speciale musica - ViVA! Mag
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cortisonici<br />
Cortisonici: otto anni senza nessuna cautela<br />
Quando nel 2004 è nata l'idea di organizzare<br />
all'interno di Filmstudio '90 un paio di<br />
serate dedicate ai cortometraggi locali era<br />
difficile pensare a cosa sarebbe diventato, in<br />
otto anni, il Festival. Eppure gli ingredienti,<br />
già in quella “edizione zero”, c'erano tutti. Un<br />
nome (Cortisonici), un logo bianco e azzurro<br />
e un'idea, quella del corto come “antidoto<br />
naturale alle annoiate visioni casalinghe”<br />
da usare senza nessuna cautela. Ma soprattutto<br />
c'erano i corti (di alterna qualità, ma<br />
i vincitori si sarebbero fatti notare anche in<br />
seguito), i protagonisti (elencarli tutti sarebbe<br />
troppo lungo) e soprattutto un pubblico<br />
numeroso ed entusiasta della proposta.<br />
Non si inventava nulla di nuovo, certo: si<br />
stava assistendo ad un’esplosione del numero<br />
di festival di cortometraggi in Italia<br />
ed in Europa, dalla piccola rassegna locale<br />
ai grandi festival con tanto di mercato. Ma<br />
a Varese una proposta come Cortisonici<br />
mancava. Il cortometraggio è tante cose:<br />
una palestra per giovani registi in attesa<br />
del lungometraggio, una forma espressiva<br />
autonoma più libera visti i minori costi<br />
produttivi, uno spazio dove si contaminano<br />
i linguaggi (spot, video arte, videoclip), un<br />
biglietto da visita per i futuri professionisti<br />
del settore. Ma soprattutto – lo abbiamo<br />
scoperto col tempo – è una forma espressiva<br />
che incontra la curiosità del pubblico, che<br />
trova nei festival – in un festival come Cortisonici<br />
– un'occasione per confrontarsi con<br />
produzioni indipendenti, fresche, stimolanti<br />
e per vivere spazi temporanei a basso costo<br />
capaci di modificare temporaneamente<br />
ritmi e luoghi di una città, creando spazi di<br />
discussione.<br />
Dissolvenza a nero, assolvenza da nero.<br />
Sette anni dopo. L’edizione 2010 ha attirato<br />
seimila spettatori nella città giardino. I corti<br />
presentati a Varese sono stati portati in Belgio<br />
e in Corea del Sud. Ma il festival è, per<br />
molti versi, ancora quello dell'inizio: semplice<br />
nella formula (ingresso gratuito, 4 sezioni<br />
ed alcuni eventi speciali), ma sempre più<br />
la storia<br />
Fotografie di Samuela Iaconis<br />
complesso nell’organizzazione: Cortisonici<br />
è il risultato di un intenso scambio di idee,<br />
risorse e proposte tra una rete fittissima<br />
di soggetti impegnati tutto l’anno. Associazioni<br />
culturali e di volontariato, agenzie<br />
di comunicazione, cooperative che si occupano<br />
di progetti educativi e culturali, enti<br />
pubblici, sponsor privati e soprattutto tanti,<br />
tantissimi appassionati di cinema. Questa<br />
la giornata tipica cortisonica: la mattina e<br />
il pomeriggio sono dedicati a Cortisonici Ragazzi,<br />
spazio riservato ai video realizzati in<br />
contesti scolastici ed educativi, con uno <strong>speciale</strong><br />
premio sul diritti dei minori curato da<br />
Unicef. Ogni sera il festival si apre al mondo<br />
con un focus sul cortometraggio su una<br />
nazione diversa (nel 2011 sarà l’Ungheria) e<br />
con un concorso sempre più internazionale:<br />
Belgio, Brasile, Corea del Sud, Italia, Polonia,<br />
Spagna, Svizzera, Ungheria le nazioni presenti<br />
quest’anno in concorso. A notte fonda<br />
poi, è la volta del sempre attesissimo, colorato<br />
e divergente Inferno, spazio dedicato<br />
all'esplorazione degli angoli cinematograficamente<br />
più oscuri.<br />
Ma Cortisonici è un’iniziativa sempre meno<br />
festival e sempre più laboratorio per il cinema<br />
di domani: in questa logica si inseriscono<br />
le novità 2011: Cortisonici lab, una<br />
settimana di workshop per giovani registi<br />
dove costruire il proprio cortometraggio<br />
con professionisti, e la sezione videoclip, organizzata<br />
in collaborazione con il progetto<br />
Notturno Giovani.<br />
Il programma, anche quest’anno ampio ed<br />
audace, riflette l’immagine del pubblico di<br />
Cortisonici, aperto e curioso: gli spettatori<br />
interagiscono e partecipano, anche grazie al<br />
voto del pubblico ed ai tanti momenti che<br />
consentono incontri e scambi con i numerosi<br />
ospiti del festival, tra <strong>musica</strong> e feste.<br />
Abbiamo sempre pensato che fosse giusto<br />
provare ad aprire il Festival al di là del circolo<br />
ristretto degli appassionati e dei cultori del<br />
cinema d’autore e d’essai, per coinvolgere<br />
un pubblico di non-addetti ai lavori quanto<br />
più largo possibile. Un festival in costante<br />
movimento, che ogni anno cambia cercando<br />
di rimanere fedele allo spirito di quelle<br />
due serate di qualche anno fa, quando qualcuno<br />
disse: perché no, proviamo.<br />
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