5° CONGRESSO REGIONALE La cronaca e le foto dei lavori

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Speciale Congresso mersi le proprie responsabilità, partendo dai diritti sindacali. Da più parti viene evidenziato che l’accordo quadro sulla riforma del sistema contrattuale rappresenta un passo avanti verso l’innovazione nella gestione dei rapporti Istituzionali, imprese e lavoratori e dovrà diventare propedeutico di una efficace iniziativa per lo sviluppo economico e la crescita occupazionale. La Cisl ritiene essenziale l’estensione piena a tutti i settori della contrattazione aziendale e territoriale; la durata triennale dei contratti Nazionali sia per la parte economica che normativa; il recupero certo, alla fine del triennio contrattuale, delle differenze eventualmente esistenti tra inflazione prevista e quella effettiva; la copertura contributiva a partire dalla scadenza del contratto precedente; la garanzia retributiva a fine triennio per tutti i lavoratori che non abbiano avuto gli aumenti salariali derivati dalla contrattazione di 2° livello; la redistribuzione degli aumenti di produttività con aumenti salariali integrativi; Incentivi attraverso la detassazione e la decontribuzione: ciò comporta per lavoratori per il 2009 un vantaggio da 250 a 400 euro netti sulla contrattazione già realizzata incrementabili con la nuova contrattazione; e lo sviluppo della bilateralità per migliorare il sistema delle tutele per i lavoratori“. Per Luigi Sbarra, segretario regionale della Cisl «La Crisi è difficile da sopportare, colpisce pesantemente il tessuto industriale e produttivo tutti vedete come chiudono fabbriche e uffici. Ha ragione Bonanni che chiede ragionevolezza, della politica, del governo e anche del sindacato, dal 2001 al 2007 la crescita italiana è stata stazionaria, oggi questo viene aggravato dalla crisi e da 3 fattori che ci complicano le cose: concorrenza temibile in UE, nuove tecnologie, problema monetario con l’euro; questi vincoli condizionano la crescita, il governo si mosso con alcuni provvedimenti anche importanti, vorremo che l’aiuto alle banche si tramuti in sostegno alle PMI che ora non avviene, qual è la prospettiva di un piccolo imprenditore calabrese? Altra questione interventi e investimenti per settori in crisi, tipo le auto, vorremmo sapere quando si penserà a quei settori tipici del Sud come l’artigianato e poi volgiamo sostegno ai rediti delle famiglie, specie appunto meridionali, che non arrivano addirittura alla 2ª settimana. E qui però diciamo alla Cgil che non vuole la riforma triennale dei contratti, ma sapete quanto, negli ultimi anni, sono aumentati i salari dei II
Speciale Congresso dipendenti? Solo del 6%, non si può più aspettare. Poi serve una politica forte per difendere i posti di lavoro, migliaia di lavoratori, soprattutto nel privato, che lo perdono, stiamo allestendo risorse per gli ammortizzatori sociali ma qui siamo ai licenziamenti di massa. Altra grave preoccupazione è lo squilibrio territoriale, rimossa la questione meridionale, per sostituirla con un’inventata questione settentrionale. La nostra questione è stereotipatamente associata alla mondezza di Napoli. La vera palla al piede del Sud è una classe politica assolutamente incapace di politiche di sviluppo. Silenzio colpevole della rappresentanza parlamentare ed ance dei governatori meridionali va detto con chiarezza. I fondi FAS sono saccheggiati dal Nord, 180 milioni per finanziarie gli imprenditori per le quote latte, come il decreto salva Fiat. Coltre di silenzio e rimozione vergognosa. Patrimonio e capitale umano di giovani diplomati laureati, straordinaria opportunità della sua collocazione geografica al centro del Mediterraneo. Le grandi aziende dette di public utility tagliano risorse e mezzi, esempio tragico Trenitalia, le uniche attività delle FS fanno per costruire e mantenere le infrastrutture sono finanziate con fondi europei perché tutto, tutto il fondo statale va al Nord. Rendetevi conto di quel che accadrà col federalismo fiscale, saranno lacrime e sangue, specie nel sistema sanitario con un livello di entrate fissali che da noi è insignificante. Lo sdoganamento merci a Gioia Tauro non avviene perché si fa nel porto di destinazione, quindi i vantaggi dei milioni di container che si scaricano vanno alla società genovese a cui abbiamo ceduto per 100 anni il porto. Calabria il più alto tasso di disoccupazione e paradosso incredibile, si pagano più tasse. La giunta regionale ha deluso molto. Ieri sera 3 ore a discutere con Loiero sulla Sanità, pare che abbiamo un debito di 2 miliardi e mezzo non rendicontato dalle AS provinciali e il governo non vuol accollarselo. Sapete cosa ha risposto l presidente quando gli ho detto di questo nostro congresso? Bene fai casino perché non mi arriva la posta a casa da tanti giorni. Ho detto a Loiero così imparate a non starci sentire e non sostenere le battaglie del sindacato e dei lavoratori. Per il management aziendale dico che quando era il tempo delle vacche magre i lavoratori si sono caricati la croce ed III
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