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Rivista Trimestrale - Primula Multimedia

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38<br />

Gardella, et al.<br />

incorrono nella polmonite da CMV in questa fase<br />

non è determinata.<br />

Varicella-Zoster Virus (VZV). Le infezioni da VZV<br />

sono comuni nei pazienti pediatrici HSCT, anche<br />

se la progressione verso la polmonite è un evento<br />

non comune, si pensa che ciò avvenga perché<br />

viene usualmente iniziata la terapia con aciclovir al<br />

primo comparire delle manifestazioni cutanee.<br />

Polmoniti batteriche. Sono meno comuni dopo i<br />

100 giorni dal trapianto. Avvengono per lo più in<br />

pazienti con stati di immunodeficienza persistente,<br />

HSCT allogenico, prolungata terapia antibiotica,<br />

immunodeficienza globulinica, GHVD cronica.<br />

Infezione da Mycobacterium tuberculosis (TB).<br />

L’infezione daTB nei pazienti HSCT è un evento non<br />

comune, e la diagnosi spesso non è così agevole, in<br />

quanto l’intradermoreazione (Mantoux) spesso non<br />

è attendibile, per lo stato di immunodepressione del<br />

paziente, condizione questa che spiega anche perché<br />

spesso in questi pazienti la TB si presenta nella<br />

sua forma miliare. Alcuni centri di HSCT, situati in<br />

aree endemiche per la TB, hanno ridotto l’incidenza<br />

della malattia con l’uso della profilassi con isoniazide,<br />

associata o meno alla rifampicina. Le infezioni da<br />

micobatteri atipici sono invece più rare.<br />

Complicanze non infettive<br />

Rappresentano un gruppo eterogeneo di quadri<br />

clinici e patologici, caratterizzati da manifestazioni<br />

spesso aspecifiche e difficilmente distinguibili, sia<br />

tra loro che dai quadri ad eziologia infettiva.<br />

Con l’affinarsi delle tecniche di trapianto, compreso<br />

l’impiego di terapie efficaci nei confronti della<br />

profilassi e della cura delle patologie infettive, l’incidenza<br />

delle complicanze non infettive appare in<br />

aumento. Diventa pertanto cruciale un precoce e<br />

corretto orientamento diagnostico, al fine di adottare<br />

un adeguato regime terapeutico, soprattutto<br />

se si pensi che la maggior parte di queste forme<br />

necessitano di terapie immunosoppressive.<br />

Essendo queste patologie spesso a genesi multifattoriale,<br />

vi può essere sovrapposizione dei quadri<br />

clinici, così che loro classificazione resta indubbiamente<br />

complessa. Inoltre gran parte dei dati disponibili<br />

derivano da evidenze tratte dall’adulto, poi<br />

applicate anche all’età pediatrica (8).<br />

Da un punto di vista eziopatogenetico possiamo<br />

distinguerle in: Complicanze correlate alle terapie;<br />

Polmoniti idiopatiche e quadri ad essa correlati;<br />

Complicanze su base vascolare; Forme correlate alla<br />

Graft Versus Host Disease.<br />

Complicanze correlate alle terapie<br />

Complicanze a carico delle alte vie respiratorie. Sono<br />

tra le più frequenti e precoci complicanze correlate<br />

a HSCT e sono sostanzialmente rappresentate<br />

da quadri di mucosite, conseguenti sia a chemioterapia<br />

che a terapie radianti; l’edema che ne deriva<br />

e la formazione di pseudomembrane a carico<br />

della mucosa delle vie aeree prossimali, soprattutto<br />

laringea, possono provocare quadri ostruttivi a<br />

tale livello; inoltre la disfagia dovuta agli analoghi<br />

processi a livello della mucosa orofaringea ed esofagea<br />

rappresenta, soprattutto se associata ad episodi<br />

di vomito, una causa predisponente a possibili<br />

episodi di inalazione.<br />

Edema polmonare e versamento pleurico. Il ricorso<br />

a terapie reidratanti in pazienti con quadri infettivi<br />

spesso associati ad alterazioni della funzionalità<br />

cardiaca e renale (indotta dai chemioterapici e<br />

dalle terapie radianti), spesso conducono all’insorgenza<br />

di edema polmonare e/o versamento pleurico.<br />

Il quadro clinico, caratterizzato da dispnea,<br />

ipossia e rantoli all’auscultazione, può avere un<br />

esordio subdolo o acuto; la radiografia del torace<br />

permette di confermare la diagnosi. La toracentesi<br />

può essere eseguita a scopo diagnostico, solo<br />

molto raramente è indicato temporaneamente il<br />

posizionamento di un drenaggio toracico nel versamento<br />

pleurico refrattario alla terapia medica.<br />

Pneumotorace e pneumomediastino. Nei pazienti<br />

con quadri polmonari cronici, soprattutto di tipo<br />

ostruttivo (Bronchiolite obliterante), ma anche in<br />

quelli restrittivi (Idiopathic pneumonia syndrome), si<br />

possono verificare condizioni come pneumotorace<br />

e pneumomediastino con enfisema sottocutaneo.<br />

Tali complicanze si possono verificare in seguito a<br />

manovre diagnostico-terapeutiche più o meno<br />

invasive, ma anche in maniera del tutto spontanea.<br />

Si configurano così i caratteristici segni auscultatori<br />

di riduzione o scomparsa del murmure vescicolare,<br />

o di crepitii sottocutanei alla palpazione al collo. La<br />

radiografia del torace conferma la diagnosi.<br />

Polmonite e fibrosi da radiazioni. Il danno polmonare<br />

da radiazioni è funzione della dose totale, della<br />

modalità, dei tempi e dei volumi di esposizione alle<br />

radiazioni, oltre che della contemporanea somministrazione<br />

di chemioterapici (actinomicina D). La<br />

polmonite da radiazioni può insorgere a distanza<br />

di 2-3 mesi circa dalla terapia stessa; può poi risolversi<br />

spontaneamente o evolvere progressivamente<br />

in Fibrosi polmonare. Il quadro clinico si caratterizza<br />

per tosse e dispnea ingravescenti, associate

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