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formazione continua - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Rapporto sulla <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> in <strong>Friuli</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> – 2001-07<br />

cessi formativi, mirandoli sulle singole professionalità. In tal modo, viene superato il nodo della <strong>formazione</strong><br />

seriale che è propria e più efficace per le grandi imprese, soprattutto per le professionalità di base.<br />

Nella fase attuale si può ancora parlare di sperimentazione in atto. Alla luce di quanto descritto non è<br />

tuttavia difficile prevederne una diffusione di impiego sia come tipologia alternativa ad un uso del<br />

voucher individuale, sia come modello flessibile che si può adattare alle contemporanee esigenze delle<br />

imprese e dei singoli lavoratori.<br />

6.3 La cornice normativa nazionale<br />

L’avvio operativo dei Fondi Paritetici Interprofessionali ha reso necessario un ridisegno complessivo del<br />

sistema nazionale della <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> capace di raccogliere e coordinare strategicamente soggetti,<br />

compiti e azioni. La necessità di promuovere, a tutti i livelli, il raccordo e la programmazione unitaria<br />

di un’offerta di <strong>formazione</strong> a cui partecipino tutti i soggetti interessati è il presupposto<br />

dell’Accordo tra Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, Regioni, Province Autonome e Parti<br />

Sociali siglato nell’aprile 2007 tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni, Province Autonome<br />

e Parti Sociali.<br />

Accordo tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni, Province Autonome e Parti Sociali del 17<br />

aprile 2007<br />

L’accordo del 17 aprile 2007 ricalca il testo già condiviso a livello tecnico nel 15 marzo 2006. L’intesa<br />

richiama a una logica di programmazione unitaria l’insieme degli interventi di <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong>, attraverso<br />

l’utilizzo mirato a livello di ciascuna <strong>Regione</strong>, dei diversi strumenti finanziari disponibili (FSE, L.<br />

236/93, L. 53/2000 e Fondi interprofessionali), in coerenza con le politiche di sviluppo concertate tra<br />

<strong>Regione</strong> e parti sociali. Richiama inoltre la necessità di costruire un sistema di certificazione delle competenze<br />

concordato a livello nazionale e impegna le parti contraenti a rivedere l’insieme delle procedure<br />

di accreditamento dei soggetti che erogano <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> per arrivare a un sistema di regole<br />

efficaci in tutto il territorio nazionale impostato su criteri di qualità.<br />

L’accordo parte dalla premessa che la legge istitutiva dei Fondi Paritetici Interprofessionali prevede la<br />

promozione del sistema nazionale di <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> progressivamente ordinato, non concorrenziale<br />

e integrato, nella prospettiva di garantire l’occupabilità di tutti i lavoratori e la competitività delle<br />

imprese. Inoltre si sottolinea che la stessa normativa richiede che soggetti pubblici e privati, pur partendo<br />

da impostazioni autonome differenziate, convergano verso il comune obiettivo di innalzamento<br />

delle conoscenze e delle competenze delle persone, delle organizzazioni e dei territori, dunque dei lavoratori<br />

e delle imprese. Infine si presuppone che nel sistema integrato dovranno essere delineati indirizzi<br />

operativi e percorsi che consentano a ciascun soggetto, sia esso pubblico o privato, la piena esplicazione<br />

del proprio ruolo e la valorizzazione delle proprie caratteristiche e potenzialità.<br />

Sulla base di tali premesse, le parti concordano sulla necessità di dar vita ad un sistema nazionale di<br />

<strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> nel quale operino le pubbliche istituzioni, le parti sociali e i Fondi Paritetici in<br />

stretta collaborazione tra di loro e nell’ambito delle strategie territoriali. Le parti si impegnano quindi a<br />

programmare in maniera coerente iniziative di FC allo scopo di rispondere su tutto il territorio nazionale<br />

alle esigenze formative dei lavoratori e delle imprese.<br />

Inoltre le parti, per facilitare e rendere più efficace il processo di innovazione della <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong>,<br />

concordano sull’obiettivo di rafforzare la dimensione tecnica e operativa dell’Osservatorio nazionale<br />

sulla <strong>formazione</strong> <strong>continua</strong> anche al fine di favorire lo scambio delle informazioni. Concordano pertanto<br />

di attivare un tavolo tecnico di coordinamento con le seguenti funzioni:<br />

- realizzare l’interlocuzione finalizzata ad individuare e definire procedure che raccordino le scelte<br />

dei singoli Fondi con la programmazione regionale;<br />

- analizzare ed approfondire le tematiche maggiormente rilevanti;<br />

- elaborare proposte, frutto di posizioni comuni, atte a migliorare le rispettive attività.<br />

60<br />

Agenzia regionale del lavoro e della <strong>formazione</strong> professionale della <strong>Regione</strong> <strong>Autonoma</strong> <strong>Friuli</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>

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