10.08.2015 Views

L'ANOMALIA BERLUSCONI ED I PERICOLI PER LA DEMOCRAZIA

L'ANOMALIA BERLUSCONI ED I PERICOLI PER LA ... - Memoteca

L'ANOMALIA BERLUSCONI ED I PERICOLI PER LA ... - Memoteca

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>L'ANOMALIA</strong> <strong>BERLUSCONI</strong> <strong>ED</strong> I<strong><strong>PER</strong>ICOLI</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>DEMOCRAZIA</strong>(Riassunto del libro di Ruggeri e Guarino a cura di Roberto Renzetti ad uso dicoloro che hanno l'uso della ragione)Dagli inizi fino allo sbarco nell'etere.Fornisco una estrema sintesi del libro su Berlusconi di Ruggeri e Guarino: G.Ruggeri, M. Guarino - <strong>BERLUSCONI</strong>, INCHIESTA SUL SIGNOR TV - Ed. Kaos1994. È di estrema utilità conoscere le vicende di un tale signore che rappresenta ungrande pericolo per la democrazia in Italia. La misteriosa origine dei suoi finanziamentiattraverso finanziarie svizzere, la sua ascesa attraverso le protezioni della P2 e del PSI diBettino Craxi, il suo coinvolgimento in molteplici procedimenti giudiziari (rapporti conla mafia, evasione fiscale, falso in bilancio, corruzione, concussione, finanziamentoillecito di partiti,...), i suoi spregiudicati attacchi alla magistratura inquirente di Milano ePalermo, la sua voglia di azzittire tali magistrati che indagano su di lui, il suo allearsicon un secessionista, razzista e xenofobo come Bossi (pur di raggiungere i suoi nonnascosti obiettivi), il suo gigantesco conflitto di interessi devono far riflettere ognicittadino. Questo è un libro inchiesta di 300 pagine, documentatissimo. Sarà seguito daun aggiornamento: G. Ruggeri - <strong>BERLUSCONI</strong>, GLI AFFARI DEL PRESIDENTE - Ed.Kaos 1995 (altre 300 pagine). Io riassumerò il tutto in una trentina di pagine. Vale lapena leggere i testi citati per avere un quadro molto chiaro degli "incoffessabili" interessidel Cavaliere.


IntroduzioneC'era una volta la piccola Banca Rasini lombarda in cuilavorava il papà , Luigi, di Silvio Berlusconi. Questa banca fu unodei partner di Silvio nelle sue prime avventure edilizie degli anni 60-70. Questa banca era il crocevia della "mafia dei colletti bianchi"radicata a Milano e dedita al riciclaggio dei capitali sporchi. LaRasini , nei primi anni 60, aveva garantito una sostanziosafideiussione a Silvio Berlusconi per l'acquisto di un terreno in via Alciati a Milano.Primo aspetto del problema che poi porterà a Dell'Utri e alla sua CONDANNADEFINITIVA per collusione mafiosa (ancora non è in galera perché si è appellatoall'immunità parlamentare europea che ancora non si pronuncia sulla sua ammissibilità;l'immunità italiana è decaduta nell'istante in cui, incautamente, gli avvocati di Dell'Utrihanno accettato il patteggiamento, perché con esso il condannato decadeva dai pubbliciuffici e quindi da parlamentare). Il secondo aspetto che riguarda il sol dell'avvenir deiberluscones è l'avventura e l'ambigua genesi romana del gruppo Fininvest, all'ombra didue fiduciarie della Banca Nazionale del Lavoro controllata dalla P2 (loggia segreta egolpista a cui era iscritto Silvio Berlusconi). Il terzo riguarda il rapporto che i gemelliDell'Utri avevano con esponenti di Cosa Nostra ed il legame di Dell'Utri con iltrafficante di eroina e mafioso Vittorio Mangano (assunto come 'stalliere' da Berlusconied ospite in varie cene di Berlusconi e Dell'Utri in ristoranti di Arcore e dintorni). Ilquarto riguarda le scorribande di Berlusconi in terra di Sardegna per il tramite delprestanome Romano Comincioli, tra loschi affaristi, malavitosi e speculazioni edilizie. Inquesta storia entra la sequela di assegni a vuoto e cambiali protestate a firma di FedeleConfalonieri nel periodo 74-79 e le coincidenze di affari tra Fininvest ed il corrottogiudice Diego Curtò. Altro aspetto riguarda i vari intrallazzi del cavaliere in bancheestere: il sistema delle scatole cinesi che ha portato a scoprire non le famose 22 ma ben38 di tali scatole (holding). Vi è infine tutta la sequela di legami con società ombra, conmafia bianca, con Ciancimino, con Gelli, Calvi. Le cose qui dette sono solo unapiccolissima parte dell'estremo sunto di tutte le cose che si possono leggere conamplissima documentazione su Ruggeri e Guarino, <strong>BERLUSCONI</strong> (inchiesta sul signorTV), Kaos 1994. È utile descrivere la storia di questo libro. Già nell'86 doveva uscirequesto libro per gli Editori Riuniti. Una intervista fatta al Mattino di uno degli autori,scatenò Berlusconi che chiese rettifiche al giornale. Dopo tali problemi gli EditoriRiuniti (casa editrice del PCI; chi parla di accanimento comunista o è pagato o inmalafede o sciocchino o le tre cose insieme: con il PCI e D'Alema, Berluska è ciò che è)ritardarono la pubblicazione di un anno (Berlusconi querelò la casa editrice, ma laquerela fu ritirata quando il Cavaliere fece un affare di gestione pubblicitaria in esclusivapresso la TV dell'URSS). Confalonieri telefonò alla Rusconi (casa editrice presso cuilavoravano Ruggeri e Guarino) per dire che il libro lo comprava la Fininvest: "Locompriamo a scatola chiusa. La cifra la scrivete voi ...". Intanto il libro edito da EditoriRiuniti nell'87 esauriva tre tirature in pochi giorni. Per quanto la cosa fosse interessante,nel 1987 nessuno avrebbe pensato ad un tal successo di un'opera che trattava di uno deitanti italiani arrichitisi con strani e discutibili traffici. Il sospetto era che qualcunocomprava tutte la copie nelle librerie. Tralasciando la casa editrice, che gli faceva dagarante per affari con l'URSS, l'azione passò contro gli autori: venne intimato loro con


un comunicato stampa ed a tutti i mezzi di comunicazione di non dar risalto a tale libro.L'Ordine dei Giornalisti della Lombardia respingeva "l'intimidazione inammissibile egeneralizzata" e per di più preventiva. Berlusconi aggirò il divieto contattandodirettamente direttori di giornali (al direttore della Notte, Giorgianni, telefonò dicendo:"Parlando di quel libro lei si è giocato la mia stima... Io la riduco in povertà"). Il pezzoforte sono però le querele presso il Tribunale di Milano (12/05/87) per delle intervistedegli autori a l'Unità ed alla Notte in cui si ritiene diffamato dagli autori del libro, lequerele sono estese ai direttori dei giornali (Giorgianni risolverà presto i suoi problemi,viene invitato a cena da Berluska ad Arcore, lascia la Notte e passa a dirigere ilsettimanale del Cavaliere, Telepiù e Berluska ritira la querela contro di lui). Dopo ilcedimento Giorgianni, il Tribunale di Milano dichiara il non luogo a procedere neiriguardi di tutti i querelati perché "la richiesta del querelante deve giudicarsi quantomenosingolare", non si capisce infatti come uno dei querelati, diventato suo dipendente, siaimprovvisamente esentato da querela. Berlusconi viene condannato al pagamento dellespese processuali. Stessa cosa per la querela contro l'Unità (con la differenza che qui nonvi fu 'acquisto' di direttore). Altre querele perseguiteranno gli autori (al Tribunale diVerona). Una prima vittoria (di Pirro) è di Berlusconi (di Pirro perché gli autori sonoassolti per insufficienza di prove e sono condannati ad un milione di multa solo peralcuni aspetti marginali di ciò che hanno scritto, mentre il resto è ritenuto dal Tribunale,opera implicita nei "doveri professionali del giornalista"). Gli autori del libro ricorserocontro tale sentenza ed il Tribunale di Venezia li assolve con formula piena e riduce lamulta a 700 mila lire (solo per aver accostato il nome di Berlusconi a reati valutari conFlavio Carboni). Il Tribunale riconosce corrette tutte le altre cose, rapporti con mafia eP2, tra l'altro. Nel 93 arriviamo in Cassazione (Verona) per ulteriore ricorso degli autori!Gli autori vengono assolti su tutti i fronti ed in più è Berlusconi che incappa nellagiustizia (perseguitato nel 1993 perché sceso in campo nel 1994: Dio, se ci sei, benedicitali giudici comunisti e veggenti!): FALSA TESTIMONIANZA (art. 372 del c.p.p.).Recita la sentenza:" Il Collegio ritiene che le dichiarazioni dell'imputato [è diventato lui,il Berluska! n.d.r.] non rispondano a verità ... il Berlusconi ... ha dichiarato il falsodeponendo davanti al Tribunale di Verona [nel precedente primo processo n.d.r.] suquestioni pertinenti alla causa ed in relazione all'oggetto della prova ... Il reato attribuitoall'imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia" (quella del 12 aprile 1990 chedichiarava estinti i reati fino al 24 ottobre 1989). Complimenti Cavaliere!Prime notizie.Berlusconi è educato dai salesiani. Dalle elementari alla maturità studia daisalesiani [e si nota! n.d.r.]. Si sposa con E. Dall'Oglio il 6/3/65. Nel 1980 conosceMiriam Bartolini (in arte Veronica Lario [evidentemente ha preso il rapporto conBerlusconi come una recita, visto che continua a farsi chiamare con il nome d'arte]). Perun poco di tempo il cattolico Berluska mantiene una relazione con Miriam che manda avivere in Via Rovani (MI) ed ogni tanto a Portofino, mentre la moglie ed i figli vivonoad Arcore [villa ottenuta grazie alla Grande Truffa che Previti ha organizzato alle spalledella giovane erede Casati Stampa che l'avvocato aveva sotto tutela; vedi Cap. 3, pagg.79-104]. Nel 1984 nasce il primo figlio di Berluska dalla Bartolini. Padrino al battesimoè Bettino Craxi. L'8/10/85 c'è la separazione dalla prima moglie, proprio quando la


cicogna annuncia un nuovo figlio con Miriam. La prima uscita pubblica dei due è del15/11/86. Nell'88 siamo al 5º figlio di Miriam (mentre Berlusconi è in Tribunale aVerona a discutere della querela contro gli autori di questo libro). La Bartolini è oggilegittima consorte di Berlusconi. Per la Chiesa è un bigamo, ma è apprezzatissimo datutte le eminenze. Miriam e figlioli vivono a Macherio, mentre Berluska e primafigliolanza vivono ad Arcore.Come ha fatto Berlusconi a diventare un finanziere paragonato da molti all'epoca aCalvi e Sindona? Seguiamo qualche pista del libro. Laureato in legge con una tesi sullapubblicità è occupato come factotum in una azienda di costruzioni (siamo nel 1961).Carlo Rasini (titolare di una piccola banca in cui lavora il padre Luigi) è colui che gliapre la pista. Gli presta i soldi per l'acquisto insieme ad un socio (R. Canali) di unterreno in Via Alciati a Milano (il costo è di circa 5 miliardi attuali). Berlusconi mettenell'affare circa 200 milioni attuali che gli dà il padre. Gli affari di Via Alciati vannobene, nel periodo del boom economico. Nel 63 Berlusconi è già un palazzinaro rampante.Ma i denari provenienti da via Alciati non giustificano le grandi disponibilità finanziariedi Berlusconi in quel periodo: mette in cantiere a Brugherio, addirittura un progetto diquartiere residenziale per 4000 abitanti. Ad un certo punto Berlusconi non edifica più mainizia ad appaltare (è stato definito un finanziere senza soldi). Berlusconi si incaricavadei permessi ed appaltava i lavori. I Botta che lavoravano come costruttori per lui allaEdilnord affermano: "Dei soldi è meglio non parlare: non sta bene curiosare su chi c'èdietro le società ... Inoltre non chiedete se ha guadagnato con Brugerio. Chiedetelo a luie vedrete come si arrabbia." La Banca Rasini è stata certamente importante ma il verocontributo all'esplosione di Berlusconi viene da una misteriosa finanziaria svizzera.Nella Edilnord (s.a.s. di accomandita semplice) Berlusconi è solo socio d'opera, il cheprevede che vi siano soci di capitale (la Finanzierungesellschaft für Residenzen Agdomiciliata a Lugano e legalmente rappresentata dall'avvocato svizzero RenzoRezzonico. Non c'è modo di sapere chi c'è dietro tale finanziaria. Fonte segreta dichiaragli autori: "All'improvviso [varie s.r.l. della Lombardia] deliberano vari aumentisproporzionati di capitale. La cosa puzza. Se poi l'aumento viene sottoscritto con denarogiacente nella Confederazione elvetica, allora la quasi certezza che si tratta di soldi dellamafia, ricavati soprattutto dal traffico di droga". Tal cosa era stata appurata dal giudiceistruttore di Palermo Rocco Chinnici e dal Vicequestore Ninni Cassarà (cassaforte dellamafia il Canton Ticino). Per indagare tal cosa verranno uccisi in due attentati a Palermonell'83 e nell'85.Il giornalista Giuseppe Fava scriverà ripetutamente sul settimanalecatanese 'I siciliani' di legami tra questi soldi e mondo politico e verrà anch'egliassassinato. Nonostante i soldi svizzeri Brugherio non sarà un affare. Berlusconi venderàil tutto al Fondo Previdenza dei dirigenti commerciali in un momento in cui si iniziano aporre di vincoli all'edilizia selvaggia e a regolamentare il tutto per legge ed a tassareadeguatamente i profitti (siamo al primo centro sinistra Moro-Nenni). A questo puntooccorre diventare grandi imprenditori, le mezze calzette saltano. E Berlusconi riesce afare il salto. Si libera dei soci italiani e "forte di misteriosi e ingenti finanziamentiprovenienti da Lugano si appresta al grande salto di Milano 2.Attività edilizia


L'area su cui nascerà Milano 2 ad opera della Edilnord s.a.s. apparteneva al ConteLeonardo Bonzi. Aveva ottenuto le licenze di urbanizzazione per valorizzare i suoiterreni. Aveva solo costruito 5 villette su quell'enorme pezzo di terra. Mentre era in varietrattative, concluse rapidamente con l'offerta Edilnord a seguito di misteriosi attivandalici alle villette con annesse intimidazioni e minacce. Ma la giunta provincialepone il veto al megaprogetto che il Comune di Segrate aveva approvato nel 1969. Èquestione di tempo. Nel '72 decade la giunta provinciale e le sue competenze passanoalla Commissione regionale di controllo (di nomina politica e non elettiva). Con i politicil'accordo è facile. Il sindaco socialista di Segrate firma una nuova licenza e laCommissione regionale ratifica in un baleno . Iniziano i lavori che si concludono nel 79(il modello di edilizia abitativa è quello previsto dal Piano di rinascita democratica dellaP2 di Gelli che prevede comprensori sul modello svedese). Chi finanzia Milano 2?Ancora i misteriosi capitali svizzeri. Ma non solo. Buona regola di ogni palazzinaro èliquidare la società ad operazione avviata alla conclusione. Così farà Berlusconi con laEdilnord che viene liquidata l'1 gennaio 1972. Gli utili dell'intera operazione sono di 4milioni di lire (712000 metri quadri e 2,5 milioni di metri cubi costruiti di ediliziaresidenziale; 2.500 appartamenti). Insieme ad accantonamenti vari fanno circa 13 milioniche vengono depositati alla Banca Rasini. Morta quella Edilnord ne rispunta un'altra cheera stata fondata nel 68 con nome leggermente diverso ed intestata a Lidia Borsani,cugina di Berlusconi. Le caratteristiche di accomandataria (colei che mette l'opera) diLidia prevedono che l'accomandante (colui che finanzia) sia un'altra finanziaria svizzeracon stesso fiduciario dell'altra (Rezzonico). La nuova finanziaria è la Aktiengesellschaftfür Immobilienanlagen in Residenzzentren Ag di Lugano. La società Edilnord continuacon passaggi di proprietà a prestanome di famiglia, i capitali crescono; nel 1977accomandatario diventa Umberto Previti incaricato di liquidare subito la società (1ºgennaio 1978). Nasce ora la Milano 2 s.p.a. insieme alla Italcantieri s.r.l. (che era natanel 73 con capitale interamente svizzero, ma era restata parcheggiata) cui affluisconoingenti finanziamenti dalla Svizzera. Nella Italcantieri il rappresentante di Berlusconi èLuigi Foscale (cugino di Berlusconi). Nel 75 la Italcantieri da s.r.l. diventa s.p.a. e aFoscale subentra lo stesso Berlusconi, nel frattempo si registrano altri aumenti di capitale.Abbiamo già detto dei rapporti di Berlusconi con la banca Rasini che era una banca conun solo sportello fiduciaria della "mafia finanziaria" o dei colletti bianchi. Un blitz dipolizia e finanza del 14/2/83 porta alla luce svariati intrecci di denaro sporco e collegatoa riciclaggi mafiosi attraverso gioiellieri, tra gli arrestati e poi condannati diversi"clienti" della Rasini. Una serie di operazioni finanziarie della Edilnord all'epocapermettono di identificare la provenienza dell'altra parte di capitali utilizzati daBerlusconi per edificare Milano 2. Nel 74 si era costituita a Roma l'Immobiliare SanMartino con amministratore unico Marcello Dell'Utri e con soci fondatori Società facenticapo alla Banca Nazionale del Lavoro. Questa immobiliare nel 1977 si trasforma inMilano 2 s.p.a, la sede sociale viene trasferita a Segrate ed il controllo passa allaFininvest. Il capitale viene progressivamente aumentato (arriva a 2 miliardi nel 78)mentre gli scoperti con le banche sono di oltre 7 miliardi. Durante il 79 la Milano 2ottiene tre ipoteche per complessivi 13 miliardi dal Credito fondiario di Roma edall'Istituto San Paolo di Torino. Inizia una ragnatela di società che cambiano nome,aprono e chiudono, si trasferiscono e spariscono. Il tutto sempre alimentato da un fiumedi anonimo denaro proveniente dalla Svizzera. I cambi societari e le varie spese


aumentano a dismisura i debiti delle società-fregoli. L'esposizione bancaria diventa cosìingente che non vi è più proporzione tra mezzi propri e debiti contratti. U. Previti nel 79,davanti al Tribunale di Roma dichiara che i debiti che la Fininvest Finanziaria ultimanata (a Roma) delle varie società che cambiano nome e sede si sono ridotti a circa 21miliardi. Nella pratica la Fininvest Finanziaria è una scatola vuota ma si avvia adiventare la cassaforte del gruppo. Questa Fininvest non ha dipendenti. Il tutto vienerimandato a quando vi sarà la fusione con la Fininvest di Milano. Nel luglio 79 avvienela fusione e viene sostituito l'amministratore unico con un consiglio di amministrazione:SilvioBerlusconi presidente, consiglieri Paolo Berlusconi (fratello di Silvio) e LuigiFoscale (cugino). Il capitale sociale viene portato a 52 miliardi. Ma chi sono i proprietariFininvest? Due fiduciarie della Banca Nazionale del Lavoro (Servizio Italia e Societàazionaria Fiduciaria). Ma chi opera dietro le due fiduciarie ? Questo lo vedremo quandoparleremo di P2. Ora è interessante osservare che la Fininvest, a partire dalla fine deglianni 70 inizia a spaziare in settori diversi dall'edilizia. Passa a parcheggi ed a ristoranti,attrezzature alberghiere residenziali, la gestione di impianti sportivi. Nasce Telemilanoall'interno di Milano 2 come TV condominiale. Si infila nell'editoria con l'Efin e con "IlGiornale Nuovo" di Montanelli. Il Piano di rinascita democratica si va sempre piùdelineando per quello che Gelli aveva detto in una intervista al Corriere della Sera.L'intera società affaristico-finanziaria dell'epoca è ben descritta dall'allora governatoredella Banca d'Italia, Guido Carli: "I principali industriali privati hanno distribuito soldi aipartiti, attraverso gli anni, affinché le leggi che avrebbero limitato la loro libertà diazione non si facessero". Berlusconi sa come inserirsi in questo mondo e progettaMilano 3 a sud di Milano. Tutta la vicenda delle urbanizzazioni a sud di Milanoporteranno nell'86 alle dimissioni del sindaco craxiano Carlo Tognoli. Berlusconi avviaanche la costruzione del Centro commerciale "il Girasole" intervenendo in mododisinvolto nella politica edilizia di piccolissimi comuni (400 miliardi per costruzioni cheinteressano 650000 metri quadrati nel comune di Lacchiarella). Ma le cose non filanobene: l'invenduto supera il 60%. Nell'ottobre 1986 interviene un miracoloso accordo conla Fiera di Milano che affitta il complesso per 6,5 miliardi l'anno portando 39 miliardialle casse di Berlusconi.. La cosa provoca l'ira di concorrenti e dei commercianti checontestano quella scelta per ragioni logistiche. Da questo momento Berlusconi inizia losbarco in Sardegna per costruire un megavillaggio turistico a sud di Olbia. Il problemanasce perché parte di quel territorio è di proprietà regionale. Ma il sindaco socialista diOlbia, Antonio Cacciu, dice che la cosa lo entusiasma. Nel 1980 inizia l'acquisto deiterreni (per le transazioni si serve del plurinquisito Flavio Carboni). Il comune di Olbiadà le licenze ... "Solo in un secondo tempo emergeranno più evidenti e circostanziati gliambigui e loschi percorsi dell'avventura berlusconiana in Sardegna al seguito delfaccendiere Flavio Carboni, con contorno di esponenti della malavitosa Banda dellaMagliana, tra criminalità organizzata, massoni, bancarottieri e mafiosi." Con la Sardegnasi chiude la vicenda immobiliare di Berlusconi. Vicenda analoga a quella di molti altripalazzinari che, ad un certo punto, dovettero dirigere lo sguardo verso altre attività.L'ingresso nelle TVNel 1974 la TV condominiale via cavo Telemilano s.r.l. inizia le trasmissioni. Per 4anni vivicchia. Poi nel 77 inizia a trasmettere via etere e si trasforma in s.p.a. Si associa a


Berlusconi, Adriano Galliani (esperto nel settore di frequenze TV). Vengono acquistateattrezzature a bassa frequenza (quelle da studio TV), ripetitori in grado di coprire laLombardia e le frequenze 38 e 58. Il 30 settembre 78 è il termine previsto per lesperimentazioni e per poter trasmettere. È importante notare che Berlusconi si è giàiscritto alla P2 (26/1/78) che nel suo Piano di Rinascita Democratica (PRD) sviluppatoda Gelli tra il 75 ed il 76 prevede: "Immediata costituzione della TV via cavo" da"impiantare poi a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo delPaese". La Corte Costituzionale, nel 76 ammette la possibilità di trasmettere in ambitolocale. Nel 1980 la stessa Corte ammette la possibilità di trasmettere via etere ma solosulle bande di frequenza assegnate dalle Poste (il PCI si batterà per avere da subito unaregolamentazione "per evitare che si arrivi ad un giungla dell'etere"). Quindi sotto lastella P2 nasce sua emittenza e sotto la protezione di Bettino Craxi che quasi incontemporanea diventa segretario del PSI (mandando in soffitta i socialisti onesti e diqualità come De Martino), suo intimo amico (e poi anche parente acquisito) dall'iniziodegli anni 70. Berlusconi acquista molti film e con essi inizia ad influenzare moltepiccole emittenti locali inserendole in un suo circuito in cambio di pellicole (conpubblicità già inserita) e materiale per programmazione (si esegue alla lettera il PRD).Nel 79 vengono spesi circa 10 miliardi in pellicole ed in investimenti nel settore TV. Leemittenti private che entrano nel circuito di Berlusconi trasmettono film con la pubblicitàinserita a pochissimo prezzo. Gli introiti pubblicitari sono per la nascente Publitalia(1980). Il fine che si raggiunge è oltre al guadagno entrare ad influenzare politicamentetali emittenti che in grandissima parte affluiscono nel circuito. Anche Rusconi eMondadori entrano nel settore TV. Si tratta di fagocitare le oltre 350 emittenti locali. MaBerlusconi vince su tutti grazie alla sua inesauribile disponibilità di denaro provenienteda oscure finanziarie svizzere (nel 77 Berlusconi dichiara a Repubblica che metterà adisposizione le sue TV alla destra democristiana ed anticomunista: o era un veggente ogià aveva avuto rapporti con Gelli poiché quelle stesse cose sono nel PRD). Chi canta lelodi di Berlusconi è l'altro P2, Roberto Gervaso (sprezzante, come suo costume, delsenso del ridicolo) "Dove voglia arrivare Dio solo lo sa. Dio solo e lui, SilvioBerlusconi". Intanto entra ne "Il Giornale Nuovo" prima con il 12% , subito arrivato al37%. L'operazione è chiaramente politica (la società editrice di Montanelli è in gravedeficit). Infatti già nell'85, quando si conosceranno i nomi degli appartenenti alla P2, siavrà l'insorgere di tale foglio (uno dei tre durissimi articoli sarà di Montanelli chedefinisce Gelli un magliaro). A tale articolo risponde il latitante Gelli ricordandogli gliincontri avuti con Montanelli all'Excelsior, l'averlo garantito presso il BancoAmbrosiano e l'averlo fatto incontrare direttamente con Roberto Calvi (P2) per averefinanziamenti per il suo "Giornale". Sul finire del 79 viene fondato Canale 5 music, convari prestanome che si succederanno. Nell'80 nascono altre società (affluiscono moltimiliardi per queste operazioni che hanno costi elevati). In un convegno dell'UnioneIndustriali di Torino ammette di avere investito oltre 40 miliardi e di disporre di 10emittenti di proprietà e di 10 affiliate (Canale 5 è tra queste ultime). Ha comprato oltreseimila ore di film e materiale filmico di vario genere negli USA. Qual'è il segreto delsuccesso di Berlusconi? Esso è custodito in gran parte nella Loggia P2 ed in gran partenei forzieri di alcune banche svizzere. La Domenica del Corriere lo esalta ma la suaeditrice, Rizzoli, è in mano alla P2 (in questi giorni è morto uno dei dirigenti, TassanDin). Anche il direttore della Domenica del Corriere è P2 (Paolo Mosca). In un


documento che Gelli invia a Berlusconi nel 1980, il gran maestro afferma che èimperativo degli iscritti la massima segretezza, disinvoltura ed indifferenza. Non serveneppure smentire. Basta dire che sapevo di tali dicerie ma non mi sono occupato dismentirle perché sono palesemente infondate. Ed ora passeremo all'anticomunismo diBerlusconi (prima uscita in tal senso nel 1977) in concomitanza con le aperture di Moroa Berlinguer su possibili governi con appoggio esterno del PCI (è una fortuitacoincidenza che le finalità BR coincidessero con quelle di Berlusconi: tali governi non sidevono fare! occorre impedirlo in ogni modo! Le BR hanno poi ucciso Moro ....) ed inconcomitanza con analogo anticomunismo di chi stava diventando segretario del PSI,Bettino Craxi e che era interessato a dialogare con le BR. Ma, prima di proseguire èindispensabile un giudizio sull'operato delle banche svizzere. Tale giudizio è di JeanZigler, deputato al parlamento svizzero e docente di sociologia all'Università di Ginevra.Egli sostiene:" Le centinaia di miliardi di dollari provenienti dal Congo, dalle Filippine,da Haiti e da molti altri Paesi del Terzo mondo... che transitano su conti segreti prima diraggiungere i mercati borsistici dell'Occidente, sono il sangue e la miseria dei popoli ditre continenti. Mentre in Africa, in America Latina ed in Asia i bambini si prostituisconoe muoiono di fame, mentre le famiglie si sfasciano e gli uomini e le donne cercanoinvano un riparo o un lavoro, i miliardi della corruzione, dell'evasione fiscale, delsaccheggio si accumulano sui conti delle élite dirigenziali di quei Paesi. Come Moloch,l'oligarchia bancaria multinazionale si nutre della carne e del sangue dei popoliprigionieri, costretti al tributo dei tre continenti più poveri del nostro pianeta".Berlusconi ed il PSI di CraxiNel 77 Berlusconi dichiara:" Il PCI deve stare all'opposizione. Per andare algoverno non bastano solo le attestazioni di fede democratica. Oggi la base del PCI èancora affascinata dal modello sovietico e sogna pane e cipolle per tutti... La veraalternativa è la DC, ma una DC che permetta al PSI di tornare al governo, ... coagulandola sinistra anticomunista della Base e di Forze Nuove, la Coldiretti e Comunione eLiberazione..." [ricordo che era l'epoca dei monocolori DC che si sostenevano sulla "nonsfiducia" del PCI di Berlinguer, in un momento storico in cui si ritenne di dover farfronte all'attacco delle BR con un blocco compatto delle due forze di maggior tradizionepopolare in Italia, la DC ed il PCI. n.d.r.]. Siamo in coincidenza con l'elezione di Craxialla segreteria PSI (1976). E Berlusconi ha stretto in precedenza patti importanti con varisocialisti lombardi, tra i quali spicca il regista del Piano intercomunale milanese SilvanoLarini (poi arrestato nell'inchiesta Mani Pulite per essere stato collettore di tangenti per ilPSI) che gli aveva fatto conoscere Craxi. Tra il 76 ed il 78 vi è un'azione congiunta Gelli,Berlusconi, Craxi per il potere. Gelli infiltra suoi uomini nei gangli vitali dello stato, aBerlusconi viene affidata la gestione dei mass media attraverso la Fininvest, Craxi vieneindicato come possibile referente della P2 (sarà eletto alla segreteria PSI con il"tradimento" al segretario De Martino" da parte di un uomo della sua corrente, EnricoManca - iscritto alla P2 - che si schiererà con Craxi, ripagato poi abbondantemente conla Presidenza RAI, altro pezzo che doveva cadere sotto il controllo P2). Gelli influenzeràl'elezione di Craxi anche attraverso i massicci finanziamenti che farà affluire alla suacorrente da parte del piduista Roberto Calvi, Presidente del Banco Ambrosiano. E Craxiesegue. Già nel 79 annuncia una riforma dello stato in senso presidenziale. Quando


nell'81 Calvi dalla galera (dove si trovava per aver provocato la bancarotta della suabanca, anche in relazioni a finanziamenti concessi allo IOR, Banca del Vaticano) diràche aveva versato 16 milioni di dollari in Svizzera nel Conto Protezione (intestatarioCraxi), lo stesso Craxi interverrà alla Camera con estrema durezza contro la magistraturache aveva osato arrestare il banchiere e che stava scoperchiando la maleodorante pentolaP2. Craxi e Berlusconi ascendono sostenendosi a vicenda. Craxi crescerà, oltreché perazioni di corruzione e concussione, per il sostegno delle TV di Berlusconi. Quest'ultimoriuscirà a potenziare le sue TV ed a sbaragliare la concorrenza RAI (con conseguenzegravissime anche sulla stampa, a seguito del diverso indirizzo che prendono le risorsepubblicitarie) grazie al sostegno politico di Craxi. Nell'83 Craxi arriva alla Presidenzadel Consiglio. Tra l'83 e l'86 si rifiuta di rinnovare il C.d.A. della RAI, con l'effetto dicongelarla. Al rinnovo di tale Consiglio si procederà nell'86 con Manca alla Presidenza,e Manca procederà in modo da favorire l'ascesa della concorrente Fininvest.Il 16/10/1984 i pretori di Roma, Torino e Pescara dispongono l'oscuramento diCanale 5, Rete 4 ed Italia1, si tratta di reti illegali. Craxi (fatto senza precedenti nellastoria d'Italia) in 48 ore fa il "Decreto Berlusconi" che rende transitoriamente legali le 3reti e che ne consente la ripresa delle trasmissioni. Il 28 novembre il Decreto suddettoviene dichiarato incostituzionale e bocciato dalla Camera. Il governo Craxi con unaprotervia unica lo reitera (6 dicembre) ed il Parlamento lo approverà per evitare la crisidi governo minacciata da Craxi. Da quel momento e fino al 92 le reti Fininvestdiventano un gigantesco spot per il PSI di Craxi. Analoga sorte per "Il Giornale". Inquesti anni si tenta la Scalata al Corriere della Sera (fallita) ed al gruppo editorialeMondadori-Espresso-Repubblica (parzialmente riuscito con l'acquisizione di Mondadorie del settimanale Panorama). Il Piano piduista sta marciando a gonfie vele. Agli inizidegli anni 90 con la caduta di Craxi sotto una pioggia di avvisi di garanzia per corruzioniconcussioni e finanziamenti illeciti (è l'immunità parlamentare che lo salva dalla galera),si rompe forzatamente il sodalizio con Berlusconi. Nel 93, quando la Camera negheràl'autorizzazione a procedere contro Craxi, Berlusconi gli darà pubblicamente la suasolidarietà (voleva tranquillizzare un detentore di svariati segreti relativi alla Fininvest?).Nella P2Chi milita nella loggia segreta Propaganda 2, più in breve P2? Vi sono parlamentari(tra cui Pietro Longo che sarà Ministro delle Finanze nel 1º Governo Craxi), giornalisti,alti gradi delle forze armate, funzionari dello Stato (soprattutto Ministero del Tesoro edelle Finanze), dirigenti dei servizi segreti, magistrati, imprenditori, banchieri, editori eBerlusconi (tessera 1816). Lo scopo della P2 di Licio Gelli era di frenare l'avanzata delPCI di Berlinguer (le trame di tale loggia nel sequestro e l'assassinio di Moro e scortasono analizzate da S. Flamigni in "La tela del ragno" - Ed. Kaos). E a tal fine grandeimportanza era assegnata all'informazione. Occorreva, in un primo tempo, individuare 3o 4 giornalisti per ogni mezzo di informazione su cui puntare. Questi dovevano fungereda Cavalli di Troia per spostare simpatie verso politici piduisti. In un secondo tempooccorreva impadronirsi dei mezzi di comunicazione più influenti. Particolare attenzioneandava alla Rai TV che andava dissolta in nome della libertà di antenna. Essa andràsostituita da altre TV che dovranno entrare casa per casa ad influenzare l'italiano medio.


È interessante notare che il Piano di Gelli contiene un diretto riconoscimento aBerlusconi quando afferma che è necessario cambiare anche modello edilizio attraversocittà satellite in modo da poter controllare meglio l'italiano medio. Nell'81 scoppiò loscandalo P2 e Berlusconi tentò di minimizzare la sua appartenenza a tale entità segretama riuscì solo a prendersi una condanna per falsa testimonianza. Sono le banche gestitedalla P2 che forniscono capitali a Berlusconi "al di là di ogni merito creditizio". Daambienti piduisti Berlusconi acquista (estero su estero)Sorrisi e Canzoni TV, il piùdiffuso settimanale italiano. La P2 verrà sciolta perché ritenuta una associazione adelinquere (Sandro Pertini). Gelli diventerà latitante in Svizzera. Si scoprirà in seguitoche la P2 risulta coinvolta in numerose inchieste giudiziarie relative a stragi, attentati,omicidi politici, corruttele. Solo Berlusconi nel 1988 avrà il coraggio di affermare:"Sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamenteaddebitati a Licio Gelli...".Le fiduciarie occulte ed ancora P2La prima pietra dell'impero di Berlusconi viene messa a Roma nel 74 (SocietàImmobiliare San Martino). All'atto costitutivo partecipano, oltre a due finanziarieparabancarie della BNL (Servizio Italia e Compagnia Fiduciaria Nazionale), MarcelloDell'Utri che un rapporto della Guardia di Finanza del 1981, dalla sua amicizia conVittorio Mangano, individua in due società milanesi gestite dallo stesso Dell'Utri, societàgestite dalla mafia e di cui la mafia si serve per riciclare denaro sporco. Dell'Utri avevainiziato come dipendente del costruttore siciliano Rapisarda e, quest'ultimo, sosterrà poidi essersi associato con Dell'Utri per espressa indicazione del boss mafioso Bontade. LaSan Martino si trasformerà successivamente in Milano 2 e si trasferirà a Milano (questinascondini con le società saranno una costante degli affari di Berlusconi). La Fininvestnasce a Roma nel 75 e viene nello stesso anno trasferita a Milano. La Fininvestacquisterà il controllo via via di tutte le altre società (Milano 2, Edilnord ed Italcantieri).Non vi sono tracce dei bilanci Edilnord liquidata da Umberto Previti e non sicapisce quali vantaggi economici siano andati ai finanziatori svizzeri. Alla fine deglianni 70 vi è un vorticoso nascere e morire di varie società. Con fusione definitiva nellaFininvest di Milano (giugno 79). A partire dal 77 (abbiamo già visto, la Fininvest iniziaad accaparrarsi editoria ed in seguito TV. Chi c'è veramente dietro queste società poiconfluite nella finanziaria Fininvest? Dell'Utri, uno dei primi soci fondatori, è nell'orbitapalermitana del mafioso sindaco della città Vito Ciancimino e partecipa alla fondazionedell'impero portatore di precisi interessi. Dietro le due finanziarie della BNL non si può,per legge, sapere chi c'è. Quando si costituisce la Fininvest Roma, vengono costituite 22holding intestate a prestanome. Si hanno cambiamenti di nome, di finalità statutarie.Fino all'intestazione delle medesime al cugino di Berlusconi Luigi Foscale. Da questomomento le 22 holding diverranno il vero oscuro e misterioso cuore della Fininvest. Adun certo punto della Storia Dell'Utri lascerà l'Immobiliare San Martino (1977) eriapparirà come amministratore di una società che gestisce i terreni dove dovrà sorgereMilano 3, società che gioca anch'essa a nascondino con cambiamenti continui di sede edaumenti continui di capitale. La presenza di Dell'Utri garantisce comunque gli interessidi Don Vito in gran parte del Nord d'Italia. La presenza della finanziaria parabancaria


Servizio Italia riporta al bancarottiere e piduista Michele Sindona (che opererà attraversodi essa in molte operazioni finanziarie collegate con la P2 e con il paradiso fiscale diNassau Bahamas). Essa è direttamente collegata alla P2 . Come del resto la CompagniaFiduciaria. Si tratta delle due società che debbono gestire il denaro per il Piano diRinascita Democratica (PRD). E tutto ciò poteva avvenire all'ombra della più grandebanca italiana la BNL che aveva tra i suoi massimi dirigenti ben nove piduisti, oltre adessere gestita da uomini del PSI (Aniasi nel 63, Donati nel 66, Nesi nel 78, Ravennanell'80 con Donati e Nesi che ne diverranno anche Presidenti). Altro braccio operativodel PRD è il gruppo Fininvest finanziato dalla BNL e da altre banche infiltrate dapiduisti. Vi è una sarabanda di spostamenti di denaro ed aumenti di capitale. Un girocomplicatissimo da seguire ma certamente orchestrato in ogni dettaglio, di modo che,alla fine non si sa chi ci sia davvero dietro le finanziarie parabancarie della BNL. Unacosa è certamente evidente, nonostante le smentite di Confalonieri: non è statoBerlusconi a creare la Fininvest, ma è la Fininvest delle fiduciarie e delle banche piduistead imporre il piduista Berlusconi alla ribalta dell'imprenditoria nazionale. È significativoche, quando Berlusconi assume la presidenza della Fininvest è affiancato da 'controllori'della BNL Holding tra cui Umberto e Cesare Previti. La struttura del gruppo evolverà inseguito su due direttrici: mantenere coperta la reale proprietà del gruppo ed eludere ilfisco. Le 22 iniziali holding (secondo lo stesso Foscale) servivano a garantire unrisparmio impositivo del 30-40%, erano scatole vuote che servivano solo a spartirsi iguadagni, a garantire l'anonimato dei proprietari e ad eludere la progressività delleimposte che restava invece ad un misero 10%. Quindi una intricata struttura a ragnateladi società, fiduciarie, scatole vuote, prestanome, holding, con incredibili incroci azionari.Si tratta di "fenomeni patologici da colpire perché rappresentano la degenerazionepatologica del sistema dei raggruppamenti d'imprese".Il Far West delle TVAbbiamo già visto come è nata la concentrazione mediatica nelle mani diBerlusconi. Abbiamo anche visto a quali fini operasse (braccio informativo del PRD) edabbiamo anche viste che il fine ultimo è il dissolvimento della TV pubblica, la RAI. Gliultimi due obbiettivi si possono perseguire in simultanea sottraendo noti personaggi allaTV di Stato. Si inizia con l'ingaggio di Mike Bongiorno, poi di Corrado, quindi di Sabani,e via via molti altri a colpi di miliardi. Poi occorre colpire nello sport e Berlusconi iniziacon l'aggiudicarsi "il mundialito", sempre pagando molto di più della RAI. Riesce poi,per l'agilità delle sue strutture, ad entrare nel mercato USA degli acquisti, battendosempre la RAI. Stipula contratti con ABC, CBS, NBC facendo salire i prezzi a livelliinverosimili. Trasmette ogni filmato USA infarcendolo di pubblicità . Inizia l'era delletelenovelas. Inizia l'era del cattivo gusto che entra imperando con programmi al limitedella decenza. Occorre soddisfare l'audience e sbaragliare la RAI. La Publitalia è il cuorefinanziario Fininvest che porterà montagne di denaro all'impresa distorcendo il mercatoin modo da penalizzare duramente la carta stampata in favore delle TV (incontemporanea la RAI deve pagare un oneroso canone per la concessione dell'etere;Berlusconi una cifra ridicola; alla RAI vengono posti limiti alla raccolta pubblicitaria,alla Fininvest nessun limite: il potere politico fa la sua parte, a fronte di lauti compensi).La Publitalia è in mano a Marcello Dell'Utri. Questi l'ha organizzata come una setta ed i


venditori di spazi pubblicitari sono talmente bravi che ora stanno entrando alla guidadelle regioni italiane.Nonostante ciò Berlusconi si va indebitando ed un anno di crisi è l'81: ha un grossoscoperto bancario; il mercato edilizio è fermo; egli ha molto invenduto; le spese TVsuperano i ricavi; i suoi finanziatori delle banche P2 saltano per lo scandalo che esplodeproprio quell'anno. Berlusconi è scoperto ed ha bisogno di nuove fonti di finanziamento.Nei primi mesi dell'82 Berlusconi entra in un mercato definito del risparmio alternativo.Berlusconi, con i certificati immobiliari, prende soldi senza assumere rischi da incautiinvestitori. Fornisce a garanzia i suoi beni immobili con le valutazioni eseguite dallestesse società di Berlusconi. Inoltre con i certificati finanziari ottiene prestiti che sono apriori una perdita per chi li acquista.. Infine entra nel mercato degli investimenti contoterzi. In tutte queste operazioni continua la girandola delle società con bilanci in cui nonsi riesce a raccapezzare nulla. Una delle operazioni che vengono avviate nell'82, peravere fidi bancari e la fiducia della Consob è l'acquisto dalla Rusconi per 30 miliardi diItalia 1. Società rimessa sul mercato azionario, con il nome di Rete 10, per 100 miliardicon una relazione in cui si dice che sono garanzie il fatto che nella rete lavorano EdwigeFenech e Loris del Santo oltre al fatto che la presidenza è affidata ad Indro Montanelli.In Borsa la sortita di Berlusconi è presa con ilarità. Ma i suoi venditori arrivano, si dice ,oltre che a vendere azioni porta a porta, anche a prostitute di Pordenone. Sono dell'epocaaltre funambolate finanziarie ancora tutte da indagare che vedranno il governo doverintervenire per regolare il settore. A partire dall'83 Berlusconi entra nel mondo dellanormale intermediazione finanziaria. Continuano comunque le difficoltà, sianell'invenduto edilizio, sia con i debiti accumulati con le TV, sia con lo scopertobancario. Segue il suo rastrellamento di fondi con un vero e proprio supermercato deititoli che gli consente di avere liquidità anche se del tutto insufficiente. Il problemafinanziario del quale non si riesce a venire a capo è di utili di una società Fininvest chevanno in prestito ad altra società che poi ripresta alla prima. Moltiplicando questaoperazione per un numero elevato di società è pressocché impossibile stabilire quantodenaro vi sia realmente.Aiuto dalla SiciliaAbbiamo già parlato dei rapporti tra Berlusconi, Dell'Utri, Rapisarda, Bontade eCiancimino. Entriamo ora in un'altra storia che ha come interprete principale Dell'Utri edun suo amico mafioso (trafficante di eroina), siciliano, residente a Milano, VittorioMangano.Dagli atti della Procura della Repubblica di Palermo sui legami di MarcelloDell'Utri con Cosa Nostra (L'onore di Dell'Utri, Ed. Kaos, 1997) si legge di unaintervista rilasciata dal Giudice Borsellino al giornalista Jean Claude Zagdoun il giorno21 maggio 1992 (2 giorni prima che Falcone, Morvillo e gli uomini della scortasaltassero in aria a Capaci). A domanda del giornalista, Borsellino risponde: " Siaccertò ... che Mangano risiedeva abitualmente a Milano città da dove, come risultò danumerose intercettazioni telefoniche, costituiva UN TERMINALE DEI TRAFFICI DIDROGA CHE CONDUCEVANO ALLE FAMIGLIE PALERMITANE." A nuova


domanda, Borsellino risponde:" ...Vittorio Mangano... risulta l'interlocutore di unatelefonata intercorsa tra Milano e Palermo nel corso della quale lui, conversando con unaltro personaggio delle famiglie mafiose palermitane, preannuncia o tratta l'arrivo di unapartita di eroina chiamata alternativamente ... come 'magliette' o 'cavalli'. Il Mangano èstato poi...condannato per questo traffico di droga .... a 13 anni e 4 mesi di reclusione e700 milioni di multa...La sentenza di Corte d'Appello confermò questa decisione diprimo grado".[Primo arresto il 05/05/1980. Poi, insieme ad altri mafiosi, il 15/02/83.Scarcerazione nel 1990]. Il P.M. chiede a Dell'Utri che cosa si debba intendere per'cavallo' e Dell'Utri parla di un equino di nome Epoca che doveva comprare Berlusconi.Dichiarazioni rese dal camorrista Cozzolino alla Procura di Napoli il 14/09/1995: "Nel1979 [tra noi napoletani ed altri mafiosi palermitani] sorse il problema di come investirecirca 70 miliardi di lire, provento di traffico [di eroina verso gli Stati Uniti].[Decidemmo] che i soldi sarebbero stati affidati a Vittorio Mangano e Marcello Dell'Utri,cioè il dirigente Fininvest". Mangano è stato condannato come trafficante di droga e halavorato per molto tempo (tra il 74 ed il 75, periodo durante il quale fu arrestato perbreve tempo - 28 giorni - fatto che non gli impedì di ritornare nella residenza cheBerlusconi gli aveva assegnato) come "stalliere" presso la villa di Berlusconi ad Arcore.Il traffico di eroina è un affare gigantesco che permette in tempi brevi la nascita diimperi economici impressionanti. Che qualcuno ha reinvestito, riciclato tali proventi inmodo vantaggioso, naturalmente non intestando tali proprietà a Riina o Bontade oProvenzano o... Questa gente è la responsabile della diffusione della morte attraverso lepolveri bianche. Ma vi è l'altra questione, senza la quale tutto questo non ha senso: unauscita per i denari che entrano, che li renda puliti e riutilizzabili. Si comprano edifici, sicomprano azioni, si mettono su aziende (ma non si può fare in nero, serve una banca oitaliana o estera disponibile, una banca come la Rasini o le finanziarie collegate allaBNL). Servono prestanome e coperture politiche potenti (ed in questo senso il PSI diCraxi era quanto di meglio si potesse avere).Sui rapporti diretti o meno di Berlusconi con la Mafia vi è poi la dichiarazione delpentito di camorra Melluso (maggio 1985). Il Melluso parla anche di molti mafiosiresidenti a Milano 2 (costruita con capitali provenienti da occulte finanziarie svizzere) incasa dei quali si tenevano riunioni di summit mafiosi.Per finire vi è un rapporto della Guardia di Finanza del 30 maggio 1983 in cui sidice: "È stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi, interessato all'emittente televisivaprivata Canale 5, finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia inFrancia che nelle altre regioni italiane (Lombardia e Lazio)..." [quest'ultimo brano ètratto da Leo Sisti e Peter Gomez: "L'intoccabile: Berlusconi e Cosa Nostra", Ed Kaos,1998].In SardegnaCon l'aiuto di malavitosi e prestanome anche in Sardegna matura l'avventuraedilizia di Berlusconi. Tra i prestanome un tal Comincioli, tra i malavitosi FlavioCarboni e la Banda della Magliana che ricicla denari di provenienza droga. Anche quisocietà che cambiano nome e sede (la principale è la Prato Verde), aumenti di capitali,


società che spariscono e poi ricompaiono sotto altro nome ed in altro luogo. Il metodo èlo stesso e già collaudato. Le società di Berlusconi soffrono un poco all'inizio ma poiiniziano ad arrivare i finanziamenti. Prima dalla Banca del Cimino (1980), poi dal Bancodi Santo Spirito (1981). Ma ormai già siamo nell'era Craxi e si può spalancare la portadell'Ambrosiano di Calvi che concederà varie erogazioni con l'avallo di una società, laSofint anch'essa in gravi difficoltà. Nell'82 c'è il crac dell'Ambrosiano che porteràall'assassinio di Calvi a Londra e, dietro questo crac, vi è anche la Prato Verde il cuiamministratore all'epoca del fallimento della Prato Verde, Cassella, sarà condannato nel92 dal Tribunale di Milano a 5 anni di reclusione. Sui rapporti con Carboni il Tribunalesente anche Berlusconi e, all'occassione, la Fininvest diffonde un comunicato in cui sismentisce ogni rapporto con Carboni, comunicato che in realtà non smentisce nulla. Intutte la vicende sarde entra anche un tal Pellicani. Quest'ultimo promuoverà causa aBerlusconi (1984) per riavere indietro dei denari. Il Tribunale civile, presieduto dalgiudice corrotto (Enimont) Diego Curtò respinge (1988) le richieste di Pellicani perchénon risulterebbero sufficientemente dimostrati i rapporti di Pellicani con Berlusconi.Curtò è anche quello che è stato dietro alla vertenza giudiziaria Berlusconi - DeBenedetti per il controllo della Mondadori (1989 -1990). Il rinvio a Giudizio di Pellicani,Carboni e Cassella avverrà nel 1988, giusto quando era intervenuta l'ennesima amnistiache depenalizzava i reati valutari.Ma il progetto sardo più ambizioso di Berlusconi e Carboni è Olbia 2. Perrealizzarlo si mette in campo l'acquisto di quotidiani locali, si avviano trattative convarie forze politiche (il principale referente è il repubblicano Armando Corona, grandemaestro massone e presidente dell'Assemblea regionale sarda), si tenta l'acquisto dellasquadra di calcio del Cagliari (il calcio resterà solo nella sponsorizzazione di Canale 5dell'Olbia). Con la morte di Calvi il progetto Olbia 2 sembra morire. Esso riappare peròalla fine del 1990 quando il Don Verzè della Clinica San Raffaele di Milano progetta lacostruzione di una grande clinica ai confini della zona interessata ad Olbia 2. È unainiziativa chiaramente promozionale che riavvia Olbia 2 anche se in modoridimensionato. A lato degli affari edilizi in Sardegna è importante risaltare gli affari incomune tra Berlusconi e Carboni, riconosciuti dalla sentenza del Tribunale di Veronache condannò Berlusconi per falsa testimonianza proprio nell'ambito del processo agliautori del libro che stiamo riassumendo (si veda l'introduzione).Il pirata dell'etereL'inizio delle vicende di Berlusconi con le TV già è stato descritto. Si tratta di unaconcomitanza di azioni e di una coincidenza di interessi: politici, economici e golpisti.Da una parte Berlusconi lavora in pieno accordo con il Piano di Rinascita Democratica(PRD) di Gelli; dall'altra ha importanti referenti politici nel PSI di Craxi e nella destrademocristiana (senza dimenticare liberali e socialdemocratici); dall'altra ancora ha molti,ancora non spiegati, soldi; infine vi è una situazione di vuoto legislativo che la CorteCostituzionale avverte invitando il Parlamento a legiferare. Contro Berlusconi simuovono innanzitutto le altre piccole emittenti private. Capiscono che è impossibilemantenere la concorrenza con tale personaggio e con tali interessi. Vi saranno denuncealle varie Preture d'Italia, in gran parte accolte. Ma sempre il potere politico interveniva


a salvare il tycoon. Ed egli ricambiava. Nel 1982 mandava in diretta il congresso delPSDI del piduista Pietro Longo. I Pretori continuano ad intervenire mentre il Governocontinua a lavorare per affossare la TV pubblica in favore di Berlusconi. Il pericolo edinsieme il riconoscimento del PRD viene denunciato dal PCI con Occhetto nel 1983.Alla RAI arrivano vice e presidenti P2: prima Orsello del PSDI, quindi GiampaoloCresci della DC, poi Manca del PSI. Anche direttori di TG (Franco Colombo, TG1), delRadiocorriere (Gino Nebiolo) e del GR2 (Gustavo Selva) sono piduisti. Il colosso vieneanestetizzato. Intanto la potenza di fuoco dell'impero fa vedere i suoi effetti nelleelezioni politiche del 1983: da una parte entrano soldi a palate con spot di tutti coloroche li possono pagare e di tutti coloro che "sono amici". Impazza il PSI di Craxi e di tutticoloro che sono vicini a Berlusconi. In cambio la RAI va avanti con una soporifera parcondicio.Il 16 ottobre 1984 tre Pretori oscurano le emittenti di Berlusconi per violazionedella legge sull'emittenza privata (art.215 del Codice Postale). La stampa in gran parte inmano alla P2 strilla allo scandalo: come possono gli italiani perdersi le ulteriori puntatedi Dinasty o Dallas? Il Giornale Nuovo è il capofila della protesta contro la legge. Il 20ottobre Berlusconi è ricevuto dal Presidente del Consiglio Craxi e qualche ora dopo(neanche avesse eruttato il Vesuvio) emana un decreto che permette a Berlusconi ditornare a trasmettere. Ed il piduista ha il coraggio di sfidare il PCI sul fronte dellapopolarità nei riguardi dei propri elettori, affiancato dal neopannelliano Enzo Tortora.Una serie di ulteriori denunce da parte di piccole emittenti e di ripetuti interventi diautorevoli costituzionalisti (Branca, Bonifacio, Beria d'Argentine, Roppa,...) convinconoil Parlamento a bocciare il decreto di Craxi (detto "Decreto Berlusconi") il 28 novembre(perché incostituzionale). Craxi è imbufalito e mostra di nuovo il suo disprezzo per il"parco buoi" (il Parlamento da lui così definito) reiterando un identico decreto il 6dicembre (ora al Vesuvio sembrava si fosse aggiunto il Polesine) e minacciando la crisidi governo ed elezioni anticipate in caso di non approvazione. Il decreto verrà approvatoil 31 gennaio 1985! Sarà poi il Ministro delle poste Antonio Gava che nel novembre1986 preparerà un progetto di legge in cui si autorizzerà praticamente la possibilitàdefinitiva di trasmettere sul territorio nazionale alla Fininvest, in cambio ... ditelegiornali nazionali! Confalonieri sosterrà che i TG della Fininvest saranno improntatial mondo delle libertà dei Craxi, Andreotti e Forlani. Vi è anche una norma antitrust nelprogetto Gava: nessun privato può avere più di due reti televisive ... e tutti sanno in chemisura i potenti rispettano la legge.I nani e le ballerineFin dagli inizi degli anni 80, Berlusconi si muove su due direttrici: disporre di unforte cast artistico da affiancare alla fiction già acquistata negli USA; rastrellaremediante Publitalia la massima parte della pubblicità per le sue reti (questo è uno deimodi con cui si può mettere a tacere la stampa che vive in gran parte di pubblicità).Questa seconda operazione è totalmente spregiudicata: si accettano anche scambi di spotcon oggetti in natura, oggetti poi venduti in catene di negozi e supermercati che vannoad affiancare l'impero di Berlusconi. Inizia lo strangolamento delle piccole emittenti che


o vendono o si debbono aggregare alla politica ed al circuito del capo (in cambio diqualche programma scarto di magazzino). A lato vengono contrattati personaggi noticome Villaggio, Dorelli, Vianello, Del Santo, Buttafava, A. Levi, G. Zucconi, Bocca ed ipiduisti Costanzo e Gervaso. Si tenta pure di aggirare la RAI e di contrattaredirettamente con il COI la trasmissione in esclusiva delle olimpiadi del 1984 (incontemporanea al fatto che finalmente nell'agosto 1984 Berlusconi ha acquisito del tuttole sue tre reti. L'ultima è Rete 4, l'acquisizione della quale porta Berlusconi ad una partedi proprietà sulla Mondadori). Gli spot impazzano tanto che vi è una sollevazione di tuttii più noti registi italiani ("Non si interrompe una emozione").Berlusconi, forte delle sue amicizie "socialiste" volge lo sguardo all'Europa: allaFrancia di Mitterand ed alla Spagna di Gonzales. Dopo una breve esperienza, dallaFrancia verrà cacciato e nella Spagna risulterà incriminato per alcuni degli stessi reatiper cui , lo è in Italia (frode fiscale, corruzione e concussione).Un craxiano in giro per l'Europa (con molte brutte figure)Mitterand aveva ceduto su tutta la linea a Berlusconi-Craxi. Il canale "La Cinq" gliviene assegnato immediatamente (20 febbraio 1986). Addirittura dei 4 canali sul satellitefrancese, che doveva essere lanciato nel 1986, ben 3 erano stati assegnati a Berlusconi.Ma qui questioni tecniche hanno fregato il Cavaliere. Alcune difficoltà rimandarono illancio del satellite. Nel frattempo le elezioni furono vinte da Chirac che volle rivederetutta la normativa sulla diffusione via etere. Anche La Cinq viene ridiscussa per il mododisinvolto con cui è stata concessa e per i vantaggi esorbitanti che gli sono stati assegnati.L'11 aprile 1986 il Consiglio di Stato sospende La Cinq. In Francia si parla di questocanale come della Berluland (con riferimento alla Disneyland). E La Cinq, senza piùprotezioni politiche, segna il passo. L'11 giugno, il Governo francese revoca laconcessione a La Cinq: si attende che il Parlamento si esprima. Ed il Parlamento lo farànel 1990. Berlusconi insiste con il Belgio e con vari altri Paesi europei: senza successo.Solo in Spagna riesce ad entrare grazie a Craxi-Gonzales, con Tele Cinco (la qualeporterà Berlusconi a quanto detto più su). Anche con l'URSS avrà un qualche successoma solo sul versante della pubblicità nelle reti di Stato (la cosa sembra legata allepressioni che Berlusconi faceva sulla casa editrice Editori Riuniti per la nonpubblicazione del libro che doveva essere pubblicato proprio da quella editrice tra l'86 el'87, libro che sto qui riassumendo: ritiro di una querela in cambio di buoni uffici del PCIper ottenere il contratto pubblicitario con l'URSS).Il MilanQuesta squadra è, nella metà degli anni '80 in gravi difficoltà finanziarie. Varipresidenti succedutisi sono latitanti. Berlusconi tenta di acquisire milanesità attraversol'acquisto stracciato di questa società chiedendone il fallimento. Nel marzo 1986Berlusconi entra nella proprietà del Milan (ha speso intorno ai 20 miliardi e si impegna aspenderne altrettanti per potenziare la società). Nel consiglio direttivo tutti suoicollaboratori Publitalia, Fininvest e Collegio di difesa (fuori Rivera). Anche questaimpresa è però di sola immagine. Le spese sono di gran lunga superiori alle entrate. Ed


anche qui cose che ancora la magistratura deve ancora chiarire, come l'acquisto dalTorino (il cui presidente, Borsano, era un craxiano poi eletto nelle file del PSI) delgiocatore Lentini per 18,5 miliardi (nel 1992). La Stampa scrive che l'acquisto dal Milanè avvenuto nei tre mesi in cui Berlusconi è diventato di nascosto padrone del Torino (equi nascerebbe anche l'illecito sportivo di una squadra che gioca quasi metà delcampionato con una proprietà che lo è anche di un'altra squadra dello stesso campionato).Inoltre, nell'ambito di Mani Pulite, Borsano confesserà di avere avuto del denaro in nero(6,5 miliardi) per l'acquisto di Lentini ed inoltre che Berlusconi ha preteso in garanzia diun precedente prestito allo stesso Borsano proprio il pacchetto di proprietà del Torino dicui si diceva. Berlusconi è un Mida alla rovescia...Affari di cinemaAnche qui la P2 ed i faccendieri socialisti. Nella fattispecie Giancarlo Parretti.Parretti, da cameriere, passa all'acquisizione delle più grandi casi cinematografiche delmondo (fino ad arrivare alla Metro Goldwyn Mayer), con denaro in odore di P2, conCalvi in mezzo e con Sindona sullo sfondo. Anche questa vicenda finirà con il Parrettiarrestato ed attualmente ricercato... Lo stesso Parretti si vantava di dare del tu aBerlusconi, perché ambedue socialisti.L'assalto a La RepubblicaAlla fine di luglio dell'89 ecco un nuovogoverno Andreotti, quello del CAF! Il PSI diCraxi ha il viceministro (Martelli), quello degliesteri (De Michelis), quello della giustizia(Vassalli) e delle finanze (Formica). Gelli dall'88è tornato in Italia "coperto da una estradizione"dalla Svizzera solo per reati fiscali (Berlusconiavrà modo di ironizzare dicendo di essere ancorain attesa di sapere il perché Gelli fosse ricercato).È quindi a piede libero e continua le sue trame in un momento in cui Occhetto porta ilPCI allo sfascio e molta parte del suo programma ha trovato realizzazione (sono alpotere quelli che aveva indicato Gelli, la TV di Stato è anestetizzata dalla presidenzasocialista, Berlusconi imperversa nell'emittenza privata entrando anche nell'editoria).Nell'88 la Corte Costituzionale aveva richiesto una legge sull'emittenza che ancora nonveniva dopo il "decreto Berlusconi". Nell'89 un altro pretore chiede alla Corte dipronunciarsi. Andreotti nel presentarsi alle Camere dice che ... occorre riflettere ancora.La cosa passa in mano al ministro delle poste, il repubblicano Mammì. Nel frattempo ilquotidiano la Repubblica inizia ad attaccare questo sistema di potere. Craxi, che si credeonnipotente, scrive all'editore De Benedetti dicendo gli: "Li faccia smettere!...Ho carte edocumenti per distruggervi!" (messaggio analogo sarà per Di Pietro, il famoso 'pokerd'assi' che fu battuto da una 'scala reale'). Nella primavera dell'89, la Mondadoricontrollata da De Benedetti assume il controllo dell'editoriale l'Espresso (e con esso de laRepubblica). La Mondadori diventa così la più grande, importante ed influente casaeditrice nazionale. Unita ad un patto di sindacato con la Famiglia Formenton la Cir di De


enedetti controlla oltre il 70% della casa editrice. Il resto è in mano a LeonardoMondadori e a Silvio Berlusconi. Questa concentrazione, non amica del governo, irritaviolentemente Craxi ed i suoi complici di partito oltre alla destra DC. Alla fine dinovembre dell'89 la famiglia Formenton rompe il patto con la Cir e si allea con laFininvest e Leonardo Mondadori. Sono volati centinaia di miliardi e promesse dipresidenze varie. La maggioranza delle azioni è passata a Berlusconi (che si insedia allapresidenza alla fine di gennaio del 1990) ed accoliti. Gelli esulta. Si finisce in Tribunalea Milano, per assenza di leggi e latitanza di ogni norma antitrust. Intimidazioni edinterventi banditeschi sulla libertà d'informazione per mettere a tacere in Italia ognidissenso. E guai a chi non ricorda oggi chi gestiva l'affare: il grande capo era Craxi.Varie spinte dal Paese e l'approvazione della legge Mammì fanno sì che Berlusconidebba "privarsi" di l'Espresso e la Repubblica. Tutto il resto lo fagocita ed ancora logestisce come un manganello ai suoi fini politici di piduistica memoria. La trattativa sichiude nell'aprile del 1991 e vede come mediatore l'inquisito Ciarrapico (uomo diAndreotti) e come giudice mediatore il corrotto Diego Curtò (che finirà in prigione nel1993 per corruzione: un suo inutile libro sarà pubblicato dalla Mondadori e suo figliodiventerà dipendente Fininvest).La legge MammìIl frutto delle varie pressioni della Corte Costituzionale e dei pretori, insieme allapreoccupazione crescente del PCI e della sinistra DC della nascita di un monopolioincontrastato dell'informazione, spinge di malavoglia i governi del CAF ad una parvenzadi regolamentazione della questione emittenza, concentrazione dell'informazionecartacea e della raccolta pubblicitaria. La legge Mammì prevede che Berlusconimantenga le sue tre reti TV ma che rinunci a il Giornale (e quindi che non possaacquisire la Repubblica). Vi sono tensioni violente, al limite di una vera e propria crisidemocratica. Craxi minaccia crisi di governo. Andreotti si adegua e fa passare la leggeponendo la fiducia. Cinque ministri della sinistra DC escono dal governo. Andreotti nonsi sogna di fare la crisi e li sostituisce con un semplice rimpasto. Il 5 agosto 1990 sichiude la vicenda con l'approvazione della legge Berlusconi-Mammì. Ma nel frattempola Fininvest stava operando di nascosto per acquisire nel momento di vacatio legis ilmassimo di profitto: nascono tre nuove reti TV , Tele + 1, Tele + 2, Tele + 3 (tutte apagamento) messe in piedi dalla Fininvest, ma nelle quali Berlusconi compare con unasola piccola percentuale di proprietà (per aggirare la legge Mammì, altro aggiramentodella legge è il passaggio della proprietà de il Giornale a suo fratello Paolo, passaggioche avverrà nel 1992). Le tre reti otterranno l'autorizzazione del governo. Così il governodel Paese lavorava in piena identità con gli interessi di un privato che, a questo punto eradiventato intimo, oltreché di Craxi, di Andreotti e di Forlani (quest'ultimo ospitato sullasua barca in Sardegna).Alcune tangenti da Roma al LussemburgoNel 1993, in piena bufera mani pulite viene fuori che l'ex direttore generale deitelefoni, G. Parrella, tra l'88 ed il 90 ha versato circa 10 miliardi a David Giacalone,segretario del "buon Mammì", per addomesticare le frequenze e per far la legge. A


Giacalone sarebbe rimasto solo mezzo miliardo. Insomma un intreccio di interessi traMammì, la sua famiglia, Giacalone e la Fininvest (con Gianni Letta da anfitrioneamorevole). Nel gennaio 1994 l'Espresso svela che le Tele + sono per il 10% diBerlusconi (in accordo con la legge del Mammì) e per un 30% di una società, la CIT, cheha sede in Lussemburgo nello stesso palazzo in cui hanno sede: il corrotto funzionariodel PSI e segretario personale di Craxi, Giallombardo, il collettore di tangenti del PSI &corrotti vari nel caso Enimont e le società occulte del gruppo Ferruzzi. Non si sa bene dichi siano in realtà le azioni della CIT. Vi sono coincidenze che vogliono in Lussemburgola presenza di varie finanziarie di Berlusconi oltre al fatto che nel Granducato sia passatala gran quantità delle tangenti Enimont per Craxi ed il PSI attraverso proprioGiallombardo e Cusani. In ogni caso gli intrecci di interessi mai chiariti e coinvolgentianche banche svizzere a Losanna, sono fantasmagorici. Le rogatorie internazionalibloccate, il superlavoro degli avvocati Fininvest, le cortine fumogene e l'azione politicain patria hanno impedito di fare (ANCORA) piena luce sull'intera vicenda. Resta il fattoche, a partire dalla metà degli anni 80, si vocifera che la proprietà della Fininvest sia inrealtà cosa di Berlusconi e Craxi. Mai si era visto un tanto stretto sodalizio tra unsegretario di partito ed un privato!E la mafia?Nell'estate del 1990 il Corriere della Sera lancia un allarme sull'infiltrazionemafiosa nel Nord Italia con attività finanziarie di ogni genere. Il Corriere riprende unprimo allarme lanciato dal giudice palermitano Giovanni Falcone (poi saltato in aria aCapaci) ripreso dal coordinatore del pool di magistrati di Milano Gerardo D'Ambrosio.Intervistato sul problema Berlusconi, dichiara a Repubblica che il vero problema delNord non è la Mafia ma l'immobilismo originato da verdi ed ambientalisti (sic!). Nessuncenno al PSI che da più di 10 anni amministra la città. Inoltre, afferma Berlusconi, ioormai sono al di sopra di queste cose. Se anche qualche commerciante fosse vittima dellamafia io non me ne potrei accorgere.Fininvest e TangentopoliNel febbraio 1992, con l'arresto del "mariuolo" Mario Chiesa inizia tangentopoli.Un anno dopo, ripieno di avvisi di garanzia e con svariate autorizzazioni a procedere daparte del Parlamento, Craxi si dimette da segretario del PSI. Finiscono 15 anni di soprusie di scavalcamenti continui della legge, accompagnati dalla finanza più allegra dellaRepubblica italiana.Letta interrogato sul finanziamento illecito ammette di aver finanziato il PSDI di A.Cariglia. Ma il reato è del 1988 e quindi rientra nell'amnistia del 1989. Nella primaveradel 93 viene rinviato a giudizio il fratello di Berlusconi, Paolo, per aver dato unamazzetta in nero al segretario regionale della DC lombarda. La Fininvest è chiamata incausa per aver pagato 300 milioni al ministro della sanità De Lorenzo, affinché sifacessero più spot contro l'AIDS.


Varie volte viene sentito dai magistrati di Milano, Fedele Confalonieri perfinanziamento illecito dei partiti. Anche questi reati sarebbero però amnistiati. Ilproblema che nasce è però un altro: da dove provengono quelle centinaia di milioni senon vi è traccia di essi nelle contabilità Fininvest, anche del dopo amnistia? Sempre nel93 scoppia lo scandalo delle frequenze già accennato, con Mammì, Giacalone (appenavarata la legge, Giacalone diventa funzionario Fininvest con contratto miliardario) e varipartiti politici implicati (PRI, PSI, DC).Ancora nel 93 vi è un'inchiesta della Corte dei Conti sulla Fininvest che avrebbeprovocato un danno allo Stato pagando meno della RAI la concessione per trasmettere ilGiro d'Italia.Altro scandalo è la scoperta di un ex funzionario del Ministero delle finanze,Viganò, che confessa di essere stato consulente fiscale di Berlusconi dal 1988.Ulteriore scandalo è la confessione da parte del citato Parrella di aver finanziatoanche il ministro delle poste, Vizzini, del PSDI. Il tal Vizzini era succeduto a Mammìalle Poste. E Mammì se ne era andato perché coinvolto nello scandalo. Con lui il PRIuscì dal governo. Andreotti sostituì Mammì con un altro amico Fininvest ed inparticolare amico personale di Gianni Letta.Ultimo episodio mai chiarito è il pagamento di 600 milioni che la Fininvest ha fattoa Cusani in relazione all'acquisto della Standa dal gruppo Ferruzzi. Questo floridosupermercato aveva avuto un tracollo economico giusto al momento della (s)vendita aBerlusconi. Molti piccoli azionisti furono, come sempre, truffati.Corruzione come sistemaIl modo con cui la Fininvest finanziava i vari partiti di maggioranza, soprattutto DCe PSI, era attraverso il prezzo irrisorio con cui venivano venduti pacchetti di spotelettorali per il valore di svariati miliardi. Ebbene questo FINANZIAMENTO èpraticamente legale. Si possono indirizzare le politiche dei governi scegliere i governiche si vuole influendo pesantemente sull'opinione pubblica e nessuna legislazione cisalva da questa nefasta infiltrazione. Solo per fare degli esempi, in Francia, Spagna,Portogallo, ... , nessun privato può detenere più del 25% di una sola rete TV; inGermania ed in Inghilterra vi sono solo 3 reti nazionali private e nessun privato puòpossederne più d'una; negli USA nessuno può possedere più del 25% di una retenazionale; in Giappone vi sono 4 reti private appartenenti a 4 differenti proprietà. InItalia siamo come in Brasile: una sola persona controlla oltre la metà del sistemainformativo del Paese.


I debiti del CavaliereCon il crollo di Craxi inizia una caduta verticale perBerlusconi. Il bilancio 92 si chiude per la Fininvest con unutile di 21 miliardi, con un patrimonio di 1195 miliardi econ un indebitamento di 4.475 miliardi. Secondoun'indagine de La Repubblica i debiti della Fininvest sonodi 7140 miliardi. Mentre l'Espresso fa i conti sulpatrimonio e ricava che il suo vero valore è di 110 miliardi,una miseria! Restando ad una indagine del Mondo chedava l'indebitamento di Berlusconi all'inizio del 93 in 3333miliardi, lo stesso Mondo calcolava questo indebitamentoin 3800 miliardi a fine 93, 500 miliardi in più in un soloanno e con l'aggravante di tassi d'interesse di circa 400 miliardi l'anno. Tutti icommentatori economici concordano nel riconoscere questo disastro Fininvest, disastroche nasce dalla fine delle protezioni politiche che avevano permesso una enormeespansione del credito attraverso banche compiacenti con direttori social-piduisti. Il 5ottobre 1993 viene deciso il commissariamento Fininvest e dalle banche (Monte deiPaschi di Siena, Banca Popolare di Novara, BNL), che spingono per riavere prestiti,viene indicato in Franco Tatò il curatore dell'azienda in fallimento con il fine di tentaredi risanarla. Al vertice del gruppo va quindi Tatò. Berlusconi vede imminente la fine cheverrebbe immediatamente con una piccola legge antitrust. L'ultima risorsa possibile è ilchiamare a raccolta tutto il gruppo di interesse che aveva vegetato con lui ed entrare inpolitica direttamente. I poteri forti sono a fianco di Berlusconi in un momento in cui ilvecchio sistema di potere è sfaldato e travolto dagli scandali che, tra l'altro, sisusseguono frenetici giorno dopo giorno. Nessuno si salva. Solo il PCI che è diventatoPDS è sfiorato marginalmente in qualche suo dirigente periferico, allo stesso modo chela destra fascista del MSI. Già nell'estate del 1993 si inizia a sentir parlare del partito delBiscione. Sarà Repubblica che farà conoscere l'aria fritta del programma di suaemittenza: Buongoverno, Normalizzazione (che vuol dire : ladri liberi), Libero mercato,Proprietà privata, Identità nazionale, Maggioranza silenziosa, Anticomunismo,Efficienza, Ordine,... Si ritorna a vedere sullo sfondo il Piano di Rinascita Democraticadella P2.Italia: Forza P2.Il partito nasce come un'azienda ed è pronto nell'autunno 93. Il fine è larestaurazione del potere che in Italia è sempre stato lo stesso dal 1922, e lo sbarrare lastrada alle forze socialdemocratiche che si raccolgono intorno al PDS. Il partito, come laLoggia P2, nasce in una stanza con uomini di potere per il potere. Non risponde adalcuna istanza di base, non vi sono congressi, movimenti, associazioni,... La TV è lagrancassa che funziona come il piffero di quello che si tirava dietro i sorci. Vienereinventato un feroce anticomunismo ("i nipotini di Stalin") contro quei 'progressisti' cheminacciano il suo impero mediatico. E qui nel libro che sto riassumendo in modoestremo, Ruggeri e Guarino leggono in parallelo il Piano di Gelli ed il Programma diForza Italia che, nella pratica, coincidono. Il 27 dicembre del 1993 la Procura di Roma fa


sequestrare svariati miliardi in titoli di Stato a Gelli. I giornali titolano in una rinascita dirapporti tra mafia, politica e P2. Si scoprono vari intrecci indagati da varie Procureitaliane. Gelli continua ad essere protetto da quella estradizione dalla Svizzera per solireati finanziari e può fare da sponsor a Berlusconi. E, nell'ambito del processo alla P2, il17 gennaio 1994 vengono interrogati in Corte d'Assise sia Craxi che Martelli. I dueammettono di avere avuto rapporti con Gelli. Intanto il PM del pool di Milano, Colombo,fa sapere che il potere della P2 nei gangli dello Stato è praticamente intatto. E vi sonoqui citati episodi che dimostrano tale potere con riferimenti a Berlusconi quale referenteimportante.Il partito settaÈ Publitalia, l'agenzia di raccolta della pubblicità per la Fininvest, che funzionerà dastruttura capillare del Partito Azienda, sono i venditori di pubblicità che venderannoForza Italia. I militanti di questo partito sono operatori televisivi, annunciatori, segretarie,contabili, venditori, piazzisti, portavoce, star TV e pubblicitari. Altro che "nani eballerine"! Ruolo fondamentale lo svolge Marcello Dell'Utri. Berlusconi invia dossiersuoi che lo ritraggono in tutte le pose a tutti i giornali. Nessuno può dissentire. PersinoMontanelli, che esprimeva qualche dubbio, viene cacciato dalla direzione de il Giornale.A Roma viene affittata a 100 milione al mese una sede sfarzosa. Non si lesinano soldiper dare immagini grandiose che oscurano addirittura le "piramidi" di Craxi. Le elezionidel 27/28 marzo 1994 vedono Berlusconi agitare lo spauracchio del comunismo insiemeal tricolore. Berlusconi richiama ogni più vieto luogo comune: meno tasse, menodisoccupazione, più lavoro, meno inquinamento, più solidarietà verso i deboli,, piùefficienza nei servizi, più amore per gli anziani, ...Sono 45 gli ingredienti populisti chesaranno la musica dietro la quale i sorci di cui sopra correranno. C'è una chicca nel suoprogramma. Per risolvere il problema della criminalità organizzata, dice: "bisognarafforzare il controllo sulla provenienza dei grandi capitali per individuare quelli illeciti".Il signore sì che se ne intende!***Il libro chiude con una Appendice in cui sono elencate con dovizia di particolari le "38holding" di Berlusconi.***Il seguito della storiaA questo punto la storia di Ruggeri e Guarino termina. Ma noi sappiamo che ha unseguito importante. Ancora oggi (febbraio 2001) questo plurindagato, già condannato inprima istanza in vari processi e più volte prosciolto per decadenza dei termini (laprescrizione cui riesce arrivare dati i tempi della nostra giustizia, l'immunitàparlamentare ed i cavilli inventati dal suo collegio di difesa), questo signore, appunto,imperversa nella vita politica italiana al solo fine di salvaguardare il suo impero che daidebiti di cui si diceva è passato nel 2000 ad un attivo di 38.000 miliardi. Egli ha


sdoganato il partito fascista, ha messo in circuito i razzisti, xenofobi e separatisti dellaLega, ha operato in questi anni in modo che gran parte del tempo il Parlamento dellaRepubblica ha dovuto occuparsi di lui. Quanto tempo perso per discutere soprattutto digiustizia e di uso dell'etere! Quanti problemi si sono trascinati senza soluzione perdiscutere degli affari personali del Cavaliere! Ed ora torna, di nuovo con quella alleanzaoscena per continuare ad arricchirsi sulle spalle degli italiani e per portare a termine ilpiano di Gelli. Al di là dei giudizi che si possano dare sul centro sinistra (io sono moltodeluso del suo operato su vari fronti: non ha risolto il conflitto di interessi, non haapplicato la legge Scelba del 1957 che prevede l'ineleggibilità per chi ha concessioni daparte dello Stato, ha finanziato scuole confessionali, ha fatto una guerra diaggressione,...), al di là però di questi giudizi sul povero centro sinistra resta questaalleanza terrorifica tra fascismo, separatismo, affari personali intesi come affari di Stato,una azienda che si propone di guidare il Paese. È compito di tutti fermare con l'impegnoquotidiano ed anche con il voto questo progetto pericolosissimo per la nostra democrazia.Battiamo questi personaggi e poi facciamo i conti con i nostri pretesi "progressisti".Da dove termina il libro da me riassunto saranno altri i libri che seguiranno levicende di Berlusconi:-G. Ruggeri, "Berlusconi : "Gli affari del Presidente", Kaos 1995.-L. Sisti, P. Gomez, "L'intoccabile: Berlusconi e Cosa Nostra", Kaos 1998.-AA.VV., "La grande truffa:Previti, Berlusconi e l'eredità Casati Stampa", Kaos 1998.-R. Di Fede, "Il rosso & il nero: gli affari di Berlusconi con i 'comunisti'", Kaos 1998.-M. Caccavale, "Il grande inganno: la banda del partito azienda berlusconiano raccontatada un ex deputato di Forza Italia", Kaos 1998.-Tribunale di Milano e Napoli: "Le mazzette della Fininvest", Kaos 1998.-Procura della Repubblica di Palermo (Direzione distrettuale Antimafia), "L'onore diDell'Utri", Kaos 1998. [Si tratta della raccolta degli atti che hanno portato allaCONDANNA DEFINITIVA di Dell'Utri per "concorso in associazione mafiosa"].-G. Fiori, "Il venditore: storia di Silvio Berlusconi e della Fininvest", Garzanti 1995.-M. Guarino, "Fratello P2 n° 1816", Kaos 2001.-M. Gambino, "Il Cavaliere B.", Manni 2001.-P. Gomez, M. Travaglio, "La repubblica delle banane", Ed. Riuniti 2001.-F. Orlando, "Lo Stato sono io", Ed. Riuniti 2002.-E. Veltri, M. Travaglio, "L'odore dei soldi". Editori Riuniti 2001.


In quest'ultimo libro si riprendono le fila di alcune delle vicende già descritte in altri libricollegandole ad inchieste più recenti, particolarmente di Procure siciliane (Palermo eCaltanissetta). Vi è il testo di un intervista a Borsellino due giorni prima della Strage diCapaci (Falcone, moglie e scorta) in cui si fa cenno ad indagini su Berlusconi e Dell'Utri.Vi è il rapporto di un funzionario della Banca d'Italia sulle holding del Cavaliere. Vi è latestimonianaza di un ex DC, Enzo Cartotto, che ricostruisce la nascita di Forza Italia findall'estate del 1992 (la necessità della nascita di un nuovo referente politico era statamanifestata nello stesso momento anche dai vertici di Cosa Nostra, visto il crollo deivecchi partiti di riferimento, DC e PSI, sotto i colpi di Tangentopoli).***Vediamo un poco il seguito della storia del plurindagato, pluriprescritto edamnistiato storia tratta dalle cronache, non ancora riportata da libri.È una storia che ci porta direttamente al suo essere di nuovo Presidente delConsiglio. È utile seguire questa storia perché non offre discontinuità con il personaggioBerlusconi.IL GOVERNO <strong>BERLUSCONI</strong>Il 13 maggio del 2001 Silvio Berlusconi e la sua coalizione hanno vinto le elezioniin Italia. I motivi di ciò sono molteplici ma tutti riconducibili ai seguenti motiviprincipali:1) gli errori del centro sinistra che non è stato in grado di aggregarsi per fare frontecomune a chi aveva trovato una aggregazione (la legge quasi maggioritaria italianapremia molto le aggregazioni, tanto è vero che Berlusconi ha una maggioranza diparlamentari ma non ha una maggioranza di voti);2) la sua potenza mediatica che lo ha reso padrone di grandissima partedell'informazione (le sue 3 televisioni, una influenza impressionante sui giornalisti delletestate pubbliche. 3 quotidiani direttamente controllati, svariati settimanali scandalistici,svariate riviste di moda e costume, riviste TV, le più importanti case editrici italiane,...);3) il cambiamento di fronte dei poteri forti (Fiat, Pirelli, Banca, Confindustria,Finanza,...) schieratisi con Berlusconi per avere succulente contropartite;4) il basso livello culturale di moltissimi italiani che legge poco e trae gran parte dellasua informazione da una TV narcotizzata e narcotizzante, che ha quindi come suoiriferimenti il successo, il denaro, la bellezza, la villa, l'auto potente, la barca, le vacanzein Paesi esotici,...La mancanza di cultura di cui si diceva ha spinto questi piccoloborghesi nelle braccia dell'imbonitore di turno;5) appunto la campagna elettorale di Berlusconi è stata spregiudicata. Egli ha promessotutto ed il contrario di tutto a tutti. Meno tasse (2 soli livelli di trassazione: il 23% fino a


edditi di 200 milioni l'anno, il 33% per redditi superiori, più pensioni, migliore sanità,migliore scuola, maggiore crescita economica, più occupazione, meno criminalità, menoimmigrazione,....Questa campagna, che non teneva conto dei numeri del nostro Paeseche con fatica in 5 anni di centrosinistra era riuscita a sistemare tali conti evirtando ildisastro economico da tutti annunciato, era diretta a chi era stato costretto per un poco ditempo a sopportare un maggior livello di tassazione proprio per riportare i numeri ailivelli che avrebbero permesso all'Italia di entrare nella moneta unica (l'Euro). Ilcentrosinistra è riuscito in questa immane sfida e già si vedevano segni importanti diripresa, ma a chi non conserva la memoria, i sacrifici che si erano fatti erano una sorta di"cattiveria" della sinistra.Queste sono le premesse a cui occorre aggiungere la disinvoltura con cuiBerlusconi ha messo su un blocco sociale in grado di vincere le elezioni.Nella sua formazione, Forza Italia (chiamato partito di plastica, perché non haorgani statutari, congressi, ...ma solo LUI), sono stati aggregati tutti coloro che con lacaduta del vecchio regime dei partiti corrotti (1992) si erano trovati implicati con lagiustizia o coloro che avevano perso quel sistema di corruttele e di clientele che li avevaarricchiti.Vi è poi la formazione postfascista, chiamata Alleanza Nazionale (AN), che di postha ben poco visti i continui richiami al Fascismo nudo e puro e l'appartenenza ad esso diresidui della RSI (Repubblica Sociale Italiana) che rappresenta quella parte di Fascismoche non volle arrendersi agli alleati dopo la dichiarazione di resa del Governo Badoglio(furono i peggiori massacratori di italiani inermi ed i migliori alleati per i giochi sporchidei nazisti in fuga). Vi è ancora quella formazione populista, xenofoba, fascista,ignorante che rappresenta la piccola borghesia arricchita del Nord d'Italia che si vedeminacciata dai "comunisti", spauracchio che abilmente è stato messo in campo dall'interacoalizione vincente (a questo proposito, al di là di due piccole formazioni checomplessivamente arrivano al 6% e che di comunista hanno solo il nome essendo la loroazione essenzialmente rivolta alla difesa dei diritti umani nel mondo, il comunismo inItalia non esiste più dal 1989 e questo comunismo era proprio quello che, dopo esserestato il partito che aveva dato un enorme contributo alla Resistenza, aver contribuito allaelaborazione della Costituzione repubblicana, aveva difeso la democrazia nei varitentativi di golpe che si sono susseguiti in Italia fino ai primi anni 80 e che vedevano laCIA quale solerte ispiratrice). Questa forza ha più volte mostrato la voglia di secessionelegata esclusivamente a motivi economici (noi non vogliamo mantenere le parti piùarretrate dell'Italia) e a nessun fatto né storico né culturale.Infine un gruppuscolo di cattolici conservatori che funzionano da foglia di fico(CDU e CCD).L'insieme di queste forze (che ripropone l'intero schieramento corrotto del prima1992 a cui si sono aggiunti gli ex fascisti) si è presentata alle elezioni con il nome diCasa delle Libertà ed ha vinto con una solida maggioranza parlamentare, maggioranzache le permetterà di far passare tutto ciò che vuole considerato che i legami instaurati tra


le varie formazioni sono di: ognuno farà passare ciò a cui tiene di più; se uno solo vienemeno tutti perdiamo perché non passa nessuna delle nostre cose.Berlusconi ed il gruppo dirigente degli inquisiti di Forza Italia, Lega ed AlleanzaNazionale (vedi più avanti) punta su:1) messa fuori gioco della magistratura: eliminando l'obbligatorietà dell'azione penale,rendendo i giudici dipendenti dal governo, rendendo il Consiglio Superiore dellaMagistratura di nomina esclusivamente politica (mentre fino ad ora solo una minoranzadi tali giudici era di provenienza politica, gli altri erano indicati dalle varie correnti in cuisi articola la magistratura), operando in modo subdolo con un provvedimento apparenteinnocuo il quale prevederebbe che un ministro può chiamare come consulente del suoministero qualunque giudice, esautorandolo così dalle indagini (scomode) cheeventualmente stesse portando avanti. Le proposte sulla Magistratura prevedono anchedi togliere le indagini preliminari dalle competenze dei magistrati per assegnarle in totoalla polizia (i fatti di Genova fanno immediatamente intendere il significato fascista ditale proposta). Infine è prevista la separazione dei magistrati in inquirenti ed ingiudicanti.2) estensione del suo potere economico attraverso operazioni finanziarie (e leinformazioni privilegiate di cui, in quella posizione viene a disporre), fiscali e diqualunque altro tipo. Esemplificando: se si detassano gli utili reinvestiti nell'impresa e simette nel calderone anche il passaggio di alcune pellicole da un magazzino con un nomead un'altro con altro nome (ma sempre dello stesso proprietario, si è detassati ma si truffalo Stato e tal cosa non è peregrina, l'ha già fatta Berlusconi nella sua breve esperienza digoverno del 1994, ed ora è su questo fatto indagato dall'antitrust europeo); se si toglie latassa di successione, a me che ho beni per 200 mila dollari ne viene un risparmio di 4mila dollari, ma a lui che ha beni per oltre 20 miliardi di dollari va un beneficio immenso;se si decide di passare alla sanità privata egli ha compagnie di assicurazioni già pronteallo scopo; se si deve assegnare una nuova licenza per la telefonia mobile, avendo egliinteressi in tale settore (Blu), penserà certamente alla sua compagnia,.....; e poiché gliinteressi del personaggio sono ovunque, non vi è provvedimento governativo che non lovedrà come persona che decide per i suoi interessi personali.3) contraccambiare i poteri forti del loro sostegno. La detassazione degli utili reinvestiti,con operazioni definibili come partite di giro sono ben accette da tutti i nostri industriali(esluso Marzotto che, da vecchio liberale, rifiuta queste operazioni meschine cheoffendono la categoria degli industriali). Le scorribande all'acquisizione a prezzistracciati di tutte le aziende di Stato che vanno privatizzandosi, vengono non solopermesse ma auspicate (già Agnelli, insieme alla <strong>ED</strong>F francese sta procedendoall'acquisizioni dell'azienda elettrica italiana - ENEL - mentre Pirelli e Benetton stannocomprando il colosso delle telecomunicazioni Telecom. È lo smembramento del vecchiosistema di potere che aveva nell'azionariato popolare un punto di forza; ora pochi grandigruppi si stanno impadronendo del Paese). Il forte impegno sulla precarizzazione dellavoro, sulla libertà di licenziamento, sull'attacco frontale ai sindacati, mostra la volontà


applaudita da Confindustria dello smantellamento del welfare, conquistato in Italia inoltre cento anni di dure lotte operaie.4) privatizzare tutto in nome del peggiore liberismo ed anche per contraccanbiare glialleati della Lega e cattolici conservatori (che ci tengono molto al finanziamento dellescuole confessionali, alla revisione della legge sull'aborto, al non permettere ricerche sucellule staminali, all'opporsi sempre comunque ad ogni avanzamento scientifico). Lascuola la si vuole regionalizzare e quindi piano piano privatizzare equiparandola, intermini di spesa da parte dello Stato, a quella confessionale (occorre dire che latradizione italiana ha visto sempre le scuole private e confessionali ai margini delsistema educativo che per oltre il 98% è pubblico e gestito in modo centralizzato dalloStato). Lo stesso dicasi per la sanità, con sommo beneficio per le compagnie diassicurazioni in cui Berlusconi ha importanti interessi. Ed anche per le imposte che nonsaranno più pagate al centro (se non in minima parte), ma andranno alle singole Regioniper compensare la Lega ma con la conseguenza che le zone più svantaggiate del Paese(che peraltro hanno votato per questo governo) lo saranno sempre di più. Si parla poi dipolizie regionali, e cose simili che tendono a rompere lo Stato Unitario neppure perpassare ad una qualche organizzazione federale, ma semplicemente ad unosfrangiamento avventurista che porterà a reazioni imprevedibili e dure.Prima di andare oltre è utile dire che, tra le prime azioni di questo governo vi è statala "denuncia" di un buco nelle finanze dello Stato (addirittura vi sarebbe una voraginenel bilancio che si aggirerebbe intorno ai 50 mila miliardi). È utile si sappia che ilbilancio dello Stato è un atto pubblico, sempre disponibile alla consulta da partedell'opposizione. Questa cosa poteva essere scoperta prima delle elezioni. Ma in realtà ilpiano era preordinato: poter dire agli elettori di destra che tutte le mirabolanti promesse(salvo quelle che riguardano i potenti) non potranno essere mantenute per colpa delcentro sinistra che ha falsificato i bilanci che, ricordiamolo, sono sempre sotto il vigilecontrollo della UE e del FMI (e quindi Berlusconi ed il suo governo consideranoimbecilli i propri elettori).IL PROGRAMMA DI GOVERNO DEI PRIMI CENTO GIORNIVediamo ora in dettaglio qual'è il programma di questo governo nel suo insieme peri primi 100 giorni (iniziati l'11 giugno).E' una poderosa manovra economica di oltre 50 articoli ilprimo intervento del governo di Silvio Berlusconi sull'economia.Si tratta di un gigantesco intervento, nella forma del disegno dilegge che propone di riformare aspetti strategici dell'economiaitaliana. Si va dalla annunciatissima abolizione dell'imposta sullasuccessione (articolo 47) che prevede che se il valore della quotaspettante a ciascun beneficiario è superiore all'importo di 350milioni di lire "si applicano, sulla parte di valore della quota chesupera i 350 milioni di lire, le aliquote previste per ilcorrispondente atto di trasferimento a titolo oneroso", a un


contratto di lavoro europeo, al piano di emersione dell'economia sommersa, fino agliincentivi fiscali per gli investimenti e lo sviluppo, alla delega per la riforma del dirittosocietario, alla riorganizzazione dell'amministrazione, alla liberalizzazione delleristrutturazioni immobiliari e a nuove norme per la "new economy". Un progettoambizioso e complesso di cui viene pubblicata la prima bozza, quella entrata nelConsiglio dei ministri del 28 giugno 2001.A che punto siamo sui primi cento giorni che vanno contati a partire dall'11 giugno ?PIÙ IN DETTAGLIO I PRIMI CENTO GIORNI <strong>ED</strong> OLTREFase 1: entro i primi cento giorni.1. Legge TremontiPer rilanciare lo sviluppo con la detassazione degli investimenti e delle nuove assunzionidi lavoratori. -Legge Tremonti: è quella di cui ho già detto e che detassa le imprese perquanto reinvestono nelle medesime.2. Azzeramento della tassa sulle successioni e sulle donazioniPer eliminare, una volta per tutte, l'odiosa tassa sulle successioni e sulle donazioni chegrava ingiustamente sulle famiglie e sulla filiera produttiva del Paese. -Anchedell'azzeramento della tassa di successione ho già detto. Occorre solo aggiungere cheuna tale legge già esisteva per proteggere i meno abbiente: un cittadino poteva donare isui beni o lasciarli in eredità esentasse fino a 350 milioni di lire per ogni erede. Sul restosi pagava una tassa del 2%. Ora anche i giganteschi patrimoni, come quello diBerlusconi che ha 65 anni, saranno esenti da ogni tassa!3. Blocco istantaneo della riforma dei cicli scolastici e della riforma universitariaEssenziale per ripartire con una vera riforma della scuola e dell'Università. -Intanto ilgoverno ha bloccato la riforma della scuola che attendeva tale intervento dal 1923,quando vi fu quella realizzata dal nascnte Fascismo (Riforma Gentile). Su tale riformada quattro anni lavoravano centinaia tra i più prestigiosi studiosi ed esperti d'Italia.4. Legge obiettivoPer migliorare la vita dei cittadini realizzando le nuove opere pubbliche necessarie per lamodernizzazione del Paese: autostrade, raccordi, passanti, ferrovie, ponti, metropolitane,reti idriche, ecc. -La legge obiettivo rappresenta invece un favore ai referenti di dubbiamoralità di Forza Italia: si vogliono liberalizzare gli appalrti e non renderli più soggetti atanti controlli. Il fine dichiarato è l'agilizzazione (pure auspicabile) il fine vero è toglieredi mezzo quella norma che bloccava a appalti quando vi fosse il sospetto che dietroall'appaltatore vi fosse la mafia.5. Contratto di lavoro europeo


Per convergere con l'Europa in materia di contratti di lavoro, garanzie, flessibilità,mobilità, partecipazione. La libertà di assumere, così consentita alle imprese, offre aigiovani straordinarie opportunità di ingresso nel mondo del lavoro. -Contratto di lavoroeuropeo non è altro che lo svincolare il lavoratore da qualunque tutela sindacale. Creareassoluta precarietà nel lavoro. Porre vicoli al diritto di sciopero. Porre vincoli all'attivitàsindacale che è espressamente riconosciuta dalla Costituzione.6. Riemersione del sommersoPer riportare nella legalità, in base ad un preciso e conveniente piano di "rientro", unaparte rilevante dell'economia che finora è stata costretta nel sommerso. -Riemersione delsommerso. Consiste nel dare agevolazioni fiscali a tutti coloro che producono dinascosto e sono sconosciuti al fisco. È una richiesta della Confindustria fatta in modoche vi sia concorrenza leale (la stessa Confindustria che invece va a produrre in Romaniadove paga un decimo dei salari italiani con conseguente disoccupazione dei nostrioperai).7. Padroni a casa nostraPer rendere libera, senza più obbligo di ottenere "permessi" o "concessioni", laristrutturazione interna alle case, ai negozi, ai laboratori, alle fabbriche, ecc., che nondeve naturalmente apportare alterazioni ai muri portanti, al volume complessivo degliedifici ed agli esterni. Proroga delle agevolazioni fiscali per l'edilizia. -Padroni a casanostra è la volontà di continuare a distruggere il nostro paesaggio con abusivismoselvaggio e riduzione progressiva di tutti i parchi ed aree protette (un clamoroso esempiodi ciò già si è avuto in Sicilia con la sanatoria di 270 mila abusi edilizi: si trattava ingrandissima parte di seconde case e villette costruite in riva al mare o a ridosso dellearee protette dei templi di Agrigento).8. Lasciateci lavorare!Per ridurre all'essenziale la burocrazia, sfoltendo la miriade di adempimenti checondizionano l'attività imprenditoriale e liberando così imprese ed artigiani da oneriinutili ed impropri.9. New EconomyPer modernizzare la nostra economia allineandola a quella dei Paesi più sviluppati, perrenderla competitiva e per attirare in Italia capitali esteri. Per realizzare "portali" su cuidomanda ed offerta di lavoro si incrocino liberamente senza l'intermediazione degliuffici di collocamento. Detassazione del "venture capital". Detassazione e incentivi perrichiamare i giovani laureati italiani che lavorano all'estero. Riforme "a costo zero" delleleggi in materia di strumenti ed operazioni finanziarie internazionali, per catturare econvogliare in Italia capitali dall'estero.10. Le invenzioni sono degli inventori


La proprietà delle "invenzioni" realizzate nelle Università e nei laboratori pubblici deveessere degli inventori, professori e ricercatori, che avranno così il diritto di registrarle aloro nome e, su questa base, la possibilità di attirare il capitale finanziario necessario persvilupparle. Alle Università ed ai laboratori pubblici competerà un terzo dei guadagniottenuti dagli inventori. Su questa base, capitali ed idee potranno incontrarsi all'internodi un processo positivo di accelerato sviluppo del Paese.11. Nuovo diritto societarioPer riformare, sulla base del testo già discusso in Parlamento, la legi-slazione societaria:meno burocrazia e più "governance" nella gestione dell'economia. - Nuovo dirittosocietario. Ecco una cosa vergognosa che fa a pugni con il progetto previsto al punto 6.Si vuole depenalizzare il reato di "falso in bilancio". Intanto, come ho scritto nelprecedente articolo, Berlusconi ha vari procedimenti in tal senso (e naturalmente la legge,alla faccia della certezza del diritto!, sarebbe retroattiva). Quindi questo provvedimento èdel tutto assurdo. Ma, come hanno scritto eminenti economisti in Italia, permettono dinascondere alla grande industria ciò che si chiede alla piccola impresa artigianale ditirare fuori, Ma c'è una ulteriore aggravante: il fatto che imnprese straniere non verrannoad operare in un Paese dove è legale il falso in bilancio poiché esse vivono proprio dellatrasparenza che è un fatto dovuto a chi investe in borsa. Ancora: il falso in bilancio inItalia è sempre servito per costruire un fondo di denaro sporco con cui creare clientele ecorruzione. È stato la base con cui si sono costruite tutte le corruttele fino al 1992quando Mani Pulite spazzò via tutte queste vergogne. Ora Berlusconi, figlio di quelsistema, come abbiamo già visto, tende al ripristino di esso. Ma non basta, a lato diquesta operazione, se ne porta avanti un'altra di altrettanta gravità: si vogliono tassare lecooperative come se fossero una qualunque azienda privata. Il movimento di talicooperative, iniziate con le prime organizzazioni socialiste ed operaie, è sempre statoalla base in Italia di consumo a minor prezzo e di un incentivo ai lavoratori per produrreuniti. Si intravvede qui una sorta di operazione di colpire l'opposizione che ha nellecooperative un suo punto di forza.12. DevoluzioneAvvio del processo di devoluzione alle Regioni di maggiori competenze: - in materia disanità. La competenza in materia di sanità sarà trasferita alle Regioni, sotto l'esclusivovincolo dei principi costituzionali e delle Direttive comunitarie; - in materia di istruzionee formazione. La legislazione statale definisce l'ordine degli studi, gli standard e icontenuti dell'insegnamento, le condizioni per il conseguimento e la parificazione deititoli di studio. Le Regioni acquisteranno competenza in materia di organizzazionescolastica, di offerta dei programmi educativi, di governo degli istituti scolastici. Ilmassimo grado possibile di libertà di insegnamento, e la più elevata possibileretribuzione del personale, dovranno essere considerate dalle Regioni come la formaprioritaria di investimento in modernizzazione; - in materia di sicurezza a vantaggio deicittadini e della loro proprietà, per una più efficace azione di prevenzione e repressionesul territorio dei cosiddetti "piccoli crimini". Che per i cittadini sono, in realtà, grandicrimini. - La devoluzione è ciò cui tiene di più la Lega. Assegnare alle Regioni molte


competenze che ora sono dello Stato (sanità, scuola, polizia, tasse fino al 70% almeno,nelle prime proposte della Lega). Si tratterà di vedere fino a che punto sarà spinta perchéla proposta e la sua applicazione potrebbe diventare eversiva mettendo in discussionel'Unità nazionale su questioni economiche e basta!Fase 2 : entro i primi 9 mesi1. Aiuti fiscali al SudPer far crescere il Sud grazie ad un piano di aiuti fiscali pienamente compatibile con lenormative europee.2. Avvio del piano di costruzione di nuove opere pubblicheSulla base del nuovo risolutivo strumento legislativo, costituito dalla "Legge obiettivo",avvio del piano di modernizzazione del Paese: autostrade, raccordi, passanti, ferrovie,ponti, metropolitane, reti idriche, ecc.3. Legge e ordine, immigrazione e sicurezzaStop all'immigrazione clandestina e rinvigorimento della lotta alla criminalità. Esclusi icasi umanitari, entra in Italia solo chi vuole lavorare e ne ha la realistica possibilità. Non,come finora, quote di extracomunitari, ma quote di operai, di falegnami, di infermieri,ecc., con in mano un contratto di lavoro. Detassazione degli aiuti indirizzati nei Paesi diorigine dell'immigrazione.4. Privatizzazioni e liberalizzazioniAvvio della fase finale di privatizzazione delle società e dei beni che sono ancora, senzaragione, in mano allo Stato; privatizzazione delle reti di distribuzione (di luce, acqua, gas,ecc.); abbassamento di tariffe e bollette, conseguente ad una reale liberalizzazione delmercato; ottimizzazione della gestione finanziaria del patrimonio pubblico. In occasionedella conversione della lira nell'euro, un piano di attrazione in Italia di capitali esteri e diincentivazione al rientro in Italia dei capitali di origine italiana. 5. Riforma dellaprevidenza ed incentivi alla natalità Integrazione sino ad un milione di redditocomplessivo delle pensioni minime. Avvio, sulla base del trattamento di fine rapporto(TFR), della previdenza complementare attraverso il lancio dei fondi pensione "aperti".Incentivi alla natalità ed alla realizzazione di asili nido, perché la vera riforma dellepensioni si fa con la crescita della popolazione.6. Riforma fiscaleAvvio della riforma fiscale. Per pagare aliquote oneste (23%, 33%) su imponibili onesti,concentrando le esenzioni sino ai 22 milioni e le deduzioni per carichi familiarisoprattutto sui redditi bassi e medi, in modo da ottenere una "giusta imposta". Per ridurreil numero delle tasse da oltre 100 a solo 8. Contrasto all'evasione. Concordato fiscale"preventivo" per commercio, artigianato e piccola impresa. L'imprenditore può così


finalmente pensare soltanto a lavorare, a produrre, a creare nuovi posti di lavoro. Conuno Stato che finalmente si fida di lui. Contestuale eliminazione degli adempimentifiscali inutili. Progressiva eliminazione dell'assurdo costituito da un'imposta comel'IRAP.7. Europa, agricoltura, ambienteCrescente concentrazione non solo della nostra politica estera sui temi tradizionali dellapolitica occidentale, ma della nostra politica europea sugli interessi dell'agricoltura edelle piccole e medie imprese. Difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini.8. Rivisitazione del complesso delle leggiCostituzione ed avvio del lavoro delle commissioni incaricate della riforma dei Codici edella redazione dei nuovi Testi unici.Fase 3 : entro il secondo anno.A questo punto, il processo di radicale riforma dell'Italia si consolida ed intensifica:1. Una nuova scuola, una nuova UniversitàDopo la sospensione della riforma dei "cicli scolastici", attuazione della nostra riforma edel nostro "Piano per la scuola e per l'alfabetizzazione digitale", basato tra l'altro sulle tre"i" di "Inglese, Internet, Impresa". Piena autonomia delle Università e"sponsorizzazione" delle Università e della ricerca scientifica da parte delle Fondazionibancarie.2. Processo giusto e veloceRiforma e velocizzazione del processo civile. Per dare ai cittadini giustizia vera neltempo giusto.3. AgricolturaEmanazione di un "Codice agrario" e di un "Codice ambientale".4. Piano decennale per le Grandi OpereCantierizzazione delle principali opere pubbliche previste dal Piano.Fase 4 : entro il terzo anno1. Piano per il Sud


Progressivo avanzamento del "Piano per il Sud", verifica dei risultati ottenuti con gliincentivi fiscali, con la formazione dei giovani per il settore turistico e con il rilancio delturismo, ecc.2. Stato e InternetRadicale riorganizzazione, via informatizzazione e digitalizzazione, di tutto l'apparatopubblico. Non i cittadini al servizio dello Stato, ma lo Stato al servizio dei cittadini. Nonsolo uno Stato che produce servizi pubblici migliori ed in tempo reale. Ma uno Stato chesi mette a disposizione dei cittadini, a supporto della loro attività, come "banca dati",aprendo o partecipando all'apertura di "portali", ecc.3. Legislazione fiscaleEmanazione del "Codice fiscale" col passaggio da migliaia e migliaia di leggi fiscali adun solo Codice di leggi scritte in forma semplice e chiara.4. "Piano decennale per le Grandi Opere"Verifica continuativa delle prosecuzioni dei lavori e degli stati di avanzamento delleopere.Fase 5 : entro il quarto anno1. CodificazioneAdozione dei grandi corpi legislativi, costituiti da Codici o da Testi unici, che da un latoeliminano le leggi vecchie ed inutili; dall'altro lato concentrano e stabilizzano quellaparte della legislazione che è davvero utile per la vita contemporanea. Nuovi 4 Codicifondamentali: Codice civile, Codice di procedura civile, Codice penale, Codice diprocedura penale.2. "Piano decennale per le Grandi Opere"Verifica continuativa delle prosecuzioni dei lavori e degli stati di avanzamento delleopere.3. Riforma dello StatoAttribuzione ai cittadini del diritto di scegliere direttamente da chi essere governati,riforma elettorale basata sul modello regionale, riduzione del numero dei parlamentari.Fase 6: completamento della legislaturaCompletamento della realizzazione degli obiettivi del Piano di Governo:


1) Abbattimento della pressione fiscale sino al 33% del PIL + il costo degli interessi suldebito pubblico.2) Attuazione completa del Piano per la difesa dei cittadini e per la prevenzione deicrimini.3) Dimezzamento del tasso di disoccupazione con la avvenuta creazione di almeno unmilione e mezzo di nuovi posti di lavoro.4) Avanzamento per almeno il 40% degli investimenti previsti dal "Piano decennale perle Grandi Opere". Al termine della legislatura il Paese sarà cambiato e modernizzato esarà cambiata in meglio la vita di tutti.LO SPETTACOLO DEL GRANDE CLOWNIn diretta Tv (quella di Stato), poco prima della scadenza elettorale; Berlusconi sipresentò con una farsa memorabile. Firmò un patto con gli italiani in diretta TV. Talepatto riportava 5 vaghe promesse elettorali e Berlusconi si impegnava a non ripresentarsicandidato se non ne avesse mantenute almeno quattro. È appena superfluo ricordare cheun contratto se non è firmato dalle due parti è nullo.In ogni caso tale patto è privo di ognipromessa concreta e non dice nulla di più oltre a quanto si sa del clown e bugiardoBerlusconi.IL GOVERNO IN AZIONEVediamo, retrocedendo fino al fatidico 13 maggio le singole azioni di questogoverno e dei suoi rappresentanti.20 luglio 2001 / IL MANGANELLO DEL GOVERNO <strong>BERLUSCONI</strong>Indro Montanelli, qualche giorno prima delle elezioni di maggio,dichiarò: «Berlusconi governerà nell'unico modo che conosce: con ilmanganello, la menzogna e la corruzione». Tutti pensammo: esagera;menzogna e corruzione sì, ma il manganello...! Sbagliavamo noi e avevaragione lui. Ora Montanelli, uomo vecchio e di destra, è morto el'opposizione a Berlusconi ha perso una voce che tanti più giovani e disinistra non sanno e non vogliono far sentire. E il manganello si è, alfine,materializzato: a Genova i pochi violenti sono stati lasciati agireindisturbati, i tantissimi pacifici sono stati attaccati, picchiati, torturati, sequestrati. Unasituazione cilena. Da Garage Olimpo, ha scritto il senatore Nando dalla Chiesa,testimone oculare delle violenze. Il "garantismo" di Berlusconi e soci (ieri proclamato indifesa di tangentisti e mafiosi) ora lascia il posto alla sospensione dei diritti, alle violenzecommesse in divisa, agli arresti senza garanzia alcuna, ai cittadini sequestrati etrasformati in desaparecidos. Sì, aveva ragione Montanelli: Berlusconi sta governandocon la menzogna, la corruzione e il manganello.


24 luglio 2001 / TRAPPO<strong>LA</strong> BLUSapete da dove è nato il buco nei conti dello Stato? Dalla superspesa sanitaria dei"governatori" regionali di destra (prima di tutti Roberto Formigoni). Ma anche dallatrappola Blu. Ricordate l'asta per le licenze dei telefonini Umts? Il governo dicentrosinistra contava di guadagnarci almeno 50 mila miliardi. Invece scattò iltrappolone: Blu (presidente Giancarlo Elia Valori, tra gli azionisti la Mediaset di SilvioBerlusconi) si ritirò a sorpresa e alla fine l'incasso fu di soli 23 mila miliardi. Ora èaperta un'inchiesta giudiziaria e oggi, 24 luglio, è previsto il primo interrogatorio, quellodi Valori.19 luglio 2001 / FALSO IN BI<strong>LA</strong>NCIO: ECCO IL COLPO DI SPUGNASi diceva: andrà al governo e prima o poi farà delle leggi per salvarsi dai processi.Sbagliato: non prima o poi, ma subito. Silvio Berlusconi non aspetta neppure qualchemese, così, per simulare decenza. Le commissioni Finanza e Giustizia della Camerahanno approvato, con l'opposizione del centrosinistra, una riforma del falso in bilancio (èil reato che gli viene contestato nei tre processi più rischiosi tra quelli che Berlusconi hain corso): da "reato di pericolo" diventa "reato di danno", se non arreca dannopatrimoniale a soci e creditori ha pene ridotte (massimo 1 anno e 6 mesi), se riguardauna società non quotata si procede soltanto per querela di parte, non potranno più esseredisposte intercettazioni telefoniche, i termini per la prescrizione sono accorciati, leinformazioni omesse o false dovranno essere "rilevanti" (?). Niccolò Ghedini, uno degliavvocati di Berlusconi che Silvio ha fatto eleggere deputati, ha fatto passare, in più, unaclausola d'oro: sono affidate al governo (cioè a Berlusconi) le norme transitorie per iprocedimenti penali in corso (cioè i processi in cui è imputato Berlusconi). Giustizia faida-te.Luglio 2001 / <strong>LA</strong> BANDA DEL BUCOMa quant'è il buco nei conti dello Stato? Il ministro dell'economia Giulio Tremonti ognigiorno ne dice una diversa: c'è la versione mini, per i documenti ufficiali; c'è la versionemidi, per la stampa (almeno a giorni alterni); e c'è la versione maxi, per la propaganda.Perfino le autorità dell'Unione europea (con plauso del "Financial times") hanno tirato leorecchie al responsabile italiano dell'Economia: ma come, dobbiamo venire a sapere lecifre dei conti italiani dalla tv?17 luglio 2001 / GIURARE IL FALSO <strong>PER</strong> SILVIOCondannati due stretti collaboratori di Silvio Berlusconi: Marinella Brambilla, exsegretaria del Berlusconi imprenditore e attuale segretaria del Berlusconi presidente delConsiglio; e Niccolò Querci, ex segretario di Marcello Dell'Utri, poi collaboratore diBerlusconi e oggi vicepresidente di Rti-Mediaset. Sono stati condannati a due anni emezzo di reclusione (il doppio della pena chiesta dal pubblico ministero) per falsatestimonianza: per aver mentito, sotto giuramento, ai fini di occultare un "grave indizio"della "responsabilità personale" di Berlusconi nel pagamento di tangenti alla Guardia di


finanza. Hanno giurato il falso, secondo la sentenza, quando hanno sostenuto cheBerlusconi non incontrò Massimo Maria Berruti a Palazzo Chigi, nel 1994, peraccordarsi con lui sulle mosse da fare nei confronti dei finanzieri, ex colleghi di Berruti,da convincere a non fare il nome di Berlusconi a proposito delle tangenti Mondadori.Luglio 2001 / AVVOCATI, E' CARNEVALE!Due sentenze fanno reagire il mondo politico. Corrado Carnevale, il giudiceammazzasentenze tanto amico di Andreotti, è condannato a sei anni, in appello, perconcorso esterno in associazione mafiosa. I neofascisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi,Giancarlo Rognoni sono condannati all'ergastolo per la strage di Piazza Fontana (12dicembre 1969, 32 anni fa). Scattano subito i commenti di Gaetano Pecorella (avvocatodi Zorzi, deputato di Forza Italia, presidente della commissione Giustizia della Camera):"E' una sentenza politica". E di Carlo Taormina (avvocato di Maggi, deputato di ForzaItalia, sottosegretario all'Interno): "Con la penna rossa si sta riscrivendo la storia d'Italia".Per fortuna ci pensa il ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli, a tirare leorecchie ai due (che i tanto vituperati leghisti siano alla prova dei fatti la parte miglioredella coalizione di destra?): "All'interno del governo dovrà esserci una riflessioneapprofondita: molte delle persone che fanno queste dichiarazioni sono avvocati, quindiin qualche modo sono coinvolte in queste vicende". Il conflitto d'interessi, nellaRepubblica delle Banane, dilaga, si diffonde, diventa un titolo di merito. Al di là deglistrepiti dei due avvocati-politici, restano due fatti (inquietanti): il presidente della primasezione della suprema Corte di cassazione, che negli anni ha cancellato decine e decinedi condanne nei processi di mafia, di stragi ed eversione, è riconosciuto colpevole diessere stato in combutta con Cosa nostra; e la madre di tutte le stragi italiane è addebitataai neofascisti, ma con una regia di Stato. Bel Paese, l'Italia...Giovedì 21 giugno 2001 / GIUSTIZIA, È ARRIVATA <strong>LA</strong> SIGNORA VESPAMinistro, lo sappiamo, è l'ingegner Roberto Castelli, leghista, esperto di acustica (haun'azienda si occupa, appunto di isolamento acustico). Come sottosegretario ha però adisposizione un tecnico che di giustizia se ne intende, Iole Santelli, che, a scansod'equivoci, proviene dalla studio di Cesare Previti. Se non basta, c'è il consiglio digabinetto, dove è stata chiamata Augusta Iannini, fino a oggi magistrato a Roma. Chi èIannini? È la moglie di Bruno Vespa, ma questi sono fatti suoi. Sono invece fatti nostrile vicende in cui Iannini è coinvolta. È stata indagata a Perugia (sede competente agiudicare sui magistrati di Roma) per abuso d'ufficio e rivelazione di segreti d'ufficio, aproposito dell'inchiesta Tav (Alta velocità); nel 1999, comunque, la sua posizione è stataarchiviata. Ma Iannini è stata soprattutto uno dei protagonisti del famoso incontro al barTombini di Roma: nel gennaio 1996, quando la procura di Milano stava indagando sulletoghe sporche romane (Renato Squillante e soci, oggi sotto processo per aver venduto ecomprato sentenze per favorire Silvio Berlusconi), al bar Tombini si trovano, aconfabulare della situazione nel palazzo di giustizia, i magistrati Renato Squillante,Augusta Iannini, Roberto Napoletano, insieme all'avvocato di casa Berlusconi VittorioVirga. I quattro scoprono in un portacenere una microspia: i magistrati di Milano listavano intercettando, temendo che stessero discutendo della (e interferendo sulla)


delicatissima indagine in corso sul palazzo di giustizia di Roma e le sue toghe sporche.Ora uno dei quattro del bar Tombini è al ministero della Giustizia. Chissà che cosaconsiglierà, se si dovrà discutere, un domani, di iniziative da prendere nei contronti deimagistrati di Milano...Mercoledì 20 giugno 2001 / SI COMINCIA GIA' A PAR<strong>LA</strong>RE DI AMNISTIAGli avvocati di Silvio cominciano già a parlare di amnistia per Tangentopoli. Ieri ci haprovato Memmo Contestabile. Berlusconi ha detto che lui di amnistia non ha parlato:certo, altrimenti perché pagare (e far eleggere) tanti avvocati? La proposta Contestabile èindecente: non solo perché sarebbe la pietra tombale su Tangentopoli, non solo perchésembra fatta su misura per il suo padrone Silvio, ma anche perché premierebbe i collettibianchi – politici, funzionari, imprenditori – discriminando i poveri cristi che affollano lecarceri per tanti altri reati anche meno gravi della corruzione. Fra l'altro: cheTangentopoli non sia finita, ma sia più in corso che mai, è dimostrato dalle tante indaginisu mazzette e corruzione aperte in questi mesi.Mercoledì 13 giugno 2001 / IL GRANDE RITORNOSono tornati, questo è chiaro. Ma non hanno neppure cercato di mascherarlo: hannomesso le stesse persone negli stessi posti, come nei governi di pentapartito degli anniOttanta: Maurizio Sacconi (ex Psi) è tornato a fare il sottosegretario al Lavoro,Francesco Nucara (Pri) è tornato (dopo qualche disavventura giudiziaria) a fare ilsottosegretario ai Lavori pubblici, Margherita Boniver è tornata a fare il sottosegretarioagli Esteri, Francesco Colucci (ex Psi) è di nuovo (dimenticati arresti e processi)questore della Camera. Alcuni hanno fatto carriera e sono passati dalle seconde e terzefile alla prima: Giuseppe Pisanu (ex sottosegretario democristiano) è ministro perl'attuazione del programma di governo (che dev'essere qualcosa di simile alla musilianaAzione Parallela). E poi c'è Carlo Giovanardi, c'è il democristiano doc Claudio Scajola...Il pentapartito degli anni Ottanta, più i fascisti (Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri,Mirko Tremaglia, Gianni Alemanno...). E i leghisti, naturalmente....Lunedì 11 giugno 2001 / IL GOVERNO DEL<strong>LA</strong> VERGOGNAGiurano i ministri del secondo governo Berlusconi. È reso noto l'elenco deisottosegretari. Nomi da far rimpiangere la cosiddetta Prima Repubblica. Solo qualcheesempio, per cominciare. Ministro dell'Interno è Claudio Scajola, uno che ha conosciutole celle del carcere perché, coinvolto nello scandalo dei casinò, fu arrestato e rinchiusoper mesi a San Vittore. Tra i sottosegretari all'Interno, Antonio D'Alì, uno che ha avutocome fattore il boss di mafia Matteo Messina Denaro, uno degli attuali capi di Cosanostra. E una grande tenuta di famiglia, a Castelvetrano, dopo essere passata di mano èstata confiscata, perché ritenuta proprietà di Totò Riina. Alla Difesa c'è il piduistaAntonio Martino .Venerdì 1 giugno 2001 / GRILLI E LUPI, POVERO PAR<strong>LA</strong>MENTO


Il senatore Luigi Grillo (Forza Italia) ha appena messo piede a Palazzo Madama e giàriceve un avviso di garanzia e un invito a comparire, spedito dalla procura di Milano, peruna truffa da 100 miliardi. Altri due parlamentari di Forza Italia, i deputati MaurizioLupi e Antonio Verro, che fanno riferimento a Comunione e liberazione e allaCompagnia delle opere, ricevono la notizia che la procura di Milano ha chiesto per loroun rinvio a giudizio per truffa e falso. La storia è di qualche mese fa: Lupi e Verro,assessori a Milano, hanno fatto approvare al Comune la concessione della cascina SanBernardo, che doveva diventare un centro polivalente con finalità sociali. Invece, con uncambio al volo, la cascina è stata trasformata in una struttura sanitaria privata da 20 posti,naturalmente affidata agli amici della Compagnia delle opere. L'indagine era in corso datempo, la richiesta di rinvio a giudizio era prevedibile. Eppure i due sono stati candidati,sono gli unici due assessori milanesi approdati in Parlamento: sarà un caso?Giovedì 31 maggio 2001 / <strong>LA</strong> MADONNA DI CASINIApre la Camera dei deputati. Eletto presidente Pierferdinando Casini, che nel suodiscorso d'insediamento ringrazia la Madonna. Forse dovrebbe ringraziare Antonio DiPietro (del resto, Di Pietro, ai tempi di Mani pulite, non era chiamato "la Madonna"?):senza l'azione del magistrato che fece fuori le prime e seconde file dei politicidemocristiani, Pierferdi, portaborse di Forlani e uomo di terza fila, non sarebbe maiarrivato alla terza carica dello Stato.Giovedì 31 maggio 2001 / PRIMO GIORNO, PRIMO ARRESTOPrimo giorno, primo arresto. Appena aperta la Camera, è arrestato Gianstefano Frigerio,ex democristiano (come Casini), ex cassiere delle tangenti della Dc lombarda, tre voltearrestato, con tre condanne definitive sul groppone. Tutto ciò non gli ha impedito didiventare consigliere politico di Silvio Berlusconi fin dalla nascita di Forza Italia, edirettore del centro studi del partito. Come mai Berlusconi gli ha dato una candidaturasicura, in Puglia, malgrado fosse un condannato definitivo, in attesa soltanto che ilgiudice dell'esecuzione terminasse i conteggi della pena? Evidentemente Frigerio èuomo ancora potente, con ancora tante cose da dire o da tacere (ricordate "l'Italia deiricatti" di cui parlava Gherardo Colombo in una sua famosa intervista?).Mercoledì 30 maggio 2001 / <strong>PER</strong>A SOTTO LE PARTIEletto il nuovo presidente del Senato. A sorpresa, non è Domenico Fisichella (che se neva sbattendo la porta), ma Marcello Pera, che si stava preparando per diventare inveceministro della Giustizia. Pera fa il suo discorso (con una mano in tasca: l'etichettaistituzionale, o la buona educazione, non sono più di moda) e lo applaude anchel'opposizione. Ma che cosa c'è da applaudire? L'affermazione secondo cui sarà unpresidente al di sopra delle parti? Ma Pera ha affermato, per esempio, che darà alla Raiuna guida finalmente competente: è questo essere sopra le parti? Con quell'affermazioneha già giudicato (incompetente) il Consiglio d'amministrazione in carica, si è arrogato undiritto che non è del presidente del Senato, ma semmai della Commissione bicamerale divigilanza.


Lunedì 28 maggio / PREVITI-FININVEST E MANCA-RAIUdienza interessante (naturalmente i giornali non ne hanno parlato) al processo toghesporche-Sme. Il processo è quello in cui alcuni imputati (tra cui Silvio Berlusconi eCesare Previti) sono accusati di aver comprato le sentenze di alcuni giudici romani (tracui Filippo Verde). È interrogato, come testimone, Enrico Manca, ex dirigente del Psi edex presidente della Rai. Il pubblico ministero Ilda Boccassini gli chiede dei suoi rapporticon Previti. E Manca, a sorpresa, tira fuori una storia inedita: Previti negli anni Ottantami ha costituito e poi gestito un "tesoretto" in Svizzera. Manca si affretta a spiegare:erano 400 milioni di mia madre, 800 milioni provenienti dalla vendita di una casa...«Quando c'era bisogno di soldi in Italia, gli chiedevo di trasferirmeli e ciò avveniva conil sistema delle compensazioni». Tutto ciò, fino al marzo 1996, quando Previti è messosotto inchiesta e il giudice Renato Squillante viene arrestato. «Allora chiusi quel conto».Curioso: Previti, l'avvocato della Fininvest, accende e gestisce un tesoretto a Manca,presidente della Rai. Come se Previti fosse un banchiere privato, un gestore di capitali. Eproprio nel periodo in cui la Rai abbassa il livello di competizione, di mercato e diprogrammazione, con le reti Fininvest. Curioso, no? (Ps: il giudice Verde fu quello cheemise la sentenza secondo cui Manca, il cui nome era stato ritrovato negli elenchi dellaP2, non apparteneva alla P2).Mercoledì 23 maggio 2001 / <strong>BERLUSCONI</strong> SU FALCONESilvio Berlusconi fa pubblicare sul Foglio (uno dei suoi quotidiani) un suo articolo suGiovanni Falcone, nell'anniversario della strage di Capaci. Un articolo furbo,istituzionale, pieno di elogi per "un grande italiano", "un magistrato competente ecoraggioso". Non senza qualche sottolineatura: contro le "generalizzazioni ideologiche"e le "propalazioni a sfondo calunnioso". È il solito gioco, mettere Falcone contro iCaselli e i magistrati antimafia di oggi: Falcone (morto) è buono, i magistrati di oggi(vivi) sono cattivi. Tranne Piero Grasso, il procuratore che ha preso il posto di Caselli aPalermo, a cui Berlusconi riconosce il merito di aver "lanciato un composto allarme"contro la criminalità. Certo, anche Falcone ha un difetto: fece il maxiprocesso diPalermo. Ma, scrive Berlusconi, il maxiprocesso fu "una scelta difficile legataall'emergenza determinata dalle guerre di mafia": come a dire che oggi, non essendociguerre di mafia in corso, un maxiprocesso non sarebbe da fare. Finita l'"emergenza", ètempo di "composti allarmi".Domenica 20 maggio 2001 / LIBRI, CONFLITTO D'INTERESSISalone del Libro di Torino. Ennesimo caso di conflitto d'interessi: oltre a quello neicampi della giustizia, delle tv, delle assicurazioni, delle banche, dei giornali, dell'ediliziaeccetera eccetera... c'è anche l'editoria libraria. Alcuni editori (tra cui Mondadori, diproprietà di Silvio Berlusconi) sono favorevoli ai supersconti sui libri, praticati dallagrande distribuzione; altri editori (soprattutto quelli piccoli) sono contrari, perché isupersconti favorisconi pochi best-seller, finiscono per penalizzare invece i libri dicatalogo e i piccoli editori, e uccidono le librerie. Quando si dovrà fare una legge sulsettore, da che parte si schiererà Berlusconi?


Giovedì 17 maggio 2001 / IL PROGRAMMA DEL<strong>LA</strong> CARLUCCIGabriella Carlucci, deputata appena eletta a Trani, è intervistata dal Corriere della sera.L'occhiello dell'articolo promette: «I piani di Gabriella Carlucci dopo l'elezione conForza Italia». Avrà piani legislativi per lo spettacolo? per la cultura? per lo sport, alquale è tanto affezionata? No. I suoi piani sono: tornare alla Rai e condurre un nuovoprogramma televisivo. Proprio così! Dichiara la onorevole Carlucci: «Coltivo un sogno.Tornare in Rai, lasciare la Mediaset comunista dove non paga la bravura ma soltantoessere in linea con chi comanda» (e cioè Giorgio Gori, Maurizio Costanzo...). Dunque,Mediaset è comunista, secondo la onorevole, che, dopo essersi lamentata conl'intervistatore per le «grandi facilitazioni» che hanno avuto sulle reti Mediaset lecolleghe Alessia Marcuzzi e Cristina Parodi, rivela che vorrebbe fare in Rai «unprogramma di informazione e intrattenimento». Se tutti gli eletti in Parlamento avessero«piani» simili, pensate gli scavalcamenti di carriera e le vendette contro i colleghi chehanno avuto la sfortuna di non essere stati eletti al Parlamento... Gli elettori di Trani orasanno a che cosa è servito il loro voto.Mercoledì 16 maggio 2001 / <strong>LA</strong> STORIA SECONDO ROCCOIntervista di Rocco Buttiglione sulla Stampa. «C'è molto da cambiare nei programmiscolastici e nei libri di testo. I giovani non devono studiare la storia universale, mainnanzitutto quella del loro paese. Inseguendo un astratto cosmopolitismo, si annoiano.Devono capire la cultura in cui sono nati. Per esempio il cristianesimo. Roma è piena dichiese. Un ragazzo che sta a Roma deve decifrare le pietre di Santa Sabina, e da lìrisalire ai precedenti latini, e greci... I programmi del governo di sinistra avevano unapproccio mondialista puntato tutto sulla storia sociale, che non fa capire quel che èaccaduto prima... La storia va rivisitata. I giovani vanno aiutati a fare un bilancio critico.Anche sul fascismo. Bisogna spiegare ai giovani perché i loro nonni sono stati fascisti,aiutarli a capire come il fascismo e il nazismo siano sorti nell'ottica della lotta alcomunismo. Occorrerà spiegare che alcuni resistenti hanno inteso combattere una guerradi classe... E spiegare perché la maggioranza degli italiani abbia atteso la liberazionesenza schierarsi». Della Resistenza, il ministro cattolico-ignorantello non parla.Giovedì 10 maggio 2001 / ROSSEL<strong>LA</strong> IN CAMPAGNAEsce, tre giorni prima delle elezioni politiche, il settimanale Panorama. Editore:Berlusconi. In copertina: Berlusconi. All'interno, campagna elettorale per Berlusconi.Panorama, nelle mani di Rossella, è ridotto a strumento di campagna elettorale per iltarget medio-alto, mentre "Una storia italiana", inviato gratis per posta a tutte le famiglied'Italia, racconta l'epopea del nostro Kim Il Sung e copre il target basso.Resta un ultimo capitolo di questa tragica storia ed i fatti di Genova lo dimostranoampiamente, qui è venuto fuori tutto lo spirito dei postfascisti: legge ed ordine.Repressione di ogni cosa che possa somigliare al comunismo, come le associazionicattoliche che sfilavano a Genova, insieme al WWF, a Greenpeace, ecc.


ALCUNI <strong>PER</strong>SONAGGI DI QUESTO GOVERNO (e questa maggioranza)Aggiungiamo il capitolo che riguarda le notevoli bibliografie di molti deipartecipanti a tale governo.Berruti, Massimo MariaDeputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Daufficiale della Guardia di finanza, nel 1979 ebbe la sorte di interrogare un giovaneimprenditore emergente di nome Silvio Berlusconi, a proposito della confusa situazioneproprietaria e finanziaria della sua società Edilnord. Berlusconi rispose che dellaEdilnord era soltanto un "semplice consulente". Berruti, nel suo rapporto conclusivo,prese per buona la versione di Berlusconi, permettendo così l'archiviazionedell'accertamento valutario che ipotizzava la dipendenza della Edilnord da società estere.Poi si dimise dalla Guardia di finanza e andò a lavorare per Berlusconi. Prima delledimissioni, però, fece in tempo a essere arrestato con l'accusa di corruzione nell'ambitodell'inchiesta per lo scandalo Icomec, una storia di tangenti che scoppiò prima di Manipulite (al processo fu assolto). Da consulente Fininvest, invece, è stato di nuovo arrestato,nel 1994, per favoreggiamento a Berlusconi nell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia difinanza. Condannato in primo grado (10 mesi) e in appello (8 mesi). Come avvocato delgruppo Fininvest, ha trattato, fra l’altro, l’acquisto del calciatore Gigi Lentini (poioggetto di un processo). Nel gennaio 1994 Berlusconi gli ha affidato l’organizzazionedella campagna elettorale di Forza Italia a Sciacca e nella provincia d’Agrigento. Conbuoni risultati, tra i quali il coinvolgimento di Salvatore Bono (cognato del bossdell’Agrigentino Salvatore Di Gangi) e di Salvatore Monteleone, arrestato nel 1993 perconcorso in associazione a delinquere di stampo mafioso e diventato, appena uscito dalcarcere, referente di Forza Italia a Montevago. Per i suoi servizi, Berruti e stato premiatocon un posto in Parlamento già dal 1996. Con il Berruti avvocato e poi politico, conviveil Berruti uomo d’affari: in Sicilia possedeva una societa, la Xacplast, che un rapportodei carabinieri indicava come partecipata da uomini d’onore delle famiglie mafiose diSciacca. Il collaboratore di giustizia Angelo Siino ha parlato anche di un incontro traBerruti e il boss Nino Gioè.Biondi, AlfredoDeputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, per Forza Italia. Avvocato, exdeputato liberale, ex ministro della Giustizia nel primo governo Berlusconi (quandotentò, invano, di far passare il famoso "decreto salvaladri"). Nel 1998 ha patteggiato lapena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di multa per frode fiscale: aveva evaso le tasse suparcelle professionali per quasi 1 miliardo.Bossi, UmbertoDeputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, per la Lega Nord. Non si conoscenessun lavoro precedente. Denunciato per vilipendio alla bandiera e per insulti vari


distribuiti ampiamente. Condannato per aver preso 200 milioni nello scandalo Enimontper finanziamento illecito ai partiti. È ministro della Devoluzione.Brancher, AldoDeputato della Repubblica. Eletto in Veneto. È stato il regista del nuovo accordo traSilvio Berlusconi e Umberto Bossi, che ha portato la Casa delle libertà alla vittoriaelettorale del 2001. Era prete paolino e manager pubblicitario di Famiglia cristiana. DonAldo, giovane e brillante, era il braccio destro del mitico don Emilio Mammana, che aprìil primo ufficio pubblicità di Famiglia cristiana a Milano, facendo uscire il settimanaledall'ambiente provinciale di Alba e dalle sacrestie. Grazie a don Mammana, Famigliacristiana divenne uno dei settimanali italiani più venduti e più ricchi di pubblicità.Accanto a don Mammana c'era sempre lui, don Aldo, pretino giovane e spregiudicato,guardato con un po' d'apprensione dalle segretarie, per via dei suoi modi, non proprio daprete fedele al voto di castità. I soldi che faceva girare erano tanti e il ragazzo era svelto.Forse troppo. Tanto che don Zega, allora direttore di Famiglia cristiana, arrivò ai ferricorti con don Aldo. Sarà per questo, o per una donna che era entrata stabilmente nellasua vita, ma comunque Brancher lasciò i paolini, cambiò vita, abbandonò il sacerdozio.Ma non la pubblicità: divenne collaboratore di Fedele Confalonieri e manager diPublitalia, la concessionaria di pubblicità della Fininvest. "Don Aldo sta facendocarriera", dicevano di lui i suoi vecchi colleghi di Famiglia cristiana. La carriera sembròinterrompersi nel 1993, quando fu arrestato da Antonio Di Pietro per tangenti (300milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, per la pubblicità contro l'Aidsassegnata dal ministero alle reti Fininvest). E' subito ribattezzato "il Greganti dellaFininvest" perché in cella non aprì bocca, non raccontò i segreti delle tangenti Fininvest.Condannato (in appello) a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della leggesul finanaziamento ai partiti. Per la sua fedeltà aziendale fu premiato: divenneresponsabile di Forza Italia nel Nord e poi, nel 2001, candidato alla Camera in Veneto,eletto senza problemi e subito nominato da Berlusconi sottosegretario alle Riforme e alladevoluzione. Lavora accanto al neo-ministro Umberto Bossi, che ha convinto adabbandonare i toni anti-Berlusconi per allearsi nel 2001 con Forza Italia.Briguglio, CarmeloDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nella quota proporzionale, sotto ilsimbolo di An. È indagato per il business della formazione professionale: gli inquirentisospettano che durante il suo incarico di assessore regionale al Lavoro abbia favorito entidi formazione della sua provincia.Cantoni, GiampieroSenatore della Repubblica. Eletto per la Casa delle libertà in Lombardia. Banchiere,fu presidente della Bnl. È stato inquisito per corruzione e altri reati. Se l'è cavata conalcuni patteggiamenti.Cicchitto, Fabrizio


Deputato della Repubblica. Eletto per Forza Italia nel collegio di Corsico (Milano).Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2: fascicolo 945, numero ditessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980. All'epoca della scoperta deglielenchi Cicchitto era deputato e membro della direzione del Psi. È uno dei pochi ad averammesso di aver sottoscritto la domanda di adesione.Colucci, FrancescoDeputato della Repubblica. Eletto a Milano. È stato condannato a un anno direclusione per voto di scambio nel dicembre 1994. Poi è arrivata la condanna in appello,il rinvio in Cassazione e l’assoluzione nel nuovo appello. Ora l’ex deputato socialistaFrancesco Colucci, riconvertito a Forza Italia, è tornato in pista con la Casa delle libertà,che lo ha fatto eleggere in un collegio sicuro: quello milanese di Baggio, dove, ironiadella sorte, si è scontrato con un apripista di Mani pulite: Pierluigi Mantini, candidatodell’Ulivo, l’avvocato che per primo denunciò un certo Mario Chiesa, non ancoramariuolo. Nel marzo 1992 a Colucci fu sequestrato un archivio informatico con migliaiadi nomi accanto ai quali erano segnati i favori concessi: dalle assunzioni nel settorepubblico ai ricoveri in ospedale. Al processo, l’avvocato Domenico Contestabile (oggisenatore di Forza Italia) lo difese affermando che la raccomandazione non è reato. Allafine Colucci fu assolto. Il giudice non ritenne sufficientemente provato il collegamentotra i favori concessi e i voti ottenuti. Ora si ricomincia.Comincioli, RomanoSenatore della Repubblica. Eletto nel collegio di Lodi per la Casa delle libertà.Compagno di scuola e poi manager e prestanome di Berlusconi, era in contatto conGaspare Gambino, imprenditore siciliano vicino a Pippo Calò, il cosiddetto cassiereromano di Cosa nostra. Attraverso Comincioli, la Fininvest realizzò affari con ilfaccendiere sardo Flavio Carboni. Cambiali con girata di Comincioli passarono a uominidella Banda della Magliana per poi finire nelle mani di Pippo Calò. Per i suoi rapporticon Cosa nostra e banda della Magliana è stato imputato a Roma (e poi assolto).Accusato per bancarotta fraudolenta, è stato latitante per alcune settimane. Poi imputatonel processo per le false fatture di Publitalia.D’Alì, AntonioSenatore della Repubblica. Eletto a Trapani. Di Forza Italia. Sottosegretarioall'Interno nel secondo governo Berlusconi. Già vicepresidente della commissioneFinanze, per un breve periodo è stato il responsabile economico di Forza Italia. Lafamiglia D'Alì Stati è una delle più potenti, facoltose e riverite del Trapanese. Leimmense tenute agricole, le saline tra Trapani e Marsala, le molte proprietà e (fino al1991) la quota di controllo della Banca Sicula costituivano l'impero governato conautorità da Antonio D'Alì senior, classe 1919, che fu direttamente amministratoredelegato della banca di famiglia fino al 1983, anno in cui fu coinvolto nello scandalo P2(il suo nome era nelle liste di Gelli) e preferì passare la mano al nipote Antonio junior,che poi nel 1994 aderì a Forza Italia e fu premiato con un bel seggio al Senato. La Banca


Sicula era uno dei più importanti istituti di credito siciliani per numero di sportelli e permezzi amministrati. All¹inizio degli anni Novanta la banca trapanese, già corteggiataanche dall¹Ambroveneto di Giovanni Bazoli, fu acquistata e incorporata dalla BancaCommerciale Italiana, alla ricerca di un partner per superare la sua storica debolezza inSicilia. In seguito all¹operazione, Giacomo D'Alì, professore associato di Fisica, figlio diAntonio senior e cugino di Antonio junior il senatore, è entrato a far parte del consigliod¹amministrazione della Banca Commerciale. La Banca Sicula, prima di rigenerarsidietro le rispettabilissime insegne della Commerciale, era stata oggetto di un allarmatorapporto di un commissario di polizia, Calogero Germanà, che poi, trasferito a Mazara,aveva subito un attentato da parte di Leoluca Bagarella in persona e oggi è dirigentedella Dia (la superpolizia antimafia) a Roma. Il rapporto ipotizzava che l¹istituto dicredito fosse uno strumento di riciclaggio di Cosa nostra. E sottolineava il fatto checome presidente del collegio dei sindaci della banca fosse stato chiamato GiuseppeProvenzano (il futuro deputato di Forza Italia e presidente della Regione Sicilia), giàcommercialista della famiglia Provenzano (l¹altra, quella dell¹attuale numero uno diCosa nostra). Il rapporto non ebbe però alcun seguito. Prima dell¹incorporazione, laBanca Sicula aveva realizzato un aumento di capitale di 30 miliardi. Niki Vendola, alloravicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, nel 1998, in un rapportoinviato alla Vigilanza della Banca d'Italia, chiese: da dove erano arrivati quei soldi? Chiaveva finanziato la ricapitalizzazione? La risposta della famiglia D'Alì: tutto regolare;l¹aumento di capitale della Banca Sicula è stato finanziato da Efibanca, «contro pegno diun rilevante pacchetto azionario», senza ingresso di nuovi soci; il finanziamento è statopoi «integralmente estinto con il ricavato della successiva vendita delle azioni alla Comit,che provvide a versare direttamente all¹Efibanca le somme di competenza». La famigliaD¹Alì ha avuto come campieri alcuni membri delle famiglie mafiose dei Messina Denaro.Francesco Messina Denaro, il vecchio capomafia di Trapani, fu per una vita fattore deiD¹Alì, prima di passare la mano – come boss e come «fattore» – al figlio MatteoMessina Denaro, classe 1962, che dopo essere stato uno degli alleati più fedeli di TotòRiina ai tempi dell¹attacco stragista allo Stato è oggi considerato il boss emergente diCosa nostra, forse il nuovo capo della mafia siciliana, all¹ombra del vecchio BernardoProvenzano. A riprova dei rapporti tra la famiglia D¹Alì e il boss, l'allora vicepresidentedella Commissione parlamentare antimafia Nichi Vendola nel 1998 esibì i documentiche provano il pagamento a Matteo Messina Denaro, ufficialmente agricoltore, di 4milioni ricevuti nel 1991 dall¹Inps come indennità di disoccupazione. A pagargli icontributi era Pietro D¹Alì, fratello di Antonio il senatore e di un Giacomo D¹Alì che,negli anni Settanta, era stato attivista di un gruppo neofascista siciliano. Anche il fratellodi Matteo Messina Denaro, Salvatore, ha lavorato per i D¹Alì: è stato funzionario dellaBanca Sicula e poi, nel 1991, è passato alla Commerciale. Peccato che nel 1998 sia statoarrestato per mafia. C¹è un¹altra vicenda in cui le strade dei D¹Alì si incrociano conquelle dei boss di Cosa nostra. Francesco Geraci, notissimo gioielliere di Castelvetrano,gran fornitore di preziosi alla famiglia di Totò Riina, dopo essere stato arrestato conl¹accusa di essere uno dei prestanome di Riina, ha raccontato: «Nel 1992 MatteoMessina Denaro mi ha chiesto di acquistare dai D¹Alì un terreno per 300 milioni daregalare a Riina». Si tratta della tenuta di Contrada Zangara, a Castelvetrano. I firmataridel contratto sono Francesco Geraci il gioielliere e Antonio D¹Alì il futuro senatore. «Iosono intervenuto solo al momento della firma», racconta Geraci. «Dopo la stipula andai


spesso alla Banca Sicula e mi feci restituire i 300 milioni». Quel terreno, poi, nel 1997 èstato confiscato in quanto considerato parte dei beni di Riina. I D¹Alì hanno sempreribattuto su tutto. Francesco Messina Denaro, dicono, fu assunto dal nonno di Antoniojunior, l¹ingegner Giacomo D¹Alì, classe 1888, quando «si era ben lontanidall¹evidenziarsi di fenomeni che rivelassero la instaurazione di un¹economia criminale».Matteo Messina Denaro era «alle dipendenze come salariato agricolo», «fino a quandonon si scoprì chi fosse». Il passaggio della tenuta di Zangara dai D¹Alì a Riina è «unavicenda svoltasi all¹insaputa del venditore». Gli impegni di senatore a Roma non lodistolgono dall¹attività a Trapani: con Francesco Canino (Cdu) e Massimo Grillo (Ccd)costituisce il triumvirato informale che decide la politica della città. Anzi, ne è l¹uomoemergente, mentre gli altri due hanno dovuto negli ultimi anni accusare dei colpi. Èquesto triumvirato che nel maggio 1998 raggiunge l¹accordo per candidare a sindaco diTrapani Nino Laudicina. Pochi giorni dopo l¹elezione, Canino (uno dei politici piùbersagliati dalle critiche di Mauro Rostagno) viene arrestato per concorsonell¹associazione mafiosa che avrebbe monopolizzato gli affari e spartito gli appalti delComune di Trapani. Poi, nell¹ottobre 2000, tocca all¹assessore Vito Conticello, arrestatomentre intasca una tangente. Era entrato in giunta solo otto mesi prima, spinto da D¹Alì,che subito dopo l¹arresto lo difende: «Conosco la capacità lavorativa dell¹assessoreConticello e la sua correttezza; mi auguro, pertanto, che il risultato dell¹azioneinvestigativa al più presto riveli una diversa valutazione dei fatti». Salvatore Cusenza,della segreteria regionale dei Democratici di sinistra, insieme ai politici dell¹opposizionedenuncia il partito degli affari e chiede chiarezza. D¹Alì ribatte: «Colgono ognioccasione per criminalizzare gli avversari, con tentativi di sciacallaggio politico distampo bolscevico». Il 24 aprile di quest¹anno è il turno del sindaco Laudicina, arrestatoper corruzione con altre sette persone. Perfino il vescovo di Trapani grida: «È arrivatal¹ora di reagire. No allo strapotere, è ora di svegliarci!». D¹Alì dichiara: «Nessuno puòarrogarsi il diritto di giudizi sommari, né di strumentalizzazioni». Da oggi comunqueAntonio D'Alì, un tempo oggetto di indagini di polizia, alla polizia darà ordini.Dell’Utri, MarcelloSenatore della Repubblica. Eletto nel collegio più chic di Milano. È, tecnicamente,un "pregiudicato". È stato infatti condannato a Torino per false fatture e frode fiscalecontinuata. Sentenza definitiva, stabilita dalla Cassazione: 2 anni e 3 mesi di carcere. Manon eseguita, perché i suoi avvocati sono riusciti a tirare in lungo e a congelarla davantialla Corte costituzionale. Dell’Utri è poi sotto processo anche per altre faccende: aMilano per corruzione e a Madrid per le irregolarità nella gestione di Telecinco. APalermo è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Tutto questo nonha impedito a Silvio Berlusconi di candidarlo al Senato, nel collegio più centrale diMilano. Marcello lo ha confessato in tv: "Mi candido per legittima difesa".Del Pennino, AntonioSenatore della Repubblica. Eletto nel collegio di Milano-Niguarda-Sesto per laCasa delle libertà. È tra i repubblicani che con Giorgio La Malfa sono passati conBerlusconi. In passato è stato vicesegretario nazionale del Pri e più volte parlamentare.


Una testimone racconta che a fine anni Settanta Del Pennino era tra i frequentatori dellebische clandestine gestite a Milano da Angelo Epaminonda. Lì era chiamato "DelPennazzo". Il 13 maggio 1992, agli albori di Mani pulite, quando era deputato del Pri ecapogruppo repubblicano alla Camera, è stato raggiunto da un'informazione di garanzia.L' ipotesi di reato: ricettazione, per aver ricevuto denaro provento di tangenti. Nel 1993la Camera ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per violazione dellenorme sul finanziamento pubblico dei partiti: i magistrati di Milano l'avevano richiestaper contributi in denaro che Del Pennino avrebbe ricevuto da fondi neri costituiti pressol' Associazione industriale lombarda (Assolombarda). A luglio 1994 Ha patteggiato unapena di 2 mesi e 20 giorni (convertita nella sanzione di 4 milioni) nel processo per letangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Il 25 gennaio 2000 la settimasezione penale del tribunale di Milano lo ha prosciolto nel processo per le tangenti Atm,per le forniture di autobus all azienda dei trasporti milanese (in precedenza, lo stessotribunale aveva respinto una sua richiesta di patteggiamento, perché la pena concordatacon il pubblico ministero non era stata ritenuta congrua rispetto alla gravità dei fatticontestati). Alla fine del 2000 Antonio Del Pennino è rientrato nel Pri, giusto in tempoper partecipare al "ribaltino" che ha portato il glorioso partito ad allearsi con Berlusconi.Drago, GiuseppeDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, a Modica. Notabile ed exvicepresidente nazionale del Ccd, 45 anni, ex presidente della Regione siciliana (tra il1998 e il 1999), è indagato per una vicenda che riguarda proprio il periodo in cui era allaguida del governo regionale: avrebbe omesso di presentare il rendiconto dei soldi da luispesi (200 milioni l’anno). Si è difeso dicendo che il rendiconto per le spese del capo delgoverno siciliano non era necessario, trattandosi di "fondi riservati". In realtà, nessunanorma regionale prevede questa prassi di spesa, seguita anche dal predecessore di Drago,Giuseppe Provenzano, di Forza Italia, anch’egli inquisito per gli stessi motivi.Fiori, PublioDeputato della Repubblica. Eletto in un collegio di Roma. Il suo nome comparenegli elenchi della loggia massonica segreta P2: fascicolo 646, numero di tessera 1878,data di iniziazione 10 ottobre 1978. Fiori, all'epoca deputato democristiano, ha smentitodi essere iscritto. Oggi è membro di An.Floresta, IlarioDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nel collegio di Giarre. È nato a Desio,in Lombardia, ma fa l'imprenditore in Sicilia, nel settore della telefonia, ben introdottonei subappalti della telefonia di Stato (quando c'era). Nel 1994 "scese in campo" sotto lebandiere di Forza Italia, fu eletto alla Camera nel collegio di Giarre e divennesottosegretario al Bilancio nel governo Berlusconi. Gli investigatori della Dia (laDirezione investigativa antimafia) lo misero sotto osservazione perché Gioacchino LaBarbera, uno dei mafiosi responsabili della strage di Giovanni Falcone, nei giorni


precedenti e seguenti la strage aveva comunicato anche con cellulari intestati aun’azienda di Floresta. Questioni di lavoro, spiegò La Barbera. Uscito pulito da questastoria palermitana, Floresta entrò in una vicenda catanese: un collaboratore di giustizia,Giuseppe Scavo, raccontò di aver visto Floresta negli uffici dell’autoparco di SebastianoSciuto, uomo d’onore calabrese del clan Ercolano, poi arrestato in seguito all’operazioneOrsa Maggiore. Le affermazioni di Scavo sono rimaste però senza conferme e riscontri,così la procura ha chiesto l’archiviazione del caso.Frau, AventinoSenatore della Repubblica. Eletto in Veneto, nel collegio di Verona città. Exparlamentare democristiano, oggi fa parte di Forza Italia. Il suo nome compare neglielenchi della loggia massonica P2: fascicolo 533, numero di tessera 1705, data diiniziazione 1 gennaio 1977. Frau ha ammesso di aver conosciuto Licio Gelli, ma hasmentito la sua iscrizione alla P2.Frigerio, GianstefanoDeputato della Repubblica. Eletto in Puglia. Un nome, una garanzia. Già, ma qual èil nome? Nel collegio dove Silvio Berlusconi l’ha candidato, in Puglia, è Carlo Frigerio,com'era scritto sui manifesti. A Milano, dove da decenni fa politica, è Gianstefano.Eppure è sempre lui: come segretario regionale della Dc in Lombardia (e cassiereocculto del partito) ha incassato decine di tangenti, è stato arrestato tre volte tra il 1992 eil 1993, è stato coinvolto in molti processi. È accusato di aver accettato mazzette per lediscariche lombarde, per il depuratore di Monza, per gli appalti alle Ferrovie Nord.Alcune tangenti le ha ammesse, pur minimizzando il proprio ruolo. Ha confessato, peresempio, di aver ricevuto 150 milioni da Paolo Berlusconi, in cambio dei permessi allaFininvest per gestire la discarica di Cerro Maggiore. Ha accumulato tre condannedefinitive: 1,4 anni per finanziamento illecito ai partiti, 1,7 per finanziamenti illeciti ericettazione, 3,9 per corruzione e concussione. Ciò nonostante, dopo aver lasciato la Dcsi è inventato una nuova vita come consigliere personale di Silvio Berlusconi e influentemembro di Forza Italia, di cui dirige il centro studi. Mentre i giudici dell’esecuzionestavano esaminando le sentenze definitive che pesano su di lui per decidere il cumulodella pena da scontare, Gianstefano scompare e ricompare, in Puglia, Carlo: lì si èconquistato un bel seggio in Parlamento. Il 31 maggio, primo giorno di riunione dellanuova Camera dei deputati, Frigerio, è stato arrestato. Dovrà scontare una pena di 6 annie cinque mesi.Gianni, GiuseppeDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nel collegio di Augusta. Giuseppe,detto Pippo, è esponente del Cdu. Ha 53 anni, è medico di Solarino ed ex sindaco diPriolo. Deputato regionale dal 1991 al 1996 per la Dc, è poi transitato nell¹Udeur diClemente Mastella ed è stato anche componente della commissione Sanità. Nel 1998 èstato arrestato e poi condannato a tre anni (tribunale di Siracusa, primo grado) per unamazzetta di 25 milioni per l¹appalto di lavori nella pineta cittadina. Il leader del Cdu


Rocco Buttiglione lo aveva definito «un prezioso capitale per la sua città, per la regionee per l¹intero partito». Dopo la condanna lo ha nominato coordinatore regionale del Cdusiciliano.Giudice, GaspareDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia. Forzista doc. Nel 1998, quando eravicecoordinatore per la Sicilia di Forza Italia, la procura di Palermo chiese il suo arrestoper complicità con la mafia. Silvio Berlusconi commentò: "Essendo Giudicevicecoordinatore di Forza Italia in Sicilia e avendo avuto quindi rapporti con l’onorevoleGianfranco Micciché, non si può neppure immaginare alcun alone di dubbio intorno a lui,perché altrimenti non avrebbe potuto avere quell’incarico". Secondo l’accusa, Giudiceera al diretto servizio della cosca mafiosa di Caccamo, i cui uomini si vantavano diaverlo fatto eleggere e gli telefonavano fin dentro il palazzo di Montecitorio perricordargli la sua dipendenza e per ordinargli che cosa doveva fare: "Gasparino, guardache siamo stati noialtri a metterti lì", gli ripetevano. Gli elementi raccolti dall’accusaerano tali da far escludere alla giunta parlamentare per le autorizzazioni a procedere checi fosse fumus persecutionis nei confronti del parlamentare. Perfino il "supergarantista"Filippo Mancuso, in giunta, non aveva avuto nulla da eccepire contro la richiesta deimagistrati. Eppure la Camera dei deputati il 16 luglio 1998 bocciò (303 voti a 210, con13 astenuti) la richiesta d’arresto. Non solo, i deputati sottrassero al giudice elementi diprova: impedirono (287 voti a 239, con 3 astenuti) l’utilizzo processuale dei tabulatiTelecom, quelli da cui erano documentati i rapporti e la dipendenza di Giudice dagliuomini delle cosche.Grillo, LuigiSenatore della Repubblica. Eletto in Liguria, nel collegio di Chiavari. Exdemocristiano, nel 1994 sedeva in Parlamento tra i banchi del centrosinistra, ma saltò(nomen omen) nel centrodestra, permettendo a Silvio Berlusconi di avere lamaggioranza per formare il suo primo governo (e avendo in premio una poltrona disottosegretario alla presidenza del Consiglio). Nel 2001 è stato rieletto per Forza Italia.Appena messo piede in Senato, il primo giorno d'attività di Palazzo Madama, ha ricevutoun invito a comparire spedito dalla procura di Milano: per una vicenda che risale aquando Grillo era sottosegretario di un governo di centrosinistra e permise l'affidamentodi una consulenza miliardaria per uno studio sull'Alta velocità ferroviaria in Liguria.L'ipotesi di reato su cui la procura di Milano indaga è truffa aggravata.Lo Porto, GuidoDeputato della Repubblica. Eletto a Palermo (quota proporzionale). Oggi è unesponente di An e parlamentare della Casa delle libertà. Tanti anni fa, il 24 ottobre 1969,quando aveva 32 anni, fu fermato vicino a Palermo dai carabinieri insieme a quattrocamerati (tra cui Pierluigi Concutelli, capo militare dell’organizzazione neofascistaOrdine nuovo). Nella sua automobile fu trovata una quantità considerevole di armi daguerra avvolte in carta da giornale. Concutelli fu condannato a 2 anni, Lo Porto a 16


mesi. Lo Porto è stato poi indagato (senza conseguenze penali) per rapporti con ambientimafiosi.Lunardi, PietroNon eletto. È stato fatto Ministro per le infrastrutture in quanto uomo di fiducia diBerlusconi. È colui che dovrebbe realizzare quel megalomane piano di cementificazionedi tutta Italia (autostrade, ponti, trafori, metropolitane, porti, ...). È uno dei dirigenti diuna multinazionale delle costruzioni (la Rocksoil S.p.A.). Ha promesso che si sarebbedimesso dalla multinazionale per conflitto d'interessi. Ancora non l'ha fatto. E perchédovrebbe farlo se il suo Primo Ministro non fa niente di simile con un Everest diconflitto di interessi sulle spalle? [lo ha poi fatto ma cedendo la proprietà alla moglie!]Lupi, MaurizioDeputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, nel collegio di Merate. Esponentedi Comunione e liberazione, vicino alla Compagnia delle opere. E' stato candidato dopoessere stato coinvolto nell'inchiesta giudiziaria sulla cascina San Bernardo di Milano. Daassessore al Comune di Milano, insieme al collega Antonio Verro, aveva fatto approvareuna concessione per far diventare la cascina un centro polivalente con finalità sociali.Poi, con un repentino cambio di marcia, la cascina era stata trasformata in una strutturasanitaria privata da 20 posti, naturalmente affidata agli amici della Compagnia delleopere. Subito dopo l'elezione alla Camera, come prevedibile, è arrivata la richiesta dirinvio a giudizio per truffa e falso.Maroni, RobertoDeputato della Repubblica. Eletto nel collegio di Varese. Leghista, ex ministrodell'Interno nel primo governo Berlusconi. È coinvolto in tre inchieste giudiziarie. Pergli scontri con la polizia, inviata a perquisire la sede della Lega a Milano, è statocondannato in primo grado a 8 mesi per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Comecapo delle "camicie verdi", è indagato dalla procura di Verona per reati come attentatocontro l'integrità dello Stato. Infine, la procura di Roma lo vuole processare perfavoreggiamento di una presunta compravendita di voti. Candidato al ministero dellaGiustizia nel governo Berlusconi, ha dovuto farsi da parte, tra le polemiche. Ma ècomunque diventato ministro al Welfare.Martino, AntonioDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, al proporzionale, nelle liste di ForzaItalia. Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2, scoperte nel 1981:aveva presentato la domanda d'iscrizione, poi non perfezionata. Martino ha semprenegato, ma nei documenti P2 c'è una domanda d'iscrizione da lui stesso firmata, con data6 luglio 1980, e la testimonianza del "fratello" presentatore, il collaboratore di LicioGelli Giuseppe Donato. È ministro alla Difesa.


Mauro, GiovanniDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, a Ragusa. Esponente di Forza Italia.Quando era presidente della Provincia di Ragusa, nell’agosto 1998, fu arrestato conalcuni suoi collaboratori con l’accusa di corruzione: avrebbe ricevuto denaro da seiprofessionisti che volevano ottenere incarichi per lo studio e lo sviluppo di progettiambientali (come la bonifica delle discariche e il piano territoriale provinciale) finanziatidall’Unione europea. Al momento dell¹arresto, il coordinatore regionale di Forza ItaliaGianfranco Micciché denunciò l¹inizio di "una campagna d¹agosto" contro il suo partitoe lo definì "uno dei più stimati amministratori siciliani". Il capo d’imputazione erapesante: "associazione per delinquere finalizzata ad atti di corruzione". In attesa che siconcluda il processo a suo carico, ora è in Parlamento.Mormino, NinoDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, per Forza Italia, dopo che per volere diSilvio Berlusconi era stato candidato nel collegio di Cefalù. Avvocato, per molti anni èstato presidente della Camera penale (l'organismo che riunisce gli avvocati) di Palermo,dopo aver retto la Camera penale di Termini Imerese. Tra i suoi assistiti vi sono boss dirango di Cosa nostra, come i membri della famiglia Madonia; e anche il collegaavvocato Francesco Musotto, processato (e poi assolto) con l'accusa di aver ospitatonella sua villa il capomafia Leoluca Bagarella. Anche Mormino, insieme ad altri duepenalisti, è finito sotto inchiesta per contatti con gli ambienti mafiosi, sulla scorta delledichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia. Ma nel maggio 1996 la procura diPalermo ha chiuso l'indagine contro di lui, non avendo trovato elementi sufficienti adimostrare che i contatti non fossero di natura esclusivamente professionale.Nicolosi, NicolòDeputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, a Termini Imerese, per la Casa dellelibertà. Ha 59 anni e una lunga esperienza all¹Assemblea regionale siciliana. Exdemocristiano, lascia alle spalle una contrastata esperienza di assessore regionale alleFinanze, nella quale tentò di coprire parte del buco di bilancio con una tassa sul metanoSnam che attraversa il territorio siciliano. Fu coinvolto nel processo per le assunzionipilotate alla Forestale di Palermo, assieme ad altri 35 imputati. Fu anche inquisito earrestato per voto di scambio. Assolto dal tribunale di termini Imerese, gli è statoriconosciuto un risarcimento di 250 milioni per ingiusta detenzione.Pisanu, GiuseppeDeputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Exdemocristiano, è stato per anni deputato dc e sottosegretario al Tesoro e alla Difesa neigoverni del pentapartito. Nel secondo governo Berlusconi è finalmente ministro: di unnuovo dicastero che si chiama "Attuazione del programma di governo": una sorta dimusiliana "Azione Parallela". Nell'estate 1981, Pisanu, sardo e amico di ArmandoCorona (che poi diventerà Gran Maestro della massoneria) conosce in Sardegna il


anchiere Roberto Calvi (tessera P2 numero 1624). L'uomo che fa incontrare Calvi ePisanu è Flavio Carboni, faccendiere sardo che era in contatto con un imprenditoremilanese che voleva fare affari in Sardegna: Silvio Berlusconi (tessera P2 numero 1816).Pisanu è il padrino politico di Carboni, che presenta come un «interlocutore valido per leforze politiche richiamantesi alla stessa aspirazione, cioè quella cattolica». DichiaraPisanu al magistrato titolare dell'indagine su Calvi e il suo Banco Ambrosiano: «IlCarboni si diceva congiuntamente interessato alle televisioni private in Sardegna: ciò inun'ottica di inserimento nella regione del circuito televisivo Canale 5, facente capo alsignor Silvio Berlusconi di Milano. Il Carboni mi spiegò che il Berlusconi avevainteresse a espandere Canale 5 alla Sardegna, talché lo stesso Carboni si stavainteressando per rilevare a tal fine la più importante rete televisiva sarda, Videolina.Sempre riferendosi all'oggetto delle sue attività, il Carboni mi disse di essere in affaricon il signor Berlusconi non solo con riferimento all'attività televisiva, ma anche conriguardo a un grosso progetto edilizio di tipo turistico denominato "Olbia 2". Findall'inizio ritenni di seguire gli sviluppi delle varie attività di Carboni, trattandosi di unsardo che intendeva operare in Sardegna e che peraltro mostrava di avere vari interessi evari contatti con persone qualificate» (Testimonianza Pisanu al pm Dell'Osso). PoiCarboni ebbe vari guai giudiziari. Girò assegni del Banco Ambrosiano agli usurai dellaBanda della Magliana. Subì arresti e condanne. Ma almeno fino alla primavera 1982restò in stretto contatto con Giuseppe Pisanu che, mentre era sottosegretario al Tesoro, siinteressò attivamente della vicenda Calvi-Ambrosiano. Nei mesi frenetici che precedonola scoperta della bancarotta dell'Ambrosiano e la fuga all'estero di Calvi, Pisanu incontraCalvi per quattro volte, sempre accompagnato da Carboni. L'ultimo appuntamentoavviene il 22 maggio 1982, quando Pisanu vola a Milano sull'aereo di Carboni. Poi, il 6giugno, il sottosegretario risponde in Parlamento ad alcune interrogazioni sullasituazione della banca di Calvi, dopo che erano ormai filtrate voci sulla drammatica crisifinanziaria che stava attraversando. Pisanu risponde tranquillizzando: la situazione ènormale; il sottosegretario non accenna minimamente alla gravissima situazionedebitoria in cui versa il Banco Andino, controllato dall'Ambrosiano. Alla Commissioneparlamentare d'inchiesta sulla P2, dichiarerà Angelo Rizzoli: «A proposito dell'Andino,Calvi disse a me e a Tassan Din che il discorso dell'onorevole Pisanu in Parlamentol'aveva fatto fare lui. Qualcuno mi ha detto che per quel discorso Pisanu aveva preso 800milioni da Flavio Carboni». Dopo lo scandalo P2 e il crac Ambrosiano, nel gennaio 1983Pisanu è indotto a dimettersi da sottosegretario al Tesoro. «A causa di fattiincontrovertibili», secondo una dichiarazione del deputato radicale Massimo Teodori alCorriere della sera: «I rapporti strettissimi e continuativi fra Pisanu e Carboni; i rapportidi Pisanu con Calvi tramite Carboni; i rapporti di Pisanu con Calvi e Carboni per lasistemazione del Corriere della sera; i rapporti di Pisanu con Calvi e Carboni quando,sottosegretario al Tesoro, il ministro prendeva importanti decisioni sull'Ambrosiano»(Corriere della sera, 22 gennaio 1983). Il 18 luglio 1982 Calvi fu trovato impiccato sottoun ponte di Londra. Pisanu, dopo le sue dimissioni, scomparve per molto tempo dallascena. Ricompare nel 1994, quando torna in Parlamento e diventa vicecapogruppo deideputati di Forza Italia: lasciata la Dc, si è schierato con il partito di Berlusconi, ex sociod'affari del suo protetto Carboni. E Berlusconi, nel 2001, pur di dargli una poltrona daministro, inventa il curioso dicastero dell'"Attuazione del programma". Accanto, alle


iunioni di governo, avrà il più feroce dei suoi accusatori, ai tempi della vicenda Calvi:Mirko Tremaglia.Previti, CesareDeputato della Repubblica. Eletto a Roma. Avvocato personale di Silvio Berlusconi,ha ereditato l’incarico professionale dal padre, che aiutò il giovane Silvio a fondare laFininvest, in un turbine di strane società svizzere e di anonime fiduciarie. È dunque unodei consulenti che conoscono i segreti delle origini di Berlusconi. Nato a ReggioCalabria 67 anni anni fa, crebbe professionalmente nello studio del padre, a Roma. Purnon avendo mai rinnegato le sue origini politiche neofasciste, nel 1994 Berlusconi glichiese di "scendere in campo" con Forza Italia e lui accettò un posto al Senato prima eun ministero poi. Oggi è imputato nel processo "toghe sporche", per aver corrotto igiudici di Roma perché emettessero sentenze favorevoli a Silvio Berlusconi e allaFininvest. Cesare Previti ha rischiato (come Amedeo Matacena e Gianni De Michelis) dinon trovare posto nelle liste di Forza Italia. Per lui però il Cavaliere alla fine ha fattoun’eccezione, piazzandolo nel posto sicuro di capolista di Forza Italia nel proporzionalein Calabria, oltre che nel collegio uninominale di Roma Tomba di Nerone.Salini, RoccoSenatore della Repubblica. Eletto per la Casa delle libertà in Abruzzo, nel collegiodi Teramo. Presidente democristiano della giunta regionale abruzzese nei primi anniNovanta, fu arrestato (con l'intera giunta) nell'ambito di un'indagine giudiziaria suifinanziamenti europei alla Regione. L'accusa: aver falsificato la graduatoria perl'assegnazione dei fondi. Patteggiò una condanna a 1 anno e 4 mesi. Poi, nel 1999, furieletto consigliere regionale, nelle liste di Forza Italia (fu il candidato che ottenne ilmaggior numero di voti nella regione Abruzzo, oltre 12 mila). Divenne vicepresidentedella giunta e assessore alla Sanità. Ma Salini, in quanto condannato, era ineleggibile alConsiglio regionale e su questo sta infatti decidendo il tribunale amministrativoregionale dell'Aquila, che potrebbe anche decretare lo scioglimento dell'assemblea,rendendo quindi necessarie nuove elezioni. Ineleggibile alla Regione, Salini si èpresentato al Senato, nel 2001, ed è stato eletto.Selva, GustavoDeputato della Repubblica. Eletto nel collegio di Treviso. Ex democristiano, oggi èesponente di An. Il suo nome compare negli elenchi della loggia massonica P2: fascicolo623, numero di tessera 1814, data di iniziazione 26 gennaio 1978. All'epoca, Selva eradirettore del Gr2 Rai. Ha smentito di essere iscritto alla loggia. Sospeso dalla Rai dalConsiglio d'amministrazione, ha presentato ricorso al pretore del lavoro, che però lo harespinto.Scajola, Claudio


Deputato della Repubblica. Eletto in Liguria. Classe 1948, di Imperia,democristiano nato in una famiglia democristiana. Il padre Ferdinando, dirigente Inps, fusegretario della Dc locale e sindaco d¹Imperia fin dal 1952. Due anni dopo dovettedimettersi, perché travolto da uno scandalo: il cognato aveva ottenuto il posto diprimario chirurgico nell¹ospedale locale e si malignava che fosse stato aiutato dalpotente sindaco democristiano. Erano altri tempi, bastava niente per costringere alledimissioni. Ma la politica restò una malattia di famiglia. Il testimone passò dapprima alfiglio maggiore, Alessandro, che divenne anch¹egli sindaco d¹Imperia nel 1972, poiancora nel 1977, e nel 1979 fu eletto in Parlamento. Claudio era il più piccolo dei trefigli del notabile dc. Ma venne anche il suo momento. Aveva respirato ariademocristiana fin dalla culla: sua madrina di battesimo era stata Maria Romana DeGasperi, figlia del grande capo della Dc. Già negli anni del liceo e poi dell¹università siera impegnato nel movimento giovanile democristiano. Non è un teorico, ma unamministratore, un organizzatore: diventa presidente dell¹ospedale Novaro, poidell¹Unità sanitaria locale; è anche segretario provinciale della Dc. Nel 1982, a 34 anni,diventa sindaco d¹Imperia, come il padre Ferdinando, come il fratello Alessandro. È unafesta, in famiglia. Peccato che un anno dopo esploda lo scandalo dei casinò. È il primogrande intreccio tra politica e affari in cui compare, nel nord del Paese, lo zampino dellamafia. La storia è complessa e ancora oggi non svelata in tutte le sue pieghe, ma èsemplice nella sua essenza: si era saldato un triangolo, tra imprenditori che puntavano agestire le case da gioco, politici che concedevano gli appalti per la gestione, mavolevano qualcosa in cambio, e mafiosi che attorno ai casinò ronzano da sempre e chehanno ottimi argomenti, finanziari e non solo, per arrivare al controllo del business.Nella notte di giovedì 11 novembre 1983 polizia, carabinieri e guardia di finanzacircondano e perquisiscono a tappeto i casinò di Sanremo, Campione d¹Italia, SaintVincent e Venezia. Gli arrestati sono una quarantina. Il «blitz di San Martino», comeverrà chiamato, convolge imprenditori, politici e boss mafiosi, e azzera due gruppidirigenti locali, gli amministratori pubblici del Comune di Sanremo e della Valled¹Aosta. Che cosa era successo, nei mesi precedenti? In Liguria si erano affrontati duegruppi, che puntavano a conquistare la gestione del casinò di Sanremo. Da una parteMichele Merlo, titolare della società Sit, che aveva stretto accordi con i democristianiOsvaldo Vento, sindaco di Sanremo, e Manfredo Manfredi, parlamentare d¹Imperia.Dall¹altra il conte Giorgio Borletti, ultimo rampollo della famiglia che a Milano avevafondato la Rinascente, che era tornato dal Kenya, aveva fondato la società Flower¹sparadise e per battere Merlo e conquistare il casinò si era rivolto ai socialisti milanesiAntonio Natali e Cesare Bensi. Per vincere, sia Merlo, sia Borletti avevano messo manoal portafoglio. Erano state pagate o programmate tangenti per 4 miliardi («parte a Roma»:ma di questo non si è mai appurato niente). Dietro ciascuna delle due cordate, poi, simuovevano, nell¹ombra, altri personaggi: il finanziatore di Merlo, per esempio, era IlarioLegnaro, uomo legato ai clan catanesi di Nitto Santapaola e a Gaetano Corallo, cheaveva già messo le mani sul casinò di Campione; quanto a Borletti, si era affidato a LelloLiguori, il re dei night, il padrone del Covo di Nord-Est di Santa Margherita, che gliaveva presentato alcuni «amici» come Angiolino Epaminonda detto il Tebano, SalvatoreEnea detto Robertino e Giuseppe Bono. Il primo era il principe della «mala» a Milano,gli ultimi due erano i boss delle «famiglie» palermitane al Nord. Bella gara: da una partela Sit, con democristiani e catanesi, dall¹altra la Flower¹s paradise, con socialisti e


palermitani. Con queste formazioni, naturali i ricatti, le minacce, il doppio gioco, itradimenti... Il sindaco Vento, interrogato dai magistrati dopo l¹arresto, spiega: nelpartito, il metodo delle tangenti è stato accettato non soltanto «per motivi economici, maanche politici», perché «chi non accettava il piano di corruzione di fatto si isolava», «ildissenso avrebbe significato una vera e propria emarginazione». In questo clima teso econfuso, si arriva alla gara, il 25 marzo 1983. I commissari nominati dai partiti aprono ledue buste con le offerte di canone al Comune per la gestione del casinò di Sanremo. LaSit di Merlo offre 21 miliardi, la Flower¹s paradise di Borletti 18 miliardi e 900 milioni.Destinata a vincere, a suon di tangenti, era la Sit, ma evidentemente qualcuno all¹ultimomomento aveva fatto il furbo ed era passato dall¹altra parte: la commissione avevastabilito che l¹offerta non poteva superare i 20 miliardi e 980 milioni, così la Sit èsconfitta perché, in questo gioco miliardario, sfora il tetto per 20 miseri milioni...Scoppia il finimondo. Tra i politici è tutto un accusarsi a vicenda. Tra le due impreseinvece comincia la guerra delle carte bollate, con ricorsi in Giunta, al Tar, al Coreco, alTribunale... È in questa baraonda che fa la sua comparsa sulla scena Claudio Scajola,sindaco di Imperia ed esponente autorevole della Dc provinciale. Il 20 maggio 1983 sireca, con il collega di Sanremo Osvaldo Vento, a un incontro segreto con Borletti, aBourg Saint Pierre, in Svizzera. È Vento, che stava trattando con entrambi i contendenti,a chiedere a Borletti di poterlo incontrare, «in modo riservato», insieme a un altropolitico, «in un clima di sospetto e di timore che potesse essere violata la segretezza»,scrive il magistrato. Borletti accetta. L¹incontro avviene in un ristorante. Dopo il blitz diSan Martino, il conte racconterà che «i due politici sostanzialmente gli comunicaronoche subito dopo le elezioni avrebbe ottenuto la casa da gioco», ma «ad alcunecondizioni»: la prima, che «la gestione fosse improntata a criteri di imparzialità neiconfronti delle forze politiche e quindi senza etichette socialiste»; la seconda, che«venisse compiuto un ³gesto² che potesse controbilanciare l¹offerta fatta dal Merlo afavore degli sfrattati» (Merlo aveva offerto al Comune di Sanremo centinaia di milioniper dare un¹abitazione ad alcune famiglie restate senza casa); terzo, che venisse pagatauna tangente di 50 milioni. Borletti riferisce subito tutto al suo avvocato Pier GiustoJaeger e ad altre due persone (Lorenzo Acquarone e Sergio Carpinelli). Quando imagistrati di Milano cominciano a indagare sui casinò, Borletti racconta dell¹incontro e itre confermano. Ecco allora che anche Scajola viene arrestato. Nella loro requisitoria, ipubblici ministeri Corrado Carnevali e Marco Maiga scrivono: «Sono stati raccoltielementi sufficienti per giustificare e imporre il rinvio a giudizio dei due prevenuti (cioèVento e Scajola, ndr). A loro carico vi sono le dichiarazioni precise e dettagliate dellaparte offesa (Borletti, ndr), inequivoche nella loro portata accusatoria; le stessedichiarazioni hanno trovato conferma in numerose testimonianze (Lorenzo Acquarone,Sergio Carpinelli, Pier Giusto Jaeger)». E ancora: «Benché l¹imputato Scajola abbiarecisamente respinto l¹addebito, sostenendo che la richiesta oggetto di contestazione nonvenne mai avanzata nel corso della conversazione, (...) le sostanziali ammissioni sulpunto del Vento (...) devono debbono ritenersi determinanti in ordine all¹effettivasussistenza del reato, di cui sono presenti gli elementi costitutivi tutti. La presenza delloScajola nel particolare contesto, (...) l¹avere il Borletti, nelle confidenze effettuate ai testidi cui sopra si è detto, riferito l¹indebita richiesta a lui avanzata ad entrambi i pubbliciamministratori presenti nell¹occorso, devono essere ritenute circostanze sufficientiperché lo stesso Scajola sia chiamato a rispondere del reato a titolo di concorso morale


nel medesimo». Il giudice istruttore Paolo Arbasino, ricevute le richieste del pubblicoministero, non ritiene invece che gli elementi a carico di Scajola siano sufficienti per unrinvio a giudizio e il 31 gennaio 1989 lo proscioglie. Scajola aveva spiegato di essereandato all¹incontro con Borletti, ma soltanto per capire la situazione, che era alquantoconfusa. Aveva confermato di aver posto il problema della «gestione imparziale» (cioènon filo-socialista) del casinò, ma aveva ribadito di non aver chiesto, né sentito chiedere,alcuna tangente. Per la cronaca: la guerra per il casinò di Sanremo finisce con unaccordo tra le due cordate che prevede il ritiro di Borletti, in cambio di 1 miliardo e 900milioni subito, più 4 miliardi in seguito, a grosse rate mensili. Il processo per lo scandalodei casinò termina invece con molte condanne definitive, che confermano nella sostanzal¹impianto accusatorio. E Claudio Scajola? Ritorna subito a fare politica. Torna a sederesulla poltrona di sindaco nel 1990, sempre sotto le bandiere della sua Dc. Nel 1995 ciriprova, ma intanto la Dc si è dissolta in cento rivoli. Mette in piedi una lista fai-da-te,«Amministrare Imperia», che si scontra con una lista dell¹Ulivo e una del Polo. Nellafoga della campagna elettorale, degli avversari di Forza Italia e An dice: «Sono soltantodei fascisti». Vince il centrosinistra. Ma l¹anno dopo, nell¹aprile 1996, mostra di essersiricreduto: si candida alla Camera per Forza Italia e viene eletto. Amministratore tenace,organizzatore efficiente, democristiano a 24 carati, si fa subito notare da SilvioBerlusconi, che gli affida un compito impegnativo: costruire il partito. Nominatocoordinatore nazionale di Forza Italia, lavora sodo. Trasforma il «partito di plastica» inun partito vero. Come premio, Berlusconi gli affida il più delicato dei ministeri, quellodell¹Interno: con Scajola, al Viminale torna un democristiano doc, uno della tempra deiTaviani, Scelba, Restivo... Scajola, per i suoi trascorsi è, effettivamente, un esperto delramo. A Genova, però, non lo dimostra: responsabile dell'ordine pubblico al G8, sbagliatutto.Sodano, CalogeroSenatore della Repubblica. Eletto ad Agrigento. Membro del Ccd, è stato sindaco diAgrigento. Nell'aprile 2001 ha subito una condanna in primo grado a 1 anno e mezzo direclusione per avere permesso l’abusivismo edilizio in cambio di vantaggi elettorali. ConSodano sono stati condannati a un anno di reclusione anche alcuni suoi ex assessori. Gliimputati, secondo l’accusa, non avrebbero posto in essere né provvedimenti né iniziativeper bloccare l’abusivismo edilizio tra il 1991 e il 1998, non solo nella Valle dei Templi,ma in tutta la città.Verdini, DenisDeputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, a Firenze, nelle liste di ForzaItalia. A Firenze lo chiamano il Berlusconi della Toscana. Presidente della banca Creditocooperativo fiorentino, dopo un'ispezione della Banca d'Italia nel suo istituto, è statoindagato per falso in bilancio. È editore del Giornale della Toscana e possiede quote delFoglio di Giuliano Ferrara. Il pubblico ministero di Firenze ha chiesto per Verdini ancheun rinvio a giudizio per violenza sessuale: sarebbe saltato addosso, nel suo ufficio, a unasignora che andava a chiedergli di ottenere un prestito dalla sua banca.


Verro, AntonioDeputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, nel collegio di Cremona.Esponente di Comunione e liberazione, vicino alla Compagnia delle opere. E' statocandidato dopo essere stato coinvolto nell'inchiesta giudiziaria sulla cascina SanBernardo di Milano. Da assessore al Comune di Milano, insieme al collega MaurizioLupi, aveva fatto approvare una concessione per far diventare la cascina un centropolivalente con finalità sociali. Poi, con un repentino cambio di marcia, la cascina erastata trasformata in una struttura sanitaria privata da 20 posti, naturalmente affidata agliamici della Compagnia delle opere. Subito dopo l'elezione alla Camera, comeprevedibile, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso.Vito, AlfredoDeputato della Repubblica. Eletto in Campania. Noto ai bei tempi della PrimaRepubblica come "Mister centomila preferenze" della Democrazia cristiana, ora èparlamentare della Casa delle libertà. Ex impiegato dell’Enel, si buttò in politica, nellaDc, con grande impegno. Si dice che nel suo ufficio elettorale riuscisse a ricevere più di200 persone al giorno. Il soprannome se lo guadagnò con i risultati elettorali conseguitinel 1985, 1987 e 1992: fu eletto prima al Consiglio regionale della Campania (con 120mila voti), poi alla Camera dei deputati (con 160 mila voti) e infine di nuovo alParlamento (con 104 mila preferenze). Poi arrivò Mani pulite: fu indagato, arrestato eprocessato per tangenti. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli chiese alParlamento l’autorizzazione a procedere contro di lui anche per concorso esterno inassociazione a delinquere di tipo mafioso, sospettando suoi rapporti con la Camorra.Alfredo Vito indossò allora il saio del pentimento: "Torno alla mia famiglia; con lapolitica ho chiuso". Scrisse: "Lascio il mio vecchio partito, la Dc, e invito tutti iparlamentari inquisiti a seguire il mio esempio: fatevi da parte, perché solo così si potràprocedere al rinnovamento dei partiti e della classe politica". Patteggiò una condanna erestituì più di 4 miliardi di lire. Sono stati impiegati per costruire un parco pubblico allaperiferia di Napoli, ribattezzato dalla fantasia popolare "Parco Mazzetta". Ma non hamantenuto la promessa di stare lontano dalla politica: ha riallacciato i contatti di untempo, ha riaperto un ufficio a Roma ed è tornato alla carica con la Nuova democraziacristiana (fondata nel 2000 insieme con Flaminio Piccoli). Nel 2001 è stato accolto abraccia aperte nella Casa delle libertà, che lo ha portato in Parlamento.Vizzini, CarloSenatore della Repubblica. Eletto in Sicilia. Palermitano, ex segretario del Psdi,cinque volte deputato (la prima a soli 28 anni), tre volte ministro, è stato responsabile tral’altro del dicastero delle Poste e di quello della Marina. Nel 1993 è rimasto coinvoltonello scandalo Enimont con l’accusa di aver ricevuto un finanziamento illecito di 300milioni. Condannato in primo grado, in appello strappa una prescrizione. Fu assolto dalTribunale dei ministri anche dall’accusa di aver ricevuto mazzette mentre era alministero delle Poste. Giovanni Brusca ha incluso il suo nome nella lista di politici chela mafia voleva far fuori dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Nel giugno del 1999


Vizzini, amico di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’Utri, è entrato nel Consiglio dipresidenza di Forza Italia. Nel 2001 ha vinto il confronto elettorale nel collegiosenatoriale di Palermo centro.CHE RAPPORTI HA <strong>ED</strong> AVRÀ UN TALE GOVERNO CON L'EUROPA?Le premesse non sono state delle migliori. Tutti i piùprestigiosi leader europei ponevano delle riserve sul nome diBerlusconi (non fosse altro per evitare questo cattivo esempio diuno squalo dell'economia e della finanza che entra in politica).Tutti i giornali europei, ma anche USA, hanno criticato aspramentequesto pregiudicato che si candidava al governo di uno dei Paesidell'Unione Europea.Vinte le elezioni e dovendo convivere si è fatto buon viso acattiva sorte.Ma le cose sono cominciate male per un personaggio che non solo non conosce lapolitica ma è un gaffeur tra i più eccellenti del mondo.Nella sua prima uscita internazionale, smentendo una posizione comune della UE,ha sostenuto il rifiuto di Kyoto da parte di Bush e con questo creando vari risentimenti.In occasione della tragedia del G8 ha operato un altro strappo clamoroso con la UE:ha appoggiato il ,piano Bush di scudo spaziale (bocciato all'unanimità da tutti i Paesidella UE).Altre brutte figure sono venute con il Ministro del tesoro, Tremonti, quando haannunciato il fantomatico buco di bilancio. Il governo di Bruxelles ha fatto sapere che,nonostante tenesse d'occhio tutti i Paesi europei e particolarmente l'Italia, ad esso nonrisultava tale buco. Tremonti ha spiegato a Bruxelles che era un problema di lettura dicifre. Bruxelles si è tranquillizzata ma il gesto di Tremonti, per mera politica interna, hadanneggiato l'immagine intertnazionale del nostro Paese.Non è fantapolitica immaginare un futuro sempre più carico di nubi sull'Italia.Oggi siamo in piena estate e i cittadini sono distratti. A settembre, con la ripresadella vita civile, quando si abbatteranno sugli italiani licenziamenti, precarizzazioni, taglisulle pensioni, nessuna concertazione con il sindacato,...non è difficiloe prevedere unautunno ed oltre di dure lotte nel nostro Paese. Lotte che da molti anni non vi erano piùproprio per avere instaurato quel metodo di concertazione di ogni provvedimento con isindacati, metodo che ora è stato denunciato unilateralmente dal governo sotto la spintadella Confindustria.


In Italia il sindacato è molto radicato ed è estremamente forte. Fu all'origine dellacaduta del primo governo Berlusconi nel 1994. Quando questi provò a toccare il sistemapensionistico, vi fu una manifestazione che portò in piazza oltre 3 milioni di poersone.Due giorni dopo Berlusconi doveva dimettersi.Una delle ipotesi che si fa e non peregrina è che i fatti di Genova rappresentino unaspecie di prova generale dell'uso della polizia inmanifestazioni di piazza. Berlusconi, cheresta ignorante della storia d'Italia, non sa che se c'è un Paese dove la piazza può farcadere tutti i governi è proprio l'Italia.Noi generalmente sopportiamo molto. Forse troppo. Ma poi i nostri dittatori liappendiamo, come Mussolini, a Piazzale Loreto.[ringrazio per l'insostituibile apporto: www.societacivile.it che ha fornito la gran partedelle documentazioni e dei materiali]***Riporto di seguito l'elenco dei processi che hanno visto e vedono ancora coinvoltoSilvio Berlusconi.1)Falsa testimonianza sulla P2La Corte d'appello di Venezia, nel 1990, dichiara Berlusconi colpevole di aver giurato ilfalso davanti ai giudici a proposito della sua iscrizione alla P2 ma dichiara il reatocoperto dall'amnistia del 1989.2)Tangenti alla Guardia di finanza (corruzione)I GRADO: condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate (nienteattenuanti generiche).APPELLO: prescrizione per 3 tangenti (grazie alle attenuanti generiche), assoluzionecon formula dubitativa (comma 2 art. 530 Codice di procedura penale) per la quarta.3)All lberian-1 (finanziamento illecito ai partiti).I GRADO: condannato a 2 anni e 4 mesi per 21 miliardi a Craxi.APPELLO, prescrizione del reato.CASSAZIONE: prescrizione del reato (idem come in Appello).4)All lberian-2 (falso in bilancio)Berlusconi rinviato a giudizio: dibattimento in corso al Tribunale di Milano.


5)Medusa cinematograficaI GRADO: condannato a 1 anno e 4 mesi (falso in bilancio per 10 miliardi non dichiaratinell'acquisto della casa produttrice).APPELLO: prescrizione del reato (attenuanti generiche). Terreni di Macherio (frodefiscale).6)Terreni di Macherio (frode fiscale)I GRADO: in parte assolto e in parte dichiarato prescritto, per varie irregolarità fiscalinell'acquisto dei terreni intorno alla sua villa.APPELLO: confermata l'assoluzione-prescrizione, Lodo Mondadori (corruzione in attigiudiziari).7) Lodo Mondadori (corruzione in atti giudiziari)Archiviato con formula dubitativa (comma 2 art. 530) dal Gup. La Procura ha fattoricorso alla Corte d'appello, che ora dovrà decidere se confermare l'archiviazione odisporre il rinvio a giudizio di Berlusconi, Previti, Squillante & C.8)Sme-Ariosto (corruzione in atti giudiziari)Berlusconi rinviato a giudizio con Previti, Squillante & C.: processo in corso alTribunale di Milano.9)Caso Lentini (falso in bilancio)Berlusconi rinviato a giudizio: dibattimento, in corso al Tribunale di Milano, per 6miliardi versati in nero dal Milan al Torino calcio per l'acquisto di Lentini.10)Consolidato gruppo Fininvest (falso in bilancio)Richiesta di rinvio a giudizio della Procura che contesta quasi 1000 miliardi di fondi neri,per lo più su società estere del gruppo.11)Spartizione pubblicitaria (concussione)Richiesta di archiviazione della Procura di Roma accolta dal Gup, per l'accusa di avertentato - quando Berlusconi era presidente del Consiglio - di indurre la Rai a concordarecon Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza.12)Tangenti fiscali (corruzione)


Richiesta di archiviazione della Procura di Roma accolta dal Gup per l'accusa di averpagato delle tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l'Ivadal 19 al 4% sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore.13)Mafia e bombe (concorso in strage)Indagini preliminari a Caltanissetta (ma anche a Palermo e Firenze) su Berlusconi eDell'Utri, indicati da alcuni pentiti come collegati ai mandanti «a volto coperto» dellestragi del '92 e del '93. A Caltanissetta nel dicembre 2000, la Procura ha chiestol'archiviazione Si attende il verdetto del Gup.14)Telecinco (frode fiscale)Berlusconi, Dell'Utri e altri manager, accusati di frode fiscale per 100 miliardi eviolazione della legge antitrust spagnola per l'emittente Telecinco, sono in attesa digiudizio dopo l'inchiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar GarzónReàl.*******************************************************************ATTENZIONE!!!: da quando avevo scritto queste note ad oggi (fine 2003),Berlusconi si è fatto leggi al fine di levarsi di dosso i processi (depenalizzazione delfalso in bilancio, legalizzazione dell'esportazione illecita di capitali, leggebloccaprocessi o Cirami, legge di blocco dei processi per le 5 più alte cariche delloStato o lodo Schifani. Sta ora procedendo ad estendere il suo impero con la leggesull'emittenza TV o legge Gasparri. Restano in piedi solo i processi SME eTelecinco.**********************************************************************E V<strong>ED</strong>IAMO ORA IN COSA CONSISTE L'IM<strong>PER</strong>O DI <strong>BERLUSCONI</strong>La ragnatela e gli incroci delle società ("Il Sole 24 Ore"-13/5/2001)Le attività imprenditoriali che fanno capo a Silvio Berlusconi spaziano in molteplicicampi.Dal settore edilizio degli esordi, ancora attivo, fino alle ultime incursioni in Internet,l'impero Fininvest assomiglia sempre più a una conglomerata internazionale.Ecco in rapida sintesi un elenco delle imprese, con i relativi bilanci e per quellequotate in Borsa anche i grafici dell'andamento dell'ultimo anno. Capogruppo: FininvestHolding è la scatola che controlla tutti rami d'azienda e conta un totale di 20.500dipendenti.


Il fatturato consolidato dell'intero gruppo è stato di 7.661 miliardi (ultimo datoufficiale del 1999) con un utile netto di 271 miliardi, mentre nel '98 i profitti si eranoattestati a 31 miliardi.Il cash flow (risultato netto più ammortamenti e svalutazioni) è salito a 2.378miliardi contro i 1.999 dell'anno precedente (più 19%).Area Televisioni e Tlc: le televisioni, accanto alle attività nel campo dell'editoria edei servizi finanziari, costituiscono l'attività core, i tre "gioielli di famiglia".Il Gruppo Mediaset, guidato da Fedele Confalonieri, raccoglie tutte le società cheoperano nelle trasmissioni televisive.Mediaset si articola in una serie di società, a ciascuna delle quali corrisponde unospecifico settore di competenza: alla RTI (di cui è presidente Piersilvio Berlusconi)fanno capo le tre reti Canale 5, Italia 1 e Retequattro mentre ad altre aziende satellitesono affidati i servizi complementari.La pubblicità è raccolta e amministrata da Publitalia 80, Videotime si occupa dellaproduzione dei programmi, Mediatrade della commercializzazione dei prodotti tv mentrel'ultima nata Mediadigit si occupa dei new media.Per gli impianti, invece, è stata creata un'azienda ad hoc l'Elettronica Industriale.Il gruppo è presente anche all'estero con Telecinco e Publiespana (la consorella diPublitalia) entrambe partecipate al 40%.Mediaset, inoltre, ha diversificato la sua attività anche alle telecomunicazioni: hauna quota del 9% in Blu, il quarto operatore di telefonia mobile, che è però in via didismissione.Nei giorni scorsi infatti è stata affidato il compito ad alcune banche d'affari ditrovare un compratore.Più consistente la presenza in Albacom (19,5%) operatore di telefonia fissa per leaziende.Mediaset spa è la gallina dalle uova d'oro del gruppo: il 2000 è stato un anno recordper la società che ha chiuso il bilancio con un utile netto di 819 miliardi (contro i 656dell'anno precedente), mentre il fatturato si è attestato a 4.514 miliardi.Dal luglio 1996 Mediaset è quotata alla Borsa di Milano nel listino del Mib30.La società fa capo per il 48,29% alla capogruppo Fininvest, mentre il restante èsuddiviso tra una serie di investitori minori (tra cui Canal Plus, British Telecom ePotnam).


Area Cinema e Intrattenimento:Medusa Film spa ha il controllo delle società (Cinema 5 re Medusa Video) attivenel settore della produzione e della distribuzione di prodotti cinematografici, nell'homevideo e nella gestione dei multisala.Medusa film è sorta nel 1995.Nella stagione 2000-2001 Medusa ha conquistato la leadership del mercato con unaquota del 23%, mentre il bilancio presenterà un utile consolidato di 12,8 miliardi su 270di fatturato.Nel 1999 Medusa ha raggiunto il break even point (pareggio di bilancio), mentre loscorso anno i ricavi sono saliti dell'11,9% a 4.230 miliardi.L'utile prima delle imposte al netto delle competenze è cresciuto a 427 miliardi.Sempre nel settore dell'intrattenimento domestico è nata Blockbuster, filiale italianadell'azienda statunitense che noleggia e vende videocassette.La società è una joint-venture tra Fininvest (che ne detiene la maggioranza con il51%) e la casa madre americana.Attualmente i negozi Blockbuster sono 170.Recentemente Medusa è entrata nella produzione di cartoni animati, grazieall'acquisizione della società Lanterna Magica.Nel settore dell'intrattenimento Fininvest conta anche la proprietà del TeatroManzoni di Milano.Area Editoria e Internet:Il Gruppo Mondadori è una delle maggiori società editrici italiane e tra le prime inEuropa.Insieme a Mediaset l'editoria è l'altra gamba portante del settore media.L'attività è divisa in sei aree: i libri (circa 200 collane), i periodici e newsmagazine( tra cui Panorama e Tv Sorrisi e Canzoni), Printing e Direct Marketing.Vi sono poi i due spin-off dedicati alle nuove tecnologie (Mondadori Informatica eMondadori.com).L'ultimo bilancio (quello dell'anno 2000) ha visto i ricavi crescere del 9% salendo aquota 2.870 miliardi.


Il risultato operativo è cresciuto a 310 miliardi (più 21,6%), mentre l'utile netto èstato di 137 miliardi.Mondadori è quotata alla Borsa di Milano nel listino del Mibtel.In concomitanza con il boom della new economy, è stata creata una società dedicataalle nuove tecnologie, la New Media Investment che controlla il portale Jumpy e Yond(società che sviluppa siti web).Area Sport:Alla Fininvest fa capo pure la squadra di calcio AC Milan acquisita da Berlusconi,che riveste tuttora la carica di presidente, nel 1986.Accanto alla società sportiva sono sorte altre attività imprenditoriali legate almerchandising e all'intrattenimento (come il canale televisivo Milan Channel e alcunepubblicazioni specializzate).La società è passata in attivo dopo la perdita di circa 20 miliardi della stagioneprecedente.Area Finanziaria:Il Gruppo Berlusconi controlla pariteticamente al Gruppo Doris la BancaMediolanum, istituto specializzato nella distribuzione di prodotti assicurativi e nelrisparmio gestito.Lo scorso anno l'utile netto della società è stato di 224 miliardi (in crescita del 31%rispetto al '99), a fronte di un patrimonio netto amministrato di 34 mila miliardi (salitodel 38%).Lo scorso anno Mediolanum è entrata nel capitale di Mediobanca, acquisendo unaquota del 2,15% mentre l'istituto guidato da Vincenzo Maranghi a sua volta ha acquisitoil 2% della banca.Mediolanum è quotata dal giugno 1996 alla Borsa di Milano nel listino del Mib30.Altre attività:Oltre alle attività core sopra citate, altri asset compongono il puzzle della galassia.Nel settore delle directories (cataloghi telefonici e e database) fa capo alla FininvestPagine Italia, la società che edita le Pagine Utili, concorrenti delle Pagine Gialle (gestitedalla Seat di Lorenzo Pellicioli).Pecora nera della "famiglia", la società è l'unica in rosso del gruppo.


Negli ultimi anni, comunque, è stata avviata una cura dimagrante per riportare innero i conti: lo scorso anno le perdite sono calate di circa il 28%.Fininvest controlla anche Edilnord 2000, società edilizia (tra le realizzazioniMilano2, Milano3, il Girasole) e rete immobiliare in franchising. La Edilnord, valorestimato 200 miliardi, è stata recentemente venduta a Tronchetti Provera per 400 miliardi.Occorreva che questo altro squalo dell'economia italiana ripagasse Berlusconi dei grossiaffari che quest'ultimo gli ha permesso di realizzare con l'acquisizione di Telecom.Potete vedere l'organigramma del gruppo Berlusconi assieme all'articolo di cuisopra al seguente sito: http://www.acidlife.com/~tyler/napoloni.html***Più in basso le copertine di due dei libri della Kaos citati..

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!