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SPEDIZIONE IN A.P.-70%-MILANO<br />

LA CITTà COME NON L’AVETE MAI VISTa • 09/07/07 • EURO zero<br />

60<br />

LUGLIO<br />

AGOSTO<br />

SUMMER NOISE<br />

LA CITTÀ SI SVUOTA E I RUMORI DIVENTANO PROTAGONISTI<br />

VITA DA SCRITTORE<br />

MAKSIM: DA POLA A MILANO PER TROVARE ISPIRAZIONE ED EDITORE<br />

UN POSTO AL SOLE<br />

METTETE URBAN SOTTOSOPRA E TUFFATEVI NELLA GUIDA ESTIVA


URBAN<br />

REDAZIONE<br />

27<br />

Mensile - Anno VII, Numero 60 - 09.07.07<br />

www.urbanmagazine.it<br />

redazione@urbanmagazine.it<br />

direttore responsabile: ALBERTO CORETTI<br />

a.coretti@urbanmagazine.it<br />

art director: NICOLA CIOCE<br />

n.cioce@urbanmagazine.it<br />

caporedattore: FLORIANA CAVALLO<br />

f.cavallo@urbanmagazine.it<br />

segreteria di redazione: ROSY SETTANNI<br />

r.settanni@urbanmagazine.it<br />

22<br />

presidente: IVAN VERONESE<br />

amministrazione: MAURO GENNARI<br />

m.gennari@urbanmagazine.it<br />

URBAN ITALIA srl via Valparaiso 3, 20144 Milano<br />

Una società del gruppo EUROPEAN FREE MEDIA SA<br />

distribuzione: CITRUS ITALIA s.r.l. (tel. 02-48519577)<br />

Susanna Sivini: susanna@citrus.it<br />

fotolito: BODY&TYPE<br />

via San Calocero 22, 20123 Milano<br />

stampa: CSQ (Centro Stampa Quotidiani),<br />

via dell’industria 6, Erbusco (BS)<br />

14<br />

30<br />

(Registrazione Tribunale di Milano: n.286, 11.05.01)<br />

#60<br />

URBAN<br />

LUGLIO-AGOSTO<br />

9 EDITORIALE 11 DREAMS 13 WOMEN<br />

14 LA STRADA DA UNA Y10<br />

di Amelia Gonzalez / foto: Cesare Cicardini<br />

18 SUMMER NOISE<br />

di Paolo Madeddu / illustrazione: Pax Paloscia<br />

21 BIGLIE CON LE RUOTE<br />

di Cinzia Negherbon / foto: Giovanni Hänninen<br />

22 ROCK WRITING<br />

di Paolo Madeddu<br />

27 SULLA CODA DEL DRAGO<br />

di Francesca Bonazzoli<br />

30 VARCATURO BEACH<br />

di Ciro Cacciola / foto: Alberto Bernasconi<br />

34 MODA OLYMPIC GLAM<br />

foto: Marta Piazza<br />

43 WONDERLAND SHOP<br />

di Maria Broch<br />

PUBBLICITÀ<br />

Direzione:<br />

sales manager:<br />

AUGUSTA ASCOLESE<br />

a.ascolese@urbanmagazine.it<br />

key account:<br />

ALFONSO PALMIERE<br />

a.palmiere@urbanmagazine.it<br />

GIORGIA FRACCAPANI<br />

g.fraccapani@urbanmagazine.it<br />

URBAN ITALIA srl<br />

via Valparaiso 3, 20144 Milano<br />

tel. 02-48519718<br />

fax 02-48518852<br />

Toscana e Umbria<br />

L.P. COMMUNICATION<br />

Via di Ripoli, 188 - 50126 Firenze<br />

tel. 055-6800508 / fax 055-6814225<br />

segreteria@lucaparigi.it<br />

Triveneto<br />

SANDRO CASTELLI, CINZIA FIORINI<br />

Via Trota, 6, 37121 - Verona<br />

tel. 045-8003436 / fax 045-8015484<br />

mail: studiocastelli@email.it<br />

Marche, Molise, Basilicata, Lazio,<br />

Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia,<br />

Sicilia e Sardegna<br />

DOWNLOAD ADV<br />

Via Sardegna, 69 00187 Roma<br />

tel. 06-42011918<br />

mail: t.micheli@downloadadv.it<br />

coulotte Amuleti J / sandali Versace / maschera Cressi<br />

34<br />

cover: foto di Marta Piazza<br />

URBAN 7


GUIDA<br />

46 FILM RIVEDUTO E CORRETTO TORNA IL POLIZIESCO<br />

49 LIBRI DISFATTE CON HUMOUR<br />

51 DIGITAL LIFE SI SALVI CHI PUÒ! CI SONO I TRANSFORMER<br />

53 MUSICA MAESTRI SI NASCE, NON CI SI INVENTA<br />

57 TEATRO MILANO BALLA DA SOLA<br />

59 ARTE L’ARTE DI ESSERE OMO<br />

61 NIGHTLIFE PER QUATTRO SERE LA MUSICA FA TRAFFICO<br />

62 FOOD MILANO SI MANGIA E ANCHE SI ASPORTA? OTTIMO!!<br />

64 FOOD ROMA L’ALTRO PIGNETO SI ASSAGGIA AL NECCI<br />

66 FOOD TORINO COOK AND THE CITY? NON È UN TELEFILM<br />

67 FOOD VENETO AL CAPPERO LA PIZZA PIÙ BUONA È ERETICA<br />

68 FOOD BOLOGNA ALL’EX FORNO SI PUÒ DIMENTICARE LA CENA<br />

69 FOOD NAPOLI un lungo viaggio a portata di... portata<br />

71 UNURBAN CHI SEMINA CAPPELLI...<br />

51<br />

LUGLIO-AGOSTO 60<br />

hanno collaborato con noi:<br />

59<br />

alberto bernasconi<br />

francesca bonazzoli<br />

bruno boveri<br />

sandro brescia<br />

maria broch<br />

ciro cacciola<br />

46<br />

sasha carnevali<br />

cesare cicardini<br />

daniele coppi<br />

faust<br />

amelia gonzalez<br />

giovanni hänninen<br />

URBANEDITORIALE<br />

RUMORI DI FONDO<br />

Stare a guardare la città che cambia è sempre spettacolare. E se si<br />

abita in una Y10 zeppa di libri stabilmente parcheggiata nel quartiere<br />

milanese di Brera, come ha fatto lo scrittore di strada Maksim Cristan,<br />

o si dirige la Drago, una piccola casa editrice romana che promuove<br />

cultura underground, si hanno due punti di osservazione unici. Ma<br />

anche chi non ha fatto una scelta di vita così estrema come lo scrittore,<br />

o non ha una vocazione da editore underground, proprio ora può<br />

godersi il momento in cui la smobilitazione vacanziera regala alla città<br />

un’altra vita.<br />

Come a Milano, dove nel giro di una decina di giorni la città si svuota<br />

e si trasforma in una gigantesca cassa armonica in cui a risuonare<br />

da protagonisti sono quelli che normalmente percepiamo come<br />

trascurabili rumori di fondo. Oppure come a Napoli, in cui può accadere<br />

che la città e soprattutto chi ci abita si distendano lungo il litorale<br />

annettendo alla “vita urbana” chilometri di spiaggia normalmente<br />

abbandonati a se stessi. In ogni caso, stare a guardare la città che<br />

cambia è sempre spettacolare.<br />

ALBERTO CORETTI<br />

a.coretti@urbanmagazine.it<br />

paolo madeddu<br />

francesca merlo<br />

cinzia negherbon<br />

mirta oregna<br />

pax paloscia<br />

igor pancaldi<br />

marta piazza<br />

igor principe<br />

leo rieser<br />

valentina russello<br />

francesca roveda<br />

laura ruggieri<br />

lorenzo tiezzi<br />

marta topis<br />

URBAN ti trova a: MILANO · ROMA · BOLOGNA · TORINO · NAPOLI · BARI · VERONA · PADOVA · FIRENZE · PALERMO<br />

URBAN 9


© Robin Hill<br />

INTORNO<br />

AL FARO<br />

Aarhus, Danimarca – Spunta un nuovo faro<br />

sulla baia di Aarhus: alto, altissimo, Light*house<br />

regala una vista sul mare assolutamente impagabile.<br />

Ma non è solo. Lo circondano, sugli oltre<br />

60mila metri quadrati del Pier 4, case residenziali,<br />

negozi, bar, piazzette e una promenade<br />

che invita a uscire e incontrarsi, magari all’ora<br />

del tramonto, tenendo conto che il traffico delle<br />

macchine è limitato e relegato a un parcheggio<br />

sotterraneo. Un’oasi felice separata dal caos<br />

della vicina città.<br />

Nel progettare l’intera area portuale gli architetti<br />

di UNstudio hanno tenuto conto anche dell’aspetto meteorologico (la luce e il<br />

vento del Nord), con l’intento di creare una piccola comunità baciata dal sole (tutte<br />

le costruzioni sono orientate a sud), attenta al risparmio energetico, su cui domina<br />

come un guardiano l’imponente sagoma del Light*house.<br />

URBANDREAMS<br />

LA CITTÀ CHE NON C’È<br />

di Daniele Coppi<br />

IL CERCHIO VERDE<br />

Hollywood, Stati Uniti – Perfetto come un cerchio, fatto quadrare a suon di baobab e getti<br />

d’acqua spruzzati nell’aria dalla fontana firmata dall’artista giapponese Ritsuko Taho (la<br />

Millennium Springs), mentre viottoli sinuosi attraversano gli spazi verdi e connettono i luoghi<br />

delle attività: Artspark at Young Circle, nuovo progetto di arte pubblica a Hollywood, in Florida,<br />

può vantare dieci ettari abilmente disegnati dallo studio d’architettura Glavovic, un elegante<br />

polmone verde destinato al relax, al gioco e al divertimento.<br />

L’Artspark fonde arte e natura trasformando il landscape cittadino in qualcosa di costruito con<br />

senno. Al suo interno non c’è tempo per annoiarsi: eventi speciali e festival nella Central Court<br />

& Plaza, un’area per “far pascolare” i bambini, mentre sono ai nastri di partenza un padiglione<br />

dedicato alle arti visuali e uno al teatro.<br />

URBAN 11


© Valentina Russello<br />

Il sintomo della pericolosa trasformazione era chiaro:<br />

volevo rinunciare a un weekend – tutto pagato – a Kiev,<br />

per vedere il concerto di Elton John in tribuna vip, per<br />

non perdermi il pic-nic di fine anno della mia scuola di<br />

yoga. Le amiche mi hanno dato della pazza, ma io<br />

non sono pazza, sono semplicemente uscita di testa<br />

per l’ashtanga vinyasa del guru Sri K. Pattabhi Joïs.<br />

Come tanti, che come me si svegliano alle 5 del mattino,<br />

perché il saluto al sole mica lo si può fare alle due del<br />

pomeriggio... E poi via con gli asana, cioè le posture.<br />

Nessun problema con il coccodrillo e il cane a testa in<br />

giù. Sono talmente superiore alle cose futili della vita<br />

che me ne frego se mi dicono che in realtà faccio il cane<br />

che piscia. Il mio pensiero è rivolto alla farfalla e al<br />

corvo, che ancora non mi vengono molto bene. Alla<br />

fine della pratica commento le sensazioni. Con chi? Ma<br />

con chi frequenta la scuola: qualche uomo e molte, moltissime<br />

donne. Single, perché se non hai l’uomo, almeno<br />

con lo stato di benessere provocato dallo yoga te la meni<br />

di meno. E visto che la scuola chiude, ho anche pensato<br />

bene di continuare ad affinare la pratica in India,<br />

dal guru. Il biglietto aereo per Mysore l’ho già comprato.<br />

Poi torno e c’è lo stage di yoga e cucina macrobiotica,<br />

che allunga la vita e porta benessere fisico e psichico.<br />

YOGA A MODO MIO<br />

L’ashtanga vinyasa è una cosa<br />

meravigliosa. Ma guai a chi mi<br />

tocca la fiorentina<br />

Alghe, formaggio di soia e gomasio... Quasi quasi mi<br />

viene da vomitare... E poi io, nota carnivora divoratrice<br />

di fiorentine da mezzo chilo, sto per lasciare in pace le<br />

mucche, animali sacri ma terribilmente stupidi... e soprattutto<br />

buoni, nel senso del sapore.<br />

Sono sul treno che leggo i principi della macrobiotica e<br />

a un certo punto alzo lo sguardo: seduti a fianco vedo<br />

due santoni con la testa rasata, nudi, una tunica arrotolata<br />

alla bell’e meglio e i sandali tipo san Francesco. Mi<br />

squilla il telefono. “Pronto? Allora per Kiev, che cosa hai<br />

deciso?”. “Ma non pensavate certo che fossi seria quando<br />

dicevo che volevo andare al pic-nic?”.<br />

URBANWOMEN<br />

di Faust<br />

URBAN 13


Per venire a scrivere a Milano ha<br />

lasciato la sua rassicurante routine<br />

di Pola. Casa sua? Una Y10 piena<br />

zeppa di libri parcheggiata a Brera.<br />

E a chi gli chiede che cosa faccia<br />

di bello qui da noi Maksim Cristan<br />

risponde “lo scrittore di strada”<br />

testo: Amelia Gonzalez / foto: Cesare Cicardini<br />

LA STRADA DA UN A Y10<br />

anche<br />

Con la Feltrinelli è andata così: siccome a Milano quell’inverno<br />

faceva un freddo cane – e se dormi per strada<br />

non c’è niente di peggio del freddo cane – Maksim<br />

Cristan era ospite nella Y10 di un amico. Una Y10 verde,<br />

parcheggiata in via Mercato in forma definitiva quanto<br />

può esserlo una statua, ma soprattutto piena di libri.<br />

Talmente piena che restava posto per un solo passeggero<br />

che però non poteva abbassare i sedili, “così dormivo<br />

seduto in 26 modi brevettati da me. Cominciai subito a<br />

leggere e ad apprezzare le diverse edizioni per i diversi<br />

scopi. L’intera collana dei filosofi contemporanei era perfetta<br />

sotto i piedi e Il maestro e Margherita di Bulgakov,<br />

che aveva una copertina particolarmente morbida, anda-<br />

va bene sotto la testa, per non appoggiarla direttamente<br />

sul vetro gelido”.<br />

Maksim, di Pola, Istria, nato per sbaglio a Vienna con<br />

il nome di Vlad nel 1966, ha quindi avuto una formazione<br />

letteraria ineccepibilmente classica. Forse qua e<br />

là lacunosa, ma che si può pretendere da un’utilitaria?<br />

Dostoevskij, Schopenhauer, Gibran… Più qualche divagazione<br />

sui contemporanei e Stefano Benni in particolare,<br />

edito da Feltrinelli come la maggior parte dei titoli,<br />

fra quelli in dotazione della Y10, che Maksim ha amato<br />

di più. Perciò, ecco com’è andata: Maksim ha aggiunto al<br />

desiderio “Uno” di pubblicare un libro il desiderio “Due”<br />

di pubblicarlo con “quella” casa editrice. E ora va detto,<br />

se suonerà un po’ pomposo, che li ha esauditi<br />

entrambi con (fanculopensiero) − Serie bianca, pp. 272,<br />

euro 13 − lui in copertina e ogni cosa al suo posto.<br />

Ma si sa che questa condizione delle cose “tutte al loro<br />

posto” è spesso apparente. Per esempio, Maksim: a<br />

35 anni aveva l’esclusiva per il commercio dell’intero<br />

mercato di mobili per la ex Jugoslavia. Era negoziante<br />

in proprio e rappresentante di un’azienda italiana, il che<br />

gli rendeva un sacco di soldi. Nel maggio del 2001, a<br />

Zagabria, stava andando a un appuntamento di lavoro<br />

a bordo di una Beretta Chevrolet e a un semaforo,<br />

quand’è scattato il verde, non è più ripartito, è rimasto<br />

dentro l’auto fermo immobile per un bel po’ beccandosi<br />

più di un “muoviti, coglione!”, poi è uscito senza spegnere<br />

il motore e se n’è andato prima in un hotel, poi in<br />

stazione, infine a Milano, con i vestiti che aveva addosso,<br />

senza salutare nessuno e senza passare dalla banca.<br />

Detto in modo elegante: la sua vita non gli corrispondeva<br />

più. Detto in parole povere: è andato fuori di testa.<br />

Probabilmente, entrambe le cose.<br />

Milano – Maksim lo sapeva – non è il classico posto<br />

che si sceglie per non lavorare. Quindi, che cosa ci<br />

fosse venuto a fare era un mistero anche per lui. Per la<br />

precisione, il suo cervello procedeva chiedendosi: cos’è<br />

che in questo momento vorrei? Qual è esattamente il<br />

mio desiderio? Non ci arriva subito, ma ci arriva presto.<br />

Vuole scrivere. Esattamente, questo soltanto. “In Croazia<br />

il poeta che c’è in me se n’era rimasto molto ben zitto.<br />

Non mi ero neanche accorto ci fosse. Ho composto<br />

canzoni per mio cugino, che lì è un po’ il Vasco Rossi<br />

della situazione, e mi bastava come contributo all’arte.<br />

Mio padre era un importante dirigente di partito, prima<br />

della guerra, e per me, come per tutti, non esisteva<br />

che il komunismo. Tutto komunismo, solo komunismo.<br />

Per rendere l’idea: avevo studiato filosofia, ma quando<br />

sono arrivato in Italia ho scoperto con vero stupore che<br />

nella storia è esistito più di un uomo degno di essere<br />

14 URBAN URBAN 15


studiato. A me avevano raccontato soltanto di uno che,<br />

certo, era un pezzo da 90. Marx, rendo l’idea? Però non<br />

trovavo molto stimolante stare ad ascoltare sempre ed<br />

esclusivamente lui”.<br />

Comunque non è per vie speculative che Maksim scopre<br />

di voler solo e soltanto scrivere. Succede un giorno, verso<br />

sera, quando si siede ai piedi del monumento in piazza<br />

Costantino e gli si avvicina un tizio “pssss… erba?...<br />

hashish?... coca?...” Hummm… Bella scelta, fammi pensare.<br />

Che cosa voglio veramente? Carta. Carta e penna.<br />

Già da sé è una compulsione più simpatica della media.<br />

E se non hai soldi diventa addirittura l’ideale. “Cominciai<br />

a scrivere di tutto, qualsiasi cosa mi venisse in mente.<br />

Ero lento, e mi godevo questa impressione d’avere<br />

tempo. Tutto il tempo”. C’è anche un risvolto pratico,<br />

nella nuova attività: la questione “… e che fai di bello, a<br />

Milano?” viene brillantemente risolta. Fa lo scrittore di<br />

strada. Altre domande?<br />

Oltre a essere una risposta efficace, è davvero romantica.<br />

Chi non ha pensato, almeno una volta nella vita,<br />

di fare lo scrittore di strada? Nessuno sano di mente.<br />

Scrivere appoggiandosi a qualche centimetro di marmo<br />

ai piedi di una statua, con il braccio storto e il corpo in<br />

posizioni poco plastiche, è scomodo. Ma questo non fa<br />

di Maksim un matto. In realtà, non aveva altro modo. A<br />

nessuno sfugge che fare lo scrittore di strada comporta<br />

vivere in strada. Lui racconta che “procurarsi da mangiare<br />

non è la cosa più difficile. Ai barboni, per esempio,<br />

spesso ci pensano gli spazzini. Funziona così: i camerieri<br />

che chiudono i bar mettono da parte gli avanzi e li danno<br />

agli spazzini che passano di notte un po’ perché buttare<br />

via la roba è stupido, e un po’ perché sperano che<br />

gli spazzini puliscano meglio davanti al bar risparmiando<br />

loro un po’ di lavoro. Però i bar sono tanti, e dopo un<br />

po’ gli spazzini hanno i panini fuori dagli occhi. Allora,<br />

se uno di loro è gentile, passa il pacchetto ai barboni, ai<br />

quali nessun cameriere darebbe mai da mangiare senza<br />

uno spazzino come mediatore. Per questo i barboni buttano<br />

la roba davanti ai bar. Perché odiano i camerieri”.<br />

Non fa una piega. Anche i conducenti d’autobus, che<br />

in (fanculopensiero) sembrano quasi proteggere il suo<br />

sonno lasciandolo in pace fino al capolinea, in realtà<br />

“semplicemente non mi vedevano. In caso contrario: via,<br />

andare per favore, scendere. Quindi la strategia consisteva<br />

nell’alternare le linee di autobus e tram per non<br />

incontrare lo stesso conducente due volte di seguito”.<br />

Fin qui siamo nel sopportabile. Di insopportabile, e su<br />

questo converranno anche le tribù amazzoniche, c’è il<br />

CHI NON HA PENSATO, ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA, DI FARE LO SCRITTORE DI STRADA? NESSUNO SANO DI MENTE<br />

mal di denti. E c’è il tempo – ore, giorni, settimane – che<br />

si passa (soffrendo come si soffre per il mal di denti)<br />

aspettando che passi. Senza poter fare niente. Infatti, i<br />

volontari ci sono, “c’è anche un’autoambulanza in postazione<br />

fissa per casi di questo genere, ma ci vanno veramente<br />

in pochi. È un po’ lo stesso discorso dei ricoveri.<br />

Chi non sa dove dormire preferisce dormire in strada<br />

perché neanche chi dorme in strada da 40 anni si sente<br />

un barbone. Tutti pensano: la mia situazione è temporanea,<br />

io non sono come quello là. E ritrovarsi in un<br />

posto pieno di quelli là è dura. Vedi tanti te stesso nella<br />

versione più ripugnante. La verità è che tutti i barboni<br />

aspettano il miracolo”.<br />

In (fanculopensiero) Maksim racconta tutto questo: come<br />

mangia, dove dorme, chi conosce, e di quando manda<br />

affanculo la famiglia che, dopo essere rimasta un mese<br />

senza sue notizie, l’ha recuperato per vie ospedaliere (sì,<br />

insomma, il solito tran tran: stai male, ti ricoverano, gli<br />

infermieri ti guardano i documenti e chiamano casa…),<br />

riportato in Croazia e lì scannerizzato dalla testa ai piedi<br />

alla ricerca di un buco che arrecasse (eh sì, spiace dirlo)<br />

un po’ di sollievo, nella sua drammaticità. Perché non<br />

poteva che essere droga. Per forza. Che altro?<br />

Però non era droga. Perciò Maksim torna a Milano con<br />

ispirata cocciutaggine e perfeziona il lavoro di scrittore<br />

di strada grazie all’amico della Y10, Icaro Ravasi, che in<br />

Brera è tutt’altro che uno sconosciuto. Icaro gli mostra<br />

come si fanno le copertine, come si rilega e gli fa largo<br />

sul banchetto del mercatino. Di suo, Maksim aggiunge<br />

giornate nella biblioteca del Parco Sempione a leggere,<br />

studiare l’italiano e insegnare gli scacchi al direttore,<br />

cosa che gli consente di allargarsi un po’ – un po’ tanto<br />

o tantissimo, a seconda del volume degli affari – con le<br />

fotocopie.<br />

A questo punto è chiaro che (fanculopensiero) non è<br />

un’opera prima. Né originale, perché l’aveva già pubblicata<br />

una casa editrice salentina alla quale Maksim col<br />

cavolo che ne ha venduto i diritti. Mai vendere i diritti<br />

a qualcuno che non sia l’oggetto della tua ossessione<br />

letteraria. Si può obiettare che essere pubblicato da una<br />

grande casa editrice comporta diventare autore di una<br />

grande casa editrice. Bello, bello, ma c’è un però. Anzi,<br />

due. E se il libro va bene? E se il libro va male? Maksim<br />

fa presente che, rispetto alla maggior parte della gente<br />

– scrittori compresi – è fortunato. Ha ben due scelte.<br />

Può fare lo scrittore. Oppure può fare lo scrittore di strada.<br />

Non gli sembra poco.<br />

URBAN 17


Smobilitata, abbandonata,<br />

deserta. Nella città<br />

estiva i veri protagonisti<br />

rimangono i suoni<br />

testo: Paolo Madeddu<br />

illustrazione: Pax Paloscia<br />

SUMMER<br />

NOISE<br />

Dicono che d’estate i sensi si esaltino. Boh, forse la<br />

cosa vale per la vista, cui viene offerto qualche belvedere.<br />

E qualche bel sedere. Che poi piace anche al<br />

tatto – lui sì che d’estate ha qualche occasione in più; e<br />

anche il gusto non se la passa malissimo: certo, magari<br />

non ha occasione di fare troppo il sofisticato, ma tra<br />

angurie e grigliate, calippi e cedrate, può considerarsi<br />

servito e riverito. E alla fine nemmeno l’olfatto si annoia,<br />

tra salsedine e profumo di crema abbronzante al<br />

cocco – okay, forse è vero, d’estate i sensi si esaltano,<br />

tranne uno che si deprime. L’udito. Devastato dalle<br />

canzoni più orrende che le radio riescono a mandare,<br />

torturato dalle fesserie dei vicini di ombrellone che<br />

commentano le paparazzate o i nuovi acquisti dell’Inter,<br />

irritato dalle raccomandazioni delle mamme ai bambini.<br />

L’unico senso che d’estate vorrebbe rimanere in città è<br />

l’udito. A godersi il repertorio urbano, che quest’anno<br />

sarà per veri intenditori. Sì, perché l’anno scorso di<br />

questi tempi la città emetteva all’unisono le voci dei telecronisti<br />

Rai, provenienti dalle finestre aperte, oppure<br />

quelle di Fabio Caressa e dei commentatori della peitivì<br />

– ma solamente per una élite di palati fini, che subiva<br />

il contrappasso di sentire il boato dei vicini di casa una<br />

decina di secondi prima di poter vedere fisicamente il<br />

gol dell’Italia (inconvenienti del satellite). Poi, i clacson<br />

o le bombolette-trombette (trombolette?) celebranti<br />

l’amor patrio e naturalmente: “Pooo, po-po-po-po<br />

pooo, poooo”.<br />

Quest’estate, complice la mancanza di appuntamenti<br />

calcistico-olimpionici di rilievo, la sera ci si può mettere<br />

alla finestra e imitare D’Annunzio: “Odi? I sandali<br />

hanno un suono. E le infradito un altro suono...”. E la<br />

falena che entra nella lampada sterminainsetti ha un<br />

suono, e il moscerino che la segue ha un altro suono, e<br />

la zanzara che le guarda e scuote la testa prima di passare<br />

oltre ne ha un altro, che sentirete tra poco, molto<br />

distintamente. E la tv d’estate! Ha un suono che viene<br />

direttamente dagli anni Sessanta (vedi l’inevitabile replica<br />

di Audace colpo dei soliti ignoti su RaiTre oppure<br />

quella di El Grinta con John Wayne su ReteQuattro),<br />

e dalle case illuminate d’azzurro si sporge a salutare<br />

come i vecchietti davanti all’uscio nei paesi. E il rumore<br />

dei cubetti di ghiaccio nel bicchiere ha un suono, un<br />

tappo a corona che salta ne ha un altro, e quello della<br />

lattina ne ha uno molto più sommesso, eccetto quando<br />

l’anello strappalinguetta è di quelli che rimangono in<br />

mano – e in quel caso è la linguetta dell’assetato deluso<br />

a mettersi in moto sacramentante.<br />

E ovviamente, ci sono i suoni delle cene sul terrazzo,<br />

quelle con gli amici e con il riso inestinguibile – nel<br />

senso dell’insalata di riso: piace tanto ma avanza sempre,<br />

qualcosa non torna. I suoni dei vicini di casa che<br />

caricano la macchina e litigano e chiamano Mariuccia<br />

per avvertire che loro stanno partendo: “Hai preso<br />

l’Autan?”. “Andrea non puoi portare tutti quei giochi<br />

per la Playstation, scegline al massimo una quarantina”.<br />

“Avevamo detto che saremmo partiti alle due, sono le<br />

tre e mezza” (di notte, s’intende, perché stanno facendo<br />

la partenza intelligente, per quanto sia un aggettivo<br />

che fa a pugni con la loro esistenza).<br />

E a mano a mano che si procede ineluttabilmente verso<br />

Ferragosto, i suoni della città si fanno più rarefatti e<br />

solenni. Lo scooter del ’91 che procede a 30 all’ora<br />

si sente già a due chilometri di distanza, e si avvicina<br />

lento come la più imperiosa delle pernacchie. La saracinesca<br />

dell’ultimo panettiere rimasto aperto, che viene<br />

giù alle sei meno dieci come un proclama: “Certo che<br />

chiudo anch’io, non sono mica l’ultimo dei rimbambiti”.<br />

Gli sprinkler dell’impianto che annaffia le piante dei<br />

vicini di casa – quelli ricchi. E, complice la ormai totale<br />

assenza di traffico, se avete un udito particolarmente fine<br />

potete persino sentire le zanzare che vanno a fare la<br />

doccia come i ragazzini di New York quando si aprono<br />

gli idranti. E se poi avete un udito spettacolosamente<br />

fine, potete sentire che si stanno dando appuntamento<br />

per la cena – sulla vostra caviglia. “Zzzz, chissà se anche<br />

stasera si è spruzzato con quel delizioso Autan”.<br />

18 URBAN URBAN 19


BIGLIE CON LE RUOTE<br />

Tra collezionisti, piste di sabbia<br />

e Gran premi le biglie di plastica<br />

sono una vera mania<br />

testo: Cinzia Negherbon<br />

foto: Giovanni Hänninen<br />

Con un sederino magro si tracciava una carreggiata doppia<br />

e stretta, con uno più morbido una pista tradizionale<br />

arrotondata, infine con quello cicciottello una sorta di autostrada,<br />

adatta fino a otto concorrenti. Così si costruivano<br />

chicane, paraboliche, rettilinei e curve a gomito, successivamente<br />

rifinite a mano, aggiungendo trabocchetti, buche<br />

e ponti interrotti.<br />

Se non l’aveste ancora capito stiamo parlando delle piste<br />

per le gare di biglie. Un gioco che da bambini abbiamo<br />

fatto tutti. Prima di dare inizio alla sfida, si recitavano le<br />

regole di base: per tirare ammessi il medio e l’indice, il<br />

pollice solo per colpi brevi; assolutamente vietato il taglio<br />

della curva. Solo alla fine facevano la loro comparsa le<br />

palline di plastica con le facce serie dei ciclisti dell’epoca:<br />

la leggendaria grinta di Gimondi, il grande Moser dall’aria<br />

perennemente affaticata, l’esotico De Vlaminck. Ma che<br />

fine hanno fatto queste mitiche biglie da spiaggia?<br />

Quelle che non giacciono dimenticate nelle cantine di genitori<br />

ormai nonni sono diventate parte di preziosissime<br />

collezioni. Veri e propri oggetti di culto, ricercati perché<br />

simboli di un passato prossimo condiviso. Preziosi perché<br />

l’abitudine di rinnovare la propria squadra disfandosi della<br />

vecchia un’estate con l’altra li ha resi quasi introvabili.<br />

Oggi la caccia ai pezzi rari è aperta, a contenderseli un<br />

numero non indifferente di collezionisti e appassionati,<br />

concentrati soprattutto nella riviera romagnola, capitale<br />

dei passatempi da spiaggia. La collezione del riminese<br />

Luca Vianello può contare per esempio su quasi 500<br />

esemplari. Al riparo in custodie di plastica, inattaccabili<br />

dall’umidità: le mostra con la dovuta considerazione. Di<br />

portarle in spiaggia non se ne parla neanche: una sola<br />

giocata potrebbe graffiare la plastica trasparente e l’immagine<br />

non si vedrebbe più. La sua collezione spazia tra<br />

ciclismo, motociclismo e Formula 1. Tra i pezzi forti, in pole<br />

position una biglia che risale agli anni ’60, protagonista<br />

Eddy Merckx, altrimenti detto Il Cannibale, campione belga<br />

di ciclismo famoso per il record di detenzione della maglia<br />

gialla; la minuscola foto lo ritrae mentre affronta una salita.<br />

Racconta Luca che “è un esemplare rarissimo, addirittura<br />

forse l’unico sopravvissuto”. Passando al motociclismo,<br />

i due pezzi più preziosi, di inizio anni ’70, ritraggono<br />

entrambi Renzo Pasolini, acerrimo nemico di Agostini: la<br />

prima biglia lo immortala su una moto Benelli, la seconda<br />

sulla sua Aermacchi. La vera passione di Luca è però la<br />

Formula 1, proposta nelle biglie a partire dagli anni ’80,<br />

che non riportavano le foto dei piloti ma direttamente<br />

le scuderie. La più pregiata della collezione è quella del<br />

team Brabham del 1983, su cui correva Nelson Piquet,<br />

una biglia importante soprattutto per l’annata che rappresenta,<br />

in cui furono tolte le minigonne alle auto. Poi c’è la<br />

serie F1 stagione 1997, che ha la particolarità di avere<br />

12 scuderie iscritte, di cui una, la Lola, che corse un solo<br />

Gran premio prima di ritirarsi per sempre: essendo stata<br />

stampata solo un anno, la biglia Lola è rarissima, e Luca<br />

per completare la serie la sta cercando disperatamente.<br />

Nelle cantine, dentro gli scatoloni del mare in mezzo a<br />

secchielli, palette e formine, nei fondi di magazzino dei negozi<br />

di giocattoli, o ai mercatini dell’usato della domenica.<br />

L’ultima spiaggia per trovarle è rappresentata da e-Bay,<br />

che per ora non sembra attribuire gran valore a questi<br />

oggetti, e infatti il nostro esperto ci conferma che non esistono<br />

ancora vere e proprie quotazioni, dal momento che<br />

solo di recente il fenomeno ha cominciato a diffondersi.<br />

L’interesse non si limita al collezionismo delle vecchie<br />

biglie, ma si riflette in un vero e proprio revival del gioco,<br />

oggi più modernamente chiamato Cheecoting. Al bagno<br />

39 di Rimini, per esempio, da alcuni anni un gruppo tra i<br />

20 e i 50 anni ogni estate organizza un campionato di biglie<br />

da spiaggia Formula 1, ormai giunto alla VII edizione,<br />

dove ogni pista copre un’area di 150 metri quadri e riproduce<br />

in scala i circuiti originali più famosi. Unico problema<br />

lamentato dai giocatori, l’odierna produzione di esemplari<br />

ritenuti “fuori formato”, che non misurano più i 30mm di<br />

diametro regolamentari, l’ideale per giocare, ma si sono<br />

trasformati nei cosiddetti “palloni” di circa 40mm, che oltre<br />

a far male al dito dopo pochi minuti di gioco, riportano,<br />

anziché i mitici campioni, ridicole figurine coi personaggi<br />

della Disney! Così i giocatori sono costretti a riciclare vecchie<br />

biglie rovinate di formato standard, personalizzate<br />

disegnandoci sopra il bolide o il numero di gara.<br />

Ma esiste anche il Trofeo Cheecoting Rimini, evento di<br />

portata nazionale che ormai da tre anni apre la stagione<br />

estiva in Riviera, facendo prendere il treno a migliaia di<br />

persone per venire ad assistervi. A organizzarlo Antonio<br />

Molin, un romano appassionato al punto da fondare<br />

l’Accademia della Sabbia, società specializzata nell’organizzazione<br />

di gare in tutta la penisola, e talmente bravo a<br />

costruire le piste che riesce a farsi pagare gli spazi pubblicitari<br />

come nei circuiti veri. Ha persino in cantiere l’idea di<br />

una gara tra i politici in carica alla Camera, ognuno con la<br />

sua biglia personalizzata!<br />

URBAN 21


Frank Zappa © Tom Hanley/Redferns/Grazia Neri<br />

ROCK<br />

WRITING sapere.<br />

Parlare, i divi parlano. Caspita, se parlano: ve ne viene<br />

in mente uno che non si esprima a tutto spiano?<br />

Sapreste fare un esempio di star taciturna? Tanto per<br />

dire: Mina, che da anni è l’emblema della celebrità che<br />

si nega, da anni scrive articoli per un quotidiano e risponde<br />

alle lettere dei lettori di un settimanale. Se lei<br />

è quella che comunica col contagocce, figuriamoci gli<br />

altri. Asseriscono, pontificano, intervengono. Parlano di<br />

come dovrebbe andare il mondo, di cosa mangiano per<br />

tenersi in forma, di come sono meravigliosi i loro fan, di<br />

quanto rispettano i loro colleghi. Comunicatori a 360<br />

gradi. Anzi, 359 – perché non c’è verso che parlino<br />

davvero del loro mestiere, dei dettagli, degli strumenti,<br />

degli inconvenienti, della routine. Forse perché diventando<br />

“mestiere”, diventerebbe qualcosa di volgare.<br />

Perciò è difficile che un calciatore parli dei suoi piedi.<br />

Anche solo per raccontare che gli piace particolarmente<br />

toccare la palla di esterno, non sa nemmeno lui perché,<br />

e magari la cosa gli è costata più di un gol. Oppure, che<br />

Prima di venir cantata, prima di<br />

essere suonata, prima di entrare<br />

nella testa dei fan, una canzone deve<br />

essere scritta. In un libro le peripezie,<br />

i colpi di genio, l’imprevedibilità − in<br />

una parola la storia − dei pezzi rock<br />

che hanno spaccato<br />

testo: Paolo Madeddu<br />

un attore dica che per un certo personaggio ha pensato<br />

di rallentare certi gesti o enfatizzarne altri, o che ha dovuto<br />

lavorare talmente tanto di sopracciglia che quasi<br />

se l’è slogate. No, è sempre: “Le partite vengono decise<br />

dagli episodi”, o “Questo è un film molto importante, di<br />

cui sono molto orgoglioso, e sul set con la mia partner<br />

si è creata un’alchimia che definirei speciale”.<br />

Così, da un lato ci sono loro, che non parlano. Dall’altro<br />

lato ci sono i giornalisti, che non chiedono (ehi, è faticoso,<br />

sapete). E sul terzo lato di questo torbido triangolo<br />

ci sono i lettori, che apparentemente non vogliono<br />

È la parziale conferma di una celebre e citatissima<br />

sentenza di Frank Zappa: “Il giornalismo musicale<br />

è fatto da gente che non vuole scrivere, che intervista<br />

gente che non vuole parlare, per gente che non vuole<br />

leggere”. Parziale: noterete che al “non sa” originale abbiamo<br />

sostituito il “non vuole”. In fondo, a tutte le parti<br />

in causa piace credere alla fiabesca versione di Vasco,<br />

ovvero le canzoni nascono da sole, vengono fuori già<br />

con le parole – son come i fiori, son come i sogni... Doni<br />

che scendono dal monte Parnaso, elargiti dalle Muse ai<br />

più meritevoli. Poi, il signor Rossi (e chi lavora con lui)<br />

sa benissimo che non è precisamente così: una canzone<br />

può richiedere parecchio tempo, può rimanere impantanata<br />

tra strofa e ritornello in attesa di un ponte, e poi<br />

sbloccarsi quando qualcuno fa un sol al posto di un la<br />

– e magari solo perché era ciucco e aveva sbagliato a<br />

mettere le dita. Oppure, come è capitato a un classico<br />

come Sultans of swing dei Dire Straits, beneficiare di un<br />

cambiamento occasionale: “Quando l’ho composta era<br />

molto diversa, più fluida, aveva solo due o tre accordi.<br />

Poi, strimpellando con una chitarra diversa, è diventata<br />

qualcos’altro”, afferma Mark Knopfler medesimo,<br />

concludendo: “Le canzoni sono influenzate in modo<br />

decisivo dallo strumento su cui sono composte o svi-<br />

Carlos Santana © Gijsbert Hanekroot/Sunshine /Twin Pics<br />

22 URBAN URBAN 23<br />

David Byrne © Stephanie Chernikowski/Redferns/Grazia Neri


Michael Stipe © Stephanie Chernikowski/Redferns/Grazia Neri<br />

“OGNI TONALITÀ HA UN SUO CARATTERE. È COME SE LE DIVERSE TONALITÀ AVESSERO UN ODORE DIVERSO”<br />

luppate”. O magari sono influenzate da una particolare<br />

idiosincrasia del compositore. Spiega il leggendario<br />

Burt Bacharach: “Ci sono tonalità che non mi piacciono.<br />

Non scrivo mai in re maggiore. O in do bemolle. (…) Si<br />

tratta sempre delle mani. È un problema che ho quando<br />

lavoro alla tastiera, è dove vanno le mani, dove si<br />

trovano bene”. Mike Mills dei R.e.m., per contro, svela<br />

il suo ingrediente segreto: “Il mio accordo preferito è<br />

quello di settima. Ogni volta che un accordo mi sembra<br />

noioso, al basso suono una settima”. Altre scelte sono<br />

più prosaiche, chiarisce Frank Zappa: “Ho abbandonato<br />

la chitarra perché non pensavo che sul mercato ci fosse<br />

una grande richiesta di quello che facevo con la chitarra.<br />

(…) Perché dal momento che mi autofinanzio, non<br />

posso non badare al mercato”.<br />

Sono queste cose a rendere Rock notes di Paul Zollo<br />

(Minimum Fax, in libreria dal 10 luglio), dal quale abbiamo<br />

tratto queste citazioni, un libro particolarmente<br />

affascinante per chi ama la musica: i musicisti da lui<br />

intervistati acconsentono a parlare del loro mestiere<br />

mettendo da parte la retorica del “creare emozioni” e<br />

fanno quello che maghi e prestigiatori raccomandano<br />

di non fare mai: spiegano i trucchi. Tipo che se vuoi<br />

espressamente fare di un brano un singolo radiofonico<br />

devi soprattutto “ripetere il ritornello un sacco di volte<br />

e vivacizzare tutti gli aspetti” (Suzanne Vega). Oppure:<br />

“Se vuoi che il pezzo trasmetta un senso di urgenza,<br />

basta alzarlo di tono. A dire la verità ci sono arrivato un<br />

po’ tardi, l’ho scoperto l’anno scorso o giù di lì” (David<br />

Byrne).<br />

Non che sia un libro squisitamente tecnico. Ci sono<br />

riflessioni a tutto campo sulla musica che non sono<br />

necessariamente rivolte a chi ha fatto il conservatorio:<br />

“I video rovinano SEMPRE le canzoni” (Mark Knopfler);<br />

“È difficilissimo scrivere una canzone allegra” (Michael<br />

Stipe, R.e.m.); “È nel silenzio che le canzoni si sentono<br />

più forte” (Carlos Santana). Ma Zollo è riuscito a dare<br />

un piano di lettura immediatamente comprensibile anche<br />

alle parti che sembrerebbero riservate agli addetti<br />

ai lavori. Lo si vede per esempio quando i già citati<br />

R.e.m., intervistati collettivamente, colgono l’occasione<br />

per dialogare tra loro, scoprendo essi stessi qualcosa<br />

sulla musica. Parlando della canzone Me in honey, Stipe<br />

apprende dal collega Mike Mills che “Do diesis è una<br />

tonalità strana”. Mills lo erudisce: “Il chiaro di luna è in<br />

do diesis, è una tonalità incantevole che usano i musicisti<br />

classici, perché è piena di bemolle”. Accade qualcosa<br />

di simile anche tra i due componenti degli Steely Dan,<br />

Walter Becker e Donald Fagen. “Tu hai capito cos’è<br />

questo famoso accordo alla Steely Dan?” “Sì, è una<br />

settima minore con una quinta aumentata”. “Ah, ok”.<br />

“È un accordo maggiore ma con la terza come basso,<br />

potremmo chiamarla una settima minore. In effetti è<br />

l’inversione di un accordo maggiore con una seconda<br />

aggiunta…” “Giusto, e senza terze”. “Ogni tonalità ha<br />

un suo carattere. È come se le diverse tonalità avessero<br />

un odore diverso”. Non è questo che dovrebbero<br />

contenere le interviste ogni tanto, invece di informarci<br />

che Biagio tiene all’Inter e Laura tiene al Milan ed Eros<br />

alla Juve? Oltre tutto, invece di sembrare dei pupazzi,<br />

guadagnerebbero un po’ di rispetto. Come conclude<br />

adeguatamente Leonard Cohen: “Perché si pensa che<br />

questo lavoro non sia faticoso? Per ottenere il massimo<br />

mi tocca lavorare sodo come qualunque altro imbecille.<br />

Non ho avuto idee per un sacco di tempo. E non sono<br />

sicuro di averne mai avute”.<br />

URBAN 25


Milano? Troppo fashion. Genova?<br />

Forte e decadente. Napoli? Un<br />

laboratorio straordinario. Ma per<br />

fare street culture <strong>bis</strong>ogna stare<br />

a Roma. Almeno secondo Paulo<br />

von Vacano, fondatore della casa<br />

editrice Drago<br />

testo: Francesca Bonazzoli<br />

SULLACODADELDRAGO<br />

© CTink<br />

© CTink<br />

Il suo motto è sempre stato “Non fidarti di una persona<br />

sopra i trent’anni” e così Paulo Lucas von Vacano,<br />

che faceva il giornalista, arrivato a quella soglia per lui<br />

più fatale di una ghigliottina, ha ritenuto di non poter<br />

esercitare oltre un mestiere già di per sé tacciato di faziosa<br />

inaffidabilità.<br />

Che fare, dunque? L’editore. Ma non di quelli “fighetti”,<br />

che stanno a Milano, bensì l’editore dei fenomeni di<br />

strada, di quella cultura indipendente “che rischia di<br />

essere fagocitata dal mainstream e data in pasto ai cannibali<br />

dell’immagine”, come lui stesso spiega.<br />

Nome scelto per la casa editrice: Drago, perché evoca il<br />

simbolo grafico della S che esprime il dinamismo della<br />

spirale.<br />

La città ideale dove insediarsi sarebbe stata Napoli o<br />

Palermo, decadenti, abbandonate dalle istituzioni overground<br />

e quindi tanto più creative underground. Ma poi<br />

la scelta di compromesso è caduta su Roma “perché è<br />

rozza, rude e truzza, senza industria della moda, mene-<br />

© Marte<br />

URBAN 27


© King Kong<br />

© Ivory Serra<br />

© King Kong<br />

freghista e senza inganno”. L’ossessione di von Vacano<br />

è la marginalità, condizione esistenziale che renderebbe<br />

pure e autentiche le culture di strada, scavalcando d’un<br />

balzo le mode e le leggi di mercato.<br />

Ma a leggere sul sito dragolab.it l’autopresentazione di<br />

Drago sorgono dei dubbi. “Drago – recita il messaggio<br />

– è composta da dealer di idee, trafficanti d’informazioni,<br />

pusher di stile, camaleonti di vari mondi, che fungono<br />

da sacco amniotico della globalizzazione, che spacciano<br />

progetti editoriali, piattaforme culturali, mostre, eventi e<br />

cha cha cha”.<br />

Più che un linguaggio di marginali, sembra un dialetto<br />

modaiolo, di quelli parlati da certi tipi che frequentano<br />

le lounge degli aeroporti internazionali e saltano da un<br />

locale giusto di Berlino a un altro di Barcellona.<br />

“Siamo radical street”, spiega Paulo von Vacano che<br />

sembra avere anche il nome giusto per questo noma-<br />

dismo chic. “Il nostro linguaggio non è quello imposto<br />

dalla Commissione europea, ma quello dei fumetti,<br />

della tv e della cultura pop globalizzata. In casa editrice<br />

siamo tutti stranieri o mezzo sangue, a cominciare da<br />

me, tedesco, ma con origini italo-spagnole. Anche i collaboratori<br />

condividono questo strano destino che ci ha<br />

portati tutti a Roma, città mezzo sangue e meticcia per<br />

eccellenza”.<br />

Dunque il linguaggio, fortemente mescolato con l’inglese,<br />

esprimerebbe l’identità eclettica e multiculturale di<br />

Drago.<br />

Il progetto 36 Chambers ne è forse l’illustrazione più<br />

esemplare. Si tratta di una collana di 36 libri da pubblicare<br />

in tre anni coinvolgendo i protagonisti, singoli<br />

o gruppi, della scena artistica indipendente internazionale.<br />

I primi sette titoli sono già usciti (prezzo 20 euro,<br />

ognuno stampato in edizione limitata di 2mila copie)<br />

e sono firmati da Papik Rossi, Whystyle, King Kong,<br />

Marte, Ivory Serra, CTink, Mike Giant, ovvero illustratori,<br />

tatuatori, fotografi, skater, graphic designer, writer. I loro<br />

curricula parlano di personaggi piuttosto ben inseriti<br />

anche nella produzione, ma, assicura von Vacano, “a<br />

farne un’avanguardia, diversa dalla cultura integrata al<br />

sistema, è la qualità sociale e solidale, profondamente<br />

giusta e pura, che tiene uniti in un gruppo queste persone<br />

a livello mondiale”.<br />

Il titolo della collana è ispirato dal film Enter the 36<br />

chambers of Shaolin, un classico delle arti marziali uscito<br />

nel 1978, che narra la storia di un abate e dei suoi<br />

© Ivory Serra<br />

© Ivory Serra<br />

discepoli i quali, per raggiungere la conoscenza, devono<br />

superare le insidie nascoste nelle 36 stanze del monastero<br />

attraverso prove di coraggio e abilità.<br />

Un sistema mistico, dunque, fatto di prove, disciplina e<br />

fedeltà, che sembra confliggere con gli scambi veloci e<br />

lo stile liquido, senza radicamenti, della cultura di strada<br />

e delle contaminazioni. Ma Paulo von Vacano riesce a<br />

trovare una conciliazione anche in questi due sistemi<br />

contraddittori.<br />

“Da caos nasce ordine e da ordine nasce caos”, afferma.<br />

“La strada è la scuola più interessante, crudele e brutale,<br />

ma questo non significa non avere buoni maestri: senza<br />

storia non c’è futuro e per creare nuovi mondi <strong>bis</strong>ogna<br />

avere alle spalle un’esperienza e gli esempi giusti che<br />

aiutano”.<br />

Anche la città dove si vive aiuta. Anzi è fondamentale,<br />

spiega von Vacano con il suo consueto linguaggio:<br />

“Roma è street, mentre Milano è fashion: fagocita tutto<br />

attraverso sponsor e multinazionali, come si è visto<br />

anche nella mostra Sweet art street art del Pac che ha<br />

trasformato in moda la cultura street. A Roma, invece, la<br />

situazione è esplosiva, si respira un grande entusiasmo.<br />

La città è tornata nella geografia mondiale della cultura<br />

overground, ma c’è spazio per scene culturali molto<br />

diverse: da una parte iniziative indipendenti, di microimprenditori<br />

che danno vita a piccole case editrici, concept<br />

store come il BeCool o bar come il Salotto 42, tanti fiori<br />

del male che crescono dal basso; dall’altra c’è un sindaco<br />

che promuove la cultura di sopra. Dovunque nascono<br />

festival, grandi eventi, piccole mostre. Insomma Roma<br />

spacca e ormai un invito che parte da questa città non<br />

viene rifiutato da nessuno. Il fatto è che a Roma le radici<br />

sono ancora sane e per essere internazionali <strong>bis</strong>ogna<br />

prima di tutto avere un’identità locale”.<br />

È la qualità “glocal” che invece mancherebbe a Milano.<br />

Von Vacano cala una pesantissima mannaia sul collo<br />

della ex città da bere: “Il knock out di Milano si deve alla<br />

moda. Ormai è una città allo sfascio”.<br />

E allora avanti con l’ordalia: visto che è così schietto e<br />

sicuro, sottoponiamo al giudizio di von Vacano tutta<br />

l’Italia. “Torino: le sue radici, che sono rimaste sempre<br />

forti e sane, ora la stanno premiando. Venezia: come<br />

tedesco provo un forte amore per la morte invisibile che<br />

vi si respira; anche la Biennale è morbosamente eccitante,<br />

ma sta calando le braghe rispetto alle nuove Biennali<br />

che si organizzano nel mondo perché abbiamo un governo<br />

che non aiuta l’arte. Bologna: è stata un laboratorio<br />

di innovazione, ma da qualche anno è allo sbando e<br />

si è chiusa in se stessa. Genova: la sua qualità decadente,<br />

invece, ne fa una città forte e pura. Firenze: ha portato<br />

avanti con Pitti un discorso di moda quasi milanese<br />

che non si accorda alla sua rozzezza toscana. Napoli:<br />

laboratorio straordinario di energia avanguardista, un<br />

clash devastante di amore e odio. Dimenticata da Dio<br />

e dal governo, sta creando isole autonome di lottatori<br />

di cultura, mentre le operazioni di Achille Bonito Oliva<br />

nella metropolitana e nei nuovi musei di arte contemporanea<br />

sono come la foglia di fico, uno sputo nell’occhio<br />

del cittadino, e non riflettono la cultura globalizzata”.<br />

Sembra dunque che l’asse della cultura, assieme a<br />

Palermo, altra città considerata vitale da von Vacano, si<br />

stia spostando verso il Sud.<br />

“Credo di sì, ma penso soprattutto alla provincia, a città<br />

come Grosseto, Crotone, Lucca, dove c’è un incredibile<br />

consumo di droga, dove la gente si veste tutta firmata,<br />

fanatici del corpo, della palestra e della musica techno.<br />

Io credo che il nuovo David Lynch potrebbe venire dalla<br />

provincia italiana”.<br />

E nel mondo? Che succede secondo lo street guru von<br />

Vacano?<br />

“Noi stiamo attenti soprattutto a Lagos e Mosca. Nella<br />

città nigeriana c’è un boom dell’industria cinematografica<br />

e della musica, mentre a Mosca l’incredibile ricchezza<br />

che circola sta riprendendosi in dieci anni quello che noi<br />

abbiamo bruciato in cinque secoli. E poi ci sono Berlino<br />

e Londra, due fascinosi melting pot”.<br />

E l’America?<br />

“È spacciata. Negli ultimi cinque anni ha investito in<br />

cannoni invece che in arte e questo le tornerà indietro<br />

come un boomerang. Al contrario, la vecchia Europa,<br />

con il suo modo tollerante e la capacità di affrontare i<br />

problemi in maniera meno drammatica, ha ripreso la sua<br />

vivacità”.<br />

28 URBAN URBAN 29<br />

© Whystyle<br />

© Whystyle


30 URBAN<br />

In attesa di un domani dall’acqua azzurra<br />

e balneabile, sul litorale a nord di Napoli<br />

non sono stati a guardare. Tra stabilimenti<br />

con piscina, pagode e zone benessere, in<br />

spiaggia c’è da sbizzarrirsi<br />

testo: Ciro Cacciola / foto: Alberto Bernasconi<br />

VARCATUROBEACH<br />

Varcaturo è un’enorme distesa di sabbia. Un concentrato<br />

di venti caldi dell’estate (leggenda di periferia vuole che<br />

tal Battiato Franco sia passato di qui con Alice sulla spiaggia<br />

delle meraviglie). Una pianura di pinete sul mare.<br />

Varcaturo è un pezzo del lungomare inquinato a nord di<br />

Napoli, una striscia di terra di nessuno, un set cinematografico<br />

di periferia non industriale entrato di diritto, per<br />

ripresa o per ispirazione, nelle storie di Pappi Corsicato, di<br />

Matteo Garrone, di Paolo Sorrentino.<br />

Varcaturo è appena una “frazione”, particella elementare<br />

di un comune della provincia di Napoli che ha il più alto<br />

indice di incremento demografico (Giugliano in Campania,<br />

a quota oltre 100mila abitanti, più grande di molti capoluoghi<br />

italici e benserviti), bonifica del Duce che non è più.<br />

Varcaturo è un’imitazione poco convincente dell’America<br />

californiana, una Miami piena di palme finte multicolore<br />

pronte a illuminarsi di notte, una Rimini in potenza che<br />

mai si evolverà in atto.<br />

Varcaturo è un’occasione mancata.<br />

O perlomeno lo era.<br />

Fino a pochi mesi fa.<br />

Poi l’estate è scoppiata, e un po’ tutti, napoletani & co.,<br />

hanno cominciato ad accorgersi che Varcaturo c’è, esiste<br />

e resiste, anzi si rinnova. Che Varcaturo insomma offre<br />

nuove possibilità di relax e di fine settimana, che nei giorni<br />

feriali può essere quasi una location esclusiva, che le sue<br />

spiagge ormai sono ritrovo alla moda, di giorno e di notte,<br />

all’alba e al tramonto, e che in fondo ormai, a dispetto del<br />

Live Earth e con tutto il rispetto per Al Gore, l’inquinamento<br />

è un fatto contemporaneo, un effetto del presente, una<br />

prova di convivenza, come i Dico.<br />

Schiacciata per lungo tempo dalla bellezza incomparabile<br />

di vicine di casa e dirimpettaie snob e insopportabili come<br />

Ischia, Capri, Sorrento e tutta la costa da Castellammare a<br />

Vietri; dimenticata persino dal bagnante pendolare dopo<br />

un breve boom post Ricostruzione e tradita spudoratamente<br />

per anni con spiaggine e calette attrezzate a mo’<br />

di stabilimenti balneari in pole position tra Mergellina e<br />

Posillipo; sottomessa fino alla scorsa estate persino al<br />

lungomare di Bagnoli in eterno recupero… come l’eroina<br />

di un B-Movie che finalmente ha l’occasione di riscatto<br />

con un film d’autore anche non perfettamente riuscito,<br />

Varcaturo quest’anno si prende la sua rivincita.<br />

Con un rinascimento architettonico che certo non ha<br />

interessato archistar come Calatrava, Foster o Piano ma<br />

che evidentemente ha fatto la gioia di più geometri locali,<br />

Varcaturo si è messa i tacchi alti, ha trovato finalmente i<br />

truccatori giusti, si è fatta un bel colore e ha dichiarato<br />

guerra e concorrenza leale a tutte le altre coste e località<br />

bagnate di Napoli e dintorni, con un risultato evidente e<br />

dimostrabile: folla, movida e mondanità.<br />

Vamos a la playa, gente, vamos a Varcaturo.<br />

A dirla tutta, per amor del vero, Varcaturo qualche piccolo<br />

pregio ce l’aveva già: estrema raggiungibilità via tangenziale;<br />

parcheggio facile a pochi metri dalla spiaggia;<br />

brezza in abbondanza; costi assolutamente contenuti.<br />

Il problema vero era che non ci si poteva bagnare. Mare<br />

inquinato o comunque bruttino. Niente di cristallino, insomma.<br />

Nessuna acquazzurra acquachiara di sorrentina o<br />

posillipina memoria. Ma, dopo anni di esperienze a Rimini<br />

& co., a contatto con un mare che per i napoletani non è<br />

vero mare, per profondità, colore e contesto panoramico,<br />

l’idea di una giornata al sole e al vento, in un posto pieno<br />

di gente abbronzata, musica, e magari anche piscina con<br />

idromassaggi, ristoranti e fast food, dj, animazione e tipe<br />

da spiaggia con potenziali topless, campi sportivi, aitanti<br />

bagnini, il tutto in cambio di pochi euro, si è insinuata con<br />

successo nella testa di tanti, tantissimi napoletani, giovani,<br />

meno giovani, single e matrimoniali, trendy e tamarri, tradizionalisti<br />

e new chic.<br />

Varcaturo sta facendo il pieno di gente quest’estate.<br />

Poteva mancare un’indagine urban al di sopra e al di sotto<br />

di ogni ombrellone?<br />

Punta Nord di Varcaturo è il Rama Beach, ex Lido Roma.<br />

Una enorme struttura in stile indonesiano, costruita a<br />

Bali, smontata, spedita a Napoli e rimontata su questa<br />

spiaggia da operai indonesiani venuti apposta in missione,<br />

una montagna di legno piena di simbologie orientali, con<br />

bassorilievi e sculture riproducenti scene di vita della indodivinità<br />

Rama (da cui il nome), divani in bamboo, cuscini<br />

di seta, ma soprattutto con un’idea di dialogo tra oriente<br />

e occidente, ovvero di come l’occidente prende il meglio


dell’oriente e ne fa uno spazio tranquillo e distensivo dedicato<br />

al relax, al contatto con la natura e allo sport (due<br />

i campi: beach tennis e beach volley). Dotato di piscina,<br />

massaggiatori e, naturalmente, ristorante vegetariano, il<br />

Rama Beach al tramonto diventa café per il sunset aperitiv<br />

e, più tardi, ritrovo per house party e feste private con<br />

musica commerciale.<br />

Partendo dal Rama, una passeggiata a ritroso lungo la riva<br />

consente di attraversare i vari lidi, vecchi e nuovi, attivi per<br />

la funzione prendisole che in più casi non si differenzia<br />

molto da quella clorofilliana di certi vegetali.<br />

Il panorama è sbiancato dal sole: a Nord i grattacieli spesso<br />

abusivi del Villaggio Coppola, una specie di Milano<br />

Tre mai realmente decollata; a Sud il promontorio della<br />

Spiaggia Romana di Torregaveta, dirimpettaia di Procida e<br />

della grande Ischia; al centro, isolata dal verde e tendente<br />

al cielo, l’acropoli di Cuma, con i resti dell’antica città<br />

grecoromana, con la suggestiva Grotta della Sibilla e altre<br />

meraviglie difese nel recinto del Parco Archeologico.<br />

VARCATURO È UN’IMITAZIONE POCO CONVINCENTE DELL’AMERICA CALIFORNIANA, UNA MIAMI PIENA DI PALME FINTE<br />

In sequenza, registriamo insegne, colori, investimenti, scene<br />

di vita e di mare aperto. Dal giallo/arancio del Lido La<br />

Fiorente al fatiscente Riez, dagli ombrelloni di paglia del<br />

Lido Cristallo al bianco mediterraneo del Bellariva, dal blu<br />

dell’Afrodite all’arancio zen del Playa Luna, dall’immancabile<br />

Lido Sibilla al verde dell’Oasi del Mare fino ai grandi<br />

spazi dell’arcinoto e superattrezzato Lido Varca d’Oro, il<br />

più costoso della zona, fotografiamo gozzi sparuti in fase<br />

di riposo, baywatcher muscolosi e pieni di ovomaltina,<br />

imprudenti salutisti in azione jogging, qualche anodizzato<br />

qua e là, altoparlanti che annunciano acqua gym e richiamano<br />

genitori distratti al recupero bambini perduti, isolati<br />

intellettuali armati di ogni sorta di leggibile umano, palle<br />

a volo e palle a mano che si incrociano con calci d’angolo<br />

e calci di rigore, signore tigrate e sponsor ufficiali, piscine<br />

arroccate all’interno di privé presidiati da incorruttibili<br />

bodyguard, infaticabili energumeni armati di rastrello in<br />

alto mare (si fa per dire), signorini mezzo busto a caccia<br />

di conchiglie e telline, bellissime adolescenti in pieno flirt<br />

estivo, granchi ammazzati da scugnizzi senza pietà, castelli<br />

di sabbia con dentro piccoli bambini insabbiati, venditori<br />

di secchielli e palette, massaggiatrici cinesi, ambulanti<br />

maghrebini, elicotteri in volo e windsurf a noleggio, pattìni<br />

sovraffollati pronti a fare meglio del Titanic, salvagenti e<br />

materassini griffati e altre scene di ordinaria abbronzatura.<br />

Esempio migliore del nuovo corso di Varcaturo, lo storico<br />

Lido Stella del Mare, ristrutturato secondo i canoni del<br />

moderno design, con una serie di aree differenziate per<br />

servizi e parterre (l’area per i bambini, la zona trendy per<br />

la gioventù mondana, la terrazza per l’aperitivo e così via),<br />

un progetto di centro relax e benessere con bagno turco,<br />

piscina coperta e idroterapie da inaugurare a ottobre per<br />

dare continuità alla struttura anche in pieno inverno, e una<br />

stilosa vocazione all’entertaiment by night con la dependance<br />

notturna Ammot (anagramma parziale di Tommaso,<br />

che, con tutta la famiglia Savanelli, è tra i più attivi imprenditori<br />

della zona) aperta solo una volta a settimana, il<br />

venerdì sera.<br />

Con i suoi condomini a schiera che si riempiono ogni mese<br />

di più di professionisti in migrazione da Napoli verso la<br />

presunta tranquillità, con i suoi negozi improbabili e i megaristoranti<br />

per cerimonie ridondanti di kitsch e piano bar,<br />

Varcaturo reclama una nuova identità, non solo a partire<br />

dal mare ma anche attraverso un blog di residenti entusiasti<br />

dal quale scegliamo pochi versi intrisi di parte nopea<br />

parte varcaturense simpatia, a proposito della presunta<br />

“regina” della zona: A Varcaturo chi regna? A pummarola!<br />

Aggarba ‘o maccarone e ‘a mulignana, chesta riggina ‘ve<br />

fa cunzulà.<br />

Per la traduzione: www.urbanmagazine.it/pummarola!<br />

32 URBAN


OLYMPIC GLAM<br />

foto: Marta Piazza<br />

moda: Francesca Merlo<br />

hair: Valentina Morabito@Atomo<br />

make up: Tiziana Raimondo@Atomo<br />

modella: Yulia Coumak@Major<br />

coulotte Amuleti J / sandali Versace / maschera Cressi<br />

34 URBAN URBAN 35


eggiseno e coulotte in pizzo di cotone La Perla / sandali Fendi<br />

body in filanca con spalline imbottite, cintura a stella Maison Martin Margiela<br />

36 URBAN URBAN 37


camicia in cotone Nara Camicie / polsino Lacoste / sandalo Louis Vuitton<br />

felpa in spugna Fila / costume intero dorato Gas<br />

38 URBAN URBAN 39


giubbotto smanicato in pelle trapuntata D&G / canotta in microfibra Diadora / shorts in jeans sbiancato Freesoul<br />

giaccavento Prada / costume Nolita<br />

Per la maschera da scherma si ringrazia il Circolo della spada Mangiarotti − Milano<br />

40 URBAN URBAN 41


WONDERLANDdi Maria<br />

Non riuscite più a emergere dagli inferi del mondo<br />

tecno-virtuale e rimpiangete quello incantato e simbolico<br />

delle fiabe? Allora questi “consigli per gli acquisti”<br />

sono proprio dedicati a voi, eterni bambini<br />

I Body Spray Borotalco Limited Edition,<br />

rivestiti dalle grafiche “Love Therapy”<br />

di Elio Fiorucci, richiamano alla mente<br />

gli inimitabili sette nani di Biancaneve.<br />

Euro 4,20 l'uno<br />

Tutte le note salienti di come è finita la storia<br />

di Cenerentola sono<br />

incatenate al bracciale della linea “C’era una<br />

volta” di Rosso Regale. Prezzo su richiesta.<br />

Info: www.rossoregale.it<br />

1)<br />

7)<br />

6)<br />

I quattro lati della borsa di Gilli, realizzata<br />

in vitello e cocco lucido, narrano l’atemporale<br />

e pedagogica fiaba di Cappuccetto<br />

rosso e il lupo cattivo. Euro 558.<br />

Info: www.gilli.com<br />

...Vicino al Re, c’era seduto il Coniglio Bianco,<br />

il quale in una mano teneva una trombetta,<br />

e nell’altra un rotolo di pergamena... Alice<br />

in Wonderland nella fibbia in lucite<br />

con Swarovski di Tarina Tarantino.<br />

Euro 390. Info: 02-76398048<br />

3)<br />

Broch<br />

I Tre porcellini stanno cantando:<br />

“...mai nessun ci dividerà, trallallero, trallallà..”<br />

sulle zeppe in tessuto stampato e corda<br />

di Pin Up Stars. Prezzo su richiesta.<br />

Info: 051-6257071<br />

È di Caterina Zangrando, artista di spicco<br />

nel “fashion fairy tales”, il bracciale<br />

dedicato a Pinocchio, realizzato con seta,<br />

perle, campanellini e cornetti.<br />

Euro 345. Info: 0422-405119<br />

PIÙNERIDICOSÌ... 1) Lait Soleil DNA Guard di Lancôme, euro 26,50 2) Terra Abbronzante di Deborah, euro 10,90 3) Spray Solaire Velours di Sephora, euro 13<br />

4) Spray Doposole Bi-Fase con aloe di Collistar, euro 18 5) Carrousel Compact Powder della linea Infinite Bronze di Lancaster, euro 41<br />

6) Maxi Terra Sun Shimmer di Rimmel, euro 12,99 7) Sun Protection Eye Cream di Shiseido, euro 29<br />

2)<br />

5)<br />

4)<br />

URBAN 43


GUIDALUGLIO-AGOSTO<br />

FILM 46<br />

LIBRI 49<br />

DIGITAL LIFE 51<br />

MUSICA 53<br />

LA STAR DEL MESE: Björk, 21 luglio, Villa Manin,<br />

Codroipo (UD). www.milanoconcerti.net<br />

BUONI E CATTIVI<br />

CAPOLAVORO<br />

Oh mio Dio! Come ho fatto senza, finora?<br />

GRANDE<br />

Come, sarebbe già finito!? Ancora! Ancora!<br />

BUONO<br />

Non ci cambierà la vita, ma funziona<br />

VABBÉ<br />

Coraggio, consideriamola una prova generale<br />

BLEAH!<br />

Complimenti! Fare peggio era davvero difficile<br />

Dipinti su tavola... da surf, riuniti nella mostra Art on<br />

Foam che dopo Australia e Cina ha come unica tappa<br />

italiana del tour Europeo il Fiat Café delle Triennale a<br />

Milano (dal 1° al 10 agosto). Un’idea spumeggiante<br />

come l’onda, proposta da SpaceJunk associazione<br />

francese che si è alleata a Quicksilver per regalare<br />

nuove emozioni allo sport da tavola.<br />

Sunglasses advertisement, 1999, Jean Paul Gaultier, Paris<br />

TEATRO 57<br />

ARTE 59<br />

NIGHTLIFE 61<br />

FOOD: Milano 62<br />

Roma 64<br />

Torino 66<br />

Veneto 67<br />

Bologna 68<br />

Napoli 69<br />

SCONTRI DI NOTE<br />

A ogni decennio la sua musica,<br />

la sua band, il suo paio di jeans.<br />

Levi’s naturalmente. Così nasce<br />

New music from the original, incursioni<br />

creative e battaglie musicali a<br />

colpi di performance live e digital<br />

blog dove ciascuno sfidante è<br />

interprete di una musica e di un<br />

mood degli anni ’60, ’70, ’80 e<br />

’90, rivisitati secondo il più aggiornato<br />

sound elettronico.<br />

E così The New Discotequers, The<br />

New Freaks, The New Hedonists e<br />

The New Cybers capitanati rispettivamente<br />

da Deepalso, Mammarella,<br />

Mass_Prod e Rufus si sfidano<br />

nei locali e durante i festival più<br />

cool della penisola: da Torino<br />

(Traffic, 12/15 luglio) a Firenze<br />

(Eletrowave@Italiawave Love<br />

Festival, 20/22 luglio), da Riccione<br />

(Prince, 25 luglio e 29 agosto) a<br />

Lecce (Guendalina, 28 luglio e 4<br />

agosto). Per una lunga estate bollente!<br />

www.levi.it<br />

L'ICONA E L'ICONOGRAFIA<br />

Lo scatto della vita, quello che fece<br />

Alberto Korda, alias Alberto Dìaz<br />

Gutìerrez, ex fotografo di moda, a<br />

Ernesto “Che” Guevara, durante il<br />

funerale di 140 cubani. Quel primo<br />

piano “encabronado y dolente” del<br />

guerrillero cubano che Madonna ha<br />

messo sulla cover dell’album American<br />

Life, gli studenti sessantottini dipinto<br />

su muri e magliette, e molti artisti (da<br />

Vik Muniz a Pedro Meyer, da Martin<br />

Parr a Marcos Lopez) utilizzato come<br />

fonte di ispirazione, è oggi il protagonista<br />

di una mostra che dopo New<br />

York, Città del Messico e Londra, approda<br />

finalmente a Milano in Triennale<br />

Bovisa. Fino al 16 settembre. www.<br />

triennalebovisa.it<br />

napoli | Neapolis Festival<br />

27-28-29 luglio: tre giorni di fuoco<br />

nell’Arena Flegrea di Napoli, per un<br />

appuntamento sonoro che unisce il<br />

migliore rock italiano a quello britannico<br />

ed europeo, a partire dalla<br />

serata d’anteprima (12 luglio) capitanata<br />

dai Negramaro. Cuore del festival<br />

un cast d’eccezione che include<br />

I’m From Barcelona, Digitalism,<br />

Who Made Who, The Horrors,<br />

Verdena, Negrita, The Styles, e tanti<br />

altri nomi noti.<br />

www.neapolis.it<br />

BOLOGNA | Sottofresco ’07<br />

Bonifica culturale firmata PlaQ nel<br />

sottopassaggio Ugo Bassi-Marconi:<br />

un’estate artisticamente calda grazie<br />

all’evento Street Art 4 Seven ovvero<br />

sette ingressi al sottopasso per sette<br />

pannelli decorati da altrettanti artisti<br />

con performance live ogni venerdì<br />

di luglio, con una sola regola uguale<br />

per tutti: l’ideazione di una freccia<br />

verso il basso, che inviti a visitare<br />

questo spazio urbano per molti ancora<br />

invisibile.<br />

www.planimetrieculturali.org<br />

Il Che di Warhol. Courtesy Trisha Ziff<br />

ROMA | Luglio Suona Bene<br />

Una crociera musicale di mezza<br />

estate nella cavea dell’Auditorium,<br />

un luglio di stelle dai cinque continenti<br />

che accontenta tutti gli orecchi.<br />

Arrivano i trasgressivi Scissor Sisters<br />

(17 luglio), il mitico Joe Cocker (18),<br />

la rivelazione soul Mario Biondi (23),<br />

Pink (25) e ancora Carmen Consoli<br />

(27), Battiato (28) e per chiudere il<br />

pianoforte di Giovanni Allevi (30) e<br />

Sergio Cammariere (31). L’imbarazzo<br />

della scelta!<br />

www.auditorium.com<br />

URBAN 45<br />

Mass_Prod


DVD<br />

Filmauro ha restaurato e<br />

reso per la prima volta disponibile<br />

per l’home video<br />

(se si esclude una fugace<br />

uscita con Il Messaggero<br />

dopo la morte di Sordi)<br />

Mafioso, film di Lattuada<br />

del 1962 che oggi pochi<br />

ricordano o conoscono, e<br />

che vale invece la pena di recuperare.<br />

Alto esempio della<br />

commedia di costume italiana,<br />

è uno dei lavori più cattivi<br />

della carriera tragicomica<br />

dell’Albertone Nazionale, qui<br />

un siciliano migrato al Nord<br />

costretto dalla “famigghia”<br />

a ripagare il lavoro nell’industria<br />

dell’auto con un<br />

omicidio eccellente a New<br />

York. Sceneggiato da Marco<br />

Ferreri (si immagina sua<br />

l’idea della sorella coperta<br />

di peli: forse un’anteprima<br />

della Donna Scimmia?) e da<br />

Age & Scarpelli, la crème de<br />

la crème dei nostri autori.<br />

Nessun extra, purtroppo.<br />

IPSE DIXIT<br />

– “Per me c’è davvero poca<br />

differenza tra prendermi 60<br />

mesi per fare un film e comprare<br />

un ukulele e imparare a<br />

suonare Here comes the sun”.<br />

Mike Meyers (Empire, luglio<br />

2007).<br />

– “Adorerei torturarla. D’altra<br />

parte, sorbirsi una delle sue<br />

commedie romantiche è già<br />

una tortura. Se dovessi scegliere<br />

tra Quando meno te lo<br />

aspetti e vomitare per qualcosa<br />

che ho visto in Hostel 2,<br />

preferirei il vomito in qualsiasi<br />

momento”. Eli Roth, regista di<br />

Hostel 1 & 2, su Kate Hudson<br />

(Details, giugno 2007).<br />

– “Ci si trasforma ogni giorno<br />

per entrare nel personaggio,<br />

si chiama recitare. E poi la<br />

maggior parte delle donne a<br />

Hollywood non sono bionde<br />

naturali!”. Jessica Alba in<br />

risposta a chi non l’apprezza<br />

nei panni della bionda Donna<br />

Invisibile nei Fantastici 4<br />

(Parade, 1° giugno 2007).<br />

46 URBAN<br />

FILM<br />

DI SASHA CARNEVALI<br />

RIVEDUTO E CORRETTO<br />

TORNA IL POLIZIESCO<br />

Due piedi piatti nella campagna<br />

inglese? Irresistibili dall’inizio<br />

alla fine<br />

HOT FUZZ<br />

Edgar Wright<br />

La prima vera estate cinematografica<br />

italiana è trainata da un manipolo di blockbuster<br />

più o meno deludenti (i sequel di<br />

Spiderman, Fantastici 4, Harry Potter),<br />

riempita di commedie e horror mediocri<br />

(Il mio fidanzato è un bastardo, Black<br />

Christmas) e vivacizzata da un paio di<br />

satire intelligenti ma inconcluse (Confetti,<br />

Idiocracy). Il film da non perdere è però<br />

l’inglese Hot Fuzz, prodotto dall’affidabile<br />

Working Title (Quattro matrimoni e un<br />

funerale, Bridget Jones), sugli schermi dal<br />

17 agosto: è una commedia che prende in<br />

giro con il più profondo affetto i polizieschi<br />

e i buddy movie americani (quei film<br />

sulle amicizie maschili tipo Bad Boys, qui<br />

ampiamente citato con Point Break), mescolandoli<br />

allo splatter di Mario Bava e a<br />

un gusto per l’omicidio-nel-villaggetto che<br />

fa molto Agatha Christie. A parte lo stuolo<br />

di facce conosciute nei ruoli secondari<br />

(l’ex-Bond Timothy Dalton, il pirata Bill<br />

Nighy, Jim Broadbent, Paddy Considine,<br />

Steve Coogan, Martin Freeman), il film è<br />

interpretato dal duo comico Simon Pegg<br />

(magro, biondo e insignificante) e Nick<br />

Frost (grassottello e bonaccione), in patria<br />

personaggi di culto e presto eroi anche sui<br />

nostri lidi.<br />

Nick Angel è il poliziotto più bravo di<br />

Londra, così bravo, anzi, che i colleghi<br />

messi in ombra lo esiliano a Sanford,<br />

paesello di campagna più volte premiato<br />

come il più ameno del regno. La sua<br />

inflessibile dedizione alla legge lo rende<br />

subito inviso anche lì, soprattutto quando<br />

si ostina a indagare sulle improbabili morti<br />

accidentali che mietono i cittadini più in vista.<br />

Riuscirà a svelare il mistero con l’aiuto<br />

del nuovo amico e collega Danny?<br />

Non si contano le citazioni al cinema<br />

d’azione americano anni ’80 (alla fine Nick<br />

si trasforma in una specie di Cobra con<br />

stuzzicadenti e occhiali da sole colorati),<br />

spaghetti western italiani (il cottage di<br />

Nick è su Spencer Hill, in omaggio a Bud e<br />

Terence), gialli anni ’60 e ’70, da Senza un<br />

attimo di tregua di Boorman a Chinatown<br />

di Polanski – il tutto condito dai camei<br />

nascosti di Cate Blanchett (è l’ex-fidanzata<br />

occultata dalla tuta della scientifica) e<br />

Peter Jackson (il Babbo Natale che accoltella<br />

Nick). Ah, alcuni brani della colonna<br />

sonora sono stati composti da Robert<br />

Rodriguez. Abbastanza cool, o è ancora<br />

poco?<br />

Contrariamente alla maggior parte dei<br />

film, la cui regola sembra essere un inizio<br />

promettente seguito da un lungo sbadiglio,<br />

Hot Fuzz guadagna in trovate e ritmo<br />

man mano che avanza: se il primo atto è<br />

divertente e decisamente sopra la media<br />

di quel che passa il convento, l’ultima mezz’ora<br />

è una esilarante, eccitante corsa sulle<br />

montagne russe. La critica inglese e americana<br />

ha trovato impossibile non paragonarlo<br />

al precedente film del trio Wright-<br />

Pegg-Frost, il perfettamente geniale Shaun<br />

of the Dead – L’alba dei morti dementi<br />

(commedia romantica con zombie, in Italia<br />

distribuito direttamente in dvd), finendo<br />

per considerargli Hot Fuzz leggermente<br />

inferiore. In realtà a Fuzz manca solo l’elemento<br />

sorpresa su cui ha potuto contare<br />

Shaun nel 2004, quando questi tre signori<br />

si materializzarono davanti al pubblico e<br />

raccolsero la corona dei Monty Python<br />

che giaceva nella polvere da 30 anni.<br />

CRANK<br />

Neveldine & Taylor<br />

Il killer freelance Chev<br />

Chelios (Jason Statham,<br />

Lock & Stock, Transporter)<br />

si sveglia un mattino scoprendo<br />

che il nemico Verona<br />

gli ha iniettato un veleno<br />

che lo ucciderà in meno di<br />

un’ora. Chev deve correre<br />

contro il tempo per rivedere<br />

la fidanzata, ammazzare<br />

Verona e la sua famiglia e<br />

trovare un antidoto che non<br />

sembra esistere. Siccome<br />

“l’adrenalina è l’unica cosa<br />

che rallenta il veleno”, Chev<br />

salta, sniffa, spara, pugnala,<br />

copula e distrugge mezza<br />

Los Angeles per mantenere<br />

il cuore su di giri (crank vuol<br />

dire aumentare l’intensità di<br />

qualcosa e in slang sta per<br />

anfetamina). Sembra un videogame<br />

che incrocia Speed<br />

(se rallenti muori) con D.O.A.<br />

(morituro cerca vendetta)<br />

questo figlio minore di Pulp<br />

fiction, maschilista, pop-sanguinolento<br />

ma dotato di un<br />

suo senso dell’umorismo. Gli<br />

iperattivi registi si sforzano<br />

di far venire le palpitazioni<br />

anche al pubblico dividendo<br />

in quattro lo schermo e<br />

affogandolo di stop frame,<br />

accelerazioni, solarizzazioni,<br />

tutto: si vede che vengono<br />

dai videoclip. Non abbonda<br />

in originalità, ma è vedibile.<br />

SMOKIN’ ACES<br />

Joe Carnahan<br />

Buddy “Aces” Israel, prestigiatore<br />

di Las Vegas che<br />

ha fatto i soldi con la mafia,<br />

decide di collaborare con<br />

la polizia prima che il suo<br />

ex-capo lo faccia fuori per<br />

non aver agito secondo il<br />

codice di famiglia. Aspetta di<br />

testimoniare rintanato nella<br />

suite di un hotel fuori città,<br />

ma sono in molti a volergli<br />

fare la pelle… Gli ha detto<br />

male a Carnahan: dopo aver<br />

diretto un buon film come<br />

Narc, era stato assunto da<br />

Tom Cruise per fargli l’ultimo<br />

Mission. Impossible, ma poi<br />

hanno litigato ed è finito a<br />

fare questa paccottiglia. Non<br />

manca un nome che conta<br />

nei titoli (pare la rubrica di un<br />

superagente hollywoodiano:<br />

Garcia, Liotta, Affleck, Piven,<br />

Gosling, Bateman), ed è<br />

chiaro che il modello a cui si<br />

mirava era quello di Ocean’s<br />

Eleven (ci stanno pure i gangster,<br />

le vendette, i carrelli<br />

con la mdp tra i tavoli verdi<br />

e gli ascensori del Nevada).<br />

Ma fallisce: troppo parlato<br />

in momenti in cui la musica<br />

copre le parole, troppo arzigogolato<br />

e inutile, troppo<br />

copiato da mille altri film.<br />

Si salva appena quella gran<br />

gnocca di Alicia Keys in versione<br />

lesbo-killer.<br />

CONFETTI<br />

Debbie Isitt<br />

Una rivista inglese lancia un<br />

concorso per coppie con la<br />

più originale idea per il loro<br />

matrimonio, “possibilmente<br />

qualcosa di cui si pentiranno<br />

per il resto della loro vita”, per<br />

usare le parole dell’editore.<br />

Aiutati da due wedding planner<br />

ovviamente sopra le righe,<br />

vanno in finale i fidanzati<br />

carrieristi e insopportabili che<br />

hanno scelto il tema del tennis;<br />

quelli che sognano nozze<br />

da musical; e quelli nudisti.<br />

Confetti è un mockumentary,<br />

ovvero un finto documentario<br />

con giusta dose di confessioni<br />

da reality. La premessa<br />

è divertente, gli attori sono<br />

divertenti (chi conosce le sitcom<br />

inglesi di culto The Office,<br />

Spaced e I’m Alan Partridge<br />

ritroverà molti volti noti), il film<br />

stesso è divertente. Eppure<br />

non si arriva alle vette toccate<br />

dal geniale creatore di<br />

questo genere, Christopher<br />

Guest, con This is Spinal Tap,<br />

Campioni di razza o Amici per<br />

la musica. Al film mancano<br />

essenzialmente un genuino<br />

affetto per i personaggi che<br />

prende in giro (si avverte<br />

l’espressione un po’ troppo<br />

ironica dell’autrice) e una sceneggiatura<br />

un po’ più salda:<br />

l’improvvisazione funziona<br />

finché funziona.<br />

KEEPING UP<br />

WITH THE STEINS<br />

Scott Marshall<br />

Ben Fiedler ha 13 anni e l’obbligo<br />

morale di celebrare il suo<br />

bar mitzvah (il passaggio alla<br />

maggiore età ebraica, n.d.r.)<br />

in grande stile: l’ex-socio del<br />

padre ha infatti organizzato<br />

per suo figlio una festa a tema<br />

Titanic, con tanto di sosia di<br />

Kate Winslet e un’orca che fa<br />

acrobazie con una yarmulke<br />

in testa. Adam, il papà di Ben,<br />

è pronto a spendere qualsiasi<br />

cifra per superare il rivale, ma<br />

non a invitare il padre con cui<br />

ha rotto i rapporti da molti anni.<br />

Ben invece vuole conoscere<br />

il nonno e lo invita di nascosto;<br />

l’allegro signore arriverà<br />

dalla riserva indiana in cui vive<br />

con la fidanzata Daryl Hannah<br />

(gonfia di silicone, una triste<br />

visione) a gettare scompiglio<br />

nella casa dei giovani Fiedler.<br />

I primi cinque minuti promettono<br />

una commedia divertente<br />

e sopra le righe, in tono con<br />

il titolo originale (Keeping up<br />

with the Steins è la versione<br />

yiddish di “keeping up with<br />

the Joneses”, che indica l’eterno<br />

affanno dei vicini piccoloborghesi<br />

per superarsi nelle<br />

spese). In mezz’ora diventa<br />

invece una specie di dramma<br />

familiare che non convince,<br />

non punge, non accora, e decisamente<br />

non fa ridere.<br />

IL FUTURO È DEGLI STUPIDI<br />

Risvegliarsi di colpo<br />

nel 2505: potrebbe<br />

non essere bello!<br />

IDIOCRACY<br />

Mike Judge<br />

Joe (Luke Wilson) è un pigro<br />

soldato americano felicemente<br />

imboscato in un archivio.<br />

Grazie alla sua mediocrità<br />

viene scelto dai superiori<br />

per un esperimento di ibernazione<br />

che deve durare un<br />

anno. Ma uno scandalo sui<br />

finanziamenti all’esercito fa<br />

chiudere la base, e tutti si<br />

dimenticano di Joe e dell’altra<br />

cavia, la prostituta Rita. I<br />

due si risvegliano nel 2505,<br />

quando la Grande Valanga di<br />

Immondizia travolge lo stato<br />

di Washington e scaraventa le<br />

loro “bare” in città. Troveranno<br />

un mondo che si è involuto al<br />

punto che il blockbuster del<br />

momento è un film di tre ore<br />

con inquadratura fissa su un<br />

sedere (si arriva al punto più<br />

alto della narrazione quando<br />

scoreggia), il presidente è un<br />

wrestler/porno star, e le risorse<br />

alimentari sono al collasso<br />

perché i raccolti vengono annaffiati<br />

con il Gatorade (è più<br />

buono dell’acqua!). Tutto questo<br />

perché mentre le famiglie<br />

con un alto QI rimandavano il<br />

momento in cui avere figli fino<br />

al punto di interrompere le<br />

loro linee genealogiche, i mi-<br />

crocefali hanno continuato a<br />

moltiplicarsi come conigli: Joe<br />

e Rita si ritrovano così a essere<br />

le persone più intelligenti di<br />

un’umanità così idiota che gli<br />

acquascooter imperversano<br />

anche nella vasca ai piedi del<br />

Lincoln Memorial. Riusciranno<br />

a salvare il mondo? La satira<br />

di Judge, creatore dei cartoni<br />

scorretti Beavis & Butthead<br />

e King of the Hill e autore del<br />

cult Impiegati… male! (da<br />

recuperare in dvd), punge e<br />

abbatte come una freccia al<br />

curaro, ma il tessuto con cui<br />

si intreccia è troppo fragile e<br />

sottile per trasformare il film<br />

nel classico che avrebbe potuto<br />

essere. Peccato.<br />

PREMIÈRE<br />

Arsenio Lupin? Ha<br />

compiuto 40 anni<br />

Luglio è il mese di Lupin<br />

III: il nostro ladro preferito<br />

festeggia 25 anni di lavoro<br />

in televisione e 40 di età (è<br />

nato nel 1967 come fumetto<br />

dalla matita di Kazuhito<br />

Kato, meglio conosciuto<br />

col nome d’arte di Monkey<br />

Punch). Dolmen celebra<br />

l’evento con l’uscita della<br />

prima serie tv raccolta in<br />

un cofanetto da collezione<br />

di 5 dvd, contenente i 23<br />

episodi in versione italiana e<br />

giapponese con sottotitoli,<br />

e ricca di approfondimenti<br />

(disponibile dal 24 luglio); il<br />

successo della prima serie è<br />

legato all’intervento di due<br />

maestri assoluti dell’animazione:<br />

Hayao Miyazaki (La<br />

città incantata, Il castello<br />

errante di Howl, Heidi) e Isao<br />

Takahata (Anna dai capelli<br />

rossi). Sempre da luglio sarà<br />

disponibile la seconda serie,<br />

per la prima volta in dvd;<br />

ogni disco conterrà 6 episodi,<br />

diversi approfondimenti<br />

e avrà un’uscita mensile. La<br />

serie è conosciuta tra gli appassionati<br />

come quella della<br />

giacca rossa (nella prima<br />

Lupin ne indossa una verde):<br />

il disegno si perfeziona e la<br />

trama si fa sempre più avvincente<br />

di puntata in puntata,<br />

grazie a un sapiente mix tra<br />

azione e ironia. Dal 6 luglio<br />

invece arriva per la prima<br />

volta sul grande schermo il<br />

lungometraggio di Hayao<br />

Miyazaki Lupin III – Il castello<br />

di Cagliostro (1979), opera<br />

prima del regista leone<br />

d’oro alla carriera. Si tratta<br />

di un’edizione nuovissima<br />

ottenuta con l’internegativo<br />

giapponese: la qualità delle<br />

immagini è particolarmente<br />

luminosa, mentre per<br />

il doppiaggio sono state<br />

riconvocate le voci storiche<br />

di Lupin, Jigen, Goemon,<br />

Fujiko/Margot e dell’ispettore<br />

Zenigata.<br />

URBAN 47


DI MARTA TOPIS<br />

SUMMER-METROPOLITANO<br />

DISFATTE CON HUMOUR<br />

In giro per il mondo, 12 vite<br />

mediocri si illudono di<br />

raggiungere il successo<br />

PICCOLI CRIMINI NELL’ETÀ<br />

DELL’ABBONDANZA<br />

Matthew Kneale<br />

Fazi, 2007<br />

270 pp., 14 euro<br />

“Come se questo non fosse abbastanza<br />

da sopportare c’era anche l’odiosa questione<br />

del vicinato. I primi tempi, quando<br />

Peter e la sua famiglia si erano trasferiti<br />

in Wilmshurst Avenue, il quartiere era tutt’altro<br />

che alla moda, avvolto com’era in<br />

una sorta di pretenziosa raffinatezza, con<br />

tanto di auto coperte con teli di plastica.<br />

Tra i loro vicini c’erano un tassista, una<br />

matta sotto la cui macchina cresceva il<br />

muschio e uno che lavorava per la BBC.<br />

Peter e Harriet si compiacevano al pensiero<br />

di essere il fiore all’occhiello del quartiere.<br />

Da allora però la zona era diventata irriconoscibile.<br />

I cassoni dei quartieri edilizi andavano<br />

e venivano man mano che i nuovi<br />

giovani arrivi investivano nelle loro proprietà,<br />

migliorandole in modo considerevole.<br />

Ora la via principale del quartiere rifulgeva<br />

con le insegne delle croissanterie, mentre i<br />

teli di plastica sulle auto e il muschio della<br />

vicina matta erano da tempo stati sostituiti<br />

dalle Range Rover. Adesso erano i Pelham<br />

a sentirsi da meno degli altri.<br />

Non che qualcuno li trattasse in modo scortese<br />

– la gente li salutava sempre con un<br />

sorriso – tuttavia ora si sentivano guardati<br />

dall’alto in basso: non venivano quasi mai<br />

invitati ai party esclusivi che si intravedevano<br />

dalle finestre sulla strada, allestiti sotto i<br />

gazebo improvvisati nei giardini del retro. A<br />

volte Harriet se la prendeva davvero. “Non<br />

c’è da meravigliarsi se la gente poi pensa<br />

che siamo strani” si lamentò una sera mentre<br />

caricavano la lavastoviglie. “Dobbiamo<br />

essere gli unici nella via a non aver ampliato<br />

la casa”.<br />

Per Peter c’erano questioni più urgenti…<br />

…Ora aveva superato i cinquant’anni e si<br />

stava trascinando verso l’orrore dell’ultimo<br />

saluto e di tutto ciò neanche l’ombra. Era<br />

sostituibile in tutto per tutto. Ma come era<br />

potuto succedere? Non lo trovava giusto.<br />

E poi in quella chiara sera di primavera<br />

aveva trovato il borsone nero sotto la pan-<br />

china. L’unica esperienza che aveva fatto<br />

con le droghe risaliva a uno spinello a una<br />

festa universitaria, che lo aveva fatto stare<br />

malissimo…”.<br />

In Polvere Peter fa l’avvocato a Londra e<br />

conduce una vita terribilmente banale, poi<br />

un giorno trova un borsone di cocaina e si<br />

dà allo spaccio, all’inizio per gioco, poi ci<br />

prende gusto e, insieme alla moglie finta<br />

puritana, guadagna soldi e fama da sempre<br />

sognati. In Pietra la borghesissima famiglia<br />

dei Winter si vanta di saper viaggiare da<br />

sola per la Cina, affrontando una realtà<br />

dura e violenta di cui diventa assurda com-<br />

plice. In Peso Benny, lasciato dalla moglie<br />

e confinato in una piattaforma petrolifera<br />

dell’Asia Centrale, crede di potersi comprare<br />

col denaro Mina, giovane ragazza uygur.<br />

Infine, in Bianco Hussein, kamikaze palestinese,<br />

poco prima di farsi esplodere avverte<br />

una tremenda solitudine e comincia ad<br />

avere dei dubbi su quello che sta per fare.<br />

Dodici racconti per 12 personaggi tanto<br />

vuoti quanto mediocri, che nella loro città<br />

o ai confini del mondo scoprono la chiave<br />

di volta della loro vita, toccano il successo<br />

con mano ma, in un soffio, lo perdono.<br />

Humour britannico (quello dell’autore) per<br />

meditare sui casi della vita.<br />

DALLA CINA CON FURORE<br />

Cinema e kung-fu<br />

vanno a braccetto<br />

DRAGONS FOREVER<br />

Stefano Di Marino<br />

Alacran, 2007<br />

342 pp., 17,80 euro<br />

Ecco un tomone con figure<br />

(le locandine dei film) su cinema<br />

di azione e arti marziali, da<br />

sfogliare in santa pace sotto<br />

l’ombrellone. L’autore – come<br />

spiega l’introduzione – ne<br />

sa, e parecchio: ha passato<br />

35 anni della sua vita a fare<br />

l’allievo, l’istruttore, l’arbitro<br />

e il cronista di arti marziali,<br />

cominciando dal più classico<br />

judo degli anni Settanta, scrivendo<br />

poi sotto pseudonimo,<br />

e viaggiando in lungo e in lar-<br />

go tra Cina e Hong Kong. Ma<br />

questo non deve spaventare:<br />

si tratta di un saggio dotato di<br />

leggerezza, infarcito di mille<br />

notizie e curiosità.<br />

Si scopre, per esempio, la<br />

differenza tra combattimenti<br />

cinematografici e arti marziali<br />

vere e proprie, che cosa siano<br />

i soia-western o il genere<br />

cavalleresco del Wuxiapian;<br />

LIBRI<br />

si legge di Bruce Lee uomo<br />

e attore e della maledizione<br />

che aleggia sulla sua famiglia;<br />

del filone americano starring<br />

David Carradine e di quello<br />

francese con Van Damme,<br />

fino alla rinascita degli ultimi<br />

Kitano, Ang Lee, Zhang Yimou<br />

e Tarantino. Con preziosi<br />

consigli per creare la propria<br />

videoteca personale.<br />

immagine tratta dalla copertina di: Matthew Kneale, Piccoli crimini nell’età dell’abbondanza, Fazi, 2007<br />

SHORT<br />

Spiagge diverse<br />

UOMINI E CANI<br />

Omar di Monopoli<br />

ISBN Edizioni, 2007<br />

234 pp., 13 euro<br />

Scritto da uno che ha sceneggiato<br />

per il regista Edoardo<br />

Winspeare, è un romanzo ambientato<br />

nel Salento. Ma non<br />

pensate a spiagge da cartolina<br />

e acque trasparenti, nemmeno<br />

ad Abatantuono sul set de Il<br />

Giudice Mastrangelo: questo<br />

è un Salento da Far West, arricchito<br />

da discrete note pulp,<br />

in cui i “proiettili volano e<br />

trafiggono l’aria zeppa di mosche”.<br />

La trama è semplice: un<br />

comune che vuole trasformare<br />

una salina in parco naturale,<br />

un sindaco troppo giovane,<br />

una bella fanciulla trasvolata in<br />

“altitalia”, un vecchio svalvolato<br />

che, come un killer seriale,<br />

uccide chiunque entri nel suo<br />

territorio. Il risultato: un polverone<br />

di eventi si susseguono,<br />

tra il barocco e il farraginoso,<br />

lungo l’arco temporale di una<br />

settimana, con demolizione<br />

finale.<br />

NON SI UCCIDONO<br />

COSÌ ANCHE I CAVALLI?<br />

Horace McCoy<br />

Terre di Mezzo, 2007<br />

123 pp., 12 euro<br />

Spiaggia di Malibu, anni<br />

Trenta: ma se non leggete<br />

la data nella seconda di copertina,<br />

la storia vi sembrerà<br />

tranquillamente ambientata ai<br />

giorni nostri con un technorave<br />

che dura ininterrotto per<br />

settimane invece di un’estenuante<br />

maratona di ballo.<br />

Protagonisti due spiantati in<br />

cerca di successo a Hollywood:<br />

Robert, dall’Arkansas, e Gloria,<br />

dal Texas, che s’incontrano e<br />

partecipano per guadagnare<br />

qualche dollaro e magari farsi<br />

notare da un regista. Una<br />

sfida durissima, ai limiti della<br />

sopravvivenza, in cui si balla<br />

giorno e notte non-stop con<br />

l’angoscia di una vita fallita e<br />

con 10 minuti di pausa ogni<br />

ora e 50, al termine della quale<br />

“ci scappa il morto”.<br />

URBAN 49


Buoni o cattivi, poco importa: le<br />

macchine robot mettono la città<br />

a ferro e fuoco<br />

Negli anni ’80 sono stati tra i giochi di<br />

maggior successo. Una formula magica aveva<br />

reso compatibili due mondi: le macchinine<br />

e i robot. Ora tornano più aggressivi<br />

che mai visto che in contemporanea con<br />

l’uscita nelle sale cinematografiche del film<br />

Transformers di Michael Bay (Armageddon,<br />

Pearl Harbour) Activision lancia sul mercato<br />

l’omonimo videogioco.<br />

Si tratta di un gioco d’azione in un ambiente<br />

fortemente interattivo, dove la velocità<br />

delle auto e la potenza dei robot fanno la<br />

differenza. In due parole: gare e combattimenti.<br />

Nel gioco, come nel film, gli autoro-<br />

bot sono divisi in due gruppi in guerra fra<br />

di loro, Autobot e Decepticon: i primi sono<br />

i buoni, alleati dell’umanità, i secondi sono<br />

qui per dominare il pianeta Terra.<br />

Ogni robot ha caratteristiche speciali e i<br />

protagonisti del gioco sono ricostruiti seguendo<br />

fedelmente i modelli cinematografici.<br />

Il passaggio da mezzo di locomozione a<br />

robot è immediato e permette di cambiare<br />

la forma dei protagonisti di continuo: per<br />

fuggire niente di meglio che essere un’automobile,<br />

ma per un combattimento consigliamo<br />

la forma robotica.<br />

La grafica è piuttosto buona, in particolare<br />

edifici, costruzioni e tutto ciò che può essere<br />

distrutto. Lascia perplesso il traffico<br />

cittadino, dove il parco auto sembra un po’<br />

limitato e porta alla mente le famose marce<br />

DI SANDRO BRESCIA<br />

SI SALVI CHI PUÒ! CI<br />

SONO I TRANSFORMER Su<br />

militari del ventennio fascista, dove i carri<br />

armati venivano fatti sfilare due volte per<br />

dare una sensazione numericamente più<br />

alta.<br />

La trama si sviluppa in maniera fedele rispetto<br />

al film, ma con due possibilità in più:<br />

primo, il finale del gioco è aperto a varie<br />

opzioni, secondo potremo decidere di trasformarci<br />

in cattivi e usare i Decepticon.<br />

Alla fine Transformers è un buon gioco che<br />

risente di tutto il peso e il vantaggio di uscire<br />

parallelamente al film.<br />

Forse un po’ di innovazione non guasterebbe,<br />

ma questi sono titoli da Blockbuster,<br />

non da sperimentatori videoludici!<br />

TRANSFORMERS<br />

Ps2 – Ps3 – Xbox360 – Wii – Pc – Ds<br />

CERCASI GINA DISPERATAMENTE<br />

Sull’isola deserta<br />

hawaiana lui deve<br />

ritrovare lei<br />

Brian e Gina sono i protagonisti<br />

di uno dei videogiochi<br />

più riusciti e spassosi di alcuni<br />

anni fa: Runaway.<br />

In questa nuova avventura,<br />

Runaway 2, i due in viaggio<br />

verso le Hawaii su<strong>bis</strong>cono<br />

un’avaria e si ritrovano dispersi<br />

in una delle isole dell’arcipelago,<br />

l’isola delle tartarughe.<br />

Brian solo e “disperato” si<br />

metterà alla ricerca di Gina e<br />

si troverà in mezzo a una serie<br />

di strabilianti peripezie...<br />

Costruito sul gameplay dei<br />

giochi di avventura grafica<br />

come Monkey Island, con uno<br />

stile che ricorda il mondo dei<br />

fumetti, si basa sul classico<br />

“clicca, punta e interagisci”: il<br />

sistema di gioco è cioè basato<br />

DIGITAL LIFE<br />

più sul puntamento del mouse<br />

che sull’azione pura, e la freccia<br />

sullo schermo diventa una<br />

sorta di chiave per esplorare<br />

scenari e cercare particolari<br />

che possano aiutare a superare<br />

il livello.<br />

Il gioco è stato completamente<br />

doppiato per il mercato<br />

italiano e questo dimostra l’attenzione<br />

degli sviluppatori per<br />

i dettagli. Tra l’altro la fortuna<br />

di Runaway, almeno nella sua<br />

prima versione, oltre alla qualità<br />

piuttosto alta era anche il<br />

costo aggressivamente basso,<br />

in un mercato dove spesso i<br />

prezzi sono fuori portata.<br />

Bella grafica, un’avventura<br />

divertente, uno scenario<br />

hawaiano: insomma, abbiamo<br />

davanti il titolo giusto per la<br />

stagione calda!<br />

RUNAWAY 2<br />

Pc<br />

E-NEWS<br />

Second Life<br />

adesso si guida<br />

Second Life sta diventando<br />

una delle vetrine promozionali<br />

più importanti tra i media on<br />

line. I giovani sono in fuga<br />

dalla televisione generalista, e<br />

scovarli è sempre più difficile.<br />

Questa volta a sbarcare su SL<br />

è la Citroën che ha presentato<br />

la nuova C1 Deejay con una<br />

festa a cui ha partecipato<br />

Linus, o meglio il suo avatar,<br />

perché siamo comunque in un<br />

mondo virtuale e immanente.<br />

Il party si è tenuto sulla C1<br />

Island, l’isola che Citroën ha<br />

comprato su Second Life per<br />

promuoversi e divertirsi. Tra<br />

ombrelloni, sdraio e piste da<br />

ballo, si parla di auto e se ne<br />

scoprono tutti i dettagli, ma<br />

non solo. I partecipanti agli<br />

eventi ricevono regali e in più<br />

durante una festa il 16 luglio<br />

viene anche premiato l’ospite<br />

virtuale che avrà l’avatar più<br />

intrigante, una sorta di versione<br />

moderna del premio al<br />

migliore vestito.<br />

Non è la prima volta che<br />

un’industria automobilistica si<br />

fa strada su Second Life: anche<br />

la Renault ha promosso<br />

una propria auto, la General<br />

Motors sta per aprire un’isola<br />

virtuale, Motorati Island; la<br />

Mercedes ha una propria<br />

pista dove testare i veicoli.<br />

La cosa più curiosa è che su<br />

Second Life si vola, quindi le<br />

auto sono piuttosto inutili.<br />

Il rischio di trovarsi impantanati<br />

nel traffico non esiste<br />

ancora, speriamo solo che il<br />

problema dell’inquinamento<br />

non si sposti anche sulla simulazione<br />

di vita on line più<br />

famosa del mondo!<br />

URBAN 51


MUSICA<br />

DI PAOLO MADEDDU<br />

DVD<br />

MAESTRI SI NASCE<br />

NON CI SI INVENTA<br />

WEATHER REPORT<br />

Live at Montreux 1976<br />

Eagle<br />

Sono 20 anni che Jaco<br />

Pastorius, una delle ultime<br />

stelle del jazz, dio del basso, è<br />

morto – bello, giovane, ucciso<br />

in una rissa. Una fine da rockstar<br />

– d’altro canto i Weather<br />

Report erano considerati<br />

“jazz-rock”. L’anno prima il<br />

gruppo si era sciolto. Come un<br />

gelato, come il jazz, qualcuno<br />

potrebbe malignamente suggerire<br />

(siamo qui per questo),<br />

lasciando agli appassionati<br />

un nostalgico vuoto. Il live<br />

proposto da questo dvd non è<br />

musicalmente eccelso: rispetto<br />

a quello del disco 8:30 è più<br />

prudente, meno glamour. Ma<br />

colma un vuoto: fa vedere<br />

COME facevano. Come producevano<br />

quello strano melange<br />

piacione, oggi un po’ datato,<br />

ma che allora lasciava a bocca<br />

aperta. Si badi: se il rock, da<br />

Elvis a oggi, è fatto per essere<br />

guardato, il jazz lo è stato al<br />

massimo ai tempi di Louis<br />

Armstrong. Quindi si assiste,<br />

come gli spettatori svizzeri, un<br />

po’ sbigottiti (forse anche nel<br />

vedere un jazzista austriaco:<br />

Joe Zawinul), più incuriositi<br />

che coinvolti. Non aiutano le<br />

riprese da tv d’epoca, poco<br />

smaliziata: i cameraman riprendono<br />

il concerto senza<br />

farne uno show, non hanno<br />

dritte su quanto accade (ignorano<br />

del tutto Pastorius in<br />

Black market, brano dal riff di<br />

basso proverbiale). Ma d’un<br />

tratto, vediamo Zawinul accennare<br />

una frase, che poi lascia<br />

cadere. È l’idea centrale di un<br />

pezzo in embrione, l’iperbolica<br />

Birdland, che diventerà<br />

un brano, anzi un inno, in un<br />

disco del 1977. Veder nascere<br />

un’idea: strana esperienza,<br />

nevvero?<br />

NINE INCH NAILS<br />

Beside you in time<br />

Interscope<br />

Sono 10 anni che Marilyn<br />

Manson ha ottenuto quanto<br />

voleva: diventare un’icona<br />

– l’anticristo del rock, blablabla.<br />

Manson è brillante e<br />

simpatico, ma musicalmente è<br />

di un pallore ben superiore al<br />

suo make-up. Tuttavia, a riprova<br />

della sua satanica furbizia,<br />

da giovane ha sfruttato le sue<br />

attitudini vampiresche e dopo<br />

aver succhiato il look da Alice<br />

Cooper, per la musica si è attaccato<br />

come uno zanzarone a<br />

Trent Reznor, leader dei Nine<br />

Inch Nails, scienziato pazzo<br />

specializzato in incubi futuribili.<br />

Questi, piuttosto anemico<br />

di suo, giunto a un passo dal<br />

trono di rocker più tenebroso<br />

del mondo, ha cominciato a<br />

barcollare per il salasso: così,<br />

all’attenzione delle genti ecco<br />

balzare il mefistofelico allievo<br />

– in fondo, un esito adeguatamente<br />

luciferino. Però Manson<br />

non ha dato veramente niente<br />

alla musica se non due album<br />

carucci ma tutt’altro che<br />

essenziali. Reznor invece ne<br />

ha incisi un paio che fanno<br />

sembrare The wall dei Pink<br />

Floyd un allegro carnevale:<br />

The downward spiral (1994) e<br />

The fragile (1999). Poi, come<br />

consapevole di avere perso<br />

la diabolica scommessa, ha<br />

intitolato un cd “Tutto ciò che<br />

avrebbe potuto essere”. E nei<br />

(post)apocalittici concerti ha<br />

accentuato uno stile ferocemente<br />

distaccato che enfatizza<br />

la violenza degli scenari evocati.<br />

Nulla a che fare col circo<br />

horror di Manson, che alla fine<br />

è sano intrattenimento: le bordate<br />

“industriali” dei Nine Inch<br />

Nails non puntano al divertimento.<br />

Vedere la disperazione:<br />

strana esperienza, nevvero?<br />

SOTTOFONDO<br />

VIP:IL MEGLIO DEL PEGGIO<br />

Voci rubate alla<br />

celebrità<br />

Niente mondiali, niente olimpiadi,<br />

niente calciopoli, niente<br />

vallettopoli, forse intercettopoli.<br />

Poche certezze sotto gli ombrelloni,<br />

quest’estate – eccetto,<br />

naturalmente, il gossip. Oddio,<br />

sappiamo tutti che non si<br />

aspetta più luglio: il carnevale<br />

va avanti tutto l’anno, e i suoi<br />

tantissimi protagonisti ci fanno<br />

compagnia in tutte le stagioni e<br />

in tutte le forme. Uno dei modi<br />

non sufficientemente premiato<br />

dal pubblico è quello canterino:<br />

mentre molti esponenti del<br />

mondo musicale si sono riciclati<br />

con successo come pupazzi da<br />

chiacchiera e da reality, il percorso<br />

inverso è risultato più difficile.<br />

Rimane un miraggio lontano<br />

nel tempo il n.10 in classifica<br />

di Stephanie di Monaco<br />

con l’agghiacciante Ouragan;<br />

del resto non ha avuto fortuna<br />

nemmeno la Pariettona al suo<br />

apogeo nei primi anni ’90, con<br />

un intero album in cui spiccavano<br />

Cuore Selvaggio e Albarap.<br />

D’altronde persino Paris Hilton<br />

è riuscita a fare un flop, nonché<br />

beccarsi un’accusa di plagio<br />

dagli UB40. E dire che non<br />

di rado i vip riescono a farsi<br />

portavoce di istanze particolarmente<br />

sentite dalla massa:<br />

è il caso di Carmen Di Pietro<br />

e Loredana Lecciso, con due<br />

brani che esprimono un disagio<br />

sociale diffuso. Stessa cosa per<br />

il rap che il calabrese Kalief<br />

ha dedicato all’amico Fabrizio<br />

Corona, quello con le vibranti<br />

accuse: “Heeey Woodcock /<br />

che, Fabri ha ammazzato qual-<br />

cuno? / Tre mesi così / non se li<br />

è fatti nessuno...”.<br />

• Stephanie di Monaco,<br />

Ouragan<br />

• Alba Parietti, Cuore Selvaggio<br />

• Solange, Palline colorate<br />

• Carmen Di Pietro, Tocalo<br />

Tocalo<br />

• Loredana Lecciso, Tuka Kulos<br />

• Walter Nudo, Deux Poissons<br />

Rouges<br />

• Ana Laura Ribas, Sereia<br />

• Antonio Zequila, Senza di te<br />

• Paris Hilton, Stars are blind<br />

• Kalief, Ostaggio di stato<br />

HOT HIT<br />

Le più scaricate a fine<br />

giugno da iTunes<br />

Music Store − Italia<br />

1. GAIA & LUNA<br />

Come Vasco Rossi<br />

“Siamo solo noi geneazione di<br />

bambini senza più santi ne eoi”.<br />

2. NEGRAMARO<br />

Parlami d’amore<br />

“Parlami d’amore, se quando muore<br />

un fiore, ti troverai senza respiro,<br />

amore”.<br />

3. MIKA<br />

Relax, take it easy<br />

“It’s as if I’m scared. It’s as if I’m<br />

terrified. It’s as if I’m scared. It’s as<br />

if I’m playing with fire”.<br />

4. MIGUEL BOSÉ FEAT.<br />

SHAKIRA<br />

Si tu no vuelves<br />

“Si no vuelves no habrá vida no sé<br />

lo que haré. No sé lo que haré. No<br />

no no no”.<br />

5. RIHANNA FEAT. JAY-Z<br />

Umbrella<br />

“You can stay under my umbrella.<br />

Ella ella eh eh eh. Under my umbrella.<br />

Ella ella eh eh eh”.<br />

6. IRENE GRANDI<br />

Bruci la città<br />

“Io non posso che adorare, non<br />

posso che leccare”.<br />

7. IO, CARLO<br />

L’ego<br />

“Della televisione proprio me ne<br />

frego, io mi diverto a costruire<br />

coll’ego”.<br />

8. LILI ROCHA<br />

Yemanjà<br />

“Yemanjaaaaà. Yemanjaaaaà.<br />

Yemanjaaaaà”.<br />

9. VASCO ROSSI<br />

La compagnia<br />

“Eppure ieri morivo di dolore”.<br />

10. NELLY FURTADO<br />

Say it right<br />

“You don’t mean nothing at all to<br />

me, no you don’t mean nothing at<br />

all to me”.<br />

URBAN 53


INTERPOL<br />

Our love to admire<br />

Capitol<br />

WHO: Quattro esseri un po’<br />

ombrosi.<br />

WHERE: Da New York. Il che<br />

è piuttosto bizzarro, dal momento<br />

che sembrano cresciuti<br />

in una cupezza tutta inglese<br />

– Joy Division, Cure. Alcuni<br />

brani sembrano scritti dopo<br />

aver visto il Tottenham suonato<br />

dal Siviglia in semifinale di<br />

Coppa Uefa. Avete presente,<br />

no?<br />

WHY: Perché il disco deludente<br />

di prammatica (il secondo)<br />

lo hanno già fatto; questo è il<br />

terzo, ed è buono come il primo.<br />

Anzi, toh, ci sbilanciamo:<br />

forse anche di più.<br />

WHAT: “Guardiamo molti film,<br />

ci aiutano molto a comporre”.<br />

WHEN: Quando non ne potete<br />

più di tutta questa luce<br />

estiva, e cominciate ad anelare<br />

il ritorno dell’ora illegale.<br />

GOGOL BORDELLO<br />

Super taranta!<br />

SideOneDummy<br />

WHO: Due tipe con le calze<br />

rosse, svariati tipi molto loschi,<br />

ma soprattutto un tipo<br />

coi baffi. Che, da Vallanzasca<br />

a Costanzo passando per<br />

Agroppi, sono i più pericolosi.<br />

WHERE: L’avevamo lasciato in<br />

delirio etilico zingaresco carcerario,<br />

ora dice di aver messo<br />

su un harem in Toscana.<br />

WHY: Stavolta perlomeno non<br />

bestemmia. Oppure sì? Chi lo<br />

sa, parla malissimo italiano.<br />

Vengono qui, ci rubano il lavoro,<br />

e non imparano nemmeno<br />

a parlare.<br />

WHAT: “La prima volta che ho<br />

letto la Bibbia mi è parsa priva<br />

di ironia”.<br />

WHEN: Quando vi sentite<br />

orfani di Bregovic, Leningrad<br />

Cowboys, Manu Chao – sì, dài:<br />

l’etnico-figo. Piace a Madonna.<br />

Tanto perché lo sappiate.<br />

SUZANNE VEGA<br />

Beauty & crime<br />

Blue Note<br />

WHO: La mamma di metà<br />

delle cantautrici attuali, che<br />

da lei hanno imparato a<br />

sgonfiarsi dopo tre dischi<br />

notevoli. Piccolo particolare:<br />

loro non li fanno, tre dischi<br />

notevoli.<br />

WHERE: Greenwich Village,<br />

New York. Ovviamente.<br />

WHY: Tutto andava a meraviglia<br />

finché un giorno ha pronunciato<br />

le parole “My name<br />

is Luka”. Lì, l’abbiamo persa.<br />

WHAT: “Mi ha colpito una<br />

frase di Ava Gardner su Frank<br />

Sinatra. Diceva: a letto non litigavamo.<br />

Ma la guerra iniziava<br />

già in direzione del bidet”.<br />

WHEN: Quando avete anche<br />

il tempo di leggere i testi,<br />

che sono piccoli, pregevoli<br />

racconti minimalisti. Solo che<br />

invece che pubblicarli li mette<br />

in musica. Che peccato.<br />

PINK MARTINI<br />

Hey Eugene!<br />

Self<br />

WHO: Nove tizi che si agitano,<br />

più Thomas Lauderdale e la<br />

cantante China Forbes, laureati<br />

ad Harvard. Dove, come è noto,<br />

insegnano a fare i soldi.<br />

WHERE: Dappertutto. Non<br />

c’è esotismo di maniera che<br />

non li affascini: dal Giappone<br />

al Sudamerica alla Francia di<br />

De Gaulle, in stile cartolina<br />

d’epoca.<br />

WHY: Perché si capisce lontano<br />

un miglio dove vanno a parare.<br />

WHAT: “Siamo come un romantico<br />

musical hollywoodiano<br />

degli anni ’50, ma con una moderna<br />

prospettiva globale”.<br />

WHEN: Sentite, ma quando un<br />

gruppo si dà un nome come<br />

Pink Martini, ha senso venirci<br />

a domandare in che situazione<br />

ascoltarli? E comunque: la<br />

mangiate, l’oliva? Allora, date<br />

qua.<br />

VALLANZASKA<br />

Cose spaventose<br />

Venus<br />

WHO: La Dava, Lucius, Lo<br />

Skandinavo, Lollo, Il Vanni,<br />

Lo Specchio, Piras. Non li<br />

mettereste in galera solo per<br />

i nomi?<br />

WHERE: A piede libero, a differenza<br />

del signore cui hanno<br />

rapinato il cognome. L’Italia<br />

va così, miei cari.<br />

WHY: Perché la prima metà<br />

del disco, quella con il sogno<br />

del becchino e l’orchestra del<br />

Titanic, è irresistibile; purtroppo<br />

nella seconda metà<br />

arrivano le cose spaventose,<br />

ovvero spunti terribilmente<br />

somiglianti a cose già fatte da<br />

Elio e le Storie Tese. Chissà se<br />

li hanno sentiti nominare.<br />

WHAT: “Calare! Tumulare!<br />

Salutare! Gioca jouer!”<br />

WHEN: Quando avete voglia<br />

di un po’ di evasione. Dài, non<br />

fatevela spiegare.<br />

PIERO PELÙ<br />

Storytellers<br />

Sony<br />

WHO: “L’icona del rock italiano.<br />

L’eterno ribelle” (è la presentazione<br />

di Paolina Maugeri) (ci<br />

piaceva) (non la presentazione:<br />

la Maugeri).<br />

WHERE: Nello show<br />

Storytellers, “iniziativa di<br />

Telecom Progetto Italia e<br />

di Mtv” (parole di Paolina<br />

Maugeri).<br />

WHY: Per festeggiare il suo<br />

giubileo, come dice – beh, sì:<br />

Paolina Maugeri.<br />

WHAT: “Piero, spesso si dice<br />

di te che sei uno scrittore di<br />

canzoni politico. Io invece penso<br />

un’altra cosa, io nelle tue<br />

canzoni e in te, io vedo invece:<br />

il rock uguale libertà”. (Paolina<br />

Maugeri)<br />

WHEN: Quando vi trovate “in<br />

una fortezza senza inganni”<br />

(che significa?) (chiederemo a<br />

Paolina Maugeri).<br />

MUSICA<br />

DI PAOLO MADEDDU<br />

QUEENS OF<br />

THE STONE AGE<br />

Era vulgaris<br />

Interscope<br />

WHO: Josh Homme, californiano,<br />

creatore del genere stoner.<br />

Che approssimativamente significa<br />

“un rock strafatto che non<br />

sa bene cosa sta per fare ma<br />

non si sente particolarmente in<br />

colpa per questo”. Ma ripetiamo:<br />

approssimativamente.<br />

WHERE: Al primo disco senza la<br />

sua controparte allarmante: Nick<br />

Oliveri, bassista che suonava<br />

tutto nudo ed era violento con<br />

le ragazze. Il cognato ideale.<br />

WHY: In uno scatolone pieno<br />

di strane, colorate cianfrusaglie<br />

musicali, dalla psichedelia all’hard<br />

rock.<br />

WHAT: “Viviamo in un’epoca<br />

volgare. Ma non necessariamente<br />

in senso negativo”.<br />

WHEN: Quando non sapete bene<br />

cosa state per fare ma… Oh,<br />

ve l’aspettavate, vero?<br />

O’DEATH<br />

Head Home<br />

Co-Op<br />

WHO: Irsuti tizi di Brooklyn<br />

che suonano come minatori.<br />

WHERE: Tra country e punk.<br />

Quale tra i generi sia più inquietante<br />

è un buon argomento<br />

di dibattito.<br />

WHY: I pezzi sono ottimi.<br />

Ma il cantante è tremendo.<br />

Dà tantissimo fastidio. Non<br />

dovrebbe proprio cantare. Al<br />

confronto, Carmen Consoli è<br />

Ella Fitzgerald. Dite che l’hanno<br />

scelto per il fascino? Boh,<br />

sembra Stanley Kubrick. No,<br />

l’hanno proprio scelto per infastidire.<br />

E questo è molto punk.<br />

Altro che i Green Day.<br />

WHAT: “Tentiamo di creare una<br />

specie di caos”.<br />

WHEN: Quando cercate qualcuno<br />

con cui prendervela.<br />

Il cantante degli O’Death!<br />

Lasciate perdere Berlusconi:<br />

prendetevela con lui! Lo merita.<br />

CONCERTI<br />

VASCO ROSSI<br />

10 luglio<br />

Bari – Stadio San Nicola<br />

GEORGE BENSON & AL<br />

JARREAU<br />

11 luglio<br />

Teatro Smeraldo<br />

ZIGGY MARLEY<br />

12 luglio<br />

Firenze – Ippodromo Le<br />

Mulina<br />

13 luglio<br />

Roma – Foro Italico<br />

STEVE VAI<br />

13 luglio<br />

Milano – Idroscalo<br />

16 luglio<br />

Roma – Ippodromo delle<br />

Capannelle<br />

GENESIS<br />

14 luglio<br />

Telecomcerto 2007<br />

Roma – Circo Massimo<br />

MUSE<br />

16 luglio<br />

Verona – Arena<br />

DAMIEN RICE<br />

17 luglio<br />

Milano – Villa Arconati<br />

19 luglio<br />

Roma – Parco della Musica<br />

SCISSOR SISTERS<br />

17 luglio<br />

Roma – Parco della Musica<br />

18 luglio<br />

Firenze – Italia Wave Love<br />

Festival<br />

GEORGE MICHAEL<br />

17 luglio<br />

Padova – Stadio Euganeo<br />

21 luglio<br />

Roma – Stadio Olimpico<br />

PET SHOP BOYS<br />

18 luglio<br />

Milano – Villa Arconati<br />

GOGOL BORDELLO<br />

22 agosto<br />

Firenze – Ippodromo Le<br />

Mulina<br />

URBAN 55


TOUR DATES<br />

Luglio<br />

6 Cuneo / Nuvolari Festival<br />

08 Pontenure (PC) / Festa della birra<br />

14 Sarroch (CA) / Campo sportivo<br />

18 Asti / AstiMusica<br />

19 Milano / Idropark Fila (ex Idroscalo)<br />

20 Montale (PT) / Moon Tale Festival<br />

22 Itri (LT) / Parco Rodari<br />

24 Spilimbergo (PN) / Folkest - Piazza Duomo<br />

26 Roma / Auditorium Parco della Musica<br />

27 Napoli / Neapolis Festival<br />

29 San Vincenzo (LI) / Porto<br />

Agosto<br />

11 Gallipoli (LE) / Piazza<br />

Settembre<br />

14 Piazzola sul Brenta (PD) / Villa Contarini<br />

www.tiromancino.com<br />

L’ALBA<br />

DI DOMANI<br />

TOUR<br />

Per Federico Zampaglione e i suoi fidi<br />

Tiromancino è tempo di tour, una quindicina di<br />

concerti che da giugno a settembre li stanno<br />

portando su e giù per l’Italia.<br />

Che suono hanno i vostri nuovi concerti?<br />

La sezione ritmica è cambiata, ma la novità<br />

più importante è il ritorno di mio fratello<br />

Francesco. Siamo cresciuti suonando insieme e<br />

le nostre chitarre si incastrano alla perfezione.<br />

L’approccio che abbiamo, in generale, è<br />

più energico anche se il potere emotivo<br />

delle canzoni resta. E poi c’è spazio per<br />

l’interazione e l’improvvisazione anche nell’uso<br />

dell’elettronica. Al posto dei freddi sequencer<br />

abbiamo voluto pad suonati dal vivo come<br />

percussioni.<br />

Arrangi e registri in prima persona i tuoi<br />

brani in studio. Dal vivo ti rilassi o i soliti<br />

problemi tecnici ti danno tensione?<br />

Cerco di essere lucido e preciso, certo, ma la<br />

dimensione live è così diversa da quella intima<br />

dei dischi dei Tiromancino. I brani li abbiamo<br />

riarrangiati a base di rock e funk. Amore<br />

impossibile e Nessuna certezza ora hanno<br />

uno stile molto reggae roots, Muovo le ali di<br />

nuovo e Angoli di cielo le abbiamo riempite di<br />

chitarre massicce. Sono contentissimo, credo<br />

sia il concerto più bello che ho messo insieme<br />

sinora. E diventerà anche un disco dal vivo.<br />

Nei primi anni ’90 aprivate i concerti di<br />

Luca Carboni. Cosa è cambiato da allora?<br />

Tutti i pezzi o quasi oggi vengono cantati<br />

in coro dal pubblico. Mi lancio sempre in<br />

nuove prospettive, vedi il film. Non penso<br />

molto a cosa siamo diventati in un periodo<br />

tutto sommato breve, visto che il successo è<br />

arrivato nel 2001. È solo durante i concerti<br />

che mi accorgo di quante nostre canzoni siano<br />

entrate nel cuore delle persone.<br />

Come vivi il tour e gli spostamenti?<br />

Non ci alziamo presto, questo è sicuro.<br />

Quest’anno però ho deciso di portarmi dietro<br />

una mountain bike per smaltire le serate,<br />

oppure vado a correre. Il fiato poi serve, visto<br />

che il concerto dura oltre due ore ed è anche<br />

una prestazione fisica.<br />

E tu, vai ancora a sentire i concerti come<br />

spettatore?<br />

Lo faccio spesso. Vasco l’ho sentito poche<br />

settimane fa, a Latina: ogni anno che passa<br />

migliora, come il vino. Recentemente ho anche<br />

ascoltato i White Stripes. Sono solo in due<br />

sul palco, ma il loro rock blues acido ha un<br />

impatto forte anche dal punto di vista scenico.<br />

LORENZO TIEZZI


TEATRO<br />

DI IGOR PRINCIPE<br />

MILANO BALLA DA SOLA<br />

Nella città che si svuota, la<br />

“prima” di un festival molto<br />

promettente<br />

MILANO<br />

Solo in azione<br />

L’estate teatrale a Milano, di solito<br />

pressoché ridotta a zero, propone quest’anno<br />

la prima edizione di un festival<br />

dedicato al “solo” nella danza. Per chi<br />

lo organizza – Perypezye <strong>Urban</strong>e – è un<br />

modo per esaltare il gesto di chi danza<br />

e la tensione dell’artista nella propria<br />

ricerca personale. Per chi vi assiste, e in<br />

particolare per gli appassionati, Solo in<br />

azione può diventare anche il segno di<br />

una piccola rivincita: dare il giusto rilievo<br />

a un momento che sta alla danza come<br />

l’aria all’opera lirica.<br />

La rassegna ha avuto un’anteprima il<br />

30 giugno, con le performance di Enzo<br />

Procopio e di Jeremy Nelson. Il cuore<br />

dell’evento sta invece in una tre giorni di<br />

metà luglio, in cui il milanese Studio 28<br />

– spazio in via Moretto 28 pensato ad<br />

hoc per la danza contemporanea – ospiterà<br />

due spettacoli al giorno. Si comincia<br />

con un artista di casa, il milanese Tino<br />

Schepis, che in Zero ragiona sulle poten-<br />

zialità del corpo, da un lato veicolo di percezioni<br />

sensoriali e, dall’altro, strumento<br />

sonoro al pari di un qualsiasi oggetto<br />

musicale. Nella stessa serata, Istruzioni<br />

per la sopravvivenza di Kataklisma stimola<br />

riflessioni sulla precarietà e la violenza<br />

nascoste sotto le regole del vivere civile.<br />

Conciossiacosacché, apertura della seconda<br />

serata, non è un omaggio alla lingua<br />

italiana del Trecento ma uno spettacolo<br />

di Cristine Sonia Baraga sul senso dell’attendere<br />

partendo dall’etimo della parola:<br />

ad tendere, ovvero distendersi, aspirare<br />

a qualcosa. La necessità del respiro è invece<br />

il senso del solo di Marta Ciappina:<br />

Breathing Space.<br />

L’ultima serata è all’insegna degli studi.<br />

Quello di Giuseppe Esposito è un work<br />

in progress intitolato Addiction; quello di<br />

Giorgia Maretta, che chiude la rassegna,<br />

riecheggia un tema classico dell’arte figurativa:<br />

Figura Morta con Natura.<br />

Studio 28<br />

dal 17 al 19 luglio<br />

www.perypezyeurbane.org<br />

TRECENTO VOLTE GOLDONI<br />

Goldoni? È<br />

contemporaneo<br />

VENEZIA<br />

Biennale Teatro<br />

Trecento anni fa, in quel di<br />

Venezia, veniva alla luce un<br />

tal Carlo Goldoni. Inevitabile,<br />

dunque, che la 39esima edizione<br />

del principale festival<br />

PARKER, VACANZE E SENZA COPIONE<br />

BORGIO VEREZZI (SV)<br />

Il persecutore<br />

Come un’ossessione, ben indicata<br />

dal titolo, la creatività<br />

ha perseguitato la vita di un<br />

gigante del jazz: Bird, ovvero<br />

Charlie Parker. Per ripercorrerne<br />

la vita, in uno show a<br />

cavallo tra musica e recitazione,<br />

il regista Julio Cortázar<br />

ha chiamato altri due giganti<br />

della scena contemporanea.<br />

Uno è Massimo Popolizio, attore;<br />

l’altro Enrico Rava, forse<br />

il più grande jazzista europeo<br />

vivente.<br />

Borgio Verezzi Festival<br />

31 luglio<br />

in laguna sia dedicato a chi<br />

ha fatto della città la capitale<br />

del rinnovamento teatrale.<br />

Goldoni e il teatro nuovo è<br />

il titolo di una rassegna che<br />

esplora l’arte dell’avvocato<br />

veneziano per mezzo di<br />

spunti innovativi, come quelli<br />

offerti dagli scrittori Tiziano<br />

Scarpa e Giancarlo Marinelli,<br />

che rileggeranno un lavoro<br />

MILANO<br />

Il sabato nel villaggio<br />

Non è un omaggio né un<br />

dileggio a Giacomo Leopardi.<br />

Piuttosto, un richiamo al<br />

“fanciullino” caro a Giovanni<br />

Pascoli. Perché questa storia,<br />

diretta da Andrea Lisco<br />

e interpretata da Angelo<br />

Ciccognani e Rafael Didoni,<br />

racconta l’animo infantile di<br />

due 35enni che si pongono<br />

una domanda esistenziale:<br />

dove andiamo in vacanza con<br />

70 euro in due sul conto in<br />

banca?<br />

Teatro Libero<br />

Dal 23 al 28 luglio<br />

goldoniano. Sempre alla rilettura,<br />

ma da parte di giovani<br />

drammaturghi (Edoardo Erba,<br />

il portoghese Rui Zink e la<br />

croata Tena Stivicic) è dedicato<br />

invece il progetto Goldoni<br />

Terminus. Tra i nomi storici, da<br />

segnalare Eros Pagni, Giulio<br />

Bosetti e Pamela Villoresi,<br />

mentre ad Antonio Latella è<br />

dato il compito, in Pericle, di<br />

VERONA<br />

Amleto raccontato<br />

Quella di Shakespeare è forse<br />

la tragedia più rappresentata<br />

nella storia del teatro. È<br />

comprensibile – e anche un<br />

po’ giusto – che un attore navigato<br />

quale Gabriele Lavia vi<br />

si cimenti in un modo diverso<br />

dal solito: raccontandolo.<br />

La prospettiva è particolare:<br />

“leggerò Amleto come fa un<br />

regista – dice Lavia – seduto<br />

davanti agli attori, a legger<br />

loro le parti calandosi nei vari<br />

personaggi”.<br />

Teatro Romano<br />

Dal 19 al 21 luglio<br />

mettere “Shakespeare sotto<br />

la lente di Goldoni”. In cartellone<br />

anche una presenza<br />

di Lina Wertmüller e un testo<br />

poco praticato: La guerra,<br />

diretto dall’ungherese Gabor<br />

Zsambeki.<br />

vari luoghi cittadini<br />

dal 18 al 29 luglio<br />

www.labiennale.org<br />

OSTIA ANTICA (RM)<br />

Racconti e canzoni<br />

Titolo quasi improvvisato,<br />

per una serata in cui Ascanio<br />

Celestini incontra il pubblico<br />

di Cosmophonies (il festival<br />

internazionale di teatro di<br />

Ostia antica) senza la traccia<br />

precisa di uno spettacolo.<br />

Seguendo un canovaccio,<br />

l’attore farà ciò che gli riesce<br />

alla grande: affabulare, dando<br />

vita alle storie – intrecciate<br />

alle musiche – su cui si fonda<br />

la memoria collettiva di un<br />

popolo.<br />

Scavi di Ostia<br />

29 luglio<br />

Valentina Picco<br />

FOYER<br />

ROMA<br />

Mapa<br />

Esclusiva nazionale dei Ballets<br />

Jazz de Montreal, il titolo è<br />

l’acronimo di Marco Antonio<br />

Pena Aurojo. Si tratta dell’autore<br />

delle musiche, scomparso<br />

negli anni ’80 e grande amico<br />

di Rodrigo Pederneiras (il coreografo).<br />

Tutto con evidenti<br />

richiami al samba e alla capoeira.<br />

Il gioco di luci e di costumi<br />

si ispira a rosso, bianco e nero;<br />

colori netti, per esprimere<br />

danza allo stato puro, profondamente<br />

energica.<br />

Villa Doria Pamphilj<br />

19 e 20 luglio<br />

VERONA<br />

The passion<br />

I passaggi in Italia di Momix<br />

non si contano più. Pure, difficile<br />

perdere la voglia di andare<br />

a vederne uno show, soprattutto<br />

se la cornice è quella di<br />

un teatro romano. In quello<br />

veronese, per l’Estate teatrale<br />

cittadina, la compagnia propone<br />

un suo classico: The passion,<br />

danzato sulle musiche<br />

di Peter Gabriel per L’ultima<br />

tentazione di Cristo (Scorsese).<br />

Coreografia mistica su atmosfere<br />

mediorientali, disegnate<br />

con sapienza dal suono algido<br />

del sintetizzatore.<br />

Teatro romano<br />

Dal 13 al 19 agosto<br />

FIRENZE<br />

Mi soledad<br />

Azzardiamo un paragone: lui<br />

sta al flamenco come Piazzolla<br />

al tango. Ok, questi è un musicista<br />

e il primo, cioè Joaquín<br />

Cortés, è un danzatore: ma<br />

entrambi hanno riscritto le<br />

regole dei rispettivi generi. In<br />

questo spettacolo, lo spagnolo<br />

agisce da protagonista assoluto<br />

sul terreno che gli è più<br />

congeniale: la contaminazione.<br />

Al flamenco si legano incursioni<br />

nella classica, nel jazz, nella<br />

musica cubana. Cioè nel resto<br />

dell’universo della danza.<br />

Teatro Saschall<br />

23 luglio<br />

URBAN 57


ARTE<br />

DI FLORIANA CAVALLO<br />

L ' ARTE DI ESSERE OMO<br />

>> Fischerspooner, Sweetness, 2001 >> Pierre et Gilles, Le supplice d’Ixion, 2000<br />

MILANO Mostra sì, mostra no, mostra sì. Vade Retro. Arte e Omosessualità a Palazzo della Ragione è l’evento espositivo più discusso del<br />

momento. Coinvolge 150 artisti della creatività più provocatoria, per raccontare l’omoerotico nell’arte. Dal barone Von Gloeden, con le sue<br />

foto datate fine Ottocento di nudi efebici, a Nan Goldin, Gilbert&George, Philip Lorca di Corcia, Ugo Rondinone, Pierre et Gilles e David La<br />

Chapelle, sono in tanti a esprimere il senso della trasgressione e della diversità esistenziale. Qualcuno è più allusivo e metaforico, ma c’è<br />

chi è più dichiaratamente spudorato, tanto che una sezione della mostra è vietata ai minori di 18 anni. Come i cinema porno. Eccessivo?<br />

Dal 10 luglio all’11 novembre. www.comune.milano.it<br />

>> 1 >> 2<br />

>> 1 Riccardo Baruzzi, Wild grass, 2007<br />

BOLOGNA Colori vividi, messaggi spiazzanti e invito a interagire<br />

con le opere per la mostra Play Graphic da Agenzia04, con quattro<br />

giovani artisti in bilico fra tradizione e tecnologie elettroniche. I Wild<br />

grass di Riccardo Baruzzi sono dipinti ispirati al formato del 33 giri,<br />

le installazioni/pitture di Elisa Canducci esaltano il senso ludico di chi<br />

guarda, i Wall Painting di Stefano Mandracchia distorcono le pareti<br />

della galleria, mentre l’estetica di Marco Samorè si esprime in un<br />

Senza titolo del 2007, una scultura che segue i principi del collage.<br />

Fino al 27 luglio. www.agenzia04.com<br />

>> 2 Davis & Davis,The Ralphs (Dad, Mom, Baby, Sis),1999<br />

NAPOLI Bellezza pericolosa, ovvero guarda come ti strapazzo il<br />

mito del bello. Dopo essere passata prima al Chelsea Art Museum di<br />

New York, è la mostra dell’estate al Pan di Napoli. Ci sono ottuagenarie<br />

come Cindy C che posano da modelle per Erwin Olaf, la famigliola<br />

in plastica di Davis & Davis che si provoca il vomito in piccole toilette<br />

rosa o gli autoritratti deformi di Rachel Lachowicz. Morale: inseguire<br />

la bellezza logora e rende schiavi. Meglio imperfetti ma felici! Fino al<br />

23 ottobre. www.palazzoartinapoli.net<br />

>> 3 Grateful Dead<br />

BOLOGNA Per chi non c’era è un po’ complicato respirare l’irrefrenabile<br />

spirito della Summer of Love, l’estate della controcultura e<br />

dell’Amore per la vita, esattamente 40 anni fa. Per fortuna però ci<br />

sono l’arte e la musica a raccontarci la psichedelia come religione.<br />

Rock poster dai mitici Fillmore e Avalon Ballroom di San Francisco,<br />

riviste e brani di musica Sixties come colonna sonora fanno vibrare<br />

di Cosmic Joy la libreria Modo Infoshop. In tutto una sessantina di<br />

opere originali dalla collezione di Michele Dagres, vero cultore del<br />

genere. Fino al 31 luglio. www.modoinfoshop.com<br />

>> 3<br />

ART SAFARI<br />

ROMA<br />

Vedovamazzei<br />

L’inscindibile duo Simeone<br />

Crispino e Maristella Scala rinnova<br />

la tradizione della committenza<br />

Borghese con una<br />

mostra ispirata a Raffaello, che<br />

unisce disegni, neon e sculture<br />

in ceramica. Raphael the<br />

Western sfrutta così gli spazi<br />

dell’Uccelliera della Galleria<br />

Borghese come cornice per<br />

un’opera paradossale in cui il<br />

selvaggio West viene sedotto<br />

dall’arte del maestro. Ed è<br />

la prima tappa del progetto<br />

Committenze Contemporanee,<br />

cui seguiranno altre nove<br />

mostre: il piacere di possedere<br />

opere vive e attuali, ora<br />

come ai tempi del Cardinal<br />

Borghese, si sa, è insaziabile.<br />

Galleria Borghese<br />

Dal 10 luglio al 7 ottobre<br />

MILANO<br />

Lodolandia<br />

Milano ci riprova: dopo la<br />

Cowparade l’arte contemporanea<br />

torna per le strade del<br />

centro, in un confronto con la<br />

città che corre da via Dante<br />

a piazza dei Mercanti, piazza<br />

Duomo, corso Vittorio Ema-<br />

nuele e piazza San Babila.<br />

Dietro le sculture fluorescenti<br />

in lamiera di metallo e policarbonato<br />

c’è naturalmente Marco<br />

Lodola, con i suoi musicisti,<br />

ballerini, scheletri e animali al<br />

neon. Chi apprezza quest’arte<br />

luminosissima non si perda la<br />

monografica al Castello, con<br />

altre 30 opere. Superpop.<br />

Castello Sforzesco e vari<br />

luoghi cittadini<br />

Fino al 16 settembre<br />

URBAN 59


Daft Punk<br />

PER QUATTRO SERE LA<br />

MUSICA FA TRAFFICO<br />

Da Lou Reed ai Daft Punk: il<br />

Traffic si accende<br />

TORINO<br />

Traffic Torino Free Festival<br />

Il più festival, il più estivo, il più bello<br />

è gratis. Snello e denso, in quattro sole<br />

serate Traffic propone musica d’autore<br />

italiana e internazionale, elettronica e<br />

rock. I concerti di maggior richiamo sono<br />

alla Pellerina, ovviamente a Torino,<br />

ancora oggi capitale della musica in<br />

Italia. Ma non mancano altre location più<br />

intime: il ritmo di notte, come sempre,<br />

continua a battere ai Murazzi del Po.<br />

Nel pomeriggio le performance musicalletterarie<br />

sul tema Napoli@Torino sono<br />

ai Giardini Reali. Come se non bastasse,<br />

nelle gallerie d’arte della città e al<br />

AREZZO DILAGA A FIRENZE<br />

Una miniera di<br />

proposte per Italia<br />

Wave Love Festival<br />

FIRENZE<br />

Italia Wave Love Festival<br />

A Firenze, a metà luglio,<br />

c’è un bel caldo secco, ma<br />

la sera di solito al Piazzale<br />

(Michelangelo) si respira. Il 17<br />

i soliti turisti intenti a farsi fotografare<br />

davanti al panorama<br />

avranno di che sorprendersi.<br />

Nitin Sawhney e l’Orchestra<br />

Regionale Toscana aprono<br />

Museo nazionale del Cinema si disserta<br />

ancora delle diverse identità delle città<br />

(Berlino@Torino).<br />

Tornando alla Pellerina, la manifestazione<br />

si apre e si chiude con due maestri:<br />

Lou Reed, tra una mostra fotografica<br />

e l’altra, suona Berlin, uno spettacolo<br />

concerto. Franco Battiato, tra film, opere<br />

e direzioni artistiche, trova le energie<br />

per un confronto melodico, convocando<br />

sul palco i newyorchesi Antony and the<br />

Johnsons.<br />

Ma nostalgie e seduzioni intellettuali a<br />

parte, il meglio arriva mercoledì 12 e<br />

giovedì 13 luglio. Si parte con la perfetta<br />

serata elettronica, con Daft Punk vs Lcd<br />

Soundsystem, una notte da ballare via<br />

ma anche il momento giusto per dirimere<br />

l’annosa questione che divide i patiti<br />

d’elettronica. La chiarifichiamo al resto<br />

del mondo: sono meglio i live energetici<br />

di James Murphy, che urla come un<br />

Italia Wave, metaforicamente<br />

accompagnati pure dal<br />

David (di Michelangelo). Che<br />

Sawhney mescoli elettronica<br />

e tradizioni musicali diverse<br />

conta poco: la sua sonorizzazione<br />

del film muto A throw of<br />

dice è contemporanea quanto<br />

una Fender Stratocaster. Il<br />

18 ci si sposta nell’area del<br />

festival, all’Osmannoro, vicino<br />

all’uscita A1 Firenze Nord.<br />

Suonano la disco degli Scissor<br />

Sisters, il rock un po’ psichedelico<br />

dei Clap Your Hands<br />

Say Yeah e il dub pugliese dei<br />

Sud Soundsystem. Il 19 c’è<br />

il pop punk dei Kaiser Chiefs<br />

NIGHTLIFE<br />

preceduto da quello ameno<br />

di Mika e pure dalla canzone<br />

d’autore degli Avion Travel. Il<br />

20 arriva Damon Albarn col<br />

suo nuovo gruppo The Good,<br />

the Bad and the Queen, il 21<br />

suona Vinicio Capossela e con<br />

lui i Leningrad e l’Orchestra<br />

di Piazza Vittorio, per una<br />

serata tradizionale, impura e<br />

movimentata. Il 22 chiude con<br />

classe Carmen Consoli.<br />

Il festival è una miniera di<br />

proposte, impossibile darne<br />

conto in poche righe, visto<br />

che i palchi sono tre e accanto<br />

alla musica suonata c’è<br />

l’elettronica, mentre teatro,<br />

matto davanti a una vera band oppure<br />

i finto live dei situazionisti parigini Daft<br />

Punk (che vuol dire “Punk scemo”)? E i<br />

due produttori francesi dopo Around The<br />

World si sono auto-bolliti oppure stanno<br />

girando volutamente in tondo, riproducendo<br />

la disco anni ’70 come faceva<br />

Andy Warhol con l’immagine della zuppa<br />

Campbell? Potrebbe anche succedere<br />

l’impossibile, ossia che il confronto sia<br />

vinto dagli outsider, i danesi Who Made<br />

Who, già decisamente creativi in un progetto<br />

di musica da corsa pensata per<br />

l’iPod (Passo 4 by Nike).<br />

Qualunque sia il risultato, giovedì si continua<br />

a ballare con Arctic Monkeys, The<br />

Coral e Art Brut, ovvero il meglio del brit<br />

pop evoluto.<br />

LORENZO TIEZZI<br />

11-14 luglio<br />

www.trafficfestival.com<br />

fumetto, letteratura, cinema e<br />

tecnologia sono racchiusi nel<br />

mega contenitore CultWave.<br />

Per godersi tutto gratis basta<br />

arrivare all’Osmannoro prima<br />

delle 21, dopo si pagano 10<br />

euro.<br />

P.s.: la manifestazione è l’evoluzione<br />

di quello che per oltre<br />

vent’anni è stato Arezzo Wave,<br />

un’oasi di bella musica gratuita<br />

lontana dall’immobilismo<br />

della città dei fiori. Grazie<br />

Arezzo.<br />

LORENZO TIEZZI<br />

17-22 luglio<br />

www.arezzowave.com<br />

CLUB<br />

TORINO<br />

AB+<br />

Al ristorante, al club e alle tre<br />

suite con cucina si è aggiunto<br />

un dehor che permette di immergersi<br />

nella Torino romana<br />

ascoltando techno, brazil e<br />

nuovi ritmi. L’ora migliore è<br />

quella dell’aperitivo, più tardi<br />

ci si deve spostare all’interno,<br />

sotto le volte, per ovvi<br />

problemi di vicinato. Oppure<br />

andare in macchina ad ascoltare<br />

a tutto volume il terzo cd<br />

della serie Evening Standards,<br />

prodotto proprio dalla label<br />

del locale.<br />

Piazza Cesare Augusto, 1<br />

www.abpiu.it<br />

MILANO<br />

Ondanomala<br />

L’alternativa alle mille proposte<br />

dell’Idroscalo e pure<br />

ai concerti di San Siro è una<br />

spiaggia in città in cui rilassarsi<br />

sempre, e soprattutto<br />

all’ora dell’aperitivo. La domenica<br />

c’è la house solare<br />

di Danilo Rossini, il giovedì<br />

serata cabaret con la Cesira,<br />

il venerdì balli di gruppo e<br />

animazione con Nacky. Gli<br />

appassionati del buffet possono<br />

arrivare già alle 18. Nel<br />

weekend si spendono 10-15<br />

euro, più o meno la metà durante<br />

la settimana.<br />

Via Lampugnano, 109<br />

www.ondanomalamilano.it<br />

ROMA<br />

Roma Rock<br />

Entra nel vivo il Roma Rock<br />

Festival 2007: il 13 ci sono i<br />

Finley, il 18 c’è il pop ‘ribelle’<br />

di Avril Lavigne, il 20 il<br />

revival di Robert Plant, il 27<br />

chiudono i sofisticati Avion<br />

Travel. Chi però ha voglia di<br />

ritmi caldi, dal reggae alla<br />

dancehall, li trova allo spazio<br />

parallelo Fiesta!, sempre in<br />

zona ippodromo. Il 17 luglio<br />

arriva Ricky Martin, le altre<br />

sere i suoni sono ruspanti.<br />

Ippodromo delle Capannelle<br />

www.romarockfestival.it<br />

URBAN 61


PRIMA&DOPO<br />

LA BUFALA CAFFÈ<br />

02-72095366<br />

Conoscendo i ritmi con cui<br />

i Fratelli La Bufala macinano<br />

successi, questo nato<br />

a Milano è solo il primo di<br />

una lunga serie di locali che,<br />

alla fine, conservano tutte<br />

le caratteristiche dei ristoranti<br />

adattandole a un bar.<br />

Napoletanità al 100% nell’aperitivo<br />

a buffet (pizzette,<br />

gattò di patate, mozzarella<br />

e scamorza), con drink a 5-7<br />

euro. Per il dopocena vini e<br />

taglieri di prodotti campani,<br />

con l’immancabile tazzulella<br />

di caffè caldo o shakerato.<br />

Corso Garibaldi, 51<br />

Sempre aperto<br />

LEGEND 54<br />

347-7660218<br />

E mentre i più fortunati sono<br />

in coda per il rientro dal<br />

mare, la domenica sera (h<br />

18-21) gli sfigati rimasti in<br />

città si godono un aperitivo<br />

nel parco: 7 euro inclusivi<br />

di cocktail e piatto food<br />

sfornato direttamente dalla<br />

cucina, da consumare ai<br />

tavolini sparsi intorno a un<br />

chiringuito. Obbligo di tessera<br />

annuale che quest’inverno<br />

sfrutterete negli spazi interni<br />

stile American Graffiti.<br />

Viale Enrico Fermi, 2/6<br />

(Parco Nord)<br />

Sempre aperto<br />

MUJIO CAFÉ<br />

02-36593086<br />

In Pagano, un aperitivo chic,<br />

fresco, marino e pure afrodisiaco.<br />

Qui l’happy-cocktail (6<br />

euro), scelto da un’interminabile<br />

lista di oltre 500 ricette<br />

internazionali (per ora tutte<br />

a voce, ma a breve su menu<br />

scritto), va a braccetto con<br />

due ostriche fresche di giornata,<br />

quindi non la domenica<br />

e nemmeno il lunedì. Se non<br />

vi piacciono, rimpinzatevi al<br />

consueto buffet-ricco-mi-cificco.<br />

Via Guido d’Arezzo, 9<br />

Sempre aperto<br />

62 URBAN<br />

MANGIARE & BERE<br />

MILANO<br />

DI MIRTA OREGNA<br />

SI MANGIA E ANCHE SI<br />

ASPORTA? OTTIMO!!<br />

Due piani bianco-chic dedicati<br />

alla gastronomia italiana e a<br />

prodotti di alta qualità<br />

Bianco candido splendente, come l’interno<br />

di un frigorifero in cui risaltano<br />

pietanze colorate e assortite. Dietro le<br />

vetrine tirate a lucido del bancone-gastronomia<br />

c’è infatti un discreto bendidio in<br />

quanto a salumi, salami e formaggi, per<br />

non parlare del repertorio dei più classici<br />

piatti d’asporto: insalata di pasta o di riso,<br />

crespelle e lasagne, vitello tonnato e arrosto<br />

di tacchino, verdure miste grigliate o<br />

al gratin e, dulcis in fundo, l’immancabile<br />

vaschetta del crème caramel alla vaniglia.<br />

L’ideatore di questo “frigorifero” estremamente<br />

chic dalla beneaugurante insegna<br />

“Ottimo” è Michele Ferrero, un giovane<br />

ingegnere milanese che dopo aver macinato<br />

anni nella consulenza ha deciso di<br />

rifare il business plan della vita e gettarsi<br />

– con intuito e cognizione di causa – in<br />

un complesso progetto di ristorazione,<br />

circondato da una sorridente squadra<br />

guidata da un esperto e barbuto direttore.<br />

L’ambiente è très contemporain: Michele<br />

ha espresso le sue idee agli architetti<br />

che hanno usato due stili per i due piani<br />

a disposizione. Al piano terra, quello su<br />

strada con gastronomia e 24 coperti, oltre<br />

al sopraccitato bianco, lampade di design<br />

come la cascata di boule sul tavolo rotondo<br />

all’ingresso, scaffali illuminati da fibre<br />

ottiche da museo per non surriscaldare gli<br />

alimenti, affettatrici e bilance Berkel, oltre<br />

a quattro macchine Enomatic per mescere<br />

al calice anche vini importanti (da Ottimo<br />

la ricaricabile consente la mescita di tre<br />

dosaggi diversi: l’assaggio, il medio, quello<br />

da bevitore forte). Al piano interrato il<br />

ristorante, 44 coperti divanettati e circondati<br />

da opere d’arte contemporanea che,<br />

ormai consuetudine milanese, si possono<br />

acquistare.<br />

La formula del locale è multipla: gastronomia<br />

da asporto in vaschetta, ma che si<br />

può anche consumare in loco (8-15 euro);<br />

aperitivo a 10 euro con vino o cocktail accompagnato<br />

da un piattino di stuzzicanti<br />

leccornie e, infine, ristorante, quest’ultimo<br />

con una carta specifica che propone la più<br />

semplice cucina italiana rendendola sfiziosa.<br />

Si assaggiano, secondo stagione, il<br />

pomodoro ripieno con crema di fave e caciotta<br />

di Urbino, risotto ai tre asparagi, filetto<br />

di manzo tedesco nel lardo di Arnad,<br />

accompagnati da pane fatto in casa che è<br />

una vera tentazione, e da un bicchiere di<br />

buon vino tra i 32 aperti a rotazione nelle<br />

macchine, per un conto totale di circa 45<br />

euro, che se a qualcuno paiono troppi, sono<br />

dovuti – ci spiegano – alla qualità.<br />

OTTIMO<br />

via San Marco, 29<br />

tel. 02-62694634<br />

chiuso domenica<br />

HAPPY APERITIVO IN CORTILE<br />

Il Verdi e vicini si<br />

alleano per un garden<br />

party di qualità<br />

Un indirizzo storico della<br />

Milanodabere, Il Verdi di<br />

piazza Mirabello, dopo aver<br />

festeggiato 25 anni di successi<br />

e complimenti, dà il<br />

via al suo nuovo corso con<br />

un frizzante aperitivo estivo<br />

en plein air. Come location<br />

sceglie il verdeggiante cortile<br />

adiacente, e si allea ai brillanti<br />

vicini di quartiere, primo<br />

fra tutti lo showroom di<br />

complementi d’arredo “Abito<br />

qui”, proprietario appunto<br />

del giardino in questione.<br />

Quattro gli appuntamenti<br />

al mese ai quali si accede,<br />

tra le 19 e le 21, pagando<br />

un ingresso di 15 euro che<br />

dà diritto a drink & food da<br />

sorseggiare e assaggiare, e<br />

acquistare: ma non pensate<br />

a un qualsivoglia happy<br />

hour milanese, qui piuttosto<br />

sembra di essere invitati a un<br />

sontuoso catering o a un ari-<br />

stocratico garden party. Luci<br />

e musica soft e alta qualità<br />

nel cibo, che porta la firma<br />

dell’abile mano de Il Verdi,<br />

fanno da cornice ai prodotti<br />

eno-gastronomici (vini, oli,<br />

mostarde, confetture, aceti,<br />

caffè) scelti di volta in volta<br />

per allietare il palato: le date<br />

di luglio prevedono il 19<br />

bollicine, frizzantini e olive in<br />

stile anni Sessanta, mentre il<br />

20 serata “Evergreen” a base<br />

di cocktail d’antan: B52,<br />

Manhattan, Bellini & Co.<br />

IL VERDI APERITIVO<br />

piazza Mirabello, 5<br />

tel. 338-3791824<br />

AGOSTO: I WILL SURVIVE<br />

Pesce, paella e carne, pizza senza glutine o locale all’ultima moda? L’importante è che sia aperto!<br />

ALICE<br />

02-5462930<br />

Pescioso. Appena hanno<br />

aperto, qualcuno ha parlato di<br />

un locale algido e monacale,<br />

ma Alice è tutt’altro che questo.<br />

Dietro le sue tende blu si<br />

apre un lungo corridoio che<br />

porta alla prima saletta: un<br />

ambiente contemporaneo discreto,<br />

quasi garbato, affacciato<br />

su un cortile della vecchia<br />

Milano. Poi si scende, e le sale<br />

si arricchiscono di un soffitto<br />

a volta con mattoni a vista.<br />

Ma la vera sorpresa sta in<br />

cucina, risultato del sodalizio<br />

di Viviana, chef amalfitana con<br />

plurime esperienze di tutto<br />

rispetto, e Sandra, pescivendola<br />

diventata sommelier, che<br />

garantisce qualità al vino e soprattutto<br />

al pesce. Tra i cavalli<br />

di battaglia, spaghetti mantecati<br />

con frutti di mare un po’<br />

crudi e un po’ cotti; tartare di<br />

branzino con panzanella; polpo<br />

tiepido con paté di olive su<br />

purea di limone (una golosità)<br />

e parmigiana di melanzane<br />

con pesce bandiera. Sapori e<br />

profumi della natia Campania<br />

non fanno che arricchire<br />

l’eccellente qualità del pesce<br />

deliziando il palato, mentre<br />

l’occhio gode di una mise en<br />

plate da stella Michelin. Il conto<br />

per fortuna non lo è ancora,<br />

aggirandosi però sui 45 euro.<br />

Via Adige, 9<br />

Chiuso domenica a pranzo<br />

MAX POMODORO<br />

02-33612490<br />

Italo-spagnolo. Pizza + pasta<br />

+ paella, con contorno<br />

di carne a la piedra e una<br />

buona caraffa di sangria: un<br />

allegro mix italo-spagnolo<br />

che trova spiegazione in Max,<br />

ridente proprietario italiano<br />

da 15 anni residente alle<br />

Canarie dove ha al suo attivo<br />

il primo Max Pomodoro della<br />

serie (il secondo è a Torino).<br />

Insegna nuova ai confini della<br />

movida che si agita tra l’Arco<br />

della Pace e via Piero della<br />

Francesca, prende il posto<br />

del barocco Place Vendôme,<br />

dandogli nuova e ariosa veste.<br />

Tovaglie rosso pommarola,<br />

sedie color sabbia e un imponente<br />

pomodoro dipinto<br />

su tela che decora la parete<br />

sono solo alcuni dei dettagli<br />

dell’ambiente, poi ci si siede a<br />

tavola e si apre il lenzuolo menu<br />

per scegliere tra un’infinità<br />

di pizze (27 dichiarate), quattro<br />

tipi di paella, tagli di carne<br />

made in Italy cotti su pietra e<br />

serviti al carrello con contorno<br />

di salsine, primi piatti della<br />

tradizione e antipasti di pesce,<br />

oltre a golosi dolci fatti in casa<br />

come la panna cotta con rosso<br />

d’uovo che è un imperdibile<br />

attentato alla linea. Ma che importa…<br />

siete in città e non al<br />

mare! Conto 25-30 euro.<br />

Corso Sempione, 48<br />

Chiuso sabato a pranzo<br />

LE SPECIALITÀ<br />

02-7388235<br />

Glutine-free. Da trent’anni<br />

questo locale è un porto sicuro<br />

per chi vuole ormeggiare a<br />

base di pizza e di buona carne:<br />

se escludiamo uno schermo<br />

al plasma e il computer per<br />

gestire gli ordini ai tavoli, nulla<br />

sembra essere cambiato della<br />

calda ambientazione rusticoelegante,<br />

così come il menu<br />

continua imperterrito con le<br />

sue amate pizze (37 tipologie),<br />

la sfilza di antipasti e primi, le<br />

carni e i pesci, e la varietà delle<br />

birre in bottiglia (15). Ma c’è<br />

una grande novità che farà la<br />

felicità di una speciale categoria:<br />

quella dei celiaci. Da giugno,<br />

senza sovrapprezzo ma<br />

con un preavviso di tre ore (per<br />

far lievitare la pizza nel modo<br />

corretto), qui sono in grado di<br />

proporre un menu completo<br />

per chi è intollerante al glutine,<br />

impanando la cotoletta alla<br />

milanese con pane grattugiato<br />

apposito, e impastando le pizze<br />

(queste tra gli 11 e i 15 euro)<br />

su un bancone spolverato<br />

con “farine sicure” a scanso di<br />

equivoci. Giuseppe, comandante<br />

in carica, propone persino<br />

gelato e tiramisù in regola,<br />

ma è ancora alla ricerca del<br />

prosciutto per celiaci. Plus: sala<br />

fumatori interna e parcheggio<br />

convenzionato gratuito.<br />

Via Pietro Calvi, 29<br />

Sempre aperto<br />

AL VOLO<br />

02-58012585<br />

Modaiolo. Ultimo nato tra i<br />

capannoni industriali delle<br />

ex-officine Caproni, questo<br />

locale dall’ovvia insegna<br />

(i Caproni facevano aerei,<br />

n.d.r.) porta una firma nota,<br />

quella di Daniele Beretta,<br />

l’Architetto della Notte, deus<br />

ex machina del divertimento<br />

autore di luoghi vip come<br />

Hollywood, Tocqueville, La<br />

Banque e De Sade. Questa<br />

volta ha allargato la fascia<br />

oraria dandosi anche alla<br />

ristorazione: divanetti e<br />

tavolini da happy hour nel<br />

cortile, scalinate che ti portano<br />

alla terrazza con vista<br />

sull’interno, un bancone bar<br />

total-red e decine di tavoli<br />

in legno che lo circondano,<br />

sono solo alcuni degli ingredienti<br />

che fanno da cornice<br />

al menu, che a tanta moda<br />

fa corrispondere la più tradizionale<br />

delle cucine italiane.<br />

Specialità dichiarate: carni<br />

alla griglia e pizze preparate<br />

con farine biologiche; ma, a<br />

dirla tutta, qui più che per il<br />

cibo si viene per l’ambiente,<br />

super glamour e super chic,<br />

con tanto di socio calciatore<br />

(Nicola Ventola) che con molta<br />

probabilità ad agosto sarà<br />

già tornato dalle vacanze per<br />

allenarsi...<br />

Via Mecenate, 84<br />

Sempre aperto<br />

PREMIATA DITTA „FUSION CONFUSION„<br />

Nuova insegna, solita<br />

formula e il Qor<br />

inaugura con dehors<br />

e colonna sonora<br />

Se l’insegna è nuova di<br />

pacca, fresca fresca d’inaugurazione,<br />

e pronta a siglare un<br />

nuovo successo mister Hu Hai<br />

Bin (già Soho Café, Berimbao<br />

e Sushi Hama), i contenuti<br />

(arredi e food) ormai si conoscono,<br />

e vengono a ingrossare<br />

le file degli amatissimi ristoranti<br />

milanesi giappo-fusion<br />

che spuntano come funghi al<br />

posto dei vecchi cinesi (tanto<br />

che, fidatevi, a breve il vero alternativo-chic<br />

sarà chi mangia<br />

riso cantonese con involtino<br />

primavera). Gli architetti, sempre<br />

più bravi, sono arcinoti:<br />

Nisi Magnoni e Sabina Gallini,<br />

coppia inossidabile come<br />

acciaio e pietra, oltre vetro,<br />

legno e foglie oro che hanno<br />

utilizzato per bancone sushi,<br />

tavoli e tatami posti in una zona<br />

sopraelevata. Se li applaudiamo<br />

per il dehors e i lavandini<br />

dotati di curiose “bocche<br />

a erogazione”, certo ci lascia<br />

dei dubbi la porta trasparente<br />

del bagno.<br />

Veniamo al menu: in cucina<br />

dirige lo chef Suzuki Masashi,<br />

con discreto curriculum alle<br />

spalle, che oltre a proporre il<br />

consueto repertorio nipponico<br />

di hossomaki (con alga<br />

all’esterno), uramaki con riso,<br />

futomaki, coni temaki, gunkan,<br />

ciotole chirashi di riso e pesce,<br />

sushi, carpacci e sashimi misti,<br />

con o senza barca, si è lanciato<br />

nella più ardua e spericolata<br />

sperimentazione fusion.<br />

In menu trovate dunque i<br />

Fusion (mega-paccheri ripieni<br />

di salmone tritato in salsa di<br />

pomodoro piccante), il Sikuwa<br />

(un cilindro di pasta di pesce<br />

con formaggio fritto), Hanpen<br />

(paté a base di pesce fritto<br />

con formaggio fuso) e gli<br />

Indian udon, nippo-spaghettoni<br />

di riso saltati con curry e<br />

verdure. E questo può andare.<br />

Ma quando assaggiate gli<br />

Udon liguri con patate, pinoli<br />

e seppia… forse è davvero<br />

troppo. Per fortuna Bin, insieme<br />

al cognato Massimo<br />

Gao, proprietario di un altro<br />

piccolo impero fusion, ha<br />

pensato a distrarre tutti con<br />

una compilation di musica ovviamente<br />

fusion (The voice of<br />

the Ocean) e con una buona<br />

lista di vini.<br />

QOR<br />

via Elba 30 ang. piazza Po<br />

tel. 02-463091<br />

chiuso lunedì<br />

ROSSO&BIANCO<br />

Uva estiva nel bicchiere<br />

Estate, è tempo di shakerare.<br />

Ghiaccio nel boston e via,<br />

verso nuove avventure, purché<br />

siano fresche e pure buone. Se<br />

il vino a 10° non vi soddisfa,<br />

puntate ai cocktail vinosi, nella<br />

fattispecie quelli della chilometrica<br />

lista proposta al Noon<br />

(decisamente sconsigliata agli<br />

indecisi). Niente gin&tonic o<br />

cuba libre d’ordinanza, ma<br />

ben otto proposte a base di<br />

uve bianche pinot, 14 con le<br />

bollicine (spumante e dintorni)<br />

e cinque con il pisco (che è<br />

una strepitosa acquavite d’uva<br />

sudamericana). La scelta si fa<br />

quasi imbarazzante (il prezzo<br />

per fortuna no: 8 euro prima<br />

e dopo i pasti) tra 3 Fruits &<br />

Wine creato con vino bianco,<br />

succo d’arancia, apricot brandy<br />

e sciroppo di fragole e uno<br />

sciccoso champagne Julep con<br />

spumante, zucchero, foglie di<br />

menta, limone, succo di lime e<br />

Grand Marnier; oppure tra un<br />

intrigante James Bond, sempre<br />

spumante, con zucchero,<br />

2 gocce d’angostura e vodka<br />

e un Pisco Peach, a base di pisco,<br />

limone, zucchero e Peach<br />

Tree.<br />

Se l’abile mano shakerante<br />

è garantita dalla squadra<br />

doc messa insieme dal bravo<br />

Gianni Campese, per gli allergici<br />

all’aria condizionata il<br />

Noon ha allestito un dehors<br />

davvero urbano vestendo i panettoni<br />

in cemento dell’ingresso<br />

con allegri cucini colorati.<br />

Qualora preferiste bere “pulito”,<br />

niente mix o cocktail strani<br />

l’indirizzo per l’occasione è<br />

l’Old Fashion Café, la location<br />

del Parco Sempione, ai piedi<br />

della Triennale, che nel corso<br />

degli anni non ha mai perso<br />

smalto: qui il scintillante privé<br />

porta la firma di Moët &<br />

Chandon con tanto di vasca<br />

luminosa piena di champagne<br />

e luxury bar per oridinare flûte<br />

bolliciosi.<br />

www.noonmilano.com<br />

www.oldfashion.it<br />

URBAN 63


PRIMA&DOPO<br />

SPICCHI DI FRUTTA<br />

06-45473673<br />

Sgabelloni e bancone, la vita<br />

del nottambulo naturista è<br />

tutta qui, quasi come in un<br />

chiosco in riva al mare. Fino<br />

a notte fondissima qui troverete<br />

solo frutta, appunto, di<br />

stagione, ma anche spiedini,<br />

macedonie, insalate, sculture<br />

di frutta, centrifughe e poi<br />

cocktail, ovviamente analcolici.<br />

E non basta: tra un po’<br />

arriveranno anche le crudité<br />

di verdure trattate come la<br />

frutta, molto natural style.<br />

Piazza Risorgimento, 4<br />

Sempre aperto<br />

BLOOM ESTATE AL<br />

SANT’ELIA<br />

06-80690295<br />

Sulla terrazza del Sant’Elia,<br />

alle spalle di Villa Glori, è<br />

sbarcato ai Parioli anche il<br />

Bloom Estate. Salotto lounge<br />

con affaccio sul fiume nascosto<br />

dai pini secolari e molta<br />

mondanità di passaggio prima<br />

delle vacanze. Grandiosi<br />

aperitivi soprattutto il giovedì<br />

con un ricco buffet. Ottimi anche<br />

il sushi e il finger food a<br />

firma di Alessandro Circiello.<br />

Non è raro che passino dj<br />

come Little Louie Vega e allora<br />

il locale è proprio da non<br />

mancare.<br />

Via Sant’Elia, 13<br />

Sempre aperto<br />

MIZZICA<br />

06-44236024<br />

La Sicilia in città è tutta in<br />

questo caffè, che però è anche<br />

molto di più. I tavoli sul<br />

marciapiedi sono strapieni fino<br />

a notte fonda, sotto un’insegna<br />

che non si può non<br />

notare. Arancini, calzoni, mini<br />

fritti anche da asporto ma ad<br />

andare forte sono soprattutto<br />

le cassate, i torroncini e le<br />

granite, da accompagnare a<br />

cocktail su misura. Strepitose<br />

le granite al gelso, alle mandorle,<br />

al cioccolato.<br />

Via Catanzaro, 30<br />

Sempre aperto<br />

64 URBAN<br />

MANGIARE & BERE<br />

ROMA<br />

DI LAURA RUGGIERI<br />

L'ALTRO PIGNETO SI<br />

ASSAGGIA AL NECCI<br />

Un po’ chic e un po’ pop: il<br />

posto giusto per provare la<br />

Roma vera<br />

Sta nell’altra Pigneto “il Necci”, quella<br />

al di là del ponte della ferrovia, quella<br />

ancora inedita. Un po’ appartato rispetto<br />

all’isola pedonale dove ogni notte spunta<br />

un nuovo locale. Dal 1924, dichiarano<br />

Massimo e Benjamin, i nuovi padroni di<br />

casa, con il domicilio due isolati accanto,<br />

è un pezzo del quartiere, un vecchio bar<br />

latteria con giardino, dove c’era il tavolo<br />

da biliardo e si giocava a carte. E oggi ai<br />

tavolini ancora si racconta di Pasolini, che<br />

qui era di casa tanto da farne la base per<br />

ospitare il casting di Accattone.<br />

L’idea è stata quella di non trasformarlo<br />

troppo. L’anima resta pop con la “giostra”<br />

col grande seggiolone per la lettura in<br />

giardino e il magnifico juke box anni ’70,<br />

vero Ami del 1972. Qualcuno si ferma<br />

qui a leggere per ore, qualcuno si porta<br />

giù il computer e lavora, qualcun altro<br />

ordina gazzose o spuma, quasi bevande<br />

da modernariato. Massimo però, che non<br />

troppo lontano ha aperto il Micca Club,<br />

non ha certo una clientela âgé: tra amici<br />

e habitué l’età media è sui 30, così un<br />

po’ tutte le proposte, dall’arredo all’atmosfera,<br />

dai piatti ai sapori, giocano con<br />

la nostalgia ma con una certa ironia e<br />

senza sentimentalismi. E allora le polpet-<br />

tine del bollito di casa diventano mini e<br />

sguazzano in un coloratissimo gazpacho<br />

speziato, il carpaccio mette a confronto<br />

più d’un tipo di carne, i gamberi sauté<br />

spuntano da una crema di zucchine. Non<br />

c’è divisione tra antipasti, primi, secondi:<br />

a tutte le ore si mangia anche scegliendo<br />

da un bancone da fornaio con panini e<br />

focacce fatte da Ben usando solo ingredienti<br />

biologici, molti tra l’altro in vendita<br />

nell’angolo dispensa. Spesa sui 30 euro<br />

al massimo.<br />

NECCI DAL 1924<br />

via Fanfulla da Lodi, 68<br />

tel. 347-5108594<br />

chiuso martedì<br />

A BORDO TRA LUCI E SUONI<br />

La barca, il Tevere,<br />

l’aria rilassata<br />

Al vecchio Barcone sul<br />

Tevere, appena riaperto<br />

da Nicoletta e Samantha,<br />

si mangia all’aperto dal<br />

mattino fino a tarda notte<br />

sotto le stelle, cullati dal<br />

dondolio del fiume. Oppure<br />

si sta dentro in una calda<br />

atmosfera da locanda sull’acqua<br />

tutta vecchi legni<br />

e aria vissuta. Insomma il<br />

fascino dei vecchi canottieri,<br />

i ritmi tranquilli della pista<br />

ciclabile che passa proprio lì<br />

davanti, l’aria, lontanissima<br />

da mode e tendenze, delle<br />

due padrone di casa, un<br />

menu che ripropone i must<br />

di una cucina alternativa un<br />

po’ datata fatta di salmone<br />

con rucola e avocado, petto<br />

di pollo cremolato alle mandorle<br />

o filetto alle erbe. Due<br />

giovedì al mese però arriva<br />

Comodino! Musica e Visual<br />

art e l’atmosfera si accende<br />

con ritmi happy grooves e<br />

nu bossa a cura di Flavia<br />

Lazzarini e video proiezioni<br />

sugli argini. Musica soft<br />

durante la cena e poi dance<br />

a oltranza quasi fino al mattino<br />

dopo, quando si ricomincia<br />

dal solarium, mentre<br />

arrivano insalatone e macedonie<br />

servite direttamente<br />

sul lettino. Aria da “vacanze<br />

romane” spendendo 8 euro<br />

per un antipasto o un primo,<br />

13 per un piatto unico tipo<br />

bocconcini di vitella al curry<br />

e riso pilaf, 15 per un carpaccio.<br />

IL BARCONE<br />

lungotevere dei Mellini<br />

(ponte Cavour)<br />

tel. 06-3240128<br />

chiuso domenica<br />

COPERTI A TIRATURA LIMITATA<br />

Non vi piace cenare nei locali rumorosi? Provate ad andare dove i tavoli si contano sulle dita di una mano<br />

IL BACARO<br />

06-6872554<br />

Romanticissimo questo piccolissimo<br />

<strong>bis</strong>trot dietro via della<br />

Scrofa con solo nove tavoli,<br />

anche se con la bella stagione<br />

raddoppia con un dehors su<br />

piazzetta e vicoletto ancora<br />

più incantevole sotto rampicanti<br />

fioriti. Molto cosy all’interno,<br />

con quell’aria di spazio<br />

vissuto intimo e accogliente,<br />

illuminato soprattutto da<br />

candele. Insomma è il classico<br />

ristorantino che dopo la prima<br />

volta diventa subito quello<br />

da sera dell’anniversario, per<br />

chi lo festeggia. Dalla cucina<br />

piatti creativi che “giocano”<br />

con i colori e la frutta senza<br />

sforare nell’improbabile, tipo<br />

un carpaccio d’oca affumicato<br />

con pesche, o i bocconcini di<br />

ricotta e salmone (antipasti<br />

tutti intorno agli 8 euro), le<br />

trofie peperoni rossi, carote,<br />

pomodori passiti con menta<br />

e scamorza bianca (11 euro).<br />

Tra i secondi, ottime carni tipo<br />

l’angus alle arance candite<br />

(16 euro) o le scaloppe di vitella<br />

al pompelmo rosa. Tante<br />

e creative le insalate, tipo<br />

quella di indivia con taleggio,<br />

germogli di soia e aceto balsamico.<br />

Deliziosi i dolci: non<br />

fatevi mancare il millefoglie<br />

caldo o il semifreddo al pistacchio<br />

con salsa di fragole.<br />

Via degli Spagnoli, 27<br />

Chiuso domenica<br />

Cucina creativa, food<br />

design e ogni due<br />

settimane menu<br />

nuovo di zecca<br />

Varcate la soglia del minuscolo<br />

All’oro prima di tutto<br />

perché Riccardo Di Giacinto,<br />

neanche 30 anni, è innamorato<br />

dei sapori speziati, delle<br />

erbe e dei profumi, ossessionato<br />

dalla qualità, dalle<br />

preparazioni espresse, dalla<br />

voglia di sperimentare. Poi<br />

perché vi si trovano parecchie<br />

novità, e non solo tra i sapori,<br />

molti sperimentati alla scuola<br />

di Ferran Adrià o da Santi<br />

Santamaria a Barcellona, ma<br />

anche tra i piatti, le posate e<br />

una certa ricerca di food design,<br />

come con le provette e i<br />

A’ CIARAMIRA<br />

06-5881670<br />

Solo 18 posti ma vale la<br />

pena guadagnarsene subito<br />

almeno due perché la cucina<br />

di mare di questo piccolissimo<br />

approdo trasteverino<br />

dall’aria rustica e dai sapori<br />

soavi è da amatori. Tanto è<br />

in miniatura l’ambiente tanto<br />

giganteggia il patron: si notano<br />

tutti i quasi due metri<br />

di altezza di Mario Bruno,<br />

appassionato di paranza che<br />

ogni mattina si va a procurare<br />

al mercato. Il risultato è<br />

una festa di crudi e carpacci<br />

di pescato del giorno conditi<br />

al momento o un’impepata<br />

di cozze da scarpetta a oltranza.<br />

Lasciatevi tentare dai<br />

tagliolini con vongole, tartufo<br />

nero e spigola cruda (spigola<br />

d’amo, è bene sottolinearlo).<br />

Ardita la pasta con ciauscolo,<br />

tartufo nero e crostacei.<br />

Veramente light la frittura<br />

di polipetti, calamaretti e<br />

gamberi. Ottima la tartare<br />

di tonno. Per quanto sardo,<br />

al momento del dolce Mario<br />

Bruno vi farà arrivare a tavola<br />

cannoli siciliani strepitosi, ma<br />

anche molto altro… I prezzi<br />

sono molto interessanti, per<br />

quanto tutto quel mare a due<br />

passi da piazza San Cosimato<br />

non scenderà mai sotto i 40-<br />

45 euro.<br />

Via Natale del Grande, 41<br />

Chiuso domenica<br />

“tubi di pomata”. Forme, colori<br />

e materiali diversi, in molti<br />

casi fatti fare ad hoc per una<br />

ricetta o un menu che tra l’altro<br />

cambia ogni due settimane<br />

OSTERIA AL VALLE<br />

06-6869336<br />

Una nicchia a due passi da<br />

uno dei teatri più vivaci<br />

della città, il Valle, visto che<br />

sembra una saletta di casa<br />

per misure, intimità, calore.<br />

Poi però quando si comincia<br />

a ordinare si capisce subito<br />

che c’è qualcosa di più, che<br />

la mano è quella felice di<br />

una dinastia gourmet molto<br />

nota da queste parti, insomma<br />

che dietro ci sono Papà<br />

Giovanni, o meglio i suoi figli,<br />

Daniela e Giovannino, che in<br />

tutt’altra atmosfera rispetto<br />

alla storica e blasonata osteria<br />

di famiglia a tre numeri<br />

civici da qui propongono una<br />

cucina in chiave romanesca e<br />

a prezzi veramente easy, così<br />

come l’ambiente. Crostini ai<br />

porcini, caprino caldo con<br />

zucchine grigliate, ravioli di<br />

carciofi e mentuccia, tortino<br />

di alici fresche e spinate,<br />

indivia e patate. Da provare<br />

le polpette di baccalà o gli<br />

involtini con sedano e carote.<br />

Leggerezza e autenticità, insieme<br />

la stessa che si ritrova<br />

anche nei dolci tradizionalissimi,<br />

tipo la crostata ricotta<br />

e visciole, i mini babà o le<br />

meringhette con vino fragolino.<br />

Prezzi che mediamente<br />

si aggirano tra gli 8-9 euro<br />

a piatto.<br />

Via del Teatro Valle, 31<br />

Chiuso domenica<br />

con tre piatti per ogni portata,<br />

il pane e la pasta fatti a mano,<br />

l’olio dello zio. Per cominciare<br />

un benvenuto: frullato di piselli<br />

e zenzero ghiacciato con<br />

MOMA<br />

06-42011798<br />

Non sarà come il ristorante<br />

Solo per Due di Vacone (un<br />

solo tavolo e mille attenzioni)<br />

ma poco ci manca: è la<br />

saletta con un unico tavolino<br />

riservatissima e nascosta del<br />

Moma, gioiellino di design<br />

e giusto mix di rigore e glamour<br />

informale. Una miscela<br />

di atmosfere newyorchesi e<br />

un’impronta tutta made in<br />

Italy nei sapori, magistralmente<br />

orchestrati da tre<br />

ragazze pugliesi che insieme<br />

fanno a malapena 60 anni.<br />

In saletta, che poi è quasi un<br />

localino a sé, si sta in due o<br />

poco più, tra pareti bianche<br />

con teche retroilluminate e<br />

panchette-divano e si mangiano<br />

intriganti tapas d’alta<br />

cucina oppure piatti più abbondanti<br />

a seconda della fame.<br />

Tartare di tonno all’agro<br />

di mele, un’ottima fregola al<br />

profumo di mare, chitarrini<br />

al mandarino mantecati con<br />

cacio, pepe e alloro, ricciola<br />

in panatura di basilico alla<br />

puttanesca, tra i secondi.<br />

Da applauso i cannoncini<br />

di melanzana e morbido di<br />

pastiera e, per chiudere, il<br />

sorbetto al mojito, sedano e<br />

pepe. Prezzi modici rispetto<br />

alla qualità: intorno ai 40<br />

euro senza i vini.<br />

Via di San Basilio, 42<br />

Chiuso lunedì<br />

MAI PIù SENZA L'ORO<br />

cozze e vongole e spuma di<br />

cocco con croccante al curry, il<br />

tutto servito con piccola piña<br />

colada (forse un po’ troppo?).<br />

Mangia e bevi di carbonara<br />

con panzanella di tonno affumicato<br />

e zabaione all’agretto<br />

di vinsanto. Pacchero cacio e<br />

pere (candite alla cannella con<br />

vaniglia e scorza di limone).<br />

Bavarese di fragole con zuppa<br />

di ananas, curry e lime. Sarete<br />

coccolati, considerato anche<br />

che i commensali sono al massimo<br />

25, seduti tra pareti a foglia<br />

d’oro e squarci di bianco.<br />

Menu degustazione (sei portate,<br />

45 euro) oppure alla carta,<br />

sui 35 euro, vini esclusi.<br />

ALL’ORO<br />

via Eleonora Duse, 1e<br />

tel. 06-97996907<br />

chiuso domenica<br />

ROSSO&BIANCO<br />

Bollicine & dintorni<br />

Champagne al bicchiere<br />

a prezzi popolari (6 euro),<br />

cocktail champagne, menu<br />

allo champagne e, ancora, più<br />

di 30 champagne selezionati<br />

per struttura e non per annate<br />

o regioni (da un minimo di 50<br />

euro a un massimo di 770<br />

per un Dom Pérignon Rosé),<br />

in mescita ogni sera. Insomma<br />

le bollicine scorrono a fiumi in<br />

questa nuovissima champagneria<br />

assai glamour nel rione<br />

Monti che ama definirsi “letteraria”,<br />

per i libri consigliati<br />

insieme al menu, per le tante<br />

contaminazioni tra food e letteratura,<br />

cinema, teatro sparse<br />

ad arte nel locale, a partire<br />

dalle pareti piene di volumi e<br />

riviste italiane e internazionali.<br />

E poi gli incontri con i giovani<br />

scrittori alternati alle serate<br />

di jazz, Minimum Fax e<br />

Fandango, i partner di Enzo<br />

Perone. Si accede da una porta<br />

in cristallo nero inquadrata<br />

in una cornice barocca dorata,<br />

nella parete in fondo la stessa<br />

cornice barocca sottolinea il<br />

videowall. Il cuore è il lungo<br />

bancone in cristallo nero<br />

dove sorseggiare un Dom, a<br />

base di mandorle e pistacchi<br />

pestati o lo scenografico Big<br />

Apple a base di Calvados servito<br />

in una mela con stecca di<br />

cannella. Menu degustazione<br />

di champagne del giorno ai<br />

tavoli di rovere brunito: una<br />

coppa, e non un flûte, più<br />

cinque assaggi. Originale la<br />

proposta nordica con tanti tipi<br />

di patate al cartoccio in salsa<br />

baltica, la carne di renna, il<br />

misto di affumicati. Oppure<br />

un menu più importante tipo<br />

i timballi di riso allo champagne<br />

(9 euro), al taleggio, il<br />

misto di formaggi, salumi (12<br />

euro), le terrine, i cous cous,<br />

il sushi o il sashimi su ordinazione.<br />

DOM<br />

via degli Zingari, 49<br />

tel. 06-45426401<br />

chiuso domenica<br />

URBAN 65


PRIMA&DOPO<br />

OFFICINA 500A<br />

011-6677572<br />

La posizione strategica, all’ingresso<br />

del Centro 8 Gallery,<br />

appena sotto il gigantesco<br />

multiplex Pathè, ne fa meta<br />

ambita per un caffè dopo il<br />

film e lo shopping. Il leit-motiv<br />

del locale è ovviamente la<br />

gloriosa Fiat Topolino, che, a<br />

grandezza naturale, incombe<br />

sopra le vostre teste, solidamente<br />

ancorata all’altissimo<br />

soffitto. Alle pareti foto d’epoca<br />

del vecchio Lingotto che<br />

contrastano con l’ambiente<br />

high-tech. Apericena con buffet<br />

ricco di pizzette, focacce e<br />

insalate fantasiose. Prezzo fisso<br />

per aperitivi alcolici e non,<br />

a 7 euro.<br />

Via Nizza, 262<br />

Sempre aperto<br />

FEELING CAFÉ<br />

011-4369551<br />

Già l’insegna esterna chiarisce<br />

tutto: piadinoteca e bruschetteria.<br />

E questo trovate sul banco:<br />

piadine croccanti con varie<br />

farciture, che vanno dai salumi<br />

affettati di vario genere alla<br />

pancetta (altrettanto croccante)<br />

al formaggio fuso e cipolle,<br />

e poi bruschette tradizionali<br />

con pane fresco irrorato da un<br />

buon olio d’oliva, giustamente<br />

insaporito d’aglio e ricoperto<br />

da dadini di pomodoro. La delizia<br />

e il gusto della semplicità.<br />

Via Corte d’Appello, 6<br />

Chiuso domenica<br />

CAFFÈ DEGLI STEMMI<br />

011-8172260<br />

Accomodatevi sotto le arcate a<br />

degustare un buon bicchiere di<br />

vino (grande scelta, con ottime<br />

etichette anche del sud Italia),<br />

mentre un gentile cameriere vi<br />

porterà un piatto coperto da<br />

ogni bendidio: olive giganti<br />

nature o farcite di mandorle,<br />

micropanini alla crema di formaggio,<br />

salame artigianale e<br />

tome d’alpeggio, melanzane<br />

sott’olio e tanto altro.<br />

Via Po, 35/B<br />

Chiuso lunedì<br />

66 URBAN<br />

MANGIARE & BERE<br />

TORINO<br />

DI BRUNO BOVERI E LEO RIESER<br />

COOK AND THE CITY?<br />

NON È UN TELEFILM<br />

Crudi e griglia sono i punti<br />

forti del locale che parafrasa<br />

la serie tv newyorchese<br />

Il posto nuovo, non omologato ai<br />

tanti locali spuntati come funghi a ogni<br />

angolo, di piazza Emanuele Filiberto?<br />

Cook and the City. Non aspettatevi<br />

però che ai fornelli spunti una Carrie<br />

nostrana... Siamo in un autentico regno<br />

del “crudo” e della griglia, si tratti di<br />

verdure, carne o pesce, e se cercate<br />

una cena tradizionale antipastoprimo-secondo-dolce<br />

avete sbagliato<br />

ristorante.<br />

Crudo vuol dire un cesto di pinzimonio,<br />

la carne cruda battuta a coltello, il sushi<br />

CALDO: FUGA DALLA PIANURA<br />

Quando la città è avvolta da una cappa rovente una serata in valle può essere l’idea giusta al momento giusto<br />

QUINCINETTO (TO)<br />

LA BRENTA<br />

0125-757276<br />

Prima tappa fuori città, la<br />

Brenta è una bella vineria nel<br />

centro storico di Quincinetto,<br />

proprio sotto il campanile.<br />

Dall’antipasto al dolce, con<br />

meno di 30 euro, Marco vi<br />

proporrà sia piatti tradizionali<br />

che ricette più trendy. Accanto<br />

al salignun, crema di formaggio<br />

locale, ai cotechini nostrani<br />

e all’ossobuco all’Erbaluce,<br />

troverete anche gamberi, tonno<br />

rosso e per finire tortino<br />

al cioccolato. Il punto di forza<br />

del locale è la cantina: 600<br />

etichette, anche solo per un<br />

aperitivo o un dopocena.<br />

Via Marconi, 1<br />

Aperto da mercoledì a<br />

domenica<br />

CAREMA (TO)<br />

RAMO VERDE<br />

0125-811327<br />

del Marco Polo (il riferimento non è<br />

al grande veneziano, ma al ristorante<br />

“tutto-pesce” a lui intitolato, famoso<br />

in città per qualità e freschezza delle<br />

materie prime), ma vuol dire soprattutto<br />

un assortimento di ostriche da andar<br />

fuori di testa (le Creuse du Nord o<br />

quelle della Bretagna, quelle speciali<br />

di Quiberon), offerte oltretutto a prezzi<br />

onestissimi (da uno a due euro l’una),<br />

oltre a gamberetti e gamberoni da<br />

sogno.<br />

La griglia, vero totem, anche visivo, del<br />

locale, si popola invece di spiedini di<br />

sarde, orate e gamberi, filetti di orata<br />

(strepitosi davvero) e astici, se vogliamo<br />

rimanere in campo ittico. Se ci buttiamo<br />

sulla carne, ecco un vero tripudio di<br />

Siamo nell’ultimo comune del<br />

Piemonte, quello che dà il<br />

nome a un glorioso Nebbiolo<br />

del Nord. In una bella casetta<br />

del secolo scorso potrete assaggiare<br />

i migliori piatti della<br />

tradizione locale a un prezzo<br />

che difficilmente supera i 30<br />

euro. Si parte con un assaggio<br />

di quattro antipasti, poi agnolotti<br />

oppure la tofeja (classica<br />

zuppa canavesana), capretto<br />

al forno o guancia di vitello al<br />

Carema e, in stagione, funghi.<br />

Riservate un posticino per<br />

le tome d’alpeggio e la torta<br />

Novecento di Ivrea.<br />

Via Torino, 42<br />

Chiuso sabato a pranzo,<br />

domenica sera e lunedì<br />

MORGEX (AO)<br />

RESTAURANT CAFÉ<br />

QUINSON<br />

0165-809499<br />

All’interno pietra e legno<br />

dappertutto, e camerieri con<br />

eleganti costumi tradizionali.<br />

Classe e tradizione anche in<br />

cucina: trota salmonata della<br />

Valle, ravioli deliziosi di ricotta<br />

fresca ed erbette di montagna,<br />

la tipica carbonade, una grande<br />

selezione di formaggi, buoni<br />

dolci. Il tutto accompagnato<br />

da delizioso pane fresco fatto<br />

in casa. Bella carta dei vini, da<br />

non perdere quelli della Cave<br />

du Vin Blanc de Morgex et de<br />

la Salle. Menu a 40 e 55 euro,<br />

di più alla carta.<br />

Piazza Principe Tomaso, 10<br />

Aperto solo la sera, chiuso<br />

mercoledì<br />

salsiccia canavesana, costine di maiale,<br />

filetto e rib-eye di manzo argentino,<br />

e Giotto, che sarebbe la risposta<br />

piemontese al big-mac, e cioè polpetta<br />

similhamburger fatta con la preziosa<br />

carne de La Granda, presidio Slow Food.<br />

Vini e birre all’altezza e spesa<br />

ragionevolmente contenuta (30 euro<br />

antipasto più grigliata). Ci si accomoda<br />

in tre salette interne (una con vista<br />

diretta sulla grande griglia) oppure ai<br />

tavoli all’esterno, al centro della movida<br />

della piazza.<br />

COOK AND THE CITY<br />

piazza Emanuele Filiberto, 3/A<br />

tel. 011-0673585<br />

aperto solo la sera, chiuso lunedì<br />

GIGNOD (AO)<br />

LOCANDA LA CLUSAZ<br />

0165-56075<br />

È il più antico ristorante<br />

d’Europa documentato (cenni<br />

storici lo fanno risalire al<br />

1140!) e questo aggiunge<br />

fascino all’atmosfera del locale<br />

già bello di suo e alla grande<br />

cucina di Maurizio Grange:<br />

mocetta e salumi locali per<br />

partire, poi una mitica seuppa<br />

valpellinentze e una strepitosa<br />

polenta con fonduta, carbonade<br />

e agnello da sogno,<br />

formaggi d’alpeggio, crostata<br />

di castagne o sorbetto al vin<br />

brulé per finire. Menu a 30 e<br />

38 euro. Carta dei vini con il<br />

meglio della Valle e non solo.<br />

Grandioso.<br />

Frazione La Clusaz, 1<br />

Chiuso martedì<br />

© Igor Pancaldi


Con il gorgonzola, con il<br />

salame piccante, con la nutella:<br />

variazioni sul tema pizza<br />

VERONA<br />

Il cappero<br />

C’era una volta il ristorante Al giardino<br />

– dal caratteristico dehors dove si mangia<br />

tuttora nella bella stagione – in cui gustare<br />

piatti ricercati, che univano all’estro e<br />

all’originalità degli chef i sapori della tradizione…<br />

Oggi invece nel locale rinnovato<br />

nel nome – Il cappero – è ormai la pizza<br />

a farla da padrona: croccante, ben cotta,<br />

perfettamente aderente alla rotondità<br />

del piatto: quanto angustia la pizza che<br />

trasborda ovunque e che per tagliarla servirebbe<br />

una laurea in ingegneria?<br />

Visto che il proprietario è lo stesso del<br />

ristorante Cantina San Rocchetto, in<br />

pieno centro storico, qui trovate la pizza<br />

San Rocchetto (mozzarella, pomodoro,<br />

gorgonzola, porcini e crudo a cottura ultimata,<br />

8,30 euro) o la Cantina (mozzarella,<br />

pomodoro, formaggio “imbriago”, crudo);<br />

tra le bianche svetta la Folgaria (mozzarella,<br />

grana a scaglie, prosciutto cotto<br />

al ginepro) e menzione speciale va alla<br />

Saporita (pomodoro, mozzarella di bufala,<br />

scamorza affumicata, pomodoro secco, salamino<br />

piccante, grana). E se di pizza non<br />

ne avete ancora abbastanza, dovete assolutamente<br />

provare quella con la nutella (4<br />

MANGIARE & BERE<br />

VENETO<br />

DI FRANCESCA ROVEDA<br />

AL CAPPERO LA PIZZA<br />

PIÙ BUONA È ERETICA<br />

euro), un autentico “diabete party”!<br />

Ma l’aggiunta del forno a legna non va a<br />

discapito delle proposte alternative: piuttosto<br />

ricca la scelta degli antipasti e poi<br />

delicati ravioli con pecorino, basilico e pomodorini,<br />

linguine al nero di seppia, piatti<br />

unici come riso basmati alle verdure con<br />

gamberi o pollo e salsa curry o spiedoni<br />

di calamari e capesante gratinate (tra gli 8<br />

e i 12,50 euro).<br />

Un ultimo consiglio: oltre ai vini, tutti di<br />

eccellente qualità, la birra qui è davvero<br />

squisita (2,40 per la piccola; 4,10 per la<br />

media; 9 per il litro).<br />

via Generale Gaetano, 2<br />

tel. 045-8343300<br />

chiuso lunedì<br />

PER LA CENA DOPO L'ARENA<br />

Quest’estate tutti a vedere l’opera a Verona. E per il languore notturno, don’t worry, c’è Piazza Bra…<br />

VERONA<br />

RISTORANTE TRE<br />

MARCHETTI<br />

045-8030463<br />

Davvero a 10 metri dall’Arena,<br />

questa antica osteria a<br />

conduzione familiare dall’aria<br />

piuttosto scicchettosa, con<br />

tanto di saletta vip, propone<br />

tutti i piatti della cucina veneta,<br />

dal baccalà mantecato ai<br />

moscardini in umido, dai bigoli<br />

con le sarde al guanciale di<br />

manzo brasato all’Amarone. Si<br />

spende un po’, sui 40-60 euro<br />

a testa, ma chiude alle 4.<br />

Vicolo Tre Marchetti, 3<br />

Chiuso lunedì (se non c’è<br />

l’opera)<br />

VERONA<br />

LE CANTINE DELL’ARENA<br />

045-8032849<br />

A 20 metri dall’Arena invece,<br />

tra piazza Bra, via Mazzini<br />

e via Oberdan – le vie dello<br />

shopping – si spalancano le<br />

Cantine dell’Arena. A dispetto<br />

del nome ci si siede all’aperto,<br />

con tanto di tovaglie a quadri.<br />

La cucina, alla buona, è di<br />

rigore veneta. Tra le proposte:<br />

gnocchi di ricotta, trota lacustre,<br />

tagliata di manzo con rucola<br />

e grana. Si spendono sui<br />

25 euro a testa e la chiusura è<br />

dopo-Arena.<br />

Piazzetta Scalette Rubini, 1<br />

Sempre aperto<br />

VERONA<br />

NASTRO AZZURRO<br />

045-8004457<br />

In un vicoletto di Piazza Bra<br />

si nasconde questo ristorante-pizzeria<br />

storico dove<br />

troverete tutte le pizze del<br />

mondo, buone a qualsiasi<br />

ora. Il conto non è troppo<br />

gonfiato: pizza più bibita<br />

intorno ai 15 euro.<br />

Se invece optate per le<br />

specialità di pesce, tipo<br />

spaghetti allo scoglio e la<br />

frittura mista, salite a 35.<br />

Anche qui vige la politica<br />

dell’apertura fino a tardi.<br />

Vicolo Listone, 4<br />

Sempre aperto<br />

VERONA<br />

L’OLIVO<br />

045-8030598<br />

La posizione non è invidiabile,<br />

di più: proprio al centro della<br />

piazza. Ristorante-pizzeria tra<br />

i più gettonati in tutte le stagioni,<br />

d’estate è amatissimo<br />

anche dai turisti, che non possono<br />

non apprezzare la famosa<br />

tonda: vince la semplicità,<br />

con l’imperdibile Santa Lucia<br />

(pasta a doppio strato, mozzarella<br />

di bufala e pomodorini<br />

pachino) da innaffiare con una<br />

piccola o una media gelata<br />

(sui 15/20 euro).<br />

Piazza Bra, 18-18/a<br />

Sempre aperto<br />

© Igor Pancaldi<br />

PRIMA&DOPO<br />

VICENZA<br />

THE SOUL<br />

0444-321332<br />

Ecco un localino appena aperto,<br />

dove poter mangiare qualcosa<br />

di sfizioso finalmente dopo<br />

mezzanotte. Ma al Soul ci<br />

si viene anche per ascoltare un<br />

po’ di musica, tendenzialmente<br />

lounge, per assaporare uno dei<br />

tanti long drink di fantasia del<br />

barman (4/5 euro al massimo)<br />

o per addentare un panino al<br />

volo nella pausa pranzo. E gli<br />

artisti locali hanno una possibilità<br />

in più per farsi conoscere,<br />

esponendo qui, a rotazione,<br />

le loro opere.<br />

Viale Verdi, 34<br />

Chiuso lunedì<br />

VICENZA<br />

BAR TRE<br />

347-0145799<br />

Locale nuovo di zecca dove<br />

sostare dal breakfast – a base<br />

di yogurt e frullati – all’after<br />

dinner, con particolare attenzione<br />

alla colonna sonora, firmata<br />

da dj di calibro nazionale,<br />

e al cocktail time a base di<br />

frutta fresca, mojito e flûte di<br />

Franciacorta, il tutto accompagnato<br />

dalla tipica cicchetteria<br />

veneta. Venerdì e sabato buffet<br />

Milano style (spesa massima, 5<br />

euro a cocktail).<br />

Contrada San Marcello, 3<br />

Chiuso domenica<br />

VICENZA<br />

OVOSODO<br />

0444-235315<br />

Il nome è quello del film generazionale<br />

di Virzì, in effetti<br />

in questo nuovo wine bar<br />

bazzicano più generazioni: dai<br />

gggiovani amanti dell’ape-spritz<br />

(che qui ne trovano oltre 20<br />

tipi a prezzi politici) ai fini degustatori<br />

per i quali il ritrovo è<br />

nell’apposito corner, l’angolo<br />

Eno’s, che vanta un sistema di<br />

mescita self service, con 16<br />

tipi di vini tra bianchi e rossi,<br />

al quale accedere con tessera<br />

speciale, da caricare in loco.<br />

Iper tecnologico!<br />

Contrà Pescherie Vecchie, 16<br />

Chiuso lunedì<br />

URBAN 67


PRIMA&DOPO<br />

ORO BIANCO<br />

389-4309861<br />

Un nuovo locale piccolo ma<br />

elegante, con arredo minimal<br />

e tavolini estivi per una serata<br />

sotto le stelle. Colazioni<br />

all’italiana a base di cornetti e<br />

cappuccino, lunch veloci a base<br />

di panini e insalatone, ma è<br />

all’ora dell’aperitivo, a partire<br />

dalle 19 e fino alle 23, che il<br />

locale diventa luogo di ritrovo<br />

e offre il meglio di sé, con paste<br />

fredde, verdure, insalata di<br />

riso e tramezzini. Molto ricca<br />

l’offerta di vini (4 euro), champagne<br />

e cocktail (5 euro).<br />

Via Santo Stefano, 174/b<br />

Chiuso domenica pomeriggio<br />

FORTE JOLA<br />

339-7646486/051-480225<br />

Un porto sicuro per rinfrescare<br />

corpo e mente, immerso in<br />

un enorme parco sui colli bolognesi,<br />

e una programmazione<br />

per l’estate 2007 ricca di<br />

novità. Spettacolo drag queen<br />

il mercoledì, cabaret il sabato<br />

e musica dal vivo tutte le altre<br />

sere. Cene al buffet con cucina<br />

aperta fino a mezzanotte o<br />

semplici cocktail (10 euro<br />

la prima consumazione, 7 le<br />

altre) e buon vino (7 euro al<br />

calice), per poi scatenarsi in<br />

danze sfrenate sulla pista.<br />

Via Monte Donato, 17<br />

Sempre aperto<br />

GIARDINI DEL BARACCANO<br />

339-3000066/335-8045371<br />

Anche quest’anno aprono i<br />

battenti i mitici Giardini del<br />

Baraccano, per piacevoli serate<br />

tra le fresche frasche, con<br />

due bar, una zona ristorante<br />

(aperto il martedì, gli altri<br />

giorni su prenotazione), e il<br />

palco per concerti e spettacoli.<br />

Appuntamento fisso<br />

per l’aperitivo ogni giovedì a<br />

partire dalle 20, lunedì musica<br />

latino-americana, martedì<br />

concerti live e mercoledì e<br />

venerdì dedicati alla cultura<br />

con eventi organizzati dal<br />

circuito Bè.<br />

Via Gozzadini, 1<br />

Chiuso sabato e domenica<br />

68 URBAN<br />

MANGIARE & BERE<br />

BOLOGNA<br />

DI CINZIA NEGHERBON<br />

ALL'EX FORNO SI PUò<br />

DIMENTICARE LA CENA<br />

Per colazione, a pranzo,<br />

all’aperitivo, di sera: quando<br />

volete, ma non per cena!<br />

Vista la location, il ristorante all’interno<br />

del MAMbo ancora fresco di vernice non<br />

poteva che essere così: tutto arte e design,<br />

dal Puppy in ceramica di Jeff Koons, in bella<br />

mostra a centro sala, al bancone realizzato<br />

da Flavio Favelli, alle sedie di Jasper<br />

Morrison, ai tavoli Tulip di Eero Saarinen,<br />

ai divani anni ’60 del salottino, ideali per<br />

rilassarsi sfogliando uno dei cataloghi<br />

d’arte messi a disposizione e curiosando<br />

tra le opere esposte di artisti contemporanei<br />

come Sandrine Nicoletta, Marco<br />

Di Giovanni, Tere Recarens e Giuseppe<br />

Pietroniro. In più, la gestione è affidata alla<br />

Société Lutèce dei galleristi Luca Conzato<br />

e Riccardo Ronchi, vecchia conoscenza<br />

degli appassionati d’arte. Il locale si chiama<br />

Ex Forno, ma, anziché produrre solo<br />

pane come faceva l’antica struttura che lo<br />

ospita, offre manicaretti ben più appetitosi.<br />

Ci si può dare appuntamento lì fin dalla<br />

prima colazione, all’italiana durante la settimana<br />

per diventare brunch, o continental<br />

breakfast, sabato e domenica dalle 11,30<br />

alle 16, con un buffet a base di torte fatte<br />

in casa, cornetti, yogurt, marmellate, piatti<br />

freddi come il roastbeef o caldi come il<br />

classico uovo e bacon, e ancora paste<br />

fredde e prodotti freschi di stagione. A 18<br />

euro tutto compreso.<br />

Per pranzo un menu alla carta che cambia<br />

ogni settimana, con piatti freddi come il<br />

carpaccio di vitello salato e hummus o<br />

il petto di pollo in carpaccio e zucchini<br />

all’agro, tutti a 9 euro; tra i piatti caldi, a<br />

8 euro, vellutata di zucca e crostini o riso<br />

nero selvaggio, bacon e zucchini, e per<br />

secondo cosce di pollo al bacon e patate<br />

al forno o flan di spinaci su vellutata di<br />

parmigiano. Immancabile è l’aperitivo,<br />

dalle 19 alle 22, con un buffet piuttosto<br />

strutturato visto che si salta a piè pari la<br />

cena e dalle 22 il locale si trasforma direttamente<br />

in cocktail bar. La lista è molto<br />

fantasiosa, puntualmente aggiornata, con<br />

proposte come il Bittersweet con vodka<br />

all’arancia, lime e lampone, e reinterpretazioni<br />

del mojito, all’ananas, vaniglia e salvia<br />

o alla fragola e basilico; tra i più gettonati<br />

del momento, il margarita allo zenzero<br />

o il caffè del Mar Cosmo, versione del<br />

Cosmopolitan con anguria fresca, ideale<br />

per l’estate metropolitana.<br />

EX FORNO<br />

via Don Minzoni, 14<br />

tel. 051-6493896<br />

chiuso lunedì<br />

TAVOLA FREDDA? NO, CRUDA<br />

Dal coquillage francese al sashimi giapponese, dalle insalate creative al gelato: dove sfamarsi rinfrescandosi<br />

MARCO FADIGA BISTROT<br />

051-220118<br />

Un vero <strong>bis</strong>trot alla francese,<br />

dagli arredi (tutto bianco con<br />

grandi specchi alle pareti) alle<br />

proposte à la carte. Tappa<br />

obbligata in città per il banco<br />

ostriche e bollicine e per<br />

il fantastico Plateau royal di<br />

frutti di mare servito con frutta<br />

esotica, ha in lista altri piatti<br />

freddi originali come il fois gras<br />

di anatra con brioche al sale<br />

grezzo e prugne, e ancora le<br />

patate a julienne su tartare di<br />

manzo piemontese o un’insalata<br />

di pompelmo rosa, carciofi,<br />

mandorle e parmigiano. Sui 35<br />

euro.<br />

Via Rialto, 23/c<br />

Chiuso domenica e lunedì<br />

ASAHI<br />

051-6146891<br />

Uno dei migliori ristoranti<br />

giapponesi dove capitare a<br />

Bologna, con possibilità di<br />

accomodarsi attorno alla<br />

piastra a vista per ammirare<br />

le performance coreografiche<br />

dello chef, o ancora<br />

nel salottino interno dove è<br />

d’obbligo togliersi le scarpe.<br />

Piatto forte della casa<br />

chiaramente il pesce crudo,<br />

freschissimo e tagliato con<br />

sapienza. Da non perdere la<br />

classica barca, per un’abbuffata<br />

di sushi, sashimi, altre<br />

deliziose crudità e l’immancabile<br />

wasabi.<br />

Via Don Sturzo, 45<br />

Chiuso lunedì<br />

CREMERIA SAN<br />

FRANCESCO<br />

051-233230<br />

© Igor Pancaldi<br />

Per placare i bollenti spiriti<br />

dell’estate un indirizzo sicuro<br />

è la Cremeria San Francesco:<br />

dai gelati di produzione artigianale,<br />

in cialda, cono o<br />

vaschetta formato famiglia,<br />

ai sorbetti alla frutta fresca<br />

senza latte né acqua, alle<br />

cremolate, cioè granite ai<br />

frullati di frutta, semifreddi<br />

monoporzione e torte gelato.<br />

I gusti speciali della casa?<br />

Crema dei francescani con<br />

mascarpone, nocciole e pinoli<br />

e Bianco mangiare con stracchino<br />

e frutti di bosco.<br />

Piazza San Francesco, 1/b<br />

Chiuso lunedì<br />

CAFÉ DE PARIS<br />

051-234980<br />

Un locale dagli arredi stilosi,<br />

l’atmosfera modaiola, le luci<br />

soffuse e un ampio gazebo<br />

esterno. Il lunch come il menu<br />

della sera si basano sulla tavola<br />

fredda, con paste fredde a non<br />

finire come trofie al pesto rosso<br />

con cacio grattugiato, farfalle<br />

con crudo e melone o con ortaggi<br />

e limone, e ancora bulgur<br />

con pomodoro e basilico o con<br />

verdure crude, e poi la classica<br />

caprese, carpacci di polipo,<br />

pesce spada e salmone, e una<br />

selezione di 15 tipi di insalate<br />

molto particolari. Come i prezzi,<br />

intorno ai 13 euro.<br />

Piazza del Francia, 1/c<br />

Sempre aperto


MANGIARE & BERE<br />

NAPOLI<br />

DI CIRO CACCIOLA<br />

UN LUNGO VIAGGIO A<br />

PORTATA DI... PORTATA<br />

Campania, Umbria, Toscana,<br />

Piemonte, Sicilia: tutto in un<br />

unico menu<br />

Un tempo toccava agli esploratori, agli<br />

emigranti, ai conquistatori, ai militari in<br />

avanscoperta. Poi è diventato un affare<br />

letterario, un fatto culturale, un necessario<br />

esotismo. E dunque non potendo<br />

certo mancare di rispetto né a Cesare né<br />

a Marco Polo, non potendo mai e poi mai<br />

deludere la tradizione dei grandi viaggiatori<br />

dall’Italia e in Italia − Cristoforo<br />

Colombo, Goethe, Stendhal, Battisti (“Sì,<br />

viaggiare”), Totò (impossibile dimenticare<br />

i suoi viaggi a Milano!), Licia Colò<br />

(impossibile dimenticare i suoi viaggi,<br />

punto!) − ma soprattutto non potendo<br />

sottrarci alle decine e decine di conversazioni<br />

imminenti sul tema “le prossime<br />

vacanze” (ma perché le commissioni di<br />

maturità non si decidono a darne almeno<br />

una traccia?), abbiamo deciso di<br />

puntare su una risposta pronta. Viaggio.<br />

Ristorante tipico regionale. A Bagnoli.<br />

Con una serie di piatti buonissimi presi a<br />

prestito dalle varie città d’Italia. Elegante<br />

e raffinato senza essere pretenzioso,<br />

colori vivaci opposti al calore del wengé,<br />

i disegni dell’artista Alessandro Cocchia,<br />

partenopeo Keith Haring, per ornare le<br />

pareti a tinte forti, il ristorante dispone<br />

i suoi tavoli in due ampie sale, con un<br />

salotto di cortesia per accomodare chi<br />

fosse costretto ad attendere qualche<br />

minuto, una esposizione di bottiglie doc,<br />

bianchi e rossi che viaggiano da Sud a<br />

Nord, una bibliografia di testi enogastronomici<br />

e guide al meglio del Bel Paese<br />

che fu.<br />

Il servizio è sinceramente cortese, mai<br />

troppo formale. La musica è easy. Ma<br />

veniamo alle specialità: salame di cinta<br />

senese, coppa sarda, caciocavallo podalico,<br />

tortino di melanzane e gamberi<br />

con passatine di pomodoro all’agro e<br />

capperi di Pantelleria, pizzoccheri con<br />

seppie e vongole veraci, maialino sardo<br />

al profumo di mirto, millefoglie di patate<br />

e provola in salsa di mozzarella e basilico,<br />

toma piemontese, formaggio ubriaco<br />

all’amarone, hamburger di cernia con<br />

melanzane novelle, terrina di verdure<br />

all’olio extravergine di oliva con petali<br />

di caciocavallo di bufala, pappardelle al<br />

carbone vegetale… Dalla Campania si<br />

arriva in Umbria, in Toscana, in Sardegna,<br />

in Piemonte, in Sicilia. Dai monti al mare,<br />

dai laghi alla campagna. Con un boccone,<br />

un sapore, un assaggio, una spezia,<br />

un pane, un sorso di vino, una ricetta anche<br />

di nuova generazione. Buon Viaggio!<br />

VIAGGIO<br />

via Nuova Agnano, 1<br />

tel. 081-7626966<br />

sempre aperto<br />

LONTANISSIMI MA VICINI<br />

Araba, spagnola-argentina, irlandese, greca: a zonzo in città alla scoperta di altre cucine e di altre atmosfere<br />

EL MARHABA<br />

Si presenta come “ristorante<br />

orientale”, ma dal nome è<br />

chiaro che il mondo a cui fa<br />

riferimento è quello arabo.<br />

Preparano ottimi cous cous,<br />

carni speziate e piccantissime,<br />

verdure stufate, zuppe africane<br />

e, naturalmente, kebab. La gestione<br />

è totally arabian, gentile<br />

e sensuale. La clientela annovera<br />

pochi italiani. A due passi<br />

dalla Stazione Centrale.<br />

Via Torino, 121/122<br />

Chiuso domenica sera<br />

VOLVER<br />

081-0606630<br />

Il nome è preso in prestito<br />

dall’ultimo film di Pedro<br />

Almodóvar. Le musiche, però,<br />

più che dalla penisola iberica,<br />

arrivano dritte dritte dall’Argentina.<br />

La milonga organizza<br />

corsi di tango, ma per eventuali<br />

harem victim in programma<br />

anche danze del ventre.<br />

Colazione, brunch e happy<br />

hour (2 drink al prezzo di 1!) i<br />

momenti forti. Anche ludoteca.<br />

Via Bellini, 56<br />

Chiuso lunedì<br />

MORRIGAN<br />

Ufficialmente associazione<br />

culturale, promuove cultura e<br />

gastronomia celtica. Tutto è in<br />

stile, nordico e un po’ magico.<br />

Angus irlandese, dunque, stufato<br />

alla Guinness, carni grigliate,<br />

insaccati sui generis e birre<br />

tra le migliori in produzione<br />

sul pianeta Terra. Il giovedì, su<br />

prenotazione, cene ed eventi<br />

speciali. Per curiosità: Morrigan<br />

è la dea della guerra.<br />

Via Morghen, 72/A<br />

Chiuso lunedì<br />

ZORBAS<br />

081-667572<br />

Piccola taverna greca con una<br />

manciata di tavoli all’aperto<br />

adagiati sulle scale tra<br />

via Martucci e via Piscicelli.<br />

Naturalmente moussaka, souvlaki,<br />

specialità allo yogurt e baklava,<br />

dolce di pasta sfoglia con<br />

frutta secca e miele. Omaggio<br />

a Omero, ai 300 di Sparta,<br />

all’autore di Middlesex Jeffrey<br />

Eugenides o semplicemente alla<br />

prossima vacanza a Mykonos.<br />

Gradini Amedeo, 6<br />

Chiuso lunedì<br />

© Igor Pancaldi<br />

PRIMA&DOPO<br />

BIG MAMA<br />

081-7148696<br />

Voglia di una panoramica<br />

sui nuovi teenager dei quartieri<br />

alti? Big Mama offre<br />

una simpatica opportunità.<br />

Giovanissimi infatti non solo<br />

i griffatissimi avventori ma<br />

anche tutti i componenti<br />

lo staff. Foto by David La<br />

Chapelle campeggiano sui<br />

tavoli pieni di colori e di luci.<br />

Musica a palla, megaschermo<br />

ultraliquido, pizza a metro,<br />

maionese a fiumi. Un incubo?<br />

Tranquilli, è solo una paninoteca…<br />

Via Manzoni, 6/8<br />

Chiuso lunedì<br />

CAMARILLO BRILLO<br />

081-2512210<br />

Tecnici della nutrizione ed<br />

esperti di atomica e bombe<br />

in generale ancora colluttano<br />

circa l’esatto numero di calorie<br />

che uno dei megapanini<br />

del Camarillo, dichiaratamente<br />

mai sobrio, può essere in<br />

grado di contenere. Fatto<br />

sta che le materie prime<br />

impiegate per la costruzione<br />

di questi irresistibili ordigni<br />

messi in riga sul menu del<br />

Brillo comportano esplosioni<br />

di felicità, e forse di brufoli.<br />

Via Bausan, 15<br />

Chiuso lunedì<br />

GREENWICH<br />

081-4971246<br />

A volte torna difficile immaginare<br />

che un popolo così<br />

civile come quello inglese<br />

abbia messo al mondo una<br />

cosa così “popular” come i<br />

pub. Eppure. Amati nel mondo<br />

più dei Beatles e Lady D.,<br />

assumono caratteristiche e<br />

ingredienti del luogo. Ve la<br />

immaginate una parmigiana<br />

di melanzane schiacciata in<br />

un panino a Manchester? E<br />

poi qui il giovedì è latinoamericano,<br />

la domenica è<br />

karaoke…<br />

Via S.G.M. Pignatelli, 1/D<br />

Chiuso lunedì<br />

URBAN 69


UNURBAN<br />

l'altrove che avete sempre inseguito<br />

© Rex features / Olycom<br />

Potremmo dirvi che si tratta dell’ultima frontiera della<br />

biologia. Un seme di bambù geneticamente modificato<br />

in grado di far germogliare cappelli belli e pronti da indossare.<br />

Invece pare sia solo il modo in cui una manifattura<br />

nel nord della Thailandia lascia essiccare la propria<br />

smisurata produzione di copricapo. In ogni caso: avete<br />

mai provato a interrare un cappello di bambù e a innaffiarlo<br />

generosamente tutti i giorni?<br />

CHI SEMINA<br />

CAPPELLI...<br />

URBAN 71


DI ANTONIO MALERBA<br />

LA SCOSSA DELL'ELETTRONICA<br />

Per due giorni l’energia<br />

dello Streamfest accende<br />

Galatina e dintorni<br />

E se la Puglia avesse un’anima<br />

elettronica? E se il Salento<br />

pulsasse in digitale? Con<br />

Streamfest, per tre giorni, dal 26<br />

al 28 luglio, si incontrano alla<br />

Fiera di Galatina (Le) le culture<br />

digitali emergenti internazionali,<br />

la rete globale e quella locale,<br />

la sequenza zerounozerouno<br />

che non può dimenticare il<br />

nuovo approccio ecologico, e<br />

la natura che è per definizione<br />

analogica. La prima edizione<br />

dello Streamfest è un’esperienza<br />

multisensoriale; è la condivisone<br />

di alchimie creative, di ricerca e<br />

di improvvisazione, di danza e di<br />

suoni, di immagini e di sperimen-<br />

FOOD & DRINK<br />

LA CENA DELLE BEFFE<br />

Bari<br />

Affacciato sul centralissimo corso<br />

Vittorio Emanuele, se non nel<br />

nome ha poco a che fare con i<br />

primi fotogrammi di nudo della<br />

famosa pellicola del 1941 di<br />

Blasetti. A nudo qui vengono<br />

messi i prodotti tipici pugliesi<br />

rivisitati e attualizzati in chiave<br />

“etnochic”, come gli arredi. Dalla<br />

tipica parmigiana che diventa un<br />

<strong>bis</strong>cotto di melanzane croccante<br />

imbottito con bufaline, pomodoro<br />

e basilico, alla tagliata di tonno<br />

con sformatino di riso basmati.<br />

Corso Vittorio Emanuele, 92<br />

Tel. 080-5227573<br />

LIDO SABBIADORO<br />

Monopoli (Ba)<br />

Sushi… on the beach! Al Lido<br />

Sabbiadoro, sulla litoranea di<br />

Capitolo, di giorno tutti vogliono<br />

conquistarsi un posto al sole. Di<br />

sera, via le scarpe e le infradito,<br />

si comincia con sushi, o pizza, e<br />

un mojito. Con gli amici sui lettini<br />

in riva al mare o vicino alla pista,<br />

prima di cominciare la notte in<br />

discoteca o aspettare l’alba ed<br />

essere già in pole position sulla<br />

battigia.<br />

Contrada Capitolo<br />

Tel. 080-801003<br />

TRAPPETO LIDO<br />

Capitolo di Monopoli (Ba)<br />

Qui la vacanza è new age: lido,<br />

sea lounge bar & grill, oasi di relax<br />

immersa nel verde, bar e zona<br />

massaggi che si allargano sulla<br />

sabbia dorata. Il Trappeto Lido<br />

tazioni audiovisive che interagiscono<br />

tra loro nei tre ambienti<br />

definiti: Interactive Plaza, Visual<br />

Garden e Stream Stage. Il palco<br />

è il territorio dei nuovi stregoni<br />

del ventunesimo secolo, vj, dj,<br />

gli artisti che manipolano suoni,<br />

immagini, sample criptici, per<br />

il nuovo rito digitale on stage:<br />

comincia a vivere appena dopo<br />

l’alba e ben oltre il tramonto, tra<br />

profumi inebrianti e veri e propri<br />

accampamenti con sedute informali.<br />

Non è necessario attendere<br />

la notte per divertirsi. Musica<br />

dal vivo tutte le sere, sabato<br />

dj set e domenica happy sulla<br />

piscina.<br />

S.S. 16 uscita Capitolo<br />

Tel. 392-9111969<br />

BLU CAFÉ<br />

Bisceglie (Ba)<br />

Sulla splendida litoranea che<br />

collega Bisceglie a Trani, al Blu<br />

Café ci si incontra con gli amici<br />

e ci si rilassa sospesi sul meraviglioso<br />

affaccio sul mare. E si<br />

potrebbe immaginare di essere<br />

in Grecia, per gli arredi bianchi e<br />

blu del bar o per i tavoli in legno<br />

della zona pizzeria; ma in lontananza<br />

e ben illuminata domina<br />

la famosa Cattedrale di Trani.<br />

Venerdì e sabato dj set.<br />

Lungomare U. Paternostro<br />

Tel. 335-5602470<br />

IL VECCHIO E IL MARE<br />

Trani (Ba)<br />

A Trani si va a caccia di vip nella<br />

suggestiva zona del porticciolo<br />

turistico. Continuando lungo<br />

il molo e attraversandone la<br />

storica arcata in pietra, si entra<br />

nell’atmosfera chic de Il Vecchio<br />

e il Mare. Cuscini, vele, candele,<br />

arredi adagiati proprio sul molo<br />

ne fanno un oyster club esclusivo,<br />

una champagnerie e american<br />

bar de luxe.<br />

Via Tiepolo<br />

Tel. 340-3287083<br />

Dj Foresta (Torino), StreamTime<br />

(Amsterdam), MiniMono<br />

(Firenze), Hiroshi Tsuyama<br />

(Tokio), Felix+Shulz (Colonia),<br />

MK05 (Torino), Kinotek (Roma),<br />

Lackluster (Helsinky); ma anche<br />

artisti salentini come Giorgio<br />

Viva (Copertino), Papa Guru<br />

(Galatina), Programmer Unit<br />

LA LAMPARA<br />

Trani (Ba)<br />

È ispirata alle atmosfere parigine<br />

degli anni ’50, reinterpretate<br />

nello stile “minimal” dell’architetto<br />

Riboli, l’estate 2007 de<br />

La Lampara, lo storico club del<br />

Lungomare Colonna che ha ospitato<br />

negli anni ’60 e ’70 le notti<br />

della Dolce Vita, fino agli appuntamenti<br />

top di oggi. Dal giovedì<br />

“Rififì”, ispirato al celebre romanzo<br />

di Auguste Le Breton con<br />

musica live ed enogastronomia di<br />

qualità, fino al venerdì dedicato ai<br />

concerti e al sabato club.<br />

Viale De Gemmis, 1<br />

Tel. 0883-488385<br />

LA HABANA<br />

Polignano (Ba)<br />

Sotto l’antico ponte all’ingresso<br />

di Polignano, città ritagliata tra<br />

enormi scogli a picco sul mare<br />

30 chilometri a sud di Bari, c’è<br />

una gola; e qui tra mare e rocce<br />

spunta La Habana, dependance<br />

estiva del locale di Bari. Una delle<br />

migliori rumerie d’Italia, dove<br />

gustare anche un ottimo mojito<br />

o fumare un buon sigaro immaginando<br />

l’aria di Cuba e respirando<br />

quella dell’Adriatico.<br />

Via Calaporto, 13<br />

Tel. 334-9913587<br />

LE TERRAZZE<br />

Cisternino (Br)<br />

Vista trullo, sfondo mare.<br />

Cisternino è tra i posti più frequentati<br />

della Valle d’Itria. Lo<br />

scorcio lounge per eccellenza è<br />

a Le Terrazze: due su altrettanti<br />

COSTA EST<br />

SALENTO<br />

(Copertino). E poi ci sono le<br />

installazioni: tra le tante, Hascii<br />

Cam (Jaromil, Amsterdam),<br />

Cyborg-tarantulae (Casaluce-<br />

Geiger, Vienna), Nitido (Giulia<br />

Mainenti, Trieste), Cellule<br />

Temporali (Pierpaolo Leo, Lecce).<br />

Nel Visual Garden Vj Jam tutte le<br />

notti. www.streamfest.it<br />

livelli di una antica palazzina, con<br />

due american bar, un panorama<br />

chic quanto la musica soulful<br />

house in sottofondo. Aperto da<br />

venerdì a domenica in luglio, tutti<br />

i giorni in agosto.<br />

Via San Quirico, 8<br />

Tel. 393-0674271<br />

CAFÉ BIARRIZT<br />

Gallipoli (Le)<br />

Prima o dopo? …quasi quasi<br />

ci si resta per tutta la serata! Il<br />

Café Biarrizt a Gallipoli è da anni<br />

tappa fissa della notte salentina.<br />

Duecentocinquanta posti tra pizzeria<br />

e ristorante, una zona soft<br />

privé e una pista da ballo con<br />

due bar, che il fine settimana si<br />

accende di suoni, ritmi e musica<br />

accogliendo circa tremila persone.<br />

Venerdì live, sabato dj set e<br />

domenica latinoamericana.<br />

S. Maria al Bagno (Località<br />

Rivabella)<br />

Tel. 347-2966166<br />

WAIKIKI CLUB<br />

Peschici (Fg)<br />

Salendo sulle asperità del<br />

Gargano, all’ennesimo tornante,<br />

lo sforzo è premiato: il Club<br />

Waikiki domina il panorama<br />

dall’alto direttamente sul mare.<br />

Il “gomito” naturale dell’Italia<br />

si offre illuminato e suggestivo.<br />

Ambienti molto colorati, musica,<br />

drink, abbigliamento informale<br />

e aria di vacanza. Al Waikiki ci si<br />

incontra all’american bar o per<br />

ballare, dopo mezzanotte: ogni<br />

sera un genere diverso.<br />

Contrada Citrigni<br />

Tel. 0884-963070<br />

Marcella Peluffo<br />

NIGHTLIFE<br />

RIO BO<br />

Gallipoli (Le)<br />

Mirto e menta, odori esotici<br />

e intensi si diffondono dalle<br />

siepi delle terrazzine dei<br />

privé incastonati tra palme<br />

e ulivi del Rio Bo “Alto”,<br />

che domina la masseria<br />

del 1600 fulcro della notte<br />

salentina. Giochi d’acqua,<br />

scintillio delle luci e della<br />

piscina a sfioro, ampi tendaggi<br />

bianchi per una delle<br />

location più suggestive che<br />

si affacciano sullo Ionio.<br />

Strada Prov. Lido<br />

Conchiglie<br />

Tel. 347-6970310<br />

BAHIA<br />

Otranto (Le)<br />

Il Brasile è nel Salento! Di<br />

giorno spiagge che nulla<br />

hanno da invidiare a quelle<br />

caraibiche, di notte le terrazze<br />

vista mare del Bahia,<br />

isola del divertimento ritagliata<br />

dall’architetto Gianni<br />

Gavioli tra colonne a forma<br />

di palma e arredi bianchi ed<br />

essenziali che si intrecciano<br />

ad atmosfere sfacciatamente<br />

tropicali. In console<br />

Maurizio Macrì, un’istituzione<br />

in Puglia.<br />

Laghi Alimini<br />

Tel. 338-2920422<br />

MAVÙ<br />

Locorotondo (Ba)<br />

Il club chic della Valle d’Itria<br />

festeggia il suo quinto<br />

compleanno coinvolgendo<br />

i cinque sensi con Making<br />

Senses. Tra gli ospiti annunciati,<br />

l’anima flamenca<br />

di Antonio Màrquez (21<br />

luglio), Gotan Project live<br />

(26 luglio), Dee Dee<br />

Bridgewater (31 luglio) e<br />

Ray Gelato (12 agosto.)<br />

Strada provinciale<br />

Locorotondo-Cisternino<br />

Tel. 393-9481340<br />

NUCLÈ<br />

Altamura (Ba)<br />

Un’antica masseria del<br />

1700 circondata da ulivi<br />

secolari: al piano terra tre<br />

sale con le volte a botte<br />

ospitano il discobar e divani<br />

di design, al primo piano<br />

terrazza champagneria,<br />

mentre fuori pulsa la musica<br />

house nel tipico paesaggio<br />

della Murgia pugliese. Privé<br />

con 12 letti a baldacchino.<br />

S.S. per Santeramo<br />

Contrada Fornello<br />

Tel. 335-7249283<br />

SUMMERGUIDE 17


NIGHTLIFE<br />

ALTRO MONDO STUDIOS<br />

Miramare di Rimini (Rn)<br />

È sulla statale e non in<br />

collina e il suo posteggio<br />

si riempie di pullman e<br />

non di fuoriserie. L’Altro<br />

Mondo è diverso dalle<br />

disco fashion della Riviera<br />

e non a caso ospita le<br />

scorribande techno di Gigi<br />

D’Agostino. La novità è<br />

un lunedì elettronico di<br />

tutto rispetto con resident<br />

Massimo Cominotto: si<br />

parte il 23/7 con guest<br />

Samuel & Pisti.<br />

Via Flaminia, 358<br />

Tel. 335-5645740<br />

PRINCE<br />

Riccione (Rn)<br />

Classico, ha tutto ciò che<br />

deve avere un club elegante,<br />

compresi giardino<br />

& piscina. Gli amanti della<br />

house ci vanno il venerdì,<br />

quando padrone di casa<br />

è Joe T Vannelli. Il 20<br />

luglio suona con Guido<br />

Schneider, il 3 agosto con<br />

Sharam (Deep Dish), il 17<br />

con Roger Sanchez.<br />

Via Tre Baci, 49<br />

Tel. 0541-694839<br />

PINETA<br />

Milano Marittima (Ra)<br />

È un mondo irreale popolato<br />

da vip e champagne<br />

e vi si accede solo dopo<br />

una severa door selection.<br />

Ma è anche un club in cui<br />

il servizio è impeccabile.<br />

Chi dice che la musica al<br />

Pineta non conta non ha<br />

mai ascoltato con attenzione<br />

le selezioni di Gianni<br />

Morri. Chi invece vuole<br />

cantare Battisti inizia la serata<br />

al Pacifico, il ristorante<br />

del club.<br />

Viale Romagna, 66<br />

Tel. 339-11393304<br />

PASCIÀ<br />

Riccione (Rn)<br />

Dal punto di vista architettonico<br />

è il club più bello<br />

della Riviera: sala grande<br />

rotondeggiante con bancone<br />

centrale e tanti spazi<br />

per godersi la serata. E<br />

pure la musica non è male,<br />

specie quando suona una<br />

sicurezza come Maurizio<br />

Gubellini (il 21 luglio). La<br />

domenica si balla già dall’aperitivo.<br />

Via Sardegna, 30<br />

Tel. 0541-604207<br />

16 SUMMERGUIDE<br />

COSTA EST<br />

EMILIA ROMAGNA<br />

DI LORENZO TIEZZI<br />

IL COCORICÒ FA ESSENZA<br />

Un passo avanti<br />

rispetto al proprio<br />

pubblico? Sempre<br />

“Il Cocco è un laboratorio<br />

delle mie fantasie creative,<br />

un contenitore di emozioni e<br />

passioni”. Principe Maurice, da<br />

sempre perfomer d’avanguardia,<br />

sulla collina di Riccione<br />

si sente a casa. Sa bene che<br />

solo lì generazioni di clubber<br />

vengono a farsi provocare, e da<br />

intellettuale qual è, li stuzzica<br />

come meno se lo aspettano.<br />

Col pensiero. Meno fashion del<br />

Goa di Roma, più sperimentale<br />

del Tenax di Firenze, la<br />

disco-piramide da quest’anno<br />

è protetta da una pantera nera,<br />

ma continua nella bella tradizione<br />

di stare un passo avanti<br />

FOOD & DRINK<br />

MAMBO BEACH CAFÉ<br />

Marina di Ravenna (Ra)<br />

La mattina è un bagno come tutti<br />

gli altri, forse solo un po’ più chic,<br />

visto lo stile tropezienne (bianco<br />

e pavimenti in tek). Le sorprese<br />

iniziano già a pranzo quando al<br />

ristorante Mon Amour si possono<br />

gustare piatti particolari. Il<br />

mercoledì sera, dall’aperitivo a<br />

mezzanotte, si balla anche meglio<br />

che in discoteca grazie all’electro<br />

melodica di Michele Menini.<br />

Viale delle Nazioni, 50<br />

Tel. 0544-539461<br />

ZOUK SANTANA<br />

Milano Marittima (Ra)<br />

Nato nel 1980, quando il termine<br />

street bar era noto solo a Londra,<br />

è da sempre ritrovo degli addetti<br />

ai lavori delle disco. I drink costano<br />

6 euro ma sono ottimi e la<br />

qualità musicale è tale da mettere<br />

paura ai club più blasonati: il martedì<br />

in luglio e il giovedì in agosto<br />

ci suona Geo, 24enne con tecnica<br />

ed energie mica male. A dargli il<br />

cambio, tra gli altri, il bresciano<br />

Gianluca Motta.<br />

Via Milano, 24<br />

Tel. 0544-994315<br />

POUSADA BEIJAFLOR<br />

Milano Marittima (Ra)<br />

Ristorantino chic poco frequentato<br />

dai turisti solo perché non<br />

semplicissimo da scovare. Una<br />

volta assaggiati gli spiedini o i<br />

gamberoni, infatti, è difficile non<br />

tornare. Chi gestisce il locale ha<br />

una passione forte per il Brasile<br />

e pure i prezzi sono bassi in<br />

puro stile sudamericano. Anche<br />

rispetto al suo pubblico. Da sei<br />

anni propone happening nel<br />

bagno delle signore (Strix), dove<br />

spesso i dischi li mette Isabella<br />

Santacroce che di mestiere fa<br />

la scrittrice, mentre uno spazio<br />

nuovo è Flash, una dark room<br />

fetish illuminata solo a sprazzi.<br />

Il 13 luglio il party Memorabilia<br />

lo sonorizzano i dischi bomba di<br />

Cirillo (Circoloco), il 18 agosto<br />

il club diventa maggiorenne con<br />

un party numerologico decisamente<br />

kitsch (Cocodiciotto),<br />

mentre il 13 agosto c’è spazio<br />

per le atmosfere techno-ibizenche<br />

di Meganite con Mauro<br />

Picotto. Venendo agli appuntamenti<br />

periodici, il primo sabato<br />

del mese è Magnificat Nox con<br />

sua maestà Ralf, ogni mercoledì<br />

d’agosto suonano i dj di Cocoon<br />

(Villalobos su tutti) e la dome-<br />

bed & breakfast.<br />

Viale Francesco Rismondi, 1/b<br />

Tel. 0544-995703<br />

KALUMET<br />

Milano Marittima (Ra)<br />

Matteo (Cambi) e Christian (Vieri)<br />

vi vengono avvistati spesso.<br />

Perché è sì una palafitta sul molo<br />

che divide Milano Marittima e<br />

Cervia, ma è anche uno dei migliori<br />

ristoranti di pesce della penisola.<br />

Il posto giusto per viziarsi<br />

con pasta fatta in casa, pescato<br />

del giorno, caviale Beluga. Conto<br />

all’altezza della situazione, ma<br />

nessuno sembra farci caso.<br />

Molo nord<br />

Tel. 0544-974350<br />

FANTINI CLUB<br />

Cervia (Ra)<br />

Nel 1984 ci disputarono il primo<br />

torneo di beach volley in Europa<br />

e da allora i suoi 15mila metri<br />

quadrati sono dedicati agli sportivi<br />

che qui trovano ben otto campi<br />

da beach sport, palestra all’aria<br />

aperta e pure il bungee jumping.<br />

Ogni anno ci fanno anche un torneo<br />

tra beach barman: la qualità<br />

dei drink è assicurata.<br />

Lungomare Deledda, 182<br />

Tel. 0544-72236<br />

PJAZZA<br />

Isola dei Platani, Bellaria (Rn)<br />

C’è anche una terrazza ristorante<br />

in cui rifocillarsi, ma è soprattutto<br />

uno spazio musicale. Vinicio<br />

Capossela ha debuttato qui e<br />

anche oggi è il posto giusto per<br />

scoprire nuovi talenti. Solo fino<br />

all’1, però. Dopo diventa una di-<br />

nica dal 15 luglio è Doc Show,<br />

con i ritmi ipnotici di Walter S<br />

di Le Plaisir di Desenzano del<br />

Garda. Come sempre il Cocco in<br />

console propone dj solidi, niente<br />

fenomeni tutti da dimostrare.<br />

sco frequentata anche dai romagnoli<br />

doc perché è uno dei pochi<br />

locali aperti tutti l’anno.<br />

Via Paolo Guidi, 4<br />

Tel. 0541-347940<br />

FLAMINGO BEACH<br />

Riccione (Rn)<br />

È conosciuta per lo stile (lettini<br />

bianchi e tende di lino) e soprattutto<br />

perché è una spiaggia che<br />

offre qualcosa a tutti: le fashion<br />

victim hanno uno stylist che le<br />

accompagna nei loro shopping<br />

tour, gli stressati possono farsi<br />

massaggiare, i fumatori al posto<br />

del posacenere trovano un origami.<br />

Ah, i traditori possono farsi<br />

perdonare con una cena per due<br />

in stile polinesiano.<br />

Bagno 45<br />

Tel. 0541-602400<br />

PIZZA ALTERO<br />

Riccione (Rn)<br />

Segnalare una pizzeria al taglio<br />

bolognese nel regno della piadina<br />

romagnola può sembrare<br />

un’offesa capitale, ma i quadrati<br />

di margherita di Altero, aperto fin<br />

dal lontano 1953, sono i più buoni<br />

del mondo. Anche Dalla li ha<br />

cantati recentemente. E poi è lo<br />

spazio meno cool di tutto il viale,<br />

di una mano ha <strong>bis</strong>ogno!<br />

Viale Ceccarini, 96<br />

Tel. 0541-692604<br />

MUCHO MACHO<br />

Rimini<br />

Il wine & music bar giusto per una<br />

sosta luccicante dal tramonto in<br />

poi. L’aperitivo è in collaborazione<br />

con lo staff del Prince, quindi<br />

O come dice Maurice, più che<br />

fare tendenza, propone essenza.<br />

COCORICÒ<br />

via Chieti, 44 − Riccione<br />

tel. 0541-605183<br />

trendy, con le serate che vanno<br />

avanti fino a tardi. Ogni mercoledì<br />

la selezione musicale cambia: una<br />

volta al mese c’è musica italiana,<br />

due rock e una r’n’b, mentre il<br />

giovedì è il turno di live band<br />

purtroppo specializzate in cover.<br />

Viale Vespucci, 12<br />

Tel. 0541-25525<br />

COCONUTS<br />

Rimini<br />

Come design e atmosfere sta a<br />

metà tra Miami e Sudamerica. C’è<br />

lo street bar stile Ocean drive in<br />

cui il mercoledì suona la house di<br />

Gianni Morri, c’è la terrazza champagneria<br />

e c’è pure un giardino<br />

in stile tropicale per chi vuole<br />

scatenarsi col latino-americano. Il<br />

weekend lo staff artistico è ampio:<br />

animazione by Sprema team,<br />

sax by Carletto Fabbri, in console<br />

Danilo oppure Gippo.<br />

Via Lungomare Tintori, 5<br />

Tel. 335-5612770<br />

TONINO IL LURIDO<br />

Rimini<br />

Il fatto che lo conoscono tutti e i<br />

modi un po’ burberi del gestore<br />

non ingannino: è una trattoria<br />

consigliata pure dai pescatori<br />

dato che propone solo e soltanto<br />

pesce fresco di zona. Le portate<br />

sono abbondanti e i prezzi modici<br />

vista la qualità. Dentro il borgo<br />

felliniano di San Giuliano, è il<br />

posto giusto per capire che una<br />

certa Riviera ha storia e classe<br />

da prima che fossero inventati i<br />

vocalist.<br />

Piazzetta Ortaggi, 7<br />

Tel. 0541-24834<br />

Marcella Peluffo


IL MARE<br />

CON FURORE<br />

Raggiungere il mare è un’impresa?<br />

Non ditelo ai tuffatori del Fiordo del<br />

Furore, 28 metri sul pelo dell’acqua<br />

testo: Ciro Cacciola / foto: Red Bull Photofiles<br />

La Costiera Amalfitana manda un senso di vertigine. Di<br />

per sé. Per quegli strapiombi abbaglianti. Per quel contrasto<br />

di verde e di mare. Per quella bellezza unica, più<br />

che rara. Per quelle curve sinuose a tornanti… Al primo<br />

piano di un bus della Sita, l’azienda di trasporti che collega<br />

Napoli con Amalfi, Positano, Ravello & Co., la vertigine<br />

aumenta. L’idea di precipitare in mare per colpa di quel<br />

pazzo dell’autista ti entra dentro come un’emozione non<br />

da poco. Che fa, signor conducente, ci tuffa? Ma tutta la<br />

suspense in moto è cosa da niente paragonata alla vertigine<br />

mozzafiato di un tuffo dal ponticello di Furore fino<br />

a dove il mare è più blu. Niente di più! 28 scrivo ventotto<br />

metri di altezza separano il bel ponticello dall’azzurro<br />

ondoso e mediterraneo. Metri che nemmeno Acapulco. Ma<br />

dove li trovi quindici superman disposti a tuffarsi da lì, entrando<br />

in acqua a una velocità tra i 100 e i 120 chilometri<br />

all’ora? “Ci penso io!” si sarà detto il signor Oreste Varese,<br />

fan appassionato del mitico Klaus Di Biasi e presidente<br />

dell’Associazione Marmeeting, che riunisce professionisti<br />

del mondo sportivo e ricercatori ambientali affascinati dal<br />

mare, convinti di poter realizzare un progetto che accomuni<br />

il rispetto per l’ambiente alla spettacolarizzazione<br />

dello sport estremo. Marmeeting infatti è soprattutto una<br />

bellissima competizione sportiva, una gara emozionante<br />

ideata proprio da Varese che vede impegnati atleti provenienti<br />

da tutto il mondo (campioni nelle ultime edizioni gli<br />

australiani) in programma quest’anno l’8 luglio sul fiordo<br />

di Furore e il 13 al Molo Manfredi, nel Porto di Salerno, la<br />

prima in pieno giorno, l’altra con inizio alle 21.30 dunque<br />

by night.<br />

Di che si tratta? Di una vera specialità detta “Tuffi grandi<br />

altezze” che consiste dunque in tuffi da quote comprese<br />

tra i 23 e i 28 metri per gli uomini e tra i 18 e i 23 metri<br />

per le donne. La partenza, dove è possibile, ha origine<br />

direttamente dalle rocce, altrimenti avviene da una piccola<br />

piattaforma installata in un posto naturale come per<br />

Marmeeting che vede gli atleti lanciarsi dal ponte del<br />

Fiordo di Furore. Dopo la partenza i tuffatori hanno tre<br />

secondi circa di volo per coordinare i loro movimenti prima<br />

dell’ingresso in acqua che avviene alla velocità di 100<br />

Km/h. Visto dalla spiaggia del piccolo centro amalfitano,<br />

il ponticello di lancio è a un’altezza impressionante, roba<br />

da stuntman, insomma. Occorrono forte determinazione,<br />

grande controllo psico-fisico e… sì, una bella dose di coraggio.<br />

“Il momento di maggior rischio è nell’impatto con<br />

l’acqua”, dice Varese, “quando gli atleti sono al massimo<br />

della contrazione muscolare e ricevono una forte sollecitazione<br />

ai legamenti e ai tendini. Inoltre, nel caso di un non<br />

perfetto allineamento del corpo durante l’entrata, si determina<br />

una pericolosa compressione a carico degli organi<br />

interni”. Marmeeting, al terzo posto per rilevanza mondiale<br />

dopo Australia e Acapulco, è una chance da non perdere<br />

per gli amanti della suspence… sulla pelle degli altri<br />

(scherzo, ovvio!). Mica roba da tuffatori della domenica!<br />

SUMMERGUIDE 15


NIGHTLIFE<br />

LA CANZONE DEL MARE<br />

Capri (Na)<br />

Se amate il lusso e la bellezza<br />

è una priorità, se praticate il<br />

vip watching, se avete una<br />

barca adeguata, se con i<br />

Faraglioni by night sotto la<br />

luna volete trasformarvi in un<br />

amante difficile, questo è il<br />

posto sciccoso che fa per voi,<br />

sophisticated lady.<br />

Via Marina Piccola, 93<br />

Tel. 081-8370104<br />

QUBÈ CAFÉ<br />

Capri (Na)<br />

Se volete giocare a fare gli<br />

isolani, evitare i posti turistici,<br />

conoscere la fauna locale, questo<br />

baretto defilato a pochi labirinti<br />

dalla piazzetta vipposa<br />

è tra le poche curiosità ancora<br />

da scoprire. Pieno zeppo così<br />

di capresi veraci dall’aperitivo…<br />

all’alba.<br />

Via Li Curti, 6<br />

Tel. 081-8379707<br />

ZÌ CARMELA<br />

Forio d’Ischia (Na)<br />

Dai mitici anni Settanta è<br />

sinonimo di notte, musica,<br />

divertimento, atmosfera.<br />

Musica dal vivo, piano bar,<br />

disco revival ma anche house,<br />

underground, r’n’b. Ristorante<br />

e pizzeria, a due passi dal<br />

porticciolo di Forio, terrazza e<br />

dancefloor.<br />

Via Mons. Schioppa, 27<br />

Tel. 081-998423<br />

TURISTICO BEACH PARK<br />

Bacoli (Na)<br />

Di giorno lido balneare con<br />

aree privé e pagode. Di notte<br />

ritrovo per coppie romantiche<br />

e comitive scatenate. Ogni sera,<br />

dopo cena (cucina di mare<br />

o pizzeria), concerti o dj set<br />

tra i più diversi, con un sabato<br />

dance dedicato all’house music<br />

per intenditori.<br />

Via Lido Miliscola, 21<br />

Tel. 081-5235228<br />

DOLCE VITA<br />

Pontecagnano (Sa)<br />

“I Love Venerdì” è tra gli appuntamenti<br />

più in voga tra i<br />

giovani salernitani, ben felici di<br />

ritrovarsi nel weekend in questa<br />

animata location sul mare.<br />

Tre piste, stile mediterraneo,<br />

piscina con sedute acquatiche,<br />

sea food al ristorante, balli di<br />

spiaggia e un appuntamento<br />

super glamorous: la Flower<br />

Rosé Night Moët&Chandon il<br />

prossimo 4 agosto!<br />

Via dei Navigatori<br />

Tel. 089-5211170<br />

14 SUMMERGUIDE<br />

COSTA OVEST<br />

COSTIERA & DINTORNI<br />

DI CIRO CACCIOLA<br />

DOV'È PIÙ AZZURRA L'ISOLA?<br />

Capri o Anacapri?<br />

Questo il dilemma<br />

Capri o Anacapri? Sembra<br />

questo l’amletico dubbio dei<br />

nuovi vip in trasferta sull’isola<br />

azzurra. Sarà più “in” restare<br />

a Capri o scegliersi un baretto<br />

defilato ad Anacapri? Dove<br />

becco Montezemolo? E la<br />

rediviva Fenech rilanciata da<br />

Tarantino? E Mariah Carey, Tom<br />

Cruise, Naomi? Un incubo...<br />

Come sempre, a ciascuno il<br />

suo. Anche Capri è bella perché<br />

varia. Quello della Piazzetta<br />

resta un rito, un passaggio insormontabile,<br />

un “classico”. Il<br />

gioco degli avvistamenti riserva<br />

sempre una sorpresa, qualche<br />

curiosità. Ciascuno dei quattro<br />

bar che occupano con i loro<br />

tavoli variopinti una delle più ce-<br />

FOOD & DRINK<br />

NICOLA<br />

Ischia (Na)<br />

A nuoto, in barca, in taxi-boat: se<br />

arrivi alle Fumarole, la spiaggia<br />

che fuma con l’acqua che bolle,<br />

Nicola è inevitabile. Non solo per<br />

la posizione strategica e pittoresca,<br />

ma per la scia di odori che<br />

arrivano dalla cucina alla sabbia,<br />

oltrepassando la terrazza sul<br />

mare. Regno del sarago e dell’aragosta<br />

“viva”, cucina a pranzo<br />

e a cena, cose tipiche e cozze<br />

indimenticabili.<br />

Spiaggia delle Fumarole, loc.<br />

Sant’Angelo<br />

Tel. 081-999780<br />

NEGOMBO<br />

Ischia (Na)<br />

Una baia naturale verde e azzurro<br />

come potrebbe essere in<br />

Brasile, sabbia finissima, piante<br />

tropicali e macchia mediterranea,<br />

fiori, 12 piscine (acqua<br />

termale e acqua di mare), gym,<br />

centro cosmesi, bagno turco,<br />

boutique e miniclub! Due bar,<br />

ristorante e self-service. Di sera,<br />

concerti e spettacoli e il Premio<br />

Internazionale Giornalismo.<br />

Baia di San Montano, Lacco<br />

Ameno<br />

Tel. 081-986152<br />

TOPLESS BAR<br />

Casamicciola (Na)<br />

Pasticceria, rosticceria, bar/tabacchi,<br />

gelateria e… no, niente<br />

showgirl. Il nome è un gioco,<br />

una provocazione, che però fa<br />

di questo moderno bar su due<br />

livelli con vista sul secondo (per<br />

lebri agorà del mondo ha la sua<br />

specialità: Tiberio, famoso per<br />

traffico di navi e di passeggeri)<br />

porto dell’Isola Verde (Ischia)<br />

un ritrovo accogliente e sempre<br />

molto vivace, frequentato soprattutto<br />

dall’aperitivo in poi, e fino<br />

a tarda notte. Musicalmente, un<br />

festivalbar.<br />

Via L. Manzi, 8<br />

Tel. 081-900192<br />

GRAZIELLA<br />

Procida (Na)<br />

Nell’adorabile, bellissimo porticciolo<br />

multicolore reso famoso<br />

dal film Il postino con Massimo<br />

Troisi (ci si arriva a piedi, tra<br />

scalinatelle e vicoli pieni di gatti,<br />

di voci e di sole, oppure in<br />

barca, via mare) un ristorantino<br />

che rende omaggio alla donzella<br />

più celebre e celebrata dell’isola<br />

(avete letto Lamartine?). Tavoli<br />

all’aperto, spaghetti, pomodorini<br />

e fritturine di paranza.<br />

Via Marina di Corricella, 14<br />

Tel. 081-8967479<br />

CAVALIERE<br />

Procida (Na)<br />

Discreta e mai troppo affollata,<br />

senza vip eclatanti e senza il<br />

trash dei nuovi ricchi, Procida si<br />

candida a essere una delle mete<br />

più carine per l’estate nel golfo.<br />

Poca mondanità, poca vita notturna,<br />

ma lo struscio che passa di<br />

qui è molto amicale, per giovani<br />

e non solo. Tavoli all’aperto,<br />

drink e gelati. È consigliato assaggiare<br />

il dolce tipico dell’isola,<br />

la “lingua”, ripieno di crema al<br />

limone.<br />

Via Roma, 42<br />

Tel. 081-8101074<br />

la pasticceria e amato in special<br />

modo dai vecchi frequentatori<br />

LIDO DEL FARO<br />

Anacapri (Na)<br />

In una cala naturale e protetta,<br />

dominata dal faro di Punta<br />

Carena, ecco il lido, bar, ristorante<br />

e (talvolta) nightclub tra i più strategici<br />

dell’Isola Azzurra (Capri).<br />

Con il diving di zona, immergetevi<br />

al tramonto, che qui è rosso<br />

fuoco, rosa, fucsia e viola. Cucina<br />

di mare: totani e patate, linguine<br />

calamaretti e radicchio, un leggero<br />

Asprigno della casa da gustare<br />

ghiacciato. On the rocks.<br />

Loc. Punta Carena<br />

Tel. 081-8371798<br />

LO SMERALDO<br />

Capri (Na)<br />

In assoluto il “bagno” più prossimo<br />

allo sbarco, nondimeno tra<br />

i più tranquilli a Capri. Sdraiato<br />

sulla scogliera, senza spiaggia,<br />

brezza meravigliosa, ma poco<br />

spazio tra un lettino e l’altro.<br />

L’acqua è bellissima, la cucina è<br />

superba. Tutto è buonissimo, persino<br />

una follia come il peperone<br />

ripieno. L’anguria è doc. Una furbata<br />

geniale per l’ultimo splash<br />

prima di lasciare l’isola.<br />

Piazza Vittoria 12, Marina<br />

Grande<br />

Tel. 081-8377112<br />

LA MINERVETTA<br />

Sorrento (Na)<br />

Non vi si può accedere pienamente<br />

senza pernottare, ma l’esperienza<br />

è di quelle da fare almeno<br />

una volta nella vita. Il ristorante<br />

esiste dagli anni Cinquanta, ma<br />

l’architetto Marco De Luca, dopo<br />

Marcella Peluffo<br />

dell’isola; Gran Caffè, il più antico<br />

e internazionale; Caffè Caso,<br />

per i giovanissimi; Piccolo Bar,<br />

rifugio kult e radical chic per<br />

i pochi alternativi non griffati<br />

via Camerelle. Però il vero chic,<br />

la Capri che era e non è più,<br />

come scrive Raffaele la Capria,<br />

come dice Graziella Lonardi, è<br />

rintracciabile più facilmente ad<br />

Anacapri, nelle viuzze semplici e<br />

rustiche, nei baretti che si riempiono<br />

di umani ancora armati<br />

di libri, di pensiero e di conversazione,<br />

dell’essere e non solo<br />

dell’avere. Lungo via Orlandi, il<br />

Bar Materita (ottimo ristorante),<br />

il Buchetto o il più tradiscional<br />

Bar Ferraro ospitano le chiacchiere<br />

più carine dell’isola. Poi,<br />

certo, anche qualche vip. Veri<br />

Isolani Possibili. W Anacapri?<br />

Acqua, di mare, in bocca.<br />

essere stato in giro per il mondo,<br />

ha creato oggi una moderna<br />

maison mediterranea (appena 12<br />

camere sul panorama di Sorrento)<br />

strutturata come una grande casa<br />

piena di arte, di cultura e di buon<br />

cibo. Magnifica.<br />

Via Capo, 27<br />

Tel. 081-8774455<br />

CASA ANGELINA<br />

Paiano (Sa)<br />

Tra calette suggestive e torri di<br />

avvistamento, un contesto elitario,<br />

lusso e comfort a 5 stelle.<br />

Domina il bianco e domina la<br />

tranquillità. Piscina all’aperto con<br />

snack bar, piscina coperta con<br />

idromassaggio e scogliera. Le<br />

tradizioni della costiera amalfitana<br />

vanno a nozze con i sapori<br />

mediterranei nella cucina del<br />

ristorante “Un Piano nel Cielo”,<br />

con angolo bar e cantina ricca di<br />

etichette doc.<br />

Via Capriglione, 147<br />

Tel. 089-8131333<br />

TORRE SARACENA<br />

Amalfi (Sa)<br />

Parte integrante dell’Hotel Luna<br />

(convento quattrocentesco oggi<br />

albergo a cinque stelle, da visitare!),<br />

incastrato in una vera torre<br />

saracena a strapiombo sul mare,<br />

con veranda superpanoramica<br />

sull’ex repubblica marinara e<br />

annesso piano bar, propone una<br />

cucina tipica amalfitana, leggermente<br />

rivisitata, ottimi dessert e<br />

talvolta musica dal vivo o dj set.<br />

Rara occasione di mondanità.<br />

Via P. Comite<br />

Tel. 089-871084


LA TRIBÙ DEL MISTRAL<br />

A qualche chilometro<br />

dalla Costa Smeralda,<br />

Porto Pollo è il regno di<br />

kite e windsurf<br />

Nel 1980, quando della Costa<br />

Smeralda che riempie magazine<br />

e tv esisteva solo il Sottovento,<br />

Robbie Nash (mito del windsurf<br />

e poi del kite) arrivò a Porto<br />

Pollo, all’Isola dei Gabbiani.<br />

“C’erano più di 40 nodi di maestrale<br />

e la possibilità di scegliere<br />

tra una baia con acqua piatta come<br />

un lago salato oppure onda<br />

COSTASMERALDA<br />

MCLUB PORTO ROTONDO<br />

Porto Rotondo (Ss)<br />

Il resident è Stefano Pain, che<br />

insieme a Rossini ha prodotto<br />

l’inno estivo Don’t lose it, il<br />

27 luglio ci suona anche Luca<br />

Agnelli, ex del Billionaire oggi<br />

convertito alla minimal… Ma non<br />

è la classica disco da tavolo &<br />

champagne, visto che la clientela<br />

è giovane e scatenata. Nel verde<br />

del nuovo giardino gli appetiti<br />

notturni vengono placati a base<br />

di sushi, mentre chi vuol cantare<br />

trova Luigi Serranò con band di<br />

cinque elementi.<br />

Via della Marina, 2<br />

Tel. 347-8247830<br />

PEUGEOT À LA PLAGE<br />

Porto Rotondo (Ss)<br />

Uno show room automobilistico<br />

che in spiaggia propone cabrio e<br />

station wagon ma anche coccole<br />

e massaggi in una bella area<br />

relax oltre a bar e ristorante.<br />

La musica è a cura dei dj di<br />

Rmc, per cui qualità e ritmi lenti<br />

sono garantiti. Chi si sente più<br />

sportivo o vuol vedere la nuova<br />

500 può cambiare spiaggia. Fiat<br />

alta un metro. Tutto ciò a meno<br />

di un miglio dalla costa, su fondo<br />

sabbioso, in perfetta sicurezza”.<br />

Un posto così, un’isoletta collegata<br />

alla Sardegna da una lingua<br />

di sabbia, è solo a 20 km dalla<br />

piazzetta di Porto Cervo, ma è<br />

come se fosse in una dimensione<br />

parallela. Un paradiso per chi<br />

vuole passare giorni al vento e al<br />

sole, lontano da selezioni all’ingresso<br />

e vocalist.<br />

L’Isola è anche un campeggio/<br />

villaggio (www.isoladeigabbiani.<br />

it) che offre bungalow e soprattutto<br />

piazzole solitarie in riva<br />

Playa è a Punta Marana, Golfo di<br />

Marinella.<br />

Spiaggia Ira<br />

Tel. 0789-381076<br />

NIKKI BEACH<br />

Porto Cervo (Ss)<br />

È la sede sarda della multinazionale<br />

dei bagni deluxe attiva<br />

a Miami, Saint Tropez, Cabo San<br />

Lucas, ecc. La spiaggia bianca di<br />

Cala Granu suggerisce abiti dello<br />

stesso colore, per sentirsi a proprio<br />

agio tra sushi bar, ristorante,<br />

lounge e una Jacuzzi di dimensioni<br />

epiche. Di giorno si sale e si<br />

scende da yacht e motoscafi, già<br />

all’aperitivo si balla e se in giro si<br />

chiede cos’è Vallettopoli la risposta<br />

più comune è “What?”.<br />

Cala Granu<br />

Tel. 0789-900002<br />

COAST<br />

Porto Cervo (Ss)<br />

A due passi, anzi a due scalini<br />

dalla piazzetta, è il posto giusto<br />

per fare contemporaneamente<br />

vip & yacht watching. All’ora dell’aperitivo,<br />

quando arrivano i vassoi<br />

di stuzzichini e pane carasau<br />

al mare. Oppure ci si può unire<br />

ai tanti tedeschi, polacchi e<br />

francesi che passano le vacanze<br />

tra camper e onde, facendosi<br />

la doccia solo con la tanica per<br />

settimane. I più radicali ormai<br />

scelgono Porto Liscia, sotto S.<br />

Pasquale, vista l’atmosfera ormai<br />

quasi civilizzata di Porto Pollo.<br />

Venendo allo sport, chi va<br />

sott’acqua ha a disposizione una<br />

trentina di immersioni, adatte<br />

a esperti e principianti, e una<br />

scuola certificata. Con un po’ di<br />

preparazione si può arrivare a<br />

guardare banchi di corallo de-<br />

non si sa dove metterli, perché<br />

il piccolo giardino è proprio un<br />

bonsai. Per evitare discussioni<br />

con gli enormi bodyguard all’ingresso<br />

basta arrivare dopo cena<br />

oppure sedersi all’interno del<br />

bar, dove il chill out non è male.<br />

Porto Cervo Marina<br />

Tel. 0789-931628<br />

SAFINA<br />

Porto Cervo (Ss)<br />

Il lounge ristorante del Pevero<br />

Golf Club (18 buche vista mare)<br />

ha cambiato arredi e gestione,<br />

ma Safina in arabo vuol dire sempre<br />

“barca” e il legame col lusso<br />

orientale resta. Tra cuscini iraniani<br />

e tende marocchine si mangia<br />

cous cous o riz a djaj. Le novità<br />

sono le grigliate all’aperto e<br />

un’ampia selezione di birre, oltreché<br />

di champagne. Dopo cena a<br />

ognuno il suo divertimento: danza<br />

del ventre oppure narghilè.<br />

Cala di Volpe<br />

Tel. 0789-958000<br />

EL PEYOTE<br />

Arzachena (Ss)<br />

Cibo messicano e balli sui tavoli<br />

gni del Mar Rosso. Ma il meglio<br />

ovviamente se lo prende chi si<br />

affida al vento scegliendo tra<br />

vela, windsurf e kitesurf. Sulla<br />

bellezza delle prime due è inutile<br />

aggiungere altro, visto che<br />

le praticano anche i bambini.<br />

Mentre il kite, tra corde e vele<br />

sospese in aria, può ancora<br />

sembrare una cosa da superman.<br />

Sotto la guida giusta e in un posto<br />

come Porto Pollo invece non<br />

lo è. Chi ha un po’ di forza nelle<br />

braccia, in un paio di giorni non<br />

fa evoluzioni, ma riesce a divertirsi.<br />

www.portopollo.it<br />

per una serata di normale divertimento<br />

estivo. Da una decina<br />

d’anni El Peyote pullula di vip in<br />

libera uscita dai consueti privé,<br />

oggi anche nella nuova veranda<br />

in puro stile western Inca. A tutti<br />

offre una serata lunga, dall’aperitivo<br />

alla notte, nel fresco della<br />

macchia. Il vocalist urla di tutto<br />

ma non su le mani, non ce n’è <strong>bis</strong>ogno.<br />

Il rapporto qualità prezzo<br />

conta anche in Costa.<br />

Loc. Santa Teresina<br />

Tel. 0789-98698<br />

PHI BEACH<br />

Baja Sardinia (Ss)<br />

ISOLE<br />

SARDEGNA<br />

DI LORENZO TIEZZI<br />

La location è bella da togliere<br />

il fiato. C’è chi si rilassa sulle<br />

lenzuola dei letti di bambù, chi<br />

balla tra gli scogli, chi beve al<br />

chiringuito. L’electro di Alex<br />

Elle è ben diversa dai ritmi soffici<br />

della Costa e quest’estate<br />

non mancano i live a sorpresa<br />

con Sagi Rei, Mario Biondi,<br />

Coolio. Tutti lo frequentano al<br />

tramonto ma l’idea giusta è<br />

arrivarci prima, col sole alto nel<br />

cielo.<br />

Forte Cappellini<br />

Tel. 0789-99490<br />

Marcella Peluffo<br />

NIGHTLIFE<br />

SOTTOVENTO<br />

Porto Cervo (Ss)<br />

Qualche anno fa qui lo<br />

champagne lo servivano<br />

accompagnandolo col pecorino.<br />

Oggi la famiglia Verona<br />

è tornata alla più normale<br />

frutta, ma è ancora uno dei<br />

pochissimi locali della Costa<br />

frequentato anche dai sardi.<br />

Al mixer c’è sempre Nello<br />

Simioli insieme a Nikki,<br />

qualche volta coadiuvati da<br />

Michele Menini e Ciuffo. In<br />

fondo è solo la trentesima<br />

estate. Di tempo per cambiare<br />

ce n’è.<br />

Golfo del Pevero<br />

Tel. 0789-94717<br />

BILLIONAIRE<br />

Porto Cervo (Ss)<br />

In console c’è Andrea T<br />

Mendoza, ma è un particolare<br />

visto che l’ambiente<br />

tutto salottini & privé, è più<br />

adatto alla chiacchiera e alla<br />

ristorazione (affidata a un<br />

certo Cipriani dell’Harry’s<br />

Bar) che al ballo. Chi ama<br />

i gala non manchi il 13<br />

luglio e il 10 agosto. Agli<br />

altri consigliamo le notti di<br />

settembre, il locale è aperto<br />

fino all’8.<br />

Golfo del Pevero<br />

Tel. 0789-92443<br />

MANTRA<br />

Golfo di Marinella (Ss)<br />

L’unica disco giovane della<br />

Costa viaggia a ritmo<br />

di house. E che house: il<br />

9 agosto suona Satoshi<br />

Tomiie, mago nippoamericano<br />

che predilige sonorità<br />

anni ’80. L’11 c’è la leggenda<br />

italiana Ralf, il 13 e<br />

il 16 due dei newyorchesi<br />

più forti del mondo, prima<br />

il padrino Frankie Knuckles,<br />

poi David Morales, in forma<br />

oggi quanto 20 anni fa.<br />

Loc. Ladunia<br />

Tel. 338-708344<br />

RITUAL<br />

Baja Sardinia (Ss)<br />

Più che una disco o un lounge<br />

restaurant è un sogno<br />

di granito, in totale sintonia<br />

con l’ambiente circostante.<br />

La domenica c’è l’electro<br />

rock di Alex Elle, talvolta insieme<br />

a Kami Shake (Fabric<br />

London) e Tommy Boy<br />

(Pacha Budapest). Martedì<br />

arrivano i dj di Csc Riccione,<br />

mercoledì in collaborazione<br />

con lo staff del Goa di Roma.<br />

Loc. La Crucitta<br />

Tel. 393-9282715<br />

SUMMERGUIDE 13


URBAN per Tocqueville Q13<br />

? A<br />

who’s<br />

that vip<br />

>Edelfa Chiara Masciotta<br />

Porto Rotondo come<br />

a Milano Marittima, a<br />

Formentera come a Forte dei<br />

Marmi, l’indizio numero uno<br />

per il vip watching dell’estate<br />

è Tocqueville Q13.<br />

La griffe che prende il nome<br />

dall’esclusivo club milanese.<br />

La preferita<br />

dai volti più dinamici<br />

dello star system.<br />

Hai già riconosciuto<br />

chi c’è sotto il cap<br />

Tocqueville Q13?


TRANCEDAFESTIVAL<br />

Sonorità ipnotiche, natura<br />

incontaminata, atmosfera<br />

decompressa. Sonica: quattro<br />

giorni non stop dedicati alla<br />

musica elettronica<br />

testo: Raffaella Oliva / foto: Eduardo Castaldo<br />

I bpm sono l’unità di misura al Sonica Electronic Music<br />

Festival, che quest’anno vedrà il popolo della trance<br />

darsi appuntamento in Liguria. Non in una Liguria qualsiasi,<br />

ma in quella magnifica area che nel 1997 l’Unesco<br />

ha eletto patrimonio dell’umanità: il Parco Nazionale<br />

delle Cinque Terre. Proprio qui, nel comune di Rocchetta<br />

di Vara, dal 2 al 6 agosto si potranno vivere cinque giorni<br />

all’aria aperta all’insegna del rispetto per l’ambiente<br />

(www.sonica25.com).<br />

Già, perché Sonica non è solo un raduno musicale: certo,<br />

si balla, e anche tanto, ma “celebrating nature”, come recita<br />

il suo slogan. Intanto la festa si tiene nel bel mezzo<br />

di foreste secolari di pini e conifere, per l’esattezza nel<br />

piccolo villaggio rurale di Casoni (ebbene sì, coincidenza<br />

vuole che sia proprio l’anagramma di Sonica). Per di più<br />

a 1200 metri di altitudine, il che significa niente smog.<br />

Il mare in lontananza è una gioia per gli occhi (ed è solo<br />

a una trentina di chilometri...). Nell’area campeggio<br />

l’acqua delle docce è scaldata con pannelli solari. Per<br />

i generatori si usa esclusivamente biocarburante. E si<br />

incentiva la raccolta differenziata. Come? Regalando free<br />

drink e buoni pasto a chi rispetta la regola di separare i<br />

vari tipi di immondizia negli appositi sacchetti distribuiti<br />

all’ingresso.<br />

Questo il contorno. Il piatto forte è la musica, suonata<br />

su due palchi da dj e producer cresciuti a pane e sintetizzatori.<br />

Sotto al main stage ci si scatena sulla dance<br />

sperimentale e psichedelica e i groove progressivi confezionati<br />

da artisti come gli Eat Static (Implant, il loro<br />

disco del 1995, è un caposaldo della trance music),<br />

l’israeliano Panick, i quotatissimi G.M.S. (vale a dire<br />

Growling Mad Scientists) e Tristan, pronto a conquista-<br />

re la platea con le tracce ipnotiche del suo nuovo cd<br />

Chemisphere. L’alternative stage è invece pensato per<br />

rilassarsi sull’erba a suon di dub, ambient e chill out. In<br />

console il tedesco Monolake, un genietto che ha posto<br />

la sua firma su diversi software musicali, Deadbeat, già<br />

visto al Sonar di Barcellona e al Transmediale di Berlino,<br />

l’italiano (fuggito a Londra) Gaudì e molti altri.<br />

Cultura hippie, clubbing, ecologia, spirito rave, esoterismo,<br />

tecnologia... Sonica fonde tutto questo in un programma<br />

che comprende anche seminari sullo sviluppo<br />

sostenibile, sessioni di yoga e massaggi shiatsu. Attesi<br />

almeno 10mila paganti, per metà italiani, per metà brasiliani,<br />

neozelandesi, nordeuropei, sudamericani, statunitensi,<br />

russi, indiani. Tutti a caccia della Goa tricolore.<br />

SUMMERGUIDE 11


NIGHTLIFE<br />

LA CAPANNINA<br />

Forte dei Marmi (Lu)<br />

Sta per compiere 80 anni<br />

ma li porta benissimo. E<br />

di storie da raccontare ne<br />

ha tante: dalla nascita del<br />

Negroni negli anni ’30, alla<br />

dolce vita nei ’60, alle riprese<br />

di Sapore di sale negli<br />

’80. Oggi la Capannina è<br />

sempre sulla cresta dell’onda<br />

grazie anche a quel tocco<br />

di classe che la contraddistingue<br />

dalle altre disco.<br />

Via Repubblica, 16<br />

Tel. 0584-80169<br />

SEVEN APPLES<br />

Marina di Pietrasanta (Lu)<br />

Se Eva mordendo la mela<br />

proibita diede il via ai<br />

sette peccati capitali, figuriamoci<br />

con sette mele<br />

cosa avrebbe combinato! A<br />

ogni modo l’affollatissimo<br />

Seven Apples è certo più<br />

un paradiso che un inferno:<br />

piscina, parco, gazebo,<br />

lettini, 2 piani con diverse<br />

piste. House, commerciale<br />

e revival, firmata dai migliori<br />

dj.<br />

Viale Roma 108<br />

Tel. 0584-20458<br />

MAMAMIA<br />

Torre del Lago (Lu)<br />

Mitico ritrovo per lesbo,<br />

gay, trans, etero-friendly.<br />

Ma anche luogo per chiunque<br />

voglia passare una<br />

serata diversa. Lasciate<br />

a casa camicia e jeans e<br />

date spazio alla fantasia<br />

per osare come non avete<br />

mai fatto. Qui nessuno vi<br />

giudica. Imperdibili le serate<br />

a tema e gli spettacoli<br />

delle drug queen Regina e<br />

Markesa.<br />

Viale Europa, 5<br />

Tel. 389-6262642<br />

BLACK SUN<br />

Punta Ala (Gr)<br />

Una piramide trasparente<br />

di vetro che sorge nel verde<br />

più ombroso della pineta.<br />

Il martello insistente<br />

della musica elettronica al<br />

posto del cinguettio degli<br />

uccellini. Ma il bello della<br />

vita – si sa – nasce spesso<br />

dalle contraddizioni. E allora<br />

lasciate la barca a vela<br />

in porto e approfittate del<br />

richiamo della notte.<br />

Via della Dogana<br />

Tel. 0564-922456<br />

10 SUMMERGUIDE<br />

COSTA OVEST<br />

TOSCANA<br />

DI FRANCESCA FELLETTI<br />

FOOD & DRINK<br />

LA PENICHE<br />

Marina di Massa (Lu)<br />

L’atmosfera indimenticabile di<br />

una chiatta sulle palafitte in stile<br />

etno-parigino-provenzale la trovate<br />

nel ristorante più suggestivo<br />

e caratteristico della riviera<br />

toscana. Cucina mediterranea<br />

con qualche influenza francese e<br />

di fronte un negozietto, gestito<br />

dai ristoratori, per ricreare un<br />

arredamento etnico anche in<br />

casa propria.<br />

Via Lungo Brugiano, 3<br />

Tel. 0585-240117<br />

BAGNO ANNETTA<br />

Forte dei Marmi (Lu)<br />

Si narra che la movida versiliana<br />

sia nata proprio all’Annetta,<br />

uno dei bagni storici della zona,<br />

dove una palma lussureggiante<br />

e un bar rotondo, un chiringuito,<br />

iniziarono a scandire l’appuntamento<br />

serale per un daiquiri<br />

o un margarita. I giovani si entusiasmarono<br />

subito, la vecchia<br />

guardia comprese che la Versilia<br />

stava per perdere il suo carattere<br />

schivo.<br />

Via Arenile, 23<br />

Tel. 0584-89314<br />

BAGNO RAFFAELLI<br />

Forte dei Marmi (Lu)<br />

Très chic: spiaggia privata,<br />

piscina di acqua di mare riscaldata<br />

di 25 x 12,50 metri,<br />

idromassaggio e vaschetta per<br />

i bambini. Per chi vuole tenersi<br />

in forma: lezioni di nuoto e acquagym.<br />

Naturalmente a pochi<br />

passi dagli alberghi più lussuosi<br />

di Forte. Gemellato col centro<br />

Anche al mare l’aperitivo<br />

più trendy è di qualità<br />

Basta con le patatine trangugiate<br />

mentre si aspetta che<br />

quello davanti liberi l’insalata di<br />

riso grondante maionese! Basta<br />

con le corse per i frittini all’olio<br />

riciclato, le pizzette riscaldate, i<br />

würstel del discount! Basta con<br />

l’happy hour sconclusionato e<br />

casinaro per riempire il vuoto<br />

prima di cena! Il nuovo imperativo<br />

del dim sum, ovvero “toccare<br />

il cuore” con prelibati bocconcini<br />

serviti su piccoli contenitori<br />

di bambù, minuscole porzioni<br />

dolci o salate di bignè, involtini,<br />

gnocchetti, fagottini, è sbarcato<br />

anche sulle nostre coste. Nato<br />

nell’antica Cina quale accompa-<br />

sportivo Country Club.<br />

Via Arenile, 35<br />

Tel. 0584-787306<br />

DA VALÈ<br />

Forte dei Marmi (Lu)<br />

Ogni posto di mare ne ha uno: il<br />

mitico forno per la merenda calda<br />

di ritorno dalla spiaggia. Qui<br />

a farla da padrone son le schiacciatine,<br />

il vero sapore dell’estate<br />

versigliese. Da mangiare direttamente<br />

dal sacchetto o sbranare<br />

davanti a un long long drink.<br />

Mettete in conto 15 minuti per<br />

la coda e una doccia dopo per il<br />

surriscaldamento.<br />

Piazza G. Garibaldi, 4<br />

Tel. 0584-89361<br />

TWIGA<br />

Marina di Pietrasanta (Lu)<br />

La creazione di Flavio Briatore:<br />

con tende arabe, cabine pastello<br />

dei colori dell’arcobaleno, piscina<br />

con acqua di mare, gazebo<br />

di bambù, lettini kenioti pronti a<br />

ospitare veline e calciatori. Il ristorante<br />

pompeiano sposa piatti<br />

africani con il gusto europeo. La<br />

sera la spiaggia si trasforma in<br />

disco club tra fiaccole e tessuti<br />

marocchini. Un cult!<br />

Viale Roma, 2<br />

Tel. 0584-267114<br />

BAGNI STELLA<br />

Marina di Pietrasanta (Lu)<br />

Il non plus ultra è arrivarci in bicicletta,<br />

come un vero viareggino<br />

in vacanza. Anche perché qui<br />

il tempo sembra essersi fermato:<br />

arredamenti originali degli<br />

anni ’60, vagone a nave, pavi-<br />

gnamento per il tè, riscoperto<br />

a Londra per l’aperitivo, arriva<br />

diretto nel ricettacolo più trendy<br />

d’Italia: la Versilia. Il Fusion<br />

Café di Marina di Pietrasanta<br />

(viale Roma 30, tel. 0584-<br />

267150) si è convertito per<br />

primo alla parca tranquillità del<br />

sushi e di un buffet orientale<br />

anche in zona preserale. Meno<br />

asiatica ma molto slow food<br />

(e quindi dim sum) la scelta<br />

di formaggi, salumi e piattini<br />

chic (vedi crostini alle uova di<br />

salmone) che accompagna la<br />

degustazione all’enoteca Il vino<br />

e l’olio di Lorenzo a Forte dei<br />

Marmi (via Idone 6, tel. 0584-<br />

81403). All’Amadeus Café del<br />

Lido di Camaiore (via Cristoforo<br />

Colombo 32, tel. 0584-66309),<br />

uno spazio di tranquillità men-<br />

menti in legno d’epoca, piscina<br />

rialzata come se fosse quella<br />

di un transatlantico. Dominano<br />

il bianco e il celeste in questo<br />

stabilimento dall’accoglienza<br />

familiare.<br />

Viale Roma, 115<br />

Tel. 0584-20988<br />

L’ETOILE<br />

Lido di Camaiore (Lu)<br />

Home made: dal pane ai dolci,<br />

dalla pasta a tutto quanto viene<br />

servito in tavola. Anzi no: pescioni,<br />

crostacei e molluschi dal<br />

mare, e i vini dalle diverse regioni<br />

di Italia e Francia. Lo chef<br />

e patron Massimo Somaschini<br />

crea raffinate composizioni<br />

visivo-gustative che traggono<br />

ispirazione dal suo amore per le<br />

zone del sud-est asiatico.<br />

Viale Cristoforo Colombo, 628<br />

Tel. 0584-66309<br />

MACONDO<br />

Viareggio (Lu)<br />

Un music pub davvero easy:<br />

stile caraibico, terrazza “tramontante”<br />

sul tetto, i toni tranquilli<br />

del legno dipinto pastello alle<br />

pareti e quattro barman a disposizione.<br />

Vi può capitare di<br />

sentire i Bluvertigo in una delle<br />

tante serate di musica live, o di<br />

incontrare Zucchero che cerca<br />

di rilassarsi un po’ fra l’assalto<br />

di un fan e l’altro.<br />

Viale Europa, Darsena<br />

Tel. 0584-393373<br />

LA VELA<br />

Punta Ala (Gr)<br />

Si può iniziare una giornata di<br />

tale con musica lounge, mostre<br />

di pittura e ancora ingredienti di<br />

qualità, come ostriche e cham-<br />

relax con un croissant e un quotidiano<br />

sulla terrazza del bar.<br />

Poi ombrellone, pinne e occhiali<br />

e via all’ozio totale. La sera,<br />

per non fare troppa strada, si<br />

può restare nel ristorante dello<br />

stabilimento, dove troneggia<br />

un albero maestro di legno a<br />

sostenere la forma a spinnaker<br />

della struttura.<br />

Via della Dogana<br />

Tel. 0564-922456<br />

LOCANDA DEL PAPAGENO<br />

Orbetello (Gr)<br />

Il nome viene dall’uomo pennuto<br />

del Flauto Magico di<br />

Mozart, rappresentato nel quadro<br />

all’ingresso del locale. Nel<br />

centro di Orbetello si possono<br />

gustare paste fresche lavorate<br />

a mano di farina di farro, di<br />

ceci, di grano saraceno come<br />

malfatti, pici, brigoli e tagliolini.<br />

Ambiente semplice ma<br />

raffinato.<br />

Piazza IV Novembre, 21<br />

Tel. 0564-867723<br />

ULTIMA SPIAGGIA<br />

Capalbio (Gr)<br />

La spiaggia dei vip per eccellenza:<br />

la più esclusiva, ricercata<br />

e inavvicinabile. Dalla politica<br />

alla finanza, al cinema, sempre<br />

rigorosamente a sinistra: Piero<br />

Fassino, Chicco Testa, Franco<br />

Tatò, Alessandro D’Alatri, le<br />

Archibugi e tanti altri ancora.<br />

Neanche a dirlo, praticamente<br />

impossibile prenotare una cabina<br />

a meno di non ragionare sul<br />

2010.<br />

Loc. Marina di Chiarone<br />

Tel 0564-890295<br />

MOLTO PIÙ CHE HAPPY HOUR<br />

pagne il giovedì. E chissà che<br />

davvero, oltre allo spirito, non<br />

faccia bene anche alla salute...<br />

Marcella Peluffo


OMBRELLONE VISTA SETMarcella<br />

Il vip watching a portata<br />

di sdraio<br />

La Liguria come Hollywood.<br />

Estate a colpi di ciak sulla riviera<br />

di Levante con il nuovo<br />

film di Michael Winterbottom<br />

Genova, e scatta la vip watching<br />

mania! Il centro storico genovese,<br />

Camogli, Sestri Levante<br />

e Moneglia, i luoghi dove pedinare<br />

l’aitante Colin Firth o la<br />

due volte candidata all’Oscar<br />

Catherine Keener. Un dato è<br />

certo: lo stabilimento balneare<br />

e discobar Monu di Quarto<br />

(Piazzale Francesco Crispi, tel.<br />

010-8604242) ospiterà le riprese<br />

di questa “storia di terrore<br />

e mistero”. Quindi munitevi di<br />

costume, pinne e asciugamano,<br />

nascondetevi dietro a enormi oc-<br />

FOOD & DRINK<br />

I TRE MERLI<br />

Genova/Camogli<br />

Genova – New York – Camogli.<br />

Tre Tre merli oltreoceano e<br />

altri tre sulla costa ligure. La<br />

cucina genovese si arricchisce<br />

al fianco dei vini piemontesi.<br />

Focaccia al formaggio e barolo<br />

a un passo dal mare blu, almeno<br />

dalle nostre parti. Novità di quest’anno<br />

è il winebar-locanda nel<br />

porticciolo di Camogli: cinque<br />

camere con jacuzzi, bagno turco,<br />

cromoterapia e vista su gozzi e<br />

lancette.<br />

Vico Dietro il Coro Maddalena<br />

26r e Calata Mandraccio,<br />

Genova. Tel. 010-2474095<br />

Via Scalo 5, Camogli.<br />

Tel. 0185-776752<br />

MUCCA BAR<br />

Genova<br />

Se passando da Genova per<br />

Corso Italia vedete una mucca<br />

enorme su un tetto, non spaventatevi:<br />

la pioggia di rane del film<br />

Magnolia è lontana. Lo spirito<br />

del ritrovo estivo, facile immaginarlo,<br />

è quello carnevalesco<br />

incentrato sul divertimento e lo<br />

svago totale. Aperitivi, dopocena,<br />

danze, speed date e giochi<br />

a disposizione dei clienti: ping<br />

pong, calcio balilla, mini canestro.<br />

Corso Italia, 7/A<br />

Tel. 010-3623718<br />

BICU<br />

Genova<br />

Acqua, malto, luppolo, lievito e<br />

voilà! La birra al Bicu (= birra +<br />

cucina) è fresca come appena<br />

chiali scuri e fingete di prendere<br />

il sole in attesa dell’arrivo della<br />

troupe. Se tutte le altre location<br />

esatte sono top secret, possiamo<br />

aiutarvi dandovi dei punti<br />

di osservazione preferenziali: a<br />

Sestri Levante scommettiamo<br />

che il set sarà nella magica Baia<br />

del Silenzio. Quindi o vi piazzate<br />

fatta, anzi è appena fatta nella<br />

fabbrica a vista all’interno del locale.<br />

Chiara, doppio malto o ambrata;<br />

con un goccio di curaçao,<br />

mescolata alla gazzosa o nei<br />

birrini, short drink con whisky e<br />

rum. Dal giovedì alla domenica<br />

la sera musica dal vivo o dj.<br />

Magazzini del cotone<br />

Tel. 010-2534051<br />

SABOT<br />

Santa Margherita Ligure (Ge)<br />

Se vi han lasciato all’ultimo<br />

minuto da solo in riviera e non<br />

volete rinunciare a una serata di<br />

divertimento andate al Sabot:<br />

di sicuro incontrerete amici che<br />

non vedevate da tempo o ne farete<br />

di nuovi. E non dimenticate<br />

di provare un cocktail alla frutta,<br />

numero uno la classica caipiroska<br />

alla fragola.<br />

Piazza Martiri della Libertà, 32<br />

Tel. 0185-280747<br />

CHUFLAY BAR<br />

Portofino (Ge)<br />

È il bar-ristorante dell’albergo<br />

più pittoresco ed esclusivo di<br />

Portofino, lo Splendido. Molta<br />

Liguria, nei primi, nel pesce,<br />

nelle erbe che impreziosiscono<br />

i piatti, con un tocco di gossip:<br />

i vip da tutto il mondo.<br />

Consigliamo di prenotare per un<br />

tavolo in terrazza con vista sulla<br />

famosa piazzetta e di portare la<br />

carta di credito.<br />

P.zza Martiri Olivetta, 1<br />

Tel. 0185-2678562<br />

SOL LEVANTE<br />

Cavi di Lavagna (Ge)<br />

in uno dei baretti prospicenti<br />

la spiaggia, oppure cercate di<br />

beccare gli attori fuori dal lavoro,<br />

nei luoghi più in di Sestri: pausa<br />

pranzo al ristorante tipico Polpo<br />

Mario (Via XXV Aprile 163, tel.<br />

0185-487240), serata nella disco<br />

più pittoresca del Levante, le<br />

Piscine dei Castelli (Porticciolo,<br />

Atmosfera orientale sofisticata,<br />

grande piscina a un passo dal<br />

mare, comode poltrone di vimini<br />

sotto a ombrosi gazebo di bambù,<br />

due piste, un privé, champagneria,<br />

frutteria. Fresco fresco di<br />

riapertura (era il Thermae), il Sol<br />

Levante di giorno è stabilimento<br />

balneare, la sera ristorante, la<br />

notte discoteca. Capiente parcheggio<br />

gratuito.<br />

Via Aurelia, 1<br />

Tel. 0185-390494<br />

MILLE LIRE<br />

Sestri Levante (Ge)<br />

Immancabile appuntamento predisco,<br />

quasi un training perché<br />

inizia da lì la gara per riuscire<br />

a scavalcare la folla in uno spazio<br />

angusto e conquistarsi un<br />

cocktail. Ma se non avete paura<br />

di sudare e volete un ambiente<br />

animato di giovani, è il posto<br />

giusto. E poi si può sempre fare<br />

un break nel carruggio prima di<br />

riprendere l’allenamento...<br />

Via XXV Aprile, 153<br />

Tel. 0185-41191<br />

PEPENERO<br />

La Spezia<br />

“Pick Your Own” ovvero guarda<br />

la carne, i pesci e le verdure in<br />

bellamostra, scegli quello che ti<br />

stimola di più e ti verrà grigliato<br />

su un enorme braciere e servito<br />

al tavolo. Il tutto nella cornice di<br />

un lussuoso palazzo del 1300,<br />

affacciato sulla bella piazza di<br />

Sant’Agostino, dove antico, pop,<br />

kitsch si mescolano che è un<br />

piacere.<br />

Via Calatafimi, 26<br />

Tel. 0187-732910<br />

COSTA OVEST<br />

LIGURIA<br />

DI FRANCESCA FELLETTI<br />

tel. 0185-480001). Ma se in<br />

giro vedete macchine da presa e<br />

armamentari vari, attenzione potrebbero<br />

anche essere i set delle<br />

altre produzioni attese in Liguria:<br />

quella indiana-bollywoodiana di<br />

Chori Chori o la fiction Il capitano,<br />

protagonista Alessandro Preziosi.<br />

Sempre di vip si tratta.<br />

SOLELUNABEACH<br />

Al<strong>bis</strong>sola Marina (Sv)<br />

Da mattina a sera in spiaggia, o<br />

da sera a mattina in spiaggia?<br />

I più scatenati possono optare<br />

per: dalla mattina alla mattina<br />

dopo al Solelunabeach, uno dei<br />

locali più trendy della riviera di<br />

Ponente. Sdraio e ombrelloni di<br />

giorno, aperitivo in riva al mare<br />

sul calare del sole, cena al chiaro<br />

di luna e poi danze sulla sabbia.<br />

Passeggiata degli Artisti<br />

Tel. 019-480285<br />

ROCCE DI PINAMARE<br />

Andora (Sv)<br />

Un piccolo golfo avvolto nel verde<br />

dei pini marittimi che si affaccia<br />

sul mare. Spiaggia di giorno,<br />

cena a base di pesce freschissimo<br />

la sera, danze scatenate sulla<br />

terrazza con scenografie laser<br />

sulla pietra della grotta la notte.<br />

Ma se passate d’inverno fermatevi<br />

lo stesso per pranzare nella<br />

particolare sala col camino.<br />

Via Aurelia, 39<br />

Tel. 0182-85223<br />

CAFFÈ ROMA<br />

Alassio (Sv)<br />

Pelufo<br />

Uno dei locali più antichi e insieme<br />

più moderni del Ponente.<br />

Ci capitò Hemingway in cerca<br />

del suo whisky preferito e lo<br />

trovò. Ma pare che anche Charlie<br />

Chaplin, Mann e Prévert siano<br />

stati clienti del caffè. Oggi, con un<br />

nuovo look minimal chic, accoglie<br />

un altro tipo di vip: veline e personaggi<br />

tv. I tempi son cambiati!<br />

Via Dante, 312<br />

Tel. 0182-641699<br />

NIGHTLIFE<br />

SCANDINAVIAN –<br />

LA MARINA<br />

Genova<br />

La più frequentata discoteca<br />

del centro genovese<br />

si sposta per l’estate alla<br />

Fiera del mare. E la clientela<br />

affezionata la segue.<br />

Giovedì R’n’B per gli universitari,<br />

venerdì over 30<br />

con i revival, sabato per<br />

tutti con house e commerciale.<br />

Ampio parcheggio e<br />

struttura coperta in caso di<br />

brutto tempo.<br />

Fiera del mare<br />

Tel. 347-2358531<br />

LE CARILLON<br />

Paraggi (Ge)<br />

Ogni anno lo segnaliamo<br />

perché è un rigore. Chic da<br />

sempre e per sempre. Uno<br />

di quei rari posti dove madre<br />

e figlia potrebbero incontrarsi,<br />

ciascuna col suo<br />

gruppo di amici. Pontile<br />

sulla spiaggia bianca e il<br />

mare blu di Paraggi, pista<br />

assiepatissima, musica<br />

evergreen. Meglio andare<br />

prima dell’una se non si<br />

vuole restare ore fuori ad<br />

aspettare in “coda”.<br />

Via Paraggi al Mare, 10<br />

Tel. 0185-286721<br />

GOLDEN BEACH<br />

Al<strong>bis</strong>ola Capo (Sv)<br />

Palme e atmosfera caraibica<br />

ad accogliere un<br />

pubblico decisamente<br />

trendy. Vip della tv, veline,<br />

calciatori da scovare sulla<br />

lunga spiaggia o nei pressi<br />

di uno dei tre bar. Giovedì,<br />

sabato e lunedì musica da<br />

discoteca, mentre il venerdì<br />

è dedicato ai ritmi latinoamericani.<br />

Passeggiata Montale, 6<br />

Tel. 328-4318373<br />

LA CAPANNINA<br />

Alassio (Sv)<br />

Negli anni ’50 era il punto<br />

di ritrovo della dolce vita<br />

alassina: Mina, Adriano<br />

Celentano, Mike Bongiorno<br />

erano ospiti consueti. Ora<br />

la dolce vita non c’è più<br />

ma la Capannina resta un<br />

tempio del divertimento.<br />

Affacciata sul golfo di<br />

Alassio, circondata da un<br />

giardino mediterraneo, due<br />

piste separate.<br />

Regione Serre, 20<br />

Tel. 348-1428089<br />

SUMMERGUIDE 9


Bevi responsabilmente<br />

HAVANA CLUB<br />

SULLE SPIAGGE D’ITALIA:<br />

EL CULTO A LA VIDA TOUR<br />

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DAL TRAMONTO<br />

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LA LUNGA ESTATE DEL CULTO


DON’T WORRY BE HIPPY<br />

L’aria di libertà che si respira<br />

a Ibiza e Formentera?<br />

Diciamo grazie agli hippy<br />

testo: Lorenzo Tiezzi<br />

foto: Paola/Big Store<br />

Chissa perché, quando si parla di hippy a Ibiza e<br />

Formentera, se ne parla sempre come se fossero una<br />

specie in via d’estinzione. Non sono più i tempi in cui<br />

i Pink Floyd suonavano al Blue Bar, si dice. Bob Dylan<br />

non chiacchiera più con i pescatori mangiando paella da<br />

Fonda Pepe, né dorme in una delle poche stanze della<br />

pensione. Si sottolinea che col chiasso dei chioschi, un<br />

pezzo scuro come Formentera Lady i King Crimson non<br />

lo chiamerebbero così. E per finire Nico, icona dei Velvet<br />

Underground, oggi non sceglierebbe Ibiza per divertirsi,<br />

disintossicarsi e poi sparire (in un incidente stradale,<br />

mentre andava in bicicletta).<br />

Ma se è giusto parlare di certa crisi di vocazioni, l’idea<br />

dell’estinzione è sbagliata. Il periodo più lontano dai<br />

magnifici Sixties and Seventies gli hippy delle isole l’anno<br />

già passato indenni una ventina d’anni fa. Quando<br />

Sandy Marton cantava “He, ohe, I’m dancing on the<br />

sand” (He, ohe, ballo sulla sabbia) in People from Ibiza.<br />

Ma forse no, forse senza la sua chioma bionda che ha<br />

fatto da ufficio turistico non sarebbe mai nato un posto<br />

come Sa Trinxa, pieno di nudisti e musica chill out poco<br />

plastificata. Un posto non del tutto hippy, è vero, ma<br />

senz’altro piacevole per il mix di ‘buone vibrazioni’ e<br />

semplice consumismo.<br />

I punti d’incontro con la galassia hippy, soprattutto in<br />

luglio e agosto, oggi non sono moltissimi: il mercatino<br />

di Las Dalias, il sabato di giorno e il lunedì la sera, a<br />

Ibiza (www.lasdalias.com). E quello a El Pilar de la Mola,<br />

a Formentera, il mercoledì pomeriggio e la domenica.<br />

Certi manufatti sono splendidi, altri no, ma resta il fatto<br />

che l’abitudine di vivere semplicemente vendendo qualcosa<br />

ai turisti non scompare.<br />

E poi oggi gli hippy non sempre passano tutto il giorno<br />

a intrecciare collanine sulla spiaggia. Namaste, a Ibiza, è<br />

una happy family che accoglie artisti di diverse parti del<br />

mondo e che di solito, non sempre, si ritrova il mercoledì<br />

sera a Las Dalias per una classica cena vegetariana<br />

aperta a tutti. Spesso però collaborano anche con i<br />

promoter delle discoteche allestendo scenografie per<br />

questa o quella festa. E sempre a Ibiza, la spiaggia di<br />

Benirras, nel nord dell’isola, al tramonto si riempie di<br />

prendisole e occhiali firmati, ma anche del suono di tanti<br />

bongo suonati da chi sull’isola vive anche d’inverno.<br />

A Formentera invece capita di vederli fare colazione al<br />

Can Vincent Sa Paste (che poi è il vecchio nome del Big<br />

Store), e poi controllare la posta con un Macbook wireless.<br />

Perché essere veri hippy non vuol dire vivere nella<br />

preistoria o essere rimasti agli anni ’60, quando alcuni<br />

di loro abitavano nelle grotte a picco sul mare vicino al<br />

faro di Cap de Barbaria. Per essere figli dei fiori basta<br />

vivere senza pensare al domani.<br />

SUMMERGUIDE 7


NIGHTLIFE<br />

MADE IN ITALY @<br />

AMNESIA<br />

San Rafael<br />

Gigantografie di carte da<br />

gioco, di stelle da sceriffo. Un<br />

campo indiano in terrazza e<br />

un saloon nella main room.<br />

La festa ibizenca più amata<br />

dai ragazzi italiani quest’anno<br />

si chiama West Cowboys e in<br />

console mette sempre pistoleri<br />

di provato valore come<br />

Montanari e Fontana. Tra i<br />

guest citiamo almeno Flavio<br />

Vecchi, il 20 luglio, e Benny<br />

Benassi, il 10 agosto.<br />

Carretera Ibiza/San Antonio<br />

Km 5<br />

Tel. +34-971198041<br />

SALVACION IBIZA @ EL<br />

DIVINO<br />

Ibiza<br />

L’art director Stefano Barro<br />

quest’estate le sue infermierine<br />

sexy le ha mandate nello<br />

spazio. Il viaggio interstellare<br />

Emergency Party è uno show<br />

ad alto tasso erotico realizzato<br />

da una trentina di artisti.<br />

Altro che le solite cu<strong>bis</strong>te. Al<br />

mixer c’è come sempre Luca<br />

Fabiani con la sua electro<br />

house potente, mentre il 2<br />

agosto arriva Andrea Belli di<br />

Radio 105.<br />

Puerto Deportivo<br />

Tel. +34-971193176<br />

SUBLIMINAL @ PACHA<br />

Ibiza<br />

Ogni mercoledì il club più chic<br />

del pianeta Terra, l’unico sull’isola<br />

aperto anche d’inverno<br />

(e l’unico con 20 filiali nel<br />

mondo) ospita la serata della<br />

label di Erick Morillo. In Italia<br />

sono più famosi dj old school<br />

come Knuckles e Morales (che<br />

al Pacha suonano il sabato,<br />

per DefMix), nel mondo il re<br />

è lui. Chi cerca sottigliezze<br />

minimal stia alla larga, in console<br />

Morillo dà energia.<br />

Av. Agosto 8, Ibiza Puerto<br />

Tel. +34-971313600<br />

AZULI @ SPACE<br />

Ibiza<br />

In console c’è Dave Piccioni,<br />

italo-londinese boss di Azuli<br />

che suona la house più spinta<br />

che c’è. Il 13 luglio ci sono<br />

anche gli Xpress 2, il 3 agosto<br />

Kevorkian e Paolo Martini.<br />

Lo Space è una mega disco<br />

da 20mila persone con pochi<br />

privé e un oceano di energia.<br />

Da provare la terrazza e pure<br />

We Love Space, la 24 ore della<br />

domenica, l’unica dell’isola.<br />

Playa D’en Bossa<br />

Tel. +34-971396793<br />

6 SUMMERGUIDE<br />

Marcella Peluffo<br />

ISOLE<br />

IBIZA_FORMENTERA<br />

DI LORENZO TIEZZI<br />

IBIZA A TUTTO ROCK<br />

L’estate sull’isla non è<br />

solo elettronica<br />

La calma piatta e i chiringuiti di<br />

Formentera. I superclub e le per-<br />

FOOD & DRINK<br />

ZOO & TANGO<br />

Ibiza<br />

Sono uno di fronte all’altro, il<br />

posto giusto per bere qualcosa<br />

mentre si guardano le sfilate<br />

degli staff di tutti i club, da mezzanotte<br />

in poi, e poi comprare<br />

le prevendite (a Ibiza chi compra<br />

prima risparmia e fa meno fila).<br />

Se proprio non ci si decide, basta<br />

chiedere ai banconi dove danno<br />

le dritte giuste. Chi preferisce<br />

continuare coi bar, nella città vecchia<br />

trova classici come il Dome e<br />

novità come Azuli.<br />

Passeig Marítim, Ibiza Puerto<br />

Tel. +34-609619628<br />

TANTRA<br />

Ibiza<br />

Uno street bar che è perfetto<br />

per una sosta a base di ottimo<br />

cibo italiano, soprattutto durante<br />

le infinite notti dello Space (lì a<br />

due passi). Ci suonano i nuovi<br />

talenti che poi diventeranno star<br />

dei grandi club, per cui il livello<br />

musicale è alto. Come se non bastasse,<br />

lo staff è simpatico e l’atmosfera<br />

è easy, quel che ci vuole<br />

per smettere subito di contare gli<br />

shots che non si sa come si materializzano<br />

sul bancone.<br />

Bon Sol Sant Jordi, playa D’en<br />

Bossa<br />

Tel. +34-971399902<br />

SA TRINXA<br />

Ibiza<br />

Ci suona Jon, l’unico capace di<br />

mescolare Louis Armstrong, dub<br />

e improbabili cover di Walk on<br />

the wild side (chi non ci crede<br />

ascolti Space Tranquil vol. 3). La<br />

spiaggia è splendida, ma al bar<br />

ci si viene soprattutto per la varia<br />

umanità che la popola: nudisti,<br />

former sexy di Ibiza. Il sole che<br />

si ina<strong>bis</strong>sa nelle acque al ritmo<br />

del chill out e gli after migliori<br />

del pianeta, con l’elettronica più<br />

estrema che picchia fino al tardo<br />

ballerini delle disco. Non manca<br />

nessuno. Le fashion victim hanno<br />

a disposizione un catwalk che<br />

però punta verso il mare.<br />

Playa de Ses Salines<br />

Tel. +34-637826183<br />

EL CHUPITO<br />

Ibiza<br />

Dopo uno stop di qualche anno,<br />

è tornato a essere uno dei centri<br />

della movida italian style. Da<br />

sempre però il cocktail bar gestito<br />

da Omar e Mauro è quello<br />

preferito da chi sull’isola vive<br />

tutto l’anno e vuole guardare i turisti<br />

con un filo di distacco. Non è<br />

male all’ora dell’aperitivo, oppure<br />

tardi, quando tutti si stanno già<br />

spostando in discoteca.<br />

Passeig Marítim, Ibiza Puerto<br />

Tel. +34-617628967<br />

PUSSYCAT<br />

Ibiza<br />

È il bar giusto per incrociare<br />

inglesi, tedeschi e ovviamente<br />

spagnoli. Si bevono un drink o<br />

due e nel frattempo ci si consiglia<br />

sulle prevendite. Capita di farsi<br />

coinvolgere in feste a tema fuori<br />

stagione e ritrovarsi vestiti da<br />

Babbo Natale. Insomma, chi ci arriva<br />

cercando un po’ del chill out<br />

del vicino Café del Mar resta un<br />

po’ deluso. Tutti gli altri no.<br />

San Antonio Marina<br />

Tel. +34-695494411<br />

BIG STORE<br />

Formentera<br />

No polo. No bandana. No<br />

Violencia. No tacones. No gritar.<br />

I muri di questo tienda bar sono<br />

pieni di scritte che inneggiano<br />

a una calma tutta isolana. Ma<br />

anche delle opere di Sergio<br />

pomeriggio… C’è chi di tutto ciò<br />

non avrebbe mai abbastanza. Ma<br />

c’è pure chi al terzo mojito o al<br />

quarto dj set chiede pietà e farebbe<br />

di tutto per un po’ di ‘sano’<br />

rock and roll.<br />

Qualche anno fa l’unica soluzione<br />

era salire su un aereo e tornare<br />

in città. Oggi invece c’è Ibiza<br />

Rocks al Bar M (www.ibizarocks.<br />

com), lo spazio beach di San<br />

Antonio gestito dalla coppia più<br />

matta di Ibiza, Mike & Claire di<br />

Manumission.<br />

Il calendario è ricchissimo: il 16<br />

e 17 luglio suonano i Kasabian,<br />

già autori di un sold out al<br />

Glastonbury festival, ormai avviati<br />

al ruolo di nuovi Oasis. Il 18 luglio<br />

e l’11 settembre il perfetto<br />

Pappalettera (l’autore delle copertine<br />

di Jovanotti) o dei collage<br />

dell’americano Vinks, qui alle prese<br />

con rare foto di Cassius Clay. Si<br />

prende il caffè, l’aperitivo oppure<br />

si fanno acquisti nella mini boutique<br />

di ricerca. È aperto tutto<br />

l’anno, visto che è vicino a una<br />

scuola e d’inverno è gestito dallo<br />

staff del Sargantana.<br />

San Francisco Javier<br />

Tel. +34-971322154<br />

VISTA Y SOL<br />

Formentera<br />

È il posto giusto per un aperitivo<br />

rilassato, tra lounge music, cuscini<br />

e divani bianchi. Ogni particolare<br />

è molto curato, compreso<br />

il sito del locale (www.vistaysol.<br />

com), la cui selezione musicale<br />

vale da sola una cinquantina di<br />

radio on line. Se non sapete cosa<br />

bere, chiedete un Patrizia Pepe,<br />

cocktail a base di rum e arancio.<br />

Il mercoledì alla vista e al sole si<br />

aggiungono anche gift legati alla<br />

griffe fiorentina.<br />

Playa Migjorn<br />

Tel. +34-971328485<br />

BIG SUR LIFE<br />

Formentera<br />

Nato nel 1990, una decina<br />

d’anni prima del boom che ha<br />

trasformato l’isola in una meta<br />

chic, è stato il primo bar ristorante<br />

italian style. Può capitare<br />

di ascoltarci i Deep Dish oppure<br />

Jovanotti e Jarabe de Palo in una<br />

jam improvvisata. C’è una divisa:<br />

per i ragazzi è cappello di paglia,<br />

occhialoni da sole e tatuaggi<br />

tribali, per le ragazze bikini & hot<br />

pants. Ma se volete ballare con i<br />

piedi nella sabbia e il tramonto<br />

negli occhi è il miglior posto del<br />

mondo.<br />

mix tra rock e dance, visto che ci<br />

sono prima gli LCD Soundsystem<br />

e poi alcuni degli artisti di<br />

Soulwax, la label di James<br />

Murphy. Il 6 e il 13 agosto c’è<br />

il Soundsystem di Mike Skinner<br />

ovvero The Streets, il 28 agosto il<br />

punk melodico dei Kaiser Chiefs,<br />

l’1 settembre gli Arctic Monkeys,<br />

il 4 i Fratellis.<br />

I veri clubber ricordano che<br />

qualche anno fa Mike & Claire<br />

facevano l’amore su uno stage<br />

durante le loro serate perché<br />

secondo loro in discoteca non si<br />

va mica solo per la musica. E se<br />

band, pubblico e security del Bar<br />

M seguissero il loro esempio?<br />

Anche il rock in fondo non è che<br />

una scusa!<br />

Es Illetes<br />

Tel. +34-606437848<br />

BLANCO<br />

Formentera<br />

È un candido chiringuito aperto<br />

dal mattino a dopo il tramonto.<br />

Gli ottimi cocktail costano quanto<br />

a Milano ma il bar è sempre affollatissimo<br />

di chi cerca movida e<br />

una situazione trendy. L’atmosfera<br />

generale però è rilassata, per<br />

cui Zucchero, Manuela Arcuri e<br />

Fernanda Lessa sono di casa. E<br />

vengono senza bodyguard.<br />

Playa Migjorn<br />

www.blancoformentera.com<br />

SA SARGANTANA<br />

Formentera<br />

Un piccolo ristorante in campagna<br />

in cui il sottofondo lo fanno<br />

grilli e cicale, niente chill out. Si<br />

mangia sotto grandi alberi oppure<br />

in una sala interna appena rinnovata.<br />

La luce è soffusa, i prezzi<br />

non troppo alti e il consiglio è<br />

quello di restare sull’ottima cucina<br />

catalana o su carne e pesce<br />

freschissimo alla griglia.<br />

Km 8,5, carretera de La Mola<br />

Tel. +34-971328505<br />

CAFÉ DEL LAGO<br />

Formentera<br />

È l’ideale per la colazione, ma anche<br />

ottimo per rilassarsi sui grandi<br />

divani, in un puro stile isolano.<br />

La vista dell’acqua piatta dell’unico<br />

lago dell’isola rasserena, anche<br />

mentre si aspetta un semplice<br />

café con leche. Gestione italiana<br />

come il menu, in cui non mancano<br />

pizza, risotti e pesce. Clientela<br />

e atmosfera internazionali.<br />

La Savina<br />

Tel. + 34-971323187


6 ISOLE IBIZA_FORMENTERA<br />

7 DON’T WORRY BE HIPPY<br />

di Lorenzo Tiezzi / foto: Paola/Big Store<br />

9 COSTAOVEST LIGURIA<br />

10 COSTAOVEST TOSCANA<br />

11 TRANCE DA FESTIVAL<br />

di Raffaella Oliva / foto: Eduardo Castaldo<br />

13 ISOLE SARDEGNA<br />

14 COSTAOVEST COSTIERA &<br />

DINTORNI<br />

15 IL MARE CON FURORE<br />

di Ciro Cacciola / foto: Red Bull Photofiles<br />

16 COSTAEST EMILIA ROMAGNA<br />

17 COSTAEST SALENTO<br />

15<br />

SUMMER GUIDE<br />

2007<br />

Hanno fatto il bagno con noi...<br />

7<br />

11<br />

direttore responsabile<br />

alberto coretti<br />

art director<br />

nicola cioce<br />

SUMMERGUIDE<br />

MAI SENZA DI NOI<br />

Potevamo lasciarvi senza <strong>Urban</strong> solo perché una volta tanto<br />

avete deciso di tradire la vostra città con la prima spiaggia<br />

che vi ha fatto l’occhiolino? Potevamo fare come voi, infilare<br />

in valigia pinne, fucile e occhiali, e passare l’estate tra le onde,<br />

dimenticandoci dei nostri affezionati lettori? La tentazione è<br />

stata forte ma alla fine non ce la siamo sentita. E così, invece<br />

che, ahinoi, seguirvi personalmente, abbiamo preparato <strong>Urban</strong><br />

Summer Guide, un numero da esportazione, che vi tallonerà<br />

ovunque decidiate di andarvene. Riviera ligure e Versilia? Ci<br />

siamo. Costiera amalfitana, Capri, Costa Smeralda? Ci siamo.<br />

Salento, Riviera romagnola? Presenti. Sì ma, direte voi, se<br />

quest’estate ce ne andiamo a Ibiza e Formentera? Hombre,<br />

siamo anche lì!<br />

ALBERTO CORETTI<br />

a.coretti@urbanmagazine.it<br />

caporedattore<br />

floriana cavallo<br />

segreteria di redazione<br />

rosy settanni<br />

illustrazioni<br />

marcella peluffo<br />

testi e foto<br />

ciro cacciola<br />

eduardo castaldo<br />

francesca felletti<br />

antonio malerba<br />

raffaella oliva<br />

paola/big store<br />

lorenzo tiezzi<br />

SUMMERGUIDE 3


SPEDIZIONE IN A.P.-70%-MILANO<br />

la spiaggia come non l'avete mai vista - 09/07/07 - EURO ZERO<br />

SUMMER GUIDE<br />

SPIAGGE • BAR • RISTORANTI • CLUB • DISCO DELL…ESTATE 2007

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