Scarica in formato PDF - HOMmage - Rivista free-press di ...

mensile gratuito keyone editore
DESIGN
spazi
arredamento
tendenze
stili
annoquattronumeroventinove
gennaiofebbraiozerododici
Ilwellnesssituffaneldesign
HongKong:orienteall’orizzonte
IldecostruttivismodiFrankO’Gehry

SISTEMA DI SEDUTE HAMILTON | DESIGN RODOLFO DORDONI

www.minotti.com

idee
11 editorialmente
12 luilei&unsì Nozze Eco-Friendly
18 newstyle Mutatis mutandis
23 in/contro L’arte ovunque
26 Il parere Progettare il benessere
28 archistar Politicamente scorretto
30 talenti Pop-Coffee
arredo
33 arredotwin Zona relax
36 dalmondo Vivere in un’opera d’arte
38 moodesign Stile continentale
43 arredozoom Remise en forme
abitare
54 abitareindoor Decor hi-tech
64 abitareoutdoor Sport e relax nei paesaggi innevati
68 abitarelifestyle Romantici tutto l’anno
attualità
72 libri&LIBRI Dimmi cosa guidi e ti dirò chi sei
81 weekend Hong Kong chic/trendy/low
88 artecontemporanea Svelando e addensando
90 indirizzoè A cena con Dante, Petrarca e Boccaccio
92 easytodrink Il Vino con la F maiuscola
94 planner
97 taccuino
98 prossimamente
annoquattronumeroventinovegennaiofebbraiozerododici
72
36
7
sommario
23
68
88

Free magazine mensile
design
spazi
arredamento
tendenze
stili
Anno IV n° 29
Gennaio Febbraio 2012
Direttore responsabile
Barbara Ondino
Art
Ferdinando Polverino De Laureto
Hanno collaborato a questo numero:
Benedetta Bianchi
Paola De Ciuceis
Roberta del Vaglio
Stefano Mare
Barbara Migliardi
Giuseppe Rago
Annalisa Tirrito
Foto
Alle Murate
Archivio Galleria Bonomo
Design Hotels
Roberto Lombardi
Roberto Pierucci
Paolo Tommasi
Stampa
Ink&Paper, Cercola (Na)
keyone
sede legale:
via Lepanto 53 80100 Napoli
phone +39 081 7348124
fax +39 081 7347075
redazione:
via G. Porzio 4
Centro Direzionale Is. F4
80134 Napoli
phone +39 081 7347075
info@hommagepress.it
www.hommagepress.it
Iscrizione Tribunale di Napoli
Aut. n.35 del 27/04/09
È vietata la riproduzione totale
e/o parziale di testi,
fotografie e di qualsiasi
altro contenuto o allegato.
Tutti i diritti sono riservati.
annoquattronumeroventinovegennaiofebbraiozerododici
9

Per la rubrica
“Questioni di prospettive”
potete scrivere a
info@hommagepress.it
oppure a
“HOMmage Lettere”
via G. Porzio 4
Centro Direzionale Is. F4
80134 Napoli
annoquattronumeroventinovegennaiofebbraiozerododici
11
editorialmente
Fiere e Design. Partiamo da Parigi. Destinazione Maison & Objet 2012, fiera
internazionale che si è svolta a Paris Nord - Villepinte dal 20 al 24 gennaio 2012. Tema
trainante: Crazy. La casa decorata e progettata con una creatività festosa che la rende un
elegante bazar dove si mescolano colori - sempre vivaci - forme, oggetti. Interessanti le
lavorazioni del legno proposte all’Exposition Campana Crèateurs de l’annèe 2012,
innovativi i layout dell’area Art’Keting. Emozionale la Dream Box di Elisabeth Leriche con
sezione dedicata al wellness (un cubo tutto rosa e specchi con all’interno varie proposte di
zona notte e relax dal forte impatto visivo). Un’edizione che ha messo in scena l’Home
Couture più estroso, una casa fashion vestita di stampe, arredata con divani e sedute
coloratissime. A Milano, dal 26 al 29 gennaio presso il quartiere FieraMilano, ha aperto i
battenti la novantaduesima edizione del Macef, kermesse dell’Home Design che si svolge
con cadenza semestrale. Divisa in cinque macrosettori - Tavola e cucina, Arredo e
Decorazioni, Argenti, Bijoux e Moda Accessori, Oggetti Regalo - la fiera ha destinato per il
secondo anno un‘ampia area espositiva al tema “Sustainable Home”, progetti attenti
all’ambiente, prodotti eco-friendly, ed una serie di iniziative coordinate dall’architetto
Mario Capellini legate al risparmio energetico. Di respiro internazionale, anche il Garten &
Ambiente ad Hannover che celebra le stagioni del giardinaggio e dell’architettura del verde
dal 28 gennaio al 5 febbraio, e “Home” a Londra, nell’esclusivo quartiere fieristico di
Earl’s Court. ø
Barbara Ondino

luilei&unsì
T/ GILDA TREVES
F/ ARCHIVIO
NOZZE
ECO-FRIENDLY
QUESTOILNEWTREND
12

M
Matrimonio sì, ma che sia eco e decisamente chic. È la nuova
tendenza in fatto di nozze. Negli Usa lo chiamano l’eco-chic wedding,
ovvero il matrimonio eco-sostenibile in versione glamour. Come dire,
un occhio all’ambiente ed uno al decor. Ecco allora materiali naturali
come la canapa, la fibra di mais o il lino non trattato per l’abito
bianco, la carta riciclata per gli inviti – che saranno scritti a mano e
consegnati di persona - e ingredienti rigorosamente a chilometro zero
per il banchetto, meglio ancora se da agricoltura biologica o
biodinamica. Pochi sprechi, questa la filosofia. Ma senza rinunciare
alla bellezza dell’evento e, perché no, ad un pizzico di lusso. È una
questione etica, che va nella direzione della sostenibilità ambientale,
della riduzione dei consumi inutili. Matrimonio ad impatto zero, o
quasi. La location sarà green: un casale di campagna, una cantina
vinicola immersa nei vigneti, una pieve nel bosco per i più romantici.
Luce naturale, candele e tanta atmosfera. Fiori di campo nel bouquet,
nulla di esotico, per rispettare territori e stagioni. Prodotti tipici, di
piccoli artigiani, provenienti da orti bio per il menu che eviterà
pietanze fuori stagione e suggestioni tropicali.
13

luilei&unsì
14
SposarsialRomeo
Classico, eccentrico o di tendenza?
Design innovativo, cura dei particolari, cortesia e professionalità:
sposarsi al Romeo vuol dire regalarsi un evento unico,
una festa incantevole in un’atmosfera esclusiva, che viene
progettata intorno a Te.
molto più di un hotel di lusso
Via Cristoforo Colombo 45 - 80133 Napoli - T. 081 0175007 - F. 081 0175999
www.romeohotel.it - events@romeohotel.it

I colori dominanti saranno quelli della terra,
le infinite tonalità del verde e del fango, il
rosa pastello o il giallo tenue. Sobria
eleganza è la parola d’ordine. Ma ben
vengano un po’ di stravaganza e qualche
trovata d’effetto come ad esempio una
bicicletta per i novelli sposi o un calesse rétro.
Per la decorazione della tavola il design reuse
va di gran moda: tovaglie di iuta,
segnaposti, composizioni floreali e
centrotavola potranno mescolare elementi
naturali e materiali di riciclo.
Il vero amore è una quiete accesa. Giuseppe Ungaretti
NOZZE
ECO-FRIENDLY
15

luilei&unsì
NOZZE
ECO-FRIENDLY
16
Un’alternativa può essere anche il
picnic wedding: tovaglie sull’erba e
colazione di campagna. Le più chic
opteranno per un abito vintage, della
mamma o della nonna, e naturalmente
l’acconciatura e il make up saranno a
base di prodotti organici. E per le
bomboniere? Si può scegliere per una
soluzione equa e solidale e sostenere
una causa umanitaria oppure regalare
a tutti gli ospiti un bulbo da fiore o una
piantina da rinvasare e far crescere. Il
messaggio? Confetti di buon augurio e
ossigeno per il mondo. ø

S.S. Appia Km 18.900
Sant’Antimo (Na)
Uscita Asse Mediano
Aversa/Melito direzione Aversa
info 081 505 93 95
17
Seguici su
www.nataliaceliento.it

newstyle
T/ BENEDETTA BIANCHI
F/ ARCHIVIO
Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento
MUTATIS
MUTANDIS
Giro è il progetto 2011 di Philippe Nigro per Ligne Roset. Un’ idea arredo sorprendente, creata per vivere un quotidiano dinamico.
Tavolo, pouf, piano di cortesia, Giro si integra di volta in volta in qualsiasi ambiente indoor. Prezzo su richiesta
18

UUnico progetto, più identità. Così si fa strada il trend degli arredi intelligenti. Pezzi di design che nascondono un valore
aggiunto: all’occorrenza, mutano, si trasformano, assumono forme, misure e funzioni diverse. I “trasformabili”, detti
anche mobili in movimento, sono frutto di un’attenta ricerca funzionale e stilistica. Salvaspazio e tecnologicamente
avanzati - molti presentano meccanismi automatici con telecomando - soddisfano le esigenze della vita moderna e
dinamica. Un letto è dunque anche tavolo, una lampada anche base e appoggio per la tv digitale. Ecco una rassegna
delle ultime novità. ø
Flash di Naos è la lampada portaplasma,
composta da base, colonna e ripiano in
acciaio verniciato o galvanizzato. La
struttura è dotata di un esclusivo
meccanismo che permette al diffusore di
alzarsi e abbassarsi con una semplice
pressione. Euro 1.082.
19

newstyle
MUTATIS
MUTANDIS
20
Mambo è un divano pensato con schienale
pieghevole che, rialzandosi, può diventare un
poggiatesta. Ha la funzione di sorreggere il corpo
permettendo di sdraiarsi ed allungare le gambe,
in più per proteggere il pavimento,
è stato dotato di piccoli sottopiedi in cuoio.
Di Meritalia su progetto del designer Toshiyuki Kita.
Euro 5.000

Sembra un semplice divano, in realtà Happy Room prodotto da Futura, è un’isola felice progettata e attrezzata da Antonello Mosca per
una casa contemporanea. Nei braccioli contiene due piani appoggio estraibili e dal retro, con un semplice meccanismo, fuoriesce un
tavolo dove cenare. Prezzo a partire da 4.220 euro
21

© 2012 Herman Miller, Inc.
Una nuova seduta Herman Miller disegnata da Yves Béhar. Accessibile ma innovativa.
Per maggiori informazioni chiama 02 65531711 o visita www.hermanmiller.com

T/ BARBARA ONDINO
F/ ARCHIVIO GALLERIA BONOMO
L’ARTE • OVUNQUE
in/contro
All’interno di un vecchio monastero del ’400 nel cuore del ghetto romano, lì nel
quartiere ebraico, si trova la Galleria di Valentina Bonomo. Location ed atmosfera
d’incanto per uno spazio interamente bianco dal gusto poetico dove si susseguono
mostre ed eventi curati magistralmente dalla padrona di casa. A raccontarci la
storia di questo luogo suggestivo che ha aperto i battenti nel 2002 e che ospita
nomi eccellenti come Kounellis, Franz West, Cucchi, è proprio Valentina Bonomo,
amante di artisti contemporanei e sostenitrice di un felice pensiero:
”L’arte è ovunque e non ha confini!”

in/contro
COME NASCE L’IDEA DI APRIRE
UNA GALLERIA?
In realtà sono cresciuta nella galleria
che mia madre, Marilena Bonomo, ha
aperto a Bari nel 1971.
Ho avuto la fortuna di conoscere i più
grandi protagonisti dell'arte
contemporanea internazionale, in
particolare dell'arte concettuale,
dell'arte minimal americana, dell'arte
povera e della transavanguardia
italiana sin da giovanissima. È stato
naturale per me, quindi, avere prima
un'esperienza professionale nella
galleria di Bari e poi, dopo aver
lavorato all'estero, tornare in Italia, a
Roma, ed aprire uno spazio mio.
DIVENTARE GALLERISTA È STATO
SEMPRE IL SUO SOGNO?
Lavorare nell'arte è sempre stato molto
chiaro sin dall’inizio per me. Da molto
giovane ho collaborato
all'organizzazione di grandi eventi nei
musei e negli spazi pubblici
internazionali, tra le mostre più
importanti:”Promenades” a Ginevra
con Adelina Von Furstenberg, ”Sculture
da camera” in vari musei del
mondo,”Minimalia” a cura di Achille
Bonito Oliva a Venezia nel Palazzo
Querini-Dubois, a Roma al Palazzo
delle Esposizioni ed a New York al
PS1, ”La Transavanguardia italiana”
sempre a cura di Achille Bonito Oliva
in Sudamerica ed in Cina. Tutto questo
mi ha permesso di avvicinarmi al
lavoro degli artisti: è stato
indispensabile per capire dove e come
inserirmi. Col tempo ho pensato di
prendere un mio spazio a Roma per
rappresentare il lavoro di alcuni artisti
internazionali sia nella mia galleria
che negli spazi pubblici e nei musei.
Continuo a dedicarmi anche molto alla
produzione di progetti al di fuori della
galleria come quelli già realizzati di
Sol Lewitt e Ugo Rondinone al Palazzo
delle Esposizioni, Brian Eno e Mimmo
Paladino - Opera per l'Ara Pacis - al
Museo dell'Ara Pacis, Stephan
Balkenhol ai Fori Imperiali e Sol Lewitt
e Mimmo Paladino”XXIV andamenti”
alla Estorick Collection di Londra e alla
Galleria Nazionale d'Arte Moderna
che mi appassionano sempre più.
LA NUOVA SEDE IN VIA
PORTICO D’OTTAVIA A ROMA È
STATA INAUGURATA NEL 2002
CON UNA PERSONALE DI
MIMMO PALADINO. CI
RACCONTA COM’È AVVENUTA?
Arrivare al Portico d'Ottavia è stata
una ”felice coincidenza” come direbbe
Alighiero Boetti.
Ci sono arrivata per caso! La galleria
si trova in un luogo molto speciale, in
un quartiere altrettanto speciale. Il mio
24
Valentina Bonomo
Uno spazio nella Capitale per un’attività senza confini

desiderio era di inaugurare quello
spazio, situato in un antico monastero
del '400, con Mimmo Paladino, artista
italiano che conoscevo da tempo.
Quella mostra è stato un bell'inizio,
molto significativo, che ha portato
tanto pubblico sia nella mia galleria
che nel quartiere, il ghetto ebraico di
Roma, dove nel 2002 ero l'unica
gallerista di arte contemporanea.
PRIMA DOVE SI TROVAVA?
Alla fine degli anni '80 avevo una
galleria con mia sorella Alessandra in
piazza Santa Apollonia, a Trastevere,
in quello che era stato lo studio di
Alighiero Boetti, che arrivato a Roma
da Torino negli anni '70 viveva ed
abitava in quel palazzo. Lo spazio era
bellissimo, un grande appartamento
con vista sulla basilica di Santa Maria
in Trastevere, molto malandato ma di
grande fascino, dove abbiamo
realizzato mostre importanti come
Richard Prince e Christopher Wool,
Fischli-Weiss, Shirin Neshat, Sol Lewitt
e Douglas Gordon. A Roma però
erano tempi molto diversi e difficili,
c'era pochissima gente che seguiva
l'arte contemporanea ed in più negli
anni '90 si viveva una crisi economica
molto dura forse più dura di quella
attuale. Nonostante ciò, nel 2002 sono
nate due diverse gallerie quella mia e
quella di Alessandra, che ancora oggi
sono un punto di riferimento nel
panorama dell'arte contemporanea
internazionale.
LEI SEGUE E PROPONE DIVERSI
PERCORSI D’ARTE, NON ULTIMO
”VESTI D’ARTE”, OVVERO
QUANDO HA CHIESTO A
DIVERSI ARTISTI DI DECORARE
UN ABITO DI CARTA
PARTENDO DA UN MODELLO
REALIZZATO DA ANDY WARHOL
NEGLI ANNI’ 60.
CE NE PARLA?
Io parlerei piuttosto di progetti che
mettono a confronto o in relazione arte
e moda o altro. Mi interessa molto
uscire di tanto intanto dal rigore del
mondo dell'arte contemporanea e di
attraversare altri mondi, l'importante è
mantenere lo stesso standard di
qualità. Ho potuto così scoprire che
l'arte è ovunque e non ha confini. Tra i
progetti realizzati c’è stato “Miroir
d'exile”. L'artista e designer Zolaykha
Sherzad ha messo insieme il suo
lavoro di artista e designer di moda
(Zarif design, abiti realizzati dalle
donne di Kabul) a quello di altri artisti
afghani che si occupano di arte,
musica, cinema e danza. Il risultato è
stato particolarmente coinvolgente.
TRA I FREQUENTATORI DELLA
SUA GALLERIA COMPAIONO
NOMI COME ENZO CUCCHI,
FRANZ WEST, JANNIS
KOUNELLIS. A QUALI DI QUESTI
È PIÙ LEGATA?
Io mi sento sempre coinvolta nella
mostra in atto. Il legame con gli artisti
che hanno costruito le mostre nel mio
spazio rimane un punto fermo nella
storia del Portico d'Ottavia.
COS’È LA SEZIONE LINK?
Link è una sezione che affianca le
mostre in corso dedicate a progetti di
artisti esordienti a cui è affidato un
piccolo spazio all'interno della
galleria. Una finestra aperta su nuove
possibilità ed una sfida per gli artisti
per realizzare in un piccolo spazio dei
grandi progetti.
FINO AL 3 FEBBRAIO HA
OSPITATO GIACINTO CERONE.
CHE PERCORSO ARTISTICO
PRESENTERETE?
Con Giacinto ho vissuto anni
importanti di lavoro e di amicizia. La
mostra è principalmente improntata a
testimoniare l'eccezionale poliedricità
di questo fantastico artista ancora non
abbastanza conosciuto.
Allo stesso tempo già penso con
emozione alla prossima mostra che
Nunzio porterà nella mia galleria,
ancora un mistero! Dopo Nunzio ho
già in progetto una mostra di Luca
Trevisani a cura di Claudia Gioia, un
giovane artista italiano tra l'altro
finalista del Premio Italia arte
contemporanea del Maxxi.
BOLOGNA ARTE È SEMPRE UN
APPUNTAMENTO DA NON
PERDERE?
Per noi che abbiamo frequentato la
fiera dai primissimi anni è sempre più
immancabile.
Quest'anno in particolare, Arte Fiera
ha dato un’immagine di sé molto
selettiva ed attuale.
Credo che questa nuova veste abbia
riscosso un buon successo con un
incremento di visitatori anche
dall'estero.
CHE PERIODO STA VIVENDO
ORA L’ARTE?
L'arte anticipa il tempo, si rinnova
imprevedibilmente. Attualmente anche
paesi sinora ignorati si propongono
nel mondo internazionale. La nostra
attenzione è rivolta quindi ad un
campo sempre più vasto. In particolare
sono molto attratta dagli artisti
orientali che seguo con attenzione da
anni, come Shahzia Sikander,
Dayanita Singh, Jagannath Panda.
SE DOVESSE SODDISFARE UN
SUO DESIDERIO, COSA
COMPREREBBE OGGI SUL
MERCATO?
Un Pascali, un Andy Warhol, un Cy
Twombly, un bel Ryman, un Richter
d'annata, un Blinky Palermo, un
Licini...
COSA PENSA DELLA FIERA DI
ARTE A MIAMI?
Mi sembra molto interessante: una
bella città unita ad una bella fiera, un
ottimo binomio! ø
25

il parere
T/ BARBARA ONDINO
F/ PAOLO TOMMASI
PROGETTARE
ILBENESSERE
26
Laureata a Napoli in Architettura,
Fabia Masciello si perfeziona a Milano con un
dottorato di ricerca in Arredamento ed
Architettura degli interni. Tra le sue
esperienze, il soggiorno in Danimarca dove ha
pubblicato un libro su Nanna Ditzel, nome del
design scandinavo degli anni ’60, e
l’approfondimento dell’evoluzione degli spazi
domestici dal punto di vista storico, sociologico,
progettuale. Oggi Fabia Masciello è docente di
Cultura dell’Abitare presso l’Istituto Europeo di
Design a Roma ed opera come libera
professionista di progettazione di interni. Con
lei abbiamo affrontato il tema della
progettazione del benessere
QUALI STRATEGIE DI ARREDO GARANTISCONO UN PURO
RELAX NELLA ZONA DEDICATA AL WELLNESS?
Le ultime tendenze prevedono un mix tra tecnologie ed ecologia. Oggetti
di arredo eleganti ed essenziali nel design, ergonomici nelle forme e
sistemi tecnologici sempre più avanzati con un occhio di riguardo ai
consumi. Lo spazio dedicato alla spa domestica non è più solo quello del
bagno, ma sconfina nelle zone limitrofe della casa, in particolare nella
camera da letto. Si tratta perciò di uno spazio da vivere, ma anche da
mostrare. Trovano posto quindi saune e bagni turchi, minipiscine con
acqua a sfioro e vasche a idromassaggio, docce termali e per massaggi
cervicali fino a vere e proprie palestre dotate di “personal trainer”
computerizzati.
COMFORT TECNOLOGICO, SONORO, VISIVO. LO STILE DI
INTERNI IMPONE SCELTE PROGETTUALI PRECISE. QUALI?
Innanzitutto un’accurata progettazione tecnica e tecnologica degli
impianti: presenza di addolcitori dell’acqua e calcolo accurato
dell’effettiva pressione dell’acqua. Per quanto riguarda il riscaldamento,
nello spazio dedicato alla spa domestica è consigliabile utilizzare quello
a pavimento, con serpentine in grado di garantire una omogenea
diffusione del calore dal basso. Dal punto di vista sonoro, oggi si punta
su sistemi audio con speaker nascosti per rilassarsi con la musica non
rinunciando alla massima qualità del suono. Infine l’illuminazione. Luci
artificiali morbide e rilassanti - alternate a candele- e possibilità di
cromoterapia.
VERSO QUALE TENDENZA SI DIRIGE LA PROGETTAZIONE
DEL HOME WELLNESS?
Negli anni passati imperava il bagno high tech, con sofisticati
telecomandi e led multicolori. Oggi prevale una nuova sobrietà,
complice forse anche la crisi economica e il crescente interesse per il
benessere del pianeta. Quindi uso di tecnologie meno sofisticate ma
soprattutto più ecologiche, magari con l’ausilio di impianti fotovoltaici,
pannelli solari e sistemi di ricircolo delle acque.
IL PRINCIPIO A CUI TI ISPIRI?
La cosa che mi da maggiore soddisfazione è sentirmi dire dai clienti che
vivono esattamente nello spazio che “sognavano”. Un risultato che
richiede spesso tempi lunghi ma che ripaga di tutti gli sforzi ø

Fabia Masciello
27

S
archistar
T/ ROBERTA DEL VAGLIO
F/ARCHIVIO
Si chiama Ephraim Goldberg ed è
l’architetto più celebre del nostro tempo
secondo il Time, ma non stupitevi se il
suo nome non vi dice niente, una
spiegazione c’è. Il personaggio in
questione, nato a Toronto nel 1929 da
una famiglia di ebrei polacchi, si
trasferisce nel 1947 a Los Angeles, e a
partire da quel momento si farà
chiamare Frank O. Gehry. Gigantesche
lamiere di titanio plasmate come petali
leggeri sono il suo marchio di fabbrica,
l’elemento architettonico distintivo, che
grazie al progetto del Museo
Guggenheim di Bilbao lo ha portato
alla fama mondiale. Oggi, anche a Los
Angeles, la città dove il suo talento è
sbocciato, l’edificio della Walt Disney
Concert Hall porta la sua inconfondibile
firma.
Qualcuno lo venera, qualcuno lo accusa
di essere troppo oneroso, di essere
l’architetto del lusso. Potente come
pochi, veste spesso i panni del grande
saggio, soprattutto quando dice ai suoi
studenti di Yale “trovate il vostro stile
personale, perché in quello sarete gli
unici esperti. Qualcuno potrà non
essere d’accordo, ma sarete comunque
gli unici esperti”.
La sede di Abu Dabi del museo
Guggenheim è la sfida aperta in questi
mesi, quando il progetto sarà
realizzato, sarà un’altra fetta di stile
occidentale esportata in Oriente, del
resto a 83 anni, Gehry si considera
troppo giovane per andare in pensione
e dedicarsi al suo hobby preferito: la
vela.
Decostruttivista, non insegue il bello ma
lo genera per scarto: “una casa
progettata bene deve essere molto
comoda.
Non sopporto gli esteti e le cose
minimali. Non potrei vivere in quel
28
Frank O. Gehry
POLITICAMENTE
SCORRETTO

modo. La mia casa deve essere piena di
cose – soprattutto dipinti, sculture, le
mie lampade pesce, mobili di cartone,
libri…”.
In aperto contrasto con la tendenza
modernista, il cui manifesto sono le
linee pulite e le geometrie ridotte
all’essenziale, l’architetto scoprì la
ricchezza delle belle arti viaggiando
attraverso l’Europa: “la prima volta che
vidi Parigi, Notre Dame e Chartres, mi
arrabbiai così tanto con i miei
professori di Harvard: perché non ci
avevano detto niente di tutto ciò?”.
Eppure, anche il suo studio ha dovuto
fare i conti con la crisi, nonostante le
commesse milionarie che gli vengono
affidate in giro per il mondo: “credo
che le persone dovranno imparare a
vivere in modo più parco; penso che
dovrebbero imparare a risparmiare il
proprio denaro.
Abbiamo attraversato una generazione
di eccesso – ognuno con due o tre
Non sopporto il minimalismo,
la mia casa deve essere piena di cose
automobili, volando dappertutto, ma
ora qualcos’altro sta succedendo e
dobbiamo reagire; ma gli architetti da
soli non possono”. È chiaro che in tema
di attualità Gehry non ha paura di
mostrarsi politicamente scorretto, anche
quando, a proposito dell’architettura
ecosostenibile dice: “la questione
ambientale è stata utilizzata come mero
strumento di marketing. Talvolta queste
rivendicazioni verdi sono del tutto prive
di significato”.ø
29

talenti
T/BARBARA MIGLIARDI
F/ARCHIVIO
PopCoffee
“WAKE UP, l’arte si risveglia”: è il progetto di
Giovanni Policastro, titolare della White
Gallery di Milano, che ha invitato 63 artisti a
“raccontarsi” con una moka. Tra i tanti,
abbiamo scelto di conoscere due giovani
talenti (con le loro moke) per farci dire, alla
vigilia del nuovo anno, in cosa bisogna
“svegliarsi” e come. Hanno risposto per noi
Massimo Caccia e Salvatore Raimondo.
Milanese e classe 1970 il primo, messinese e
classe 1980 il secondo. Moka-fantasy per il
primo, moka-denuncia per il secondo.
Uno beve zero caffè, l’altro cento al giorno.
Eppure entrambi hanno ben chiaro il futuro
dell’arte e del design. Parola d’ordine?
Svegliamoci!
Se la California ha il
culto della strada noi
abbiamo quello del
caffè. Ma sappiamo
essere, quando è il caso,
altrettanto pop. Il
risultato di questa
ingegneria deviante, di
design espresso, è una
serie di fantastici hot
rods da fornello. Volete
saperne di più? Ecco uno
Zoom su due pop-moke
di due giovani artisti,
con due modi differenti
di vivere e vedere. E una
rassegna fotografica
delle più belle moke mai
viste prima.
Massimo
Caccia
Massimo Caccia nasce
a Desio (Milano) nel
1970 e si diploma in
pittura all'Accademia
di Belle Arti di Brera.
Dipinge, fa mostre,
crea titoli di testa per
cortometraggi, illustra
libri per bambini e si
cimenta con
l'animazione. Vive e
lavora a Milano.
COME È NATA L’IDEA
PER LA SUA MOKA?
Nel mio lavoro
trasformo spesso
30
mobili comuni (tavoli,
divani, etc...) in
animali. Solitamente
mi lascio guidare o
ispirare dalla forma.
Anche in questo caso
ho seguito questo
procedimento: ho
immaginato e
NEL RIQUADRO IN BASSO
Massimo Caccia
IN ALTO
Due Moka
di Massimo Caccia
realizzato una scena
dove un serpente
gigante, che avvolge
un elefante, cerca il
suo piccolo.
QUANTI CAFFÈ
AL GIORNO?
Zero caffè al
giorno... non
bevo caffè.
PRIMO PENSIERO
QUANDO SI SVEGLIA
AL MATTINO?
La prima cosa che
penso appena sveglio
è cosa prendere per
colazione nella
pasticceria sotto casa.
“WAKE UP, L’ARTE SI

Moka di Salvatore Raimondo
NELLA FOTO PICCOLA
Progetto inaugurato nel Messinese
dal titolo“ Piacere dalla periferia”
di Salvatore Raimondo
NEL RIQUADRO IN BASSO
Salvatore Raimondo
RISVEGLIA”: COME?
DI COSA AVREBBE
BISOGNO IL MONDO
DELL’ARTE PER
SVEGLIARSI (SE
CREDE CE NE SIA
BISOGNO)?
L'arte avrebbe bisogno
di essere veicolata in
modo più originale,
ma forse questo sta
già avvenendo
attraverso internet,
social network e varie
iniziative che esulano
dai canali classici
come gallerie, fiere e
mercanti.
IL MOMENTO IN CUI
INVECE LEI SI SENTE
DAVVERO SVEGLIO,
NEL SENSO DI
PRODUTTIVO? Mi
sento davvero sveglio
dopo la pennica
pomeridiana!
Salvatore
Raimondo
Nato a Barcellona (in
provincia di Messina,
Sicilia) nel 1980. È
stato docente di massmedia
all'Accademia
di belle arti di
Messina, attualmente
invece è insegnante di
arte e immagine per la
scuola primaria di
secondo grado. Dal
2007 conduce una
ricerca di bio-arte sul
disturbo nell'immagine
pittorica. Vive e lavora
a Milano.
31
COME È NATA L’IDEA
PER LA SUA MOKA?
L'idea per la mia moka
è nata dall'interesse di
Giovanni Policastro ad
un mio lavoro
precedente, chiamato
“Futurismo Grande
Balla”. Si trattava di
una mia
considerazione
riguardo la
cementificazione nel
Messinese e consisteva
in una serie di pilastri
in cemento armato da
cui sbucavano elementi
umani, due mocassini,
un braccio, due

talenti
gambe accavallate etc.
In ogni modo, penso
che in una mostra a
tema, come nel caso di
“wake up”, sia sempre
la poetica del curatore
ad essere esposta. Per
l'artista rimane una
felice occasione ludica.
QUANTI CAFFÈ AL
GIORNO?
Cento!
PRIMO PENSIERO
QUANDO SI SVEGLIA
AL MATTINO ?
Se l'azione è un
pensiero che si
materializza, e il caffè
è la prima cosa che
faccio, devo dedurre
che il mio primo
pensiero sia bere
caffè.
“WAKE UP, L’ARTE SI
RISVEGLIA”: COME?
DI COSA AVREBBE
BISOGNO IL MONDO
32
IN QUESTA PAGINA
Le moka di alcuni dei 63
artisti partecipanti al progetto
“Wake up”
Dall’alto e da sinistra:
Nicola Vitale
Horatio Goni
Helgi Fridjonsson
Vanni Cuoghi
Fabio Tita
Anna Fusco
DELL’ARTE PER
SVEGLIARSI (SE
CREDE CE NE SIA
BISOGNO)?
Tanto Caffè!
IL MOMENTO IN CUI
INVECE LEI SI SENTE
DAVVERO SVEGLIO,
NEL SENSO DI
PRODUTTIVO?
Considero l'arte come
la soluzione creativa
ad un problema, ogni
azione quotidiana può
essere ottimizzata in
modo creativo.
Saranno pure i caffè
che prendo, ma io mi
sento sempre sveglio.ø

arredo twin
T/ CHIARA VERDE
F/ ARCHIVIO
Non chiamatelo portariviste, le sue
funzioni sono infinite. Nato come
contenitore essenziale, si trasforma in un
eloquente composizione arredativa. Così
cambia l’interpretazione del classico
tavolino appoggio destinato ad ordinare
oggetti e sopratutto riviste. Complemento
proposto in mille fogge, colori, materiali,
capace di creare un’atmosfera di grande
relax personale. La nostra scelta è
ricaduta su due tipologie presentate
all’ultimo Salone Internazionale del
Mobile di Milano: una firmata da Ligne
Roset e l’altra da Naos. La prima in
metallo ultrasottile, l’altra in vetro con
meccanismo automatico di chiusura ed
apertura, per un budget più elevato. ø
ZONA
RELAX
33

arredo twin deluxe
€1.600
SCACCOMATTO
Porta la firma di Isabelle Rigal il tavolino Scaccomatto proposto da Naos. I piani in vetro si compongono e scompongono grazie ad
un meccanismo automatico estremamente semplice. Da euro 1.600 in versione deluxe.
34

arredo twin democratic
TABLE
Si chiama Paper Table e presenta una struttura piramidale
composta da piani appoggio che emulano i fogli di carta. In
realtà sono lamine in metallo ultraslim particolarmente
robuste e resistenti. La mente creativa è quella di Nathan
€880PAPER
Yong per Ligne Roset. Euro 880
35

dalmondo
T/ PAOLA DE CIUCEIS
F/ ROBERTO LOMBARDI
Vivereinun’operad’arte
36

SPOLETO
ITALIA
Albornoz Palace
Il primo impatto è con due monumentali sculture, una di
Nicola Carrino e l’altra di Carlo Lorenzetti, che campeggiano
dinanzi l’ingresso e invitano l’occhio a proseguire lo sguardo
verso l’imponente mosaico di Luca Maria Patella che a sua volta
domina l’entrata. E non finisce qui. La meraviglia continua nella hall
principale con lo sfolgorante, coloratissimo wall paper di Sol Lewitt.
Benvenuti all’Albornoz Palace di Spoleto, non un semplice art hotel ma
decisamente qualcosa di più. Forse neanche un albergo museo ma una
vera e propria casa dell’arte, luogo di incontro per artisti italiani e
stranieri, promettenti, emergenti e affermati che, espressione dei più
diversi linguaggi dell’arte contemporanea, sotto gli auspici di Sandro e
Fabio Tulli vi hanno trovato uno spazio per riflettere, lavorare,
sperimentare. Uno studio, atelier, officina dove gli artisti sono chiamati
prima ad abitare, dunque a produrre e, last but not least, lasciare il
segno del proprio passaggio in qualsiasi punto dell’edificio abbiano
trovato congeniale alla loro ispirazione. Dunque, camere da letto e
stanze da bagno, corridoi, saloni, bagni, sale ristorante, area
welness&spa, giardini, piscina scoperta e quant’altro. Addirittura lo
spazio ascensore per il quale l’installazione “Amena ascensione urra”
di Bruno Ceccobelli ha richiesto una cabina trasparente, tale da poter
leggere nel viaggio dal piano terra all’ultimo, il settimo, e viceversa i
suoi due grandi cicli pittorici bifrontali: 35 copri femminili che
compongono la parola Urra e 42 maschili che, invece, scrivono Amen.
L’esperienza all’Albornoz Palace di Spoleto non è cosa di tutti i giorni.
Già, perché qui non si vedono solo tanti bei lavori, si dorme, si mangia,
si sorseggia un drink, insomma, si soggiorna davvero in un’opera
d’arte. È questa l’idea di Sandro Tulli per i suoi ospiti: una nuova
filosofia rigenerativa, grazie alla quale lo stress del vivere quotidiano
resta soltanto un lontano ricordo. Per di più assecondando la passione
di chi ama l’arte contemporanea o stimolando l’interesse di chi ne è
ancora inconsapevole. Un’avventura nata dal desiderio di offrire
qualcosa di più e di diverso agli avventori di un albergo di grandi
dimensioni e con centro congressuale. Che non si voleva solo abbellire
con opere d’arte ma valorizzare con un vero e proprio progetto
culturale che strizzasse l’occhio al collezionismo come impresa facendo
leva sulla sensibilità di mecenate del titolare. “L’albergo - racconta
Sandro Tulli - è attivo dal 1990 ed stato costruito avvalendosi dei
finanziamenti per i Mondiali di calcio, un’occasione ghiotta per un
“palazzinaro” come ero io al tempo tranne per il fatto che, i tempi
stretti di realizzazione, poco più di un anno, diedero dei risultati per me
insoddisfacenti da un punti di vista estetico. Benché fossi contento della
parte architettonica dai densi volumi di pietra rosa a vista - affidata per
il progetto a Carlo Aymonino che a sua volta scelse uno studio austriaco
per l’illuminotecnica, l’architetto Fulvio Balzani per le strutture esterne e
per gli arredi interni il progettista della Poltrona Frau Keith Gibson – gli
interni proprio non mi piacevano a cominciare dai colori. La soluzione
mi venne dall’incontro con Sol Lewitt che da poco aveva preso casa a
Spoleto per trascorrere l’estate cui chiesi un intervento artistico nell’hall.
Non fu semplice, lo spazio non lo entusiasmò e rifiutò cortesemente
salvo, poi, ricomparire dopo qualche tempo con dei bozzetti. E così è
stato, non solo per la hall ma per tutto il resto perché nel frattempo
avevo pensato di caratterizzare tutti gli spazi con interventi d’artisti.
Naturalmente non intendevo semplicemente comprare delle opere da
installare per abbellire gli ambienti ma volevo qualcosa di speciale e
che rimanesse per sempre. Di qui l’intento di chiamare degli artisti
invitandoli ad intervenire in maniera duratura, direttamente sulle mura
interagendo con gli spazi. Il risultato è straordinario. Sono stati nostri
ospiti Piero Dorazio, Marc Kostabi, Luigi Boille, Pietro Raspi, Nicola
Carrino, MicheleCiribifera, Taru Mishiko, Susan Squires, Claudio Verna e
tanti altri sino a 350 quanti sono attualmente quelli che hanno lavorato
con noi. Con ciascuno di loro abbiamo pensato cosa fare, come e dove,
instaurando un dialogo forte, foriero di rapporti di grande affiatamento
ed anche amicizia costruiti nel vivere insieme quotidianamente e
dedicando loro anche libri, cataloghi, pubblicazioni che documentano
questa esperienza”.
Un lavoro in progress che continuerà ad essere tale giacché il prossimo
traguardo sarà l’inaugurazione della Casa degli artisti, nel parco
attorno all’albergo. Un enorme cubo d’acciaio corten progettato dallo
scultore Nicola Carrino per ospitare gratuitamente artisti in cerca di
residenza: alloggiato in una grande vasca, il cubo sarà raggiungibile
percorrendo una griglia a filo d’acqua e conterrà 4 miniappartamenti,
uno spazio espositivo, un’officina. ø

moodesign
T/ ROBERTA DEL VAGLIO
T/ GIUSEPPE RAGO
F/ ARCHIVIO
STILE
CONTINENTALE
38

NELL’ALTRA PAGINA
E A LATO
Room39 è tra i marchi
rivelazione della prima
edizione di Home a Londra, la
parure da letto si chiama Knit
Knit e punta tutto su colore e
packaging
IN BASSO
A Garten&Ambiente, la fiera
di Francoforte dedicata ad
arredi green ed esterni, spazio
anche allo stile orientale
IN BASSO ADESTRA
Sempre da Londra, gioca con
le ombre il sotto tazza di
Bettina Nissen, in feltro
MMentre
il dibattito economico e sociale mette in
discussione l'identità europea, il design e lo stile
continentali funzionano ancora alla grande sul
palcoscenico internazionale. Ce ne accorgiamo
andando in giro tra le fiere di gennaio: Parigi
(Maison et Objet), Milano (Macef) e Londra
(Home) prima di tutto, ma anche Francoforte dove
Garten&Ambiente, il salone dedicato a
giardinaggio e green design, ha dato ampio spazio
alla creatività europea. E se la francese Christine
Lagarde, direttore del Fondo Monetario
Internazionale ha fatto scalpore al World Economic
Forum di Davos, sollevando la sua borsa di Luis
Vuitton e mostrandola al mondo dicendo “sono
venuta a cercare soldi” anche nella fiera di Parigi
si è respirata un po’ di follia. Soprattutto nella
Dream Box, allestimento di Elisabeth Leriche: una
sorta di paese-delle-meraviglie dell’arredo, dove
dominavano il rosa e le forme surreali. La sobrietà del
Macef, riflette forse il nuovo clima italiano, votato ad
un ritrovato rigorismo, nel frattempo a Londra si è
inaugurata con grande successo la prima edizione di
Home: all’insegna del colore, delle fantasie azzardate e
dell’ironia. “Because beige is boring” spiega il blogger
e stylist inglese Will Taylor, dalle pagine del suo
www.brightbazaar.co.uk da cui regala dritte d’autore su
come utilizzare il colore per dare personalità alla propria
casa. E a proposito di blogger, non possiamo non citare
European Chic (www.eurpeanchicdesign.blogspot.com):
una miniera di atmosfere e tendenze, del passato e del
presente europeo. (Roberta del Vaglio)
39

moodesign
40

NELL’ALTRA PAGINA
Macef all’insegna dello stile classico ma sempre colorato: tra i materiali
domina la melamina, di cui è fatta anche l’insalatiera di Fox Trot, marchio
francese distribuito da Davalos Italia; giocano con le cromie e con il vetro i
bicchieri della linea Magic di IVV Home&Table; porta fino a 20 chili la borsa
Mary Pop, non solo per la spesa
IN ALTO
Il marchio “green” Ekobo, ha presentato le sue creazioni più colorate a
Maison&Objet, ma ha puntato anche su Francoforte
AL CENTRO
Colori pastello interpretati con ironia a Maison et Objet, nelle immagini: le
scatole firmate Hay e gli stampi per cup cakes di Birkmann distribuito in Italia
da Schoenhuber, visti al Macef!
Quanto tira ancora la vecchia Europa? Per
quanto sia ricorrente la domanda, sembra
sempre più difficile trovare una risposta in una
fase, come questa, di epocale spostamento
altrove del baricentro dello sviluppo economico
e, forse, dell’innovazione e di tutto quel
complesso di elementi che pomposamente
chiamiamo civiltà. E se Woody Allen ancora nei
suoi ultimi film ci dà l’ennesima (forse
estrema) dimostrazione d’amore di un
americano in Europa (con i suoi eleganti, e a
volte stereotipati ritratti di Londra, Roma,
Parigi, con le loro strade, gli artisti, la moda, lo
stile, il buon gusto), ciò non ci consola, di
fronte al fatto che anche gli Stati Uniti stanno
perdendo centralità rispetto alle Tigri orientali, o
ai paesi emergenti del Sud America (a
proposito, vi ricordate quando “Re Giorgio” per
gli americani era Armani, e non certo, come
ora, Napolitano? Segno dei
tempi…). Eppure, una chiave
sta nella percezione che gli
orientali continuano ad
avere degli europei:
Europa vuol dire
industrial design, moda,
arte e architettura; beni e talenti
certo non replicabili, fatti di know
how, materiali, tessuti non certo espiantabili.
Dal revival dei pezzi di design, ormai grandi
classici, di Cassina, Castiglioni, Mies, Rietveld
(solo per citare alcuni), a Valentino, o Armani,
celebrati nei musei o nelle piazze come la
Gioconda; dalle tappezzerie inglesi ai tessuti
fiorentini; dalle sedie Thonet ai gioielli decò;
dalle poltrone di Corbusier alla sintesi delle arti
negli arredi art nouveau: su questi paradigmi
irripetibili si costruisce ancora oggi tale
percezione. Su di essa varrebbe investire, per
cercare un via d’uscita. (Giuseppe Rago) ø
41

TEL. 0587 653211 INFO@EGOZEROVENTIQUATTRO.IT WWW.EGOZEROVENTIQUATTRO.IT
42

arredozoom
T/ROBERTA DEL VAGLIO
F/ARCHIVIO
Sarà per questa
ritrovata voglia di stare
in casa e dedicarsi alla
famiglia, che il concetto
di spa domestica si sta
tanto diffondendo?
Probabile, intanto,
torna la moda di
incontrarsi fra amiche
per farsi i capelli e lo
smalto alle unghie, con
improbabili maschere
allo yogurt, parlando di
tutto. Rituali di un
tempo, da declinare al
presente grazie a
gadget di ultima
generazione.
Saune, minipiscine,
docce cromatiche e di
vapore, sono oggi fatte
su misura delle
abitazioni. Il lusso non
consiste più nel
concedersi un weekend
in un hotel spa, ma nel
portare il wellness a
casa propria. Docce e
vasche a centro stanza,
possibilmente circolari,
con qualche licenza
creativa per chi vuole
stupire.
1
La vasca della linea Morphing di Kos,
realizzata in Cristalplant® è una rilettura
contemporanea della classica “vasca a
piedino” ed è perfetta per essere collocata a
centro stanza, come vuole la tendenza attuale.
A partire da 4.700 euro + Iva.
2
Elegantissima nella sua semplicità è la cabina
doccia St Tropez di Duravit: disegnata da
Philippe Stark è anche bagno di vapore e getto
d’acqua fredda Kneipp. Lo sgabello,
all’interno, è concepito come una piccola
scultura funzionale. 7.490 euro Iva incl.,
comprensivo del servizio Full Service Duravit.
1
REMISE EN FORME
2
43

arredozoom
REMISE EN FORME
44
3
4

5
6
7
3 – 4
Le forma del presente è il cerchio,
possibilmente free standing: il piatto
doccia è della linea Canestro di Novello
(prezzo in via di definizione), la vasca
è della linea Dual di Colacril ed è
realizzata in Polimineral, materiale
resistente, piacevole al tatto e antiscivolo
(4.574 € Iva inclusa).
5
La vasca circolare Sharm di Colacril è
discreta ed elegante nelle forme ma
non ha nulla da invidiare ad una
minipiscina: l'idromassaggio
professionale è garantito da 18
bocchette orientabili a 30° lungo le
pareti della vasca e 26 ugelli sul fondo.
Proposta con pannelli di rivestimento in
laminato che vanno dal legno wengè,
al grigio o nero millerighe al classico
bianco acrilico. A partire da 2.016 euro
Iva compresa.
6
Di grande impatto la vasca Thais di
BluBleu: cuscini e poggiatesta ne
aumentano il comfort e la struttura in
legno, nella finitura teak che riveste la
vasca in acrilico, consente di sfruttare
ampi ripiani e cassetti, per riporre
asciugamani, bagno schiuma, porta
sapone, sali. A partire da 13.412 euro
più Iva.
7
Linee essenziali per il box doccia Aura
con agganci Pura del marchio Duka.
Prezzo su richiesta.
45

arredozoom
REMISE EN FORME
46
8
9

10
11
8 – 9
Ancora due proposte di BluBleu: la
prima si chiama Giò e tra gli accessori
prevede anche l’impianto di ozono e il
Cromo Relax, il sistema di
illuminazione interna con quattro cicli
cromatici (verde/arancio è la funzione
armonizzante; blu/verde e rosso
quella vitalizzante; neutro la
tonificante) a partire da 1.148 euro. La
seconda è Kalì Color, che nella versione
in giallo è vagamente ispirata al cult
Kill Bill: disponibile in 960
combinazioni di colore, con possibilità
di riprodurre disegni o scritte, a partire
da 4.821 euro.
10 - 11
Premiata nell’ottobre del 2011 con il
Design Award nella categoria
Bathroom Product Innovation of the
Year - Gold Award, Hydroline di Teuco
coniuga design classico e tecnologia
d’avanguardia. Si rinnovano le
bocchette idromassaggio che diventano
invisibili, silenziose e integrano la
funzione di cromoterapia. Prezzo su
richiesta.
47

arredozoom
REMISE EN FORME
48
12
13

14
15
12 – 13
Due proposte doccia di Teuco: la prima
è disegnata da Angeletti e Ruzza e si
chiama Chapeau, cappello, proprio
perché è chiusa in alto per evitare la
dispersione del calore e creare un
confortevole effetto cocooning, 1.920
euro nella versione a nicchia con porta
a battente e nella dimensione mm
1000x750. La stessa impostazione è
data a Light, disegnata da Fabio Lenci:
il tetto in Duralight® consente di
mantenere all’interno il vapore e
costante la temperatura. 9.252 euro
nella versione a nicchia e nella misura
cm 120x80 con nuovo piatto doccia
PAPER in Duralight®, colonna doccia
con vapore e kit preistallazione.
14
La doccia Loop di Kos, disegnata da
Ludovica+Roberto Palomba può essere
trasformata in un’area relax
accessoriabile con bagno turco, jet
dorsali idromassaggio e seduta
ribaltabile a scomparsa, soffione con
getto a cascata, aromaterapia,
Idrocolore® system, impianto di
diffusione musicale radio e mp3,
tastiera capacitiva per il controllo di
tutte le funzioni. A partire da 5000
euro + Iva.
15
In tema di benessere è interessante il
progetto di Giulio Iacchetti per Ruggiu:
si chiama shower ed è una doccia di
luce. Ovvero una lampada pensata per
adattarsi alle esigenze dell’utente
grazie a 18 Led di potenza con
selettore elettronico della temperatura
di colore della luce per un migliore
comfort visivo: luce fredda 6000k per
la lettura, luce calda 3500k per
illuminazione d’ambiente, oppure luce
naturale 4500k. Piantana 1.200 euro
+ Iva, applique 218 euro + Iva.
49

arredozoom
50
IN ALTO
Per chi ha lo spazio (e il budget) e desidera qualcosa in più,
Jacuzzi propone Sasha 2.0, progettata dall’Architetto
Apostoli. La struttura, con elementi in DuPont Corian®
presenta varie combinazioni di sauna, hammam e doccia
emozionale e grazie alle possibili dimensioni, è pensata per
accogliere più persone. Aromaterapia, sistema audio con
lettore mp3, cromoterapia, sono solo alcune delle possibili
dotazioni. A partire da 15.900 euro.
NELL’ALTRA PAGINA IN BASSO
La steam room Pasha di Teuco è tra le alternative più
interessanti al classico box doccia, sia per la totale
modulabitlità, sia per la capacità di ricreare in poco spazio
un perfetto ambiente hammam in cui è possibile integrare
la funzione doccia. Prezzo a partire da 7.973,90 euro Iva
inclusa, nella configurazione piccola mm 1200x900.

51
REMISE EN FORME

TotalRelax
Relax e salute a domicilio.
Anche in poco spazio.
L’obiettivo è realizzare un’isola
di benessere , che prescinde dai
metri quadri, compiendo scelte
giuste. Dopo giornate
frenetiche di lavoro diventa
indispensabile sdraiarsi su
sedute ergonomiche, concedersi
una sauna o un idromassaggio,
ascoltare soft musica, regolare
l’illuminazione. Il comfort va
progettato e sconfina in più
soluzioni. Dalla fluidità degli
ambienti, moderni ed
accoglienti, ai sistemi
tecnologici avanzati, fino alla
preziosità dei decori come in
questi interni che proponiamo
realizzati con miscela di
pigmenti in oro nell’impasto.
52

54
Benessere
a domicilio
68
Itinerari
romantici
TotalRelax
53
chiaved’accesso
64Neve:
relax al sole
72 Momenti
di lettura cult

abitareindoor
Quando la tecnologia
e la decorazione
dettano le nuove
forme
dell’abitare
contemporaneo:
design, domotica e
ricerca estetica
caratterizzano
questo
interno
partenopeo
54
T
T/EMMA FERRARI
F/ROBERTO PIERUCCI
DECOR
HI TECH
Tecnologia e decor; ragione e sentimento: ecco come potremmo definire il
progetto di questa casa. Un appartamento inondato di luce sulla collina dei
Camaldoli: centoventi metri quadrati dove soluzioni hi-tech di ultima
generazione e decorazione convivono perfettamente senza estremismi di sorta.
Il progetto porta la firma dello Studio Pisani Morace di Napoli, tra le realtà più
dinamiche della città, che ha saputo interpretare e realizzare le esigenze dei
committenti, una coppia di professionisti con figlio adolescente.

abitareindoor
56

abitareindoor
58

abitareindoor
60

«La richiesta è stata sin da subito quella di una casa fluida e vivibile, moderna e
accogliente, all’insegna del benessere», spiega l’architetto Valentina Pisani autore
del progetto insieme al fratello Roberto, ingegnere.
Ampio living, cucina e pranzo, due camere da letto e due bagni con tanto di vasca
per la cromoterapia compongono lo spazio domestico. Domotica, impianti luce,
audio e video altamente tecnologici si nascondono dietro pareti dai colori avvolgenti,
mosaici preziosi e parati di seta. Tecnologia e decor, appunto. Su una parete corrono
citazioni di Oscar Wilde, su un’altra si espande un caldo color prugna, mentre nel
bagno prende forma una donna sensuale disegnata da micro tessere di mosaico
della Sicis. La zona giorno è un ampio open space con un grande divano della Living
posto al centro dello spazio, come un’isola, protagonista indiscusso della stanza. Di
fronte al divano, tra le due vetrate panoramiche scorrevoli, è stata allestita la parete
tecnologica con camino a gas, tv led completo di sistema audio home theatre.
Tutt'intorno, librerie, mobili contenitori e mobili bar realizzati su misura, con ante a
scomparsa laccate in opera.
61

abitareindoor
62

casacromìa
Artigianalità e ricerca di materiali di pregio connotano da sempre l’approccio
progettuale dello Studio Pisani che da cinquant’anni disegna spazi pubblici e privati
a Napoli, Roma, Capri ed Ischia combinando maestranze artigiane di altissimo
livello e materiali di nuova generazione come la resina che in questa casa è stata
personalizzata con una particolare miscela di pigmenti in oro nell'impasto. Acciaio,
specchi, cristalli e pareti scorrevoli sono utilizzati accanto a marmi bianca calacatta
e parquet di quercia anticato a grandi doghe. Design di firma anche per
l’illuminazione affidata al lampadario Av Mazzega e alle luci di Viabizzuno. Qua e
là pezzi di oggi e di ieri, oggetti cult come le Barcellona in pelle bianca e la
collezione di piatti Eva di Fornasetti in oro in piacevole contrappunto sulla parete
color prugna. ø
63

abitareoutdoor
T/ANNALISA TIRRITO
F/ARCHIVIO
www.valvenosta-altoadige.info
www.carlton-stmoritz.ch
www.rosengarten-latemar.it
www.courmayeur-montblanc.com/
SPORT
E RELAX
NEI PAESAGGI INNEVATI
64

N
Val Venosta, nonsolomele...
Neve è la parola d’ordine in questi mesi
invernali, per gli appassionati sciatori che non
smettono mai di inseguire le più intense nevicate
e le distese immacolate e fresche, in pista o fuori
pista, per divertirsi in sana euforia. La scelta è
davvero ampia, in Val Venosta (Alto Adige) per
esempio, sono sei le aree sciistiche, con 30
impianti di risalita, e 126 km di piste. Discesa e
snowboard per chi ama le piste classiche. Fondo,
ciaspole, nordic walking, escursioni sulla neve
per chi preferisce il contatto con la natura
incontaminata. Mentre vela su ghiaccio, snowkite
e skating sul lago ghiacciato di Passo Resia è per
chi non sa rinunciare agli sport più estremi. Da
provare con il pacchetto “Inverno da favola”, dal
14 gennaio al 24 marzo. Per vacanze esclusive è
invece, St. Moritz, e il Carlton Hotel, dalla vista
sul lago e punto di osservazione eccellente per
poter vivere gli eventi della stagione invernale,
dal Polo World Cup on Snow alla Corsa di
cavalli sulla neve “White Turf”, in febbraio. Il lago
ghiacciato di St. Moritz è anche il protagonista
della leggendaria corsa di cavalli dell'Engadina
che riunisce purosangue e fantini di fama
internazionale. Disputata da 105 anni, la gara è
considerata uno dei più importanti appuntamenti
della stagione. Il Rosengarten-Latemar è perfetto
per chi ama le ciaspole e il fondo, con sentieri
sicuri che si inoltrano in un paesaggio
incontaminato e oltre 100 km di piste da fondo
per fondisti classici e skating. Nel cuore delle
Dolomiti Patrimonio Naturale Unesco, accanto a
impianti di risalita all’avanguardia e piste
perfettamente curate per chi ama la discesa
classica, la natura più integra invita alla scoperta
di angoli nascosti e incontaminati tra il bianco
accecante della neve ancora intatta, e come
sottofondo solo il rumore dei propri passi. Una
passeggiata con le ciaspole, immersi nella
natura, è un’esperienza coinvolgente e
rigenerante, che regala sensazioni uniche. Qui
fino al 14 aprile 2012, le strutture alberghiere
convenzionate della val d’Ega propongono il
pacchetto “Alpine Pearls - Vacanza attiva”
all’insegna della mobilità dolce, con molte offerte
vantaggiose. Ed ancora per i più spericolati
Courmayeur si conferma capitale del freeride,
anche dopo la competizione internazionale
Freeride World Tour, che ha riunito alle pendici
delle più belle montagne del mondo i grandi
campioni della disciplina invernale simbolo di
libertà. ø
Sci in Val Venosta, con lo Snowkite,
tra sport e divertimento in quota, nel
comprensorio sciistico Ortler Skiarena
A LATO
L’imponente facciata del Carlton Hotel
St. Moritz, al tramonto. La vista sul
lago dalle sue suite offre un punto di
osservazione eccellente
NEL RIQUADRO
Immagine avvincente della white turf
race, la corsa di cavalli sulla neve che
si gode dal Carlton Hotel St. Moritz
65

abitareoutdoor
Spettacolare panorama che si ammira
dalla Pista di fondo del Consorzio
Turistico Rosengarten-Latemar
66
SPORT
E RELAX
NEI PAESAGGI INNEVATI

Passeggiata con le ciaspole, tra le
bellezze paesaggistiche del Consorzio
Turistico Rosengarten Latemar
Momenti divertenti e spensierati passeggiando
con le ciaspole nel Consorzio Turistico
Rosengarten-Latemar
IN BASSO
Giovani sportivi che competono nella disciplina
del freeride a Courmayeur, tra divertimento e
adrenalina
Discesa in fuori pista a Courmayeur, per chi ama
lo snowboard più avventuroso
67

abitarelifestyle
T/ ANNALISA TIRRITO
F/ ARCHIVIO
68
ROMANTICI
TUTTO
L’ANNO
Isole Cook, la spettacolare laguna dove si specchia l’Aitutaki Lagoon Resort
Isole Cook, tipica imbarcazione per escursioni nella laguna cristallina

IN ALTO
Una sala da bagno, tipicamente arredata, del
riad Dar Darma di Marrakech
A LATO
Una lussuosa camera del riad Dar Darma di
Marrakech
IN BASSO
Cena al tramonto sulla spiaggia del Pacific
Resort Aitutaki Beach
69

abitarelifestyle
ROMANTICI
TUTTO
L’ANNO
IN ALTO
Serate conviviali in allegria al caffè del
treno Venice Simplon-Orient-Express
Trattamenti per coppia all’Hotel Raito
di Vietri sul mare del Ragosta Hotels
Collection
70
NNon solo febbraio è appuntamento per gli innamorati, ma è bene che sia spunto per vacanze del
cuore, occasione per tutto l’anno da prendere al volo, tra relax e benessere nella migliore
compagnia. Vicino o lontano non importa, purché il mondo rimanga rigorosamente fuori e possa
attendere. Le isole Cook, nel sud del Pacifico, sono tra le destinazioni più affascinanti e belle del
mondo. Polinesia autentica, il luogo perfetto per dirsi “ti amo”. Sottili banchi corallini e atolli,
spiagge di sabbia bianca e verdi monti vulcanici, un ritmo di vita tranquillo e una popolazione
cordiale, tra le mete di mare più affascinanti del mondo. Destinazione romantica come poche è
Marrakech al riad Dar Darma, atmosfera da mille e una notte, nel cuore della Medina, un’oasi di
raffinatezza tra privacy e tranquillità. Cena marocchina a lume di candela da degustare sulle
terrazze, trattamenti di benessere per rigenerarsi e visita ai famosi Giardini Majorelle, i souk tra i
colorati mercati e le numerose botteghe di artigianato locale. Un viaggio glamour da condividere
con la persona amata e da provare almeno una volta nella vita è con il Venice Simplon-Orient-
Express che propone la tratta Londra - Venezia. Fuori le luci dei villaggi alpini brillano attraverso i
vetri, i viaggiatori si preparano per la cena, concedendosi una coppa di champagne al piano bar,
per brindare in occasione del loro anniversario, per l’inizio della loro vita insieme o addirittura
festeggiare una proposta di matrimonio. Mentre per tutti coloro che non amano andare lontano,
ma prediligono l’Italia, la scelta giusta è a Vietri sul Mare, in Costiera Amalfitana, all’Hotel Raito
di Ragosta Hotels Collection, che regala emozioni speciali per due. Per essere coccolati e
trascorrere momenti romantici lontani dalla quotidianità, in una raffinata struttura. ø
www.cookislands.travel
www.orient-express.com
www.dardarma.com
www.ragostahotels.com

Cena romantica in carrozza ristorante sul Venice Simplon Orient Express
Il ristorante del Venice Simplon Orient Express
71

libri&LIBRI
T / STEFANO MARE
F / ARCHIVIO
Dimmi cosa guidi e ti dirò chi sei
E
72
Esperti d’auto, neofiti, semplici appassionati o solo
amanti dell’insolito, questo è il volume che fa per voi. Da
sfogliare con curiosità e leggere qualche nota qua e là, è
una vera e propria guida alle autovetture più degne di
nota del momento quanto a design. E se ne vedono
davvero di belle. L’autore, difatti, esplora il meraviglioso
mondo delle quattro ruote e ne passa in rassegna i più
splendidi modelli d’ultima generazione. Qualche
esempio? La Tesla per un’alternativa fra le sportive, la
Chevrolet che rivaleggia con la Toyota oppure, tra le
ecologiche, la Smart, la Renault e la Nissan. L’intento è
offrire un’esauriente visione d’insieme della produzione
automobilistica globale; tra queste anche quelle di alcune
case di paesi emergenti come il Marocco e l’Iran,
proposte accanto a nuove produzioni come Hummer in
Cina. E in più affronta la questione delle dinamiche di
fusione e acquisto a livello mondiale fra i grandi partner
costruttori. Auto importanti, dunque, in ogni caso tali da
non passare inosservate, ben fotografate anche in
location singolari come l’Audi parcheggiata in piscina. ø

Intersection cars now
di Daniel Alexander Ross
Tachen
Pagine 512, immagini 400
Prezzo: €29,99
Cartonato, multilingue, illustrato

libri&LIBRI
74
Fausto Melotti
a cura di Germano Celant
Electa
Pagine: 404/185 illustrazioni a colori
Prezzo: €55,00
Edizione in brossura con alette
Se avete qualche dubbio su come e quando indossare
questo o quel gioiello, il suggerimento giusto è nel
libro di Patrizia Carrobio, una vera esperta in materia
quanto a bon ton e storia dei preziosi che tra una
riflessione e l’altra sul profondo rapporto che unisce
le donne ai gioielli e sul valore affettivo e simbolico
di cui spesso sono caricati, racconta come sceglierli
e portarli. Un modo per scoprire se ancora sono
valide certe vecchie consuetudini come non mettere più
di un anello per mano e comunque solo dopo una certa
ora del giorno, così come se si possono indossare insieme
gioielli veri e fantasia. Insomma, un’occasione per districarsi tra questioni pratiche come l’acquisto di un
anello di fidanzamento, per sognare scenari inconsueti tra montagne di preziosi sullo sfondo del Diamond
Districts di New York dove l’autrice vive e lavora a capo di The Jewelry Department di Christies, per
acquisire notizie tecniche su gemme e metalli preziosi, e leggere di gustosi aneddoti, episodi e curiosità.
Nude Bible
AA.VV.
Gribaudo
Pagine: 383/250 illustrazioni
Prezzo: €25,00
Bibliche bellezze Viaggio biografico/materico

Conoscere i gioielli
di Patrizia Carobbio
Salani Editore
Pagine: 224/ illustrazioni a colori
Prezzo: €15,00
Non solo diamanti
A cura di Germano Celant così come la mostra antologica
in esposizione al Museo Madre di Napoli, il volume che
Electa dedica all’opera di Fausto Melotti riunisce testi di
autori vari che, illustrati da un ricco corredo di immagini,
ripercorrono l’iter artistico dello scultore e pittore di origini
trentine. Ne deriva una rassegna di terrecotte, maioliche e
gessi, sculture a tecnica mista e in ferro, ceramiche e
lavori in inox, disegni e bozzetti, oltre che del percorso
scultoreo dell’artista. Ovvero, oltre la mostra,
un’occasione per una più approfondita lettura della
complessa e versatile figura di Melotti che nel suo itinerario ha attraversato i diversi campi dell’arte
dalla pittura alla scultura, dalla ceramica, alla poesia, al disegno alla musica. Il catalogo forte del saggio
“Viaggio nella galassia Melotti” del curatore, trova completamento in una selezione di materiali di
corredo fondamentali per inquadrare correttamente l'opera dell'artista tra cui una biografia discorsiva,
un elenco delle esposizioni personali, fotografie e documenti, opere, dichiarazioni di poetica; elenco
esposizioni personali e collettive 1930-2011 ed una ampia bibliografia selezionata dei testi di Fausto
Melotti e su Fausto Melotti.
L’esaltazione del corpo umano e della sua bellezza. Non proprio nuovissimo ma intramontabile quanto al
tema, il volume, nella nuova veste per la riedizione di Gribaudo, presenta una straordinaria selezione di
immagini in formato compatto. Sostanzialmente da sfogliare, il maneggevole libro riunisce gli scatti di una
cinquantina di fotografi di tutto il mondo che attraverso l’occhio del proprio obiettivo celebrano la bellezza
del corpo umano ritratto ora in posture scultoree in omaggio alla statuaria classica, ora in pose artistiche ai
limiti dell’acrobatico, in ogni caso magnetico. Concupiscenti ma mai volgari, lontano dal voyerismo spicciolo
e becero che circonda e avvolge la quotidianità contemporanea, le fotografie raccolte nel volume sono vere
e opere d’arte, espressione di un raffinato erotismo la cui sensualità affascina ogni genere di pubblico,
maschile o femminile che sia, ciascuno desideroso di perdersi secondo il proprio gusto tra le mille forme,
palestrate, snelle o più morbide, del fisico umano.
75

MADE IN ITALY

MADE IN ITALY

ferdinandopolverinodelaureto
HOMmage
il free press
di design
arredamento
tendenze e stili
è anche sul web
DESIGN
spazi
arredamento
tendenze
stili
Condividi,
grazie alla versione
sfogliabile online,
i contenuti di HOMmage
con i tuoi amici
vicini e lontani
Per il tuo
spazio
sul web
081 7348124
081 7347075
info@keyonesrl.com
www.hommagepress.it il design corre sul web

80
Lo stile orientale che avanza
trendy
Tra pescatori e sapori locali
L’EVENTO
chic
Arte e design alla conquista d’Oriente
low
78
82
La biennale dei cittadini
Forse non sarà la meta ideale per un weekend, ma Hong Kong è una delle città da tenere d’occhio, anche solo per la
Biennale di Urbanismo e Architettura che ospita a febbraio, con una rassegna di progetti urbani delle città di tutto il
mondo. “Esibendo le storie di diverse città e diversi tempi biologici intorno al mondo – spiegano i curatori Gene K. King
e Anderson Lee – speriamo di mostrare come il passare del tempo e la vitalità dei cittadini influenzi l’urbanità e le
città”. Del resto sono molte le persone che da tutto il mondo transitano per Hong Kong determinandone il gusto, sempre
più internazionale ma anche sempre più legato alla cultura orientale (www.hkszbiennale.org/2011/en/index.html).
Interessante è anche la mostra Fashion Visionaries, fino al 12 marzo al Heritage Museum: una retrospettiva
sull’evoluzione del fashion design di Hong Kong, organizzata in collaborazione con l’associazione degli stilisti.
81
weekend
T/ ROBERTA DEL VAGLIO
F/ ARCHIVIO, DESIGN HOTELS
HONGKONG

weekendchic/hong kong
LA TRADIZIONE SI FA RAFFINATA E
CONQUISTA IL GUSTO OCCIDENTALE
Dall’ospitalità allo shopping, passando
persino per la gastronomia, Hong
Kong ha innalzato molto il livello dei
servizi offerti negli ultimi anni. Come
tutti i grandi centri dell’Oriente che
avanza, viaggia a metà strada tra
l’emulazione dell’eleganza occidentale
e la parallela evoluzione dello stile
locale, sempre più raffinato.
I viaggiatori deluxe hanno davvero
l’opportunità di godersi ciò che la città
ha da offrire, a partire dagli splendidi
alberghi come il Peninsula, tributo allo
stile classico internazionale e primo
nella classifica Trip Advisor degli hotel
di lusso in Cina. Da provare la spa
privata e il classico rituale del tè, a cui
si può partecipare anche se si alloggia
altrove
(www.peninsula.com/Hong_Kong/en/
default.aspx). Un’alternativa più
contemporanea ma altrettanto di lusso
è il Langham, che nella stessa classifica
occupa il terzo posto. Piace per la
posizione soprattutto a chi è a caccia di
acquisti, si trova infatti nella celebre
area di Tsim Sha Tsui, che vibra di luci e
vetrine
(www.hongkong.langhamhotels.com).
Per gli amanti del genere, la tappa
fondamentale è il Pacific Place
(www.pacificplace.com.hk): l’indirizzoicona
della città è uno spazio che
ospita hotel, ristoranti alberghi e
naturalmente store di ogni genere tra
cui il nuovissimo Lane Crawford. Il
negozio è suddiviso in ambienti, come
una vera e propria casa ed ospita il
meglio del design internazionale
(www.lanecrawford.com). Scintillante e
kitsch quanto basta, il Jumbo Kingdom
è invece un ristorante flottante in pieno
stile Hong Kong: una sorta di Las Vegas
del cibo dove gustare piatti locali,
immersi nella confusione tra turisti e
abitanti.
82
1
2
3
4
5
6
7
8
9
La spa privata del Peninsula
La tea lounge al Peninsula
Una camera del Langham Hotel
Uno dei ristoranti del Langham Hotel
Il ristorante flottante Jumbo
Home at Pacific Place
Golden Bauhinia Square
Vista sulla città da Kowloon
World Trade Centre
1 2
3 3

4 5
7
6
8
9
83

weekendtrendy/hong kong
SENZA ABBANDONARE LA
SPECULAZIONE FINANZIARIA, I CINESI
COMINCIANO AD APPREZZARE IL
CONTENUTO DELL’ARTE EASVILUPPARE
NUOVE COMPETENZE.
Gallerie, design hotel, ristoranti gourmet:
Hong Kong è in questo periodo più
vivace che mai, soprattutto in fatto di
stile. Lo spettacolo delle merci, la varietà
dell’offerta che incontra anche i gusti più
difficili sono segno dell’avanzamento
culturale (oltre che economico)
dell’Oriente.
Sorprendente, ad esempio, è la cura dei
dettagli dell’hotel The Mira, membro dei
Design Hotels (è prenotabile attraverso
il sito www.designhotels.com). Per dare
un’idea della filosofia del luogo, basti
pensare che Katy Perry ha cantato alla
sua inaugurazione nel 2009, e che
ciascuna delle 492 camere, contiene
una seduta Egg di Arne Jacobsen in
tinta con uno dei tre colori base: rosso,
verde e argento.
Altrettanto interessante per i design lover,
è il ristorante Azure, in cima al
grattacielo dell’hotel LFK: arredato nei
toni dell’azzurro e del blu, ha una vista a
270° sulla città, due sale private e un
bar di tendenza (www.azure.hk). Per i
golosi, si consiglia un assaggio delle
delizie di Vero, cioccolateria artigianale,
i cui store assomigliano a vere e proprie
gioiellerie e i cioccolatini sono piccole
sculture di gusto
(www.verochocolates.com). Ma la vita
ad Hong Kong non è soltanto fatta di
shopping e alberghi di lusso: la scena
artistica è sempre più vibrante, i
collezionisti locali sono avidi di talenti,
soprattutto occidentali, e accanto alla
speculazione si diffonde sempre più la
pura passione per l’arte. E la galleria di
Ben Brown, che dopo Londra ha deciso
di aprire una sede qui, è tra le più
prestigiose per l’arte occidentale
(www.benbrownfinearts.com).
84
1>4 The Mira@ Design Hotels
5>6 Il ristorante/bar Azure
7
La cioccolateria Vero
8>9 Ben Brown Fine Arts
1
2
3

4 5
7
6
8
9
85

weekendlow/hong kong
ATTRAVERSANDO I QUARTIERI, SI
SCOPRONO LE MILLE VARIANTI DELLA
GASTRONOMIA CINESE, CON UN OCCHIO
ANCHE ALL’ARCHITETTURA, COSMOPOLITA
PIÙ CHE MAI.
Hong Kong è la città che “accade”, in
ogni momento c’è qualcosa di eccitante
da vedere o da fare e se un attimo
prima sei in cima ad un grattacelo con
la città ai tuoi piedi, un attimo dopo sei
immerso nel dedalo di strade di un
mercato tradizionale. E allontanandosi
dalla città di qualche chilometro lo
scenario naturalistico incanta chi di
shopping e vetrine non ne vuole proprio
sapere. L’ideale è viaggiare con il
Ngong Ping 360, la funivia che viaggia
per 25 minuti fino al pittoresco villaggio
di Ngong Ping, da cui raggiungere a
piedi il monastero di Po Lin, con la
gigantesca statua del Buddha sereno.
Nei dintorni si trova anche il villaggio di
pescatori Tai O, un esempio
interessante di case su palafitta cinesi,
costruite dagli abitanti della zona che
sulla terra non si sentivano al sicuro.
Ogni angolo del paese è il candidato
ideale per scatti fotografici e l’atmosfera
è lontana anni luce dal caos vivace
della città. Per gustare tradizioni e
sapori locali, c’è il Tai O market, con
ogni sorta di pesce essiccato,
artigianato e gastronomia tipica. Hong
Kong, infatti, è considerata la capitale
culinaria dell’Asia ed è il posto giusto
per assaggiare le molte varietà di
cucina cinese: dalla Cantonese, dalla
Sichuan & Hunan a quella riservata alle
festività. Ci sono oltre novemila
ristoranti, suddivisi in nove quartieri,
ciascuno dedicato ad un tipo di cucina.
I più tradizionali e a buon mercato si
trovano in Caudeway Bay, mentre a
Kowloon City si mangia soprattutto
Cantonese e Chiuw Chow. I più
diffidenti possono affidarsi al marchio
QTS – Quality Turism Service, che
garantisce standard di igiene.
La città offre anche interessanti itinerari
a piedi, tra cui la passeggiata di
Garden Road, che attraverso dodici
tappe che corrispondono ad altrettanti
edifici, racconta un secolo di
architettura coloniale ad Hong Kong:
dall’edificio della Flagstaff House, il
primo della città in stile occidentale
(1846), al grattacielo della HSBC
(Hongkong and Shanghai Banking
Corporation), progettato da Lord
Norman Foster nel 1985.
86
1
2
3
4
5
6
7
8
9
La funivia Ngong Ping
Biennale: Steven Holl Architects Fusion of Landscape and Architecture
Biennale: Inside the Blue House
Biennale: Story from Tokyo Architecture in Diversity
Dim Sum, piatto tipico cinese
La tipica imbarcazione Chinese Junk
Vista della città
La città vista da Kowloon
L’area rurale di Sai Kung
1 2
3

4 5
7
6
8
9
87

artecontemporanea
Svelando e addensando
88
T/GIUSEPPE RAGO
F/ARCHIVIO
CCaterina Arciprete da anni conduce una
ricerca, coerente e variatissima insieme, sul
rapporto tra l’apparenza e l’essenza, sul
disvelamento e la stratificazione della
coscienza. Una formazione e
un’esperienza di grande poliedricità (dalla
scrittura alla didattica dell’illustrazione
editoriale, dalla storia dell’arte per
ragazzi, al design di gioielli, al restauro)
per rifluire all’arte contemporanea,
contaminata con la fotografia, la video
arte, l’attitudine performantica che si
coagula specialmente nella pratica del
body painting, fotografata e poi iterata in
quadri veri e propri. Con “Unveiling your
sea” (dal 9 al 22 febbraio, già presentato
al Festival d’arte contemporanea
multidisciplinare di New York), Caterina
utilizza tutte le potenzialità, espressive,
ambientali, ma anche metaforiche, di un
luogo straordinario, uno di quelli irripetibili

Caterina Arciprete
di questa città: il Tunnel borbonico di via
Morelli, recentemente restaurato, anzi
“riportato in luce” da Gianluca Minin, Enzo
De Luzio e il suo staff. Qui gli spazi
agorafobicamente ampi e oscuri, la loro
ontologica appartenenza a un universo “di
sotto”, la capacità di evocazione in sintesi
degli strati del sottosuolo che custodiscono e
costruiscono il genius loci, oltre che fondo,
contenitore diventano parte di un raccontoistallazione
sul tema del disvelamento
dell’anima: la realtà frammentata che i
lineamenti del viso celano in parte, che si
concretizzano nel body painting e nelle
concrezioni di colore e materia (dalla carta,
al vetro, al fil di ferro, al pigmento steso)
stesi sulla pelle e immortalati dalle foto di
Sergio Goglia, rielaborati in video (in
collaborazione con Vincenzo Liazza, con le
musiche di Vincenzo Danise) trova la sua
massima sublimazione nei dipinti fascinosi
di dimensioni diverse, dove il corpo,
schiacciato contro un buio quasi
caravaggesco, assume sembianze
istrioniche, trasformisticamente declinate in
parabole sensuali e inquietanti.ø
89

l’indirizzoè
T/PAOLA DE CIUCEIS
F/ARCHIVIO ALLE MURATE
Acenacon
Dante,PetrarcaeBoccaccio
Alle Murate
Via del Proconsolo 16R
Firenze
Tel. +39 055 240618
www.allemurate.it
90

Se dopo una giornata di “giringiri” tra chiese
e musei quanto ad arte ancora non ne avete
abbastanza, questo è il posto giusto per
coniugare la vostra voglia pazza con un po’ di
ristoro e riposo. All’insegna dell’arte pittorica e
del cibo. Nella magica atmosfera degli
ambienti affrescati del ristorante Alle Murate, si
assaggiano prelibatezze della gastronomia
regionale avvolti dalle suggestioni del luogo
che ha dimora all’intero del Palazzo dell’Arte
dei Giudici e Notai.
Siamo a Firenze, storica città d’arte il cui
patrimonio è ovunque. In questo caso è frutto
di uno scavo archeologico che ha riportato
alla luce contesti di epoca romana ma anche
un ciclo di affreschi trecenteschi che
caratterizzano l’ambiente del locale. Uno
straordinario ritrovamento che offre agli
avventori un’opportunità davvero unica:
ritemprare l’animo e il palato vis-à-vis con
Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni
Boccaccio. Proprio così, tra un tavolo l’altro, è
qui che si ammirano i primi e più antichi ritratti
documentati dei padri della letteratura italiana.
E sarà per questo che, l’estro creativo della
cuoca Giovanna Iorio prende forma
divinamente. Con la sua cucina ispirata dai
sapori tradizionali e da un approccio familiare
all’arte del cibo che sfila appetitoso sulle tavole
elegantemente imbandite. Tanto da preferire
l’appellativo di cuoca a quello di chef. E poiché
il buon cibo va sempre a braccetto con il buon
bere, non meno affascinate è il cotesto della
cantina che accoglie grandi etichette italiane e
francesi ma anche nuove proposte di piccoli
produttori. “La nostra costante e appassionata
indagine nella cultura del cibo – spiegano - ci
permette di offrire menù in cui convivono
tradizione e innovazione; senza limitarci solo
alla buona tavola fiorentina, ampliamo il
nostro sguardo a quella dell’Italia intera”. Con
un occhio particolare a Toscana e Basilicata,
rispettivamente terra d’adozione e d’origine
della cuoca. Filo conduttore, i profumi e i
sapori di ingredienti il cui pregio è la
freschezza, tutto al servizio del talento di
Giovanna Iorio, fautrice del sistema a
chilometri zero e sempre alla ricerca di gusti
nuovi ed equilibrati per preparazioni semplici
ma attente e genuine. Cibo a parte, un vero
spettacolo per il palato, l’esperienza da non
perdere è proprio quella di gustare
deliziandosi anche con gli occhi. Decisamente
singolare è l’occasione di unire ad un menù di
qualità la visita di un prezioso museo, ricco di
affreschi e resti archeologici il cui pezzo forte è
il “Vero volto di Dante”; d’altra parte, il
Palazzo dell’Arte dei Giudici e dei Notai, è per
Firenze tra le più significative scoperte degli
ultimi decenni e non è certo cosa di tutti giorni
un dopo cena con visita guidata agli affreschi
e agli scavi archeologici. ø
91

easytodrink
IL FALERNO A NAPOLI, Villa Domi, 20 febbraio 2012
Organizzato da da Campaniachevai blog di Monica Piscitelli e Luciano Pignataro
Wine Blog, con Giuseppe Bellone e Maria Teresa Lanza (organizzatori del Premio
Falerno Primo Romanzo), Elena Maria Curzio (Associazione Cuoche a Domicilio),
Salvatore Avallone (Presidente del Consorzio di tutela dei vini Doc Falerno del
Massico, Asprinio e Galluccio), Giuseppe Garozzo Zannini Quirini (priore della
Confraternita del Falerno), Maria Rossi (proprietaria di Villa Domi), Nicola
Trabucco (enologo e agronomo autore di Le Terre del Falerno) e Walter Viglianti
(Condotta Slow Food Massico e Roccamonfina), un evento all’insegna del grande
cru: in degustazione ben 18 cantine (Bianchini Rossetti, Brunigi Galco, Zannini,
Capizzi, Foro Claudio, Masseria Felicia, Moio MIchele, Nugnes, Podere San
Domenico, Pagano, Paonessa, Papa, Regina Viarum, Tenuta Scialla della Sellecola,
Trabucco, Villa Matilde, Viticoltori Migliozzi, Volpara), con orizzontale millesimo
2004 e una serie di “chicche” gastronomiche; il FAN ha posto, con interventi,
presenze e un ottimo successo di partecipazione, l’accento sulle tematiche ataviche
e attuali legate ad un fenomeno enologico destinato a rivivere, con la stessa
estensione geografica “relativa”, gli stessi fasti dell’antichità.
IlVino
conlaFmaiuscola
AGER CAMPANUS, neo-pioniere del paniere eccellente campano
Creare una "rete" per permettere alla maggior parte di
utenti di venire a conoscenza delle eccellenze della nostra
regione, da quelle enogastronomiche verso tutto il ricco
mondo dell’art&craft campano è il progetto - ambizioso - di un gruppo di
appassionati legati, come sede, al Palazzo Lanza di Capua, esercitato attraverso
lo svolgimento di corsi di formazione (è in svolgimento il primo Corso
Abbinamento Cibo /vino con annesse 4 lezioni in lingua inglese, in
collaborazione con la scuola CROSS BOUNDARIES di Caserta, ove partecipano, fra
gli altri Francesco Martusciello jr di Grotta del Sole, lo chef Antonio Leonelli,
Domenico Natale Sommelier Fisar, Maria Teresa Lanza consigliere nazionale Fisar
e sommelier, Manuel Lombardi “MrConciato Romano”), visite guidate in aziende
agricole e vitivinicole in collaborazione con ristoranti ed enoteche con opportunità
di sconto a tutti i soci. In progetto la partecipazione a fiere nazionali e
internazionali. AGER CAMPANUS è una primo passo verso un doveroso processo di
Union Branding Campano per poter emergere in un momento in cui le condizioni
economiche non consentono investimenti di marketing appropriati.

T/ FERDINANDO POLVERINO DE LAURETO
Nella pagina precedente, immagini da “Il Falerno a Napoli”.
Si ringrazia Pina Seccareccia, Michela Guadagno, Giuseppe Bellone, Magda
Garufi, Salvatore Landolfo (sempre Toscano-munito) e il compagno di ...tutore
Nino Scano; dopotutto Phalangium altro non significava se non tutore della
vite... (questo spiega la foto autoreferenziale)
Falerno, argomento eterno: per antichità, ma
anche per ricchezza di apporti, davvero unica
è la passione che suscita questo vino-concetto,
i cui princìpi attivi sono un mix magniloquente
di enoarcheologia, orgoglio campano,
leggende extrametropolitane e soprattutto
tanto lavoro appassionato. Motivo per cui,
chiariamoci, s’è detto già molto
sull’enoargomento, ma l’occasione per
parlarne è più che lecita: lunedì 20 febbraio a
Villa Domi si è tenuto “Il Falerno a Napoli”,
un incontro completamente incentrato su ciò che
è stato definito “il primo cru dell’umanità”.
GGià l’etimologia è fonte di dibattimenti: nella mitologia pagana il dio Bacco veniva anche chiamato Falerno. Si racconta che Bacco, alle falde del monte
Massico, comparve sotto mentite spoglie ad un vecchio di nome Falerno, il quale lo accolse offrendogli quanto avesse. Bacco lo premiò trasformando il latte in
vino e facendo diventare il monte Massico un florido vigneto. Fascinosa, per quanto poco adottata, la derivazione da “Monte Falero” (futuro Monte Echia) che
collocherebbe, date le necessità pedologiche collinari del vino, addirittura a Napoli le origini produttive del nostro. Non trascurabile la familiarità con la radice
Phala in comune con Vinum Album Phalangium, etimo base di Falanghina (essenza del Falerno bianco, tra l’altro), derivato dal mitico paletto adottato dai
coloni greci per sollevare le piantine di vite in Magna Grecia per sottrarle alla marcescenza.
Di certo parliamo del vino più citato dell’antichità: prodotto nell’ager Falernus, corrispondente agli attuali comuni di Falciano del Massico, Carinola e in parte
Mondragone, l’antica Sinuessa, compare in innumerevoli scritti di varia età (Cicerone, Macrobio, Varrone, Diodoro Siculo, Virgilio, Orazio, Dionigi
d’Alicarnasso, Tito Livio, Vitruvio, Tibullo, Ovidio, Plinio il Vecchio, Marziale, Silio Italico, Stazio, ecc.) a cominciare da Catullo in epoca repubblicana. La famosa
scritta pompeiana («Edone fa sapere: qui si beve per 1 asse; se ne paghi 2, berrai un vino migliore; con 4, avrai vino Falerno» - CIL IV 1679) ne testimonia
anche il costo elevatissimo. Sembrerebbe ancor più atavico il solo mito del vino Cecubo, prodotto a Fondi, ma sicuramente meno longevo, visto che all’epoca
dell’eruzione del Vesuvio già era scomparso. Negli Xenia, Marziale aveva comunque scritto: Falernum CXI "De sinuessanis venerunt Massica prelis: condita
quo quaeris consule? Nullus erat." ("Questo vino massico è venuto dai torchi di Sinuessa. Mi chiedi sotto quale console fu imbottigliato? Non c'erano
ancora i consoli."). Petronio, nella cena di Trimalcione, cita un Falerno vecchio di cento anni.
Storica oramai la divisione pliniana in tre varietà legate all’altitudine: il Faustianum, (mediocollinare: l’attuale comune di Falciano del Massico e Casanova di
Carinola); il Caucinum (altocollinare: Casale di Carinola di oggi) mentre il vino di pianura aveva l’appellativo generico di Falernum (Plin., N.H., XIV 6).
Le concentrazioni alcoliche lo classificavano come Asterum (forte), Dulce (dolce) e Tenue (leggero) secondo alcuni anche Audterum (astringente), mentre in
base al colore Nigro e Fusco; di matrice oraziana le varietà Severus (denso), Fortis (forte), Ardens (ardente) legate all’impatto gustativo, mentre in comune
con altri invecchiati, acquisiva nomi speciali (p.es. Mulsum) quando addizionato a miele, acqua marina, mirto, spezie etc. che ne attenuavano alcolicità o odori
residui dal sistema di conservazione (spesso vicino a canne fumarie). A tal riguardo impossibile separare la storia del Falerno da quella delle anfore, la cui
produzione inìzia a cavallo del III e II secolo a.C, dapprima come copie di quella greca, poi perfezionate nelle cosiddette Dressel 1 e 2 (70/60 a.C) fino alla
Falerna tipica attestata nella data consolare del 216 d.C. Dopo la seconda metà del II secolo a.C. lo sviluppo della produzione agricola con conseguente
diffusione dei surplus di produzione fu un fenomeno legato agli investimenti postbellici che permisero agli ex generali di ritirarsi in Ville situate nelle succitate
zone ultravocate, avvalendosi dell’oramai diffusa conduzione schiavistica. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la produzione e l’esportazione del
vino Falerno si ridusse, ma mai del tutto se è vero che persino in epoca medievale se ne attesta la produzione (Scuola Salernitana). Dall'inizio del 900, grazie
all'impegno del barone Falco prima, e della famiglia Moio e dell'avvocato Avallone poi, torna in auge il mito del Falerno fino ad ottenere nel 1989 il
riconoscimento di vino D.O.C., nelle versioni Rosso, Primitivo e Bianco. Per quanto è impossibile ricollegare organoletticamente gli opulenti prodotti enologici
moderni all’antico cru, è innegabile il filo conduttore “zonale” legato alle peculiari caratteristiche del terroir, messe in evidenza dagli attuali studiosi e
divulgatori, direi Nicola Trabucco in testa: sull’impianto di base calcareo-dolomitico del massiccio del Massico, un’importante influenza l’ha certo avuta
l’attività del vulcano di Roccamonfina. I terreni sciolti o a medio impasto, o più argillosi, grazie a capacità di scambio, colloidi e sostanze organiche hanno
determinato, con un favorevole microclima, alla creazione di un luogo assolutamente irriproducibile altrove, senza il quale non avrebbe avuto luogo il
miracolo storico, enologico, commerciale e antropologico che tutt’oggi il nome Falerno evoca e che i nostri sensi volentieri amano ripercorrere in un calice. ø
ve la diamo a bere
FORO CLAUDIO - SOLO
FALERNO DEL MASSICO DOC 2010 14 VOL.
È un piacere poter descrivere un bicchiere conoscendo personalmente progetti e
background umano di chi lo produce: una neo-azienda di Formia con possedimenti
in quel di Carinola - nel cuore del cuore della doc Falerno - che, avvalendosi delle
competenze di Pietro Razzino, agronomo non facile ai compromessi, si è avviata
verso la strada, altrettanto non facile, del vino di qualità; il risultato? Giudicar m’è
impervio, visto che ne curo l’immagine; ma all’assaggio en primeur, questo basic ha
pubblicamente dimostrato, con il suo rubino scuro impenetrabile, un bouquet interessante
(leggermente fumoso oltre che varietalmente ricco in frutti neri), una piacevole spalla
acida ed un tannino un po’ spesso ma ammiccante, che il carattere c’è;
per chi desideri, varrà la pena osservare cosa, fra un po’, si evolverà in bottiglia.
Per la rubrica
easytodrink
potete scrivere a
polvere@hommagepress.it
93

planner
Napoli
Sala Dorica di Palazzo Reale
Paesaggio Flegreo
Dal 29 marzo al 29 aprile
Si inaugura il 29 marzo alle 17 la personale di Mario
Sangiovanni, dedicata al “Paesaggio Flegreo”. Il
colore per far riflettere sia pure attraverso la
complessità delle immagini, sulle nostre radici,
memorie, tracce, sentimenti ed emozioni mezzo di
comprensione della realtà e non solo di
contemplazione. L’artista, ritraendo volti, porti, strade,
case di Pozzuoli dove vive e lavora, analizza la vita
sensibile della contemporaneità con opere ricchissime
di fattura pittorica. La coordinazione compositiva delle
singole parti della realtà diventa l’insieme nella sua
rappresentazione geometrico-figurale.
Stoccarda e Basilea
Blickfang
Dal 9 all’11 marzo (Stoccarda)
Dal 23 al 25 marzo (Basilea)
www.blickfang.com
Due appuntamenti a marzo con Blickfang, fiera
dedicata al design in tutte le sue espressioni (o quasi):
gioiello contemporaneo, moda e naturalmente
arredamento.
In scena talenti nuovi o innovativi, emergenti o
comunque non convenzionali. La parola d’ordine è
sperimentare, o almeno provarci, senza strafare,
senza effetti speciali ma garantendo stupore. Due
appuntamenti fuori dai soliti circuiti (ancora per
poco).
94
T/ ROBERTA DEL VAGLIO
F /ARCHIVIO
F/1926 CONDÉ NAST PUBLICATIONS, NEW YORK
Ferrara
Salone del restauro
Dal 28 al 31 marzo
www.salonedelrestauro.com
Oltre 250 stand (produttori di
materiali, tecnologie, attrezzature
museali, servizi e software, centri per
il restauro, Fondazione bancarie,
Università, Enti pubblici) dedicati al
restauro e alle conservazione dei
beni culturali e ambientali. Un
settore in costante crescita che offre
opportunità di business differenziate.
Quattro giorni di incontri con le
aziende e con i professionisti, mostre
e presentazioni, talks e seminari, con
focus speciali su argomenti di forte
attualità nel settore come il restauro
del legno, la manutenzione degli
edifici e delle dimore storiche, il
risparmio energetico nei luoghi
d’arte.

Roma
Palazzo delle esposizioni
Il Guggenheim.
L'avanguardia americana 1945–1980
Fino al 9 maggio
www.palazzoesposizioni.it
Nel secondo dopoguerra gli Stati Uniti cominciano
a diventare il centro del mondo: mentre l’Europa
è alle prese con la ricostruzione e con il boom
industriale, gli Usa sono terreno fertile per le
avanguardie artistiche, che esploreranno poi il
mondo delle arti applicate. È in questo periodo
che si piantano i semi per la pop art e per il
modernismo, per l’arte concettuale e per il
fotorealismo. C’è spazio per ogni forma di
creazione artistica e in questa libertà di
espressione si affermerà il made in Usa. Solomon
Guggenheim, è stato tra i principali sostenitori
dell’arte americana, e questa mostra offre la
possibilità di ammirare una piccola fetta della sua
imponente raccolta.
Parma
Mercanteinfiera
Dal 3 all’11 marzo
www.mercanteinfiera.it
Modernariato, collezionismo e antiquariato: da
non perdere per gli appassionati del genere il
Mercanteinfiera di primavera, con oltre mille
espositori da tutta l’Europa.
In programma anche la rassegna “Il cinema nel
grande cartellonismo di Anselmo Ballester”.
Dedicata al fondatore della pubblicità
cinematografica – sue le locandine di Tempi
Moderni, Morte di un commesso viaggiatore, Io ti
salverò, Fronte del porto e altri – la mostra sarà
un piacere per gli occhi dei tanti collezionisti di
locandine d’epoca.
Napoli
Finanza & Futuro di Deutsche Bank
Passions
Dal 15 marzo
Elio Waschimps, Teresa Mangiacapra i fratelli
Mazzella: sono solo alcuni dei nomi che
parteciperanno alla collettiva ospitata nella nuova
sede di Finanza & Futuro Banca SpA gruppo
Deutsche Bank di via Crispi 62. Appuntamento
con l’inaugurazione il 15 marzo alle 18, l’evento
è organizzato dal Regional Manager Mariangelo
Tieri in collaborazione con la Carmignac Gestion,
ed è pensato come un’occasione di incontro tra
mondo delle professioni e arte fuori dai normali
circuiti.

����������������������������������������������������������������������������������������
���������������������������������������������������������������������������������
96
������������������������������������������������

taccuino
New Style
Futura Arredamenti srl
Via Olbia 25
07029 T. Pausina (OT)
Tel 079 4466179
www.futurarredamenti.com
Ligne Roset
www.ligne-roset.com
Meritalia srl
Via Como 76/7822066
Mariano Comense
Tel 031 743100
www.meritalia.it
Naos
Via Ottone Rosai, 1
50063
Figline V.No(Fi)
Tel 055913611
www.naos.net
TWIN
Ligne Roset
www.ligne-roset.com
Naos
Via Ottone Rosai, 1
50063 Figline V.No (Fi)
Tel 055 913611
www.naos.net
Mooddesign
Bettina Nissen Design
Mushroom Works
St Lawrence Road
Newcastle upon Tyne
NE6 1AR
United Kingdom
Tel +44 7852 752274
www.bettinanissen.com
Davalos Italia
Via Luca
Giordano 3
80127 Napoli
Tel 081 5783472
www.davalos.it
Ekobo
www.ekobohome.com
Hay
Bs studio a/s
Havnen 1
8700 Horsens
Denmark
Tel +45 9942 3870
www.hay.dk
Industria Vetraria Valdarnese
L.no Guido Reni, 60
57027 S. Giovanni Valdarno (AR)
Tel 055 944444
www.ivvnet.it
Room 39
www.room39.co.uk
Schönhuber SpA
Via Verdi, 8
39031 Brunico (BZ)
Tel 0474 571000
www.schoenhuber.com
97
ArredoZoom
BluBleu S.r.l.
Via Armenia 6
Zona Ind. Ponterosso
33078 San Vito al Tagliamento
(PN)
Tel 0434 85444
www.blubleu.it
Colacril
Via Gargarasi ZI
01033 Civita Castellana (VT)
Tel 0761 595 595
www.colacri.it
Duka
Via Ontani 19
I-39042 Bressanone
Tel 0472 273 100
www.duka.it
Duravit Italia S.r.l.
Via Faentina 207 F
48124 Ravenna
Tel 0544 509711
www.duravit.it
Jacuzzi
Strada Statale Pontebbana, Km.
97,200
33098 Valvasone (PN)
Tel 0434 859111
www.jacuzzi.it
Kos
Viale de la Comina, 17
33170 Pordenone
Tel 0434 363405
www.kositalia.com
Novello s.r.l.
Via Porara Gidoni, 21
30035 Mirano (VE)
Tel 041 430733
www.novello.it
Ruggiu
RUGGIU srl.
Via Taliercio, 22
31059 Zero Branco (TV)
Tel 0422 485200
www.ruggiu.com
Teuco
Via Virgilio Guzzini, 2
Zona Industriale "E. Fermi"
62010 MONTELUPONE (MC)
Numero Verde 800 270 270
www.teuco.it

prossimamente
Crazy Print, new dress code per gli arredi
Lo stile di Jacques Garcia
Week end d’arte a Firenze