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valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche

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Prevenzione Oggi aprile - giugno 2008<br />

La <strong>valutazione</strong> in particolare si attua su 3 livelli di approfondimento:<br />

1. Osservazione <strong>del</strong>le mo<strong>da</strong>lità di lavoro e <strong>del</strong>le tecnologie utilizzate attraverso l’utilizzo di<br />

liste di controllo.<br />

Questo primo livello di approfondimento viene utilizzato per accertare la presenza o<br />

l’assenza <strong>del</strong> <strong>rischio</strong>; qualora tale controllo dia esito negativo (qualora cioè non siano<br />

riscontrati rischi) è giustificata la mancata esecuzione di ulteriori analisi maggiormente<br />

dettagliate.<br />

2. Ricostruzione dei livelli di <strong>esposizione</strong> in base a misure presenti sulle banche <strong>da</strong>ti o<br />

reperibili direttamente presso i costruttori o fornitori.<br />

Questo secondo livello di approfondimento consente di valutare il <strong>rischio</strong> vibrazione<br />

utilizzando <strong>da</strong>ti rilevati <strong>da</strong> altri; a tal proposito si distinguono due tipi di misure, quelle svolte<br />

in ambiente di lavoro, in determinate condizioni operative di utilizzo <strong>del</strong>le attrezzature e<br />

quelle svolte <strong>da</strong>i costruttori <strong>del</strong>le attrezzature, in condizioni stan<strong>da</strong>rd.<br />

3. Misurazione diretta con attrezzatura specifica.<br />

Qualora il ricorso alle banche <strong>da</strong>ti, a letteratura di riferimento o informazioni fornite <strong>da</strong>i<br />

costruttori o fornitori, non risolva i dubbi circa la classificazione <strong>del</strong>la condizione espositiva, ci<br />

si deve affi<strong>da</strong>re alla misurazione strumentale, che costituisce il terzo ed ultimo livello di<br />

approfondimento per la <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong>.<br />

1.3 Valutazione <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> mediante banca <strong>da</strong>ti: la banca <strong>da</strong>ti ISPESL<br />

In attuazione di ciò che è stabilito nel D.Lgs. 187/05 il 2 dicembre 2005 l’ISPESL ha pubblicato<br />

sul proprio sito internet la Banca Dati Nazionale Vibrazioni (BDV), in continuo aggiornamento,<br />

contenente <strong>da</strong>ti di <strong>vibrazioni</strong> trasmesse all’uomo relative a centinaia di macchine (mezzi ed<br />

utensili), riguar<strong>da</strong>nti sia rilevazioni sul campo che valori di certificazione forniti <strong>da</strong>i costruttori.<br />

L’inserimento e la verifica dei <strong>da</strong>ti immessi nella BDV è curata <strong>da</strong>l Laboratorio Agenti Fisici <strong>del</strong><br />

Dipartimento Igiene <strong>del</strong> Lavoro <strong>del</strong>l’ISPESL e <strong>da</strong>l Laboratorio Agenti Fisici <strong>del</strong>la Azien<strong>da</strong> USL<br />

7 di Siena. La BDV italiana nasce <strong>da</strong>ll’esperienza <strong>del</strong>la banca <strong>da</strong>ti europea <strong>vibrazioni</strong>, a cui ha<br />

partecipato anche l’ISPESL [12].<br />

La banca <strong>da</strong>ti fornisce due tipologie di <strong>da</strong>ti: i valori di emissione dichiarati <strong>da</strong>l costruttore ai<br />

sensi <strong>del</strong>la Direttiva 98/37/CE ed i valori di vibrazione misurati in campo secondo specifici<br />

stan<strong>da</strong>rd internazionali di misura. La Direttiva 98/37/CE, infatti, impone ai costruttori di utensili<br />

portatili e di macchine di dichiarare i valori di <strong>vibrazioni</strong> a cui sono esposti gli operatori. Tutte<br />

le macchine conformi alla Direttiva 98/37/CE, che siano in grado di produrre esposizioni a<br />

<strong>vibrazioni</strong> superiori ai livelli di azione prescritti <strong>da</strong>lla Direttiva Vibrazioni 2002/44/CE (2,5 m/s 2 e<br />

0,5 m/s 2 , rispettivamente, per le <strong>vibrazioni</strong> trasmesse al sistema mano-braccio e al corpo<br />

intero), devono essere corre<strong>da</strong>te <strong>del</strong>la certificazione dei livelli di vibrazione emessi.<br />

Generalmente le certificazioni sono eseguite per ciascuna macchina in condizioni di impiego<br />

stan<strong>da</strong>rdizzate, conformemente a specifiche procedure di misura definite per ciascun<br />

macchinario <strong>da</strong>gli stan<strong>da</strong>rd ISO-CEN [13].<br />

Al fine di poter avere informazioni complete e il più possibile rispondenti alle condizioni di<br />

utilizzo dei macchinari in differenti ambiti produttivi, l’utente <strong>del</strong>la banca <strong>da</strong>ti ha a<br />

disposizione, oltre ai <strong>da</strong>ti dichiarati <strong>da</strong>i produttori, anche una serie di <strong>da</strong>ti rilevati nelle diverse<br />

condizioni di impiego <strong>del</strong> macchinario in accordo con protocolli di misura stan<strong>da</strong>rdizzati.<br />

Per ciascuna macchina è quindi riportata una sche<strong>da</strong> tecnica contenente le caratteristiche<br />

costruttive essenziali quali marca, mo<strong>del</strong>lo, tipo di alimentazione, potenza, peso, una foto<br />

<strong>del</strong>la stessa e due tipologie di <strong>da</strong>ti di <strong>esposizione</strong> a <strong>vibrazioni</strong>: <strong>da</strong>ti dichiarati <strong>da</strong>l produttore<br />

e <strong>da</strong>ti misurati in campo (qualora disponibili).<br />

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