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Inserto ampliato in italiano - DETAIL-online.com

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∂ 2008 ¥ 7/8 <strong>Inserto</strong> <strong>ampliato</strong> <strong>in</strong> <strong>italiano</strong> Traduzioni <strong>in</strong> <strong>italiano</strong> 9<br />

ther Behnisch, Frei Otto e Günther Gzimeck<br />

ha offerto un volto aperto e democratico della<br />

Germania; la struttura si è poi dist<strong>in</strong>ta <strong>in</strong><br />

tutto il mondo anche durante l’ultimo Campionato<br />

Mondiale di calcio: il dolce andamento<br />

coll<strong>in</strong>are del parco olimpico che scivola<br />

nel cat<strong>in</strong>o dello stadio conserva, ad<br />

oggi, un carattere molto dist<strong>in</strong>tivo. Per molti<br />

dei partecipanti stranieri al concorso <strong>in</strong>detto<br />

per lo stadio di Beij<strong>in</strong>g, l’obbiettivo era, da<br />

un lato rappresentato dalla creazione di un<br />

simbolo che celebrasse l’idea della Olimpiadi<br />

e rappresentasse adeguatamente il<br />

paese ospitante, dall’altro, dal tentativo di<br />

evitare che divenisse uno strumento propagandistico<br />

piegato ad <strong>in</strong>teressi di sapore<br />

nazionalistico.<br />

Una tradizione per la grande scala<br />

L’<strong>in</strong>carico si è dimostrato ben più <strong>com</strong>plesso<br />

di quanto fosse possibile immag<strong>in</strong>are,<br />

implicando anche una contestualizzazione<br />

urbanistica. L’impresa co<strong>in</strong>volge solo la realizzazione<br />

delle architetture di Beij<strong>in</strong>g, non la<br />

cittadella dell’ippica di Hong Kong, l’impianto<br />

velistico nella città costiera di Ts<strong>in</strong>g Tao<br />

(Qu<strong>in</strong>gdao) o gli stadi per le elim<strong>in</strong>atorie di<br />

calcio di Shanghai, Shenyang, Tianj<strong>in</strong>g e<br />

Qu<strong>in</strong>huandao. Chi affronta un progetto di<br />

carattere emblematico a Beij<strong>in</strong>g, è pur sempre<br />

chiamato a confrontarsi con una delle<br />

maggiori estensioni urbane mai realizzate.<br />

La Città Proibita, 800 palazzi costruiti lungo<br />

un asse centrale, è stata costruita <strong>in</strong> 14 anni<br />

a partire dal 1406. Al term<strong>in</strong>e del periodo<br />

imperiale, il primo programma edilizio statale<br />

è stato approntato solo negli anni ’50<br />

quando Mao ha <strong>com</strong>missionato la realizzazione<br />

di 10 edifici monumentali <strong>in</strong> stile<br />

stal<strong>in</strong>iano di superficie utile superiore a<br />

100.000 mq, da portare a <strong>com</strong>pimento entro<br />

un anno. Il più noto di questi è la Grande<br />

Casa del Popolo che sorge <strong>in</strong> piazza Tienanmen,<br />

con un’aula congressi che ospita<br />

10.000 deputati.<br />

Il colosso che piace poco<br />

Il primo progetto ad <strong>in</strong>carico diretto è stato<br />

affidato nel 1999 al francese Paul Andreu<br />

per la realizzazione del National Center for<br />

Perform<strong>in</strong>g Arts <strong>in</strong>augurato nel 2008; il<br />

plesso raggruppa una sala concerti, due<br />

teatri per 6500 spettatori, realizzati <strong>com</strong>e tre<br />

corpi di fabbrica isolati radunati a formare<br />

una megarchitettura sotto una gigantesca<br />

cupola <strong>in</strong> vetro e titanio circondata da un<br />

lago e accessibile tramite un tunnel dal lato<br />

nord e sud. S<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio, il progetto, il primo<br />

ad essere realizzato da uno straniero, è<br />

piaciuto poco: la posizione a fianco del<br />

Palazzo del Popolo, all’<strong>in</strong>crocio della direttrice<br />

nord-sud del Palazzo del Governo con la<br />

direttrice est-ovest di Piazza Tienanmen risulta<br />

<strong>in</strong>adeguata, mentre la cupola lucida<br />

<strong>in</strong>terrompe <strong>in</strong>aspettatamente lo sguardo<br />

sulla Città Proibita. Per i megaprogetti pro-<br />

grammati <strong>in</strong> un momento successivo <strong>com</strong>e<br />

la torre CCTV (2001), il nuovo term<strong>in</strong>al aeroportuale<br />

T3 (2003) e gli edifici olimpionici<br />

(2003) sono stati <strong>in</strong>detti concorsi <strong>in</strong>ternazionali.<br />

L’re-<strong>in</strong>venzione del grattacielo<br />

Con la corsa verso le Olimpiadi, la CCTV (la<br />

<strong>com</strong>pagnia radiotelevisiva statale Ch<strong>in</strong>a<br />

Central Television) manifesta, puntuale, l’esigenza<br />

di dimostrare all’op<strong>in</strong>ione pubblica<br />

mondiale che anche i media c<strong>in</strong>esi possono<br />

toccare i livelli più alti del progresso tecnologico,<br />

cercando di sbarazzarsi dell’onta della<br />

censura governativa: e lo fa con un edificio<br />

spettacolare. Rem Koolhaas e Ole Scheeren,<br />

controcorrente rispetto all’attuale tendenza<br />

a costruire edifici alti che super<strong>in</strong>o il<br />

record <strong>in</strong> altezza, hanno optato per una caratterizzazione<br />

asiatica. Nonostante la peculiarità<br />

formale, l’edificio ha trovato adeguato<br />

riscontro anche <strong>in</strong> occidente. Forse, la CCTV<br />

ha veramente deciso di <strong>in</strong>stallare nel nuovo<br />

edificio soltanto le stazioni <strong>com</strong>merciali, lasciando<br />

a distanza quelle emittenti dove i<br />

contenuti sono al vaglio della censura politica.<br />

La cosa potrebbe favorire l’immag<strong>in</strong>e del<br />

nuovo edificio: una casa libera per i mezzi di<br />

<strong>com</strong>unicazione di massa.<br />

Una porta sul mondo<br />

Attualmente solo il nuovo Term<strong>in</strong>al aeroportuale<br />

3 di Norman Foster si pone <strong>in</strong> <strong>com</strong>petizione<br />

con la torre CCTV, superandola per dimensioni.<br />

La qualità architettonica del<br />

term<strong>in</strong>al, che di notte s’illum<strong>in</strong>a dei colori nazionali<br />

rosso e giallo non è nel design spettacolare<br />

né nella raff<strong>in</strong>atezza dei particolari<br />

costruttivi, ma nell’affasc<strong>in</strong>ante relazione tra<br />

le dimensioni e la calma serenità della forma.<br />

Norman Foster ha risolto la tematica di<br />

quel labir<strong>in</strong>to di profumi, sigarette e whiskey<br />

tipico di ogni aeroporto che Rem Koolhaas<br />

chiama “Junkspace”, con il mezzo più sem-<br />

plice a sua disposizione, vale a dire con lo<br />

spazio: arrivando al Term<strong>in</strong>al 3, il passeggero<br />

è accolto dall’architettura/gesto della hall<br />

che presagisce l’idea che gli aeroporti diventeranno<br />

la cattedrale del XXI secolo.<br />

Costruire lungo l’asse<br />

Per l’architettura delle Olimpiadi, è stato dest<strong>in</strong>ato<br />

un lotto di terreno a nord di Beij<strong>in</strong>g,<br />

l’Olympic Green, <strong>com</strong>preso fra il quarto e il<br />

qu<strong>in</strong>to anello di circonvallazione, esattamente<br />

sull’asse della Città Proibita. Il progetto<br />

v<strong>in</strong>citore realizzato dallo studio americano<br />

Sasaki Associates mantiene libera la direttrice<br />

che lo congiunge al luogo dove è collocato<br />

il Trono dell’Imperatore e il Mausoleo di<br />

Mao, considerandola <strong>com</strong>e un boulevard.<br />

L’Olympic Green richiama immediatamente<br />

alla memoria il Central Park di New York: il<br />

costruito circostante si estende <strong>com</strong>e un<br />

muro di grattacieli.<br />

Lo stadio “Bird’s Nest” e la scatola dell’Aquatics<br />

Center “Watercube” si pongono <strong>in</strong><br />

quell’antagonistico rapporto Y<strong>in</strong> e Yang tipico<br />

della tradizione, occupando una posizione<br />

centrale nel villaggio olimpico. Tradizionalmente,<br />

il cerchio simboleggia il cielo e il<br />

quadrato la terra; ma nel contesto la struttura<br />

<strong>in</strong> acciaio dello stadio alta 70 metri dom<strong>in</strong>a<br />

sull’impianto natatorio di 31 metri.<br />

Il nido d’uccello e il cubo di spugna<br />

Inserito <strong>in</strong> un contesto di particolare ampiezza,<br />

caratterizzato dal tracciato dell’autostrada<br />

urbana adiacente, lo stadio stupisce per<br />

l’immag<strong>in</strong>e né sovradimensionata, né monumentale<br />

che offre di se stesso. Approssimandosi,<br />

il visitatore percepisce il corpo del<br />

volume <strong>com</strong>e un <strong>in</strong>treccio strutturale che pare<br />

<strong>in</strong>ghiottirlo. L’<strong>in</strong>tensità progettuale emerge<br />

nella qualità spaziale delle gallerie anulari.<br />

Ampie scal<strong>in</strong>ate portano lo spettatore sulle<br />

balconate attraverso una struttura d’acciaio<br />

aperta che consente di catturare l’<strong>in</strong>torno

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