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LA SCHEDA FILTRO RAZIONALE E OBIETTIVI Dr Federico Posteraro

La scheda filtro: razionale e obiettivi - Agenzia Regionale di Sanità ...

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<strong>LA</strong> <strong>SCHEDA</strong> <strong>FILTRO</strong>: <strong>RAZIONALE</strong> E<br />

<strong>OBIETTIVI</strong><br />

<strong>Dr</strong> <strong>Federico</strong> <strong>Posteraro</strong><br />

Coordinamento Interaziendale di Riabilitazione<br />

Azienda USL 12 Viareggio/ RiabilitazioneAuxilium Vitae<br />

Volterra Azienda USL5 Pisa


DUE PROBLEMI APERTI<br />

1. QUANDO I PAZIENTI DEVONO<br />

ESSERE TRASFERITI PRESSO LE<br />

UGCA<br />

2. QUALI PAZIENTI DEVONO ESSERE<br />

TRASFERITI NELLE UGCA


QUANDO?<br />

Criteri di Trasferibilita’<br />

Documento Regionale<br />

di indirizzo sui<br />

Percorsi Riabilitativi<br />

Il paziente trasferito dall’area intensiva, non necessita del<br />

monitoraggio intensivo proprio della suddetta area, pur<br />

essendo necessario predisporre una sorveglianza clinica<br />

come da mandato. Trattasi di pazienti critici che<br />

comunque necessitano di una metodologia di rilevazione e<br />

raccolta di dati clinici e strumentali specifici, allo scopo di<br />

prevenire l’Insufficienza Multipla di organo (MOF o<br />

MOD’s)


QUANDO?<br />

Criteri di Trasferibilita’<br />

indipendentemente dal livello di coscienza<br />

SITUAZIONE RESPIRATORIA – stabile in quanto non in fase di IRA –<br />

respiro autonomo da una settimana con saturazione arteriosa di O2 >95<br />

%(anche con flusso di O2 attraverso cannula tracheotomica)<br />

- frequenza respiratoria non superiore a 25 atti / min<br />

- rx torace negativo per alterazioni pleuroparenchimali in atto<br />

- secrezioni fluide non purulente<br />

- assenza di infezioni attorno alla tracheotomia<br />

SITUAZIONE CARDIOCIRCO<strong>LA</strong>TORIA – stabile in quanto non<br />

necessita di rilevazioni in continuo<br />

stabilità circolatoria in assenza di farmaci inotropi in continuo sono<br />

accettate alterazioni della PA controllabili con normali presidi farmacologici<br />

da somministrare ad orario o presidi transdermici.<br />

diuresi spontanea > 50 ml /h


QUANDO?<br />

Criteri di Trasferibilita’<br />

ASSENZA DI STATO SETTICO GRAVE definito da non più di 5 delle<br />

seguenti condizioni a rischio di MOF:<br />

- T > 38°<br />

- FC> 90 battiti / min<br />

- FR > 20 atti / min<br />

- GB > 12000/mm3 o < 4000/mm3<br />

- Insufficienza multipla di organo<br />

- Ipotensione<br />

- Emocolture positive<br />

STABILIZZAZIONE NEUROCHIRURGICA<br />

Assenza Assenza di processo espansivo alla TC ed assenza di "fungo cerebrale" rale" nei<br />

pazienti decompressi.<br />

Assenza di raccolte liquorali evolutive sotto il lembo chirurgico che<br />

richiedano procedure "chirurgiche“(drenaggio spinale a permanenza, etc.)


QUALI PAZIENTI DEVONO<br />

ESSERE TRASFERITI NELLE<br />

UGCA<br />

TUTTI<br />

si<br />

no<br />

IMPOSSIBILE UNA SELEZIONE<br />

A MONTE<br />

POSSIBILE UNA SELEZIONE<br />

A MONTE<br />

ESISTONO CRITERI PER UNA DECISIONE?


PERCHE’ SI<br />

Anche se le indagini neurofisiopatologiche, la durata<br />

del coma, l’età del paziente, la GCS, le anomalie<br />

della risposta pupillare, le complicanze sistemiche,<br />

l’ipossia e l’ipotensione delle fasi acute, la PIC, le<br />

lesioni intracraniche, ecc. consentono spesso di<br />

esprimere un giudizio prognostico, non esistono<br />

sicuri fattori predittivi dell’outcome<br />

identificabili in fase acuta ed immediatamente postacuta<br />

in particolare per l’evoluzione verso stati di<br />

bassa responsività protratta


PERCHE’ NO<br />

Anche se le indagini neurofisiopatologiche, la durata<br />

del coma, l’età del paziente, la GCS, le anomalie<br />

della risposta pupillare, le complicanze sistemiche,<br />

l’ipossia e l’ipotensione delle fasi acute, la PIC, le<br />

lesioni intracraniche, ecc. consentono spesso<br />

di esprimere un giudizio prognostico, non<br />

esistono sicuri fattori predittivi dell’outcome<br />

identificabili in fase acuta ed immediatamente postacuta<br />

in particolare per l’evoluzione verso stati di<br />

bassa responsività protratta


PERCHE’ SI<br />

La condizione di stato vegetativo, almeno nelle<br />

fasi iniziali, ha necessità di una presa in carico<br />

intensiva e competente per quanto riguarda sia la<br />

gestione clinica che la valutazione dello stato di<br />

coscienza<br />

La diagnosi di stato vegetativo è clinica e non<br />

strumentale ed è documentata un’alta percentuale<br />

di errore.<br />

L’errore non è accettabile anche perché si tende<br />

oggi a prendere decisioni importanti sulla base<br />

della diagnosi.


PERCHE’ SI<br />

Bisogno essere certi che non ci siano fattori<br />

che interferiscono con la ripresa del contatto<br />

con l’ambiente.<br />

E’ necessario proseguire la ricerca sui<br />

fattori che possono favorire la ripresa del<br />

contatto con l’ambiente


PERCHE’ NO<br />

Commissione Tecnico-Scientifica del<br />

Ministero della Salute<br />

( istituita con D.M. 12 Settembre 2005)<br />

“STATO VEGETATIVO E STATO DI<br />

MINIMA<br />

COSCIENZA”<br />

CONCLUDE CHE SONO POSSIBILI<br />

DUE PERCORSI


Percorso di tipo 1: pazienti diretti alle UGC cod<br />

75<br />

Percorso tipo 2 ( dai reparti di rianimazione e<br />

dalle unità semintensive per pazienti in coma<br />

verso reparti di lungodegenza e/o cod.60)<br />

– Il miglioramento dello stato di coscienza e del<br />

potenziale di recupero può consentire il<br />

trasferimento di questi pazienti in unità a cod. 56.


Passaggio diretto da<br />

fasi Acute a RSD<br />

con possibile rientro<br />

nel percorso<br />

riabilitativo<br />

IL PERCORSO TOSCANO<br />

DEL. 599/2009


QUALE TRATTAMENTO<br />

RIABILITATIVO SPECIFICO<br />

SI PUO’ EROGARE?<br />

Gli studi vengono considerati<br />

limitati anche perchè<br />

“le possibilità di recupero sono state valutate<br />

a prescindere dal tipo, dalla durata e dalla<br />

intensità del trattamento riabilitativo<br />

effettuato”


RIABILITAZIONE STATO<br />

VEGETATIVO<br />

Programmi di stimolazione sensoriale" (a partire dagli anni ‘80) basati sul<br />

principio della “deprivazione sensoriale” come causa aggiuntiva (oltre al<br />

trauma) del deterioramento diffuso dei processi intellettivi. (Le Winn EB et<br />

al 1979)<br />

Stimolazione multisensoriale intensiva (es. Doman) cicli di 15-20 min.<br />

ripetuti ogni ora per 12-14 ore al dì per 6 gg la settimana<br />

Stimolazione multisensoriale non-intensiva (es. Mitchell e Wilson) cicli di<br />

10-60 min. ripetuti 1-2 volte al dì per 5-6 gg la settimana<br />

“Regolazione sensoriale (Wood), brevi sedute di stimolazione in un<br />

ambiente tranquillo e regolato


Sensory stimulation for brain<br />

injured individuals in coma or<br />

vegetative state :<br />

a systematic review<br />

F. Lombardi, M. Taricco, A. De Tanti, A. Liberati,<br />

E. Telaro<br />

The Cochrane Library Issue 3 2003<br />

John Wiley & Sons


CONCLUSIONI<br />

• I risultati della revisione documentano una sostanziale assenza di prove di<br />

efficacia a supporto delle stimolazioni sensoriali nei pazienti in coma o in stato<br />

vegetativo.<br />

• La necessità di aumentare le conoscenze in questo campo suggerisce che i<br />

programmi di stimolazione sensoriale dovrebbero essere usati solamente<br />

all’interno di RCT ben disegnati.<br />

Lavori sulla elettrostimolazione (2006)<br />

• CV Peri et al Stimolazione nervo mediano : RCT (10 paz. TBI, 6 gruppo sperimentale, 4<br />

gruppo controllo “macchina spenta”. Risultati: 2 giorni in meno di coma per i trattati (non<br />

significativo); a 3 mesi non differenze nella GOS, migliore la FIM/FAM nei trattati ma<br />

differenza non significativa.<br />

• GT Liu et al Stimolazione Nervo mediano serie di 6 casi Misure di outcome: SPECT,<br />

miglioramento clinico..<br />

• T. Yamamoto et al Stimolazione cerebrale profonda (DBS) serie di 21 casi. 8 diventati MCS.<br />

Follow up 10 anni????


III Conferenza Nazionale di Consenso<br />

Facilitazione riabilitativa e farmacologia per la ripresa di<br />

contatto con l’ambientel<br />

Raccomandazioni<br />

La Giuria raccomanda prima di utilizzare farmaci attivanti di valutare<br />

l’interferenza negativa sul recupero della coscienza della terapia in atto<br />

(antiepilettica, antispastica, antidolorifica …)<br />

Raccomanda in particolare di evitare l’uso profilattico di farmaci<br />

anticonvulsivanti in assenza di definita epilessia.<br />

Considera giustificato il ricorso all’amantadina quale farmaco di prima<br />

scelta per favorire il recupero della vigilanza, pur tenendo conto dei<br />

potenziali rischi epilettogeni<br />

Ritiene che l’impiego di altre metodiche non farmacologiche necessiti di<br />

prove di efficacia sostenute da studi clinici consistenti.<br />

Ritiene giustificata, ancorché regolamentata, l’integrazione dei familiari<br />

nel processo di stimolazione dei pazienti.


III Conferenza Nazionale di Consenso<br />

Facilitazione riabilitativa e farmacologia per la ripresa di<br />

contatto con l’ambientel<br />

Indicazioni per le ricerca<br />

Si raccomandano fortemente studi RCT di efficacia dei<br />

farmaci nella facilitazione del recupero della coscienza e<br />

della potenziale interferenza negativa.<br />

Si raccomanda di inserire negli studi di outcome del<br />

trattamento dei disturbi di coscienza il carico<br />

assistenziale dei caregivers.<br />

Raccomanda altresì la promozione di ricerche su<br />

farmaci off Label in questo settore.


AMANTADINA<br />

Placebo-controlled trial of amantadine for severe<br />

traumatic brain injury. Giacino JT et al<br />

New England Journal of Medicine 2012<br />

Conclusione: No differenza ma Amantadina sembra<br />

accellerare il recupero (discusso con due lettere all’editor)<br />

Methylphenidate and amantadine to stimulate<br />

reawakening in comatose patients resuscitated from<br />

cardiac arrest Reynolds JC, Rittenberger JC, Callaway CW.<br />

Resuscitation 2012<br />

CONCLUSIONS: Neurostimulants may be considered to<br />

stimulate wakefulness in selected post-cardiac arrest<br />

patients, but a prospective trial is needed to evaluate this<br />

therapy.

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