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La Zonazione Viticola della VALPOLICELLA

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<strong>La</strong><strong>Zonazione</strong> <strong>Viticola</strong><strong>della</strong><strong>VALPOLICELLA</strong>Marzo 2008


Attilio ScienzaUniversità degli Studi di Milano – DIPROVELuca Toninato, Davide BacchiegaAGER SCRiccardo PastoreAgriprojectsRodolfo MinelliPedologo libero professionistaNicola BotturaConsorzio per la Tutela dei vini Valpolicella


<strong>La</strong> zonazione viticola <strong>della</strong> Valpolicella:punto di partenza per una migliore espressione dei suoi viniNella nozione di terroir, termine francese diuso ormai internazionale e di difficile traduzione,si possono distinguere quattro aspetti:• l’aspetto materiale per le caratteristicheagronomiche del territorio che esprimonole potenzialità biologiche di un ambiente;• l’aspetto territoriale, di luogo geograficoespressione di un lungo passato storico,costruito dalla comunità dei viticoltori e chespesso trova nella denominazione d’originela sua tutela e valorizzazione;• l’aspetto identitario, con i suoi significatietnologici, sociologici e culturali, che si manifestanoin un vino vissuto come “coscienzacollettiva” e come rappresentazione dell’idealequalitativo dei viticoltori;• l’aspetto di comunicazione, evocato dastrumenti che devono associare, grazieall’uso di vettori dal forte valore simbolico,1il termine terroir a parole quali rurale, ambientale,sociale.Il terroir è quindi un concetto che assolve anecessità sia pratiche che ideologiche. Sul versanteideologico deve riuscire a persuadere ilconsumatore dell’originalità di alcuni vini prodottiin ambienti delimitati. Su quello praticoha invece la finalità operativa di favorire unamigliore espressione qualitativa del vitigno indeterminate condizioni pedo-climatiche; la nozionedi cru, prima di rappresentare una vignaidentificabile da un toponimo che richiamapresso il consumatore un vino dalle caratteristicheparticolari e dalla disponibilità mercantilelimitata, è la constatazione dell’esistenza diun rapporto originale tra i diversi fattori <strong>della</strong>produzione, le peculiarità pedo-climatiche diun luogo, le capacità interpretative del viticoltoree le tradizioni enologiche locali, che


2si manifestano in alcuni descrittori sensorialipercepiti dai consumatori più evoluti. Vieneallora da chiedersi: come mai questa sensibilitànei confronti di terroir ristretti non è maistata valorizzata in Italia, mentre in Francia èalla base delle denominazioni d’origine piùfamose? <strong>La</strong> storia evolutiva dei suoli francesiè molto più antica di quella italiana ed i suoivigneti più rinomati, quelli dell’Alsazia, <strong>della</strong>Borgogna, dell’alto Rodano, sono posti suimargini di grandi faglie, fratture profonde <strong>della</strong>crosta terrestre, che si sono formate alla finedell’epoca secondaria (circa 70 milioni di annifa) a causa delle enormi sollecitazioni meccanichea cui è stato sottoposto il continenteeuropeo per effetto <strong>della</strong> pressione esercitatadalla placca africana in movimento verso nordest.Questo fenomeno ha provocato il sorgeredelle grandi catene montuose (le Alpi ed i Pirenei)a cui è corrisposto da un lato il formarsi didepressioni colmate dall’accumulo di resti diorganismi marini e di frane terrigene (PianuraPadana, Champagne, etc) e dall’altro la generazionedi rotture, le faglie appunto, che hannofortemente rimaneggiato la disposizione deglistrati geologici precedenti, creando condizionidi grande variabilità nelle caratteristiche fisichedei suoli anche a distanza di pochi metri.L’Italia, paese geologicamente molto più giovane,non offre queste particolarità ed i suoisuoli sono prevalentemente di origine marina-alluvionalee vulcanica presentando unamaggiore omogeneità compositiva almenosulle medie distanze. I suoli <strong>della</strong> Valpolicellain particolare, pur essendo prevalentementecostituiti dalla disgregazione di formazionicalcareo-dolomitiche di età mesozoica che sisono originate da accumuli pelagici e di piattaformacome il Rosso ammonitico, il Bianconee la Scaglia, presentano aspetti interessanti divariabilità dovuti alla presenza di basalti eocenici,risultato di attività vulcanica sottomarina,e di depositi morenici e fluviali. Osservandola carta delle Unità di Paesaggio <strong>della</strong> Valpolicellaviene evidenziata l’elevata variabilità deisuoli alla quale si aggiungono i contributi importanti,ai fini <strong>della</strong> maturazione delle uve,delle esposizioni, delle altitudini e delle pendenze.Le conseguenze sulla qualità dei vinisono inoltre racchiuse molto spesso dal modocon il quale si estrinseca la disponibilità idricaper la vite, non solo in termini quantitativi masoprattutto in relazione alle fasi fenologiche(sviluppo dell’apparato fogliare e maturazionedell’uva). <strong>La</strong> struttura del suolo, la sua permeabilità,la circolazione più o meno rapida dell’acqua,i suoi effetti sul riscaldamento del suolo equindi sulla attività radicale, giocano un ruoloessenziale sulla composizione fine del mosto.Queste conoscenze diverranno particolarmenteimportanti in futuro nella previsione che ilcambiamento climatico in corso determineràdelle variazioni importanti nella distribuzionee nell’entità delle precipitazioni.Grazie a queste diversità si osserva che nellesei Unità Vocazionali identificate nella Valpolicellasi originano quindi sei tipologie distintedi vino che hanno ciascuna profili sensorialioriginali e riconoscibili. Affinché le potenzialitàdi un suolo possano esprimersi in un vinoè però necessario che i viticoltori assumanodecisioni coerenti con le caratteristiche delleUnità Vocazionali, non solo nelle scelte di tecnicacolturale (cloni, portinnesti, forme d’allevamento,gestione del suolo, nutrizione idricae minerale, etc) ma anche nel mantenimentodelle caratteristiche strutturali e morfologichedei loro vigneti. Se vale l’affermazione che adun bel paesaggio corrisponde un buon vino,è necessario prevedere e sviluppare azioni diprotezione dei paesaggi non soltanto nellaloro morfologia esterna, ma anche nel rispettodel profilo del suolo, evitando sbancamenti,livellamenti indiscriminati o peggio il ricorso aterreno proveniente da altre zone. <strong>La</strong> zonazioneè quindi non soltanto il punto di partenzaper produrre un vino migliore e per consentireal consumatore di cogliere le analogie tra lecaratteristiche del paesaggio e quelle del vino,ma anche uno strumento per sviluppare neiproduttori la coscienza del “buon governo”del territorio.


<strong>La</strong> caratterizzazione e il manuale d’uso del territorio<strong>La</strong> zonazione <strong>della</strong> Valpolicella, incominciatanel 2005 ed oggi giunta alla conclusione dellesue fasi operative, vuole arrivare a definire leUnità vocazionali, omogenee per potenzialitàproduttive e obbiettivi enologici delle uve. Perfare questo il lavoro si è articolato andando adindividuare, nelle differenti Unità di Paesaggioindividuate da una prima caratterizzazionepedologica, 60 vigneti, allevati a pergola, equamentesuddivisi tra le varietà Corvina veronesee Rondinella che hanno rappresentato i “vignetiguida” <strong>della</strong> sperimentazione. Ognuno diquesti è stato seguito in tutte le sue fasi prevendemmialie giunto il momento <strong>della</strong> raccolta siè prelevato un campione di uva sufficiente perrealizzare una microvinificazione fondamentaleper capire, grazie ad un panel di degustazioneinterno al consorzio, quali siano i descrittoritipici di ogni espressione territoriale.Tutti i dati raccolti serviranno per arrivarealla realizzazione del “Manuale d’uso del territorio”,che conterrà i risultati scientifici <strong>della</strong>voro ma soprattutto le schede tecniche e lecarte tematiche a servizio del viticoltore nellepratiche agronomiche di impianto e gestionedel vigneto.Pur essendo l’analisi statistica e l’elaborazionedei dati ancora in corso (anche perché bisognaeffettuare ancora le degustazioni dei vini del2008), è emerso in modo netto ed evidente ilruolo del territorio nel determinare la qualitàdelle uve e di conseguenza dei vini garantendoquella unicità sensoriale che distingue le diversesottozone.Nelle schede successive viene eseguita una primacaratterizzazione delle produzioni vitivinicoledel territorio realizzata a partire dalla cartadelle Unità di Paesaggio riportata di seguito;appare come già detto evidente come la caratterizzazionedelle produzioni possa permetteredi comprendere gli eventuali vincoli presentiper limitarne gli effetti e possa dall’altro permetteredi evidenziare i fattori discriminantinell’espressione delle diverse qualità.3


7 06 05 04 0E.A. - T.V.3 02 01 00Z u c c h e r i (° B a b o ) - C o r v i n a Z u c c h e r i (° B a b o ) - R o n d i n e l l aA c . T o t a l e (g r / l ) - C o r v i n a A c . T o t a l e ( g r / l ) - R o n d i n e l l ap H - C o r v i n a p H - R o n d i n e l l a1 2 3 4Ca m p i o n a m e n to1 2 0 01 1 0 01 0 0 09 0 08 0 07 0 06 0 05 0 04 0 03 0 02 0 0Antociani pH 1Unità di Paesaggio: 1 ALTAree di fondo valle, prodotte da colmaturealluvionali e ricche di depositicalcarei. Tessitura molto variabile, dalimoso-argillosa nelle porzioni distali enei tratti più aperti delle valli, a francoscheletricanei tratti endovallivi. L’areasi presenta ampiamente vitata.L’area evidenzia una maturazione condecorsi regolari e di buona intensitàfino a ridosso <strong>della</strong> vendemmia quandosi assiste, forse a causa di stress idrici,ad un blocco maturativo indicato dagliandamenti di zuccheri, pH e maturazionefenolica. Alla vendemmia entrambele varietà presentano un tenore zuccherino e un quadro acidicomedio per la zona. Anche il quadro polifenolico (polifenoli eantociani totali) risulta essere inferiore alla media.I vini sono mediamente alcolici e poco colorati con profilisensoriali però equilibrati soprattutto per il quadro olfattivo.203,25183,203,15163,10143,05123,00pH102,95Zuccheri - Acidità Totale2,9082,8562,8041 2 3 4 5Campionamen to2,75R o s aA s trin g e n teV io laA m a r oC ilie g iaA c id oM o r aE.A. (%) Co rvin aE.A. (%) R on d in ellaA ltre s p e zieL a m p o n eT .V. (%) Co rvin aT .V. (%) R on d in ellaAn tocian i p H 1 CorvinaAnto ciani p H 1 Ro n dinellaP e p eE rb a c e oC o r v in aR o n d in e lla4


7 06 05 04 0E.A. - T.V.3 02 01 00Z u c c h e r i ( ° B a b o ) - C o r v i n a Z u c c h e r i (° B a b o ) - R o n d i n e l l aA c . T o t a l e (g r / l ) - C o r v i n a A c . T o ta l e (g r / l ) - R o n d i n e l l ap H - C o r v i n a p H - R o n d i n e l l a1 2 3 4C a m p i o n a m e n to1 2 0 01 1 0 01 0 0 09 0 08 0 07 0 06 0 05 0 04 0 03 0 02 0 0Antociani pH 1Unità di Paesaggio: 1BASSuperfici terrazzate formatesi in seguitoall’incisione e all’erosione prodottadell’Adige. Sono superfici blandamenteondulate con depositi da sabbiosi asabbioso-ghiaiosi.In questa unità le due varietà hannodecorsi maturativi differenti: laCorvina ha andamenti più regolari siaper la maturità tecnologica che perquella fenolica per la quale comunquenon raggiunge valori particolarmenteintensi. Alla vendemmia le uve sipresentano poco zuccherine e moltoacide con una limitata dotazionedi antociani. I vini prodotti risultano essere poco alcolici estrutturati e con un quadro polifenolico di entità limitata inparticolare per la Rondinella che però evidenzia un profilosensoriale più ampio ed armonico rispetto alla Corvina.203,20183,15163,10143,053,0012pH2,9510Zuccheri - Acidità Totale2,9082,8562,8042,751 2 3 4 5Campionamen toR o s aA s trin g e n t eV io laA m a roC ilie g iaA c id oM o raE.A. (%) C orvinaE.A. (%) Ro n d in ellaA lt re _ s p e z ieL a m p o n eT .V. (%) C orvinaT .V. (%) Ro n d in ellaAn tocian i p H 1 Co rvin aAnto ciani pH 1 R on d in ellaP e p eE rb a c e oC o rv in aR o n d in e lla5


7 06 05 04 0E.A. - T.V.3 02 01 00Z u c c h e r i (° B a b o ) - C o r v i n aA c . T o t a l e ( g r / l ) - C o r v i n aZ u c c h e r i (° B a b o ) - R o n d i n e l l aA c . T o t a l e ( g r / l ) - R o n d i n e l l ap H - C o r v i n a p H - R o n d i n e l l a1 2 3 4C a m p i o n a m e n to1 2 0 01 1 0 01 0 0 09 0 08 0 07 0 06 0 05 0 04 0 03 0 02 0 0Antociani pH 1Unità di Paesaggio: 2Aree colluviali, meno frequentemente diconoide con depositi argillosi e con unvariabile contenuto in scheletro. L’area sipresenta ampiamente vitata.I decorsi maturativi risultano abbastanza regolaricon un leggero calo in prossimità <strong>della</strong>vendemmia sia per i costituenti principalidel mosto che per le sue componenti fenolicheche pur incrementando in valore risultanoaumentare leggermente le difficoltà diestrazione. Alla vendemmia specialmente laCorvina fornisce uve con una buona dotazionezuccherina mentre per entrambe levarietà il quadro acidico è nella media conuna elevata dotazione di acido Malico. In questa UdP la Rondinella presentaalla vendemmia una buona maturazione dei vinaccioli con unamaggior frazione di tannini polimerizzati. I vini hanno generalmenteun buon tenore alcolico e un buon livello degli antociani. Anche i profilisensoriali risultano essere complessi e molto caratterizzati.203,30183,253,20163,15143,103,05123,00pH10Zuccheri - Acidità Totale862,952,902,852,8041 2 3 4 5C amp ionamen to2,75R o s aA s t rin g e n teV io laA m a roC ilie g iaA c id oM o raE.A. (%) C orvinaE.A. (%) Ro n d in ellaT .V. (%) C orvinaAn tocian i p H 1 Co rvin aT .V. (%) Ro n d in ellaAnto ciani pH 1 R on d in ellaA lt re s p e z ieL a m p o n eP e p eE rb a c e oC o rv in aR o n d in e lla6


7 06 05 04 0E.A. - T.V.3 02 01 00Z u c c h e r i (° B a b o ) - C o r v i n a Z u c c h e r i ( ° B a b o ) - R o n d i n e l l aA c . T o ta l e (g r / l ) - C o r v i n aA c . T o ta l e (g r / l ) - R o n d i n e l l ap H - C o r v i n a p H - R o n d i n e l l a1 2 3 4C a m p i o n a m e n to1 2 0 01 1 0 01 0 0 09 0 08 0 07 0 06 0 05 0 04 0 03 0 02 0 0Antociani pH 1Unità di Paesaggio: 3AREAree facenti parte delle porzioni meridionalied apicali delle dorsali, costituiti dasubstrato di arenarie calcaree. Si presentanocon versanti caratterizzati da ampi gradonie superfici apicali subpianeggianti. <strong>La</strong>vite è diffusa nei tratti in bassa pendenza enei versanti in media pendenza terrazzati.Gli ottimi decorsi maturativi fanno registrareun buon accumulo zuccherino, unabuona degradazione acidica e accumulielevati di antociani e polifenoli con unabuona maturità cellulare. Alla vendemmia,specialmente la Rondinella, ha accumulisuperiori alla media.<strong>La</strong> gradazione alcolica dei vini risulta nella media, con un elevativalori di estratto secco, di antociani totali e di polifenoli totali. Alladegustazione particolarmente interessante risulta essere i quadrogustativo <strong>della</strong> Rondinella mentre la Corvina ha interessanti notefruttate e floreali.203,25183,203,15163,10143,053,00122,95pH102,90Zuccheri - Acidità Totale82,852,8062,7542,701 2 3 4 5Campionamen toR o s aA s trin g e n teV io laA m a roC ilie g iaA c id oM o raE.A. (%) C orvinaE.A. (%) Ro n d in ellaT .V. (%) C orvinaAn tocian i p H 1 Co rvin aT .V. (%) Ro n d in ellaAnto ciani pH 1 R on d in ellaA ltre s p e z ieL a m p o n eP e p eC o rv in aE rb a c e oR o n d in e lla7


7 06 05 04 0E.A. - T.V.3 02 01 00Z u c c h e r i (° B a b o ) - C o r v i n a Z u c c h e r i ( ° B a b o ) - R o n d i n e l l aA c . T o ta l e ( g r / l ) - C o r v i n a A c . T o ta l e (g r / l ) - R o n d i n e l l ap H - C o r v i n a p H - R o n d i n e l l a1 2 3 4C a m p i o n a m e n to1 2 0 01 1 0 01 0 0 09 0 08 0 07 0 06 0 05 0 04 0 03 0 02 0 0Antociani pH 1Unità di Paesaggio: 3CMAAree a substrato costituito da calcarimarnosi (Biancone e Scaglia), caratterizzateda fasce relativamente ristrettea forte pendenza, boscate, L’area vitata,a terrazzi, è presente nelle quotemedio-basse mentre le quote più altesono dedicate a prato.Ottimi gli accumuli zuccherini per entrambele varietà sia come valori prevendemmialiche alla raccolta. Questaelevata vocazionalità è confermata dagliandamenti dell’acidità e <strong>della</strong> maturitàfenolica. Infatti sia le uve che i vinisono molto colorati e con elevati valoridi polifenoli totali. <strong>La</strong> Rondinella possiede un buon grado dipolimerizzazione dei tannini estraibili dai vinaccioli insieme almaggior livello di maturità <strong>della</strong> buccia. A livello sensoriale laRondinella risulta avere note floreali intense mentre la Corvinaè molto caratterizzata da sentori di frutta rossa.203,20183,153,10163,05143,00122,95pH102,90Zuccheri - Acidità Totale2,8582,8062,7542,701 2 3 4 5Campionamen toR o s aA s trin g e n t eV io laA m a r oC ilie g iaA c id oM o raE.A. (%) C orvinaE.A. (%) Ro n d in ellaT .V. (%) C orvinaAn tocian i p H 1 Co rvin aT .V. (%) Ro n d in ellaAnto ciani pH 1 R on d in ellaA ltre s p e z ieL a m p o n eP e p eE rb a c e oC o rv in aR o n d in e lla8


<strong>Zonazione</strong>, comunicazione, mercato:un circuito da rendere sempre più virtuosoL’obiettivo principale <strong>della</strong> zonazione è di innalzareil posizionamento competitivo complessivodel territorio di riferimento per migliorarnele “performance” sul mercato nazionale-internazionalee innalzare ulteriormente l’immaginedei suoi vini (e dei suoi imprenditori!). Piùin specifico:• innalzare il livello <strong>della</strong> “qualità media” delsistema produttivo tramite la diffusionegeneralizzata <strong>della</strong> “cultura del terroir” equindi tramite la crescita <strong>della</strong> capacità diinterpretare, valorizzare e promuovere ilterritorio vitivinicolo da parte di vari operatorilocali (imprenditori, ma non solo);• d’altro canto sono da ricercare (per stimolarnelo sviluppo) le qualità differenziantied esemplari, a livello aziendale emicro-territoriale, per dare concretezzaagli interventi nelle varie aree, per favorirel’emergere di risorse e peculiarità locali,valorizzando le diversità (soprattutto quellesuscettibili di una significativa presenzasul mercato).<strong>La</strong> conseguenza di metodo per l’impostazionedelle attività di divulgazione e promozione avalle dei risultati <strong>della</strong> zonazione è quindi laseguente: individuare, consolidare e diffondereun mix equilibrato di iniziative traomogeneità dei modelli generali (innalzamento<strong>della</strong> “qualità media”) e “diversità dapromuovere” in maniera selettiva e mirata(le “eccellenze”)Un cenno al sistema produttivoIl territorio locale si caratterizza non solo peruna presenza molto articolata e vivace di imprenditoriavitivinicola ma anche per il protagonismodi altri operatori economici e soggetti9istituzionali che dinamizzano il panorama, nonsolo produttivo, del “sistema Valpolicella”.Alcune grandi aziende, assai note a livellointernazionale e di elevato profilo imprenditoriale,hanno da tempo un ruolo determinantenell’accrescere e diffondere nel mondol’immagine <strong>della</strong> Valpolicella sia dal punto divista del sistema produttivo vitivinicolo che daquello del sistema ambientale e territoriale. <strong>La</strong>presenza ed il protagonismo internazionale ditali imprese sono un indubbio punto di forzadell’intera realtà consortile. Esse costituisconogià lo “strumento comunicazionale e promozionale”prioritario per l’ulteriore diffusione<strong>della</strong> immagine dei suoi vini e del suo del territorio.Il sistema produttivo forse più tipico <strong>della</strong> realtàlocale è costituito dalla piccola-media impresaprivata, spesso a conduzione famigliare,in genere integrata nella vendita diretta e nellaaccoglienza in cantina (e magari nel connessoagritur/B&B), fornendo in definitiva una immaginecomplessiva di territorio “accogliente”.Questo tessuto di imprese ha nella Valpolicellauna presenza molto significativa sia dal puntodi vista del radicamento storico sia dal puntodi vista <strong>della</strong> numerosità <strong>della</strong> presenza deglioperatori ed è forse il “segno imprenditoriale”che caratterizza maggiormente tale realtà.Il mondo cooperativo costituisce un’altra componenteimportante del sistema produttivolocale. <strong>La</strong> tradizionale ed essenziale funzioneproduttiva e commerciale del mondo cooperativo- cioè proporre al mercato una diversificataofferta di tipologie di prodotto per diversilivelli di disponibilità economica - si integra esi completa con a quella sociale in generale:favorire la permanenza in loco di un vasto tessutodi famiglie e anche di giovani produttori,contribuendo indirettamente anche allo svolgimentodi un ruolo di difesa e valorizzazione


ambientale (infatti un viticoltore, soprattuttoin realtà dedicate ad una viticoltura tendenzialmentedi pregio, è in genere anche il primotutore del paesaggio).Ma altri operatori sono parte costitutiva del“sistema Valpolicella”: ad esempio gli operatorieconomici di settori contigui (“sistemadell’ospitalità” con varie ed innovative tipologiedi accoglienza) oppure l’importantemondo <strong>della</strong> distribuzione specializzata (vitivinicolama non solo) e lo stesso sistema<strong>della</strong> promozione locale nelle sue versionipubbliche e private nonché tutte le loro varie“combinazioni”, spesso organizzate all’internodi itinerari organici e mirati (Strade del Vino,del gusto, ecc...)Ricadute <strong>della</strong> zonazione a varilivelli e conseguentiopportunità per gli operatoriA favore di questa variegata tipologia di soggettiimprenditoriali che caratterizzano il sistemavitivinicolo <strong>della</strong> Valpolicella, la “zonazione”ha già svolto ma soprattutto svolgerà nelprossimo futuro un ruolo decisivo di supportotecnico e sviluppo economico e commerciale.Infatti essa:• alle grandi aziende offre, oltre alle ricadutegenerali comuni alle altre aziende, unastrumentazione scientifica innovativa, dialtissimo livello, con cui poter competerenell’arena mondiale con gli operatori globalinel segno <strong>della</strong> differenziazione delleproduzioni e <strong>della</strong> eccellenza del rapportovitigno/terroir;• alle piccole e medie imprese private offreinformazioni specifiche e strumenti concretiper accompagnare e potenziare innanzituttouna crescita tecnico-produttivama anche, sia pur indirettamente, un contestualesviluppo organizzativo, commerciale,di marketing;• alle Cantine Sociali offre poi un valido10strumento tecnico per spingere i singolisoci a portare avanti progressivi e miratimiglioramenti qualitativi in campo che lacantina tradurrà poi in diversificate produzionivinicole per varie tipologie di consumoe di rapporti prezzo/qualità.Va infine sottolineato che la zonazione offrea tutti uno straordinario insieme di conoscenzedi base che, oltre all’apporto strettamentetecnico-produttivo, forniscono anche un piùgenerale apporto per una innovazione complessivanella cultura d’impresa, quali ne sianodimensioni e caratteristiche.Questo processo di valorizzazione dei risultati<strong>della</strong> zonazione richiede però, per esserecredibile ed efficace, che ogni sforzo sia fattonella informazione e diffusione interna al sistemafra i suoi vari soggetti per aumentarnel’efficienza e l’osmosi nel segno <strong>della</strong> “qualitàreale prodotta”; e che ogni impegno sia dedicatoalla comunicazione esterna verso i potenzialiclienti, fruitori, visitatori, opinion leader,stakeholder, ecc. nel segno del “servizio” aloro diretto e <strong>della</strong> “qualità percepita”.Le “ricadute” <strong>della</strong> zonazione a livello locale(aree/province) possono essere quindi molteplici.In estrema sintesi, esse si possono articolare,molto schematicamente, nei livelli diseguito descritti:• a livello microeconomico-aziendaleo innalzamento <strong>della</strong> capacità tecnico-culturale di gestione del rapportovitigno-territorio e quindi dei livelliqualitativi, intermedi e finali, del prodottooconseguente maggior capacità di pro-duzione di valore aggiunto e quindi direddito sia per i diretti produttori siaper gli operatori agli altri stadi <strong>della</strong>filiera (distributori, enotecari, ecc.);più precisa identificazione e conse-•oo innalzamento <strong>della</strong> capacità di acqui-sire una “visione globale” <strong>della</strong> aziendae quindi del suo livello imprenditoriale;a livello macroeconomico-territoriale


guente valorizzazione di particolarisottozone su cui impostare idoneepolitiche promozionali non soloaziendali ma anche territoriali;o crescita del valore complessivo realedel territorio investito dai processi dizonazione;o aumento del “valore percepito” delterritorio oggetto per anni di attivitàdi zonazione e quindi <strong>della</strong> sua notorietàgenerale (premessa anche perl’intensificazione dei flussi turistici).Perché questo si realizzi concretamente, e inun ragionevole arco di tempo, si possono svilupparedue grandi linee di iniziativa, diversema fra loro fortemente interagenti, dirette avalorizzare a valle i risultati del pluriennale lavorodi zonazione, e cioè:• divulgazione delle sue potenzialità tecniche• divulgazione delle sue potenzialità promozionali.Tali linee, secondo un piano di sviluppo articolatoe mirato in relazione alle differenti situazioni,sono dirette a trasferire risultati, conoscenze,stimoli tecnici ad una diversificatatipologia di target.A titolo del tutto esemplificativo e preliminareun tale piano di sviluppo dovrebbe coinvolgerele macro-tipologie seguenti:• Target primario: gli operatori vitivinicoli(cenni)Operatori privati (piccole-medie imprese),Operatori privati (grandi imprese),Cantine Sociali (Target articolabile almenosu due livelli: Dirigenti/membri dei Consiglidi Amministrazione; base sociale per lomeno la sua parte più “ricettiva”), Tecnicidel settore operanti in azienda• Target secondario: gli operatori a valle(cenni)Distributori intermedi e finali (varie tipologie),Enoteche, Distribuzione specializzata,Ristorazione. Altri soggetti economicioperanti negli stadi più a valle <strong>della</strong> Filiera11• Altri macro-target (cenni):Il sistema dei media, il sistema degli “interlocutori”(stakeholder) locali e soprattuttonon locali, il sistema scientifico-culturale,Associazioni, Organizzazioni varie, ecc.Il senso del piano di divulgazione (“know-howtransfer interno”) e promozione (“comunicazioneesterna”) è di impostare, sulla base diun coerente progetto generale, un sistema diinformazioni mirate e di iniziative specificheper tipologia di target portando ad ognuno diessi, per quanto ragionevolmente possibile, il“meglio” dei risultati che la zonazione ha generatoe reso disponibili per lui.<strong>La</strong> Valpolicella può svolgere questo progettocon grande efficacia potendosi valere di duegrandi punti di forza iniziali:• il dinamismo elevato e la dimensione rilevante(e storica) del suo sistema imprenditoriale;• l’approfondimento forte e le elevate potenzialitàtecnico-scientifiche del lavorosvolto.<strong>La</strong> possibilità di coniugare l’elevato “contributo<strong>della</strong> scienza” con l’autorevole “capacità diinfluenza <strong>della</strong> impresa” crea, qui più che altrove,una combinazione di grande prospettivae impatto per l’innalzamento del potenzialecompetitivo <strong>della</strong> zonazione svolta rispetto adaltre realtà.Breve riflessione finale<strong>La</strong> zonazione “perfetta” è la zonazione che“non si conclude mai”.Essa è tanto più di successo quanto più continuaa svilupparsi nel tempo, a perfezionarsinelle metodologie e il suo “Manuale d’uso” aradicarsi nel territorio e, soprattutto, a esseresempre più parte <strong>della</strong> cultura di impresae <strong>della</strong> prassi quotidiana dei produttori, deglioperatori, degli altri soggetti che hanno compresol’efficacia operativa e la “plasticità” diutilizzo di tale strumento.


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CONSORZIO PER LA TUTELA DEI VINI<strong>VALPOLICELLA</strong>Via Valpolicella, 57 - 37029 San Pietro in Cariano (VR)Tel. 045 7703194 - Fax 045 7703167www.consorziovalpolicella.it E-mail: info@consorziovalpolicella.it

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