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formazione continua - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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INTRODUZIONE<br />

Nell’attuale fase di rapidi cambiamenti tecnologici e di forti pressioni competitive, le economie esprimono<br />

un crescente fabbisogno di capitale umano. Non solo è necessario disporre di un elevato stock<br />

di competenze e conoscenze, ma è richiesto anche un loro continuo adattamento in risposta alle trasformazioni<br />

in atto.<br />

In questo quadro, un ruolo primario è chiamata a svolgere la <strong>formazione</strong> dei lavoratori occupati, in tutte<br />

le diverse tipologie in cui si articola.<br />

A oggi gli strumenti finanziari principali tramite i quali viene finanziato il sistema nazionale di Formazione<br />

Continua sono i seguenti:<br />

- Il Fondo Sociale Europeo: articolato a livello regionale, prevede all'interno della programmazione<br />

finanziaria 2000-2006 la destinazione di fondi per l'attuazione di interventi formativi e di sviluppo<br />

organizzativo delle imprese (Asse D1). In particolar modo il FSE è stato considerato come<br />

strumento principe per lo sviluppo della piccola e media imprenditoria.<br />

- La legge 236/93: legge-quadro, che con l'art.9, comma 5 istituisce il Fondo unico per la <strong>formazione</strong><br />

professionale. Disciplina il finanziamento di interventi in favore di lavoratori occupati in<br />

posizione di lavoro dipendente o di lavoratori appartenenti a specifiche categorie. Prevede che<br />

Regioni e parti sociali intervengano nell'analisi dei bisogni formativi e occupazionali del territorio<br />

e nella programmazione, nella gestione e nel controllo delle attività formative, sia aziendali che<br />

individuali.<br />

- La legge 53/00: rimodula gli orari di lavoro e prevede la possibilità di usufruire di congedi per<br />

partecipare ad attività di <strong>formazione</strong> professionale. Tutto ciò a partire dal riconoscimento del diritto<br />

alla <strong>formazione</strong> durante tutto l'arco della vita.<br />

- La legge 388/00: con l'art. 118 è prevista l’istituzione di Fondi paritetici interprofessionali nazionali<br />

finalizzati ad attività di <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> per i settori dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura<br />

e del terziario. I Fondi possono essere creati in base ad accordi interconfederali stipulati<br />

dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, maggiormente rappresentative<br />

sul piano nazionale, ma l'attivazione è legata al consenso del Ministero del Lavoro,<br />

previa verifica dei requisiti previsti dalla norma. Possono essere articolati regionalmente e territorialmente.<br />

La ricerca presentata di seguito analizza il sistema dell’offerta di <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> di competenza<br />

della Direzione Centrale del Lavoro, Formazione, Università e Ricerca della <strong>Regione</strong> <strong>Autonoma</strong> <strong>Friuli</strong><br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>. Si traccia inoltre un quadro sintetico riguardante la prima applicazione dei Fondi Paritetici<br />

Interprofessionali sul territorio regionale, sulla base dei dati attualmente disponibili.<br />

Il periodo temporale considerato è compreso tra gli anni 2001 e 2007. Esulano dal lavoro le attività<br />

formative intraprese dalle aziende sulla base di propri finanziamenti.<br />

Nel primo capitolo viene precisato e descritto il disegno della ricerca, che si articola in primo luogo in<br />

una analisi di carattere quantitativo, operata sulla base del sistema informativo della Direzione Regionale<br />

del Lavoro, Formazione, Università e Ricerca della <strong>Regione</strong> <strong>Autonoma</strong> <strong>Friuli</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>. Inoltre<br />

si è proceduto ad una serie di interviste a testimoni privilegiati che operano all’interno del settore.<br />

Al capitolo secondo si pone sotto analisi il sistema regionale della <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> sul Fondo Sociale<br />

Europeo, mediante la descrizione ed il commento interpretativo dei dati di carattere quantitativo,<br />

suddivisi su tre aree di indagine, corrispondenti all’universo delle aziende, a quello degli allievi ed infine<br />

alle attività formative svolte. Delle imprese si esaminano gli aspetti strutturali, la segmentazione delle<br />

risorse umane, la frequenza del ricorso alla <strong>formazione</strong>. Relativamente alla sfera degli allievi, ne vengono<br />

esaminati i principali indicatori demografici, le categorie di utenza in rapporto al mercato del lavoro<br />

e infine le principali tipologie formative interessate. Il focus sulle attività di <strong>formazione</strong> sono indagate a<br />

loro volta sotto la duplice prospettiva dei profili formativi coinvolti e delle specifiche tipologie corsuali<br />

ed extracorsuali attivate.<br />

Al capitolo terzo l’indagine, sulla base dei dati statistici disponibili, si concentra sulle attività finanziate<br />

dalla normativa nazionale e messe a bando dalla Direzione Regionale, quali la L. 236/1993 e la L.

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