IL MALATO D'ALZHEIMER E LA SUA FAMIGLIA - Donne & Donne
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ALZHEIMER E RIAB<strong>IL</strong>ITAZIONE<br />
Daniela Gangi, coordinatore fisioterapista serv. ADI distretto 3 ASL VT<br />
Silvana Rossi, collaboratore esperto fisioterapista presso Direzione<br />
Strategica<br />
LE TERAPISTE CONSIGLIANO:<br />
Il Linguaggio verbale e non verbale assume per il malato di Alzheimer molta importanza<br />
perchè produce le sue sensazioni positive o negative ed influenza le sue reazioni<br />
alle richieste.<br />
✔ Il linguaggio gestuale ossia i nostri occhi, bocca, testa, spalle, braccia e gambe<br />
deve corrispondere al nostro linguaggio verbale.<br />
✔ Il linguaggio non verbale influenza ed è compreso dal malato anche quando questi<br />
non comprende più il linguaggio verbale.<br />
✔ Parlare al paziente lentamente, con frasi brevi, parole semplici, tono chiaro pacato<br />
e dolce.<br />
✔ Essere sempre sicuri che il malato abbia capito ciò che gli chiediamo.<br />
✔ Spiegare sempre ed eseguire un’azione per volta.<br />
✔ Non sottolineare gli errori.<br />
✔ Toccare il paziente lievemente senza metterlo in una<br />
situazione che gli dia una sensazione di “schiacciamento”.<br />
✔ Non stare troppo vicino al paziente.<br />
✔ Mimare l’attività che si deve compiere.<br />
✔ Sottolineare con un “ bene ” l’azione che il paziente sta facendo.<br />
✔ Avere con il paziente un “aggancio” visivo.<br />
✔ Richiedere sempre al paziente l’attività che riesce a fare perché il fallimento di<br />
una attività porta all’ aggressività, all’opposizione, alla negatività in una parola alla<br />
difficile possibilità di interagire con il malato.<br />
✔ Il paziente va sostenuto con pazienza, è necessario comprenderne gli umori e i<br />
comportamenti perché ciò ci può servire per prevenire anche eventuali situazioni<br />
di pericolo in cui può incorrere il malato.<br />
✔ E’ importante e necessario per entrare in contatto con il paziente anche rispettarne<br />
i suoi rifiuti e i suoi tempi.<br />
✔ Evitare situazioni che possano determinare<br />
ansia, rifiuto, stress e quando<br />
questo accade è bene interrompere<br />
l’attività.<br />
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