiore sbilanciamento in<br />

favore dell’analisi lineare:<br />

- le serie storiche a disposizione risultano assai “povere di informazioni”, nel<br />

senso che non sono abbastanza numerose per garantire un elevato livello di<br />

affidabilità all’analisi;<br />

- vi è stata la volontà di tenere un approccio moderatamente prudenziale<br />

rispetto alle previsioni da effettuare;<br />

4) assunzione di validità dei dati risultanti dalla media ponderata delle due<br />

analisi.<br />

3.3.1. La stima lineare<br />

La prima analisi ad essere effettuata è quella relativa all’estrapolazione dei dati validi<br />

per gli anni 2006-2008 mediante la tecnica dell’interpolazione lineare utilizzando il<br />

Analisi dello scenario 74


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

metodo dei minimi quadrati. L’applicazione di tale approccio ha portato alla<br />

determinazione delle stime presenti nel grafico seguente:<br />

2000,00<br />

1800,00<br />

1600,00<br />

1400,00<br />

1200,00<br />

1000,00<br />

800,00<br />

600,00<br />

400,00<br />

200,00<br />

0,00<br />

53,60<br />

Market Sizing: dati storici e<br />

stime di fatturato prudenziali (mln €)<br />

108,40<br />

256,30<br />

592,50<br />

1226,40 1296,35<br />

1579,32<br />

1862,29<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

3.3.2. La stima esponenziale<br />

Figura 22: Stima lineare del market sizing italiano futuro<br />

La seconda analisi effettuata è stata quella di tipo esponenziale, anch’essa mediante il<br />

metodo dei minimi quadrati. Da tale analisi sono stati ottenuti i seguenti dati e<br />

grafico:<br />

16000,00<br />

14000,00<br />

12000,00<br />

10000,00<br />

8000,00<br />

6000,00<br />

4000,00<br />

2000,00<br />

0,00<br />

Market sizing: dati storici e<br />

stime di fatturato ottimistiche (mln €)<br />

53,60 108,40 256,30 592,50<br />

1226,40<br />

2778,64<br />

6158,74<br />

13650,61<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Figura 23: Stima esponenziale del market sizing italiano futuro<br />

Analisi dello scenario 75


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Analizzando i risultati di tale analisi si può notare come le proiezioni assumano<br />

valori progressivamente meno attendibili rispetto all’orizzonte temporale di<br />

riferimento.<br />

3.3.3. La ponderazione delle stime<br />

Dopo avere effettuato le stime in base ai due approcci metodologici, si è pensato di<br />

assumere come validi i dati risultanti dalla media ponderata delle due proiezioni,<br />

assegnando un coefficiente di ponderazione pari a 0,70 all’analisi lineare e pari a 0,30<br />

all’analisi esponenziale, per i motivi prima enunciati. Il grafico ed i dati quantitativi<br />

risultanti sono i seguenti:<br />

6000,00<br />

5000,00<br />

4000,00<br />

3000,00<br />

2000,00<br />

1000,00<br />

0,00<br />

Market sizing: dati storici e<br />

stime di fatturato moderatamente ottimistiche (mln €)<br />

53,60 108,40 256,30<br />

592,50<br />

1226,40<br />

1741,04<br />

2953,15<br />

5398,79<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Figura 24: Stima ponderata del market sizing italiano futuro<br />

L’affidabilità di tale stima è tanto più labile quanto più l’orizzonte temporale risulta<br />

lontano. Rispetto alla situazione attuale ed alle aspettative future, tuttavia, questo<br />

possibile scenario sembra abbastanza realistico, in particolare per ciò che riguarda le<br />

proiezioni dei prossimi tre anni.<br />

Dovendo mettere a confronto i tre risultati, avremo un grafico come quello seguente:<br />

Analisi dello scenario 76


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

16000,00<br />

14000,00<br />

12000,00<br />

10000,00<br />

8000,00<br />

6000,00<br />

4000,00<br />

2000,00<br />

0,00<br />

Confronto tra stime di mercato (mln €)<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Lineare 53,60 108,40 256,30 592,50 1226,40 1296,35 1579,32 1862,29<br />

Esponenziale 53,60 108,40 256,30 592,50 1226,40 2778,64 6158,74 13650,61<br />

Media ponderata 53,60 108,40 256,30 592,50 1226,40 1741,04 2953,15 5398,79<br />

Figura 25: Confronto tra stima lineare, esponenziale e ponderata del market sizing italiano futuro<br />

3.3.4. L’applicazione delle stime alla value chain<br />

Il seguente grafico indica la ripartizione percentuale delle revenues del mercato e-<br />

Learning:<br />

Analisi dello scenario 77


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0%<br />

Composizione percentuale revenues e-learning<br />

in Italia per anello value chain<br />

0,0%<br />

24,0%<br />

42,0%<br />

34,0%<br />

15,2% 18,0% 18,3% 18,2%<br />

22,0% 21,2% 19,8% 19,6%<br />

41,6% 40,0% 44,5% 45,0%<br />

21,2% 20,8% 17,4% 17,2%<br />

2001 2002 2003 2004 2005<br />

Tecnologia Contenuti Servizi Consulenza<br />

Figura 26: La ripartizione percentuale delle revenues italiane dell’e-Learning per anello della catena del valore<br />

(Fonte: Osservatorio ANEE)<br />

Si nota come dal 2002 al 2005 non siano individuabili sostanziali e sensibili<br />

cambiamenti dal punto di vista della composizione strutturale delle fonti di<br />

revenues. Si è ritenuto opportuno, pertanto, effettuare un’analisi conservativa che<br />

tenga in considerazione questa stabilità del trend percentuale di ripartizione delle<br />

revenues, per cui è stata assunta come valida la distribuzione indicata per l’anno<br />

2005, con gli opportuni arrotondamenti per eccesso o per difetto.<br />

L’applicazione delle stime e delle proiezioni effettuate precedentemente alla<br />

distribuzione percentuale di riferimento appena individuata dà luogo al seguente<br />

grafico corredato dei seguenti dati:<br />

Analisi dello scenario 78


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Stima di ripartizione delle revenues tra i 4 anelli<br />

della value chain e-Learning (Mln €)<br />

3000,00<br />

2000,00<br />

1000,00<br />

0,00<br />

2006 2007 2008<br />

Tecnologia 295,98 502,03 917,79<br />

Contenuti 783,47 1328,92 2429,45<br />

Servizi 348,21 590,63 1079,76<br />

Consulenza 313,39 531,57 971,78<br />

Figura 27: Applicazione della stima ponderata di market sizing alla ripartizione percentuale per anello di value chain<br />

3.3.5. L’analisi dei fattori abilitanti<br />

Per meglio valutare le potenzialità e l’attrattività del mercato e-Learning italiano<br />

risulta assai utile condurre un’analisi sui fattori abilitanti, in maniera da<br />

comprendere e valutare al meglio le opportunità e le eventuali minacce.<br />

I principali fattori abilitanti l’e-Learning risultano essere i seguenti:<br />

� accrescimento del livello generale di informatizzazione;<br />

� diffusione della banda larga;<br />

� livello di formazione della popolazione sulle tecnologie ICT.<br />

Per approfondire meglio le tematiche appena elencate, possiamo basarci su alcuni<br />

studi condotti dall’Osservatorio Banda Larga per conto del Ministero<br />

dell’Innovazione e delle Tecnologie.<br />

L’Osservatorio Banda Larga ha condotto una ricerca su un campione di 10.000<br />

famiglie rappresentative di tutte le 22,2 mln di famiglie italiane. La ricerca si riferisce<br />

alla fine del 2003 e ha ad oggetto la diffusione della banda larga nei nuclei familiari<br />

italiani.<br />

Analisi dello scenario 79


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3.3.5.1. Il livello di informatizzazione<br />

Dallo studio sopra menzionato è emerso che cresce la dotazione di tecnologie digitali<br />

e multimediali nelle case degli italiani. Sono ormai più del 43% (9,55 mln) le famiglie<br />

che hanno almeno un PC in casa (nel 20% dei casi i PC sono più di uno), con un<br />

incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. I PC nelle case sono inoltre sempre<br />

più multimediali, vale a dire in grado di produrre e duplicare contenuti. In effetti,<br />

ormai circa la metà dei PC domestici sono dotati di masterizzatore, scanner e lettore<br />

DVD.<br />

Per quanto concerne gli apparati di telecomunicazione, le famiglie che dispongono di<br />

almeno un telefono (fisso o cellulare) sono il 96%, ma crescono di più quelle che<br />

mantengono solo la linea telefonica mobile (poco meno del 15%, contro il 2% del<br />

1997). In oltre il 60% delle famiglie sono presenti sia telefoni fissi che cellulari e in<br />

quasi la metà delle famiglie sono presenti più cellulari. La presenza di segreterie<br />

telefoniche e fax tende a consolidarsi attorno a valori del 16% e 10% rispettivamente.<br />

La figura seguente evidenzia la situazione attuale in termini di penetrazione delle<br />

nuove tecnologie nelle famiglie italiane.<br />

Famiglie (%) Famiglie (Nr)<br />

TREND<br />

100%<br />

75%<br />

50%<br />

25%<br />

0%<br />

+0 +1 +0 +0 +4 +5 +1 +7 +1 +0 +2 +0 +4 +1 +4<br />

Telefono fisso<br />

Cellulare<br />

Videoregistratore<br />

Riscaldamento autonomo<br />

PC<br />

Internet<br />

Videocamera<br />

Incremento '03/'02<br />

DVD video<br />

Antenna parabolica<br />

Consolle videogiochi<br />

Condizionatore/Climatizzatore<br />

Antifurto elettronico<br />

Fotocamera digitale<br />

Pay-TV<br />

Banda Larga<br />

22,2 Mln<br />

16,7 Mln<br />

11,1 Mln<br />

5,6 Mln<br />

Base: TOTALE famiglie<br />

3 febbraio 2004 Sintesi Indagine Famiglie 2003<br />

37 Osservatorio Banda Larga - Between<br />

Figura 28 37: La dotazione tecnologica delle famiglie italiane<br />

Analisi dello scenario 80


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Internet viene utilizzato in 7,7 milioni di famiglie italiane (con una crescita del 19%<br />

rispetto al 2002), per un numero complessivo di navigatori pari a quasi 14 milioni.<br />

1,1 milioni di famiglie hanno attivato un collegamento a Internet da casa per la prima<br />

volta nel 2003.<br />

I collegamenti ad Internet avvengono ormai di norma almeno settimanalmente e nel<br />

40% dei casi il collegamento è quotidiano, anche se il tempo effettivo speso in rete<br />

tende a crescere con difficoltà. Il tempo dedicato a Internet da parte delle famiglie<br />

italiane è ancora meno di 1/10 del tempo dedicato alla televisione.<br />

Da notare, inoltre, come in circa una famiglia su quattro almeno un componente<br />

acceda a Internet anche dal lavoro e nel 30% dei casi tale collegamento viene<br />

utilizzato anche per finalità familiari, aumentando, quindi, il tempo effettivamente<br />

dedicato alle attività on-line delle famiglie.<br />

Esaminando le attività svolte negli ultimi 3 mesi, si conferma il primato della<br />

semplice navigazione e ricerca di informazioni oltre a quello della comunicazione<br />

(oltre 90% degli usi), che sono seguiti dalle motivazioni di studio e formazione<br />

(trainate dalla presenza di figli) e dalle news.<br />

Le funzionalità in maggiore crescita sono, tuttavia, quelle legate ai contenuti<br />

multimediali (audio e video), che sono del resto una componente fondamentale per<br />

lo sviluppo della banda larga.<br />

3.3.5.2. La diffusione della banda larga<br />

Quasi triplicate, in un anno, le famiglie italiane che si collegano a Internet attraverso<br />

la banda larga. Lo sviluppo di un’offerta sempre più articolata, di nuove formule<br />

tariffarie e lo stimolo degli incentivi governativi hanno accelerato l’adozione di<br />

soluzioni a banda larga (ADSL, fibra o satellite) per collegarsi a Internet. A fine 2003<br />

si stima che sono circa 1,7 milioni le famiglie che dispongono di un collegamento<br />

broadband (+150% rispetto al 2002). Inoltre, sono più di 250.000 le famiglie che<br />

dispongono già di collegamenti a velocità (oltre 2Mbit/s) un tempo riservate<br />

esclusivamente alle grandi aziende. Circa la metà di queste famiglie utilizza anche<br />

servizi video innovativi.<br />

Le famiglie che utilizzano collegamenti a banda larga si collegano con maggiore<br />

frequenza (2/3 si collegano tutti i giorni) e dedicano mediamente anche molto più<br />

Analisi dello scenario 81


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

tempo (tre volte di più) alla navigazione su Internet, svolgendo un numero di attività<br />

decisamente superiore (il numero delle attività svolte raddoppia). Parallelamente,<br />

con la navigazione “veloce” aumenta l’interesse per un utilizzo sempre più esteso<br />

delle attività on-line.<br />

Un aspetto infine rilevante è l’elevato numero di famiglie che sente l’esigenza di<br />

aumentare la velocità del proprio collegamento a Internet, e non solo tra le famiglie<br />

con collegamenti a banda stretta, a dimostrazione della forte richiesta di ulteriore<br />

miglioramento delle prestazioni dell’accesso alla rete.38<br />

La banda larga, quindi, è destinata a diffondersi senz’altro nel nostro Paese, grazie al<br />

programma di incentivi statali gestito dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica, i<br />

cui obiettivi sono i seguenti per i prossimi anni:<br />

2000 200-2002 2000-2003 2004 + 2010<br />

BANDWIDTH 128 kbit/s 384 kbit/s 2 Mbit/s 10 Mbit/s 30 Mbit/s<br />

APPLICATION<br />

MARKET<br />

SITUATION<br />

Stage 1 Stage 2 Stage 3 Stage 4 Stage 5<br />

Bassa qualità di<br />

videoconferenza<br />

(< 35 frames al<br />

secondo)<br />

Limitato uso dei<br />

media digitali a<br />

causa dei costi e<br />

della bassa<br />

velocità di<br />

trasferimento<br />

Audio<br />

streaming;<br />

Data<br />

streaming;<br />

Video<br />

streaming;<br />

Video<br />

conferenza di<br />

base (< 384<br />

kbit/s)<br />

Adozione<br />

crescente di<br />

applicazioni<br />

audio e video<br />

di dati semplici<br />

Video<br />

streaming ad<br />

alta qualità;<br />

Grafica ed<br />

animazione<br />

complessa<br />

Adozione di<br />

complesse<br />

applicazioni: i<br />

media iniziano<br />

a guidare<br />

l’interazione<br />

Alta definizione<br />

videoconferenza<br />

in Tv;<br />

Alta definizione<br />

videoconferenza<br />

su desktop<br />

Diffuso utilizzo di<br />

applicazioni<br />

audio-video ad<br />

alta qualità per<br />

comunicazioni<br />

corporate: media<br />

real-time<br />

Tabella 10: obiettivi del governo italiano in termini di diffusione della broadband<br />

(Fonte: Adventis/IBM Data)<br />

Conferenza<br />

virtuale<br />

(olografica);<br />

Realtà virtuale<br />

Evoluzione dei<br />

media digitali<br />

verso la realtà<br />

virtuale.<br />

Questo obiettivi si riferiscono, in particolare, alla copertura delle seguenti percentuali<br />

di destinatari:<br />

- 85/90% degli edifici governativi;<br />

- 65% del segmento business;<br />

- 35% delle famiglie.<br />

La figura seguente evidenzia le attività maggiormente svolte in funzione del tipo di<br />

collegamento (narrowband o broadband).<br />

38 Osservatorio Banda Larga: “Seconda indagine sulla diffusione della banda larga nelle famiglie italiane”.<br />

Analisi dello scenario 82


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

100%<br />

75%<br />

50%<br />

25%<br />

0%<br />

Forum e Chat<br />

Banda<br />

Larga<br />

Banda<br />

Stretta<br />

VoIP<br />

News<br />

Streaming audio/video<br />

eGaming<br />

eLearning<br />

Download audio/video<br />

Download software<br />

eGovernment<br />

Banda Stretta Banda Larga<br />

Base: TOTALE famiglie Internet<br />

3 febbraio 2004 Sintesi Indagine Famiglie 2003<br />

Figura 29 39: La banda larga come moltiplicatore di attività (2003)<br />

Analisi dello scenario 83<br />

eHealth<br />

Home Shopping<br />

Home Banking<br />

I servizi di pubblica utilità rimangono al centro dell’attenzione. L’analisi dei servizi a<br />

distanza di maggiore interesse delle famiglie italiane evidenzia una particolare<br />

attenzione al soddisfacimento di bisogni primari e al miglioramento dell’interazione<br />

con i servizi di pubblica utilità in genere.<br />

In effetti, i servizi legati alla salute e sanità vengono citati al primo posto e il 50%<br />

circa delle famiglie associa a tali servizi un interesse rilevante. Su un piano<br />

lievemente inferiore vengono invece citati gli altri servizi di pubblica utilità e<br />

l’interazione con la Pubblica Amministrazione, nonché le applicazioni legate al<br />

comfort e alla sicurezza della casa (tra il 25% e il 30%).<br />

Un terzo gruppo di servizi è invece costituito dai servizi di informazione, di<br />

intrattenimento e la videocomunicazione (con valori attorno al 25%).<br />

I servizi di e-Learning e telelavoro vengono citati come molto o abbastanza<br />

interessanti da circa il 15% delle famiglie, mentre il valore più basso è legato ai<br />

tradizionali servizi transattivi di tipo bancario/finanziario e di home shopping, a<br />

39 Osservatorio Banda Larga - Between


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

conferma di una tendenziale diffidenza verso le forme di acquisto a distanza che<br />

continua a caratterizzare il nostro paese.<br />

Anche in questo caso i pionieri della banda larga si dimostrano di fatto più aperti<br />

all’insieme dei servizi contemplati.<br />

100%<br />

75%<br />

50%<br />

25%<br />

0%<br />

Banda Larga<br />

Banda Stretta<br />

Senza Internet<br />

eHealth<br />

eGovernment<br />

Domotics<br />

Entertainment<br />

News<br />

Videcommunication<br />

eLearning<br />

Senza Internet Banda Stretta Banda Larga<br />

Teleworking<br />

Home shopping/banking<br />

Base: TOTALE famiglie<br />

3 febbraio 2004 Sintesi Indagine Famiglie 2003<br />

Figura 30 40: I servizi in rete di maggiore interesse per le famiglie italiane (2003)<br />

3.3.5.3. Il livello di formazione della popolazione sulle tecnologie ICT<br />

Secondo le stime dell’Osservatorio Banda Larga nel 42% delle famiglie italiane<br />

nessuno dei componenti è in grado di utilizzare un PC. L’abbassamento di tale soglia<br />

rappresenta, quindi, un obiettivo di medio-lungo periodo, indispensabile per<br />

l’effettiva affermazione della Società dell’Informazione. Alfabetizzazione non è però<br />

solamente utilizzo del PC, ma anche conoscenza dei servizi in rete e innalzamento<br />

della fiducia verso le transazioni in rete. A questo proposito va ricordato come al 43%<br />

di famiglie con PC corrisponde poi il 35% di collegamenti a Internet e solo il 6% di<br />

famiglie che hanno effettuato transazioni in rete nell’ultimo trimestre. Il basso livello<br />

di alfabetizzazione informatica può inoltre rappresentare un fattore di debolezza<br />

dell’intero sistema produttivo.<br />

40 Osservatorio Banda Larga - Between<br />

Analisi dello scenario 84


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Le iniziative del Governo (“Vola con Internet”, “PC alle famiglie”, “PC ai docenti”) e<br />

di alcune regioni (ad es. Basilicata) mostrano un’attenzione crescente al problema,<br />

ma l’accelerazione del processo di sviluppo non può prescindere da un forte<br />

coinvolgimento dell’intero sistema dell’istruzione e della formazione.<br />

3.3.6. L’analisi dei fattori incentivanti<br />

I principali fattori incentivanti la diffusione dell’e-Learning sono stati ricondotti a tre<br />

categorie principali, che di seguito verranno analizzate singolarmente:<br />

� riduzione dei costi di formazione;<br />

� flessibilità;<br />

� personalizzazione, riusabilità ed aggiornabilità dei contenuti.<br />

3.3.6.1. La riduzione dei costi di formazione<br />

Allo sviluppo ed all’adozione di sistemi di formazione e-Learning contribuiscono in<br />

primis precise considerazioni di carattere economico: l’organizzazione di corsi in<br />

presenza richiede un’elevata disponibilità di budget per le aule, i docenti, la trasferta<br />

e l’alloggio del personale (ed i costi indiretti legati alla loro assenza dal posto di<br />

lavoro). Una stima ottimistica indica che i costi della formazione in modalità e-<br />

Learning siano tra il 50% ed il 70% più contenuti rispetto a quelli della formazione in<br />

presenza e che il tempo di erogazione si riduca del 50% (con ottima ritenzione di<br />

quanto appreso grazie a moduli formativi più brevi e, quindi, più efficaci).<br />

Per valutare l’impatto sui costi complessivi di un singolo progetto formativo è<br />

necessario tenere in considerazione alcune variabili:<br />

- la numerosità del target. Se non si raggiunge la massa critica di utilizzo (per ora<br />

un numero vicino ai 100 utenti, anche se in diminuzione), non è conveniente<br />

ipotizzare lo sviluppo di percorsi formativi in FAD;<br />

- il livello di interazione tra discenti e con il tutor/docente, che spesso è legato<br />

alla tipologia di contenuti erogati ed agli obiettivi formativi prefissati;<br />

- la progettazione dei materiali didattici;<br />

- la tipologia di accesso alla piattaforma di e-Learning. La possibilità di fruire di<br />

software in modalità ASP ha ridotto notevolmente il costo fisso di accesso alla<br />

Analisi dello scenario 85


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

piattaforma, rendendo conveniente l’erogazione in e-Learning di corsi anche<br />

per target più ridotti.<br />

Nella seguente figura è riportato un confronto tra l’andamento dei costi (fissi +<br />

variabili) nel caso di formazione a distanza ed in presenza, al crescere del numero di<br />

allievi. Il BEP 41 , come già detto, si attesta, attualmente, intorno ai 100 utenti:<br />

3.3.6.2. La flessibilità<br />

Figura 31: Il BEP per un progetto di formazione in modalità e-Learning<br />

Un altro grande vantaggio dell’e-Learning consiste nella sua flessibilità di<br />

erogazione: assicura una formazione più autonoma (con la garanzia di una forte<br />

ritenzione dei contenuti ed un aumento della motivazione), dando la possibilità di<br />

trovare condizioni personali più adeguate alla formazione (tempi e ritmi scelti<br />

dall’utente). Il soggetto, non sottoposto “all’urgenza del momento”, è messo in<br />

condizioni più propizie per potersi esprimere e presentare le proprie idee.<br />

La formazione diventa misurabile (con la possibilità di tracciare il percorso degli<br />

utenti, monitorare i risultati e le competenze), just in time ed in modalità di<br />

41 Break Even Point.<br />

Analisi dello scenario 86


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

autoformazione nelle ore prescelte. Una formazione disponibile 24 ore su 24<br />

(anytime), fruibile da parte di tutti (anyone), da qualsiasi luogo (anywhere).<br />

Un vantaggio innegabile è dato dalla possibilità per ampie “platee virtuali” di<br />

assistere a testimonianze di esperti altrimenti fruibili solo da una ristretta élite di<br />

uditori. Caratteristica discriminante di questi sistemi è di potere attivare forme di<br />

apprendimento collaborativo in una comunità di networking, in cui è data la<br />

possibilità di avvalersi dell’expertise stessa di tutti i membri, alla ricerca di un<br />

feedback proveniente dagli altri, in un contesto in cui venga alimentata la<br />

partecipazione (analogamente a sistemi di formazione tradizionale in presenza).<br />

3.3.6.3. La personalizzazione, riusabilità ed aggiornabilità dei contenuti<br />

Grazie all’e-Learning si passa ad un modello più innovativo di formazione<br />

personalizzata. Il soggetto diventa coautore del suo processo acquisitivo, ha spazio e<br />

voce nel determinare e modulare gli obiettivi dell’apprendimento. L’orientamento è<br />

verso un learning by doing, ossia necessità di adottare un approccio pratico, grazie al<br />

quale l’allievo “impara facendo”, utilizzando le proprie conoscenze pregresse.<br />

Un sistema di e-Learning cresce insieme all’azienda. Il format didattico (nei contenuti<br />

e nella metodologia) può essere rapidamente aggiornato, espanso ed integrato; i<br />

contenuti statici del libro cedono il passo ad informazioni in continua evoluzione ed<br />

aggiornamento.<br />

I contenuti sono solitamente organizzati in moduli brevi ed integrabili tra loro. La<br />

modularità consente, infatti, l’integrazione di materiali diversi all’interno di un<br />

percorso didattico personalizzato in base alle esigenze del soggetto in<br />

apprendimento. La possibilità di realizzare un percorso didattico integrando<br />

materiali diversi risponde al requisito della riusabilità di quanto prodotto, anche per<br />

altri corsi ed iniziative. Questa esigenza è fondamentale soprattutto quando si tratta<br />

di materiali didattici multimediali, la cui produzione risulta essere lunga e costosa.<br />

Per ciò che concerne l’aggiornabilità dei contenuti, questa consente di rinnovare<br />

parzialmente i moduli didattici singolarmente considerati ed in maniera agevole,<br />

integrandoli con informazioni nuove.<br />

Analisi dello scenario 87


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3.3.7. Riepilogo e matrice opportunità/minacce<br />

E’ palese, pertanto, la crescita del livello generale dell’informatizzazione e della<br />

banda larga del nostro Paese, sempre più propenso a vedere diffuse le nuove<br />

tecnologie non solo nel tessuto produttivo, ma anche nelle famiglie.<br />

Bisogna, tuttavia, considerare degli aspetti che non possono essere trascurati. Anche<br />

se lo scenario generale risulta essere favorevole alla diffusione dell’e-Learning,<br />

esistono delle minacce a che ciò non avvenga. Nella seguente matrice vengono<br />

indicate le opportunità e le minacce in rapporto alla crescita dell’e-Learning in Italia.<br />

Opportunità Minacce<br />

Scenario legislativo molto favorevole:<br />

- norme nazionali per l’informatizzazione<br />

delle famiglie;<br />

- norme nazionali per l’informatizzazione<br />

dei giovani;<br />

- norme nazionali per l’informatizzazione<br />

della PA;<br />

- norme comunitarie atte ad incentivare<br />

lo sviluppo dell’e-Learning;<br />

- incentivi finanziari di diversa natura;<br />

Scenario tecnologico abbastanza<br />

favorevole:<br />

- diffusione della banda larga che sta<br />

avvenendo con ritmo accelerato;<br />

- crescita nell’utilizzo del PC;<br />

Scenario culturale bendisposto:<br />

- evoluzione positiva verso la diffusione<br />

del PC in campi d’applicazione sempre<br />

nuovi;<br />

Riduzione dei costi di formazione;<br />

Flessibilità dell’offerta formativa;<br />

Personalizzazione;<br />

Riusabilità<br />

contenuti.<br />

ed aggiornabilità dei<br />

Livello di analfabetismo informatico<br />

ancora elevato (42% delle famiglie);<br />

Tempo di collegamento ad Internet basso<br />

per le connessioni narrowband;<br />

Scenario economico ancora non<br />

abbastanza favorevole;<br />

Diffidenza nell’utilizzo delle nuove<br />

tecnologie nel campo della formazione.<br />

Scarsa abitudine utenti all’interattività e<br />

rischio di demotivazione.<br />

Scarsa qualità degli apprendimenti.<br />

Basso livello di investimenti in R&S.<br />

Basso numero di partnership pubblicoprivato.<br />

Basso livello di trasparenza sul mercato.<br />

Penetrazione del settore ICT nel<br />

segmento consumer ancora insufficiente.<br />

Tabella 11: Matrice opportunità/minacce relativa ai fattori abilitanti ed incentivanti dell’e-Learning<br />

Analisi dello scenario 88


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

CAPITOLO 4<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento<br />

professionale del Gruppo Telecom Italia<br />

I precedenti capitoli hanno fornito un quadro generale dell’e-Learning. È stato<br />

chiarito, infatti, cosa si intenda con questo termine e sono stati messi in luce gli<br />

aspetti economici, giuridici ed applicativi più significativi di questo fenomeno<br />

innovativo, in particolare rispetto allo scenario italiano.<br />

Dalle analisi effettuate sono emerse tutta una serie di potenzialità, fondamentalmente<br />

di carattere economico, in merito a questa innovativa forma di erogazione della<br />

formazione ed è stato posto in evidenza come esistano tutti i presupposti per<br />

approfondire gli studi e verificare fino a che punto risulti conveniente per un<br />

operatore economico implementare un prodotto per l’e-Learning da offrire sul<br />

mercato.<br />

Il presente capitolo si occuperà di valutare, pertanto, tali opportunità di business per<br />

il Gruppo Telecom Italia, principale operatore italiano del settore delle<br />

telecomunicazioni, deciso ad agire anche nel mercato dell’e-Learning per ciò che<br />

concerne l’aggiornamento professionale.<br />

Verrà stimata, dunque, l’utilità strategica, tecnologica, economica e finanziaria<br />

derivante dalla scelta di un determinato modello di business da parte di Telecom<br />

Italia, mediante una serie di studi sull’argomento, più specifici rispetto a quelli<br />

illustrati nei capitoli precedenti e riguardanti, in particolare:<br />

- l’analisi della domanda;<br />

- l’analisi dell’offerta;<br />

- l’analisi tecnologica;<br />

- l’analisi competitiva;<br />

- la valutazione economica e finanziaria.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 89


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.1. Overview dell’impresa<br />

Il Gruppo Telecom Italia è composto da una moltitudine di società di capitali, che<br />

operano in diversi comparti, tutti però legati direttamente o indirettamente al mondo<br />

delle Telecomunicazioni. Proprio quello delle TLC è infatti il core business del<br />

Gruppo. Le due società di punta sono:<br />

- Telecom Italia Wireline S.p.A., che si occupa del business legato alle TLC via<br />

cavo;<br />

- Telecom Italia Mobile, il cui business è legato alla comunicazione mobile.<br />

Il Gruppo ha un capitale sociale pari a circa 8 mld di € e contava, al termine<br />

dell’esercizio 2003, circa 93.000 dipendenti, un totale attività di circa 80 mld di € ed<br />

un MOL pari a circa 14 mld di €.<br />

Telecom Italia Learning Services è la società del Gruppo che si occupa di formazione,<br />

il cui mercato è principalmente captive ed i cui risultati economici degli ultimi<br />

esercizi non sono molto incoraggianti (sono state registrate perdite rilevanti).<br />

Data l’imponente mole del totale attività e l’alta numerosità ed eterogeneità delle<br />

risorse umane, il Gruppo riesce ad operare in diversi segmenti di business e si<br />

propone continuamente in nuovi mercati geografici e produttivi.<br />

4.2. Il modello di business di partenza<br />

Il modello di business ipotizzato da Telecom Italia e da considerare come punto di<br />

partenza rispetto al quale approfondire le relative analisi prevede l’erogazione di<br />

corsi di formazione mediante nuove tecnologie in modalità hosting:<br />

CONTENT<br />

PROVIDER<br />

DIGITALIZZAZIONE<br />

CONTENUTI<br />

PIATTAFORMA<br />

& SERVIZI<br />

CDN<br />

Figura 32: Il modello iniziale di business prescelto da Telecom Italia<br />

UTENTI<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 90


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il rettangolo blu tratteggiato individua l’area di intervento di Telecom Italia, che<br />

intenderebbe operare essenzialmente come Platform, Service & Digitalizing Provider,<br />

ossia come fornitore di una piattaforma e di servizi e-Learning in modalità remota,<br />

attraverso l’utilizzazione di una Content Delivery Network (CDN) 42 e del prodotto<br />

ADSL ALICE 43 per garantire l’erogazione qualitativamente soddisfacente dei<br />

contenuti, già presenti a catalogo all’interno del Gruppo Telecom Italia 44 o forniti<br />

direttamente dall’organizzazione cliente ed opportunamente digitalizzati.<br />

4.3. Analisi della domanda<br />

L’analisi della domanda ha lo scopo di mettere in luce gli aspetti più rilevanti legati<br />

ai potenziali clienti del prodotto e-Learning che Telecom Italia intende offrire sul<br />

mercato.<br />

Verrà anzitutto individuato il target clienti rispetto al quale incentrare l’offerta,<br />

determinato sulla base dei dati derivanti dall’analisi e dalla segmentazione di<br />

mercato, dalle potenzialità ed attrattività di mercato e dallo scenario normativo.<br />

Successivamente verranno messe in luce le esigenze in tema di formazione delle<br />

organizzazioni e degli utilizzatori finali (dipendenti e studenti) precedentemente<br />

individuati, così da conoscere rispetto a quali bisogni sia necessario costruire l’offerta<br />

e farla percepire come qualitativamente valida dai destinatari.<br />

In terzo, luogo, si provvederà a definire quali debbano essere le caratteristiche<br />

tecniche del servizio in grado di soddisfare tali esigenze.<br />

4.3.1. Individuazione del target clienti<br />

L’individuazione del target dei clienti ha l’obiettivo di indicare quali siano i soggetti<br />

o le organizzazioni a cui rivolgere l’offerta del prodotto per il suo collocamento sul<br />

mercato.<br />

42<br />

La Content Delivery Network è una rete che presenta un’architettura appositamente progettata per superare i<br />

normali problemi legati al rilascio di contenuti digitali delle reti tradizionali, rappresentati principalmente dal<br />

sovraccarico di bit di dati nella fase di instradamento in determinati punti (i cosiddetti colli di bottiglia).<br />

43<br />

Prodotto commercializzato da Telecom Italia che permette l’accesso ad Internet a larga banda, grazie<br />

all’utilizzazione della tecnologia ADSL.<br />

44<br />

Al Gruppo Telecom Italia appartiene TILS S.p.A., una società che si occupa di formazione, il cui fatturato è<br />

generato prevalentemente dai servizi formativi erogati per le altre società appartenenti al Gruppo.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 91


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Si tratta di un’analisi che trova fondamento nei precedenti studi condotti<br />

relativamente al market sizing, allo scenario normativo ed alle potenzialità del<br />

mercato, dai quali è emerso che i segmenti per i quali è opportuno approfondire<br />

l’analisi sono:<br />

� le aziende;<br />

� la Pubblica Amministrazione;<br />

� l’Università.<br />

I potenziali clienti appena indicati evidenziano l’opportunità di attuare un’offerta di<br />

tipo B2B (Business to Business) e non B2C (Business to Consumer) escludendo,<br />

pertanto, il segmento degli End Users, oltre a quello School, il quale presenta<br />

condizioni eccessivamente premature per ipotizzare lo sviluppo dell’e-Learning in<br />

tale ambito.<br />

L’individuazione consta, tuttavia, non solo dell’indicazione delle diverse categorie di<br />

potenziali compratori del prodotto, ma anche della specificazione delle loro<br />

caratteristiche, mediante la definizione degli elementi distintivi e delle peculiarità.<br />

4.3.1.1. Le aziende<br />

Le aziende costituiscono la prima macrocategoria di operatori che fanno formazione<br />

nei confronti della quale focalizzare l’attenzione per il collocamento del prodotto per<br />

l’e-Learning che il Gruppo Telecom Italia potrebbe decidere di offrire.<br />

L’appetibilità di questa categoria di potenziali clienti verrà desunta dall’analisi di<br />

diversi elementi propri del segmento corporate.<br />

4.3.1.1.1. Gli aspetti distintivi<br />

La componente aziendale risulta essere quella che maggiormente ha manifestato<br />

interesse per la formazione erogata in modalità e-Learning, vista l’alta incidenza di<br />

revenues generate sul totale del fatturato italiano.<br />

La penetrazione dell’e-Learning nelle aziende promette di crescere in futuro.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 92


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

L’e-Learning sta registrando, infatti, un’incidenza percentuale in ascesa sul totale<br />

della formazione e la componente che sta trainando questa ascesa risulta essere<br />

proprio quella aziendale 45 .<br />

Il mercato del corporate e-Learning, tuttavia, non può essere considerato né maturo<br />

né sviluppato, ma in fase di crescita, vista la presenza di potenzialità inespresse.<br />

Gli elementi che contraddistinguono tale segmento di mercato dagli altri sono i<br />

seguenti:<br />

- elevata propensione all’innovazione tecnologica;<br />

- svolgimento delle attività in base al criterio dell’economicità.<br />

Anzitutto, la realtà aziendale è contrassegnata da un’elevata propensione<br />

all’innovazione tecnologica. Le imprese, infatti, dovendo garantirsi un soddisfacente<br />

livello di competitività sul mercato, hanno l’obbligo di puntare continuamente<br />

sull’alta qualità dei prodotti offerti e sulla riduzione dei costi.<br />

L’ottenimento di standard qualitativi adeguati ed il contenimento dei costi vincolano<br />

le imprese ad agire in base ai criteri dell’efficacia e dell’efficienza, obiettivi<br />

perseguibili esclusivamente ricorrendo all’utilizzazione delle nuove tecnologie.<br />

Queste necessità giustificano il peso ed il ruolo che le aziende hanno giocato e<br />

giocano tuttora in tema di e-Learning, che risponde ai criteri dell’efficienza<br />

(contenimento dei costi) e dell’efficacia (incremento della conoscenza organizzativa).<br />

Laddove si parla di tecnologia e di possibilità di riduzione di costi a parità di<br />

risultato, allora lì sono presenti le aziende pronte ad investire.<br />

La caratteristica di essere fortemente technology oriented risulta tanto più marcata<br />

quanto più ampia è la dimensione imprenditoriale. La spesa italiana in Ricerca e<br />

Sviluppo è effettuata, infatti, principalmente dalla grande impresa, mentre la PMI<br />

effettua investimenti irrisori e trascurabili.<br />

Il dinamismo e l’adeguamento tecnologico sono le caratteristiche peculiari che,<br />

pertanto, contraddistinguono il mondo imprenditoriale.<br />

4.3.1.1.2. Le differenze tra la PMI e la grande impresa<br />

Il segmento corporate può essere ulteriormente scomposto in tre sottoclassi:<br />

- grande impresa (più di 250 dipendenti);<br />

45 Per ulteriori approfondimenti, consultare l’analisi di scenario economico al Capitolo 3.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 93


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- media impresa (tra i 50 ed i 249 dipendenti);<br />

- piccola impresa (meno di 50 dipendenti).<br />

La distinzione è stata effettuata basandosi sul criterio della numerosità dei<br />

dipendenti, che poi è anche quello più diffusamente utilizzato, ma differenziazioni<br />

basate su altri parametri di riferimento potrebbero essere ritenute parimenti valide.<br />

La tabella seguente indica la numerosità delle imprese in base al numero d’addetti:<br />

Classe Addetti N° Imprese N° Addetti<br />

1 2.394.933 2.394.933<br />

2 714.669 1.429.338<br />

3--5 577.215 2.107.771<br />

6--9 191.017 1.364.148<br />

10--15 99.500 1.199.025<br />

16--19 29.876 515.911<br />

20--49 52.895 1.556.993<br />

50--99 13.683 936.236<br />

100--199 5.833 797.695<br />

200--249 1.073 238.436<br />

250--499 1.933 662.680<br />

500--999 791 538.068<br />

> 1000 548 1.971.674<br />

Tabella 12: Numero di imprese e di addetti per classe di addetti aziende italiane (Fonte: ISTAT)<br />

La grande impresa è caratterizzata principalmente da:<br />

- bassa numerosità;<br />

- elevato numero di dipendenti;<br />

- sfruttamento delle economie di scala;<br />

- dislocazione territoriale delle sedi produttive, logistiche ed amministrative;<br />

- elevato tasso di eterogeneità dei ruoli e delle posizioni organizzative;<br />

- attività fortemente technology oriented.<br />

Il numero delle grandi imprese che operano in Italia è pari a 3.272, con un incidenza<br />

bassa sul totale delle imprese, pari ad appena lo 0,08%.<br />

Essa assorbe, tuttavia, circa il 20% degli addetti impiegati nelle imprese italiane, che<br />

ammontano a circa 16 milioni 46 :<br />

46 ISTAT: VIII Censimento dell’industria e dei servizi, 2001.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 94


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Numero dipendenti delle imprese per classe<br />

dimensionale<br />

3.172.422<br />

20%<br />

1.972.367<br />

10.568.119<br />

13%<br />

67%<br />

Piccola (Fino a 49 dipendenti)<br />

Grande (oltre 250 dipendenti)<br />

Media (50-249 dipendenti)<br />

Figura 33: Ripartizione dei dipendenti nelle imprese italiane per classe dimensionale (Fonte: ISTAT)<br />

Dal punto di vista della formazione, ciò si traduce nell’opportunità di sfruttare le<br />

economie di scala relativamente ai costi fissi da sostenere per formare il personale<br />

dipendente.<br />

Gli apparati produttivi della grande impresa, inoltre, risultano essere dislocati<br />

territorialmente in misura importante, seppure variabile. La distanza tra formatori e<br />

soggetti da formare, che è uno degli elementi che rafforzano ed incentivano la<br />

diffusione e l’utilizzo l’e-Learning, risulta essere maggiormente presente per questa<br />

sottoclasse di imprese.<br />

L’alto tasso di eterogeneità dei ruoli e delle posizioni, vista la contemporanea<br />

presenza in seno agli organigrammi sia di figure professionali tecnico/operaie che di<br />

impiegati, quadri e dirigenti, è l’altra caratteristica propria di tale classe di imprese.<br />

Le grandi imprese hanno una maggiore tendenza all’investimento in nuove<br />

tecnologie, data la possibilità di sfruttare le economie di scala e vista la necessità di<br />

ottimizzare i processi, compresa la circolazione delle informazioni, mediante<br />

l’utilizzo dell’elettronica e dell’informatica in tutte le fasi del processo produttivo<br />

allargato 47 .<br />

La media impresa presenta essenzialmente le stesse caratteristiche della grande<br />

impresa, ma in misura ridotta. La dislocazione geografica e l’eterogeneità dei ruoli e<br />

47 Per processo produttivo allargato si intende l’insieme delle operazioni e dei processi posti in essere<br />

dall’approvvigionamento al collocamento del prodotto presso il consumatore, in contrapposizione al processo<br />

produttivo in senso stretto, che concerne esclusivamente l’insieme delle operazioni e dei processi tecnici posti in<br />

essere per ottenere materialmente il prodotto finito o semilavorato.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 95


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

delle posizioni sono proprietà che, infatti, normalmente sono presenti anche nelle<br />

medie imprese, pur se non necessariamente e comunque, se presenti, con minore<br />

vigore, così come la necessità e la volontà di investire in tecnologie innovative per<br />

garantirsi la sopravvivenza sul mercato o per acquisirne fette sempre maggiori.<br />

Dal punto di vista quantitativo, le media imprese italiane ammontano a circa 21.000,<br />

con un numero di dipendenti pari a circa 2 milioni.<br />

La piccola impresa, invece, è contraddistinta dai seguenti elementi:<br />

- elevata numerosità;<br />

- limitato numero di dipendenti;<br />

- dinamismo tecnologico meno vigoroso;<br />

- rilevanza della persona dell’imprenditore e delle sue scelte personali;<br />

- difficoltà nello sfruttare le economie di scala.<br />

Le piccole imprese, insieme alle medie, costituiscono la spina dorsale dell’apparato<br />

produttivo italiano, che non presenta alcun tipo di concentrazione nella grande<br />

impresa, bensì un’elevata polverizzazione delle iniziative imprenditoriali. Le<br />

piccole imprese italiane risultano essere più di 4 milioni ed hanno un numero totale<br />

di occupati pari a circa 11 milioni 48 , con un numero medio di addetti per impresa<br />

pari a 2,60. Il limitato numero di dipendenti in seno alla piccola impresa rende più<br />

gravosa la sostituibilità della forza lavoro in situazioni di difficoltà contingente (si<br />

pensi, ad esempio, al dipendente che si ammala). Si tratta di una situazione che<br />

influenza anche i piani di formazione del personale, poiché l’assenza anche per un<br />

solo giorno di un solo dipendente può complicare l’attività gestoria imprenditoriale.<br />

Il dinamismo tecnologico della piccola impresa risulta essere inferiore rispetto alla<br />

grande e media impresa a causa dell’importanza ricoperta dall’imprenditore in seno<br />

all’azienda. Mentre nella grande e nella media impresa, infatti, è l’aspetto<br />

organizzativo e qualitativo dei prodotti ad emergere, a prescindere dall’assetto<br />

proprietario e di governo, nella piccola impresa, invece, risulta essere fondamentale<br />

l’apporto soggettivo dell’imprenditore e delle sue scelte personali. Ciò si traduce<br />

molto spesso in minori investimenti in tecnologia da parte dell’azienda di piccole<br />

dimensioni, che non può sfruttare le economie di scala e che non ha la stessa<br />

possibilità di accesso al credito della media e grande impresa per finanziare i propri<br />

48 ISTAT: VIII Censimento dell’industria e dei servizi, 2001.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 96


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

programmi di sviluppo e crescita. Ne discende che le piccole realtà aziendali siano<br />

costrette ad operare con dotazioni tecnologiche meno avanzate. Per gli stessi motivi<br />

accade che la formazione spesso venga effettuata attraverso un trasferimento diretto<br />

dall’imprenditore ai dipendenti di determinate conoscenze.<br />

La differenza tra le tre sottoclassi appena descritte, pertanto, sta principalmente<br />

nell’approccio ad affrontare i cambiamenti dell’ambiente di riferimento in cui si<br />

opera.<br />

Le grandi imprese sono obbligate, infatti, ad anticipare il cambiamento mediante<br />

scelte che adeguino tempestivamente la struttura operativa alle repentine<br />

mutevolezze ambientali di riferimento, passando anche dalla adeguata formazione<br />

del personale, pena l’uscita dal mercato.<br />

Le piccole imprese, pur avendo le stesse necessità della grande impresa, possono<br />

permettersi una minore reattività dal punto di vista tecnologico, ma possono contare<br />

su una maggiore flessibilità in presenza di particolari doti possedute<br />

dall’imprenditore, il quale ha la facoltà di adeguare tempestivamente ed in minore<br />

tempo la struttura della propria impresa alle nuove situazioni, grazie alla maggiore<br />

agilità e flessibilità.<br />

Mentre la grande impresa è caratterizzata da processi pianificati e da maggiore<br />

rigidità strutturale, la piccola impresa risulta essere più flessibile e maggiormente<br />

propensa al cambiamento.<br />

Ciò determina per la grande impresa una pianificazione più dettagliata dei propri<br />

programmi, compresi quelli di formazione, mentre la piccola impresa può pianificare<br />

in misura più ridotta le proprie azioni, comprese quelle relative alla formazione del<br />

personale.<br />

Quanto detto chiarisce perché quando si parla di corporate e-Learning ci si riferisca<br />

preminentemente alla media e grande impresa, trascurando la piccola impresa.<br />

Mentre la grande e la media impresa possono investire nell’acquisto di una<br />

piattaforma e-Learning da installare presso di sé, la stessa cosa non si può dire per le<br />

piccole imprese, che, non potendo sfruttare le economie di scala, devono<br />

obbligatoriamente optare per la formazione tradizionale dei propri dipendenti<br />

oppure sulla trasmissione diretta di sapere fare dal datore di lavoro ai subalterni.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 97


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il prodotto Telecom Italia per l’e-Learning risulta essere adeguato, pertanto,<br />

soprattutto per le PMI, che non sono in grado di sostenere l’investimento per<br />

l’acquisto di una piattaforma e che non possono contare su infrastrutture di rete<br />

sufficientemente estese. L’integrazione tra la piattaforma, la CDN ed Alice ADSL<br />

rappresenterebbero, pertanto, la soluzione più efficiente per soddisfare le esigenze<br />

delle PMI. Le grandi imprese, di converso, possono affrontare la spesa per l’acquisto<br />

di una piattaforma propria e contare su infrastrutture di rete sufficientemente<br />

sviluppate. Il problema delle grandi imprese, semmai, risiede nella digitalizzazione<br />

dei contenuti personalizzati.<br />

4.3.1.1.3. L’analisi dei fattori abilitanti ed incentivanti<br />

I fattori abilitanti l’utilizzo dell’e-Learning in azienda sono:<br />

• la presenza della banda larga;<br />

• un adeguato livello di informatizzazione;<br />

• la presenza di una diffusa cultura digitale.<br />

La banda larga risulta essere diffusa nelle imprese italiane in misura soddisfacente.<br />

La grande e media impresa presentano, ovviamente, le percentuali di penetrazione<br />

più elevate, ma anche la piccola impresa può contare su livelli accettabili. La banda<br />

larga si sta comunque diffondendo ulteriormente, seguendo trend di crescita molto<br />

promettenti. Le grandi e medie imprese, inoltre, possono contare su una discreta<br />

diffusione di reti LAN al loro interno.<br />

Anche dal punto di vista del livello di informatizzazione può essere fatto valere lo<br />

stesso discorso fatto per la banda larga, visto che già oggi si può contare su una<br />

dotazione di apparecchiature elettroniche all’interno delle imprese molto<br />

soddisfacente, facendo le dovute distinzioni tra PMI e grande impresa. Anche tale<br />

fattore, tuttavia, presenta trend di crescita positivi.<br />

Per ciò che concerne la cultura digitale, si può immediatamente affermare che è<br />

necessario fare una distinzione dei ruoli e delle posizioni presenti in azienda. Infatti,<br />

la cultura digitale risulta essere maggiormente diffusa per quelle posizioni che<br />

gerarchicamente risultano essere poste più in alto negli organigrammi. Ciò significa<br />

che i dirigenti, i quadri e gli impiegati sono le figure professionali tra le quali è<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 98


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

maggiormente diffusa la cultura digitale, mentre la categoria degli operai e dei<br />

tecnici risulta avere un tasso di alfabetizzazione digitale inferiore.<br />

I fattori incentivanti risultano essere, invece:<br />

• riduzione dei costi;<br />

• flessibilità nella fruizione del servizio;<br />

• personalizzazione, aggiornabilità e riusabilità dei contenuti.<br />

Questi tre fattori incentivanti la diffusione dell’e-Learning compaiono<br />

contemporaneamente nella realtà aziendale.<br />

Qualsiasi azienda, infatti, nella scelta delle risorse da utilizzare, comprese quelle<br />

relative alla formazione del proprio personale, opta per quelle che, a parità di qualità,<br />

generano un costo unitario inferiore.<br />

Per ciò che concerne la flessibilità nella fruizione del servizio, anche tale fattore è<br />

fortemente ricercato dalle aziende, che dovendo operare con un grado massimo di<br />

adattabilità per adeguarsi più velocemente possibile alle vicissitudini repentine<br />

dell’ambiente in cui operano, ricercano strumenti per la formazione che non<br />

irrigidiscano eccessivamente i propri processi.<br />

Infine, dal punto di vista della personalizzazione, dell’aggiornabilità e della<br />

riusabilità dei contenuti, si tratta di agenti fortemente ricercati dalle aziende, che<br />

necessitano di formare i propri dipendenti sulle argomentazioni da esse stesse<br />

richieste, sfruttando la possibilità di riutilizzare i contenuti prodotti e di aggiornarli<br />

quando ciò si rendesse necessario.<br />

4.3.1.2. La Pubblica Amministrazione<br />

La Pubblica Amministrazione costituisce la seconda macrocategoria di operatori che<br />

fanno formazione verso la quale focalizzare l’attenzione per il collocamento del<br />

prodotto per l’e-Learning offerto dal gruppo Telecom Italia.<br />

La Pubblica Amministrazione risulta essere un cliente molto appetibile per diverse<br />

ragioni che verranno di seguito chiarite.<br />

4.3.1.2.1. Gli aspetti distintivi<br />

La PA ha generato, nel 2003, il 18,1% del fatturato italiano e-Learning, in crescita<br />

rispetto all’anno precedente, quando tale percentuale si attestava al 15,4%. Quello<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 99


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

della PA rappresenta il secondo segmento di mercato dal lato della domanda di e-<br />

Learning dopo quello corporate.<br />

Attualmente le ore di formazione erogate tramite modalità e-Learning risultano pari<br />

a meno dell’1% del totale, ma le stime fornite dall’Osservatorio ANEE parlano di<br />

oltre il 60% delle ore di formazione erogate mediante questa modalità nel 2007.<br />

Il segmento della Pubblica Amministrazione risulta essere caratterizzato da:<br />

- apparato burocratico di grandi dimensioni ed elevata numerosità dei<br />

dipendenti;<br />

- concentrazione dei ruoli e delle posizioni;<br />

- forte dinamismo normativo in tema di formazione;<br />

- esistenza di procedure rigide;<br />

- lentezza nella circolazione delle informazioni.<br />

Le unità locali delle istituzioni pubbliche italiane sono circa 98 mila ed hanno un<br />

numero di addetti pari ad oltre 3,2 milioni 49 .<br />

L’apparato burocratico della PA italiana è di dimensioni enormi. La numerosità dei<br />

dipendenti pubblici ha un’incidenza importante sul totale degli addetti italiani<br />

all’industria ed ai servizi (circa il 17%), anche paragonandola ad altre realtà di<br />

mercato. Questo fenomeno rende la PA un cliente molto appetibile per l’offerta del<br />

prodotto per l’e-Learning del Gruppo Telecom Italia.<br />

L’apparato burocratico pubblico italiano è contraddistinto dalla concentrazione dei<br />

ruoli e delle posizioni: le figure degli impiegati, dei quadri e dei dirigenti risultano<br />

essere preponderanti rispetto alle figure tecnico/operaie. Questa situazione è ancora<br />

più spiccata se si considera la distinzione tra Amministrazione Centrale (facente capo<br />

al Governo centrale del Paese) ed Amministrazioni Locali (facenti capo agli enti<br />

locali: Regioni, Province e Comuni), laddove le seconde presentano un maggiore<br />

numero di figure tecnico/operaie rispetto alla prima.<br />

La formazione in seno alla Pubblica Amministrazione rappresenta un argomento di<br />

attuale discussione normativa, visto il varo di alcune disposizioni legislative<br />

concernenti l’obbligo di formare i dipendenti pubblici da parte delle amministrazioni<br />

dello Stato 50 .<br />

49 ISTAT: VIII Censimento dell’industria e dei servizi, 2001.<br />

50 Per ulteriori approfondimenti, vedere paragrafo 3.2. relativo allo scenario normativo.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 100


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il segmento della Pubblica Amministrazione risulta essere contraddistinto da livelli<br />

di efficienza inferiori rispetto al segmento corporate per una pluralità di cause, prima<br />

fra tutte l’esistenza di una serie di procedure che determina forti rigidità strutturali e<br />

di processo.<br />

Altra caratteristica è rappresentata dalla lentezza nella circolazione delle<br />

informazioni, manifestandosi un sistema di knowledge management non molto<br />

efficiente, anche a causa delle dimensioni della struttura e della numerosità e<br />

trasversalità dei provvedimenti normativi prodotti.<br />

4.3.1.2.2. La distinzione tra amministrazione centrale ed amministrazioni locali<br />

In seno alla categoria della PA è possibile distinguere l’Amministrazione Centrale,<br />

facente capo al Governo centrale, dalle Amministrazioni Locali, facenti capo a<br />

Regioni, Province e Comuni.<br />

Questa differenziazione torna utile, anzitutto, per evidenziare la dislocazione<br />

territoriale dell’Amministrazione Centrale su scala nazionale.<br />

L’Amministrazione Centrale, infatti, consta di un apparato molto capillare di uffici,<br />

distribuiti su tutto il territorio nazionale e con competenze e responsabilità specifiche<br />

(si pensi alle prefetture, ai tribunali, alle questure, eccetera). Le istituzioni pubbliche<br />

dell’apparato amministrativo centrale dello Stato sono pari a 7357 51 ed impiegano<br />

circa 2,6 mln di addetti 52 .<br />

L’Amministrazione Centrale risulta essere inoltre caratterizzata da una serie di<br />

procedure standard e da una quantità enorme di informazioni da condividere tra le<br />

varie dislocazioni territoriali e funzionali.<br />

Le Amministrazioni Locali, viceversa, presentano un’elevata numerosità, ma<br />

un’estensione territoriale limitata, con informazioni in parte standard ed in parte<br />

caratteristiche dell’ente locale di appartenenza e procedure standardizzate. Il numero<br />

di istituzioni locali pubbliche italiane è pari a 8.223, con un numero di addetti pari a<br />

circa 630 mila.<br />

51 Organi centrali dello Stato, enti sanitari, enti ed istituti di previdenza ed assistenza, altre forme (consorzi fra<br />

enti pubblici, i collegi e gli ordini professionali e le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza). Risultano<br />

esclusi i dati relativi alle istituzioni pubbliche che fanno capo al Ministero della difesa, alla Polizia di Stato e alla<br />

Guardia di finanza.<br />

52 ISTAT: VIII Censimento dell’industria e dei servizi, 2001.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 101


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il prodotto per l’e-Learning offerto dal Gruppo Telecom Italia risulta essere adeguato<br />

sia per l’Amministrazione Centrale dello Stato, che può usufruire dei servizi<br />

formativi senza dovere installare una o più piattaforme presso di sé, sia per le<br />

Amministrazioni Locali, che possono aggirare l’ostacolo dell’investimento iniziale<br />

per l’acquisto di una piattaforma, tra l’altro complessa da gestire, fruendo dei servizi<br />

formativi in modalità remota.<br />

4.3.1.2.3. L’analisi dei fattori abilitanti e dei fattori incentivanti<br />

I fattori abilitanti l’e-Learning (banda larga, informatizzazione e cultura digitale)<br />

risultano essere presenti nella PA in misura inferiore rispetto al segmento corporate.<br />

Nonostante la banda larga e le LAN siano abbastanza diffuse e comunque in crescita,<br />

il livello di diffusione dell’informatizzazione e della cultura digitale dei dipendenti<br />

pubblici non sono di pari livello, fattore che può influenzare negativamente lo<br />

sviluppo dell’e-Learning nel settore.<br />

Dal punto di vista dei fattori incentivanti, come per le aziende, anche la Pubblica<br />

Amministrazione ha l’obiettivo di ridurre i costi per la formazione utilizzando l’e-<br />

Learning.<br />

Per ciò che concerne la flessibilità, si tratta di un’esigenza meno sentita rispetto al<br />

segmento corporate, vista la tradizionale lentezza dell’apparato amministrativo<br />

pubblico ad adattarsi repentinamente ai cambiamenti ambientali a causa, quindi,<br />

della rigidità strutturale che da sempre caratterizza il segmento, mentre di<br />

importanza rilevante risultano essere gli argomenti di personalizzazione ma,<br />

soprattutto, di riusabilità dei contenuti prodotti, che possono assumere, tuttavia,<br />

anche caratteristiche standard, soprattutto in tema di formazione IT.<br />

4.3.1.3. L’Università<br />

Il segmento University rappresenta la terza ed ultima tipologia di clienti alla quale<br />

indirizzare l’offerta del prodotto per l’e-Learning del Gruppo Telecom Italia.<br />

Il mondo universitario, grazie principalmente all’elevato numero di potenziali fruitori del<br />

servizio, si configura come ambiente altamente attrattivo per l’e-Learning, anche grazie alla<br />

propensione all’innovazione che contraddistingue questa categoria di operatori.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 102


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.3.1.3.1. Gli aspetti distintivi<br />

Il segmento University risulta essere caratterizzato:<br />

- da un elevato numero di utilizzatori finali del servizio;<br />

- da un livello di alfabetizzazione digitale degli studenti che risulta essere più<br />

elevato rispetto agli altri segmenti precedentemente analizzati;<br />

- da una forte competizione fra atenei;<br />

- da una legislazione atta a diffondere l’università a distanza.<br />

Nell’anno accademico 1999/2000 il numero totale di studenti universitari<br />

(considerando sia gli immatricolati che gli iscritti, sia i corsi di diploma universitari<br />

che i corsi di laurea e post-laurea) era pari a 2.049.530 53 .<br />

In Italia sono presenti 79 atenei, di cui 57 fanno formazione a distanza, anche se solo<br />

6 di essi offrono e-Learning a regime.<br />

Focalizzando l’attenzione su tali 57 atenei che offrono formazione a distanza, le<br />

previsioni future stimano uno spostamento dalla FAD all’e-Learning, sia puro che<br />

blended, sia relativamente a singoli corsi che ad interi percorsi di laurea 54 .<br />

Le Università utilizzeranno l’e-Learning per diversi motivi, tra i quali si menzionano:<br />

aumentare il numero degli iscritti, ottimizzare tempi e spazi, competere con gli altri<br />

atenei.<br />

L’Università risulta essere il segmento forse più adatto alla diffusione dell’e-Learning<br />

a causa della tradizionale possibilità data agli studenti di gestire autonomamente il<br />

proprio percorso formativo accademico.<br />

Il mondo universitario è inoltre caratterizzato dall’esigenza di sfruttare al meglio<br />

tempi e spazi disponibili per fare fronte all’agguerrita concorrenza.<br />

Dal lato dei docenti, questi risultano essere abbastanza restii a sostituire, anche se<br />

parzialmente, la formazione tradizionale d’aula con una formazione basata sulle<br />

nuove tecnologie, a causa di resistenze culturali circa l’efficacia della formazione a<br />

distanza.<br />

Gli atenei risultano essere anche caratterizzati da un importante apparato amministrativo,<br />

fenomeno che si traduce in pesanti procedure che ne irrigidiscono la struttura operativa.<br />

53 ISTAT 2003: “Lo stato dell’Università (a.a. 1999/2000)”.<br />

54 Studio ANEE 2003: “eLearning: Stato dell’arte e prospettive di sviluppo”.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 103


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.3.1.3.2. L’analisi dei fattori abilitanti e dei fattori incentivanti<br />

La presenza della banda larga e di reti LAN risulta essere soddisfacente nel segmento<br />

universitario. Diversa è la situazione per ciò che concerne il livello di<br />

informatizzazione, vista la presenza di un numero esiguo di personal computer per<br />

studente. Il livello di cultura digitale, viceversa, è accettabile, principalmente per la<br />

bassa età media dei potenziali fruitori, molto più vicini alla conoscenza ed all’utilizzo<br />

delle nuove tecnologie rispetto alle generazioni precedenti.<br />

Dal punto di vista dei fattori incentivanti, la riduzione dei costi che si ottiene con l’e-<br />

Learning risulta essere senz’altro un fattore ricercato nel mondo universitario, anche<br />

se il vero elemento che risulta essere quello sul quale l’offerta universitaria di e-<br />

Learning poggia è rappresentato dalla flessibilità nella fruizione dei servizi di<br />

formazione e dalla personalizzazione, aggiornabilità e riusabilità dei contenuti<br />

prodotti su misura.<br />

4.3.1.4. Riepilogo sull’individuazione target clienti<br />

La seguente matrice individua per ogni macrocategoria e categoria di clienti gli<br />

elementi distintivi:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 104


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Potenziale<br />

cliente<br />

Grande<br />

impresa<br />

PMI<br />

PA<br />

Università<br />

Caratteristiche principali<br />

- dislocamento territoriale pronunciato;<br />

- elevata numerosità degli addetti (più di 3 mln);<br />

- elevata eterogeneità dei ruoli e delle posizioni;<br />

- possibilità di sfruttamento delle economie di scala;<br />

- elevato bisogno di formazione continua;<br />

- diffuse rigidità strutturali;<br />

- soddisfacente diffusione di banda larga e di informatizzazione;<br />

- ricerca di soluzioni per ridurre i costi, rendere più flessibili i processi<br />

e personalizzare la formazione.<br />

- elevata numerosità (oltre 4 mln);<br />

- grande massa di addetti (circa 12,5 mln)<br />

- flessibilità strutturale;<br />

- impossibilità di sfruttamento delle economie di scala;<br />

- bassa media di dipendenti (n° medio addetti = 3);<br />

- minore bisogno di pianificazione dei processi;<br />

- minore reattività tecnologica;<br />

- maggiore reattività organizzativa ai mutamenti ambientali;<br />

- sufficiente diffusione di banda larga e di informatizzazione;<br />

- ricerca di soluzioni per ridurre i costi.<br />

- capillarità territoriale;<br />

- omogeneità delle procedure e dei compiti;<br />

- elevata numerosità dei soggetti da formare (3,2 mln);<br />

- elevata concentrazione di ruoli e di posizioni organizzative medioalte;<br />

- elevatissima rigidità strutturale;<br />

- ricerca di soluzioni formative atte alla riutilizzazione dei contenuti ed<br />

alla riduzione dei costi.<br />

- competizione tra atenei;<br />

- istituzionalizzazione della formazione universitaria a distanza;<br />

- elevato numero di soggetti fruitori (oltre 2 mln);<br />

- buona diffusione di banda larga, insufficiente livello di<br />

informatizzazione;<br />

- buon livello di cultura digitale;<br />

- ricerca di flessibilità e di personalizzazione e riusabilità dei contenuti<br />

Tabella 13: Matrice riassuntiva delle caratteristiche delle diverse organizzazioni potenziali clienti<br />

4.3.2. Analisi customer’s needs<br />

L’analisi customer’s needs è volta ad indagare sui bisogni e sulle esigenze dei<br />

soggetti qualificati, al termine della fase di individuazione del target clienti, come<br />

potenziali destinatari dell’offerta del prodotto per l’e-Learning che Telecom Italia<br />

intende implementare.<br />

L’esame delle esigenze della clientela in tema di formazione ed e-Learning è stato<br />

eseguito in due direzioni:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 105


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

• una prima indagine coinvolge direttamente le Aziende, la Pubblica<br />

Amministrazione e l’Università, nell’ottica del business model di tipo B2B. Il<br />

punto di vista considerato è quello di queste tre tipologie di organizzazione.<br />

La ricerca ha l’obiettivo di fare comprendere che caratteristiche debba avere il<br />

prodotto per meglio soddisfare le esigenze business delle organizzazioni<br />

oggetto d’indagine;<br />

• una seconda indagine coinvolge, invece, i fruitori ultimi del servizio, ossia<br />

lavoratori e studenti, come se si trattasse di un business di tipo B2C. Il punto<br />

di vista considerato è, in tale caso, quello dei fruitori finali della formazione.<br />

La ricerca B2C si pone l’obiettivo di comprendere al meglio i bisogni degli<br />

utenti finali, considerati come degli end users slegati dall’organizzazione di<br />

appartenenza, per capire come offrire il prodotto (ossia gli strumenti da<br />

utilizzare, quali chat piuttosto che forum, eccetera) e a quali standard<br />

qualitativi farlo.<br />

Le due osservazioni risultano essere complementari tra loro. Se, infatti, da un lato è<br />

necessario soddisfare in primo luogo le esigenze ed i bisogni del committente<br />

business, dall’altro c’è da considerare che coloro che usufruiranno del servizio<br />

acquistato saranno i lavoratori o gli studenti, i quali necessiteranno di appropriati<br />

strumenti di elevato livello qualitativo per apprendere al meglio, innalzando la<br />

propria produttività.<br />

Le esigenze delle due categorie di operatori possono anche non corrispondere, per<br />

cui il prodotto offerto deve avere i requisiti atti al contemporaneo soddisfacimento<br />

dei bisogni di entrambi, così da garantire l’osservanza delle richieste dei committenti<br />

e l’effettivo apprendimento dei fruitori finali.<br />

L’analisi delle esigenze condotta parallelamente tra clientela business e consumer ha<br />

proprio lo scopo di non incappare in errori che possono far fallire il business. Sarebbe<br />

inutile, infatti, implementare una soluzione e-Learning molto gradita alle aziende<br />

perché riduce di molto i costi, ma assolutamente inefficace per coloro che dovranno<br />

usufruire della formazione. In una situazione del genere, infatti, il ciclo di vita del<br />

prodotto avrebbe una durata assai limitata, visto lo scarso livello qualitativo<br />

manifestatosi a livello di utente finale.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 106


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.3.2.1. L’analisi di tipo Business to Business (B2B)<br />

L’analisi B2B concerne l’indagine sulle aziende, sulla PA e sulle Università. Si tratta<br />

di tre categorie di operatori che fanno formazione e che presentano sia esigenze<br />

comuni da soddisfare che bisogni caratteristici e peculiari.<br />

L’analisi è il risultato di molteplici ricerche:<br />

� un questionario sottoposto dal team di progetto ai responsabili della<br />

formazione di circa 20 organizzazioni italiane operanti in diverse aree e settori<br />

merceologici ed appartenenti a segmenti differenti (Aziende, PA ed<br />

Università), composto da 21 quesiti volti ad indagare sulle caratteristiche ed<br />

esigenze delle organizzazioni in ottica Business to Business (B2B);<br />

� una ricerca di mercato condotta dalla Assolombarda e dalla Scuola di<br />

Direzione Aziendale (SDA) Bocconi in tema di e-Learning;<br />

� i Rapporti annuali sulla formazione nella Pubblica Amministrazione;<br />

� lo studio sull’e-Learning realizzato nel 2003 dall’Osservatorio ANEE.<br />

4.3.2.1.1. Le esigenze comuni alle diverse categorie di clienti business<br />

Dall’elaborazione dei risultati dei questionari somministrati dal team di progetto al<br />

campione di tipo business sono emersi alcuni dati interessanti comuni alle diverse<br />

categorie di intervistati.<br />

Il primo tra tutti riguarda la dotazione tecnologica delle unità d’analisi:<br />

- tutte le organizzazioni intervistate hanno dichiarato di essere dotate di una rete<br />

LAN;<br />

- tutte le organizzazioni intervistate hanno dichiarato di disporre di almeno un<br />

PC per dipendente.<br />

L’altro dato interessante è rappresentato dall’importanza assegnata dagli intervistati<br />

alla riservatezza dei dati informatici presenti all’interno dell’organizzazione. La<br />

figura seguente indica la distribuzione percentuale delle risposte rispetto al grado di<br />

riservatezza dei dati organizzativi:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 107


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Che livello di riservatezza hanno i dati<br />

informatici presenti nell'organizzazione?<br />

0%<br />

25%<br />

0%<br />

75%<br />

Figura 34: La riservatezza dei dati informatici nelle organizzazioni<br />

Molto alto<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 108<br />

Alto<br />

Medio<br />

Debole<br />

Nessuno<br />

Non sa<br />

Di fronte alla domanda circa la scelta di un eventuale utilizzo di e-Learning come<br />

modalità di erogazione della formazione, le organizzazioni intervistate hanno<br />

manifestato la preferenza per una piattaforma in housing montata presso di sé e<br />

comportante un apprezzabile investimento iniziale, anziché in hosting, con il<br />

pagamento di un noleggio commisurato all’effettivo utilizzo della piattaforma sita<br />

presso un fornitore. In particolare:<br />

- il 75% delle organizzazioni intervistate ha optato per la piattaforma interna alla<br />

propria rete di comunicazione;<br />

- il restante 25% ha manifestato la preferenza per la piattaforma sita presso il<br />

fornitore in modalità hosting.<br />

Questo risultato necessita di alcune riflessioni. Infatti, essendo per le organizzazioni<br />

assolutamente necessario mantenere una certa flessibilità dal punto di vista degli<br />

investimenti (in particolare in questi periodi di forte crisi economica) è difficile<br />

credere che si possa optare per il sostenimento di un importante investimento per<br />

l’acquisto di una piattaforma di e-Learning quando invece si potrebbero sostenere<br />

dei normali costi di gestione acquistando la sola utilizzazione di una piattaforma,<br />

affrontando una spesa proporzionata all’effettivo utilizzo che di essa se ne faccia, in<br />

particolare quando si parla di PMI in cui l’impossibilità di sfruttare le economie di


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

scala renderebbe eccessivamente gravoso l’investimento iniziale. Da ciò possono<br />

essere fatte due ipotesi:<br />

- non è ben chiaro alle organizzazioni quanto effettivamente costi una<br />

piattaforma di e-Learning, sia in termini di investimento iniziale che in termini<br />

di costi di gestione;<br />

- i dati presenti nelle organizzazioni sono considerati talmente riservati da<br />

indurre le stesse a preferire il sostenimento di un costo maggiore iniziale pur di<br />

non consentire a soggetti esterni di accedere alla propria rete di comunicazione,<br />

preservando la sicurezza informatica organizzativa.<br />

Il dubbio può essere parzialmente sciolto analizzando altri dati che sono emersi dal<br />

questionario. Agli intervistati, infatti, è stato chiesto in base a quali parametri<br />

verrebbe preferita una soluzione formativa di tipo e-Learning rispetto ad una<br />

tradizionale. Tra le risposte, nessuna organizzazione ha menzionato la riservatezza<br />

dei dati informatici, considerando invece altri parametri:<br />

• in primo luogo la flessibilità temporale dell’intervento formativo, ritenuta<br />

importantissima dalle organizzazioni intervistate;<br />

• in secondo luogo la flessibilità spaziale, ritenuta importante dagli intervistati;<br />

• in terzo luogo il costo dell’intervento formativo e la qualità dello stesso.<br />

Da ciò si deduce che, evidentemente, l’opzione della piattaforma in housing sia<br />

esclusivamente riconducibile ad una sorta di deficit conoscitivo circa i costi legati<br />

all’acquisto ed alla gestione di un LMS 55 o di un LCMS 56 qualitativamente accettabile<br />

e che soddisfi le esigenze formative degli utilizzatori.<br />

Un altro dato molto interessante, poi, riguarda l’esigenza delle organizzazioni di<br />

monitorare il percorso formativo dei dipendenti: quasi il 90% degli intervistati,<br />

infatti, ha definito forte o molto forte il bisogno di soddisfare questa esigenza.<br />

Per ciò che concerne la riutilizzabilità dei contenuti, la figura seguente indica la<br />

distribuzione percentuale delle risposte rispetto al grado importanza assegnato:<br />

55 Learning Management System, ossia sistema in grado di gestire l’apprendimento degli utenti.<br />

56 Learning Content Management System, ossia sistema in grado di gestire i contenuti e la loro erogazione.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 109


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Che esigenza ha l'organizzazione di disporre<br />

di contenuti riutilizzabili?<br />

37,50%<br />

12,50%<br />

0,00%<br />

0,00%<br />

12,50%<br />

37,50%<br />

Figura 35: L’esigenza di riutilizzabilità dei contenuti nelle organizzazioni<br />

Molto forte<br />

Forte<br />

Media<br />

Debole<br />

Nessuna<br />

Non sa<br />

Per ciò che concerne, invece, l’esigenza di aggiornabilità dei contenuti, la seguente<br />

figura indica la distribuzione percentuale delle risposte:<br />

Che importanza ha l'aggiornabilità dei<br />

contenuti nell'organizzazione?<br />

25,00%<br />

12,50%<br />

62,50%<br />

Figura 36: L’esigenza di aggiornabilità dei contenuti nelle organizzazioni<br />

Molto<br />

forte<br />

Forte<br />

Media<br />

Debole<br />

Nessuna<br />

Non sa<br />

Dal punto di vista della personalizzazione dei contenuti, invece, il 75% degli<br />

intervistati ha dichiarato forte l’esigenza di disporre di contenuti “su misura”.<br />

Infine, tutte le organizzazioni intervistate hanno dichiarato di avere effettuato<br />

interventi formativi in passato facendo ricorso a risorse conoscitive sia interne che<br />

esterne, sia di natura IT che Non IT, come mostra la seguente figura:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 110


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

100,00%<br />

80,00%<br />

60,00%<br />

40,00%<br />

20,00%<br />

0,00%<br />

Natura degli interventi formativi passati<br />

effettuati nelle organizzazioni intervistate<br />

87,50%<br />

25,00%<br />

62,50%<br />

37,50%<br />

Interne IT Interne Non IT Esterne IT Esterne Non IT<br />

Figura 37: Natura degli interventi formativi effettuati nelle organizzazioni intervistate<br />

Dall’analisi generale delle organizzazioni sono emerse, pertanto, tutta una serie di<br />

informazioni molto preziose per la progettazione di un servizio che risulti essere il<br />

più vicino possibile al soddisfacimento dei bisogni dei potenziali clienti.<br />

Risulta utile, a questo punto, analizzare puntualmente le esigenze peculiari di ogni<br />

categoria di potenziale cliente per comprendere come differenziare il prodotto in<br />

funzione di tali bisogni particolari.<br />

4.3.2.1.2. Le imprese<br />

Il tema della rilevanza della formazione per la società della conoscenza nasce da una<br />

considerazione ovvia, anche se non banale: le risorse umane sono tra le più critiche<br />

ed importanti per le aziende e sono tali risorse che possono sfruttare le opportunità<br />

che l’innovazione offre o, viceversa, perdere tali opportunità.<br />

È tuttavia da considerare che esistono delle differenze che caratterizzano la<br />

formazione ed i relativi fabbisogni nelle grandi imprese da un parte ed in quelle<br />

medio piccole dall’altra a causa di una molteplicità di fattori di diversa natura:<br />

tecnologica, culturale, finanziaria, operativa, organizzativa.<br />

Proprio in virtù di tali differenze è stato ritenuto opportuno analizzare taluni dati<br />

concernenti l’intera categoria delle imprese (quali la spesa di formazione sul fatturato<br />

e sul costo del lavoro) e, successivamente, scindere l’analisi dei fabbisogni formativi<br />

delle aziende in due macrocategorie, quella della grande impresa e quella della PMI,<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 111


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

così da potere cogliere le tipicità caratterizzanti ognuna delle classi di impresa<br />

analizzate.<br />

Il numero di addetti ha rappresentato il parametro rispetto al quale è stato effettuato<br />

il dimensionamento delle imprese. La scelta di tale parametro è avvenuta nel rispetto<br />

dello scopo della ricerca, che pone le aziende ed il fabbisogno di formare i propri<br />

dipendenti quali oggetto d’analisi ed osservazione.<br />

Considerando la ricerca effettuata da Assolombarda e SDA Bocconi, è stato<br />

somministrato a 52 imprese manifatturiere italiane, localizzate prevalentemente al<br />

Nord, un questionario per comprendere i fabbisogni in tema di formazione delle<br />

aziende. Il campione è risultato essere composto, come indicano le due seguenti<br />

figure, la prima in termini di fatturato, la seconda in termini di numero di<br />

dipendenti:<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Articolazione del campione per classi<br />

di fatturato (mln €)<br />

< 10 Tra 10 e 50 Tra 50 e 125 > 125<br />

1999 2000 2001<br />

Figura 38: Articolazione del campione Assolombarda/SDA per classi di fatturato<br />

(Fonte: Assolombarda/SDA Bocconi)<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 112


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Articolazione del campione per classi di<br />

dipendenti<br />

< 10 Tra 10 e 49 Tra 50 e 99 Tra 100 e<br />

249<br />

N° di dipendenti<br />

1999 2000 2001<br />

Figura 39: Articolazione del campione Assolombarda/SDA per classi di dipendenti<br />

(Fonte: Assolombarda/SDA Bocconi)<br />

> 250<br />

Dall’analisi del campione è emerso che l’incidenza del costo di formazione sul<br />

fatturato totale è stato il seguente:<br />

80,00%<br />

60,00%<br />

40,00%<br />

20,00%<br />

0,00%<br />

Incidenza % del costo di formazione sul<br />

fatturato<br />

< 0,05% Tra 0,05% e<br />

0,5%<br />

Tra 0,5% ed 1% > 1%<br />

1999 2000 2001<br />

Figura 40: Incidenza del costo di formazione sul fatturato in valori %<br />

(Fonte: Assolombarda/SDA Bocconi)<br />

Nessuna impresa del campione ha investito più dello 0,5% del proprio fatturato in<br />

formazione.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 113


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Dal punto di vista, invece, delle spese di formazione sul costo del lavoro, la<br />

situazione è risultata essere la seguente:<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Incidenza % del costo di formazione sul costo del<br />

lavoro<br />

< 0,1% Tra 0,1% e<br />

0,49%<br />

1999 2000 2001<br />

Tra 0,5% ed 1% > 1%<br />

Figura 41: Incidenza del costo di formazione sul costo del lavoro in valori % (Fonte: Assolombarda/SDA Bocconi)<br />

Assolombarda e SDA Bocconi hanno successivamente provveduto ad indagare su<br />

eventuali correlazioni esistenti tra la spesa in formazione ed il costo del lavoro per<br />

classi di fatturato ed è emerso che le imprese con oltre 125 mln € di fatturato sono<br />

state anche quelle che più di tutte hanno investito in formazione.<br />

Dall’analisi condotta da Assolombarda e SDA Bocconi è quindi emerso che sono<br />

principalmente le imprese con oltre 125 mln di fatturato ad investire in formazione.<br />

4.3.2.1.2.1. Le grandi imprese<br />

Le grandi imprese sono state considerate quelle con un numero di dipendenti<br />

superiore alle 250 unità.<br />

Potendo queste imprese contare su un elevato numero di dipendenti è difficile che<br />

esse non si dotino di un sistema interno di formazione che sia in grado di soddisfare<br />

le esigenze formative delle stesse, in particolare per ciò che concerne la produzione<br />

dei contenuti, mentre maggiori difficoltà possono essere incontrate dal punto di vista<br />

della distribuzione delle conoscenze personalizzate.<br />

Le grandi imprese hanno anzitutto la necessità di disporre di contenuti<br />

personalizzati, dovendo sviluppare processi che sono propri dell’azienda e<br />

diffondere la conoscenza inerente tali processi all’interno dell’organizzazione.<br />

Trattandosi di processi quasi sempre innovativi e firm specific, è difficile, se non<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 114


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

impossibile, che essi siano già presenti sul mercato. Anche la loro conoscenza, di<br />

conseguenza, diventa un elemento firm specific caratterizzante l’impresa stessa.<br />

Tali contenuti devono inoltre essere facilmente aggiornabili, a causa del veloce<br />

cambiamento al quale i processi precedentemente menzionati sono sottoposti.<br />

Anche la pronunciata eterogeneità di ruoli e mansioni presente nelle grandi aziende<br />

detta il bisogno di disporre di contenuti formativi molto differenziati ed assai vari e<br />

trasversali, considerando la presenza di diverse posizioni chiave e di raccordo che<br />

necessitano di una elevata mole di conoscenze.<br />

L’aspetto economico legato ai costi della formazione (e più in particolare quelli<br />

indirettamente imputabili ad essa quali, ad esempio, i costi per le trasferte)<br />

rappresenta anch’esso un elemento fortemente critico per i programmi formativi<br />

delle grandi imprese, che, dovendo formare un gran numero di risorse umane, hanno<br />

l’esigenza di ridurre al minimo soprattutto i costi legati allo spostamento fisico dei<br />

formandi.<br />

La riservatezza dei dati aziendali, poi, è particolarmente critica nelle grandi imprese<br />

a causa dell’enorme mole di informazioni sensibili presenti al suo interno.<br />

Le grandi imprese hanno, dal canto loro, l’opportunità di sfruttare più<br />

efficientemente le economie di scala, anche per ciò che concerne i costi derivanti dai<br />

programmi di formazione.<br />

4.3.2.1.2.2. Le PMI<br />

Nella presente ricerca sono state ricondotte alla categoria della PMI tutte quelle<br />

imprese con un numero di addetti inferiore alle 250 unità.<br />

La PMI italiana risulta essere caratterizzata, oltre che da parametri quantitativi<br />

oggettivi quali la numerosità delle risorse umane, anche da altri fattori quali:<br />

- processi di delega poco diffusi e forti relazioni interpersonali tra management e<br />

dipendenti;<br />

- limitato potere di influenza della piccola impresa verso il contesto di mercato<br />

in cui opera vista l’elevata dipendenza della stessa sia dai clienti che dai<br />

fornitori;<br />

- difficoltà di accesso al mercato del credito e limitatezza delle risorse finanziarie<br />

disponibili;<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 115


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- forte influenza sulle strategie esercitata dalle caratteristiche personali<br />

dell’imprenditore, del management o addirittura dei dipendenti, in particolare<br />

per ciò che concerne l’innovazione tecnologica;<br />

- appartenenza ad un network di imprese (quali il distretto, l’area sistema) dal<br />

quale trarre esternalità positive.<br />

Tutti gli aspetti caratterizzanti le PMI appena elencati sono presenti in misura<br />

maggiore quanto più risultano ridotte le dimensioni aziendali. La crescita<br />

dimensionale dell’impresa, infatti, rende progressivamente più labili queste<br />

proprietà.<br />

Queste caratteristiche, comunque, vanno tenute in considerazione nella valutazione<br />

delle esigenze formative delle PMI.<br />

Assolombarda ha somministrato un questionario a 34 PMI italiane, di cui circa la<br />

metà (47%) con un numero di dipendenti compreso tra le 10 e le 50 unità.<br />

È stata misurata l’incidenza monetaria della formazione sul fatturato di tali imprese<br />

ed i risultati sono illustrati nella seguente figura:<br />

80,00%<br />

70,00%<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Incidenza dei costi di formazione sul<br />

fatturato<br />

72,00%<br />

24,00%<br />

0,00%<br />

4,00%<br />

< 1% Tra 1% e 5% Tra 5% e 10% > 10%<br />

Figura 42: Incidenza dei costi di formazione sul fatturato nelle PMI in valori % (Fonte: Assolombarda)<br />

È stato successivamente chiesto alle unità di analisi come venisse organizzata la<br />

formazione e la distribuzione percentuale delle risposte è stata la seguente:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 116


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

80,00%<br />

70,00%<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Come viene organizzata la formazione<br />

Esterna Interna Affiancamento<br />

Tutto il campione Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese<br />

Figura 43: Modalità di organizzazione della formazione nelle PMI (Fonte: Assolombarda)<br />

Questa figura mette in evidenza come siano maggiormente le piccole imprese di<br />

minori dimensioni ad esternalizzare la formazione dei propri dipendenti affidandola<br />

ad organismi specializzati in materia, seguite dalle PMI di più grandi dimensioni e,<br />

infine, da quelle di media portata.<br />

Il personale coinvolto nelle iniziative di formazione è risultato essere abbastanza<br />

eterogeneo, in base a quanto indica la seguente figura:<br />

80,00%<br />

70,00%<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Personale coinvolto nelle iniziative di formazione<br />

Operai Impiegati Quadri Dirigenti<br />

Tutto il campione Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese<br />

Figura 44: Dipendenti formati nelle PMI in base alla posizione organizzativa (Fonte: Assolombarda)<br />

Si nota come sia la categoria degli impiegati quella che ha partecipato in maggiore<br />

misura ai progetti formativi promossi dalle PMI intervistate da Assolombarda.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 117


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Altri dati della stessa ricerca mettono in evidenza come le principali difficoltà delle<br />

PMI in tema di formazione siano legate:<br />

- ai costi;<br />

- all’impedimento a staccare il personale dall’attività operativa;<br />

- all’eccessiva durata di talune iniziative formative;<br />

- all’assenza di sufficiente personale interno formato sull’ICT.<br />

4.3.2.1.3. La Pubblica Amministrazione<br />

Il segmento della Pubblica Amministrazione presenta delle esigenze in tema di<br />

formazione abbastanza singolari, in virtù delle sue peculiarità che la caratterizzano e<br />

la differenziano dagli altri segmenti.<br />

La PA presenta dei programmi formativi le cui strategie generali vengono dettate da<br />

un unico organo: il dipartimento della Funzione Pubblica dell’amministrazione<br />

centrale dello Stato.<br />

Annualmente viene pubblicato dal FORMEZ il Rapporto annuale sulla formazione<br />

nella Pubblica Amministrazione. L’ultima edizione di tale rapporto, relativo all’anno<br />

2002, ha evidenziato tutta una serie di importanti indicazioni in tema di formazione<br />

nella PA italiana.<br />

La ricerca ha coinvolto circa 223 Comuni con più di 10.000 abitanti e 65 Province.<br />

I fattori ritenuti più critici dalle amministrazioni locali intervistate in tema di gestione<br />

della formazione sono risultati essere quelli indicati nella figura seguente 57 :<br />

57 Per ulteriori approfondimenti sui fattori critici che condizionano la gestione delle attività formative dei<br />

Comuni per classe dimensionale, vedere il VI Rapporto sulla formazione della PA, Tabella 1.44: “Comuni:<br />

amministrazioni per fattori critici delle attività formative e per ampiezza demografica (valori in %)”.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 118


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Fattori critici che condizionano la gestione delle<br />

attività formative<br />

Il ridotto interesse dei dipendenti<br />

Difficoltà di negoziazione con le rappresentanze sindacali<br />

Formazione per incentivazione e progressioni<br />

Difficoltà nella scelta dei fornitori<br />

Scarso peso alla formaazione da parte dell'Ente<br />

Scarse risorse professionali dedicate<br />

Scarse risorse finanziarie destinate<br />

Scarsità di prodotti formativi tarati sulle esigenze<br />

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%<br />

Province Comuni<br />

Figura 45: Fattori critici che condizionano le attività formative nella PA (Fonte: Formez)<br />

Dall’analisi grafica dei dati si evince che le Province soffrono anzitutto la scarsa<br />

personalizzazione dei prodotti formativi rispetto alle loro esigenze, e la scarsità di<br />

risorse finanziarie stanziate per la realizzazione di adeguati programmi formativi,<br />

proprio come i Comuni, che tuttavia presentano una graduatoria invertita rispetto a<br />

tali due parametri.<br />

Un dato molto interessante riguardante la situazione delle Province concerne la<br />

difficoltà nella scelta dei fornitori dei prodotti formativi.<br />

La negoziazione con le rappresentanze sindacali, viceversa, rappresenta l’ultimo<br />

fattore presente nella graduatoria dei fattori critici che condizionano la gestione della<br />

formazione nella PA.<br />

La figura seguente, invece, indica quali siano stati i fattori strategici che nel 2002<br />

hanno orientato l’attività di formazione nei Comuni e nelle Province oggetto<br />

d’analisi:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 119


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Principali fattori startegici di orientamento<br />

dell'attività formativa nel 2002<br />

Processi di sviluppo locale<br />

Nuove competenze ed aggiornamento<br />

Comunicazione con l'utenza<br />

Servizi all'utenza<br />

Riqualificazione del personale<br />

Formazione dirigenti e quadri<br />

Introduzione di posizioni organizzative<br />

e-Government, informatizzazione e riorganizzazione<br />

0% 5% 10 15 20 25<br />

% % % %<br />

Province Comuni<br />

Figura 46: Fattori strategici di orientamento della formazione nella PA (Fonte: Formez)<br />

L’e-Government, l’informatizzazione e la riorganizzazione risultano essere i fattori<br />

che maggiormente hanno orientato la formazione nel campione d’indagine, seguiti<br />

dai servizi all’utenza e dalla riqualificazione del personale per i Comuni e<br />

dall’introduzione di posizioni organizzative e dalla formazione di dirigenti e quadri<br />

per le Province.<br />

Per ciò che concerne, invece, i soggetti che hanno determinato i fabbisogni formativi<br />

dei Comuni oggetto d’indagine, la figura seguente indica quali siano tali soggetti,<br />

con la distribuzione delle risposte rispetto alla consistenza del servizio preposto alla<br />

formazione:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 120<br />

30<br />

%<br />

35<br />

%<br />

40<br />

%


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

45,0%<br />

40,0%<br />

35,0%<br />

30,0%<br />

25,0%<br />

20,0%<br />

15,0%<br />

10,0%<br />

5,0%<br />

0,0%<br />

Modalità di determinazione dei fabbisogni formativi nei Comuni per<br />

consistenza del servizio preposto alla formazione<br />

Indicazioni di<br />

responsabili di<br />

settore<br />

Richieste dei<br />

dipendenti<br />

Inidicazioni dei<br />

responsabili e<br />

richieste dei<br />

dipendenti<br />

Analisi<br />

organizzativa e<br />

bilancio delle<br />

competenze<br />

Indicazione dei<br />

resposanbili ed<br />

analisi organizz. e<br />

bilancio<br />

competenze<br />

Indicazioni<br />

responsabili,<br />

analisi<br />

organizzativa e<br />

richieste<br />

dipendenti<br />

Senza addetti Senza addetti ma con gestione di altri dirigenti<br />

Solo personale part-time Personale part e full time<br />

Nel complesso<br />

Figura 47: Modalità di determinazione dei fabbisogni formativi nei Comuni italiani (Fonte: Formez)<br />

Si nota come le indicazioni dei responsabili di settore della formazione rappresentino<br />

la forma più diffusa di determinazione dei fabbisogni formativi dei Comuni, a<br />

prescindere dalla consistenza del servizio preposto alla formazione.<br />

L’analisi oggettiva dei fabbisogni formativi, ossia quella basata sull’analisi<br />

organizzativa e sul bilancio delle competenze, pertanto, non risulta ancora essere<br />

sufficientemente diffusa, a fronte di una valutazione soggettiva, che invece la fa<br />

ancora da padrona.<br />

Dal punto di vista dei contenuti, il peso delle diverse classi di argomenti è stato il<br />

seguente:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 121<br />

Altro


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Multidisciplinare<br />

Internazionale<br />

Tecnico-specialistica<br />

Linguistica<br />

Informatica e telematica<br />

Controllo di gestione<br />

Economico-finanziaria<br />

Comunicazione<br />

Manageriale<br />

Organizzazione e personale<br />

Giuridico-normativa generale<br />

Comuni, corsi e giornate per area tematica<br />

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0%<br />

% Comuni con attività formative Ripartizione dei corsi Ripartizione delle giornate<br />

Figura 48: Corsi e giornate di formazione nei Comuni italiani (Fonte: Formez)<br />

La formazione tecnico-specialistica risulta essere quella con maggiore peso nelle<br />

organizzazioni comunali, seguita da quella economico-finanziaria, informatica e<br />

telematica, giuridico-normativa ed organizzazione e personale.<br />

Dal punto di vista della tipologia della domanda, i progetti formativi dei Comuni<br />

oggetto dell’indagine sono stati effettuati in base alle modalità indicate nella figura<br />

seguente:<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

17%<br />

42%<br />

Corsi per tipologia della domanda<br />

41%<br />

Da catalogo<br />

Su specifiche dell'ente<br />

Su domanda dei dipendenti<br />

Figura 49: Corsi per tipologia della domanda nei Comuni italiani (Fonte: Formez)<br />

Il 41% della formazione erogata nei Comuni oggetto d’indagine è sicuramente<br />

attribuibile a soggetti privati, al quale va aggiunta un’altra quota di corsi prodotti<br />

sempre da privati ma non a catalogo, bensì su specifiche dell’ente che li ha<br />

commissionati 58 .<br />

Il dato viene confermato dalla figura seguente, che indica la ripartizione percentuale<br />

del numero dei corsi erogati dai diversi soggetti 59 :<br />

58 Per ulteriori approfondimenti sulla natura dei contenuti, consultare il VI Rapporto sulla formazione della PA,<br />

più in particolare la Tabella 1.34: “Comuni: corsi per area tematica e per tipologia della domanda”.<br />

59 Per ulteriori approfondimenti sulla natura dei contenuti, consultare il VI Rapporto sulla formazione della PA,<br />

più in particolare la Tabella 1.36: “Comuni: corsi per area tematica e per tipologia di ente erogatore”.<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Corsi per area tematica e per ente erogatore<br />

19%<br />

8%<br />

2%<br />

8%<br />

9%<br />

54%<br />

Realizzati in proprio<br />

Soggetti privati<br />

Università<br />

Altri soggetti<br />

pubblici<br />

Associazioni di<br />

rappresentanza<br />

Altro<br />

Figura 50: Corsi per area tematica e per ente erogatore nei Comuni italiani (Fonte: Formez)<br />

Dal punto di vista della spesa in formazione, la direttiva Frattini 60 ha fissato all’1%<br />

del monte salari degli addetti alla PA la spesa in formazione da affrontare.<br />

Dall’analisi economica effettuata sui Comuni oggetto dell’indagine, tale soglia non è<br />

stata ancora raggiunta, come mostra la seguente tabella:<br />

Anno Nord Ovest Nord Est Centro Sud Nel complesso<br />

2001 0,58 % 0,57 % 0,43 % 0,51 % 0,51 %<br />

2002 0,68 % 0,58 % 0,58 % 0,53 % 0,60%<br />

Tabella 14: Percentuale di spesa di formazione sui salari lordi nei Comuni italiani (Fonte: Formez)<br />

Il Mezzogiorno risulta essere l’area geografica in cui gli investimenti in formazione<br />

risultano essere inferiori, in termini percentuali, rispetto alle altre aree geografiche<br />

sulle retribuzioni lorde.<br />

Dal punto di vista, invece, del costo di formazione per dipendente, la tabella<br />

seguente indica la spesa giornaliera per classe dimensionale dei Comuni analizzati:<br />

Oltre<br />

250.000<br />

Da 100.000 a<br />

250.000<br />

Da 50.000 a<br />

100.000<br />

Da 10.000 a<br />

50.000<br />

Nel<br />

complesso<br />

Media 40 € 23,70 € 45,45 € 43,75 € 37,65 €<br />

Tabella 15: Spesa giornaliera di formazione per dipendente per classe dimensionale nei Comuni italiani (Fonte: Formez)<br />

60 Per approfondimenti, paragrafo 3.2.2.: “Scenario normativo italiano”.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 124


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Gli interventi formativi avvenuti nel 2002 e nel 2003 di particolare impatto<br />

innovativo nei Comuni intervistati sono indicati nella tabella seguente:<br />

Attività formative 2002 2003<br />

Comunicazione pubblica 40,8 % 54,7 %<br />

Peg e controllo di gestione 33,2 % 42,2 %<br />

Reingegnerizzazione dei processi d’ufficio e sistemi informatici 26,5 % 41,7 %<br />

Servizi a cittadini ed imprese 29,6 % 39,0 %<br />

Rilevamento qualità dei servizi e customer satisfaction 15,2 % 32,3 %<br />

Valutazione delle prestazioni e delle posizioni organizzative 18,5 % 32,0 %<br />

Accesso e gestione dei fondi comunitari 17,0 % 30,9 %<br />

Nuovo ruolo della dirigenza 17,5 % 30,5 %<br />

Formazione al ruolo di nuove figure professionali 17,0 % 27,4 %<br />

Valutazione progetti, analisi costi-benefici 12,2, % 25,7 %<br />

Project management 18,4 % 24,7 %<br />

E-procurement 2,2 % 10,3 %<br />

Tabella 16: Attività formative a particolare impatto innovativo nei Comuni italiani anni 2002 e 2003 (Fonte: Formez)<br />

La Pubblica Amministrazione, infine, ha posto quali siano gli obiettivi verso i quali<br />

tendere per accrescere la qualità della formazione. La tabella seguente indica quali<br />

siano le principali esigenze dei Comuni intervistati in tema di formazione:<br />

Obiettivi NO NE Centro Sud Totale<br />

Maggiore efficienza della spesa 3,0 2,7 2,8 3,5 3,0<br />

Ricaduta sull’organizzazione 4,2 4,0 4,3 4,3 4,2<br />

Rafforzamento del presidio interno 3,3 3,1 3,2 3,3 3,2<br />

Professionalità adeguate per i ruoli di<br />

front office<br />

3,7 3,1 3,5 4,0 3,5<br />

Raccordo tra esperienze formative e<br />

sviluppo delle professionalità<br />

3,5 3,2 3,5 4,1 3,6<br />

Sistema di formazione permanente 4,0 3,7 3,9 4,4 4,0<br />

Legame con gli obiettivi della<br />

3,9 3,9 4,2 4,0 4,0<br />

Amministrazione<br />

Tabella 17: Obiettivi verso i quali tendere per accrescere la qualità della formazione -<br />

media dei giudizi per area geografica tra 1 poco rilevante e 5 molto rilevante (Fonte: Formez)<br />

Da questa ultima tabella si può trarre la maggiore quantità di informazioni per ciò<br />

che concerne le esigenze di tipo organizzativo della Pubblica Amministrazione in<br />

tema di formazione, essendo evidenziati gli obiettivi che la stessa PA si pone di<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 125


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

raggiungere, indice di una serie di bisogni che si sono manifestati e che sono da<br />

soddisfare.<br />

4.3.2.1.4. L’Università<br />

Le principali esigenze delle organizzazioni universitarie in tema di e-Learning si<br />

evincono dallo studio condotto dall’Osservatorio ANEE nel corso del 2003, i cui più<br />

importanti risultati sono indicati nella figura seguente:<br />

Figura 51: Principali esigenze che spingono le Università italiane ad adottare l’e-Learning (Fonte: Osservatorio ANEE)<br />

Al vertice della graduatoria delle esigenze, le università hanno manifestato la<br />

necessità di garantire un elevato standard di qualità ed efficacia dell’apprendimento,<br />

una maggiore flessibilità ed accessibilità della formazione e l’ottimizzazione del<br />

tempo e dello spazio.<br />

Le altre voci assumono valori meno importanti.<br />

È palese che le esigenze del segmento universitario risultano essere abbastanza<br />

diverse rispetto agli altri segmenti analizzati. La qualità e l’efficacia<br />

dell’apprendimento come prima esigenza da soddisfare è infatti giustificabile con la<br />

professionalità che il mondo universitario deve dimostrare nel campo della<br />

formazione, rappresentando la “core activity” rispetto alla quale dimostrare qualità e<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 126


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

competitività, a differenza di aziende e Pubblica Amministrazione, in cui invece le<br />

priorità sono altre, come visto precedentemente.<br />

4.3.2.2. L’analisi di tipo Business to Consumer (B2C)<br />

L’analisi B2C è stata condotta somministrando circa 100 interviste ad un campione di<br />

fruitori individuali della formazione, appartenenti a segmenti diversi (aziende, PA,<br />

università) e con caratteristiche assai eterogenee.<br />

Circa l’80% degli intervistati ha dichiarato di avere partecipato o di partecipare a<br />

programmi formativi nel corso del 2004, mentre nel 2005 la situazione appare più<br />

incerta ma comunque positiva, come mostra la seguente figura:<br />

45,00%<br />

40,00%<br />

35,00%<br />

30,00%<br />

25,00%<br />

20,00%<br />

15,00%<br />

10,00%<br />

5,00%<br />

0,00%<br />

Ore di formazione fruite o di cui<br />

si fruirà nel 2004 e nel 2005<br />

0 1-50 51-100 101-200 > 200 Non sa<br />

Figura 52: Ore di formazione fruite o da fruire dagli utenti nel 2004 e nel 2005<br />

2004<br />

2005<br />

Per ciò che concerne la preferenza circa la modalità di fruizione della formazione, il<br />

campione ha risposto come indica la figura seguente:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 127


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Altro<br />

Studio Gruppo<br />

Affiancamento<br />

Studio Individuale<br />

Aula<br />

Preferenza sulla modalità di<br />

fruizione della formazione<br />

0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00%<br />

Figura 53: Preferenza sulla modalità di fruizione della formazione da parte degli utenti<br />

È palese che l’aula tradizionale è ancora la modalità più appetibile per oltre il 50%<br />

degli intervistati, ma anche le altre modalità assumono valori da non trascurare, in<br />

particolare lo studio individuale.<br />

Dal punto di vista spaziale, poi, è stato chiesto agli intervistati dove preferissero<br />

fruire della formazione e la distribuzione percentuale delle risposte rispetto alle<br />

diverse modalità è rappresentata nella figura seguente:<br />

60,00%<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

53,06%<br />

Preferenze circa il luogo di<br />

fruizione della formazione<br />

32,65%<br />

14,29%<br />

0,00%<br />

A lavoro A casa Indifferente Non sa<br />

Figura 54: Preferenza sul luogo di fruizione della formazione da parte degli utenti<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 128


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La maggioranza assoluta delle risposte indica il luogo di lavoro come spazio più<br />

adeguato ove ricevere formazione, seguito dalla casa, mentre per una percentuale<br />

inferiore di intervistati vi è indifferenza rispetto a tale parametro.<br />

I soggetti intervistati hanno manifestato una esigenza molto variabile rispetto al<br />

luogo ove fruire della formazione. La figura seguente indica la distribuzione<br />

percentuale delle risposte rispetto all’intensità dell’esigenza di formarsi dove più si<br />

desidera:<br />

Come definisce il Suo bisogno di fare<br />

formazione/addestramento dove più desidera?<br />

37%<br />

8%<br />

0%<br />

0%<br />

16%<br />

39%<br />

Figura 55: Esigenza di fruire della formazione ove più si desidera da parte degli utenti<br />

Molto forte<br />

Forte<br />

Media<br />

Debole<br />

Nessuna<br />

Non sa<br />

Il 55% degli intervistati ha qualificato come forte o molto forte questa esigenza.<br />

Dal punto di vista temporale, invece, la concentrazione delle preferenze risulta essere<br />

maggiore, in base a quanto indica la figura seguente:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 129


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

50,00%<br />

40,00%<br />

30,00%<br />

20,00%<br />

10,00%<br />

0,00%<br />

Come definisce il Suo bisogno di fare<br />

formazione quando più desidera?<br />

22,45%<br />

Molto<br />

forte<br />

44,90%<br />

32,65%<br />

0,00% 0,00% 0,00%<br />

Forte Media Debole Nessuna Non sa<br />

Figura 56: Esigenza di fruire della formazione quando più si desidera da parte degli utenti<br />

Come si nota, circa il 67% degli intervistati ha definito almeno forte il bisogno di<br />

potere formarsi quando più desidera. Si evince che il fattore temporale risulta essere<br />

un elemento maggiormente critico rispetto a quello spaziale dal punto di vista dei<br />

fruitori finali della formazione.<br />

Dal punto di vista dell’interazione con gli altri, le unità d’analisi hanno ritenuto<br />

importante o molto importante il soddisfacimento di tale esigenza, in base a quanto<br />

indicato dalla seguente figura:<br />

Quanto pensa sia importante ai fini del suo<br />

apprendimento interagire con gli altri?<br />

20%<br />

4%<br />

2%<br />

0% Molto importante<br />

74%<br />

Importante<br />

Poco Importante<br />

Non Importante<br />

Non sa<br />

Figura 57: Esigenza di interagire con gli altri per apprendere da parte degli utenti<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 130


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Ben il 94% degli intervistati, infatti, ha ritenuto almeno importante l’interazione con<br />

gli altri per il proprio apprendimento.<br />

Dal punto di vista della riutilizzabilità dei contenuti da parte dei fruitori della<br />

formazione, quasi la totalità delle unità di analisi hanno considerato molto utile o<br />

utile la possibilità di disporre degli argomenti studiati anche in momenti successivi,<br />

qualora fosse necessario prenderne nuovamente visione. La figura che segue indica<br />

la distribuzione percentuale delle risposte rispetto a tale tema:<br />

Quanto torna utile avere la disponibilità degli<br />

argomenti studiati in momenti successivi, magari<br />

per riguardarli al bisogno?<br />

10%<br />

2%<br />

0%<br />

0%<br />

0%<br />

88%<br />

Molto utile<br />

Abb. Utile<br />

Utile<br />

Poco utile<br />

Inutile<br />

Non sa<br />

Figura 58: Esigenza di disporre dei contenuti anche in momenti successivi da parte degli utenti<br />

Una ulteriore domanda posta alle unità d’analisi ha riguardato il grado di utilità<br />

assegnato all’utilizzo di un filmato nell’apprendimento. La figura che segue indica la<br />

distribuzione percentuale delle risposte:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 131


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Quanto aiuta un filmato nell'apprendere un<br />

argomento?<br />

18%<br />

10%<br />

2%<br />

0%<br />

39%<br />

31%<br />

Figura 59: Utilità di un filmato nell’apprendimento da parte degli utenti<br />

Molto<br />

Abbastanza<br />

Normale<br />

Poco<br />

Non aiuta<br />

Non sa<br />

L’utilizzazione di un filmato è senz’altro utile nell’apprendimento, ma in base al<br />

questionario sottoposto l’utilizzazione di una simulazione lo è ancora di più:<br />

Quanto aiuta una simulazione nell'apprendere un<br />

argomento?<br />

24%<br />

4%<br />

6%<br />

0%<br />

0%<br />

66%<br />

Molto<br />

Abbastanza<br />

Normale<br />

Poco<br />

Figura 60: Utilità di una simulazione nell’apprendimento da parte degli utenti<br />

Non aiuta<br />

Non sa<br />

Il 90% degli intervistati ha definito molto o abbastanza utile una simulazione ai fini<br />

dell’apprendimento.<br />

È stato anche chiesto agli intervistati di autovalutarsi, definendo il proprio livello<br />

autodidattico. La figura seguente indica i risultati delle interviste:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 132


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

In che misura si definisce un autodidatta?<br />

29%<br />

4%<br />

0%<br />

0% Molto<br />

40%<br />

27%<br />

Figura 61: Quanto si definiscono autodidatti gli utenti<br />

Abbastanza<br />

Normale<br />

Poco<br />

Non autodid.<br />

Non sa<br />

Infine, è stato chiesto agli intervistati quanto sia importante la presenza di un<br />

docente in un percorso formativo e le risposte a tale domanda si sono distribuite in<br />

base a quanto indicato dalla seguente figura:<br />

Quanto è necessaria la presenza del docente in un<br />

percorso di formazione?<br />

41%<br />

2%<br />

6%<br />

0%<br />

0%<br />

51%<br />

Molto<br />

Abbastanza<br />

Normale<br />

Poco<br />

Non necessario<br />

Non sa<br />

Figura 62: Esigenza della presenza di un docente per l’apprendimento degli utenti<br />

L’analisi B2C ha dato luogo a risultati assai interessanti, alcuni convergenti ed altri<br />

divergenti rispetto all’analisi B2B.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 133


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Le due analisi verranno successivamente confrontate e messe in relazione per<br />

valutare le caratteristiche che dovrà avere il prodotto che Telecom Italia intende<br />

realizzare per l’e-Learning per soddisfare le esigenze di entrambe le categorie.<br />

4.3.2.3. Riepilogo sull’analisi customer’s needs<br />

La presente ricerca ha avuto l’obiettivo di individuare quali siano le esigenze in tema<br />

di formazione, sia delle organizzazioni che dei singoli fruitori degli interventi<br />

formativi, al fine di comprendere quali siano le esigenze comuni da soddisfare di<br />

queste due categorie di operatori, e per capire quali siano le caratteristiche peculiari<br />

di ognuna delle specie analizzate, così da implementare un servizio che riesca a<br />

soddisfare al meglio tali bisogni specifici, in maniera da allargare lo spettro di<br />

potenziali clienti.<br />

Per ciò che concerne le organizzazioni, in particolare, sono state analizzate le<br />

caratteristiche degli operatori appartenenti ai diversi segmenti, mettendo in luce le<br />

esigenze caratterizzanti ogni classe. La tabella seguente riassume le esigenze delle<br />

diverse categorie e sottocategorie di operatori analizzati:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 134


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Categoria Principali esigenze<br />

Grandi<br />

imprese<br />

PMI<br />

PA<br />

Università<br />

Consumer<br />

- potere contare su contenuti personalizzati, aggiornabili e riutilizzabili<br />

- disporre di un efficiente sistema distributivo dei contenuti<br />

- riduzione dei costi di formazione, soprattutto indiretti<br />

- protezione dell’elevata riservatezza dei dati aziendali<br />

- flessibilità anzitutto temporale, ma anche spaziale della formazione<br />

- monitoraggio della formazione dei dipendenti<br />

- pianificazione dei programmi formativi<br />

- protezione della riservatezza dei dati aziendali<br />

- flessibilità temporale e spaziale dei programmi formativi<br />

- riduzione dei costi<br />

- monitoraggio dei percorsi formativi<br />

- aggiornabilità dei contenuti formativi<br />

- agevole accesso finanziario alle soluzioni formative<br />

- formare soprattutto impiegati e quadri<br />

- ricorrere a formatori esterni soprattutto nelle PMI più piccole<br />

- ridurre la durata degli interventi formativi<br />

- ridurre al minimo il distacco dei dipendenti dalle loro mansioni<br />

- protezione della riservatezza dei dati<br />

- flessibilità temporale della formazione<br />

- raggiungimento dell’1% del monte salari lordo<br />

- monitoraggio della formazione<br />

- aggiornabilità e riusabilità dei contenuti<br />

- accrescimento dell’interesse dei dipendenti<br />

- riqualificazione del personale<br />

- formazione di dirigenti e quadri<br />

- maggiore personalizzazione degli interventi formativi<br />

- maggiori risorse finanziarie stanziate<br />

- minore difficoltà nella scelta dei fornitori dei prodotti formativi<br />

- maggiori risorse professionali dedicate<br />

- maggiore pianificazione degli interventi formativi<br />

- minore costo delle giornate di formazione per dipendente<br />

- ricaduta sull’organizzazione<br />

- maggiore efficienza della spesa e formazione permanente<br />

- potere contare su programmi funzionali ed altamente qualitativi<br />

- ottimizzare il tempo e lo spazio<br />

- diminuire i costi per studente<br />

- rendersi maggiormente accessibile e raggiungibile<br />

- aumentare gli iscritti<br />

- ottimizzare l’organizzazione<br />

- ricevere formazione preferibilmente in aula e/o con studio individuale<br />

- studiare preferibilmente sul luogo di lavoro<br />

- forte esigenza di ricevere formazione quando più si desidera<br />

- forte esigenza di interagire con gli altri per apprendere meglio<br />

- fortissima esigenza di disporre dei contenuti anche successivamente<br />

- discreta utilità nel vedere un filmato per apprendere<br />

- forte esigenza di effettuare una simulazione per apprendere meglio<br />

- pronunciata esigenza di potere contare su un docente durante il percorso<br />

formativo<br />

Tabella 18: Esigenze clientela Business ed utenti finali<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 135


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.3.3. Identify Attributes Customer Value & Value Proposition<br />

Qualsiasi prodotto presente in commercio ha un prezzo di vendita, che è funzione<br />

della quota di costo dei fattori produttivi in posizione contrattuale e di quelli in<br />

posizione residuale imputabili al prodotto stesso.<br />

Il surplus S è dato da:<br />

dove:<br />

S = PRISERVA - PVENDITA<br />

• PRISERVA è il prezzo di riserva, ossia il valore U (utilità) che il cliente percepisce<br />

del prodotto o del servizio, espresso in termini economici;<br />

• PVENDITA è il prezzo di vendita del prodotto o del servizio.<br />

U (utilità che deriva al cliente dall’acquisto del prodotto o del servizio) è, in generale,<br />

una funzione crescente degli attributi positivi dello stesso prodotto o servizio, ossia:<br />

� aumenta al crescere del livello degli attributi esistenti;<br />

� aumenta con l’introduzione di nuovi attributi.<br />

Attributi aggiuntivi di un servizio ne incrementano, quindi, il PRISERVA; nei casi in cui<br />

la loro introduzione non comporta, per l’azienda, un gravoso incremento dei costi di<br />

produzione del prodotto o del servizio, non ci dovrebbe essere un sensibile<br />

incremento del PVENDITA, per cui si assiste ad un aumento del surplus. In altri<br />

termini, se vale:<br />

ne consegue che:<br />

∆PRISERVA > ∆PVENDITA<br />

∆S > 0<br />

Poiché la funzione obiettivo del consumatore è la massimizzazione del proprio<br />

surplus, un ∆S positivo ne accresce la propensione all’acquisto.<br />

In questa definizione, inoltre, si è adottato un approccio di tipo customer-centric, in<br />

cui le esigenze del cliente sono poste al centro dell’azienda. Al giorno d’oggi, le<br />

aziende non possono più pensare di adottare una filosofia di tipo “push”,<br />

procedendo allo sviluppo di nuovi servizi a partire dalle tecnologie, dalle indicazioni<br />

dell’area “R & D”, senza considerare le reali richieste del mercato. Per questo, esse<br />

tendono sempre di più ad adottare una filosofia di tipo “pull”, che prenda le mosse<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 136


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dal cliente. Si parte dalle sue esigenze, per arrivare a definire dei prodotti/servizi che<br />

vi rispondano, in modo da massimizzare la sua soddisfazione.<br />

È stato deciso, pertanto, di utilizzare una metodologia atta a:<br />

- identificare gli attributi che creano valore per gli utenti. L’identificazione<br />

degli attributi che accrescono il prezzo di riserva del cliente ha proprio<br />

l’obiettivo di individuare quali siano le proprietà che, in tema di formazione,<br />

accrescono la qualità percepita (o prezzo di riserva) di un ipotetico prodotto<br />

per l’e-Learning, in primo luogo da parte delle organizzazioni e poi dagli<br />

utenti finali;<br />

- avanzare una proposta circa le caratteristiche che il prodotto/servizio deve<br />

possedere nel suo complesso (Value Proposition).<br />

4.3.3.1. Identify Attributes Customer Value<br />

L’identificazione degli attributi che creano valore per il cliente rappresenta la fase più<br />

immediata e logica successiva all’analisi delle esigenze degli utenti.<br />

L’analisi customer’s needs, infatti, ha evidenziato quali fossero i bisogni degli utenti<br />

Business e Consumer in tema di formazione.<br />

Partendo da tali esigenze da soddisfare è possibile individuare quali siano quei<br />

bisogni che, opportunamente evasi con apposite strategie, determinano un<br />

accrescimento nella percezione di valore da parte del cliente rispetto al prodotto o<br />

servizio di cui usufruisce.<br />

Le esigenze rilevate risultano essere molteplici e di variabile importanza. Esse<br />

possono essere tuttavia ricondotte a tre categorie principali:<br />

- esigenze basilari e necessarie della formazione in termini di standard<br />

qualitativi e dotazioni minime, che devono essere obbligatoriamente evase da<br />

un prodotto o servizio perché quest’ultimo possa essere definito tale (si pensi<br />

ad esempio, per assurdo, ad un libro con una bellissima copertina che però non<br />

è dattiloscritto, bensì manoscritto malamente, che non consente, pertanto, a chi<br />

lo legge di comprendere cosa vi sia scritto sopra). Rispetto a tali esigenze, il<br />

cliente deve percepire un certo valore minimo del prodotto, deve cioè avvertire<br />

una certa utilità nel poterlo utilizzare, prima ancora di valutare l’opportunità<br />

di acquistarlo. Si tratta di standard qualitativi e di dotazioni minime che il<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 137


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prodotto deve possedere, a causa della presenza sul mercato di prodotti che già<br />

evadono queste esigenze attraverso una dotazione minima di serie;<br />

- esigenze manifeste ed accessorie di secondo livello, che sono secondarie<br />

rispetto alle esigenze di base e che tendono a diventare esigenze primarie con il<br />

progressivo sviluppo del mercato ed il conseguente adeguamento verso l’alto<br />

del livello minimo di dotazione e di standard qualitativo dei prodotti. Queste<br />

esigenze vengono inizialmente soddisfatte attraverso elementi accessori ed<br />

aggiuntivi (volgarmente “optional”) al prodotto di base. Progressivamente,<br />

però, quando tali elementi accessori ed aggiuntivi vengono forniti sul mercato<br />

unitamente al prodotto di base, la clientela innalza il livello minimo di<br />

standard qualitativo e di dotazione minima che il prodotto deve possedere;<br />

- esigenze latenti, che i clienti non sentono la necessità di soddisfare fino a che<br />

non viene offerta loro l’opportunità di farlo da parte dell’offerente. Una volta<br />

che l’esigenza sia emersa e sia stata soddisfatta, il cliente difficilmente<br />

sostituirà il prodotto con un altro che non sia in grado di soddisfare quella<br />

esigenza rivelatasi, avendo inserito quel bisogno nel novero di quelli da<br />

evadere perché il prodotto trasmetta lui del valore.<br />

Dal punto di vista delle organizzazioni, le esigenze che sono emerse dai questionari<br />

somministrati e dagli studi condotti da altri istituti di ricerca è emerso che i bisogni<br />

più impellenti in tema di formazione risultano essere, in termini gerarchici di<br />

importanza, i seguenti:<br />

• tra le esigenze basilari e necessarie si menzionano:<br />

- riduzione dei costi;<br />

- protezione dei dati organizzativi;<br />

- contenuti aggiornabili, riutilizzabili e personalizzabili;<br />

- garanzia dell’apprendimento dei dipendenti o degli studenti;<br />

• tra le esigenze manifeste e accessorie:<br />

- flessibilità temporale degli interventi formativi;<br />

- flessibilità spaziale;<br />

- riduzione della durata degli interventi formativi;<br />

- riduzione del distacco dei dipendenti dalle loro mansioni;<br />

- agevole accesso a risorse finanziarie per i programmi di formazione (PMI);<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 138


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- ricorso a formatori esterni (PMI);<br />

• per ciò che concerne le esigenze latenti:<br />

- monitoraggio dei percorsi formativi dei dipendenti e degli studenti;<br />

- reporting;<br />

- pianificazione a medio-lungo termine degli interventi formativi;<br />

- ricaduta sull’organizzazione (PA);<br />

- accrescimento dell’interesse dei dipendenti (PA).<br />

Dovendo individuare quali siano gli attributi che trasferiscono valore al cliente,<br />

possiamo sorvolare sulle esigenze basilari, essendo queste necessarie e quindi<br />

imprescindibile anche il loro soddisfacimento. Il valore trasmesso dal<br />

soddisfacimento delle esigenze basilari è infatti, anch’esso, un valore minimo<br />

standard che il prodotto deve potere trasmettere.<br />

Dal punto di vista, invece, delle esigenze manifeste ed accessorie, quelle che più delle<br />

altre trasmettono valore al cliente se soddisfatte sono principalmente la flessibilità<br />

temporale e poi quella spaziale, seguite dalla minimizzazione del distacco dei<br />

dipendenti dalle loro mansioni e dalla agevolazione all’accesso di risorse finanziarie<br />

per la formazione.<br />

Le esigenze latenti sono quelle che più di tutte sono in grado di trasmettere valore al<br />

prodotto una volta avere soddisfatto le esigenze basilari ed accessorie. Le esigenze<br />

latenti, infatti, se vengono soddisfatte nello stesso momento in cui si rivelano,<br />

trasmettono al cliente molto valore circa il prodotto. Gli attributi del prodotto che più<br />

di tutti trasmettono valore in tema di formazione sono quelli che soddisfano le<br />

seguenti esigenze latenti: monitoraggio dei percorsi, reporting dettagliati e<br />

personalizzabili, pianificazione a medio-lungo termine degli interventi e ricaduta<br />

della formazione sull’organizzazione.<br />

Dal punto di vista dei singoli utenti, invece, le esigenze che risultano essere presenti,<br />

gerarchicamente in termini di importanza, sono:<br />

• dal punto di vista delle esigenze basilari:<br />

- chiarezza dei contenuti;<br />

- semplicità degli strumenti della formazione;<br />

- interazione, anche occasionale, con un docente;<br />

• dal punto di vista delle esigenze manifeste ed accessorie:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 139


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- disponibilità dei contenuti anche in momenti successivi;<br />

- flessibilità temporale;<br />

- interazione con gli altri;<br />

- studio presso il luogo di lavoro;<br />

• per ciò che concerne le esigenze latenti:<br />

- utilizzazione di filmati;<br />

- effettuazione di simulazioni;<br />

- valutazione delle conoscenze prima e successivamente al ciclo di formazione;<br />

- individuazione dei punti di forza e di debolezza delle proprie conoscenze.<br />

Quanto detto per le organizzazioni in tema di identificazione degli attributi che<br />

trasmettono valore risulta essere valido anche per i singoli utenti.<br />

Sorvolando, pertanto, sulle esigenze di base, si può affermare che gli attributi che<br />

trasmettono valore al singolo utente dal punto di vista delle esigenze manifeste<br />

risultano essere quelli che consentono di: garantire la disponibilità dei contenuti ai<br />

formandi in qualsiasi momento, anche successivo; permettere flessibilità temporale<br />

nella formazione; interagire con gli altri e studiare principalmente presso il luogo di<br />

lavoro.<br />

Per quanto riguarda, invece, le esigenze latenti, gli attributi che trasmettono valore<br />

risultano essere:<br />

- l’integrazione degli strumenti tradizionali con simulazioni e filmati;<br />

- l’autovalutazione delle conoscenze e la manifestazione dei punti di forza e<br />

debolezza dei formandi.<br />

4.3.3.2. Value proposition<br />

La value proposition rappresenta tutta una serie di proposte circa le caratteristiche<br />

del prodotto, principalmente di natura tecnologica, alla luce del modello di business<br />

prescelto da Telecom Italia, delle macrocaratteristiche e delle esigenze individuate<br />

nella precedente fase dell’analisi customer’s needs.<br />

La tabella seguente individua le esigenze da tenere in considerazione e le proposte<br />

per soddisfare tali bisogni ed evitare l’emergere di esigenze non evase:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 140


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

ESIGENZE PROPOSITION<br />

Riduzione dei costi di Offrire una soluzione con costi di produzione bassi che consenta di fissare un<br />

formazione<br />

prezzo molto competitivo sul mercato<br />

Protezione dei dati Implementare una soluzione che garantisca la sicurezza dei dati informatici<br />

organizzativi<br />

dell’organizzazione cliente che fruisce del prodotto in modalità hosting<br />

Contenuti aggiornabili,<br />

riutilizzabili e<br />

personalizzabili<br />

Prevedere la possibilità di aggiornamento dei contenuti da parte del cliente in<br />

maniera semplice, consentendo la riutilizzazione n volte degli argomenti<br />

Garanzia<br />

dell’apprendimento dei<br />

dipendenti o degli studenti<br />

Prevedere dei test di efficacia di percorsi formativi pilota per testare il livello<br />

di apprendimento dei fruitori<br />

Chiarezza dei contenuti<br />

Utilizzazione di contenuti strutturati, modulari e realizzati con linguaggio o<br />

mezzi semplici e non eccessivamente tecnici, per favorire l’apprendimento<br />

Semplicità degli strumenti Utilizzo di strumenti di base essenziali molto elementari per gli utenti meno<br />

della formazione esperti, integrati con strumenti più avanzati ma accessori per gli utenti più<br />

esperti<br />

Interazione, anche Pianificazione della presenza on-line dei docenti, preferibilmente più breve<br />

occasionale, con un ma anche più frequente durante la giornata e riduzione dei tempi di risposta<br />

docente<br />

per l’interazione asincrona. Implementazione di un sistema di aula virtuale<br />

Flessibilità temporale degli<br />

interventi formativi<br />

Utilizzo di moduli d’insegnamento più numerosi ma anche più brevi ed<br />

utilizzo di efficienti strumenti asincroni in grado di colmare l’assenza del<br />

discente nei momenti di formazione sincrona<br />

Flessibilità spaziale Modalità hosting nell’erogazione dei contenuti<br />

Riduzione della durata<br />

degli interventi formativi<br />

Erogazione di contenuti che non approfondiscano eccessivamente argomenti<br />

per i quali non sia necessario ed esclusivo rilascio di argomenti effettivamente<br />

utili per il formando<br />

Riduzione del distacco dei<br />

dipendenti dalle loro<br />

mansioni<br />

Incentivazione alla formazione parzialmente fuori degli orari di lavoro<br />

attraverso opportuni strumenti<br />

Agevole accesso a risorse<br />

finanziarie per i programmi<br />

di formazione (PMI)<br />

Messa sul mercato di un prodotto quanto più possibile low cost ed in modalità<br />

hosting, in cui il prezzo è commisurato all’utilizzo<br />

Disponibilità dei contenuti Prevedere la possibilità di download in locale degli argomenti affrontati da<br />

anche in momenti parte del formando, nella stessa forma in cui i contenuti vengono erogati on-<br />

successivi<br />

line. Indicizzazione e strutturazione logica degli argomenti<br />

Flessibilità temporale della<br />

fruizione<br />

Erogazione dei contenuti always on (accesso alla piattaforma 24h)<br />

Interazione con gli altri Implementazione di strumenti come chat, forum, bacheche, foto che<br />

discenti<br />

favoriscano la socializzazione, etc.<br />

Studio presso il luogo di Prevedere l’erogazione tramite PC mediante una piattaforma indipendente dal<br />

lavoro<br />

sistema operativo e con possibilità di accesso alla LAN<br />

Monitoraggio dei percorsi<br />

formativi dei dipendenti e<br />

degli studenti<br />

Implementazione di strumenti che consentano di verificare la presenza dei<br />

discenti nei diversi momenti, delle loro attività attuali e passate<br />

Implementazione di uno strumento che consenta di fare dei report sullo stato<br />

Reporting del percorso formativo relativamente ai diversi discenti e contenuti. Favorito<br />

dallo studio di semplici interfacce che incentivino l’utilizzo dei pulsanti di log<br />

Pianificazione a medio- Implementazione di strumenti volti a pianificare gli interventi formativi in<br />

lungo termine degli maniera ottimale, anche attraverso tools che permettano di simulare i<br />

interventi formativi<br />

programmi di formazione<br />

Utilizzazione di filmati<br />

Predisposizione per l’utilizzo di file di tipo video o di streaming video per le<br />

lezioni sincrone.<br />

Effettuazione di Predisposizione di ambienti di laboratorio virtuale e di prove pratiche per il<br />

simulazioni<br />

Ricaduta<br />

sull’organizzazione<br />

migliore apprendimento degli argomenti studiati<br />

Implementazione di uno strumento in grado di misurare le esigenze formative<br />

così da fare ricadere sull’organizzazione i programmi implementati<br />

Tabella 19: Proposizione circa le caratteristiche del servizio<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 141


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Una volta avere definito le caratteristiche tecnologiche principali del prodotto,<br />

risulterà opportuno valutare in misura più approfondita cosa offrono attualmente le<br />

piattaforme presenti sul mercato per il completo soddisfacimento delle esigenze dei<br />

clienti.<br />

La seguente fase di analisi tecnologica e di definizione delle strategie competitive<br />

affronterà questo argomento, ma anche le problematiche afferenti gli aspetti diversi<br />

da quello tecnologico.<br />

4.4. Analisi dell’offerta<br />

Nel mercato italiano dell’e-Learning operano più di 180 aziende, di dimensioni<br />

variabili e con caratteristiche molto eterogenee 61 .<br />

Il nostro mercato nazionale è senz’altro ancora immaturo, poiché non si è affermata<br />

la validità di uno o pochi modelli vincenti, risultando ancora in forte crescita. Una<br />

stabilizzazione dal punto di vista tecnologico e dei competitor non si è pertanto<br />

ancora verificata. Una situazione del genere potrà presentarsi solamente quando il<br />

mercato si consoliderà e raggiungerà uno stato di maturità.<br />

Torna utile, tuttavia, condurre un’indagine sull’attuale offerta nel mercato italiano<br />

dell’e-Learning, per comprendere quali siano le soluzioni maggiormente adottate ed i<br />

competitor più temibili per Telecom Italia.<br />

Nonostante il mercato non sia ancora maturo, infatti, gli operatori già presenti sono<br />

in grado, con opportune strategie, ad alzare delle barriere all’entrata che<br />

impediscano l’ingresso a nuove imprese, potenziali minacce per la loro redditività.<br />

L’analisi dell’offerta ha lo scopo, pertanto, di individuare i principali competitor e di<br />

effettuare un benchmarking rispetto ad alcuni importanti parametri. Il risultato<br />

dell’analisi sarà rappresentato dall’indicazione dei modelli aziendali di riferimento<br />

rispetto ai quali rapportare il business.<br />

4.4.1. Individuazione top competitor<br />

Il mercato italiano dell’e-Learning nel 2002 in termini di revenues è stato pari a 108,4<br />

mln di €. Questo fatturato è stato generato da 183 aziende che hanno offerto prodotti<br />

e servizi legati all’e-Learning in maniera combinata e variabile 62 .<br />

61 Osservatorio ANEE - 2003<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 142


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La seguente figura indica la ripartizione del fatturato italiano dell’e-Learning fra le<br />

diverse aziende:<br />

45%<br />

Ripartizione percentuale fatturato<br />

e-Learning 2002 Italia<br />

3%<br />

3%<br />

14%<br />

5%<br />

5%<br />

14%<br />

Sfera - Gruppo Enel Telecom Italia learning services<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 143<br />

3%<br />

4%<br />

4%<br />

Didagroup Italdata - Kon<br />

Banca Intesa Formazione Isvor<br />

Opera Multimedia - Eurolearning Getronics<br />

Individual Training Altri (174 operatori)<br />

Figura 63: La ripartizione del fatturato italiano e-Learning2002 dal lato dell’offerta (Fonte: Osservatorio ANEE 2003)<br />

Dalla Figura 63 si evince che il 56% del fatturato totale italiano risulta essere<br />

concentrato nelle mani di 9 operatori, mentre gli altri 174 operatori si dividono il 44%<br />

delle revenues restanti.<br />

Ciò significa che il mercato presenta ancora una discreta frammentazione dal lato<br />

dell’offerta, ma che le piccole aziende occupano solo nicchie del mercato e sono<br />

destinate a sparire, ad essere assorbite da quelle più grandi o a continuare a ricoprire<br />

un ruolo del tutto marginale.<br />

Le prime 9 aziende citate nella figura, infatti, hanno tutte quante dimensioni medio-<br />

grandi e sono legate, direttamente o indirettamente, a grandi gruppi industriali<br />

italiani o stranieri.<br />

Il mercato dell’e-Learning è ancora molto giovane e la sua frammentazione dal lato<br />

dell’offerta è assolutamente normale. L’evoluzione porterà senz’altro alla progressiva<br />

62 Osservatorio ANEE 2003


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

concentrazione delle revenues nelle mani di un numero sempre inferiore di operatori<br />

di grandi dimensioni, in grado di effettuare investimenti importanti per progettare<br />

ed implementare processi efficienti.<br />

I top competitor risultano essere nove:<br />

• Sfera;<br />

• Telecom Italia Learning Services;<br />

• Didagroup;<br />

• Italdata;<br />

• Banca Intesa Formazione;<br />

• Isvor;<br />

• Opera Multimedia;<br />

• Getronics;<br />

• Individual Training.<br />

Tra queste 9 aziende è da notare che le prime 2 (Sfera e Telecom Italia Learning<br />

Services) concentrano un’importante percentuale di revenues (28%) rispetto alle altre<br />

7 (che concentrano il 27%).<br />

4.4.2. Benchmarking<br />

Il benchmarking è il processo attraverso il quale vengono misurati i costi, i prodotti, i<br />

servizi, le procedure etc. di un’organizzazione rispetto ai suoi competitori o ad altre<br />

organizzazioni che presentano le soluzioni migliori (“best in class”).<br />

Il criterio che ha guidato la precedente fase di individuazione dei top competitor<br />

nazionali è stato quello delle quote di mercato.<br />

Il benchmarking è stato effettuato in base a diversi parametri, funzionalmente allo<br />

scopo della presente ricerca.<br />

L’elemento ricorrente nelle varie analisi condotte è senz’altro la quota di mercato,<br />

considerata punto di partenza rispetto al quale misurare l’efficienza e la validità di<br />

una determinata soluzione implementata da uno o più competitor.<br />

Nell’analisi di benchmarking sono state anche fatte alcune valutazioni soggettive<br />

relative ad alcune caratteristiche del mercato che hanno lo scopo di mettere in luce<br />

delle argomentazioni eventualmente da approfondire.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 144


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Va inoltre detto che, visto il modello di business che Telecom Italia intende adottare,<br />

l’attenzione è stata posta principalmente sui segmenti della tecnologia e dei servizi.<br />

4.4.2.1. La strutturazione dei fatturati per anello di value chain<br />

Il primo parametro di riferimento nell’effettuazione del confronto tra i competitor<br />

nazionali è rappresentato dalla ripartizione delle revenues totali per anello della<br />

value chain.<br />

Un equilibrio in tal senso può significare l’implementazione di soluzioni di tipo<br />

tecnologico, di servizi, di contenuti e di consulenza che presentano un omogeneo<br />

livello qualitativo, che trova riscontro nella vendita di un “pacchetto tutto compreso”<br />

e non solo di parte di esso.<br />

Una concentrazione in uno o più anelli, tuttavia, potrebbe significare un elevato<br />

livello di specializzazione in un determinato settore.<br />

La seguente figura mostra la situazione relativa ai top competitor:<br />

18,00 €<br />

16,00 €<br />

14,00 €<br />

12,00 €<br />

10,00 €<br />

8,00 €<br />

6,00 €<br />

4,00 €<br />

2,00 €<br />

- €<br />

Sfera - Gruppo Enel<br />

TILS<br />

Ripatizione percentuale revenues<br />

per anelli di value chain (MLN €)<br />

Didagroup<br />

Italdata<br />

Banca Intesa Formazione<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 145<br />

Isvor<br />

Opera Multimedia<br />

Getronics<br />

Individual Training<br />

Tecnologia Contenuti Servizi Consulenza<br />

Figura 64: Ripartizione revenues top competitor per anello value chain (Fonte Osservatorio ANEE 2003)


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Dall’analisi grafica si può vedere che l’operatore che presenta la distribuzione più<br />

equilibrata delle revenues tra anelli della value chain è Italdata, seguita da TILS,<br />

Sfera ed Isvor, che operano in tutti gli anelli della value chain.<br />

Tra gli operatori che operano solo in alcuni degli anelli della value chain, nessuno<br />

presenta equilibrio nella distribuzione delle proprie revenues tra gli anelli nei quali<br />

opera, nonostante essi siano meno numerosi.<br />

Gli operatori che presentano il maggiore grado di concentrazione delle revenues<br />

sono: Banca Intesa Formazione, molto specializzata nei servizi, Getronics, nella<br />

tecnologia, ed Individual Training, nei contenuti.<br />

Ben 5 dei primi 6 competitor in termini di fatturato opera in tutti gli anelli della value<br />

chain, con una distribuzione delle revenues che non presenta elevati livelli di<br />

concentrazione in uno piuttosto che in un altro anello.<br />

Ciò potrebbe significare che sul mercato non vi sono operatori che si sono<br />

specializzati in un determinato settore offrendo una soluzione che ha sopraffatto la<br />

concorrenza in maniera netta, per cui in ogni anello le revenues risultano essere<br />

ancora abbastanza frammentate tra i diversi competitor.<br />

4.4.2.2. Correlazione tra finanziato e captive<br />

Numerosi operatori italiani e-Learning (5 dei primi 6) sono legati a grandi gruppi<br />

industriali e si occupano della formazione del loro personale.<br />

Circa il 20% delle revenues italiane e-Learning è legato a progetti finanziati da fondi<br />

comunitari o nazionali 63 .<br />

Si vuole capire se vi sia una correlazione tra la percentuale di progetti finanziati e la<br />

percentuale di mercato captive dei diversi operatori (52,8% delle revenues totali), per<br />

comprendere se le politiche di formazione in modalità e-Learning siano adottate dai<br />

diversi gruppi industriali, che possono contare su un’organizzazione specializzata in<br />

tal senso ed appartenente al proprio gruppo societario, solo in presenza di<br />

finanziamenti pubblici, oppure se la domanda di formazione mediante nuove<br />

tecnologie sia slegata dalle logiche assistenzialiste.<br />

La seguente figura evidenzia lo stato delle cose (il diametro dei cerchi è<br />

proporzionale al fatturato totale dell’operatore) 64 :<br />

63 Osservatorio ANEE 2003<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 146


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Fatturato captive (%)<br />

100,0%<br />

80,0%<br />

60,0%<br />

40,0%<br />

Posizionamento competitor rispetto ai<br />

progetti finanziati ed al mercato captive<br />

Sfera<br />

Banca Intesa<br />

Form azione<br />

TILS<br />

Isvor<br />

Italdata<br />

20,0% Opera Multimedia<br />

Individual Training<br />

0,0%<br />

Didagroup<br />

Getronics<br />

-10,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0%<br />

-20,0%<br />

Progetti finanziati (%)<br />

Figura 64: Posizionamento competitor rispetto a progetti finanziati e fatturato captive<br />

Dall’analisi grafica si evince che gli operatori con un mercato captive pronunciato<br />

non hanno prodotto formazione e-Learning finanziata in misura importante.<br />

Il solo operatore che può contare su un’elevata percentuale di progetti finanziati è<br />

Italdata, che tuttavia presenta un mercato captive pari appena al 20%. Il fatto che<br />

l’operatore appartenente al Gruppo Siemens sia market oriented e presenti<br />

un’elevata percentuale di progetti finanziati potrebbe fare ipotizzare, semmai, una<br />

correlazione tra la logica di finanziamento e l’acquisto di soluzioni e-Learning sul<br />

mercato da parte di aziende che non possono contare all’interno del proprio gruppo<br />

di strutture dedicate alla formazione. Osservando il posizionamento degli altri<br />

competitor market oriented sul grafico, tuttavia, si nota che la situazione di Italdata è<br />

singolare, non potendo quindi sostenere la tesi precedentemente ipotizzata. Si<br />

potrebbe supporre, tuttavia, che l’operatore Italdata possa contare su delle risorse<br />

umane in grado di fornire consulenza alle aziende clienti per ottenere forme di<br />

finanziamento per i propri programmi di formazione effettuati in modalità e-<br />

Learning.<br />

64 Osservatorio ANEE 2003.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 147


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.4.2.3. Correlazione tra fatturato tecnologico e numero di standard<br />

Prendendo in considerazione il solo fatturato generato dalla tecnologia per ogni<br />

operatore è possibile verificare eventuali correlazioni esistenti tra le revenues<br />

tecnologiche ed il numero di standard ai quali risulta conforme la piattaforma<br />

utilizzata o venduta da ogni competitor.<br />

Gli standard considerati sono stati i seguenti: AICC, SCORM ed IMS 65 .<br />

La figura seguente indica il posizionamento degli operatori rispetto al numero di<br />

standard di conformità ed alle revenues imputabili alla tecnologia 66 :<br />

4,00 €<br />

3,00 €<br />

2,00 €<br />

1,00 €<br />

- €<br />

Posizionamento competitor rispetto a reveues<br />

tecnologiche e n° di standard delle piattaforme (Mln €)<br />

Opera Multimedia<br />

Getronics<br />

Italdata<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 148<br />

Isvor<br />

Sfera<br />

Didagroup<br />

TILS<br />

0 1 2 3 4<br />

N° standard<br />

Figura 65: Rapporto Revenues tecnologiche/N° di standard<br />

Si può immediatamente evincere che esiste una moderata correlazione tra standard<br />

di piattaforma tecnologica e vendibilità della stessa piattaforma.<br />

Gli standard più diffusi dal lato dei contenuti risultano essere AICC e SCORM 67 .<br />

4.4.2.4. Rapporto revenues tecnologiche – domanda<br />

Risulta assai utile comprendere quale sia la composizione delle revenues<br />

tecnologiche dei top competitor rispetto agli acquirenti, ricondotti a 5 categorie:<br />

aziende, Pubblica Amministrazione, università, scuola ed end user.<br />

65 AICC, SCORM ed IMS sono gli standard più diffusi per quanto riguarda l’e-Learning. Essi dettano tutta una<br />

serie di parametri di conformità richiesti alle piattaforme, in maniera da garantire, ad esempio, l’interoperabilità.<br />

Più in particolare: SCORM ed AICC sono degli standard relativi ai contenuti; IMS, invece, è uno standard<br />

riguardante non solo i contenuti, ma anche le informazioni sugli studenti, le valutazioni ed i test, l’accessibilità,<br />

la collaborazione, il Learning Design, i metadata, il Corporate learning.<br />

66 Osservatorio ANEE 2003.<br />

67 Gli unici operatori ad avere una piattaforma conforme allo standard IMS sono Sfera, TILS e Didagroup.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Attraverso tale confronto è possibile capire se qualche competitor concentra i propri<br />

sforzi su un determinato segmento di mercato e se vi sono segmenti con un’offerta<br />

inadeguata alle opportunità esistenti.<br />

La figura è il risultato della relazione tra revenues tecnologiche e classi di fruitori 68 :<br />

€ 3,00<br />

€ 2,50<br />

€ 2,00<br />

€ 1,50<br />

€ 1,00<br />

€ 0,50<br />

€ -<br />

Sfera<br />

Fatturato tecnologia e-Learning in base alla<br />

domanda (Mln €)<br />

TILS<br />

Didagroup<br />

Italdata<br />

Banca Intesa Formazione<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 149<br />

Isvor<br />

Opera Multimedia<br />

Getronics<br />

Individual Training<br />

Aziende Università Scuola PA End users<br />

Figura 66: Distribuzione revenues tecnologiche per categoria di clientela<br />

Considerando i soli operatori che hanno registrato un fatturato significante dal punto<br />

di vista tecnologico, si può notare che il segmento di mercato aziendale risulta essere<br />

quello che genera il flusso di revenues più rilevante.<br />

La Pubblica Amministrazione, invece, presenta dati contrastanti rispetto ai singoli<br />

operatori, mentre risulta esser ancora molto basso il fatturato proveniente dal<br />

segmento Università, ove solamente TILS ed Italdata operano in misura significativa.<br />

4.4.2.5. Rapporto revenues servizi – domanda<br />

Lo stesso discorso appena fatto per la tecnologia può essere ripetuto per ciò che<br />

concerne i servizi. La figura seguente evidenzia la ripartizione delle revenues relative<br />

ai servizi tra i top competitor in base alla clientela 69 :<br />

68 Osservatorio ANEE 2003.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

€ 3,50<br />

€ 3,00<br />

€ 2,50<br />

€ 2,00<br />

€ 1,50<br />

€ 1,00<br />

€ 0,50<br />

€ -<br />

Sfera<br />

TILS<br />

Fatturato servizi e-Learning (MLN €)<br />

Didagroup<br />

Italdata<br />

Banca Intesa Formazione<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 150<br />

Isvor<br />

Opera Multimedia<br />

Getronics<br />

Individual Training<br />

Aziende Università Scuola PA End users<br />

Figura 67: Distribuzione revenues servizi per categoria di clientela<br />

Banca Intesa Formazione è l’operatore che presenta il più alto livello di revenues<br />

provenienti dai servizi. Tuttavia, ha un mercato molto captive, così come TILS e<br />

Sfera.<br />

Italdata, viceversa, risulta essere maggiormente market oriented e presenta una<br />

clientela più diversificata, offrendo servizi anche al mondo universitario.<br />

4.4.2.6. Rapporto revenues servizi/tecnologia – ASP/Intranet<br />

Risulta molto utile verificare se esistano delle correlazioni tra le revenues provenienti<br />

dai segmenti dei servizi e della tecnologia e la modalità di erogazione dei contenuti<br />

e-Learning, a seconda che essa avvenga esclusivamente in modalità ASP 70 od anche<br />

“montando” la piattaforma nella rete informatica locale di comunicazione del<br />

cliente 71 .<br />

69 Osservatorio ANEE 2003.<br />

70 Modalità hosting.<br />

71 Modalità housing.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Questo posizionamento può tornare utile per verificare se una soluzione sia<br />

preferibile ad un’altra in termini di risultati economici. La figura seguente individua<br />

il posizionamento del fatturato tecnologico e dei servizi dei competitor rispetto<br />

all’erogazione in modalità ASP ed all’erogazione in modalità sia ASP che Intranet (il<br />

diametro dei cerchi è proporzionale al fatturato proveniente dai servizi):<br />

REVENUES TECNOLOGIA MLN<br />

4,00 €<br />

3,50 €<br />

3,00 €<br />

2,50 €<br />

2,00 €<br />

1,50 €<br />

1,00 €<br />

0,50 €<br />

- €<br />

-0,50 €<br />

-1,00 €<br />

Posizionamento revenues servizi e tecnologia<br />

dei competitor rispetto alle modalità di<br />

erogazione del servizio<br />

Isvor<br />

TILS<br />

Italdata<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 151<br />

Sfera<br />

Getronics<br />

Didagroup<br />

Opera Multimedia<br />

Banca Intesa<br />

Formazione<br />

0 1 2 3<br />

1 = ASP<br />

2 = ASP e Intranet<br />

Figura 67: Distribuzione revenues servizi per categoria di clientela<br />

Dall’analisi grafica si evince che la modalità ASP è già in grado, da sola, a generare<br />

un’importante percentuale di revenues, dovendosi imputare ad essa non solo il<br />

fatturato dei competitor che offrono esclusivamente questo modo di erogare la<br />

formazione, ma anche di quei competitor che offrono sia l’ASP che l’Intranet.<br />

Si vede, pertanto, come l’ASP sia la modalità maggiormente diffusa e che genera la<br />

gran parte delle revenues e-Learning.<br />

4.4.2.7. Rapporto revenues servizi/tecnologia – fatturato “market”<br />

Il rapporto esistente tra le revenues provenienti dai segmenti della tecnologia e dei<br />

servizi ed il fatturato totale al netto di quello captive è realmente interessante, perché<br />

è in grado di dimostrare quale operatore del mercato italiano dell’e-Learning risulta<br />

che abbia implementato relativamente a tali due segmenti la migliore soluzione.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Essendo infatti il mercato libero il migliore giudice di un prodotto (non solo in<br />

termini tecnici, ma anche commerciali e di marketing), in particolare nel B2B 72 , il<br />

fatto di non considerare le revenues imputabili al mercato captive permette di<br />

individuare l’operatore o i pochi competitor sui quali concentrare l’attenzione per<br />

studiarne in maniera più approfondita le soluzioni e le strategie, così da replicare<br />

quelle che vengono ritenute sia vincenti che percorribili.<br />

La figura seguente mette in evidenza la relazione esistente tra le revenues<br />

tecnologiche, quelle dei servizi ed il fatturato registrato sul mercato non captive (il<br />

diametro dei cerchi è proporzionale al fatturato imputabile ai servizi) 73 :<br />

Revenues tecnologia<br />

2,50 €<br />

2,00 €<br />

1,50 €<br />

1,00 €<br />

Posizionamento revenues tecnologiche e dei servizi dei<br />

competitor rispetto al mercato non captive (MLN €)<br />

Banca Intesa<br />

Formazione<br />

Sfera<br />

TILS<br />

Italdata<br />

Getronics<br />

Didagroup<br />

Opera<br />

Multimedia<br />

0,50 €<br />

Isvor<br />

Individual<br />

- €<br />

Training<br />

0,0%<br />

-0,50 €<br />

20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% 120,0%<br />

Mercato non captive<br />

Figura 68: Rapporto revenues tecnologia & servizi/Mercato non captive<br />

Si può notare che Getronics risulta essere il top competitor dal punto di vista della<br />

tecnologia, mentre Italdata è l’operatore leader in termini di revenues provenienti dai<br />

servizi ed è anche quello che presenta l’equilibrio maggiore per ciò che concerne i<br />

due segmenti. Didagroup presenta anche un certo equilibrio per ciò che concerne le<br />

revenues tecnologiche e di servizio, ma in termini assoluti il suo fatturato risulta<br />

essere leggermente inferiore rispetto a Getronics ed Italdata.<br />

72 Business to Business, contrapposto al B2C, ossia al Business to Consumer<br />

73 Osservatorio ANEE 2003.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 152


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Gli altri operatori risultano essere abbastanza lontani da questi tre competitor dal<br />

punto di vista delle revenues prodotte sul mercato non captive nei segmenti della<br />

tecnologia e dei servizi.<br />

4.4.2.8. Rapporto fatturato totale – certificazioni<br />

Essendo gli operatori e-Learning dei veri e propri attori del mercato della<br />

formazione, alcuni di essi hanno ottenuto delle certificazioni di tipo qualitativo (ISO<br />

9001) o aziendale (ECDL, Microsoft, Cisco, Sun, HP, Oracle).<br />

È utile verificare se esistano delle correlazioni tra il fatturato totale registrato dai vari<br />

operatori ed il numero di certificazioni in loro possesso, per verificare se<br />

l’ottenimento di certificazioni può comportare valore aggiunto all’offerta di un<br />

operatore o meno.<br />

La seguente figura evidenzia la relazione esistente tra numero di certificazioni e<br />

fatturato non captive (il diametro dei cerchi è proporzionale al fatturato totale dei<br />

diversi operatori) 74 :<br />

Fatturato non captive<br />

Posizionamento fatturato totale e non captive dei<br />

competitor rispetto alle certificazioni (MLN €)<br />

€ 6,00<br />

€ 5,00<br />

€ 4,00<br />

€ 3,00<br />

Individual<br />

Training<br />

Didagroup<br />

Opera Multimedia<br />

Getronics<br />

Sfera<br />

Italdata<br />

TILS<br />

€ 2,00<br />

€ 1,00<br />

€ -<br />

Banca Intesa<br />

Formazione<br />

Isvor<br />

-1<br />

-€ 1,00<br />

0 1 2 3 4<br />

N° certificazioni<br />

Figura 69: Rapporto revenues tecnologia & servizi/Mercato non captive<br />

Dall’analisi grafica è possibile evincere che 4 dei 5 operatori con almeno due<br />

certificazioni occupano la parte alta del quadrante, indice di un elevato fatturato non<br />

74 Osservatorio ANEE 2003.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 153


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

captive, mentre gli operatori con meno di due certificazioni occupano posizioni meno<br />

elevate, con livelli di fatturato inferiori.<br />

4.4.3. Riepilogo<br />

Pur essendo Sfera e TILS gli operatori italiani dell’e-Learning con il maggiore livello<br />

di fatturato, sono senz’altro altri i competitor che sul mercato libero (considerando<br />

tale quello al netto del captive) offrono le soluzioni migliori, per lo meno dal punto di<br />

vista delle loro performances economiche.<br />

Focalizzando l’attenzione su tali operatori, Italdata e Didagroup sono le aziende che<br />

presentano le migliori performances market oriented ed il maggiore equilibrio dal<br />

punto di vista della ripartizione delle revenues per anello di value chain, nonché il<br />

maggiore livello di eterogeneità dal punto di vista della strutturazione della<br />

domanda.<br />

Si posizionano come “best in class” per ciò che concerne le revenues tecnologiche e di<br />

servizi ed offrono le loro soluzioni prevalentemente in modalità ASP, che poi è anche<br />

la modalità maggiormente diffusa tra tutti gli operatori presenti sul mercato.<br />

Entrambi presentano la conformità ad almeno due standard per ciò che concerne la<br />

loro piattaforma ed hanno almeno due certificazioni per le soluzioni offerte.<br />

Tutte queste caratteristiche consentono ai due operatori di potere contare su un<br />

posizionamento sul mercato libero di tipo non captive nel ruolo di principali<br />

competitor rispetto ai quali rapportarsi.<br />

4.5. Analisi di competitività<br />

L’analisi di competitività ha lo scopo di mettere in luce quali siano gli elementi<br />

ambientali rilevanti da tenere in considerazione nella determinazione delle strategie<br />

dell’azienda.<br />

L’analisi dei bisogni del cliente effettuata precedentemente è uno strumento<br />

fondamentale in tutte e tre le aree di operatività commerciale dell’azienda: scelte<br />

strategiche, realizzazione dell’offerta e trattativa di vendita.<br />

A livello di marketing strategico, in particolare, consente di eseguire una analisi di<br />

competitività realistica, cioè confrontare la competitività dell’offerta dell’azienda<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 154


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

rispetto a quelle dei concorrenti esattamente dove questo è importante: “nella testa<br />

del cliente al momento della scelta”. Confrontarsi con i concorrenti solo sulla base<br />

della maggiore o minore capacità di soddisfare i bisogni dei clienti secondo<br />

l’importanza che il cliente dà ai bisogni sembra una cosa ovvia, ma non è semplice:<br />

ad esempio in aziende tecnologicamente avanzate succede spesso che venga<br />

sopravvalutato un vantaggio tecnologico magari modesto (ma per gli addetti ai<br />

lavori significativo), senza rendersi conto che molti clienti non lo ritengono così<br />

importante, e acquistano invece soprattutto sulla base del design per i beni di<br />

consumo e del livello di servizio per quelli industriali.<br />

Le sole esigenze della clientela, tuttavia, non sono sufficienti per disegnare le<br />

strategie aziendali. Per un’azienda, infatti, è fondamentale analizzare l’intero<br />

ambiente in cui opera, in maniera tale da sapere discernere quali opportunità e<br />

minacce possono emergere nel contesto di appartenenza, al fine di essere pronta a<br />

coglierle o ad evitarle prima dei concorrenti.<br />

L’analisi di competitività si pone proprio tale obiettivo, attraverso la SWOT Analysis.<br />

4.5.1. SWOT Analysis<br />

La SWOT Analysis è una metodologia che consente di rappresentare in modo visivo<br />

e razionale l'influenza esercitata da diversi agenti del contesto ambientale sulla<br />

realizzazione di un progetto; la metodologia SWOT differenzia gli elementi di<br />

influenza in:<br />

a) fattori di natura esogena (sociali, politici, economici etc.);<br />

b) fattori di natura endogena (concorrenza, potere degli utenti e degli eventuali<br />

fornitori del servizio, etc.).<br />

Questo strumento di analisi colloca e valuta un progetto di business in un'ottica<br />

"sistemica", consentendo di individuare e mappare i punti di forza e di debolezza per<br />

la costruzione dell'edificio progettuale.<br />

La letteratura solitamente classifica:<br />

• i fattori endogeni “positivi” come punti di forza (Strengths);<br />

• i fattori endogeni “negativi” come punti di debolezza (Weaknesses);<br />

• i fattori esogeni “positivi” come opportunità (Opportunities);<br />

• i fattori esogeni “negativi” come minacce (Threats).<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 155


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Si considerano fattori endogeni tutte quelle variabili che fanno parte integrante<br />

dell'organizzazione o del sistema: su queste è quasi sempre possibile intervenire per<br />

perseguire obiettivi prefissati. Rientrano in tale categoria, ad esempio, l'immagine<br />

dell'azienda in rapporto ad un servizio specifico, il know how, le tendenze evolutive<br />

del servizio, le competenze tecnologiche, eccetera.<br />

Sui fattori esogeni, invece, non è possibile intervenire direttamente, ma è opportuno<br />

predisporre strumenti di controllo che ne analizzino l'evoluzione, al fine di prevenire<br />

gli eventi negativi e sfruttare quelli positivi. Tra i fattori esogeni, possiamo indicare, a<br />

scopo puramente esemplificativo, il contesto sociale, economico, normativo e<br />

politico; il livello di sviluppo tecnologico; le barriere all'ingresso, il prezzo di mercato<br />

del bene o servizio; la concorrenza.<br />

L'esaustività e la bontà della valutazione condotta con metodologia SWOT sono<br />

funzione della completezza dell'analisi “preliminare”; per condurre una buona<br />

analisi non è sufficiente conoscere nel dettaglio il tema specifico, ma si rende<br />

necessaria la piena conoscenza del contesto generale all'interno del quale il progetto<br />

di business si colloca.<br />

Di seguito, verrà effettuata una valutazione circa l’attrattività dei fattori ambientali<br />

considerati rilevanti ai fini del business. Alla fine di tale valutazione sarà possibile<br />

ricondurre ognuno di tali fattori alla matrice SWOT.<br />

4.5.1.1. L’individuazione dei fattori ambientali rilevanti<br />

I fattori ambientali ritenuti rilevanti per il business di cui si sta studiando la fattibilità<br />

sono abbastanza numerosi e comunque riconducibili a differenti categorie. Si è<br />

pensato di ricondurre tali fattori ambientali, sia interni che esterni a Telecom Italia,<br />

alle seguenti categorie:<br />

a) mercato, che comprende tutti quei fattori di carattere prettamente economico<br />

e di marketing;<br />

b) scenario normativo, concernete i fattori normativi diretti ed indiretti;<br />

c) tecnologia, che riguarda gli aspetti legati alla tecnologia;<br />

d) cultura, che comprende i fattori sociali e culturali;<br />

e) firm specific, riguardante gli aspetti peculiari interni di Telecom Italia.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 156


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La seguente tabella individua i diversi fattori ambientali emersi durante tutte le fasi<br />

di analisi precedenti a questa, riconducendoli ad una delle suddette categorie:<br />

Mercato<br />

Crescita % annuale Esigenze di riduzione dei costi delle aziende<br />

PIL Necessaria flessibilità nei processi<br />

Domanda frammentata Prodotti sostitutivi<br />

Eterogeneità clientela Importanza dei contenuti<br />

Nuovi entranti Concorrenza presente con realtà aziendali forti<br />

Scenario normativo<br />

Intenti normativi italiani ed UE Aspetti legati al copyright<br />

Particolari forme di finanziamento Forza dei sindacati in tema di formazione<br />

Tecnologia<br />

Sicurezza informatica delle Dimestichezza degli utenti Standard delle piattaforme<br />

organizzazioni<br />

variabile<br />

Narrowband Sistema operativo Rete di distribuzione<br />

Alti costi di integrazione delle Licenze software (WMP,<br />

tecnologie<br />

Office, etc.)<br />

Adeguamento hardware e Dotazione LAN<br />

software alla complessità dei organizzazioni<br />

contenuti<br />

Scetticismo circa l’uso delle nuove tecnologie<br />

nella formazione<br />

Cultura<br />

Firm specific<br />

Forza contrattuale dei fornitori Efficienza nell’uso delle<br />

Brand<br />

risorse<br />

Relazioni industriali e con i<br />

vari stakeholder<br />

Rete di assistenza al cliente Past experience della<br />

clientela con Telecom<br />

Costi strutturali Capillarità<br />

informatica<br />

della rete<br />

Trascuratezza di importanti esigenze della<br />

clientela<br />

Know how<br />

Canali di distribuzione<br />

Tabella 21: Fattori esogeni ed endogeni considerati per la SWOT Analysis<br />

Penetrazione di ALICE ADSL<br />

e popolarità del marchio<br />

Anelli e-Learning in cui si opera<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 157


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.5.1.2. La matrice SWOT<br />

4.5.1.3. Le strategie<br />

Figura 70: Matrice SWOT<br />

Dopo avere definito quali siano i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le<br />

minacce, è necessario proporre delle strategie.<br />

Vista la numerosità e l’importanza delle minacce e delle debolezze, è opportuno<br />

incrociare gli aspetti ambientali interni con quelli esterni, come indica la figura<br />

seguente:<br />

S<br />

Forze<br />

- Alice ADSL diffusa e conosciuta<br />

- Ottime relazioni industriali<br />

- Ottima rete informatica<br />

- Brand forte<br />

- Rete di assistenza<br />

- Capacità di soddisfare > domanda<br />

- Eterogeneità delle risorse interne<br />

- Clientela indifferenziata<br />

- Presenza anche nel segmento mobile<br />

- Content Delivery Network (CDN)<br />

O<br />

Opportunità<br />

W<br />

Debolezze<br />

- Past experience negative dei clienti<br />

- Limitato numero di anelli in cui operare<br />

- Forte potere dei fornitori<br />

- Moderato know how in e-Learning<br />

- Costi strutturali<br />

- Licenze software<br />

- Carenza di contenuti digitali<br />

T<br />

Minacce<br />

- PIL con crescita lenta<br />

- Prodotti sostitutivi<br />

- Importanza dei contenuti<br />

- Crescita del mercato<br />

- Eterogeneità della clientela<br />

- Domanda frammentata<br />

- Copyright<br />

- Difficoltà per nuovi entranti<br />

- Forza dei sindacati in tema di formazione<br />

- Esigenza riduzione costi di formazione<br />

- Sicurezza informatica<br />

- Richiesta di flessibilità sul mercato<br />

- Dotazioni LAN diffuse<br />

- Intenti normativi<br />

- Narrowband ancora diffusa<br />

- Finanziamenti pubblici<br />

- Standard delle piattaforme<br />

- Diffusione di PC e banda larga<br />

- Scetticismo<br />

- Presenza di tecnologia open source<br />

- Mercato già formato<br />

- Tendenza verso la mobilità<br />

- Competitor con esperienza<br />

- Nuove tecnologie + complesse e funzionali<br />

- Orientamento al m-Learning di qualche<br />

(XML)<br />

competitor<br />

- Difficile accesso al credito per le PMI<br />

- Costi di digitalizzazione dei contenuti<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 158


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

O<br />

Opportunità<br />

T<br />

Minacce<br />

S<br />

Forze<br />

S – O<br />

Strategies<br />

S – T<br />

Strategies<br />

Figura 71: Strategie SWOT<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 159<br />

W<br />

Debolezze<br />

W – O<br />

Strategies<br />

W – T<br />

Strategies<br />

Le strategie risultano dall’incrocio degli elementi della matrice SWOT. Le strategie da<br />

intraprendere possono essere ricondotte, pertanto, alle seguenti quattro categorie:<br />

- strategie S – O: individuare le opportunità che si incontrano con le forze<br />

dell’azienda;<br />

- strategie W – O: superare le debolezze per farle diventare opportunità;<br />

- strategie S – T: identificare i modi attraverso i quali l’azienda può utilizzare le sue<br />

forze per ridurre la sua vulnerabilità rispetto alle minacce;<br />

- strategie W – T: stabilire un piano di difesa per prevenire che le debolezze<br />

dell’azienda diano vita a nuove minacce esterne o che quelle già esistenti si<br />

accrescano.<br />

La successiva fase della formulazione delle strategie competitive comporterà la<br />

valutazione degli elementi emersi in sede di SWOT analysis.<br />

4.6. Analisi tecnologica<br />

Il Gruppo Telecom Italia, come precedentemente detto, è il maggiore operatore<br />

italiano del settore delle telecomunicazioni.<br />

Lo sviluppo del business per l’e-Learning, pertanto, non è strategico, ma<br />

assolutamente accessorio rispetto al core business dell’azienda.<br />

Proprio la posizione del Gruppo nel settore delle telecomunicazioni vuole essere<br />

sfruttata come vantaggio competitivo nel business che si accinge ad intraprendere,<br />

così come specificato anche quando si è parlato del modello di business prescelto.


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

L’analisi tecnologica ha pertanto lo scopo di indicare quali siano le caratteristiche<br />

tecniche che il servizio deve possedere per soddisfare le esigenze emerse durante la<br />

fase di analisi customer’s needs.<br />

Durante tale fase 75 sono state anzitutto individuate le piattaforme tecnologiche top<br />

performance presenti sul mercato e, tra esse, è stata scelta la piattaforma di partenza,<br />

da integrare successivamente con elementi accessori per il soddisfacimento delle<br />

variegate esigenze della clientela.<br />

Successivamente, è stata testata l’interoperabilità di tale piattaforma con la Content<br />

Delivery Network per verificare la qualità dal punto di vista del trasporto e quindi<br />

dell’erogazione dei contenuti.<br />

4.6.1. Overview sullo stato attuale della tecnologia e-Learning<br />

Le moderne tecnologie della comunicazione hanno inciso profondamente in tutti gli<br />

aspetti del mondo attuale.<br />

Esse, infatti, hanno influenzato gli ambienti economici, sociali, politici, culturali, ecc.<br />

vista l’utilità che hanno dimostrato di apportare mediante la loro applicazione.<br />

Come qualsiasi altro settore, anche quello della formazione si è avvalso delle nuove<br />

tecnologie dell’informazione, che hanno permesso di riproporre in forma<br />

digitalizzata le dinamiche tradizionali dell’apprendimento. La possibilità di trasferire<br />

delle conoscenze, ad esempio in ambienti di aula virtuale o di videoconferenza “uno<br />

a molti”, oggi è una realtà e, per il futuro, si pensa che saranno proprio queste le<br />

principali modalità di fare formazione.<br />

Attraverso l’utilizzo di piattaforme create ad hoc oggi è quindi possibile gestire la<br />

conoscenza in maniera ottimale, permettendo di razionalizzare taluni processi e, di<br />

conseguenza, innalzare la produttività.<br />

4.6.2. Scouting ed individuazione della piattaforma di base<br />

Le piattaforme e-Learning sono sistemi con diverse funzionalità, che garantiscono,<br />

principalmente, la gestione dell’apprendimento dei discenti.<br />

75 L’analisi tecnologica è stata effettuata da Gianluca Sabatini (Ingegnere informatico) e da Daniele Basriev<br />

(laureando in Ingegneria informatica), colleghi di progetto.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 160


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Allo stato attuale delle cose, le piattaforme e-Learning possono essere ricondotte a tre<br />

macrocategorie:<br />

- Learning Management System (LMS): sono sistemi incentrati sul discente, che ne<br />

gestiscono l’apprendimento attraverso funzionalità quali: pianificazione,<br />

registrazione, distribuzione, comunicazione, monitoraggio, valutazione, gestione ed<br />

amministrazione, aula virtuale, chat, forum, eccetera;<br />

- Content Management System (CMS): si tratta di sistemi incentrati sui contenuti, le<br />

cui principali funzionalità, pertanto, sono legate alla gestione dei moduli<br />

d’apprendimento. Essi consentono di separare un contenuto dalla sua<br />

presentazione. In questo modo coloro che elaborano i testi non devono<br />

preoccuparsi della loro formattazione, della loro visualizzazione o della<br />

disposizione degli elementi nella pagina, ma, ad esempio, possono preparare testi<br />

attraverso un programma di videoscrittura come Microsoft Word, e lasciare che il<br />

CMS li impagini automaticamente per pubblicarli in Internet, oppure immettere i<br />

contenuti direttamente in una pagina web modello;<br />

- Learning Content Management System (LCMS): si tratta di piattaforme di seconda<br />

generazione. Gli LCMS sono dei veri e propri CMS, ai quali sono state integrate<br />

talune funzionalità che sono proprie degli LMS. Questo tipo di piattaforma<br />

consente, ad esempio, di determinare il gap di conoscenze che un discente ha<br />

relativamente ad un argomento per mezzo di quiz iniziali di valutazione e di<br />

costruire autonomamente un percorso formativo adeguato alle esigenze formative<br />

emerse in sede di valutazione iniziale, attraverso contenuti creati precedentemente<br />

ai quali il LCMS ha accesso.<br />

È stato effettuato uno scouting delle più importanti piattaforme attualmente presenti<br />

sul mercato. Esse sono state valutate dal punto di vista delle caratteristiche e delle<br />

funzioni e, successivamente, è stata individuata la piattaforma di base di riferimento<br />

rispetto alla quale realizzare eventualmente una piattaforma tecnologica proprietaria.<br />

Gli LCMS analizzati sono stati:<br />

- Blackboard;<br />

- Moodle;<br />

- Cisco CLI Virtuoso e-Learning platform;<br />

- SumTotal Enterprise;<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 161


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- Claroline.<br />

Le piattaforme di tipo LMS analizzate, viceversa, sono state;<br />

- IBM Lotus Learning space;<br />

- Web CT;<br />

- Panthlore;<br />

- Spaghetti Learning.<br />

Al termine dello scouting e dell’analisi è stata prescelta come piattaforma di partenza<br />

Moodle, un LCMS open source 76 , di cui adesso saranno esposte le caratteristiche più<br />

rilevanti e significative.<br />

Essa opera indifferentemente sui più diffusi sistemi operativi e la sua caratteristica<br />

principale è rappresentata dal ridurre al minimo l’importanza della figura<br />

dell’amministratore e di dare in mano al docente i permessi per le impostazioni dei<br />

corsi. Moodle è un prodotto attivo ed in continua evoluzione, che consente la<br />

composizione di corsi mediante la formulazione di moduli formati da più learning<br />

objects 77 .<br />

Essa, anzitutto, promuove una pedagogia costruzionista sociale (collaborazione,<br />

attività, riflessione critica, ecc.) e risulta essere adattabile al 100% alle lezioni on-line,<br />

oltre ad integrare l'apprendimento faccia a faccia (blended e-Learning).<br />

L’interfaccia utente è molto semplice ed intuitiva.<br />

Supporta anche migliaia di corsi, li elenca, li descrive, li categorizza per la ricerca.<br />

Il sito è gestito da un utente-amministratore, che può personalizzarlo con i colori, i<br />

caratteri, la disposizione preferita.<br />

Attualmente supporta 34 lingue diverse. Il codice del sito è PHP, scritto in modo<br />

pulito e sotto licenza GPL, facile da modificare per soddisfare ogni bisogno.<br />

Gli utenti accedono alla piattaforma mediante moduli di autenticazione. I loro dati,<br />

utilizzati anche per l’autenticazione, possono essere stipati anche su database esterni.<br />

Un account di amministratore controlla la creazione di corsi, crea docenti e gli<br />

assegna discenti.<br />

76 Il cui codice sorgente, cioè, è di pubblico dominio e liberamente modificabile, nel rispetto della licenza GPL.<br />

77 I learning objects sono l’unità elementare dei corsi e-Learning. Essi sono file di diverso formato (testo, audio,<br />

video, grafico) che, opportunamente combinati, danno vita ad un modulo formativo. Più moduli, a loro volta,<br />

danno luogo ad un corso.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 162


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Gli account di creatore di corsi, invece, possono solamente creare corsi ed insegnare<br />

in essi.<br />

I docenti possono aggiungere una "chiave d'accesso" ai loro corsi per tenere fuori<br />

quelli che non sono studenti, possono iscrivere gli studenti manualmente, annullare<br />

l'iscrizione manualmente.<br />

Gli studenti sono incoraggiati a costruire un profilo on-line comprendente foto,<br />

descrizione. È possibile proteggere gli indirizzi di posta elettronica affinché non<br />

siano visualizzati.<br />

Può essere impostata l’esistenza di un docente con un ruolo più elevato rispetto agli<br />

altri, che ha il pieno controllo delle impostazioni di un corso, compreso il potere di<br />

limitare gli altri docenti.<br />

È possibile scegliere i formati del corso per settimana, per argomento o per un<br />

formato sociale incentrato sulla discussione e sulla home page del corso è possibile<br />

visualizzare i più recenti cambiamenti avvenuti in esso dopo l'ultima connessione.<br />

Per ogni studente sono disponibili report completi dell'attività relativa alle<br />

connessioni ed alla rintracciabilità insieme a grafici e dettagli su ciascun modulo ed<br />

inoltre anche una "storia" dettagliata del coinvolgimento di ogni studente su di una<br />

pagina.<br />

È possibile compattare i corsi in un solo file zip utilizzando la funzione backup.<br />

A queste caratteristiche principali, vengono affiancati dei moduli, tra i quali<br />

ricordiamo:<br />

a) il modulo compito, con la funzione di gestire i compiti dei discenti (assegnazione<br />

dei voti, feedback, ritardi, visualizzazione, eccetera);<br />

b) il modulo chat, utile per garantire l’interazione sincrona, che supporta immagini,<br />

URL, smile, HTML. Le sessioni di chat possono essere registrate e visualizzate in<br />

seguito;<br />

c) il modulo domanda, che consente di mettere qualcosa ai voti o di ricevere<br />

feedback dai studenti, ottenendo grafici che riassumano i risultati;<br />

d) il modulo forum, che permette l’interazione asincrona. Consente di gestire<br />

molteplici forum con i titoli più disparati, filtrando gli accessi e fornendo la foto<br />

dei discenti che intervengono;<br />

e) il modulo diario;<br />

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f) il modulo quiz, attraverso il quale i docenti pongono delle domande strutturate ai<br />

discenti. I docenti possono definire un database di domande da riutilizzare in<br />

diversi quiz. I quiz possono essere dotati di una finestra a tempo limitato al di<br />

fuori della quale non sono disponibili. Le domande possono essere mescolate per<br />

ridurre gli imbrogli, consentono l’utilizzo di immagini e dell’HTML, di utilizzare<br />

testo importato da altre fonti, di permettere tentativi cumulativi, ecc.;<br />

g) il modulo risorsa, che supporta la visualizzazione di qualsiasi contenuto<br />

elettronico: Word, Powerpoint, Flash, Video, Suoni, ecc. e permette di creare un<br />

collegamento ai contenuti esterni presenti sul web;<br />

h) il modulo sondaggio, con la funzione di analisi delle classi on-line. I report sono<br />

visualizzabili in base alla volontà dell’amministratore e comunque anche sotto<br />

forma grafica;<br />

i) il modulo workshop, che consente una valutazione tra pari dei documenti, e il<br />

docente può gestire ed assegnare un voto alla valutazione. Supporta una vasta<br />

gamma di possibili scale di assegnazione dei voti ed il docente può fornire agli<br />

studenti dei documenti campione per esercitarsi nell'assegnazione dei voti.<br />

Tra i numerosi enti di insegnamento che si avvalgono di Moodle per l’erogazione di<br />

formazione on line emergono molte università, tra cui alcune italiane (<strong>“La</strong> <strong>Sapienza”</strong><br />

di Roma), oltre ad organizzazioni più o meno sviluppate, che trattano i più disparati<br />

argomenti di insegnamento affidandosi alle potenzialità, alla disponibilità ed alla<br />

versatilità di questa piattaforma.<br />

4.6.3. Definizione del modello tecnologico del servizio<br />

Una volta avere descritto le funzionalità della piattaforma Moodle, è risultato<br />

necessario integrarla con ulteriori elementi accessori in grado di soddisfare tutte le<br />

esigenze emerse in sede di analisi customer’s needs e le proposte avanzate in sede di<br />

Value proposition.<br />

La piattaforma, pertanto, dovrà essere integrata dai seguenti moduli:<br />

- sistema di authoring dei contenuti;<br />

- lavagna elettronica;<br />

- virtual classroom;<br />

- video & call conference.<br />

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4.6.4. I test sulla rete distributiva di comunicazione<br />

La fase di definizione del modello tecnologico del servizio è stata inoltre corredata<br />

dall’effettuazione di test di verifica per l’interoperabilità della stessa piattaforma in<br />

una infrastruttura di rete che emula il funzionamento di una Content Delivery<br />

Network 78 (CDN). Il risultato è stato soddisfacente, nel senso che la qualità<br />

dell’erogazione dei contenuti, anche i più pesanti come lo streaming video, è risultata<br />

essere molto buona.<br />

Analogamente positiva è stata la valutazione sulla gestione di un elevato numero di<br />

utenti connessi simultaneamente.<br />

Visto che, pertanto, il case of study Moodle soddisfa gran parte delle esigenze emerse<br />

in sede di customer’s needs e di value proposition, si è deciso di partire proprio da<br />

Moodle come piattaforma centralizzata e montata nelle LAN delle organizzazioni<br />

clienti sulla quale costruire il business, integrata con i moduli precedentemente<br />

individuati e l’aggiunta di altri moduli che consentano l’ottima comunicazione di<br />

Moodle stessa con la CDN. L’utilizzo di Moodle consente, pertanto, di conquistare<br />

grosse fette di mercato grazie alla sua qualità ed al suo costo, pari praticamente a<br />

zero. L’unico costo che le organizzazioni che acquisteranno la piattaforma per<br />

montarla nella propria LAN dovrà saranno rappresentati dai moduli aggiuntivi e da<br />

quelli di comunicazione con la CDN, visto che essi, per essere realizzati, genereranno<br />

dei costi per Telecom Italia.<br />

4.7. Definizione business model per segmento di clientela<br />

La definizione del business model per segmento di clientela rappresenta la fase che<br />

descrive quali siano le azioni di carattere prevalentemente commerciale che Telecom<br />

Italia potrebbe intraprendere per massimizzare i ricavi generati dalla vendita del<br />

prodotto per l’e-Learning che intende implementare.<br />

78 La Content Delivery Network o CDN è una particolare architettura di rete che consente di superare i problemi<br />

legati ai colli di bottiglia relativi all’instradamento dei dati. Grazie alla CDN viene ottimizzata la distribuzione<br />

dei contenuti, senza che questi concentrino il loro passaggio simultaneo in taluni punti critici della rete (i colli di<br />

bottiglia, appunto).<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 165


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.7.1. La strategia dell’offerta<br />

Verrà adesso proposta una strategia dell’offerta atta a fornire dei suggerimenti di<br />

natura commerciale a Telecom Italia circa le azioni da intraprendere per<br />

massimizzare le revenues.<br />

Per fare ciò, tuttavia, è necessario chiarire che le diverse categorie di potenziali clienti<br />

indicati (durante la fase di individuazione target clienti) presentano caratteristiche<br />

peculiari diverse che devono essere tenute ben presenti, perché proprio in base a tali<br />

diversità è necessario differenziare l’offerta così da soddisfare le molteplici esigenze.<br />

Non è consigliabile, infatti, intraprendere azioni omogenee atte a soddisfare esigenze<br />

eterogenee.<br />

Pertanto, data l’eterogeneità dei bisogni e delle caratteristiche dei diversi attori della<br />

domanda, si è pensato di scomporre l’offerta in maniera modulare, così da<br />

comprendere quale singolo elemento dell’offerta stessa può risultare attrattivo per<br />

ognuna delle categorie e sottocategorie di potenziali clienti analizzate.<br />

4.7.1.1. Gli elementi dell’offerta<br />

I diversi servizi che saranno orientativamente offerti da Telecom Italia possono<br />

essere ricondotti alle seguenti categorie:<br />

a) fornitura della rete CDN per l’instradamento dei contenuti digitalizzati;<br />

b) fornitura della piattaforma tecnologica, che potrà essere fruita, a sua volta:<br />

- in modalità ASP, centralizzata presso Telecom Italia;<br />

- in modalità housing, ossia presente all’interno della rete locale di<br />

comunicazione dell’organizzazione cliente;<br />

c) digitalizzazione dei contenuti;<br />

d) fornitura di contenuti a catalogo già digitalizzati.<br />

4.7.1.2. Gli elementi della domanda<br />

È adesso utile comprendere quali di questi servizi possano essere offerti alle diverse<br />

categorie di potenziali clienti, spiegando anche il perché.<br />

Qualsiasi organizzazione esternalizza certe attività perché si verificano almeno una<br />

delle due seguenti condizioni:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 166


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- internamente all’organizzazione non sono presenti i mezzi o le competenze<br />

atte allo svolgimento di una attività, per cui il ricorso alle risorse esterne è<br />

l’unica alternativa alla rinuncia allo svolgimento dell’attività in questione;<br />

- internamente all’organizzazione sono presenti i mezzi o le competenze atte<br />

allo svolgimento di una attività, ma altri operatori estranei all’organizzazione<br />

sono in grado di svolgerla a costi inferiori.<br />

Dopo avere fatto questa premessa, è utile comprendere le caratteristiche rilevanti<br />

delle diverse categorie di potenziali clienti che influenzano la scelta relativa<br />

all’esternalizzazione dell’attività di formazione in modalità e-Learning.<br />

4.7.1.2.1. Le Grandi Imprese (GI)<br />

Il mondo corporate può essere scisso, come più volte detto in precedenza, in grandi<br />

imprese (GI) ed in piccole e medie imprese (PMI).<br />

Le GI sono comunemente caratterizzate da:<br />

a) elevata numerosità degli addetti;<br />

b) alta percentuale di GI con plurilocalizzazione della sede (1.193 GI su un totale<br />

di 1339) ed addetti pari a 2.385.622 nelle sedi plurilocalizzate;<br />

c) dotazione di reti interne di comunicazione (LAN) in grado di instradare<br />

grandi quantità di dati, anche tra sedi distaccate;<br />

d) esigenza di disporre di contenuti formativi personalizzati;<br />

e) discreta mobilità degli addetti appartenenti alla categoria degli impiegati, dei<br />

quadri e dei dirigenti;<br />

f) elevato numero di collaboratori esterni che forniscono prestazioni perlopiù<br />

intellettuali all’organizzazione;<br />

g) rete commerciale e di assistenza molto capillare sul territorio, formata da un<br />

insieme di persone (normalmente agenti di commercio) o unità economiche<br />

(normalmente PMI) che, seppure giuridicamente indipendenti dalla casa<br />

madre, sono legati ad essa da una rapporto contrattuale vincolante, che<br />

rappresenta anche l’elemento dal quale ha origine la generazione dei loro<br />

ricavi (ad esempio, si pensi all’agente di commercio che stipula contratti di<br />

compravendita per l’azienda mandante, per il quale il contratto di mandato è<br />

la base per potere generare un guadagno per se stesso).<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 167


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

L’elevata numerosità degli addetti consente alle grandi imprese di potere imputare il<br />

costo d’acquisto di una piattaforma tecnologica a numerosi centri di costo. Ciò<br />

significa che l’investimento tecnologico iniziale per utente risulta essere<br />

agevolmente sostenibile grazie allo sfruttamento delle relative economie di scala. La<br />

stessa piattaforma, inoltre, potrebbe essere riutilizzata più volte per realizzare<br />

molteplici e successivi programmi formativi in modalità e-Learning, facendo<br />

presupporre che le grandi imprese preferiscano acquistare una piattaforma<br />

tecnologica ed installarla nella propria LAN, piuttosto che pagarne il numero di<br />

accessi ad una stipata presso un platform provider.<br />

Ciò è ancora più vero se a dovere essere formati sono soggetti che operano all’interno<br />

della rete di comunicazione interna (LAN) dell’organizzazione. In tale caso, infatti,<br />

l’ipotesi dell’acquisizione della piattaforma trova maggiore conferma nel fatto che la<br />

GI preserva la sicurezza dei propri dati interni non consentendo l’accesso alla LAN a<br />

soggetti esterni, “montando” sia la piattaforma che i contenuti su server di rete<br />

interni.<br />

Diverso è invece lo scenario nel caso in cui a dover ricevere formazione siano soggetti<br />

anche esterni alla LAN dell’organizzazione, oltre che interni, come ad esempio agenti<br />

di commercio o PMI affiliate, che dipendono dai prodotti della casa madre e sono<br />

fortemente legate al suo marchio.<br />

In tale caso, infatti, le GI dovrebbero instradare i contenuti sulla CDN (visto che<br />

comunque la qualità nella distribuzione del contenuto dalla LAN dell’organizzazione<br />

al destinatario non sarebbe garantita a certi standard qualitativi) per permettere ai<br />

soggetti esterni ad essa di potere fruire dei contenuti, consentendo a questi ultimi<br />

comunque l’accesso alla LAN sulla stessa piattaforma tecnologica.<br />

Per fare un esempio, consideriamo una grande azienda farmaceutica con due sedi,<br />

una a Roma e l’altra a Torino, con un numero di dipendenti pari a 300. La rete<br />

informatica dell’azienda connette mediante un link a banda garantita le LAN delle<br />

due sedi. In tale caso, l’azienda farmaceutica acquisterebbe la piattaforma (non<br />

necessariamente quella prodotta da Telecom Italia, esistendo molte imprese già<br />

specializzate in questo campo) e la “monterebbe” all’interno della propria LAN,<br />

insieme ai contenuti. Essa effettuerebbe, così, un investimento che potrebbe essere<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 168


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

ammortizzato agevolmente, anche in virtù del fatto che la piattaforma stessa sarebbe<br />

riutilizzabile n volte per altrettanti interventi formativi.<br />

Ipotizzando, poi, la presenza di ulteriori 100 informatori scientifici distribuiti su tutto<br />

il territorio nazionale (circa 1 per provincia) che promuovono i prodotti della stessa<br />

azienda farmaceutica e che dovrebbero ricevere formazione in modalità e-Learning,<br />

potrebbero presentarsi delle problematiche. La presenza di una tale situazione,<br />

riconducibile al precedentemente citato punto f), determina l’esigenza per l’azienda<br />

farmaceutica di instradare i contenuti da erogare agli informatori scientifici sulla<br />

CDN, visto che non vi è banda garantita tra la LAN ed il computer di ogni singolo<br />

informatore.<br />

Della caratteristica menzionata al punto b) si è in parte già parlato, perché la<br />

presenza di LAN interne in grado di instradare grandi quantità di dati anche tra sedi<br />

distaccate (normalmente un numero non eccessivo) permette alle GI di non dovere<br />

ricorrere alla CDN, potendo caricare i contenuti su dei server interni alla stessa LAN.<br />

Il punto c), ossia l’esigenza di disporre di contenuti personalizzati, rappresenta,<br />

invece, un punto critico per le GI. La digitalizzazione dei contenuti, infatti, risulta<br />

essere molto costosa (in base ad alcune stime, tra i 2.000 € e gli 8.000 € l’ora, a seconda<br />

del livello di complessità e della presenza o meno di strumenti come simulazioni,<br />

test, eccetera) 79 .<br />

Le GI imprese istruiscono i propri addetti principalmente con contenuti concernenti<br />

processi o attività che sono peculiari e specifici. Si pensi, a titolo di esempio, di<br />

dovere formare degli operai di una grande azienda che produce automobili circa il<br />

funzionamento di nuovi macchinari. I contenuti, in questo caso, sono senz’altro<br />

personalizzati e non riutilizzabili in contesti aziendali diversi da quello di<br />

produzione. Proprio questa esigenza di contenuti personalizzati e spesso<br />

velocemente deperibili può costringere la GI ad esternalizzare questa attività,<br />

affidandola ad operatori specializzati con costi di produzione bassi e prezzi<br />

competitivi.<br />

Il punto d) concerne invece la mobilità degli addetti della GI, in particolare le figure<br />

degli impiegati, dei quadri e dei dirigenti. Per la formazione di tali soggetti è<br />

79<br />

Vincenzo Fortunato: <strong>“La</strong> crisi italiana dell’e-Learning: un’occasione perduta?” da ‘E-Learning & Knowledge<br />

Management (Marzo-Aprile 2004)’.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 169


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

consigliabile, in particolare in un’ottica futura di diffusione di hot spot pubblici wi-fi,<br />

l’implementazione di un servizio che utilizzi la CDN ed il wi-fi, appunto, per<br />

l’erogazione dei contenuti, con l’utilizzo di una piattaforma centralizzata posta<br />

presso un platform provider.<br />

Il punto e), infine, riguardante la presenza di soggetti che, seppure esterni<br />

all’organizzazione sono legati ad essa, consiglia di offrire l’erogazione dei contenuti<br />

personalizzati mediante la CDN.<br />

Per le grandi imprese, inoltre, è da considerare l’opportunità di offrire consulenza su<br />

possibili forme di finanziamento pubblico, comunitario o nazionale, di cui possono<br />

fruire acquistando un prodotto per l’e-Learning.<br />

Pertanto, tenendo in considerazione la premessa fatta al paragrafo precedente circa<br />

l’opportunità a ricorrere o meno all’outsourcing, la GI potrebbe essere interessata ad<br />

un’offerta che comprende:<br />

1) la vendita della piattaforma (o meglio, dei moduli aggiuntivi di Moodle), che<br />

verrebbe “montata” nella LAN interna dell’azienda cliente, essendo la GI in<br />

grado di gestirla da sé a costi inferiori e con la stessa efficacia rispetto ad una il<br />

cui costo è commisurato al numero di accessi, ossia gestita in outsourcing;<br />

2) la digitalizzazione dei contenuti personalizzati, che viene data in outsourcing a<br />

causa dell’assenza di risorse interne alla GI atte a questa attività o,<br />

alternativamente, per gli eccessivi costi che ne scaturirebbero;<br />

3) l’utilizzo della CDN per la formazione di soggetti esterni all’organizzazione,<br />

ma fortemente legati ad essa dal punto dei vista dei contenuti, che<br />

utilizzerebbero Alice o Smart ADSL per fruire dei contenuti;<br />

4) la consulenza su forme di finanziamento pubblico ottenibili;<br />

5) la possibilità di fruire dei contenuti in mobilità sul territorio.<br />

La figura seguente descrive il modello di business, in cui Telecom Italia dovrebbe<br />

digitalizzare i contenuti, da stipare successivamente nella LAN del cliente insieme<br />

alla piattaforma. L’accesso ai contenuti è garantita mediante CDN:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 170


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Figura 72: Business Model per le Grandi imprese<br />

4.7.1.2.2. Le Piccole e Medie Imprese (PMI)<br />

Le Piccole e Medie Imprese sono comunemente caratterizzate 80 da:<br />

A) grande numerosità;<br />

B) bassa numerosità dei dipendenti;<br />

C) presenza capillare sul territorio;<br />

D) modesta percentuale di plurilocalizzazione della sede sul totale (194.220<br />

PMI con sede plurilocalizzata su un totale di 3.888.407) con un numero di<br />

addetti per le PMI plurilocalizzate pari a circa 2.900.000 81 ;<br />

E) struttura finanziaria moderatamente immobilizzata;<br />

F) dipendenza da marchi o prodotti noti abbastanza diffusa;<br />

G) ottime dotazioni di PC e buone dotazioni LAN;<br />

H) appartenenza ad associazioni di categoria numericamente importanti;<br />

I) distribuzione eterogenea dei settori merceologici di operatività;<br />

J) ricorso a risorse formative esterne a catalogo.<br />

80 Le caratteristiche delle PMI di seguito indicate sono presenti in misura tanto maggiore quanto più piccola è la<br />

dimensione aziendale di riferimento. Ciò significa che quanto più la dimensione dell’azienda osservata cresce,<br />

tanto minore sarà la coincidenza con le caratteristiche elencate per le PMI, mentre risulteranno essere più<br />

adeguate quelle descritte per le Grandi Imprese.<br />

81 ISTAT: Censimento 2001 Industria e servizi.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 171


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

È noto che le PMI rappresentino il vero cuore del sistema produttivo italiano. La loro<br />

numerosità (circa 4 mln) e l’elevato numero di addetti (circa 12,5 mln) determina che<br />

il numero medio di addetti per PMI sia pari circa a 3. Questa bassa numerosità media<br />

non consente alle PMI di sfruttare le economie di scala in tema di formazione. Un<br />

intervento formativo, pertanto, assume un costo per formando tanto superiore<br />

quanto minore è il numero di discenti.<br />

Le PMI sono presenti, a differenza delle GI, su tutto il territorio nazionale, pur se non<br />

in maniera omogenea, visto l’alto tasso di concentrazione in alcune zone del Paese.<br />

Dal punto di vista della struttura finanziaria, è noto che le PMI, non avendo accesso<br />

alla raccolta del risparmio sul mercato aperto dei capitali, sono costrette a finanziarie<br />

la propria attività produttiva mediante il ricorso ai capitali di credito. La struttura<br />

finanziaria delle PMI registra infatti, a livello aggregato, uno squilibrio tra le attività<br />

immobilizzate a lungo termine e le fonti di finanziamento (passività) sempre a lungo<br />

termine. Le passività a breve termine, infatti, sono di gran lunga superiori alle attività<br />

di lungo termine, indice che parte degli investimenti di lungo periodo sono finanziati<br />

mediante il ricorso al credito di breve termine, che in una situazione di equilibrio<br />

finanziario dovrebbe limitarsi, invece, ad alimentare l’attivo circolante.<br />

Ciò si traduce in difficoltà, per le PMI, a finanziare attività, di breve o di lungo<br />

periodo che siano, che non vengano ritenute abbastanza critiche, e la formazione è<br />

generalmente considerata nello scenario italiano delle piccole realtà aziendali ancora<br />

come un costo da sostenere ed accollarsi solo se assolutamente necessario ed<br />

inevitabile.<br />

Le PMI sono poi caratterizzate sia dalla dipendenza da fornitori più o meno forti che<br />

dal legame con realtà aziendali ben più grandi derivanti da rapporti di prodotto o di<br />

marchio, in particolare per ciò che concerne le imprese appartenenti al settore della<br />

distribuzione (si pensi alle reti in franchising). Questi rapporti di dipendenza si<br />

traducono spesso in necessità di conoscere certi know how e/o prodotti.<br />

Il contesto tecnologico in cui le PMI operano è caratterizzato da una diffusione di<br />

LAN di comunicazione crescente. Tanto più le PMI risultano grandi, maggiore è la<br />

probabilità che siano dotate di una LAN.<br />

Un’altra caratteristica assai rilevante da non trascurare è l’appartenenza delle PMI ad<br />

associazioni di categoria, che ne difendono i diritti e spesso propongono strategie<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 172


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

comuni. Le associazioni di categoria hanno il merito di raggruppare una molteplicità<br />

di unità elementari in insiemi relativamente omogenei rispetto a qualche parametro<br />

(produttivo, commerciale, merceologico, eccetera).<br />

Le PMI, infine, sono caratterizzate dal ricorso a risorse formative esterne per colmare<br />

le lacune di conoscenza che vengono a crearsi all’interno dell’organizzazione, non<br />

avendo disponibili al proprio interno le risorse umane in grado di formare le altre.<br />

Alla luce di queste considerazioni e di quanto emerso durante le precedenti fasi di<br />

analisi è palese che le PMI non hanno le stesse opportunità di realizzare interventi<br />

formativi completamente personalizzati a causa dei costi elevati difficilmente<br />

sostenibili da piccole realtà imprenditoriali, diversamente da quanto accade, invece,<br />

per le GI.<br />

Le PMI ricorrono quasi sempre a corsi di formazione “a catalogo”, a prescindere che<br />

si tratti di modalità tradizionali di erogazione come l’aula o più innovative come l’e-<br />

Learning.<br />

Le piccole realtà imprenditoriali, infatti, difficilmente presentano processi altamente<br />

complessi e firm specific che richiedano interventi formativi ad hoc per i dipendenti.<br />

Laddove fossero presenti particolari complessità, comunque, si provvede<br />

normalmente a formare le risorse umane interessate mediante interventi di<br />

affiancamento o addestramento facendo ricorso a risorse interne di formazione.<br />

L’eventuale ricorso a risorse formative esterne per l’implementazione di interventi di<br />

learning risulta poi essere fortemente dipendente dai costi da sostenere.<br />

Quanto detto porta a pensare, anzitutto, che le PMI difficilmente possano permettersi<br />

la realizzazione di contenuti digitali personalizzati, visto che gli elevati costi di<br />

produzione determinano un’incidenza di oneri per formando troppo elevata.<br />

Principalmente per questo motivo le PMI optano per interventi formativi a catalogo<br />

relativi a contenuti comunemente ritenuti validi ed utili, il cui costo è più<br />

agevolmente e realisticamente sostenibile (si pensi all’ECDL, ai corsi di management,<br />

di organizzazione, eccetera).<br />

Le tradizionali scuole di formazione sono presenti praticamente ovunque sul<br />

territorio nazionale, a causa della diffusione capillare delle PMI. Proprio tale<br />

capillarità delle piccole realtà imprenditoriali alimenta la domanda di formazione<br />

nelle diverse aree territoriali del Paese. Ciò non significa, tuttavia, che le risorse<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 173


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

umane delle diverse realtà aziendali da formare non debbano effettuare degli<br />

spostamenti per partecipare agli interventi formativi, sia perché la qualità degli<br />

interventi formativi è variabile nelle diverse scuole di formazione (e ciò potrebbe<br />

indurre un’impresa a scegliere una scuola di formazione piuttosto che un’altra<br />

proprio in virtù di tale parametro), sia perché alcuni contenuti possono risultare<br />

altamente specifici e presenti solo in poche scuole di formazione.<br />

Proprio il sostenimento di costi diretti di formazione, ma soprattutto di quelli<br />

indiretti ad essa collegati, non permette alle PMI di intraprendere programmi<br />

formativi adeguati, principalmente per le difficoltà legate all’accesso al credito 82 .<br />

La proposta commerciale per le PMI relativa al prodotto e-Learning che Telecom<br />

Italia intende implementare deve pertanto tenere in considerazione tutti questi fattori<br />

e queste caratteristiche proprie delle piccole e medie imprese.<br />

Per ciò che concerne i contenuti, ipotizzando la costanza degli attuali costi di<br />

produzione di contenuti digitali e quindi la difficoltà per le PMI di richiedere la<br />

realizzazione di contenuti personalizzati, Telecom Italia deve operare in maniera da<br />

produrre corsi a catalogo in grado di soddisfare le esigenze conoscitive delle PMI in<br />

determinati campi, garantendosi i ritorni economici mediante la vendita del prodotto<br />

ad una massa critica minima. Telecom Italia, in altre parole, deve cercare di operare<br />

in due direzioni simultaneamente:<br />

- produrre contenuti (o stipulare accordi di partnership con content provider) a<br />

catalogo aventi ad oggetto tematiche molto diffuse e che possano essere fruiti da<br />

un numero molto ampio di PMI. Si pensi in tal senso a contenuti generici (quali<br />

quelli di marketing, organizzazione, ECDL, corsi di lingua) ed a contenuti legati a<br />

marchi o prodotti aziendali che siano diffusi (Office, Windows, eccetera);<br />

- stipulare accordi con le associazioni di categoria (potendo in tale caso<br />

ricomprendere nella categoria delle PMI anche gli studi professionali), che<br />

aggregando in insiemi più o meno omogenei le piccole organizzazioni (ad<br />

esempio per settore merceologico piuttosto che per settore economico), possono<br />

di volta in volta fare emergere le esigenze conoscitive comuni delle affiliate e<br />

quindi commissionare all’azienda la realizzazione di contenuti digitali in grado<br />

82 A tal proposito, lo studio condotto da Assolombarda richiamato nella fase di Analisi cutomer’s needs è molto<br />

indicativo. Le PMI del campione intervistato presentavano un’incidenza dei costi di formazione sul fatturato<br />

inferiore allo 0,05%!<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 174


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

di soddisfare tali esigenze. La convenienza a produrre un contenuto digitale si<br />

evincerà dalla massa critica minima di acquirenti necessaria al perseguimento di<br />

un utile.<br />

In tale maniera sarà possibile soddisfare sia le esigenze di economicità delle PMI (è<br />

ovvio che i corsi a catalogo avranno un prezzo di vendita inferiore rispetto a quelli<br />

personalizzati, grazie al maggiore numero di fruitori degli stessi) che le esigenze di<br />

personalizzazione, anche se non simultaneamente. Tuttavia, il ponte tra economicità<br />

e personalizzazione sarà rappresentato da fenomeni aggreganti come<br />

l’associazionismo.<br />

Dal punto di vista dell’accesso ai contenuti la situazione è invece diversa. Il costo da<br />

sostenere per l’acquisto di una piattaforma tecnologica è molto elevato, quindi non<br />

sostenibile dalle PMI. In questo caso, il costo può essere abbattuto attraverso la<br />

condivisione della piattaforma, che verrebbe ad essere centralizzata presso Telecom<br />

Italia. In tale maniera, alle PMI si permetterebbe di sostenere un costo tecnologico<br />

commisurato all’effettivo utilizzo che viene fatto della piattaforma stessa, superando<br />

quindi il problema legato all’eccessivo investimento iniziale.<br />

I contenuti verrebbero ad essere instradati mediante una CDN, per garantirne la<br />

qualità d’erogazione, associata ad Alice o a Smart ADSL, in grado di assicurare<br />

l’ampiezza di banda per i dati in entrata ed in uscita dell’azienda. In base a tale<br />

schema, pertanto, gli addetti aziendali fruirebbero del servizio presso il luogo e negli<br />

orari di lavoro, evitando di affrontare possibili problemi legati a resistenze sindacali,<br />

concernenti le modalità di fruizione della formazione.<br />

Telecom Italia, inoltre, potrebbe promuovere delle partnership con società finanziarie<br />

in grado di accordare dei finanziamenti alle PMI che acquistino il prodotto e-<br />

Learning, per agevolarle e rendere maggiormente sostenibile l’onere (o investimento,<br />

dipende dai punti di vista) di formare i propri dipendenti.<br />

L’offerta commerciale, inoltre, deve essere corredata da eventuali possibili<br />

informazioni circa agevolazioni finanziarie di cui le PMI possono fruire sotto forma<br />

di agevolazioni.<br />

Pertanto, tenendo sempre in considerazione quanto detto circa l’opportunità a<br />

ricorrere o meno all’outsourcing, Telecom Italia dovrebbe promuovere per le PMI un<br />

prodotto seguendo questa strategia:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 175


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

1) offrire contenuti a catalogo concernenti temi ampiamente appetibili, non<br />

potendo le PMI produrre internamente contenuti ad hoc o pretendere la<br />

realizzazione di contenuti personalizzati a costi sostenibili per piccole realtà<br />

imprenditoriali;<br />

2) ideare con associazioni di categoria contenuti vendibili almeno in quantità<br />

minima rispetto ad una massa critica da definire di PMI interessate alle<br />

argomentazioni oggetto dell’offerta;<br />

3) offrire la piattaforma in modalità ASP condivisa, così da commisurare i costi<br />

sostenuti dalla clientela all’effettivo utilizzo della piattaforma stessa e non al suo<br />

acquisto;<br />

4) abbinare la CDN ed Alice o Smart ADSL per l’instradamento degli argomenti<br />

digitali e garantire qualità nella fruizione del servizio;<br />

5) associare all’offerta la possibilità per le PMI di ottenere pagamenti rateali.<br />

La figura seguente descrive il ruolo di Telecom Italia, potenziale fornitore di<br />

contenuti a catalogo o digitalizzati per un certo numero minimo di PMI, di una<br />

piattaforma tecnologica e della rete distributiva mediante il binomio CDN-Alice<br />

ADSL:<br />

Figura 73: Business Model per le PMI<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 176


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.7.1.2.3. La Pubblica Amministrazione Centrale<br />

La Pubblica Amministrazione Centrale dello Stato è rappresentata dall’insieme delle<br />

istituzioni con competenze generalizzate che vengono svolte a livello accentrato<br />

(Ministeri, Enti previdenziali, eccetera). Per semplicità, verranno ricondotte a questa<br />

categoria anche altre istituzioni che, seppure non pubbliche, possono essere<br />

assimilate ad essa per molteplici caratteristiche, come ad esempio i sindacati, i quali<br />

presentano procedure e modelli organizzativi molto simili alla PA.<br />

La Pubblica Amministrazione Centrale è fondamentalmente caratterizzata da:<br />

a) elevata capillarità territoriale (in particolare enti di previdenza, forze<br />

dell’ordine, giustizia, difesa);<br />

b) alta numerosità dei dipendenti;<br />

c) elevata concentrazione dei ruoli e delle posizioni, in particolare per ciò che<br />

concerne impiegati, quadri e dirigenti;<br />

d) buone dotazioni LAN e PC;<br />

e) plurilocalizzazione della sede pressoché totale;<br />

f) esigenza di disporre di contenuti personalizzati;<br />

g) utilizzo dei contenuti su larga scala;<br />

h) presenza di uffici della formazione e di piani di formazione puntuali;<br />

i) diffusa ignoranza sulla validità dei programmi formativi erogati in modalità<br />

e-Learning da parte dei responsabili della formazione.<br />

La Pubblica Amministrazione Centrale dello Stato è presente sul territorio nazionale<br />

praticamente ovunque. Tuttavia, presenta maggiore concentrazione rispettivamente<br />

nella capitale, nei capoluoghi di Regione ed in quelli di Provincia. Essa presenta un<br />

gran numero di addetti, appartenenti principalmente alla classe degli impiegati, dei<br />

quadri e dei dirigenti.<br />

Questa elevata numerosità permette alla Pubblica Amministrazione Centrale di<br />

sfruttare le economie di scala in tema di formazione. Da ciò discende che<br />

l’investimento in una piattaforma tecnologica è assolutamente consigliabile per le PA<br />

centrali che possano contare su risorse umane in grado di gestirla. Tra l’altro, le PA<br />

centrali possono vantare dotazioni di PC e LAN tali da consentire un’eventuale<br />

fruizione della formazione da parte dei propri dipendenti presso il luogo e negli orari<br />

di lavoro, scongiurando eventuali conflitti che possano sorgere con le rappresentanze<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 177


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

sindacali. Queste ultime esercitano sulla PA centrale pressioni maggiori rispetto a<br />

quelle esercitate nelle aziende, a causa delle maggiori garanzie riconosciute, per<br />

legge o di fatto, ai dipendenti pubblici. L’acquisto della piattaforma potrebbe essere<br />

preceduta, tuttavia, da veri e propri periodi di sperimentazione su una piattaforma<br />

condivisa e centralizzata, così da assicurarsi della validità dell’investimento da<br />

effettuare.<br />

La plurilocalizzazione delle sedi e le contemporanee esigenze omogenee in tema di<br />

formazione fanno sì che la localizzazione della piattaforma e dei contenuti in un<br />

singolo sito determinino la convenienza nell’utilizzare un efficiente sistema per il<br />

trasporto dei content nei diversi luoghi di fruizione. Ciò può avvenire mediante la<br />

CDN ed Alice o Smart ADSL, non potendo le PA centrali contare su efficienti sistemi<br />

interni di distribuzione di contenuti digitali. In tale maniera, pertanto, si renderebbe<br />

possibile la fruizione di contenuti uguali da parte di più soggetti appartenenti alla<br />

stessa amministrazione pubblica centrale, ma localizzati geograficamente in luoghi<br />

differenti.<br />

Dal punto di vista dei contenuti, le PA centrali hanno esigenze di disporre di<br />

argomenti formativi personalizzati inerenti, ad esempio, interventi di<br />

riorganizzazione, nuove procedure, utilizzo di strumenti innovativi, eccetera. Non<br />

essendo le PA in grado di digitalizzare i contenuti, devono necessariamente<br />

provvedere all’esternalizzazione di questa attività. Gli stessi contenuti, poi, se di<br />

portata generale (come ad esempio quelli riguardanti processi di riorganizzazione)<br />

possono essere utilizzati per formare un grande numero di soggetti<br />

indipendentemente dalla posizione ricoperta, sfruttando appieno le economie di<br />

scala.<br />

La realtà della PA centrale, tuttavia, è caratterizzata da grande ignoranza riguardo<br />

alle opportunità delle nuove tecnologie, e-Learning compreso. La causa di queste<br />

carenze conoscitive deriva principalmente dal fatto che le unità che si occupano della<br />

formazione nelle PA sono ancora eccessivamente ancorate ai tradizionali metodi di<br />

erogazione e non conoscono realmente le potenzialità dell’e-Learning oppure hanno<br />

difficoltà nello scegliere e nel conoscere gli operatori che offrono soluzioni efficienti 83 .<br />

83 FORMEZ: “VI Rapporto della formazione nella PA”.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 178


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Per riassumere e tenendo in considerazione le valutazioni fatte precedentemente<br />

circa l’opportunità dell’outsourcing per alcune attività, il business model suggerito<br />

per le PA centrali prevede:<br />

1) la digitalizzazione di contenuti personalizzati, non essendo le PA in grado di farlo<br />

autonomamente;<br />

2) la vendita di un certo numero di accessi ad una piattaforma centralizzata<br />

localizzata in hosting, nelle prime fasi sperimentali, per effettuare dei test di<br />

efficacia;<br />

3) la vendita della piattaforma (o meglio, dei moduli aggiuntivi di Moodle) da<br />

montare in housing nella LAN della PA centrale, data la possibilità di<br />

ammortizzare l’investimento tecnologico attraverso l’imputazione dell’onere<br />

iniziale su più centri di costo;<br />

4) l’utilizzo della CDN e di Alice o Smart ADSL per l’instradamento dei contenuti<br />

nelle diverse sedi della PA centrale;<br />

5) la promozione del prodotto presso gli uffici della formazione mediante<br />

l’instaurazione di rapporti di collaborazione per lo sviluppo di soluzioni e-<br />

Learning efficienti ed efficaci.<br />

La figura seguente evidenzia il ruolo di Telecom Italia, che nei confronti della PA<br />

Centrale si pone come digitalizzatore di contenuti personalizzati, fornitore della<br />

piattaforma e della rete di distribuzione dei contenuti:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 179


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Figura 74: Business Model per le Pubbliche Amministrazioni Centrali<br />

4.7.1.2.4. La Pubblica Amministrazione Locale<br />

La Pubblica Amministrazione Locale è composta dall’insieme degli enti pubblici che<br />

hanno competenze e rilevanza di carattere esclusivamente locale (regionale,<br />

provinciale e comunale) e che non siano legate da stringenti rapporti di<br />

subordinazione e dipendenza ad altre amministrazioni pubbliche centrali.<br />

La situazione della PA Locale può essere semplicisticamente ricondotta a quella delle<br />

PMI italiane, seppure siano presenti elementi di differenziazione tra le due realtà.<br />

La PA Locale, infatti, è caratterizzata:<br />

a) da un’elevatissima diffusione territoriale (è presente ovunque);<br />

b) da una elevata numerosità totale di addetti;<br />

c) da una media addetti superiore alle PMI, ma comunque non abbastanza elevata<br />

da permettere di beneficiare delle economie di scala;<br />

d) elevata concentrazione dei ruoli e delle posizioni, in particolare per ciò che<br />

concerne impiegati, quadri e dirigenti;<br />

e) bassa esigenza di contenuti personalizzati;<br />

f) discrete dotazioni LAN e PC;<br />

g) presenza di uffici della formazione e di piani di formazione puntuali;<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 180


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

h) diffusa ignoranza sulla validità dei programmi formativi erogati in modalità e-<br />

Learning da parte dei responsabili della formazione.<br />

La Pubblica Amministrazione Locale è presente ovunque sul territorio, proprio come<br />

le PMI. A differenza di queste, tuttavia, le PA Locali non presentano forti<br />

differenziazioni, nel senso che non vi sono numerosi settori merceologici come<br />

avviene per il segmento corporate, bensì diversi campi di competenza dal punto di<br />

vista dei servizi offerti, che sono omogenei e standard nelle diverse aree territoriali.<br />

Ciò si traduce nella possibilità di realizzare contenuti a catalogo legati a questi fattori<br />

aggregativi ed omogeneizzanti, in grado di soddisfare le esigenze formative delle PA<br />

Locali che offrono servizi analoghi in luoghi diversi (si pensi, ad esempio, a corsi<br />

sulla gestione ambientale da erogare negli uffici di competenza di tutti i Comuni<br />

italiani). L’offerta dei contenuti a catalogo, inoltre, risulta essere quasi una scelta<br />

obbligata per le PA Locali, non potendo permettersi, queste, l’acquisto di contenuti<br />

digitali personalizzati.<br />

La bassa numerosità dei soggetti fruitori, inoltre, obbliga le PA Locali che<br />

intendessero implementare programmi formativi e-Learning a fare ricorso ad una<br />

piattaforma tecnologica condivisa il cui costo è commisurato all’effettivo utilizzo che<br />

di essa se ne fa. Questa necessità, in ogni caso, potrebbe anche essere dettata<br />

dall’assenza di competenze interne in grado di gestire i percorsi formativi attraverso<br />

una eventuale piattaforma tecnologica montata in housing.<br />

Dal punto di vista della distribuzione dei contenuti, l’elevata numerosità delle PA<br />

Locali, la loro capillarità sul territorio e la condivisione della piattaforma giustifica<br />

l’instradamento degli argomenti digitalizzati mediante CDN ed Alice o Smart ADSL,<br />

non potendo le PA Locali potere contare su reti di comunicazione dedicate che<br />

garantiscano un certo livello di qualità dal punto di vista della fruizione del servizio.<br />

In sintesi, pertanto, il business model proposto per le PA Locali si avvicina molto a<br />

quello proposto per le PMI:<br />

1) offerta di una piattaforma tecnologica condivisa il cui costo sia commisurato<br />

all’effettivo utilizzo che di essa se ne faccia;<br />

2) offerta di contenuti a catalogo standard che possano essere erogati ad una massa<br />

critica minima tale che garantisca il ritorno degli investimenti;<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 181


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

3) instradamento dei contenuti utilizzando il binomio CDN-Alice o Smart ADSL per<br />

garantire la qualità della fruizione del servizio;<br />

4) promozione del prodotto presso i responsabili della formazione.<br />

La figura seguente illustra il ruolo di Telecom Italia come fornitore di piattaforma in<br />

ASP, di contenuti a catologo, di digitalizzatore di contenuti e di distributore:<br />

4.7.1.2.5. L’Università<br />

Figura 75: Business Model per le Pubbliche Amministrazioni Locali<br />

L’Università italiana presenta delle caratteristiche peculiari che non consentono di<br />

ricondurla a nessuna delle categorie precedentemente descritte.<br />

Gli elementi principali che contraddistinguono il mondo universitario sono:<br />

a) alta numerosità dei discenti;<br />

b) presenza di conoscenze interne;<br />

c) esigenza di contenuti digitali personalizzati;<br />

d) esigenza di monitoraggio e gestione dei percorsi formativi;<br />

e) esigenza di semplificare l’accesso e la raggiungibilità:<br />

f) dispersione territoriale degli studenti.<br />

L’elevata numerosità dei discenti mette immediatamente in evidenza la possibilità,<br />

per le Università, di sfruttare le economie di scala. Ciò significa potere acquistare<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 182


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

una piattaforma di proprietà e montarla all’interno dell’organizzazione in modalità<br />

housing. La condivisione di una piattaforma centralizzata risulterebbe infatti per il<br />

mondo universitario poco realistica, poiché la piattaforma stessa deve essere<br />

configurata ad hoc e gestita in base alle esigenze peculiari di ogni ateneo.<br />

In termini di contenuti, invece, l’elevata numerosità dei discenti, abbinata all’ampia<br />

disponibilità di conoscenza, detta l’obbligo di erogare contenuti personalizzati. Ciò si<br />

traduce in opportunità di generare revenues per Telecom Italia attraverso l’attività di<br />

digitalizzazione dei contenuti.<br />

Dal punto di vista della distribuzione dei contenuti, infine, data l’elevata dispersione<br />

territoriale degli studenti e la necessità di garantire una buona qualità<br />

dell’erogazione degli argomenti digitali, una potenziale fonte di revenues potrebbe<br />

essere rappresentata dall’utilizzo del binomio CDN-Alice ADSL per l’instradamento<br />

dei dati formativi.<br />

In conclusione, pertanto, il business model per il segmento Università proposto<br />

consta di:<br />

1) vendita della piattaforma (o meglio, dei moduli aggiuntivi di Moodle) da montare<br />

in modalità housing;<br />

2) digitalizzazione di contenuti personalizzati;<br />

3) distribuzione dei contenuti mediante il binomio CDN-Alice ADSL.<br />

La figura seguente illustra il business model, che vede Telecom Italia come possibile<br />

platform provider, come digitalizzatore e distributore di contenuti:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 183


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

4.7.1.3. Riepilogo<br />

Figura 76: Business Model per le Università<br />

La seguente tabella riassume l’attrattività di ogni elemento dell’offerta da parte dei<br />

diversi segmenti di potenziali clienti appena analizzati. Nella colonna di destra sono<br />

elencati alcuni aspetti che, seppure non relativi al business model, è consigliabile<br />

tenere in considerazione in sede di definizione della strategia dell’offerta.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 184


PA<br />

L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Figura 77: Differenziazione strategia dell’offerta<br />

* Da offrire alle GI che abbiano la necessità di formare soggetti esterni all’impresa ma fortemente legati ad essa (agenti di<br />

commercio, rete di assistenza, eccetera) o alle PA centrali<br />

** Da offrire a gruppi di imprese di una certa dimensione minima che abbiano manifestato esigenze formative analoghe o a<br />

masse critiche minime di PA locali.<br />

4.8. Valutazione economica e finanziaria<br />

Il precedente paragrafo si è occupato della definizione dei differenti modelli di<br />

business in base alla segmentazione della clientela. Il disegno dei vari business<br />

models si è basato su tutta una serie di valutazioni che, seppure logiche, sono di<br />

natura empirica.<br />

La presente valutazione economica e finanziaria, pertanto, ha la funzione di<br />

ricondurre a dati previsionali oggettivi quanto esposto precedentemente in termini<br />

generici. In altre parole, si provvederà a tradurre in costi, ricavi e flussi di cassa gli<br />

elementi rilevanti per il business.<br />

Dal punto di vista metodologico, si provvederà anzitutto ad individuare<br />

quantitativamente la potenziale clientela riferendosi a dati oggettivi e ad assumption<br />

logiche.<br />

CDN<br />

+<br />

ADSL<br />

Platform<br />

ASP LAN<br />

Digitalizzazione<br />

contenuti<br />

Successivamente, verranno stimati gli investimenti iniziali ed i costi di gestione<br />

necessari all’implementazione ed alla gestione del business in funzione della quantità<br />

dei potenziali clienti precedentemente determinata.<br />

Contenuti<br />

digitalizzati<br />

Suggerimenti<br />

GI O* X X - m-Learning<br />

- Consulenza finanziamenti<br />

PMI X X O** X<br />

Centr. O* X X X<br />

Locale X X O** X<br />

Univ X X X<br />

- Protezione dati<br />

- Credito per la formazione<br />

- Consulenza finanziamenti<br />

- Accordi con associazioni di<br />

categoria<br />

- Promuovere<br />

commercialmente il prodotto<br />

presso i responsabili della<br />

formazione<br />

In terzo luogo, verranno stimate le revenues e valutata la convenienza economica ad<br />

entrare nel mercato dell’e-Learning e, soprattutto, in quali segmenti di clientela.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 185


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Infine, verrà ipotizzato l’andamento dei flussi di cassa per determinare una<br />

valutazione finanziaria.<br />

La valutazione economica e finanziaria sarà basata su un orizzonte temporale di<br />

medio termine (5 anni).<br />

4.8.1. La determinazione quantitativa dei potenziali clienti per segmento<br />

La prima fase della valutazione economica e finanziaria è rappresentata<br />

dall’individuazione della massa quantitativa di potenziali clienti del prodotto per<br />

l’e-Learning che Telecom Italia intende offrire.<br />

È stata dapprima stimata la clientela totale facendo ricorso a serie storiche ed a studi<br />

di settore 84 attraverso tre fasi:<br />

- individuazione del numero di addetti o studenti;<br />

- individuazione della percentuale di essi che ha ricevuto o riceverà formazione;<br />

- indicazione della percentuale dei formati che ha ricevuto o riceverà formazione<br />

mediante e-Learning nel quinquennio considerato.<br />

La tabella seguente individua il numero di organizzazioni e di addetti/studenti che<br />

ne fanno parte e la percentuale di formati sul totale:<br />

GI<br />

Nr. ist.<br />

Nr.<br />

Di cui formati<br />

addetti/studenti % Nr. formati<br />

3.181 3,2 mln 35,2 % 1,1 mln<br />

PMI 3.530.692 11 mln 12,43 % 1,4 mln<br />

PA Centrale 189 1,8 mln 66 % 1,2 mln<br />

PA Locale 15.391 1,5 mln 56 % 0,8 mln<br />

Università 77 2 mln 100 % 2 mln<br />

Tabella 22: Massa formati mercato Italia<br />

A questa percentuale di formati, poi, è stata applicata l’attuale percentuale di penetrazione<br />

dell’e-Learning sul totale della formazione in Italia per i diversi segmenti, ottenendo i risultati<br />

indicati nella tabella che segue:<br />

84 Le fonti utilizzate sono state l’VIII Censimento Nazionale per l’Industria ed i Servizi e Lo Stato<br />

dell’Università redatti dall’ISTAT, uno studio IDC e lo studio condotto dall’Osservatorio ANEE nel 2003 e nel<br />

2004.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 186


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Percentuale di<br />

penetrazione<br />

Nr. Addetti/Studenti<br />

Grandi imprese 24% 264.124<br />

PMI 24% 326.975<br />

PA Centrale 0,70% 8.100<br />

PA Locale 0,64% 4.532<br />

Università 24% 492.000<br />

Tabella 23: Potenziali clienti italiani e-Learning<br />

Successivamente si è provveduto a fare una stima molto prudenziale circa il possibile<br />

andamento che potrebbe avere l’e-Learning nei prossimi 5 anni, mantenendo<br />

costante il numero di addetti e l’indice di penetrazione dell’e-Learning in certi<br />

segmenti. Nel comparto delle imprese, infatti, rimane stabile la quota di e-Learning<br />

(24% 85 ) sul totale della formazione, non avendo dati disponibili che permettano di<br />

fare previsioni più precise circa gli scenari futuri, mentre per il comparto della PA è<br />

stata considerata la volontà del Ministero dell’Innovazione Tecnologica di portare<br />

entro 3 anni al 30% la quota di formazione erogata in modalità e-Learning sul totale<br />

delle attività formative delle PA (il raggiungimento di tale quota è stato tuttavia<br />

ipotizzato, nel presente studio, alla fine del 2009, per ragioni prudenziali). Anche la<br />

percentuale relativa alle università è stata considerata costante.<br />

La tabella seguente individua le proiezioni della potenziale clientela per i prossimi 5<br />

anni:<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Nr. Addetti Nr. Addetti Nr. Addetti Nr. Addetti Nr. Addetti<br />

GI 2.227 264.124 2.227 264.124 2.227 264.124 2.227 264.124 2.227 264.124<br />

PMI 2,3 ml 326.975 2,3 mln 326.975 2,3 mln 326.975 2,3 mln 326.975 2,3 mln 326.975<br />

PA Centr. 32 8.100 32 86.788 32 173.577 32 260.365 32 347.153<br />

PA Locale 4.795 4.532 4.795 61.346 4.795 122.693 4.795 184.039 4.795 245.386<br />

Università 44 492.000 49 492.000 54 492.000 59 492.000 64 492.000<br />

85 Fonte IDC<br />

Tabella 24: Potenziali clienti italiani e-Learning quinquennio 2004-2008<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 187


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

A questo punto risulta necessario definire quale quota di mercato intenda<br />

raggiungere il Gruppo Telecom Italia nel settore. Come si è evinto dall’analisi dei<br />

competitor, la società TILS S.p.A. appartenente al gruppo può vantare un market<br />

share attuale pari al 14% sul mercato, di cui solamente il 30% market oriented.<br />

Assumendo questo come valore di partenza del market share per il primo anno, si<br />

può ipotizzare che nei successivi 4 anni il Gruppo riesca a ad eguagliare la quota di<br />

mercato dei principali competitor tecnologici (Getronics, che ha il 31% del mercato<br />

non captive italiano delle piattaforme), grazie al basso prezzo al quale vendere la<br />

piattaforma (che basandosi su una tecnologia open source, garantisce anche bassi<br />

costi di produzione) e dei content provider (Didagroup, che ha il 23% del mercato<br />

italiano dei contenuti), grazie all’ottima qualità di erogazione del content. La tabella<br />

seguente indica gli obiettivi di market share per anello della catena del valore dal<br />

2005 al 2009:<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Tecnologia 4,2% 10,9% 17,6% 24,3% 31%<br />

Contenuti e<br />

consulenza<br />

4,2% 8,90% 13,60% 18,30% 23%<br />

Tabella 25: Progressione market share Telecom Italia<br />

Verranno ora applicate queste percentuali di market share al totale dei potenziali<br />

clienti italiani dell’e-Learning, ottenendo i seguenti risultati in termini assoluti (le<br />

percentuali della tecnologia vengono applicate alla numerosità delle organizzazioni<br />

perché è questo il dato rilevante utile per la successiva fase di determinazione delle<br />

piattaforme da vendere, mentre la percentuale di contenuti viene applicata al<br />

numero di addetti):<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 188


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Nr. Addetti Nr. Addetti Nr. Addetti Nr. Addetti Nr. Addetti<br />

GI 94 11.093 243 23.507 392 35.921 541 48.335 690 60.749<br />

PMI 98.625 13.733 255.956 29.101 413.286 44.469 570.617 59.836 727.947 75.204<br />

PA Centr. 1 340 4 7.724 6 23.606 8 47.647 10 79.845<br />

PA Locale 201 190 523 5.460 844 16.686 1.165 33.679 1.486 56.439<br />

Università 2 20.664 5 43.788 9 66.912 14 90.036 20 113.160<br />

Tabella 26: Potenziali clienti e-Learning Telecom Italia quinquennio 2004-2008<br />

4.8.2. L’individuazione dei driver di costo<br />

I driver di costo rappresentano le voci che danno luogo alla generazione dei costi, di<br />

medio-lungo e di breve periodo, di un business.<br />

Nella presente analisi economica si provvederà a ripartire le voci di costo in oneri di<br />

medio-lungo termine (investimenti) ed in spese correnti (costi dell’esercizio).<br />

4.8.2.1. La quota di investimenti iniziali<br />

L’insieme dei costi che devono esser sostenuti per dare vita al business e da ripartire<br />

su più esercizi possono essere ricondotti, fondamentalmente, alle seguenti categorie:<br />

a) Implementazione (o acquisto) della tecnologia Hardware:<br />

� per la piattaforma:<br />

- acquisto di Server;<br />

� per i contenuti:<br />

- acquisto di server;<br />

- acquisto di PC, scanner, apparecchiature di acquisizione audio e video;<br />

� per la rete di distribuzione (CDN):<br />

- acquisto di router, cavi, altre apparecchiature;<br />

b) Implementazione (o acquisto) della tecnologia Software:<br />

� per la piattaforma:<br />

- team di progetto che realizzi i moduli aggiuntivi (sistema di authoring,<br />

lavagna elettronica, virtual classroom, video & call conference)<br />

integrabili con MOODLE;<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- team di progetto che realizzi i moduli di comunicazione della<br />

piattaforma con la CDN;<br />

� per i contenuti:<br />

- acquisto di software per la realizzazione di contenuti multimediali<br />

(editor di grafica, editor video, editor di testo, eccetera);<br />

� per la rete di distribuzione:<br />

- team di progetto che realizzi l’upgrade software della CDN per la<br />

gestione ottimizzata dell’instradamento dei contenuti multimediali;<br />

c) Acquisto delle licenze software:<br />

� necessari all’implementazione dei moduli della piattaforma;<br />

� necessari alla realizzazione dei contenuti;<br />

� necessari alla realizzazione del software per la CDN;<br />

d) Spese di manutenzione da patrimonializzare:<br />

� upgrade dei software per la realizzazione dei contenuti;<br />

� dei server di piattaforma;<br />

� della CDN;<br />

e) Spese di pubblicità patrimonializzate.<br />

La tabella seguente individua le diverse voci di costo pluriennale, calcolate partendo<br />

dalle seguenti assumption:<br />

- acquisizione di un market share pari a quello ipotizzato precedentemente;<br />

- peso di 1 ora di streaming video pari a 30 MB;<br />

- rapporto ora di formazione tradizionale /ora di formazione e-Learning pari a<br />

2/1;<br />

- realizzazione annuale di 80 ore contenuti X 5 aree tematiche (400 ore totali);<br />

- sufficiente spazio di allocazione dei contenuti (80 h x 5 aree x 25 MB x 5 anni =<br />

50.000 MB) sul server centralizzato di riferimento (2 X HP Proliant con 4 TB di<br />

memoria, uno per la sola allocazione della piattaforma e l’altro per<br />

l’immagazzinamento dei contenuti e per la realizzazione di un sistema di fault<br />

tollerance (ridondanza) in caso di crash del platform server, con un costo cad. di<br />

3.000 €);<br />

- attuale dimensionamento della CDN adeguato alle esigenze dei prossimi 5 anni;<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- costo dei software per la realizzazione dei contenuti pari a 7.500 € (Adobe<br />

Premiere, Photoshop, Flash, Microsoft Office);<br />

- team di progetto per la realizzazione dei moduli integrativi della piattaforma<br />

formato da 10 ingegneri informatici e da un project manager X 6 mesi (costo<br />

mensile del progetto = 10 * 3.500 € + 1 * 5.500 € = 40.500 €), per un costo totale<br />

pari a 243.000 €;<br />

- spese di manutenzione da patrimonializzare pari al 10% annuale del totale<br />

investimenti Hardware & Software a partire dal 2° anno, ipotizzando interventi,<br />

a partire appunto dal secondo esercizio, volti ad effettuare eventuali<br />

ridimensionamenti o adeguamenti conseguenti alla crescita della domanda o al<br />

mutamento dello scenario tecnologico;<br />

- spese di pubblicità patrimonializzate 500.000 €.<br />

Categoria Descrizione Costo<br />

Tempo di<br />

ammortamento<br />

Hardware<br />

Platform Server<br />

Content Server<br />

3.000 €<br />

3.000 €<br />

5 anni<br />

5 anni<br />

Software<br />

Platform modules<br />

Content editor<br />

243.000 €<br />

7.500 €<br />

5 anni<br />

5 anni<br />

Manutenzione<br />

patrimonializzata<br />

10% del totale<br />

investimenti HW e SW<br />

25.650 €<br />

Altro Pubblicità 500.000 € 5 anni<br />

Tabella 27: Costi pluriennali: descrizione e tempo di ammortamento<br />

La tabella che segue illustra i costi pluriennali in base all’imputabilità al modello di<br />

business con piattaforma in housing (GI, PAC ed Università), in hosting (PMI e PAL)<br />

o alla voce “Altro”:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

Housing 49.200 € 73.800 € 73.800 € 73.800 € 73.800 € 344.400 €<br />

Hosting 2.100 € 3.150 € 3.150 € 3.150 € 3.150 € 14.700 €<br />

Altro 100.000 € 100.000 € 100.000 € 100.000 € 100.000 € 500.000 €<br />

Totale 151.300 € 176.950 € 176.950 € 176.950 € 176.950 € 859.100 €<br />

Tabella 28: Ripartizione dei costi pluriennali in base alla natura<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La tabella che segue, invece, indica i costi pluriennali ripartiti in funzione del<br />

segmento di clientela ai quali sono imputabili, partendo dai business model<br />

precedentemente individuati. Si consideri che i costi comuni sono stati ripartiti in<br />

misura proporzionale alla numerosità delle organizzazioni potenzialmente clienti:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

GI 46.684 € 69.978 € 69.978 € 69.978 € 69.978 € 326.596 €<br />

PMI 102.393 € 103.740 € 103.740 € 103.740 € 103.740 € 517.353 €<br />

PA Centr. 675 € 1.012 € 1.012 € 1.012 € 1.012 € 4.723 €<br />

PA Loc. 209 € 212 € 212 € 212 € 212 € 1.056 €<br />

Università 1.339 € 2.008 € 2008 € 2008 € 2008 € 9.372 €<br />

Totale 151.300 € 176.950 € 176.950 € 176.950 € 176.950 € 859.100 €<br />

4.8.2.2. Le spese correnti<br />

Tabella 29: Costi pluriennali ripartiti e distinti per segmento di clientela<br />

I costi correnti 86 si riferiscono agli oneri di breve termine da sostenere per la gestione<br />

del business. I costi correnti vanno a sommarsi alle quote di costi pluriennali<br />

imputabili ad ogni esercizio, dando luogo ad un totale costi che deve essere almeno<br />

pareggiato dal totale dei ricavi perché il business possa essere portato avanti.<br />

I costi d’esercizio risultano essere indicativamente i seguenti:<br />

a) Spese per il personale:<br />

� per la gestione della piattaforma 24/24 h e 365/365 gg.;<br />

� per la realizzazione dei contenuti;<br />

� per l’assistenza tecnica (operatori che installino nelle LAN dei clienti le<br />

piattaforme e che intervengano in caso di necessità);<br />

� per l’interfacciamento con la PA (Direttiva Pres. C.d.M. 06/08/2004);<br />

� per la promozione del prodotto nelle imprese (15 operatori di call center);<br />

b) Spese per le utenze:<br />

� legate ai consumi energetici;<br />

c) Fitti passivi:<br />

86 I costi relativi alle voci legate alla produzione dei contenuti sono stati indicati da Gianluca Franzese, socio di<br />

maggioranza di MediFad S.r.l., e-Learning content provider.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 192


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

� legati all’allocazione fisica della piattaforma centralizzata e degli operatori<br />

che la gestiscono.<br />

Le assumption di partenza risultano essere le seguenti:<br />

- costo annuo di un operatore che gestisca la piattaforma centralizzata pari a<br />

35.000 €;<br />

- n° di operatori necessari a garantire l’amministrazione della piattaforma 24/24<br />

h e 365/365 gg. all’anno pari a 5;<br />

- produzione annua di contenuti multimediali a catalogo pari ad 80 h x 5 aree<br />

tematiche (400 ore circa);<br />

- produzione annua di contenuti multimediali personalizzati pari a 4 h per ogni<br />

organizzazione con piattaforma in housing cliente;<br />

- costo orario di un docente per la realizzazione di streaming video pari a 250 €;<br />

- costo orario di un operatore video 50 €;<br />

- tempo di lavoro necessario ad un digitalizzatore per realizzare 1 ora di<br />

contenuto multimediale pari a 3 ore. Ciò significa che in 35 ore settimanali<br />

vengono prodotte circa 11 ore di contenuti, quindi 44 ore al mese e circa 440<br />

l’anno (in linea con la quantità prima individuata quando si è parlato della<br />

capienza minima necessaria dei content server);<br />

- costo annuo di un digitalizzatore di contenuti pari a 25.000 € e costo orario pari<br />

a circa 15,20 €;<br />

- costo annuo di un Project Manager / consulente formativo che gestisca i<br />

rapporti con la PA pari a 25.000 €;<br />

- costo annuo di responsabile installazioni e manutenzioni piattaforme 25.000 €;<br />

- tempo necessario per l’installazione di una piattaforma presso il cliente pari ad<br />

1 giorno e costo giornaliero di un tecnico per l’installazione pari a 200 €;<br />

- costo annuo di 5 docenti on-line (1 per ogni area tematica) che sia presente un<br />

giorno alla settimana per dare risposte ai discenti pari a 470.000 €;<br />

- spese legate alle utenze (elettricità) pari a 500 € mensili con spazi già disponibili<br />

in Telecom Italia;<br />

- pubblicità annua pari a 80.000 €.<br />

Non considerando i costi indiretti eventualmente legati ad attività amministrative, la<br />

tabella seguente riassume i costi annuali di gestione in base alla categoria:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 193


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Categoria Descrizione Costo<br />

Tecnologia<br />

Contenuti<br />

Altri costi<br />

- Costo di amministrazione 24/24 h e<br />

365/365 gg. della piattaforma pari al<br />

salario di 1 operatore (35.000 €) x 5<br />

- Costo per il responsabile installazione<br />

e manutenzione piattaforme dei<br />

clienti<br />

- Costo giornaliero di un operatore<br />

d’installazione x somma annua di<br />

GI+Università+PA Centrali<br />

- Utenze per il server di piattaforma<br />

775W * 24 h * 365 gg. * 0,10 €/1000<br />

- Utenze per il PC di amministrazione<br />

800W * 24 h * 365 gg. * 0,10 €/1000<br />

- docenti per 400 h content a catalogo<br />

- docenti per x h di content custom<br />

- costo annuo di un digitalizzatore<br />

- costo orario di un digitalizzatore<br />

- Operatore video per la realizzazione<br />

di streaming video<br />

- Utenze per il server di contenuti<br />

775W * 24 h * 365 gg * 0,10 € / 1000<br />

- Utenze per il PC del digitalizzatore<br />

800W * 400 h * 0,10 € / 1000<br />

- 5 Docenti on-line 1 giorno a settimana<br />

- Costo annuo di un Project Manager<br />

per i rapporti con la PA<br />

- Pubblicità<br />

- 15 Operatori di call center<br />

175.000 €<br />

25.000 €<br />

200 € x (94+1+2) = 19.400 € (2005)<br />

200 € x (149+2+3) = 30.800 € (2006)<br />

200 € x (149+4+5) = 31.600 € (2007)<br />

200 € x (150+1+4) = 31.000 € (2008)<br />

200 € x (148+2+6) = 31.200 € (2009)<br />

680 €<br />

700 €<br />

85 € x 400 = 34.000 €<br />

250 € x 4 x y = z €<br />

25.000 €<br />

15,20 €<br />

35 € x 400 = 14.000 €<br />

680 €<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 194<br />

32 €<br />

45.120 € x 5<br />

25.000 €<br />

80.000 €<br />

15.000 € x 15<br />

Tabella 30: Individuazione voci di costo corrente<br />

La tabella seguente indica l’ammontare annuo di costi correnti in funzione dei<br />

business models considerati:


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

Housing 163.959 € 366.398 € 557.348 € 748.299 € 939.235 € 2.775.239 €<br />

Hosting 792.111 € 792.111 € 792.111 € 792.111 € 792.111 € 3.960.556 €<br />

Altri costi 455.000 € 455.000 € 455.000 € 455.000 € 455.000 € 2.275.000 €<br />

Totale 1.411.071 € 1.613.510 € 1.804.460 € 1.995.410 € 2.186.346 € 9.010.795 €<br />

Tabella 31: Costi correnti annuali per natura<br />

La seguente tabella, invece, illustra i costi correnti ripartiti in funzione del segmento<br />

di clientela di riferimento ai quali sono imputabili, in considerazione dei business<br />

model individuati precedentemente individuati. I costi comuni sono stati ripartiti in<br />

funzione della numerosità degli addetti/studenti:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

GI 161.126 € 360.303 € 548.347 € 736.390 € 924.434 € 2.730.599 €<br />

PMI 1.085.947 € 971.646 € 880.659 € 811.517 € 757.183 € 4.506.952 €<br />

PA Centr. 3.326 € 6.206 € 8.925 € 11.645 € 14.364 € 44.465 €<br />

PA Loc. 159.828 € 274.128 € 365.116 € 434.257 € 488.577 € 1.721.907 €<br />

Università 845 € 1.227 € 1.414 € 1.601 € 1.787 € 6.874 €<br />

Totale 1.411.071 € 1.613.510 € 1.804.460 € 1.995.410 € 2.186.346 € 9.010.795 €<br />

Tabella 32: Costi correnti annui distinti per segmento di clientela<br />

4.8.2.3. Il prospetto dei costi per il quinquennio considerato<br />

A questo punto torna utile effettuare una somma dei costi pluriennali e di quelli<br />

correnti ripartiti anno per anno. La tabella seguente individua tale somma:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

Investimenti 151.300 € 176.950 € 176.950 € 176.950 € 176.950 € 859.100 €<br />

Costi correnti 1.411.071 € 1.613.510 € 1.804.460 € 1.995.410 € 2.186.346 € 9.010.795 €<br />

Totale 1.562.371 € 1.790.460 € 1.981.410 € 2.172.360 € 2.363.296 € 9.869.895 €<br />

Tabella 33: Costi totali annui distinti in investimenti e costi correnti<br />

La tabella seguente indica i costi totali ripartiti in base ai business model (a<br />

piattaforma centralizzata o a piattaforma in housing):<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

Housing 213.159 € 440.198 € 631.148 € 822.099 € 1.013.035 € 3.119.639 €<br />

Hosting 794.211 € 795.261 € 795.261 € 795.261 € 795.261 € 3.975.256 €<br />

Altro 555.000 € 555.000 € 555.000 € 555.000 € 555.000 € 2.775.000 €<br />

Totale 1.562.371 € 1.790.460 € 1.981.410 € 2.172.360 € 2.363.296 € 9.869.895 €<br />

Tabella 34: Costi totali annui per natura<br />

La tabella seguente, infine, indica i costi totali ripartiti in base al segmento di<br />

clientela:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

GI 207.810 € 430.281 € 618.325 € 806.368 € 994.412 € 3.057.196 €<br />

PMI 1.188.340 € 1.075.386 € 984.399 € 915.257 € 860.923 € 5.024.304 €<br />

PA Centr. 4.001 € 7.218 € 9.937 € 12.656 € 15.376 € 49.188 €<br />

PA Loc. 160.037 € 274.340 € 365.328 € 434.469 € 488.789 € 1.722.963 €<br />

Università 2.184 € 3.325 € 3.422 € 3.609 € 3.796 € 16.246 €<br />

Totale 1.562.371 € 1.790.460 € 1.981.410 € 2.172.360 € 2.363.296 € 9.869.895 €<br />

4.8.3. La stima delle revenues<br />

Tabella 35: Costi totali annui distinti per segmento di clientela<br />

Una volta avere definito la numerosità dei potenziali clienti ed i costi legati alla<br />

realizzazione ed alla gestione della piattaforma e dei contenuti, è utile definire i<br />

possibili ritorni economici in termini di revenues.<br />

Assumendo queste ipotesi di partenza:<br />

- prezzo di vendita di 1 ora di contenuto a catalogo sul mercato pari a 10 €;<br />

- prezzo di vendita di 1 ora di contenuto personalizzato pari a 800 €;<br />

- prezzo di vendita di 1 ora di connessione mediante SMART ADSL FREE pari a<br />

2,10 €;<br />

- prezzo di vendita di MOODLE + moduli aggiuntivi 680 € (il prezzo è stato definito<br />

applicando un markup di circa il 50% al costo di produzione e ripartendo poi tale<br />

somma tra i potenziali clienti a fine 2009);<br />

- prezzo di installazione della piattaforma 240 €, pari al costo di produzione +<br />

markup del 20%;<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 196


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- ipotesi di acquisto da parte delle PMI e della PAL di 7 ore di contenuti all’anno in<br />

e-Learning per dipendente formato;<br />

- ipotesi di acquisto da parte delle GI e della PAC di 4 ore di content personalizzato<br />

da combinare con ore di aula in modalità blended;<br />

- ipotesi di acquisto della piattaforma da parte delle GI, della PAC e dell’Università.<br />

La tabella che segue individua i possibili ricavi del quinquennio 2005-2009<br />

prendendo in considerazione le ipotesi appena elencate:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

Housing 392.576 € 930.350 € 1.415.275 € 1.900.201 € 2.385.126 € 7.023.528 €<br />

Hosting 974.631 € 2.419.243 € 4.280.839 € 6.546.094 € 9.215.009 € 23.435.817 €<br />

Totale 1.367.207 € 3.349.594 € 5.696.115 € 8.446.295 € 11.600.135 € 30.459.345 €<br />

Tabella 36: Ricavi totali annui distinti per natura<br />

La figura che segue evidenzia l’andamento delle revenus in base ai business models<br />

considerati:<br />

€ 14.000.000<br />

€ 12.000.000<br />

€ 10.000.000<br />

€ 8.000.000<br />

€ 6.000.000<br />

€ 4.000.000<br />

€ 2.000.000<br />

Ripartizione revenues per Business Model<br />

€ 0<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Figura 78: Origine delle revenues per modello di business<br />

Hosting<br />

Housing<br />

La tabella che segue, invece, individua i ricavi annui in funzione del segmento di<br />

clientela:<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

GI 385.308 € 913.927 € 1.391.331 € 1.868.736 € 2.346.140 € 6.905.442 €<br />

PMI 961.307 € 2.037.055 € 3.112.804 € 4.188.552 € 5.264.300 € 15.564.018 €<br />

PA Centr. 5.572 € 13.216 € 20.120 € 27.024 € 33.927 € 99.859 €<br />

PA Loc. 13.324 € 382.188 € 1.168.036 € 2.357.543 € 3.950.709 € 7.871.799 €<br />

Università 1.696 € 3.207 € 3.824 € 4.441 € 5.058 € 18.227 €<br />

Totale 1.367.207 € 3.349.594 € 5.696.115 € 8.446.295 € 11.600.135 € 30.459.345 €<br />

Tabella 37: Ricavi totali annui distinti per segmento di clientela<br />

La figura che segue mette in evidenza quali siano i segmenti di mercato che<br />

potenzialmente genererebbero maggiori ricavi per Telecom Italia:<br />

€ 14.000.000<br />

€ 12.000.000<br />

€ 10.000.000<br />

€ 8.000.000<br />

€ 6.000.000<br />

€ 4.000.000<br />

€ 2.000.000<br />

€ 0<br />

Ripartizione revenues per segmento di clientela<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Figura 79: Origine delle revenues per segmento di clientela<br />

4.8.4. La stima dei risultati d’esercizio di medio termine<br />

Università<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 198<br />

PAL<br />

PAC<br />

Dopo avere definito i costi ed i ricavi d’esercizio, è utile definire il risultato<br />

d’esercizio per i cinque anni considerati, per potere valutare la convenienza<br />

economica ad intraprendere il business. La tabella che segue elenca i costi, i ricavi ed<br />

i risultati d’esercizio per il quinquennio considerato:<br />

PMI<br />

GI


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

Ricavi 1.367.207 € 3.349.594 € 5.696.115 € 8.446.295 € 11.600.135 € 30.459.345 €<br />

Hosting 974.631 € 2.419.243 € 4.280.839 € 6.546.094 € 9.215.009 € 23.435.817 €<br />

Housing 392.576 € 930.350 € 1.415.275 € 1.900.201 € 2.385.126 € 7.023.528 €<br />

Costi 1.562.371 € 1.790.460 € 1.981.410 € 2.172.360 € 2.363.296 € 9.869.895 €<br />

Hosting 794.211 € 795.261 € 795.261 € 795.261 € 795.261 € 3.975.256 €<br />

Housing 213.159 € 440.198 € 631.148 € 822.099 € 1.013.035 € 3.119.639 €<br />

Altri costi 555.000 € 555.000 € 555.000 € 555.000 € 555.000 € 2.775.000 €<br />

Utile<br />

operativo<br />

- 195.164 € 1.559.136 € 3.714.711 € 6.273.946 € 9.236.854 € 20.589.432 €<br />

Tabella 38: Calcolo dell’utile operativo di medio termine<br />

Come si vede, a partire dal secondo esercizio è possibile, in base a queste previsioni,<br />

ottenere un utile, che cresce progressivamente negli esercizi successivi.<br />

Il seguente grafico illustra l’utile operativo per natura di investimenti, costi e<br />

revenues:<br />

€ 10.000.000<br />

€ 8.000.000<br />

€ 6.000.000<br />

€ 4.000.000<br />

€ 2.000.000<br />

-€ 2.000.000<br />

Utile operativo totale e per Business Model<br />

€ 0<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Housing Hosting Altro Totale<br />

Figura 80: Utile operativo per natura di investimenti, costi e revenues<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 199


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La figura che segue illustra, invece, l’andamento della redditività di medio termine<br />

per segmento di mercato:<br />

€ 10.000.000<br />

€ 8.000.000<br />

€ 6.000.000<br />

€ 4.000.000<br />

€ 2.000.000<br />

-€ 2.000.000<br />

Utile operativo totale e per segmento di<br />

clientela<br />

€ 0<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

GI PMI PAC PAL Università Totale<br />

Figura 81: Utile operativo per segmento di mercato<br />

4.8.5. La valutazione dei flussi di cassa ed il Break Even Point<br />

La valutazione economica del business viene adesso presa come punto di partenza<br />

per stimare il momento a partire dal quale si entrerà nell’area di profittabilità (Break<br />

Even point) del business ed i relativi flussi di cassa per l’effettuazione di un breve<br />

accenno d’analisi finanziaria.<br />

La figura seguente individua il Break Even Point:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 200


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

€ 3.000.000<br />

€ 2.500.000<br />

€ 2.000.000<br />

€ 1.500.000<br />

€ 1.000.000<br />

€ 500.000<br />

€ 0<br />

Il Break Even Point per il business e-Learning<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

Totale ricavi progetto e-Learning Telecom Italia<br />

Totale costi progetto e-Learning Telecom Italia<br />

Figura 82: Break Even Point<br />

È palese la velocità con la quale il business inizia a produrre utili, attraverso la<br />

generazione di un flusso annuale di ricavi superiore ai costi di competenza<br />

dell’esercizio. Si vede come già dal secondo anno il business generi degli utili.<br />

La tabella seguente, invece, enuncia l’andamento finanziario del business in termini<br />

di stima di uscite ed entrate monetarie:<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 201


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

COSTI<br />

D'INVESTIMENTO<br />

2 Server HP Proliant 6.000 €<br />

Team per i platform<br />

modules<br />

2005 2006 2007 2008 2009<br />

756.500 € 25.650 € 25.650 € 25.650 € 25.650 €<br />

243.000 €<br />

Software Content Editor 7.500 €<br />

Pubblicità<br />

patrimonializzata<br />

Manutenzione<br />

patrimonializzata<br />

500.000 €<br />

25.650 € 25.650 € 25.650 € 25.650 €<br />

COSTI D'ESERCIZIO 1.562.371 € 1.790.458 € 1.981.403 € 2.172.349 € 2.363.386 €<br />

Costi per contenuti 737.448 € 929.311 € 1.120.123 € 1.310.934 € 1.501.752 €<br />

Costi per tecnologia 269.923 € 306.146 € 306.281 € 306.415 € 306.535 €<br />

Altri costi 555.000 € 555.000 € 555.000 € 555.000 € 555.000 €<br />

RICAVI 1.367.207 € 3.349.594 € 5.696.115 € 8.446.295 € 11.600.135 €<br />

Hosting<br />

Housing<br />

974.631 € 2.419.243 € 4.280.839 € 6.546.094 € 9.215.009 €<br />

392.576 € 930.350 € 1.415.275 € 1.900.201 € 2.385.126 €<br />

CASH FLOW - 800.363 € 1.710.434 € 3.866.005 € 6.425.235 € 9.388.139 €<br />

Tabella 39: I flussi finanziari<br />

La figura che segue illustra appunto l’andamento grafico dei flussi finanziari,<br />

individuando il punto in cui essi assumono valori positivi:<br />

€ 9.000.000<br />

€ 8.000.000<br />

€ 7.000.000<br />

€ 6.000.000<br />

€ 5.000.000<br />

€ 4.000.000<br />

€ 3.000.000<br />

€ 2.000.000<br />

€ 1.000.000<br />

€ 0<br />

-€ 1.000.000<br />

-€ 2.000.000<br />

Flussi di cassa business e-Learning<br />

2006 2007 2008 2009<br />

Cash Flow<br />

Figura 83: Cash flow<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 202


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il momento a partire dal quale le entrate risultano essere superiori alle uscite è stato<br />

individuato al secondo anno.<br />

4.8.6. I benefici indotti<br />

Il business che Telecom Italia si appresta a promuovere, visti gli incoraggianti<br />

risultati economici e finanziari attesi, determinerà anche la fruizione di benefici, in<br />

termini di revenues, per il Gruppo.<br />

La fruizione dei contenuti mediante la CDN, infatti, genererà la vendita di un elevato<br />

numero di abbonamenti alla banda larga per utenti business, stimabile in quasi 5 mln<br />

€ di fatturato, come indica la tabella seguente:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

PMI e PAL 98.826 256.478 414.130 571.782 729.434 2.070.650<br />

Attuale<br />

penetrazione<br />

SMART<br />

ADSL Free<br />

54,20% 54,20% 54,20% 54,20% 54,20%<br />

2,1 €/h 2,1 €/h 2,1 €/h 2,1 €/h 2,1 €/h<br />

Totale 204.673 € 508.041 € 898.976 € 1.374.680 € 1.935.152 € 4.921.522 €<br />

Tabella 40: Revenues indotte dal business e-Learning<br />

Si può notare come questi benefici pervengano mediante lo sviluppo di un business<br />

complementare a quello dell’e-Learning, profondamente legato al core business di<br />

Telecom Italia Wireline.<br />

Proprio dalla vendita prospettica di nuovi abbonamenti per la banda larga il Gruppo<br />

potrebbe trarre ulteriori vantaggi economici, diventando a tutti gli effetti il business<br />

per l’e-Learning un mezzo per penetrare maggiormente con la Broadband nel<br />

mercato italiano.<br />

Le revenues provenienti dalle connessioni sono state stimate in misura<br />

assolutamente conservativa, visto che:<br />

- sono stati calcolati i possibili ricavi derivanti dal solo tempo di connessione e non<br />

anche dal prezzo di vendita dell’attivazione o del modem ADSL;<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 203


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

- non è stata ipotizzata la sottoscrizione di alcun abbonamento flat, laddove, invece,<br />

sarebbe tranquillamente ipotizzabile che buona parte dei clienti lo facciano.<br />

4.8.7. ROI annuale totale per segmento<br />

È utile, a questo punto, provvedere al calcolo di taluni indicatori che ci diano una<br />

misura generalmente condivisa circa la validità economica e finanziaria del business.<br />

Si provvederà, pertanto, ad effettuare la determinazione del ROI complessivo,<br />

nonché il ROI relativo ai singoli segmenti di mercato ed alle diverse attività svolte.<br />

La tabella seguente indica, appunto, il ROI totale e parziale calcolato sui diversi<br />

segmenti di clientela:<br />

2005 2006 2007 2008 2009 Totale<br />

GI 85,41 % 112,40% 125,02% 131,75% 135,93% 125,88 %<br />

PMI -19,11% 89,43% 216,21% 357,64% 511,47% 209,77 %<br />

PAC 39,27% 83,10% 102,47% 113,52% 120,65% 103,01 %<br />

PAL -91,67% 39,31% 219,72% 442,63% 708,26% 356,88 %<br />

University -22,36% -0,85% 11,75% 23,06% 33,25% 12,19 %<br />

Totale -12,49 % 87,08 % 187,48 % 288,81 % 390,85 % 208,61 %<br />

Tabella 41: ROI annuo e totale per segmento di clientela del business e-Learning<br />

Il segmento di mercato che garantisce un tasso di redditività maggiore è<br />

rappresentato dalla PAL, che presenta tassi di crescita vertiginosi, seguita dalle PMI.<br />

È da notare che sono proprio i segmenti in cui la tecnologia riveste poca importanza<br />

(la piattaforma centralizzata non è il core business) ad essere maggiormente redditizi,<br />

ad ulteriore conferma dell’importanza dei contenuti.<br />

Ciò è confermato proprio dal segmento delle Università, l’unico per il quale non è<br />

stata ipotizzata né la vendita di contenuti né la digitalizzaizone. Il suo tasso di<br />

remunerazione dell’investimento è il più basso tra i segmenti considerati.<br />

Il business nel suo complesso, comunque, presenta valori positivi che inducono a<br />

pensare all’implementazione effettiva del business.<br />

Servizio e-Learning di aggiornamento professionale del Gruppo Telecom Italia 204


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Conclusioni e sviluppi futuri<br />

Il presente lavoro si è occupato di discutere a lungo sul mondo della formazione e<br />

sull’utilizzo delle moderne tecnologie della comunicazione per la sua erogazione.<br />

La lunga fase di analisi iniziale ha messo in evidenza il diverso grado di importanza<br />

degli anelli della catena del valore dell’e-Learning. I contenuti, infatti, rappresentano<br />

il fattore intorno al quale gli altri elementi (tecnologia, servizi e consulenza)<br />

continuano ad assumere il carattere dell’accessorietà.<br />

I benefici in termini di riduzione dei costi e di maggiore flessibilità spaziale e<br />

temporale nella fruibilità degli argomenti fanno dell’e-Learning la nuova frontiera<br />

della formazione, la trasposizione digitale dell’interazione formativa sociale. La<br />

scarsa dimestichezza all’interattività e il rischio di demotivazione individuale,<br />

tuttavia, impongono la massima cautela dal punto di vista delle aspettative di<br />

crescita del fenomeno.<br />

Il mondo corporate si è dimostrato essere quello maggiormente propenso<br />

all’adozione dell’e-Learning, sia per motivi legati alla tradizionale maggiore<br />

inclinazione delle aziende ad introdurre le nuove tecnologie in settori sempre nuovi,<br />

sia per la necessità di rendere efficienti i processi, attraverso la riduzione crescente<br />

dei costi. Non altrettanto pionieristica è risultata l’adozione della formazione a<br />

distanza per la Pubblica Amministrazione e l’Università, a causa della lentezza della<br />

procedure burocratiche e della centralizzazione delle decisioni circa l’introduzione di<br />

particolari innovazioni, specie per gli aspetti legati alla gestione delle risorse umane.<br />

Questi due segmenti, tuttavia, presentano i maggiori tassi potenziali di crescita<br />

grazie ad uno scenario normativo, sia comunitario che nazionale, molto favorevole,<br />

volto alla diffusione della società dell’informazione in generale e dell’e-Learning in<br />

particolare, mediante l’erogazione di finanziamenti, agevolazioni finanziarie e<br />

sostenimento della domanda proveniente dal settore pubblico. Gli interventi<br />

legislativi di riferimento per il settore sono rappresentati dal Programma e-Learning<br />

a livello europeo e dalla Direttiva Frattini e dal Decreto Moratti-Stanca a livello<br />

nazionale.<br />

Conclusioni e sviluppi futuri 205


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Il mercato mondiale dell’e-Learning risulta essere in progressiva crescita, con gli USA<br />

che sono all’avanguardia rispetto agli altri Paesi industrializzati. L’Europa, tuttavia,<br />

presenta un potenziale di crescita maggiore, dovuto sia ai già citati interventi<br />

normativi, sia al fatto che rapidamente verrà colmato il gap tecnologico con il mondo<br />

statunitense. Ciò è tanto più vero, in particolare, per il mercato italiano, ove le<br />

revenues totali tendono a concentrarsi in misura via via maggiore nelle mani di<br />

operatori sempre più specializzati e di grandi dimensioni, in grado di effettuare<br />

importanti investimenti a sostenimento del proprio business.<br />

Il mondo delle aziende, come detto, è quello che genera la fetta più importante di<br />

revenues, anche grazie alla progressiva esternalizzazione delle attività di formazione<br />

in favore di operatori specializzati.<br />

Dal punto di vista delle potenzialità, l’ambiente esterno di riferimento evolve in una<br />

direzione assolutamente favorevole alla diffusione dell’e-Learning, grazie allo<br />

sviluppo di fattori abilitanti quali la banda larga e l’informatizzazione.<br />

Proprio in virtù del potenziale ancora inespresso dal mercato Telecom Italia Wireline<br />

S.p.A. ha valutato l’opportunità di entrarvi direttamente con il proprio marchio, viste<br />

le risorse interne presenti e l’opportunità di sfruttare taluni vantaggi competitivi.<br />

Dall’analisi della domanda è emersa la necessità di soddisfare talune esigenze degli<br />

attori del mercato della formazione, che attualmente non trovano un’adeguata<br />

offerta. L’attenzione è stata focalizzata, in particolare, sui segmenti Corporate,<br />

Pubblica Amministrazione ed Università.<br />

I competitor risultano essere ancora molto numerosi e nessun modello di business si<br />

è affermato con prepotenza, compreso quello intrapreso da TILS S.p.A., un’altra<br />

società appartenente al Gruppo Telecom Italia, le cui reveues provengono nella gran<br />

parte dal mercato captive.<br />

Certamente la condivisione della piattaforma tecnologica è il fenomeno che sta<br />

caratterizzando negli ultimi periodi il fenomeno dell’e-Learning, in particolare per<br />

ciò che concerne le piccole organizzazioni che non possono permettersi l’acquisto di<br />

una piattaforma proprietaria.<br />

L’orientamento a scenari futuristici da parte degli operatori dell’offerta è ancora<br />

molto basso, con la sola Italdata sviluppatrice di soluzioni per la formazione di<br />

soggetti in contesti di nomadismo (m-Learning).<br />

Conclusioni e sviluppi futuri 206


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

La rete di distribuzione su cui può contare Telecom Italia Wireline S.p.A.<br />

permetterebbe di avere un vantaggio competitivo nei confronti degli altri operatori<br />

dell’offerta. L’attuale sovradimensionamento della Content Delivery Network, legata<br />

alle connessioni alla rete Internet a banda larga , permetterebbe lo sfruttamento di<br />

una risorsa intorno alla quale costruire un business che garantisca un’ottima qualità<br />

nell’erogazione del servizio. Tuttavia, l’operare nei soli anelli dei servizi e della<br />

tecnologia non garantisce un livello soddisfacente di revenues e redditività, laddove<br />

è stata scelta una piattaforma open source (Moodle) come punto di partenza intorno<br />

alla quale costruire il business, in virtù del fatto che sono i contenuti il segmento ove<br />

si crea realmente valore.<br />

I modelli di business disegnati per i diversi segmenti, pertanto, tengono in<br />

considerazione l’importanza dei contenuti multimediali e la dimensione degli<br />

operatori della domanda. Tali business models sono riconducibili essenzialmente a<br />

due categorie: la prima con piattaforma centralizzata e contenuti a catalogo rivolta<br />

alle organizzazioni di piccole dimensioni (PMI e PAL) che non possono sfruttare le<br />

economie di scala, la seconda con vendita ad organizzazioni di grandi dimensioni<br />

(GI, PAC e Università) dei moduli integrativi della piattaforma Moodle per la<br />

comunicazione con la CDN e la fruizione di strumenti e servizi aggiuntivi e la<br />

realizzazione di contenuti personalizzati per la formazione in modalità blended.<br />

Dall’analisi di fattibilità economica e finanziaria del business è emerso che proprio<br />

l’operare in veste di content provider, oltre che platform & services provider,<br />

produrrebbe i maggiori benefici a Telecom Italia Wireline S.p.A., che così potrebbe<br />

integrare e sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione.<br />

L’eventuale difficoltà derivante dalla produzione di contenuti potrebbe essere<br />

superata da partnership con content provider specializzati.<br />

I segmenti di mercato che in base alle ipotesi di partenza ed alle stime effettuate<br />

garantirebbero maggiore redditività sono, in ordine, quello delle PMI, della Pubblica<br />

Amministrazione Locale e delle Grandi Imprese. Limitato è risultato essere il ritorno<br />

economico proveniente dalle Università e dalle Pubbliche Amministrazioni Centrali.<br />

Buoni benefici economici deriverebbero dalla vendita del core product di Telecom<br />

Italia, ossia Alice o Smart ADSL, che garantirebbe un flusso di revenues molto<br />

interessante.<br />

Conclusioni e sviluppi futuri 207


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

A questo punto, pertanto, è auspicabile l’implementazione di un team di progetto<br />

che simuli il business, un pilot in grado di verificare l’attendibilità e veridicità dei<br />

dati forniti.<br />

Successivamente sarebbe auspicabile passare ad una fase operativa che implementi<br />

effettivamente il business, con i correttivi necessari emersi in fase di sperimentazione.<br />

Durante l’entrata a regime del prodotto, inoltre, sarebbe auspicabile approfondire le<br />

opportunità legate alla formazione erogata ad utenti in contesti di nomadismo (m-<br />

Learning), in maniera tale da riuscire a costruire un vantaggio competitivo in termini<br />

di tempo rispetto ad altri operatori dell’offerta, una volta che le opportunità<br />

auspicate in sede di studio dell’e-Learning si siano tradotte, effettivamente, in<br />

vantaggi economici e finanziari.<br />

Conclusioni e sviluppi futuri 208


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Bibliografia & Webgrafia<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

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Bibliografia & Webgrafia 210


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

Ringraziamenti<br />

…la frase d’esordio della mia tesi di laurea non è affatto casuale o messa lì perché<br />

“suona bene”, ma è l’essenza di ciò in cui credo di più, il concentrato e la sintesi del<br />

mio modo di pensare.<br />

L’essere padroni del proprio destino, il fatto di credere davvero in ciò che si fa perché<br />

è l’unico strumento per indirizzare la propria vita verso le mete prefissate mi ha<br />

sempre dato la forza di lottare quotidianamente per arrivare a questo giorno, sovente<br />

dovendo sopportare dei sacrifici, delle volte in solitudine, delle altre condividendoli<br />

con alcune persone.<br />

Questa tesi di laurea non è esclusivamente mia … Tutti coloro che mi hanno voluto<br />

bene e me ne vogliono tuttora possono vantarsi di avere contribuito alla scrittura di<br />

un pezzo di essa, di essere gli autori indiretti di qualcosa che sono riuscito ad<br />

ottenere quindi non da solo, bensì grazie all’aiuto ed al sostegno di chi ha inciso<br />

positivamente su di me, insegnandomi qualcosa di cui ho fatto di volta in volta<br />

tesoro.<br />

Sicuramente il primo pensiero va alla mia famiglia e, in particolare, ai miei genitori,<br />

che più di chiunque altro hanno vissuto l’attesa di questo momento insieme a me e<br />

mi hanno sostenuto, senza che fosse necessario stimolarmi, facendomi capire ogni<br />

giorno di più di credere nelle mie scelte, affiancandomi lungo tutto il percorso della<br />

mia crescita, non solo universitaria, dimostrandosi di essere i primi e più importanti<br />

maestri, persone che amerò per sempre, comunque ed a prescindere. Se oggi sono la<br />

persona che tutti conoscono il merito è principalmente loro, che hanno sopportato<br />

innumerevoli sacrifici per rendermi felice, che hanno sempre anteposto i bisogni miei<br />

e dei miei fratelli ai propri, che mi hanno insegnato cosa è bene e cosa è male, cosa<br />

giusto e cosa sbagliato. Oggi posso senz’altro dire che tutti quegli insegnamenti sono<br />

serviti a qualcosa … grazie di cuore Papà e Mamma, vi amo tantissimo e spero di<br />

potervi dare ancora altre soddisfazioni.<br />

Questa lunga strada l’ho percorsa interamente e soprattutto con una persona<br />

davvero straordinaria alla quale devo dire GRAZIE, per le innumerevoli volte in cui<br />

Ringraziamenti 211


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

mi ha incoraggiato ed è stata al mio fianco, sempre pronta a farmi trovare la forza per<br />

rialzarmi e lottare nei momenti di difficoltà, a condividere le mie pene ed i miei<br />

momenti difficili. Milena mi ha insegnato tantissimo e le devo davvero moltissimo.<br />

L’amore che provo per lei (e assicuro che è proprio grande) non sarà mai sufficiente<br />

ad eguagliare quello che meriterebbe. Il suo sorriso e la sua calma mi hanno sempre<br />

trasmesso la tranquillità necessaria al raggiungimento di questo obiettivo, facendomi<br />

sentire importante ed accrescendo la fiducia in me stesso. Dio è stato davvero<br />

benevolo con me perché mi ha concesso il privilegio di avere al mio fianco una<br />

persona così. Ha avuto il merito di avere illuminato le mie giornate, di avergli dato<br />

un senso, un’importanza. Milena, spero di avere l’opportunità di ripagare tutto ciò<br />

che hai fatto per me in questi anni ... ti amo infinitamente.<br />

Anche i miei fratelli, Virginio e Diego, hanno sempre cercato di aiutarmi e di fare<br />

tutto ciò che rientrasse nelle loro possibilità (…ed hanno fatto davvero tanto per me),<br />

senza neanche preoccuparsi di seguire passo passo i miei esami tanta è stata la<br />

fiducia riposta in me, dimostrandomi sempre di più il bene che mi vogliono entrambi<br />

e che garantisco è contraccambiato. Sono cresciuto insieme a loro e mi hanno<br />

insegnato tanto: Virginio la testardaggine e la dedizione per raggiungere gli obiettivi,<br />

Diego la semplicità con la quale delle volte è necessario affrontare certe situazioni<br />

della vita. L’auspicio è di potere formare insieme sempre una bella ed unita famiglia.<br />

Gli insegnamenti più preziosi ed il modo di rapportarsi al lavoro li ho imparati<br />

senz’altro dagli Zii Natalino ed Antonietta e da Fabio e Danilo, che mi hanno fatto<br />

capire l’importanza di provare a puntare in alto nella vita, spingendosi fino a dove le<br />

proprie possibilità lo permettono senza risparmiarsi, affrontando con coraggio le<br />

situazioni che sembrano insormontabili, sfruttando appieno le proprie potenzialità.<br />

Gli zii mi hanno sempre accolto nella loro casa come un figlio nelle innumerevoli<br />

occasioni in cui ho chiesto loro aiuto e per questo è giusto che sappiano che per me<br />

sono come dei secondi genitori, Danilo è sempre stato disponibile ad aiutare le<br />

persone alle quali voglio molto bene, contribuendo a fare stare meglio anche me.<br />

Fabio è invece il mio mentore, il modello al quale ispirarsi e rispetto al quale<br />

rapportarsi, l’orizzonte a cui puntare per sentirsi realizzati nel lavoro, una sorta di<br />

fratello maggiore al quale potere chiedere sempre un consiglio, dal quale ricevere<br />

una suggerimento, una soluzione. In una fiaba di Sepùlveda c’è una frase che<br />

Ringraziamenti 212


L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

riassume ciò che condivido maggiormente con queste quattro persone e recita così:<br />

“Vola solo chi osa farlo”.<br />

Anche Emilia e Franco hanno sempre creduto in me, condividendo le mie decisioni e<br />

sostenendomi, manifestando ogni giorno la loro fiducia in me e che quindi mi sento<br />

in dovere di ringraziare.<br />

Colui che mi ha insegnato tanto e che forse ne è inconsapevole è Tony, che<br />

praticamente considero come mio fratello, l’amico di tante chiacchierate, di tante<br />

situazioni difficili affrontate insieme, che mi ha trasmesso molte volte la gioia di<br />

vivere con il suo entusiasmo ed il suo stare bene insieme alla gente. È una di quelle<br />

persone che vorrei portare sempre insieme a me e che è nel mio cuore ogni giorno.<br />

Un pensiero va anche alla mia Nonna, a Zio Massimo, a Zio Mimmo ed a Zio<br />

Sandro, i primi due per l’affetto che mi hanno sempre dato, il terzo per avere<br />

contribuito ad insegnarmi ad approcciare alla matematica nel giusto modo, l’ultimo<br />

per l’interesse che ha sempre dimostrato nei confronti del mio percorso universitario.<br />

Un ringraziamento va anche al Prof. Ernesto Chiacchierini, che mi ha dato<br />

l’opportunità di discutere questa tesi su un tema altamente innovativo ed al Prof.<br />

Fabrizio D’Ascenzo, che mi ha accompagnato in tutto il percorso della stesura<br />

dell’elaborato, dandomi dei preziosi consigli ed indirizzandomi verso la giusta<br />

direzione, dimostrandosi fortemente competente e con ottime doti umane.<br />

La mia vita universitaria è stata poi accompagnata, in tutto o in parte, da alcune<br />

persone alle quali voglio tantissimo bene. Le fatiche, le ansie e le paure legate agli<br />

esami da affrontare e vissute insieme ad ognuno di loro si sono velocemente<br />

trasformate in voglia di stare insieme e di aiutarsi vicendevolmente: Alberto e<br />

Pasquale, i miei amici “storici” di sempre, Carmelina, la mia grande amica che con la<br />

sua grinta ha dato inizio alla vera nascita del gruppo, Roberto, il “matto” della<br />

compagnia, pronto sempre a sdrammatizzare, ad alleggerire le situazioni e a regalare<br />

spensieratezza, Marco, il nostro “legante” e punto di riferimento sul quale potere<br />

sempre contare, Maddalena, la nostra amica che non perde mai occasione per stare<br />

in compagnia, che è sempre pronta ad ascoltare gli altri ed a porgere una carezza, e<br />

poi ancora Tamara, la “pila elettrica”, Valentina, la nostra “Orbetella”, Isabella,<br />

l’ansiosa per gli esami, Massimo “Mavering”, Carmen, ecc. Tutti loro mi hanno<br />

trasmesso sicurezza e mi hanno fatto sentire importante. Devo ringraziarli perché se<br />

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L’e-Learning come nuova opportunità di business. Analisi di competitività e tecnologica per Telecom Italia.<br />

oggi credo di più in me stesso lo devo anche a loro, che non si fanno mai sfuggire<br />

l’occasione per dirmi e dimostrarmi quanto mi vogliano bene … spero tutti loro<br />

possano rimanere miei amici per tutta la vita, che questo gruppo non perda mai<br />

l’entusiasmo e la voglia di riunirsi e stare insieme, di affrontare le difficoltà uniti e<br />

vicini, ma soprattutto di condividere le gioie... se mi inorgoglisce discutere la mia tesi<br />

di laurea oggi, il fatto di appartenere a questo gruppo è motivo dello stesso orgoglio.<br />

Anche Pietrantonio è giusto che sappia che, nonostante gli incontri sporadici, è un<br />

grande amico ed un modello di comportamento.<br />

Un ringraziamento lo devo poi a Luigia, che in questi ultimi mesi ha dovuto<br />

sopportare i miei stati d’animo altalenanti e che si è preoccupata per me. Grazie<br />

davvero Lù.<br />

Questa tesi è stata realizzata, poi, grazie all’opportunità che mi è stata data dal<br />

CONSEL, che negli ultimi sei mesi mi ha fatto crescere davvero tanto dal punto di<br />

vista non solo professionale, ma anche umano. Il Junior Consulting è un’esperienza<br />

che rimarrà sempre nei miei ricordi, auspicando che si sia trattato dell’origine di una<br />

fortunata carriera, magari insieme a coloro che ho conosciuto durante questo<br />

frangente della mia vita (i miei amici di team Gianluca “Saba” e Daniele “Ajeje”, il<br />

mio “socio” Mario, i “tronchettini” Luca, Giacomo e Lucio (o Luçio?) in particolare, i<br />

vicini di “Viale Telecom” Seba, Matteo ed Ale, Fraccascio, Anna, Valeria, Daniela<br />

“Luiss” e Daniela, ecc.). Le persone che mi hanno guidato in questo percorso sono<br />

state Francesco Limone e Luca Cinquepalmi. Il primo ha il merito di avere<br />

coordinato tutti i progetti con successo e di avere fortemente voluto la crescita di tutti<br />

noi, mentre il secondo ha il merito di avermi insegnato a “camminare con le mie<br />

gambe” nel lavoro, a consigliarmi, dimostrandosi di essere davvero una persona con<br />

la quale è piacevole ed estremamente conveniente lavorare per crescere<br />

professionalmente e migliorarsi. Ovviamente, tutto ciò non sarebbe stato possibile<br />

senza Telecom Italia, che tramite CONSEL mi ha offerto un’opportunità davvero<br />

unica.<br />

Una citazione anche per gli Zii Tonino e Giovanna, che mi hanno sempre sostenuto<br />

e che credono fortemente nelle mie capacità.<br />

Infine, devo assolutamente chiamare in causa il mitico “Circolo Zinzi” con i suoi soci<br />

permanenti ed occasionali (il “Maestro” Simonluca e il buon Gianluca S., Vincenzo,<br />

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Danilo U., Danilo S., Gianluca C., ecc.), con i quali ho spesso discusso di università<br />

(ma anche e soprattutto di “cuori e picche” a notte fonda) e che sovente hanno<br />

sorbito le mie ansie, nonché altri amici di più recente data (Massimo “Siracusa”,<br />

L’Avvocato Sabina “Sgalli”, Tonio, lo Zio Roby ed Eufemia, ecc.), con i quali ho<br />

condiviso dei bellissimi momenti (…parlo delle mangiate in vacanza, delle uscite,<br />

delle scampagnate, delle gite in montagna ed al mare, eccetera).<br />

Tra le persone a me care devo anche citare Emilio, il mio compagno di banco,<br />

Giuseppe e Massimo, i miei compagni di scuola, Pasquale, il piccolo “grande”<br />

fratello di Milena, Adele, Andrea e Simona, Maria, e poi ancora i miei cugini e gli<br />

altri zii.<br />

Mi sono dilungato così tanto perché le occasioni come queste che si presentano nel<br />

corso di una vita per dire qualcosa a qualcuno sono davvero poche, per cui ho scritto<br />

le parole che avete letto per far sapere a tutte le persone citate che gli voglio<br />

particolarmente bene, perché ognuna di loro ha contribuito, in un verso o nell’altro, a<br />

rendermi migliore.<br />

Z|tÇÄâvt<br />

Ringraziamenti 215

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