Rivista Trimestrale - Primula Multimedia
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Gardella, et al.<br />
incorrono nella polmonite da CMV in questa fase<br />
non è determinata.<br />
Varicella-Zoster Virus (VZV). Le infezioni da VZV<br />
sono comuni nei pazienti pediatrici HSCT, anche<br />
se la progressione verso la polmonite è un evento<br />
non comune, si pensa che ciò avvenga perché<br />
viene usualmente iniziata la terapia con aciclovir al<br />
primo comparire delle manifestazioni cutanee.<br />
Polmoniti batteriche. Sono meno comuni dopo i<br />
100 giorni dal trapianto. Avvengono per lo più in<br />
pazienti con stati di immunodeficienza persistente,<br />
HSCT allogenico, prolungata terapia antibiotica,<br />
immunodeficienza globulinica, GHVD cronica.<br />
Infezione da Mycobacterium tuberculosis (TB).<br />
L’infezione daTB nei pazienti HSCT è un evento non<br />
comune, e la diagnosi spesso non è così agevole, in<br />
quanto l’intradermoreazione (Mantoux) spesso non<br />
è attendibile, per lo stato di immunodepressione del<br />
paziente, condizione questa che spiega anche perché<br />
spesso in questi pazienti la TB si presenta nella<br />
sua forma miliare. Alcuni centri di HSCT, situati in<br />
aree endemiche per la TB, hanno ridotto l’incidenza<br />
della malattia con l’uso della profilassi con isoniazide,<br />
associata o meno alla rifampicina. Le infezioni da<br />
micobatteri atipici sono invece più rare.<br />
Complicanze non infettive<br />
Rappresentano un gruppo eterogeneo di quadri<br />
clinici e patologici, caratterizzati da manifestazioni<br />
spesso aspecifiche e difficilmente distinguibili, sia<br />
tra loro che dai quadri ad eziologia infettiva.<br />
Con l’affinarsi delle tecniche di trapianto, compreso<br />
l’impiego di terapie efficaci nei confronti della<br />
profilassi e della cura delle patologie infettive, l’incidenza<br />
delle complicanze non infettive appare in<br />
aumento. Diventa pertanto cruciale un precoce e<br />
corretto orientamento diagnostico, al fine di adottare<br />
un adeguato regime terapeutico, soprattutto<br />
se si pensi che la maggior parte di queste forme<br />
necessitano di terapie immunosoppressive.<br />
Essendo queste patologie spesso a genesi multifattoriale,<br />
vi può essere sovrapposizione dei quadri<br />
clinici, così che loro classificazione resta indubbiamente<br />
complessa. Inoltre gran parte dei dati disponibili<br />
derivano da evidenze tratte dall’adulto, poi<br />
applicate anche all’età pediatrica (8).<br />
Da un punto di vista eziopatogenetico possiamo<br />
distinguerle in: Complicanze correlate alle terapie;<br />
Polmoniti idiopatiche e quadri ad essa correlati;<br />
Complicanze su base vascolare; Forme correlate alla<br />
Graft Versus Host Disease.<br />
Complicanze correlate alle terapie<br />
Complicanze a carico delle alte vie respiratorie. Sono<br />
tra le più frequenti e precoci complicanze correlate<br />
a HSCT e sono sostanzialmente rappresentate<br />
da quadri di mucosite, conseguenti sia a chemioterapia<br />
che a terapie radianti; l’edema che ne deriva<br />
e la formazione di pseudomembrane a carico<br />
della mucosa delle vie aeree prossimali, soprattutto<br />
laringea, possono provocare quadri ostruttivi a<br />
tale livello; inoltre la disfagia dovuta agli analoghi<br />
processi a livello della mucosa orofaringea ed esofagea<br />
rappresenta, soprattutto se associata ad episodi<br />
di vomito, una causa predisponente a possibili<br />
episodi di inalazione.<br />
Edema polmonare e versamento pleurico. Il ricorso<br />
a terapie reidratanti in pazienti con quadri infettivi<br />
spesso associati ad alterazioni della funzionalità<br />
cardiaca e renale (indotta dai chemioterapici e<br />
dalle terapie radianti), spesso conducono all’insorgenza<br />
di edema polmonare e/o versamento pleurico.<br />
Il quadro clinico, caratterizzato da dispnea,<br />
ipossia e rantoli all’auscultazione, può avere un<br />
esordio subdolo o acuto; la radiografia del torace<br />
permette di confermare la diagnosi. La toracentesi<br />
può essere eseguita a scopo diagnostico, solo<br />
molto raramente è indicato temporaneamente il<br />
posizionamento di un drenaggio toracico nel versamento<br />
pleurico refrattario alla terapia medica.<br />
Pneumotorace e pneumomediastino. Nei pazienti<br />
con quadri polmonari cronici, soprattutto di tipo<br />
ostruttivo (Bronchiolite obliterante), ma anche in<br />
quelli restrittivi (Idiopathic pneumonia syndrome), si<br />
possono verificare condizioni come pneumotorace<br />
e pneumomediastino con enfisema sottocutaneo.<br />
Tali complicanze si possono verificare in seguito a<br />
manovre diagnostico-terapeutiche più o meno<br />
invasive, ma anche in maniera del tutto spontanea.<br />
Si configurano così i caratteristici segni auscultatori<br />
di riduzione o scomparsa del murmure vescicolare,<br />
o di crepitii sottocutanei alla palpazione al collo. La<br />
radiografia del torace conferma la diagnosi.<br />
Polmonite e fibrosi da radiazioni. Il danno polmonare<br />
da radiazioni è funzione della dose totale, della<br />
modalità, dei tempi e dei volumi di esposizione alle<br />
radiazioni, oltre che della contemporanea somministrazione<br />
di chemioterapici (actinomicina D). La<br />
polmonite da radiazioni può insorgere a distanza<br />
di 2-3 mesi circa dalla terapia stessa; può poi risolversi<br />
spontaneamente o evolvere progressivamente<br />
in Fibrosi polmonare. Il quadro clinico si caratterizza<br />
per tosse e dispnea ingravescenti, associate