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anatomia – “apparato respiratorio 3 e urinario 1” polmoni - Medicina08

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ANATOMIA <strong>–</strong> “APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO <strong>1”</strong><br />

ID lezione ANS30 Modulo Splancnologia<br />

Data lezione 30 maggio 2011<br />

Autore Elettra Carini<br />

Liberamente<br />

ispirata da<br />

Argomento<br />

Lezione Prof. Castellucci<br />

Apparato <strong>respiratorio</strong>: i <strong>polmoni</strong>, recessi pleurici, radice del polmone, membrana<br />

di Hayek, suddivisione di bronchi e <strong>polmoni</strong>, albero bronchiale, dotto alveolare,<br />

vasi pubblici e privati. Addome: diaframma. Apparato <strong>urinario</strong>: rene<br />

POLMONI<br />

Avevamo visto che al livello dell’ilo si ha una struttura non rivestita dalla pleura, poiché in questo livello ha<br />

luogo la riflessione della pleura parietale in quella viscerale. La presenza di questa zona priva di pleura faci -<br />

lita la dilatazione dei vasi in modo particolare dell’arteria polmonare e altre vene (i vasi sono elastici, se ci<br />

fosse la pleura tutta intorno, la dilatazione di questa rischierebbe di rompere la pleura). Al di sotto dell’ilo i<br />

due foglietti sierosi, che corrispondono al passaggio tra pleura parietale mediastinica e la pleura viscerale, si<br />

prolungano inferiormente dal peduncolo polmonare al diaframma formando i legamenti polmonari o mesopneumonio.<br />

La pleura inoltre ha un apparato sospensore che mantiene la pleura nella sua posizione (si inserisce<br />

principalmente sulla pleura parietale). La pleura costale, ma soprattutto la parte parietale della<br />

pleura costale, si aggancia alla parete costale grazie alla fascia endotoracica. Durante l’inspirazione la cassa<br />

toracica si alza e si dilata e quindi la pleura parietale viene tirata. La pleura parietale però è agganciata alla<br />

pleura viscerale che a sua volta è agganciata al polmone e quindi trascina con sé il polmone. Il polmone è<br />

estremamente elastico e si dilata con la cassa toracica. Se si inserisce una certa quantità d’aria tra le due<br />

pleure il polmone può collassare diventando poco più grande di un pugno. Ciò accade perché tutto il sistema<br />

polmone ha inserite all’interno fibre elastiche che si estendono durante l’inspirazione e durante l’espirazione<br />

si decontraggono ma non sono mai completamente rilasciate. Se si rilasciano completamente, il<br />

polmone collassa. Le fibre elastiche polmonari sono in una situazione diversa rispetto a quelle dei vasi elastici.<br />

Quelle dei vasi si dilatano durante la sistole e dopo si rilasciano completamente. Il polmone invece le<br />

tiene sempre un po’ contratte altrimenti collasserebbe.<br />

RECESSI PLEURICI<br />

Essenzialmente esistono due recessi pleurici:<br />

• il recesso costo-diaframmatico;<br />

• il recesso costo-mediastinico.<br />

La pleura si estende sia verso il diaframma sia nell’angolo che si viene a formare tra diaframma e coste e<br />

anche anteriormente verso lo sterno. L’eccesso di pleura parietale viene a formare questi recessi pleurici.<br />

Recesso costodiaframmatico<br />

La pleura parietale si porta fino alla X costa. In questo recesso, che è appunto quello costo-diaframmatico<br />

posto tra coste e diaframma, rimane uno spazio vuoto senza polmone che è utile nell’inspirazione profonda.<br />

Espirando prima e inspirando poi profondamente si possono raggiungere anche i 4800 ml di aria che en-


Anatomia ANA30 <strong>–</strong> APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO 1 (30mag2011)<br />

tra nel polmone. Ma nonostante l’inspirazione così profonda il polmone non arriva a riempire tutto lo spa -<br />

zio costo-diaframmatico. Il recesso comunque è un’area che serve all’inspirazione.<br />

È importante conoscere<br />

dove si estende il recesso<br />

perché, qualora si avesse<br />

una pleurite o comunque un<br />

versamento di liquidi all’interno<br />

dello spazio pleurico<br />

(tra i due foglietti pleurici),<br />

facendo sedere il paziente<br />

questi liquidi si raccolgono in<br />

quest’area. Lo specialista<br />

deve poi pungere questa<br />

zona e aspirare il liquido per<br />

farlo esaminare e vedere<br />

quali sostanze sono presenti.<br />

Estensione del polmone: arriva<br />

alla trachea, termina a<br />

T4-T5, si divide in 2 bronchi<br />

principali che giungono all’ilo.<br />

Gli altri parametri di valutazione sono: X costa, dalla X alla XII non c’è pleura, c’è solo vuoto, un po’ di<br />

tessuto connettivo e poi si ha il diaframma. La pleura si estende tra l’VIII e la IX: nell'inspirazione profonda<br />

qui viene a portarsi il polmone, ma quando si devono prelevare i liquidi il paziente non deve inspirare profondamente<br />

e quindi non risulta difficile prelevarli.<br />

Recesso costo mediastinico<br />

La pleura parietale si porta fino al davanti del cuore. La parte che si porta in avanti a sinistra è più accentua -<br />

ta. Si trova tra le coste e il mediastino e si porta davanti al mediastino.<br />

Quindi di recessi ne esistono tre ma il terzo ha un importanza secondaria. I due descritti sono i più impor -<br />

tanti.<br />

RADICE DEL POLMONE (o peduncolo polmonare)<br />

Al di là dello spazio costo-mediastinico ci sono le radici del polmone. Gli autori anglosassoni considerano<br />

con il termine radice del polmone le strutture che giungono o escono dall’ilo polmonare. Queste strutture<br />

entrano con una certa inclinazione. Conoscere dove si estende la radice del polmone ha un’importanza sia<br />

anatomica che clinica perché serve ad auscultare in modo ottimale il passaggio d’aria nei bronchi. Le strut -<br />

ture che entrano o escono dall’ilo sono: i bronchi principali, l’arteria polmonare, le due vene polmonari, i<br />

vasi bronchiali, il plesso nervoso polmonare, i vasi linfatici, i linfonodi broncopolmonari e tessuto connettivo<br />

lasso.<br />

Per capire dove si estende la radice del polmone, prendiamo come riferimento la scapola di sinistra: l’ango -<br />

lo superiore è all’incirca al livello di T2, quello inferiore a livello di T7, la spina invece sta a livello di T3. La ra-<br />

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dice del polmone si estende tra T4 e T6. A T4 circa termina la trachea e comincia la discesa dei due bronchi<br />

verso l’ilo polmonare. La scapola quindi aiuta molto nell’auscultare il passaggio dell’aria nei bronchi poiché<br />

fa trovare più semplicemente la radice del polmone.<br />

MEMBRANA DI HAYEK<br />

Si era detto che dietro la trachea c’è l’esofago che continuando il suo percorso si trova al davanti l’atrio sini -<br />

stro. Si ha una situazione in<br />

cui c’è il pericardio, l’esofago<br />

e la trachea; queste tre sono<br />

attaccate tra loro dalla cosiddetta<br />

membrana di Hayek:<br />

davanti c’è il pericardio, dietro<br />

l’esofago che viene agganciato<br />

alla membrana e il<br />

tutto viene mantenuto abbastanza<br />

in sede. A livello della<br />

biforcazione della trachea<br />

troviamo molti linfonodi, i<br />

linfonodi tracheali o mediastinici,<br />

poiché non sono solo<br />

a livello della biforcazione. Si<br />

ha quindi una serie di strutture:<br />

pericardio, esofago, biforcazione<br />

tracheale e stazione<br />

linfonodale di drenaggio<br />

che vengono agganciate<br />

e tenute abbastanza in sede<br />

da questa membrana.<br />

Del sistema chiamato peduncolo<br />

polmonare o radice<br />

del polmone fanno parte i<br />

bronchi principali, i rami dell’arteria,<br />

la vena polmonare,<br />

i vasi linfatici e i nervi.<br />

SUDDIVISIONE DEI BRONCHI<br />

I bronchi si dividono nel percorso verso gli alveoli. All’inizio si dividono in bronco sinistro e destro, poi nei<br />

bronchi lobari (3 a destra e 2 a sinistra in quanto corrispondono ai lobi polmonari), questi a loro volta si<br />

suddividono nei bronchi segmentali o zonali (10 a destra e 9 a sinistra): questo è l’albero bronchiale principale.<br />

I bronchi segmentali si dividono varie volte all’interno del polmone fino poi ad arrivare ai cosiddetti<br />

bronchioli. La differenza principale tra bronchi e bronchioli sta nel fatto che mentre i bronchi hanno placche<br />

cartilaginee intorno alla loro parete (che un po’ ricordano gli anelli cartilaginei della trachea), nei bron -<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 3 di 9


Anatomia ANA30 <strong>–</strong> APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO 1 (30mag2011)<br />

chioli queste mancano del tutto.<br />

Quindi per definizione si può chiamare<br />

bronchiolo una struttura in<br />

cui mancano le placche cartilaginee.<br />

Ora sappiamo che la struttura<br />

del bronco è formata da placche<br />

cartilaginee ma, man mano che ci<br />

si avvicina ai bronchioli, queste<br />

placche, che soprattutto all’inizio<br />

sono formate da cartilagine di tipo<br />

ialino, lentamente possono assumere<br />

(non obbligatoriamente) l’aspetto<br />

di cartilagine elastica. Al di<br />

sotto di questa copertura cartilaginea<br />

c’è abbondante muscolatura liscia<br />

che però ha minima funzione<br />

nel bronco perché questo rimane<br />

sempre aperto a causa della presenza<br />

delle strutture cartilaginee<br />

rigide (la parete dei bronchi si attacca<br />

a queste strutture che non<br />

danno ai bronchi la possibilità di<br />

chiudere il polmone). Nei bronchioli<br />

invece la muscolatura liscia<br />

contraendosi ha la capacità di variare<br />

il lume del bronchiolo stesso. Alcune malattie come l’asma possono influire nella contrattilità di que -<br />

sta muscolatura. Se ciò avviene si ha una restrizione dei bronchioli per cui arriva meno aria agli alveoli e lo<br />

scambio tra aria espirata e inspirata diventa più difficile. I bronchioli a loro volta si suddividono in vari rami.<br />

Alcuni degli ultimi si chiamano bronchioli terminali che a loro volta si dividono in bronchioli respiratori. I<br />

bronchioli respiratori sono strutture in cui è possibile lo scambio ossigeno-anidride carbonica. In tutto l’albero<br />

bronchiale lo scambio anidride carbonica-ossigeno non è possibile mentre nei bronchioli respiratori<br />

sì, quindi anticipano l’attività degli alveoli.<br />

Suddivisione dei bronchi:<br />

• bronco principale destro e sinistro;<br />

• bronchi lobari;<br />

• bronchi segmentali o zonali (10 a destra 9 a sinistra);<br />

• bronchioli;<br />

• bronchioli terminali;<br />

• bronchioli respiratori.<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 4 di 9


Anatomia ANA30 <strong>–</strong> APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO 1 (30mag2011)<br />

SUDDIVISIONE DEI POLMONI<br />

Alle strutture sopra descritte devono corrispondere le strutture polmonari. Alcune le abbiamo già viste: ai<br />

bronchi principali corrispondono i due <strong>polmoni</strong> destro e sinistro, ai bronchi lobari corrispondo i lobi, ai<br />

bronchi segmentali i segmenti lobari, i lobuli polmonari sono suddivisioni dei segmenti, all’interno dei lobuli<br />

avremo gli acini. La denominazione “acini” oggi è in disuso perché è una suddivisione più teorica senza<br />

pareti vere e proprie.<br />

Suddivisione del polmone:<br />

• lobi polmonari;<br />

• segmenti bronco-polmonari;<br />

• lobuli polmonari;<br />

• acini (denominazione in disuso).<br />

I bronchi lobari si suddividono in bronchi segmentali via via fino a arrivare i bronchioli, il terminale dà luogo<br />

ad alcuni bronchioli respiratori che arrivano ai sacchi alveolari che sono le aree dove avviene lo scambio ossigeno-anidride<br />

carbonica.<br />

Segmenti: sono la suddivisione dei lobi polmonari, hanno forma piramidale con apice verso l’ilo del polmo -<br />

ne e la base verso la superficie. Queste piramidi hanno posizioni (ad esempio all’interno di un lobo) varie<br />

ma ripetitive e sono rivestite da connettivo che proviene da sotto la pleura viscerale. La pleura viscerale<br />

nella superficie è rivestita da mesotelio che poggia sulla membrana basale e sotto c’è il connettivo. Questo<br />

connettivo entra dentro il polmone e suddivide i lobi in segmenti, che sono avvolti da connettivo e sono<br />

unità totalmente indipendenti. Vi giunge il bronco segmentale e un ramo dell’arteria polmonare e quindi<br />

sono responsabili di ossigenazione. Per il fatto che sono rivestiti da connettivo, e quindi sono unità indipendenti,<br />

possono essere asportati lasciando il polmone in condizioni migliori rispetto a quando si asporta il lobulo<br />

intero. In ogni polmone ci sarà sempre il segmento apicale del bronco lobare superiore destro, un seg -<br />

mento anteriore e uno posteriore.<br />

Ad esempio i segmenti corrispondenti ai vari lobi del polmone destro sono:<br />

1. lobo superiore:<br />

• segmento apicale;<br />

• segmento posteriore;<br />

• segmento anteriore;<br />

2. lobo medio:<br />

• segmento laterale;<br />

• segmento medio;<br />

3. lobo inferiore:<br />

• segmento superiore;<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 5 di 9


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• segmento basale anteriore;<br />

• segmento basale mediale;<br />

• segmento basale laterale.<br />

Il polmone quindi ha una distribuzione ben precisa di aree e segmenti.<br />

Abbiamo che il lobo superiore ha<br />

un segmento apicale, uno anteriore<br />

e uno posteriore. Il lobo medio<br />

ne ha uno laterale e uno medio. La<br />

stessa cosa riguarda il polmone sinistro<br />

che ha solo due lobi: superiore<br />

e inferiore. Si è detto che il<br />

segmento è una struttura molto<br />

importante, che ha una struttura<br />

piramidale rivestita di connettivo<br />

con apice verso l’ilo del polmone. Il<br />

punto fondamentale è che a livello dell’apice entrano il bronco segmentale e l’arteria polmonare (più preci -<br />

samente il ramo che va a questo segmento). Dove escono ora le vene polmonari che porteranno sangue ossigenato<br />

al cuore, dove escono dal segmento? Le vene non escono dall’apice ma passano tra un segmento e<br />

quello adiacente. Perché? Ammettiamo che le vene non siano presenti alla periferia del segmento ma di<br />

fianco al bronco; man mano che si va a ritroso nel bronco, questo ha una parete ricca di cellule (muscolari<br />

ed epiteliali); queste cellule assorbirebbero gran parte dell’ossigeno e quindi all’atrio sinistro del cuore arriverebbe<br />

un sangue sì ossigenato, ma molto meno di quello che arriverebbe normalmente perché molto ossigeno<br />

è stato assorbito dalle cellule. Invece facendo passare le vene alla periferia del segmento, cioè nel<br />

connettivo, si ha che il connettivo contiene pochissime cellule (fibroblasti); le fibre collagene ed elastiche<br />

invece non assorbono l’ossigeno; inoltre il passaggio delle vene a questo livello non ruba spazio agli alveoli.<br />

Dallo spazio tra i segmenti le vene si portano allo spazio tra i lobi dove c’è sempre connettivo e da qui la -<br />

sciano l’ilo per andare all’atrio sinistro. Il passaggio nei connettivi permette di mantenere un’alta percentuale<br />

di ossigeno in queste vene polmonari.<br />

Motivi per cui le vene polmonari passano tra un segmento e l’altro:<br />

• non rubano spazio agli alveoli;<br />

• nel connettivo ci sono poche cellule e quindi si riduce la possibilità che altre cellule assorbano l’ossigeno<br />

che trasporta la vena.<br />

Tutta questa superficie è rivestita dalla pleura. I segmenti sono molto vicini, attaccati l’uno altro.<br />

Sulla superficie pleurica dei segmenti ci sono delle strutture poligonali che sono più evidenti nei fumatori o<br />

in soggetti che hanno vissuto in ambienti inquinati. Questi sono le delimitazioni dei lobuli polmonari, ulte -<br />

riori suddivisioni del segmento. I lobuli sono disposti in posizione superficiale, non se ne trovano in profon -<br />

dità verso l’ilo. Il connettivo li suddivide in parte ma non li isola completamente. Quando il pulviscolo atmo -<br />

sferico, proveniente da zone inquinate, viene fagocitato dai macrofagi polmonari che stanno sulla superficie<br />

degli alveoli, questi macrofagi si portano al connettivo interstiziale (che separa i lobuli). In questa area cercano<br />

di demolire le sostanze fagocitate e se non ci riescono le depositano lì. Perciò queste zone appaiono<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 6 di 9


Anatomia ANA30 <strong>–</strong> APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO 1 (30mag2011)<br />

piuttosto nerastre. Questo fatto è una forma di sicurezza messa in atto dal polmone; i macrofagi servono a<br />

ripulire gli alveoli da queste sostanze, ma quando il macrofago si porta tra i lobuli per demolire le sostanze<br />

scarica una serie di enzimi tutt’altro che benefici per il nostro organismo. Gli enzimi attaccano sì queste sostanze<br />

ma finiscono anche per danneggiare le fibre elastiche e connettivali che sono presenti nel connetti -<br />

vo. Ciò comporta che, se le fibre elastiche diventano poche o danneggiate, il polmone non riesce ad espandersi<br />

in maniera ottimale e tantomeno riesce a dilatarsi e a restringersi. Ciò causa problemi respiratori perché<br />

il polmone perde elasticità.<br />

All’interno del lobulo prima si descrivevano anche gli acini, gruppi di alveoli. Oggi questa denominazione è<br />

in disuso e si intende il lobulo come ultima suddivisione.<br />

ALBERO BRONCHIALE PER IL TRASPORTO DELL'ARIA<br />

Tutte le seguenti strutture sono accompagnate dai vasi e<br />

non si ha scambio ossigeno-anidride carbonica:<br />

• bronchi principali (sinistro e destro);<br />

• bronchi lobari;<br />

• bronchi segmentali;<br />

• bronchioli (hanno diametro maggiore di 1 mm);<br />

• bronchioli terminali (diametro minore di 1 mm).<br />

Poi si ha la parte alveolare, essenziale per lo scambio gassoso,<br />

che è composta da:<br />

• bronchioli respiratori;<br />

• dotti alveolari;<br />

• alveoli.<br />

Il dotto alveolare è una sorta di corridoio ai cui lati si aprono delle stanze rappresentate dagli alveoli, separati<br />

tra loro da una sottile membrana. Al di sotto dell’alveolo ci sono i capillari. Un ramo dell’arteria polmo -<br />

nare circonda a canestro l’alveolo per permettere lo scambio ossigeno-anidride carbonica, per poi riportare<br />

sangue ossigenato nel setto interlobulare. Da qui si porta prima nei segmenti intersegmentali e poi nel con -<br />

nettivo dei lobi polmonari. Quindi fin dall’inizio il sangue ricco di ossigeno passa in zone ricche di fibre con -<br />

nettivali ma povere di cellule per impedire l’assorbimento di ossigeno.<br />

I vasi del polmone sono l’arteria e vene polmonari. Questi vasi vengono detti pubblici perché servono a tutti<br />

gli organi. Da dove provengono i vasi privati che servono all’ossigenazione dei bronchi? L’albero bronchiale<br />

come abbiamo visto non può usufruire del ritorno venoso ricco di ossigeno in quanto le vene passano<br />

alla periferia delle strutture. I vasi che irrorano i bronchi sono i rami bronchiali dell’aorta toracica. Le vene<br />

che drenano i bronchi e che sono quindi cariche di CO 2 vanno a finire nel sistema delle vene azygos. Ricapitolando<br />

si hanno arterie bronchiali che provengono dall’aorta toracica, vene bronchiali che finiscono nel sistema<br />

della azygos.<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 7 di 9


Anatomia ANA30 <strong>–</strong> APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO 1 (30mag2011)<br />

ADDOME<br />

Il diaframma è attraversato da varie aperture, iati. Uno di questi è lo iato aortico che sta a livello di T12 in<br />

cui passa l’aorta, il dotto toracico e spesso la vena azygos. A livello di T10 c’è il passaggio dell’esofago con i<br />

2 nervi vaghi, destro e sinistro. A livello di T8 si ha poi lo iato della vena cava inferiore in cui passa la vena<br />

cava inferiore e il nervo frenico di destra (il sinistro termina a livello del diaframma). Ricordiamo che i due<br />

nervi frenici sono importantissimi per l’innervazione del pericardio e del diaframma e se c’è una lesione del<br />

nervo frenico si ha che nell’inspirazione avverrà un effetto paradosso: la pressione degli organi addominali<br />

porta in su il diaframma invece di abbassarsi, il diaframma viene spinto verso l’alto.<br />

Riassumendo le aperture del diaframma sono:<br />

• iato aortico (T12). Vi passano: l’aorta, il dotto toracico e spesso la vena azygos;<br />

• iato esofageo (T10). Vi passano: esofago, nervo vago destro e sinistro;<br />

• orifizio della vena cava inferiore (T8). Vi passano: vena cava inferiore e nervo frenico di destra.<br />

APPARATO URINARIO<br />

L'organo principale delle vie urinarie è il rene. Ha la forma di un fagiolo con lunghezza di 10-12 cm. Si ha un<br />

polo superiore e uno inferiore, una superficie anteriore e una posteriore. Anche qui si ha un cosiddetto ilo<br />

renale in cui entra l’arteria renale che proviene dall’aorta addominale e esce la vena renale che andrà a finire<br />

nella vena cava inferiore. A livello dell’ilo si affaccia anche il bacinetto o pelvi renale che continuerà poi<br />

con l’uretere che è un tubo che porta l’urina dentro la vescica.<br />

Le strutture che si trovano a livello dell’ilo renale sono:<br />

• l'arteria renale;<br />

• la vena renale;<br />

• il bacinetto renale.<br />

A livello del polo superiore invece si trova la ghiandola surrenale, importante per la produzione di ormoni<br />

quali adrenalina, noradrenalina, cortisolo, ecc.<br />

Il rene è posto lateralmente alla colonna vertebrale, quindi ha una posizione nettamente posteriore. Si tro -<br />

va nell’addome ma in parte posteriormente è ancora ricoperto dal diaframma. Il polo superiore più o meno<br />

raggiunge il margine superiore della XII vertebra toracica mentre il polo inferiore arriva fino alla III lombare.<br />

L’ilo è tra la I e la II vertebra lombare. Il rene di destra è circa una vertebra più in basso di quello di sinistra<br />

perché quello di destra ha il fegato al disopra.<br />

Rapporto tra vena cava inferiore e aorta addominale: l’arteria renale di sinistra è più breve di quella di destra<br />

e viceversa per quello che riguarda la vena (la sinistra è più lunga della destra). Ciò perché l’aorta è spostata<br />

più a sinistra rispetto alla cava. Inoltre si vede che il rene con l’ilo si affaccia sul muscolo psoas e pog -<br />

gia inoltre sul quadrato dei lombi: ha quindi un rapporto con i muscoli. L’uretere scende e incrocia la bifor -<br />

cazione dell’iliaca comune in interna ed esterna.<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 8 di 9


Anatomia ANA30 <strong>–</strong> APPARATO RESPIRATORIO 3 E URINARIO 1 (30mag2011)<br />

Nel rene i vasi sono posti più anteriormente e la pelvi più posteriormente. Inoltre se si apre l’ilo renale si vedono<br />

delle strutture a cono che sporgono nel lume del bacinetto. Queste strutture sono le papille renali da<br />

cui esce l’urina: ce ne sono 11-12 che escono dal bacinetto e sono quelle da cui esce l’urina.<br />

Sezione sul piano trasversale: il rene sta di fianco alla colonna vertebrale poi si ha il muscolo psoas verso cui<br />

si affaccia l’ilo. Principalmente però bisogna osservare che il rene è rivestito da una capsula di tessuto connettivo;<br />

questo connettivo si può staccare se il rene non è andato incontro a patologie infiammatorie di lunga<br />

durata. Al di fuori c’è del tessuto adiposo che è detto grasso perirenale. Al di fuori di questo c’è una fascia<br />

importante di tessuto connettivo che risulta dallo sdoppiamento della fascia trasversale dell’addome<br />

che dietro al rene si sdoppia in un foglietto anteriore e uno posteriore. Questi due foglietti circondano il<br />

rene e nell’insieme vengono chiamati fascia renale. Fuori della fascia renale c’è nuovamente del tessuto<br />

adiposo che è detto grasso pararenale. La fascia si porta: verso l’alto andando a rivestire il diaframma, in<br />

avanti chiudendo abbastanza il rene nella loggia renale e nella parte inferiore si continua verso il basso ma<br />

non si chiude. La loggia renale quindi è chiusa al di sopra dal diaframma, ai lati dalla loggia renale, inferiormente<br />

invece è aperta. Il tessuto connettivo più è spesso (e qui lo è), più protegge l’area da lui circondata<br />

dall’espandersi di infiammazioni (batteri, macrofagi che agiscono, linfociti, ecc). Negli ascessi perinevrici si<br />

trova la sintomatologia a distanza, nel basso addome, proprio perché la fascia è aperta inferiormente. La<br />

presenza di tessuto adiposo è molto importante perché il rene è molto sensibile ai cambiamenti di temperatura<br />

e ai traumi; le coliche renali ad esempio possono avvenire anche solo per un colpo di freddo. In individui<br />

che dimagriscono molto rapidamente il rene può abbassarsi e determinare un inginocchiamento dell’uretere:<br />

ciò è un problema perché può favorire la formazione di calcoli renali. Da ricordare che il rene po -<br />

steriormente è percorso da alcuni nervi soprattutto il nervo ileoipogastrico e l’ileoinguinale.<br />

Autore: Elettra Carini per <strong>Medicina08</strong> 9 di 9

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