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SPEDIZIONE IN A.P.-70%-MILANO<br />
LA CITTà COME NON L’AVETE MAI VISTa • 09/07/07 • EURO zero<br />
60<br />
LUGLIO<br />
AGOSTO<br />
SUMMER NOISE<br />
LA CITTÀ SI SVUOTA E I RUMORI DIVENTANO PROTAGONISTI<br />
VITA DA SCRITTORE<br />
MAKSIM: DA POLA A MILANO PER TROVARE ISPIRAZIONE ED EDITORE<br />
UN POSTO AL SOLE<br />
METTETE URBAN SOTTOSOPRA E TUFFATEVI NELLA GUIDA ESTIVA
URBAN<br />
REDAZIONE<br />
27<br />
Mensile - Anno VII, Numero 60 - 09.07.07<br />
www.urbanmagazine.it<br />
redazione@urbanmagazine.it<br />
direttore responsabile: ALBERTO CORETTI<br />
a.coretti@urbanmagazine.it<br />
art director: NICOLA CIOCE<br />
n.cioce@urbanmagazine.it<br />
caporedattore: FLORIANA CAVALLO<br />
f.cavallo@urbanmagazine.it<br />
segreteria di redazione: ROSY SETTANNI<br />
r.settanni@urbanmagazine.it<br />
22<br />
presidente: IVAN VERONESE<br />
amministrazione: MAURO GENNARI<br />
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distribuzione: CITRUS ITALIA s.r.l. (tel. 02-48519577)<br />
Susanna Sivini: susanna@citrus.it<br />
fotolito: BODY&TYPE<br />
via San Calocero 22, 20123 Milano<br />
stampa: CSQ (Centro Stampa Quotidiani),<br />
via dell’industria 6, Erbusco (BS)<br />
14<br />
30<br />
(Registrazione Tribunale di Milano: n.286, 11.05.01)<br />
#60<br />
URBAN<br />
LUGLIO-AGOSTO<br />
9 EDITORIALE 11 DREAMS 13 WOMEN<br />
14 LA STRADA DA UNA Y10<br />
di Amelia Gonzalez / foto: Cesare Cicardini<br />
18 SUMMER NOISE<br />
di Paolo Madeddu / illustrazione: Pax Paloscia<br />
21 BIGLIE CON LE RUOTE<br />
di Cinzia Negherbon / foto: Giovanni Hänninen<br />
22 ROCK WRITING<br />
di Paolo Madeddu<br />
27 SULLA CODA DEL DRAGO<br />
di Francesca Bonazzoli<br />
30 VARCATURO BEACH<br />
di Ciro Cacciola / foto: Alberto Bernasconi<br />
34 MODA OLYMPIC GLAM<br />
foto: Marta Piazza<br />
43 WONDERLAND SHOP<br />
di Maria Broch<br />
PUBBLICITÀ<br />
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Toscana e Umbria<br />
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Marche, Molise, Basilicata, Lazio,<br />
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34<br />
cover: foto di Marta Piazza<br />
URBAN 7
GUIDA<br />
46 FILM RIVEDUTO E CORRETTO TORNA IL POLIZIESCO<br />
49 LIBRI DISFATTE CON HUMOUR<br />
51 DIGITAL LIFE SI SALVI CHI PUÒ! CI SONO I TRANSFORMER<br />
53 MUSICA MAESTRI SI NASCE, NON CI SI INVENTA<br />
57 TEATRO MILANO BALLA DA SOLA<br />
59 ARTE L’ARTE DI ESSERE OMO<br />
61 NIGHTLIFE PER QUATTRO SERE LA MUSICA FA TRAFFICO<br />
62 FOOD MILANO SI MANGIA E ANCHE SI ASPORTA? OTTIMO!!<br />
64 FOOD ROMA L’ALTRO PIGNETO SI ASSAGGIA AL NECCI<br />
66 FOOD TORINO COOK AND THE CITY? NON È UN TELEFILM<br />
67 FOOD VENETO AL CAPPERO LA PIZZA PIÙ BUONA È ERETICA<br />
68 FOOD BOLOGNA ALL’EX FORNO SI PUÒ DIMENTICARE LA CENA<br />
69 FOOD NAPOLI un lungo viaggio a portata di... portata<br />
71 UNURBAN CHI SEMINA CAPPELLI...<br />
51<br />
LUGLIO-AGOSTO 60<br />
hanno collaborato con noi:<br />
59<br />
alberto bernasconi<br />
francesca bonazzoli<br />
bruno boveri<br />
sandro brescia<br />
maria broch<br />
ciro cacciola<br />
46<br />
sasha carnevali<br />
cesare cicardini<br />
daniele coppi<br />
faust<br />
amelia gonzalez<br />
giovanni hänninen<br />
URBANEDITORIALE<br />
RUMORI DI FONDO<br />
Stare a guardare la città che cambia è sempre spettacolare. E se si<br />
abita in una Y10 zeppa di libri stabilmente parcheggiata nel quartiere<br />
milanese di Brera, come ha fatto lo scrittore di strada Maksim Cristan,<br />
o si dirige la Drago, una piccola casa editrice romana che promuove<br />
cultura underground, si hanno due punti di osservazione unici. Ma<br />
anche chi non ha fatto una scelta di vita così estrema come lo scrittore,<br />
o non ha una vocazione da editore underground, proprio ora può<br />
godersi il momento in cui la smobilitazione vacanziera regala alla città<br />
un’altra vita.<br />
Come a Milano, dove nel giro di una decina di giorni la città si svuota<br />
e si trasforma in una gigantesca cassa armonica in cui a risuonare<br />
da protagonisti sono quelli che normalmente percepiamo come<br />
trascurabili rumori di fondo. Oppure come a Napoli, in cui può accadere<br />
che la città e soprattutto chi ci abita si distendano lungo il litorale<br />
annettendo alla “vita urbana” chilometri di spiaggia normalmente<br />
abbandonati a se stessi. In ogni caso, stare a guardare la città che<br />
cambia è sempre spettacolare.<br />
ALBERTO CORETTI<br />
a.coretti@urbanmagazine.it<br />
paolo madeddu<br />
francesca merlo<br />
cinzia negherbon<br />
mirta oregna<br />
pax paloscia<br />
igor pancaldi<br />
marta piazza<br />
igor principe<br />
leo rieser<br />
valentina russello<br />
francesca roveda<br />
laura ruggieri<br />
lorenzo tiezzi<br />
marta topis<br />
URBAN ti trova a: MILANO · ROMA · BOLOGNA · TORINO · NAPOLI · BARI · VERONA · PADOVA · FIRENZE · PALERMO<br />
URBAN 9
© Robin Hill<br />
INTORNO<br />
AL FARO<br />
Aarhus, Danimarca – Spunta un nuovo faro<br />
sulla baia di Aarhus: alto, altissimo, Light*house<br />
regala una vista sul mare assolutamente impagabile.<br />
Ma non è solo. Lo circondano, sugli oltre<br />
60mila metri quadrati del Pier 4, case residenziali,<br />
negozi, bar, piazzette e una promenade<br />
che invita a uscire e incontrarsi, magari all’ora<br />
del tramonto, tenendo conto che il traffico delle<br />
macchine è limitato e relegato a un parcheggio<br />
sotterraneo. Un’oasi felice separata dal caos<br />
della vicina città.<br />
Nel progettare l’intera area portuale gli architetti<br />
di UNstudio hanno tenuto conto anche dell’aspetto meteorologico (la luce e il<br />
vento del Nord), con l’intento di creare una piccola comunità baciata dal sole (tutte<br />
le costruzioni sono orientate a sud), attenta al risparmio energetico, su cui domina<br />
come un guardiano l’imponente sagoma del Light*house.<br />
URBANDREAMS<br />
LA CITTÀ CHE NON C’È<br />
di Daniele Coppi<br />
IL CERCHIO VERDE<br />
Hollywood, Stati Uniti – Perfetto come un cerchio, fatto quadrare a suon di baobab e getti<br />
d’acqua spruzzati nell’aria dalla fontana firmata dall’artista giapponese Ritsuko Taho (la<br />
Millennium Springs), mentre viottoli sinuosi attraversano gli spazi verdi e connettono i luoghi<br />
delle attività: Artspark at Young Circle, nuovo progetto di arte pubblica a Hollywood, in Florida,<br />
può vantare dieci ettari abilmente disegnati dallo studio d’architettura Glavovic, un elegante<br />
polmone verde destinato al relax, al gioco e al divertimento.<br />
L’Artspark fonde arte e natura trasformando il landscape cittadino in qualcosa di costruito con<br />
senno. Al suo interno non c’è tempo per annoiarsi: eventi speciali e festival nella Central Court<br />
& Plaza, un’area per “far pascolare” i bambini, mentre sono ai nastri di partenza un padiglione<br />
dedicato alle arti visuali e uno al teatro.<br />
URBAN 11
© Valentina Russello<br />
Il sintomo della pericolosa trasformazione era chiaro:<br />
volevo rinunciare a un weekend – tutto pagato – a Kiev,<br />
per vedere il concerto di Elton John in tribuna vip, per<br />
non perdermi il pic-nic di fine anno della mia scuola di<br />
yoga. Le amiche mi hanno dato della pazza, ma io<br />
non sono pazza, sono semplicemente uscita di testa<br />
per l’ashtanga vinyasa del guru Sri K. Pattabhi Joïs.<br />
Come tanti, che come me si svegliano alle 5 del mattino,<br />
perché il saluto al sole mica lo si può fare alle due del<br />
pomeriggio... E poi via con gli asana, cioè le posture.<br />
Nessun problema con il coccodrillo e il cane a testa in<br />
giù. Sono talmente superiore alle cose futili della vita<br />
che me ne frego se mi dicono che in realtà faccio il cane<br />
che piscia. Il mio pensiero è rivolto alla farfalla e al<br />
corvo, che ancora non mi vengono molto bene. Alla<br />
fine della pratica commento le sensazioni. Con chi? Ma<br />
con chi frequenta la scuola: qualche uomo e molte, moltissime<br />
donne. Single, perché se non hai l’uomo, almeno<br />
con lo stato di benessere provocato dallo yoga te la meni<br />
di meno. E visto che la scuola chiude, ho anche pensato<br />
bene di continuare ad affinare la pratica in India,<br />
dal guru. Il biglietto aereo per Mysore l’ho già comprato.<br />
Poi torno e c’è lo stage di yoga e cucina macrobiotica,<br />
che allunga la vita e porta benessere fisico e psichico.<br />
YOGA A MODO MIO<br />
L’ashtanga vinyasa è una cosa<br />
meravigliosa. Ma guai a chi mi<br />
tocca la fiorentina<br />
Alghe, formaggio di soia e gomasio... Quasi quasi mi<br />
viene da vomitare... E poi io, nota carnivora divoratrice<br />
di fiorentine da mezzo chilo, sto per lasciare in pace le<br />
mucche, animali sacri ma terribilmente stupidi... e soprattutto<br />
buoni, nel senso del sapore.<br />
Sono sul treno che leggo i principi della macrobiotica e<br />
a un certo punto alzo lo sguardo: seduti a fianco vedo<br />
due santoni con la testa rasata, nudi, una tunica arrotolata<br />
alla bell’e meglio e i sandali tipo san Francesco. Mi<br />
squilla il telefono. “Pronto? Allora per Kiev, che cosa hai<br />
deciso?”. “Ma non pensavate certo che fossi seria quando<br />
dicevo che volevo andare al pic-nic?”.<br />
URBANWOMEN<br />
di Faust<br />
URBAN 13
Per venire a scrivere a Milano ha<br />
lasciato la sua rassicurante routine<br />
di Pola. Casa sua? Una Y10 piena<br />
zeppa di libri parcheggiata a Brera.<br />
E a chi gli chiede che cosa faccia<br />
di bello qui da noi Maksim Cristan<br />
risponde “lo scrittore di strada”<br />
testo: Amelia Gonzalez / foto: Cesare Cicardini<br />
LA STRADA DA UN A Y10<br />
anche<br />
Con la Feltrinelli è andata così: siccome a Milano quell’inverno<br />
faceva un freddo cane – e se dormi per strada<br />
non c’è niente di peggio del freddo cane – Maksim<br />
Cristan era ospite nella Y10 di un amico. Una Y10 verde,<br />
parcheggiata in via Mercato in forma definitiva quanto<br />
può esserlo una statua, ma soprattutto piena di libri.<br />
Talmente piena che restava posto per un solo passeggero<br />
che però non poteva abbassare i sedili, “così dormivo<br />
seduto in 26 modi brevettati da me. Cominciai subito a<br />
leggere e ad apprezzare le diverse edizioni per i diversi<br />
scopi. L’intera collana dei filosofi contemporanei era perfetta<br />
sotto i piedi e Il maestro e Margherita di Bulgakov,<br />
che aveva una copertina particolarmente morbida, anda-<br />
va bene sotto la testa, per non appoggiarla direttamente<br />
sul vetro gelido”.<br />
Maksim, di Pola, Istria, nato per sbaglio a Vienna con<br />
il nome di Vlad nel 1966, ha quindi avuto una formazione<br />
letteraria ineccepibilmente classica. Forse qua e<br />
là lacunosa, ma che si può pretendere da un’utilitaria?<br />
Dostoevskij, Schopenhauer, Gibran… Più qualche divagazione<br />
sui contemporanei e Stefano Benni in particolare,<br />
edito da Feltrinelli come la maggior parte dei titoli,<br />
fra quelli in dotazione della Y10, che Maksim ha amato<br />
di più. Perciò, ecco com’è andata: Maksim ha aggiunto al<br />
desiderio “Uno” di pubblicare un libro il desiderio “Due”<br />
di pubblicarlo con “quella” casa editrice. E ora va detto,<br />
se suonerà un po’ pomposo, che li ha esauditi<br />
entrambi con (fanculopensiero) − Serie bianca, pp. 272,<br />
euro 13 − lui in copertina e ogni cosa al suo posto.<br />
Ma si sa che questa condizione delle cose “tutte al loro<br />
posto” è spesso apparente. Per esempio, Maksim: a<br />
35 anni aveva l’esclusiva per il commercio dell’intero<br />
mercato di mobili per la ex Jugoslavia. Era negoziante<br />
in proprio e rappresentante di un’azienda italiana, il che<br />
gli rendeva un sacco di soldi. Nel maggio del 2001, a<br />
Zagabria, stava andando a un appuntamento di lavoro<br />
a bordo di una Beretta Chevrolet e a un semaforo,<br />
quand’è scattato il verde, non è più ripartito, è rimasto<br />
dentro l’auto fermo immobile per un bel po’ beccandosi<br />
più di un “muoviti, coglione!”, poi è uscito senza spegnere<br />
il motore e se n’è andato prima in un hotel, poi in<br />
stazione, infine a Milano, con i vestiti che aveva addosso,<br />
senza salutare nessuno e senza passare dalla banca.<br />
Detto in modo elegante: la sua vita non gli corrispondeva<br />
più. Detto in parole povere: è andato fuori di testa.<br />
Probabilmente, entrambe le cose.<br />
Milano – Maksim lo sapeva – non è il classico posto<br />
che si sceglie per non lavorare. Quindi, che cosa ci<br />
fosse venuto a fare era un mistero anche per lui. Per la<br />
precisione, il suo cervello procedeva chiedendosi: cos’è<br />
che in questo momento vorrei? Qual è esattamente il<br />
mio desiderio? Non ci arriva subito, ma ci arriva presto.<br />
Vuole scrivere. Esattamente, questo soltanto. “In Croazia<br />
il poeta che c’è in me se n’era rimasto molto ben zitto.<br />
Non mi ero neanche accorto ci fosse. Ho composto<br />
canzoni per mio cugino, che lì è un po’ il Vasco Rossi<br />
della situazione, e mi bastava come contributo all’arte.<br />
Mio padre era un importante dirigente di partito, prima<br />
della guerra, e per me, come per tutti, non esisteva<br />
che il komunismo. Tutto komunismo, solo komunismo.<br />
Per rendere l’idea: avevo studiato filosofia, ma quando<br />
sono arrivato in Italia ho scoperto con vero stupore che<br />
nella storia è esistito più di un uomo degno di essere<br />
14 URBAN URBAN 15
studiato. A me avevano raccontato soltanto di uno che,<br />
certo, era un pezzo da 90. Marx, rendo l’idea? Però non<br />
trovavo molto stimolante stare ad ascoltare sempre ed<br />
esclusivamente lui”.<br />
Comunque non è per vie speculative che Maksim scopre<br />
di voler solo e soltanto scrivere. Succede un giorno, verso<br />
sera, quando si siede ai piedi del monumento in piazza<br />
Costantino e gli si avvicina un tizio “pssss… erba?...<br />
hashish?... coca?...” Hummm… Bella scelta, fammi pensare.<br />
Che cosa voglio veramente? Carta. Carta e penna.<br />
Già da sé è una compulsione più simpatica della media.<br />
E se non hai soldi diventa addirittura l’ideale. “Cominciai<br />
a scrivere di tutto, qualsiasi cosa mi venisse in mente.<br />
Ero lento, e mi godevo questa impressione d’avere<br />
tempo. Tutto il tempo”. C’è anche un risvolto pratico,<br />
nella nuova attività: la questione “… e che fai di bello, a<br />
Milano?” viene brillantemente risolta. Fa lo scrittore di<br />
strada. Altre domande?<br />
Oltre a essere una risposta efficace, è davvero romantica.<br />
Chi non ha pensato, almeno una volta nella vita,<br />
di fare lo scrittore di strada? Nessuno sano di mente.<br />
Scrivere appoggiandosi a qualche centimetro di marmo<br />
ai piedi di una statua, con il braccio storto e il corpo in<br />
posizioni poco plastiche, è scomodo. Ma questo non fa<br />
di Maksim un matto. In realtà, non aveva altro modo. A<br />
nessuno sfugge che fare lo scrittore di strada comporta<br />
vivere in strada. Lui racconta che “procurarsi da mangiare<br />
non è la cosa più difficile. Ai barboni, per esempio,<br />
spesso ci pensano gli spazzini. Funziona così: i camerieri<br />
che chiudono i bar mettono da parte gli avanzi e li danno<br />
agli spazzini che passano di notte un po’ perché buttare<br />
via la roba è stupido, e un po’ perché sperano che<br />
gli spazzini puliscano meglio davanti al bar risparmiando<br />
loro un po’ di lavoro. Però i bar sono tanti, e dopo un<br />
po’ gli spazzini hanno i panini fuori dagli occhi. Allora,<br />
se uno di loro è gentile, passa il pacchetto ai barboni, ai<br />
quali nessun cameriere darebbe mai da mangiare senza<br />
uno spazzino come mediatore. Per questo i barboni buttano<br />
la roba davanti ai bar. Perché odiano i camerieri”.<br />
Non fa una piega. Anche i conducenti d’autobus, che<br />
in (fanculopensiero) sembrano quasi proteggere il suo<br />
sonno lasciandolo in pace fino al capolinea, in realtà<br />
“semplicemente non mi vedevano. In caso contrario: via,<br />
andare per favore, scendere. Quindi la strategia consisteva<br />
nell’alternare le linee di autobus e tram per non<br />
incontrare lo stesso conducente due volte di seguito”.<br />
Fin qui siamo nel sopportabile. Di insopportabile, e su<br />
questo converranno anche le tribù amazzoniche, c’è il<br />
CHI NON HA PENSATO, ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA, DI FARE LO SCRITTORE DI STRADA? NESSUNO SANO DI MENTE<br />
mal di denti. E c’è il tempo – ore, giorni, settimane – che<br />
si passa (soffrendo come si soffre per il mal di denti)<br />
aspettando che passi. Senza poter fare niente. Infatti, i<br />
volontari ci sono, “c’è anche un’autoambulanza in postazione<br />
fissa per casi di questo genere, ma ci vanno veramente<br />
in pochi. È un po’ lo stesso discorso dei ricoveri.<br />
Chi non sa dove dormire preferisce dormire in strada<br />
perché neanche chi dorme in strada da 40 anni si sente<br />
un barbone. Tutti pensano: la mia situazione è temporanea,<br />
io non sono come quello là. E ritrovarsi in un<br />
posto pieno di quelli là è dura. Vedi tanti te stesso nella<br />
versione più ripugnante. La verità è che tutti i barboni<br />
aspettano il miracolo”.<br />
In (fanculopensiero) Maksim racconta tutto questo: come<br />
mangia, dove dorme, chi conosce, e di quando manda<br />
affanculo la famiglia che, dopo essere rimasta un mese<br />
senza sue notizie, l’ha recuperato per vie ospedaliere (sì,<br />
insomma, il solito tran tran: stai male, ti ricoverano, gli<br />
infermieri ti guardano i documenti e chiamano casa…),<br />
riportato in Croazia e lì scannerizzato dalla testa ai piedi<br />
alla ricerca di un buco che arrecasse (eh sì, spiace dirlo)<br />
un po’ di sollievo, nella sua drammaticità. Perché non<br />
poteva che essere droga. Per forza. Che altro?<br />
Però non era droga. Perciò Maksim torna a Milano con<br />
ispirata cocciutaggine e perfeziona il lavoro di scrittore<br />
di strada grazie all’amico della Y10, Icaro Ravasi, che in<br />
Brera è tutt’altro che uno sconosciuto. Icaro gli mostra<br />
come si fanno le copertine, come si rilega e gli fa largo<br />
sul banchetto del mercatino. Di suo, Maksim aggiunge<br />
giornate nella biblioteca del Parco Sempione a leggere,<br />
studiare l’italiano e insegnare gli scacchi al direttore,<br />
cosa che gli consente di allargarsi un po’ – un po’ tanto<br />
o tantissimo, a seconda del volume degli affari – con le<br />
fotocopie.<br />
A questo punto è chiaro che (fanculopensiero) non è<br />
un’opera prima. Né originale, perché l’aveva già pubblicata<br />
una casa editrice salentina alla quale Maksim col<br />
cavolo che ne ha venduto i diritti. Mai vendere i diritti<br />
a qualcuno che non sia l’oggetto della tua ossessione<br />
letteraria. Si può obiettare che essere pubblicato da una<br />
grande casa editrice comporta diventare autore di una<br />
grande casa editrice. Bello, bello, ma c’è un però. Anzi,<br />
due. E se il libro va bene? E se il libro va male? Maksim<br />
fa presente che, rispetto alla maggior parte della gente<br />
– scrittori compresi – è fortunato. Ha ben due scelte.<br />
Può fare lo scrittore. Oppure può fare lo scrittore di strada.<br />
Non gli sembra poco.<br />
URBAN 17
Smobilitata, abbandonata,<br />
deserta. Nella città<br />
estiva i veri protagonisti<br />
rimangono i suoni<br />
testo: Paolo Madeddu<br />
illustrazione: Pax Paloscia<br />
SUMMER<br />
NOISE<br />
Dicono che d’estate i sensi si esaltino. Boh, forse la<br />
cosa vale per la vista, cui viene offerto qualche belvedere.<br />
E qualche bel sedere. Che poi piace anche al<br />
tatto – lui sì che d’estate ha qualche occasione in più; e<br />
anche il gusto non se la passa malissimo: certo, magari<br />
non ha occasione di fare troppo il sofisticato, ma tra<br />
angurie e grigliate, calippi e cedrate, può considerarsi<br />
servito e riverito. E alla fine nemmeno l’olfatto si annoia,<br />
tra salsedine e profumo di crema abbronzante al<br />
cocco – okay, forse è vero, d’estate i sensi si esaltano,<br />
tranne uno che si deprime. L’udito. Devastato dalle<br />
canzoni più orrende che le radio riescono a mandare,<br />
torturato dalle fesserie dei vicini di ombrellone che<br />
commentano le paparazzate o i nuovi acquisti dell’Inter,<br />
irritato dalle raccomandazioni delle mamme ai bambini.<br />
L’unico senso che d’estate vorrebbe rimanere in città è<br />
l’udito. A godersi il repertorio urbano, che quest’anno<br />
sarà per veri intenditori. Sì, perché l’anno scorso di<br />
questi tempi la città emetteva all’unisono le voci dei telecronisti<br />
Rai, provenienti dalle finestre aperte, oppure<br />
quelle di Fabio Caressa e dei commentatori della peitivì<br />
– ma solamente per una élite di palati fini, che subiva<br />
il contrappasso di sentire il boato dei vicini di casa una<br />
decina di secondi prima di poter vedere fisicamente il<br />
gol dell’Italia (inconvenienti del satellite). Poi, i clacson<br />
o le bombolette-trombette (trombolette?) celebranti<br />
l’amor patrio e naturalmente: “Pooo, po-po-po-po<br />
pooo, poooo”.<br />
Quest’estate, complice la mancanza di appuntamenti<br />
calcistico-olimpionici di rilievo, la sera ci si può mettere<br />
alla finestra e imitare D’Annunzio: “Odi? I sandali<br />
hanno un suono. E le infradito un altro suono...”. E la<br />
falena che entra nella lampada sterminainsetti ha un<br />
suono, e il moscerino che la segue ha un altro suono, e<br />
la zanzara che le guarda e scuote la testa prima di passare<br />
oltre ne ha un altro, che sentirete tra poco, molto<br />
distintamente. E la tv d’estate! Ha un suono che viene<br />
direttamente dagli anni Sessanta (vedi l’inevitabile replica<br />
di Audace colpo dei soliti ignoti su RaiTre oppure<br />
quella di El Grinta con John Wayne su ReteQuattro),<br />
e dalle case illuminate d’azzurro si sporge a salutare<br />
come i vecchietti davanti all’uscio nei paesi. E il rumore<br />
dei cubetti di ghiaccio nel bicchiere ha un suono, un<br />
tappo a corona che salta ne ha un altro, e quello della<br />
lattina ne ha uno molto più sommesso, eccetto quando<br />
l’anello strappalinguetta è di quelli che rimangono in<br />
mano – e in quel caso è la linguetta dell’assetato deluso<br />
a mettersi in moto sacramentante.<br />
E ovviamente, ci sono i suoni delle cene sul terrazzo,<br />
quelle con gli amici e con il riso inestinguibile – nel<br />
senso dell’insalata di riso: piace tanto ma avanza sempre,<br />
qualcosa non torna. I suoni dei vicini di casa che<br />
caricano la macchina e litigano e chiamano Mariuccia<br />
per avvertire che loro stanno partendo: “Hai preso<br />
l’Autan?”. “Andrea non puoi portare tutti quei giochi<br />
per la Playstation, scegline al massimo una quarantina”.<br />
“Avevamo detto che saremmo partiti alle due, sono le<br />
tre e mezza” (di notte, s’intende, perché stanno facendo<br />
la partenza intelligente, per quanto sia un aggettivo<br />
che fa a pugni con la loro esistenza).<br />
E a mano a mano che si procede ineluttabilmente verso<br />
Ferragosto, i suoni della città si fanno più rarefatti e<br />
solenni. Lo scooter del ’91 che procede a 30 all’ora<br />
si sente già a due chilometri di distanza, e si avvicina<br />
lento come la più imperiosa delle pernacchie. La saracinesca<br />
dell’ultimo panettiere rimasto aperto, che viene<br />
giù alle sei meno dieci come un proclama: “Certo che<br />
chiudo anch’io, non sono mica l’ultimo dei rimbambiti”.<br />
Gli sprinkler dell’impianto che annaffia le piante dei<br />
vicini di casa – quelli ricchi. E, complice la ormai totale<br />
assenza di traffico, se avete un udito particolarmente fine<br />
potete persino sentire le zanzare che vanno a fare la<br />
doccia come i ragazzini di New York quando si aprono<br />
gli idranti. E se poi avete un udito spettacolosamente<br />
fine, potete sentire che si stanno dando appuntamento<br />
per la cena – sulla vostra caviglia. “Zzzz, chissà se anche<br />
stasera si è spruzzato con quel delizioso Autan”.<br />
18 URBAN URBAN 19
BIGLIE CON LE RUOTE<br />
Tra collezionisti, piste di sabbia<br />
e Gran premi le biglie di plastica<br />
sono una vera mania<br />
testo: Cinzia Negherbon<br />
foto: Giovanni Hänninen<br />
Con un sederino magro si tracciava una carreggiata doppia<br />
e stretta, con uno più morbido una pista tradizionale<br />
arrotondata, infine con quello cicciottello una sorta di autostrada,<br />
adatta fino a otto concorrenti. Così si costruivano<br />
chicane, paraboliche, rettilinei e curve a gomito, successivamente<br />
rifinite a mano, aggiungendo trabocchetti, buche<br />
e ponti interrotti.<br />
Se non l’aveste ancora capito stiamo parlando delle piste<br />
per le gare di biglie. Un gioco che da bambini abbiamo<br />
fatto tutti. Prima di dare inizio alla sfida, si recitavano le<br />
regole di base: per tirare ammessi il medio e l’indice, il<br />
pollice solo per colpi brevi; assolutamente vietato il taglio<br />
della curva. Solo alla fine facevano la loro comparsa le<br />
palline di plastica con le facce serie dei ciclisti dell’epoca:<br />
la leggendaria grinta di Gimondi, il grande Moser dall’aria<br />
perennemente affaticata, l’esotico De Vlaminck. Ma che<br />
fine hanno fatto queste mitiche biglie da spiaggia?<br />
Quelle che non giacciono dimenticate nelle cantine di genitori<br />
ormai nonni sono diventate parte di preziosissime<br />
collezioni. Veri e propri oggetti di culto, ricercati perché<br />
simboli di un passato prossimo condiviso. Preziosi perché<br />
l’abitudine di rinnovare la propria squadra disfandosi della<br />
vecchia un’estate con l’altra li ha resi quasi introvabili.<br />
Oggi la caccia ai pezzi rari è aperta, a contenderseli un<br />
numero non indifferente di collezionisti e appassionati,<br />
concentrati soprattutto nella riviera romagnola, capitale<br />
dei passatempi da spiaggia. La collezione del riminese<br />
Luca Vianello può contare per esempio su quasi 500<br />
esemplari. Al riparo in custodie di plastica, inattaccabili<br />
dall’umidità: le mostra con la dovuta considerazione. Di<br />
portarle in spiaggia non se ne parla neanche: una sola<br />
giocata potrebbe graffiare la plastica trasparente e l’immagine<br />
non si vedrebbe più. La sua collezione spazia tra<br />
ciclismo, motociclismo e Formula 1. Tra i pezzi forti, in pole<br />
position una biglia che risale agli anni ’60, protagonista<br />
Eddy Merckx, altrimenti detto Il Cannibale, campione belga<br />
di ciclismo famoso per il record di detenzione della maglia<br />
gialla; la minuscola foto lo ritrae mentre affronta una salita.<br />
Racconta Luca che “è un esemplare rarissimo, addirittura<br />
forse l’unico sopravvissuto”. Passando al motociclismo,<br />
i due pezzi più preziosi, di inizio anni ’70, ritraggono<br />
entrambi Renzo Pasolini, acerrimo nemico di Agostini: la<br />
prima biglia lo immortala su una moto Benelli, la seconda<br />
sulla sua Aermacchi. La vera passione di Luca è però la<br />
Formula 1, proposta nelle biglie a partire dagli anni ’80,<br />
che non riportavano le foto dei piloti ma direttamente<br />
le scuderie. La più pregiata della collezione è quella del<br />
team Brabham del 1983, su cui correva Nelson Piquet,<br />
una biglia importante soprattutto per l’annata che rappresenta,<br />
in cui furono tolte le minigonne alle auto. Poi c’è la<br />
serie F1 stagione 1997, che ha la particolarità di avere<br />
12 scuderie iscritte, di cui una, la Lola, che corse un solo<br />
Gran premio prima di ritirarsi per sempre: essendo stata<br />
stampata solo un anno, la biglia Lola è rarissima, e Luca<br />
per completare la serie la sta cercando disperatamente.<br />
Nelle cantine, dentro gli scatoloni del mare in mezzo a<br />
secchielli, palette e formine, nei fondi di magazzino dei negozi<br />
di giocattoli, o ai mercatini dell’usato della domenica.<br />
L’ultima spiaggia per trovarle è rappresentata da e-Bay,<br />
che per ora non sembra attribuire gran valore a questi<br />
oggetti, e infatti il nostro esperto ci conferma che non esistono<br />
ancora vere e proprie quotazioni, dal momento che<br />
solo di recente il fenomeno ha cominciato a diffondersi.<br />
L’interesse non si limita al collezionismo delle vecchie<br />
biglie, ma si riflette in un vero e proprio revival del gioco,<br />
oggi più modernamente chiamato Cheecoting. Al bagno<br />
39 di Rimini, per esempio, da alcuni anni un gruppo tra i<br />
20 e i 50 anni ogni estate organizza un campionato di biglie<br />
da spiaggia Formula 1, ormai giunto alla VII edizione,<br />
dove ogni pista copre un’area di 150 metri quadri e riproduce<br />
in scala i circuiti originali più famosi. Unico problema<br />
lamentato dai giocatori, l’odierna produzione di esemplari<br />
ritenuti “fuori formato”, che non misurano più i 30mm di<br />
diametro regolamentari, l’ideale per giocare, ma si sono<br />
trasformati nei cosiddetti “palloni” di circa 40mm, che oltre<br />
a far male al dito dopo pochi minuti di gioco, riportano,<br />
anziché i mitici campioni, ridicole figurine coi personaggi<br />
della Disney! Così i giocatori sono costretti a riciclare vecchie<br />
biglie rovinate di formato standard, personalizzate<br />
disegnandoci sopra il bolide o il numero di gara.<br />
Ma esiste anche il Trofeo Cheecoting Rimini, evento di<br />
portata nazionale che ormai da tre anni apre la stagione<br />
estiva in Riviera, facendo prendere il treno a migliaia di<br />
persone per venire ad assistervi. A organizzarlo Antonio<br />
Molin, un romano appassionato al punto da fondare<br />
l’Accademia della Sabbia, società specializzata nell’organizzazione<br />
di gare in tutta la penisola, e talmente bravo a<br />
costruire le piste che riesce a farsi pagare gli spazi pubblicitari<br />
come nei circuiti veri. Ha persino in cantiere l’idea di<br />
una gara tra i politici in carica alla Camera, ognuno con la<br />
sua biglia personalizzata!<br />
URBAN 21
Frank Zappa © Tom Hanley/Redferns/Grazia Neri<br />
ROCK<br />
WRITING sapere.<br />
Parlare, i divi parlano. Caspita, se parlano: ve ne viene<br />
in mente uno che non si esprima a tutto spiano?<br />
Sapreste fare un esempio di star taciturna? Tanto per<br />
dire: Mina, che da anni è l’emblema della celebrità che<br />
si nega, da anni scrive articoli per un quotidiano e risponde<br />
alle lettere dei lettori di un settimanale. Se lei<br />
è quella che comunica col contagocce, figuriamoci gli<br />
altri. Asseriscono, pontificano, intervengono. Parlano di<br />
come dovrebbe andare il mondo, di cosa mangiano per<br />
tenersi in forma, di come sono meravigliosi i loro fan, di<br />
quanto rispettano i loro colleghi. Comunicatori a 360<br />
gradi. Anzi, 359 – perché non c’è verso che parlino<br />
davvero del loro mestiere, dei dettagli, degli strumenti,<br />
degli inconvenienti, della routine. Forse perché diventando<br />
“mestiere”, diventerebbe qualcosa di volgare.<br />
Perciò è difficile che un calciatore parli dei suoi piedi.<br />
Anche solo per raccontare che gli piace particolarmente<br />
toccare la palla di esterno, non sa nemmeno lui perché,<br />
e magari la cosa gli è costata più di un gol. Oppure, che<br />
Prima di venir cantata, prima di<br />
essere suonata, prima di entrare<br />
nella testa dei fan, una canzone deve<br />
essere scritta. In un libro le peripezie,<br />
i colpi di genio, l’imprevedibilità − in<br />
una parola la storia − dei pezzi rock<br />
che hanno spaccato<br />
testo: Paolo Madeddu<br />
un attore dica che per un certo personaggio ha pensato<br />
di rallentare certi gesti o enfatizzarne altri, o che ha dovuto<br />
lavorare talmente tanto di sopracciglia che quasi<br />
se l’è slogate. No, è sempre: “Le partite vengono decise<br />
dagli episodi”, o “Questo è un film molto importante, di<br />
cui sono molto orgoglioso, e sul set con la mia partner<br />
si è creata un’alchimia che definirei speciale”.<br />
Così, da un lato ci sono loro, che non parlano. Dall’altro<br />
lato ci sono i giornalisti, che non chiedono (ehi, è faticoso,<br />
sapete). E sul terzo lato di questo torbido triangolo<br />
ci sono i lettori, che apparentemente non vogliono<br />
È la parziale conferma di una celebre e citatissima<br />
sentenza di Frank Zappa: “Il giornalismo musicale<br />
è fatto da gente che non vuole scrivere, che intervista<br />
gente che non vuole parlare, per gente che non vuole<br />
leggere”. Parziale: noterete che al “non sa” originale abbiamo<br />
sostituito il “non vuole”. In fondo, a tutte le parti<br />
in causa piace credere alla fiabesca versione di Vasco,<br />
ovvero le canzoni nascono da sole, vengono fuori già<br />
con le parole – son come i fiori, son come i sogni... Doni<br />
che scendono dal monte Parnaso, elargiti dalle Muse ai<br />
più meritevoli. Poi, il signor Rossi (e chi lavora con lui)<br />
sa benissimo che non è precisamente così: una canzone<br />
può richiedere parecchio tempo, può rimanere impantanata<br />
tra strofa e ritornello in attesa di un ponte, e poi<br />
sbloccarsi quando qualcuno fa un sol al posto di un la<br />
– e magari solo perché era ciucco e aveva sbagliato a<br />
mettere le dita. Oppure, come è capitato a un classico<br />
come Sultans of swing dei Dire Straits, beneficiare di un<br />
cambiamento occasionale: “Quando l’ho composta era<br />
molto diversa, più fluida, aveva solo due o tre accordi.<br />
Poi, strimpellando con una chitarra diversa, è diventata<br />
qualcos’altro”, afferma Mark Knopfler medesimo,<br />
concludendo: “Le canzoni sono influenzate in modo<br />
decisivo dallo strumento su cui sono composte o svi-<br />
Carlos Santana © Gijsbert Hanekroot/Sunshine /Twin Pics<br />
22 URBAN URBAN 23<br />
David Byrne © Stephanie Chernikowski/Redferns/Grazia Neri
Michael Stipe © Stephanie Chernikowski/Redferns/Grazia Neri<br />
“OGNI TONALITÀ HA UN SUO CARATTERE. È COME SE LE DIVERSE TONALITÀ AVESSERO UN ODORE DIVERSO”<br />
luppate”. O magari sono influenzate da una particolare<br />
idiosincrasia del compositore. Spiega il leggendario<br />
Burt Bacharach: “Ci sono tonalità che non mi piacciono.<br />
Non scrivo mai in re maggiore. O in do bemolle. (…) Si<br />
tratta sempre delle mani. È un problema che ho quando<br />
lavoro alla tastiera, è dove vanno le mani, dove si<br />
trovano bene”. Mike Mills dei R.e.m., per contro, svela<br />
il suo ingrediente segreto: “Il mio accordo preferito è<br />
quello di settima. Ogni volta che un accordo mi sembra<br />
noioso, al basso suono una settima”. Altre scelte sono<br />
più prosaiche, chiarisce Frank Zappa: “Ho abbandonato<br />
la chitarra perché non pensavo che sul mercato ci fosse<br />
una grande richiesta di quello che facevo con la chitarra.<br />
(…) Perché dal momento che mi autofinanzio, non<br />
posso non badare al mercato”.<br />
Sono queste cose a rendere Rock notes di Paul Zollo<br />
(Minimum Fax, in libreria dal 10 luglio), dal quale abbiamo<br />
tratto queste citazioni, un libro particolarmente<br />
affascinante per chi ama la musica: i musicisti da lui<br />
intervistati acconsentono a parlare del loro mestiere<br />
mettendo da parte la retorica del “creare emozioni” e<br />
fanno quello che maghi e prestigiatori raccomandano<br />
di non fare mai: spiegano i trucchi. Tipo che se vuoi<br />
espressamente fare di un brano un singolo radiofonico<br />
devi soprattutto “ripetere il ritornello un sacco di volte<br />
e vivacizzare tutti gli aspetti” (Suzanne Vega). Oppure:<br />
“Se vuoi che il pezzo trasmetta un senso di urgenza,<br />
basta alzarlo di tono. A dire la verità ci sono arrivato un<br />
po’ tardi, l’ho scoperto l’anno scorso o giù di lì” (David<br />
Byrne).<br />
Non che sia un libro squisitamente tecnico. Ci sono<br />
riflessioni a tutto campo sulla musica che non sono<br />
necessariamente rivolte a chi ha fatto il conservatorio:<br />
“I video rovinano SEMPRE le canzoni” (Mark Knopfler);<br />
“È difficilissimo scrivere una canzone allegra” (Michael<br />
Stipe, R.e.m.); “È nel silenzio che le canzoni si sentono<br />
più forte” (Carlos Santana). Ma Zollo è riuscito a dare<br />
un piano di lettura immediatamente comprensibile anche<br />
alle parti che sembrerebbero riservate agli addetti<br />
ai lavori. Lo si vede per esempio quando i già citati<br />
R.e.m., intervistati collettivamente, colgono l’occasione<br />
per dialogare tra loro, scoprendo essi stessi qualcosa<br />
sulla musica. Parlando della canzone Me in honey, Stipe<br />
apprende dal collega Mike Mills che “Do diesis è una<br />
tonalità strana”. Mills lo erudisce: “Il chiaro di luna è in<br />
do diesis, è una tonalità incantevole che usano i musicisti<br />
classici, perché è piena di bemolle”. Accade qualcosa<br />
di simile anche tra i due componenti degli Steely Dan,<br />
Walter Becker e Donald Fagen. “Tu hai capito cos’è<br />
questo famoso accordo alla Steely Dan?” “Sì, è una<br />
settima minore con una quinta aumentata”. “Ah, ok”.<br />
“È un accordo maggiore ma con la terza come basso,<br />
potremmo chiamarla una settima minore. In effetti è<br />
l’inversione di un accordo maggiore con una seconda<br />
aggiunta…” “Giusto, e senza terze”. “Ogni tonalità ha<br />
un suo carattere. È come se le diverse tonalità avessero<br />
un odore diverso”. Non è questo che dovrebbero<br />
contenere le interviste ogni tanto, invece di informarci<br />
che Biagio tiene all’Inter e Laura tiene al Milan ed Eros<br />
alla Juve? Oltre tutto, invece di sembrare dei pupazzi,<br />
guadagnerebbero un po’ di rispetto. Come conclude<br />
adeguatamente Leonard Cohen: “Perché si pensa che<br />
questo lavoro non sia faticoso? Per ottenere il massimo<br />
mi tocca lavorare sodo come qualunque altro imbecille.<br />
Non ho avuto idee per un sacco di tempo. E non sono<br />
sicuro di averne mai avute”.<br />
URBAN 25
Milano? Troppo fashion. Genova?<br />
Forte e decadente. Napoli? Un<br />
laboratorio straordinario. Ma per<br />
fare street culture <strong>bis</strong>ogna stare<br />
a Roma. Almeno secondo Paulo<br />
von Vacano, fondatore della casa<br />
editrice Drago<br />
testo: Francesca Bonazzoli<br />
SULLACODADELDRAGO<br />
© CTink<br />
© CTink<br />
Il suo motto è sempre stato “Non fidarti di una persona<br />
sopra i trent’anni” e così Paulo Lucas von Vacano,<br />
che faceva il giornalista, arrivato a quella soglia per lui<br />
più fatale di una ghigliottina, ha ritenuto di non poter<br />
esercitare oltre un mestiere già di per sé tacciato di faziosa<br />
inaffidabilità.<br />
Che fare, dunque? L’editore. Ma non di quelli “fighetti”,<br />
che stanno a Milano, bensì l’editore dei fenomeni di<br />
strada, di quella cultura indipendente “che rischia di<br />
essere fagocitata dal mainstream e data in pasto ai cannibali<br />
dell’immagine”, come lui stesso spiega.<br />
Nome scelto per la casa editrice: Drago, perché evoca il<br />
simbolo grafico della S che esprime il dinamismo della<br />
spirale.<br />
La città ideale dove insediarsi sarebbe stata Napoli o<br />
Palermo, decadenti, abbandonate dalle istituzioni overground<br />
e quindi tanto più creative underground. Ma poi<br />
la scelta di compromesso è caduta su Roma “perché è<br />
rozza, rude e truzza, senza industria della moda, mene-<br />
© Marte<br />
URBAN 27
© King Kong<br />
© Ivory Serra<br />
© King Kong<br />
freghista e senza inganno”. L’ossessione di von Vacano<br />
è la marginalità, condizione esistenziale che renderebbe<br />
pure e autentiche le culture di strada, scavalcando d’un<br />
balzo le mode e le leggi di mercato.<br />
Ma a leggere sul sito dragolab.it l’autopresentazione di<br />
Drago sorgono dei dubbi. “Drago – recita il messaggio<br />
– è composta da dealer di idee, trafficanti d’informazioni,<br />
pusher di stile, camaleonti di vari mondi, che fungono<br />
da sacco amniotico della globalizzazione, che spacciano<br />
progetti editoriali, piattaforme culturali, mostre, eventi e<br />
cha cha cha”.<br />
Più che un linguaggio di marginali, sembra un dialetto<br />
modaiolo, di quelli parlati da certi tipi che frequentano<br />
le lounge degli aeroporti internazionali e saltano da un<br />
locale giusto di Berlino a un altro di Barcellona.<br />
“Siamo radical street”, spiega Paulo von Vacano che<br />
sembra avere anche il nome giusto per questo noma-<br />
dismo chic. “Il nostro linguaggio non è quello imposto<br />
dalla Commissione europea, ma quello dei fumetti,<br />
della tv e della cultura pop globalizzata. In casa editrice<br />
siamo tutti stranieri o mezzo sangue, a cominciare da<br />
me, tedesco, ma con origini italo-spagnole. Anche i collaboratori<br />
condividono questo strano destino che ci ha<br />
portati tutti a Roma, città mezzo sangue e meticcia per<br />
eccellenza”.<br />
Dunque il linguaggio, fortemente mescolato con l’inglese,<br />
esprimerebbe l’identità eclettica e multiculturale di<br />
Drago.<br />
Il progetto 36 Chambers ne è forse l’illustrazione più<br />
esemplare. Si tratta di una collana di 36 libri da pubblicare<br />
in tre anni coinvolgendo i protagonisti, singoli<br />
o gruppi, della scena artistica indipendente internazionale.<br />
I primi sette titoli sono già usciti (prezzo 20 euro,<br />
ognuno stampato in edizione limitata di 2mila copie)<br />
e sono firmati da Papik Rossi, Whystyle, King Kong,<br />
Marte, Ivory Serra, CTink, Mike Giant, ovvero illustratori,<br />
tatuatori, fotografi, skater, graphic designer, writer. I loro<br />
curricula parlano di personaggi piuttosto ben inseriti<br />
anche nella produzione, ma, assicura von Vacano, “a<br />
farne un’avanguardia, diversa dalla cultura integrata al<br />
sistema, è la qualità sociale e solidale, profondamente<br />
giusta e pura, che tiene uniti in un gruppo queste persone<br />
a livello mondiale”.<br />
Il titolo della collana è ispirato dal film Enter the 36<br />
chambers of Shaolin, un classico delle arti marziali uscito<br />
nel 1978, che narra la storia di un abate e dei suoi<br />
© Ivory Serra<br />
© Ivory Serra<br />
discepoli i quali, per raggiungere la conoscenza, devono<br />
superare le insidie nascoste nelle 36 stanze del monastero<br />
attraverso prove di coraggio e abilità.<br />
Un sistema mistico, dunque, fatto di prove, disciplina e<br />
fedeltà, che sembra confliggere con gli scambi veloci e<br />
lo stile liquido, senza radicamenti, della cultura di strada<br />
e delle contaminazioni. Ma Paulo von Vacano riesce a<br />
trovare una conciliazione anche in questi due sistemi<br />
contraddittori.<br />
“Da caos nasce ordine e da ordine nasce caos”, afferma.<br />
“La strada è la scuola più interessante, crudele e brutale,<br />
ma questo non significa non avere buoni maestri: senza<br />
storia non c’è futuro e per creare nuovi mondi <strong>bis</strong>ogna<br />
avere alle spalle un’esperienza e gli esempi giusti che<br />
aiutano”.<br />
Anche la città dove si vive aiuta. Anzi è fondamentale,<br />
spiega von Vacano con il suo consueto linguaggio:<br />
“Roma è street, mentre Milano è fashion: fagocita tutto<br />
attraverso sponsor e multinazionali, come si è visto<br />
anche nella mostra Sweet art street art del Pac che ha<br />
trasformato in moda la cultura street. A Roma, invece, la<br />
situazione è esplosiva, si respira un grande entusiasmo.<br />
La città è tornata nella geografia mondiale della cultura<br />
overground, ma c’è spazio per scene culturali molto<br />
diverse: da una parte iniziative indipendenti, di microimprenditori<br />
che danno vita a piccole case editrici, concept<br />
store come il BeCool o bar come il Salotto 42, tanti fiori<br />
del male che crescono dal basso; dall’altra c’è un sindaco<br />
che promuove la cultura di sopra. Dovunque nascono<br />
festival, grandi eventi, piccole mostre. Insomma Roma<br />
spacca e ormai un invito che parte da questa città non<br />
viene rifiutato da nessuno. Il fatto è che a Roma le radici<br />
sono ancora sane e per essere internazionali <strong>bis</strong>ogna<br />
prima di tutto avere un’identità locale”.<br />
È la qualità “glocal” che invece mancherebbe a Milano.<br />
Von Vacano cala una pesantissima mannaia sul collo<br />
della ex città da bere: “Il knock out di Milano si deve alla<br />
moda. Ormai è una città allo sfascio”.<br />
E allora avanti con l’ordalia: visto che è così schietto e<br />
sicuro, sottoponiamo al giudizio di von Vacano tutta<br />
l’Italia. “Torino: le sue radici, che sono rimaste sempre<br />
forti e sane, ora la stanno premiando. Venezia: come<br />
tedesco provo un forte amore per la morte invisibile che<br />
vi si respira; anche la Biennale è morbosamente eccitante,<br />
ma sta calando le braghe rispetto alle nuove Biennali<br />
che si organizzano nel mondo perché abbiamo un governo<br />
che non aiuta l’arte. Bologna: è stata un laboratorio<br />
di innovazione, ma da qualche anno è allo sbando e<br />
si è chiusa in se stessa. Genova: la sua qualità decadente,<br />
invece, ne fa una città forte e pura. Firenze: ha portato<br />
avanti con Pitti un discorso di moda quasi milanese<br />
che non si accorda alla sua rozzezza toscana. Napoli:<br />
laboratorio straordinario di energia avanguardista, un<br />
clash devastante di amore e odio. Dimenticata da Dio<br />
e dal governo, sta creando isole autonome di lottatori<br />
di cultura, mentre le operazioni di Achille Bonito Oliva<br />
nella metropolitana e nei nuovi musei di arte contemporanea<br />
sono come la foglia di fico, uno sputo nell’occhio<br />
del cittadino, e non riflettono la cultura globalizzata”.<br />
Sembra dunque che l’asse della cultura, assieme a<br />
Palermo, altra città considerata vitale da von Vacano, si<br />
stia spostando verso il Sud.<br />
“Credo di sì, ma penso soprattutto alla provincia, a città<br />
come Grosseto, Crotone, Lucca, dove c’è un incredibile<br />
consumo di droga, dove la gente si veste tutta firmata,<br />
fanatici del corpo, della palestra e della musica techno.<br />
Io credo che il nuovo David Lynch potrebbe venire dalla<br />
provincia italiana”.<br />
E nel mondo? Che succede secondo lo street guru von<br />
Vacano?<br />
“Noi stiamo attenti soprattutto a Lagos e Mosca. Nella<br />
città nigeriana c’è un boom dell’industria cinematografica<br />
e della musica, mentre a Mosca l’incredibile ricchezza<br />
che circola sta riprendendosi in dieci anni quello che noi<br />
abbiamo bruciato in cinque secoli. E poi ci sono Berlino<br />
e Londra, due fascinosi melting pot”.<br />
E l’America?<br />
“È spacciata. Negli ultimi cinque anni ha investito in<br />
cannoni invece che in arte e questo le tornerà indietro<br />
come un boomerang. Al contrario, la vecchia Europa,<br />
con il suo modo tollerante e la capacità di affrontare i<br />
problemi in maniera meno drammatica, ha ripreso la sua<br />
vivacità”.<br />
28 URBAN URBAN 29<br />
© Whystyle<br />
© Whystyle
30 URBAN<br />
In attesa di un domani dall’acqua azzurra<br />
e balneabile, sul litorale a nord di Napoli<br />
non sono stati a guardare. Tra stabilimenti<br />
con piscina, pagode e zone benessere, in<br />
spiaggia c’è da sbizzarrirsi<br />
testo: Ciro Cacciola / foto: Alberto Bernasconi<br />
VARCATUROBEACH<br />
Varcaturo è un’enorme distesa di sabbia. Un concentrato<br />
di venti caldi dell’estate (leggenda di periferia vuole che<br />
tal Battiato Franco sia passato di qui con Alice sulla spiaggia<br />
delle meraviglie). Una pianura di pinete sul mare.<br />
Varcaturo è un pezzo del lungomare inquinato a nord di<br />
Napoli, una striscia di terra di nessuno, un set cinematografico<br />
di periferia non industriale entrato di diritto, per<br />
ripresa o per ispirazione, nelle storie di Pappi Corsicato, di<br />
Matteo Garrone, di Paolo Sorrentino.<br />
Varcaturo è appena una “frazione”, particella elementare<br />
di un comune della provincia di Napoli che ha il più alto<br />
indice di incremento demografico (Giugliano in Campania,<br />
a quota oltre 100mila abitanti, più grande di molti capoluoghi<br />
italici e benserviti), bonifica del Duce che non è più.<br />
Varcaturo è un’imitazione poco convincente dell’America<br />
californiana, una Miami piena di palme finte multicolore<br />
pronte a illuminarsi di notte, una Rimini in potenza che<br />
mai si evolverà in atto.<br />
Varcaturo è un’occasione mancata.<br />
O perlomeno lo era.<br />
Fino a pochi mesi fa.<br />
Poi l’estate è scoppiata, e un po’ tutti, napoletani & co.,<br />
hanno cominciato ad accorgersi che Varcaturo c’è, esiste<br />
e resiste, anzi si rinnova. Che Varcaturo insomma offre<br />
nuove possibilità di relax e di fine settimana, che nei giorni<br />
feriali può essere quasi una location esclusiva, che le sue<br />
spiagge ormai sono ritrovo alla moda, di giorno e di notte,<br />
all’alba e al tramonto, e che in fondo ormai, a dispetto del<br />
Live Earth e con tutto il rispetto per Al Gore, l’inquinamento<br />
è un fatto contemporaneo, un effetto del presente, una<br />
prova di convivenza, come i Dico.<br />
Schiacciata per lungo tempo dalla bellezza incomparabile<br />
di vicine di casa e dirimpettaie snob e insopportabili come<br />
Ischia, Capri, Sorrento e tutta la costa da Castellammare a<br />
Vietri; dimenticata persino dal bagnante pendolare dopo<br />
un breve boom post Ricostruzione e tradita spudoratamente<br />
per anni con spiaggine e calette attrezzate a mo’<br />
di stabilimenti balneari in pole position tra Mergellina e<br />
Posillipo; sottomessa fino alla scorsa estate persino al<br />
lungomare di Bagnoli in eterno recupero… come l’eroina<br />
di un B-Movie che finalmente ha l’occasione di riscatto<br />
con un film d’autore anche non perfettamente riuscito,<br />
Varcaturo quest’anno si prende la sua rivincita.<br />
Con un rinascimento architettonico che certo non ha<br />
interessato archistar come Calatrava, Foster o Piano ma<br />
che evidentemente ha fatto la gioia di più geometri locali,<br />
Varcaturo si è messa i tacchi alti, ha trovato finalmente i<br />
truccatori giusti, si è fatta un bel colore e ha dichiarato<br />
guerra e concorrenza leale a tutte le altre coste e località<br />
bagnate di Napoli e dintorni, con un risultato evidente e<br />
dimostrabile: folla, movida e mondanità.<br />
Vamos a la playa, gente, vamos a Varcaturo.<br />
A dirla tutta, per amor del vero, Varcaturo qualche piccolo<br />
pregio ce l’aveva già: estrema raggiungibilità via tangenziale;<br />
parcheggio facile a pochi metri dalla spiaggia;<br />
brezza in abbondanza; costi assolutamente contenuti.<br />
Il problema vero era che non ci si poteva bagnare. Mare<br />
inquinato o comunque bruttino. Niente di cristallino, insomma.<br />
Nessuna acquazzurra acquachiara di sorrentina o<br />
posillipina memoria. Ma, dopo anni di esperienze a Rimini<br />
& co., a contatto con un mare che per i napoletani non è<br />
vero mare, per profondità, colore e contesto panoramico,<br />
l’idea di una giornata al sole e al vento, in un posto pieno<br />
di gente abbronzata, musica, e magari anche piscina con<br />
idromassaggi, ristoranti e fast food, dj, animazione e tipe<br />
da spiaggia con potenziali topless, campi sportivi, aitanti<br />
bagnini, il tutto in cambio di pochi euro, si è insinuata con<br />
successo nella testa di tanti, tantissimi napoletani, giovani,<br />
meno giovani, single e matrimoniali, trendy e tamarri, tradizionalisti<br />
e new chic.<br />
Varcaturo sta facendo il pieno di gente quest’estate.<br />
Poteva mancare un’indagine urban al di sopra e al di sotto<br />
di ogni ombrellone?<br />
Punta Nord di Varcaturo è il Rama Beach, ex Lido Roma.<br />
Una enorme struttura in stile indonesiano, costruita a<br />
Bali, smontata, spedita a Napoli e rimontata su questa<br />
spiaggia da operai indonesiani venuti apposta in missione,<br />
una montagna di legno piena di simbologie orientali, con<br />
bassorilievi e sculture riproducenti scene di vita della indodivinità<br />
Rama (da cui il nome), divani in bamboo, cuscini<br />
di seta, ma soprattutto con un’idea di dialogo tra oriente<br />
e occidente, ovvero di come l’occidente prende il meglio
dell’oriente e ne fa uno spazio tranquillo e distensivo dedicato<br />
al relax, al contatto con la natura e allo sport (due<br />
i campi: beach tennis e beach volley). Dotato di piscina,<br />
massaggiatori e, naturalmente, ristorante vegetariano, il<br />
Rama Beach al tramonto diventa café per il sunset aperitiv<br />
e, più tardi, ritrovo per house party e feste private con<br />
musica commerciale.<br />
Partendo dal Rama, una passeggiata a ritroso lungo la riva<br />
consente di attraversare i vari lidi, vecchi e nuovi, attivi per<br />
la funzione prendisole che in più casi non si differenzia<br />
molto da quella clorofilliana di certi vegetali.<br />
Il panorama è sbiancato dal sole: a Nord i grattacieli spesso<br />
abusivi del Villaggio Coppola, una specie di Milano<br />
Tre mai realmente decollata; a Sud il promontorio della<br />
Spiaggia Romana di Torregaveta, dirimpettaia di Procida e<br />
della grande Ischia; al centro, isolata dal verde e tendente<br />
al cielo, l’acropoli di Cuma, con i resti dell’antica città<br />
grecoromana, con la suggestiva Grotta della Sibilla e altre<br />
meraviglie difese nel recinto del Parco Archeologico.<br />
VARCATURO È UN’IMITAZIONE POCO CONVINCENTE DELL’AMERICA CALIFORNIANA, UNA MIAMI PIENA DI PALME FINTE<br />
In sequenza, registriamo insegne, colori, investimenti, scene<br />
di vita e di mare aperto. Dal giallo/arancio del Lido La<br />
Fiorente al fatiscente Riez, dagli ombrelloni di paglia del<br />
Lido Cristallo al bianco mediterraneo del Bellariva, dal blu<br />
dell’Afrodite all’arancio zen del Playa Luna, dall’immancabile<br />
Lido Sibilla al verde dell’Oasi del Mare fino ai grandi<br />
spazi dell’arcinoto e superattrezzato Lido Varca d’Oro, il<br />
più costoso della zona, fotografiamo gozzi sparuti in fase<br />
di riposo, baywatcher muscolosi e pieni di ovomaltina,<br />
imprudenti salutisti in azione jogging, qualche anodizzato<br />
qua e là, altoparlanti che annunciano acqua gym e richiamano<br />
genitori distratti al recupero bambini perduti, isolati<br />
intellettuali armati di ogni sorta di leggibile umano, palle<br />
a volo e palle a mano che si incrociano con calci d’angolo<br />
e calci di rigore, signore tigrate e sponsor ufficiali, piscine<br />
arroccate all’interno di privé presidiati da incorruttibili<br />
bodyguard, infaticabili energumeni armati di rastrello in<br />
alto mare (si fa per dire), signorini mezzo busto a caccia<br />
di conchiglie e telline, bellissime adolescenti in pieno flirt<br />
estivo, granchi ammazzati da scugnizzi senza pietà, castelli<br />
di sabbia con dentro piccoli bambini insabbiati, venditori<br />
di secchielli e palette, massaggiatrici cinesi, ambulanti<br />
maghrebini, elicotteri in volo e windsurf a noleggio, pattìni<br />
sovraffollati pronti a fare meglio del Titanic, salvagenti e<br />
materassini griffati e altre scene di ordinaria abbronzatura.<br />
Esempio migliore del nuovo corso di Varcaturo, lo storico<br />
Lido Stella del Mare, ristrutturato secondo i canoni del<br />
moderno design, con una serie di aree differenziate per<br />
servizi e parterre (l’area per i bambini, la zona trendy per<br />
la gioventù mondana, la terrazza per l’aperitivo e così via),<br />
un progetto di centro relax e benessere con bagno turco,<br />
piscina coperta e idroterapie da inaugurare a ottobre per<br />
dare continuità alla struttura anche in pieno inverno, e una<br />
stilosa vocazione all’entertaiment by night con la dependance<br />
notturna Ammot (anagramma parziale di Tommaso,<br />
che, con tutta la famiglia Savanelli, è tra i più attivi imprenditori<br />
della zona) aperta solo una volta a settimana, il<br />
venerdì sera.<br />
Con i suoi condomini a schiera che si riempiono ogni mese<br />
di più di professionisti in migrazione da Napoli verso la<br />
presunta tranquillità, con i suoi negozi improbabili e i megaristoranti<br />
per cerimonie ridondanti di kitsch e piano bar,<br />
Varcaturo reclama una nuova identità, non solo a partire<br />
dal mare ma anche attraverso un blog di residenti entusiasti<br />
dal quale scegliamo pochi versi intrisi di parte nopea<br />
parte varcaturense simpatia, a proposito della presunta<br />
“regina” della zona: A Varcaturo chi regna? A pummarola!<br />
Aggarba ‘o maccarone e ‘a mulignana, chesta riggina ‘ve<br />
fa cunzulà.<br />
Per la traduzione: www.urbanmagazine.it/pummarola!<br />
32 URBAN
OLYMPIC GLAM<br />
foto: Marta Piazza<br />
moda: Francesca Merlo<br />
hair: Valentina Morabito@Atomo<br />
make up: Tiziana Raimondo@Atomo<br />
modella: Yulia Coumak@Major<br />
coulotte Amuleti J / sandali Versace / maschera Cressi<br />
34 URBAN URBAN 35
eggiseno e coulotte in pizzo di cotone La Perla / sandali Fendi<br />
body in filanca con spalline imbottite, cintura a stella Maison Martin Margiela<br />
36 URBAN URBAN 37
camicia in cotone Nara Camicie / polsino Lacoste / sandalo Louis Vuitton<br />
felpa in spugna Fila / costume intero dorato Gas<br />
38 URBAN URBAN 39
giubbotto smanicato in pelle trapuntata D&G / canotta in microfibra Diadora / shorts in jeans sbiancato Freesoul<br />
giaccavento Prada / costume Nolita<br />
Per la maschera da scherma si ringrazia il Circolo della spada Mangiarotti − Milano<br />
40 URBAN URBAN 41
WONDERLANDdi Maria<br />
Non riuscite più a emergere dagli inferi del mondo<br />
tecno-virtuale e rimpiangete quello incantato e simbolico<br />
delle fiabe? Allora questi “consigli per gli acquisti”<br />
sono proprio dedicati a voi, eterni bambini<br />
I Body Spray Borotalco Limited Edition,<br />
rivestiti dalle grafiche “Love Therapy”<br />
di Elio Fiorucci, richiamano alla mente<br />
gli inimitabili sette nani di Biancaneve.<br />
Euro 4,20 l'uno<br />
Tutte le note salienti di come è finita la storia<br />
di Cenerentola sono<br />
incatenate al bracciale della linea “C’era una<br />
volta” di Rosso Regale. Prezzo su richiesta.<br />
Info: www.rossoregale.it<br />
1)<br />
7)<br />
6)<br />
I quattro lati della borsa di Gilli, realizzata<br />
in vitello e cocco lucido, narrano l’atemporale<br />
e pedagogica fiaba di Cappuccetto<br />
rosso e il lupo cattivo. Euro 558.<br />
Info: www.gilli.com<br />
...Vicino al Re, c’era seduto il Coniglio Bianco,<br />
il quale in una mano teneva una trombetta,<br />
e nell’altra un rotolo di pergamena... Alice<br />
in Wonderland nella fibbia in lucite<br />
con Swarovski di Tarina Tarantino.<br />
Euro 390. Info: 02-76398048<br />
3)<br />
Broch<br />
I Tre porcellini stanno cantando:<br />
“...mai nessun ci dividerà, trallallero, trallallà..”<br />
sulle zeppe in tessuto stampato e corda<br />
di Pin Up Stars. Prezzo su richiesta.<br />
Info: 051-6257071<br />
È di Caterina Zangrando, artista di spicco<br />
nel “fashion fairy tales”, il bracciale<br />
dedicato a Pinocchio, realizzato con seta,<br />
perle, campanellini e cornetti.<br />
Euro 345. Info: 0422-405119<br />
PIÙNERIDICOSÌ... 1) Lait Soleil DNA Guard di Lancôme, euro 26,50 2) Terra Abbronzante di Deborah, euro 10,90 3) Spray Solaire Velours di Sephora, euro 13<br />
4) Spray Doposole Bi-Fase con aloe di Collistar, euro 18 5) Carrousel Compact Powder della linea Infinite Bronze di Lancaster, euro 41<br />
6) Maxi Terra Sun Shimmer di Rimmel, euro 12,99 7) Sun Protection Eye Cream di Shiseido, euro 29<br />
2)<br />
5)<br />
4)<br />
URBAN 43
GUIDALUGLIO-AGOSTO<br />
FILM 46<br />
LIBRI 49<br />
DIGITAL LIFE 51<br />
MUSICA 53<br />
LA STAR DEL MESE: Björk, 21 luglio, Villa Manin,<br />
Codroipo (UD). www.milanoconcerti.net<br />
BUONI E CATTIVI<br />
CAPOLAVORO<br />
Oh mio Dio! Come ho fatto senza, finora?<br />
GRANDE<br />
Come, sarebbe già finito!? Ancora! Ancora!<br />
BUONO<br />
Non ci cambierà la vita, ma funziona<br />
VABBÉ<br />
Coraggio, consideriamola una prova generale<br />
BLEAH!<br />
Complimenti! Fare peggio era davvero difficile<br />
Dipinti su tavola... da surf, riuniti nella mostra Art on<br />
Foam che dopo Australia e Cina ha come unica tappa<br />
italiana del tour Europeo il Fiat Café delle Triennale a<br />
Milano (dal 1° al 10 agosto). Un’idea spumeggiante<br />
come l’onda, proposta da SpaceJunk associazione<br />
francese che si è alleata a Quicksilver per regalare<br />
nuove emozioni allo sport da tavola.<br />
Sunglasses advertisement, 1999, Jean Paul Gaultier, Paris<br />
TEATRO 57<br />
ARTE 59<br />
NIGHTLIFE 61<br />
FOOD: Milano 62<br />
Roma 64<br />
Torino 66<br />
Veneto 67<br />
Bologna 68<br />
Napoli 69<br />
SCONTRI DI NOTE<br />
A ogni decennio la sua musica,<br />
la sua band, il suo paio di jeans.<br />
Levi’s naturalmente. Così nasce<br />
New music from the original, incursioni<br />
creative e battaglie musicali a<br />
colpi di performance live e digital<br />
blog dove ciascuno sfidante è<br />
interprete di una musica e di un<br />
mood degli anni ’60, ’70, ’80 e<br />
’90, rivisitati secondo il più aggiornato<br />
sound elettronico.<br />
E così The New Discotequers, The<br />
New Freaks, The New Hedonists e<br />
The New Cybers capitanati rispettivamente<br />
da Deepalso, Mammarella,<br />
Mass_Prod e Rufus si sfidano<br />
nei locali e durante i festival più<br />
cool della penisola: da Torino<br />
(Traffic, 12/15 luglio) a Firenze<br />
(Eletrowave@Italiawave Love<br />
Festival, 20/22 luglio), da Riccione<br />
(Prince, 25 luglio e 29 agosto) a<br />
Lecce (Guendalina, 28 luglio e 4<br />
agosto). Per una lunga estate bollente!<br />
www.levi.it<br />
L'ICONA E L'ICONOGRAFIA<br />
Lo scatto della vita, quello che fece<br />
Alberto Korda, alias Alberto Dìaz<br />
Gutìerrez, ex fotografo di moda, a<br />
Ernesto “Che” Guevara, durante il<br />
funerale di 140 cubani. Quel primo<br />
piano “encabronado y dolente” del<br />
guerrillero cubano che Madonna ha<br />
messo sulla cover dell’album American<br />
Life, gli studenti sessantottini dipinto<br />
su muri e magliette, e molti artisti (da<br />
Vik Muniz a Pedro Meyer, da Martin<br />
Parr a Marcos Lopez) utilizzato come<br />
fonte di ispirazione, è oggi il protagonista<br />
di una mostra che dopo New<br />
York, Città del Messico e Londra, approda<br />
finalmente a Milano in Triennale<br />
Bovisa. Fino al 16 settembre. www.<br />
triennalebovisa.it<br />
napoli | Neapolis Festival<br />
27-28-29 luglio: tre giorni di fuoco<br />
nell’Arena Flegrea di Napoli, per un<br />
appuntamento sonoro che unisce il<br />
migliore rock italiano a quello britannico<br />
ed europeo, a partire dalla<br />
serata d’anteprima (12 luglio) capitanata<br />
dai Negramaro. Cuore del festival<br />
un cast d’eccezione che include<br />
I’m From Barcelona, Digitalism,<br />
Who Made Who, The Horrors,<br />
Verdena, Negrita, The Styles, e tanti<br />
altri nomi noti.<br />
www.neapolis.it<br />
BOLOGNA | Sottofresco ’07<br />
Bonifica culturale firmata PlaQ nel<br />
sottopassaggio Ugo Bassi-Marconi:<br />
un’estate artisticamente calda grazie<br />
all’evento Street Art 4 Seven ovvero<br />
sette ingressi al sottopasso per sette<br />
pannelli decorati da altrettanti artisti<br />
con performance live ogni venerdì<br />
di luglio, con una sola regola uguale<br />
per tutti: l’ideazione di una freccia<br />
verso il basso, che inviti a visitare<br />
questo spazio urbano per molti ancora<br />
invisibile.<br />
www.planimetrieculturali.org<br />
Il Che di Warhol. Courtesy Trisha Ziff<br />
ROMA | Luglio Suona Bene<br />
Una crociera musicale di mezza<br />
estate nella cavea dell’Auditorium,<br />
un luglio di stelle dai cinque continenti<br />
che accontenta tutti gli orecchi.<br />
Arrivano i trasgressivi Scissor Sisters<br />
(17 luglio), il mitico Joe Cocker (18),<br />
la rivelazione soul Mario Biondi (23),<br />
Pink (25) e ancora Carmen Consoli<br />
(27), Battiato (28) e per chiudere il<br />
pianoforte di Giovanni Allevi (30) e<br />
Sergio Cammariere (31). L’imbarazzo<br />
della scelta!<br />
www.auditorium.com<br />
URBAN 45<br />
Mass_Prod
DVD<br />
Filmauro ha restaurato e<br />
reso per la prima volta disponibile<br />
per l’home video<br />
(se si esclude una fugace<br />
uscita con Il Messaggero<br />
dopo la morte di Sordi)<br />
Mafioso, film di Lattuada<br />
del 1962 che oggi pochi<br />
ricordano o conoscono, e<br />
che vale invece la pena di recuperare.<br />
Alto esempio della<br />
commedia di costume italiana,<br />
è uno dei lavori più cattivi<br />
della carriera tragicomica<br />
dell’Albertone Nazionale, qui<br />
un siciliano migrato al Nord<br />
costretto dalla “famigghia”<br />
a ripagare il lavoro nell’industria<br />
dell’auto con un<br />
omicidio eccellente a New<br />
York. Sceneggiato da Marco<br />
Ferreri (si immagina sua<br />
l’idea della sorella coperta<br />
di peli: forse un’anteprima<br />
della Donna Scimmia?) e da<br />
Age & Scarpelli, la crème de<br />
la crème dei nostri autori.<br />
Nessun extra, purtroppo.<br />
IPSE DIXIT<br />
– “Per me c’è davvero poca<br />
differenza tra prendermi 60<br />
mesi per fare un film e comprare<br />
un ukulele e imparare a<br />
suonare Here comes the sun”.<br />
Mike Meyers (Empire, luglio<br />
2007).<br />
– “Adorerei torturarla. D’altra<br />
parte, sorbirsi una delle sue<br />
commedie romantiche è già<br />
una tortura. Se dovessi scegliere<br />
tra Quando meno te lo<br />
aspetti e vomitare per qualcosa<br />
che ho visto in Hostel 2,<br />
preferirei il vomito in qualsiasi<br />
momento”. Eli Roth, regista di<br />
Hostel 1 & 2, su Kate Hudson<br />
(Details, giugno 2007).<br />
– “Ci si trasforma ogni giorno<br />
per entrare nel personaggio,<br />
si chiama recitare. E poi la<br />
maggior parte delle donne a<br />
Hollywood non sono bionde<br />
naturali!”. Jessica Alba in<br />
risposta a chi non l’apprezza<br />
nei panni della bionda Donna<br />
Invisibile nei Fantastici 4<br />
(Parade, 1° giugno 2007).<br />
46 URBAN<br />
FILM<br />
DI SASHA CARNEVALI<br />
RIVEDUTO E CORRETTO<br />
TORNA IL POLIZIESCO<br />
Due piedi piatti nella campagna<br />
inglese? Irresistibili dall’inizio<br />
alla fine<br />
HOT FUZZ<br />
Edgar Wright<br />
La prima vera estate cinematografica<br />
italiana è trainata da un manipolo di blockbuster<br />
più o meno deludenti (i sequel di<br />
Spiderman, Fantastici 4, Harry Potter),<br />
riempita di commedie e horror mediocri<br />
(Il mio fidanzato è un bastardo, Black<br />
Christmas) e vivacizzata da un paio di<br />
satire intelligenti ma inconcluse (Confetti,<br />
Idiocracy). Il film da non perdere è però<br />
l’inglese Hot Fuzz, prodotto dall’affidabile<br />
Working Title (Quattro matrimoni e un<br />
funerale, Bridget Jones), sugli schermi dal<br />
17 agosto: è una commedia che prende in<br />
giro con il più profondo affetto i polizieschi<br />
e i buddy movie americani (quei film<br />
sulle amicizie maschili tipo Bad Boys, qui<br />
ampiamente citato con Point Break), mescolandoli<br />
allo splatter di Mario Bava e a<br />
un gusto per l’omicidio-nel-villaggetto che<br />
fa molto Agatha Christie. A parte lo stuolo<br />
di facce conosciute nei ruoli secondari<br />
(l’ex-Bond Timothy Dalton, il pirata Bill<br />
Nighy, Jim Broadbent, Paddy Considine,<br />
Steve Coogan, Martin Freeman), il film è<br />
interpretato dal duo comico Simon Pegg<br />
(magro, biondo e insignificante) e Nick<br />
Frost (grassottello e bonaccione), in patria<br />
personaggi di culto e presto eroi anche sui<br />
nostri lidi.<br />
Nick Angel è il poliziotto più bravo di<br />
Londra, così bravo, anzi, che i colleghi<br />
messi in ombra lo esiliano a Sanford,<br />
paesello di campagna più volte premiato<br />
come il più ameno del regno. La sua<br />
inflessibile dedizione alla legge lo rende<br />
subito inviso anche lì, soprattutto quando<br />
si ostina a indagare sulle improbabili morti<br />
accidentali che mietono i cittadini più in vista.<br />
Riuscirà a svelare il mistero con l’aiuto<br />
del nuovo amico e collega Danny?<br />
Non si contano le citazioni al cinema<br />
d’azione americano anni ’80 (alla fine Nick<br />
si trasforma in una specie di Cobra con<br />
stuzzicadenti e occhiali da sole colorati),<br />
spaghetti western italiani (il cottage di<br />
Nick è su Spencer Hill, in omaggio a Bud e<br />
Terence), gialli anni ’60 e ’70, da Senza un<br />
attimo di tregua di Boorman a Chinatown<br />
di Polanski – il tutto condito dai camei<br />
nascosti di Cate Blanchett (è l’ex-fidanzata<br />
occultata dalla tuta della scientifica) e<br />
Peter Jackson (il Babbo Natale che accoltella<br />
Nick). Ah, alcuni brani della colonna<br />
sonora sono stati composti da Robert<br />
Rodriguez. Abbastanza cool, o è ancora<br />
poco?<br />
Contrariamente alla maggior parte dei<br />
film, la cui regola sembra essere un inizio<br />
promettente seguito da un lungo sbadiglio,<br />
Hot Fuzz guadagna in trovate e ritmo<br />
man mano che avanza: se il primo atto è<br />
divertente e decisamente sopra la media<br />
di quel che passa il convento, l’ultima mezz’ora<br />
è una esilarante, eccitante corsa sulle<br />
montagne russe. La critica inglese e americana<br />
ha trovato impossibile non paragonarlo<br />
al precedente film del trio Wright-<br />
Pegg-Frost, il perfettamente geniale Shaun<br />
of the Dead – L’alba dei morti dementi<br />
(commedia romantica con zombie, in Italia<br />
distribuito direttamente in dvd), finendo<br />
per considerargli Hot Fuzz leggermente<br />
inferiore. In realtà a Fuzz manca solo l’elemento<br />
sorpresa su cui ha potuto contare<br />
Shaun nel 2004, quando questi tre signori<br />
si materializzarono davanti al pubblico e<br />
raccolsero la corona dei Monty Python<br />
che giaceva nella polvere da 30 anni.<br />
CRANK<br />
Neveldine & Taylor<br />
Il killer freelance Chev<br />
Chelios (Jason Statham,<br />
Lock & Stock, Transporter)<br />
si sveglia un mattino scoprendo<br />
che il nemico Verona<br />
gli ha iniettato un veleno<br />
che lo ucciderà in meno di<br />
un’ora. Chev deve correre<br />
contro il tempo per rivedere<br />
la fidanzata, ammazzare<br />
Verona e la sua famiglia e<br />
trovare un antidoto che non<br />
sembra esistere. Siccome<br />
“l’adrenalina è l’unica cosa<br />
che rallenta il veleno”, Chev<br />
salta, sniffa, spara, pugnala,<br />
copula e distrugge mezza<br />
Los Angeles per mantenere<br />
il cuore su di giri (crank vuol<br />
dire aumentare l’intensità di<br />
qualcosa e in slang sta per<br />
anfetamina). Sembra un videogame<br />
che incrocia Speed<br />
(se rallenti muori) con D.O.A.<br />
(morituro cerca vendetta)<br />
questo figlio minore di Pulp<br />
fiction, maschilista, pop-sanguinolento<br />
ma dotato di un<br />
suo senso dell’umorismo. Gli<br />
iperattivi registi si sforzano<br />
di far venire le palpitazioni<br />
anche al pubblico dividendo<br />
in quattro lo schermo e<br />
affogandolo di stop frame,<br />
accelerazioni, solarizzazioni,<br />
tutto: si vede che vengono<br />
dai videoclip. Non abbonda<br />
in originalità, ma è vedibile.<br />
SMOKIN’ ACES<br />
Joe Carnahan<br />
Buddy “Aces” Israel, prestigiatore<br />
di Las Vegas che<br />
ha fatto i soldi con la mafia,<br />
decide di collaborare con<br />
la polizia prima che il suo<br />
ex-capo lo faccia fuori per<br />
non aver agito secondo il<br />
codice di famiglia. Aspetta di<br />
testimoniare rintanato nella<br />
suite di un hotel fuori città,<br />
ma sono in molti a volergli<br />
fare la pelle… Gli ha detto<br />
male a Carnahan: dopo aver<br />
diretto un buon film come<br />
Narc, era stato assunto da<br />
Tom Cruise per fargli l’ultimo<br />
Mission. Impossible, ma poi<br />
hanno litigato ed è finito a<br />
fare questa paccottiglia. Non<br />
manca un nome che conta<br />
nei titoli (pare la rubrica di un<br />
superagente hollywoodiano:<br />
Garcia, Liotta, Affleck, Piven,<br />
Gosling, Bateman), ed è<br />
chiaro che il modello a cui si<br />
mirava era quello di Ocean’s<br />
Eleven (ci stanno pure i gangster,<br />
le vendette, i carrelli<br />
con la mdp tra i tavoli verdi<br />
e gli ascensori del Nevada).<br />
Ma fallisce: troppo parlato<br />
in momenti in cui la musica<br />
copre le parole, troppo arzigogolato<br />
e inutile, troppo<br />
copiato da mille altri film.<br />
Si salva appena quella gran<br />
gnocca di Alicia Keys in versione<br />
lesbo-killer.<br />
CONFETTI<br />
Debbie Isitt<br />
Una rivista inglese lancia un<br />
concorso per coppie con la<br />
più originale idea per il loro<br />
matrimonio, “possibilmente<br />
qualcosa di cui si pentiranno<br />
per il resto della loro vita”, per<br />
usare le parole dell’editore.<br />
Aiutati da due wedding planner<br />
ovviamente sopra le righe,<br />
vanno in finale i fidanzati<br />
carrieristi e insopportabili che<br />
hanno scelto il tema del tennis;<br />
quelli che sognano nozze<br />
da musical; e quelli nudisti.<br />
Confetti è un mockumentary,<br />
ovvero un finto documentario<br />
con giusta dose di confessioni<br />
da reality. La premessa<br />
è divertente, gli attori sono<br />
divertenti (chi conosce le sitcom<br />
inglesi di culto The Office,<br />
Spaced e I’m Alan Partridge<br />
ritroverà molti volti noti), il film<br />
stesso è divertente. Eppure<br />
non si arriva alle vette toccate<br />
dal geniale creatore di<br />
questo genere, Christopher<br />
Guest, con This is Spinal Tap,<br />
Campioni di razza o Amici per<br />
la musica. Al film mancano<br />
essenzialmente un genuino<br />
affetto per i personaggi che<br />
prende in giro (si avverte<br />
l’espressione un po’ troppo<br />
ironica dell’autrice) e una sceneggiatura<br />
un po’ più salda:<br />
l’improvvisazione funziona<br />
finché funziona.<br />
KEEPING UP<br />
WITH THE STEINS<br />
Scott Marshall<br />
Ben Fiedler ha 13 anni e l’obbligo<br />
morale di celebrare il suo<br />
bar mitzvah (il passaggio alla<br />
maggiore età ebraica, n.d.r.)<br />
in grande stile: l’ex-socio del<br />
padre ha infatti organizzato<br />
per suo figlio una festa a tema<br />
Titanic, con tanto di sosia di<br />
Kate Winslet e un’orca che fa<br />
acrobazie con una yarmulke<br />
in testa. Adam, il papà di Ben,<br />
è pronto a spendere qualsiasi<br />
cifra per superare il rivale, ma<br />
non a invitare il padre con cui<br />
ha rotto i rapporti da molti anni.<br />
Ben invece vuole conoscere<br />
il nonno e lo invita di nascosto;<br />
l’allegro signore arriverà<br />
dalla riserva indiana in cui vive<br />
con la fidanzata Daryl Hannah<br />
(gonfia di silicone, una triste<br />
visione) a gettare scompiglio<br />
nella casa dei giovani Fiedler.<br />
I primi cinque minuti promettono<br />
una commedia divertente<br />
e sopra le righe, in tono con<br />
il titolo originale (Keeping up<br />
with the Steins è la versione<br />
yiddish di “keeping up with<br />
the Joneses”, che indica l’eterno<br />
affanno dei vicini piccoloborghesi<br />
per superarsi nelle<br />
spese). In mezz’ora diventa<br />
invece una specie di dramma<br />
familiare che non convince,<br />
non punge, non accora, e decisamente<br />
non fa ridere.<br />
IL FUTURO È DEGLI STUPIDI<br />
Risvegliarsi di colpo<br />
nel 2505: potrebbe<br />
non essere bello!<br />
IDIOCRACY<br />
Mike Judge<br />
Joe (Luke Wilson) è un pigro<br />
soldato americano felicemente<br />
imboscato in un archivio.<br />
Grazie alla sua mediocrità<br />
viene scelto dai superiori<br />
per un esperimento di ibernazione<br />
che deve durare un<br />
anno. Ma uno scandalo sui<br />
finanziamenti all’esercito fa<br />
chiudere la base, e tutti si<br />
dimenticano di Joe e dell’altra<br />
cavia, la prostituta Rita. I<br />
due si risvegliano nel 2505,<br />
quando la Grande Valanga di<br />
Immondizia travolge lo stato<br />
di Washington e scaraventa le<br />
loro “bare” in città. Troveranno<br />
un mondo che si è involuto al<br />
punto che il blockbuster del<br />
momento è un film di tre ore<br />
con inquadratura fissa su un<br />
sedere (si arriva al punto più<br />
alto della narrazione quando<br />
scoreggia), il presidente è un<br />
wrestler/porno star, e le risorse<br />
alimentari sono al collasso<br />
perché i raccolti vengono annaffiati<br />
con il Gatorade (è più<br />
buono dell’acqua!). Tutto questo<br />
perché mentre le famiglie<br />
con un alto QI rimandavano il<br />
momento in cui avere figli fino<br />
al punto di interrompere le<br />
loro linee genealogiche, i mi-<br />
crocefali hanno continuato a<br />
moltiplicarsi come conigli: Joe<br />
e Rita si ritrovano così a essere<br />
le persone più intelligenti di<br />
un’umanità così idiota che gli<br />
acquascooter imperversano<br />
anche nella vasca ai piedi del<br />
Lincoln Memorial. Riusciranno<br />
a salvare il mondo? La satira<br />
di Judge, creatore dei cartoni<br />
scorretti Beavis & Butthead<br />
e King of the Hill e autore del<br />
cult Impiegati… male! (da<br />
recuperare in dvd), punge e<br />
abbatte come una freccia al<br />
curaro, ma il tessuto con cui<br />
si intreccia è troppo fragile e<br />
sottile per trasformare il film<br />
nel classico che avrebbe potuto<br />
essere. Peccato.<br />
PREMIÈRE<br />
Arsenio Lupin? Ha<br />
compiuto 40 anni<br />
Luglio è il mese di Lupin<br />
III: il nostro ladro preferito<br />
festeggia 25 anni di lavoro<br />
in televisione e 40 di età (è<br />
nato nel 1967 come fumetto<br />
dalla matita di Kazuhito<br />
Kato, meglio conosciuto<br />
col nome d’arte di Monkey<br />
Punch). Dolmen celebra<br />
l’evento con l’uscita della<br />
prima serie tv raccolta in<br />
un cofanetto da collezione<br />
di 5 dvd, contenente i 23<br />
episodi in versione italiana e<br />
giapponese con sottotitoli,<br />
e ricca di approfondimenti<br />
(disponibile dal 24 luglio); il<br />
successo della prima serie è<br />
legato all’intervento di due<br />
maestri assoluti dell’animazione:<br />
Hayao Miyazaki (La<br />
città incantata, Il castello<br />
errante di Howl, Heidi) e Isao<br />
Takahata (Anna dai capelli<br />
rossi). Sempre da luglio sarà<br />
disponibile la seconda serie,<br />
per la prima volta in dvd;<br />
ogni disco conterrà 6 episodi,<br />
diversi approfondimenti<br />
e avrà un’uscita mensile. La<br />
serie è conosciuta tra gli appassionati<br />
come quella della<br />
giacca rossa (nella prima<br />
Lupin ne indossa una verde):<br />
il disegno si perfeziona e la<br />
trama si fa sempre più avvincente<br />
di puntata in puntata,<br />
grazie a un sapiente mix tra<br />
azione e ironia. Dal 6 luglio<br />
invece arriva per la prima<br />
volta sul grande schermo il<br />
lungometraggio di Hayao<br />
Miyazaki Lupin III – Il castello<br />
di Cagliostro (1979), opera<br />
prima del regista leone<br />
d’oro alla carriera. Si tratta<br />
di un’edizione nuovissima<br />
ottenuta con l’internegativo<br />
giapponese: la qualità delle<br />
immagini è particolarmente<br />
luminosa, mentre per<br />
il doppiaggio sono state<br />
riconvocate le voci storiche<br />
di Lupin, Jigen, Goemon,<br />
Fujiko/Margot e dell’ispettore<br />
Zenigata.<br />
URBAN 47
DI MARTA TOPIS<br />
SUMMER-METROPOLITANO<br />
DISFATTE CON HUMOUR<br />
In giro per il mondo, 12 vite<br />
mediocri si illudono di<br />
raggiungere il successo<br />
PICCOLI CRIMINI NELL’ETÀ<br />
DELL’ABBONDANZA<br />
Matthew Kneale<br />
Fazi, 2007<br />
270 pp., 14 euro<br />
“Come se questo non fosse abbastanza<br />
da sopportare c’era anche l’odiosa questione<br />
del vicinato. I primi tempi, quando<br />
Peter e la sua famiglia si erano trasferiti<br />
in Wilmshurst Avenue, il quartiere era tutt’altro<br />
che alla moda, avvolto com’era in<br />
una sorta di pretenziosa raffinatezza, con<br />
tanto di auto coperte con teli di plastica.<br />
Tra i loro vicini c’erano un tassista, una<br />
matta sotto la cui macchina cresceva il<br />
muschio e uno che lavorava per la BBC.<br />
Peter e Harriet si compiacevano al pensiero<br />
di essere il fiore all’occhiello del quartiere.<br />
Da allora però la zona era diventata irriconoscibile.<br />
I cassoni dei quartieri edilizi andavano<br />
e venivano man mano che i nuovi<br />
giovani arrivi investivano nelle loro proprietà,<br />
migliorandole in modo considerevole.<br />
Ora la via principale del quartiere rifulgeva<br />
con le insegne delle croissanterie, mentre i<br />
teli di plastica sulle auto e il muschio della<br />
vicina matta erano da tempo stati sostituiti<br />
dalle Range Rover. Adesso erano i Pelham<br />
a sentirsi da meno degli altri.<br />
Non che qualcuno li trattasse in modo scortese<br />
– la gente li salutava sempre con un<br />
sorriso – tuttavia ora si sentivano guardati<br />
dall’alto in basso: non venivano quasi mai<br />
invitati ai party esclusivi che si intravedevano<br />
dalle finestre sulla strada, allestiti sotto i<br />
gazebo improvvisati nei giardini del retro. A<br />
volte Harriet se la prendeva davvero. “Non<br />
c’è da meravigliarsi se la gente poi pensa<br />
che siamo strani” si lamentò una sera mentre<br />
caricavano la lavastoviglie. “Dobbiamo<br />
essere gli unici nella via a non aver ampliato<br />
la casa”.<br />
Per Peter c’erano questioni più urgenti…<br />
…Ora aveva superato i cinquant’anni e si<br />
stava trascinando verso l’orrore dell’ultimo<br />
saluto e di tutto ciò neanche l’ombra. Era<br />
sostituibile in tutto per tutto. Ma come era<br />
potuto succedere? Non lo trovava giusto.<br />
E poi in quella chiara sera di primavera<br />
aveva trovato il borsone nero sotto la pan-<br />
china. L’unica esperienza che aveva fatto<br />
con le droghe risaliva a uno spinello a una<br />
festa universitaria, che lo aveva fatto stare<br />
malissimo…”.<br />
In Polvere Peter fa l’avvocato a Londra e<br />
conduce una vita terribilmente banale, poi<br />
un giorno trova un borsone di cocaina e si<br />
dà allo spaccio, all’inizio per gioco, poi ci<br />
prende gusto e, insieme alla moglie finta<br />
puritana, guadagna soldi e fama da sempre<br />
sognati. In Pietra la borghesissima famiglia<br />
dei Winter si vanta di saper viaggiare da<br />
sola per la Cina, affrontando una realtà<br />
dura e violenta di cui diventa assurda com-<br />
plice. In Peso Benny, lasciato dalla moglie<br />
e confinato in una piattaforma petrolifera<br />
dell’Asia Centrale, crede di potersi comprare<br />
col denaro Mina, giovane ragazza uygur.<br />
Infine, in Bianco Hussein, kamikaze palestinese,<br />
poco prima di farsi esplodere avverte<br />
una tremenda solitudine e comincia ad<br />
avere dei dubbi su quello che sta per fare.<br />
Dodici racconti per 12 personaggi tanto<br />
vuoti quanto mediocri, che nella loro città<br />
o ai confini del mondo scoprono la chiave<br />
di volta della loro vita, toccano il successo<br />
con mano ma, in un soffio, lo perdono.<br />
Humour britannico (quello dell’autore) per<br />
meditare sui casi della vita.<br />
DALLA CINA CON FURORE<br />
Cinema e kung-fu<br />
vanno a braccetto<br />
DRAGONS FOREVER<br />
Stefano Di Marino<br />
Alacran, 2007<br />
342 pp., 17,80 euro<br />
Ecco un tomone con figure<br />
(le locandine dei film) su cinema<br />
di azione e arti marziali, da<br />
sfogliare in santa pace sotto<br />
l’ombrellone. L’autore – come<br />
spiega l’introduzione – ne<br />
sa, e parecchio: ha passato<br />
35 anni della sua vita a fare<br />
l’allievo, l’istruttore, l’arbitro<br />
e il cronista di arti marziali,<br />
cominciando dal più classico<br />
judo degli anni Settanta, scrivendo<br />
poi sotto pseudonimo,<br />
e viaggiando in lungo e in lar-<br />
go tra Cina e Hong Kong. Ma<br />
questo non deve spaventare:<br />
si tratta di un saggio dotato di<br />
leggerezza, infarcito di mille<br />
notizie e curiosità.<br />
Si scopre, per esempio, la<br />
differenza tra combattimenti<br />
cinematografici e arti marziali<br />
vere e proprie, che cosa siano<br />
i soia-western o il genere<br />
cavalleresco del Wuxiapian;<br />
LIBRI<br />
si legge di Bruce Lee uomo<br />
e attore e della maledizione<br />
che aleggia sulla sua famiglia;<br />
del filone americano starring<br />
David Carradine e di quello<br />
francese con Van Damme,<br />
fino alla rinascita degli ultimi<br />
Kitano, Ang Lee, Zhang Yimou<br />
e Tarantino. Con preziosi<br />
consigli per creare la propria<br />
videoteca personale.<br />
immagine tratta dalla copertina di: Matthew Kneale, Piccoli crimini nell’età dell’abbondanza, Fazi, 2007<br />
SHORT<br />
Spiagge diverse<br />
UOMINI E CANI<br />
Omar di Monopoli<br />
ISBN Edizioni, 2007<br />
234 pp., 13 euro<br />
Scritto da uno che ha sceneggiato<br />
per il regista Edoardo<br />
Winspeare, è un romanzo ambientato<br />
nel Salento. Ma non<br />
pensate a spiagge da cartolina<br />
e acque trasparenti, nemmeno<br />
ad Abatantuono sul set de Il<br />
Giudice Mastrangelo: questo<br />
è un Salento da Far West, arricchito<br />
da discrete note pulp,<br />
in cui i “proiettili volano e<br />
trafiggono l’aria zeppa di mosche”.<br />
La trama è semplice: un<br />
comune che vuole trasformare<br />
una salina in parco naturale,<br />
un sindaco troppo giovane,<br />
una bella fanciulla trasvolata in<br />
“altitalia”, un vecchio svalvolato<br />
che, come un killer seriale,<br />
uccide chiunque entri nel suo<br />
territorio. Il risultato: un polverone<br />
di eventi si susseguono,<br />
tra il barocco e il farraginoso,<br />
lungo l’arco temporale di una<br />
settimana, con demolizione<br />
finale.<br />
NON SI UCCIDONO<br />
COSÌ ANCHE I CAVALLI?<br />
Horace McCoy<br />
Terre di Mezzo, 2007<br />
123 pp., 12 euro<br />
Spiaggia di Malibu, anni<br />
Trenta: ma se non leggete<br />
la data nella seconda di copertina,<br />
la storia vi sembrerà<br />
tranquillamente ambientata ai<br />
giorni nostri con un technorave<br />
che dura ininterrotto per<br />
settimane invece di un’estenuante<br />
maratona di ballo.<br />
Protagonisti due spiantati in<br />
cerca di successo a Hollywood:<br />
Robert, dall’Arkansas, e Gloria,<br />
dal Texas, che s’incontrano e<br />
partecipano per guadagnare<br />
qualche dollaro e magari farsi<br />
notare da un regista. Una<br />
sfida durissima, ai limiti della<br />
sopravvivenza, in cui si balla<br />
giorno e notte non-stop con<br />
l’angoscia di una vita fallita e<br />
con 10 minuti di pausa ogni<br />
ora e 50, al termine della quale<br />
“ci scappa il morto”.<br />
URBAN 49
Buoni o cattivi, poco importa: le<br />
macchine robot mettono la città<br />
a ferro e fuoco<br />
Negli anni ’80 sono stati tra i giochi di<br />
maggior successo. Una formula magica aveva<br />
reso compatibili due mondi: le macchinine<br />
e i robot. Ora tornano più aggressivi<br />
che mai visto che in contemporanea con<br />
l’uscita nelle sale cinematografiche del film<br />
Transformers di Michael Bay (Armageddon,<br />
Pearl Harbour) Activision lancia sul mercato<br />
l’omonimo videogioco.<br />
Si tratta di un gioco d’azione in un ambiente<br />
fortemente interattivo, dove la velocità<br />
delle auto e la potenza dei robot fanno la<br />
differenza. In due parole: gare e combattimenti.<br />
Nel gioco, come nel film, gli autoro-<br />
bot sono divisi in due gruppi in guerra fra<br />
di loro, Autobot e Decepticon: i primi sono<br />
i buoni, alleati dell’umanità, i secondi sono<br />
qui per dominare il pianeta Terra.<br />
Ogni robot ha caratteristiche speciali e i<br />
protagonisti del gioco sono ricostruiti seguendo<br />
fedelmente i modelli cinematografici.<br />
Il passaggio da mezzo di locomozione a<br />
robot è immediato e permette di cambiare<br />
la forma dei protagonisti di continuo: per<br />
fuggire niente di meglio che essere un’automobile,<br />
ma per un combattimento consigliamo<br />
la forma robotica.<br />
La grafica è piuttosto buona, in particolare<br />
edifici, costruzioni e tutto ciò che può essere<br />
distrutto. Lascia perplesso il traffico<br />
cittadino, dove il parco auto sembra un po’<br />
limitato e porta alla mente le famose marce<br />
DI SANDRO BRESCIA<br />
SI SALVI CHI PUÒ! CI<br />
SONO I TRANSFORMER Su<br />
militari del ventennio fascista, dove i carri<br />
armati venivano fatti sfilare due volte per<br />
dare una sensazione numericamente più<br />
alta.<br />
La trama si sviluppa in maniera fedele rispetto<br />
al film, ma con due possibilità in più:<br />
primo, il finale del gioco è aperto a varie<br />
opzioni, secondo potremo decidere di trasformarci<br />
in cattivi e usare i Decepticon.<br />
Alla fine Transformers è un buon gioco che<br />
risente di tutto il peso e il vantaggio di uscire<br />
parallelamente al film.<br />
Forse un po’ di innovazione non guasterebbe,<br />
ma questi sono titoli da Blockbuster,<br />
non da sperimentatori videoludici!<br />
TRANSFORMERS<br />
Ps2 – Ps3 – Xbox360 – Wii – Pc – Ds<br />
CERCASI GINA DISPERATAMENTE<br />
Sull’isola deserta<br />
hawaiana lui deve<br />
ritrovare lei<br />
Brian e Gina sono i protagonisti<br />
di uno dei videogiochi<br />
più riusciti e spassosi di alcuni<br />
anni fa: Runaway.<br />
In questa nuova avventura,<br />
Runaway 2, i due in viaggio<br />
verso le Hawaii su<strong>bis</strong>cono<br />
un’avaria e si ritrovano dispersi<br />
in una delle isole dell’arcipelago,<br />
l’isola delle tartarughe.<br />
Brian solo e “disperato” si<br />
metterà alla ricerca di Gina e<br />
si troverà in mezzo a una serie<br />
di strabilianti peripezie...<br />
Costruito sul gameplay dei<br />
giochi di avventura grafica<br />
come Monkey Island, con uno<br />
stile che ricorda il mondo dei<br />
fumetti, si basa sul classico<br />
“clicca, punta e interagisci”: il<br />
sistema di gioco è cioè basato<br />
DIGITAL LIFE<br />
più sul puntamento del mouse<br />
che sull’azione pura, e la freccia<br />
sullo schermo diventa una<br />
sorta di chiave per esplorare<br />
scenari e cercare particolari<br />
che possano aiutare a superare<br />
il livello.<br />
Il gioco è stato completamente<br />
doppiato per il mercato<br />
italiano e questo dimostra l’attenzione<br />
degli sviluppatori per<br />
i dettagli. Tra l’altro la fortuna<br />
di Runaway, almeno nella sua<br />
prima versione, oltre alla qualità<br />
piuttosto alta era anche il<br />
costo aggressivamente basso,<br />
in un mercato dove spesso i<br />
prezzi sono fuori portata.<br />
Bella grafica, un’avventura<br />
divertente, uno scenario<br />
hawaiano: insomma, abbiamo<br />
davanti il titolo giusto per la<br />
stagione calda!<br />
RUNAWAY 2<br />
Pc<br />
E-NEWS<br />
Second Life<br />
adesso si guida<br />
Second Life sta diventando<br />
una delle vetrine promozionali<br />
più importanti tra i media on<br />
line. I giovani sono in fuga<br />
dalla televisione generalista, e<br />
scovarli è sempre più difficile.<br />
Questa volta a sbarcare su SL<br />
è la Citroën che ha presentato<br />
la nuova C1 Deejay con una<br />
festa a cui ha partecipato<br />
Linus, o meglio il suo avatar,<br />
perché siamo comunque in un<br />
mondo virtuale e immanente.<br />
Il party si è tenuto sulla C1<br />
Island, l’isola che Citroën ha<br />
comprato su Second Life per<br />
promuoversi e divertirsi. Tra<br />
ombrelloni, sdraio e piste da<br />
ballo, si parla di auto e se ne<br />
scoprono tutti i dettagli, ma<br />
non solo. I partecipanti agli<br />
eventi ricevono regali e in più<br />
durante una festa il 16 luglio<br />
viene anche premiato l’ospite<br />
virtuale che avrà l’avatar più<br />
intrigante, una sorta di versione<br />
moderna del premio al<br />
migliore vestito.<br />
Non è la prima volta che<br />
un’industria automobilistica si<br />
fa strada su Second Life: anche<br />
la Renault ha promosso<br />
una propria auto, la General<br />
Motors sta per aprire un’isola<br />
virtuale, Motorati Island; la<br />
Mercedes ha una propria<br />
pista dove testare i veicoli.<br />
La cosa più curiosa è che su<br />
Second Life si vola, quindi le<br />
auto sono piuttosto inutili.<br />
Il rischio di trovarsi impantanati<br />
nel traffico non esiste<br />
ancora, speriamo solo che il<br />
problema dell’inquinamento<br />
non si sposti anche sulla simulazione<br />
di vita on line più<br />
famosa del mondo!<br />
URBAN 51
MUSICA<br />
DI PAOLO MADEDDU<br />
DVD<br />
MAESTRI SI NASCE<br />
NON CI SI INVENTA<br />
WEATHER REPORT<br />
Live at Montreux 1976<br />
Eagle<br />
Sono 20 anni che Jaco<br />
Pastorius, una delle ultime<br />
stelle del jazz, dio del basso, è<br />
morto – bello, giovane, ucciso<br />
in una rissa. Una fine da rockstar<br />
– d’altro canto i Weather<br />
Report erano considerati<br />
“jazz-rock”. L’anno prima il<br />
gruppo si era sciolto. Come un<br />
gelato, come il jazz, qualcuno<br />
potrebbe malignamente suggerire<br />
(siamo qui per questo),<br />
lasciando agli appassionati<br />
un nostalgico vuoto. Il live<br />
proposto da questo dvd non è<br />
musicalmente eccelso: rispetto<br />
a quello del disco 8:30 è più<br />
prudente, meno glamour. Ma<br />
colma un vuoto: fa vedere<br />
COME facevano. Come producevano<br />
quello strano melange<br />
piacione, oggi un po’ datato,<br />
ma che allora lasciava a bocca<br />
aperta. Si badi: se il rock, da<br />
Elvis a oggi, è fatto per essere<br />
guardato, il jazz lo è stato al<br />
massimo ai tempi di Louis<br />
Armstrong. Quindi si assiste,<br />
come gli spettatori svizzeri, un<br />
po’ sbigottiti (forse anche nel<br />
vedere un jazzista austriaco:<br />
Joe Zawinul), più incuriositi<br />
che coinvolti. Non aiutano le<br />
riprese da tv d’epoca, poco<br />
smaliziata: i cameraman riprendono<br />
il concerto senza<br />
farne uno show, non hanno<br />
dritte su quanto accade (ignorano<br />
del tutto Pastorius in<br />
Black market, brano dal riff di<br />
basso proverbiale). Ma d’un<br />
tratto, vediamo Zawinul accennare<br />
una frase, che poi lascia<br />
cadere. È l’idea centrale di un<br />
pezzo in embrione, l’iperbolica<br />
Birdland, che diventerà<br />
un brano, anzi un inno, in un<br />
disco del 1977. Veder nascere<br />
un’idea: strana esperienza,<br />
nevvero?<br />
NINE INCH NAILS<br />
Beside you in time<br />
Interscope<br />
Sono 10 anni che Marilyn<br />
Manson ha ottenuto quanto<br />
voleva: diventare un’icona<br />
– l’anticristo del rock, blablabla.<br />
Manson è brillante e<br />
simpatico, ma musicalmente è<br />
di un pallore ben superiore al<br />
suo make-up. Tuttavia, a riprova<br />
della sua satanica furbizia,<br />
da giovane ha sfruttato le sue<br />
attitudini vampiresche e dopo<br />
aver succhiato il look da Alice<br />
Cooper, per la musica si è attaccato<br />
come uno zanzarone a<br />
Trent Reznor, leader dei Nine<br />
Inch Nails, scienziato pazzo<br />
specializzato in incubi futuribili.<br />
Questi, piuttosto anemico<br />
di suo, giunto a un passo dal<br />
trono di rocker più tenebroso<br />
del mondo, ha cominciato a<br />
barcollare per il salasso: così,<br />
all’attenzione delle genti ecco<br />
balzare il mefistofelico allievo<br />
– in fondo, un esito adeguatamente<br />
luciferino. Però Manson<br />
non ha dato veramente niente<br />
alla musica se non due album<br />
carucci ma tutt’altro che<br />
essenziali. Reznor invece ne<br />
ha incisi un paio che fanno<br />
sembrare The wall dei Pink<br />
Floyd un allegro carnevale:<br />
The downward spiral (1994) e<br />
The fragile (1999). Poi, come<br />
consapevole di avere perso<br />
la diabolica scommessa, ha<br />
intitolato un cd “Tutto ciò che<br />
avrebbe potuto essere”. E nei<br />
(post)apocalittici concerti ha<br />
accentuato uno stile ferocemente<br />
distaccato che enfatizza<br />
la violenza degli scenari evocati.<br />
Nulla a che fare col circo<br />
horror di Manson, che alla fine<br />
è sano intrattenimento: le bordate<br />
“industriali” dei Nine Inch<br />
Nails non puntano al divertimento.<br />
Vedere la disperazione:<br />
strana esperienza, nevvero?<br />
SOTTOFONDO<br />
VIP:IL MEGLIO DEL PEGGIO<br />
Voci rubate alla<br />
celebrità<br />
Niente mondiali, niente olimpiadi,<br />
niente calciopoli, niente<br />
vallettopoli, forse intercettopoli.<br />
Poche certezze sotto gli ombrelloni,<br />
quest’estate – eccetto,<br />
naturalmente, il gossip. Oddio,<br />
sappiamo tutti che non si<br />
aspetta più luglio: il carnevale<br />
va avanti tutto l’anno, e i suoi<br />
tantissimi protagonisti ci fanno<br />
compagnia in tutte le stagioni e<br />
in tutte le forme. Uno dei modi<br />
non sufficientemente premiato<br />
dal pubblico è quello canterino:<br />
mentre molti esponenti del<br />
mondo musicale si sono riciclati<br />
con successo come pupazzi da<br />
chiacchiera e da reality, il percorso<br />
inverso è risultato più difficile.<br />
Rimane un miraggio lontano<br />
nel tempo il n.10 in classifica<br />
di Stephanie di Monaco<br />
con l’agghiacciante Ouragan;<br />
del resto non ha avuto fortuna<br />
nemmeno la Pariettona al suo<br />
apogeo nei primi anni ’90, con<br />
un intero album in cui spiccavano<br />
Cuore Selvaggio e Albarap.<br />
D’altronde persino Paris Hilton<br />
è riuscita a fare un flop, nonché<br />
beccarsi un’accusa di plagio<br />
dagli UB40. E dire che non<br />
di rado i vip riescono a farsi<br />
portavoce di istanze particolarmente<br />
sentite dalla massa:<br />
è il caso di Carmen Di Pietro<br />
e Loredana Lecciso, con due<br />
brani che esprimono un disagio<br />
sociale diffuso. Stessa cosa per<br />
il rap che il calabrese Kalief<br />
ha dedicato all’amico Fabrizio<br />
Corona, quello con le vibranti<br />
accuse: “Heeey Woodcock /<br />
che, Fabri ha ammazzato qual-<br />
cuno? / Tre mesi così / non se li<br />
è fatti nessuno...”.<br />
• Stephanie di Monaco,<br />
Ouragan<br />
• Alba Parietti, Cuore Selvaggio<br />
• Solange, Palline colorate<br />
• Carmen Di Pietro, Tocalo<br />
Tocalo<br />
• Loredana Lecciso, Tuka Kulos<br />
• Walter Nudo, Deux Poissons<br />
Rouges<br />
• Ana Laura Ribas, Sereia<br />
• Antonio Zequila, Senza di te<br />
• Paris Hilton, Stars are blind<br />
• Kalief, Ostaggio di stato<br />
HOT HIT<br />
Le più scaricate a fine<br />
giugno da iTunes<br />
Music Store − Italia<br />
1. GAIA & LUNA<br />
Come Vasco Rossi<br />
“Siamo solo noi geneazione di<br />
bambini senza più santi ne eoi”.<br />
2. NEGRAMARO<br />
Parlami d’amore<br />
“Parlami d’amore, se quando muore<br />
un fiore, ti troverai senza respiro,<br />
amore”.<br />
3. MIKA<br />
Relax, take it easy<br />
“It’s as if I’m scared. It’s as if I’m<br />
terrified. It’s as if I’m scared. It’s as<br />
if I’m playing with fire”.<br />
4. MIGUEL BOSÉ FEAT.<br />
SHAKIRA<br />
Si tu no vuelves<br />
“Si no vuelves no habrá vida no sé<br />
lo que haré. No sé lo que haré. No<br />
no no no”.<br />
5. RIHANNA FEAT. JAY-Z<br />
Umbrella<br />
“You can stay under my umbrella.<br />
Ella ella eh eh eh. Under my umbrella.<br />
Ella ella eh eh eh”.<br />
6. IRENE GRANDI<br />
Bruci la città<br />
“Io non posso che adorare, non<br />
posso che leccare”.<br />
7. IO, CARLO<br />
L’ego<br />
“Della televisione proprio me ne<br />
frego, io mi diverto a costruire<br />
coll’ego”.<br />
8. LILI ROCHA<br />
Yemanjà<br />
“Yemanjaaaaà. Yemanjaaaaà.<br />
Yemanjaaaaà”.<br />
9. VASCO ROSSI<br />
La compagnia<br />
“Eppure ieri morivo di dolore”.<br />
10. NELLY FURTADO<br />
Say it right<br />
“You don’t mean nothing at all to<br />
me, no you don’t mean nothing at<br />
all to me”.<br />
URBAN 53
INTERPOL<br />
Our love to admire<br />
Capitol<br />
WHO: Quattro esseri un po’<br />
ombrosi.<br />
WHERE: Da New York. Il che<br />
è piuttosto bizzarro, dal momento<br />
che sembrano cresciuti<br />
in una cupezza tutta inglese<br />
– Joy Division, Cure. Alcuni<br />
brani sembrano scritti dopo<br />
aver visto il Tottenham suonato<br />
dal Siviglia in semifinale di<br />
Coppa Uefa. Avete presente,<br />
no?<br />
WHY: Perché il disco deludente<br />
di prammatica (il secondo)<br />
lo hanno già fatto; questo è il<br />
terzo, ed è buono come il primo.<br />
Anzi, toh, ci sbilanciamo:<br />
forse anche di più.<br />
WHAT: “Guardiamo molti film,<br />
ci aiutano molto a comporre”.<br />
WHEN: Quando non ne potete<br />
più di tutta questa luce<br />
estiva, e cominciate ad anelare<br />
il ritorno dell’ora illegale.<br />
GOGOL BORDELLO<br />
Super taranta!<br />
SideOneDummy<br />
WHO: Due tipe con le calze<br />
rosse, svariati tipi molto loschi,<br />
ma soprattutto un tipo<br />
coi baffi. Che, da Vallanzasca<br />
a Costanzo passando per<br />
Agroppi, sono i più pericolosi.<br />
WHERE: L’avevamo lasciato in<br />
delirio etilico zingaresco carcerario,<br />
ora dice di aver messo<br />
su un harem in Toscana.<br />
WHY: Stavolta perlomeno non<br />
bestemmia. Oppure sì? Chi lo<br />
sa, parla malissimo italiano.<br />
Vengono qui, ci rubano il lavoro,<br />
e non imparano nemmeno<br />
a parlare.<br />
WHAT: “La prima volta che ho<br />
letto la Bibbia mi è parsa priva<br />
di ironia”.<br />
WHEN: Quando vi sentite<br />
orfani di Bregovic, Leningrad<br />
Cowboys, Manu Chao – sì, dài:<br />
l’etnico-figo. Piace a Madonna.<br />
Tanto perché lo sappiate.<br />
SUZANNE VEGA<br />
Beauty & crime<br />
Blue Note<br />
WHO: La mamma di metà<br />
delle cantautrici attuali, che<br />
da lei hanno imparato a<br />
sgonfiarsi dopo tre dischi<br />
notevoli. Piccolo particolare:<br />
loro non li fanno, tre dischi<br />
notevoli.<br />
WHERE: Greenwich Village,<br />
New York. Ovviamente.<br />
WHY: Tutto andava a meraviglia<br />
finché un giorno ha pronunciato<br />
le parole “My name<br />
is Luka”. Lì, l’abbiamo persa.<br />
WHAT: “Mi ha colpito una<br />
frase di Ava Gardner su Frank<br />
Sinatra. Diceva: a letto non litigavamo.<br />
Ma la guerra iniziava<br />
già in direzione del bidet”.<br />
WHEN: Quando avete anche<br />
il tempo di leggere i testi,<br />
che sono piccoli, pregevoli<br />
racconti minimalisti. Solo che<br />
invece che pubblicarli li mette<br />
in musica. Che peccato.<br />
PINK MARTINI<br />
Hey Eugene!<br />
Self<br />
WHO: Nove tizi che si agitano,<br />
più Thomas Lauderdale e la<br />
cantante China Forbes, laureati<br />
ad Harvard. Dove, come è noto,<br />
insegnano a fare i soldi.<br />
WHERE: Dappertutto. Non<br />
c’è esotismo di maniera che<br />
non li affascini: dal Giappone<br />
al Sudamerica alla Francia di<br />
De Gaulle, in stile cartolina<br />
d’epoca.<br />
WHY: Perché si capisce lontano<br />
un miglio dove vanno a parare.<br />
WHAT: “Siamo come un romantico<br />
musical hollywoodiano<br />
degli anni ’50, ma con una moderna<br />
prospettiva globale”.<br />
WHEN: Sentite, ma quando un<br />
gruppo si dà un nome come<br />
Pink Martini, ha senso venirci<br />
a domandare in che situazione<br />
ascoltarli? E comunque: la<br />
mangiate, l’oliva? Allora, date<br />
qua.<br />
VALLANZASKA<br />
Cose spaventose<br />
Venus<br />
WHO: La Dava, Lucius, Lo<br />
Skandinavo, Lollo, Il Vanni,<br />
Lo Specchio, Piras. Non li<br />
mettereste in galera solo per<br />
i nomi?<br />
WHERE: A piede libero, a differenza<br />
del signore cui hanno<br />
rapinato il cognome. L’Italia<br />
va così, miei cari.<br />
WHY: Perché la prima metà<br />
del disco, quella con il sogno<br />
del becchino e l’orchestra del<br />
Titanic, è irresistibile; purtroppo<br />
nella seconda metà<br />
arrivano le cose spaventose,<br />
ovvero spunti terribilmente<br />
somiglianti a cose già fatte da<br />
Elio e le Storie Tese. Chissà se<br />
li hanno sentiti nominare.<br />
WHAT: “Calare! Tumulare!<br />
Salutare! Gioca jouer!”<br />
WHEN: Quando avete voglia<br />
di un po’ di evasione. Dài, non<br />
fatevela spiegare.<br />
PIERO PELÙ<br />
Storytellers<br />
Sony<br />
WHO: “L’icona del rock italiano.<br />
L’eterno ribelle” (è la presentazione<br />
di Paolina Maugeri) (ci<br />
piaceva) (non la presentazione:<br />
la Maugeri).<br />
WHERE: Nello show<br />
Storytellers, “iniziativa di<br />
Telecom Progetto Italia e<br />
di Mtv” (parole di Paolina<br />
Maugeri).<br />
WHY: Per festeggiare il suo<br />
giubileo, come dice – beh, sì:<br />
Paolina Maugeri.<br />
WHAT: “Piero, spesso si dice<br />
di te che sei uno scrittore di<br />
canzoni politico. Io invece penso<br />
un’altra cosa, io nelle tue<br />
canzoni e in te, io vedo invece:<br />
il rock uguale libertà”. (Paolina<br />
Maugeri)<br />
WHEN: Quando vi trovate “in<br />
una fortezza senza inganni”<br />
(che significa?) (chiederemo a<br />
Paolina Maugeri).<br />
MUSICA<br />
DI PAOLO MADEDDU<br />
QUEENS OF<br />
THE STONE AGE<br />
Era vulgaris<br />
Interscope<br />
WHO: Josh Homme, californiano,<br />
creatore del genere stoner.<br />
Che approssimativamente significa<br />
“un rock strafatto che non<br />
sa bene cosa sta per fare ma<br />
non si sente particolarmente in<br />
colpa per questo”. Ma ripetiamo:<br />
approssimativamente.<br />
WHERE: Al primo disco senza la<br />
sua controparte allarmante: Nick<br />
Oliveri, bassista che suonava<br />
tutto nudo ed era violento con<br />
le ragazze. Il cognato ideale.<br />
WHY: In uno scatolone pieno<br />
di strane, colorate cianfrusaglie<br />
musicali, dalla psichedelia all’hard<br />
rock.<br />
WHAT: “Viviamo in un’epoca<br />
volgare. Ma non necessariamente<br />
in senso negativo”.<br />
WHEN: Quando non sapete bene<br />
cosa state per fare ma… Oh,<br />
ve l’aspettavate, vero?<br />
O’DEATH<br />
Head Home<br />
Co-Op<br />
WHO: Irsuti tizi di Brooklyn<br />
che suonano come minatori.<br />
WHERE: Tra country e punk.<br />
Quale tra i generi sia più inquietante<br />
è un buon argomento<br />
di dibattito.<br />
WHY: I pezzi sono ottimi.<br />
Ma il cantante è tremendo.<br />
Dà tantissimo fastidio. Non<br />
dovrebbe proprio cantare. Al<br />
confronto, Carmen Consoli è<br />
Ella Fitzgerald. Dite che l’hanno<br />
scelto per il fascino? Boh,<br />
sembra Stanley Kubrick. No,<br />
l’hanno proprio scelto per infastidire.<br />
E questo è molto punk.<br />
Altro che i Green Day.<br />
WHAT: “Tentiamo di creare una<br />
specie di caos”.<br />
WHEN: Quando cercate qualcuno<br />
con cui prendervela.<br />
Il cantante degli O’Death!<br />
Lasciate perdere Berlusconi:<br />
prendetevela con lui! Lo merita.<br />
CONCERTI<br />
VASCO ROSSI<br />
10 luglio<br />
Bari – Stadio San Nicola<br />
GEORGE BENSON & AL<br />
JARREAU<br />
11 luglio<br />
Teatro Smeraldo<br />
ZIGGY MARLEY<br />
12 luglio<br />
Firenze – Ippodromo Le<br />
Mulina<br />
13 luglio<br />
Roma – Foro Italico<br />
STEVE VAI<br />
13 luglio<br />
Milano – Idroscalo<br />
16 luglio<br />
Roma – Ippodromo delle<br />
Capannelle<br />
GENESIS<br />
14 luglio<br />
Telecomcerto 2007<br />
Roma – Circo Massimo<br />
MUSE<br />
16 luglio<br />
Verona – Arena<br />
DAMIEN RICE<br />
17 luglio<br />
Milano – Villa Arconati<br />
19 luglio<br />
Roma – Parco della Musica<br />
SCISSOR SISTERS<br />
17 luglio<br />
Roma – Parco della Musica<br />
18 luglio<br />
Firenze – Italia Wave Love<br />
Festival<br />
GEORGE MICHAEL<br />
17 luglio<br />
Padova – Stadio Euganeo<br />
21 luglio<br />
Roma – Stadio Olimpico<br />
PET SHOP BOYS<br />
18 luglio<br />
Milano – Villa Arconati<br />
GOGOL BORDELLO<br />
22 agosto<br />
Firenze – Ippodromo Le<br />
Mulina<br />
URBAN 55
TOUR DATES<br />
Luglio<br />
6 Cuneo / Nuvolari Festival<br />
08 Pontenure (PC) / Festa della birra<br />
14 Sarroch (CA) / Campo sportivo<br />
18 Asti / AstiMusica<br />
19 Milano / Idropark Fila (ex Idroscalo)<br />
20 Montale (PT) / Moon Tale Festival<br />
22 Itri (LT) / Parco Rodari<br />
24 Spilimbergo (PN) / Folkest - Piazza Duomo<br />
26 Roma / Auditorium Parco della Musica<br />
27 Napoli / Neapolis Festival<br />
29 San Vincenzo (LI) / Porto<br />
Agosto<br />
11 Gallipoli (LE) / Piazza<br />
Settembre<br />
14 Piazzola sul Brenta (PD) / Villa Contarini<br />
www.tiromancino.com<br />
L’ALBA<br />
DI DOMANI<br />
TOUR<br />
Per Federico Zampaglione e i suoi fidi<br />
Tiromancino è tempo di tour, una quindicina di<br />
concerti che da giugno a settembre li stanno<br />
portando su e giù per l’Italia.<br />
Che suono hanno i vostri nuovi concerti?<br />
La sezione ritmica è cambiata, ma la novità<br />
più importante è il ritorno di mio fratello<br />
Francesco. Siamo cresciuti suonando insieme e<br />
le nostre chitarre si incastrano alla perfezione.<br />
L’approccio che abbiamo, in generale, è<br />
più energico anche se il potere emotivo<br />
delle canzoni resta. E poi c’è spazio per<br />
l’interazione e l’improvvisazione anche nell’uso<br />
dell’elettronica. Al posto dei freddi sequencer<br />
abbiamo voluto pad suonati dal vivo come<br />
percussioni.<br />
Arrangi e registri in prima persona i tuoi<br />
brani in studio. Dal vivo ti rilassi o i soliti<br />
problemi tecnici ti danno tensione?<br />
Cerco di essere lucido e preciso, certo, ma la<br />
dimensione live è così diversa da quella intima<br />
dei dischi dei Tiromancino. I brani li abbiamo<br />
riarrangiati a base di rock e funk. Amore<br />
impossibile e Nessuna certezza ora hanno<br />
uno stile molto reggae roots, Muovo le ali di<br />
nuovo e Angoli di cielo le abbiamo riempite di<br />
chitarre massicce. Sono contentissimo, credo<br />
sia il concerto più bello che ho messo insieme<br />
sinora. E diventerà anche un disco dal vivo.<br />
Nei primi anni ’90 aprivate i concerti di<br />
Luca Carboni. Cosa è cambiato da allora?<br />
Tutti i pezzi o quasi oggi vengono cantati<br />
in coro dal pubblico. Mi lancio sempre in<br />
nuove prospettive, vedi il film. Non penso<br />
molto a cosa siamo diventati in un periodo<br />
tutto sommato breve, visto che il successo è<br />
arrivato nel 2001. È solo durante i concerti<br />
che mi accorgo di quante nostre canzoni siano<br />
entrate nel cuore delle persone.<br />
Come vivi il tour e gli spostamenti?<br />
Non ci alziamo presto, questo è sicuro.<br />
Quest’anno però ho deciso di portarmi dietro<br />
una mountain bike per smaltire le serate,<br />
oppure vado a correre. Il fiato poi serve, visto<br />
che il concerto dura oltre due ore ed è anche<br />
una prestazione fisica.<br />
E tu, vai ancora a sentire i concerti come<br />
spettatore?<br />
Lo faccio spesso. Vasco l’ho sentito poche<br />
settimane fa, a Latina: ogni anno che passa<br />
migliora, come il vino. Recentemente ho anche<br />
ascoltato i White Stripes. Sono solo in due<br />
sul palco, ma il loro rock blues acido ha un<br />
impatto forte anche dal punto di vista scenico.<br />
LORENZO TIEZZI
TEATRO<br />
DI IGOR PRINCIPE<br />
MILANO BALLA DA SOLA<br />
Nella città che si svuota, la<br />
“prima” di un festival molto<br />
promettente<br />
MILANO<br />
Solo in azione<br />
L’estate teatrale a Milano, di solito<br />
pressoché ridotta a zero, propone quest’anno<br />
la prima edizione di un festival<br />
dedicato al “solo” nella danza. Per chi<br />
lo organizza – Perypezye <strong>Urban</strong>e – è un<br />
modo per esaltare il gesto di chi danza<br />
e la tensione dell’artista nella propria<br />
ricerca personale. Per chi vi assiste, e in<br />
particolare per gli appassionati, Solo in<br />
azione può diventare anche il segno di<br />
una piccola rivincita: dare il giusto rilievo<br />
a un momento che sta alla danza come<br />
l’aria all’opera lirica.<br />
La rassegna ha avuto un’anteprima il<br />
30 giugno, con le performance di Enzo<br />
Procopio e di Jeremy Nelson. Il cuore<br />
dell’evento sta invece in una tre giorni di<br />
metà luglio, in cui il milanese Studio 28<br />
– spazio in via Moretto 28 pensato ad<br />
hoc per la danza contemporanea – ospiterà<br />
due spettacoli al giorno. Si comincia<br />
con un artista di casa, il milanese Tino<br />
Schepis, che in Zero ragiona sulle poten-<br />
zialità del corpo, da un lato veicolo di percezioni<br />
sensoriali e, dall’altro, strumento<br />
sonoro al pari di un qualsiasi oggetto<br />
musicale. Nella stessa serata, Istruzioni<br />
per la sopravvivenza di Kataklisma stimola<br />
riflessioni sulla precarietà e la violenza<br />
nascoste sotto le regole del vivere civile.<br />
Conciossiacosacché, apertura della seconda<br />
serata, non è un omaggio alla lingua<br />
italiana del Trecento ma uno spettacolo<br />
di Cristine Sonia Baraga sul senso dell’attendere<br />
partendo dall’etimo della parola:<br />
ad tendere, ovvero distendersi, aspirare<br />
a qualcosa. La necessità del respiro è invece<br />
il senso del solo di Marta Ciappina:<br />
Breathing Space.<br />
L’ultima serata è all’insegna degli studi.<br />
Quello di Giuseppe Esposito è un work<br />
in progress intitolato Addiction; quello di<br />
Giorgia Maretta, che chiude la rassegna,<br />
riecheggia un tema classico dell’arte figurativa:<br />
Figura Morta con Natura.<br />
Studio 28<br />
dal 17 al 19 luglio<br />
www.perypezyeurbane.org<br />
TRECENTO VOLTE GOLDONI<br />
Goldoni? È<br />
contemporaneo<br />
VENEZIA<br />
Biennale Teatro<br />
Trecento anni fa, in quel di<br />
Venezia, veniva alla luce un<br />
tal Carlo Goldoni. Inevitabile,<br />
dunque, che la 39esima edizione<br />
del principale festival<br />
PARKER, VACANZE E SENZA COPIONE<br />
BORGIO VEREZZI (SV)<br />
Il persecutore<br />
Come un’ossessione, ben indicata<br />
dal titolo, la creatività<br />
ha perseguitato la vita di un<br />
gigante del jazz: Bird, ovvero<br />
Charlie Parker. Per ripercorrerne<br />
la vita, in uno show a<br />
cavallo tra musica e recitazione,<br />
il regista Julio Cortázar<br />
ha chiamato altri due giganti<br />
della scena contemporanea.<br />
Uno è Massimo Popolizio, attore;<br />
l’altro Enrico Rava, forse<br />
il più grande jazzista europeo<br />
vivente.<br />
Borgio Verezzi Festival<br />
31 luglio<br />
in laguna sia dedicato a chi<br />
ha fatto della città la capitale<br />
del rinnovamento teatrale.<br />
Goldoni e il teatro nuovo è<br />
il titolo di una rassegna che<br />
esplora l’arte dell’avvocato<br />
veneziano per mezzo di<br />
spunti innovativi, come quelli<br />
offerti dagli scrittori Tiziano<br />
Scarpa e Giancarlo Marinelli,<br />
che rileggeranno un lavoro<br />
MILANO<br />
Il sabato nel villaggio<br />
Non è un omaggio né un<br />
dileggio a Giacomo Leopardi.<br />
Piuttosto, un richiamo al<br />
“fanciullino” caro a Giovanni<br />
Pascoli. Perché questa storia,<br />
diretta da Andrea Lisco<br />
e interpretata da Angelo<br />
Ciccognani e Rafael Didoni,<br />
racconta l’animo infantile di<br />
due 35enni che si pongono<br />
una domanda esistenziale:<br />
dove andiamo in vacanza con<br />
70 euro in due sul conto in<br />
banca?<br />
Teatro Libero<br />
Dal 23 al 28 luglio<br />
goldoniano. Sempre alla rilettura,<br />
ma da parte di giovani<br />
drammaturghi (Edoardo Erba,<br />
il portoghese Rui Zink e la<br />
croata Tena Stivicic) è dedicato<br />
invece il progetto Goldoni<br />
Terminus. Tra i nomi storici, da<br />
segnalare Eros Pagni, Giulio<br />
Bosetti e Pamela Villoresi,<br />
mentre ad Antonio Latella è<br />
dato il compito, in Pericle, di<br />
VERONA<br />
Amleto raccontato<br />
Quella di Shakespeare è forse<br />
la tragedia più rappresentata<br />
nella storia del teatro. È<br />
comprensibile – e anche un<br />
po’ giusto – che un attore navigato<br />
quale Gabriele Lavia vi<br />
si cimenti in un modo diverso<br />
dal solito: raccontandolo.<br />
La prospettiva è particolare:<br />
“leggerò Amleto come fa un<br />
regista – dice Lavia – seduto<br />
davanti agli attori, a legger<br />
loro le parti calandosi nei vari<br />
personaggi”.<br />
Teatro Romano<br />
Dal 19 al 21 luglio<br />
mettere “Shakespeare sotto<br />
la lente di Goldoni”. In cartellone<br />
anche una presenza<br />
di Lina Wertmüller e un testo<br />
poco praticato: La guerra,<br />
diretto dall’ungherese Gabor<br />
Zsambeki.<br />
vari luoghi cittadini<br />
dal 18 al 29 luglio<br />
www.labiennale.org<br />
OSTIA ANTICA (RM)<br />
Racconti e canzoni<br />
Titolo quasi improvvisato,<br />
per una serata in cui Ascanio<br />
Celestini incontra il pubblico<br />
di Cosmophonies (il festival<br />
internazionale di teatro di<br />
Ostia antica) senza la traccia<br />
precisa di uno spettacolo.<br />
Seguendo un canovaccio,<br />
l’attore farà ciò che gli riesce<br />
alla grande: affabulare, dando<br />
vita alle storie – intrecciate<br />
alle musiche – su cui si fonda<br />
la memoria collettiva di un<br />
popolo.<br />
Scavi di Ostia<br />
29 luglio<br />
Valentina Picco<br />
FOYER<br />
ROMA<br />
Mapa<br />
Esclusiva nazionale dei Ballets<br />
Jazz de Montreal, il titolo è<br />
l’acronimo di Marco Antonio<br />
Pena Aurojo. Si tratta dell’autore<br />
delle musiche, scomparso<br />
negli anni ’80 e grande amico<br />
di Rodrigo Pederneiras (il coreografo).<br />
Tutto con evidenti<br />
richiami al samba e alla capoeira.<br />
Il gioco di luci e di costumi<br />
si ispira a rosso, bianco e nero;<br />
colori netti, per esprimere<br />
danza allo stato puro, profondamente<br />
energica.<br />
Villa Doria Pamphilj<br />
19 e 20 luglio<br />
VERONA<br />
The passion<br />
I passaggi in Italia di Momix<br />
non si contano più. Pure, difficile<br />
perdere la voglia di andare<br />
a vederne uno show, soprattutto<br />
se la cornice è quella di<br />
un teatro romano. In quello<br />
veronese, per l’Estate teatrale<br />
cittadina, la compagnia propone<br />
un suo classico: The passion,<br />
danzato sulle musiche<br />
di Peter Gabriel per L’ultima<br />
tentazione di Cristo (Scorsese).<br />
Coreografia mistica su atmosfere<br />
mediorientali, disegnate<br />
con sapienza dal suono algido<br />
del sintetizzatore.<br />
Teatro romano<br />
Dal 13 al 19 agosto<br />
FIRENZE<br />
Mi soledad<br />
Azzardiamo un paragone: lui<br />
sta al flamenco come Piazzolla<br />
al tango. Ok, questi è un musicista<br />
e il primo, cioè Joaquín<br />
Cortés, è un danzatore: ma<br />
entrambi hanno riscritto le<br />
regole dei rispettivi generi. In<br />
questo spettacolo, lo spagnolo<br />
agisce da protagonista assoluto<br />
sul terreno che gli è più<br />
congeniale: la contaminazione.<br />
Al flamenco si legano incursioni<br />
nella classica, nel jazz, nella<br />
musica cubana. Cioè nel resto<br />
dell’universo della danza.<br />
Teatro Saschall<br />
23 luglio<br />
URBAN 57
ARTE<br />
DI FLORIANA CAVALLO<br />
L ' ARTE DI ESSERE OMO<br />
>> Fischerspooner, Sweetness, 2001 >> Pierre et Gilles, Le supplice d’Ixion, 2000<br />
MILANO Mostra sì, mostra no, mostra sì. Vade Retro. Arte e Omosessualità a Palazzo della Ragione è l’evento espositivo più discusso del<br />
momento. Coinvolge 150 artisti della creatività più provocatoria, per raccontare l’omoerotico nell’arte. Dal barone Von Gloeden, con le sue<br />
foto datate fine Ottocento di nudi efebici, a Nan Goldin, Gilbert&George, Philip Lorca di Corcia, Ugo Rondinone, Pierre et Gilles e David La<br />
Chapelle, sono in tanti a esprimere il senso della trasgressione e della diversità esistenziale. Qualcuno è più allusivo e metaforico, ma c’è<br />
chi è più dichiaratamente spudorato, tanto che una sezione della mostra è vietata ai minori di 18 anni. Come i cinema porno. Eccessivo?<br />
Dal 10 luglio all’11 novembre. www.comune.milano.it<br />
>> 1 >> 2<br />
>> 1 Riccardo Baruzzi, Wild grass, 2007<br />
BOLOGNA Colori vividi, messaggi spiazzanti e invito a interagire<br />
con le opere per la mostra Play Graphic da Agenzia04, con quattro<br />
giovani artisti in bilico fra tradizione e tecnologie elettroniche. I Wild<br />
grass di Riccardo Baruzzi sono dipinti ispirati al formato del 33 giri,<br />
le installazioni/pitture di Elisa Canducci esaltano il senso ludico di chi<br />
guarda, i Wall Painting di Stefano Mandracchia distorcono le pareti<br />
della galleria, mentre l’estetica di Marco Samorè si esprime in un<br />
Senza titolo del 2007, una scultura che segue i principi del collage.<br />
Fino al 27 luglio. www.agenzia04.com<br />
>> 2 Davis & Davis,The Ralphs (Dad, Mom, Baby, Sis),1999<br />
NAPOLI Bellezza pericolosa, ovvero guarda come ti strapazzo il<br />
mito del bello. Dopo essere passata prima al Chelsea Art Museum di<br />
New York, è la mostra dell’estate al Pan di Napoli. Ci sono ottuagenarie<br />
come Cindy C che posano da modelle per Erwin Olaf, la famigliola<br />
in plastica di Davis & Davis che si provoca il vomito in piccole toilette<br />
rosa o gli autoritratti deformi di Rachel Lachowicz. Morale: inseguire<br />
la bellezza logora e rende schiavi. Meglio imperfetti ma felici! Fino al<br />
23 ottobre. www.palazzoartinapoli.net<br />
>> 3 Grateful Dead<br />
BOLOGNA Per chi non c’era è un po’ complicato respirare l’irrefrenabile<br />
spirito della Summer of Love, l’estate della controcultura e<br />
dell’Amore per la vita, esattamente 40 anni fa. Per fortuna però ci<br />
sono l’arte e la musica a raccontarci la psichedelia come religione.<br />
Rock poster dai mitici Fillmore e Avalon Ballroom di San Francisco,<br />
riviste e brani di musica Sixties come colonna sonora fanno vibrare<br />
di Cosmic Joy la libreria Modo Infoshop. In tutto una sessantina di<br />
opere originali dalla collezione di Michele Dagres, vero cultore del<br />
genere. Fino al 31 luglio. www.modoinfoshop.com<br />
>> 3<br />
ART SAFARI<br />
ROMA<br />
Vedovamazzei<br />
L’inscindibile duo Simeone<br />
Crispino e Maristella Scala rinnova<br />
la tradizione della committenza<br />
Borghese con una<br />
mostra ispirata a Raffaello, che<br />
unisce disegni, neon e sculture<br />
in ceramica. Raphael the<br />
Western sfrutta così gli spazi<br />
dell’Uccelliera della Galleria<br />
Borghese come cornice per<br />
un’opera paradossale in cui il<br />
selvaggio West viene sedotto<br />
dall’arte del maestro. Ed è<br />
la prima tappa del progetto<br />
Committenze Contemporanee,<br />
cui seguiranno altre nove<br />
mostre: il piacere di possedere<br />
opere vive e attuali, ora<br />
come ai tempi del Cardinal<br />
Borghese, si sa, è insaziabile.<br />
Galleria Borghese<br />
Dal 10 luglio al 7 ottobre<br />
MILANO<br />
Lodolandia<br />
Milano ci riprova: dopo la<br />
Cowparade l’arte contemporanea<br />
torna per le strade del<br />
centro, in un confronto con la<br />
città che corre da via Dante<br />
a piazza dei Mercanti, piazza<br />
Duomo, corso Vittorio Ema-<br />
nuele e piazza San Babila.<br />
Dietro le sculture fluorescenti<br />
in lamiera di metallo e policarbonato<br />
c’è naturalmente Marco<br />
Lodola, con i suoi musicisti,<br />
ballerini, scheletri e animali al<br />
neon. Chi apprezza quest’arte<br />
luminosissima non si perda la<br />
monografica al Castello, con<br />
altre 30 opere. Superpop.<br />
Castello Sforzesco e vari<br />
luoghi cittadini<br />
Fino al 16 settembre<br />
URBAN 59
Daft Punk<br />
PER QUATTRO SERE LA<br />
MUSICA FA TRAFFICO<br />
Da Lou Reed ai Daft Punk: il<br />
Traffic si accende<br />
TORINO<br />
Traffic Torino Free Festival<br />
Il più festival, il più estivo, il più bello<br />
è gratis. Snello e denso, in quattro sole<br />
serate Traffic propone musica d’autore<br />
italiana e internazionale, elettronica e<br />
rock. I concerti di maggior richiamo sono<br />
alla Pellerina, ovviamente a Torino,<br />
ancora oggi capitale della musica in<br />
Italia. Ma non mancano altre location più<br />
intime: il ritmo di notte, come sempre,<br />
continua a battere ai Murazzi del Po.<br />
Nel pomeriggio le performance musicalletterarie<br />
sul tema Napoli@Torino sono<br />
ai Giardini Reali. Come se non bastasse,<br />
nelle gallerie d’arte della città e al<br />
AREZZO DILAGA A FIRENZE<br />
Una miniera di<br />
proposte per Italia<br />
Wave Love Festival<br />
FIRENZE<br />
Italia Wave Love Festival<br />
A Firenze, a metà luglio,<br />
c’è un bel caldo secco, ma<br />
la sera di solito al Piazzale<br />
(Michelangelo) si respira. Il 17<br />
i soliti turisti intenti a farsi fotografare<br />
davanti al panorama<br />
avranno di che sorprendersi.<br />
Nitin Sawhney e l’Orchestra<br />
Regionale Toscana aprono<br />
Museo nazionale del Cinema si disserta<br />
ancora delle diverse identità delle città<br />
(Berlino@Torino).<br />
Tornando alla Pellerina, la manifestazione<br />
si apre e si chiude con due maestri:<br />
Lou Reed, tra una mostra fotografica<br />
e l’altra, suona Berlin, uno spettacolo<br />
concerto. Franco Battiato, tra film, opere<br />
e direzioni artistiche, trova le energie<br />
per un confronto melodico, convocando<br />
sul palco i newyorchesi Antony and the<br />
Johnsons.<br />
Ma nostalgie e seduzioni intellettuali a<br />
parte, il meglio arriva mercoledì 12 e<br />
giovedì 13 luglio. Si parte con la perfetta<br />
serata elettronica, con Daft Punk vs Lcd<br />
Soundsystem, una notte da ballare via<br />
ma anche il momento giusto per dirimere<br />
l’annosa questione che divide i patiti<br />
d’elettronica. La chiarifichiamo al resto<br />
del mondo: sono meglio i live energetici<br />
di James Murphy, che urla come un<br />
Italia Wave, metaforicamente<br />
accompagnati pure dal<br />
David (di Michelangelo). Che<br />
Sawhney mescoli elettronica<br />
e tradizioni musicali diverse<br />
conta poco: la sua sonorizzazione<br />
del film muto A throw of<br />
dice è contemporanea quanto<br />
una Fender Stratocaster. Il<br />
18 ci si sposta nell’area del<br />
festival, all’Osmannoro, vicino<br />
all’uscita A1 Firenze Nord.<br />
Suonano la disco degli Scissor<br />
Sisters, il rock un po’ psichedelico<br />
dei Clap Your Hands<br />
Say Yeah e il dub pugliese dei<br />
Sud Soundsystem. Il 19 c’è<br />
il pop punk dei Kaiser Chiefs<br />
NIGHTLIFE<br />
preceduto da quello ameno<br />
di Mika e pure dalla canzone<br />
d’autore degli Avion Travel. Il<br />
20 arriva Damon Albarn col<br />
suo nuovo gruppo The Good,<br />
the Bad and the Queen, il 21<br />
suona Vinicio Capossela e con<br />
lui i Leningrad e l’Orchestra<br />
di Piazza Vittorio, per una<br />
serata tradizionale, impura e<br />
movimentata. Il 22 chiude con<br />
classe Carmen Consoli.<br />
Il festival è una miniera di<br />
proposte, impossibile darne<br />
conto in poche righe, visto<br />
che i palchi sono tre e accanto<br />
alla musica suonata c’è<br />
l’elettronica, mentre teatro,<br />
matto davanti a una vera band oppure<br />
i finto live dei situazionisti parigini Daft<br />
Punk (che vuol dire “Punk scemo”)? E i<br />
due produttori francesi dopo Around The<br />
World si sono auto-bolliti oppure stanno<br />
girando volutamente in tondo, riproducendo<br />
la disco anni ’70 come faceva<br />
Andy Warhol con l’immagine della zuppa<br />
Campbell? Potrebbe anche succedere<br />
l’impossibile, ossia che il confronto sia<br />
vinto dagli outsider, i danesi Who Made<br />
Who, già decisamente creativi in un progetto<br />
di musica da corsa pensata per<br />
l’iPod (Passo 4 by Nike).<br />
Qualunque sia il risultato, giovedì si continua<br />
a ballare con Arctic Monkeys, The<br />
Coral e Art Brut, ovvero il meglio del brit<br />
pop evoluto.<br />
LORENZO TIEZZI<br />
11-14 luglio<br />
www.trafficfestival.com<br />
fumetto, letteratura, cinema e<br />
tecnologia sono racchiusi nel<br />
mega contenitore CultWave.<br />
Per godersi tutto gratis basta<br />
arrivare all’Osmannoro prima<br />
delle 21, dopo si pagano 10<br />
euro.<br />
P.s.: la manifestazione è l’evoluzione<br />
di quello che per oltre<br />
vent’anni è stato Arezzo Wave,<br />
un’oasi di bella musica gratuita<br />
lontana dall’immobilismo<br />
della città dei fiori. Grazie<br />
Arezzo.<br />
LORENZO TIEZZI<br />
17-22 luglio<br />
www.arezzowave.com<br />
CLUB<br />
TORINO<br />
AB+<br />
Al ristorante, al club e alle tre<br />
suite con cucina si è aggiunto<br />
un dehor che permette di immergersi<br />
nella Torino romana<br />
ascoltando techno, brazil e<br />
nuovi ritmi. L’ora migliore è<br />
quella dell’aperitivo, più tardi<br />
ci si deve spostare all’interno,<br />
sotto le volte, per ovvi<br />
problemi di vicinato. Oppure<br />
andare in macchina ad ascoltare<br />
a tutto volume il terzo cd<br />
della serie Evening Standards,<br />
prodotto proprio dalla label<br />
del locale.<br />
Piazza Cesare Augusto, 1<br />
www.abpiu.it<br />
MILANO<br />
Ondanomala<br />
L’alternativa alle mille proposte<br />
dell’Idroscalo e pure<br />
ai concerti di San Siro è una<br />
spiaggia in città in cui rilassarsi<br />
sempre, e soprattutto<br />
all’ora dell’aperitivo. La domenica<br />
c’è la house solare<br />
di Danilo Rossini, il giovedì<br />
serata cabaret con la Cesira,<br />
il venerdì balli di gruppo e<br />
animazione con Nacky. Gli<br />
appassionati del buffet possono<br />
arrivare già alle 18. Nel<br />
weekend si spendono 10-15<br />
euro, più o meno la metà durante<br />
la settimana.<br />
Via Lampugnano, 109<br />
www.ondanomalamilano.it<br />
ROMA<br />
Roma Rock<br />
Entra nel vivo il Roma Rock<br />
Festival 2007: il 13 ci sono i<br />
Finley, il 18 c’è il pop ‘ribelle’<br />
di Avril Lavigne, il 20 il<br />
revival di Robert Plant, il 27<br />
chiudono i sofisticati Avion<br />
Travel. Chi però ha voglia di<br />
ritmi caldi, dal reggae alla<br />
dancehall, li trova allo spazio<br />
parallelo Fiesta!, sempre in<br />
zona ippodromo. Il 17 luglio<br />
arriva Ricky Martin, le altre<br />
sere i suoni sono ruspanti.<br />
Ippodromo delle Capannelle<br />
www.romarockfestival.it<br />
URBAN 61
PRIMA&DOPO<br />
LA BUFALA CAFFÈ<br />
02-72095366<br />
Conoscendo i ritmi con cui<br />
i Fratelli La Bufala macinano<br />
successi, questo nato<br />
a Milano è solo il primo di<br />
una lunga serie di locali che,<br />
alla fine, conservano tutte<br />
le caratteristiche dei ristoranti<br />
adattandole a un bar.<br />
Napoletanità al 100% nell’aperitivo<br />
a buffet (pizzette,<br />
gattò di patate, mozzarella<br />
e scamorza), con drink a 5-7<br />
euro. Per il dopocena vini e<br />
taglieri di prodotti campani,<br />
con l’immancabile tazzulella<br />
di caffè caldo o shakerato.<br />
Corso Garibaldi, 51<br />
Sempre aperto<br />
LEGEND 54<br />
347-7660218<br />
E mentre i più fortunati sono<br />
in coda per il rientro dal<br />
mare, la domenica sera (h<br />
18-21) gli sfigati rimasti in<br />
città si godono un aperitivo<br />
nel parco: 7 euro inclusivi<br />
di cocktail e piatto food<br />
sfornato direttamente dalla<br />
cucina, da consumare ai<br />
tavolini sparsi intorno a un<br />
chiringuito. Obbligo di tessera<br />
annuale che quest’inverno<br />
sfrutterete negli spazi interni<br />
stile American Graffiti.<br />
Viale Enrico Fermi, 2/6<br />
(Parco Nord)<br />
Sempre aperto<br />
MUJIO CAFÉ<br />
02-36593086<br />
In Pagano, un aperitivo chic,<br />
fresco, marino e pure afrodisiaco.<br />
Qui l’happy-cocktail (6<br />
euro), scelto da un’interminabile<br />
lista di oltre 500 ricette<br />
internazionali (per ora tutte<br />
a voce, ma a breve su menu<br />
scritto), va a braccetto con<br />
due ostriche fresche di giornata,<br />
quindi non la domenica<br />
e nemmeno il lunedì. Se non<br />
vi piacciono, rimpinzatevi al<br />
consueto buffet-ricco-mi-cificco.<br />
Via Guido d’Arezzo, 9<br />
Sempre aperto<br />
62 URBAN<br />
MANGIARE & BERE<br />
MILANO<br />
DI MIRTA OREGNA<br />
SI MANGIA E ANCHE SI<br />
ASPORTA? OTTIMO!!<br />
Due piani bianco-chic dedicati<br />
alla gastronomia italiana e a<br />
prodotti di alta qualità<br />
Bianco candido splendente, come l’interno<br />
di un frigorifero in cui risaltano<br />
pietanze colorate e assortite. Dietro le<br />
vetrine tirate a lucido del bancone-gastronomia<br />
c’è infatti un discreto bendidio in<br />
quanto a salumi, salami e formaggi, per<br />
non parlare del repertorio dei più classici<br />
piatti d’asporto: insalata di pasta o di riso,<br />
crespelle e lasagne, vitello tonnato e arrosto<br />
di tacchino, verdure miste grigliate o<br />
al gratin e, dulcis in fundo, l’immancabile<br />
vaschetta del crème caramel alla vaniglia.<br />
L’ideatore di questo “frigorifero” estremamente<br />
chic dalla beneaugurante insegna<br />
“Ottimo” è Michele Ferrero, un giovane<br />
ingegnere milanese che dopo aver macinato<br />
anni nella consulenza ha deciso di<br />
rifare il business plan della vita e gettarsi<br />
– con intuito e cognizione di causa – in<br />
un complesso progetto di ristorazione,<br />
circondato da una sorridente squadra<br />
guidata da un esperto e barbuto direttore.<br />
L’ambiente è très contemporain: Michele<br />
ha espresso le sue idee agli architetti<br />
che hanno usato due stili per i due piani<br />
a disposizione. Al piano terra, quello su<br />
strada con gastronomia e 24 coperti, oltre<br />
al sopraccitato bianco, lampade di design<br />
come la cascata di boule sul tavolo rotondo<br />
all’ingresso, scaffali illuminati da fibre<br />
ottiche da museo per non surriscaldare gli<br />
alimenti, affettatrici e bilance Berkel, oltre<br />
a quattro macchine Enomatic per mescere<br />
al calice anche vini importanti (da Ottimo<br />
la ricaricabile consente la mescita di tre<br />
dosaggi diversi: l’assaggio, il medio, quello<br />
da bevitore forte). Al piano interrato il<br />
ristorante, 44 coperti divanettati e circondati<br />
da opere d’arte contemporanea che,<br />
ormai consuetudine milanese, si possono<br />
acquistare.<br />
La formula del locale è multipla: gastronomia<br />
da asporto in vaschetta, ma che si<br />
può anche consumare in loco (8-15 euro);<br />
aperitivo a 10 euro con vino o cocktail accompagnato<br />
da un piattino di stuzzicanti<br />
leccornie e, infine, ristorante, quest’ultimo<br />
con una carta specifica che propone la più<br />
semplice cucina italiana rendendola sfiziosa.<br />
Si assaggiano, secondo stagione, il<br />
pomodoro ripieno con crema di fave e caciotta<br />
di Urbino, risotto ai tre asparagi, filetto<br />
di manzo tedesco nel lardo di Arnad,<br />
accompagnati da pane fatto in casa che è<br />
una vera tentazione, e da un bicchiere di<br />
buon vino tra i 32 aperti a rotazione nelle<br />
macchine, per un conto totale di circa 45<br />
euro, che se a qualcuno paiono troppi, sono<br />
dovuti – ci spiegano – alla qualità.<br />
OTTIMO<br />
via San Marco, 29<br />
tel. 02-62694634<br />
chiuso domenica<br />
HAPPY APERITIVO IN CORTILE<br />
Il Verdi e vicini si<br />
alleano per un garden<br />
party di qualità<br />
Un indirizzo storico della<br />
Milanodabere, Il Verdi di<br />
piazza Mirabello, dopo aver<br />
festeggiato 25 anni di successi<br />
e complimenti, dà il<br />
via al suo nuovo corso con<br />
un frizzante aperitivo estivo<br />
en plein air. Come location<br />
sceglie il verdeggiante cortile<br />
adiacente, e si allea ai brillanti<br />
vicini di quartiere, primo<br />
fra tutti lo showroom di<br />
complementi d’arredo “Abito<br />
qui”, proprietario appunto<br />
del giardino in questione.<br />
Quattro gli appuntamenti<br />
al mese ai quali si accede,<br />
tra le 19 e le 21, pagando<br />
un ingresso di 15 euro che<br />
dà diritto a drink & food da<br />
sorseggiare e assaggiare, e<br />
acquistare: ma non pensate<br />
a un qualsivoglia happy<br />
hour milanese, qui piuttosto<br />
sembra di essere invitati a un<br />
sontuoso catering o a un ari-<br />
stocratico garden party. Luci<br />
e musica soft e alta qualità<br />
nel cibo, che porta la firma<br />
dell’abile mano de Il Verdi,<br />
fanno da cornice ai prodotti<br />
eno-gastronomici (vini, oli,<br />
mostarde, confetture, aceti,<br />
caffè) scelti di volta in volta<br />
per allietare il palato: le date<br />
di luglio prevedono il 19<br />
bollicine, frizzantini e olive in<br />
stile anni Sessanta, mentre il<br />
20 serata “Evergreen” a base<br />
di cocktail d’antan: B52,<br />
Manhattan, Bellini & Co.<br />
IL VERDI APERITIVO<br />
piazza Mirabello, 5<br />
tel. 338-3791824<br />
AGOSTO: I WILL SURVIVE<br />
Pesce, paella e carne, pizza senza glutine o locale all’ultima moda? L’importante è che sia aperto!<br />
ALICE<br />
02-5462930<br />
Pescioso. Appena hanno<br />
aperto, qualcuno ha parlato di<br />
un locale algido e monacale,<br />
ma Alice è tutt’altro che questo.<br />
Dietro le sue tende blu si<br />
apre un lungo corridoio che<br />
porta alla prima saletta: un<br />
ambiente contemporaneo discreto,<br />
quasi garbato, affacciato<br />
su un cortile della vecchia<br />
Milano. Poi si scende, e le sale<br />
si arricchiscono di un soffitto<br />
a volta con mattoni a vista.<br />
Ma la vera sorpresa sta in<br />
cucina, risultato del sodalizio<br />
di Viviana, chef amalfitana con<br />
plurime esperienze di tutto<br />
rispetto, e Sandra, pescivendola<br />
diventata sommelier, che<br />
garantisce qualità al vino e soprattutto<br />
al pesce. Tra i cavalli<br />
di battaglia, spaghetti mantecati<br />
con frutti di mare un po’<br />
crudi e un po’ cotti; tartare di<br />
branzino con panzanella; polpo<br />
tiepido con paté di olive su<br />
purea di limone (una golosità)<br />
e parmigiana di melanzane<br />
con pesce bandiera. Sapori e<br />
profumi della natia Campania<br />
non fanno che arricchire<br />
l’eccellente qualità del pesce<br />
deliziando il palato, mentre<br />
l’occhio gode di una mise en<br />
plate da stella Michelin. Il conto<br />
per fortuna non lo è ancora,<br />
aggirandosi però sui 45 euro.<br />
Via Adige, 9<br />
Chiuso domenica a pranzo<br />
MAX POMODORO<br />
02-33612490<br />
Italo-spagnolo. Pizza + pasta<br />
+ paella, con contorno<br />
di carne a la piedra e una<br />
buona caraffa di sangria: un<br />
allegro mix italo-spagnolo<br />
che trova spiegazione in Max,<br />
ridente proprietario italiano<br />
da 15 anni residente alle<br />
Canarie dove ha al suo attivo<br />
il primo Max Pomodoro della<br />
serie (il secondo è a Torino).<br />
Insegna nuova ai confini della<br />
movida che si agita tra l’Arco<br />
della Pace e via Piero della<br />
Francesca, prende il posto<br />
del barocco Place Vendôme,<br />
dandogli nuova e ariosa veste.<br />
Tovaglie rosso pommarola,<br />
sedie color sabbia e un imponente<br />
pomodoro dipinto<br />
su tela che decora la parete<br />
sono solo alcuni dei dettagli<br />
dell’ambiente, poi ci si siede a<br />
tavola e si apre il lenzuolo menu<br />
per scegliere tra un’infinità<br />
di pizze (27 dichiarate), quattro<br />
tipi di paella, tagli di carne<br />
made in Italy cotti su pietra e<br />
serviti al carrello con contorno<br />
di salsine, primi piatti della<br />
tradizione e antipasti di pesce,<br />
oltre a golosi dolci fatti in casa<br />
come la panna cotta con rosso<br />
d’uovo che è un imperdibile<br />
attentato alla linea. Ma che importa…<br />
siete in città e non al<br />
mare! Conto 25-30 euro.<br />
Corso Sempione, 48<br />
Chiuso sabato a pranzo<br />
LE SPECIALITÀ<br />
02-7388235<br />
Glutine-free. Da trent’anni<br />
questo locale è un porto sicuro<br />
per chi vuole ormeggiare a<br />
base di pizza e di buona carne:<br />
se escludiamo uno schermo<br />
al plasma e il computer per<br />
gestire gli ordini ai tavoli, nulla<br />
sembra essere cambiato della<br />
calda ambientazione rusticoelegante,<br />
così come il menu<br />
continua imperterrito con le<br />
sue amate pizze (37 tipologie),<br />
la sfilza di antipasti e primi, le<br />
carni e i pesci, e la varietà delle<br />
birre in bottiglia (15). Ma c’è<br />
una grande novità che farà la<br />
felicità di una speciale categoria:<br />
quella dei celiaci. Da giugno,<br />
senza sovrapprezzo ma<br />
con un preavviso di tre ore (per<br />
far lievitare la pizza nel modo<br />
corretto), qui sono in grado di<br />
proporre un menu completo<br />
per chi è intollerante al glutine,<br />
impanando la cotoletta alla<br />
milanese con pane grattugiato<br />
apposito, e impastando le pizze<br />
(queste tra gli 11 e i 15 euro)<br />
su un bancone spolverato<br />
con “farine sicure” a scanso di<br />
equivoci. Giuseppe, comandante<br />
in carica, propone persino<br />
gelato e tiramisù in regola,<br />
ma è ancora alla ricerca del<br />
prosciutto per celiaci. Plus: sala<br />
fumatori interna e parcheggio<br />
convenzionato gratuito.<br />
Via Pietro Calvi, 29<br />
Sempre aperto<br />
AL VOLO<br />
02-58012585<br />
Modaiolo. Ultimo nato tra i<br />
capannoni industriali delle<br />
ex-officine Caproni, questo<br />
locale dall’ovvia insegna<br />
(i Caproni facevano aerei,<br />
n.d.r.) porta una firma nota,<br />
quella di Daniele Beretta,<br />
l’Architetto della Notte, deus<br />
ex machina del divertimento<br />
autore di luoghi vip come<br />
Hollywood, Tocqueville, La<br />
Banque e De Sade. Questa<br />
volta ha allargato la fascia<br />
oraria dandosi anche alla<br />
ristorazione: divanetti e<br />
tavolini da happy hour nel<br />
cortile, scalinate che ti portano<br />
alla terrazza con vista<br />
sull’interno, un bancone bar<br />
total-red e decine di tavoli<br />
in legno che lo circondano,<br />
sono solo alcuni degli ingredienti<br />
che fanno da cornice<br />
al menu, che a tanta moda<br />
fa corrispondere la più tradizionale<br />
delle cucine italiane.<br />
Specialità dichiarate: carni<br />
alla griglia e pizze preparate<br />
con farine biologiche; ma, a<br />
dirla tutta, qui più che per il<br />
cibo si viene per l’ambiente,<br />
super glamour e super chic,<br />
con tanto di socio calciatore<br />
(Nicola Ventola) che con molta<br />
probabilità ad agosto sarà<br />
già tornato dalle vacanze per<br />
allenarsi...<br />
Via Mecenate, 84<br />
Sempre aperto<br />
PREMIATA DITTA „FUSION CONFUSION„<br />
Nuova insegna, solita<br />
formula e il Qor<br />
inaugura con dehors<br />
e colonna sonora<br />
Se l’insegna è nuova di<br />
pacca, fresca fresca d’inaugurazione,<br />
e pronta a siglare un<br />
nuovo successo mister Hu Hai<br />
Bin (già Soho Café, Berimbao<br />
e Sushi Hama), i contenuti<br />
(arredi e food) ormai si conoscono,<br />
e vengono a ingrossare<br />
le file degli amatissimi ristoranti<br />
milanesi giappo-fusion<br />
che spuntano come funghi al<br />
posto dei vecchi cinesi (tanto<br />
che, fidatevi, a breve il vero alternativo-chic<br />
sarà chi mangia<br />
riso cantonese con involtino<br />
primavera). Gli architetti, sempre<br />
più bravi, sono arcinoti:<br />
Nisi Magnoni e Sabina Gallini,<br />
coppia inossidabile come<br />
acciaio e pietra, oltre vetro,<br />
legno e foglie oro che hanno<br />
utilizzato per bancone sushi,<br />
tavoli e tatami posti in una zona<br />
sopraelevata. Se li applaudiamo<br />
per il dehors e i lavandini<br />
dotati di curiose “bocche<br />
a erogazione”, certo ci lascia<br />
dei dubbi la porta trasparente<br />
del bagno.<br />
Veniamo al menu: in cucina<br />
dirige lo chef Suzuki Masashi,<br />
con discreto curriculum alle<br />
spalle, che oltre a proporre il<br />
consueto repertorio nipponico<br />
di hossomaki (con alga<br />
all’esterno), uramaki con riso,<br />
futomaki, coni temaki, gunkan,<br />
ciotole chirashi di riso e pesce,<br />
sushi, carpacci e sashimi misti,<br />
con o senza barca, si è lanciato<br />
nella più ardua e spericolata<br />
sperimentazione fusion.<br />
In menu trovate dunque i<br />
Fusion (mega-paccheri ripieni<br />
di salmone tritato in salsa di<br />
pomodoro piccante), il Sikuwa<br />
(un cilindro di pasta di pesce<br />
con formaggio fritto), Hanpen<br />
(paté a base di pesce fritto<br />
con formaggio fuso) e gli<br />
Indian udon, nippo-spaghettoni<br />
di riso saltati con curry e<br />
verdure. E questo può andare.<br />
Ma quando assaggiate gli<br />
Udon liguri con patate, pinoli<br />
e seppia… forse è davvero<br />
troppo. Per fortuna Bin, insieme<br />
al cognato Massimo<br />
Gao, proprietario di un altro<br />
piccolo impero fusion, ha<br />
pensato a distrarre tutti con<br />
una compilation di musica ovviamente<br />
fusion (The voice of<br />
the Ocean) e con una buona<br />
lista di vini.<br />
QOR<br />
via Elba 30 ang. piazza Po<br />
tel. 02-463091<br />
chiuso lunedì<br />
ROSSO&BIANCO<br />
Uva estiva nel bicchiere<br />
Estate, è tempo di shakerare.<br />
Ghiaccio nel boston e via,<br />
verso nuove avventure, purché<br />
siano fresche e pure buone. Se<br />
il vino a 10° non vi soddisfa,<br />
puntate ai cocktail vinosi, nella<br />
fattispecie quelli della chilometrica<br />
lista proposta al Noon<br />
(decisamente sconsigliata agli<br />
indecisi). Niente gin&tonic o<br />
cuba libre d’ordinanza, ma<br />
ben otto proposte a base di<br />
uve bianche pinot, 14 con le<br />
bollicine (spumante e dintorni)<br />
e cinque con il pisco (che è<br />
una strepitosa acquavite d’uva<br />
sudamericana). La scelta si fa<br />
quasi imbarazzante (il prezzo<br />
per fortuna no: 8 euro prima<br />
e dopo i pasti) tra 3 Fruits &<br />
Wine creato con vino bianco,<br />
succo d’arancia, apricot brandy<br />
e sciroppo di fragole e uno<br />
sciccoso champagne Julep con<br />
spumante, zucchero, foglie di<br />
menta, limone, succo di lime e<br />
Grand Marnier; oppure tra un<br />
intrigante James Bond, sempre<br />
spumante, con zucchero,<br />
2 gocce d’angostura e vodka<br />
e un Pisco Peach, a base di pisco,<br />
limone, zucchero e Peach<br />
Tree.<br />
Se l’abile mano shakerante<br />
è garantita dalla squadra<br />
doc messa insieme dal bravo<br />
Gianni Campese, per gli allergici<br />
all’aria condizionata il<br />
Noon ha allestito un dehors<br />
davvero urbano vestendo i panettoni<br />
in cemento dell’ingresso<br />
con allegri cucini colorati.<br />
Qualora preferiste bere “pulito”,<br />
niente mix o cocktail strani<br />
l’indirizzo per l’occasione è<br />
l’Old Fashion Café, la location<br />
del Parco Sempione, ai piedi<br />
della Triennale, che nel corso<br />
degli anni non ha mai perso<br />
smalto: qui il scintillante privé<br />
porta la firma di Moët &<br />
Chandon con tanto di vasca<br />
luminosa piena di champagne<br />
e luxury bar per oridinare flûte<br />
bolliciosi.<br />
www.noonmilano.com<br />
www.oldfashion.it<br />
URBAN 63
PRIMA&DOPO<br />
SPICCHI DI FRUTTA<br />
06-45473673<br />
Sgabelloni e bancone, la vita<br />
del nottambulo naturista è<br />
tutta qui, quasi come in un<br />
chiosco in riva al mare. Fino<br />
a notte fondissima qui troverete<br />
solo frutta, appunto, di<br />
stagione, ma anche spiedini,<br />
macedonie, insalate, sculture<br />
di frutta, centrifughe e poi<br />
cocktail, ovviamente analcolici.<br />
E non basta: tra un po’<br />
arriveranno anche le crudité<br />
di verdure trattate come la<br />
frutta, molto natural style.<br />
Piazza Risorgimento, 4<br />
Sempre aperto<br />
BLOOM ESTATE AL<br />
SANT’ELIA<br />
06-80690295<br />
Sulla terrazza del Sant’Elia,<br />
alle spalle di Villa Glori, è<br />
sbarcato ai Parioli anche il<br />
Bloom Estate. Salotto lounge<br />
con affaccio sul fiume nascosto<br />
dai pini secolari e molta<br />
mondanità di passaggio prima<br />
delle vacanze. Grandiosi<br />
aperitivi soprattutto il giovedì<br />
con un ricco buffet. Ottimi anche<br />
il sushi e il finger food a<br />
firma di Alessandro Circiello.<br />
Non è raro che passino dj<br />
come Little Louie Vega e allora<br />
il locale è proprio da non<br />
mancare.<br />
Via Sant’Elia, 13<br />
Sempre aperto<br />
MIZZICA<br />
06-44236024<br />
La Sicilia in città è tutta in<br />
questo caffè, che però è anche<br />
molto di più. I tavoli sul<br />
marciapiedi sono strapieni fino<br />
a notte fonda, sotto un’insegna<br />
che non si può non<br />
notare. Arancini, calzoni, mini<br />
fritti anche da asporto ma ad<br />
andare forte sono soprattutto<br />
le cassate, i torroncini e le<br />
granite, da accompagnare a<br />
cocktail su misura. Strepitose<br />
le granite al gelso, alle mandorle,<br />
al cioccolato.<br />
Via Catanzaro, 30<br />
Sempre aperto<br />
64 URBAN<br />
MANGIARE & BERE<br />
ROMA<br />
DI LAURA RUGGIERI<br />
L'ALTRO PIGNETO SI<br />
ASSAGGIA AL NECCI<br />
Un po’ chic e un po’ pop: il<br />
posto giusto per provare la<br />
Roma vera<br />
Sta nell’altra Pigneto “il Necci”, quella<br />
al di là del ponte della ferrovia, quella<br />
ancora inedita. Un po’ appartato rispetto<br />
all’isola pedonale dove ogni notte spunta<br />
un nuovo locale. Dal 1924, dichiarano<br />
Massimo e Benjamin, i nuovi padroni di<br />
casa, con il domicilio due isolati accanto,<br />
è un pezzo del quartiere, un vecchio bar<br />
latteria con giardino, dove c’era il tavolo<br />
da biliardo e si giocava a carte. E oggi ai<br />
tavolini ancora si racconta di Pasolini, che<br />
qui era di casa tanto da farne la base per<br />
ospitare il casting di Accattone.<br />
L’idea è stata quella di non trasformarlo<br />
troppo. L’anima resta pop con la “giostra”<br />
col grande seggiolone per la lettura in<br />
giardino e il magnifico juke box anni ’70,<br />
vero Ami del 1972. Qualcuno si ferma<br />
qui a leggere per ore, qualcuno si porta<br />
giù il computer e lavora, qualcun altro<br />
ordina gazzose o spuma, quasi bevande<br />
da modernariato. Massimo però, che non<br />
troppo lontano ha aperto il Micca Club,<br />
non ha certo una clientela âgé: tra amici<br />
e habitué l’età media è sui 30, così un<br />
po’ tutte le proposte, dall’arredo all’atmosfera,<br />
dai piatti ai sapori, giocano con<br />
la nostalgia ma con una certa ironia e<br />
senza sentimentalismi. E allora le polpet-<br />
tine del bollito di casa diventano mini e<br />
sguazzano in un coloratissimo gazpacho<br />
speziato, il carpaccio mette a confronto<br />
più d’un tipo di carne, i gamberi sauté<br />
spuntano da una crema di zucchine. Non<br />
c’è divisione tra antipasti, primi, secondi:<br />
a tutte le ore si mangia anche scegliendo<br />
da un bancone da fornaio con panini e<br />
focacce fatte da Ben usando solo ingredienti<br />
biologici, molti tra l’altro in vendita<br />
nell’angolo dispensa. Spesa sui 30 euro<br />
al massimo.<br />
NECCI DAL 1924<br />
via Fanfulla da Lodi, 68<br />
tel. 347-5108594<br />
chiuso martedì<br />
A BORDO TRA LUCI E SUONI<br />
La barca, il Tevere,<br />
l’aria rilassata<br />
Al vecchio Barcone sul<br />
Tevere, appena riaperto<br />
da Nicoletta e Samantha,<br />
si mangia all’aperto dal<br />
mattino fino a tarda notte<br />
sotto le stelle, cullati dal<br />
dondolio del fiume. Oppure<br />
si sta dentro in una calda<br />
atmosfera da locanda sull’acqua<br />
tutta vecchi legni<br />
e aria vissuta. Insomma il<br />
fascino dei vecchi canottieri,<br />
i ritmi tranquilli della pista<br />
ciclabile che passa proprio lì<br />
davanti, l’aria, lontanissima<br />
da mode e tendenze, delle<br />
due padrone di casa, un<br />
menu che ripropone i must<br />
di una cucina alternativa un<br />
po’ datata fatta di salmone<br />
con rucola e avocado, petto<br />
di pollo cremolato alle mandorle<br />
o filetto alle erbe. Due<br />
giovedì al mese però arriva<br />
Comodino! Musica e Visual<br />
art e l’atmosfera si accende<br />
con ritmi happy grooves e<br />
nu bossa a cura di Flavia<br />
Lazzarini e video proiezioni<br />
sugli argini. Musica soft<br />
durante la cena e poi dance<br />
a oltranza quasi fino al mattino<br />
dopo, quando si ricomincia<br />
dal solarium, mentre<br />
arrivano insalatone e macedonie<br />
servite direttamente<br />
sul lettino. Aria da “vacanze<br />
romane” spendendo 8 euro<br />
per un antipasto o un primo,<br />
13 per un piatto unico tipo<br />
bocconcini di vitella al curry<br />
e riso pilaf, 15 per un carpaccio.<br />
IL BARCONE<br />
lungotevere dei Mellini<br />
(ponte Cavour)<br />
tel. 06-3240128<br />
chiuso domenica<br />
COPERTI A TIRATURA LIMITATA<br />
Non vi piace cenare nei locali rumorosi? Provate ad andare dove i tavoli si contano sulle dita di una mano<br />
IL BACARO<br />
06-6872554<br />
Romanticissimo questo piccolissimo<br />
<strong>bis</strong>trot dietro via della<br />
Scrofa con solo nove tavoli,<br />
anche se con la bella stagione<br />
raddoppia con un dehors su<br />
piazzetta e vicoletto ancora<br />
più incantevole sotto rampicanti<br />
fioriti. Molto cosy all’interno,<br />
con quell’aria di spazio<br />
vissuto intimo e accogliente,<br />
illuminato soprattutto da<br />
candele. Insomma è il classico<br />
ristorantino che dopo la prima<br />
volta diventa subito quello<br />
da sera dell’anniversario, per<br />
chi lo festeggia. Dalla cucina<br />
piatti creativi che “giocano”<br />
con i colori e la frutta senza<br />
sforare nell’improbabile, tipo<br />
un carpaccio d’oca affumicato<br />
con pesche, o i bocconcini di<br />
ricotta e salmone (antipasti<br />
tutti intorno agli 8 euro), le<br />
trofie peperoni rossi, carote,<br />
pomodori passiti con menta<br />
e scamorza bianca (11 euro).<br />
Tra i secondi, ottime carni tipo<br />
l’angus alle arance candite<br />
(16 euro) o le scaloppe di vitella<br />
al pompelmo rosa. Tante<br />
e creative le insalate, tipo<br />
quella di indivia con taleggio,<br />
germogli di soia e aceto balsamico.<br />
Deliziosi i dolci: non<br />
fatevi mancare il millefoglie<br />
caldo o il semifreddo al pistacchio<br />
con salsa di fragole.<br />
Via degli Spagnoli, 27<br />
Chiuso domenica<br />
Cucina creativa, food<br />
design e ogni due<br />
settimane menu<br />
nuovo di zecca<br />
Varcate la soglia del minuscolo<br />
All’oro prima di tutto<br />
perché Riccardo Di Giacinto,<br />
neanche 30 anni, è innamorato<br />
dei sapori speziati, delle<br />
erbe e dei profumi, ossessionato<br />
dalla qualità, dalle<br />
preparazioni espresse, dalla<br />
voglia di sperimentare. Poi<br />
perché vi si trovano parecchie<br />
novità, e non solo tra i sapori,<br />
molti sperimentati alla scuola<br />
di Ferran Adrià o da Santi<br />
Santamaria a Barcellona, ma<br />
anche tra i piatti, le posate e<br />
una certa ricerca di food design,<br />
come con le provette e i<br />
A’ CIARAMIRA<br />
06-5881670<br />
Solo 18 posti ma vale la<br />
pena guadagnarsene subito<br />
almeno due perché la cucina<br />
di mare di questo piccolissimo<br />
approdo trasteverino<br />
dall’aria rustica e dai sapori<br />
soavi è da amatori. Tanto è<br />
in miniatura l’ambiente tanto<br />
giganteggia il patron: si notano<br />
tutti i quasi due metri<br />
di altezza di Mario Bruno,<br />
appassionato di paranza che<br />
ogni mattina si va a procurare<br />
al mercato. Il risultato è<br />
una festa di crudi e carpacci<br />
di pescato del giorno conditi<br />
al momento o un’impepata<br />
di cozze da scarpetta a oltranza.<br />
Lasciatevi tentare dai<br />
tagliolini con vongole, tartufo<br />
nero e spigola cruda (spigola<br />
d’amo, è bene sottolinearlo).<br />
Ardita la pasta con ciauscolo,<br />
tartufo nero e crostacei.<br />
Veramente light la frittura<br />
di polipetti, calamaretti e<br />
gamberi. Ottima la tartare<br />
di tonno. Per quanto sardo,<br />
al momento del dolce Mario<br />
Bruno vi farà arrivare a tavola<br />
cannoli siciliani strepitosi, ma<br />
anche molto altro… I prezzi<br />
sono molto interessanti, per<br />
quanto tutto quel mare a due<br />
passi da piazza San Cosimato<br />
non scenderà mai sotto i 40-<br />
45 euro.<br />
Via Natale del Grande, 41<br />
Chiuso domenica<br />
“tubi di pomata”. Forme, colori<br />
e materiali diversi, in molti<br />
casi fatti fare ad hoc per una<br />
ricetta o un menu che tra l’altro<br />
cambia ogni due settimane<br />
OSTERIA AL VALLE<br />
06-6869336<br />
Una nicchia a due passi da<br />
uno dei teatri più vivaci<br />
della città, il Valle, visto che<br />
sembra una saletta di casa<br />
per misure, intimità, calore.<br />
Poi però quando si comincia<br />
a ordinare si capisce subito<br />
che c’è qualcosa di più, che<br />
la mano è quella felice di<br />
una dinastia gourmet molto<br />
nota da queste parti, insomma<br />
che dietro ci sono Papà<br />
Giovanni, o meglio i suoi figli,<br />
Daniela e Giovannino, che in<br />
tutt’altra atmosfera rispetto<br />
alla storica e blasonata osteria<br />
di famiglia a tre numeri<br />
civici da qui propongono una<br />
cucina in chiave romanesca e<br />
a prezzi veramente easy, così<br />
come l’ambiente. Crostini ai<br />
porcini, caprino caldo con<br />
zucchine grigliate, ravioli di<br />
carciofi e mentuccia, tortino<br />
di alici fresche e spinate,<br />
indivia e patate. Da provare<br />
le polpette di baccalà o gli<br />
involtini con sedano e carote.<br />
Leggerezza e autenticità, insieme<br />
la stessa che si ritrova<br />
anche nei dolci tradizionalissimi,<br />
tipo la crostata ricotta<br />
e visciole, i mini babà o le<br />
meringhette con vino fragolino.<br />
Prezzi che mediamente<br />
si aggirano tra gli 8-9 euro<br />
a piatto.<br />
Via del Teatro Valle, 31<br />
Chiuso domenica<br />
con tre piatti per ogni portata,<br />
il pane e la pasta fatti a mano,<br />
l’olio dello zio. Per cominciare<br />
un benvenuto: frullato di piselli<br />
e zenzero ghiacciato con<br />
MOMA<br />
06-42011798<br />
Non sarà come il ristorante<br />
Solo per Due di Vacone (un<br />
solo tavolo e mille attenzioni)<br />
ma poco ci manca: è la<br />
saletta con un unico tavolino<br />
riservatissima e nascosta del<br />
Moma, gioiellino di design<br />
e giusto mix di rigore e glamour<br />
informale. Una miscela<br />
di atmosfere newyorchesi e<br />
un’impronta tutta made in<br />
Italy nei sapori, magistralmente<br />
orchestrati da tre<br />
ragazze pugliesi che insieme<br />
fanno a malapena 60 anni.<br />
In saletta, che poi è quasi un<br />
localino a sé, si sta in due o<br />
poco più, tra pareti bianche<br />
con teche retroilluminate e<br />
panchette-divano e si mangiano<br />
intriganti tapas d’alta<br />
cucina oppure piatti più abbondanti<br />
a seconda della fame.<br />
Tartare di tonno all’agro<br />
di mele, un’ottima fregola al<br />
profumo di mare, chitarrini<br />
al mandarino mantecati con<br />
cacio, pepe e alloro, ricciola<br />
in panatura di basilico alla<br />
puttanesca, tra i secondi.<br />
Da applauso i cannoncini<br />
di melanzana e morbido di<br />
pastiera e, per chiudere, il<br />
sorbetto al mojito, sedano e<br />
pepe. Prezzi modici rispetto<br />
alla qualità: intorno ai 40<br />
euro senza i vini.<br />
Via di San Basilio, 42<br />
Chiuso lunedì<br />
MAI PIù SENZA L'ORO<br />
cozze e vongole e spuma di<br />
cocco con croccante al curry, il<br />
tutto servito con piccola piña<br />
colada (forse un po’ troppo?).<br />
Mangia e bevi di carbonara<br />
con panzanella di tonno affumicato<br />
e zabaione all’agretto<br />
di vinsanto. Pacchero cacio e<br />
pere (candite alla cannella con<br />
vaniglia e scorza di limone).<br />
Bavarese di fragole con zuppa<br />
di ananas, curry e lime. Sarete<br />
coccolati, considerato anche<br />
che i commensali sono al massimo<br />
25, seduti tra pareti a foglia<br />
d’oro e squarci di bianco.<br />
Menu degustazione (sei portate,<br />
45 euro) oppure alla carta,<br />
sui 35 euro, vini esclusi.<br />
ALL’ORO<br />
via Eleonora Duse, 1e<br />
tel. 06-97996907<br />
chiuso domenica<br />
ROSSO&BIANCO<br />
Bollicine & dintorni<br />
Champagne al bicchiere<br />
a prezzi popolari (6 euro),<br />
cocktail champagne, menu<br />
allo champagne e, ancora, più<br />
di 30 champagne selezionati<br />
per struttura e non per annate<br />
o regioni (da un minimo di 50<br />
euro a un massimo di 770<br />
per un Dom Pérignon Rosé),<br />
in mescita ogni sera. Insomma<br />
le bollicine scorrono a fiumi in<br />
questa nuovissima champagneria<br />
assai glamour nel rione<br />
Monti che ama definirsi “letteraria”,<br />
per i libri consigliati<br />
insieme al menu, per le tante<br />
contaminazioni tra food e letteratura,<br />
cinema, teatro sparse<br />
ad arte nel locale, a partire<br />
dalle pareti piene di volumi e<br />
riviste italiane e internazionali.<br />
E poi gli incontri con i giovani<br />
scrittori alternati alle serate<br />
di jazz, Minimum Fax e<br />
Fandango, i partner di Enzo<br />
Perone. Si accede da una porta<br />
in cristallo nero inquadrata<br />
in una cornice barocca dorata,<br />
nella parete in fondo la stessa<br />
cornice barocca sottolinea il<br />
videowall. Il cuore è il lungo<br />
bancone in cristallo nero<br />
dove sorseggiare un Dom, a<br />
base di mandorle e pistacchi<br />
pestati o lo scenografico Big<br />
Apple a base di Calvados servito<br />
in una mela con stecca di<br />
cannella. Menu degustazione<br />
di champagne del giorno ai<br />
tavoli di rovere brunito: una<br />
coppa, e non un flûte, più<br />
cinque assaggi. Originale la<br />
proposta nordica con tanti tipi<br />
di patate al cartoccio in salsa<br />
baltica, la carne di renna, il<br />
misto di affumicati. Oppure<br />
un menu più importante tipo<br />
i timballi di riso allo champagne<br />
(9 euro), al taleggio, il<br />
misto di formaggi, salumi (12<br />
euro), le terrine, i cous cous,<br />
il sushi o il sashimi su ordinazione.<br />
DOM<br />
via degli Zingari, 49<br />
tel. 06-45426401<br />
chiuso domenica<br />
URBAN 65
PRIMA&DOPO<br />
OFFICINA 500A<br />
011-6677572<br />
La posizione strategica, all’ingresso<br />
del Centro 8 Gallery,<br />
appena sotto il gigantesco<br />
multiplex Pathè, ne fa meta<br />
ambita per un caffè dopo il<br />
film e lo shopping. Il leit-motiv<br />
del locale è ovviamente la<br />
gloriosa Fiat Topolino, che, a<br />
grandezza naturale, incombe<br />
sopra le vostre teste, solidamente<br />
ancorata all’altissimo<br />
soffitto. Alle pareti foto d’epoca<br />
del vecchio Lingotto che<br />
contrastano con l’ambiente<br />
high-tech. Apericena con buffet<br />
ricco di pizzette, focacce e<br />
insalate fantasiose. Prezzo fisso<br />
per aperitivi alcolici e non,<br />
a 7 euro.<br />
Via Nizza, 262<br />
Sempre aperto<br />
FEELING CAFÉ<br />
011-4369551<br />
Già l’insegna esterna chiarisce<br />
tutto: piadinoteca e bruschetteria.<br />
E questo trovate sul banco:<br />
piadine croccanti con varie<br />
farciture, che vanno dai salumi<br />
affettati di vario genere alla<br />
pancetta (altrettanto croccante)<br />
al formaggio fuso e cipolle,<br />
e poi bruschette tradizionali<br />
con pane fresco irrorato da un<br />
buon olio d’oliva, giustamente<br />
insaporito d’aglio e ricoperto<br />
da dadini di pomodoro. La delizia<br />
e il gusto della semplicità.<br />
Via Corte d’Appello, 6<br />
Chiuso domenica<br />
CAFFÈ DEGLI STEMMI<br />
011-8172260<br />
Accomodatevi sotto le arcate a<br />
degustare un buon bicchiere di<br />
vino (grande scelta, con ottime<br />
etichette anche del sud Italia),<br />
mentre un gentile cameriere vi<br />
porterà un piatto coperto da<br />
ogni bendidio: olive giganti<br />
nature o farcite di mandorle,<br />
micropanini alla crema di formaggio,<br />
salame artigianale e<br />
tome d’alpeggio, melanzane<br />
sott’olio e tanto altro.<br />
Via Po, 35/B<br />
Chiuso lunedì<br />
66 URBAN<br />
MANGIARE & BERE<br />
TORINO<br />
DI BRUNO BOVERI E LEO RIESER<br />
COOK AND THE CITY?<br />
NON È UN TELEFILM<br />
Crudi e griglia sono i punti<br />
forti del locale che parafrasa<br />
la serie tv newyorchese<br />
Il posto nuovo, non omologato ai<br />
tanti locali spuntati come funghi a ogni<br />
angolo, di piazza Emanuele Filiberto?<br />
Cook and the City. Non aspettatevi<br />
però che ai fornelli spunti una Carrie<br />
nostrana... Siamo in un autentico regno<br />
del “crudo” e della griglia, si tratti di<br />
verdure, carne o pesce, e se cercate<br />
una cena tradizionale antipastoprimo-secondo-dolce<br />
avete sbagliato<br />
ristorante.<br />
Crudo vuol dire un cesto di pinzimonio,<br />
la carne cruda battuta a coltello, il sushi<br />
CALDO: FUGA DALLA PIANURA<br />
Quando la città è avvolta da una cappa rovente una serata in valle può essere l’idea giusta al momento giusto<br />
QUINCINETTO (TO)<br />
LA BRENTA<br />
0125-757276<br />
Prima tappa fuori città, la<br />
Brenta è una bella vineria nel<br />
centro storico di Quincinetto,<br />
proprio sotto il campanile.<br />
Dall’antipasto al dolce, con<br />
meno di 30 euro, Marco vi<br />
proporrà sia piatti tradizionali<br />
che ricette più trendy. Accanto<br />
al salignun, crema di formaggio<br />
locale, ai cotechini nostrani<br />
e all’ossobuco all’Erbaluce,<br />
troverete anche gamberi, tonno<br />
rosso e per finire tortino<br />
al cioccolato. Il punto di forza<br />
del locale è la cantina: 600<br />
etichette, anche solo per un<br />
aperitivo o un dopocena.<br />
Via Marconi, 1<br />
Aperto da mercoledì a<br />
domenica<br />
CAREMA (TO)<br />
RAMO VERDE<br />
0125-811327<br />
del Marco Polo (il riferimento non è<br />
al grande veneziano, ma al ristorante<br />
“tutto-pesce” a lui intitolato, famoso<br />
in città per qualità e freschezza delle<br />
materie prime), ma vuol dire soprattutto<br />
un assortimento di ostriche da andar<br />
fuori di testa (le Creuse du Nord o<br />
quelle della Bretagna, quelle speciali<br />
di Quiberon), offerte oltretutto a prezzi<br />
onestissimi (da uno a due euro l’una),<br />
oltre a gamberetti e gamberoni da<br />
sogno.<br />
La griglia, vero totem, anche visivo, del<br />
locale, si popola invece di spiedini di<br />
sarde, orate e gamberi, filetti di orata<br />
(strepitosi davvero) e astici, se vogliamo<br />
rimanere in campo ittico. Se ci buttiamo<br />
sulla carne, ecco un vero tripudio di<br />
Siamo nell’ultimo comune del<br />
Piemonte, quello che dà il<br />
nome a un glorioso Nebbiolo<br />
del Nord. In una bella casetta<br />
del secolo scorso potrete assaggiare<br />
i migliori piatti della<br />
tradizione locale a un prezzo<br />
che difficilmente supera i 30<br />
euro. Si parte con un assaggio<br />
di quattro antipasti, poi agnolotti<br />
oppure la tofeja (classica<br />
zuppa canavesana), capretto<br />
al forno o guancia di vitello al<br />
Carema e, in stagione, funghi.<br />
Riservate un posticino per<br />
le tome d’alpeggio e la torta<br />
Novecento di Ivrea.<br />
Via Torino, 42<br />
Chiuso sabato a pranzo,<br />
domenica sera e lunedì<br />
MORGEX (AO)<br />
RESTAURANT CAFÉ<br />
QUINSON<br />
0165-809499<br />
All’interno pietra e legno<br />
dappertutto, e camerieri con<br />
eleganti costumi tradizionali.<br />
Classe e tradizione anche in<br />
cucina: trota salmonata della<br />
Valle, ravioli deliziosi di ricotta<br />
fresca ed erbette di montagna,<br />
la tipica carbonade, una grande<br />
selezione di formaggi, buoni<br />
dolci. Il tutto accompagnato<br />
da delizioso pane fresco fatto<br />
in casa. Bella carta dei vini, da<br />
non perdere quelli della Cave<br />
du Vin Blanc de Morgex et de<br />
la Salle. Menu a 40 e 55 euro,<br />
di più alla carta.<br />
Piazza Principe Tomaso, 10<br />
Aperto solo la sera, chiuso<br />
mercoledì<br />
salsiccia canavesana, costine di maiale,<br />
filetto e rib-eye di manzo argentino,<br />
e Giotto, che sarebbe la risposta<br />
piemontese al big-mac, e cioè polpetta<br />
similhamburger fatta con la preziosa<br />
carne de La Granda, presidio Slow Food.<br />
Vini e birre all’altezza e spesa<br />
ragionevolmente contenuta (30 euro<br />
antipasto più grigliata). Ci si accomoda<br />
in tre salette interne (una con vista<br />
diretta sulla grande griglia) oppure ai<br />
tavoli all’esterno, al centro della movida<br />
della piazza.<br />
COOK AND THE CITY<br />
piazza Emanuele Filiberto, 3/A<br />
tel. 011-0673585<br />
aperto solo la sera, chiuso lunedì<br />
GIGNOD (AO)<br />
LOCANDA LA CLUSAZ<br />
0165-56075<br />
È il più antico ristorante<br />
d’Europa documentato (cenni<br />
storici lo fanno risalire al<br />
1140!) e questo aggiunge<br />
fascino all’atmosfera del locale<br />
già bello di suo e alla grande<br />
cucina di Maurizio Grange:<br />
mocetta e salumi locali per<br />
partire, poi una mitica seuppa<br />
valpellinentze e una strepitosa<br />
polenta con fonduta, carbonade<br />
e agnello da sogno,<br />
formaggi d’alpeggio, crostata<br />
di castagne o sorbetto al vin<br />
brulé per finire. Menu a 30 e<br />
38 euro. Carta dei vini con il<br />
meglio della Valle e non solo.<br />
Grandioso.<br />
Frazione La Clusaz, 1<br />
Chiuso martedì<br />
© Igor Pancaldi
Con il gorgonzola, con il<br />
salame piccante, con la nutella:<br />
variazioni sul tema pizza<br />
VERONA<br />
Il cappero<br />
C’era una volta il ristorante Al giardino<br />
– dal caratteristico dehors dove si mangia<br />
tuttora nella bella stagione – in cui gustare<br />
piatti ricercati, che univano all’estro e<br />
all’originalità degli chef i sapori della tradizione…<br />
Oggi invece nel locale rinnovato<br />
nel nome – Il cappero – è ormai la pizza<br />
a farla da padrona: croccante, ben cotta,<br />
perfettamente aderente alla rotondità<br />
del piatto: quanto angustia la pizza che<br />
trasborda ovunque e che per tagliarla servirebbe<br />
una laurea in ingegneria?<br />
Visto che il proprietario è lo stesso del<br />
ristorante Cantina San Rocchetto, in<br />
pieno centro storico, qui trovate la pizza<br />
San Rocchetto (mozzarella, pomodoro,<br />
gorgonzola, porcini e crudo a cottura ultimata,<br />
8,30 euro) o la Cantina (mozzarella,<br />
pomodoro, formaggio “imbriago”, crudo);<br />
tra le bianche svetta la Folgaria (mozzarella,<br />
grana a scaglie, prosciutto cotto<br />
al ginepro) e menzione speciale va alla<br />
Saporita (pomodoro, mozzarella di bufala,<br />
scamorza affumicata, pomodoro secco, salamino<br />
piccante, grana). E se di pizza non<br />
ne avete ancora abbastanza, dovete assolutamente<br />
provare quella con la nutella (4<br />
MANGIARE & BERE<br />
VENETO<br />
DI FRANCESCA ROVEDA<br />
AL CAPPERO LA PIZZA<br />
PIÙ BUONA È ERETICA<br />
euro), un autentico “diabete party”!<br />
Ma l’aggiunta del forno a legna non va a<br />
discapito delle proposte alternative: piuttosto<br />
ricca la scelta degli antipasti e poi<br />
delicati ravioli con pecorino, basilico e pomodorini,<br />
linguine al nero di seppia, piatti<br />
unici come riso basmati alle verdure con<br />
gamberi o pollo e salsa curry o spiedoni<br />
di calamari e capesante gratinate (tra gli 8<br />
e i 12,50 euro).<br />
Un ultimo consiglio: oltre ai vini, tutti di<br />
eccellente qualità, la birra qui è davvero<br />
squisita (2,40 per la piccola; 4,10 per la<br />
media; 9 per il litro).<br />
via Generale Gaetano, 2<br />
tel. 045-8343300<br />
chiuso lunedì<br />
PER LA CENA DOPO L'ARENA<br />
Quest’estate tutti a vedere l’opera a Verona. E per il languore notturno, don’t worry, c’è Piazza Bra…<br />
VERONA<br />
RISTORANTE TRE<br />
MARCHETTI<br />
045-8030463<br />
Davvero a 10 metri dall’Arena,<br />
questa antica osteria a<br />
conduzione familiare dall’aria<br />
piuttosto scicchettosa, con<br />
tanto di saletta vip, propone<br />
tutti i piatti della cucina veneta,<br />
dal baccalà mantecato ai<br />
moscardini in umido, dai bigoli<br />
con le sarde al guanciale di<br />
manzo brasato all’Amarone. Si<br />
spende un po’, sui 40-60 euro<br />
a testa, ma chiude alle 4.<br />
Vicolo Tre Marchetti, 3<br />
Chiuso lunedì (se non c’è<br />
l’opera)<br />
VERONA<br />
LE CANTINE DELL’ARENA<br />
045-8032849<br />
A 20 metri dall’Arena invece,<br />
tra piazza Bra, via Mazzini<br />
e via Oberdan – le vie dello<br />
shopping – si spalancano le<br />
Cantine dell’Arena. A dispetto<br />
del nome ci si siede all’aperto,<br />
con tanto di tovaglie a quadri.<br />
La cucina, alla buona, è di<br />
rigore veneta. Tra le proposte:<br />
gnocchi di ricotta, trota lacustre,<br />
tagliata di manzo con rucola<br />
e grana. Si spendono sui<br />
25 euro a testa e la chiusura è<br />
dopo-Arena.<br />
Piazzetta Scalette Rubini, 1<br />
Sempre aperto<br />
VERONA<br />
NASTRO AZZURRO<br />
045-8004457<br />
In un vicoletto di Piazza Bra<br />
si nasconde questo ristorante-pizzeria<br />
storico dove<br />
troverete tutte le pizze del<br />
mondo, buone a qualsiasi<br />
ora. Il conto non è troppo<br />
gonfiato: pizza più bibita<br />
intorno ai 15 euro.<br />
Se invece optate per le<br />
specialità di pesce, tipo<br />
spaghetti allo scoglio e la<br />
frittura mista, salite a 35.<br />
Anche qui vige la politica<br />
dell’apertura fino a tardi.<br />
Vicolo Listone, 4<br />
Sempre aperto<br />
VERONA<br />
L’OLIVO<br />
045-8030598<br />
La posizione non è invidiabile,<br />
di più: proprio al centro della<br />
piazza. Ristorante-pizzeria tra<br />
i più gettonati in tutte le stagioni,<br />
d’estate è amatissimo<br />
anche dai turisti, che non possono<br />
non apprezzare la famosa<br />
tonda: vince la semplicità,<br />
con l’imperdibile Santa Lucia<br />
(pasta a doppio strato, mozzarella<br />
di bufala e pomodorini<br />
pachino) da innaffiare con una<br />
piccola o una media gelata<br />
(sui 15/20 euro).<br />
Piazza Bra, 18-18/a<br />
Sempre aperto<br />
© Igor Pancaldi<br />
PRIMA&DOPO<br />
VICENZA<br />
THE SOUL<br />
0444-321332<br />
Ecco un localino appena aperto,<br />
dove poter mangiare qualcosa<br />
di sfizioso finalmente dopo<br />
mezzanotte. Ma al Soul ci<br />
si viene anche per ascoltare un<br />
po’ di musica, tendenzialmente<br />
lounge, per assaporare uno dei<br />
tanti long drink di fantasia del<br />
barman (4/5 euro al massimo)<br />
o per addentare un panino al<br />
volo nella pausa pranzo. E gli<br />
artisti locali hanno una possibilità<br />
in più per farsi conoscere,<br />
esponendo qui, a rotazione,<br />
le loro opere.<br />
Viale Verdi, 34<br />
Chiuso lunedì<br />
VICENZA<br />
BAR TRE<br />
347-0145799<br />
Locale nuovo di zecca dove<br />
sostare dal breakfast – a base<br />
di yogurt e frullati – all’after<br />
dinner, con particolare attenzione<br />
alla colonna sonora, firmata<br />
da dj di calibro nazionale,<br />
e al cocktail time a base di<br />
frutta fresca, mojito e flûte di<br />
Franciacorta, il tutto accompagnato<br />
dalla tipica cicchetteria<br />
veneta. Venerdì e sabato buffet<br />
Milano style (spesa massima, 5<br />
euro a cocktail).<br />
Contrada San Marcello, 3<br />
Chiuso domenica<br />
VICENZA<br />
OVOSODO<br />
0444-235315<br />
Il nome è quello del film generazionale<br />
di Virzì, in effetti<br />
in questo nuovo wine bar<br />
bazzicano più generazioni: dai<br />
gggiovani amanti dell’ape-spritz<br />
(che qui ne trovano oltre 20<br />
tipi a prezzi politici) ai fini degustatori<br />
per i quali il ritrovo è<br />
nell’apposito corner, l’angolo<br />
Eno’s, che vanta un sistema di<br />
mescita self service, con 16<br />
tipi di vini tra bianchi e rossi,<br />
al quale accedere con tessera<br />
speciale, da caricare in loco.<br />
Iper tecnologico!<br />
Contrà Pescherie Vecchie, 16<br />
Chiuso lunedì<br />
URBAN 67
PRIMA&DOPO<br />
ORO BIANCO<br />
389-4309861<br />
Un nuovo locale piccolo ma<br />
elegante, con arredo minimal<br />
e tavolini estivi per una serata<br />
sotto le stelle. Colazioni<br />
all’italiana a base di cornetti e<br />
cappuccino, lunch veloci a base<br />
di panini e insalatone, ma è<br />
all’ora dell’aperitivo, a partire<br />
dalle 19 e fino alle 23, che il<br />
locale diventa luogo di ritrovo<br />
e offre il meglio di sé, con paste<br />
fredde, verdure, insalata di<br />
riso e tramezzini. Molto ricca<br />
l’offerta di vini (4 euro), champagne<br />
e cocktail (5 euro).<br />
Via Santo Stefano, 174/b<br />
Chiuso domenica pomeriggio<br />
FORTE JOLA<br />
339-7646486/051-480225<br />
Un porto sicuro per rinfrescare<br />
corpo e mente, immerso in<br />
un enorme parco sui colli bolognesi,<br />
e una programmazione<br />
per l’estate 2007 ricca di<br />
novità. Spettacolo drag queen<br />
il mercoledì, cabaret il sabato<br />
e musica dal vivo tutte le altre<br />
sere. Cene al buffet con cucina<br />
aperta fino a mezzanotte o<br />
semplici cocktail (10 euro<br />
la prima consumazione, 7 le<br />
altre) e buon vino (7 euro al<br />
calice), per poi scatenarsi in<br />
danze sfrenate sulla pista.<br />
Via Monte Donato, 17<br />
Sempre aperto<br />
GIARDINI DEL BARACCANO<br />
339-3000066/335-8045371<br />
Anche quest’anno aprono i<br />
battenti i mitici Giardini del<br />
Baraccano, per piacevoli serate<br />
tra le fresche frasche, con<br />
due bar, una zona ristorante<br />
(aperto il martedì, gli altri<br />
giorni su prenotazione), e il<br />
palco per concerti e spettacoli.<br />
Appuntamento fisso<br />
per l’aperitivo ogni giovedì a<br />
partire dalle 20, lunedì musica<br />
latino-americana, martedì<br />
concerti live e mercoledì e<br />
venerdì dedicati alla cultura<br />
con eventi organizzati dal<br />
circuito Bè.<br />
Via Gozzadini, 1<br />
Chiuso sabato e domenica<br />
68 URBAN<br />
MANGIARE & BERE<br />
BOLOGNA<br />
DI CINZIA NEGHERBON<br />
ALL'EX FORNO SI PUò<br />
DIMENTICARE LA CENA<br />
Per colazione, a pranzo,<br />
all’aperitivo, di sera: quando<br />
volete, ma non per cena!<br />
Vista la location, il ristorante all’interno<br />
del MAMbo ancora fresco di vernice non<br />
poteva che essere così: tutto arte e design,<br />
dal Puppy in ceramica di Jeff Koons, in bella<br />
mostra a centro sala, al bancone realizzato<br />
da Flavio Favelli, alle sedie di Jasper<br />
Morrison, ai tavoli Tulip di Eero Saarinen,<br />
ai divani anni ’60 del salottino, ideali per<br />
rilassarsi sfogliando uno dei cataloghi<br />
d’arte messi a disposizione e curiosando<br />
tra le opere esposte di artisti contemporanei<br />
come Sandrine Nicoletta, Marco<br />
Di Giovanni, Tere Recarens e Giuseppe<br />
Pietroniro. In più, la gestione è affidata alla<br />
Société Lutèce dei galleristi Luca Conzato<br />
e Riccardo Ronchi, vecchia conoscenza<br />
degli appassionati d’arte. Il locale si chiama<br />
Ex Forno, ma, anziché produrre solo<br />
pane come faceva l’antica struttura che lo<br />
ospita, offre manicaretti ben più appetitosi.<br />
Ci si può dare appuntamento lì fin dalla<br />
prima colazione, all’italiana durante la settimana<br />
per diventare brunch, o continental<br />
breakfast, sabato e domenica dalle 11,30<br />
alle 16, con un buffet a base di torte fatte<br />
in casa, cornetti, yogurt, marmellate, piatti<br />
freddi come il roastbeef o caldi come il<br />
classico uovo e bacon, e ancora paste<br />
fredde e prodotti freschi di stagione. A 18<br />
euro tutto compreso.<br />
Per pranzo un menu alla carta che cambia<br />
ogni settimana, con piatti freddi come il<br />
carpaccio di vitello salato e hummus o<br />
il petto di pollo in carpaccio e zucchini<br />
all’agro, tutti a 9 euro; tra i piatti caldi, a<br />
8 euro, vellutata di zucca e crostini o riso<br />
nero selvaggio, bacon e zucchini, e per<br />
secondo cosce di pollo al bacon e patate<br />
al forno o flan di spinaci su vellutata di<br />
parmigiano. Immancabile è l’aperitivo,<br />
dalle 19 alle 22, con un buffet piuttosto<br />
strutturato visto che si salta a piè pari la<br />
cena e dalle 22 il locale si trasforma direttamente<br />
in cocktail bar. La lista è molto<br />
fantasiosa, puntualmente aggiornata, con<br />
proposte come il Bittersweet con vodka<br />
all’arancia, lime e lampone, e reinterpretazioni<br />
del mojito, all’ananas, vaniglia e salvia<br />
o alla fragola e basilico; tra i più gettonati<br />
del momento, il margarita allo zenzero<br />
o il caffè del Mar Cosmo, versione del<br />
Cosmopolitan con anguria fresca, ideale<br />
per l’estate metropolitana.<br />
EX FORNO<br />
via Don Minzoni, 14<br />
tel. 051-6493896<br />
chiuso lunedì<br />
TAVOLA FREDDA? NO, CRUDA<br />
Dal coquillage francese al sashimi giapponese, dalle insalate creative al gelato: dove sfamarsi rinfrescandosi<br />
MARCO FADIGA BISTROT<br />
051-220118<br />
Un vero <strong>bis</strong>trot alla francese,<br />
dagli arredi (tutto bianco con<br />
grandi specchi alle pareti) alle<br />
proposte à la carte. Tappa<br />
obbligata in città per il banco<br />
ostriche e bollicine e per<br />
il fantastico Plateau royal di<br />
frutti di mare servito con frutta<br />
esotica, ha in lista altri piatti<br />
freddi originali come il fois gras<br />
di anatra con brioche al sale<br />
grezzo e prugne, e ancora le<br />
patate a julienne su tartare di<br />
manzo piemontese o un’insalata<br />
di pompelmo rosa, carciofi,<br />
mandorle e parmigiano. Sui 35<br />
euro.<br />
Via Rialto, 23/c<br />
Chiuso domenica e lunedì<br />
ASAHI<br />
051-6146891<br />
Uno dei migliori ristoranti<br />
giapponesi dove capitare a<br />
Bologna, con possibilità di<br />
accomodarsi attorno alla<br />
piastra a vista per ammirare<br />
le performance coreografiche<br />
dello chef, o ancora<br />
nel salottino interno dove è<br />
d’obbligo togliersi le scarpe.<br />
Piatto forte della casa<br />
chiaramente il pesce crudo,<br />
freschissimo e tagliato con<br />
sapienza. Da non perdere la<br />
classica barca, per un’abbuffata<br />
di sushi, sashimi, altre<br />
deliziose crudità e l’immancabile<br />
wasabi.<br />
Via Don Sturzo, 45<br />
Chiuso lunedì<br />
CREMERIA SAN<br />
FRANCESCO<br />
051-233230<br />
© Igor Pancaldi<br />
Per placare i bollenti spiriti<br />
dell’estate un indirizzo sicuro<br />
è la Cremeria San Francesco:<br />
dai gelati di produzione artigianale,<br />
in cialda, cono o<br />
vaschetta formato famiglia,<br />
ai sorbetti alla frutta fresca<br />
senza latte né acqua, alle<br />
cremolate, cioè granite ai<br />
frullati di frutta, semifreddi<br />
monoporzione e torte gelato.<br />
I gusti speciali della casa?<br />
Crema dei francescani con<br />
mascarpone, nocciole e pinoli<br />
e Bianco mangiare con stracchino<br />
e frutti di bosco.<br />
Piazza San Francesco, 1/b<br />
Chiuso lunedì<br />
CAFÉ DE PARIS<br />
051-234980<br />
Un locale dagli arredi stilosi,<br />
l’atmosfera modaiola, le luci<br />
soffuse e un ampio gazebo<br />
esterno. Il lunch come il menu<br />
della sera si basano sulla tavola<br />
fredda, con paste fredde a non<br />
finire come trofie al pesto rosso<br />
con cacio grattugiato, farfalle<br />
con crudo e melone o con ortaggi<br />
e limone, e ancora bulgur<br />
con pomodoro e basilico o con<br />
verdure crude, e poi la classica<br />
caprese, carpacci di polipo,<br />
pesce spada e salmone, e una<br />
selezione di 15 tipi di insalate<br />
molto particolari. Come i prezzi,<br />
intorno ai 13 euro.<br />
Piazza del Francia, 1/c<br />
Sempre aperto
MANGIARE & BERE<br />
NAPOLI<br />
DI CIRO CACCIOLA<br />
UN LUNGO VIAGGIO A<br />
PORTATA DI... PORTATA<br />
Campania, Umbria, Toscana,<br />
Piemonte, Sicilia: tutto in un<br />
unico menu<br />
Un tempo toccava agli esploratori, agli<br />
emigranti, ai conquistatori, ai militari in<br />
avanscoperta. Poi è diventato un affare<br />
letterario, un fatto culturale, un necessario<br />
esotismo. E dunque non potendo<br />
certo mancare di rispetto né a Cesare né<br />
a Marco Polo, non potendo mai e poi mai<br />
deludere la tradizione dei grandi viaggiatori<br />
dall’Italia e in Italia − Cristoforo<br />
Colombo, Goethe, Stendhal, Battisti (“Sì,<br />
viaggiare”), Totò (impossibile dimenticare<br />
i suoi viaggi a Milano!), Licia Colò<br />
(impossibile dimenticare i suoi viaggi,<br />
punto!) − ma soprattutto non potendo<br />
sottrarci alle decine e decine di conversazioni<br />
imminenti sul tema “le prossime<br />
vacanze” (ma perché le commissioni di<br />
maturità non si decidono a darne almeno<br />
una traccia?), abbiamo deciso di<br />
puntare su una risposta pronta. Viaggio.<br />
Ristorante tipico regionale. A Bagnoli.<br />
Con una serie di piatti buonissimi presi a<br />
prestito dalle varie città d’Italia. Elegante<br />
e raffinato senza essere pretenzioso,<br />
colori vivaci opposti al calore del wengé,<br />
i disegni dell’artista Alessandro Cocchia,<br />
partenopeo Keith Haring, per ornare le<br />
pareti a tinte forti, il ristorante dispone<br />
i suoi tavoli in due ampie sale, con un<br />
salotto di cortesia per accomodare chi<br />
fosse costretto ad attendere qualche<br />
minuto, una esposizione di bottiglie doc,<br />
bianchi e rossi che viaggiano da Sud a<br />
Nord, una bibliografia di testi enogastronomici<br />
e guide al meglio del Bel Paese<br />
che fu.<br />
Il servizio è sinceramente cortese, mai<br />
troppo formale. La musica è easy. Ma<br />
veniamo alle specialità: salame di cinta<br />
senese, coppa sarda, caciocavallo podalico,<br />
tortino di melanzane e gamberi<br />
con passatine di pomodoro all’agro e<br />
capperi di Pantelleria, pizzoccheri con<br />
seppie e vongole veraci, maialino sardo<br />
al profumo di mirto, millefoglie di patate<br />
e provola in salsa di mozzarella e basilico,<br />
toma piemontese, formaggio ubriaco<br />
all’amarone, hamburger di cernia con<br />
melanzane novelle, terrina di verdure<br />
all’olio extravergine di oliva con petali<br />
di caciocavallo di bufala, pappardelle al<br />
carbone vegetale… Dalla Campania si<br />
arriva in Umbria, in Toscana, in Sardegna,<br />
in Piemonte, in Sicilia. Dai monti al mare,<br />
dai laghi alla campagna. Con un boccone,<br />
un sapore, un assaggio, una spezia,<br />
un pane, un sorso di vino, una ricetta anche<br />
di nuova generazione. Buon Viaggio!<br />
VIAGGIO<br />
via Nuova Agnano, 1<br />
tel. 081-7626966<br />
sempre aperto<br />
LONTANISSIMI MA VICINI<br />
Araba, spagnola-argentina, irlandese, greca: a zonzo in città alla scoperta di altre cucine e di altre atmosfere<br />
EL MARHABA<br />
Si presenta come “ristorante<br />
orientale”, ma dal nome è<br />
chiaro che il mondo a cui fa<br />
riferimento è quello arabo.<br />
Preparano ottimi cous cous,<br />
carni speziate e piccantissime,<br />
verdure stufate, zuppe africane<br />
e, naturalmente, kebab. La gestione<br />
è totally arabian, gentile<br />
e sensuale. La clientela annovera<br />
pochi italiani. A due passi<br />
dalla Stazione Centrale.<br />
Via Torino, 121/122<br />
Chiuso domenica sera<br />
VOLVER<br />
081-0606630<br />
Il nome è preso in prestito<br />
dall’ultimo film di Pedro<br />
Almodóvar. Le musiche, però,<br />
più che dalla penisola iberica,<br />
arrivano dritte dritte dall’Argentina.<br />
La milonga organizza<br />
corsi di tango, ma per eventuali<br />
harem victim in programma<br />
anche danze del ventre.<br />
Colazione, brunch e happy<br />
hour (2 drink al prezzo di 1!) i<br />
momenti forti. Anche ludoteca.<br />
Via Bellini, 56<br />
Chiuso lunedì<br />
MORRIGAN<br />
Ufficialmente associazione<br />
culturale, promuove cultura e<br />
gastronomia celtica. Tutto è in<br />
stile, nordico e un po’ magico.<br />
Angus irlandese, dunque, stufato<br />
alla Guinness, carni grigliate,<br />
insaccati sui generis e birre<br />
tra le migliori in produzione<br />
sul pianeta Terra. Il giovedì, su<br />
prenotazione, cene ed eventi<br />
speciali. Per curiosità: Morrigan<br />
è la dea della guerra.<br />
Via Morghen, 72/A<br />
Chiuso lunedì<br />
ZORBAS<br />
081-667572<br />
Piccola taverna greca con una<br />
manciata di tavoli all’aperto<br />
adagiati sulle scale tra<br />
via Martucci e via Piscicelli.<br />
Naturalmente moussaka, souvlaki,<br />
specialità allo yogurt e baklava,<br />
dolce di pasta sfoglia con<br />
frutta secca e miele. Omaggio<br />
a Omero, ai 300 di Sparta,<br />
all’autore di Middlesex Jeffrey<br />
Eugenides o semplicemente alla<br />
prossima vacanza a Mykonos.<br />
Gradini Amedeo, 6<br />
Chiuso lunedì<br />
© Igor Pancaldi<br />
PRIMA&DOPO<br />
BIG MAMA<br />
081-7148696<br />
Voglia di una panoramica<br />
sui nuovi teenager dei quartieri<br />
alti? Big Mama offre<br />
una simpatica opportunità.<br />
Giovanissimi infatti non solo<br />
i griffatissimi avventori ma<br />
anche tutti i componenti<br />
lo staff. Foto by David La<br />
Chapelle campeggiano sui<br />
tavoli pieni di colori e di luci.<br />
Musica a palla, megaschermo<br />
ultraliquido, pizza a metro,<br />
maionese a fiumi. Un incubo?<br />
Tranquilli, è solo una paninoteca…<br />
Via Manzoni, 6/8<br />
Chiuso lunedì<br />
CAMARILLO BRILLO<br />
081-2512210<br />
Tecnici della nutrizione ed<br />
esperti di atomica e bombe<br />
in generale ancora colluttano<br />
circa l’esatto numero di calorie<br />
che uno dei megapanini<br />
del Camarillo, dichiaratamente<br />
mai sobrio, può essere in<br />
grado di contenere. Fatto<br />
sta che le materie prime<br />
impiegate per la costruzione<br />
di questi irresistibili ordigni<br />
messi in riga sul menu del<br />
Brillo comportano esplosioni<br />
di felicità, e forse di brufoli.<br />
Via Bausan, 15<br />
Chiuso lunedì<br />
GREENWICH<br />
081-4971246<br />
A volte torna difficile immaginare<br />
che un popolo così<br />
civile come quello inglese<br />
abbia messo al mondo una<br />
cosa così “popular” come i<br />
pub. Eppure. Amati nel mondo<br />
più dei Beatles e Lady D.,<br />
assumono caratteristiche e<br />
ingredienti del luogo. Ve la<br />
immaginate una parmigiana<br />
di melanzane schiacciata in<br />
un panino a Manchester? E<br />
poi qui il giovedì è latinoamericano,<br />
la domenica è<br />
karaoke…<br />
Via S.G.M. Pignatelli, 1/D<br />
Chiuso lunedì<br />
URBAN 69
UNURBAN<br />
l'altrove che avete sempre inseguito<br />
© Rex features / Olycom<br />
Potremmo dirvi che si tratta dell’ultima frontiera della<br />
biologia. Un seme di bambù geneticamente modificato<br />
in grado di far germogliare cappelli belli e pronti da indossare.<br />
Invece pare sia solo il modo in cui una manifattura<br />
nel nord della Thailandia lascia essiccare la propria<br />
smisurata produzione di copricapo. In ogni caso: avete<br />
mai provato a interrare un cappello di bambù e a innaffiarlo<br />
generosamente tutti i giorni?<br />
CHI SEMINA<br />
CAPPELLI...<br />
URBAN 71
DI ANTONIO MALERBA<br />
LA SCOSSA DELL'ELETTRONICA<br />
Per due giorni l’energia<br />
dello Streamfest accende<br />
Galatina e dintorni<br />
E se la Puglia avesse un’anima<br />
elettronica? E se il Salento<br />
pulsasse in digitale? Con<br />
Streamfest, per tre giorni, dal 26<br />
al 28 luglio, si incontrano alla<br />
Fiera di Galatina (Le) le culture<br />
digitali emergenti internazionali,<br />
la rete globale e quella locale,<br />
la sequenza zerounozerouno<br />
che non può dimenticare il<br />
nuovo approccio ecologico, e<br />
la natura che è per definizione<br />
analogica. La prima edizione<br />
dello Streamfest è un’esperienza<br />
multisensoriale; è la condivisone<br />
di alchimie creative, di ricerca e<br />
di improvvisazione, di danza e di<br />
suoni, di immagini e di sperimen-<br />
FOOD & DRINK<br />
LA CENA DELLE BEFFE<br />
Bari<br />
Affacciato sul centralissimo corso<br />
Vittorio Emanuele, se non nel<br />
nome ha poco a che fare con i<br />
primi fotogrammi di nudo della<br />
famosa pellicola del 1941 di<br />
Blasetti. A nudo qui vengono<br />
messi i prodotti tipici pugliesi<br />
rivisitati e attualizzati in chiave<br />
“etnochic”, come gli arredi. Dalla<br />
tipica parmigiana che diventa un<br />
<strong>bis</strong>cotto di melanzane croccante<br />
imbottito con bufaline, pomodoro<br />
e basilico, alla tagliata di tonno<br />
con sformatino di riso basmati.<br />
Corso Vittorio Emanuele, 92<br />
Tel. 080-5227573<br />
LIDO SABBIADORO<br />
Monopoli (Ba)<br />
Sushi… on the beach! Al Lido<br />
Sabbiadoro, sulla litoranea di<br />
Capitolo, di giorno tutti vogliono<br />
conquistarsi un posto al sole. Di<br />
sera, via le scarpe e le infradito,<br />
si comincia con sushi, o pizza, e<br />
un mojito. Con gli amici sui lettini<br />
in riva al mare o vicino alla pista,<br />
prima di cominciare la notte in<br />
discoteca o aspettare l’alba ed<br />
essere già in pole position sulla<br />
battigia.<br />
Contrada Capitolo<br />
Tel. 080-801003<br />
TRAPPETO LIDO<br />
Capitolo di Monopoli (Ba)<br />
Qui la vacanza è new age: lido,<br />
sea lounge bar & grill, oasi di relax<br />
immersa nel verde, bar e zona<br />
massaggi che si allargano sulla<br />
sabbia dorata. Il Trappeto Lido<br />
tazioni audiovisive che interagiscono<br />
tra loro nei tre ambienti<br />
definiti: Interactive Plaza, Visual<br />
Garden e Stream Stage. Il palco<br />
è il territorio dei nuovi stregoni<br />
del ventunesimo secolo, vj, dj,<br />
gli artisti che manipolano suoni,<br />
immagini, sample criptici, per<br />
il nuovo rito digitale on stage:<br />
comincia a vivere appena dopo<br />
l’alba e ben oltre il tramonto, tra<br />
profumi inebrianti e veri e propri<br />
accampamenti con sedute informali.<br />
Non è necessario attendere<br />
la notte per divertirsi. Musica<br />
dal vivo tutte le sere, sabato<br />
dj set e domenica happy sulla<br />
piscina.<br />
S.S. 16 uscita Capitolo<br />
Tel. 392-9111969<br />
BLU CAFÉ<br />
Bisceglie (Ba)<br />
Sulla splendida litoranea che<br />
collega Bisceglie a Trani, al Blu<br />
Café ci si incontra con gli amici<br />
e ci si rilassa sospesi sul meraviglioso<br />
affaccio sul mare. E si<br />
potrebbe immaginare di essere<br />
in Grecia, per gli arredi bianchi e<br />
blu del bar o per i tavoli in legno<br />
della zona pizzeria; ma in lontananza<br />
e ben illuminata domina<br />
la famosa Cattedrale di Trani.<br />
Venerdì e sabato dj set.<br />
Lungomare U. Paternostro<br />
Tel. 335-5602470<br />
IL VECCHIO E IL MARE<br />
Trani (Ba)<br />
A Trani si va a caccia di vip nella<br />
suggestiva zona del porticciolo<br />
turistico. Continuando lungo<br />
il molo e attraversandone la<br />
storica arcata in pietra, si entra<br />
nell’atmosfera chic de Il Vecchio<br />
e il Mare. Cuscini, vele, candele,<br />
arredi adagiati proprio sul molo<br />
ne fanno un oyster club esclusivo,<br />
una champagnerie e american<br />
bar de luxe.<br />
Via Tiepolo<br />
Tel. 340-3287083<br />
Dj Foresta (Torino), StreamTime<br />
(Amsterdam), MiniMono<br />
(Firenze), Hiroshi Tsuyama<br />
(Tokio), Felix+Shulz (Colonia),<br />
MK05 (Torino), Kinotek (Roma),<br />
Lackluster (Helsinky); ma anche<br />
artisti salentini come Giorgio<br />
Viva (Copertino), Papa Guru<br />
(Galatina), Programmer Unit<br />
LA LAMPARA<br />
Trani (Ba)<br />
È ispirata alle atmosfere parigine<br />
degli anni ’50, reinterpretate<br />
nello stile “minimal” dell’architetto<br />
Riboli, l’estate 2007 de<br />
La Lampara, lo storico club del<br />
Lungomare Colonna che ha ospitato<br />
negli anni ’60 e ’70 le notti<br />
della Dolce Vita, fino agli appuntamenti<br />
top di oggi. Dal giovedì<br />
“Rififì”, ispirato al celebre romanzo<br />
di Auguste Le Breton con<br />
musica live ed enogastronomia di<br />
qualità, fino al venerdì dedicato ai<br />
concerti e al sabato club.<br />
Viale De Gemmis, 1<br />
Tel. 0883-488385<br />
LA HABANA<br />
Polignano (Ba)<br />
Sotto l’antico ponte all’ingresso<br />
di Polignano, città ritagliata tra<br />
enormi scogli a picco sul mare<br />
30 chilometri a sud di Bari, c’è<br />
una gola; e qui tra mare e rocce<br />
spunta La Habana, dependance<br />
estiva del locale di Bari. Una delle<br />
migliori rumerie d’Italia, dove<br />
gustare anche un ottimo mojito<br />
o fumare un buon sigaro immaginando<br />
l’aria di Cuba e respirando<br />
quella dell’Adriatico.<br />
Via Calaporto, 13<br />
Tel. 334-9913587<br />
LE TERRAZZE<br />
Cisternino (Br)<br />
Vista trullo, sfondo mare.<br />
Cisternino è tra i posti più frequentati<br />
della Valle d’Itria. Lo<br />
scorcio lounge per eccellenza è<br />
a Le Terrazze: due su altrettanti<br />
COSTA EST<br />
SALENTO<br />
(Copertino). E poi ci sono le<br />
installazioni: tra le tante, Hascii<br />
Cam (Jaromil, Amsterdam),<br />
Cyborg-tarantulae (Casaluce-<br />
Geiger, Vienna), Nitido (Giulia<br />
Mainenti, Trieste), Cellule<br />
Temporali (Pierpaolo Leo, Lecce).<br />
Nel Visual Garden Vj Jam tutte le<br />
notti. www.streamfest.it<br />
livelli di una antica palazzina, con<br />
due american bar, un panorama<br />
chic quanto la musica soulful<br />
house in sottofondo. Aperto da<br />
venerdì a domenica in luglio, tutti<br />
i giorni in agosto.<br />
Via San Quirico, 8<br />
Tel. 393-0674271<br />
CAFÉ BIARRIZT<br />
Gallipoli (Le)<br />
Prima o dopo? …quasi quasi<br />
ci si resta per tutta la serata! Il<br />
Café Biarrizt a Gallipoli è da anni<br />
tappa fissa della notte salentina.<br />
Duecentocinquanta posti tra pizzeria<br />
e ristorante, una zona soft<br />
privé e una pista da ballo con<br />
due bar, che il fine settimana si<br />
accende di suoni, ritmi e musica<br />
accogliendo circa tremila persone.<br />
Venerdì live, sabato dj set e<br />
domenica latinoamericana.<br />
S. Maria al Bagno (Località<br />
Rivabella)<br />
Tel. 347-2966166<br />
WAIKIKI CLUB<br />
Peschici (Fg)<br />
Salendo sulle asperità del<br />
Gargano, all’ennesimo tornante,<br />
lo sforzo è premiato: il Club<br />
Waikiki domina il panorama<br />
dall’alto direttamente sul mare.<br />
Il “gomito” naturale dell’Italia<br />
si offre illuminato e suggestivo.<br />
Ambienti molto colorati, musica,<br />
drink, abbigliamento informale<br />
e aria di vacanza. Al Waikiki ci si<br />
incontra all’american bar o per<br />
ballare, dopo mezzanotte: ogni<br />
sera un genere diverso.<br />
Contrada Citrigni<br />
Tel. 0884-963070<br />
Marcella Peluffo<br />
NIGHTLIFE<br />
RIO BO<br />
Gallipoli (Le)<br />
Mirto e menta, odori esotici<br />
e intensi si diffondono dalle<br />
siepi delle terrazzine dei<br />
privé incastonati tra palme<br />
e ulivi del Rio Bo “Alto”,<br />
che domina la masseria<br />
del 1600 fulcro della notte<br />
salentina. Giochi d’acqua,<br />
scintillio delle luci e della<br />
piscina a sfioro, ampi tendaggi<br />
bianchi per una delle<br />
location più suggestive che<br />
si affacciano sullo Ionio.<br />
Strada Prov. Lido<br />
Conchiglie<br />
Tel. 347-6970310<br />
BAHIA<br />
Otranto (Le)<br />
Il Brasile è nel Salento! Di<br />
giorno spiagge che nulla<br />
hanno da invidiare a quelle<br />
caraibiche, di notte le terrazze<br />
vista mare del Bahia,<br />
isola del divertimento ritagliata<br />
dall’architetto Gianni<br />
Gavioli tra colonne a forma<br />
di palma e arredi bianchi ed<br />
essenziali che si intrecciano<br />
ad atmosfere sfacciatamente<br />
tropicali. In console<br />
Maurizio Macrì, un’istituzione<br />
in Puglia.<br />
Laghi Alimini<br />
Tel. 338-2920422<br />
MAVÙ<br />
Locorotondo (Ba)<br />
Il club chic della Valle d’Itria<br />
festeggia il suo quinto<br />
compleanno coinvolgendo<br />
i cinque sensi con Making<br />
Senses. Tra gli ospiti annunciati,<br />
l’anima flamenca<br />
di Antonio Màrquez (21<br />
luglio), Gotan Project live<br />
(26 luglio), Dee Dee<br />
Bridgewater (31 luglio) e<br />
Ray Gelato (12 agosto.)<br />
Strada provinciale<br />
Locorotondo-Cisternino<br />
Tel. 393-9481340<br />
NUCLÈ<br />
Altamura (Ba)<br />
Un’antica masseria del<br />
1700 circondata da ulivi<br />
secolari: al piano terra tre<br />
sale con le volte a botte<br />
ospitano il discobar e divani<br />
di design, al primo piano<br />
terrazza champagneria,<br />
mentre fuori pulsa la musica<br />
house nel tipico paesaggio<br />
della Murgia pugliese. Privé<br />
con 12 letti a baldacchino.<br />
S.S. per Santeramo<br />
Contrada Fornello<br />
Tel. 335-7249283<br />
SUMMERGUIDE 17
NIGHTLIFE<br />
ALTRO MONDO STUDIOS<br />
Miramare di Rimini (Rn)<br />
È sulla statale e non in<br />
collina e il suo posteggio<br />
si riempie di pullman e<br />
non di fuoriserie. L’Altro<br />
Mondo è diverso dalle<br />
disco fashion della Riviera<br />
e non a caso ospita le<br />
scorribande techno di Gigi<br />
D’Agostino. La novità è<br />
un lunedì elettronico di<br />
tutto rispetto con resident<br />
Massimo Cominotto: si<br />
parte il 23/7 con guest<br />
Samuel & Pisti.<br />
Via Flaminia, 358<br />
Tel. 335-5645740<br />
PRINCE<br />
Riccione (Rn)<br />
Classico, ha tutto ciò che<br />
deve avere un club elegante,<br />
compresi giardino<br />
& piscina. Gli amanti della<br />
house ci vanno il venerdì,<br />
quando padrone di casa<br />
è Joe T Vannelli. Il 20<br />
luglio suona con Guido<br />
Schneider, il 3 agosto con<br />
Sharam (Deep Dish), il 17<br />
con Roger Sanchez.<br />
Via Tre Baci, 49<br />
Tel. 0541-694839<br />
PINETA<br />
Milano Marittima (Ra)<br />
È un mondo irreale popolato<br />
da vip e champagne<br />
e vi si accede solo dopo<br />
una severa door selection.<br />
Ma è anche un club in cui<br />
il servizio è impeccabile.<br />
Chi dice che la musica al<br />
Pineta non conta non ha<br />
mai ascoltato con attenzione<br />
le selezioni di Gianni<br />
Morri. Chi invece vuole<br />
cantare Battisti inizia la serata<br />
al Pacifico, il ristorante<br />
del club.<br />
Viale Romagna, 66<br />
Tel. 339-11393304<br />
PASCIÀ<br />
Riccione (Rn)<br />
Dal punto di vista architettonico<br />
è il club più bello<br />
della Riviera: sala grande<br />
rotondeggiante con bancone<br />
centrale e tanti spazi<br />
per godersi la serata. E<br />
pure la musica non è male,<br />
specie quando suona una<br />
sicurezza come Maurizio<br />
Gubellini (il 21 luglio). La<br />
domenica si balla già dall’aperitivo.<br />
Via Sardegna, 30<br />
Tel. 0541-604207<br />
16 SUMMERGUIDE<br />
COSTA EST<br />
EMILIA ROMAGNA<br />
DI LORENZO TIEZZI<br />
IL COCORICÒ FA ESSENZA<br />
Un passo avanti<br />
rispetto al proprio<br />
pubblico? Sempre<br />
“Il Cocco è un laboratorio<br />
delle mie fantasie creative,<br />
un contenitore di emozioni e<br />
passioni”. Principe Maurice, da<br />
sempre perfomer d’avanguardia,<br />
sulla collina di Riccione<br />
si sente a casa. Sa bene che<br />
solo lì generazioni di clubber<br />
vengono a farsi provocare, e da<br />
intellettuale qual è, li stuzzica<br />
come meno se lo aspettano.<br />
Col pensiero. Meno fashion del<br />
Goa di Roma, più sperimentale<br />
del Tenax di Firenze, la<br />
disco-piramide da quest’anno<br />
è protetta da una pantera nera,<br />
ma continua nella bella tradizione<br />
di stare un passo avanti<br />
FOOD & DRINK<br />
MAMBO BEACH CAFÉ<br />
Marina di Ravenna (Ra)<br />
La mattina è un bagno come tutti<br />
gli altri, forse solo un po’ più chic,<br />
visto lo stile tropezienne (bianco<br />
e pavimenti in tek). Le sorprese<br />
iniziano già a pranzo quando al<br />
ristorante Mon Amour si possono<br />
gustare piatti particolari. Il<br />
mercoledì sera, dall’aperitivo a<br />
mezzanotte, si balla anche meglio<br />
che in discoteca grazie all’electro<br />
melodica di Michele Menini.<br />
Viale delle Nazioni, 50<br />
Tel. 0544-539461<br />
ZOUK SANTANA<br />
Milano Marittima (Ra)<br />
Nato nel 1980, quando il termine<br />
street bar era noto solo a Londra,<br />
è da sempre ritrovo degli addetti<br />
ai lavori delle disco. I drink costano<br />
6 euro ma sono ottimi e la<br />
qualità musicale è tale da mettere<br />
paura ai club più blasonati: il martedì<br />
in luglio e il giovedì in agosto<br />
ci suona Geo, 24enne con tecnica<br />
ed energie mica male. A dargli il<br />
cambio, tra gli altri, il bresciano<br />
Gianluca Motta.<br />
Via Milano, 24<br />
Tel. 0544-994315<br />
POUSADA BEIJAFLOR<br />
Milano Marittima (Ra)<br />
Ristorantino chic poco frequentato<br />
dai turisti solo perché non<br />
semplicissimo da scovare. Una<br />
volta assaggiati gli spiedini o i<br />
gamberoni, infatti, è difficile non<br />
tornare. Chi gestisce il locale ha<br />
una passione forte per il Brasile<br />
e pure i prezzi sono bassi in<br />
puro stile sudamericano. Anche<br />
rispetto al suo pubblico. Da sei<br />
anni propone happening nel<br />
bagno delle signore (Strix), dove<br />
spesso i dischi li mette Isabella<br />
Santacroce che di mestiere fa<br />
la scrittrice, mentre uno spazio<br />
nuovo è Flash, una dark room<br />
fetish illuminata solo a sprazzi.<br />
Il 13 luglio il party Memorabilia<br />
lo sonorizzano i dischi bomba di<br />
Cirillo (Circoloco), il 18 agosto<br />
il club diventa maggiorenne con<br />
un party numerologico decisamente<br />
kitsch (Cocodiciotto),<br />
mentre il 13 agosto c’è spazio<br />
per le atmosfere techno-ibizenche<br />
di Meganite con Mauro<br />
Picotto. Venendo agli appuntamenti<br />
periodici, il primo sabato<br />
del mese è Magnificat Nox con<br />
sua maestà Ralf, ogni mercoledì<br />
d’agosto suonano i dj di Cocoon<br />
(Villalobos su tutti) e la dome-<br />
bed & breakfast.<br />
Viale Francesco Rismondi, 1/b<br />
Tel. 0544-995703<br />
KALUMET<br />
Milano Marittima (Ra)<br />
Matteo (Cambi) e Christian (Vieri)<br />
vi vengono avvistati spesso.<br />
Perché è sì una palafitta sul molo<br />
che divide Milano Marittima e<br />
Cervia, ma è anche uno dei migliori<br />
ristoranti di pesce della penisola.<br />
Il posto giusto per viziarsi<br />
con pasta fatta in casa, pescato<br />
del giorno, caviale Beluga. Conto<br />
all’altezza della situazione, ma<br />
nessuno sembra farci caso.<br />
Molo nord<br />
Tel. 0544-974350<br />
FANTINI CLUB<br />
Cervia (Ra)<br />
Nel 1984 ci disputarono il primo<br />
torneo di beach volley in Europa<br />
e da allora i suoi 15mila metri<br />
quadrati sono dedicati agli sportivi<br />
che qui trovano ben otto campi<br />
da beach sport, palestra all’aria<br />
aperta e pure il bungee jumping.<br />
Ogni anno ci fanno anche un torneo<br />
tra beach barman: la qualità<br />
dei drink è assicurata.<br />
Lungomare Deledda, 182<br />
Tel. 0544-72236<br />
PJAZZA<br />
Isola dei Platani, Bellaria (Rn)<br />
C’è anche una terrazza ristorante<br />
in cui rifocillarsi, ma è soprattutto<br />
uno spazio musicale. Vinicio<br />
Capossela ha debuttato qui e<br />
anche oggi è il posto giusto per<br />
scoprire nuovi talenti. Solo fino<br />
all’1, però. Dopo diventa una di-<br />
nica dal 15 luglio è Doc Show,<br />
con i ritmi ipnotici di Walter S<br />
di Le Plaisir di Desenzano del<br />
Garda. Come sempre il Cocco in<br />
console propone dj solidi, niente<br />
fenomeni tutti da dimostrare.<br />
sco frequentata anche dai romagnoli<br />
doc perché è uno dei pochi<br />
locali aperti tutti l’anno.<br />
Via Paolo Guidi, 4<br />
Tel. 0541-347940<br />
FLAMINGO BEACH<br />
Riccione (Rn)<br />
È conosciuta per lo stile (lettini<br />
bianchi e tende di lino) e soprattutto<br />
perché è una spiaggia che<br />
offre qualcosa a tutti: le fashion<br />
victim hanno uno stylist che le<br />
accompagna nei loro shopping<br />
tour, gli stressati possono farsi<br />
massaggiare, i fumatori al posto<br />
del posacenere trovano un origami.<br />
Ah, i traditori possono farsi<br />
perdonare con una cena per due<br />
in stile polinesiano.<br />
Bagno 45<br />
Tel. 0541-602400<br />
PIZZA ALTERO<br />
Riccione (Rn)<br />
Segnalare una pizzeria al taglio<br />
bolognese nel regno della piadina<br />
romagnola può sembrare<br />
un’offesa capitale, ma i quadrati<br />
di margherita di Altero, aperto fin<br />
dal lontano 1953, sono i più buoni<br />
del mondo. Anche Dalla li ha<br />
cantati recentemente. E poi è lo<br />
spazio meno cool di tutto il viale,<br />
di una mano ha <strong>bis</strong>ogno!<br />
Viale Ceccarini, 96<br />
Tel. 0541-692604<br />
MUCHO MACHO<br />
Rimini<br />
Il wine & music bar giusto per una<br />
sosta luccicante dal tramonto in<br />
poi. L’aperitivo è in collaborazione<br />
con lo staff del Prince, quindi<br />
O come dice Maurice, più che<br />
fare tendenza, propone essenza.<br />
COCORICÒ<br />
via Chieti, 44 − Riccione<br />
tel. 0541-605183<br />
trendy, con le serate che vanno<br />
avanti fino a tardi. Ogni mercoledì<br />
la selezione musicale cambia: una<br />
volta al mese c’è musica italiana,<br />
due rock e una r’n’b, mentre il<br />
giovedì è il turno di live band<br />
purtroppo specializzate in cover.<br />
Viale Vespucci, 12<br />
Tel. 0541-25525<br />
COCONUTS<br />
Rimini<br />
Come design e atmosfere sta a<br />
metà tra Miami e Sudamerica. C’è<br />
lo street bar stile Ocean drive in<br />
cui il mercoledì suona la house di<br />
Gianni Morri, c’è la terrazza champagneria<br />
e c’è pure un giardino<br />
in stile tropicale per chi vuole<br />
scatenarsi col latino-americano. Il<br />
weekend lo staff artistico è ampio:<br />
animazione by Sprema team,<br />
sax by Carletto Fabbri, in console<br />
Danilo oppure Gippo.<br />
Via Lungomare Tintori, 5<br />
Tel. 335-5612770<br />
TONINO IL LURIDO<br />
Rimini<br />
Il fatto che lo conoscono tutti e i<br />
modi un po’ burberi del gestore<br />
non ingannino: è una trattoria<br />
consigliata pure dai pescatori<br />
dato che propone solo e soltanto<br />
pesce fresco di zona. Le portate<br />
sono abbondanti e i prezzi modici<br />
vista la qualità. Dentro il borgo<br />
felliniano di San Giuliano, è il<br />
posto giusto per capire che una<br />
certa Riviera ha storia e classe<br />
da prima che fossero inventati i<br />
vocalist.<br />
Piazzetta Ortaggi, 7<br />
Tel. 0541-24834<br />
Marcella Peluffo
IL MARE<br />
CON FURORE<br />
Raggiungere il mare è un’impresa?<br />
Non ditelo ai tuffatori del Fiordo del<br />
Furore, 28 metri sul pelo dell’acqua<br />
testo: Ciro Cacciola / foto: Red Bull Photofiles<br />
La Costiera Amalfitana manda un senso di vertigine. Di<br />
per sé. Per quegli strapiombi abbaglianti. Per quel contrasto<br />
di verde e di mare. Per quella bellezza unica, più<br />
che rara. Per quelle curve sinuose a tornanti… Al primo<br />
piano di un bus della Sita, l’azienda di trasporti che collega<br />
Napoli con Amalfi, Positano, Ravello & Co., la vertigine<br />
aumenta. L’idea di precipitare in mare per colpa di quel<br />
pazzo dell’autista ti entra dentro come un’emozione non<br />
da poco. Che fa, signor conducente, ci tuffa? Ma tutta la<br />
suspense in moto è cosa da niente paragonata alla vertigine<br />
mozzafiato di un tuffo dal ponticello di Furore fino<br />
a dove il mare è più blu. Niente di più! 28 scrivo ventotto<br />
metri di altezza separano il bel ponticello dall’azzurro<br />
ondoso e mediterraneo. Metri che nemmeno Acapulco. Ma<br />
dove li trovi quindici superman disposti a tuffarsi da lì, entrando<br />
in acqua a una velocità tra i 100 e i 120 chilometri<br />
all’ora? “Ci penso io!” si sarà detto il signor Oreste Varese,<br />
fan appassionato del mitico Klaus Di Biasi e presidente<br />
dell’Associazione Marmeeting, che riunisce professionisti<br />
del mondo sportivo e ricercatori ambientali affascinati dal<br />
mare, convinti di poter realizzare un progetto che accomuni<br />
il rispetto per l’ambiente alla spettacolarizzazione<br />
dello sport estremo. Marmeeting infatti è soprattutto una<br />
bellissima competizione sportiva, una gara emozionante<br />
ideata proprio da Varese che vede impegnati atleti provenienti<br />
da tutto il mondo (campioni nelle ultime edizioni gli<br />
australiani) in programma quest’anno l’8 luglio sul fiordo<br />
di Furore e il 13 al Molo Manfredi, nel Porto di Salerno, la<br />
prima in pieno giorno, l’altra con inizio alle 21.30 dunque<br />
by night.<br />
Di che si tratta? Di una vera specialità detta “Tuffi grandi<br />
altezze” che consiste dunque in tuffi da quote comprese<br />
tra i 23 e i 28 metri per gli uomini e tra i 18 e i 23 metri<br />
per le donne. La partenza, dove è possibile, ha origine<br />
direttamente dalle rocce, altrimenti avviene da una piccola<br />
piattaforma installata in un posto naturale come per<br />
Marmeeting che vede gli atleti lanciarsi dal ponte del<br />
Fiordo di Furore. Dopo la partenza i tuffatori hanno tre<br />
secondi circa di volo per coordinare i loro movimenti prima<br />
dell’ingresso in acqua che avviene alla velocità di 100<br />
Km/h. Visto dalla spiaggia del piccolo centro amalfitano,<br />
il ponticello di lancio è a un’altezza impressionante, roba<br />
da stuntman, insomma. Occorrono forte determinazione,<br />
grande controllo psico-fisico e… sì, una bella dose di coraggio.<br />
“Il momento di maggior rischio è nell’impatto con<br />
l’acqua”, dice Varese, “quando gli atleti sono al massimo<br />
della contrazione muscolare e ricevono una forte sollecitazione<br />
ai legamenti e ai tendini. Inoltre, nel caso di un non<br />
perfetto allineamento del corpo durante l’entrata, si determina<br />
una pericolosa compressione a carico degli organi<br />
interni”. Marmeeting, al terzo posto per rilevanza mondiale<br />
dopo Australia e Acapulco, è una chance da non perdere<br />
per gli amanti della suspence… sulla pelle degli altri<br />
(scherzo, ovvio!). Mica roba da tuffatori della domenica!<br />
SUMMERGUIDE 15
NIGHTLIFE<br />
LA CANZONE DEL MARE<br />
Capri (Na)<br />
Se amate il lusso e la bellezza<br />
è una priorità, se praticate il<br />
vip watching, se avete una<br />
barca adeguata, se con i<br />
Faraglioni by night sotto la<br />
luna volete trasformarvi in un<br />
amante difficile, questo è il<br />
posto sciccoso che fa per voi,<br />
sophisticated lady.<br />
Via Marina Piccola, 93<br />
Tel. 081-8370104<br />
QUBÈ CAFÉ<br />
Capri (Na)<br />
Se volete giocare a fare gli<br />
isolani, evitare i posti turistici,<br />
conoscere la fauna locale, questo<br />
baretto defilato a pochi labirinti<br />
dalla piazzetta vipposa<br />
è tra le poche curiosità ancora<br />
da scoprire. Pieno zeppo così<br />
di capresi veraci dall’aperitivo…<br />
all’alba.<br />
Via Li Curti, 6<br />
Tel. 081-8379707<br />
ZÌ CARMELA<br />
Forio d’Ischia (Na)<br />
Dai mitici anni Settanta è<br />
sinonimo di notte, musica,<br />
divertimento, atmosfera.<br />
Musica dal vivo, piano bar,<br />
disco revival ma anche house,<br />
underground, r’n’b. Ristorante<br />
e pizzeria, a due passi dal<br />
porticciolo di Forio, terrazza e<br />
dancefloor.<br />
Via Mons. Schioppa, 27<br />
Tel. 081-998423<br />
TURISTICO BEACH PARK<br />
Bacoli (Na)<br />
Di giorno lido balneare con<br />
aree privé e pagode. Di notte<br />
ritrovo per coppie romantiche<br />
e comitive scatenate. Ogni sera,<br />
dopo cena (cucina di mare<br />
o pizzeria), concerti o dj set<br />
tra i più diversi, con un sabato<br />
dance dedicato all’house music<br />
per intenditori.<br />
Via Lido Miliscola, 21<br />
Tel. 081-5235228<br />
DOLCE VITA<br />
Pontecagnano (Sa)<br />
“I Love Venerdì” è tra gli appuntamenti<br />
più in voga tra i<br />
giovani salernitani, ben felici di<br />
ritrovarsi nel weekend in questa<br />
animata location sul mare.<br />
Tre piste, stile mediterraneo,<br />
piscina con sedute acquatiche,<br />
sea food al ristorante, balli di<br />
spiaggia e un appuntamento<br />
super glamorous: la Flower<br />
Rosé Night Moët&Chandon il<br />
prossimo 4 agosto!<br />
Via dei Navigatori<br />
Tel. 089-5211170<br />
14 SUMMERGUIDE<br />
COSTA OVEST<br />
COSTIERA & DINTORNI<br />
DI CIRO CACCIOLA<br />
DOV'È PIÙ AZZURRA L'ISOLA?<br />
Capri o Anacapri?<br />
Questo il dilemma<br />
Capri o Anacapri? Sembra<br />
questo l’amletico dubbio dei<br />
nuovi vip in trasferta sull’isola<br />
azzurra. Sarà più “in” restare<br />
a Capri o scegliersi un baretto<br />
defilato ad Anacapri? Dove<br />
becco Montezemolo? E la<br />
rediviva Fenech rilanciata da<br />
Tarantino? E Mariah Carey, Tom<br />
Cruise, Naomi? Un incubo...<br />
Come sempre, a ciascuno il<br />
suo. Anche Capri è bella perché<br />
varia. Quello della Piazzetta<br />
resta un rito, un passaggio insormontabile,<br />
un “classico”. Il<br />
gioco degli avvistamenti riserva<br />
sempre una sorpresa, qualche<br />
curiosità. Ciascuno dei quattro<br />
bar che occupano con i loro<br />
tavoli variopinti una delle più ce-<br />
FOOD & DRINK<br />
NICOLA<br />
Ischia (Na)<br />
A nuoto, in barca, in taxi-boat: se<br />
arrivi alle Fumarole, la spiaggia<br />
che fuma con l’acqua che bolle,<br />
Nicola è inevitabile. Non solo per<br />
la posizione strategica e pittoresca,<br />
ma per la scia di odori che<br />
arrivano dalla cucina alla sabbia,<br />
oltrepassando la terrazza sul<br />
mare. Regno del sarago e dell’aragosta<br />
“viva”, cucina a pranzo<br />
e a cena, cose tipiche e cozze<br />
indimenticabili.<br />
Spiaggia delle Fumarole, loc.<br />
Sant’Angelo<br />
Tel. 081-999780<br />
NEGOMBO<br />
Ischia (Na)<br />
Una baia naturale verde e azzurro<br />
come potrebbe essere in<br />
Brasile, sabbia finissima, piante<br />
tropicali e macchia mediterranea,<br />
fiori, 12 piscine (acqua<br />
termale e acqua di mare), gym,<br />
centro cosmesi, bagno turco,<br />
boutique e miniclub! Due bar,<br />
ristorante e self-service. Di sera,<br />
concerti e spettacoli e il Premio<br />
Internazionale Giornalismo.<br />
Baia di San Montano, Lacco<br />
Ameno<br />
Tel. 081-986152<br />
TOPLESS BAR<br />
Casamicciola (Na)<br />
Pasticceria, rosticceria, bar/tabacchi,<br />
gelateria e… no, niente<br />
showgirl. Il nome è un gioco,<br />
una provocazione, che però fa<br />
di questo moderno bar su due<br />
livelli con vista sul secondo (per<br />
lebri agorà del mondo ha la sua<br />
specialità: Tiberio, famoso per<br />
traffico di navi e di passeggeri)<br />
porto dell’Isola Verde (Ischia)<br />
un ritrovo accogliente e sempre<br />
molto vivace, frequentato soprattutto<br />
dall’aperitivo in poi, e fino<br />
a tarda notte. Musicalmente, un<br />
festivalbar.<br />
Via L. Manzi, 8<br />
Tel. 081-900192<br />
GRAZIELLA<br />
Procida (Na)<br />
Nell’adorabile, bellissimo porticciolo<br />
multicolore reso famoso<br />
dal film Il postino con Massimo<br />
Troisi (ci si arriva a piedi, tra<br />
scalinatelle e vicoli pieni di gatti,<br />
di voci e di sole, oppure in<br />
barca, via mare) un ristorantino<br />
che rende omaggio alla donzella<br />
più celebre e celebrata dell’isola<br />
(avete letto Lamartine?). Tavoli<br />
all’aperto, spaghetti, pomodorini<br />
e fritturine di paranza.<br />
Via Marina di Corricella, 14<br />
Tel. 081-8967479<br />
CAVALIERE<br />
Procida (Na)<br />
Discreta e mai troppo affollata,<br />
senza vip eclatanti e senza il<br />
trash dei nuovi ricchi, Procida si<br />
candida a essere una delle mete<br />
più carine per l’estate nel golfo.<br />
Poca mondanità, poca vita notturna,<br />
ma lo struscio che passa di<br />
qui è molto amicale, per giovani<br />
e non solo. Tavoli all’aperto,<br />
drink e gelati. È consigliato assaggiare<br />
il dolce tipico dell’isola,<br />
la “lingua”, ripieno di crema al<br />
limone.<br />
Via Roma, 42<br />
Tel. 081-8101074<br />
la pasticceria e amato in special<br />
modo dai vecchi frequentatori<br />
LIDO DEL FARO<br />
Anacapri (Na)<br />
In una cala naturale e protetta,<br />
dominata dal faro di Punta<br />
Carena, ecco il lido, bar, ristorante<br />
e (talvolta) nightclub tra i più strategici<br />
dell’Isola Azzurra (Capri).<br />
Con il diving di zona, immergetevi<br />
al tramonto, che qui è rosso<br />
fuoco, rosa, fucsia e viola. Cucina<br />
di mare: totani e patate, linguine<br />
calamaretti e radicchio, un leggero<br />
Asprigno della casa da gustare<br />
ghiacciato. On the rocks.<br />
Loc. Punta Carena<br />
Tel. 081-8371798<br />
LO SMERALDO<br />
Capri (Na)<br />
In assoluto il “bagno” più prossimo<br />
allo sbarco, nondimeno tra<br />
i più tranquilli a Capri. Sdraiato<br />
sulla scogliera, senza spiaggia,<br />
brezza meravigliosa, ma poco<br />
spazio tra un lettino e l’altro.<br />
L’acqua è bellissima, la cucina è<br />
superba. Tutto è buonissimo, persino<br />
una follia come il peperone<br />
ripieno. L’anguria è doc. Una furbata<br />
geniale per l’ultimo splash<br />
prima di lasciare l’isola.<br />
Piazza Vittoria 12, Marina<br />
Grande<br />
Tel. 081-8377112<br />
LA MINERVETTA<br />
Sorrento (Na)<br />
Non vi si può accedere pienamente<br />
senza pernottare, ma l’esperienza<br />
è di quelle da fare almeno<br />
una volta nella vita. Il ristorante<br />
esiste dagli anni Cinquanta, ma<br />
l’architetto Marco De Luca, dopo<br />
Marcella Peluffo<br />
dell’isola; Gran Caffè, il più antico<br />
e internazionale; Caffè Caso,<br />
per i giovanissimi; Piccolo Bar,<br />
rifugio kult e radical chic per<br />
i pochi alternativi non griffati<br />
via Camerelle. Però il vero chic,<br />
la Capri che era e non è più,<br />
come scrive Raffaele la Capria,<br />
come dice Graziella Lonardi, è<br />
rintracciabile più facilmente ad<br />
Anacapri, nelle viuzze semplici e<br />
rustiche, nei baretti che si riempiono<br />
di umani ancora armati<br />
di libri, di pensiero e di conversazione,<br />
dell’essere e non solo<br />
dell’avere. Lungo via Orlandi, il<br />
Bar Materita (ottimo ristorante),<br />
il Buchetto o il più tradiscional<br />
Bar Ferraro ospitano le chiacchiere<br />
più carine dell’isola. Poi,<br />
certo, anche qualche vip. Veri<br />
Isolani Possibili. W Anacapri?<br />
Acqua, di mare, in bocca.<br />
essere stato in giro per il mondo,<br />
ha creato oggi una moderna<br />
maison mediterranea (appena 12<br />
camere sul panorama di Sorrento)<br />
strutturata come una grande casa<br />
piena di arte, di cultura e di buon<br />
cibo. Magnifica.<br />
Via Capo, 27<br />
Tel. 081-8774455<br />
CASA ANGELINA<br />
Paiano (Sa)<br />
Tra calette suggestive e torri di<br />
avvistamento, un contesto elitario,<br />
lusso e comfort a 5 stelle.<br />
Domina il bianco e domina la<br />
tranquillità. Piscina all’aperto con<br />
snack bar, piscina coperta con<br />
idromassaggio e scogliera. Le<br />
tradizioni della costiera amalfitana<br />
vanno a nozze con i sapori<br />
mediterranei nella cucina del<br />
ristorante “Un Piano nel Cielo”,<br />
con angolo bar e cantina ricca di<br />
etichette doc.<br />
Via Capriglione, 147<br />
Tel. 089-8131333<br />
TORRE SARACENA<br />
Amalfi (Sa)<br />
Parte integrante dell’Hotel Luna<br />
(convento quattrocentesco oggi<br />
albergo a cinque stelle, da visitare!),<br />
incastrato in una vera torre<br />
saracena a strapiombo sul mare,<br />
con veranda superpanoramica<br />
sull’ex repubblica marinara e<br />
annesso piano bar, propone una<br />
cucina tipica amalfitana, leggermente<br />
rivisitata, ottimi dessert e<br />
talvolta musica dal vivo o dj set.<br />
Rara occasione di mondanità.<br />
Via P. Comite<br />
Tel. 089-871084
LA TRIBÙ DEL MISTRAL<br />
A qualche chilometro<br />
dalla Costa Smeralda,<br />
Porto Pollo è il regno di<br />
kite e windsurf<br />
Nel 1980, quando della Costa<br />
Smeralda che riempie magazine<br />
e tv esisteva solo il Sottovento,<br />
Robbie Nash (mito del windsurf<br />
e poi del kite) arrivò a Porto<br />
Pollo, all’Isola dei Gabbiani.<br />
“C’erano più di 40 nodi di maestrale<br />
e la possibilità di scegliere<br />
tra una baia con acqua piatta come<br />
un lago salato oppure onda<br />
COSTASMERALDA<br />
MCLUB PORTO ROTONDO<br />
Porto Rotondo (Ss)<br />
Il resident è Stefano Pain, che<br />
insieme a Rossini ha prodotto<br />
l’inno estivo Don’t lose it, il<br />
27 luglio ci suona anche Luca<br />
Agnelli, ex del Billionaire oggi<br />
convertito alla minimal… Ma non<br />
è la classica disco da tavolo &<br />
champagne, visto che la clientela<br />
è giovane e scatenata. Nel verde<br />
del nuovo giardino gli appetiti<br />
notturni vengono placati a base<br />
di sushi, mentre chi vuol cantare<br />
trova Luigi Serranò con band di<br />
cinque elementi.<br />
Via della Marina, 2<br />
Tel. 347-8247830<br />
PEUGEOT À LA PLAGE<br />
Porto Rotondo (Ss)<br />
Uno show room automobilistico<br />
che in spiaggia propone cabrio e<br />
station wagon ma anche coccole<br />
e massaggi in una bella area<br />
relax oltre a bar e ristorante.<br />
La musica è a cura dei dj di<br />
Rmc, per cui qualità e ritmi lenti<br />
sono garantiti. Chi si sente più<br />
sportivo o vuol vedere la nuova<br />
500 può cambiare spiaggia. Fiat<br />
alta un metro. Tutto ciò a meno<br />
di un miglio dalla costa, su fondo<br />
sabbioso, in perfetta sicurezza”.<br />
Un posto così, un’isoletta collegata<br />
alla Sardegna da una lingua<br />
di sabbia, è solo a 20 km dalla<br />
piazzetta di Porto Cervo, ma è<br />
come se fosse in una dimensione<br />
parallela. Un paradiso per chi<br />
vuole passare giorni al vento e al<br />
sole, lontano da selezioni all’ingresso<br />
e vocalist.<br />
L’Isola è anche un campeggio/<br />
villaggio (www.isoladeigabbiani.<br />
it) che offre bungalow e soprattutto<br />
piazzole solitarie in riva<br />
Playa è a Punta Marana, Golfo di<br />
Marinella.<br />
Spiaggia Ira<br />
Tel. 0789-381076<br />
NIKKI BEACH<br />
Porto Cervo (Ss)<br />
È la sede sarda della multinazionale<br />
dei bagni deluxe attiva<br />
a Miami, Saint Tropez, Cabo San<br />
Lucas, ecc. La spiaggia bianca di<br />
Cala Granu suggerisce abiti dello<br />
stesso colore, per sentirsi a proprio<br />
agio tra sushi bar, ristorante,<br />
lounge e una Jacuzzi di dimensioni<br />
epiche. Di giorno si sale e si<br />
scende da yacht e motoscafi, già<br />
all’aperitivo si balla e se in giro si<br />
chiede cos’è Vallettopoli la risposta<br />
più comune è “What?”.<br />
Cala Granu<br />
Tel. 0789-900002<br />
COAST<br />
Porto Cervo (Ss)<br />
A due passi, anzi a due scalini<br />
dalla piazzetta, è il posto giusto<br />
per fare contemporaneamente<br />
vip & yacht watching. All’ora dell’aperitivo,<br />
quando arrivano i vassoi<br />
di stuzzichini e pane carasau<br />
al mare. Oppure ci si può unire<br />
ai tanti tedeschi, polacchi e<br />
francesi che passano le vacanze<br />
tra camper e onde, facendosi<br />
la doccia solo con la tanica per<br />
settimane. I più radicali ormai<br />
scelgono Porto Liscia, sotto S.<br />
Pasquale, vista l’atmosfera ormai<br />
quasi civilizzata di Porto Pollo.<br />
Venendo allo sport, chi va<br />
sott’acqua ha a disposizione una<br />
trentina di immersioni, adatte<br />
a esperti e principianti, e una<br />
scuola certificata. Con un po’ di<br />
preparazione si può arrivare a<br />
guardare banchi di corallo de-<br />
non si sa dove metterli, perché<br />
il piccolo giardino è proprio un<br />
bonsai. Per evitare discussioni<br />
con gli enormi bodyguard all’ingresso<br />
basta arrivare dopo cena<br />
oppure sedersi all’interno del<br />
bar, dove il chill out non è male.<br />
Porto Cervo Marina<br />
Tel. 0789-931628<br />
SAFINA<br />
Porto Cervo (Ss)<br />
Il lounge ristorante del Pevero<br />
Golf Club (18 buche vista mare)<br />
ha cambiato arredi e gestione,<br />
ma Safina in arabo vuol dire sempre<br />
“barca” e il legame col lusso<br />
orientale resta. Tra cuscini iraniani<br />
e tende marocchine si mangia<br />
cous cous o riz a djaj. Le novità<br />
sono le grigliate all’aperto e<br />
un’ampia selezione di birre, oltreché<br />
di champagne. Dopo cena a<br />
ognuno il suo divertimento: danza<br />
del ventre oppure narghilè.<br />
Cala di Volpe<br />
Tel. 0789-958000<br />
EL PEYOTE<br />
Arzachena (Ss)<br />
Cibo messicano e balli sui tavoli<br />
gni del Mar Rosso. Ma il meglio<br />
ovviamente se lo prende chi si<br />
affida al vento scegliendo tra<br />
vela, windsurf e kitesurf. Sulla<br />
bellezza delle prime due è inutile<br />
aggiungere altro, visto che<br />
le praticano anche i bambini.<br />
Mentre il kite, tra corde e vele<br />
sospese in aria, può ancora<br />
sembrare una cosa da superman.<br />
Sotto la guida giusta e in un posto<br />
come Porto Pollo invece non<br />
lo è. Chi ha un po’ di forza nelle<br />
braccia, in un paio di giorni non<br />
fa evoluzioni, ma riesce a divertirsi.<br />
www.portopollo.it<br />
per una serata di normale divertimento<br />
estivo. Da una decina<br />
d’anni El Peyote pullula di vip in<br />
libera uscita dai consueti privé,<br />
oggi anche nella nuova veranda<br />
in puro stile western Inca. A tutti<br />
offre una serata lunga, dall’aperitivo<br />
alla notte, nel fresco della<br />
macchia. Il vocalist urla di tutto<br />
ma non su le mani, non ce n’è <strong>bis</strong>ogno.<br />
Il rapporto qualità prezzo<br />
conta anche in Costa.<br />
Loc. Santa Teresina<br />
Tel. 0789-98698<br />
PHI BEACH<br />
Baja Sardinia (Ss)<br />
ISOLE<br />
SARDEGNA<br />
DI LORENZO TIEZZI<br />
La location è bella da togliere<br />
il fiato. C’è chi si rilassa sulle<br />
lenzuola dei letti di bambù, chi<br />
balla tra gli scogli, chi beve al<br />
chiringuito. L’electro di Alex<br />
Elle è ben diversa dai ritmi soffici<br />
della Costa e quest’estate<br />
non mancano i live a sorpresa<br />
con Sagi Rei, Mario Biondi,<br />
Coolio. Tutti lo frequentano al<br />
tramonto ma l’idea giusta è<br />
arrivarci prima, col sole alto nel<br />
cielo.<br />
Forte Cappellini<br />
Tel. 0789-99490<br />
Marcella Peluffo<br />
NIGHTLIFE<br />
SOTTOVENTO<br />
Porto Cervo (Ss)<br />
Qualche anno fa qui lo<br />
champagne lo servivano<br />
accompagnandolo col pecorino.<br />
Oggi la famiglia Verona<br />
è tornata alla più normale<br />
frutta, ma è ancora uno dei<br />
pochissimi locali della Costa<br />
frequentato anche dai sardi.<br />
Al mixer c’è sempre Nello<br />
Simioli insieme a Nikki,<br />
qualche volta coadiuvati da<br />
Michele Menini e Ciuffo. In<br />
fondo è solo la trentesima<br />
estate. Di tempo per cambiare<br />
ce n’è.<br />
Golfo del Pevero<br />
Tel. 0789-94717<br />
BILLIONAIRE<br />
Porto Cervo (Ss)<br />
In console c’è Andrea T<br />
Mendoza, ma è un particolare<br />
visto che l’ambiente<br />
tutto salottini & privé, è più<br />
adatto alla chiacchiera e alla<br />
ristorazione (affidata a un<br />
certo Cipriani dell’Harry’s<br />
Bar) che al ballo. Chi ama<br />
i gala non manchi il 13<br />
luglio e il 10 agosto. Agli<br />
altri consigliamo le notti di<br />
settembre, il locale è aperto<br />
fino all’8.<br />
Golfo del Pevero<br />
Tel. 0789-92443<br />
MANTRA<br />
Golfo di Marinella (Ss)<br />
L’unica disco giovane della<br />
Costa viaggia a ritmo<br />
di house. E che house: il<br />
9 agosto suona Satoshi<br />
Tomiie, mago nippoamericano<br />
che predilige sonorità<br />
anni ’80. L’11 c’è la leggenda<br />
italiana Ralf, il 13 e<br />
il 16 due dei newyorchesi<br />
più forti del mondo, prima<br />
il padrino Frankie Knuckles,<br />
poi David Morales, in forma<br />
oggi quanto 20 anni fa.<br />
Loc. Ladunia<br />
Tel. 338-708344<br />
RITUAL<br />
Baja Sardinia (Ss)<br />
Più che una disco o un lounge<br />
restaurant è un sogno<br />
di granito, in totale sintonia<br />
con l’ambiente circostante.<br />
La domenica c’è l’electro<br />
rock di Alex Elle, talvolta insieme<br />
a Kami Shake (Fabric<br />
London) e Tommy Boy<br />
(Pacha Budapest). Martedì<br />
arrivano i dj di Csc Riccione,<br />
mercoledì in collaborazione<br />
con lo staff del Goa di Roma.<br />
Loc. La Crucitta<br />
Tel. 393-9282715<br />
SUMMERGUIDE 13
URBAN per Tocqueville Q13<br />
? A<br />
who’s<br />
that vip<br />
>Edelfa Chiara Masciotta<br />
Porto Rotondo come<br />
a Milano Marittima, a<br />
Formentera come a Forte dei<br />
Marmi, l’indizio numero uno<br />
per il vip watching dell’estate<br />
è Tocqueville Q13.<br />
La griffe che prende il nome<br />
dall’esclusivo club milanese.<br />
La preferita<br />
dai volti più dinamici<br />
dello star system.<br />
Hai già riconosciuto<br />
chi c’è sotto il cap<br />
Tocqueville Q13?
TRANCEDAFESTIVAL<br />
Sonorità ipnotiche, natura<br />
incontaminata, atmosfera<br />
decompressa. Sonica: quattro<br />
giorni non stop dedicati alla<br />
musica elettronica<br />
testo: Raffaella Oliva / foto: Eduardo Castaldo<br />
I bpm sono l’unità di misura al Sonica Electronic Music<br />
Festival, che quest’anno vedrà il popolo della trance<br />
darsi appuntamento in Liguria. Non in una Liguria qualsiasi,<br />
ma in quella magnifica area che nel 1997 l’Unesco<br />
ha eletto patrimonio dell’umanità: il Parco Nazionale<br />
delle Cinque Terre. Proprio qui, nel comune di Rocchetta<br />
di Vara, dal 2 al 6 agosto si potranno vivere cinque giorni<br />
all’aria aperta all’insegna del rispetto per l’ambiente<br />
(www.sonica25.com).<br />
Già, perché Sonica non è solo un raduno musicale: certo,<br />
si balla, e anche tanto, ma “celebrating nature”, come recita<br />
il suo slogan. Intanto la festa si tiene nel bel mezzo<br />
di foreste secolari di pini e conifere, per l’esattezza nel<br />
piccolo villaggio rurale di Casoni (ebbene sì, coincidenza<br />
vuole che sia proprio l’anagramma di Sonica). Per di più<br />
a 1200 metri di altitudine, il che significa niente smog.<br />
Il mare in lontananza è una gioia per gli occhi (ed è solo<br />
a una trentina di chilometri...). Nell’area campeggio<br />
l’acqua delle docce è scaldata con pannelli solari. Per<br />
i generatori si usa esclusivamente biocarburante. E si<br />
incentiva la raccolta differenziata. Come? Regalando free<br />
drink e buoni pasto a chi rispetta la regola di separare i<br />
vari tipi di immondizia negli appositi sacchetti distribuiti<br />
all’ingresso.<br />
Questo il contorno. Il piatto forte è la musica, suonata<br />
su due palchi da dj e producer cresciuti a pane e sintetizzatori.<br />
Sotto al main stage ci si scatena sulla dance<br />
sperimentale e psichedelica e i groove progressivi confezionati<br />
da artisti come gli Eat Static (Implant, il loro<br />
disco del 1995, è un caposaldo della trance music),<br />
l’israeliano Panick, i quotatissimi G.M.S. (vale a dire<br />
Growling Mad Scientists) e Tristan, pronto a conquista-<br />
re la platea con le tracce ipnotiche del suo nuovo cd<br />
Chemisphere. L’alternative stage è invece pensato per<br />
rilassarsi sull’erba a suon di dub, ambient e chill out. In<br />
console il tedesco Monolake, un genietto che ha posto<br />
la sua firma su diversi software musicali, Deadbeat, già<br />
visto al Sonar di Barcellona e al Transmediale di Berlino,<br />
l’italiano (fuggito a Londra) Gaudì e molti altri.<br />
Cultura hippie, clubbing, ecologia, spirito rave, esoterismo,<br />
tecnologia... Sonica fonde tutto questo in un programma<br />
che comprende anche seminari sullo sviluppo<br />
sostenibile, sessioni di yoga e massaggi shiatsu. Attesi<br />
almeno 10mila paganti, per metà italiani, per metà brasiliani,<br />
neozelandesi, nordeuropei, sudamericani, statunitensi,<br />
russi, indiani. Tutti a caccia della Goa tricolore.<br />
SUMMERGUIDE 11
NIGHTLIFE<br />
LA CAPANNINA<br />
Forte dei Marmi (Lu)<br />
Sta per compiere 80 anni<br />
ma li porta benissimo. E<br />
di storie da raccontare ne<br />
ha tante: dalla nascita del<br />
Negroni negli anni ’30, alla<br />
dolce vita nei ’60, alle riprese<br />
di Sapore di sale negli<br />
’80. Oggi la Capannina è<br />
sempre sulla cresta dell’onda<br />
grazie anche a quel tocco<br />
di classe che la contraddistingue<br />
dalle altre disco.<br />
Via Repubblica, 16<br />
Tel. 0584-80169<br />
SEVEN APPLES<br />
Marina di Pietrasanta (Lu)<br />
Se Eva mordendo la mela<br />
proibita diede il via ai<br />
sette peccati capitali, figuriamoci<br />
con sette mele<br />
cosa avrebbe combinato! A<br />
ogni modo l’affollatissimo<br />
Seven Apples è certo più<br />
un paradiso che un inferno:<br />
piscina, parco, gazebo,<br />
lettini, 2 piani con diverse<br />
piste. House, commerciale<br />
e revival, firmata dai migliori<br />
dj.<br />
Viale Roma 108<br />
Tel. 0584-20458<br />
MAMAMIA<br />
Torre del Lago (Lu)<br />
Mitico ritrovo per lesbo,<br />
gay, trans, etero-friendly.<br />
Ma anche luogo per chiunque<br />
voglia passare una<br />
serata diversa. Lasciate<br />
a casa camicia e jeans e<br />
date spazio alla fantasia<br />
per osare come non avete<br />
mai fatto. Qui nessuno vi<br />
giudica. Imperdibili le serate<br />
a tema e gli spettacoli<br />
delle drug queen Regina e<br />
Markesa.<br />
Viale Europa, 5<br />
Tel. 389-6262642<br />
BLACK SUN<br />
Punta Ala (Gr)<br />
Una piramide trasparente<br />
di vetro che sorge nel verde<br />
più ombroso della pineta.<br />
Il martello insistente<br />
della musica elettronica al<br />
posto del cinguettio degli<br />
uccellini. Ma il bello della<br />
vita – si sa – nasce spesso<br />
dalle contraddizioni. E allora<br />
lasciate la barca a vela<br />
in porto e approfittate del<br />
richiamo della notte.<br />
Via della Dogana<br />
Tel. 0564-922456<br />
10 SUMMERGUIDE<br />
COSTA OVEST<br />
TOSCANA<br />
DI FRANCESCA FELLETTI<br />
FOOD & DRINK<br />
LA PENICHE<br />
Marina di Massa (Lu)<br />
L’atmosfera indimenticabile di<br />
una chiatta sulle palafitte in stile<br />
etno-parigino-provenzale la trovate<br />
nel ristorante più suggestivo<br />
e caratteristico della riviera<br />
toscana. Cucina mediterranea<br />
con qualche influenza francese e<br />
di fronte un negozietto, gestito<br />
dai ristoratori, per ricreare un<br />
arredamento etnico anche in<br />
casa propria.<br />
Via Lungo Brugiano, 3<br />
Tel. 0585-240117<br />
BAGNO ANNETTA<br />
Forte dei Marmi (Lu)<br />
Si narra che la movida versiliana<br />
sia nata proprio all’Annetta,<br />
uno dei bagni storici della zona,<br />
dove una palma lussureggiante<br />
e un bar rotondo, un chiringuito,<br />
iniziarono a scandire l’appuntamento<br />
serale per un daiquiri<br />
o un margarita. I giovani si entusiasmarono<br />
subito, la vecchia<br />
guardia comprese che la Versilia<br />
stava per perdere il suo carattere<br />
schivo.<br />
Via Arenile, 23<br />
Tel. 0584-89314<br />
BAGNO RAFFAELLI<br />
Forte dei Marmi (Lu)<br />
Très chic: spiaggia privata,<br />
piscina di acqua di mare riscaldata<br />
di 25 x 12,50 metri,<br />
idromassaggio e vaschetta per<br />
i bambini. Per chi vuole tenersi<br />
in forma: lezioni di nuoto e acquagym.<br />
Naturalmente a pochi<br />
passi dagli alberghi più lussuosi<br />
di Forte. Gemellato col centro<br />
Anche al mare l’aperitivo<br />
più trendy è di qualità<br />
Basta con le patatine trangugiate<br />
mentre si aspetta che<br />
quello davanti liberi l’insalata di<br />
riso grondante maionese! Basta<br />
con le corse per i frittini all’olio<br />
riciclato, le pizzette riscaldate, i<br />
würstel del discount! Basta con<br />
l’happy hour sconclusionato e<br />
casinaro per riempire il vuoto<br />
prima di cena! Il nuovo imperativo<br />
del dim sum, ovvero “toccare<br />
il cuore” con prelibati bocconcini<br />
serviti su piccoli contenitori<br />
di bambù, minuscole porzioni<br />
dolci o salate di bignè, involtini,<br />
gnocchetti, fagottini, è sbarcato<br />
anche sulle nostre coste. Nato<br />
nell’antica Cina quale accompa-<br />
sportivo Country Club.<br />
Via Arenile, 35<br />
Tel. 0584-787306<br />
DA VALÈ<br />
Forte dei Marmi (Lu)<br />
Ogni posto di mare ne ha uno: il<br />
mitico forno per la merenda calda<br />
di ritorno dalla spiaggia. Qui<br />
a farla da padrone son le schiacciatine,<br />
il vero sapore dell’estate<br />
versigliese. Da mangiare direttamente<br />
dal sacchetto o sbranare<br />
davanti a un long long drink.<br />
Mettete in conto 15 minuti per<br />
la coda e una doccia dopo per il<br />
surriscaldamento.<br />
Piazza G. Garibaldi, 4<br />
Tel. 0584-89361<br />
TWIGA<br />
Marina di Pietrasanta (Lu)<br />
La creazione di Flavio Briatore:<br />
con tende arabe, cabine pastello<br />
dei colori dell’arcobaleno, piscina<br />
con acqua di mare, gazebo<br />
di bambù, lettini kenioti pronti a<br />
ospitare veline e calciatori. Il ristorante<br />
pompeiano sposa piatti<br />
africani con il gusto europeo. La<br />
sera la spiaggia si trasforma in<br />
disco club tra fiaccole e tessuti<br />
marocchini. Un cult!<br />
Viale Roma, 2<br />
Tel. 0584-267114<br />
BAGNI STELLA<br />
Marina di Pietrasanta (Lu)<br />
Il non plus ultra è arrivarci in bicicletta,<br />
come un vero viareggino<br />
in vacanza. Anche perché qui<br />
il tempo sembra essersi fermato:<br />
arredamenti originali degli<br />
anni ’60, vagone a nave, pavi-<br />
gnamento per il tè, riscoperto<br />
a Londra per l’aperitivo, arriva<br />
diretto nel ricettacolo più trendy<br />
d’Italia: la Versilia. Il Fusion<br />
Café di Marina di Pietrasanta<br />
(viale Roma 30, tel. 0584-<br />
267150) si è convertito per<br />
primo alla parca tranquillità del<br />
sushi e di un buffet orientale<br />
anche in zona preserale. Meno<br />
asiatica ma molto slow food<br />
(e quindi dim sum) la scelta<br />
di formaggi, salumi e piattini<br />
chic (vedi crostini alle uova di<br />
salmone) che accompagna la<br />
degustazione all’enoteca Il vino<br />
e l’olio di Lorenzo a Forte dei<br />
Marmi (via Idone 6, tel. 0584-<br />
81403). All’Amadeus Café del<br />
Lido di Camaiore (via Cristoforo<br />
Colombo 32, tel. 0584-66309),<br />
uno spazio di tranquillità men-<br />
menti in legno d’epoca, piscina<br />
rialzata come se fosse quella<br />
di un transatlantico. Dominano<br />
il bianco e il celeste in questo<br />
stabilimento dall’accoglienza<br />
familiare.<br />
Viale Roma, 115<br />
Tel. 0584-20988<br />
L’ETOILE<br />
Lido di Camaiore (Lu)<br />
Home made: dal pane ai dolci,<br />
dalla pasta a tutto quanto viene<br />
servito in tavola. Anzi no: pescioni,<br />
crostacei e molluschi dal<br />
mare, e i vini dalle diverse regioni<br />
di Italia e Francia. Lo chef<br />
e patron Massimo Somaschini<br />
crea raffinate composizioni<br />
visivo-gustative che traggono<br />
ispirazione dal suo amore per le<br />
zone del sud-est asiatico.<br />
Viale Cristoforo Colombo, 628<br />
Tel. 0584-66309<br />
MACONDO<br />
Viareggio (Lu)<br />
Un music pub davvero easy:<br />
stile caraibico, terrazza “tramontante”<br />
sul tetto, i toni tranquilli<br />
del legno dipinto pastello alle<br />
pareti e quattro barman a disposizione.<br />
Vi può capitare di<br />
sentire i Bluvertigo in una delle<br />
tante serate di musica live, o di<br />
incontrare Zucchero che cerca<br />
di rilassarsi un po’ fra l’assalto<br />
di un fan e l’altro.<br />
Viale Europa, Darsena<br />
Tel. 0584-393373<br />
LA VELA<br />
Punta Ala (Gr)<br />
Si può iniziare una giornata di<br />
tale con musica lounge, mostre<br />
di pittura e ancora ingredienti di<br />
qualità, come ostriche e cham-<br />
relax con un croissant e un quotidiano<br />
sulla terrazza del bar.<br />
Poi ombrellone, pinne e occhiali<br />
e via all’ozio totale. La sera,<br />
per non fare troppa strada, si<br />
può restare nel ristorante dello<br />
stabilimento, dove troneggia<br />
un albero maestro di legno a<br />
sostenere la forma a spinnaker<br />
della struttura.<br />
Via della Dogana<br />
Tel. 0564-922456<br />
LOCANDA DEL PAPAGENO<br />
Orbetello (Gr)<br />
Il nome viene dall’uomo pennuto<br />
del Flauto Magico di<br />
Mozart, rappresentato nel quadro<br />
all’ingresso del locale. Nel<br />
centro di Orbetello si possono<br />
gustare paste fresche lavorate<br />
a mano di farina di farro, di<br />
ceci, di grano saraceno come<br />
malfatti, pici, brigoli e tagliolini.<br />
Ambiente semplice ma<br />
raffinato.<br />
Piazza IV Novembre, 21<br />
Tel. 0564-867723<br />
ULTIMA SPIAGGIA<br />
Capalbio (Gr)<br />
La spiaggia dei vip per eccellenza:<br />
la più esclusiva, ricercata<br />
e inavvicinabile. Dalla politica<br />
alla finanza, al cinema, sempre<br />
rigorosamente a sinistra: Piero<br />
Fassino, Chicco Testa, Franco<br />
Tatò, Alessandro D’Alatri, le<br />
Archibugi e tanti altri ancora.<br />
Neanche a dirlo, praticamente<br />
impossibile prenotare una cabina<br />
a meno di non ragionare sul<br />
2010.<br />
Loc. Marina di Chiarone<br />
Tel 0564-890295<br />
MOLTO PIÙ CHE HAPPY HOUR<br />
pagne il giovedì. E chissà che<br />
davvero, oltre allo spirito, non<br />
faccia bene anche alla salute...<br />
Marcella Peluffo
OMBRELLONE VISTA SETMarcella<br />
Il vip watching a portata<br />
di sdraio<br />
La Liguria come Hollywood.<br />
Estate a colpi di ciak sulla riviera<br />
di Levante con il nuovo<br />
film di Michael Winterbottom<br />
Genova, e scatta la vip watching<br />
mania! Il centro storico genovese,<br />
Camogli, Sestri Levante<br />
e Moneglia, i luoghi dove pedinare<br />
l’aitante Colin Firth o la<br />
due volte candidata all’Oscar<br />
Catherine Keener. Un dato è<br />
certo: lo stabilimento balneare<br />
e discobar Monu di Quarto<br />
(Piazzale Francesco Crispi, tel.<br />
010-8604242) ospiterà le riprese<br />
di questa “storia di terrore<br />
e mistero”. Quindi munitevi di<br />
costume, pinne e asciugamano,<br />
nascondetevi dietro a enormi oc-<br />
FOOD & DRINK<br />
I TRE MERLI<br />
Genova/Camogli<br />
Genova – New York – Camogli.<br />
Tre Tre merli oltreoceano e<br />
altri tre sulla costa ligure. La<br />
cucina genovese si arricchisce<br />
al fianco dei vini piemontesi.<br />
Focaccia al formaggio e barolo<br />
a un passo dal mare blu, almeno<br />
dalle nostre parti. Novità di quest’anno<br />
è il winebar-locanda nel<br />
porticciolo di Camogli: cinque<br />
camere con jacuzzi, bagno turco,<br />
cromoterapia e vista su gozzi e<br />
lancette.<br />
Vico Dietro il Coro Maddalena<br />
26r e Calata Mandraccio,<br />
Genova. Tel. 010-2474095<br />
Via Scalo 5, Camogli.<br />
Tel. 0185-776752<br />
MUCCA BAR<br />
Genova<br />
Se passando da Genova per<br />
Corso Italia vedete una mucca<br />
enorme su un tetto, non spaventatevi:<br />
la pioggia di rane del film<br />
Magnolia è lontana. Lo spirito<br />
del ritrovo estivo, facile immaginarlo,<br />
è quello carnevalesco<br />
incentrato sul divertimento e lo<br />
svago totale. Aperitivi, dopocena,<br />
danze, speed date e giochi<br />
a disposizione dei clienti: ping<br />
pong, calcio balilla, mini canestro.<br />
Corso Italia, 7/A<br />
Tel. 010-3623718<br />
BICU<br />
Genova<br />
Acqua, malto, luppolo, lievito e<br />
voilà! La birra al Bicu (= birra +<br />
cucina) è fresca come appena<br />
chiali scuri e fingete di prendere<br />
il sole in attesa dell’arrivo della<br />
troupe. Se tutte le altre location<br />
esatte sono top secret, possiamo<br />
aiutarvi dandovi dei punti<br />
di osservazione preferenziali: a<br />
Sestri Levante scommettiamo<br />
che il set sarà nella magica Baia<br />
del Silenzio. Quindi o vi piazzate<br />
fatta, anzi è appena fatta nella<br />
fabbrica a vista all’interno del locale.<br />
Chiara, doppio malto o ambrata;<br />
con un goccio di curaçao,<br />
mescolata alla gazzosa o nei<br />
birrini, short drink con whisky e<br />
rum. Dal giovedì alla domenica<br />
la sera musica dal vivo o dj.<br />
Magazzini del cotone<br />
Tel. 010-2534051<br />
SABOT<br />
Santa Margherita Ligure (Ge)<br />
Se vi han lasciato all’ultimo<br />
minuto da solo in riviera e non<br />
volete rinunciare a una serata di<br />
divertimento andate al Sabot:<br />
di sicuro incontrerete amici che<br />
non vedevate da tempo o ne farete<br />
di nuovi. E non dimenticate<br />
di provare un cocktail alla frutta,<br />
numero uno la classica caipiroska<br />
alla fragola.<br />
Piazza Martiri della Libertà, 32<br />
Tel. 0185-280747<br />
CHUFLAY BAR<br />
Portofino (Ge)<br />
È il bar-ristorante dell’albergo<br />
più pittoresco ed esclusivo di<br />
Portofino, lo Splendido. Molta<br />
Liguria, nei primi, nel pesce,<br />
nelle erbe che impreziosiscono<br />
i piatti, con un tocco di gossip:<br />
i vip da tutto il mondo.<br />
Consigliamo di prenotare per un<br />
tavolo in terrazza con vista sulla<br />
famosa piazzetta e di portare la<br />
carta di credito.<br />
P.zza Martiri Olivetta, 1<br />
Tel. 0185-2678562<br />
SOL LEVANTE<br />
Cavi di Lavagna (Ge)<br />
in uno dei baretti prospicenti<br />
la spiaggia, oppure cercate di<br />
beccare gli attori fuori dal lavoro,<br />
nei luoghi più in di Sestri: pausa<br />
pranzo al ristorante tipico Polpo<br />
Mario (Via XXV Aprile 163, tel.<br />
0185-487240), serata nella disco<br />
più pittoresca del Levante, le<br />
Piscine dei Castelli (Porticciolo,<br />
Atmosfera orientale sofisticata,<br />
grande piscina a un passo dal<br />
mare, comode poltrone di vimini<br />
sotto a ombrosi gazebo di bambù,<br />
due piste, un privé, champagneria,<br />
frutteria. Fresco fresco di<br />
riapertura (era il Thermae), il Sol<br />
Levante di giorno è stabilimento<br />
balneare, la sera ristorante, la<br />
notte discoteca. Capiente parcheggio<br />
gratuito.<br />
Via Aurelia, 1<br />
Tel. 0185-390494<br />
MILLE LIRE<br />
Sestri Levante (Ge)<br />
Immancabile appuntamento predisco,<br />
quasi un training perché<br />
inizia da lì la gara per riuscire<br />
a scavalcare la folla in uno spazio<br />
angusto e conquistarsi un<br />
cocktail. Ma se non avete paura<br />
di sudare e volete un ambiente<br />
animato di giovani, è il posto<br />
giusto. E poi si può sempre fare<br />
un break nel carruggio prima di<br />
riprendere l’allenamento...<br />
Via XXV Aprile, 153<br />
Tel. 0185-41191<br />
PEPENERO<br />
La Spezia<br />
“Pick Your Own” ovvero guarda<br />
la carne, i pesci e le verdure in<br />
bellamostra, scegli quello che ti<br />
stimola di più e ti verrà grigliato<br />
su un enorme braciere e servito<br />
al tavolo. Il tutto nella cornice di<br />
un lussuoso palazzo del 1300,<br />
affacciato sulla bella piazza di<br />
Sant’Agostino, dove antico, pop,<br />
kitsch si mescolano che è un<br />
piacere.<br />
Via Calatafimi, 26<br />
Tel. 0187-732910<br />
COSTA OVEST<br />
LIGURIA<br />
DI FRANCESCA FELLETTI<br />
tel. 0185-480001). Ma se in<br />
giro vedete macchine da presa e<br />
armamentari vari, attenzione potrebbero<br />
anche essere i set delle<br />
altre produzioni attese in Liguria:<br />
quella indiana-bollywoodiana di<br />
Chori Chori o la fiction Il capitano,<br />
protagonista Alessandro Preziosi.<br />
Sempre di vip si tratta.<br />
SOLELUNABEACH<br />
Al<strong>bis</strong>sola Marina (Sv)<br />
Da mattina a sera in spiaggia, o<br />
da sera a mattina in spiaggia?<br />
I più scatenati possono optare<br />
per: dalla mattina alla mattina<br />
dopo al Solelunabeach, uno dei<br />
locali più trendy della riviera di<br />
Ponente. Sdraio e ombrelloni di<br />
giorno, aperitivo in riva al mare<br />
sul calare del sole, cena al chiaro<br />
di luna e poi danze sulla sabbia.<br />
Passeggiata degli Artisti<br />
Tel. 019-480285<br />
ROCCE DI PINAMARE<br />
Andora (Sv)<br />
Un piccolo golfo avvolto nel verde<br />
dei pini marittimi che si affaccia<br />
sul mare. Spiaggia di giorno,<br />
cena a base di pesce freschissimo<br />
la sera, danze scatenate sulla<br />
terrazza con scenografie laser<br />
sulla pietra della grotta la notte.<br />
Ma se passate d’inverno fermatevi<br />
lo stesso per pranzare nella<br />
particolare sala col camino.<br />
Via Aurelia, 39<br />
Tel. 0182-85223<br />
CAFFÈ ROMA<br />
Alassio (Sv)<br />
Pelufo<br />
Uno dei locali più antichi e insieme<br />
più moderni del Ponente.<br />
Ci capitò Hemingway in cerca<br />
del suo whisky preferito e lo<br />
trovò. Ma pare che anche Charlie<br />
Chaplin, Mann e Prévert siano<br />
stati clienti del caffè. Oggi, con un<br />
nuovo look minimal chic, accoglie<br />
un altro tipo di vip: veline e personaggi<br />
tv. I tempi son cambiati!<br />
Via Dante, 312<br />
Tel. 0182-641699<br />
NIGHTLIFE<br />
SCANDINAVIAN –<br />
LA MARINA<br />
Genova<br />
La più frequentata discoteca<br />
del centro genovese<br />
si sposta per l’estate alla<br />
Fiera del mare. E la clientela<br />
affezionata la segue.<br />
Giovedì R’n’B per gli universitari,<br />
venerdì over 30<br />
con i revival, sabato per<br />
tutti con house e commerciale.<br />
Ampio parcheggio e<br />
struttura coperta in caso di<br />
brutto tempo.<br />
Fiera del mare<br />
Tel. 347-2358531<br />
LE CARILLON<br />
Paraggi (Ge)<br />
Ogni anno lo segnaliamo<br />
perché è un rigore. Chic da<br />
sempre e per sempre. Uno<br />
di quei rari posti dove madre<br />
e figlia potrebbero incontrarsi,<br />
ciascuna col suo<br />
gruppo di amici. Pontile<br />
sulla spiaggia bianca e il<br />
mare blu di Paraggi, pista<br />
assiepatissima, musica<br />
evergreen. Meglio andare<br />
prima dell’una se non si<br />
vuole restare ore fuori ad<br />
aspettare in “coda”.<br />
Via Paraggi al Mare, 10<br />
Tel. 0185-286721<br />
GOLDEN BEACH<br />
Al<strong>bis</strong>ola Capo (Sv)<br />
Palme e atmosfera caraibica<br />
ad accogliere un<br />
pubblico decisamente<br />
trendy. Vip della tv, veline,<br />
calciatori da scovare sulla<br />
lunga spiaggia o nei pressi<br />
di uno dei tre bar. Giovedì,<br />
sabato e lunedì musica da<br />
discoteca, mentre il venerdì<br />
è dedicato ai ritmi latinoamericani.<br />
Passeggiata Montale, 6<br />
Tel. 328-4318373<br />
LA CAPANNINA<br />
Alassio (Sv)<br />
Negli anni ’50 era il punto<br />
di ritrovo della dolce vita<br />
alassina: Mina, Adriano<br />
Celentano, Mike Bongiorno<br />
erano ospiti consueti. Ora<br />
la dolce vita non c’è più<br />
ma la Capannina resta un<br />
tempio del divertimento.<br />
Affacciata sul golfo di<br />
Alassio, circondata da un<br />
giardino mediterraneo, due<br />
piste separate.<br />
Regione Serre, 20<br />
Tel. 348-1428089<br />
SUMMERGUIDE 9
Bevi responsabilmente<br />
HAVANA CLUB<br />
SULLE SPIAGGE D’ITALIA:<br />
EL CULTO A LA VIDA TOUR<br />
SCOPRI LE DATE SU<br />
WWW.HAVANACLUB.IT<br />
IBIZA<br />
E FORMENTERA:<br />
DAL TRAMONTO<br />
ALL’ALBA<br />
CON HAVANA CLUB<br />
LA LUNGA ESTATE DEL CULTO
DON’T WORRY BE HIPPY<br />
L’aria di libertà che si respira<br />
a Ibiza e Formentera?<br />
Diciamo grazie agli hippy<br />
testo: Lorenzo Tiezzi<br />
foto: Paola/Big Store<br />
Chissa perché, quando si parla di hippy a Ibiza e<br />
Formentera, se ne parla sempre come se fossero una<br />
specie in via d’estinzione. Non sono più i tempi in cui<br />
i Pink Floyd suonavano al Blue Bar, si dice. Bob Dylan<br />
non chiacchiera più con i pescatori mangiando paella da<br />
Fonda Pepe, né dorme in una delle poche stanze della<br />
pensione. Si sottolinea che col chiasso dei chioschi, un<br />
pezzo scuro come Formentera Lady i King Crimson non<br />
lo chiamerebbero così. E per finire Nico, icona dei Velvet<br />
Underground, oggi non sceglierebbe Ibiza per divertirsi,<br />
disintossicarsi e poi sparire (in un incidente stradale,<br />
mentre andava in bicicletta).<br />
Ma se è giusto parlare di certa crisi di vocazioni, l’idea<br />
dell’estinzione è sbagliata. Il periodo più lontano dai<br />
magnifici Sixties and Seventies gli hippy delle isole l’anno<br />
già passato indenni una ventina d’anni fa. Quando<br />
Sandy Marton cantava “He, ohe, I’m dancing on the<br />
sand” (He, ohe, ballo sulla sabbia) in People from Ibiza.<br />
Ma forse no, forse senza la sua chioma bionda che ha<br />
fatto da ufficio turistico non sarebbe mai nato un posto<br />
come Sa Trinxa, pieno di nudisti e musica chill out poco<br />
plastificata. Un posto non del tutto hippy, è vero, ma<br />
senz’altro piacevole per il mix di ‘buone vibrazioni’ e<br />
semplice consumismo.<br />
I punti d’incontro con la galassia hippy, soprattutto in<br />
luglio e agosto, oggi non sono moltissimi: il mercatino<br />
di Las Dalias, il sabato di giorno e il lunedì la sera, a<br />
Ibiza (www.lasdalias.com). E quello a El Pilar de la Mola,<br />
a Formentera, il mercoledì pomeriggio e la domenica.<br />
Certi manufatti sono splendidi, altri no, ma resta il fatto<br />
che l’abitudine di vivere semplicemente vendendo qualcosa<br />
ai turisti non scompare.<br />
E poi oggi gli hippy non sempre passano tutto il giorno<br />
a intrecciare collanine sulla spiaggia. Namaste, a Ibiza, è<br />
una happy family che accoglie artisti di diverse parti del<br />
mondo e che di solito, non sempre, si ritrova il mercoledì<br />
sera a Las Dalias per una classica cena vegetariana<br />
aperta a tutti. Spesso però collaborano anche con i<br />
promoter delle discoteche allestendo scenografie per<br />
questa o quella festa. E sempre a Ibiza, la spiaggia di<br />
Benirras, nel nord dell’isola, al tramonto si riempie di<br />
prendisole e occhiali firmati, ma anche del suono di tanti<br />
bongo suonati da chi sull’isola vive anche d’inverno.<br />
A Formentera invece capita di vederli fare colazione al<br />
Can Vincent Sa Paste (che poi è il vecchio nome del Big<br />
Store), e poi controllare la posta con un Macbook wireless.<br />
Perché essere veri hippy non vuol dire vivere nella<br />
preistoria o essere rimasti agli anni ’60, quando alcuni<br />
di loro abitavano nelle grotte a picco sul mare vicino al<br />
faro di Cap de Barbaria. Per essere figli dei fiori basta<br />
vivere senza pensare al domani.<br />
SUMMERGUIDE 7
NIGHTLIFE<br />
MADE IN ITALY @<br />
AMNESIA<br />
San Rafael<br />
Gigantografie di carte da<br />
gioco, di stelle da sceriffo. Un<br />
campo indiano in terrazza e<br />
un saloon nella main room.<br />
La festa ibizenca più amata<br />
dai ragazzi italiani quest’anno<br />
si chiama West Cowboys e in<br />
console mette sempre pistoleri<br />
di provato valore come<br />
Montanari e Fontana. Tra i<br />
guest citiamo almeno Flavio<br />
Vecchi, il 20 luglio, e Benny<br />
Benassi, il 10 agosto.<br />
Carretera Ibiza/San Antonio<br />
Km 5<br />
Tel. +34-971198041<br />
SALVACION IBIZA @ EL<br />
DIVINO<br />
Ibiza<br />
L’art director Stefano Barro<br />
quest’estate le sue infermierine<br />
sexy le ha mandate nello<br />
spazio. Il viaggio interstellare<br />
Emergency Party è uno show<br />
ad alto tasso erotico realizzato<br />
da una trentina di artisti.<br />
Altro che le solite cu<strong>bis</strong>te. Al<br />
mixer c’è come sempre Luca<br />
Fabiani con la sua electro<br />
house potente, mentre il 2<br />
agosto arriva Andrea Belli di<br />
Radio 105.<br />
Puerto Deportivo<br />
Tel. +34-971193176<br />
SUBLIMINAL @ PACHA<br />
Ibiza<br />
Ogni mercoledì il club più chic<br />
del pianeta Terra, l’unico sull’isola<br />
aperto anche d’inverno<br />
(e l’unico con 20 filiali nel<br />
mondo) ospita la serata della<br />
label di Erick Morillo. In Italia<br />
sono più famosi dj old school<br />
come Knuckles e Morales (che<br />
al Pacha suonano il sabato,<br />
per DefMix), nel mondo il re<br />
è lui. Chi cerca sottigliezze<br />
minimal stia alla larga, in console<br />
Morillo dà energia.<br />
Av. Agosto 8, Ibiza Puerto<br />
Tel. +34-971313600<br />
AZULI @ SPACE<br />
Ibiza<br />
In console c’è Dave Piccioni,<br />
italo-londinese boss di Azuli<br />
che suona la house più spinta<br />
che c’è. Il 13 luglio ci sono<br />
anche gli Xpress 2, il 3 agosto<br />
Kevorkian e Paolo Martini.<br />
Lo Space è una mega disco<br />
da 20mila persone con pochi<br />
privé e un oceano di energia.<br />
Da provare la terrazza e pure<br />
We Love Space, la 24 ore della<br />
domenica, l’unica dell’isola.<br />
Playa D’en Bossa<br />
Tel. +34-971396793<br />
6 SUMMERGUIDE<br />
Marcella Peluffo<br />
ISOLE<br />
IBIZA_FORMENTERA<br />
DI LORENZO TIEZZI<br />
IBIZA A TUTTO ROCK<br />
L’estate sull’isla non è<br />
solo elettronica<br />
La calma piatta e i chiringuiti di<br />
Formentera. I superclub e le per-<br />
FOOD & DRINK<br />
ZOO & TANGO<br />
Ibiza<br />
Sono uno di fronte all’altro, il<br />
posto giusto per bere qualcosa<br />
mentre si guardano le sfilate<br />
degli staff di tutti i club, da mezzanotte<br />
in poi, e poi comprare<br />
le prevendite (a Ibiza chi compra<br />
prima risparmia e fa meno fila).<br />
Se proprio non ci si decide, basta<br />
chiedere ai banconi dove danno<br />
le dritte giuste. Chi preferisce<br />
continuare coi bar, nella città vecchia<br />
trova classici come il Dome e<br />
novità come Azuli.<br />
Passeig Marítim, Ibiza Puerto<br />
Tel. +34-609619628<br />
TANTRA<br />
Ibiza<br />
Uno street bar che è perfetto<br />
per una sosta a base di ottimo<br />
cibo italiano, soprattutto durante<br />
le infinite notti dello Space (lì a<br />
due passi). Ci suonano i nuovi<br />
talenti che poi diventeranno star<br />
dei grandi club, per cui il livello<br />
musicale è alto. Come se non bastasse,<br />
lo staff è simpatico e l’atmosfera<br />
è easy, quel che ci vuole<br />
per smettere subito di contare gli<br />
shots che non si sa come si materializzano<br />
sul bancone.<br />
Bon Sol Sant Jordi, playa D’en<br />
Bossa<br />
Tel. +34-971399902<br />
SA TRINXA<br />
Ibiza<br />
Ci suona Jon, l’unico capace di<br />
mescolare Louis Armstrong, dub<br />
e improbabili cover di Walk on<br />
the wild side (chi non ci crede<br />
ascolti Space Tranquil vol. 3). La<br />
spiaggia è splendida, ma al bar<br />
ci si viene soprattutto per la varia<br />
umanità che la popola: nudisti,<br />
former sexy di Ibiza. Il sole che<br />
si ina<strong>bis</strong>sa nelle acque al ritmo<br />
del chill out e gli after migliori<br />
del pianeta, con l’elettronica più<br />
estrema che picchia fino al tardo<br />
ballerini delle disco. Non manca<br />
nessuno. Le fashion victim hanno<br />
a disposizione un catwalk che<br />
però punta verso il mare.<br />
Playa de Ses Salines<br />
Tel. +34-637826183<br />
EL CHUPITO<br />
Ibiza<br />
Dopo uno stop di qualche anno,<br />
è tornato a essere uno dei centri<br />
della movida italian style. Da<br />
sempre però il cocktail bar gestito<br />
da Omar e Mauro è quello<br />
preferito da chi sull’isola vive<br />
tutto l’anno e vuole guardare i turisti<br />
con un filo di distacco. Non è<br />
male all’ora dell’aperitivo, oppure<br />
tardi, quando tutti si stanno già<br />
spostando in discoteca.<br />
Passeig Marítim, Ibiza Puerto<br />
Tel. +34-617628967<br />
PUSSYCAT<br />
Ibiza<br />
È il bar giusto per incrociare<br />
inglesi, tedeschi e ovviamente<br />
spagnoli. Si bevono un drink o<br />
due e nel frattempo ci si consiglia<br />
sulle prevendite. Capita di farsi<br />
coinvolgere in feste a tema fuori<br />
stagione e ritrovarsi vestiti da<br />
Babbo Natale. Insomma, chi ci arriva<br />
cercando un po’ del chill out<br />
del vicino Café del Mar resta un<br />
po’ deluso. Tutti gli altri no.<br />
San Antonio Marina<br />
Tel. +34-695494411<br />
BIG STORE<br />
Formentera<br />
No polo. No bandana. No<br />
Violencia. No tacones. No gritar.<br />
I muri di questo tienda bar sono<br />
pieni di scritte che inneggiano<br />
a una calma tutta isolana. Ma<br />
anche delle opere di Sergio<br />
pomeriggio… C’è chi di tutto ciò<br />
non avrebbe mai abbastanza. Ma<br />
c’è pure chi al terzo mojito o al<br />
quarto dj set chiede pietà e farebbe<br />
di tutto per un po’ di ‘sano’<br />
rock and roll.<br />
Qualche anno fa l’unica soluzione<br />
era salire su un aereo e tornare<br />
in città. Oggi invece c’è Ibiza<br />
Rocks al Bar M (www.ibizarocks.<br />
com), lo spazio beach di San<br />
Antonio gestito dalla coppia più<br />
matta di Ibiza, Mike & Claire di<br />
Manumission.<br />
Il calendario è ricchissimo: il 16<br />
e 17 luglio suonano i Kasabian,<br />
già autori di un sold out al<br />
Glastonbury festival, ormai avviati<br />
al ruolo di nuovi Oasis. Il 18 luglio<br />
e l’11 settembre il perfetto<br />
Pappalettera (l’autore delle copertine<br />
di Jovanotti) o dei collage<br />
dell’americano Vinks, qui alle prese<br />
con rare foto di Cassius Clay. Si<br />
prende il caffè, l’aperitivo oppure<br />
si fanno acquisti nella mini boutique<br />
di ricerca. È aperto tutto<br />
l’anno, visto che è vicino a una<br />
scuola e d’inverno è gestito dallo<br />
staff del Sargantana.<br />
San Francisco Javier<br />
Tel. +34-971322154<br />
VISTA Y SOL<br />
Formentera<br />
È il posto giusto per un aperitivo<br />
rilassato, tra lounge music, cuscini<br />
e divani bianchi. Ogni particolare<br />
è molto curato, compreso<br />
il sito del locale (www.vistaysol.<br />
com), la cui selezione musicale<br />
vale da sola una cinquantina di<br />
radio on line. Se non sapete cosa<br />
bere, chiedete un Patrizia Pepe,<br />
cocktail a base di rum e arancio.<br />
Il mercoledì alla vista e al sole si<br />
aggiungono anche gift legati alla<br />
griffe fiorentina.<br />
Playa Migjorn<br />
Tel. +34-971328485<br />
BIG SUR LIFE<br />
Formentera<br />
Nato nel 1990, una decina<br />
d’anni prima del boom che ha<br />
trasformato l’isola in una meta<br />
chic, è stato il primo bar ristorante<br />
italian style. Può capitare<br />
di ascoltarci i Deep Dish oppure<br />
Jovanotti e Jarabe de Palo in una<br />
jam improvvisata. C’è una divisa:<br />
per i ragazzi è cappello di paglia,<br />
occhialoni da sole e tatuaggi<br />
tribali, per le ragazze bikini & hot<br />
pants. Ma se volete ballare con i<br />
piedi nella sabbia e il tramonto<br />
negli occhi è il miglior posto del<br />
mondo.<br />
mix tra rock e dance, visto che ci<br />
sono prima gli LCD Soundsystem<br />
e poi alcuni degli artisti di<br />
Soulwax, la label di James<br />
Murphy. Il 6 e il 13 agosto c’è<br />
il Soundsystem di Mike Skinner<br />
ovvero The Streets, il 28 agosto il<br />
punk melodico dei Kaiser Chiefs,<br />
l’1 settembre gli Arctic Monkeys,<br />
il 4 i Fratellis.<br />
I veri clubber ricordano che<br />
qualche anno fa Mike & Claire<br />
facevano l’amore su uno stage<br />
durante le loro serate perché<br />
secondo loro in discoteca non si<br />
va mica solo per la musica. E se<br />
band, pubblico e security del Bar<br />
M seguissero il loro esempio?<br />
Anche il rock in fondo non è che<br />
una scusa!<br />
Es Illetes<br />
Tel. +34-606437848<br />
BLANCO<br />
Formentera<br />
È un candido chiringuito aperto<br />
dal mattino a dopo il tramonto.<br />
Gli ottimi cocktail costano quanto<br />
a Milano ma il bar è sempre affollatissimo<br />
di chi cerca movida e<br />
una situazione trendy. L’atmosfera<br />
generale però è rilassata, per<br />
cui Zucchero, Manuela Arcuri e<br />
Fernanda Lessa sono di casa. E<br />
vengono senza bodyguard.<br />
Playa Migjorn<br />
www.blancoformentera.com<br />
SA SARGANTANA<br />
Formentera<br />
Un piccolo ristorante in campagna<br />
in cui il sottofondo lo fanno<br />
grilli e cicale, niente chill out. Si<br />
mangia sotto grandi alberi oppure<br />
in una sala interna appena rinnovata.<br />
La luce è soffusa, i prezzi<br />
non troppo alti e il consiglio è<br />
quello di restare sull’ottima cucina<br />
catalana o su carne e pesce<br />
freschissimo alla griglia.<br />
Km 8,5, carretera de La Mola<br />
Tel. +34-971328505<br />
CAFÉ DEL LAGO<br />
Formentera<br />
È l’ideale per la colazione, ma anche<br />
ottimo per rilassarsi sui grandi<br />
divani, in un puro stile isolano.<br />
La vista dell’acqua piatta dell’unico<br />
lago dell’isola rasserena, anche<br />
mentre si aspetta un semplice<br />
café con leche. Gestione italiana<br />
come il menu, in cui non mancano<br />
pizza, risotti e pesce. Clientela<br />
e atmosfera internazionali.<br />
La Savina<br />
Tel. + 34-971323187
6 ISOLE IBIZA_FORMENTERA<br />
7 DON’T WORRY BE HIPPY<br />
di Lorenzo Tiezzi / foto: Paola/Big Store<br />
9 COSTAOVEST LIGURIA<br />
10 COSTAOVEST TOSCANA<br />
11 TRANCE DA FESTIVAL<br />
di Raffaella Oliva / foto: Eduardo Castaldo<br />
13 ISOLE SARDEGNA<br />
14 COSTAOVEST COSTIERA &<br />
DINTORNI<br />
15 IL MARE CON FURORE<br />
di Ciro Cacciola / foto: Red Bull Photofiles<br />
16 COSTAEST EMILIA ROMAGNA<br />
17 COSTAEST SALENTO<br />
15<br />
SUMMER GUIDE<br />
2007<br />
Hanno fatto il bagno con noi...<br />
7<br />
11<br />
direttore responsabile<br />
alberto coretti<br />
art director<br />
nicola cioce<br />
SUMMERGUIDE<br />
MAI SENZA DI NOI<br />
Potevamo lasciarvi senza <strong>Urban</strong> solo perché una volta tanto<br />
avete deciso di tradire la vostra città con la prima spiaggia<br />
che vi ha fatto l’occhiolino? Potevamo fare come voi, infilare<br />
in valigia pinne, fucile e occhiali, e passare l’estate tra le onde,<br />
dimenticandoci dei nostri affezionati lettori? La tentazione è<br />
stata forte ma alla fine non ce la siamo sentita. E così, invece<br />
che, ahinoi, seguirvi personalmente, abbiamo preparato <strong>Urban</strong><br />
Summer Guide, un numero da esportazione, che vi tallonerà<br />
ovunque decidiate di andarvene. Riviera ligure e Versilia? Ci<br />
siamo. Costiera amalfitana, Capri, Costa Smeralda? Ci siamo.<br />
Salento, Riviera romagnola? Presenti. Sì ma, direte voi, se<br />
quest’estate ce ne andiamo a Ibiza e Formentera? Hombre,<br />
siamo anche lì!<br />
ALBERTO CORETTI<br />
a.coretti@urbanmagazine.it<br />
caporedattore<br />
floriana cavallo<br />
segreteria di redazione<br />
rosy settanni<br />
illustrazioni<br />
marcella peluffo<br />
testi e foto<br />
ciro cacciola<br />
eduardo castaldo<br />
francesca felletti<br />
antonio malerba<br />
raffaella oliva<br />
paola/big store<br />
lorenzo tiezzi<br />
SUMMERGUIDE 3
SPEDIZIONE IN A.P.-70%-MILANO<br />
la spiaggia come non l'avete mai vista - 09/07/07 - EURO ZERO<br />
SUMMER GUIDE<br />
SPIAGGE • BAR • RISTORANTI • CLUB • DISCO DELL…ESTATE 2007