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Scarica demo mia nonna mangiava i fiori.pdf - Editrice Vannini

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PRESENTAZIONE<br />

Mi fa rabbia quando vedo dividere anche i bei <strong>fiori</strong> di Dio, come noi uomini, in classi, e<br />

secondo le esteriorità simili, cioè la diversità degli stami. Se è necessaria una distinzione, si<br />

segua Teofrasto che proponeva di dividerli secondo il loro spirito, cioè l’odore. Quanto a me, ho<br />

anch’io nella storia naturale il mio sistema e secondo esso divido tutto: in quello che è<br />

commestibile e quello che non è commestibile.”<br />

Heinrich Heine (1799 - 1856)<br />

Ottimo pensiero questo del tedesco Heinrich Heine. Quando l’Assessore alla Cultura<br />

Barbara Sechi mi chiese se ero disponibile a scrivere, con Iginio Massari, un libro che mettesse<br />

in risalto le qualità culinarie di <strong>fiori</strong>, in modo particolare quelli della nostra<br />

Franciacorta, ho pensato subito alla frase di Heine. Perché no, mi sono detto? Di sicuro non<br />

inserirò tra i commestibili i miei amati ciclamini e i meno amati oleandri. Ne va della vita dei<br />

lettori. Infatti, come noto, sono velenosissimi!<br />

Se devo essere sincero, pur amando i <strong>fiori</strong>, non mi sono mai azzardato a mangiarli. Però<br />

<strong>mia</strong> <strong>nonna</strong> Lucrezia e <strong>nonna</strong> Peppina O’ Mattunara (la moglie di mio nonno Vincenzo, calabrese,<br />

e piccolo artigiano produttore di mattoni) mi raccontavano che i <strong>fiori</strong> si possono<br />

mangiare. Oh Dio, erano tempi duri nel dopoguerra. Il caffè era fatto con le ghiande. Anzi,<br />

per dirla alla Totò, non era caffè ma ciofeca. Ma ai tempi nostri...<br />

Non mi rimaneva che chiedere all’amico Iginio Massari, Pasticciere Optimus, se conosceva<br />

ricette a base di <strong>fiori</strong>, sia nel campo della pasticceria che della gastrono<strong>mia</strong>. Massari,<br />

occorre dirlo, è anche splendido cuoco. La risposta fu affermativa. Non mi rimaneva che<br />

mettermi al lavoro, e togliere dai cassetti della memoria fatti, sensazioni ed emozioni che<br />

avessero come denominatore comune i <strong>fiori</strong>.<br />

Non so se ci sono riuscito. Di sicuro le ricette di Iginio Massari, che fanno bella mostra di<br />

sé in questa piccola pubblicazione, sono lì da leggere, da sperimentare. In quanto ai miei<br />

ricordi forse sono solo un pericoloso, quanto patetico, tentativo di fermare il tempo. Il quale,<br />

maledizione, imperterrito non guarda in faccia a nessuno. Men che meno al vostro povero<br />

cronista.<br />

Giacomo Danesi<br />

<strong>mia</strong> <strong>nonna</strong> <strong>mangiava</strong> i <strong>fiori</strong> 7

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