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scarica - Santuario Beata Vergine di Castelmonte

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oltre due milioni di persone.Nell’udienza generale del 6 giugno,Benedetto XVI ha ricordato:«Davanti a quella miriadedi fedeli, provenienti da diversenazioni e profondamente partecipidella liturgia, molto bencurata, ho lanciato un appelloa edificare comunità ecclesialiche siano sempre più famiglia,capaci di riflettere la bellezzadella Santissima Trinità edi evangelizzare non solo conla parola, ma per irradiazione,con la forza dell’amore vissuto,perché l’amore è l’unica forzache può trasformare il mondo.Inoltre, ho sottolineato l’importanzadella “triade” famiglia-lavoro-festa.Sono tre doni di Dio,tre dimensioni della nostra esistenzache devono trovare unarmonico equilibrio per costruiresocietà dal volto umano».Il prossimo incontroa Filadelfia nel 2015Al termine dell’evento, il papaha spiazzato un po’ tutti, annunciandoche il prossimo Incontromondiale delle famiglie,l’ottavo della serie, si terrà negliUsa, a Filadelfia, nel 2015. Duele perplessità sollevate dagli osservatori,che si sarebbero attesi,anche dovendo scegliere uncentro statunitense, una sedepiù illustre e popolosa; dall’altraparte, proprio Filadelfia in questiultimi anni è stato uno dei centripiù colpiti dallo scandalo pedofilia.E quindi? A rispondere allecritiche è l’arcivescovo di Filadelfia,Charles Chaput, alla guidadella diocesi americana dal febbraio2011. Prima di dar spazioalle sue parole, merita qualcheaccenno la biografia di questopresule, che è davvero particolare.Monsignor Chaput, infatti,è un frate cappuccino d’eccezione,visto che è l’unico vescovostatunitense «nativo», essendofiglio di un’indiana americanadella tribù Potawatomi e di undiscendente di san Luigi IX diFrancia. Ecco cos’ha raccontatoa fi ne giugno: «Tre mesi fa, circa,ho ricevuto una lettera delPontificio Consiglio per la famiglia,che ci chiedeva se Filadelfiafosse stata interessata a diventaresede del prossimo Incontromondiale delle famiglie. Sonotempi difficili per la nostra diocesi,anche dal punto di vistafinanziario. Di conseguenza eroun po’ preoccupato. Così, nellarisposta, ho detto che saremmostati ben contenti di aderire allaproposta, però ho fatto presenteanche i nostri problemi. […]Sei settimane fa ci hanno scrittonuovamente da Roma […]. Lalettera spiegava che le difficoltàfinanziarie e gestionali eranoperfettamente comprensibili,ma che, ciononostante, il papain persona aveva deciso dipuntare su Filadelfia. Consideroquesto pronunciamento di BenedettoXVI una decisione delloSpirito Santo e, perciò, sono bencontento di preparare un eventoche, pur in tempi difficili, sarà dipace, gioia e amore».Per una diocesi che inizia aimpegnarsi nella preparazione,ce n’è un’altra, quella di Milano,che tira le fila di un evento il cuisuccesso è andato oltre le attese.Tocca all’arcivescovo, card.Angelo Scola, questo compito:«Le prime parole che mi vengonoin mente sono, oltre a gratitudine,impegno e responsabilità.Un evento straordinariocome questo è “conveniente”quando prende forma dall’ordinarioe ridà qualità all’ordinario.La famiglia è la grandecondizione perché il desideriodi infi nito che è insopprimibilenel cuore dell’uomo trovi unastrada per compiersi. Quandovado nelle parrocchie, capitaspesso che persone anziane mivengano a dire, sorridenti, deiloro 50 o 60 anni di matrimonio.In esperienze come queste trovola conferma che la famigliaha incanalato questo desideriodi infinito, aiutandolo a superarele contraddizioni, le fatiche,le difficoltà e permettendo allepersone di ritrovarsi davantiuna vita riuscita».8/AGOSTO-SETTEMBRE 2012 MdC21

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