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• Calibro 35<br />
'rare'<br />
autoprodotto<br />
<strong>speciale</strong> <strong>musica</strong><br />
Live<br />
@ Twiggy<br />
il 4 marzo<br />
(vai a<br />
p 34)<br />
Tre anni fa Tommaso Colliva, già<br />
responsabile per una miriade di produzioni,<br />
dai Muse agli Afterhours, chiamava<br />
a raccolta quattro volti noti del panorama<br />
<strong>musica</strong>le indipendente italiano per una<br />
session da cui sarebbe poi scaturito il primo,<br />
omonimo lavoro dei Calibro 35.<br />
Nell’arco un triennio, questi quattrobanditi-più-uno<br />
hanno racimolato<br />
una profusione di recensioni entusiastiche<br />
in Italia e fuori, nonché passaggi in radio<br />
dalla Rai alla bbc; hanno fatto un tour<br />
che si può tranquillamente definire<br />
mondiale, mettendo a curriculum<br />
un’esibizione come opening act dei<br />
Muse a San Siro lo scorso giugno; hanno<br />
partecipato a svariate colonne sonore<br />
e sono sbarcati anche a Hollywood nei<br />
titoli di coda dell’action-comedy Red;<br />
hanno portato un numero imprecisato<br />
di recensori e giornalisti a scomodare il<br />
nome di Quentin Tarantino, per via del suo<br />
contributo alla riscoperta del poliziottesco<br />
italiano degli anni ’70 e perché – come è<br />
stato scritto – semplicemente li amerebbe,<br />
se li conoscesse (possibile che nessuno<br />
abbia ancora provveduto a spedirgli un<br />
cd?). Insomma, dopo tre anni in cui i primi<br />
due album sono andati a ruba (insieme<br />
– e in questo caso letteralmente – agli<br />
strumenti della band, sottratti nel mezzo<br />
del più recente tour), ecco comparire a<br />
sorpresa questa nuova uscita discografica,<br />
intitolata rare.<br />
Non si tratta di un vero e proprio album<br />
di inediti, ma d’altra parte non stiamo<br />
neanche parlando di uno di quei greatest<br />
hits che sono l’ultimo respiro discografico<br />
di tanti gruppi in odore di morte creativa.<br />
Al contrario, è una preziosa collezione di<br />
brani tratti da quello che la presentazione<br />
del cd chiama l’archivio sonoro di questo<br />
triennio a dir poco intenso: una specie di<br />
riassunto in quindici brani che parte dalle<br />
prime sessions in studio della band e dalla<br />
loro prima uscita discografica (L’uomo dagli<br />
occhi di ghiaccio, inclusa nella compilation<br />
Il Paese è reale) e passa attraverso inediti,<br />
B-sides, colonne sonore, extended<br />
e alternative takes per poco meno di un’ora<br />
di quella miscela esplosiva di funky<br />
e prog-rock a cui i primi due lavori ci hanno<br />
introdotto. E come nelle precedenti uscite<br />
ogni pezzo in rare trasuda cinema<br />
e cinematografia. La copertina del<br />
disco è un dichiarato un omaggio alle<br />
comparse più sottovalutate dell’universo<br />
cinematografico poliziottesco, le<br />
“bottiglie di liquore che comparivano<br />
senza apparente motivo in scene di film<br />
polizieschi, gialli, d'avventura, erotici...”,<br />
e la dicitura che l’etichetta della bottiglia<br />
di questo fantomatico distillato <strong>musica</strong>le<br />
riporta è non a caso “A blend of the<br />
purest soundtrack themes”. Nella tracklist<br />
troviamo La polizia brasiliana si incazza,<br />
contributo della band al film La Banda<br />
del Brasiliano, omaggio proprio a quel<br />
cinema di genere che negli anni ’70 è stato<br />
il campo d’azione di compositori<br />
del rango di Morricone e Micalizzi e di tutta<br />
quella scuola che ha dato vita al periodo<br />
d’oro delle colonne sonore in Italia.<br />
Alla versione televisiva di Romanzo<br />
Criminale è dedicata invece Come un<br />
romanzo, mentre Appuntamento al<br />
Contessa arriva direttamente dalla pellicola<br />
di recentissima uscita Gli angeli del male,<br />
diretta da Michele Placido e incentrata<br />
sulla vita del bandito Renato Vallanzasca,<br />
in cui la band in carne ed ossa affianca<br />
i protagonisti nel ruolo di un impeccabile<br />
complesso da balera dell’epoca. Oltre<br />
al materiale originale, nell’album trovano<br />
spazio le reinterpretazioni di tanta <strong>musica</strong><br />
da cinema, come il tema di La polizia sta<br />
a guardare, e alcune divertite parafrasi<br />
di celebri titoli poliziotteschi, da Uomini<br />
si nasce poliziotti si muore fino a Palermo<br />
Milano sola andata. In chiusura del disco<br />
spuntano infine le versioni alternative<br />
(leggi: più lunghe, ancora più sporche<br />
e persino più funk) di quattro brani tratti<br />
dai due precedenti lavori della band,<br />
insieme ad un brillante rifacimento<br />
strumentale de I milanesi ammazzano<br />
il sabato, tratto dall’omonimo lavoro<br />
degli Afterhours e alla cui versione originale<br />
recensioni, consigli e sconsigli<br />
Enrico Gabrielli aveva già contribuito<br />
durante la sua militanza nello storico<br />
gruppo milanese.<br />
rare è allo stesso tempo un disco<br />
imperdibile per i fan dei Calibro 35<br />
e la testimonianza di una vena creativa<br />
solida e fertile al punto di eccedere<br />
la discografia regolare. E nell’attesa<br />
di un nuovo full-lenght di brani originali,<br />
l’intero album è ascoltabile e acquistabile<br />
in formato digitale direttamente dal sito<br />
della band, mentre per mettere le mani<br />
sulla sua versione fisica (della quale,<br />
almeno per il momento, non è prevista la<br />
distribuzione nei negozi) l’idea migliore è<br />
precipitarsi ad uno dei travolgenti concerti<br />
della band. <strong>Mag</strong>ari a bordo di una Fiat 125.<br />
Daniele Piccoli<br />
viva! mag #12<br />
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